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Scena prima
                                                Bar – Sala prove

(sotto il palco davanti al pubblico 2 persone chiacchierano)
1°GIOCATORE: ce dobbiamo sbrigare a fare sta partita che tra mezz’ora ci sono le prove della Corale
2° GIOCATORE: le prove???? Ancora prove??? oramai sono anni che facciamo gli stessi canti per il Concorso delle
               Corali
1°GIOCATORE: oh non brontolà sempre, anche quest’anno bisogna fare ‘na bella figura
2°GIOCATORE: hai ragione…in fin dei conti adesso è ‘na passeggiata! Ma quando c’erano quei 3 Presidenti dei
               Circoli, quella chiacchierona del Circolo dell’Uncinetto…
1° GIOCATORE: chi l’Augusta???? e quella svampita del Giardinaggio???
2° GIOCATORE: ah sì anche l’Ortensia te la raccomando!!! e quella presuntuosa della Bocciofila??? Mentre
                cantavamo non facevano altro che guardasse de traverso!
1° GIOCATORE: oh senza dimenticarci de quel fanfarone de Rodolfo, il golfista…magari fossero stati solo quei 4!
                Cocco mio ‘l virus della polemica era entrato dappertutto!
2°GIOCATORE: vabbè per stasera possiamo anche daje buca, andamo al bar a fa ‘na partitella che è meglio….
               (si dirigono verso il bar e si mettono sedutial tavolo con gli altri)
               (Buio) (rumore di carte che sbattono sul tavolo)
3° GIOCATORE: Busso e vojo la mejo
4° GIOCATORE: e ma ‘na miseria, ce l’è tutte ‘n altra volta!
                    (luce)
                    Gruppetto di persone (3 giovani) intorno al barista davanti al balcone ognuno
                    assorto nella propria lettura/telefonino
1° GIOVANE (rivolto agli altri): spacca sto nuovo video de Shakira
2° GIOVANE: sì bulo l’ho condiviso su facebook
3° GIOVANE: bella storiaaaaaaaaaaaaa


BARISTA          (mentre li ascolta, rivolto ai giovani) (luce sul barista): Bella storia???? Adesso ve la racconto io
                            una bella storia. (rivolto ai giocatori di carte) gliela raccontiamo insieme. (posando lo
                            straccio sul bancone del bar) C’era una volta. Anzi c’è. O meglio ancora potrebbe
                            esserci un paese di collina che sta qui, lì, dovunque piaccia a chi sta ascoltando…(buio)
DIO (intromettendosi): il paese che io da quassù ho scelto per questa favola.
(buio al bar – luce sul palco)
Si apre il sipario e c’è la Corale che fa le prove
(Miranda mentre canta guarda di soppiatto Rodolfo e Rodolfo se la tira. Durante il canto, Miranda cerca di
                          avvicinarsi a Rodolfo)
(Ortensia ha l’atteggiamento perso nel vuoto, mentre Augusta e Marcella si guardano in cagnesco e si
                           infastidiscono a vicenda)
                             Canto AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA (a mo’ di prove)
                                  Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più
                                  se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu;
                                  gli amici a questo servono, a stare in compagnia;
                                     sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,
                                 dividi il companatico, raddoppia l'allegria. (2 volte)
La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.
                                     La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.
                                       Il fuoco sempre vivo, la mano sempre tesa.
                                                  il fuoco sempre vivo…

AUGUSTA: (interrompendo il canto) come?????la mano tesa?verso de questa (indicando Marcella)?
Non ce penso proprio!
MARCELLA: me ne guardo bene…la cosa è assolutamente reciproca!e tu sta zitta (riferita a Ortensia che continua a
cantare)!
ORTENSIA: Don Felice, forse è meglio che io vada ad annaffiare i miei tulipani, loro sì che mi accettano!!!
RODOLFO: queste chiacchiere tra donne mi irritanoooooooooo, sono insopportabili
DON FELICE: signori, signori, per favore..è la prova generale, non abbiamo tempo per queste cose, mettete da parte
questi personalismi e ricominciamo!allora riniziamo da…..


                                     La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.

                                      E se qualcuno arriva, non chiedergli : Chi sei?
                                                No, no, no, no, no, no, no.

                                     E se qualcuno arriva, non chiedergli : Che vuoi?
                                           No, no, no, no, no, no, no, no, no, no!

                                          E corri verso lui con la tua mano tesa,
                              e corri verso lui, spalancagli un sorriso e grida evviva, evviva.

                                          Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva!
                                          Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva!

                                   Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più
                                 se sposti un po' la seggiola, se sposti un po' la seggiola
                                                   starai più comodo tu.
                                    Gli amici a questo servono, a stare in compagnia,
                                      sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,
                                       dividi il companatico, raddoppia l'allegria,
                                            aggiungi un posto a tavola e così
                                              e così, e così, e così, così sia!


   ORTENSIA                     Va bene, meglio dell’ultima volta.
   DON FELICE                  Per stasera basta così. Andiamo tutti a dormire. Grazie della partecipazione
   ORNELLA                         (arriva trafelata) Allora allora allora? Eccomi qua. Siamo pronti per la prova della
                                 Corale?
                                 E’ pronto il mio camerino? E la mia parte da solista?
   Tutti fanno un abbaione.      Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
   MARCELLA                      Signora Ornella, non c’è nessuna parte da solista in questo coro!
   DON FELICE                    Forse qualcuno qui oltre a non avere la voce, non ha nemmeno le orecchie….siamo una
                                 corale noi,non un gruppo di solisti e prime donne….comunque non lo dico solo a lei
                                 Ornella, ma vale per tutti capito!!!!
   ORNELLA                     Io senza voce????stonata???? io che ho passato la mia giovinezza nei maggiori teatri lirici
   RANIERO                      Si mogliettina cara, ma io ti ho conosciuta che strappavi i biglietti nei teatri!
   ORNELLA                       (smorfia di disappunto)
   LALLO                       (ride forte) ahahahahahahaha
   ORNELLA                       E tu Lallo che t’intrufoli? Tanto di potente hai solo la voce.
   LALLO                         Che dice la Signora Ornella?
DON FELICE                  No, niente niente Lallo. (a parte a Ornella) Signoraaaaaaaaaa!
ORNELLA                     Che ho detto di male? Che ho detto? Tanto lo sanno tutti che Lallo. (scuote pollice e
                            indice a pistola).
DON FELICE                  Tutti tranne lui. per tanto tempo siamo riusciti a non fargli avere il minimo sospetto del
                            suo problemino, eppoi così, tutto ad un tratto, ad alta voce, vero?
ORNELLA                     E va be’, lo dirò a bassa voce.
DON FELICE                  No. Lei non lo deve dire e basta!
ORNELLA                     Va be’, non lo dirò. Buffi sti preti.
MIRANDA                     Don Felice, considerando la mancia che mi ha dato ieri dopo che ho pulito tutta la casa
                            e pure la sacrestia….direi che ste prove tant’bene non son venute! Forse per fa ‘na bella
                            figura dovemo far fare l’assolo alla signora Ornella,lei si che ha classe…e sgancia
                            (mimato)
DON FELICE                  (con sarcasmo) Apprezziamo il suo disinteressato giudizio Signora Miranda…Grazie a
                            tutti ma per stasera abbiamo finito. Buonanotte
(si sentono dei “buonanotte” e la gente se ne va)
DON FELICE                 (mentre mette a posto le sedie e i leggii) Come faremo a diventare un vero coro se tutti
                            vogliono fare i Solistiiiiii….basta che gli dai un palcoscenico o una presidenza di un
                            qualche circolo…e tutti si sentono primedonne!
(rientra Lallo e trova Don Felice che sta facendo qualche esercizio con le sedie)
LALLO                       Ah! Ah! Ah! Ma che fai? Tu sei prete. A che ti serve la forza?
DON FELICE                  È una mia debolezza Lallo. Ma, come vedi, i risultati sono quelli che sono. Se si
                            trascura il corpo finisce che anche l’anima mette su pancia. Il nostro corpo è in prestito.
                            Bisogna averne cura per restituirlo al Signore in ottimo stato quando sarà il momento.
LALLO                       O mamma mia! E quando sarà che lo dovrò ridare indietro questo corpo?
DON FELICE                  E chi lo sa? Non avrai paura, eh?
LALLO                       No, no. Ma lo vorrei sapere in tempo, così magari prima mi faccio un bagno.
DON FELICE                  Ah! Ah! Ho conosciuto poca gente pulita come te Lallo. Hai il candore di un bambino.
LALLO                       Sono belli i bambini.
DON FELICE                  Ti piacciono?
LALLO                       Altroché se mi piacciono. Mi fanno così ridere. Specie quelli piccoli piccoli, appena
                            partoriti.
DON FELICE                  Ah! Allora lo sai come nascono i bambini...
LALLO                       E vedi un po’! come le altre bestie. Come i vitelli, tra le gambe della madre, no?
DON FELICE                  Sì, sì... però prima il toro cosa fa?
LALLO                       Il toro? Niente fa. E che gli frega al toro? Io non lo so mica cosa ci sta a fare il toro? Se
                            fosse per me, lo manderei a lavorare, il toro. Ma quanto mi sta antipatico ‘sto toro.
DON FELICE                  Va be’, lasciamo perdere il toro. Prendiamo qualsiasi altro animale.
LALLO                       Il coniglio, don Felice.
DON FELICE                  Sì, quello mi piace. Dunque: perché il coniglio salta sulla coniglia?
LALLO                       E come, non lo sai? Giocano. Tutte le bestie giocano a saltarsi sul groppone. Giocano a
                            gropponare. Le devi capire, sono bestie, non conoscono tanti altri divertimenti. Sono
                            ignoranti, eppoi devono lavorare.
DON FELICE                  Lallo: ma tu sei felice?
LALLO                       Non lo so. Io sono sempre stato così. Secondo te io sono felice, don Felice?
DON FELICE                  Sì! Certo. Ma certe volte mi viene da domandarmi: non ti sembra mai che ti manchi
                            qualcosa?
LALLO        E che mi deve mancare? Ho tutto! Ho tutto! (fa per uscire) Niente niente manca a te
             qualcosa?
DON FELICE   No, a me no guarda, non mi manca proprio niente.



                                Scena seconda
                                     Sacrestia

MIRANDA      (entrando in sacrestia) Don Felice??????
DON FELICE   Miranda!
MIRANDA      Ho bisogno di confessarmi…ha visto prima….
DON FELICE   Prima cosa?
MIRANDA      Durante le prove….m’è scappata qualche frecciatina, lo sa che io c’ho la lingua lunga…
DON FELICE   lo so,lo so,sai che novità!
MIRANDA      Ho capito Don Feliceooo, ma ‘ntanto la Signor Ornella 10 euro de mancia me l’ha dati
             anche ieri!rinfacciato non sia!
DON FELICE   Scusa ma sei venuta a confessarti o a fare di nuovo polemica!
MIRANDA      Mi scusi tanto Don Felice, ma ‘l sapete che sta linguaccia mmmmmmmmm
DON FELICE   Va bè, cominciamo la confessione. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
MIRANDA      Ha sentito che caldo oggi? Lei dov’era alla tre? Io nel bosco. Ci vado sempre alle tre. E
             sapesse cosa ho vistoooooooo!
DON FELICE   Cosa hai visto?
MIRANDA      Ho visto un’altra volta quei due sposati …ma non tra loro….che ‘nsomma come dire
             visto ‘l caldo…s’erano tolti qualche abito de dosso…
DON FELICE   Mirandaaaaaaaaa, per favore fermati qui
MIRANDA      Bè allora le potrei raccontare dell’altra sera quando mi sono addormentata. Dopo un po’
             è arrivato lui. Lo stesso dell’altra volta: vestito da golf dalla testa ai piedi…uguale
             sputato a Rodolfo, il Presidente del Golf Club…E sa cosa ha avuto il coraggio di dirmi?
DON FELICE   No.
MIRANDA      (con voce maschile) Spogliati, ti voglio nuda...
DON FELICE   Cosaaaaaaa????
MIRANDA      ...Io tremavo tutta. Lui mi ha sfilato la gonna... sa quella blu che avevo domenica in
             chiesa
DON FELICE   Non ti distrarre e continua.
MIRANDA      E così …ma via che ha capito!
DON FELICE   E certo che ho capito…sono un prete mica scemo!
MIRANDA      E’ che a me me piace tanto Rodolfo, Don Felice
DON FELICE   Va bene.. per penitenza dirai trentuno Pater Ave Gloria.
MIRANDA      Così pochi?
DON FELICE   Miranda hai sognato. E i sogni non sono peccati….tuttalpiù son desideri
MIRANDA      (tutta sognante esce canticchiando “I sogni son desideri”)
Scena terza
                                                     Sacrestia

(suoneria di un cellulare)
DON FELICE                   (rispondendo al cellulare) Sì?
DIO                          Finalmente.
DON FELICE                   Chi parla?
DIO                          Dio.
DON FELICE                   Ma chi io?
DIO                          Dio. Il tuo Dio.
DON FELICE                   Ah, Dio! Non ti avevo riconosciuto. Ti credi spiritoso, eh? Ti diverti a rompere l’anima
                             alla gente?
DIO                          Mai fatto niente di simile. Casomai il contrario.
DON FELICE                   Senta scusi lei chi è? Cosa vuole?
DIO                          Ma te l’ho detto: io sono il Signore Dio tuo. E voglio parlare con te della fine del
                             mondo.
DON FELICE                   Ma va’ a La Mecca!
DIO                          A La Mecca? Dalla concorrenza? Avessi per caso sbagliato numero... Ma tu sei Don
                             Felice?
DON FELICE                   Sì. E tu sei un idiota! (riattacca il telefono)
DIO                          Come ti permetti? Figliolo devi essere impazzito. Nessuno aveva mai osato attaccare il
                             telefono in faccia a Dio.
DON FELICE                   Ma io non ho mica attaccato. Ho solo messo giù piano piano. Così. Oddio. Oddio mio.
                             Padre nostro che sei nei cieli...
DIO                          Lo so benissimo dove sono. Alzati per favore e stammi a sentire. Ho deciso di
                             organizzare un secondo diluvio.
DON FELICE                   No!
DIO                          Sì.
DON FELICE                   Ma Signore, hai deciso di annegare tutti di nuovo?
DIO                          Precisamente. Tu costruirai un’arca...
DON FELICE                   Io?
DIO                          ...e con essa salverai il tuo paese.
DON FELICE                   Posso chiederti una cosa? Perché hai scelto proprio me? E perché proprio il mio paese?
DIO                          E perché no?
DON FELICE                   Eh, certo. Perché no?... Scusa, e questo diluvio quando dovrebbe avvenire?
DIO                          Avverrà! Mercoledì sera. Ti do tre giorni di tempo.
DON FELICE                   Ma non saranno troppi?
DIO                          All’alba di domani suonerai le campane, chiamerai a raccolta i tuoi parrocchiani e darai
                             loro la novella.
DON FELICE                   Sì, se vado fuori dai parrocchiani a dare loro la novella mi dan...
DIO                          Comincerete a lavorare all’alba del giorno secondo in quanto la prossima notte, la
                             prima, l’ho destinata alla procreazione.
                             Ogni uomo si giacerà con la sua donna e si genererà un figlio
Concepiti in questo vecchio mondo essi nasceranno nel nuovo e dal vecchio
                           erediteranno.
DON FELICE                 Genesi capitolo 18.
DIO                        Bravo. Vedo che hai studiato.
DON FELICE                 Sì.
DIO                        Felice, sarai degno del tuo compito?
DON FELICE                 Sì. Non mi crederanno mai. Mi faranno richiudere in un manicomio e lì finisce.
DIO                        Arrangiati. Io mi farò sentire di tanto in tanto. Ma ricordati: solo tu potrai sentirmi.
DON FELICE                 Solo io. E come... (grida) Signore.
DIO                        Che altro c’è?
DON FELICE                 Beh, vedi. Ecco. Io... non avrò il coraggio di andare fuori a suonare le campane.
DIO                        Tu farai quello che io ti ho detto, Felice.
DON FELICE                 Ma non posso andare là fuori e dire...
DIO                        È un ordine!
DON FELICE                 Lo faccio senz’altro.
DIO                        Le campane suoneranno, te lo garantisco io. Ora ti saluto Felice.
DON FELICE                 No, no. Parliamone un attimo perché qui...
DIO                        A me.
DON FELICE                 Come?
DIO                        A me. A-dio. A-me. Eh?
DON FELICE                 Ah ah! Eh già: a-dio a-me. Buona questa.
Don Felice esce.
                             Canto SONO CALMO (non interamente,qualche strofa)



