2. SCELTA DEL LATO
✴ Arto dominante :miglior trofismo muscolare, migliore
azione di pompa musc., vene di maggior calibro, miglior
flusso, riduzione del rischio di trombosi .
✴ Arto non paretico
✴ Arto non immobilizzato per esiti neurologici o
traumatici o con estesi danni cutanei
✴ No Arto a drenaggio venosocompromesso da patologia
neoplastica (Ca. mammario) o da interventi chirurgici
( svuotamento ascellare)
3. Punto 1:SCELTA APPROPIATA DEL SITO DI
INSERZIONE
✴L’exit site più sicuro relativamente al
rischio di infezione è rappresentato
dal terzo medio del braccio
4. Punto 1:SCELTA APPROPRIATA DEL SITO DI
INSERZIONE
✴La vena deve essere incannulata ad
appropriata distanza sia dal gomito che
dall’ascella.
✴ Scegliere vene il cui diametro sia almeno
tre volte quello del catetere per
minimizzare il rischio di TROMBOSI:
catetere 3Fr. Vena 3 mm =9 Fr.
catetere 4 Fr. Vena 4 mm = 12 Fr.
6. Punto 2:IMPIANTO ECOGUIDATO PER I C.
CENTRALI INSERZIONE PERIFERICA.
✴ ESPLORAZIONE ECOGRAFICA DI TUTTE
LE VENE DELLE BRACCIA E DEL COLLO,
in modo da escludere eventuali anomalie
anatomiche o pregresse trombosi venose
e da poter scegliere la vena più
probabilmente associata al successo della
manovra.
✴ Valutazione ecografica con e senza laccio.
8. VISIONE IN ASSE CORTO -
PUNTURA OUT OF PLANE
VISUALIZZATE ANCHE LE STRUTTURE VENOSE,
ARTERIOSE E NERVOSE ADIACENTI
ANGOLO INCIDENZA AGO E FASCIO U.S. 45°
VISUALIZZAZIONE SOLO DELLA PUNTA
DELL’AGO
PIU’ FACILE
NON SI VISUALIZZA TUTTA LA TRAIETTORIA
DELL’AGO
12. VISUALIZZAZIONE ASSE LUNGO
PUNTURA IN PLANE
L’ago è parallelo al piano del fascio di U.S.
E’ visualizzabile solo il decorso del vaso di
interesse
E’ visualizzabile l’ago in tutta la sua
lunghezza e traiettoria
Più sicura
Richiede un training maggiore
15. profondità non > 3 cm
diametro non < 3mm
rettilinea per almeno
3-4 cm
16. Vena basilica
✴ Miglior compromesso
tra superficialità (in
media 1.5 cm.) e
calibro (4 – 10 mm.)
✴ Rettilinea – poche
valvole
✴ Confluenza obliqua in
ascellare
✴ Lontana da strutture
nobili
17. Vene brachiali II scelta
Vene Brachiali: II
scelta
✴ Vicine all’arteria-
Vicine al nervo
mediano
✴ Di minor calibro
rispetto alla basilica
18. vene brachiali II scelta
✴ Confluenza basilico
–brachio ascellare
variabilissima (da
pericubitale ad
peri-ascellare)
✴ Notevoli varianti
anatomiche
19. Vena cefalica III scelta. Utile nei pz Obesi
e Anasarcatici
✴ Molto
superficiale,
quindi facilmente
comprimibile.
