2. LA FILOGENESI
E’ POSSIBILE TROVARE RUDIMENTI DI LINGUAGGIO
IN ALTRE SPECIE
MA IN NESSUNA SPECIE
LA CAPACITA’ DI LINGUAGGO è SVILUPPATA COME
L’UOMO.
FORSE
La caratteristica più distintiva del linguaggio
umano
risiede nella capacità di creazione di un
sistema di simboli
il cui significato si configura soprattutto nella
relazione reciproca, più che in realtà concrete.
3.
4. è la capacità tipicamente umana di
codificare il pensiero,
grazie alla costituzione di rapporti
semantici
fra contenuti mentali
e un codice simbolico.
5.
6. •“….DAL CERVELLO E SOLTANTO DAL CERVELLO NASCONO IL PIACERE E
LA GIOIA, IL RISO E LO SCHERZO, IL DOLORE E LE LACRIME.
•SOLO ATTRAVERSO DI ESSO PENSIAMO ED UDIAMO, VEDIAMO E
DISTINGUIAMO IL BELLO DAL BRUTTO …..
E LA LINGUA PARLA
IN ACCORDO CON LE COSE VISTE E UDITE”
IPPOCRATE
8. Sordomutismo ed
educazione
Pedro Ponce de LeònPedro Ponce de Leòn
Metodo: insegnamento della scrittura e poi articolazioneMetodo: insegnamento della scrittura e poi articolazione
Charles Michel de L’Epèe aprì a Parigi la prima scuola pubblica per
sordi nel 1771 Metodo:orale e dattilologia
In Italia:In Italia:
Silvestri, Cozzolino, Assarotti, Tarra, PendolaSilvestri, Cozzolino, Assarotti, Tarra, Pendola
Congresso Internazionale di Milano (1880)Congresso Internazionale di Milano (1880)
Metodo OraleMetodo Orale
Gerolamo Cardano (1500)Gerolamo Cardano (1500)
medico, stabilì il rapporto di causa ed effetto tra sordità e mutolezzamedico, stabilì il rapporto di causa ed effetto tra sordità e mutolezza
9. Broca Wernicke Jackson
A partire dalla seconda metà dell’ottocento che, grazie alle ricerche di
eminenti scienziati come Broca, Wernicke, Jackson su pazienti
neurolesi , si riaccendono definitivamente e su base scientifica gli
interessi per il linguaggio, mentre
comincia a farsi strada l’ipotesi di un
intervento riabilitativo
11. FONIATRIA
Inizio del secolo scorso
SEGRE
FERRERI
DAL PUNTO DI VISTA EPISTEMOLOGICO SI
PROCEDE
VOCE
PAROLA
LINGUAGGIO
Comunicazione
Fisiopatologia della Comunicazione Umana
DEGLUTIZIONE
12. ……il governo clinico logopedico
deve ricercare evidenze scientifiche
attraverso una rigorosità metodologica che pone in
primo piano
la definizione di linee guida, percorsi diagnostico-
terapeutici, protocolli ,
l’implementazione di studi epidemiologici e di ricerche
scientifiche
per una efficace gestione del bisogno di salute
dell’individuo.
17. La Competenza Logopedica
LA Comunicazione
La Fonazione
La Parola
Il Linguaggio
Il Flusso
La Deglutizione
Gli apprendimenti curriculari e non
Miscellanea
18. Profilo Professionale del Fisioterapista
E' individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è
l'operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in
via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di
prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni
corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia
eziologia, congenita o acquisita.
2. In riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle
proprie competenze, il fisioterapista:
a) elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del programma di
riabilitazione volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del
disabile;
22. Il protolinguaggio
Madre-Bambino nel periodo prenatale
• ………una vita dove si riscontra un certo
tipo di utilizzo dei suoni e dei movimenti
per stabilire tra i due membri della
coppia una primordiale intima
comunicazione-relazione
23. Il cammino verso il linguaggio
……….questa fase protolinguistica …….è preludio al periodo neonatale
……….intriso di esperienze di un sentire fisico, corporeo…………
un linguaggio accompagnato e mescolato al gesto,
al toccare,
al movimento,
a tutto un complesso comunicazionale corporeo
25. Il cammino verso il linguaggio
La coincidenza con l’inizio dell’attività ritmica in altri organi
del corpo, come la MANO,suggerisce che la lallazione è
parte dello sviluppo senso-motorio del bambino, ed è
regolata da quegli stessi meccanismi funzionali che sono
alla base di altri tipi di coordinazioni senso-motorie
33. Mano - Ritmo Linguaggio
• Il comportamento del corpo umano come un
tutto, l’insieme della massa corporea determina la
distribuzione della intensità e dell’intonazione.