                                                 Scena quarta
                                             Piazza del paese

Suonano Le Campane
DON FELICE                 Le campane? Ma che ore sono? Che fretta. Fra un po’ le avrei suonate io stesso. Mi
                           credi spero. O no?
DIO                        Sbrigati. Corri a dare la novella.
Entrano tutti in pigiama
MIRANDA                    Don Felice! Don Felice! Le sue campane mi hanno svegliata al punto giusto. Proprio
                           mentre stavo facendo quel sogno che le dicevo ieri sera…
DON FELICE                 Posso immaginarlo, Miranda ma non è il momento. Adesso ho cose più importanti!
ORNELLA                    Don Felice! Don Felice! Perché ci ha chiamato? Che c’è? Cosa vuole? Che succede?
DON FELICE                 Che succede?
ORNELLA                    Come “che succede?” Sono io che lo chiedo a lei non lei che lo chiede a me. Non è lei
                           che ci ha convocati qui con questo scampanamento?
DON FELICE                 No. Sì. Quasi.
ORTENSIA                   Come no sì quasi?
ORNELLA                Le campane le ha suonate lei o no?
DON FELICE              No. Sì. Quasi.
MARCELLA                Insomma si decida. O sì o no: i quasi sono due. Ehm eh! Eh! I casi sono due.
DON FELICE              Non sempre.
RANIERO                 Don Felice, non ci faccia stare in pena.
DON FELICE              Ma che pena e pena. Vi dirò tutto. Sono qua per questo.
                        Tutti fanno un Oh! di sollievo.
AUGUSTA                 Visto che il nostro prete si è deciso a dirci tutto, mettiamoci comodi e in religioso
                        silenzio, prego Don Felice….
DON FELICE              Bella giornata, eh? Ma ho l’impressione che il tempo si guasterà. (a Dio) Adagio adagio
                        poi...
RODOLFO                 E lei mi ha buttato giù dal letto per comunicarmi le previsioni meteorologiche?
DON FELICE              In un certo senso... è così. Brava. Come ha fatto?
                        Risata generale
ORNELLA                 E allora?
DON FELICE              Ho parlato...
ORNELLA                 Beh, allora?
DON FELICE              Ho parlato con Dio.
ORTENSIA                Non ho capito bene l’ultima parola.
DON FELICE              Nemmeno io. (grida) Ho parlato con Dio. Egli mi ha affidato un grande compito ed ho
                        bisogno del vostro aiuto. Sì, lo so che vi sembro pazzo. Lo so lo so. Ma io non sono
                        pazzo. Ho parlato davvero con Lui.
I paesani borbottano
ORNELLA                 Calma calma. Per carità Don Felice, lei fa il suo mestiere. E non è la prima volta che
                        con la scusa delle esigenze divine lei toc toc bussa a quattrini. Quale è la chiesa che
                        deve ristrutturare stavolta?
DON FELICE              Nessuna chiesa, bisogna costruire un’arca.
ORTENSIA                Un’arca?
DON FELICE              Sì, un’arca.
MIRANDA                 Oh sì, un’arca. Niente male st’idea!Che ne dici Rodolfo, io ci salirei subito…
RODOLFO                Ma anche no!
DON FELICE              Dobbiamo costruire un’arca vera, come quella di Noè. Deve poter galleggiare.
ORNELLA                 Si capisce. “Deve poter galleggiare”, “un’arca vera, come quella di Noè”. Eh, io l’ho
                        capito già da un pezzo che questo ragazzo qui non sta bene.
AUGUSTA                 Padre, lei voleva dire una specie di carro allegorico per la festa del nostro Santo
                        Patrono. È così, vero?
Tutti parlano
DON FELICE              No, no. (continuano a parlare) Ho detto no! Non lo so io. (pausa) Ci sarà il secondo
                        diluvio. Solo il nostro paese si salverà. Noi siamo stati scelti per ripopolare la terra.
MIRANDA                 (guardando furtivamente Rodolfo) Ripopolare: questa è ancora migliore come idea!
RODOLFO                Questa non ha proprio freni inibitori
ORTENSIA                Perdoni Don Felice…Se mai ci fu curato bisognoso di essere curato quel curato è lei
                        signor curato. Gradevole questo bisticcio, vero? Buonanotte.
DON FELICE              Ma io non sono pazzo. Dio mi ha parlato davvero.
LALLO                   Ha parlato con Dio, embè? Che c’è da pensare male?
BARISTA                      (interrogandosi, tra se e se) Eppure la sera prima aveva preso solo il solito caffè d’orzo,
                             in tazza piccola ovviamente
Tutti si dimostrano increduli
MARCELLA                     Silenzio silenzio. Si accomodi Don Felice prego. Dunque lei “ha parlato con Dio”...
DON FELICE                   Sì.
ORNELLA                      E come?
DON FELICE                   Ci ho parlato al... ehm... Come “come?”
RODOLFO                      Con che sistema: una visione, una visitazione o più modestamente si è manifestato in
                             sogno? Avanti su: come gli ha parlato?
DON FELICE                   Al cellulare.
AUGUSTA                      Al cellulare. Ah ah! (anche i paesani ridono) Satellitare, suppongo.
DON FELICE                   Se io fossi in lei non mi crederei mai.
ORNELLA                      Oh, siamo finalmente d’accordo per la prima volta nella giornata. Vede Don Felice che
                             se vuole riesce anche a dire delle cose sensate. Su, da bravo, a ninna a ninna a ninna.
DON FELICE                   (urlando) Ma le campane...
ORNELLA                      Che paura! Ma che strilla. Quali campane?
DON FELICE                   Non sono stato io a suonarle, ma Lui.
MARCELLA                     Lui chi?
Don Felice indica il cielo
ORNELLA                      Lui?
DON FELICE                   Sì.
RANIERO                      Bè effettivamente (dubbioso) perché non potrebbe essere?
ORNELLA                      E va bene. Ammettiamo per assurdo che questo diluvio ci sarà.
DON FELICE                   Oh!
ORNELLA                      E noi ci salviamo sull’arca. E perché proprio noi? Avanti risponda se ci riesce: perché
                             noi?
DON FELICE                   E perché no?
ORNELLA                      Scusi ma è una risposta idiota.
DON FELICE                   È quello che gli volevo di... ehm... è la risposta che mi ha dato Dio.
ORNELLA                      Ah ecco. È proprio matto.
LALLO                        Don Felice se mi dici com’è quest’arca io comincerei subito subito sa’?
DON FELICE                   Lallo: è come una grande barca. Una casa galleggiante; e con il nostro crocifisso in
                             cima alla prua che ci proteggerà dalla tempesta. Ce ne staremo tutti dentro stringendosi
                             l’uno all’altro.
MIRANDA                      Oh sì! (guardando Rodolfo)
DON FELICE                   Dio vuole che diventiamo una vera comunità, non dovremo esserlo solo sull’arca perché
                              abbiamo paura, dovremo esserlo prima, mettendo da parte i personalismi, i rancori, le
                              sciocche divisioni insomma dovremo essere una gran bella squadra!
ORNELLA                      Scusi un’ultima domanda. Ma dico: proprio non le viene in mente nessuno più
                             qualificato di lei per essere chiamato al cellulare da Dio? Non so, non le viene in mente
                             che a Roma c’è un signore, tutto vestito di bianco...
DON FELICE                   Non lo so. Mi sono tormentato tutta la notte cercando una risposta che forse... non c’è.
ORNELLA                      Così mi piace. Forza, dimentichiamo tutta la faccenda e torniamo a casa.
LALLO                        Eh no. Qualcosa di vero ci dev’essere. Se prima le campane hanno suonato da sole!
DON FELICE                   Bravo Lallo.
AUGUSTA                      Le faccia suonare ancora padre.
DON FELICE                   Chi io? Ma non è possibile.
ORNELLA                      E lo credo bene.
DON FELICE                   Sarebbe troppo comodo. Dio vuole che voi crediate perché avete fede, non costretti
                             dall’evidenza di un miracolo.
DON FELICE                   Ma vi pare possibile che io faccia un gesto con la mano e la campana deng!
DENG la campana suona
DON FELICE                   Ha suonato?
TUTTI                        Ha suonato.
DON FELICE                   Ah! Ma davvero? Non ci credo.
Altri due suoni sincronizzati con i gesti delle mani



                                    "Concerto per prete e campana"
                        Avete veduto, avete sentito, suonò le campane col gesto di un dito.
                        Avete veduto, avete sentito, suonò la campana col gesto di un dito.
                                        Abbiamo veduto, abbiamo sentito,
                                      suonò le campane col gesto di un dito,
                          col gesto di un dito, col gesto di un dito, il gesto di un dito.
                                      din do do din don di di do do din don
                                         din do do din don di do din dan

                           Ma il campanaro non sono io il campanaro è Domine Iddio
                                      che vuol farvi sapere tramite mio
                                     ch'è proprio vero quel che vi dissi io.

                        Che meraviglia, che cosa strana din don dan do do din don dan
                      questo concerto per prete e campana din don dan do do din don dan

                               Ma se tutto sto scampanamento più che un miracolo
                                  fosse uno stupido scherzo - di chi? - del vento;
                                  ma se tutto questo mistero più che un miracolo
                              fosse una gabola fatta, inventata - da chi? - dal clero.

                        Riprova un po', riprovaci un po', fagli vedere se è miracolo o no.
                        Riprova un po', riprovaci un po', fagli vedere se è miracolo o no.

                     Che meraviglia, che cosa strana questo concerto per prete e campana;
                       che cosa stupenda che musica strana questo concerto suona così:

                            din don din dan din don din dan din don din do do din dan
                         don din don dan don din don dan don din don dan do do din dan
                          don di di dan do do di di dan don di di dan dan don din dan
                          don di di dan do do di di dan don di di dan dan din don dan
                          don di di dan do do di di dan don di di dan dan don din dan
                          don di di dan do do di di dan don di di dan dan don din dan


                                      don dan don dan don dan don don dan
                                     don dan don dan don dan don don dan
                                      don don dan don don dan don don dan

                       don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan
                                      don din don dan don din don dan
                                       don din don dan don din don dan
                              don din don dan don din don dan don din don dan
(campane suonano "Big Ben")

                     don din don dan dan din don dan don dan don dan dan dan
                          don din don dan don din don dan don din don dan
                          don din don dan don din don dan don din don dan

                        don don don don don don don don don don don don
                               don din don dan don din don dan
                                 don din don dan don din don dan
                                 don din don dan don din don dan
                                 don din don dan don din don dan

                    dan don di do di don dan don din dan don don din dan don
                     dan don di do di don dan don din dan din do do din dan

                                     Che gran solista sono io!
                                 don din dan don do do din dan don
                         don din dan don din dan don din dan don din dan
                                  dan din don dan dan din don dan
                              dan din don din dan din don din dan dan
                          don din dan din don di di dan di don din don dan
                                           do di don dan



                                          Scena quinta
                                         Piazza del paese

RANIERO                Indubbiamente di grande effetto! Cari Paesani, fate pure l’arca però non contate su di
                       noi (indicando la moglie) ci perdonerete ma abbiamo già prenotato 3 giorni alle Terme
                       in una splendida SPA!
DON FELICE             Signor Raniero le sono molto grato.
RANIERO                Che poi, se questo diluvio non ci dovesse essere...
TUTTI                  Come?
ORNELLA                E’ pur sempre un’ipotesi! Quest’arca però potrebbe sempre servire come attrazione
                       turistica…e magari chissà un bel villaggio turistico da costruire!
DON FELICE             L’importante è che voi siate d’accordo e ci forniate il materiale ed i mezzi necessari
ORNELLA                Ma certo (esce)
DON FELICE             È fatta!
Tutti festeggiano
ORNELLA                (rientra) Non ho capito bene l’ultima frase.
DON FELICE             Bè Voi siete i proprietari dell’azienda più grande di questo paese…
RANIERO                Sì?
DON FELICE             …dei mezzi
RANIERO                Sì?
DON FELICE             …solo voi avete certi materiali
RANIERO                Sì?
DON FELICE             ... e allora ce li deve “prestare”!
ORNELLA                No!
DON FELICE             Ma senza i vostri mezzi e materiali come costruiremo un’arca?
ORNELLA                     Certo che i mezzi e i materiali ci vogliono. E se ce ne vogliono. Ce ne vogliono
                            parecchi. Ma disgraziatamente noi non ne abbiamo…
MIRANDA                     Signora, ma se l’altro giorno mentre pulivo il magazzino ho visto che era pieno di ogni
                            sorta di materiale (si ferma rendendosi conto di essersi sbilanciato un po’ troppo)
TUTTI                       Eh!
ORNELLA                     Venduto. Tutto appaltato. Dobbiamo fare quella lottizzazione vicino alla Stazione,
                            Miranda.
ORTENSIA                    Ci sono anche tutti quei mezzi fermi da mesi sul piazzale daVAnti alle scuole
TUTTI                       Eh!
ORNELLA                     Pure quelli tutti bloccati. Ci servono per concludere i lavori di bitumatura della strada
                            comunale
AUGUSTA                     E tutta quella catasta di legno ammucchiata vicino al ponte?
TUTTI                       Eh!
ORNELLA                     Venduta. Alle Ferrovie dello Stato, Bambina
DON FELICE                  Scusi signora Ornella, ma se i mezzi e i materiali non ce li date voi che siete l’unica
                            vera impresa della zona, chi ce li darà?
ORNELLA                     Certo che questo è un problema. Un grosso problema. Eh già, siamo gli unici... Idea!
                            Perché lei, che è così intimo della sacra famiglia, non dà un colpo di telefono a san
                            Giuseppe? Ah ah! Buona questa. Raniero: andiamo a casa!
MIRANDA                     Don Felice, mi dispiace
DON FELICE                  In qualche modo faremo…
LALLO                       Don Felice e adesso che fai? Ti scoraggi? Che te ne frega: fa’ un altro tacchete con
                            queste mani sante e benedette e vedrai che montagna di legna. Su, da bravo, facci
                            vedere.
Tutti lo acclamano, ma don Felice cerca di calmarli.
DON FELICE                  Calma! State zitti! (a Lallo) Sei un esaltato! Ma per chi mi avete preso, per un santo?
LALLO                       Eh! Però, con le campane. Oh, non sarà stato un miracolone, ma come prima volta non
                            c’è male. Si vede che c’hai disposizione. E prova don Felice, solo per far schiattare di
                            rabbia la sciantosa. ‘Sta tirchiaccia infame.
DON FELICE                  Calma! Non bisogna esagerare. Se il Signore vorrà metterà tutto a posto Lui. Però,
                            servirà l’aiuto di tutti e sottolineo TUTTI (scandendo), non vi potrete presentare solo
                            quando vedrete cadere le prime gocce, per costruire l’arca serviranno tutte le braccia di
                            questo paese e soprattutto servirà che queste braccia lavorino in accordo e sintonia…
                            altrimenti…(i presidenti dei Circoli stanno rimbrottandosi viste le parole di Don Felice
                            ma un tuono forte li interrompe) (rumore di un tuono forte, vento e pioggia, lampi)
                            Adesso tornate tutti quanti a casa a letto. (Tutti escono)
                                Io quasi quasi ci provo. ( si mette in posizione plastica) Fai apparire il materiale per
                            l’arca. Gnaaa! (non succede niente) Embè?
DIO                         Ma ti fossi montato la testa.
DON FELICE                  No no. Niente. Vado a letto.



