2. Scena prima
Bar – Sala prove
(sotto il palco davanti al pubblico 2 persone chiacchierano)
1°GIOCATORE: ce dobbiamo sbrigare a fare sta partita che tra mezz’ora ci sono le prove della Corale
2° GIOCATORE: le prove???? Ancora prove??? oramai sono anni che facciamo gli stessi canti per il Concorso delle
Corali
1°GIOCATORE: oh non brontolà sempre, anche quest’anno bisogna fare ‘na bella figura
2°GIOCATORE: hai ragione…in fin dei conti adesso è ‘na passeggiata! Ma quando c’erano quei 3 Presidenti dei
Circoli, quella chiacchierona del Circolo dell’Uncinetto…
1° GIOCATORE: chi l’Augusta???? e quella svampita del Giardinaggio???
2° GIOCATORE: ah sì anche l’Ortensia te la raccomando!!! e quella presuntuosa della Bocciofila??? Mentre
cantavamo non facevano altro che guardasse de traverso!
1° GIOCATORE: oh senza dimenticarci de quel fanfarone de Rodolfo, il golfista…magari fossero stati solo quei 4!
Cocco mio ‘l virus della polemica era entrato dappertutto!
2°GIOCATORE: vabbè per stasera possiamo anche daje buca, andamo al bar a fa ‘na partitella che è meglio….
(si dirigono verso il bar e si mettono sedutial tavolo con gli altri)
(Buio) (rumore di carte che sbattono sul tavolo)
3° GIOCATORE: Busso e vojo la mejo
4° GIOCATORE: e ma ‘na miseria, ce l’è tutte ‘n altra volta!
(luce)
Gruppetto di persone (3 giovani) intorno al barista davanti al balcone ognuno
assorto nella propria lettura/telefonino
1° GIOVANE (rivolto agli altri): spacca sto nuovo video de Shakira
2° GIOVANE: sì bulo l’ho condiviso su facebook
3° GIOVANE: bella storiaaaaaaaaaaaaa
BARISTA (mentre li ascolta, rivolto ai giovani) (luce sul barista): Bella storia???? Adesso ve la racconto io
una bella storia. (rivolto ai giocatori di carte) gliela raccontiamo insieme. (posando lo
straccio sul bancone del bar) C’era una volta. Anzi c’è. O meglio ancora potrebbe
esserci un paese di collina che sta qui, lì, dovunque piaccia a chi sta ascoltando…(buio)
DIO (intromettendosi): il paese che io da quassù ho scelto per questa favola.
(buio al bar – luce sul palco)
Si apre il sipario e c’è la Corale che fa le prove
(Miranda mentre canta guarda di soppiatto Rodolfo e Rodolfo se la tira. Durante il canto, Miranda cerca di
avvicinarsi a Rodolfo)
(Ortensia ha l’atteggiamento perso nel vuoto, mentre Augusta e Marcella si guardano in cagnesco e si
infastidiscono a vicenda)
Canto AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA (a mo’ di prove)
Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più
se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu;
gli amici a questo servono, a stare in compagnia;
sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,
dividi il companatico, raddoppia l'allegria. (2 volte)
3. La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.
La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.
Il fuoco sempre vivo, la mano sempre tesa.
il fuoco sempre vivo…
AUGUSTA: (interrompendo il canto) come?????la mano tesa?verso de questa (indicando Marcella)?
Non ce penso proprio!
MARCELLA: me ne guardo bene…la cosa è assolutamente reciproca!e tu sta zitta (riferita a Ortensia che continua a
cantare)!
ORTENSIA: Don Felice, forse è meglio che io vada ad annaffiare i miei tulipani, loro sì che mi accettano!!!
RODOLFO: queste chiacchiere tra donne mi irritanoooooooooo, sono insopportabili
DON FELICE: signori, signori, per favore..è la prova generale, non abbiamo tempo per queste cose, mettete da parte
questi personalismi e ricominciamo!allora riniziamo da…..
La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.
E se qualcuno arriva, non chiedergli : Chi sei?
No, no, no, no, no, no, no.
E se qualcuno arriva, non chiedergli : Che vuoi?
No, no, no, no, no, no, no, no, no, no!
E corri verso lui con la tua mano tesa,
e corri verso lui, spalancagli un sorriso e grida evviva, evviva.
Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva!
Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva!
Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più
se sposti un po' la seggiola, se sposti un po' la seggiola
starai più comodo tu.
Gli amici a questo servono, a stare in compagnia,
sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,
dividi il companatico, raddoppia l'allegria,
aggiungi un posto a tavola e così
e così, e così, e così, così sia!
ORTENSIA Va bene, meglio dell’ultima volta.
DON FELICE Per stasera basta così. Andiamo tutti a dormire. Grazie della partecipazione
ORNELLA (arriva trafelata) Allora allora allora? Eccomi qua. Siamo pronti per la prova della
Corale?
E’ pronto il mio camerino? E la mia parte da solista?
Tutti fanno un abbaione. Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
MARCELLA Signora Ornella, non c’è nessuna parte da solista in questo coro!
DON FELICE Forse qualcuno qui oltre a non avere la voce, non ha nemmeno le orecchie….siamo una
corale noi,non un gruppo di solisti e prime donne….comunque non lo dico solo a lei
Ornella, ma vale per tutti capito!!!!
ORNELLA Io senza voce????stonata???? io che ho passato la mia giovinezza nei maggiori teatri lirici
RANIERO Si mogliettina cara, ma io ti ho conosciuta che strappavi i biglietti nei teatri!
ORNELLA (smorfia di disappunto)
LALLO (ride forte) ahahahahahahaha
ORNELLA E tu Lallo che t’intrufoli? Tanto di potente hai solo la voce.
LALLO Che dice la Signora Ornella?
4. DON FELICE No, niente niente Lallo. (a parte a Ornella) Signoraaaaaaaaaa!
ORNELLA Che ho detto di male? Che ho detto? Tanto lo sanno tutti che Lallo. (scuote pollice e
indice a pistola).
DON FELICE Tutti tranne lui. per tanto tempo siamo riusciti a non fargli avere il minimo sospetto del
suo problemino, eppoi così, tutto ad un tratto, ad alta voce, vero?
ORNELLA E va be’, lo dirò a bassa voce.
DON FELICE No. Lei non lo deve dire e basta!
ORNELLA Va be’, non lo dirò. Buffi sti preti.
MIRANDA Don Felice, considerando la mancia che mi ha dato ieri dopo che ho pulito tutta la casa
e pure la sacrestia….direi che ste prove tant’bene non son venute! Forse per fa ‘na bella
figura dovemo far fare l’assolo alla signora Ornella,lei si che ha classe…e sgancia
(mimato)
DON FELICE (con sarcasmo) Apprezziamo il suo disinteressato giudizio Signora Miranda…Grazie a
tutti ma per stasera abbiamo finito. Buonanotte
(si sentono dei “buonanotte” e la gente se ne va)
DON FELICE (mentre mette a posto le sedie e i leggii) Come faremo a diventare un vero coro se tutti
vogliono fare i Solistiiiiii….basta che gli dai un palcoscenico o una presidenza di un
qualche circolo…e tutti si sentono primedonne!
(rientra Lallo e trova Don Felice che sta facendo qualche esercizio con le sedie)
LALLO Ah! Ah! Ah! Ma che fai? Tu sei prete. A che ti serve la forza?
DON FELICE È una mia debolezza Lallo. Ma, come vedi, i risultati sono quelli che sono. Se si
trascura il corpo finisce che anche l’anima mette su pancia. Il nostro corpo è in prestito.
Bisogna averne cura per restituirlo al Signore in ottimo stato quando sarà il momento.
LALLO O mamma mia! E quando sarà che lo dovrò ridare indietro questo corpo?
DON FELICE E chi lo sa? Non avrai paura, eh?
LALLO No, no. Ma lo vorrei sapere in tempo, così magari prima mi faccio un bagno.
DON FELICE Ah! Ah! Ho conosciuto poca gente pulita come te Lallo. Hai il candore di un bambino.
LALLO Sono belli i bambini.
DON FELICE Ti piacciono?
LALLO Altroché se mi piacciono. Mi fanno così ridere. Specie quelli piccoli piccoli, appena
partoriti.
