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S.Abbinante
G. Basile
Struttura del sistema nervoso
 Il sistema nervoso è costituito da neuroni, cioè cellule
nervose specializzate,che trasferiscono segnali nelle varie
parti del corpo.
 Un neurone è formato da un corpo cellulare contenente il
nucleo e gli organuli, e da lunghi prolungamenti detti fibre
nervose che trasmettono i segnali.
 Ogni neurone crea reti di connessioni con le altre cellule
nervose che ci permettono di svolgere ogni nostra azione
(imparare, ricordare e muoverci ecc..)
L’attività del sistema nervoso
Encefalo

Ganglio
Midollo
spinale
Muscolo
quadricipite

SNC
Muscoli
flessori

Nervo
SNP
Il sistema nervoso ha tre funzioni
fondamentali:
 L’acquisizione sensoriale:
è la trasmissione di impulsi dai
recettori sensoriali ai centri di
elaborazione cioè l’encefalo e il
midollo spinale
 L’integrazione:
è l’interpretazione degli impulsi
sensoriali la formulazione di
risposte nei centri di
elaborazione
 Lo stimolo motorio:
è la conduzione degli impulsi
da un centro di elaborazione
alle cellule effettrici che
provvedono alle risposte del
corpo.
L’informazione è trasmessa sotto
forma di impulso e passa dai
recettori ai centri di
elaborazione e infine agli
effettori attraverso i
NEURONI.

Acquisizione sensoriale
Integrazione
Recettore
sensoriale

Stimolo motorio

Encefalo e midollo spinale
Effettore

Sistema nervoso
periferico (SNP)

Sistema nervoso
centrale (SNC)
Da cosa è costituito il sistema nervoso?
Il sistema nervoso è costituito da
due tipi di cellule:
• NEURONI (cellule nervose)
che sono specializzati nella
trasmissione degli impulsi nelle
varie parti del corpo
• CELLULE DI SOSTEGNO che
proteggono, isolano e
sostengono i neuroni. Il
neurone possiede un corpo
cellulare contenente il nucleo e
gli organuli citoplasmatici.
La struttura del neurone
Dal corpo cellulare si diramano due tipi di fibre:
• Fibre del primo tipo dette DENDRITI, che trasmettono i messaggi
provenienti da una cellula sensoriale o da un neurone vicino dalla loro
estremità verso l’interno del neurone.
• Fibre del secondo tipo a cui appartiene l’ASSONE, che conduce i
messaggi verso un altro neurone o un effettore. Esso è avvolto da una
densa sostanza isolante chiamata GUAINA MIELINICA, che è una
catena di cellule di Schwann (cellule di sostegno), ciascuna arrotolata
intorno all’assone.
Gli spazi tra le cellule di Schwann sono detti NODI DI RANVIER, in cui
avviene la trasmissione dei segnali.
Quando un messaggio viaggia lungo un assone mielinizzato esso salta da un
nodo all’altro e in tal modo l’impulso si propaga più velocemente.
L’assone termina con alcune ramificazioni, ciascuna con all’estremità un
rigonfiamento detto BOTTONE SINAPTICO che trasmette gli impulsi a
un altro neurone o a un effettore.
Struttura di un neurone mielinizzato
Il sistema nervoso è diviso in:
• Sistema nervoso centrale
che è costituito dall’encefalo
e dal midollo spinale.

• Sistema nervoso
periferico
che è formato dai nervi che
trasmettono i messaggi
verso l’interno e l’esterno
del sistema nervoso
centrale.
Un nervo è fascio di fibre neuronali (assoni e dendriti) avvolte nel tessuto
connettivo.
Il sistema nervoso periferico possiede oltre ai nervi anche i GANGLI che
raggruppano i corpi cellulari dei neuroni presenti nei nervi.
Vi sono tre tipi di neuroni adibiti alle tre funzioni del sistema nervoso:
• i neuroni sensoriali contribuiscono all’acquisizione sensoriale
trasportando le informazioni provenienti dai recettori verso il sistema
nervoso centrale.
• Gli interneuroni si trovano all’interno del sistema centrale e integrano i
dati forniti dai neuroni sensoriali e trasmettono i segnali corrispondenti
ai neuroni motori.
• I neuroni motori trasmettono i segnali dal sistema centrale alle cellule
effettrici che formulano una risposta.
I diversi tipi di sistemi nervosi negli
invertebrati
In tutto il regno animale sono presenti diversi tipi di sistemi nervosi.
• Alcuni pluricellulari eterotrofi presentano una rete nervosa ossia un
sistema a reticolo di neuroni che si estende in tutto il corpo.
• La maggior parte degli animali presentano una simmetria bilaterale e
tra essi i vermi piatti presentano la cefalizzazione cioè la
concentrazione delle strutture nervose presso l’estremità anteriore e la
centralizzazione ossia la presenza di un sistema nervoso centrale
separato da quello periferico.
Gli altri invertebrati presentano una cefalizzazione e una centralizzazione
del sistema nervoso più accentuata rispetto ai vermi piatti in quanto
possiedono un sistema centrale composto da encefalo e da uno o più
cordoni nervosi(assoni e dendriti) .
Encefalo

Macchia oculare
Encefalo
Encefalo

Cordone
nervoso

Cordone
nervoso
ventrale

Cordone
nervoso
ventrale

Encefalo

Assone
gigante
Nervi
periferici

Planaria (un verme piatto)

Gangli dei
segmenti

Sanguisuga (un anellide)

Gangli

Insetto (un artropode)

Calamaro (un mollusco)
Il sistema nervoso dei vertebrati
•

Il sistema nervoso dei vertebrati mostra un alto livello di centralizzazione e
cefalizzazione. Il sistema nervoso centrale dei vertebrati è costituito da un
encefalo e da un midollo spinale.
Sistema nervoso
centrale (SNC)

Sistema nervoso
periferico (SNP)

