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Naso neb strumenti sempre più efficaci per i farmaci nasali - 2010-10-30
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Solar Thermal Test Facility: Nasa comincia la
simulazione delle estreme condizioni spaziali
con il Solar Thermal Test Facility
By Edi82
Created 31/10/2010 - 14:50
Solar Thermal Test Facility[1]
,la struttura utilizzata dalla Nasa per i test più estremi. In un ambiente ostile come lo spazio, i
satelliti si possono bruciare a causa del sole caldissimo di fronte a loro o possono congelarsi a
causa delle temperature estremamente basse alle loro spalle. I ricercatori del centro spaziale
Marshall della Nasa ad Huntsville, in Alabama, stanno utilizzando il loro Solar Thermal Test Facility
per simulare alcune delle più aspre condizioni che può offrire lo spazio, al fine di imparare ciò che
potrebbe accadere ad un hardware di volo quando si trova vicino al sole. Al momento stanno
utilizzando Strofio, un strumento unico della Nasa che volerà a bordo di una imminente missione
dell?ESA (European Space Agency). Lo scopo è quello di testare l?equilibrio termico prima che lo
strumento cominci il suo viaggio verso Mercurio.
La struttura del Solar Thermal Test Facility
Il Solar Thermal Test Facility sembra appartenere ad una galassia lontana, con specchi a parabola
che riflettono i raggi solari. I giganteschi muri di specchi funzionano in questo modo: catturano la luce
proveniente dal sole e reindirizzano l?energia su qualsiasi cosa si trovi al centro di un piccolo disco,
posizionato di fronte al punto focale dello specchio. Questo surriscalda lo strumento, permettendo agli
scienziati di sapere come il loro hardware si comporterà in vicinanza del sole.
Le prove effettuate sul Solar Thermal Test Facility
Questa, però, è solo metà dell?opera. Grazie al Southwest Research Institute, infatti, è stato possibile
installare sul Solar Thermal Test Facility una copertura in azoto liquido all?interno del disco che farà
scorrere dell?azoto liquido ad una temperatura bassissima.
Questo permetterà agli ingegneri di congelare il disco nello stesso modo in cui avverrebbe nello spazio
profondo. Quindi, di fronte, gli specchi produrranno un calore pari a quello del sole, alle spalle invece il
Solar Thermal Test Facility sarà sottoposto al freddo estremo provocato dall?azoto liquido del disco.
L?effetto combinato riproporrà le condizioni dello spazio, permettendo agli scienziati di testare il
comportamento dello strumento in una condizione del genere.
Questi test sono vitali per alcune strumentazioni come quelle di Strofio, che sono destinate a viaggiare a
distanza ravvicinata dal sole: nel caso specifico Strofio volerà in orbita polare intorno a Mercurio, per
2. determinare la composizione fisica della sua superficie, utilizzando una tecnica chiamata spettrometria di
massa che offrirà un consistente numero di dati per studiare la storia geologica del pianeta.
Strofio verrà lanciata insieme alla missione dell? ESA Mercury Planetary Orbiter nel 2014 e, quando
raggiungerà la sua orbita intorno a Mercurio, il sole la esporrà a delle temperature oltre i 120 gradi Celsius o i
248 Fahrenheit. Questa è anche una dura prova per i computer della Nasa, relativamente resistenti, che
storicamente operano solo ad una temperatura che si aggira intorno ai 24 gradi Celsius o ai 75 Fahrenheit.
Quindi il lavoro che c?è da fare è ancora lungo, visto che prima è tassativo riuscire a gestire le condizioni
estreme che si verificheranno in orbita intorno a Mercurio.
Per il momento, la squadra del Solar Thermal Test Facility continua a testare Strofio, in preparazione
alla sua prossima ed imminente missione.
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