DON FELICE Ah! Allora lo sai come nascono i bambini...
LALLO E vedi un po’! come le altre bestie. Come i vitelli, tra le gambe della madre, no?
DON FELICE Sì, sì... però prima il toro cosa fa?
LALLO Il toro? Niente fa. E che gli frega al toro? Io non lo so mica cosa ci sta a fare il toro? Se
fosse per me, lo manderei a lavorare, il toro. Ma quanto mi sta antipatico ‘sto toro.
DON FELICE Va be’, lasciamo perdere il toro. Prendiamo qualsiasi altro animale.
LALLO Il coniglio, don Felice.
DON FELICE Sì, quello mi piace. Dunque: perché il coniglio salta sulla coniglia?
LALLO E come, non lo sai? Giocano. Tutte le bestie giocano a saltarsi sul groppone. Giocano a
gropponare. Le devi capire, sono bestie, non conoscono tanti altri divertimenti. Sono
ignoranti, eppoi devono lavorare.
DON FELICE Lallo: ma tu sei felice?
LALLO Non lo so. Io sono sempre stato così. Secondo te io sono felice, don Felice?
DON FELICE Sì! Certo. Ma certe volte mi viene da domandarmi: non ti sembra mai che ti manchi
qualcosa?
5. LALLO E che mi deve mancare? Ho tutto! Ho tutto! (fa per uscire) Niente niente manca a te
qualcosa?
DON FELICE No, a me no guarda, non mi manca proprio niente.
Scena seconda
Sacrestia
MIRANDA (entrando in sacrestia) Don Felice??????
DON FELICE Miranda!
MIRANDA Ho bisogno di confessarmi…ha visto prima….
DON FELICE Prima cosa?
MIRANDA Durante le prove….m’è scappata qualche frecciatina, lo sa che io c’ho la lingua lunga…
DON FELICE lo so,lo so,sai che novità!
MIRANDA Ho capito Don Feliceooo, ma ‘ntanto la Signor Ornella 10 euro de mancia me l’ha dati
anche ieri!rinfacciato non sia!
DON FELICE Scusa ma sei venuta a confessarti o a fare di nuovo polemica!
MIRANDA Mi scusi tanto Don Felice, ma ‘l sapete che sta linguaccia mmmmmmmmm
DON FELICE Va bè, cominciamo la confessione. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
MIRANDA Ha sentito che caldo oggi? Lei dov’era alla tre? Io nel bosco. Ci vado sempre alle tre. E
sapesse cosa ho vistoooooooo!
DON FELICE Cosa hai visto?
MIRANDA Ho visto un’altra volta quei due sposati …ma non tra loro….che ‘nsomma come dire
visto ‘l caldo…s’erano tolti qualche abito de dosso…
DON FELICE Mirandaaaaaaaaa, per favore fermati qui
MIRANDA Bè allora le potrei raccontare dell’altra sera quando mi sono addormentata. Dopo un po’
è arrivato lui. Lo stesso dell’altra volta: vestito da golf dalla testa ai piedi…uguale
sputato a Rodolfo, il Presidente del Golf Club…E sa cosa ha avuto il coraggio di dirmi?
DON FELICE No.
MIRANDA (con voce maschile) Spogliati, ti voglio nuda...
DON FELICE Cosaaaaaaa????
MIRANDA ...Io tremavo tutta. Lui mi ha sfilato la gonna... sa quella blu che avevo domenica in
chiesa
DON FELICE Non ti distrarre e continua.
MIRANDA E così …ma via che ha capito!
DON FELICE E certo che ho capito…sono un prete mica scemo!
MIRANDA E’ che a me me piace tanto Rodolfo, Don Felice
DON FELICE Va bene.. per penitenza dirai trentuno Pater Ave Gloria.
MIRANDA Così pochi?
DON FELICE Miranda hai sognato. E i sogni non sono peccati….tuttalpiù son desideri
MIRANDA (tutta sognante esce canticchiando “I sogni son desideri”)
6. Scena terza
Sacrestia
(suoneria di un cellulare)
DON FELICE (rispondendo al cellulare) Sì?
DIO Finalmente.
DON FELICE Chi parla?
DIO Dio.
DON FELICE Ma chi io?
DIO Dio. Il tuo Dio.
DON FELICE Ah, Dio! Non ti avevo riconosciuto. Ti credi spiritoso, eh? Ti diverti a rompere l’anima
alla gente?
DIO Mai fatto niente di simile. Casomai il contrario.
DON FELICE Senta scusi lei chi è? Cosa vuole?
DIO Ma te l’ho detto: io sono il Signore Dio tuo. E voglio parlare con te della fine del
mondo.
DON FELICE Ma va’ a La Mecca!
DIO A La Mecca? Dalla concorrenza? Avessi per caso sbagliato numero... Ma tu sei Don
Felice?
DON FELICE Sì. E tu sei un idiota! (riattacca il telefono)
DIO Come ti permetti? Figliolo devi essere impazzito. Nessuno aveva mai osato attaccare il
telefono in faccia a Dio.
DON FELICE Ma io non ho mica attaccato. Ho solo messo giù piano piano. Così. Oddio. Oddio mio.
Padre nostro che sei nei cieli...
DIO Lo so benissimo dove sono. Alzati per favore e stammi a sentire. Ho deciso di
organizzare un secondo diluvio.
DON FELICE No!
DIO Sì.
DON FELICE Ma Signore, hai deciso di annegare tutti di nuovo?
DIO Precisamente. Tu costruirai un’arca...
DON FELICE Io?
DIO ...e con essa salverai il tuo paese.
DON FELICE Posso chiederti una cosa? Perché hai scelto proprio me? E perché proprio il mio paese?
DIO E perché no?
DON FELICE Eh, certo. Perché no?... Scusa, e questo diluvio quando dovrebbe avvenire?
DIO Avverrà! Mercoledì sera. Ti do tre giorni di tempo.
DON FELICE Ma non saranno troppi?
DIO All’alba di domani suonerai le campane, chiamerai a raccolta i tuoi parrocchiani e darai
loro la novella.
DON FELICE Sì, se vado fuori dai parrocchiani a dare loro la novella mi dan...
DIO Comincerete a lavorare all’alba del giorno secondo in quanto la prossima notte, la
prima, l’ho destinata alla procreazione.
Ogni uomo si giacerà con la sua donna e si genererà un figlio
7. Concepiti in questo vecchio mondo essi nasceranno nel nuovo e dal vecchio
erediteranno.
DON FELICE Genesi capitolo 18.
DIO Bravo. Vedo che hai studiato.
DON FELICE Sì.
DIO Felice, sarai degno del tuo compito?
DON FELICE Sì. Non mi crederanno mai. Mi faranno richiudere in un manicomio e lì finisce.
DIO Arrangiati. Io mi farò sentire di tanto in tanto. Ma ricordati: solo tu potrai sentirmi.
DON FELICE Solo io. E come... (grida) Signore.
DIO Che altro c’è?
DON FELICE Beh, vedi. Ecco. Io... non avrò il coraggio di andare fuori a suonare le campane.
DIO Tu farai quello che io ti ho detto, Felice.
DON FELICE Ma non posso andare là fuori e dire...
DIO È un ordine!
DON FELICE Lo faccio senz’altro.
DIO Le campane suoneranno, te lo garantisco io. Ora ti saluto Felice.
DON FELICE No, no. Parliamone un attimo perché qui...
DIO A me.
DON FELICE Come?
DIO A me. A-dio. A-me. Eh?
DON FELICE Ah ah! Eh già: a-dio a-me. Buona questa.
Don Felice esce.
Canto SONO CALMO (non interamente,qualche strofa)
Scena quarta
Piazza del paese
Suonano Le Campane
DON FELICE Le campane? Ma che ore sono? Che fretta. Fra un po’ le avrei suonate io stesso. Mi
credi spero. O no?
DIO Sbrigati. Corri a dare la novella.
Entrano tutti in pigiama
MIRANDA Don Felice! Don Felice! Le sue campane mi hanno svegliata al punto giusto. Proprio
mentre stavo facendo quel sogno che le dicevo ieri sera…
DON FELICE Posso immaginarlo, Miranda ma non è il momento. Adesso ho cose più importanti!