Encefalo
Nervi cranici
Midollo spinale
Gangli

Nervi spinali
Il midollo spinale riceve le informazioni sensoriali dalla pelle o dai
muscoli e invia comandi motori.
L’encefalo è il principale sistema di controllo del sistema nervoso e
include i centri per l’omeostasi che consentono il corretto
funzionamento degli organi, i centri sensoriali che comprendono le
informazioni provenienti dagli occhi,dalle orecchie,dal naso e dagli
altri organi di senso.
L’encefalo influisce sul funzionamento sul midollo spinale ,inviando i
propri comandi motori ai muscoli volontari. Sia l’encefalo che il
midollo spinale comprendono alcuni compartimenti cavi, queste cavità
piene di liquido chiamate ventricoli nell’encefalo sono contigue con il
canale ependimale del midollo spinale. I ventricoli e il canale
ependimale contengono il liquido cerebrospinale che funziona da
ammortizzatore del sistema nervoso centrale che lo rifornisce di
sostanze nutritive, di ormoni e di globuli bianchi.
Il sistema nervoso centrale ha due parti distinte: la sostanza bianca che è
costituita da assoni e da dendriti e la sostanza grigia che è composta
principalmente da corpi cellulari.
Il potenziale di riposo
L’energia potenziale del neurone serve per mandare impulsi
da una parte all’altra del corpo. L’energia potenziale del
neurone risiede nella differenza di carica che esiste tra :
• Il citoplasma che si trova sotto la membrana ha carica
negativa
• Il liquido extracellulare presente fuori dalla membrana ha
carica positiva.
Il potenziale che si sviluppa tra queste due membrane in un in
neurone a riposo è detto potenziale di riposo.
Le cellule hanno un potenziale di riposo negativo poiché
l’interno della cellula, rispetto all’esterno è negativo.
Un neurone ha un potenziale di riposo di circa -70millivolt
Che cosa da origine al potenziale di riposo?
La membrana trattiene all’interno
della cellula molecole cariche
negativamente quali le proteine.
Inoltre essa possiede canali e
pompe in grado di permettere il
passaggio di sodio (Na+) e
potassio (K+).
Il vantaggio della membrana a
riposo risiede in un maggiore
passaggio di questi elementi.
Per mantenere il potenziale di
riposo occorre una proteina che
funge da pompa sodio potassio
(Na+ - K+).
L’azione combinata delle
molecole cariche negativamente
all’interno della cellula e della
diffusione degli ioni K+ da
origine a gran parte del
potenziale di riposo

Voltmet
ro
– 70 mV

Membrana
plasmatica

Microelettrodo
posto fuori dalla
cellula

Microelettrodo
posto
dentro la cellula

Assone
Neurone

Esterno
Na+
della+ cellula
+
Na

K+

Na+

Na+
Na

Na

Canale
del sodio

Na+

Na

K+

Membrana
plasmatica
Na

+

Proteina

Canale
del
K+
potassio

K+

+

+

Na+

Na+

Na+
Na+

Na+

Pompa
Na+ - K+
K+

K+

K+

K+

K+
K+

Interno della cellula

Na+

K+

K+
Variazione del potenziale di membrana
durante un impulso nervoso
Uno stimolo è un qualsiasi fattore che da origine ad un impulso nervoso.
Un impulso nervoso è generato da un cambiamento del potenziale di
membrana.
1 stato di riposo:nessun flusso netto di
ioni attraverso la membrana
2 I canali del sodio cominciano ad
aprirsi e alcuni ioni Na+ entrano
nel neurone rendendo leggermente
meno negativa la membrana
3Molti canali del sodio si aprono e gli
ioni Na+ entrano (i canali del
potassio sono chiusi)
4 aumenta la carica positiva all’interno
della membrana e la
concentrazione di ioni Na+ e il
potenziale raggiunge il suo
massimo valore dunque i canali
Na+ diventano inattivi. I canali del
potassio si aprono e gli ioni K+
diffondono all’esterno della
membrana.
Il potenziale d’azione
Il potenziale d’azione è un fenomeno elettrico localizzato cioè
una variazione del potenziale di riposo in un determinato
punto dl neurone: l’assone.
Quando sull’assone si genera un potenziale d’azione ha origine
l’impulso nervoso.
I potenziali d’azione:
• Si propagano solo in una direzione. Le variazioni elettriche
si diffondono in entrambe le direzioni ma non riescono ad
aprire i canali del sodio e generare un potenziale d’azione
quando questi canali sono disattivati.
Esso dunque si propaga in una sola direzione grazie ai
cambiamenti elettrici che produce nella membrana del
neurone
•I potenziali d’azione si propagano portando le informazioni al
sistema nervoso centrale
•Essi rappresentano una risposta tutto-o-nulla che si verificano o
in tutta la lunghezza dell’assone oppure non si verificano affatto
•La frequenza di essi cambia al variare dell’intensità dello stimolo
Assone

Primo potenziale d’azione
1

1 Quando la regione azzurra dell’assone
apre i suoi canali del sodio, gli ioni Na+
entrano velocemente e si genera il
potenziale d’azione.
2 Quando nello stesso tratto si aprono i
canali del potassio
Segmento di assone

Secondo potenziale d’azione

2

Terzo potenziale d’azione

3

Gli ioni K+ diffondono fuori dall’assone
nello stesso tempo i canali del sodio si
chiudono e si disattivano e il potenziale
d’azione scompare .
3 Nel momento in cui la membrana
assonica torna al suo stato di riposo non
avremo più alcuna traccia del potenziale
d’azione
La sinapsi
I neuroni comunicano
attraverso la sinapsi.
La sinapsi è la giunzione tra
due neuroni o tra o tra un
neurone e una cellula
effettrice.
Ve ne sono due tipi :la
sinapsi elettrica e la
sinapsi chimica
Nella sinapsi elettrica lo stesso potenziale d’azione passa da un
neurone all’altro .
Nel corpo umano esse sono presenti a livello di cuore e tubo
digerente dove mantengono costanti le contrazioni muscolari.
Le sinapsi chimiche presentano al loro interno uno spazio
sinaptico che separa il neurone presinaptico da quello
postsinaptico.
Questo spazio impedisce la trasmissione del potenziale d’azione
da un neurone all’altro poiché deve prima essere convertito in un
segnale chimico costituito da molecole chiamate
neurotrasmettitori che generano il potenziale d’azione nella
cellula postsinaptica.
Trasmissione dell’impulso attraverso la sinapsi
Neurone presinaptico
Vescicole

Assone del neurone
presinaptico

Terminazione
sinaptica

Sinapsi

Neurone
postsinaptico

Spazio sinaptico

Neurone
postsinaptico

Canali ionici

Molecole di neurotrasmettitore

Neurotrasmettitore
Recettore
Ioni

Il neurotrasmettitore viene demolito ed eliminato
Terminazioni sinaptiche
Dendriti

Inibitore

Eccitatore

Guaina
mielinica

Corpo cellulare
del neurone
postsinaptico

Assone

Terminazioni
sinaptiche

SEM 5500×

Un neurone riceve nello stesso
istante migliaia di messaggi e li
ricevono anche grazie
all’azione di bottoni sinaptici
(le estremità assoniche degli
altri neuroni) che tramite i
neurotrasmettitori comunicano
i messaggi all’assone, ai
dendriti e al corpo cellulare
della cellula postsinaptica.
Un neurone emettendo diversi tipi
di neurotrasmettitori può
comunicare messaggi molto
diversi tra loro.
Il legame tra neurotrasmettitore e recettore può:
• Aprire direttamente i canali ionici della membrana della cellula
postsinaptica
• Generare un meccanismo di trasduzione del segnale che fa compiere
questa azione.
Gli effetti dei neurotrasmettitori cambiano a seconda di quali canali di
membrana aprono:
• Gli eccitatori aprono i canali del sodio e possono generare potenziali
d’azione nella cellula postsinaptica
• Gli inibitori aprono i canali di membrana di altri ioni e fanno diminuire
nella cellula postsinaptica la tendenza a generare i potenziali d’azione.
A seconda delle informazioni inviate dalle altre cellule la membrana dei
neuroni postsinaptici può riuscire o meno a creare un potenziale
d’azione. Il neurone trasmette gli impulsi alle altre cellule a una
frequenza che rappresenta una sommazione di tutte le informazioni che
ha ricevuto.
•