                                                   Scena sesta
                                                        Bar

(barista al bancone con i 4 giocatori al tavolo)
3°GIOCATORE                  Avete capito come è nata questa storia? Il paese era proprio ‘na Babilonia, ce se
guardava tutti in cagnesco
4° GIOCATORE                 Quel povero prete ha fatto i salti mortali per tenerci uniti, e la Corale era solo un
                              pretesto, capirai con sti caratterini, avete visto che tipino la Signora Ornella? Perché
                             i Presidenti…te li raccomando! Ma il meglio deve ancora venìre…guardate che
                             succede adesso nell’ufficio di Raniero e Ornella mentre Miranda fa le pulizie



                                                Scena settima
                                                     Ufficio

Raniero e Ornella sono in ufficio sulle proprie scrivanie e stanno lavorando, Miranda fa le pulizie
RANIERO                     Francamente non ti capisco. Perché non vuoi credere al nostro parroco?
ORNELLA                     Perché? Perchè mi ha chiesto di dargli tutti miei materiali!
RANIERO                     Ma che c’entra. Se uno crede, crede a qualsiasi costo.
ORNELLA                     Sì, ma non al costo attuale del legname. Eppoi quanti credenti credi che crederebbero se
                            dovessero pagare per credere? Buona questa. Eppoi se il Signore avesse veramente
                            bisogno del legname lo troverebbe il sistema. Altroché se lo troverebbe.
DRIIIN
ORNELLA                     Pronto? Sì sono la Signora Ornella? Ah, lo Studio Tecnico “Calce&Struzzo”. Signor
                            geometra stia tranquillo: il materiale è pronto e parte domattina. Come sarebbe a dire
                            non ci serve più? Pronto? Pronto? (Raniero e Miranda ridono) Non ridete, eh? Vi
                            proibisco di ridere. Tanto il guadagno lo faccio con il Comune!
DRIIIN
ORNELLA                     Pronto sono la Signora Ornella? Oh, l’Assessore Urbano Urbani come come come? Non
                            volete più il bitume? E perché? Ah, lasciate la strada imbrecciata e con tutte quelle
                            buche? Bravi! Non fate più strade? Bravi! Avete scelto il momento giusto! Voglio
                            ridere quando le acque vi sommergeranno e morirete tutti affogati per colpa... ma che
                            sto dicendo? No, non parlavo con lei. Stavo scherzando. Stavo dicendo... parlavo...
                            parlavo... parlavo da sola parlavo. Non guardatemi così, lo so quello che pensate. Ma
                            non è così, è una coincidenza. Eppoi a me bastano le Ferrovie dello Stato, con quelle io
                            guadagno per tre.
DRIIIN
ORNELLA                     Ah! Telefono?
MIRANDA                     Sì, signora Ornella.
ORNELLA                     Ah, mi sembrava, lo sospettavo. Allora rispondo. Pronto sono la Signora Ornella, chi è?
DON FELICE                  (voce contraffatta) Signor Ornella sono io, sono l’Ingegner Binario delle Ferrovie dello
                            Stato. Mi dispiace per lei ma il suo legname non ci serve più.
ORNELLA                     Ma come, non dovevate fare le traverse? Come fate senza binari?
DON FELICE                  Hanno soppresso la tratta, almeno per adesso.
ORNELLA                     E io? Guardi che lei mi ha ordinato trecento tonnellate di legno, io l’ho segato tutto in
                            palanconi. E cosa me ne faccio, ora? Dove me li metto tutti questi palanconi?
DON FELICE                  Son gusti personali Signora, faccia lei!Arrivederci
ORNELLA                     Tre ordinazioni tre avevo. E qui sono state cancellate tutte e tre in meno di tre minuti.
                            Adesso metto tutto in mano agli avvocati!!!!
Scena ottava
                                               Bar

1° GIOCATORE        Che lazzarone sto Don Felice, ne sa una più del Diavoloooooooo
2° GIOCATORE        E poi dopo due minuti, guardate chi si presenta alla porta dell’ufficio


DON FELICE          (entrando) Salute e prosperità.
ORNELLA             (piangendo) Siamo rovinati.
DON FELICE          Rovinati? Ma che succede, non capisco.
ORNELLA             E nemmeno io capisco.
RANIERO             Don Felice, doveva essere qui due minuti fa. Sapesse, una cosa... .
ORNELLA             Alla prima persona che dice la parola miracolo gli do un calcio nel... anche se porta la
                    sottana.
DON FELICE          Allora, volete spiegarmi cosa succede sì o no?
ORNELLA             (insieme a Raniero) Dunque: suona il telefono...
MIRANDA             E sa chi era?
DON FELICE          E no, come faccio a saperlo…vabbè Signora, allora, visto che tutte le ordinazioni sono
                    state annullate, ci darà i materiali
ORNELLA             E certo. Certo. (pausa) Come come come? E lei che ne sa?
DON FELICE          Come che ne so? Non l’ha detto lei?
ORNELLA             Io? No.
DON FELICE          Lei no? Raniero!
RANIERO             No!
DON FELICE          No. Miranda!
MIRANDA             E’???????!
ORNELLA             No! No. Bravo. Bravo don Felice. Lo dicevo io: per ogni cosa c’è una spiegazione
                    logica. (compone un numero di telefono)
DON FELICE          (in disparte) Signore fa’ qualcosa, ti prego. Ho sbagliato. Fa’ qualcosa.
ORNELLA             Pronto? Vorrei parlare con l’Ingegner Binario, sono la Signor Ornella. (pausa)
                    Ingegnere, Volevo avvertirla che il legname è pronto e parte domattina. Ciuff ciuff ciuff
                    fa il trenino... prego. (porge la cornetta alla scena)
DIO                 (voce contraffatta) Ma insomma basta, signora Ornella. Gliel’ho già detto cinque minuti
                    fa. Lei farebbe scappare la pazienza anche (voce propria) al Padre Eterno.
DON FELICE          Occhio alla voce.
DIO                 (voce contraffatta) I suoi palanconi non ci servono più. La saluto.
DON FELICE          Grazie.
DIO                 Prego.
ORNELLA             E va bene clero, ma fra un po’ sclero, clero…
DON FELICE          Oh, finalmente!
Miranda sogghigna
Scena nona
                                             Bar

BARISTA        Ed è così che Don Felice, con un piccolo aiuto, ha risolto il problema dei materiali e
               tutto pimpante, senza attendere un minuto, chiama a raccolta tutte le donne del paese e le
               invita a preparare un bel pranzo sostanzioso per i loro mariti che dovranno mettersi
               all’opera. La costruzione dell’arca ha inizio.



                                      Scena decima
                                          Sacrestia

  DIO            Feliceoooooooo
  DON FELICE     Che c’è? C’ho fatto?
  DIO            Oh, un lieve errore...
  DON FELICE     Quale?
  DIO            Eppure l’avevo detto a cosa avevo destinato questa notte.
  DON FELICE     Ah... la procreazione!
  DIO            Già!
  DON FELICE     Gli uomini dovevano giacersi con le proprie mogli. E beh! E adesso come facciamo?
                 Infervorati come sono sarà difficile distoglierli dal lavoro e convincerli a ritornare a
                 casa.
  DIO            Sarà difficile sì.
  DON FELICE     Lo vedi?
  DIO            Ecco cos’hai combinato.
  DON FELICE     Cos’ho combinato?
  DIO            Vai fuori a vedere.
  DON FELICE     No, un momento. Prima...
  DIO            Ti ho detto va’!
  DON FELICE     Che carattere..



                                    Scena undicesima
                                           Bosco

  DIO            Guardali lì. Dovrò darmi da fare, adesso.
  DON FELICE     Eh sì!
  DIO            Beh, credo che un po’ di atmosfera è quello che ci vuole. Ora creo una notte talmente
                 ruffiana che nessun essere vivente potrà resistere al richiamo della natura.
  DON FELICE     Meno male che lo sento solo io.
  DIO            Felice?
DON FELICE                 Sì?
DIO                        Stai a vedere che regia. Notte scendi languida col tuo mantello. Zefiro, zefirello: soffia
                           tiepido e carico di profumi. Avanti con le luci. Più stelle. Di più! Ed ora vai con la luna.
                           Ma non un quarto. Di più. Di più. Tutta.
DON FELICE                 Fantastico!
DIO                        Eh beh, non c’è male. E adesso, Felice.
DON FELICE                 Sì?
DIO                        … canta!
DON FELICE                 S… come scusa?
DIO                        Sì, canta. Perché, prima quando facevi aggiungi un posto a tavola sì e adesso no?
DON FELICE                 Sì, no, ma…
DIO                        Avanti! Canta, esortali all’amore.
DON FELICE                 Io?
DIO                        Ma che devo fare tutto io?
DON FELICE                 Ma scusami poi, che cosa canto?
DIO                        Va bene, ti suggerirò. Anche il paroliere… (sottovoce) Notte la mia complice tu sei…


                                 Notte di Luciano Pavarotti con i 2 ballerini



                                         Scena dodicesima
                                                     Bar

4°GIOCATORE               Sembrava filasse tutto liscio, il materiale è stato trovato, gli uomini si mettono a lavorare,
                          la notte ruffiana…ma…questa storia non ha ancora un lieto fine…sembra fili tutto dritto
                        invece c’è pure qualche curva…
3° GIOCATORE              E che curve!!!!!



                                             Piazza del paese

Entra Yvonne cantando “Lolita”/Il tempo delle Mele (storpiando le parole)


LALLO                      Senti un po’, io non ho mica capito tu che vendi sai?
YVONNE                     No?
LALLO                      No. Non c’hai il carretto, non c’hai bottega, dove la tieni la mercanzia?
YVONNE                     Guarda un po’ qua che mani che c’ho…e poi pure tutto il resto! Attentionnnnnnnnnnn
Gli uomini fischiano
LALLO                      Ma, io vedo solo te.
YVONNE                     E che volevi vedere Bello?
LALLO                      No io sono Lallo
YVONNE                     (porgendogli un biglietto da visita) Attention…faccio tutti tipi de massaggi, arinvis’lo i
                           morti, da la cervicale a la spina dorsale, t’arrivo drento fino al midollo spinale, ho preso
‘n appartamento in affitto quassù, accorrete numerosi se c’avete                      dolori
                         fastidiosi….attentionnnnn
UOMINI                   ouiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii



                                           Scena tredicesima
                                                    Sacrestia

DON FELICE               Che disastro. Che disastro. Questa arriva proprio la notte della procreazione. Ah, se Dio
                         sapesse.
DIO                      Io so tutto.
DON FELICE               Eccolo là…
DIO                      Sono onnisciente se non ti dispiace.
DON FELICE               No no, non mi dispiace. Signore, come facciamo dopo quello che è successo? Gli
                         uomini sono tutti in fila dalla massaggiatrice francese simulando dolori d’ogni tipo
DIO                      Manda da questa donna uno scapolo che la tenga occupata tutta la notte.
DON FELICE               L’unico scapolo del paese è Lallo… non è il tuo esemplare meglio riuscito. Ha un
                         difetto di fabbricazione.
DIO                      Va beh, capita.
DON FELICE               Lo so che capita. Lui è… lui non può.
DIO                      Lui. Ma io sì.
DON FELICE               Come?
DIO                      Sono onnipotente, se non ti dispiace. Insomma, dov’è?
DON FELICE               Chi?
DIO                      Come chi? Questo Lallo.
DON FELICE               Ah sì, scusa.
DIO                      Fammelo localizzare eppoi vedrai.
DON FELICE               Eccolo dov’è.



                                      Scena quattordicesima
                                                      Bar

BARISTA                  E così anche Lallo capisce la funzione del toro e perché il coniglio salta sopra la coniglia


                                               Piazza del paese

LALLO si trasforma ed entra in casa di YVONNE.
YVONNE                   L’esercizio è chiuso per cause di forza maggio… (viene tirata dentro da Lallo) Ma chi è
                         questo: un toro, una cosa mai vista.
DON FELICE               E come dice san Luca “Gli uomini tornarono di corsa dalle proprie mogli”(nessuno si
                         muove)… di corsa dalle loro… lo dice san Luca, nn è che io… (nessuno si muove). Di
                         corsa!
Scena quindicesima
                                  Piazza del paese

BARISTA       Intanto Miranda, sempre più perdutamente invaghita di Rodolfo, decide, per conquistarlo
              definitivamente, di affidarsi a mani esperte…e quali mani più esperte di quelle di Yvonne,
             capace di restauri miracolosi! Gli uomini del paese lo dicono in altro modo..ma noi ci
             siamo capiti….state a vedere!



                            Scena diciassettesima
                                        Sacrestia

DON FELICE       Lallo!
LALLO            Eh!
DON FELICE       Allora dimmi, che intenzioni hai?
LALLO            Di rimettermi in pari, no?
DON FELICE       Ma vuoi pensare ogni tanto anche all’arca?
LALLO            Come no! Anzi, ti volevo chiedere: si potrebbe fare una stanzetta per me e Yvonne per
                 starsene un po’ tranquilli e appartati?
DON FELICE       Lallo tu vorresti portare…
LALLO            Sì.
DON FELICE       Mi dispiace ma non è possibile. Il Signore ha detto solo quelli del nostro paese.
LALLO            Oh, oh, oh. Tu e il tuo principale non fate scherzi: se lei non viene sull’arca non ci
                 vengo nemmeno io ecco.
DON FELICE       Ti proibisco di parlare con questo tono. Sai a chi devi la tua notte che non si può
                 raccontare? Al Signore, È lui che ha operato in te questo cambiamento. Ma ricorda che
                 il Signore dà…
LALLO            Beh?
DON FELICE       … il Signore toglie!
LALLO            No, no, no Don Felice non mi fate questi scherzi che io ci tengo tanto…



                                Scena diciottesima
                               Balcone di Yvonne

LALLO            Yvonne: ti voglio sposare.
YVONNE           Aaaaaa!attentionnnnnnnnnnn
LALLO            E ora che c’è? Non mi vuoi?
YVONNE           No? Sì!
LALLO            No o sì?
YVONNE                     Sì!
   LALLO                      Gagliarda come sei chissà che cucciolata mi sforni.
   YVONNE                     Un figlio! Che gioia un petit garcon.
   LALLO                      Io già me lo vedo: bello come te, forte come me, furbo come te. Proprio in gran figlio
                              di...



                                         Scena diciannovesima
                                               Piazza del paese

   1° GIOCATORE            Ma questa non è l’unica storia d’amore che nasce in paese, infatti un incontro volutamente
                         casuale, complice una sciarpa galeotta, mostra a Rodolfo una Miranda fino all’ora
                          sconosciuta…e tutta da scoprire
   2° GIOCATORE           Grandi e piccoli miracoli accadono in paese e chissà che non ce ne siano altri!
Scena mimata dell’incontro tra Miranda e Rodolfo



                                             Scena ventesima
                                               Piazza del paese

   Gli uomini lavorano all’arca mentre le donne pettegolano tra loro.
   MIRANDA                    Avete saputo: Lallo e Yvonne!
   La voce si sparge
   AUGUSTA                    vuoi dire che quella massaggiatrice da quattro soldi verrà sull’arca con noi!
   MARCELLA                   La francese?
   ORTENSIA                   Chi????? Attention attention
   AUGUSTA                  Tentation Tentation
   MARCELLA                   Ma come fa a venire con noi sta minaccia ambulante perlopiù anche libera?
   MIRANDA                    Non più: Lallo se la sposaaaaa. Avete capito gente? Lallo si sposa una…
   LALLO                      Gente! Gente! Avete saputo la bella notizia? Mi sposo! Signora Yvonne in Lallo prego.
   YVONNE                     Piacere.
   LALLO                      E ora che vi prende?
   AUGUSTA                  Tentation non ci piace
   LALLO                      Non vi piace? Lei? Che cura tutta sorta de malati (a mò di Yvonne) che ‘sta bomba de
                              donna, guardatela un po’: non vi piace? La prima che dice un’altra cosa contro
                              Yvonne…mmmmmmm
   DON FELICE                 Buone, buoneeeeeeeeeeeeeeeee
   LALLO                      Tutti contro di me Don Felice
   DON FELICE                 Ma che sta succedendo qui? Allora? (guarda Yvonne) Ah ho capito. Ma me l’aspettavo.
                              Ma come: una bellissima occasione si presenta e voi la sciupate così? Ma vi ricordate
                              aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più sì o no? È lei Yvonne il viandante
                              che bussa alla porta.
   YVONNE                     Attentio, Oui, c’est moi
DON FELICE                 Accoglietela con un sorriso.
YVONNE                     E mi pare.
DON FELICE                 Sì, lo so, Yvonne nella vita avrà anche sbagliato….
LALLO                      Ma che? Non ha sbagliato mai un massaggio
DON FELICE                 Perdonatela!
LALLO                      Ma di che?
DON FELICE                 Ma vuoi stare zitto una volta sì o no? Ma è possibile che non vi sentiate pieni d’amore
                           dopo quello che è accaduto questa notte? È possibile sì o no? Ecco, una volta sposati
                           verrete sull’arca insieme a noi.
LALLO                      Oh, che bello.
DON FELICE                 Al lavoro adesso. Al lavoro
AUGUSTA                 Comunque sia, Noi Attention…Tentation sull’arca non ce la vogliamo.
DON FELICE                 Ah, è così eh? In un momento come questo la gente del mio paese mi lascia solo. E va
                           bene farò da solo. Da solo farò



                                Una formica è solo una formica"
                           Signore, è inutile, in questo momento abbandonato da te,
                             solo fra la mia gente mi sento solamente una formica.
                           Una formica è solo una formica, uno zero, una nullità;
                                   i granelli di sabbia per lei sono montagne
                                     ma basta che abbia vicino le compagne
                                      e una formica smuove le montagne.