ORNELLA Don Felice! Don Felice! Perché ci ha chiamato? Che c’è? Cosa vuole? Che succede?
DON FELICE Che succede?
ORNELLA Come “che succede?” Sono io che lo chiedo a lei non lei che lo chiede a me. Non è lei
che ci ha convocati qui con questo scampanamento?
DON FELICE No. Sì. Quasi.
ORTENSIA Come no sì quasi?
8. ORNELLA Le campane le ha suonate lei o no?
DON FELICE No. Sì. Quasi.
MARCELLA Insomma si decida. O sì o no: i quasi sono due. Ehm eh! Eh! I casi sono due.
DON FELICE Non sempre.
RANIERO Don Felice, non ci faccia stare in pena.
DON FELICE Ma che pena e pena. Vi dirò tutto. Sono qua per questo.
Tutti fanno un Oh! di sollievo.
AUGUSTA Visto che il nostro prete si è deciso a dirci tutto, mettiamoci comodi e in religioso
silenzio, prego Don Felice….
DON FELICE Bella giornata, eh? Ma ho l’impressione che il tempo si guasterà. (a Dio) Adagio adagio
poi...
RODOLFO E lei mi ha buttato giù dal letto per comunicarmi le previsioni meteorologiche?
DON FELICE In un certo senso... è così. Brava. Come ha fatto?
Risata generale
ORNELLA E allora?
DON FELICE Ho parlato...
ORNELLA Beh, allora?
DON FELICE Ho parlato con Dio.
ORTENSIA Non ho capito bene l’ultima parola.
DON FELICE Nemmeno io. (grida) Ho parlato con Dio. Egli mi ha affidato un grande compito ed ho
bisogno del vostro aiuto. Sì, lo so che vi sembro pazzo. Lo so lo so. Ma io non sono
pazzo. Ho parlato davvero con Lui.
I paesani borbottano
ORNELLA Calma calma. Per carità Don Felice, lei fa il suo mestiere. E non è la prima volta che
con la scusa delle esigenze divine lei toc toc bussa a quattrini. Quale è la chiesa che
deve ristrutturare stavolta?
DON FELICE Nessuna chiesa, bisogna costruire un’arca.
ORTENSIA Un’arca?
DON FELICE Sì, un’arca.
MIRANDA Oh sì, un’arca. Niente male st’idea!Che ne dici Rodolfo, io ci salirei subito…
RODOLFO Ma anche no!
DON FELICE Dobbiamo costruire un’arca vera, come quella di Noè. Deve poter galleggiare.
ORNELLA Si capisce. “Deve poter galleggiare”, “un’arca vera, come quella di Noè”. Eh, io l’ho
capito già da un pezzo che questo ragazzo qui non sta bene.
AUGUSTA Padre, lei voleva dire una specie di carro allegorico per la festa del nostro Santo
Patrono. È così, vero?
Tutti parlano
DON FELICE No, no. (continuano a parlare) Ho detto no! Non lo so io. (pausa) Ci sarà il secondo
diluvio. Solo il nostro paese si salverà. Noi siamo stati scelti per ripopolare la terra.
MIRANDA (guardando furtivamente Rodolfo) Ripopolare: questa è ancora migliore come idea!
RODOLFO Questa non ha proprio freni inibitori
ORTENSIA Perdoni Don Felice…Se mai ci fu curato bisognoso di essere curato quel curato è lei
signor curato. Gradevole questo bisticcio, vero? Buonanotte.
DON FELICE Ma io non sono pazzo. Dio mi ha parlato davvero.
LALLO Ha parlato con Dio, embè? Che c’è da pensare male?
9. BARISTA (interrogandosi, tra se e se) Eppure la sera prima aveva preso solo il solito caffè d’orzo,
in tazza piccola ovviamente
Tutti si dimostrano increduli
MARCELLA Silenzio silenzio. Si accomodi Don Felice prego. Dunque lei “ha parlato con Dio”...
DON FELICE Sì.
ORNELLA E come?
DON FELICE Ci ho parlato al... ehm... Come “come?”
RODOLFO Con che sistema: una visione, una visitazione o più modestamente si è manifestato in
sogno? Avanti su: come gli ha parlato?
DON FELICE Al cellulare.
AUGUSTA Al cellulare. Ah ah! (anche i paesani ridono) Satellitare, suppongo.
DON FELICE Se io fossi in lei non mi crederei mai.
ORNELLA Oh, siamo finalmente d’accordo per la prima volta nella giornata. Vede Don Felice che
se vuole riesce anche a dire delle cose sensate. Su, da bravo, a ninna a ninna a ninna.
DON FELICE (urlando) Ma le campane...
ORNELLA Che paura! Ma che strilla. Quali campane?
DON FELICE Non sono stato io a suonarle, ma Lui.
MARCELLA Lui chi?
Don Felice indica il cielo
ORNELLA Lui?
DON FELICE Sì.
RANIERO Bè effettivamente (dubbioso) perché non potrebbe essere?
ORNELLA E va bene. Ammettiamo per assurdo che questo diluvio ci sarà.
DON FELICE Oh!
ORNELLA E noi ci salviamo sull’arca. E perché proprio noi? Avanti risponda se ci riesce: perché
noi?
DON FELICE E perché no?
ORNELLA Scusi ma è una risposta idiota.
DON FELICE È quello che gli volevo di... ehm... è la risposta che mi ha dato Dio.
ORNELLA Ah ecco. È proprio matto.
LALLO Don Felice se mi dici com’è quest’arca io comincerei subito subito sa’?
DON FELICE Lallo: è come una grande barca. Una casa galleggiante; e con il nostro crocifisso in
cima alla prua che ci proteggerà dalla tempesta. Ce ne staremo tutti dentro stringendosi
l’uno all’altro.
MIRANDA Oh sì! (guardando Rodolfo)
DON FELICE Dio vuole che diventiamo una vera comunità, non dovremo esserlo solo sull’arca perché
abbiamo paura, dovremo esserlo prima, mettendo da parte i personalismi, i rancori, le
sciocche divisioni insomma dovremo essere una gran bella squadra!
ORNELLA Scusi un’ultima domanda. Ma dico: proprio non le viene in mente nessuno più
qualificato di lei per essere chiamato al cellulare da Dio? Non so, non le viene in mente
che a Roma c’è un signore, tutto vestito di bianco...
DON FELICE Non lo so. Mi sono tormentato tutta la notte cercando una risposta che forse... non c’è.
ORNELLA Così mi piace. Forza, dimentichiamo tutta la faccenda e torniamo a casa.
LALLO Eh no. Qualcosa di vero ci dev’essere. Se prima le campane hanno suonato da sole!
DON FELICE Bravo Lallo.
10. AUGUSTA Le faccia suonare ancora padre.
DON FELICE Chi io? Ma non è possibile.
ORNELLA E lo credo bene.
DON FELICE Sarebbe troppo comodo. Dio vuole che voi crediate perché avete fede, non costretti
dall’evidenza di un miracolo.
DON FELICE Ma vi pare possibile che io faccia un gesto con la mano e la campana deng!
DENG la campana suona
DON FELICE Ha suonato?
TUTTI Ha suonato.
DON FELICE Ah! Ma davvero? Non ci credo.
Altri due suoni sincronizzati con i gesti delle mani
"Concerto per prete e campana"
Avete veduto, avete sentito, suonò le campane col gesto di un dito.
Avete veduto, avete sentito, suonò la campana col gesto di un dito.
Abbiamo veduto, abbiamo sentito,
suonò le campane col gesto di un dito,
col gesto di un dito, col gesto di un dito, il gesto di un dito.
din do do din don di di do do din don
din do do din don di do din dan
Ma il campanaro non sono io il campanaro è Domine Iddio
che vuol farvi sapere tramite mio
ch'è proprio vero quel che vi dissi io.
Che meraviglia, che cosa strana din don dan do do din don dan
questo concerto per prete e campana din don dan do do din don dan
Ma se tutto sto scampanamento più che un miracolo
fosse uno stupido scherzo - di chi? - del vento;
ma se tutto questo mistero più che un miracolo
fosse una gabola fatta, inventata - da chi? - dal clero.
Riprova un po', riprovaci un po', fagli vedere se è miracolo o no.
Riprova un po', riprovaci un po', fagli vedere se è miracolo o no.