Molte molecole svolgono il ruolo di neurotrasmettitore nelle sinapsi
chimiche:
– l’acetilcolina che ha un ruolo importante nell’encefalo e presso le
sinapsi che collegono i neuroni motori alle cellule muscolari. Essa
può avere funzione eccitatoria o inibitoria
– le ammine biogene derivanti dagli amminoacidi che
comprendono l’adrenalina, la noradrenalina, la serotonina e la
dopamina. L’adrenalina e la noradrenalina accelerano il ritmo
cardiaco in caso di tensione, la serotonina e la dopamina agiscono a
livello di apprendimento, attenzione, umore e sonno. Esse sono
molto importanti nel sistema nervoso centrale.
– gli amminoacidi e i peptidi come l’acido aspartico, l’acido
glutammico, la glicina e l’acido gamma amminobutirrico (GABA)( i
primi due eccitatori gli altri due inibitori) che sono in realtà
amminoacidi insieme a i peptidi come le endorfine, agiscono sul
sistema nervoso centrale.
– l’ossido di azoto insieme al monossido di carbonio agisce
soprattutto sui processi legati alla memoria e all’apprendimento.
Molte sostanze agiscono a livello delle
sinapsi chimiche.
Esse possono essere:
•Stimolanti come la cocaina e le
anfetamine. Lo stimolante usato più
comunemente è la caffeina contenuta in tè,
caffè, cioccolato. Esse determina un
aumento del battito cardiaco e della
frequenza respiratoria e ci tengono svegli
neutralizzando gli effetti degli impulsi
inibitori sulla sinapsi del sistema nervoso
centrale
•Sedativi come barbiturici, tranquillanti e
alcool. Essi inibiscono la trasmissione degli
impulsi a livello della sinapsi.
Il sistema nervoso periferico
Sistema nervoso
periferico

Sistema
somatico
(volontario)

Sistema
autonomo
(involontario)

Sistema
simpatico

Sistema
parasimpatico

Sistema
enterico
La struttura del sistema nervoso periferico
Nel sistema nervoso periferico
dei vertebrati i gangli e i nervi
creano un’estesa rete di
comunicazione.
I nervi che trasferiscono gli
impulsi da o verso l’encefalo sono
detti nervi cranici (come quelli
che innervano gli occhi o il
naso),invece i nervi che li
trasportano da o verso il midollo
spinale sono chiamati nervi
spinali (come quelli contenuti nei
muscoli o nella pelle delle gambe
o delle braccia). I nervi spinali e i
nervi cranici contengono sia
neuroni sensoriali che trasmettono
informazioni al s. nervoso
centrale sia motori che mandano i
messaggi al sistema centrale agli
effettori(muscoli e ghiandole).
La gerarchia funzionale del sistema periferico
I neuroni sensoriali del corpo formano il sistema sensoriale in cui vi sono due
gruppi di neuroni:
• Uno cattura le informazioni relative all’ambiente esterno dagli organi di
senso
• L’altro fornisce al sistema centrale le informazioni relative al corpo stesso (
come i dati sull’acidità del sangue ottenuti dai sensori delle arterie).
Vi è anche il sistema motorio al cui interno i neuroni del sistema nervoso
somatico trasmettono gli impulsi ai muscoli scheletrici in risposta agli
stimoli esterni.
Il s. nervoso somatico è detto volontario perché molte sue azioni sono sotto il
controllo della volontà, mentre i neuroni motori del s. nervoso autonomo
sono involontari.
Gli effetti di regolazione dei sistemi simpatico e
parasimpatico
Il sistema nervoso autonomo è
formato da due gruppi di
neuroni che hanno effetti
contrapposti sulla maggior
parte degli organi. Un gruppo
è dato dal sistema
parasimpatico che induce
l’organismo a digerire il cibo e
a rilassarsi per acquistare e
conservare l’energia a
vantaggio del corpo. Gli effetti
più comuni sono: la
stimolazione degli organi
digestivi (le ghiandole
salivari,lo stomaco e il
pancreas), il rallentamento del
battito cardiaco e la
costruzione dei bronchi
correlata con la diminuzione
della frequenza respiratoria.
Il sistema nervoso simpatico
Il secondo gruppo di neuroni,
appartenenti al sistema
simpatico prepara il corpo a
intense attività che consumano
energia come:
combattere,correre o disputare
gare impegnative.
Gli organi digestivi vengono
inibiti,i bronchi si rilassano per
dare la possibilità del passaggio
di una maggiore quantità d’
aria,aumenta il battito
cardiaco,il fegato libera
glucosio nel sangue e le
ghiandole surrenali secernono
gli ormoni adrenalina e
noradrenalina per una reazione
come <<combattere o
correre>>.
Il nostro organismo opera in condizioni intermedie e gran
parte degli organi riceve impulsi sia dal sistema simpatico sia
dal sistema parasimpatico tranne il fegato e la midollare
surrenale. Gli effetti contrapposti regolano in modo ottimale
l’attività di un organo. I neuroni del parasimpatico emergono
dall’encefalo e dalla regione inferiore del midollo spinale.
La maggior parte di questi neuroni produce i suoi effetti
liberando il neurotrasmettitore acetilcolina presso le sinapsi
che li collegano con gli organi bersaglio. I neuroni del sistema
simpatico emergono dalle regioni intermedie del midollo
spinale e gran parte di essi libera presso gli organi bersaglio
il neurotrasmettitore noradrenalina.
Il midollo spinale
Il midollo spinale ha due funzioni fondamentali:
• Trasporta le informazioni da e verso l’encefalo
• Formula semplici risposte, chiamate riflesso, a certi tipi di stimoli
Un riflesso è una risposta inconscia a uno specifico stimolo come il
riflesso rotuleo che coinvolge neuroni sensoriali e motori.
Gran parte dei riflessi richiede un processo d’integrazione da parte
degli interneuroni del midollo spinale come la risposta a un dolore
acuto;
Gli interneuroni del midollo spinale ricevono gli impulsi sensoriali
dai relativi neuroni, integrano il segnale e normale, tramite i neuroni
motori, inviano ai muscoli il comando di ritrarre il braccio.
Questo riflesso può essere modificato mediante messaggi provenienti dal
cervello; agendo sugli interneuroni del midollo spinale, gli impulsi
inviati dal cervello possono rafforzare o attenuare il riflesso o
annullarlo.
L’evoluzione del comportamento dei vertebrati è dovuto
ad un aumento della complessità dell’encefalo
Per quasi tutti i vertebrati i, riflessi intervengono poco nel determinare il
comportamento; infatti, i vertebrati sono soliti compiere attività più
complesse come procurarsi il cibo o sfuggire ai predatori. Un
comportamento complesso richiede tali capacità integrative; alla base
di esso si trovano le capacità di rielaborazione dell’encefalo.
L’encefalo dei vertebrati si è evoluto da tre rigonfiamenti presenti all’
estremità anteriore del midollo spinale; queste tre regioni ancestrali,
chiamate prosencefalo, mesencefalo e rombencefalo, sono presenti
durante lo sviluppo embrionale in tutti i vertebrati.
Quando il loro encefalo si è evoluto,tre tendenze hanno modificato le tre
regioni encefaliche ancestrali.
Regioni presenti nell’adulto

