3. Consorzio CTM altromercato
Verso l’Altrobilancio 2010/2011
Produttrice di Navdanya, India. Foto Valeria Calamaro
Una nuova modalità
di rendicontazione
1
5. Indice
Introduzione
Indice
Lettera del Presidente del Consorzio CTM altromercato
Premessa metodologica
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8
Cap. 1 Il Consorzio CTM altromercato 11
1.1 Il Consorzio CTM altromercato 12
1.2 Chi sono i soci del Consorzio 12
1.3 Il Gruppo Altromercato 14
1.4 Altromercato e la rete internazionale 15
1.5 Alcuni cenni storici 16
1.6 La storia di “un’utopia concreta”: 17
Altromercato raccontata da Rudi Dalvai
1.7 La Nuvola di Valori e la Mission 19
1.8 I partner di Altromercato: i produttori 21
Cap. 2 Perimetro e stakeholder 25
2.1 Descrizione di Perimetro e stakeholder 25
2.2 Coinvolgimento stakeholder e questionari 27
2.3 La formazione dei soci 29
2.4 Il tour produttori 32
Cap. 3 Sostenibilità economica 35
3.1 Analisi dell’andamento e del risultato di gestione 35
3.2 Ripartizione del Valore Aggiunto 38
3.3 Quando le vicende del Globo passano per il tuo piatto 41
Cap. 4 Sostenibilità sociale 43
4.1 Focus lavoratori 43
4.2 La rete dei Responsabili Educazione verso 46
un processo di miglioramento
4.3 Attività di assistenza verso i soci 49
4.4 Il rapporto con i Produttori: assistenza, prefinanziamenti 50
4.5 Attività Area Ricerca Sviluppo e Assicurazione Qualità 57
Cap. 5 Sostenibilità ambientale 61
5.1 Alcuni esempi di innovazione prodotto 61
5.1.1 Il packaging del caffè e il Café del Sur 61
5.1.2 Natyr. Il benessere sempre più sostenibile 62
5.2 Lo sviluppo dei nuovi format Botteghe Altromercato 63
Vietnam, Accessori realizzati usando colori tipici della cultura locale. Foto di Tommaso Cinti
5.3 La nuova linea di detergenza per la casa: 64
Safylla, in armonia con l’ambiente
Cap. 6: Il sistema di controllo 65
6.1 Il Comitato Progetti 65
6.2 Altromercato e AGICES 67
Cap. 7: Progetti in corso e futuri 69
7.1 Il marchio Solidale Italiano Altromercato 69
7.1.1 PEC - Prodotti derivanti dall’Economia Carceraria 69
7.1.2 PASS - Produzione Agricola Sociale e Sostenibile 71
7.2 Lavorando sulle filiere tessili 73
7.2.1 La filiera del cotone indiana 73
7.2.2 La filiera della canapa vietnamita 74
7.3 La revisione della strategia di comunicazione 75
7.4 La terza edizione di Equopertutti 78
3
6. The English version of the balance report will be available soon
at www.altromercato.it
La vérsion espagnola del informe explicativo de balance serà
publicado en el sitio web www.altromercato.it
Foto copertina: Coltivatrici di tè, India. Foto Archivio Ambootia Tea Gardens
elenco delle abbreviazioni
AC (Azioni Correttive) WFTO (World Fair Trade Organization)
AGICES (Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale)
ATO’s (Alternative Trade Organizations)
CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro)
COMES (Commercio equo e solidale)
Consorzio CTM altromercato: nei testi all’interno di questo volume d’ora in poi solo Altromercato
CP (Comitato Progetti)
CQ (Controllo Qualità)
CSR (Coordinatore Sviluppo Rete)
EFTA (European Fair Trade Association)
FSC (Forest Stewardship Council)
GBS (Gruppo di studio per la statuizione dei principi di redazione del Bilancio Sociale)
GRI (Global Reporting Iniziative)
HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Point)
LCA (Life Cycle Assessment)
NC (Non Conformità)
ONG (Organizzazione Non Governativa)
PES (Piano per l’Economia Solidale)
RE (Responsabile Educazione)
4
7. Introduzion introduzione
L a necessità di definire chi siamo, cosa facciamo o dove andiamo è da sempre una delle
esigenze dell’essere umano sia nella sua forma individuale sia aggregata sotto forma di mo-
vimento, gruppo, organizzazione, cooperativa. Il senso di identità è alla base del nostro essere.
La finalità del presente documento è pertanto quella di aiutare il nostro Consorzio a iniziare il
percorso di identificazione del proprio essere, raccontando, sotto forma di narrazione numerica,
chi è, cosa sta facendo, con quali finalità e al contempo dare una rappresentazione di sé stesso
reale, fedele e descrittiva che, ci auguriamo, possa aiutare anche il lettore nel capire la dimensione
Altromercato.
Siamo consapevoli di non essere riusciti a raccontare tutto quello che siamo, ma la speranza è
quella di aver scattato una fotografia nitida e chiara della nostra realtà, dei risultati ottenuti e dei
progetti futuri.
Questo documento si presenta con una formula diversa e sperimentale rispetto alle precedenti
edizioni; ovvero si è cercato di dare una forma ed un impianto apprezzabili e comparabili a livello
nazionale e internazionale secondo linee guida riconosciute strutturate sui tre grandi temi della
sostenibilità economica, sociale ed ambientale. L’intento è quello di compiere i primi passi e trac-
ciare un nuovo percorso con l’obiettivo di approdare ad un prossimo Bilancio di Sostenibilità, da
qui il titolo “Verso l’Altrobilancio”.
Abbiamo diviso il bilancio in due volumi: nel primo abbiamo raccolto le informazioni necessarie ad
esplicitare la nostra identità, seguendo le Linee Guida chiarite nella Nota Metodologica e tenendo
per il momento come raggio di indagine la sola Altromercato.
Nel secondo volume, troverete il Bilancio d’esercizio del Consorzio CTM Altromercato e il Bilancio
Consolidato che abbraccia le realtà di CTM altromercato, Ctm Agrofair, Inventa e Altromercato
Argentina.
La direzione presa vuole quindi favorire una maggiore trasparenza verso tutti gli stakeholder, in-
terni ed esterni all’organizzazione; in virtù di questa trasparenza si è operata la scelta di realizzare
questo documento. Uno strumento di passaggio che, come tale, andrà integrato e migliorato
grazie anche ai vostri preziosi suggerimenti, ovvero ai risultati della cosiddetta “attività di ascolto”
dei portatori di interesse che ci impegneremo a sviluppare ulteriormente nel prossimo futuro.
Buona lettura
AjQuen, comunità Chaquijya, Guatemala. Foto di Lorenzo Boccagni
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9. Apprende
Apprendere anche in tempo di crisi
Lettera del Presidente del Consorzio CTM altromercato
L ’annata economica che si chiude è stata globalmente definita tra le peggiori degli ultimi cin-
quant’anni. Se in Italia a pagarne il prezzo più salato sono state le famiglie, con redditi sempre
più schiacciati e precari, nel mondo sono stati i Paesi più poveri a subire gli effetti più duri; perfino il
raggiungimento degli obiettivi del millennio, stilati nel 2000 e da raggiungere per il 2015, appaiono
ormai drasticamente ridimensionati. Gli ultimi dati ci dicono che con la crisi è cresciuto nel mondo
il numero degli affamati.