                        Una formica da sola non esiste, ma resiste soltanto perchè sa
                                    che come tante gocce fanno il mare,
                              tante formiche possono formare una comunità,
                                      ma se da sola affronta la fatica,
                                       allora sì ch'è solo una formica.

                                                 DONNA
                         Ma due formiche sono due formiche, un'idea di solidarietà,
                              c'è ben poco da fare di fronte alle montagne,
                                  ma se può contare su tutte le compagne,
                                   quella formica smuove le montagne.

                                                       TUTTI
                                     Ma due formiche più altre due formiche,
                                             il principio d'una società.
                                  Sù coraggio, coraggio, passatevi il messaggio,
                                      al nostro lavoro unite il vostro Corale,
                                      un'altra s'aggrega, un'altra si fa sotto,
                              e già siamo un gruppo, insieme siamo otto formiche,
                           l'esempio è trascinante per altre formiche che chiamano
                         altrettante formiche che vengono in aiuto di altre formiche
                             crescendo ogni minuto in lieto fermento diventano già
                                      cento formiche schierate in lunga fila,
                             son mille, duemila, son tutte le formiche che esistono,
                              corrono, le montagne smuovono, e insieme esistono,
                             sgobbano, le montagne smuovono, e insieme esistono,
                               lottano, le montagne smuovono, e insieme esistono,
                         vincono, le montagne smuovono, e insieme sì! sì! sì! sì!

                                             E insieme sì! sì! sì! sì!
        (alla fine del brano, gli uomini prendono i pezzi di legno per fare l’arca con martelli e chiodi)
Scena ventunesima
                                                           Bar

   BARISTA                    In paese, l’arrivo imminente del diluvio, rende l’aria frizzante come un prosecco,
                              approposito ce ne ho uno da farvi assaggiare, bè gli affari sono sempre affari, c’è chi
                              pensa come abbiamo visto alla costruzione dell’arca
   1°GIOCATORE                 …c’è chi si innamora….
   2° GIOCATORE                e c’è chi vuole alleggerirsi la coscienza…chissà per paura che il peso sia troppo anche
                              per un’arca ben fatta
   1° GIOCATORE                vediamo quello che succede, roba da non crederci ripensando a quello che accadeva
                              solo qualche giorno prima…



                                            Scena ventiduesima
                                                      Sacrestia

   Don Felice è nel confessionale con il Presidente della Bocciofila
   MARCELLA           Don Felice me vojo confessà, c’ho ‘n peso qui su lo stomaco che è peggio de ‘na
                               boccia
   DON FELICE               Dimmi ………..
   MARCELLA           Dite bene voi…ma da dove comincio….
   Entra trafelata Augusta e si dirige verso il confessionale dalla parte opposta di Marcella
   AUGUSTA              Don Felice, Don Felice me devo confessà…subito!
   DON FELICE               Chi è?chi è?ma lei che ce fa qui!Va bene, va bene…me sa che stasera c’avemo
                              da fa (tra sé e sé)…ma che è tutta sta fretta?
   AUGUSTA               Don Felice, adesso che me so convinta non me la faccia tanto lunga, no perché sto diluvio
                               è imminente e io ce ne ho parecchi peccatucci da farmi perdonare!
   DON FELICE               E allora dimmi …
   Augusta e Marcella (in contemporanea) Don Felice inizia ad ascoltare l’una e l’altra passando da una finestra del
confessionale all’altra, ogni tanto si sente un “Bocciofila” e “Burraco”
   DON FELICE              (guardando verso l’alto, rivolto a Dio) e pensare che questi due non si sopportavano,
                              certo che quanto ti ci metti…sei proprio forte!
   ORTENSIA             (entra di cosa) Don Feliceooooooooooooooooooo
   RODOLFO                Don Feliceeeeeeeeeeeeeeeeeee
   DON FELICE              (uscendo dal confessionale) Fermatevi lì, scommetto che anche voi volete confessarvi,
                          e che c’hai un peso grosso nello stomaco e che adesso che ti sei convinta non te la devo fare
                          tanto lunga…vero?
   ORTENSIA e RODOLFO (insieme) Ma come fa a saperlo!!!
   ORTENSIA             Vedo che questo diluvio c’ha riunito sulla stessa barca…
   RODOLFO             siamo venuti tutti nello stesso momento…
MARCELLA            ….e per lo stesso motivo…
AUGUSTA                   …..e non può essere una coincidenza…
DON FELICE               vedo che avete capito da soli, o quasi (rivolgendosi a Dio),
(Don Felice prende le mani e le tiene strette)



                                           Scena ventitreesima
                                                   Sacrestia

LALLO                       (arriva con gli attrezzi) Che dici don Felice: andiamo a lavorare?
DON FELICE                  E certo!
LALLO                       Allora andiamo! (cominciano ad imbracare il crocifisso) Certo, che ti devo dire: mi
                            sento più tranquillo al pensiero che sul barcone ci viene anche lui, sai?
DON FELICE                  Prima di tutto non si chiama barcone ma arca. Con tutto il rispetto La croce è un
                            simbolo, noi possiamo contare su ben altro aiuto.
Escono

                                       Scena ventiquattresima
                                                          Bar
3° GIOCATORE               Come in tutte le storie che si rispettino, qualcosa va storto…
4° GIOCATORE               …La nostra cara Signora Ornella, delusa dalla mancata parte da solista, si vendica come
                                può facendo una telefonata al suo caro amico Comandante dei Vigili Urbani del
                            Comune…
BARISTA                     …Denunciando un presunto cantiere abusivo!




DRIIIN
ORNELLA                     Eccolo finalmente. È lui, Capo Guardia. Pronto, Guardia? Parla: ti ascolto. Guardia?!
DIO                         In che senso? Dov’è Felice?
ORNELLA                     All’inferno!
DIO                         No, impossibile: lo saprei.
ORNELLA                     Ma chi parla?
DIO                         Dio.
ORNELLA                     Aaah! Ti ho piz-zi-ca-to! Tu sei il socio di Felice.
DIO                         Beh, in un certo senso sì.
ORNELLA                     Ah, lo ammetti, eh? A me non siete riusciti ad infinocchiarmi: i miracoli, il diluvio, le
                            campane. Io sono atea, quant’è vero Iddio!
DIO                         Tutto in me è eterno, tranne la pazienza. Sono Dio e te lo proverò.
ORNELLA                     Ah, e come? Come? Come?
DIO                         Così, miscredente! (la fulmina)
ORNELLA                     Ahia! Aiu-to! Mam-ma! (cade a terra)
Entra don Felice
Scena venticinquesima
                                                    Sacrestia

DON FELICE                 Signora Ornella, ma… cosa succede? Signora Ornella! (raccoglie il cellulare) Pronto?
DIO                        Affrettati, Felice: qualcuno ha parlato e non c’è più molto tempo. Fai salire tutti
                           sull’arca: sta per scoccare l’ora.
DON FELICE                 Signore…
DIO                        Ah, cerca di sapere chi è stato a fare la spia. (Ornella si riprende e cammina carponi
                           verso don Felice) Fossi in te lo lascerei a terra.
DON FELICE                 Come a terra?
DIO                        È un ordine. Addio!
DON FELICE                 A-te. A-Dio. A-te. Buona questa, eh?
DIO                        Felice, ti pare il momento?
DON FELICE                 No, no, è vero Signore.
ORNELLA                    No, no, Felice, a terra no! Non mi lasciate!
Entrano tutti bagagli in mano



                                            Scena ventiseiesima
                                              Piazza del paese

RANIERO                    Ornella!
ORNELLA                    Il diluvio ci sarà ci sarà ci sarà!
LALLO                      Accidenti: l’hai capito anche te.
ORNELLA                    Eh sì. Portate anche me sull’arca.
DON FELICE                 Ma certo che verrà anche lei.
ORNELLA                    Bello. (fa per abbracciarlo).
DON FELICE                 Calma! Senta: a chi ha telefonato? A chi ha parlato del diluvio?
ORNELLA                    Ai Vigili Urbani.
DON FELICE                 Con chi ha parlato personalmente?
ORNELLA                    Personalmente con il Capo Guardia. Ma stia tranquillo: quello è uno pacifico, lavora in
                           Comune e quelli alle denunce non ci credono mai.
DON FELICE                 Sì, ma il potere ha le orecchie lunghe. Adesso aspettiamo il diluvio in pace e con
                           serenità.
DON FELICE                 Tutti a bordo!
ORNELLA                    Anch’io?
DON FELICE                 Gliel’ho già detto: via! Prima di imbarcarci salutiamo la terra. Salve terra.
TUTTI                      Salve terra.
DON FELICE                 Ci rivedremo quando l’arca si fermerà.
TUTTI                      Quando l’arca si fermerà.
DON FELICE                 E sbarcheremo quando…
"Quando l’arca si fermerà"
                                      La colomba tornerà e il sereno arriverà
                                  ed ognuno sbarcherà quando l'arca si fermerà.
                                     La colomba tornerà e il sereno annuncerà
                                  ed ognuno sbarcherà quando l'arca si fermerà.
                                     Nuova terra bacerà, nuovo sole guarderà
                                  tutto nuovo apparirà quando l'arca si fermerà.

                                  Urrà sui primi grappoli, di già i piedi ballano
                                 che buon vino si berrà quando l'arca si fermerà.
                                  Urrà macina, macina e già le spighe sbriciola
                                 che buon pane si farà quando l'arca si fermerà.

                                            O muratore tu! Tu! Tu! Tu!
                                Le pietre porterai, con le tue mani tu! Tu! Tu! Tu!
                                         La casa tua farai, e tu vi abiterai,
                                e tu vi abiterai in pace e libertà, in pace e libertà
                             quando l'a - a - a - a - arca, quando l'a - a - a - a - arca,
                             quando l'arca, la nostra arca, quando l'arca si fermerà.

                                       Una rosa nascerà , che miracolo sarà,
                                   la natura esploderà quando l'arca si fermerà.
                                       Un agnello belerà, un bambino riderà,
                                   tutto ricomincerà quando l'a - a - a - a - arca,
                                     quando l'a - a - a - a - arca, quando l'arca,
                                      la nostra arca, quando l'arca si fermerà.

                                      Nuovo sole sorgerà, nuova terra bacerà,
                                  tutto nuovo apparirà quando l'arca si fermerà.
                                   Tutt'intorno alla città un gran bosco crescerà
                                  a noi tutti apparterrà quando l'arca si fermerà.

                                      Un modo nuovo sì! D'amare e vivere!
                                          I nostri figli sì! Saranno liberi!
                                           E l'arca sarà - Sì! Sì! Sì! Sì! -
                                   la continuità dell'umanità quando l'arca,
                                 la nostra arca, quando l'arca, la nostra arca,
                             quando l'a - a - a - a - arca, quando l'a - a - a - a - arca,
                                             quando l'arca si fermerà.

Miranda, Raniero, Lallo, Yvonne, Ornella e don Felice salgono sull’arca.



                                            Scena ventisettesima
                                               Piazza del paese

MIRANDA                      Sta arrivando un Altissimo Prelato e un Sindaco Pelato!
Entra il cardinale.
TUTTI                        Com’è bella Sua Eminenza, come è bella Sua Eccellenza!
ORNELLA                      (scende dall’arca) Eminenza! Eccellenza! Siete venuti per imbarcarvi con noi. Siete
                             giusto in tempo. Il diluvio sta per cominciare, accomodatevi. Questa è l’arca che ci
                             salverà.
Il cardinale e il sindaco ridono e tutti iniziano a ridere con loro.
ORNELLA                      Ridono. Sono contenti!
SINDACO                      Il diluvio non ci sarà!
CARDINALE                  Il diluvio non ci sarà! (scandendo lentamente)
ORNELLA                    No, no, guardate eminenza ed eccellenza, che l’ho sentita io la voce del Signore… però
                           dopo sono stata colpita da un fulmine divino.
SINDACO                    Poteva essere un corto circuito.
CARDINALE                   Poteva essere un corto circuito.
ORNELLA                    Ah, sì. Poteva benissimo essere un corto circuito.
TUTTI                      Com’è bella Sua Eminenza, come è bella Sua Eccellenza!
CARDINALE                  Venite! Venite! (tutti gli si avvicinano)
DON FELICE                 Dove andate? Dove andate? Ma se un cardinale o un sindaco vi ordinano di
                           abbandonare l’arca è il Signore stesso che vi ordina di risalire.
CARDINALE                  Eh, e il Papa non lo consideriamo?
ORNELLA                    Giusto: il Papa. Io l’avevo detto a tutti, dal primo momento. Ma nessuno mi ha voluto
                           credere, eminenza. Soprattutto don Felice! Visto? Ha ragione il cardinale.
MIRANDA                    Ma come Signora, è sempre stata contro il clero e ora gli ubbidisce?
ORNELLA                    Beh, c’è clero e clero. Lassù (indica l’arca) una prete di campagna e quaggiù (con
                           solennità) il potere della Chiesa e il potere dello Stato!
SINDACO                    Il potere dello Stato.
CARDINALE                  Il potere della Chiesa.
ORNELLA                    Io ho scelto!
TUTTI                      Com’è bella Sua Eminenza, come è bella Sua Eccellenza!
ORNELLA                    Raniero: scendi giù!
DON FELICE                 Signore fa’ qualcosa. Non vedi cosa sta succedendo?
MIRANDA                    Rodolfo, scendiamo anche noi?
RODOLFO                    E ma poi chi ci sposa?
MIRANDA                     Il Cardinale!
CARDINALE                  Vi sposo io.
RODOLFO                    Grazie. Quale onore!
MIRANDA                     Pensa quanti fotografi. Andiamo, Rodolfo! (scende dall’arca)
CARDINALE                  Don Felice: lei disonora l’abito che porta!
DON FELICE                 (si toglie la tonaca) Io disonoro l’abito che porto? (getta la tonaca giù dall’arca)
CARDINALE                  È un indemoniato!
SINDACO                    E’ un indemoniato!
CARDINALE                  Un ossesso!
SINDACO                    Un ossesso
DON FELICE                 Ma dove andate? Tornate indietro, per il vostro bene.
ORNELLA                    Una nottata all’aria aperta vi schiarirà le idee. Eminenza, Eccellenza: volete onorare la
                           mia casa? Bene, prepariamo vino e cibo a volontà. E con Sua Eccellenza e Sua
                           Eminenza gran festa si farà!
CARDINALE                  Parappappero-pappero
SINDACO                    Pappà!
ORNELLA                    Intonatissimi! Eminenza, Eccellenza: da questa parte, vengano, le faccio strada.
TUTTI                      Che strafico il cardinale!
Tutti escono tranne Lallo, Yvonne e Don Felice che rimangono sull’arca .
Scena ventottesima
                                                   Piazza del paese

DON FELICE                     Lallo, Yvonne non andate con loro?
YVONNE                         Io sto dove l’Amourrrrrr…e dove sta Lallo
LALLO                          Tu e Il tuo Principale m’avete fatto conosce l’Amore…e te pare che te lasciamo????
YVONNE                         Saremo come Adamo ed Eva. Col vantaggio che tu risparmierai una costola e non
                               sentiremo sibilare tra i piedi nessun serpente tentatore.
ORNELLA                        (da fuori scena) Psss!
LALLO                          Don Felice, ho sentito un sibilo!
ORNELLA                        (entra in scena) Psss! Ehi, voi tre!
YVONNE                         Signora Ornella! C’ha ripensato e vuole venire sull’arca con noi?
DON FELICE                     Aspetti, che le butto giù la corda.
ORNELLA                        No! Usatela voi tre per scendere, la corda. Ho buone notizie: il cardinale è disposto a
                               perdonare.
DON FELICE                     Davvero, eh?
ORNELLA                        Parola d’onore. L’ho preso in disparte e gli ho detto: “Senta un po’, per quei lavori in
                               Cattedrale….” Bè è andata a finire che è disponibile a perdonarvi, purche scendiate
                               subito
YVONNE                         Come?
ORNELLA                        Va beh! Io rientro. Anche perché, vero, non vorrei che cominciasse a piovere… (sente
                               una goccia) Ih! Una goccia. Una goccia! Il diluvio!!!
TUONO
Tutti arrivano sotto l’acqua
DON FELICE                     Stai calma, Yvonne. Venite! Signore, aiutali!
DIO                            No! Non lo hanno meritato!
Tutti si fermano a sentire la voce di Dio
DON FELICE                     Ma come: possono sentirti?
DIO                            Era ora che mi facessi sentire! Salpa, Felice! Solo tu, Lallo e Yvonne vi salverete!
DON FELICE                     Solo noi tre su miliardi di persone?
DIO                            Beh, poco più del doppio di quando ho cominciato.
DON FELICE                     Spariranno miliardi di persone. Quelli non li conosco, ma questi sono miei amici.
DIO                            Ma è illogico!
DON FELICE                     È umano!
DIO                            (tra le strofe della canzone) Edificante, ma tu farai quello che ti ordino! Avrai nuova
                               gente da amare, ragazzo. Sta a te, Lallo e Yvonne rifornirmi di anime migliori di queste.
                               E non sarà difficile, vedrai. Ma ora basta: si parte!
DON FELICE                     Lallo, Yvonne, venite! (scende dall’arca)
YVONNE                         Felice, ho paura!
DON FELICE                     Di che? Non abbiate paura, scendiamo
DIO                            Fermatevi! Fermatevi! Ma come osi? Non posso fare il diluvio senza salvare nessuno!
DIO                       E come faccio adesso per ripopolare la terra. Ma guarda che razza di testone dovevo
                          scegliere! Va bene, Felice, come vuoi tu.
DON FELICE                Grazie.
DIO                       Ma lascia stare. Sono uno che sa perdere. Via la pioggia; si ritirino le acque; vai con
                          l’arcobaleno.