Regioni dell’encefalo embionale

Prosencefalo

Cervello (emisferi cerebrali; comprende la corteccia, la
sostanza bianca e i nuclei basali)
Diencefalo (talamo, ipotalamo, ipofisi, epifisi)

Mesencefalo

Rombencefalo

Mesencefalo (parte del tronco encefalico )
Ponte (parte del tronco)

Cervelletto

Midollo allungato (parte del tronco encefalico)

Mesencefalo

Rombencefalo

Emisfero
cerebrale

Diencefalo
Mesencefalo
Ponte
Cervelletto
Midollo allungato
Midollo spinale

Prosencefalo

(Embrione un mese)

Feto (tre mesi)
Quando il loro encefalo si è evoluto,tre tendenze hanno modificato
le tre regioni encefaliche ancestrali:
• La prima tendenza è stata l’aumento delle dimensioni relative
dell’encefalo;uccelli e mammiferi hanno encefali più grandi in
proporzione alle dimensioni corporee rispetto ai pesci ,anfibi e
rettili.
• La seconda tendenza nell’evoluzione dell’encefalo è stata
l’ulteriore suddivisione delle tre regioni ancestrali . Il prosencefalo,il
mesencefalo e il rombencefalo si suddividono in regioni che
assumono compiti specifici.
•La terza tendenza è stata l’aumento delle capacità di
rielaborazione del prosencefalo.
L’evoluzione del comportamento dei vertebrati più complessi è
avvenuta in contemporanea all’evoluzione del cervello,la regione
predominante del prosencefalo. Un cervello più ampio è correlato
con il comportamento più elaborato di uccelli e mammiferi.
Poiché i corpi cellulari dei nervi n si trovano nella corteccia
cerebrale, ovvero nello strato più esterno del cervello, per
determinare l’attività dell’encefalo bisogna valutare la quantità di
superficie cerebrale piuttosto che il volume complessivo.
I mammiferi hanno una corteccia cerebrale più estesa e complessa di
qualsiasi altro vertebrato, infatti, quella umana ha così tante
circonvoluzioni da rappresentare più dell’80% della massa encefalica
globale;l’uomo ha,in base alle dimensioni del corpo ,l’area superficiale
encefalica più estesa di tutti gli altri animali.
L’encefalo umano
L’encefalo è formato da una rete di neuroni e cellule di sostegno e ha una
struttura complessa.
Il midollo allungato e il ponte che fanno parte del rombencefalo
contengono tutti i neuroni sensoriali e motori che collegano il midollo
spinale al prosencefalo, infatti una delle loro funzioni più importanti è
quella di far passare le informazioni. Essi controllano la frequenza
respiratoria,il battito cardiaco e la digestione, e contribuiscono anche a
coordinare i movimenti che riguardano l’intero corpo. La terza
componente del rombencefalo,il cervelletto,è un centro operativo che
coordina i movimenti del corpo. Il cervelletto riceve sia informazioni
dai ricettori sensoriali dei muscoli sia,impulsi dal cervello circa i
cambiamenti necessari per generare i movimenti corporei. Inoltre
valuta le informazioni e rimanda al cervello l’elaborazione di un piano
per far svolgere i movimenti coordinati.
Corteccia cerebrale

