Webinar Insegnalo.it Meditare e conoscersi con il Mandala con Chiara Repetto. http://www.insegnalo.it/webinar-online/item/elisir-di-ecopsicologia
Il mandala – raffigurazione presente in molte tradizioni costruita attorno a un ideale baricentro centrale – è uno strumento prezioso per favorire la meditazione e per promuovere la conoscenza e l'equilibrio delle varie parti di sé intorno a un unico centro interiore.
2. La
parola
Mandala
e’
una
parola
di
origine
sanscrita
cos6tuita
da
due
par6:
la
parola
Manda
che
vuol
dire
“essenza”
e
il
suffisso
la
che
puo’
essere
trado>o
con
la
parola
“contenitore”,
quindi
si
puo’
le>eralmente
tradurre
il
significato
in
“contenitore
dell’essenza”.
Anche
trado>a
come
«cerchio»
o
«centro»
3. Le
tre
proprietà
di
base
del
mandala
sono
un
centro,
la
simmetria
ed
i
pun4
cardinali;
il
primo
principio
è
costante,
gli
altri
due
variabili
a
seconda
del
mandala.
4. Il
simbolo
del
cerchio
appar6ene
ai
primordi
della
storia
umana…
26. Il
labirinto,
strumento
usato
in
molte
civiltà
per
proteggere
e
meditare,
può
essere
considerato
un
mandala.
Rappresenta
la
ricerca
che
l’uomo
fa,
seguendo
vie
diverse,
per
avvicinarsi
al
centro.
27. Nelle
chiese
medievali
si
usava
spesso,
davan6
all’entrata,
un
labirinto
circolare
a
mosaico
che
rappresentava
il
pellegrinaggio
alla
ci>à
santa
di
Gerusalemme,
metafora
dell’unione
con
Dio.
28. Mo6vi
mandalici
non
si
trovano
solo
sui
pavimen6
delle
costruzioni
sacre,
ma
anche
nelle
stru>ure
dei
soffiQ
29. Nei
rosoni
delle
ca>edrali
go6che
abbiamo
altri
esempi
di
mandala.
45. Cyma6c
experiment
-‐
YouTube
La
teoria
cima6ca
di
Hans
Jenny
studia
l’effe>o
morfogene6co
delle
onde
sonore.
46. Siamo
immersi
in
un
mondo
«mandalico».
In
quanto
forma
simbolica
colleQva,
come
sosteneva
Carl
Gustav
Jung,
rappresenta
un
linguaggio
comune
insito
nella
memoria
gene6ca
dell’umanità.
47. Meditare
con
il
mandala
Meditazione:
la
pra6ca
di
concentrazione
della
mente
su
uno
o
più
oggeQ,
immagini,
pensieri
(o
talvolta
su
nessun
ogge>o)
a
scopo
religioso,
spirituale,
filosofico
o
semplicemente
di
miglioramento
delle
proprie
condizioni
psicofisiche.
50. Ne
Mandala
le
figure
basilari
sono
due:
il
cerchio,
simbolo
della
perfezione
spirituale
e
il
quadrato,
simbolo
dell’
armonia
del
mondo
materiale
51. Nell’
Uomo
Vitruviano
di
Leonardo
l’unione
tra
il
materiale
-‐
terreno
rappresentato
dal
quadrato
(simbolo
della
terra)
e
l’immateriale
-‐
trascendente
rappresentato
dal
cerchio
(simbolo
del
cielo)
sono
connessi
mediante
l’Uomo,
elemento
dinamico
e
di
congiunzione.
52. Altre
figure
geometriche
generalmente
presen6
nel
diagramma
circolare
del
mandala
sono
il
triangolo
ed
il
punto.
Il
triangolo,
in
natura,
rappresenta
il
fuoco.
Se
il
ver6ce
è
rivolto
verso
l’alto
viene
collegato
al
maschile,
verso
il
basso
al
femminile.
Il
punto
centrale
dal
quale
si
origina
il
mandala
è
il
coside>o
bindu,
è
il
simbolo
più
importante
del
mistero
dell’Essere
perché
collega
l’invisibile-‐senza
dimensioni-‐al
visibile.
Il
bindu
funge
da
s6molatore
cerebrale
perché
favorisce
l’a>enzione
e
la
concentrazione.
53.
…nel
mandala
possono
comparire
anche
figure,
luoghi,
oggeQ
complessi
e
minuziosi
54. Yantra:
rappresentazioni
geometriche
u6lizzate
come
supporto
nella
concentrazione
o
per
favorire
l'assorbimento
medita6vo.
Il
termine
infaQ
significa
originariamente
"veicolo",
"mezzo"
o
meglio
ancora
"strumento/ogge>o
a>o
a
favorire"
un'esperienza
o
conseguimento
mis6co
55. A
differenza
del
Mandala,
lo
Yantra
è
circondato
da
una
cornice
quadrata
con
qua4ro
«T»
disposte
presso
i
4
pun6
cardinali-‐
come
varchi
che
perme>ono
l’accesso
alla
zona
consacrata-‐
ed
è
formato
esclusivamente
da
figure
geometriche,
all’interno
delle
quali
si
possono
iscrivere
le4ere
in
sanscrito.
