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Bocciato dall'Europa il Piano Regolatore Regionale dell'Aria
MARTEDÌ 2 MAGGIO 2006
Interrogazione regionale dei Verdi per la riscrittura dei contenuti mancanti e per l'adozione
di un metodo condiviso che individui azioni, priorità e finanziamenti.
da Olol
La bocciatura, qualche giorno fa, da parte della Commissione Europea del "Piano regionale di
tutela e risanamento dell'aria" dimostra, purtroppo, quanto fossero giuste e motivate le
critiche espresse dai Verdi ma anche da province e comuni che lamentavano la mancanza di
progetti operativi, tempi precisi di realizzazione, di strumenti e di finanziamenti adeguati. Ciò
dimostra come la Giunta regionale abbia prestato scarsa attenzione a questa problematica
limitandosi a svolgere il compito assegnatogli puramente sul piano descrittivo formale senza
assumerne la guida, il coordinamento, l'impegno concreto per contrastare l'inquinamento
atmosferico che segna gravemente questa regione. Con la bocciatura di questi giorni
riemerge l'assurdità dei continui impegni presi solo sulla carta dall'esecutivo regionale -
ultimo il protocollo sottoscritto con tutte le regioni e province autonome della pianura padana
per contrastare l'inquinamento da smog - in assenza di passi concreti.
"Il Piano era giunto in Consiglio già in grave ritardo - la prima stesura poi rivista risale al
2000 - incompleto e inadeguato. Un testo vuoto, che si limita a segnalare le situazioni di
inquinamento, ma che non fornisce indicazioni precise, manca di finanziamenti ed è
indeterminato sul piano delle competenze e delle sanzioni. Un Piano volto ad esonerare la
Regione da qualsiasi ruolo di responsabilità e di coordinamento." commenta il consigliere
regionale verde Gianfranco Bettin.
"Il sottrarsi della Regione ai compiti concreti necessari per contrastare l'inquinamento
atmosferico ha portato ad una situazione incredibile." continua Paolo De Marchi presidente
regionale dei Verdi "Di fronte ad una evidente emergenza come quella dell'inquinamento da
PM10 (e non solo) si continua a procedere con interventi occasionali e solo a macchia di
leopardo, con Comuni che non sottostanno alle indicazioni delle Province chiamate a
coordinare azioni senza avere strumenti sanzionatori adeguati, competenze precise e
soprattutto senza quattrini".
Aree a rischio atmosferico riconosciute dallo stesso Piano, come quella dei cementifici di Este-
Monselice, sono ancora in attesa dell'avvio di un piano ARPAV di monitoraggio quando invece
si dovrebbe essere impegnati da tempo in interventi strutturali operativi, mentre i Comuni
dell'area si permettono di decidere l'uno in difformità dell'altro cosa fare o, meglio, non fare.
Un'altra area a rischio come quella del Delta del Po, vede la Giunta impegnata a consentire
alla centrale ENEL, riconosciuta come una delle cause principali dell'inquinamento
atmosferico, la riconversione a carbone garantendone nel frattempo la produzione attraverso
l'uso di olio combustibile. Idem per le grandi aree urbane, a partire da quella di Mestre,
gravata dai gas soffocanti emessi dalla tangenziale che si cumulano a quelli rilasciati dal polo
industriale di Marghera.
"Un Piano incoerente insomma" conclude Gianfranco Bettin "che non fornisce soluzioni di
alcun tipo. Nell'ultimo bilancio regionale avevamo proposto una serie di emendamenti proprio
per implementare finanziariamente il Piano: tutti bocciati dalla Giunta e dalla maggioranza di
centro destra. Per la riscrittura del Piano la Giunta deve aprire un confronto con il Consiglio,
con le Province e i Comuni. L'interrogazione che presentiamo intende appunto sollecitare la
Giunta in questo senso al fine di dare risposte positive alle sollecitazioni europee e alle
emergenze ambientali e sanitarie regionali".
Gruppo Consiliare regionale Verdi Veneto
29 aprile 2006
Interrogazione bocciatura Piano aria
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CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
SETTIMA LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
“COME VOLEVASI DIMOSTRARE: BOCCIATO DALL’EUROPA IL
PIANO REGIONALE DI TUTELA E RISANAMENTO DELL’ATMOSFERA”
Presentata il 2 maggio 2006 dal Consigliere Gianfranco Bettin
Premesso che:
• la Commissione Europea ha bocciato il Piano Regionale di Tutela e
Risanamento dell’Atmosfera, confermando di fatto le critiche
espresse a suo tempo da Verdi, Province e Comuni;
Considerato che:
• le critiche sottolineavano la mancanza di progetti operativi e tempi
precisi di realizzazione;
Considerato inoltre che:
• Il Piano, giunto al dibattito in Consiglio in grave ritardo, pur
segnalando le situazioni di inquinamento, risulta privo di indicazioni
precise, ed è indeterminato sul piano delle competenze e delle
sanzioni.
Visto che:
• Il testo appare un documento puramente formale e descrittivo
(motivo della stessa bocciatura in sede comunitaria), attraverso il
quale la Regione sembra abdicare al proprio ruolo di guida e
coordinamento delle azioni necessarie non assumendo così alcun
impegno concreto per contrastare le cause rilevate
dell’inquinamento atmosferico;
Considerato inoltre che:
• La Commissione Europea ha inoltrato ''pareri motivati, di cui uno
per la mancata adozione di misure per il rispetto dei limiti previsti
per alcuni inquinanti atmosferici in numerose parti d'Italia''.
Considerato infine che:
• Il commissario all'ambiente Dimas ha sottolineato che ''violare la
normativa ambientale della Ue significa ridurre la protezione della
salute dei cittadini italiani e dell' ambiente. E' necessario - ha
aggiunto lo stesso Dimas - che le autorita' italiane si affrettino a
rettificare la situazione'';
interroga la Giunta
per chiedere:
• Se non ritenga di dover adottare, come metodo per adeguare il Piano alle indicazioni
comunitarie, quello della consultazione e collaborazione con il Consiglio Regionale,
con le Province e con i Comuni, per giungere alla stesura delle parti mancanti.
Gianfranco Bettin
Venezia 2 maggio 2006

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