Cervello
Prosencefalo

Talamo
Ipotalamo
Ipofisi

Mesencefalo
Ponte
Rombencefalo

Midollo
allungato
Cervelletto

Midollo spinale
Anche il mesencefalo manda informazioni sensoriali al cervello e
integra vari tipi di messaggio come il suono e,nei vertebrati
non mammiferi, gli stimoli visivi.
Nei mammiferi la vista è rielaborata nel prosencefalo, invece il
mesencefalo coordina i riflessi oculari.
Una specifica regione del mesencefalo regola il sonno e la veglia.
L’elaborazione neurale più attenta avviene nel prosencefalo; i
suoi tre centri di rielaborazione sono: il talamo, l’ipotalamo e
il cervello.
Il talamo contiene gran parte dei corpi cellulari dei neuroni che
mandano informazioni alla corteccia cerebrale.
Prima d’inviarli al cervello, il talamo organizza i dati in
categorie.
Esso elimina anche alcuni stimoli e ne potenzia altri cosi il
talamo esercita un centro controllo su quali informazioni
provenienti dagli organi di senso e da altre parti dell’encefalo
possano arrivare al cervello.
L’ipotalamo
L’ipotalamo è molto piccolo ma è
importante per la regolazione
dell’omeostasi, controlla l’ipofisi e la
secrezione di molti ormoni. L’ipotalamo
controlla anche la temperatura corporea, la
pressione sanguinea, la sensazione di fame
e di sete, gli stimoli sessuali e la risposta
del tipo “combattere e fuggire” inoltre ci fa
provare emozioni come la collera o il
piacere. Il centro del piacere
dell’ipotalamo potrebbe essere chiamato
anche centro dell’assuefazione, perchè
viene influenzato da alcune droghe come
la cocaina.
Un’altra regione dell’ipotalamo funziona
da orologio biologico che ricevendo
informazione visive dagli occhi mantiene
invariati i nostri bioritmi giornalieri (cicli
del sonno e della fame).
Il cervello
Il cervello, la porzione più grande
dell’encefalo, è formato dagli
emisferi cerebrali destro e
sinistro. Uno spesso gruppo di
fibre nervose, detto corpo calloso,
collega gli emisferi cerebrali
permettendo loro di elaborare le
informazione insieme. Sotto il
corpo calloso vi sono piccoli
aggregati di corpi cellulari
neuronali , i gangli basali adibiti
alla coordinazione motoria; se
danneggiati, l’individuo diventa
passivo o immobile come nel
morbo di Parkinson.
La corteccia cerebrale
La corteccia cerebrale umana è
uno strato ripiegato di sostanza
grigia contenente neuroni e
sinapsi. Il suo circuito neuronale
dà origine alle capacità umane di
logica e matematica,l’abilità
linguistica, l’immaginazione,il
talento artistico e la personalità.
La corteccia cerebrale crea le
percezioni sensoriali (la
consapevolezza di ciò che
guardiamo,ascoltiamo,tocchiamo
ecc.),unendo le informazioni
ricevute dagli occhi,dalle
orecchie,dal naso e dai rilevatori
del tatto e del gusto.
La superficie della corteccia cerebrale, sia nell’emisfero destro che in quello
sinistro,ha quattro lobi distinti in ognuno dei quali vi è un certo numero di
aree funzionali. Due di loro sono localizzate nel punto di incontro dei lobi
frontale e parietale; una, chiamata corteccia motoria,ha il compito di inviare
comandi ai muscoli scheletrici, dando risposte adeguate agli stimoli
sensoriali.
Accanto alla corteccia motoria vi è quella somatosensoriale che riceve e integra
gli impulsi che provengono dai ricettori del tatto,del dolore, della pressione e
della temperatura che si trovano in tutto il corpo. Essa inoltre ha centri che
ricevono e elaborano le informazioni sensoriali.
Ognuno di questi centri collabora con un area adiacente detta area di
associazione. La nostra corteccia cerebrale è formata dalle aree di
associazione che sono i luoghi delle attività mentali più complesse cioè dei
pensieri. Una grande area di associazione posta nel lobo frontale usa le
informazioni che provengono da altre aree del cervello per valutare
conseguenze o esprimere giudizi. Il linguaggio si origina dà collaborazioni tra
varie aree di associazione come il lobo parietale che ha aree usate per leggere
e parlare. Queste aree di associazione si trovano nell’emisfero sinistro della
corteccia cerebrale.
La scoperta di Roger Sperry
Le aree di associazione sinistra e destra
funzionano in modo diverso:
• l’emisfero sinistro ospita i centri del
linguaggio e possiede le aree di
associazione per le capacità logiche e
matematiche.
• l’emisfero destro invece possiede aree di
associazione che riguardano
l’astrazione,le percezioni spaziali, le
abilità artistiche e musicali e le emozioni.
Negli anni Sessanta, Roger Sperry fece delle
ricerche su pazienti malati di epilessia
con emisferi separati cioè divisi nel corpo
calloso che consente lo scambio di
informazioni tra gli emisferi destro e
sinistro.
Il lato destro dell’encefalo riceve gran parte
delle informazioni dagli organi di senso
posti sul lato sinistro del corpo,mentre il
lato sinistro le riceve dal lato destro.
Quindi il nostro cervello è visto come una
fusione di due parti diverse: quella destra
“intuitiva’e quella sinistra “razionale’’.
Il sistema limbico
Il sistema limbico, costituito da
numerosi centri di integrazione e
da aree neuronali interconnesse
controlla la maggior parte delle
emozioni, della memoria e
dell’apprendimento dell’uomo.
Esso include parti del talamo e
dell’ipotalamo e da porzioni di
corteccia cerebrale. Una
struttura celebrale molto
importante per l’apprendimento
e per la memoria è l’ippocampo
che interagisce con la corteccia
prefrontale, coinvolta
nell’apprendimento
complessivo, nel ragionamento e
nella determinazione della
personalità dell’individuo.

Vi sono vari tipi di memoria:
•La memoria a breve termine è di
breve durata (pochi minuti) e per
esempio ci permette di memorizzare un
numero di telefono subito dopo averlo
visto.
•La memoria a lungo termine richiede
la capacità di recuperare le informazioni
immagazzinate e di utilizzarle in nuove
situazioni.
La cortaccia prefrontale ha un ruolo
importante nel recupero della memoria
perché controlla i dati della memoria a
lungo termine e lavora con altri centri
celebrali per usarla per modificare il
comportamento.
Il ruolo del sistema limbico nelle emozioni e nella memoria emerge
quando certi odori ci riportano a precise esperienze emotive del
passato, ad esempio grazie a un determinato odore gli impulsi
passando attraverso il naso attivano l’attività dei centri della memoria
e dell’emozione del sistema limbico.qualsiasi altra memoria sensoriale
(visiva, tattile o gustativa) associata alla sensazione olfattiva deriva da
altri centri della corteccia.
Talamo
Ipotalamo