                                           Scena ventinovesima
                                                Piazza del paese

Tutti esultano cantando “Evviva”
RODOLFO                   perbacco! Ci hai salvati tutti quanti siamo. Se non era per te…
DON FELICE                Già…
MIRANDA                   Mannaggia! Io mi piglierei a schiaffi (lo fa ma piano; poi vede don Felice che la
                          guarda male e si schiaffeggia forte) E ora che fai: ci lasci?
DON FELICE                Sì!
MIRANDA                   Oh, perché?
DON FELICE                (fa per uscire ma rientra) No!
Tutti esultano e cantano ancora “Evviva”
DON FELICE                Bene, smontiamo l’arca e riportiamo il Crocifisso in chiesa
ORNELLA                   Grazie don Felice e bentornato tra noi. Permette? Ehm, ehm. (canta) Aggiungi un posto
                          a tavola che c’è un amico in più. Ho stonato?
DON FELICE                Intonatissima!
ORNELLA                   Davvero? (ballando) Miracolo!




                                                Scena trentesima
                                                      Bar

BARISTA                   Allora ragazzi v’è piaciuta sta storia?
I 3 GIOVANI               Sìììììììììììììììììì
BARISTA                   Allora andiamo con loro!
I 4 GIOCATORI            la partita l’avemo finita, arrivamo anche noi!



                                "Aggiungi un posto a tavola" (ripresa)
                           Aggiungi un posto a tavola. Aggiungi un posto a tavola.
                           Aggiungi un posto a tavola. Aggiungi un posto a tavola.
                                        Aggiungi un posto a tavola.

                             Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più,
                             se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu.
                             Gli amici a questo servono, a stare in compagnia,
                                sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,
dividi il companatico, raddoppia l'allegria.

              Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più,
                            se sposti un po' la seggiola,
              se sposti un po' la seggiola starai più comodo tu...
              Gli amici a questo servono, per stare in compagnia,
                 sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,
                   dividi il companatico, raddoppia l'allegria,
              aggiungi un posto a tavola, raddoppia l'allegria!



DON FELICE   (mentre cantano) Signore perdonami se non ho saputo fare la tua volontà. Non
             succederà più, ora però ti prego: non ci abbandonare.
DIO          Testone! Aggiungi un posto a tavola: non vedi che sto arrivando?

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Copione "Aggiungi un posto a tavola" DEFINITIVO