• La frase, l’unità espressiva globale, analogica,
dipende essenzialmente dalla distribuzione
dell’intensità e dell’intonazione
34. Mano ritmo linguaggio
• L’organizzazione ritmica sillabica,
• basata sui rapporti di apertura e di chiusura
laringo-buccale all’interno delle strutture
frastiche elementari
Corrisponde
Agli arti, alla capacità di organizzare i
movimenti successivi degli arti
35. Mano Ritmo Linguaggio
La produzione dei fonemi
corrisponde alla nostra digitalità, alla nostra
capacità di organizzare la motricità fine delle
dita e , naturalmente, delle labbra e della
lingua.
39. Patologia del linguaggio infantile
Disturbi del linguaggio
o di Competenza
da Sordità
da Cecità
da Ins. Mentale
da Psicosi inf.
da Neurolesioni
Disfasie evolutive
Dislessie
Disturbi della parola
o di Esecuzione
Disartrie
Dislalie
Disfluenze
Disfonie
40. FONAZIONE
Voice
Produzione di un suono da parte delle corde vocali
Produzione di una sonorità (suono e/o rumore )
anche da strutture viciniori che serva da supporto
energetico per la creazione della parola o speech
Produzione di un suono che consente informazioni
aggiuntive alla parola parlata mediante le
caratteristiche soprasegmentarie
41. La disfonia è un’alterazione della voce (in senso
prevalentemente qualitativo)
La disfonia è una costellazione
sintomatica, con sintomi acustici e non
acustici quali: tensione muscolo
scheletrica, alterazioni della respirazione,
alterazione del ritmo, dell’eloquio, della
postura
La disfonia è un’alterazione del processo di
produzione dell’atto vocale con l’allontanamento
dall’ideale di economia ed efficacia, anche in
assenza di alterazione di segnale
44. PAROLA
FONETICA FONOLOGIA
Insieme delle sequenze sonore prodotte nell’atto
locutorio
Studia la realizzazione concreta
dei suoni
L’articolazione
Le caratteristiche fisiche dei
suoni
Le sue unità minime sono i
foni
Studia la funzione dei suoni
nella lingua
La sua unità minima è il
fonema
45.
46.
47. DISARTRIE
Lesioni del sistema nervoso
che determinano una riduzione del controllo neuromuscolare
degli apparati di respirazione, fonazione, articolazione
Dislalie
ORGANICHE FUNZIONALI
48. Educazione – rieducazione olistica e specifica
Attività di meta-cognizione
Allenamento funzionale passivo degli organi articolatori
Esercitazioni prassiche verbali fonatorie fonemiche e non
Correzione
Sigmatismo
Rotacismo
49. Disfagia .
Alterazione funzionale della deglutizione
Deglutizione
La deglutizione è la propulsione dei
cibi dalla bocca allo stomaco
Megendie (1808)
Meccanismo della deglutizione adulta
preparazione orale
stadio orale
stadio faringeo
stadio esofageo
Ciò che è determinante nella definizione di ciascun quadro clinico, ai fini
riabilitativi, è quale fase della funzione sia alterata e in che modo incide
sulla dinamica della deglutizione
50. Valutazione
logopedica
Bedside examination
test deglutizione acqua
determinazione con ossimetro della
saturazione ossigeno 2% 5%
tosse prova indice, medio, anulare
Obiettivo: Deglutizione funzionale
Rieducazione
Area generale
Area settoriale
Area specifica
COMPENSI
Posture facilitanti
Manovre vol. difesa vie aeree
Artifici dietetici
Recupero
Tono
Forza
Motilità
Correzione saliva
56. Nel linguaggio comune utilizziamo i concetti di tempo e ritmo
sovrapponendoli, interscambiandoli o attribuendo all'uno e all'altro
significati diversi da quelli reali.
Il tempo è la scansione, il movimento…quello che spontaneamente
battiamo con il piede quando ascoltiamo un brano musicale.
Il ritmo è lo scorrere dell'azione, la sua organizzazione. Con il vocabolo
ritmo si indica la successione (regolare, periodica, irregolare) nel tempo,
di "forme di movimento"
Questa successione può essere percepita dall'udito e dalla vista oppure
può essere colta dalla mente; il ritmo si può sentire (suono-silenzio)
vedere (luce - buio) o … si può avere "il ritmo nel sangue".