Cervello

Corteccia prefrontale

Olfatto
Bulbo olfattivo
Gusto

Ippocampo
L’elaborazione delle informazioni da parte dell’encefalocoinvolge più
centri d’integrazione.
Un cambiamento a livello di sinapsi chimiche è associato a certe forme di
apprendimento ed immagazzinamento della memoria che è chiamato
potenziamento a lungo termine e corrisponde a un aumento della
reattività di un neurone postsinaptico verso un potenziale d’azione. Il
potenziamento a lungo termine avviene quando un neurone
presinaptico sollecita una sinapsi con ripetuti potenziali d’azione.
Tale potenziamento potrebbe essere coinvolto nel deposito permanente
della memoria , in questo caso potrebbe indurre meccanismi di
trasduzione del segnale che attivano i geni dei neuroni postsinaptici,
dando avvio alla sintesi di nuove proteine.
La depressione.
Sono state scoperte due forme di depressione:
• La depressione maggiore
• Il disturbo bipolare
Le persone depresse si sentono tristi e abbattuti,non hanno energia e interesse per
qualsiasi attività; il loro peso cambia e il ritmo sonno – veglia viene alterato.
Capita a tutti di sentirsi tristi e svogliati qualche volta,ma in una persona depressa
la tristezza è molto più profonda e continuativa e impedisce di condurre una
vita normale.
La depressione maggiore colpisce il 5% della popolazione e se non viene curata i
sintomi diventano più frequenti e gravi.
Il disturbo bipolare o malattia maniaco – depressiva, colpisce 1% della
popolazione ed è evidenziato da drastici cambiamenti dello stato d’animo.
Nella fase maniacale si manifestano un’alta considerazione di sé, grande
energia, molte idee, parlantina sciolta e anche da comportamenti fuori dalla
norma e pericolosi come spese incaute e rischi eccessivi.
CAPIRE LA DEPRESSIONE
Nel linguaggio comune diciamo di “essere depressi”, quando ci capita di sentirci un po’
tristi per qualcosa:una brutta giornata di lavoro,un antipatica discussione con
qualcuno o la fine delle vacanze. La tristezza è un emozione umana ed è normale
attraversare dei momenti di sconforto in relazione ad alcuni eventi. La depressione
è una condizione psicologica che influisce negativamente sull’umore, sul pensiero,
sul comportamento e influisce spesso sulle alterazioni del sonno, dell’appetito e del
desiderio sessuale.
I depressi si sentono indifferenti a tutto e a tutti, ogni gioia di vivere scompare e tutto
appare inutile e senza senso. A volte essa si manifesta con una forte ansia e con la
sensazione che stia per accadere qualcosa di brutto oppure con irritabilità
(improvvisamente non si sopporta niente e nessuno). La persona depressa spesso
manca di energia, si sveglia al mattino già stanca e non in grado di affrontare il
mondo: gli impegni quotidiani sembrano richiedere un enorme fatica, c’è un calo
delle prestazioni scolastiche o lavorative; il depresso non trova la forza di alzarsi
dal letto,ha spesso i sensi di colpa per non riuscire ad essere come si vorrebbe, non
riesce a reagire e ha la tendenza a buttarsi giù, pessimismo e aspettative negative
nei confronti del futuro e della vita.
La depressione comporta anche dei sintomi fisici: i più comuni sono alterazioni del
ritmo sonno-veglia(si soffre di insonnia o si dorme troppo), alterazioni dell’appetito
(la fame scompare o mangiano in modo eccessivo). Cade in una profonda
disperazione,comincia a pensare alla morte come una liberazione e si convince di
essere un peso per sé e per gli altri.
La depressione ansiosa è una leggera forma depressiva che si associa
all’abbassamento dell’umore (la persona si sente apatica e irritabile),
predomina l’ansia, il pessimismo,sentimenti di incapacità,tendenza a
compiangersi e ad incolpare gli altri dei propri problemi. La difficoltà a
concentrarsi,sensazione di avere la mente vuota, stanchezza eccessiva e
incapacità di stare fermi.
La depressione maggiore e il disturbo bipolare hanno entrambi una
componente genetica.
Accanto alla tristezza,alla disistima, al disinteresse e alla scarsa capacità di
iniziativa, sono spesso presenti nel depresso sentimenti di
insicurezza,senso di indegnità, irrequietezza e ansia; quasi costanti
l’insonnia (risvegli precoci) e sono frequenti mal di testa e vertigini.
Spesso,specie nelle maggiori, si accompagna a fantasie autolesive che
possono sfociare in tentativi di suicidio.
L’angoscia dei depressi è disperata,incomprensibile e non riconducibile a
un evento esistenziale penoso; sono presenti un senso di dolore e di vuoto
interiore ineluttabile, coesistono convinzioni deliranti e autoaccusatorie,
rimorso e bisogno di espiazione. Prevalgono scontento,irritabilità,
lamentosità e pessimismo. Le forme minori di depressione sono
riconducibili a conflittualità interiori del paziente cioè a difficoltà di
adattamento a vicissitudini esistenziali.
A scatenare la depressione in alcuni casi è una sorta di declino del proprio
ruolo socio-familiare o l’età avanzata per effetto dell’isolamento e della
perdita di una figura esistenziale identificata in un ruolo,la gravidanza o il
periodo del puerperio e dell’allattamento.
Le terapie
Il trattamento della d. si basa
sulla psicoterapia, sulla
psicanalisi e su terapie
farmacologiche (che mirano a
incrementare la quantità di
neurotrasmettitori utilizzabili
dai recettori cerebrali, secondo
l’ipotesi che un deficit di queste
sostanze sia alla base della
depressione).
I farmaci antidepressivi aiutano
a diminuire i suddetti sintomi e
inibiscono il riassorbimento
della serotonina a livello di
alcune parti del cervello.
Il morbo di Alzheimer

Prescrizioni (milioni)

Questa malattia degenerativa del cervello è caratterizzata da perdita
di memoria e confusione mentale. La sua incidenza nella
popolazione varia in base all’età:10% intorno ai 65anni e aumenta
fino al 35% intorno agli 85 anni. Dunque con l’allungamento della
vita media, aumenta
140
Aumenta la
120
percentuale dei
100
malati.
80
60
40
20
0

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
Anno
La malattia si manifesta inizialmente con amnesie (perdite di memoria), di cui
si rendono conto più i familiari che il paziente stesso. Con il tempo altre
funzioni neurologiche progressivamente vengono perse, compare difficoltà
nel riconoscimento di oggetti usuali (aprassia) con impossibilità di utilizzo
adeguato degli oggetti stessi, alterazione dell'umore, alterazione della capacità
di giudizio.
La malattia non è sempre facile da individuare poiché può essere confusa con
altri tipi di patologie come la demenza senile. I neuroni muoiono e i tessuto
celebrale spesso diminuisce di volume. Una diagnosi sicura si può fare solo
dopo la morte del paziente identificando le caratteristiche placche amiloidi
ossia ammassi di terminazioni sinaptiche degenerate associate a un
frammento proteico chiamato beta-amiloide e le matasse neurofibrillari cioè
grovigli di filamenti proteici intrecciati nei corpi cellulari di neuroni. È
essenzialmente la mancata eliminazione del peptide beta-amiloide che
determina l’insorgere delle placche celebrali e la morte progressiva dei
neuroni circostanti.