Che meraviglia, che cosa strana questo concerto per prete e campana;
che cosa stupenda che musica strana questo concerto suona così:
din don din dan din don din dan din don din do do din dan
don din don dan don din don dan don din don dan do do din dan
don di di dan do do di di dan don di di dan dan don din dan
don di di dan do do di di dan don di di dan dan din don dan
don di di dan do do di di dan don di di dan dan don din dan
don di di dan do do di di dan don di di dan dan don din dan
don dan don dan don dan don don dan
don dan don dan don dan don don dan
don don dan don don dan don don dan
don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan
don din don dan don din don dan
don din don dan don din don dan
don din don dan don din don dan don din don dan
11. (campane suonano "Big Ben")
don din don dan dan din don dan don dan don dan dan dan
don din don dan don din don dan don din don dan
don din don dan don din don dan don din don dan
don don don don don don don don don don don don
don din don dan don din don dan
don din don dan don din don dan
don din don dan don din don dan
don din don dan don din don dan
dan don di do di don dan don din dan don don din dan don
dan don di do di don dan don din dan din do do din dan
Che gran solista sono io!
don din dan don do do din dan don
don din dan don din dan don din dan don din dan
dan din don dan dan din don dan
dan din don din dan din don din dan dan
don din dan din don di di dan di don din don dan
do di don dan
Scena quinta
Piazza del paese
RANIERO Indubbiamente di grande effetto! Cari Paesani, fate pure l’arca però non contate su di
noi (indicando la moglie) ci perdonerete ma abbiamo già prenotato 3 giorni alle Terme
in una splendida SPA!
DON FELICE Signor Raniero le sono molto grato.
RANIERO Che poi, se questo diluvio non ci dovesse essere...
TUTTI Come?
ORNELLA E’ pur sempre un’ipotesi! Quest’arca però potrebbe sempre servire come attrazione
turistica…e magari chissà un bel villaggio turistico da costruire!
DON FELICE L’importante è che voi siate d’accordo e ci forniate il materiale ed i mezzi necessari
ORNELLA Ma certo (esce)
DON FELICE È fatta!
Tutti festeggiano
ORNELLA (rientra) Non ho capito bene l’ultima frase.
DON FELICE Bè Voi siete i proprietari dell’azienda più grande di questo paese…
RANIERO Sì?
DON FELICE …dei mezzi
RANIERO Sì?
DON FELICE …solo voi avete certi materiali
RANIERO Sì?
DON FELICE ... e allora ce li deve “prestare”!
ORNELLA No!
DON FELICE Ma senza i vostri mezzi e materiali come costruiremo un’arca?
12. ORNELLA Certo che i mezzi e i materiali ci vogliono. E se ce ne vogliono. Ce ne vogliono
parecchi. Ma disgraziatamente noi non ne abbiamo…
MIRANDA Signora, ma se l’altro giorno mentre pulivo il magazzino ho visto che era pieno di ogni
sorta di materiale (si ferma rendendosi conto di essersi sbilanciato un po’ troppo)
TUTTI Eh!
ORNELLA Venduto. Tutto appaltato. Dobbiamo fare quella lottizzazione vicino alla Stazione,
Miranda.
ORTENSIA Ci sono anche tutti quei mezzi fermi da mesi sul piazzale daVAnti alle scuole
TUTTI Eh!
ORNELLA Pure quelli tutti bloccati. Ci servono per concludere i lavori di bitumatura della strada
comunale
AUGUSTA E tutta quella catasta di legno ammucchiata vicino al ponte?
TUTTI Eh!
ORNELLA Venduta. Alle Ferrovie dello Stato, Bambina
DON FELICE Scusi signora Ornella, ma se i mezzi e i materiali non ce li date voi che siete l’unica
vera impresa della zona, chi ce li darà?
ORNELLA Certo che questo è un problema. Un grosso problema. Eh già, siamo gli unici... Idea!
Perché lei, che è così intimo della sacra famiglia, non dà un colpo di telefono a san
Giuseppe? Ah ah! Buona questa. Raniero: andiamo a casa!
MIRANDA Don Felice, mi dispiace
DON FELICE In qualche modo faremo…
LALLO Don Felice e adesso che fai? Ti scoraggi? Che te ne frega: fa’ un altro tacchete con
queste mani sante e benedette e vedrai che montagna di legna. Su, da bravo, facci
vedere.
Tutti lo acclamano, ma don Felice cerca di calmarli.
DON FELICE Calma! State zitti! (a Lallo) Sei un esaltato! Ma per chi mi avete preso, per un santo?
LALLO Eh! Però, con le campane. Oh, non sarà stato un miracolone, ma come prima volta non
c’è male. Si vede che c’hai disposizione. E prova don Felice, solo per far schiattare di
rabbia la sciantosa. ‘Sta tirchiaccia infame.
DON FELICE Calma! Non bisogna esagerare. Se il Signore vorrà metterà tutto a posto Lui. Però,
servirà l’aiuto di tutti e sottolineo TUTTI (scandendo), non vi potrete presentare solo
quando vedrete cadere le prime gocce, per costruire l’arca serviranno tutte le braccia di
questo paese e soprattutto servirà che queste braccia lavorino in accordo e sintonia…
altrimenti…(i presidenti dei Circoli stanno rimbrottandosi viste le parole di Don Felice
ma un tuono forte li interrompe) (rumore di un tuono forte, vento e pioggia, lampi)
Adesso tornate tutti quanti a casa a letto. (Tutti escono)
Io quasi quasi ci provo. ( si mette in posizione plastica) Fai apparire il materiale per
l’arca. Gnaaa! (non succede niente) Embè?
DIO Ma ti fossi montato la testa.
DON FELICE No no. Niente. Vado a letto.
Scena sesta
Bar
(barista al bancone con i 4 giocatori al tavolo)
3°GIOCATORE Avete capito come è nata questa storia? Il paese era proprio ‘na Babilonia, ce se
13. guardava tutti in cagnesco
4° GIOCATORE Quel povero prete ha fatto i salti mortali per tenerci uniti, e la Corale era solo un
pretesto, capirai con sti caratterini, avete visto che tipino la Signora Ornella? Perché
i Presidenti…te li raccomando! Ma il meglio deve ancora venìre…guardate che
succede adesso nell’ufficio di Raniero e Ornella mentre Miranda fa le pulizie
Scena settima
Ufficio
Raniero e Ornella sono in ufficio sulle proprie scrivanie e stanno lavorando, Miranda fa le pulizie
RANIERO Francamente non ti capisco. Perché non vuoi credere al nostro parroco?
ORNELLA Perché? Perchè mi ha chiesto di dargli tutti miei materiali!
RANIERO Ma che c’entra. Se uno crede, crede a qualsiasi costo.
ORNELLA Sì, ma non al costo attuale del legname. Eppoi quanti credenti credi che crederebbero se
dovessero pagare per credere? Buona questa. Eppoi se il Signore avesse veramente
bisogno del legname lo troverebbe il sistema. Altroché se lo troverebbe.
DRIIIN
ORNELLA Pronto? Sì sono la Signora Ornella? Ah, lo Studio Tecnico “Calce&Struzzo”. Signor
geometra stia tranquillo: il materiale è pronto e parte domattina. Come sarebbe a dire
non ci serve più? Pronto? Pronto? (Raniero e Miranda ridono) Non ridete, eh? Vi
proibisco di ridere. Tanto il guadagno lo faccio con il Comune!
DRIIIN
ORNELLA Pronto sono la Signora Ornella? Oh, l’Assessore Urbano Urbani come come come? Non
volete più il bitume? E perché? Ah, lasciate la strada imbrecciata e con tutte quelle
buche? Bravi! Non fate più strade? Bravi! Avete scelto il momento giusto! Voglio
ridere quando le acque vi sommergeranno e morirete tutti affogati per colpa... ma che
sto dicendo? No, non parlavo con lei. Stavo scherzando. Stavo dicendo... parlavo...
parlavo... parlavo da sola parlavo. Non guardatemi così, lo so quello che pensate. Ma
non è così, è una coincidenza. Eppoi a me bastano le Ferrovie dello Stato, con quelle io
guadagno per tre.
DRIIIN
ORNELLA Ah! Telefono?
MIRANDA Sì, signora Ornella.
