16. “E’ a voi che mi rivolgo perché voi
siete questa unità del mio lavoro: l’altro
(…) Il corpo ha un ruolo fondamentale
nel noi (…) Se apro il mio corpo
affinché voi possiate guardarci il mio
sangue,
è per amore vostro: l’altro. Ecco perché
tengo alla presenza delle mie azioni”.
(Gina Pane, Lettera a uno/a
sconosciuto/a, “ArTitudes”, n. 15/17,
ottobre-dicembre 1974)