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  • 2. Struttura del sistema nervoso  Il sistema nervoso è costituito da neuroni, cioè cellule nervose specializzate,che trasferiscono segnali nelle varie parti del corpo.  Un neurone è formato da un corpo cellulare contenente il nucleo e gli organuli, e da lunghi prolungamenti detti fibre nervose che trasmettono i segnali.  Ogni neurone crea reti di connessioni con le altre cellule nervose che ci permettono di svolgere ogni nostra azione (imparare, ricordare e muoverci ecc..)
  • 3. L’attività del sistema nervoso Encefalo Ganglio Midollo spinale Muscolo quadricipite SNC Muscoli flessori Nervo SNP
  • 4. Il sistema nervoso ha tre funzioni fondamentali:  L’acquisizione sensoriale: è la trasmissione di impulsi dai recettori sensoriali ai centri di elaborazione cioè l’encefalo e il midollo spinale  L’integrazione: è l’interpretazione degli impulsi sensoriali la formulazione di risposte nei centri di elaborazione  Lo stimolo motorio: è la conduzione degli impulsi da un centro di elaborazione alle cellule effettrici che provvedono alle risposte del corpo. L’informazione è trasmessa sotto forma di impulso e passa dai recettori ai centri di elaborazione e infine agli effettori attraverso i NEURONI. Acquisizione sensoriale Integrazione Recettore sensoriale Stimolo motorio Encefalo e midollo spinale Effettore Sistema nervoso periferico (SNP) Sistema nervoso centrale (SNC)
  • 5. Da cosa è costituito il sistema nervoso? Il sistema nervoso è costituito da due tipi di cellule: • NEURONI (cellule nervose) che sono specializzati nella trasmissione degli impulsi nelle varie parti del corpo • CELLULE DI SOSTEGNO che proteggono, isolano e sostengono i neuroni. Il neurone possiede un corpo cellulare contenente il nucleo e gli organuli citoplasmatici.
  • 7. Dal corpo cellulare si diramano due tipi di fibre: • Fibre del primo tipo dette DENDRITI, che trasmettono i messaggi provenienti da una cellula sensoriale o da un neurone vicino dalla loro estremità verso l’interno del neurone. • Fibre del secondo tipo a cui appartiene l’ASSONE, che conduce i messaggi verso un altro neurone o un effettore. Esso è avvolto da una densa sostanza isolante chiamata GUAINA MIELINICA, che è una catena di cellule di Schwann (cellule di sostegno), ciascuna arrotolata intorno all’assone. Gli spazi tra le cellule di Schwann sono detti NODI DI RANVIER, in cui avviene la trasmissione dei segnali. Quando un messaggio viaggia lungo un assone mielinizzato esso salta da un nodo all’altro e in tal modo l’impulso si propaga più velocemente. L’assone termina con alcune ramificazioni, ciascuna con all’estremità un rigonfiamento detto BOTTONE SINAPTICO che trasmette gli impulsi a un altro neurone o a un effettore.
  • 8. Struttura di un neurone mielinizzato
  • 9. Il sistema nervoso è diviso in: • Sistema nervoso centrale che è costituito dall’encefalo e dal midollo spinale. • Sistema nervoso periferico che è formato dai nervi che trasmettono i messaggi verso l’interno e l’esterno del sistema nervoso centrale.
  • 10. Un nervo è fascio di fibre neuronali (assoni e dendriti) avvolte nel tessuto connettivo. Il sistema nervoso periferico possiede oltre ai nervi anche i GANGLI che raggruppano i corpi cellulari dei neuroni presenti nei nervi. Vi sono tre tipi di neuroni adibiti alle tre funzioni del sistema nervoso: • i neuroni sensoriali contribuiscono all’acquisizione sensoriale trasportando le informazioni provenienti dai recettori verso il sistema nervoso centrale. • Gli interneuroni si trovano all’interno del sistema centrale e integrano i dati forniti dai neuroni sensoriali e trasmettono i segnali corrispondenti ai neuroni motori. • I neuroni motori trasmettono i segnali dal sistema centrale alle cellule effettrici che formulano una risposta.
  • 11. I diversi tipi di sistemi nervosi negli invertebrati In tutto il regno animale sono presenti diversi tipi di sistemi nervosi. • Alcuni pluricellulari eterotrofi presentano una rete nervosa ossia un sistema a reticolo di neuroni che si estende in tutto il corpo. • La maggior parte degli animali presentano una simmetria bilaterale e tra essi i vermi piatti presentano la cefalizzazione cioè la concentrazione delle strutture nervose presso l’estremità anteriore e la centralizzazione ossia la presenza di un sistema nervoso centrale separato da quello periferico. Gli altri invertebrati presentano una cefalizzazione e una centralizzazione del sistema nervoso più accentuata rispetto ai vermi piatti in quanto possiedono un sistema centrale composto da encefalo e da uno o più cordoni nervosi(assoni e dendriti) .
  • 12. Encefalo Macchia oculare Encefalo Encefalo Cordone nervoso Cordone nervoso ventrale Cordone nervoso ventrale Encefalo Assone gigante Nervi periferici Planaria (un verme piatto) Gangli dei segmenti Sanguisuga (un anellide) Gangli Insetto (un artropode) Calamaro (un mollusco)
  • 13. Il sistema nervoso dei vertebrati • Il sistema nervoso dei vertebrati mostra un alto livello di centralizzazione e cefalizzazione. Il sistema nervoso centrale dei vertebrati è costituito da un encefalo e da un midollo spinale.
  • 14. Sistema nervoso centrale (SNC) Sistema nervoso periferico (SNP) Encefalo Nervi cranici Midollo spinale Gangli Nervi spinali
  • 15. Il midollo spinale riceve le informazioni sensoriali dalla pelle o dai muscoli e invia comandi motori. L’encefalo è il principale sistema di controllo del sistema nervoso e include i centri per l’omeostasi che consentono il corretto funzionamento degli organi, i centri sensoriali che comprendono le informazioni provenienti dagli occhi,dalle orecchie,dal naso e dagli altri organi di senso. L’encefalo influisce sul funzionamento sul midollo spinale ,inviando i propri comandi motori ai muscoli volontari. Sia l’encefalo che il midollo spinale comprendono alcuni compartimenti cavi, queste cavità piene di liquido chiamate ventricoli nell’encefalo sono contigue con il canale ependimale del midollo spinale. I ventricoli e il canale ependimale contengono il liquido cerebrospinale che funziona da ammortizzatore del sistema nervoso centrale che lo rifornisce di sostanze nutritive, di ormoni e di globuli bianchi. Il sistema nervoso centrale ha due parti distinte: la sostanza bianca che è costituita da assoni e da dendriti e la sostanza grigia che è composta principalmente da corpi cellulari.
  • 16. Il potenziale di riposo L’energia potenziale del neurone serve per mandare impulsi da una parte all’altra del corpo. L’energia potenziale del neurone risiede nella differenza di carica che esiste tra : • Il citoplasma che si trova sotto la membrana ha carica negativa • Il liquido extracellulare presente fuori dalla membrana ha carica positiva. Il potenziale che si sviluppa tra queste due membrane in un in neurone a riposo è detto potenziale di riposo. Le cellule hanno un potenziale di riposo negativo poiché l’interno della cellula, rispetto all’esterno è negativo. Un neurone ha un potenziale di riposo di circa -70millivolt