In questo contesto macroeconomico dal quale, almeno al momento, è difficile vedere una via
d’uscita, quali sono le motivazioni e gli intenti che portano Altromercato a proporre un Bilancio
Sociale?
Noi crediamo, peraltro non solo da oggi, che in questa situazione abbia davvero ancora più senso
l’impegno per un’economia equa e solidale, come quella che Altromercato pratica ormai da oltre
un ventennio; probabilmente proprio questo è il momento, vero e sentito, di impegnarsi ancora di
più per rendere visibile e comunicare che queste “buone prassi” sono alla portata di tutti e sono
pratiche sostenibili per tutta l’umanità e per il nostro pianeta.
Sono tutte attività che meritano di essere rendicontate con trasparenza, divulgate e valorizzate; è
questo il motivo che ci spinge a creare un documento di sintesi che possa illustrare ciò che fac-
ciamo, ovvero: l’impegno a gestire una “filiera corta” dal produttore al consumatore, che mantiene
nei suoi rapporti interni quelle attenzioni e quelle regole del Fair Trade riferibili ad una partnership di
lunga durata tra le organizzazioni, un prezzo equo e concordato tra le parti, la possibilità di effet-
tuare prefinanziamenti all’ordine delle merci, le attività di cooperazione finalizzate al miglioramento
delle condizioni di vita, sociali ed ambientali, nonché di quelle tese al miglioramento delle capacità
produttive e della qualità intrinseca dei prodotti, in Italia l’instancabile lavoro per il rafforzamento
della rete delle Botteghe del Mondo, di educazione al consumo sostenibile e di in-formazione con
il coinvolgimento delle istituzioni. La finalità è poter dimostrare che l’Economia, quella vera con la
E maiuscola, può essere fatta anche in tutt’altro modo rispetto a quel mondo di cartapesta oggi
rappresentato dalla finanza internazionale e dal circo mediatico delle Borse globali.
Non vuole essere un documento che vuole autoincensare ciò che facciamo, non ha secondi fini,
ma vuole definire il punto a cui siamo arrivati, aperto al dialogo ed al confronto con i portatori
di interesse anche per capire dove e cosa ancora migliorare le nostre attività e le nostre prassi,
a partire dal rendere sempre più sostenibile il nostro impatto ambientale (trasporti, CO2, pack,
energie rinnovabili), così come la capacità di innovare la proposta del commercio equo, cogliendo
nuove sfide, nuovi linguaggi e nuove opportunità. Il lancio della linea “Solidale Italiano Altromerca-
to”, prodotti dalle terre confiscate alle mafie, da cooperative dell’economia carceraria e presto da
agricoltura sostenibile vuole essere una risposta concreta per l’innovazione ma anche per i tanti
“sud” che abitano anche il nord del pianeta, ed in particolare l’Italia.
Produttrice tessile di Pachamama, Bolivia. Foto di Giulia Azzaini
Infine, quest’anno abbiamo anche gettato le basi per rendere più stabili e durature alcune delle
relazioni con i nostri partner strategici, come ad esempio la Coop. Manduvirà di Esteros Y Arroyo
Paraguay - neo socia del Consorzio. è un modo nuovo e coinvolgente di ampliare la base sociale
nel tentativo di avvicinare sempre di più produttori, importatori e Botteghe del mondo.
Vogliamo continuare a camminare sulla strada del commercio equo e solidale: il viaggio, per
quanto lungo e faticoso, non ci spaventa.
Il Presidente Altromercato
Guido Vittorio Leoni
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10. Premessa metodologica
1. La scelta di un modello di rendicontazione
Anche se Altromercato si trova all’inizio del percorso e quello che avete in mano è un documento
di avvicinamento a ”L’Altrobilancio”, ciononostante è stato profuso, già in questa fase, un signifi-
cativo sforzo per cercare di seguire Linee Guida riconosciute. Il lettore esperto sa che, almeno in
Italia e per imprese come Altromercato, non sono state definite dal legislatore norme o standard
obbligatori per la costruzione di un Bilancio di Sostenibilità; ovvero un’impresa può non solo de-
cidere di redigere volontariamente il proprio Bilancio di Sostenibilità, ma anche di procedere ad
una stesura di propria inventiva e sviluppare i contenuti che più ritiene opportuni. Tuttavia a livello
nazionale ed internazionale sono presenti, e disponibili a tutti, numerosi documenti che aiutano
l’impresa nella redazione del proprio Bilancio di sostenibilità; in pratica forniscono delle vere e
proprie linee guida che stabiliscono ambiti, percorsi e indicatori di rendicontazione. L’effetto finale
dovrebbe essere di maggior chiarezza di lettura, maggior completezza di informazioni e, di conse-
guenza, maggior trasparenza. Inoltre, adottando le stesse modalità di rendicontazione, potrebbe
essere possibile confrontare bilanci di imprese diverse, nel tentativo di agevolare un vero e proprio
“benchmark” di sostenibilità.
E’ questo il motivo che ha spinto il gruppo di lavoro a seguire una Linea Guida nella presente
stesura.
2. Le Linee Guida seguite
Anche se ancora a livello embrionale, per questo “Verso l’Altrobilancio” al gruppo di lavoro è parso
opportuno seguire le seguenti Linee Guida:
1. Global Reporting Initiative (GRI) per la struttura e l’impianto generali, la definizione
dei confini del Bilancio e gli indicatori di misura; si tratta di un documento redatto
da un network multi-stakeholder composto da migliaia di esperti, in decine di pae-
si in tutto il mondo, che partecipano a gruppi di lavoro e il cui organo di governo è
composto da esponenti di grandi società internazionali di revisione contabile (KPMG,
Deloitte&Touche, Ernst&Young), istituzioni internazionali (tra cui UNEP, agenzia delle
Nazioni Unite per l’Ambiente, che si occupa di Sviluppo sostenibile), esponenti della
società civile e altri. Il G3, terza e ultima versione delle linee guida emanate dal GRI
nel 2006, si compone di Linee guida e Protocolli, ed è disponibile e scaricabile dal link
http://www.globalreporting.org.
2. Gruppo di studio per la statuizione dei principi di redazione del Bilancio Sociale
(GBS)) per la parte economica di ripartizione del Valore Aggiunto al fine di rendere evi-
dente la sua distribuzione per tipologia di stakeholder; si tratta di un documento redatto
da un gruppo di lavoro composto da 28 componenti provenienti da Università e enti di
ricerca, società di revisione contabile e altre organizzazioni tra cui l’Ordine dei Dottori
Commercialisti di Milano, l’Istituto Europeo per il Bilancio Sociale, la Fondazione Soda-
litas promossa nel 1995 da Assolombarda, di riferimento per le imprese che vogliono
realizzare progetti di Sostenibilità, per lo sviluppo di partnership tra impresa e non profit,
e tra l’impresa e la scuola nonchè partner italiano dell’Unione Europea per l’attuazione
dell’Agenda in materia di Sostenibilità.
Le linee guida sono state emanate nel 2001 e sono composte da un unico documento
disponibile al link http://www.gruppobilanciosociale.org.