ORNELLA Ah, mi sembrava, lo sospettavo. Allora rispondo. Pronto sono la Signora Ornella, chi è?
DON FELICE (voce contraffatta) Signor Ornella sono io, sono l’Ingegner Binario delle Ferrovie dello
Stato. Mi dispiace per lei ma il suo legname non ci serve più.
ORNELLA Ma come, non dovevate fare le traverse? Come fate senza binari?
DON FELICE Hanno soppresso la tratta, almeno per adesso.
ORNELLA E io? Guardi che lei mi ha ordinato trecento tonnellate di legno, io l’ho segato tutto in
palanconi. E cosa me ne faccio, ora? Dove me li metto tutti questi palanconi?
DON FELICE Son gusti personali Signora, faccia lei!Arrivederci
ORNELLA Tre ordinazioni tre avevo. E qui sono state cancellate tutte e tre in meno di tre minuti.
Adesso metto tutto in mano agli avvocati!!!!
14. Scena ottava
Bar
1° GIOCATORE Che lazzarone sto Don Felice, ne sa una più del Diavoloooooooo
2° GIOCATORE E poi dopo due minuti, guardate chi si presenta alla porta dell’ufficio
DON FELICE (entrando) Salute e prosperità.
ORNELLA (piangendo) Siamo rovinati.
DON FELICE Rovinati? Ma che succede, non capisco.
ORNELLA E nemmeno io capisco.
RANIERO Don Felice, doveva essere qui due minuti fa. Sapesse, una cosa... .
ORNELLA Alla prima persona che dice la parola miracolo gli do un calcio nel... anche se porta la
sottana.
DON FELICE Allora, volete spiegarmi cosa succede sì o no?
ORNELLA (insieme a Raniero) Dunque: suona il telefono...
MIRANDA E sa chi era?
DON FELICE E no, come faccio a saperlo…vabbè Signora, allora, visto che tutte le ordinazioni sono
state annullate, ci darà i materiali
ORNELLA E certo. Certo. (pausa) Come come come? E lei che ne sa?
DON FELICE Come che ne so? Non l’ha detto lei?
ORNELLA Io? No.
DON FELICE Lei no? Raniero!
RANIERO No!
DON FELICE No. Miranda!
MIRANDA E’???????!
ORNELLA No! No. Bravo. Bravo don Felice. Lo dicevo io: per ogni cosa c’è una spiegazione
logica. (compone un numero di telefono)
DON FELICE (in disparte) Signore fa’ qualcosa, ti prego. Ho sbagliato. Fa’ qualcosa.
ORNELLA Pronto? Vorrei parlare con l’Ingegner Binario, sono la Signor Ornella. (pausa)
Ingegnere, Volevo avvertirla che il legname è pronto e parte domattina. Ciuff ciuff ciuff
fa il trenino... prego. (porge la cornetta alla scena)
DIO (voce contraffatta) Ma insomma basta, signora Ornella. Gliel’ho già detto cinque minuti
fa. Lei farebbe scappare la pazienza anche (voce propria) al Padre Eterno.
DON FELICE Occhio alla voce.
DIO (voce contraffatta) I suoi palanconi non ci servono più. La saluto.
DON FELICE Grazie.
DIO Prego.
ORNELLA E va bene clero, ma fra un po’ sclero, clero…
DON FELICE Oh, finalmente!
Miranda sogghigna
15. Scena nona
Bar
BARISTA Ed è così che Don Felice, con un piccolo aiuto, ha risolto il problema dei materiali e
tutto pimpante, senza attendere un minuto, chiama a raccolta tutte le donne del paese e le
invita a preparare un bel pranzo sostanzioso per i loro mariti che dovranno mettersi
all’opera. La costruzione dell’arca ha inizio.
Scena decima
Sacrestia
DIO Feliceoooooooo
DON FELICE Che c’è? C’ho fatto?
DIO Oh, un lieve errore...
DON FELICE Quale?
DIO Eppure l’avevo detto a cosa avevo destinato questa notte.
DON FELICE Ah... la procreazione!
DIO Già!
DON FELICE Gli uomini dovevano giacersi con le proprie mogli. E beh! E adesso come facciamo?
Infervorati come sono sarà difficile distoglierli dal lavoro e convincerli a ritornare a
casa.
DIO Sarà difficile sì.
DON FELICE Lo vedi?
DIO Ecco cos’hai combinato.
DON FELICE Cos’ho combinato?
DIO Vai fuori a vedere.
DON FELICE No, un momento. Prima...
DIO Ti ho detto va’!
DON FELICE Che carattere..
Scena undicesima
Bosco
DIO Guardali lì. Dovrò darmi da fare, adesso.
DON FELICE Eh sì!
DIO Beh, credo che un po’ di atmosfera è quello che ci vuole. Ora creo una notte talmente
ruffiana che nessun essere vivente potrà resistere al richiamo della natura.
DON FELICE Meno male che lo sento solo io.
DIO Felice?
16. DON FELICE Sì?
DIO Stai a vedere che regia. Notte scendi languida col tuo mantello. Zefiro, zefirello: soffia
tiepido e carico di profumi. Avanti con le luci. Più stelle. Di più! Ed ora vai con la luna.
Ma non un quarto. Di più. Di più. Tutta.
DON FELICE Fantastico!
DIO Eh beh, non c’è male. E adesso, Felice.
DON FELICE Sì?
DIO … canta!
DON FELICE S… come scusa?
DIO Sì, canta. Perché, prima quando facevi aggiungi un posto a tavola sì e adesso no?
DON FELICE Sì, no, ma…
DIO Avanti! Canta, esortali all’amore.
DON FELICE Io?
DIO Ma che devo fare tutto io?
DON FELICE Ma scusami poi, che cosa canto?
DIO Va bene, ti suggerirò. Anche il paroliere… (sottovoce) Notte la mia complice tu sei…
Notte di Luciano Pavarotti con i 2 ballerini
Scena dodicesima
Bar
4°GIOCATORE Sembrava filasse tutto liscio, il materiale è stato trovato, gli uomini si mettono a lavorare,
la notte ruffiana…ma…questa storia non ha ancora un lieto fine…sembra fili tutto dritto
invece c’è pure qualche curva…
3° GIOCATORE E che curve!!!!!
Piazza del paese
Entra Yvonne cantando “Lolita”/Il tempo delle Mele (storpiando le parole)
LALLO Senti un po’, io non ho mica capito tu che vendi sai?
YVONNE No?
LALLO No. Non c’hai il carretto, non c’hai bottega, dove la tieni la mercanzia?
YVONNE Guarda un po’ qua che mani che c’ho…e poi pure tutto il resto! Attentionnnnnnnnnnn
Gli uomini fischiano
LALLO Ma, io vedo solo te.
YVONNE E che volevi vedere Bello?
LALLO No io sono Lallo
YVONNE (porgendogli un biglietto da visita) Attention…faccio tutti tipi de massaggi, arinvis’lo i
morti, da la cervicale a la spina dorsale, t’arrivo drento fino al midollo spinale, ho preso
17. ‘n appartamento in affitto quassù, accorrete numerosi se c’avete dolori
fastidiosi….attentionnnnn
UOMINI ouiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Scena tredicesima
Sacrestia
DON FELICE Che disastro. Che disastro. Questa arriva proprio la notte della procreazione. Ah, se Dio
sapesse.
DIO Io so tutto.
DON FELICE Eccolo là…
DIO Sono onnisciente se non ti dispiace.
DON FELICE No no, non mi dispiace. Signore, come facciamo dopo quello che è successo? Gli
uomini sono tutti in fila dalla massaggiatrice francese simulando dolori d’ogni tipo
DIO Manda da questa donna uno scapolo che la tenga occupata tutta la notte.
DON FELICE L’unico scapolo del paese è Lallo… non è il tuo esemplare meglio riuscito. Ha un
difetto di fabbricazione.
DIO Va beh, capita.
DON FELICE Lo so che capita. Lui è… lui non può.
DIO Lui. Ma io sì.
DON FELICE Come?
DIO Sono onnipotente, se non ti dispiace. Insomma, dov’è?
DON FELICE Chi?
DIO Come chi? Questo Lallo.
DON FELICE Ah sì, scusa.