RITMO: ORDINE E PROPORZIONE NEL TEMPO E
NELLO SPAZIO
57. C'è poi un di ritmo fondamentale per la vita dell'uomo:
è il ritmo cardiaco, il succedersi regolare di sistole e
diastole del nostro cuore.
Un aspetto significativo della percezione del suono è
l'accentuazione ritmica.
Analizziamo alcune parole :
L'accentuazione può modificare il senso della
parola stessa, un ritmo differente diversifica il
messaggio.
Pà - pa , pa - pà
fòr - mica, formì - ca
cà - pitano, capità - no
àn - cora , ancò - ra
60. IO-OGGETTI-SUONOIO-OGGETTI-SUONO
Il suono diventa unoIl suono diventa uno
strumento di conoscenzastrumento di conoscenza e die di
esplorazioneesplorazione della realtà.della realtà.
L’orecchio dominante percepisceL’orecchio dominante percepisce
i suoni che hanno un valorei suoni che hanno un valore
simbolico,mentre quello nonsimbolico,mentre quello non
dominante ricevedominante riceve
rumori,musiche, ed in seguitorumori,musiche, ed in seguito
informazioni in rapporto alleinformazioni in rapporto alle
strutture ritmichestrutture ritmiche
61. Corpo-ritmo-suono movimentoCorpo-ritmo-suono movimento
•IO-ALTRI-SUONO
•La conoscenza dell’altro avviene anche
attraverso il suono, sia mediante la percezione di
rumori del corpo dell’altro , sia mediante giochi ed
attività in cui, tramite il
•suono,
•la musica,
•il ritmo,
•uso della voce e della parola
sia possibile avvicinare l’altro e conoscerlo.
62.
63. Appoggio ed equilibrio
Ad un'area di appoggio maggiore corrisponde un maggiore equilibrio.
Quando siamo in posizione eretta, il baricentro si trova più o meno in linea con
l'ombelico, pochi centimetri davanti alla terza vertebra lombare, ma basta
variare la posizione di un segmento nello spazio, perché questo cambi. Siamo
in equilibrio quando la verticale del nostro baricentro passa per il poligono di
appoggio e la nostra forza peso è equilibrata dalla reazione del suolo.
Quotidianamente sperimentiamo, quasi senza accorgercene, la nostra capacità
di equilibrio: in piedi sull'autobus, camminando per strada, sul ghiaccio o sulla
neve, salendo le scale… Addirittura, pattinando, andando in bicicletta o
sciando, trasformiamo in gioco la nostra capacità di controllo dell'equilibrio.
Dal cervelletto, in modo del tutto naturale e secondo un meccanismo
automatico, dipende la capacità di mantenere il nostro corpo, oppure oggetti e
attrezzi collegati ad esso, in una posizione controllata e stabile.
Utilizziamo, in pratica, dei movimenti di compensazione che si oppongono alla
perdita di equilibrio stesso.
Un migliore coordinamento e controllo dell'equilibrio conferisce alla nostra
espressione corporea più armonia
64. Il suono delle parole
Gioco espressivo
Gioco di animazione teatrale
Gioco di respirazione e voce
GIOCO ESPRESSIVO
GIOCO DI ANIMAZIONE TEATRALE
RESPIRAZIONE E VOCE
65. Descrizione del gioco:
I partecipanti in cerchio si preparano con un riscaldamento del viso,
muovendo la bocca e la mascella in tutti modi possibili .
Si comincia tutti insieme a fare discorsi a vanvera utilzzando una
lingua assurda (senza parole, ma fatta solo di suoni) e cercando di
essere il piùespressivi possibile, accompagnando la voce con gesti
e atteggiamenti appropriati.
Poi ogni partecipante inizia a camminare in lungo e in largo per la
stanza parlando con la medesima lingua incomprensibile come se
fosse molto arrabbiato.
Fa poi evolvere la situazione e il suo discorso a vanvera secondo
una sequenza di emozioni stabilita. Ad esempio: : da arrabbiato a
triste, a innamorato che sogna la persona amata , a felice.
66. Descrizione del gioco
Ogni partecipante occupa un posto sulla scena: in questa sua porzione di
spazio potrà muoversi a proprio piacere, concentrandosi su di se e sulla
propria voce.