Traumatismi del
catetere
✴ No rettilinea-
valvolata
✴ Riduzione del ✴ confluenza ortogonale in
calibro in senso vena ascellare
caudo-craniale
21. Operazioni Preliminari: Misura predittiva
lunghezza catetere
III° medio clavicola
III° spazio intercostale
Punto inserzione catetere parasternale dx
Arto esteso e
abdotto di 90°
22. Punto 4: IGIENE DELLE MANI E
MASSIME PRECAUZIONI DI
✴Il lavaggio adeguato delle mani rappresenta in
maniera certa il metodo più efficace ed economico
per la prevenzione delle infezioni nosocomiali; può
essere ottenuta utilizzando prodotti a basa alcolica
o acqua e sapone. L’igiene delle mani va attuata
prima e dopo l’impianto del catetere venoso; prima
e dopo l’utilizzo; prima e dopo la palpazione
dell’exit site;prima e dopo il cambio della
medicazione. Al momento dell’impianto del
catetere è necessario utilizzare massime
precauzione barriera (cuffia e mascherina non
sterile e guanti e camice sterile) in modo da
minimizzare il rischio di contaminazione cutanea
e/o del catetere e delle componenti del kit
dell’introduzione. Il paziente deve essere ricoperto
da un telo sterile più ampio possibile, che lasci
23. Punto 5: UTILIZZO DI CLOREXIDINA AL 2% PER L’ANTISEPSI
CUTANEA PRIMA DELL’INSERZIONE NONCHE’ PER L’ANTISEPSI
CONTINUA E DISCONTINUA DELL’EXIT SITE.
✴ L’antisepsi della cute prima dell’impianto
di un catetere venoso e al momento del
cambio della medicazione deve essere
effettuata con una soluzione alcolica di
clorexidina gluconato in concentrazione
superiore allo 0.5% (preferibilmente
clorexidina al 2% in alcool isopropilico al
70%, in flaconi di piccole dimensioni o
applicatori monouso). In caso di allergia alla
clorexidina, è possibile utilizzare iodopovidone o
alcool al 70%. Non è possibile garantire
l’efficacia e la sicurezza della clorexidina in
bambini di età inferiore ai 2 mesi. Qualunque
sia l’antisettico impiegato, è essenziale
24. Punto 6:UTILIZZARE IL METODO DELL’ECG
INTRACAVITARIO PER VERIFICARE LA
POSIZIONE DELLA PUNTA DEL CATETERE
✴ Il metodo ECG intracavitario è un sistema
economico, efficace, semplice e sicuro per
verificare la posizione centrale della
punta del PICC durante la procedura
stessa.
✴ Un corretto posizionamento riduce il
rischio di trombosi, aritmie e
malfunzionamento del catetere.
25. Punto 7: IMPIEGO DI SUTURELESS DEVICES PER IL
FISSAGGIO DEL CATETERE OVUNQUE POSSIBILE.
✴ La stabilizzazione del catetere deve essere
ottenuta attraverso l’utilizzo dei “sutureless
devices” invece che dei punti di sutura.. I
sutureless devices garantiscono una
stabilizzazione notevolmente più efficace
rispetto ai punti di sutura, che, oltre a ciò,
subiscono una precoce e irreversibile
colonizzazione microbica, rappresentando
così una riserva di microrganismi non
bonificabile nelle immediate vicinanze
dell’exit site. I sutureless devices, inoltre, sono
protettivi anche per gli operatori sanitari,
azzerando il rischio di puntura accidentale
26. Punto 8:IMPIEGO DI MEDICAZIONI
SEMIPERMEABILI E TRASPARENTI,
✴ L’exit site del catetere deve essere protetto
preferibilmente da membrane semipermeabili
trasparenti, in grado, cioè, di far passare il
vapore acqueo e l’ossigeno ma impermeabili ai
liquidi. Perciò, esse garantiscono l’assenza di
umidità in corrispondenza dell’exit site e lo
proteggono da liquidi o secrezioni
potenzialmente contaminanti. Le medicazioni
trasparenti, inoltre, consentono una migliore
stabilizzazione del catetere e la visualizzazione
dell’exit site. Esse vanno sostituite ogni 7 giorni o
prima, se staccate, sporche o bagnate. In caso di
secrezione o sanguinamento dall’exit site- e finché
tali situazioni non siano risolte -vanno preferite le
medicazioni garzate, con una frequenza di