DIO Fammelo localizzare eppoi vedrai.
DON FELICE Eccolo dov’è.
Scena quattordicesima
Bar
BARISTA E così anche Lallo capisce la funzione del toro e perché il coniglio salta sopra la coniglia
Piazza del paese
LALLO si trasforma ed entra in casa di YVONNE.
YVONNE L’esercizio è chiuso per cause di forza maggio… (viene tirata dentro da Lallo) Ma chi è
questo: un toro, una cosa mai vista.
DON FELICE E come dice san Luca “Gli uomini tornarono di corsa dalle proprie mogli”(nessuno si
muove)… di corsa dalle loro… lo dice san Luca, nn è che io… (nessuno si muove). Di
corsa!
18. Scena quindicesima
Piazza del paese
BARISTA Intanto Miranda, sempre più perdutamente invaghita di Rodolfo, decide, per conquistarlo
definitivamente, di affidarsi a mani esperte…e quali mani più esperte di quelle di Yvonne,
capace di restauri miracolosi! Gli uomini del paese lo dicono in altro modo..ma noi ci
siamo capiti….state a vedere!
Scena diciassettesima
Sacrestia
DON FELICE Lallo!
LALLO Eh!
DON FELICE Allora dimmi, che intenzioni hai?
LALLO Di rimettermi in pari, no?
DON FELICE Ma vuoi pensare ogni tanto anche all’arca?
LALLO Come no! Anzi, ti volevo chiedere: si potrebbe fare una stanzetta per me e Yvonne per
starsene un po’ tranquilli e appartati?
DON FELICE Lallo tu vorresti portare…
LALLO Sì.
DON FELICE Mi dispiace ma non è possibile. Il Signore ha detto solo quelli del nostro paese.
LALLO Oh, oh, oh. Tu e il tuo principale non fate scherzi: se lei non viene sull’arca non ci
vengo nemmeno io ecco.
DON FELICE Ti proibisco di parlare con questo tono. Sai a chi devi la tua notte che non si può
raccontare? Al Signore, È lui che ha operato in te questo cambiamento. Ma ricorda che
il Signore dà…
LALLO Beh?
DON FELICE … il Signore toglie!
LALLO No, no, no Don Felice non mi fate questi scherzi che io ci tengo tanto…
Scena diciottesima
Balcone di Yvonne
LALLO Yvonne: ti voglio sposare.
YVONNE Aaaaaa!attentionnnnnnnnnnn
LALLO E ora che c’è? Non mi vuoi?
YVONNE No? Sì!
LALLO No o sì?
19. YVONNE Sì!
LALLO Gagliarda come sei chissà che cucciolata mi sforni.
YVONNE Un figlio! Che gioia un petit garcon.
LALLO Io già me lo vedo: bello come te, forte come me, furbo come te. Proprio in gran figlio
di...
Scena diciannovesima
Piazza del paese
1° GIOCATORE Ma questa non è l’unica storia d’amore che nasce in paese, infatti un incontro volutamente
casuale, complice una sciarpa galeotta, mostra a Rodolfo una Miranda fino all’ora
sconosciuta…e tutta da scoprire
2° GIOCATORE Grandi e piccoli miracoli accadono in paese e chissà che non ce ne siano altri!
Scena mimata dell’incontro tra Miranda e Rodolfo
Scena ventesima
Piazza del paese
Gli uomini lavorano all’arca mentre le donne pettegolano tra loro.
MIRANDA Avete saputo: Lallo e Yvonne!
La voce si sparge
AUGUSTA vuoi dire che quella massaggiatrice da quattro soldi verrà sull’arca con noi!
MARCELLA La francese?
ORTENSIA Chi????? Attention attention
AUGUSTA Tentation Tentation
MARCELLA Ma come fa a venire con noi sta minaccia ambulante perlopiù anche libera?
MIRANDA Non più: Lallo se la sposaaaaa. Avete capito gente? Lallo si sposa una…
LALLO Gente! Gente! Avete saputo la bella notizia? Mi sposo! Signora Yvonne in Lallo prego.
YVONNE Piacere.
LALLO E ora che vi prende?
AUGUSTA Tentation non ci piace
LALLO Non vi piace? Lei? Che cura tutta sorta de malati (a mò di Yvonne) che ‘sta bomba de
donna, guardatela un po’: non vi piace? La prima che dice un’altra cosa contro
Yvonne…mmmmmmm
DON FELICE Buone, buoneeeeeeeeeeeeeeeee
LALLO Tutti contro di me Don Felice
DON FELICE Ma che sta succedendo qui? Allora? (guarda Yvonne) Ah ho capito. Ma me l’aspettavo.
Ma come: una bellissima occasione si presenta e voi la sciupate così? Ma vi ricordate
aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più sì o no? È lei Yvonne il viandante
che bussa alla porta.
YVONNE Attentio, Oui, c’est moi
20. DON FELICE Accoglietela con un sorriso.
YVONNE E mi pare.
DON FELICE Sì, lo so, Yvonne nella vita avrà anche sbagliato….
LALLO Ma che? Non ha sbagliato mai un massaggio
DON FELICE Perdonatela!
LALLO Ma di che?
DON FELICE Ma vuoi stare zitto una volta sì o no? Ma è possibile che non vi sentiate pieni d’amore
dopo quello che è accaduto questa notte? È possibile sì o no? Ecco, una volta sposati
verrete sull’arca insieme a noi.
LALLO Oh, che bello.
DON FELICE Al lavoro adesso. Al lavoro
AUGUSTA Comunque sia, Noi Attention…Tentation sull’arca non ce la vogliamo.
DON FELICE Ah, è così eh? In un momento come questo la gente del mio paese mi lascia solo. E va
bene farò da solo. Da solo farò
Una formica è solo una formica"
Signore, è inutile, in questo momento abbandonato da te,
solo fra la mia gente mi sento solamente una formica.
Una formica è solo una formica, uno zero, una nullità;
i granelli di sabbia per lei sono montagne
ma basta che abbia vicino le compagne
e una formica smuove le montagne.
Una formica da sola non esiste, ma resiste soltanto perchè sa
che come tante gocce fanno il mare,
tante formiche possono formare una comunità,
ma se da sola affronta la fatica,
allora sì ch'è solo una formica.
DONNA
Ma due formiche sono due formiche, un'idea di solidarietà,
c'è ben poco da fare di fronte alle montagne,
ma se può contare su tutte le compagne,
quella formica smuove le montagne.
TUTTI
Ma due formiche più altre due formiche,
il principio d'una società.
Sù coraggio, coraggio, passatevi il messaggio,
al nostro lavoro unite il vostro Corale,
un'altra s'aggrega, un'altra si fa sotto,
e già siamo un gruppo, insieme siamo otto formiche,
l'esempio è trascinante per altre formiche che chiamano
altrettante formiche che vengono in aiuto di altre formiche
crescendo ogni minuto in lieto fermento diventano già
cento formiche schierate in lunga fila,
son mille, duemila, son tutte le formiche che esistono,
corrono, le montagne smuovono, e insieme esistono,
sgobbano, le montagne smuovono, e insieme esistono,
lottano, le montagne smuovono, e insieme esistono,
vincono, le montagne smuovono, e insieme sì! sì! sì! sì!
E insieme sì! sì! sì! sì!
(alla fine del brano, gli uomini prendono i pezzi di legno per fare l’arca con martelli e chiodi)
21. Scena ventunesima
Bar
BARISTA In paese, l’arrivo imminente del diluvio, rende l’aria frizzante come un prosecco,
approposito ce ne ho uno da farvi assaggiare, bè gli affari sono sempre affari, c’è chi
pensa come abbiamo visto alla costruzione dell’arca
1°GIOCATORE …c’è chi si innamora….
2° GIOCATORE e c’è chi vuole alleggerirsi la coscienza…chissà per paura che il peso sia troppo anche
per un’arca ben fatta
1° GIOCATORE vediamo quello che succede, roba da non crederci ripensando a quello che accadeva
solo qualche giorno prima…
Scena ventiduesima
Sacrestia
Don Felice è nel confessionale con il Presidente della Bocciofila
MARCELLA Don Felice me vojo confessà, c’ho ‘n peso qui su lo stomaco che è peggio de ‘na
boccia
DON FELICE Dimmi ………..