L'esercizio consiste nel ripetere la parola che l'animatore suggerisce
accompagnandola con un gesto liberamente associato al suono e al senso
della parola.
Ritmo, tono, volume di voce e movimento saranno dettati istintivamente
dall'emozione che quel termine suscita o richiama in ciascuno dei partecipanti.
Le parole potranno essere scelte non solo tra le innumerevoli onomatopee
( tonfo, spruzzo, scricchiolio, ..), ma anche tra termini riferibili alle sfere
sensoriali (brillante, puzza, zucchero, velluto) o a concetti ( vita, morte,
speranza, follia).
Non appena il conduttore avrà pronunciato la parola ognuno la ripeterà
secondo la sua interpretazione .
Si avranno contemporaneamente molte interpretazioni diverse
67. Descrizione del gioco:
I partecipanti (che devono essere abbastanza numerosi)si
dispongono in due file compatte e girate in modo che ogni fila dia
le spalle all'altra: formano così una barriera, il muro.
Due partecipanti si mettono rispettivamente da una parte e
dall'altra del muro. Uno dei due deve trasmettere al compagno oltre
il muro , nel minor tempo possibile, una frase che gli verrà
suggerita all'inizio del gioco. Con suoni, movimenti, rumori ecc.., i
partecipanti che compongono il muro devono ostacolare la
comunicazione.
Vanno rispettate le seguenti regole:
- i partecipanti che compongono il muro non possono muovere i
piedi
- i due comunicanti non possono oltrepassarlo ai lati.
68. Descrizione del gioco:
In piedi, in cerchio.
Su un ritmo in due tempi: piede sinistro in avanti , si oscilla da un
piede all'altro, mentre il braccio destro oscilla avanti e indietro,
come se si lanciasse una palla. L'animatore inizia: nel momento in
cui il suo braccio è in avanti, lancia una parola. Il suo vicino, due
tempi dopo, nel momento in cui il braccio destro è in avanti ,
lancia un'altra parola, in associazione a quella precedente. Si
procede così, sempre per associazione di idee, con l'ultima parola
lanciata. Ogni volta che il ritmo s' interrompe, si ricomincia con la
persona successiva
69. Descrizione del gioco:
I partecipanti si dispongono in cerchio.
uno di loro va al centro ed esegue un movimento qualsiasi
accompagnato da un suono o rumore, su un ritmo che inventa.
Tutti gli altri lo seguono e cercano di riprodurre esattamente il
medesimo movimento e il medesimo suono seguendo il ritmo. Chi
conduce il movimento poi, si pone davanti ad un altro partecipante che
lentamente va al centro del cerchio e cambia il movimento, il rumore e
il ritmo.Il gruppo si adegua alla nuova proposta. I due si scambiano di
posto. Chi va al centro deve ogni volta inventare un ritmo musicale e
corporeo che sia possibilmente diverso da quelli che gli sono più
abituali, senza temere di essere ridicolo. Chi imita deve tentare di
riprodurre fedelmente la proposta di chi è al centro. Quest'imitazione ci
consente infatti di rompere i nostri abituali meccanismi di movimento e
scoprire nuove possibilità.
Osservazioni:
È importante che il gruppo non interrompa mai il
movimento, passando da una proposta all'altra, bensì
continui a ripetere il ritmo che sta seguendo fino a che
se ne istaura uno nuovo.
70. Descrizione del gioco
I partecipanti si dispongono a due a due in piedi.
Uno dei due finge di aprire una valvola posta sul corpo del partner
che si sgonfia come una bambola gonfiabile.
La valvola può essere immaginata su un ginocchio, l'orecchio, un
dito.
Chi si sgonfia deve immaginarsi di svuotarsi fino a cadere a terra
come una bambola di gomma vuota.
In seguito il compagno lo rigonfierà, partendo da un punto qualsiasi.
Chi viene rigonfiato deve fare i movimenti e i rumori di un corpo che
si gonfia, fino a raggiungere di nuovo la posizione eretta.
71. Descrizione del gioco:
Tutti i partecipanti segnano un ritmo con la voce , le mani e le
gambe. Dopo alcuni minuti lo modificano lentamente fino a che
un nuovo ritmo si impone in tutto il gruppo. Si procede così per
diversi minuti. L'intesa va trovata senza prendere accordi
prima.
Variante:
Ogni attore fa un suo ritmo . Dopo qualche minuto il conduttore
lancia un segnale prestabilito: i partecipanti devono unirsi in
gruppetti secondo le loro affinità ritmiche. Lentamente poi, i
singoli gruppetti cercano di unificare il proprio ritmo e il proprio
movimento.