3. l’AccountAbility1000 (AA1000) sulla declinazione della mission/valori nel processo di
rendicontazione e l’approccio multi-stakeholder (coinvolgimento delle parti interessa-
te); l’organo di governo attualmente è composto da 7 componenti tre cui esponenti
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11. Premessa di Group Corporate Sustainability, TATA, India, la Rockefeller Foundation (operante in
52 paesi e nove isole nei sei continenti, allo scopo di promuovere il benessere del ge-
nere umano in tutto il mondo), la Trobe University (Melbourne, Australia), Net Balance
Foundation (specializzata in tutti gli aspetti della sostenibilità e responsabilità sociale,
con sedi a Melbourne, Sydney, Brisbane, Hobart, Londra). Sono attivi anche Tavoli Tec-
nici composti da esponenti di grandi gruppi di revisione contabile e controllo di gestione
(tra cui PricewaterhouseCoopers, Ernst&Young, ShinNihon), singoli gruppi di aziende,
società di consulenza specializzate nel settore della sostenibilità, associazioni di catego-
ria (come Confederation of Indian Industry), ma anche organizzazioni non profit (come
il WWF) presenti in tutto il mondo.
Le linee guida sono disponibili al link http://www.accountability.org.
Il processo di costruzione è stato seguito dal Gruppo di lavoro e le caratteristiche finali di questo
documento sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione; sono comunque molti gli
interlocutori interni che hanno contribuito alla stesura delle parti di loro competenza e che è ne-
cessario ringraziare per la collaborazione.
A tale scopo Altromercato si impegna ad attivare spazi per sollecitare il dialogo e ricevere stimoli di
ritorno sul documento e nei suoi contenuti, sulla sua efficacia informativa, diffusiva e comunicativa
nei confronti di tutte le parti interessate.
La presente relazione, ai sensi dell’art. 2545 e dell’art 2 legge 59/92, integra la relazione al Bilancio
d’Esercizio chiuso al 30.06.2011 ai fini dell’illustrazione degli aspetti connessi al perseguimento
dello scopo mutualistico.
Gruppo di lavoro:
Coordinamento: Cinzia Capuzzo
Supervisione generale: Carlo Brugnoli, Paolo Palomba
Supporto metodologico: Adriana Ramella, Alessandro Galardi
Contributi di: Adriana Ramella, Alessandro Galardi, Alberto Anfossi, Cinzia Capuzzo, Carlo
Brugnoli, Cosetta Zane, Daniela Barbato, Daniela Dardari, Elisa Damoli, Elisa Dolci, Elisa Salvi,
Francesca Ottaviani, Francesca Serra, Giorgio Dal Fiume, Giulia Sitton, Giulia Zanetti, Ilaria Favè,
Inge Mairhofer, Lorenzo Boccagni, Luca Palagi, Luisa Calcina, Maria Moretti, Michela Ferrarese,
Paolo Palomba, Rita Albertin, Roberta Pietropoli, Rossella Franchi, Rudi Dalvai, Sara Baratta,
Valentina Cherubini, Valeria Calamaro, Vittorio Leproux
Grafica: Marco Ceschi Stampa: Publistampa Arti Grafiche
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13. il consorzio
Cap. 1: Il Consorzio CTM altromercato
La nostra carta d’identità
Nome:
Consorzio CTM altromercato
Anno di fondazione:
1988
Segni particolari:
no profit
Amici:
circa 170 gruppi di produttori in Africa, Asia, Sud e Centro America, Europa
Compagni di viaggio:
124 soci, di cui 5 esteri, (cooperative e associazioni) che gestiscono circa 300
Botteghe Altromercato
Prodotti:
Alimentari confezionati e freschi (molti biologici)
Tessili, abbigliamento e accessori
Cura della casa e della persona
Professione:
Commercio equo e solidale, cooperazione internazionale, informazione
e sensibilizzazione, formazione
Specialità:
Filiere equosolidali corte e trasparenti per commercializzare prodotti di alta qualità
e contenuto valoriale “buoni per chi li produce e per chi li consuma”.
Creare rapporti diretti e continuativi coni produttori del Sud e del Nord del mondo,
prezzi equi e trasparenti, prefinanziamento, cooperazione e assistenza tecnica,
salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, qualità e sicurezza per il consumatore
Interessi particolari:
Consumo sostenibile e responsabile, realizzare un’economia che metta al centro
le persone, coltivazione e produzione ecocompatibile, solidarietà con il prossimo,
rispetto dei diritti dell’infanzia, delle donne e delle minoranze
Associato a:
WFTO (World Fair Trade Organization), AGICES (Assemblea Generale Italiana
del Commercio Equo e Solidale), EFTA (European Fair Trade Association)
Bottega Altromercato di via Mercato, Milano
11
14. Cap. 1 Il Consorzio CTM altromercato
1.1 Il Consorzio CTM altromercato
Il Consorzio CTM altromercato è la prima organizzazione del commercio equo e solidale in Italia e
tra le principali al mondo. Fondato nel 1988, da più di vent’anni si occupa di commercio equo e
solidale ed è impegnato nella diffusione di un modello di economia basato su regole giuste, che
metta al centro le persone e l’ambiente. Realizza quindi rapporti commerciali diretti e continuativi
con produttori del Sud e del Nord del mondo per dare loro l’opportunità di una vita dignitosa.
Altromercato è formata da 124 soci (associazioni e cooperative) che gestiscono oltre 300 Botte-
ghe Altromercato impegnate nella vendita di prodotti del commercio equo e solidale, nella sensi-
bilizzazione, formazione e promozione del fair trade sul territorio.
Gestisce inoltre rapporti internazionali con circa 170 organizzazioni di produttori del Sud e del
Nord del mondo (decine di migliaia di soggetti) in Africa, Asia, America Latina ed Europa per la
realizzazione di progetti di cooperazione.
All’interno della centrale Altromercato sono occupate un centinaio di persone, suddivise tra la
centrale operativa di Verona (all’interno della quale sono impiegate 68 persone), la sede legale
di Bolzano (con 7 persone), i magazzini di artigianato e alimentari di Vallese di Oppeano (con 15
persone), e altre 5 persone sono impiegate nelle Botteghe gestite direttamente dal Consorzio.
Inoltre circa 6000 volontari in tutta Italia sono attivi presso le Botteghe Altromercato in cui lavora-
no circa 400 persone. Questa struttura organizzativa forma per sua natura una rete nella quale si
confrontano competenze ed esperienze di una governance democratica ed efficiente che dialoga
con un sistema di organizzazioni di commercio equo e solidale europeo e mondiale.
1.2 Chi sono i soci del Consorzio
I soci Altromercato sono una rete di 124 fra associazioni e cooperative che condividono i valori
del Consorzio, partecipano direttamente alla sua governance, contribuiscono allo sviluppo del
sistema Altromercato. I soci gestiscono una rete di circa 300 Botteghe Altromercato in Italia e 3
all’estero, la quale costituisce l’elemento chiave del progetto di economia solidale di Altromerca-
to: quindi, per il Consorzio, è prioritario un suo costante sviluppo dal punto di vista geografico,
comunicativo ed economico finanziario.
Si possono distinguere due tipologie di soci in funzione della loro natura organizzativa-societaria:
associazioni o società cooperative, tutte impegnate nella diffusione dei principi del commercio
equo e solidale sul territorio locale. Le Botteghe aperte all’estero permettono al Consorzio di pro-
muovere anche al di fuori dei confini nazionali il marchio Altromercato.