MARCELLA Dite bene voi…ma da dove comincio….
Entra trafelata Augusta e si dirige verso il confessionale dalla parte opposta di Marcella
AUGUSTA Don Felice, Don Felice me devo confessà…subito!
DON FELICE Chi è?chi è?ma lei che ce fa qui!Va bene, va bene…me sa che stasera c’avemo
da fa (tra sé e sé)…ma che è tutta sta fretta?
AUGUSTA Don Felice, adesso che me so convinta non me la faccia tanto lunga, no perché sto diluvio
è imminente e io ce ne ho parecchi peccatucci da farmi perdonare!
DON FELICE E allora dimmi …
Augusta e Marcella (in contemporanea) Don Felice inizia ad ascoltare l’una e l’altra passando da una finestra del
confessionale all’altra, ogni tanto si sente un “Bocciofila” e “Burraco”
DON FELICE (guardando verso l’alto, rivolto a Dio) e pensare che questi due non si sopportavano,
certo che quanto ti ci metti…sei proprio forte!
ORTENSIA (entra di cosa) Don Feliceooooooooooooooooooo
RODOLFO Don Feliceeeeeeeeeeeeeeeeeee
DON FELICE (uscendo dal confessionale) Fermatevi lì, scommetto che anche voi volete confessarvi,
e che c’hai un peso grosso nello stomaco e che adesso che ti sei convinta non te la devo fare
tanto lunga…vero?
ORTENSIA e RODOLFO (insieme) Ma come fa a saperlo!!!
ORTENSIA Vedo che questo diluvio c’ha riunito sulla stessa barca…
RODOLFO siamo venuti tutti nello stesso momento…
22. MARCELLA ….e per lo stesso motivo…
AUGUSTA …..e non può essere una coincidenza…
DON FELICE vedo che avete capito da soli, o quasi (rivolgendosi a Dio),
(Don Felice prende le mani e le tiene strette)
Scena ventitreesima
Sacrestia
LALLO (arriva con gli attrezzi) Che dici don Felice: andiamo a lavorare?
DON FELICE E certo!
LALLO Allora andiamo! (cominciano ad imbracare il crocifisso) Certo, che ti devo dire: mi
sento più tranquillo al pensiero che sul barcone ci viene anche lui, sai?
DON FELICE Prima di tutto non si chiama barcone ma arca. Con tutto il rispetto La croce è un
simbolo, noi possiamo contare su ben altro aiuto.
Escono
Scena ventiquattresima
Bar
3° GIOCATORE Come in tutte le storie che si rispettino, qualcosa va storto…
4° GIOCATORE …La nostra cara Signora Ornella, delusa dalla mancata parte da solista, si vendica come
può facendo una telefonata al suo caro amico Comandante dei Vigili Urbani del
Comune…
BARISTA …Denunciando un presunto cantiere abusivo!
DRIIIN
ORNELLA Eccolo finalmente. È lui, Capo Guardia. Pronto, Guardia? Parla: ti ascolto. Guardia?!
DIO In che senso? Dov’è Felice?
ORNELLA All’inferno!
DIO No, impossibile: lo saprei.
ORNELLA Ma chi parla?
DIO Dio.
ORNELLA Aaah! Ti ho piz-zi-ca-to! Tu sei il socio di Felice.
DIO Beh, in un certo senso sì.
ORNELLA Ah, lo ammetti, eh? A me non siete riusciti ad infinocchiarmi: i miracoli, il diluvio, le
campane. Io sono atea, quant’è vero Iddio!
DIO Tutto in me è eterno, tranne la pazienza. Sono Dio e te lo proverò.
ORNELLA Ah, e come? Come? Come?
DIO Così, miscredente! (la fulmina)
ORNELLA Ahia! Aiu-to! Mam-ma! (cade a terra)
Entra don Felice
23. Scena venticinquesima
Sacrestia
DON FELICE Signora Ornella, ma… cosa succede? Signora Ornella! (raccoglie il cellulare) Pronto?
DIO Affrettati, Felice: qualcuno ha parlato e non c’è più molto tempo. Fai salire tutti
sull’arca: sta per scoccare l’ora.
DON FELICE Signore…
DIO Ah, cerca di sapere chi è stato a fare la spia. (Ornella si riprende e cammina carponi
verso don Felice) Fossi in te lo lascerei a terra.
DON FELICE Come a terra?
DIO È un ordine. Addio!
DON FELICE A-te. A-Dio. A-te. Buona questa, eh?
DIO Felice, ti pare il momento?
DON FELICE No, no, è vero Signore.
ORNELLA No, no, Felice, a terra no! Non mi lasciate!
Entrano tutti bagagli in mano
Scena ventiseiesima
Piazza del paese
RANIERO Ornella!
ORNELLA Il diluvio ci sarà ci sarà ci sarà!
LALLO Accidenti: l’hai capito anche te.
ORNELLA Eh sì. Portate anche me sull’arca.
DON FELICE Ma certo che verrà anche lei.
ORNELLA Bello. (fa per abbracciarlo).
DON FELICE Calma! Senta: a chi ha telefonato? A chi ha parlato del diluvio?
ORNELLA Ai Vigili Urbani.
DON FELICE Con chi ha parlato personalmente?
ORNELLA Personalmente con il Capo Guardia. Ma stia tranquillo: quello è uno pacifico, lavora in
Comune e quelli alle denunce non ci credono mai.
DON FELICE Sì, ma il potere ha le orecchie lunghe. Adesso aspettiamo il diluvio in pace e con
serenità.
DON FELICE Tutti a bordo!
ORNELLA Anch’io?
DON FELICE Gliel’ho già detto: via! Prima di imbarcarci salutiamo la terra. Salve terra.
TUTTI Salve terra.
DON FELICE Ci rivedremo quando l’arca si fermerà.
TUTTI Quando l’arca si fermerà.
DON FELICE E sbarcheremo quando…
24. "Quando l’arca si fermerà"
La colomba tornerà e il sereno arriverà
ed ognuno sbarcherà quando l'arca si fermerà.
La colomba tornerà e il sereno annuncerà
ed ognuno sbarcherà quando l'arca si fermerà.
Nuova terra bacerà, nuovo sole guarderà
tutto nuovo apparirà quando l'arca si fermerà.
Urrà sui primi grappoli, di già i piedi ballano
che buon vino si berrà quando l'arca si fermerà.
Urrà macina, macina e già le spighe sbriciola
che buon pane si farà quando l'arca si fermerà.
O muratore tu! Tu! Tu! Tu!
Le pietre porterai, con le tue mani tu! Tu! Tu! Tu!
La casa tua farai, e tu vi abiterai,
e tu vi abiterai in pace e libertà, in pace e libertà
quando l'a - a - a - a - arca, quando l'a - a - a - a - arca,
quando l'arca, la nostra arca, quando l'arca si fermerà.
Una rosa nascerà , che miracolo sarà,
la natura esploderà quando l'arca si fermerà.
Un agnello belerà, un bambino riderà,
tutto ricomincerà quando l'a - a - a - a - arca,
quando l'a - a - a - a - arca, quando l'arca,
la nostra arca, quando l'arca si fermerà.
Nuovo sole sorgerà, nuova terra bacerà,
tutto nuovo apparirà quando l'arca si fermerà.
Tutt'intorno alla città un gran bosco crescerà
a noi tutti apparterrà quando l'arca si fermerà.
Un modo nuovo sì! D'amare e vivere!
I nostri figli sì! Saranno liberi!
E l'arca sarà - Sì! Sì! Sì! Sì! -
la continuità dell'umanità quando l'arca,
la nostra arca, quando l'arca, la nostra arca,
quando l'a - a - a - a - arca, quando l'a - a - a - a - arca,
quando l'arca si fermerà.
Miranda, Raniero, Lallo, Yvonne, Ornella e don Felice salgono sull’arca.
Scena ventisettesima
Piazza del paese
MIRANDA Sta arrivando un Altissimo Prelato e un Sindaco Pelato!
Entra il cardinale.
TUTTI Com’è bella Sua Eminenza, come è bella Sua Eccellenza!
ORNELLA (scende dall’arca) Eminenza! Eccellenza! Siete venuti per imbarcarvi con noi. Siete
giusto in tempo. Il diluvio sta per cominciare, accomodatevi. Questa è l’arca che ci
salverà.