  • 1.
  • 2. Scena prima Bar – Sala prove (sotto il palco davanti al pubblico 2 persone chiacchierano) 1°GIOCATORE: ce dobbiamo sbrigare a fare sta partita che tra mezz’ora ci sono le prove della Corale 2° GIOCATORE: le prove???? Ancora prove??? oramai sono anni che facciamo gli stessi canti per il Concorso delle Corali 1°GIOCATORE: oh non brontolà sempre, anche quest’anno bisogna fare ‘na bella figura 2°GIOCATORE: hai ragione…in fin dei conti adesso è ‘na passeggiata! Ma quando c’erano quei 3 Presidenti dei Circoli, quella chiacchierona del Circolo dell’Uncinetto… 1° GIOCATORE: chi l’Augusta???? e quella svampita del Giardinaggio??? 2° GIOCATORE: ah sì anche l’Ortensia te la raccomando!!! e quella presuntuosa della Bocciofila??? Mentre cantavamo non facevano altro che guardasse de traverso! 1° GIOCATORE: oh senza dimenticarci de quel fanfarone de Rodolfo, il golfista…magari fossero stati solo quei 4! Cocco mio ‘l virus della polemica era entrato dappertutto! 2°GIOCATORE: vabbè per stasera possiamo anche daje buca, andamo al bar a fa ‘na partitella che è meglio…. (si dirigono verso il bar e si mettono sedutial tavolo con gli altri) (Buio) (rumore di carte che sbattono sul tavolo) 3° GIOCATORE: Busso e vojo la mejo 4° GIOCATORE: e ma ‘na miseria, ce l’è tutte ‘n altra volta! (luce) Gruppetto di persone (3 giovani) intorno al barista davanti al balcone ognuno assorto nella propria lettura/telefonino 1° GIOVANE (rivolto agli altri): spacca sto nuovo video de Shakira 2° GIOVANE: sì bulo l’ho condiviso su facebook 3° GIOVANE: bella storiaaaaaaaaaaaaa BARISTA (mentre li ascolta, rivolto ai giovani) (luce sul barista): Bella storia???? Adesso ve la racconto io una bella storia. (rivolto ai giocatori di carte) gliela raccontiamo insieme. (posando lo straccio sul bancone del bar) C’era una volta. Anzi c’è. O meglio ancora potrebbe esserci un paese di collina che sta qui, lì, dovunque piaccia a chi sta ascoltando…(buio) DIO (intromettendosi): il paese che io da quassù ho scelto per questa favola. (buio al bar – luce sul palco) Si apre il sipario e c’è la Corale che fa le prove (Miranda mentre canta guarda di soppiatto Rodolfo e Rodolfo se la tira. Durante il canto, Miranda cerca di avvicinarsi a Rodolfo) (Ortensia ha l’atteggiamento perso nel vuoto, mentre Augusta e Marcella si guardano in cagnesco e si infastidiscono a vicenda) Canto AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA (a mo’ di prove) Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu; gli amici a questo servono, a stare in compagnia; sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via, dividi il companatico, raddoppia l'allegria. (2 volte)
  • 3. La porta sempre aperta, la luce sempre accesa. La porta sempre aperta, la luce sempre accesa. Il fuoco sempre vivo, la mano sempre tesa. il fuoco sempre vivo… AUGUSTA: (interrompendo il canto) come?????la mano tesa?verso de questa (indicando Marcella)? Non ce penso proprio! MARCELLA: me ne guardo bene…la cosa è assolutamente reciproca!e tu sta zitta (riferita a Ortensia che continua a cantare)! ORTENSIA: Don Felice, forse è meglio che io vada ad annaffiare i miei tulipani, loro sì che mi accettano!!! RODOLFO: queste chiacchiere tra donne mi irritanoooooooooo, sono insopportabili DON FELICE: signori, signori, per favore..è la prova generale, non abbiamo tempo per queste cose, mettete da parte questi personalismi e ricominciamo!allora riniziamo da….. La porta sempre aperta, la luce sempre accesa. E se qualcuno arriva, non chiedergli : Chi sei? No, no, no, no, no, no, no. E se qualcuno arriva, non chiedergli : Che vuoi? No, no, no, no, no, no, no, no, no, no! E corri verso lui con la tua mano tesa, e corri verso lui, spalancagli un sorriso e grida evviva, evviva. Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva! Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva! Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più se sposti un po' la seggiola, se sposti un po' la seggiola starai più comodo tu. Gli amici a questo servono, a stare in compagnia, sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via, dividi il companatico, raddoppia l'allegria, aggiungi un posto a tavola e così e così, e così, e così, così sia! ORTENSIA Va bene, meglio dell’ultima volta. DON FELICE Per stasera basta così. Andiamo tutti a dormire. Grazie della partecipazione ORNELLA (arriva trafelata) Allora allora allora? Eccomi qua. Siamo pronti per la prova della Corale? E’ pronto il mio camerino? E la mia parte da solista? Tutti fanno un abbaione. Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh MARCELLA Signora Ornella, non c’è nessuna parte da solista in questo coro! DON FELICE Forse qualcuno qui oltre a non avere la voce, non ha nemmeno le orecchie….siamo una corale noi,non un gruppo di solisti e prime donne….comunque non lo dico solo a lei Ornella, ma vale per tutti capito!!!! ORNELLA Io senza voce????stonata???? io che ho passato la mia giovinezza nei maggiori teatri lirici RANIERO Si mogliettina cara, ma io ti ho conosciuta che strappavi i biglietti nei teatri! ORNELLA (smorfia di disappunto) LALLO (ride forte) ahahahahahahaha ORNELLA E tu Lallo che t’intrufoli? Tanto di potente hai solo la voce. LALLO Che dice la Signora Ornella?
  • 4. DON FELICE No, niente niente Lallo. (a parte a Ornella) Signoraaaaaaaaaa! ORNELLA Che ho detto di male? Che ho detto? Tanto lo sanno tutti che Lallo. (scuote pollice e indice a pistola). DON FELICE Tutti tranne lui. per tanto tempo siamo riusciti a non fargli avere il minimo sospetto del suo problemino, eppoi così, tutto ad un tratto, ad alta voce, vero? ORNELLA E va be’, lo dirò a bassa voce. DON FELICE No. Lei non lo deve dire e basta! ORNELLA Va be’, non lo dirò. Buffi sti preti. MIRANDA Don Felice, considerando la mancia che mi ha dato ieri dopo che ho pulito tutta la casa e pure la sacrestia….direi che ste prove tant’bene non son venute! Forse per fa ‘na bella figura dovemo far fare l’assolo alla signora Ornella,lei si che ha classe…e sgancia (mimato) DON FELICE (con sarcasmo) Apprezziamo il suo disinteressato giudizio Signora Miranda…Grazie a tutti ma per stasera abbiamo finito. Buonanotte (si sentono dei “buonanotte” e la gente se ne va) DON FELICE (mentre mette a posto le sedie e i leggii) Come faremo a diventare un vero coro se tutti vogliono fare i Solistiiiiii….basta che gli dai un palcoscenico o una presidenza di un qualche circolo…e tutti si sentono primedonne! (rientra Lallo e trova Don Felice che sta facendo qualche esercizio con le sedie) LALLO Ah! Ah! Ah! Ma che fai? Tu sei prete. A che ti serve la forza? DON FELICE È una mia debolezza Lallo. Ma, come vedi, i risultati sono quelli che sono. Se si trascura il corpo finisce che anche l’anima mette su pancia. Il nostro corpo è in prestito. Bisogna averne cura per restituirlo al Signore in ottimo stato quando sarà il momento. LALLO O mamma mia! E quando sarà che lo dovrò ridare indietro questo corpo? DON FELICE E chi lo sa? Non avrai paura, eh? LALLO No, no. Ma lo vorrei sapere in tempo, così magari prima mi faccio un bagno. DON FELICE Ah! Ah! Ho conosciuto poca gente pulita come te Lallo. Hai il candore di un bambino. LALLO Sono belli i bambini. DON FELICE Ti piacciono? LALLO Altroché se mi piacciono. Mi fanno così ridere. Specie quelli piccoli piccoli, appena partoriti. DON FELICE Ah! Allora lo sai come nascono i bambini... LALLO E vedi un po’! come le altre bestie. Come i vitelli, tra le gambe della madre, no? DON FELICE Sì, sì... però prima il toro cosa fa? LALLO Il toro? Niente fa. E che gli frega al toro? Io non lo so mica cosa ci sta a fare il toro? Se fosse per me, lo manderei a lavorare, il toro. Ma quanto mi sta antipatico ‘sto toro. DON FELICE Va be’, lasciamo perdere il toro. Prendiamo qualsiasi altro animale. LALLO Il coniglio, don Felice. DON FELICE Sì, quello mi piace. Dunque: perché il coniglio salta sulla coniglia? LALLO E come, non lo sai? Giocano. Tutte le bestie giocano a saltarsi sul groppone. Giocano a gropponare. Le devi capire, sono bestie, non conoscono tanti altri divertimenti. Sono ignoranti, eppoi devono lavorare. DON FELICE Lallo: ma tu sei felice? LALLO Non lo so. Io sono sempre stato così. Secondo te io sono felice, don Felice? DON FELICE Sì! Certo. Ma certe volte mi viene da domandarmi: non ti sembra mai che ti manchi qualcosa?
  • 5. LALLO E che mi deve mancare? Ho tutto! Ho tutto! (fa per uscire) Niente niente manca a te qualcosa? DON FELICE No, a me no guarda, non mi manca proprio niente. Scena seconda Sacrestia MIRANDA (entrando in sacrestia) Don Felice?????? DON FELICE Miranda! MIRANDA Ho bisogno di confessarmi…ha visto prima…. DON FELICE Prima cosa? MIRANDA Durante le prove….m’è scappata qualche frecciatina, lo sa che io c’ho la lingua lunga… DON FELICE lo so,lo so,sai che novità! MIRANDA Ho capito Don Feliceooo, ma ‘ntanto la Signor Ornella 10 euro de mancia me l’ha dati anche ieri!rinfacciato non sia! DON FELICE Scusa ma sei venuta a confessarti o a fare di nuovo polemica! MIRANDA Mi scusi tanto Don Felice, ma ‘l sapete che sta linguaccia mmmmmmmmm DON FELICE Va bè, cominciamo la confessione. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo MIRANDA Ha sentito che caldo oggi? Lei dov’era alla tre? Io nel bosco. Ci vado sempre alle tre. E sapesse cosa ho vistoooooooo! DON FELICE Cosa hai visto? MIRANDA Ho visto un’altra volta quei due sposati …ma non tra loro….che ‘nsomma come dire visto ‘l caldo…s’erano tolti qualche abito de dosso… DON FELICE Mirandaaaaaaaaa, per favore fermati qui MIRANDA Bè allora le potrei raccontare dell’altra sera quando mi sono addormentata. Dopo un po’ è arrivato lui. Lo stesso dell’altra volta: vestito da golf dalla testa ai piedi…uguale sputato a Rodolfo, il Presidente del Golf Club…E sa cosa ha avuto il coraggio di dirmi? DON FELICE No. MIRANDA (con voce maschile) Spogliati, ti voglio nuda... DON FELICE Cosaaaaaaa???? MIRANDA ...Io tremavo tutta. Lui mi ha sfilato la gonna... sa quella blu che avevo domenica in chiesa DON FELICE Non ti distrarre e continua. MIRANDA E così …ma via che ha capito! DON FELICE E certo che ho capito…sono un prete mica scemo! MIRANDA E’ che a me me piace tanto Rodolfo, Don Felice DON FELICE Va bene.. per penitenza dirai trentuno Pater Ave Gloria. MIRANDA Così pochi? DON FELICE Miranda hai sognato. E i sogni non sono peccati….tuttalpiù son desideri MIRANDA (tutta sognante esce canticchiando “I sogni son desideri”)
  • 6. Scena terza Sacrestia (suoneria di un cellulare) DON FELICE (rispondendo al cellulare) Sì? DIO Finalmente. DON FELICE Chi parla? DIO Dio. DON FELICE Ma chi io? DIO Dio. Il tuo Dio. DON FELICE Ah, Dio! Non ti avevo riconosciuto. Ti credi spiritoso, eh? Ti diverti a rompere l’anima alla gente? DIO Mai fatto niente di simile. Casomai il contrario. DON FELICE Senta scusi lei chi è? Cosa vuole? DIO Ma te l’ho detto: io sono il Signore Dio tuo. E voglio parlare con te della fine del mondo. DON FELICE Ma va’ a La Mecca! DIO A La Mecca? Dalla concorrenza? Avessi per caso sbagliato numero... Ma tu sei Don Felice? DON FELICE Sì. E tu sei un idiota! (riattacca il telefono) DIO Come ti permetti? Figliolo devi essere impazzito. Nessuno aveva mai osato attaccare il telefono in faccia a Dio. DON FELICE Ma io non ho mica attaccato. Ho solo messo giù piano piano. Così. Oddio. Oddio mio. Padre nostro che sei nei cieli... DIO Lo so benissimo dove sono. Alzati per favore e stammi a sentire. Ho deciso di organizzare un secondo diluvio. DON FELICE No! DIO Sì. DON FELICE Ma Signore, hai deciso di annegare tutti di nuovo? DIO Precisamente. Tu costruirai un’arca... DON FELICE Io? DIO ...e con essa salverai il tuo paese. DON FELICE Posso chiederti una cosa? Perché hai scelto proprio me? E perché proprio il mio paese? DIO E perché no? DON FELICE Eh, certo. Perché no?... Scusa, e questo diluvio quando dovrebbe avvenire? DIO Avverrà! Mercoledì sera. Ti do tre giorni di tempo. DON FELICE Ma non saranno troppi? DIO All’alba di domani suonerai le campane, chiamerai a raccolta i tuoi parrocchiani e darai loro la novella. DON FELICE Sì, se vado fuori dai parrocchiani a dare loro la novella mi dan... DIO Comincerete a lavorare all’alba del giorno secondo in quanto la prossima notte, la prima, l’ho destinata alla procreazione. Ogni uomo si giacerà con la sua donna e si genererà un figlio
  • 7. Concepiti in questo vecchio mondo essi nasceranno nel nuovo e dal vecchio erediteranno. DON FELICE Genesi capitolo 18. DIO Bravo. Vedo che hai studiato. DON FELICE Sì. DIO Felice, sarai degno del tuo compito? DON FELICE Sì. Non mi crederanno mai. Mi faranno richiudere in un manicomio e lì finisce. DIO Arrangiati. Io mi farò sentire di tanto in tanto. Ma ricordati: solo tu potrai sentirmi. DON FELICE Solo io. E come... (grida) Signore. DIO Che altro c’è? DON FELICE Beh, vedi. Ecco. Io... non avrò il coraggio di andare fuori a suonare le campane. DIO Tu farai quello che io ti ho detto, Felice. DON FELICE Ma non posso andare là fuori e dire... DIO È un ordine! DON FELICE Lo faccio senz’altro. DIO Le campane suoneranno, te lo garantisco io. Ora ti saluto Felice. DON FELICE No, no. Parliamone un attimo perché qui... DIO A me. DON FELICE Come? DIO A me. A-dio. A-me. Eh? DON FELICE Ah ah! Eh già: a-dio a-me. Buona questa. Don Felice esce. Canto SONO CALMO (non interamente,qualche strofa) Scena quarta Piazza del paese Suonano Le Campane DON FELICE Le campane? Ma che ore sono? Che fretta. Fra un po’ le avrei suonate io stesso. Mi credi spero. O no? DIO Sbrigati. Corri a dare la novella. Entrano tutti in pigiama MIRANDA Don Felice! Don Felice! Le sue campane mi hanno svegliata al punto giusto. Proprio mentre stavo facendo quel sogno che le dicevo ieri sera… DON FELICE Posso immaginarlo, Miranda ma non è il momento. Adesso ho cose più importanti! ORNELLA Don Felice! Don Felice! Perché ci ha chiamato? Che c’è? Cosa vuole? Che succede? DON FELICE Che succede? ORNELLA Come “che succede?” Sono io che lo chiedo a lei non lei che lo chiede a me. Non è lei che ci ha convocati qui con questo scampanamento? DON FELICE No. Sì. Quasi. ORTENSIA Come no sì quasi?
  • 8. ORNELLA Le campane le ha suonate lei o no? DON FELICE No. Sì. Quasi. MARCELLA Insomma si decida. O sì o no: i quasi sono due. Ehm eh! Eh! I casi sono due. DON FELICE Non sempre. RANIERO Don Felice, non ci faccia stare in pena. DON FELICE Ma che pena e pena. Vi dirò tutto. Sono qua per questo. Tutti fanno un Oh! di sollievo. AUGUSTA Visto che il nostro prete si è deciso a dirci tutto, mettiamoci comodi e in religioso silenzio, prego Don Felice…. DON FELICE Bella giornata, eh? Ma ho l’impressione che il tempo si guasterà. (a Dio) Adagio adagio poi... RODOLFO E lei mi ha buttato giù dal letto per comunicarmi le previsioni meteorologiche? DON FELICE In un certo senso... è così. Brava. Come ha fatto? Risata generale ORNELLA E allora? DON FELICE Ho parlato... ORNELLA Beh, allora? DON FELICE Ho parlato con Dio. ORTENSIA Non ho capito bene l’ultima parola. DON FELICE Nemmeno io. (grida) Ho parlato con Dio. Egli mi ha affidato un grande compito ed ho bisogno del vostro aiuto. Sì, lo so che vi sembro pazzo. Lo so lo so. Ma io non sono pazzo. Ho parlato davvero con Lui. I paesani borbottano ORNELLA Calma calma. Per carità Don Felice, lei fa il suo mestiere. E non è la prima volta che con la scusa delle esigenze divine lei toc toc bussa a quattrini. Quale è la chiesa che deve ristrutturare stavolta? DON FELICE Nessuna chiesa, bisogna costruire un’arca. ORTENSIA Un’arca? DON FELICE Sì, un’arca. MIRANDA Oh sì, un’arca. Niente male st’idea!Che ne dici Rodolfo, io ci salirei subito… RODOLFO Ma anche no! DON FELICE Dobbiamo costruire un’arca vera, come quella di Noè. Deve poter galleggiare. ORNELLA Si capisce. “Deve poter galleggiare”, “un’arca vera, come quella di Noè”. Eh, io l’ho capito già da un pezzo che questo ragazzo qui non sta bene. AUGUSTA Padre, lei voleva dire una specie di carro allegorico per la festa del nostro Santo Patrono. È così, vero? Tutti parlano DON FELICE No, no. (continuano a parlare) Ho detto no! Non lo so io. (pausa) Ci sarà il secondo diluvio. Solo il nostro paese si salverà. Noi siamo stati scelti per ripopolare la terra. MIRANDA (guardando furtivamente Rodolfo) Ripopolare: questa è ancora migliore come idea! RODOLFO Questa non ha proprio freni inibitori ORTENSIA Perdoni Don Felice…Se mai ci fu curato bisognoso di essere curato quel curato è lei signor curato. Gradevole questo bisticcio, vero? Buonanotte. DON FELICE Ma io non sono pazzo. Dio mi ha parlato davvero. LALLO Ha parlato con Dio, embè? Che c’è da pensare male?
  • 9. BARISTA (interrogandosi, tra se e se) Eppure la sera prima aveva preso solo il solito caffè d’orzo, in tazza piccola ovviamente Tutti si dimostrano increduli MARCELLA Silenzio silenzio. Si accomodi Don Felice prego. Dunque lei “ha parlato con Dio”... DON FELICE Sì. ORNELLA E come? DON FELICE Ci ho parlato al... ehm... Come “come?” RODOLFO Con che sistema: una visione, una visitazione o più modestamente si è manifestato in sogno? Avanti su: come gli ha parlato? DON FELICE Al cellulare. AUGUSTA Al cellulare. Ah ah! (anche i paesani ridono) Satellitare, suppongo. DON FELICE Se io fossi in lei non mi crederei mai. ORNELLA Oh, siamo finalmente d’accordo per la prima volta nella giornata. Vede Don Felice che se vuole riesce anche a dire delle cose sensate. Su, da bravo, a ninna a ninna a ninna. DON FELICE (urlando) Ma le campane... ORNELLA Che paura! Ma che strilla. Quali campane? DON FELICE Non sono stato io a suonarle, ma Lui. MARCELLA Lui chi? Don Felice indica il cielo ORNELLA Lui? DON FELICE Sì. RANIERO Bè effettivamente (dubbioso) perché non potrebbe essere? ORNELLA E va bene. Ammettiamo per assurdo che questo diluvio ci sarà. DON FELICE Oh! ORNELLA E noi ci salviamo sull’arca. E perché proprio noi? Avanti risponda se ci riesce: perché noi? DON FELICE E perché no? ORNELLA Scusi ma è una risposta idiota. DON FELICE È quello che gli volevo di... ehm... è la risposta che mi ha dato Dio. ORNELLA Ah ecco. È proprio matto. LALLO Don Felice se mi dici com’è quest’arca io comincerei subito subito sa’? DON FELICE Lallo: è come una grande barca. Una casa galleggiante; e con il nostro crocifisso in cima alla prua che ci proteggerà dalla tempesta. Ce ne staremo tutti dentro stringendosi l’uno all’altro. MIRANDA Oh sì! (guardando Rodolfo) DON FELICE Dio vuole che diventiamo una vera comunità, non dovremo esserlo solo sull’arca perché abbiamo paura, dovremo esserlo prima, mettendo da parte i personalismi, i rancori, le sciocche divisioni insomma dovremo essere una gran bella squadra! ORNELLA Scusi un’ultima domanda. Ma dico: proprio non le viene in mente nessuno più qualificato di lei per essere chiamato al cellulare da Dio? Non so, non le viene in mente che a Roma c’è un signore, tutto vestito di bianco... DON FELICE Non lo so. Mi sono tormentato tutta la notte cercando una risposta che forse... non c’è. ORNELLA Così mi piace. Forza, dimentichiamo tutta la faccenda e torniamo a casa. LALLO Eh no. Qualcosa di vero ci dev’essere. Se prima le campane hanno suonato da sole! DON FELICE Bravo Lallo.