I soci sono coinvolti nell’ampliamento delle opportunità di diffusione dell’offerta di Altromercato
gestendo delle attività di promozione locale e sostenendo il centro operativo con servizi di suppor-
to. Possono anche avviare dei percorsi di gemellaggio con i produttori del Sud del mondo: questa
è una proposta che interessa maggiormente il settore dell’artigianato e costituisce un panorama
molto marginale.
Soci per posizione geografica
Nord Ovest 22
Lombardia 32
Nord Est 27
Centro 20
Sud e Isole 18
Estero 5
(Malta, Argentina, Portogallo, Grecia, Paraguay)
12
16. Cap. 1 Il Consorzio CTM altromercato
1.3 Il Gruppo Altromercato
Elenchiamo brevemente le altre società che fanno parte del Gruppo Altromercato:
Ctm Agrofair Italia S.r.l.
Inventa S.r.l. Uninominale
Altromercato Argentina S.A.
Consorzio CTM altromercato
Soc. Coop.
Capogruppo
100% 90% 50%
10%
Inventa S.r.l. Altromercato S.A. CTM Agrofair Italia S.r.l.
Collegata
Controllata Controllata Partecipazione Paritetica
CTM Agrofair Italia S.r.l., joint-venture tra il Consorzio CTM Altromercato ed il principale attore
europeo per la gestione dei prodotti freschi, Agrofair Europe B.V.. La Società distribuisce frutta
tropicale sul mercato Italiano nei settori della grande distribuzione, della ristorazione collettiva e
nelle Botteghe del Mondo.
Inventa srl, società uni-personale è stata costituita il 21/07/2006 per gestire una filiera tessile
“equa e solidale” e per la commercializzazione di prodotti con altri marchi ed al di fuori del canale
rappresentato dalle Botteghe del Mondo.
Altromercato S.A., con sede a Buenos Aires (Argentina), società che si occupa della gestione
della filiera per la produzione e commercializzazione all’estero di abbigliamento. La partecipazione
è stata acquistata per una quota pari al 90% del capitale e, indirettamente, per il restante 10%,
attraverso la controllata Inventa S.r.l
14
17. Produttrici di olio di Argan, Gie Targanine, Marocco. Foto di Alessandra Governa
1.4 Altromercato e la rete internazionale
Altromercato è membro di:
1. EFTA (European Fair Trade Association)
Associazione costituita da 10 importatori fair trade, di 9 paesi (Austria, Belgio, Francia, Germania,
Italia, Olanda, Spagna, Svizzera, Regno Unito).
Svolge attività di supporto dei suoi membri; identifica e sviluppa delle connessioni fra progetti
diversi; organizza dei seminari formativi. Il suo obiettivo generale è quello di rendere le pubbliche
autorità e le istituzioni più sensibili e attente agli attori dello sviluppo sostenibile.
2. AGICES (Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale)
AGICES è l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane.
Rappresenta nel Paese, nella società civile, con i media e le istituzioni locali e nazionali le espe-
rienze e la cultura dei suoi soci: organizzazioni non profit e Botteghe del Mondo che promuovono
i prodotti e i principi di un’economia di giustizia.
AGICES offre alle proprie Organizzazioni socie un sistema di garanzia, sottoposto a verifica ester-
na da parte di un Organismo di Certificazione, che non ha eguali al mondo: infatti organizzazioni
di diversa natura (Botteghe del Mondo e importatori) si sono date un sistema di tutela per garan-
tire il rispetto dei valori del Commercio Equo, descritti nella Carta Italiana dei Criteri di cui AGICES
è depositaria.
3. WFTO (World Fair Trade Organization)
E’ l’autorità internazionale nell’ambito del fair trade. WFTO è l’organizzazione mondiale nata con
lo scopo di tutelare e diffondere i criteri e le pratiche del commercio equo e solidale e di verificarne
l’applicazione da parte dei propri 400 soci. Per essere membri di questa organizzazione bisogna
dimostrare un impegno al 100% nel campo del fair trade. Tra i suoi compiti vi è quello di monito-
Produttore di caffè, Cecocafen, Nicaragua. Foto di Ilaria Favè
rare il rispetto dei 10 principi WFTO da parte dei suoi membri.
L’attuale Responsabile dell’Unità di Cooperazione Produttori, e storico fondatore di Altromercato
e del commercio equo e solidale in Italia, Rudi Dalvai, è il presidente dell’Organizzazione dal 26
maggio 2011.
Ai fini della sua elezione è stato rilevante il sostegno di numerosi produttori di tutti i continenti, con
i quali spesso Dalvai ha lavorato fianco a fianco nel corso degli anni.
Inoltre Giorgio Dal Fiume, attuale Responsabile Formazione Soci di Altromercato, è il Presidente di
WFTO Europe, che aggrega tutti i soci della organizzazione mondiale che risiedono nel continente
europeo.
15
18. Cap. 1 Il Consorzio CTM altromercato
1.5 Alcuni cenni storici
Anni ’80: il commercio equo e solidale è poco conosciuto in Italia dove sono
attive solo 2 Botteghe, una a Bressanone ed una a Bolzano
che si appoggiano alla rete di fair trade d’oltralpe.
1987: nasce una società a nome collettivo fondata da Rudi Dalvai, Heini Grandi
e Antonio Vaccaro.
1988: la società viene trasformata in cooperativa con l’acronimo di Ctm
(Cooperativa Terzo Mondo), formata da 9 soci (3 lavoratori e 6 Botteghe).
Si occupa di importazioni dirette e di sviluppo del commercio equo
sul territorio in cui operano.
1988: Ctm diventa socio di EFTA.
1989: Ctm è co-fondatore di IFAT (l’attuale WFTO) e fonda CTM Mag.
Anni ’90: la cooperativa cresce arrivando ad includere 50 soci.
1997: apertura della distribuzione dei prodotti a nuovi canali quali la grande
distribuzione, negozi biologici, alimentari, ecc.
28 giugno 1998: Ctm compie un passaggio importante. Da cooperativa si trasforma in
Consorzio di Botteghe del Mondo garantendo maggiore partecipazione
alle Botteghe, una crescita dei servizi per lo sviluppo qualitativo dei soci.
1998-2004: Il Consorzio vede un incremento massiccio sia del fatturato che dei soci,
che diventano 150. Aumentano anche le collaborazioni con i produttori:
150 organizzazioni.
2004: Viene fondata Ctm Agrofair, una joint-venture tra il consorzio Altromercato
e l’Olandese Agrofair Europe.
2006: nascono Inventa S.r.l. Uninominale e Altromercato Argentina S.A.
2008: Altromercato ha festeggiato i suoi primi vent’anni di vita.
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19. Rudi Dalva
1.6 La storia di “un’utopia concreta”:
Altromercato raccontata da Rudi Dalvai
Come e quando è iniziata la tua avventura nel mondo del commercio equo?
“La mia avventura è iniziata nel 1975, durante gli studi di Economia ad Innsbruck in Austria, quan-
do da semplice consumatore andavo a comprare il miele in una Bottega del Terzo mondo e il caffè
nel panificio del mio compagno di studi, Heini Grandi. Qualche anno dopo aprirono una Bottega
del mondo a Bressanone e nell’85 decisi di fare altrettanto e assieme ad un amico aprimmo una
Bottega a Bolzano, in via Alto Adige dov’è ancora oggi dopo 26 anni.