72. LA POSTUROLOGIA
• È una branca trasversale della medicina
moderna, con basi di neurofisiologia,
biomeccanica ed ergonomia.
• La postura è l’atteggiamento possibile in
relazione alla forza di gravità, cioè la
posizione che l’uomo assume rispetto
all’ambiente che lo circonda
75. LA MIOTERAPIA ORO-FACCIALE CRANIO-CERVICALE
POSIZIONE LINGUALE DI RIPOSO
DEGLUTIZIONE
FONAZIONE
DISTURBI TUBARICI
MASTICAZIONE-MALOCCLUSIONE-PROBLEMI A.T.M.
PROBLEMI MUSCOLARI, IN PARTICOLARE ALLE
LABBRA, ALLA LINGUA ED AI MUSCOLI
MASTICATORI
RESPIRAZIONE ORALE
76. discorsi a vanvera
PROTOCOLLO A ESERCIZI DI RILASCIAMENTO
PROTOCOLLO B ESERCIZI DI RESPIRAZIONE
TRAINING AUTOGENO
AUTOPOSTURE RESPIRATORIE
MUSICOTERAPIA
TECNICA YOGA
77. ESERCIZI DI RILASCIAMENTO
PAZIENTE DISTESO COMODAMENTE SOPRA UN TAPPETO CON
GAMBE FLESSE E/O UN CUSCINO SOTTO LE GINOCCHIA, BISOGNA
CHE LA POSIZIONE CONSENTA UN APPOGGIO AI VARI SEGMENTI
VERTEBRALI IN MODO DA ELIMNARE OGNI STATO DI TENSIONE
RILASCIARE
FRONTE
PALPEBRE
MUSCOLI FACCIALE
APRIRE LA BOCCA LEGGERMENTE
LINGUA TOCCA IL PALATO E SI RILASCIA
GOLA
COLLO
78. LATO DESTRO – SINISTRO DEL CORPO
SCAPOLA
BRACCIO
AVAMBRACCIO
MUSCOLI FLESSORI ED ESTENSORI DELLA MANO E
DELLE DITA
GLUTEO
COSCIA
POLPACCIO
PIEDE
79. ESERCIZI DI RESPIRAZIONE
INSPIRARE
LENTAMENTE ATTRAVERSO IL NASO
ESPIRARE
DALLA BOCCA CON LA LINGUA APPIATTITA
VICINO AI DENTI INFERIORI E CON LIEVE
SOFFIO TRA I DENTI
PAUSA
LUNGA………MOLTO LUNGA
INSPIRARE………PAUSA……ESPIRARE
80. Profilo Professionale del Fisioterapista
E' individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è
l'operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in
via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di
prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni
corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia
eziologia, congenita o acquisita.
2. In riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle
proprie competenze, il fisioterapista:
a) elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del programma di
riabilitazione volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del
disabile;
81. . E' individuata la figura professionale dell'educatore professionale, con il seguente profilo:
l'educatore professionale è l'operatore sociale e sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, attua
specifici progetti educativi e riabilitativi, nell'ambito di un progetto terapeutico elaborato da un'equipe
multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di
partecipazione e recupero alla vita quotidiana; cura il positivo inserimento o reinserimento psico-sociale dei soggetti in
difficoltà.
. L'educatore professionale:
a) programma, gestisce e verifica interventi educativi mirati al recupero e allo sviluppo delle potenzialità dei soggetti
in difficoltà per il raggiungimento di livelli sempre più avanzati di autonomia;
c) programma, organizza, gestisce e verifica le proprie attività professionali all'interno di servizi socio-sanitari e
strutture socio-sanitarie-riabilitative e socio-educative, in modo coordinato e integrato con altre figure
professionali presenti nelle strutture, con il coinvolgimento diretto dei soggetti interessati e/o delle loro famiglie,
dei gruppi, della collettività
85. Programma di comunicazione funzionale
Routine di comunicazione sociale
Informazioni sulla propria identità
Abilità linguistiche di base
Espressione linguistica dei concetti di base
Propedeutica al lavoro
86. I profili professionali
Logopedista
•Svolge attività di prevenzione e trattamento riabilitativo delle
patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva
•Attività di educazione e rieducazione dei disturbi della voce, della
parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi
•Utilizza terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della
comunicazione e del linguaggio, verbali e non verbali
•