  • 10. AUGUSTA Le faccia suonare ancora padre. DON FELICE Chi io? Ma non è possibile. ORNELLA E lo credo bene. DON FELICE Sarebbe troppo comodo. Dio vuole che voi crediate perché avete fede, non costretti dall’evidenza di un miracolo. DON FELICE Ma vi pare possibile che io faccia un gesto con la mano e la campana deng! DENG la campana suona DON FELICE Ha suonato? TUTTI Ha suonato. DON FELICE Ah! Ma davvero? Non ci credo. Altri due suoni sincronizzati con i gesti delle mani "Concerto per prete e campana" Avete veduto, avete sentito, suonò le campane col gesto di un dito. Avete veduto, avete sentito, suonò la campana col gesto di un dito. Abbiamo veduto, abbiamo sentito, suonò le campane col gesto di un dito, col gesto di un dito, col gesto di un dito, il gesto di un dito. din do do din don di di do do din don din do do din don di do din dan Ma il campanaro non sono io il campanaro è Domine Iddio che vuol farvi sapere tramite mio ch'è proprio vero quel che vi dissi io. Che meraviglia, che cosa strana din don dan do do din don dan questo concerto per prete e campana din don dan do do din don dan Ma se tutto sto scampanamento più che un miracolo fosse uno stupido scherzo - di chi? - del vento; ma se tutto questo mistero più che un miracolo fosse una gabola fatta, inventata - da chi? - dal clero. Riprova un po', riprovaci un po', fagli vedere se è miracolo o no. Riprova un po', riprovaci un po', fagli vedere se è miracolo o no. Che meraviglia, che cosa strana questo concerto per prete e campana; che cosa stupenda che musica strana questo concerto suona così: din don din dan din don din dan din don din do do din dan don din don dan don din don dan don din don dan do do din dan don di di dan do do di di dan don di di dan dan don din dan don di di dan do do di di dan don di di dan dan din don dan don di di dan do do di di dan don di di dan dan don din dan don di di dan do do di di dan don di di dan dan don din dan don dan don dan don dan don don dan don dan don dan don dan don don dan don don dan don don dan don don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan
  • 11. (campane suonano "Big Ben") don din don dan dan din don dan don dan don dan dan dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don don don don don don don don don don don don don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan don din don dan dan don di do di don dan don din dan don don din dan don dan don di do di don dan don din dan din do do din dan Che gran solista sono io! don din dan don do do din dan don don din dan don din dan don din dan don din dan dan din don dan dan din don dan dan din don din dan din don din dan dan don din dan din don di di dan di don din don dan do di don dan Scena quinta Piazza del paese RANIERO Indubbiamente di grande effetto! Cari Paesani, fate pure l’arca però non contate su di noi (indicando la moglie) ci perdonerete ma abbiamo già prenotato 3 giorni alle Terme in una splendida SPA! DON FELICE Signor Raniero le sono molto grato. RANIERO Che poi, se questo diluvio non ci dovesse essere... TUTTI Come? ORNELLA E’ pur sempre un’ipotesi! Quest’arca però potrebbe sempre servire come attrazione turistica…e magari chissà un bel villaggio turistico da costruire! DON FELICE L’importante è che voi siate d’accordo e ci forniate il materiale ed i mezzi necessari ORNELLA Ma certo (esce) DON FELICE È fatta! Tutti festeggiano ORNELLA (rientra) Non ho capito bene l’ultima frase. DON FELICE Bè Voi siete i proprietari dell’azienda più grande di questo paese… RANIERO Sì? DON FELICE …dei mezzi RANIERO Sì? DON FELICE …solo voi avete certi materiali RANIERO Sì? DON FELICE ... e allora ce li deve “prestare”! ORNELLA No! DON FELICE Ma senza i vostri mezzi e materiali come costruiremo un’arca?
  • 12. ORNELLA Certo che i mezzi e i materiali ci vogliono. E se ce ne vogliono. Ce ne vogliono parecchi. Ma disgraziatamente noi non ne abbiamo… MIRANDA Signora, ma se l’altro giorno mentre pulivo il magazzino ho visto che era pieno di ogni sorta di materiale (si ferma rendendosi conto di essersi sbilanciato un po’ troppo) TUTTI Eh! ORNELLA Venduto. Tutto appaltato. Dobbiamo fare quella lottizzazione vicino alla Stazione, Miranda. ORTENSIA Ci sono anche tutti quei mezzi fermi da mesi sul piazzale daVAnti alle scuole TUTTI Eh! ORNELLA Pure quelli tutti bloccati. Ci servono per concludere i lavori di bitumatura della strada comunale AUGUSTA E tutta quella catasta di legno ammucchiata vicino al ponte? TUTTI Eh! ORNELLA Venduta. Alle Ferrovie dello Stato, Bambina DON FELICE Scusi signora Ornella, ma se i mezzi e i materiali non ce li date voi che siete l’unica vera impresa della zona, chi ce li darà? ORNELLA Certo che questo è un problema. Un grosso problema. Eh già, siamo gli unici... Idea! Perché lei, che è così intimo della sacra famiglia, non dà un colpo di telefono a san Giuseppe? Ah ah! Buona questa. Raniero: andiamo a casa! MIRANDA Don Felice, mi dispiace DON FELICE In qualche modo faremo… LALLO Don Felice e adesso che fai? Ti scoraggi? Che te ne frega: fa’ un altro tacchete con queste mani sante e benedette e vedrai che montagna di legna. Su, da bravo, facci vedere. Tutti lo acclamano, ma don Felice cerca di calmarli. DON FELICE Calma! State zitti! (a Lallo) Sei un esaltato! Ma per chi mi avete preso, per un santo? LALLO Eh! Però, con le campane. Oh, non sarà stato un miracolone, ma come prima volta non c’è male. Si vede che c’hai disposizione. E prova don Felice, solo per far schiattare di rabbia la sciantosa. ‘Sta tirchiaccia infame. DON FELICE Calma! Non bisogna esagerare. Se il Signore vorrà metterà tutto a posto Lui. Però, servirà l’aiuto di tutti e sottolineo TUTTI (scandendo), non vi potrete presentare solo quando vedrete cadere le prime gocce, per costruire l’arca serviranno tutte le braccia di questo paese e soprattutto servirà che queste braccia lavorino in accordo e sintonia… altrimenti…(i presidenti dei Circoli stanno rimbrottandosi viste le parole di Don Felice ma un tuono forte li interrompe) (rumore di un tuono forte, vento e pioggia, lampi) Adesso tornate tutti quanti a casa a letto. (Tutti escono) Io quasi quasi ci provo. ( si mette in posizione plastica) Fai apparire il materiale per l’arca. Gnaaa! (non succede niente) Embè? DIO Ma ti fossi montato la testa. DON FELICE No no. Niente. Vado a letto. Scena sesta Bar (barista al bancone con i 4 giocatori al tavolo) 3°GIOCATORE Avete capito come è nata questa storia? Il paese era proprio ‘na Babilonia, ce se
  • 13. guardava tutti in cagnesco 4° GIOCATORE Quel povero prete ha fatto i salti mortali per tenerci uniti, e la Corale era solo un pretesto, capirai con sti caratterini, avete visto che tipino la Signora Ornella? Perché i Presidenti…te li raccomando! Ma il meglio deve ancora venìre…guardate che succede adesso nell’ufficio di Raniero e Ornella mentre Miranda fa le pulizie Scena settima Ufficio Raniero e Ornella sono in ufficio sulle proprie scrivanie e stanno lavorando, Miranda fa le pulizie RANIERO Francamente non ti capisco. Perché non vuoi credere al nostro parroco? ORNELLA Perché? Perchè mi ha chiesto di dargli tutti miei materiali! RANIERO Ma che c’entra. Se uno crede, crede a qualsiasi costo. ORNELLA Sì, ma non al costo attuale del legname. Eppoi quanti credenti credi che crederebbero se dovessero pagare per credere? Buona questa. Eppoi se il Signore avesse veramente bisogno del legname lo troverebbe il sistema. Altroché se lo troverebbe. DRIIIN ORNELLA Pronto? Sì sono la Signora Ornella? Ah, lo Studio Tecnico “Calce&Struzzo”. Signor geometra stia tranquillo: il materiale è pronto e parte domattina. Come sarebbe a dire non ci serve più? Pronto? Pronto? (Raniero e Miranda ridono) Non ridete, eh? Vi proibisco di ridere. Tanto il guadagno lo faccio con il Comune! DRIIIN ORNELLA Pronto sono la Signora Ornella? Oh, l’Assessore Urbano Urbani come come come? Non volete più il bitume? E perché? Ah, lasciate la strada imbrecciata e con tutte quelle buche? Bravi! Non fate più strade? Bravi! Avete scelto il momento giusto! Voglio ridere quando le acque vi sommergeranno e morirete tutti affogati per colpa... ma che sto dicendo? No, non parlavo con lei. Stavo scherzando. Stavo dicendo... parlavo... parlavo... parlavo da sola parlavo. Non guardatemi così, lo so quello che pensate. Ma non è così, è una coincidenza. Eppoi a me bastano le Ferrovie dello Stato, con quelle io guadagno per tre. DRIIIN ORNELLA Ah! Telefono? MIRANDA Sì, signora Ornella. ORNELLA Ah, mi sembrava, lo sospettavo. Allora rispondo. Pronto sono la Signora Ornella, chi è? DON FELICE (voce contraffatta) Signor Ornella sono io, sono l’Ingegner Binario delle Ferrovie dello Stato. Mi dispiace per lei ma il suo legname non ci serve più. ORNELLA Ma come, non dovevate fare le traverse? Come fate senza binari? DON FELICE Hanno soppresso la tratta, almeno per adesso. ORNELLA E io? Guardi che lei mi ha ordinato trecento tonnellate di legno, io l’ho segato tutto in palanconi. E cosa me ne faccio, ora? Dove me li metto tutti questi palanconi? DON FELICE Son gusti personali Signora, faccia lei!Arrivederci ORNELLA Tre ordinazioni tre avevo. E qui sono state cancellate tutte e tre in meno di tre minuti. Adesso metto tutto in mano agli avvocati!!!!
  • 14. Scena ottava Bar 1° GIOCATORE Che lazzarone sto Don Felice, ne sa una più del Diavoloooooooo 2° GIOCATORE E poi dopo due minuti, guardate chi si presenta alla porta dell’ufficio DON FELICE (entrando) Salute e prosperità. ORNELLA (piangendo) Siamo rovinati. DON FELICE Rovinati? Ma che succede, non capisco. ORNELLA E nemmeno io capisco. RANIERO Don Felice, doveva essere qui due minuti fa. Sapesse, una cosa... . ORNELLA Alla prima persona che dice la parola miracolo gli do un calcio nel... anche se porta la sottana. DON FELICE Allora, volete spiegarmi cosa succede sì o no? ORNELLA (insieme a Raniero) Dunque: suona il telefono... MIRANDA E sa chi era? DON FELICE E no, come faccio a saperlo…vabbè Signora, allora, visto che tutte le ordinazioni sono state annullate, ci darà i materiali ORNELLA E certo. Certo. (pausa) Come come come? E lei che ne sa? DON FELICE Come che ne so? Non l’ha detto lei? ORNELLA Io? No. DON FELICE Lei no? Raniero! RANIERO No! DON FELICE No. Miranda! MIRANDA E’???????! ORNELLA No! No. Bravo. Bravo don Felice. Lo dicevo io: per ogni cosa c’è una spiegazione logica. (compone un numero di telefono) DON FELICE (in disparte) Signore fa’ qualcosa, ti prego. Ho sbagliato. Fa’ qualcosa. ORNELLA Pronto? Vorrei parlare con l’Ingegner Binario, sono la Signor Ornella. (pausa) Ingegnere, Volevo avvertirla che il legname è pronto e parte domattina. Ciuff ciuff ciuff fa il trenino... prego. (porge la cornetta alla scena) DIO (voce contraffatta) Ma insomma basta, signora Ornella. Gliel’ho già detto cinque minuti fa. Lei farebbe scappare la pazienza anche (voce propria) al Padre Eterno. DON FELICE Occhio alla voce. DIO (voce contraffatta) I suoi palanconi non ci servono più. La saluto. DON FELICE Grazie. DIO Prego. ORNELLA E va bene clero, ma fra un po’ sclero, clero… DON FELICE Oh, finalmente! Miranda sogghigna
  • 15. Scena nona Bar BARISTA Ed è così che Don Felice, con un piccolo aiuto, ha risolto il problema dei materiali e tutto pimpante, senza attendere un minuto, chiama a raccolta tutte le donne del paese e le invita a preparare un bel pranzo sostanzioso per i loro mariti che dovranno mettersi all’opera. La costruzione dell’arca ha inizio. Scena decima Sacrestia DIO Feliceoooooooo DON FELICE Che c’è? C’ho fatto? DIO Oh, un lieve errore... DON FELICE Quale? DIO Eppure l’avevo detto a cosa avevo destinato questa notte. DON FELICE Ah... la procreazione! DIO Già! DON FELICE Gli uomini dovevano giacersi con le proprie mogli. E beh! E adesso come facciamo? Infervorati come sono sarà difficile distoglierli dal lavoro e convincerli a ritornare a casa. DIO Sarà difficile sì. DON FELICE Lo vedi? DIO Ecco cos’hai combinato. DON FELICE Cos’ho combinato? DIO Vai fuori a vedere. DON FELICE No, un momento. Prima... DIO Ti ho detto va’! DON FELICE Che carattere.. Scena undicesima Bosco DIO Guardali lì. Dovrò darmi da fare, adesso. DON FELICE Eh sì! DIO Beh, credo che un po’ di atmosfera è quello che ci vuole. Ora creo una notte talmente ruffiana che nessun essere vivente potrà resistere al richiamo della natura. DON FELICE Meno male che lo sento solo io. DIO Felice?
  • 16. DON FELICE Sì? DIO Stai a vedere che regia. Notte scendi languida col tuo mantello. Zefiro, zefirello: soffia tiepido e carico di profumi. Avanti con le luci. Più stelle. Di più! Ed ora vai con la luna. Ma non un quarto. Di più. Di più. Tutta. DON FELICE Fantastico! DIO Eh beh, non c’è male. E adesso, Felice. DON FELICE Sì? DIO … canta! DON FELICE S… come scusa? DIO Sì, canta. Perché, prima quando facevi aggiungi un posto a tavola sì e adesso no? DON FELICE Sì, no, ma… DIO Avanti! Canta, esortali all’amore. DON FELICE Io? DIO Ma che devo fare tutto io? DON FELICE Ma scusami poi, che cosa canto? DIO Va bene, ti suggerirò. Anche il paroliere… (sottovoce) Notte la mia complice tu sei… Notte di Luciano Pavarotti con i 2 ballerini Scena dodicesima Bar 4°GIOCATORE Sembrava filasse tutto liscio, il materiale è stato trovato, gli uomini si mettono a lavorare, la notte ruffiana…ma…questa storia non ha ancora un lieto fine…sembra fili tutto dritto invece c’è pure qualche curva… 3° GIOCATORE E che curve!!!!! Piazza del paese Entra Yvonne cantando “Lolita”/Il tempo delle Mele (storpiando le parole) LALLO Senti un po’, io non ho mica capito tu che vendi sai? YVONNE No? LALLO No. Non c’hai il carretto, non c’hai bottega, dove la tieni la mercanzia? YVONNE Guarda un po’ qua che mani che c’ho…e poi pure tutto il resto! Attentionnnnnnnnnnn Gli uomini fischiano LALLO Ma, io vedo solo te. YVONNE E che volevi vedere Bello? LALLO No io sono Lallo YVONNE (porgendogli un biglietto da visita) Attention…faccio tutti tipi de massaggi, arinvis’lo i morti, da la cervicale a la spina dorsale, t’arrivo drento fino al midollo spinale, ho preso
  • 17. ‘n appartamento in affitto quassù, accorrete numerosi se c’avete dolori fastidiosi….attentionnnnn UOMINI ouiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Scena tredicesima Sacrestia DON FELICE Che disastro. Che disastro. Questa arriva proprio la notte della procreazione. Ah, se Dio sapesse. DIO Io so tutto. DON FELICE Eccolo là… DIO Sono onnisciente se non ti dispiace. DON FELICE No no, non mi dispiace. Signore, come facciamo dopo quello che è successo? Gli uomini sono tutti in fila dalla massaggiatrice francese simulando dolori d’ogni tipo DIO Manda da questa donna uno scapolo che la tenga occupata tutta la notte. DON FELICE L’unico scapolo del paese è Lallo… non è il tuo esemplare meglio riuscito. Ha un difetto di fabbricazione. DIO Va beh, capita. DON FELICE Lo so che capita. Lui è… lui non può. DIO Lui. Ma io sì. DON FELICE Come? DIO Sono onnipotente, se non ti dispiace. Insomma, dov’è? DON FELICE Chi? DIO Come chi? Questo Lallo. DON FELICE Ah sì, scusa. DIO Fammelo localizzare eppoi vedrai. DON FELICE Eccolo dov’è. Scena quattordicesima Bar BARISTA E così anche Lallo capisce la funzione del toro e perché il coniglio salta sopra la coniglia Piazza del paese LALLO si trasforma ed entra in casa di YVONNE. YVONNE L’esercizio è chiuso per cause di forza maggio… (viene tirata dentro da Lallo) Ma chi è questo: un toro, una cosa mai vista. DON FELICE E come dice san Luca “Gli uomini tornarono di corsa dalle proprie mogli”(nessuno si muove)… di corsa dalle loro… lo dice san Luca, nn è che io… (nessuno si muove). Di corsa!
  • 18. Scena quindicesima Piazza del paese BARISTA Intanto Miranda, sempre più perdutamente invaghita di Rodolfo, decide, per conquistarlo definitivamente, di affidarsi a mani esperte…e quali mani più esperte di quelle di Yvonne, capace di restauri miracolosi! Gli uomini del paese lo dicono in altro modo..ma noi ci siamo capiti….state a vedere! Scena diciassettesima Sacrestia DON FELICE Lallo! LALLO Eh! DON FELICE Allora dimmi, che intenzioni hai? LALLO Di rimettermi in pari, no? DON FELICE Ma vuoi pensare ogni tanto anche all’arca? LALLO Come no! Anzi, ti volevo chiedere: si potrebbe fare una stanzetta per me e Yvonne per starsene un po’ tranquilli e appartati? DON FELICE Lallo tu vorresti portare… LALLO Sì. DON FELICE Mi dispiace ma non è possibile. Il Signore ha detto solo quelli del nostro paese. LALLO Oh, oh, oh. Tu e il tuo principale non fate scherzi: se lei non viene sull’arca non ci vengo nemmeno io ecco. DON FELICE Ti proibisco di parlare con questo tono. Sai a chi devi la tua notte che non si può raccontare? Al Signore, È lui che ha operato in te questo cambiamento. Ma ricorda che il Signore dà… LALLO Beh? DON FELICE … il Signore toglie! LALLO No, no, no Don Felice non mi fate questi scherzi che io ci tengo tanto… Scena diciottesima Balcone di Yvonne LALLO Yvonne: ti voglio sposare. YVONNE Aaaaaa!attentionnnnnnnnnnn LALLO E ora che c’è? Non mi vuoi? YVONNE No? Sì! LALLO No o sì?