La svolta è avvenuta negli anni tra l’85 e l’88, quando abbiamo iniziato ad acquistare i prodotti dal-
le altre centrali europee come Gepa o Heza e io continuavo ad affiancare il mio lavoro nel campo
alimentare all’attività di volontariato.
Poi nell’86 assieme all’associazione di Sir Jhon, un’organizzazione di Morbegno in Valtellina, sono
stato in Bangladesh dove ho conosciuto padre Giovanni Abbiati e i produttori con cui lui lavorava;
fu in quell’occasione che decisi di dedicarmi interamente al fair trade.
Tornato dal viaggio ho deciso di coinvolgere i miei amici e compagni di studi a Innsbruck Heini
Grandi e Antonio Vaccari con i quali ho fondato, nell’agosto dell’87, una società a nome collettivo,
CTM s.n.c., che l’anno dopo diventò una cooperativa. Io mi occupavo di formazione, tra l’altro
ero l’unico che avesse compiuto studi economici, mentre Heini si rivelò sin da subito un ottimo
imprenditore e Antonio uno scrupoloso amministratore.”
Quali sono stati i primi prodotti importati e poi i primi progetti realizzati nel Sud del
mondo?
I primi prodotti importanti provenivano da un ordine realizzato durante il mio viaggio in Bangla-
desh. Al tempo esistevano solo una serie di gruppi dai quali comperai un totale di 12 milioni delle
vecchie lire di prodotti artigianali, soprattutto in juta. Non fu proprio un affare, tant’è che i prodotti
in juta rimasero a lungo tempo in magazzino, ma l’aspetto positivo fu che quando del resto non
restava più nulla c’era sempre la juta da vendere.
All’inizio importammo, come unici distributori nazionali, prodotti di artigianato da Gepa; a breve
acquistammo direttamente dal Sud del mondo altri prodotti artigianali. In un secondo momento,
era l’89, iniziammo ad importare il caffè dal Nicaragua e da Uciri del Messico. In pochi anni quindi
riuscimmo ad importare da una ventina di produttori e organizzazioni diverse.
In quegli anni ci furono le prime assunzioni. Fu assunto anche Fabio Salviato che da responsabile
dell’artigianato passò ad occuparsi di Ctm Mag, poi di Etimos e infine di Banca Etica.
Da allora Altromercato è cresciuta sino a diventare una delle principali organizzazioni
di commercio equo e solidale europee. Come può “un’utopia” diventare “concreta”,
riprendendo uno dei nostri slogan del passato?
Un fattore determinante è stato senz’altro riuscire a coinvolgere tante persone e organizzazioni
diverse nello stesso progetto. Quindi a condividere un’ideale, a collaborare e a fare rete con
entusiasmo a livello nazionale per ben quattro anni, fino cioè all’uscita di coloro che poi hanno
fondato Commercio Alternativo. Tuttora Altromercato può contare su questa capacità aggrega-
trice e sulla volontà delle persone di mettersi in gioco e di lavorare in modo strutturato anche se
come volontari. Secondo punto di forza è stata la creazione di Ctm Mag e quindi il poter utilizzare
Caffè Altromercato
il microcredito per finanziarie i nostri progetti.
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20. Ci sono dei momenti della storia di Altromercato che vuoi ricordare per la loro particola-
rità, perché hanno segnato qualche passaggio cruciale e di cambiamento importante?
Personalmente senz’altro il momento che ha cambiato la mia vita è stato il viaggio in Bangladesh
al cui ritorno ho deciso di lavorare nel sociale.
Altro passaggio importante è stata la creazione di Ctm Mag, nell’85 e poi l’ingresso in Altromer-
cato di Paolo Brichetti che ne è stato il direttore dal 96 sino al 2000, dando un contributo impor-
tantissimo alla crescita economica senza però perdere di vista i nostri ideali.
E la decisione di vendere alla Grande distribuzione?
La decisione di vendere alla Grande distribuzione è stato in realtà un processo durato diversi anni,
a partire dal ‘95, che si è innescato a seguito dell’idea di Mandacarù di vendere a “Sait consorzio
cooperative Trentine”. La discussione interna si è chiusa con la delibera favorevole dell’ Assem-
blea soci. Io stesso ero convinto della necessità di dover affrontare questo passaggio. Era una
tappa obbligata da percorrere con attenzione, senza perdere di vista la meta.
Oggi, a più di vent’anni dalla nascita di Altromercato, le cose sono molto cambiate per il
commercio equo in Italia. È decisamente più conosciuto e cresciuto in volumi, ma deve
inevitabilmente fare i conti con la crisi globale.
Il commercio equo e solidale è una storia di successo. Credo che nel giro di dieci anni qualcuna
delle centrali inevitabilmente non ci sarà più e che sarà sempre più necessario tenere in equilibrio
l’aspetto economico e quello degli ideali, farli convivere. Anzi noi dovremo distinguerci sempre più
da coloro che sul Comes vorranno speculare. Dovremo fare da vigilanti e promuovere i valori forti
che stanno dietro il fair trade.
Immagino che anche a livello mondiale, penso alla tua carica a presidente di WFTO,
stiate monitorando la situazione. Avete messo in atto qualche azione particolare?
Anche a livello globale si sente l’esigenza di promuovere fortemente il commercio equo e solidale
e di dare un’identità pregnante sia al movimento nel suo complesso che alle singole centrali la
cui attività è esclusivamente quella di occuparsi di fair trade. Questa è un’esigenza sia delle 150
organizzazioni europee che di quelle che compongono le 5 regioni a livello globale.
In Italia Agices realizzerà un’alleanza per promuovere il commercio equo e solidale e distinguerlo
dalle attività similari intraprese dalle aziende dell’economia tradizionale. Dobbiamo ripensare alla
nostra strategia per non essere schiacciati dal nostro successo o esserlo il più tardi possibile.
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21. 1.7 La Nuvola di Valori e la Mission
I valori
Ciliegie di caffè, Cecocafen, Nicaragua. Foto Archivio Cecocafen
La Nuvola di Valori sui quali Altromercato fonda la cultura d’impresa e articola la propria attività
sono suddivisi in:
VALORI UNIVERSALI
Onestà: sincerità, trasparenza e linearità sono la declinazione del valore “onestà” inteso non solo
nel senso tradizionale del termine ma anche come onestà intellettuale, cioè la capacità di ricono-
scere le proprie possibilità, potenzialità e responsabilità, ma anche i propri limiti. Nella comunica-
zione significa volontà di non ingannare, autenticità e consapevolezza.
Correttezza: correttezza e conformità del sistema di gestione alla legislazione, alle norme e alle
convenzioni vigenti, nei riguardi sia delle componenti interne sia esterne all’Organizzazione sia nei
confronti della propria base sociale.
Democrazia: in virtù della dimensione strutturale a rete del Consorzio, la democrazia non può
che essere il valore garante della partecipazione collettiva e comune ai processi decisionali; è il
presupposto del senso di appartenenza all’interno della base sociale delle Botteghe del mondo;
la democrazia, come valore e come prassi, è incoraggiata e sostenuta anche presso le realtà dei
produttori partner.