Il cardinale e il sindaco ridono e tutti iniziano a ridere con loro.
ORNELLA Ridono. Sono contenti!
SINDACO Il diluvio non ci sarà!
25. CARDINALE Il diluvio non ci sarà! (scandendo lentamente)
ORNELLA No, no, guardate eminenza ed eccellenza, che l’ho sentita io la voce del Signore… però
dopo sono stata colpita da un fulmine divino.
SINDACO Poteva essere un corto circuito.
CARDINALE Poteva essere un corto circuito.
ORNELLA Ah, sì. Poteva benissimo essere un corto circuito.
TUTTI Com’è bella Sua Eminenza, come è bella Sua Eccellenza!
CARDINALE Venite! Venite! (tutti gli si avvicinano)
DON FELICE Dove andate? Dove andate? Ma se un cardinale o un sindaco vi ordinano di
abbandonare l’arca è il Signore stesso che vi ordina di risalire.
CARDINALE Eh, e il Papa non lo consideriamo?
ORNELLA Giusto: il Papa. Io l’avevo detto a tutti, dal primo momento. Ma nessuno mi ha voluto
credere, eminenza. Soprattutto don Felice! Visto? Ha ragione il cardinale.
MIRANDA Ma come Signora, è sempre stata contro il clero e ora gli ubbidisce?
ORNELLA Beh, c’è clero e clero. Lassù (indica l’arca) una prete di campagna e quaggiù (con
solennità) il potere della Chiesa e il potere dello Stato!
SINDACO Il potere dello Stato.
CARDINALE Il potere della Chiesa.
ORNELLA Io ho scelto!
TUTTI Com’è bella Sua Eminenza, come è bella Sua Eccellenza!
ORNELLA Raniero: scendi giù!
DON FELICE Signore fa’ qualcosa. Non vedi cosa sta succedendo?
MIRANDA Rodolfo, scendiamo anche noi?
RODOLFO E ma poi chi ci sposa?
MIRANDA Il Cardinale!
CARDINALE Vi sposo io.
RODOLFO Grazie. Quale onore!
MIRANDA Pensa quanti fotografi. Andiamo, Rodolfo! (scende dall’arca)
CARDINALE Don Felice: lei disonora l’abito che porta!
DON FELICE (si toglie la tonaca) Io disonoro l’abito che porto? (getta la tonaca giù dall’arca)
CARDINALE È un indemoniato!
SINDACO E’ un indemoniato!
CARDINALE Un ossesso!
SINDACO Un ossesso
DON FELICE Ma dove andate? Tornate indietro, per il vostro bene.
ORNELLA Una nottata all’aria aperta vi schiarirà le idee. Eminenza, Eccellenza: volete onorare la
mia casa? Bene, prepariamo vino e cibo a volontà. E con Sua Eccellenza e Sua
Eminenza gran festa si farà!
CARDINALE Parappappero-pappero
SINDACO Pappà!
ORNELLA Intonatissimi! Eminenza, Eccellenza: da questa parte, vengano, le faccio strada.
TUTTI Che strafico il cardinale!
Tutti escono tranne Lallo, Yvonne e Don Felice che rimangono sull’arca .
26. Scena ventottesima
Piazza del paese
DON FELICE Lallo, Yvonne non andate con loro?
YVONNE Io sto dove l’Amourrrrrr…e dove sta Lallo
LALLO Tu e Il tuo Principale m’avete fatto conosce l’Amore…e te pare che te lasciamo????
YVONNE Saremo come Adamo ed Eva. Col vantaggio che tu risparmierai una costola e non
sentiremo sibilare tra i piedi nessun serpente tentatore.
ORNELLA (da fuori scena) Psss!
LALLO Don Felice, ho sentito un sibilo!
ORNELLA (entra in scena) Psss! Ehi, voi tre!
YVONNE Signora Ornella! C’ha ripensato e vuole venire sull’arca con noi?
DON FELICE Aspetti, che le butto giù la corda.
ORNELLA No! Usatela voi tre per scendere, la corda. Ho buone notizie: il cardinale è disposto a
perdonare.
DON FELICE Davvero, eh?
ORNELLA Parola d’onore. L’ho preso in disparte e gli ho detto: “Senta un po’, per quei lavori in
Cattedrale….” Bè è andata a finire che è disponibile a perdonarvi, purche scendiate
subito
YVONNE Come?
ORNELLA Va beh! Io rientro. Anche perché, vero, non vorrei che cominciasse a piovere… (sente
una goccia) Ih! Una goccia. Una goccia! Il diluvio!!!
TUONO
Tutti arrivano sotto l’acqua
DON FELICE Stai calma, Yvonne. Venite! Signore, aiutali!
DIO No! Non lo hanno meritato!
Tutti si fermano a sentire la voce di Dio
DON FELICE Ma come: possono sentirti?
DIO Era ora che mi facessi sentire! Salpa, Felice! Solo tu, Lallo e Yvonne vi salverete!
DON FELICE Solo noi tre su miliardi di persone?
DIO Beh, poco più del doppio di quando ho cominciato.
DON FELICE Spariranno miliardi di persone. Quelli non li conosco, ma questi sono miei amici.
DIO Ma è illogico!
DON FELICE È umano!
DIO (tra le strofe della canzone) Edificante, ma tu farai quello che ti ordino! Avrai nuova
gente da amare, ragazzo. Sta a te, Lallo e Yvonne rifornirmi di anime migliori di queste.
E non sarà difficile, vedrai. Ma ora basta: si parte!
DON FELICE Lallo, Yvonne, venite! (scende dall’arca)
YVONNE Felice, ho paura!
DON FELICE Di che? Non abbiate paura, scendiamo
DIO Fermatevi! Fermatevi! Ma come osi? Non posso fare il diluvio senza salvare nessuno!
27. DIO E come faccio adesso per ripopolare la terra. Ma guarda che razza di testone dovevo
scegliere! Va bene, Felice, come vuoi tu.
DON FELICE Grazie.
DIO Ma lascia stare. Sono uno che sa perdere. Via la pioggia; si ritirino le acque; vai con
l’arcobaleno.
Scena ventinovesima
Piazza del paese
Tutti esultano cantando “Evviva”
RODOLFO perbacco! Ci hai salvati tutti quanti siamo. Se non era per te…
DON FELICE Già…
MIRANDA Mannaggia! Io mi piglierei a schiaffi (lo fa ma piano; poi vede don Felice che la
guarda male e si schiaffeggia forte) E ora che fai: ci lasci?
DON FELICE Sì!
MIRANDA Oh, perché?
DON FELICE (fa per uscire ma rientra) No!
Tutti esultano e cantano ancora “Evviva”
DON FELICE Bene, smontiamo l’arca e riportiamo il Crocifisso in chiesa
ORNELLA Grazie don Felice e bentornato tra noi. Permette? Ehm, ehm. (canta) Aggiungi un posto
a tavola che c’è un amico in più. Ho stonato?
DON FELICE Intonatissima!
ORNELLA Davvero? (ballando) Miracolo!
Scena trentesima
Bar
BARISTA Allora ragazzi v’è piaciuta sta storia?
I 3 GIOVANI Sìììììììììììììììììì
BARISTA Allora andiamo con loro!
I 4 GIOCATORI la partita l’avemo finita, arrivamo anche noi!
"Aggiungi un posto a tavola" (ripresa)
Aggiungi un posto a tavola. Aggiungi un posto a tavola.
Aggiungi un posto a tavola. Aggiungi un posto a tavola.
Aggiungi un posto a tavola.
Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più,
se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu.
Gli amici a questo servono, a stare in compagnia,
sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,
28. dividi il companatico, raddoppia l'allegria.
Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più,
se sposti un po' la seggiola,
se sposti un po' la seggiola starai più comodo tu...
Gli amici a questo servono, per stare in compagnia,
sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,
dividi il companatico, raddoppia l'allegria,
aggiungi un posto a tavola, raddoppia l'allegria!
DON FELICE (mentre cantano) Signore perdonami se non ho saputo fare la tua volontà. Non
succederà più, ora però ti prego: non ci abbandonare.
DIO Testone! Aggiungi un posto a tavola: non vedi che sto arrivando?