Un
altro
elemento
6pico
dello
Yantra
è
il
fiore
di
loto,
simbolo
del
cammino
spirituale,
della
conoscenza
e
dell’illuminazione
56. Il
mandala,
come
direbbe
Giuseppe
Tucci,
è
un
cosmogramma
perchè
rappresenta
l'universo
intero
nel
suo
schema
essenziale,
nel
suo
processo
di
emanazione
e
di
riassorbimento,
inoltre,
si
può
dire
che
il
mandala
sia
anche
un
psicocosmogramma:
lo
schema
della
disintegrazione
dall'uno
al
molto
e
della
reintegrazione
del
molto
all'uno.
57. Perché
«fa
bene»
colorare
o
realizzare
un
mandala
?
Quasi
tuQ
i
disturbi
possono
essere
in
qualche
modo
collega6
alla
perdita
del
proprio
centro
e
dell’orientamento…
58.
…Creando
un
mandala
diamo
vita
ad
uno
spazio
sacro,
un
luogo
prote>o,
un
centro
in
cui
concentrare
le
nostre
energie.
La
connessione
di
tu>e
le
par6
nel
mandala,
come
si
rivela
in
natura
con
tanta
facilità,
aiuta
l’uomo
nella
sua
trasformazione
e
capacità
d’integrazione,
accompagnandolo
nella
comprensione
di
tu>e
le
piccole
interconnessioni
invisibili.
59. Jung
u6lizzò
il
mandala
come
strumento
di
auto
esplorazione.
“in
essi
vedevo
come
operava
il
Sé,
la
mia
totalità
[…]
mi
fu
sempre
più
chiaro
che
il
mandala
è
il
centro,
è
l’espressione
di
tu>e
le
vie,
è
la
via
verso
l’individuazione.
60. Disegnando
un
mandala
creiamo
un
simbolo
personale
che
rispecchia
chi
siamo
in
quel
momento.
Il
centro
del
mandala
non
è
solo
la
costante
dello
spazio,
ma
anche
quella
del
tempo:
il
centro
del
tempo
è
ora.
Rappresenta
il
culmine
della
consapevolezza.
61. Costruire
un
mandala
è
una
tecnica
che
favorisce
la
calma,
la
concentrazione
e
perme>e
di
controllare
ansie
e
paure.
I
confliQ
interiori,
a>raverso
il
mandala,
vengono
proie>a6
fuori
di
sé
e
possono
essere
riconosciu6;
ciò
fornisce
chiarezza,
equilibrio
tra
gli
oppos6
contenu6
della
coscienza,
perme>e
di
sperimentare
armonia.
62. Lo
psichiatra
statunitense
R.
Turner
raccomanda
il
lavoro
con
i
mandala
sopra>u>o
in
qua>ro
6pi
di
situazioni
cri6che:
1)
Perdite
par6colarmente
gravi;
2)
Profondi
cambiamen6
dei
passaggi
di
età;
3)
MalaQe
che
minacciano
la
vita;
4)
Emergenze
spirituali.
63. Come
lavorare
su
di
sé
con
il
mandala
Ognuna
delle
aQvità
che
vedremo
prevede
di
accostarsi
ad
essa
con
lo
stesso
rispe>o
con
cui
entreremmo
in
uno
spazio
sacro,
è
lo
è!
E’
un
momento
per
noi,
da
ritagliarsi,
da
onorare
rendendolo
un
rito,
da
proteggere
e
vivere
in
silenzio,
magari
spegnendo
il
cellulare,
accendendo
una
candela,
un
bastoncino
di
incenso,
recitando
una
piccola
formula
per
noi
significa6va
all’inizio
e
alla
fine
dell’aQvità
64. «Tanto
più
il
lavoro
con
i
mandala
assume
cara>ere
rituale,
tanto
migliori
saranno
i
suoi
effeQ
terapeu6ci»
Ruediger
Dahlke
65. • Colorare
un
mandala
prestampato.
h>p://www.disegnidacoloraregra6s.it/giochi/
forme_geometriche.php
Questa
aQvità
è
oQma
da
proporre
anche
ai
bambini.
E’
possibile
svolgerla
in
coppia:
si
stampano
tre
mandala
iden6ci,
ognuno
colora
il
suo
mandala
e
successivamente
insieme
si
colora
il
terzo.
66. Realizzazione
libera
• Tracciare
un
cerchio
dal
diametro
di
circa
15
cm,
con
un
punto
in
mezzo,
l’unica
regola
è
di
disegnare
restando
all’
interno
del
cerchio.
• Evitare
di
seguire
idee
precos6tuite
• Sospendere
il
giudizio
este6co
• Dare
un
6tolo
al
mandala
• Segnare
la
data
di
esecuzione
• Segnare
l’alto
e
il
basso
• Osservarlo
• Scrivere
cosa
suscita
in
noi
70. Bibliografia
• Giuseppe
Tucci,
Teoria
e
pra4ca
del
mandala,
Ed.
Astrolabio-‐Ubaldini,
Roma
1969.
• Ruediger
Dahlke,
Terapia
con
i
mandala,
Ed.
Tea,
Monaco
1999.
• Susanne
F.
Fincher,
I
mandala,
Ed.
Astrolabio-‐Ubaldini,
Roma
1996.
• Disegna
il
tuo
mandala,
n°
296
Riza
Scienze,
Gennaio
2013.
• Rudiger
Dahlke,
Mandala,
Ed.
RED,
Como
1994.
• F.N.E.Y,
Raja-‐Yoga
La
concentrazione
(Dharana),
Ed.
Promolibri
Magnanelli,
Torino
1999.
• Renzo
Rossin,
Il
mandala:
uso
psicologico
ed
educa4vo,
Psicosintesi
n°
7
aprile
2007