VALORI TIPIZZANTI
Rispetto: l’attenzione all’essere altro è parte fondante di una vita che fa dell’alterità un tema vita-
le. Ciò si tramuta essenzialmente in un articolato tessuto di relazioni basato sul rispetto:
della persona concepita in tre dimensioni: 1) come produttore del sud del mondo, cui viene
riconosciuta una parità di relazione che culmina con la determinazione del prezzo equo 2)
come dipendente, quindi attenzione ai bisogni e alle aspettative legittime dei propri lavoratori
al fine di generare un clima di riconoscimento, appartenenza e di soddisfazione, 3) come
umanità/cittadinanza e quindi interrelazione con la collettività e con le sue componenti rap-
presentative, per un dialogo partecipativo di scambio e di arricchimento sociale, finalizzato
al miglioramento della qualità della vita di tutti.
dei clienti/consumatori: attenzione ai bisogni ed alle aspettative di chi utilizza i nostri prodotti
in una logica di miglioramento continuo della qualità del servizio percepito e di gusto/estetica
del prodotto acquistato.
dell’ambiente: attenzione e rispetto verso un attore importante ma silenzioso, quale l’am-
biente che ci circonda al fine di garantire alle generazioni future la possibilità di soddisfare le
proprie esigenze così come lo è stato, indicativamente, per la nostra.
Giustizia: intesa come valore da ricercare sempre e comunque, da vivere non sono nei rapporti
con i produttori ma anche nelle relazioni con tutti i portatori di interesse; giustizia come equa sud-
divisione delle risorse, dell’ambiente, della parola e dei pensieri.
Innovazione: nell’ambito dei prodotti del commercio equo è possibile portare elementi di miglio-
ramento e di innovazione sotto tutti i punti di vista, dall’ambito ambientale all’efficienza-ottimizza-
zione della filiera, dal format di vendita all’ideazione di nuovi canali di vendita, dall’originalità dei
prodotti alla spinta verso una società diversa in una logica di sostenibilità ambientale ed econo-
mica.
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22. Cap. 1 Il Consorzio CTM altromercato
La Nuvola dei Valori di Altromercato
Correttezza
Onestà Democrazia
Rispetto Innovazione
Giustizia
La nostra Mission
Offrire una concreta opportunità commerciale ai produttori marginalizzati delle economie interna-
zionali e nazionali, di entrare nel mercato cercando soluzioni innovative, rispettose dell’ambiente,
economicamente sostenibili e funzionali; diffondere i principi ed i prodotti del commercio equo e
solidale, favorire il cambiamento sociale, soprattutto attraverso la Rete di Botteghe nostre socie,
per promuovere una maggiore e migliore equità delle regole e delle pratiche del commercio inter-
nazionale.
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23. I produttor
1.8 I partner di Altromercato: i produttori
Garantire un accesso diretto al mercato ai produttori con lo scopo di favorire il miglioramento
delle loro condizioni di vita e delle comunità in cui vivono, passando da una situazione economica
precaria ad una di autosufficienza. Questo è l’obiettivo primario di Altromercato incluso nella sua
Mission.
Per raggiungerlo Altromercato agisce costruendo una relazione paritaria e diretta con i produttori
svantaggiati, garantendo loro un prezzo equo che si stabilisce con il dialogo e lavorando con un
sistema di pre-finanziamento degli acquisti (che può raggiungere il 50% del valore d’acquisto
stesso).
Le decine di migliaia di produttori con cui collabora, (circa 170, organizzazioni in Asia, Africa,
America Latina ed Europa), possono essere semplici famiglie, gruppi familiari o informali, asso-
ciazioni e cooperative più o meno strutturate. Nei rapporti con questi partner Altromercato ha
costruito negli anni relazioni paritarie e dirette, consolidate attraverso rapporti commerciali e le
diverse attività previste nel Programma di Partnership.
Produttrici di tè, Bombay Burmah Trading Corporation, India. Foto di Stefano Magnoni
Elemento imprescindibile è comunque il concetto del prezzo equo che Altromercato riconosce ai
produttori: si paga un prezzo giusto, più alto rispetto a quello che viene riconosciuto dal mercato
tradizionale per permettere al produttore di vivere e di non sopravvivere.
Ma come si forma un prezzo equo?
- Viene concordato tra le parti;
- deve poter essere sostenibile dal mercato;
- è indicato in prima battuta dal produttore;
- è modificabile dalle parti in seguito ad una valutazione congiunta della sua adeguatezza a
sostenere l’impresa del produttore e degli effetti che tale misura produce sulla filiera produttiva;
- deve essere idoneo a coprire il “premio sociale”, cioè gli investimenti sociali e il “premio bio
logico” che viene utilizzato per coprire i costi di produzione secondo il metodo biologico.
- deve essere rispettoso del Fair Trade Minimum Price posto da FLO, cioè del prezzo minimo
pagato da chi acquista al produttore per essere certificato secondo gli standard Fair trade.
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26. Cap. 1 Il Consorzio CTM altromercato
Tabella di sintesi delle organizzazioni divise per area geografica
e tipologia di prodotti
AREA NUMERO PRODOTTI
ORGANIZZAZIONI
Africa 33 Uva sultanina, rooibos tisana, honeybush tisana, olio essen-
ziale olio di garofano, bacche di vaniglia bio, sculture, gioielli,
cesti, t-shirt, borse in cotone, grembiuli, tappeti, felpe, zainet-
ti, arachidi, oggetti in terracotta, artigianato in ebano, caffè
verde, caffè solubile, tessili, zucchero demerara, strumenti
musicali tipici, bigiotteria, oggetti in legno e pietra sapona-
ria, cartoline, cesti in fibra di banano, camomilla, carcadè,
marmellata, caffè arabica bio, caffè robusta, olio di argan,
zafferano, frutto del baobab in polvere, burro di karitè, olio di
palma, mango e papaya secco.