  • 19. YVONNE Sì! LALLO Gagliarda come sei chissà che cucciolata mi sforni. YVONNE Un figlio! Che gioia un petit garcon. LALLO Io già me lo vedo: bello come te, forte come me, furbo come te. Proprio in gran figlio di... Scena diciannovesima Piazza del paese 1° GIOCATORE Ma questa non è l’unica storia d’amore che nasce in paese, infatti un incontro volutamente casuale, complice una sciarpa galeotta, mostra a Rodolfo una Miranda fino all’ora sconosciuta…e tutta da scoprire 2° GIOCATORE Grandi e piccoli miracoli accadono in paese e chissà che non ce ne siano altri! Scena mimata dell’incontro tra Miranda e Rodolfo Scena ventesima Piazza del paese Gli uomini lavorano all’arca mentre le donne pettegolano tra loro. MIRANDA Avete saputo: Lallo e Yvonne! La voce si sparge AUGUSTA vuoi dire che quella massaggiatrice da quattro soldi verrà sull’arca con noi! MARCELLA La francese? ORTENSIA Chi????? Attention attention AUGUSTA Tentation Tentation MARCELLA Ma come fa a venire con noi sta minaccia ambulante perlopiù anche libera? MIRANDA Non più: Lallo se la sposaaaaa. Avete capito gente? Lallo si sposa una… LALLO Gente! Gente! Avete saputo la bella notizia? Mi sposo! Signora Yvonne in Lallo prego. YVONNE Piacere. LALLO E ora che vi prende? AUGUSTA Tentation non ci piace LALLO Non vi piace? Lei? Che cura tutta sorta de malati (a mò di Yvonne) che ‘sta bomba de donna, guardatela un po’: non vi piace? La prima che dice un’altra cosa contro Yvonne…mmmmmmm DON FELICE Buone, buoneeeeeeeeeeeeeeeee LALLO Tutti contro di me Don Felice DON FELICE Ma che sta succedendo qui? Allora? (guarda Yvonne) Ah ho capito. Ma me l’aspettavo. Ma come: una bellissima occasione si presenta e voi la sciupate così? Ma vi ricordate aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più sì o no? È lei Yvonne il viandante che bussa alla porta. YVONNE Attentio, Oui, c’est moi
  • 20. DON FELICE Accoglietela con un sorriso. YVONNE E mi pare. DON FELICE Sì, lo so, Yvonne nella vita avrà anche sbagliato…. LALLO Ma che? Non ha sbagliato mai un massaggio DON FELICE Perdonatela! LALLO Ma di che? DON FELICE Ma vuoi stare zitto una volta sì o no? Ma è possibile che non vi sentiate pieni d’amore dopo quello che è accaduto questa notte? È possibile sì o no? Ecco, una volta sposati verrete sull’arca insieme a noi. LALLO Oh, che bello. DON FELICE Al lavoro adesso. Al lavoro AUGUSTA Comunque sia, Noi Attention…Tentation sull’arca non ce la vogliamo. DON FELICE Ah, è così eh? In un momento come questo la gente del mio paese mi lascia solo. E va bene farò da solo. Da solo farò Una formica è solo una formica" Signore, è inutile, in questo momento abbandonato da te, solo fra la mia gente mi sento solamente una formica. Una formica è solo una formica, uno zero, una nullità; i granelli di sabbia per lei sono montagne ma basta che abbia vicino le compagne e una formica smuove le montagne. Una formica da sola non esiste, ma resiste soltanto perchè sa che come tante gocce fanno il mare, tante formiche possono formare una comunità, ma se da sola affronta la fatica, allora sì ch'è solo una formica. DONNA Ma due formiche sono due formiche, un'idea di solidarietà, c'è ben poco da fare di fronte alle montagne, ma se può contare su tutte le compagne, quella formica smuove le montagne. TUTTI Ma due formiche più altre due formiche, il principio d'una società. Sù coraggio, coraggio, passatevi il messaggio, al nostro lavoro unite il vostro Corale, un'altra s'aggrega, un'altra si fa sotto, e già siamo un gruppo, insieme siamo otto formiche, l'esempio è trascinante per altre formiche che chiamano altrettante formiche che vengono in aiuto di altre formiche crescendo ogni minuto in lieto fermento diventano già cento formiche schierate in lunga fila, son mille, duemila, son tutte le formiche che esistono, corrono, le montagne smuovono, e insieme esistono, sgobbano, le montagne smuovono, e insieme esistono, lottano, le montagne smuovono, e insieme esistono, vincono, le montagne smuovono, e insieme sì! sì! sì! sì! E insieme sì! sì! sì! sì! (alla fine del brano, gli uomini prendono i pezzi di legno per fare l’arca con martelli e chiodi)
  • 21. Scena ventunesima Bar BARISTA In paese, l’arrivo imminente del diluvio, rende l’aria frizzante come un prosecco, approposito ce ne ho uno da farvi assaggiare, bè gli affari sono sempre affari, c’è chi pensa come abbiamo visto alla costruzione dell’arca 1°GIOCATORE …c’è chi si innamora…. 2° GIOCATORE e c’è chi vuole alleggerirsi la coscienza…chissà per paura che il peso sia troppo anche per un’arca ben fatta 1° GIOCATORE vediamo quello che succede, roba da non crederci ripensando a quello che accadeva solo qualche giorno prima… Scena ventiduesima Sacrestia Don Felice è nel confessionale con il Presidente della Bocciofila MARCELLA Don Felice me vojo confessà, c’ho ‘n peso qui su lo stomaco che è peggio de ‘na boccia DON FELICE Dimmi ……….. MARCELLA Dite bene voi…ma da dove comincio…. Entra trafelata Augusta e si dirige verso il confessionale dalla parte opposta di Marcella AUGUSTA Don Felice, Don Felice me devo confessà…subito! DON FELICE Chi è?chi è?ma lei che ce fa qui!Va bene, va bene…me sa che stasera c’avemo da fa (tra sé e sé)…ma che è tutta sta fretta? AUGUSTA Don Felice, adesso che me so convinta non me la faccia tanto lunga, no perché sto diluvio è imminente e io ce ne ho parecchi peccatucci da farmi perdonare! DON FELICE E allora dimmi … Augusta e Marcella (in contemporanea) Don Felice inizia ad ascoltare l’una e l’altra passando da una finestra del confessionale all’altra, ogni tanto si sente un “Bocciofila” e “Burraco” DON FELICE (guardando verso l’alto, rivolto a Dio) e pensare che questi due non si sopportavano, certo che quanto ti ci metti…sei proprio forte! ORTENSIA (entra di cosa) Don Feliceooooooooooooooooooo RODOLFO Don Feliceeeeeeeeeeeeeeeeeee DON FELICE (uscendo dal confessionale) Fermatevi lì, scommetto che anche voi volete confessarvi, e che c’hai un peso grosso nello stomaco e che adesso che ti sei convinta non te la devo fare tanto lunga…vero? ORTENSIA e RODOLFO (insieme) Ma come fa a saperlo!!! ORTENSIA Vedo che questo diluvio c’ha riunito sulla stessa barca… RODOLFO siamo venuti tutti nello stesso momento…
  • 22. MARCELLA ….e per lo stesso motivo… AUGUSTA …..e non può essere una coincidenza… DON FELICE vedo che avete capito da soli, o quasi (rivolgendosi a Dio), (Don Felice prende le mani e le tiene strette) Scena ventitreesima Sacrestia LALLO (arriva con gli attrezzi) Che dici don Felice: andiamo a lavorare? DON FELICE E certo! LALLO Allora andiamo! (cominciano ad imbracare il crocifisso) Certo, che ti devo dire: mi sento più tranquillo al pensiero che sul barcone ci viene anche lui, sai? DON FELICE Prima di tutto non si chiama barcone ma arca. Con tutto il rispetto La croce è un simbolo, noi possiamo contare su ben altro aiuto. Escono Scena ventiquattresima Bar 3° GIOCATORE Come in tutte le storie che si rispettino, qualcosa va storto… 4° GIOCATORE …La nostra cara Signora Ornella, delusa dalla mancata parte da solista, si vendica come può facendo una telefonata al suo caro amico Comandante dei Vigili Urbani del Comune… BARISTA …Denunciando un presunto cantiere abusivo! DRIIIN ORNELLA Eccolo finalmente. È lui, Capo Guardia. Pronto, Guardia? Parla: ti ascolto. Guardia?! DIO In che senso? Dov’è Felice? ORNELLA All’inferno! DIO No, impossibile: lo saprei. ORNELLA Ma chi parla? DIO Dio. ORNELLA Aaah! Ti ho piz-zi-ca-to! Tu sei il socio di Felice. DIO Beh, in un certo senso sì. ORNELLA Ah, lo ammetti, eh? A me non siete riusciti ad infinocchiarmi: i miracoli, il diluvio, le campane. Io sono atea, quant’è vero Iddio! DIO Tutto in me è eterno, tranne la pazienza. Sono Dio e te lo proverò. ORNELLA Ah, e come? Come? Come? DIO Così, miscredente! (la fulmina) ORNELLA Ahia! Aiu-to! Mam-ma! (cade a terra) Entra don Felice
  • 23. Scena venticinquesima Sacrestia DON FELICE Signora Ornella, ma… cosa succede? Signora Ornella! (raccoglie il cellulare) Pronto? DIO Affrettati, Felice: qualcuno ha parlato e non c’è più molto tempo. Fai salire tutti sull’arca: sta per scoccare l’ora. DON FELICE Signore… DIO Ah, cerca di sapere chi è stato a fare la spia. (Ornella si riprende e cammina carponi verso don Felice) Fossi in te lo lascerei a terra. DON FELICE Come a terra? DIO È un ordine. Addio! DON FELICE A-te. A-Dio. A-te. Buona questa, eh? DIO Felice, ti pare il momento? DON FELICE No, no, è vero Signore. ORNELLA No, no, Felice, a terra no! Non mi lasciate! Entrano tutti bagagli in mano Scena ventiseiesima Piazza del paese RANIERO Ornella! ORNELLA Il diluvio ci sarà ci sarà ci sarà! LALLO Accidenti: l’hai capito anche te. ORNELLA Eh sì. Portate anche me sull’arca. DON FELICE Ma certo che verrà anche lei. ORNELLA Bello. (fa per abbracciarlo). DON FELICE Calma! Senta: a chi ha telefonato? A chi ha parlato del diluvio? ORNELLA Ai Vigili Urbani. DON FELICE Con chi ha parlato personalmente? ORNELLA Personalmente con il Capo Guardia. Ma stia tranquillo: quello è uno pacifico, lavora in Comune e quelli alle denunce non ci credono mai. DON FELICE Sì, ma il potere ha le orecchie lunghe. Adesso aspettiamo il diluvio in pace e con serenità. DON FELICE Tutti a bordo! ORNELLA Anch’io? DON FELICE Gliel’ho già detto: via! Prima di imbarcarci salutiamo la terra. Salve terra. TUTTI Salve terra. DON FELICE Ci rivedremo quando l’arca si fermerà. TUTTI Quando l’arca si fermerà. DON FELICE E sbarcheremo quando…
  • 24. "Quando l’arca si fermerà" La colomba tornerà e il sereno arriverà ed ognuno sbarcherà quando l'arca si fermerà. La colomba tornerà e il sereno annuncerà ed ognuno sbarcherà quando l'arca si fermerà. Nuova terra bacerà, nuovo sole guarderà tutto nuovo apparirà quando l'arca si fermerà. Urrà sui primi grappoli, di già i piedi ballano che buon vino si berrà quando l'arca si fermerà. Urrà macina, macina e già le spighe sbriciola che buon pane si farà quando l'arca si fermerà. O muratore tu! Tu! Tu! Tu! Le pietre porterai, con le tue mani tu! Tu! Tu! Tu! La casa tua farai, e tu vi abiterai, e tu vi abiterai in pace e libertà, in pace e libertà quando l'a - a - a - a - arca, quando l'a - a - a - a - arca, quando l'arca, la nostra arca, quando l'arca si fermerà. Una rosa nascerà , che miracolo sarà, la natura esploderà quando l'arca si fermerà. Un agnello belerà, un bambino riderà, tutto ricomincerà quando l'a - a - a - a - arca, quando l'a - a - a - a - arca, quando l'arca, la nostra arca, quando l'arca si fermerà. Nuovo sole sorgerà, nuova terra bacerà, tutto nuovo apparirà quando l'arca si fermerà. Tutt'intorno alla città un gran bosco crescerà a noi tutti apparterrà quando l'arca si fermerà. Un modo nuovo sì! D'amare e vivere! I nostri figli sì! Saranno liberi! E l'arca sarà - Sì! Sì! Sì! Sì! - la continuità dell'umanità quando l'arca, la nostra arca, quando l'arca, la nostra arca, quando l'a - a - a - a - arca, quando l'a - a - a - a - arca, quando l'arca si fermerà. Miranda, Raniero, Lallo, Yvonne, Ornella e don Felice salgono sull’arca. Scena ventisettesima Piazza del paese MIRANDA Sta arrivando un Altissimo Prelato e un Sindaco Pelato! Entra il cardinale. TUTTI Com’è bella Sua Eminenza, come è bella Sua Eccellenza! ORNELLA (scende dall’arca) Eminenza! Eccellenza! Siete venuti per imbarcarvi con noi. Siete giusto in tempo. Il diluvio sta per cominciare, accomodatevi. Questa è l’arca che ci salverà. Il cardinale e il sindaco ridono e tutti iniziano a ridere con loro. ORNELLA Ridono. Sono contenti! SINDACO Il diluvio non ci sarà!
  • 25. CARDINALE Il diluvio non ci sarà! (scandendo lentamente) ORNELLA No, no, guardate eminenza ed eccellenza, che l’ho sentita io la voce del Signore… però dopo sono stata colpita da un fulmine divino. SINDACO Poteva essere un corto circuito. CARDINALE Poteva essere un corto circuito. ORNELLA Ah, sì. Poteva benissimo essere un corto circuito. TUTTI Com’è bella Sua Eminenza, come è bella Sua Eccellenza! CARDINALE Venite! Venite! (tutti gli si avvicinano) DON FELICE Dove andate? Dove andate? Ma se un cardinale o un sindaco vi ordinano di abbandonare l’arca è il Signore stesso che vi ordina di risalire. CARDINALE Eh, e il Papa non lo consideriamo? ORNELLA Giusto: il Papa. Io l’avevo detto a tutti, dal primo momento. Ma nessuno mi ha voluto credere, eminenza. Soprattutto don Felice! Visto? Ha ragione il cardinale. MIRANDA Ma come Signora, è sempre stata contro il clero e ora gli ubbidisce? ORNELLA Beh, c’è clero e clero. Lassù (indica l’arca) una prete di campagna e quaggiù (con solennità) il potere della Chiesa e il potere dello Stato! SINDACO Il potere dello Stato. CARDINALE Il potere della Chiesa. ORNELLA Io ho scelto! TUTTI Com’è bella Sua Eminenza, come è bella Sua Eccellenza! ORNELLA Raniero: scendi giù! DON FELICE Signore fa’ qualcosa. Non vedi cosa sta succedendo? MIRANDA Rodolfo, scendiamo anche noi? RODOLFO E ma poi chi ci sposa? MIRANDA Il Cardinale! CARDINALE Vi sposo io. RODOLFO Grazie. Quale onore! MIRANDA Pensa quanti fotografi. Andiamo, Rodolfo! (scende dall’arca) CARDINALE Don Felice: lei disonora l’abito che porta! DON FELICE (si toglie la tonaca) Io disonoro l’abito che porto? (getta la tonaca giù dall’arca) CARDINALE È un indemoniato! SINDACO E’ un indemoniato! CARDINALE Un ossesso! SINDACO Un ossesso DON FELICE Ma dove andate? Tornate indietro, per il vostro bene. ORNELLA Una nottata all’aria aperta vi schiarirà le idee. Eminenza, Eccellenza: volete onorare la mia casa? Bene, prepariamo vino e cibo a volontà. E con Sua Eccellenza e Sua Eminenza gran festa si farà! CARDINALE Parappappero-pappero SINDACO Pappà! ORNELLA Intonatissimi! Eminenza, Eccellenza: da questa parte, vengano, le faccio strada. TUTTI Che strafico il cardinale! Tutti escono tranne Lallo, Yvonne e Don Felice che rimangono sull’arca .
  • 26. Scena ventottesima Piazza del paese DON FELICE Lallo, Yvonne non andate con loro? YVONNE Io sto dove l’Amourrrrrr…e dove sta Lallo LALLO Tu e Il tuo Principale m’avete fatto conosce l’Amore…e te pare che te lasciamo???? YVONNE Saremo come Adamo ed Eva. Col vantaggio che tu risparmierai una costola e non sentiremo sibilare tra i piedi nessun serpente tentatore. ORNELLA (da fuori scena) Psss! LALLO Don Felice, ho sentito un sibilo! ORNELLA (entra in scena) Psss! Ehi, voi tre! YVONNE Signora Ornella! C’ha ripensato e vuole venire sull’arca con noi? DON FELICE Aspetti, che le butto giù la corda. ORNELLA No! Usatela voi tre per scendere, la corda. Ho buone notizie: il cardinale è disposto a perdonare. DON FELICE Davvero, eh? ORNELLA Parola d’onore. L’ho preso in disparte e gli ho detto: “Senta un po’, per quei lavori in Cattedrale….” Bè è andata a finire che è disponibile a perdonarvi, purche scendiate subito YVONNE Come? ORNELLA Va beh! Io rientro. Anche perché, vero, non vorrei che cominciasse a piovere… (sente una goccia) Ih! Una goccia. Una goccia! Il diluvio!!! TUONO Tutti arrivano sotto l’acqua DON FELICE Stai calma, Yvonne. Venite! Signore, aiutali! DIO No! Non lo hanno meritato! Tutti si fermano a sentire la voce di Dio DON FELICE Ma come: possono sentirti? DIO Era ora che mi facessi sentire! Salpa, Felice! Solo tu, Lallo e Yvonne vi salverete! DON FELICE Solo noi tre su miliardi di persone? DIO Beh, poco più del doppio di quando ho cominciato. DON FELICE Spariranno miliardi di persone. Quelli non li conosco, ma questi sono miei amici. DIO Ma è illogico! DON FELICE È umano! DIO (tra le strofe della canzone) Edificante, ma tu farai quello che ti ordino! Avrai nuova gente da amare, ragazzo. Sta a te, Lallo e Yvonne rifornirmi di anime migliori di queste. E non sarà difficile, vedrai. Ma ora basta: si parte! DON FELICE Lallo, Yvonne, venite! (scende dall’arca) YVONNE Felice, ho paura! DON FELICE Di che? Non abbiate paura, scendiamo DIO Fermatevi! Fermatevi! Ma come osi? Non posso fare il diluvio senza salvare nessuno!
  • 27. DIO E come faccio adesso per ripopolare la terra. Ma guarda che razza di testone dovevo scegliere! Va bene, Felice, come vuoi tu. DON FELICE Grazie. DIO Ma lascia stare. Sono uno che sa perdere. Via la pioggia; si ritirino le acque; vai con l’arcobaleno. Scena ventinovesima Piazza del paese Tutti esultano cantando “Evviva” RODOLFO perbacco! Ci hai salvati tutti quanti siamo. Se non era per te… DON FELICE Già… MIRANDA Mannaggia! Io mi piglierei a schiaffi (lo fa ma piano; poi vede don Felice che la guarda male e si schiaffeggia forte) E ora che fai: ci lasci? DON FELICE Sì! MIRANDA Oh, perché? DON FELICE (fa per uscire ma rientra) No! Tutti esultano e cantano ancora “Evviva” DON FELICE Bene, smontiamo l’arca e riportiamo il Crocifisso in chiesa ORNELLA Grazie don Felice e bentornato tra noi. Permette? Ehm, ehm. (canta) Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più. Ho stonato? DON FELICE Intonatissima! ORNELLA Davvero? (ballando) Miracolo! Scena trentesima Bar BARISTA Allora ragazzi v’è piaciuta sta storia? I 3 GIOVANI Sìììììììììììììììììì BARISTA Allora andiamo con loro! I 4 GIOCATORI la partita l’avemo finita, arrivamo anche noi! "Aggiungi un posto a tavola" (ripresa) Aggiungi un posto a tavola. Aggiungi un posto a tavola. Aggiungi un posto a tavola. Aggiungi un posto a tavola. Aggiungi un posto a tavola. Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più, se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu. Gli amici a questo servono, a stare in compagnia, sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,
  • 28. dividi il companatico, raddoppia l'allegria. Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più, se sposti un po' la seggiola, se sposti un po' la seggiola starai più comodo tu... Gli amici a questo servono, per stare in compagnia, sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via, dividi il companatico, raddoppia l'allegria, aggiungi un posto a tavola, raddoppia l'allegria! DON FELICE (mentre cantano) Signore perdonami se non ho saputo fare la tua volontà. Non succederà più, ora però ti prego: non ci abbandonare. DIO Testone! Aggiungi un posto a tavola: non vedi che sto arrivando?