America 41 Tappeti, ceramica, bigiotteria, noci del brasile, estratto di
del Sud maca, purea di mango, abbigliamento in alpaca e lana, tessili,
cesti, specchi, oggetti in vetro, fagioli, riso, banane, strumenti
musicali, marmellate, funghi secchi e torrone, zucchero di
canna, arachidi, oli essenziali, saponette, artigianato, cacao,
quinoa, tisana alla frutta, gioielli in argento e pietre, pupazzi in
lana, miele Valdivia
Centro 30 Oggetti da tavola in vetro soffiato, abbigliamento, borse,
America astucci, zainetti, caffè, zucchero raffinato, ananas, legno
laccato, cartapesta, cesti, bigiotteria, caffè bio, caffè arabica,
miele, miele fiori d’arancio bio, amaranto, artigianato in legno
dipinto, ceramica gress, amache, mobili, sesamo, olio di se-
samo, arachidi, cacao, zucchero raffinato bio, succhi di frutta
India 24 Tessili casa, prodotti in pelle, ceramica, argento, tappeti, co-
smetici, bigiotteria, abbigliamento, incensi, bigiotteria argento
e pietre, prodotti in cartapesta laccata, ricamo su abbiglia-
mento e accessori casa, prodotti uncinetto, seta, candele ,
cartoline, tappeti e zerbini in fibra di cocco, tè, riso basmati,
amaranto, giochi in legno, prodotti in legno, pietra saponaria,
vetro, pelletteria
Asia 36 Carta, terracotta, fibra, juta, abbigliamento, tessili ricamati,
candele, accessori, decorativi, tessili casa, feltro, oli essenzia-
li, accessori personali, giochi tessili, ceramica, abbigliamento
lana, feltro, giochi, sorprese uova di Pasqua, giochi di stoffa,
tè, cocco essiccato, spezie, bambù, fibra, carta riciclata, vimi-
ni, gelatine, strumenti musicali, bigiotteria argento, artigianato
vario, borse e zainetti, ananas fette in latta, riso, aloe vera,
prodotti bambù, banana chips, mango secco, olio di cocco,
cocco essiccato, accessori in fibra, articoli religiosi in legno,
cous cous, olio d’oliva, mandorle, datteri, sapone in scaglie
Europa 8 Prodotti alimentari di Solidale Italiano e rosa canina
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27. Stakeholde
Cap. 2: Perimetro e stakeholder
2.1 Descrizione di Perimetro e stakeholder
Perimetro
La struttura societaria di Altromercato comprende anche le partecipate CTM Agrofair Italia srl,
Inventa S.r.l e Altromercato Argentina S.A. Normalmente il perimetro di un Bilancio di sostenibi-
lità dovrebbe essere esteso anche alle società controllate, o comunque partecipate, in quanto
ricadenti nel campo di influenza della società controllante. Il Bilancio economico, infatti, presenta
anche i dati consolidati delle tre società. Tuttavia, almeno in questa prima stesura, i dati espressi e
presentati nelle successive pagine saranno limitati solo ad Altromercato. Nella prossima edizione
sarà possibile evidenziare sia i dati di tutte le altre organizzazioni sia i dati consolidati.
Stakeholder
Gli stakeholder rappresentano una molteplicità complessa e variegata di soggetti portatori di
interesse.
Gli stakeholder sono soggetti che hanno un interesse diretto o indiretto sulle attività di Altro-
mercato e/o hanno investito capitale umano, economico, finanziario, risorse in genere, oppure
partecipano direttamente alla produzione o fruiscono dei prodotti/servizi o ne determinano le
caratteristiche.
Lo stakeholder è un soggetto (una persona, un’organizzazione o un gruppo di persone) che de-
tiene un “titolo” per entrare in relazione con Altromercato; un soggetto le cui opinioni o decisioni,
i cui atteggiamenti o comportamenti, possono oggettivamente favorire od ostacolare il raggiungi-
mento degli obiettivi.
Lo stakeholder può essere “Primario” o “Secondario” in base al suo coinvolgimento nelle attività
economiche, negli investimenti o anche solo nelle relazioni, ma anche nell’influenza che esso
esercita sull’attività (ad esempio le associazioni dei consumatori, le organizzazioni di commercio
nazionale e internazionale, i Governi, le istituzioni ecc.).
Per rilevare le categorie degli stakeholder di Altromercato è stato analizzato il contesto e la collet-
tività di riferimento. I portatori di interesse sono stati individuati sulla base del ruolo che Altromer-
cato gioca tra le parti sociali e dell’esperienza.
Per questa prima edizione sono state identificate queste categorie di stakeholder:
CATEGORIE COMPOSIZIONE VALORE AGGIUNTO
DI STAKEHOLDER DEL GRUPPO OFFERTO
PRIMARI
Produttori oli essenziali, Himalayan bio trade, Nepal. Foto di Rudi Dalvai
Organizzazioni Circa 170 organizzazioni di produttori, • Partnership di alto valore
di fair trade distribuite in quattro aree geografiche: per l’autosviluppo
del Sud Asia, Africa, America Latina e Europa. • Maggiore equità e solidarietà
Possono essere: famiglie, gruppi di pro- nelle regole e pratiche di com-
duttori familiari, gruppi di produttori mercio internazionale
informali; associazioni di produttori,
cooperative o grandi strutture di
servizi alla produzione, commercializzazio-
ne o all’esportazione,imprese private
e pubbliche, ONG
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28. Cap. 2 Perimetro e stakeholder
CATEGORIE COMPOSIZIONE VALORE AGGIUNTO
DI STAKEHOLDER DEL GRUPPO OFFERTO
PRIMARI
Organizzazioni I soci di Altromercato: Possibilità di essere parte
di fair trade una rete di 124 fra associazioni e coopera- attiva nella costruzione di
del Nord tive che condividono i valori del Consorzio, un modello di fair trade
partecipano direttamente alla sua gover- basato sulle organizzazioni
nance, concorronoì allo sviluppo del siste-
ma Altromercato attraverso la gestione di
circa 300 Botteghe del Mondo sul territorio
italiano e 3 all’estero. Tutte le organizzazioni
nazionali e internazionali che si occupano
di commercio equo (es.: EFTA, WFTO, AGI-
CES, ecc.).
Altre Cooperative sociali coinvolte nel Solidale Valori condivisi, trasparenza,
Organizzazioni Italiano, Libera accordi commerciali chiari,
partner sinergie commerciali
Consumatori Acquirenti dei prodotti: con le loro scelte Strumenti e opportunità per
di consumo, partecipano attivamente alla concretizzare uno stile di
costruzione di un’economia più giusta vita socialmente responsabile
ed essere parte attiva nella co-
struzione di un’economia solidale
Lavoratori Tutto il personale dipendente, Correttezza di rapporti e rispetto
collaboratori, stagisti, tirocinanti, del diritto del lavoro
società di servizio in appalto
CATEGORIE COMPOSIZIONE VALORE AGGIUNTO
DI STAKEHOLDER DEL GRUPPO OFFERTO
SECONDARI
Pubbliche Enti locali: con i loro uffici pubblici, mense Opportunità di contribuire
amministrazioni scolastiche, ecc. attivamente alla promozione
e diffusione del commercio
equo e solidale
Istituti di Istituzioni deputate al controllo quali Asl, Conformità legislativa
controllo NAS, Ispettorati provinciali del lavoro, ARPAV
Trasformatori di prodotto, GDO, imprese di Prodotti o iniziative di comunica-
Imprese produzione, negozi, imprese di ristorazione, zione che supportino lo sviluppo
distributori di ristorazione automatica. del commercio equo e solidale
Le imprese che costituiscono un canale Promuovere la finanza etica e
Istituti finanziari di distribuzione di prodotti del Consorzio solidale e il microcredito
Tutti i soggetti finanziari che collaborano
con Altromercato nel campo della finanza
solidale
Rapporti commerciali chiari e
Fornitori Organizzazioni presso le quali sono approvvi- condivisi
gionati beni e servizi per lo svolgimento della
normale attività gestionale e operativa
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29. 2.2 Coinvolgimento stakeholder e questionari
Altromercato aderisce agli intenti di AccountAbility, l’organizzazione internazionale che ha emesso
linee guida per il coinvolgimento degli stakeholder al fine di impegnarsi nel dialogo con gli sta-
keholder, inclusi quelli cosiddetti “senza voce” (stakeholder deboli, cioè coloro che hanno alto
interesse ma bassa o nulla influenza tra cui, per esempio l’ambiente). Questa categoria è rappre-
sentata da soggetti che non hanno i mezzi e gli strumenti per poter esprimere in modo forte e
omogeneo i propri interessi. Il coinvolgimento deve assicurare il diritto di essere ascoltati a coloro
che sono influenzati o possono influenzare le attività di un’organizzazione “e obbligare quest’ulti-
ma a farsi carico di queste aspettative”, al fine di aiutarla ad agire meglio.
In quest’ottica , nel corso del 2010-2011 Altromercato ha attivato alcuni canali di dialogo i quali,
ancorchè incompleti e diffusi per tutti gli stakeholder, hanno rappresentato una significativa forma
di ascolto e di comunicazione; si tratta dei questionari a seguito di “Equopertutti”, Questionario ai
soci, Questionario a seguito delle attività formative.
Equopertutti 2010
Le domande riguardavano in generale la scelta dei prodotti testimonial, l’efficacia dell’iniziativa nel
sensibilizzare le persone, le tempistiche, il supporto di Altromercato, l’adeguatezza e l’utilità dei
materiali per la comunicazione, il livello di apprezzamento da parte dei clienti, l’utilità dei materiali
di supporto per organizzare l’iniziativa, la soddisfazione degli organizzatori nelle botteghe, la loca-
lizzazione dei banchetti per l’iniziativa (stazione, cinema, Forum FNAC).
Analisi dei questionari di gradimento Equopertutti
Hanno inviato i questionari compilati 17 botteghe, (campione parziale). In breve i risultati.
Opinioni generali
A tutte le Botteghe è piaciuta molto l’idea di utilizzare due prodotti “testimonial” come lo zucchero
e il caffè, mentre la maggior parte credono che l’iniziativa Equopertutti sia efficace per sensibiliz-
zare rispetto alle nostre tematiche, alcuni credono che sia mediamente efficace e due botteghe
non ritengono che l’iniziativa possa essere efficace a questo scopo.
La maggior parte credono sia efficace la durata di due settimane, mentre alcuni suggeriscono che
la campagna possa anche durare di più per avere un’efficacia maggiore.
La maggior parte delle Botteghe danno una valutazione positiva sul fatto che quest’anno sia an-
dato meglio dello scorso anno. In due rispondono invece che è andata peggio e alcuni non hanno
dato risposta poiché è stata la prima volta che hanno aderito ad Equopertutti.
In generale il supporto di Altromercato nella gestione di Equopertutti è stato valutato positiva-
mente, ma spesso ci si lamenta della poca chiarezza e confusione nelle varie comunicazioni che
arrivavano. Non si riesce ad esprimere un singolo giudizio sul supporto di “comunicazione in lista
RE”, “coordinatore RE d’area” e “CSR” perché solo un piccolo numero di botteghe ha dato una
valutazione singola ai tre soggetti, mentre si è sempre valutata in termini generali.
Materiali di comunicazione
Tutte le botteghe hanno utilizzato i materiali forniti. I problemi si sono riscontrati solo per quel che
riguarda le cartoline “tazzina” personalizzabili, perché alcune botteghe hanno affermato di non
aver mai ricevuto la cartolina o aver avuto dei ritardi, questo è uno dei punti più criticati.
Per tutti è stata molto utile la locandina generale (tranne una bottega che ha affermato che non
è stata molto utile); la cartolina “tazzina” ha avuto un riscontro positivo per tutte le botteghe che
l’hanno ricevuta, le altre sottolineano il fatto che non l’hanno mai avuta o che ne sono entrati in
possesso in ritardo; il libretto informativo è stato ritenuto utile o molto utile da tutti tranne da una
bottega; la locandina omaggi è stata ritenuta nel complesso molto utile da tutti.
I materiali ordinati sono stati utilizzati quasi tutti.
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30. Cap. 2 Perimetro e stakeholder
Per la maggior parte delle botteghe il fatto di poter personalizzare la cartolina è ritenuto molto utile,
Produttrice del Venezuela. Foto di Simonetta Lorigliola
ma alcuni informano che non sono stati contattati per la personalizzazione e altri lamentano il fatto
che è un po’ difficile personalizzare la cartolina con gli eventi con così tanto anticipo.
I suggerimenti per la personalizzazione che più spesso vengono dati sono quelli relativi ad una
semplificazione della procedura, all’anticipare i tempi e avere i materiali per tempo, mentre una
bottega chiede di farla il più tardi possibile in modo che si riescano a definire più in dettaglio che
eventi organizzare.
Spot radio e video
Possiamo rilevare dei pareri discordanti, infatti poco più della metà crede che gli spot abbiano
avuto un impatto mentre gli altri non sono d’accordo su questo.
Un dato da rilevare è che la metà delle botteghe che hanno compilato i questionari non hanno
inserito gli eventi sul sito, ma la maggior parte di queste perché non hanno organizzato eventi da
comunicare o perché ritenevano che non fossero eventi da comunicare sul sito, una bottega ha
dichiarato che non è stato possibile inserire gli eventi.
Avere un modello di comunicato stampa è ritenuto molto utile dalla maggior parte delle botteghe.
Più della metà delle botteghe ha dichiarato di aver prodotto dei materiali propri per promuovere
Equopertutti.
Parlando della promozione in bottega tutte le botteghe rispondono che i clienti hanno apprezzato
la promozione, tranne una bottega che afferma che non riescono a capire se è stato apprezzato
poiché non hanno strumenti per potersi esprimere in un senso o nell’altro ma che il messaggio
della locandina non era troppo chiaro e immediato e le richieste di saperne di più non sono state
molte.
Nessuna bottega ha trovato complicata la gestione della promozione.
In pochi affermano di aver notato un considerevole aumento a seguito della promozione, mentre
gli altri non hanno notato un aumento particolarmente rilevante o non l’hanno notato affatto.
Per la maggior parte delle botteghe è stato utile avere un allestimento della vetrina nel periodo di
Equopertutti.
Le proposte trovate nel vademecum sono state considerate in linea di massima abbastanza rea-
lizzabili. Hanno realizzato eventi in bottega meno della metà delle botteghe che hanno compilato
i questionari, mentre la maggior parte hanno realizzato eventi non in bottega.
La maggior parte delle botteghe si ritiene soddisfatta della partecipazione agli eventi e di essere
riusciti a raggiungere persone nuove.
Nessuna delle botteghe che ha risposto al questionario ha preso parte alle iniziative di Fnac e
Centostazioni, mentre solo una ha partecipato agli eventi nei cinema ma non si ritiene soddisfatta.
Questionario per Valutazione soddisfazione del socio
Nel mese di gennaio 2011 è stato inviato un primo Questionario sul livello di soddisfazione del
socio relativamente al servizio di assistenza clienti e a seguire lo stesso questionario è stato ripro-
posto nel mese di luglio 2011 per verificare se ci sono state delle variazioni sul livello dei servizi.
Un altro passo importante per migliorare il servizio verso il socio, rendendo più facile e immediato
il contatto con la sede operativa è rappresentato dalla riorganizzazione dell’area assistenza clienti.
Dal mese di settembre 2011 quindi l’area è stata riorganizzata in modo da prevedere un’assi-
stenza alle botteghe del mondo e ai responsabili promozione suddivisa per area geografica. Ogni
socio quindi avrà un solo referente a cui rivolgersi per tutti gli aspetti di carattere operativo.
Il progetto naturalmente è in continua evoluzione anche grazie al continuo scambio di opinioni/
informazioni tra operativo e i soci.
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