  • 17. Che cosa da origine al potenziale di riposo? La membrana trattiene all’interno della cellula molecole cariche negativamente quali le proteine. Inoltre essa possiede canali e pompe in grado di permettere il passaggio di sodio (Na+) e potassio (K+). Il vantaggio della membrana a riposo risiede in un maggiore passaggio di questi elementi. Per mantenere il potenziale di riposo occorre una proteina che funge da pompa sodio potassio (Na+ - K+). L’azione combinata delle molecole cariche negativamente all’interno della cellula e della diffusione degli ioni K+ da origine a gran parte del potenziale di riposo Voltmet ro – 70 mV Membrana plasmatica Microelettrodo posto fuori dalla cellula Microelettrodo posto dentro la cellula Assone Neurone Esterno Na+ della+ cellula + Na K+ Na+ Na+ Na Na Canale del sodio Na+ Na K+ Membrana plasmatica Na + Proteina Canale del K+ potassio K+ + + Na+ Na+ Na+ Na+ Na+ Pompa Na+ - K+ K+ K+ K+ K+ K+ K+ Interno della cellula Na+ K+ K+
  • 18. Variazione del potenziale di membrana durante un impulso nervoso
  • 19. Uno stimolo è un qualsiasi fattore che da origine ad un impulso nervoso. Un impulso nervoso è generato da un cambiamento del potenziale di membrana. 1 stato di riposo:nessun flusso netto di ioni attraverso la membrana 2 I canali del sodio cominciano ad aprirsi e alcuni ioni Na+ entrano nel neurone rendendo leggermente meno negativa la membrana 3Molti canali del sodio si aprono e gli ioni Na+ entrano (i canali del potassio sono chiusi) 4 aumenta la carica positiva all’interno della membrana e la concentrazione di ioni Na+ e il potenziale raggiunge il suo massimo valore dunque i canali Na+ diventano inattivi. I canali del potassio si aprono e gli ioni K+ diffondono all’esterno della membrana.
  • 20. Il potenziale d’azione Il potenziale d’azione è un fenomeno elettrico localizzato cioè una variazione del potenziale di riposo in un determinato punto dl neurone: l’assone. Quando sull’assone si genera un potenziale d’azione ha origine l’impulso nervoso. I potenziali d’azione: • Si propagano solo in una direzione. Le variazioni elettriche si diffondono in entrambe le direzioni ma non riescono ad aprire i canali del sodio e generare un potenziale d’azione quando questi canali sono disattivati. Esso dunque si propaga in una sola direzione grazie ai cambiamenti elettrici che produce nella membrana del neurone
  • 21. •I potenziali d’azione si propagano portando le informazioni al sistema nervoso centrale •Essi rappresentano una risposta tutto-o-nulla che si verificano o in tutta la lunghezza dell’assone oppure non si verificano affatto •La frequenza di essi cambia al variare dell’intensità dello stimolo
  • 22. Assone Primo potenziale d’azione 1 1 Quando la regione azzurra dell’assone apre i suoi canali del sodio, gli ioni Na+ entrano velocemente e si genera il potenziale d’azione. 2 Quando nello stesso tratto si aprono i canali del potassio Segmento di assone Secondo potenziale d’azione 2 Terzo potenziale d’azione 3 Gli ioni K+ diffondono fuori dall’assone nello stesso tempo i canali del sodio si chiudono e si disattivano e il potenziale d’azione scompare . 3 Nel momento in cui la membrana assonica torna al suo stato di riposo non avremo più alcuna traccia del potenziale d’azione
  • 23. La sinapsi I neuroni comunicano attraverso la sinapsi. La sinapsi è la giunzione tra due neuroni o tra o tra un neurone e una cellula effettrice. Ve ne sono due tipi :la sinapsi elettrica e la sinapsi chimica
  • 24. Nella sinapsi elettrica lo stesso potenziale d’azione passa da un neurone all’altro . Nel corpo umano esse sono presenti a livello di cuore e tubo digerente dove mantengono costanti le contrazioni muscolari. Le sinapsi chimiche presentano al loro interno uno spazio sinaptico che separa il neurone presinaptico da quello postsinaptico. Questo spazio impedisce la trasmissione del potenziale d’azione da un neurone all’altro poiché deve prima essere convertito in un segnale chimico costituito da molecole chiamate neurotrasmettitori che generano il potenziale d’azione nella cellula postsinaptica.
  • 25. Trasmissione dell’impulso attraverso la sinapsi Neurone presinaptico Vescicole Assone del neurone presinaptico Terminazione sinaptica Sinapsi Neurone postsinaptico Spazio sinaptico Neurone postsinaptico Canali ionici Molecole di neurotrasmettitore Neurotrasmettitore Recettore Ioni Il neurotrasmettitore viene demolito ed eliminato
  • 26. Terminazioni sinaptiche Dendriti Inibitore Eccitatore Guaina mielinica Corpo cellulare del neurone postsinaptico Assone Terminazioni sinaptiche SEM 5500× Un neurone riceve nello stesso istante migliaia di messaggi e li ricevono anche grazie all’azione di bottoni sinaptici (le estremità assoniche degli altri neuroni) che tramite i neurotrasmettitori comunicano i messaggi all’assone, ai dendriti e al corpo cellulare della cellula postsinaptica. Un neurone emettendo diversi tipi di neurotrasmettitori può comunicare messaggi molto diversi tra loro.
  • 27. Il legame tra neurotrasmettitore e recettore può: • Aprire direttamente i canali ionici della membrana della cellula postsinaptica • Generare un meccanismo di trasduzione del segnale che fa compiere questa azione. Gli effetti dei neurotrasmettitori cambiano a seconda di quali canali di membrana aprono: • Gli eccitatori aprono i canali del sodio e possono generare potenziali d’azione nella cellula postsinaptica • Gli inibitori aprono i canali di membrana di altri ioni e fanno diminuire nella cellula postsinaptica la tendenza a generare i potenziali d’azione. A seconda delle informazioni inviate dalle altre cellule la membrana dei neuroni postsinaptici può riuscire o meno a creare un potenziale d’azione. Il neurone trasmette gli impulsi alle altre cellule a una frequenza che rappresenta una sommazione di tutte le informazioni che ha ricevuto.
  • 28. • Molte molecole svolgono il ruolo di neurotrasmettitore nelle sinapsi chimiche: – l’acetilcolina che ha un ruolo importante nell’encefalo e presso le sinapsi che collegono i neuroni motori alle cellule muscolari. Essa può avere funzione eccitatoria o inibitoria – le ammine biogene derivanti dagli amminoacidi che comprendono l’adrenalina, la noradrenalina, la serotonina e la dopamina. L’adrenalina e la noradrenalina accelerano il ritmo cardiaco in caso di tensione, la serotonina e la dopamina agiscono a livello di apprendimento, attenzione, umore e sonno. Esse sono molto importanti nel sistema nervoso centrale. – gli amminoacidi e i peptidi come l’acido aspartico, l’acido glutammico, la glicina e l’acido gamma amminobutirrico (GABA)( i primi due eccitatori gli altri due inibitori) che sono in realtà amminoacidi insieme a i peptidi come le endorfine, agiscono sul sistema nervoso centrale. – l’ossido di azoto insieme al monossido di carbonio agisce soprattutto sui processi legati alla memoria e all’apprendimento.
  • 29. Molte sostanze agiscono a livello delle sinapsi chimiche. Esse possono essere: •Stimolanti come la cocaina e le anfetamine. Lo stimolante usato più comunemente è la caffeina contenuta in tè, caffè, cioccolato. Esse determina un aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria e ci tengono svegli neutralizzando gli effetti degli impulsi inibitori sulla sinapsi del sistema nervoso centrale •Sedativi come barbiturici, tranquillanti e alcool. Essi inibiscono la trasmissione degli impulsi a livello della sinapsi.
  • 30. Il sistema nervoso periferico Sistema nervoso periferico Sistema somatico (volontario) Sistema autonomo (involontario) Sistema simpatico Sistema parasimpatico Sistema enterico
  • 31. La struttura del sistema nervoso periferico Nel sistema nervoso periferico dei vertebrati i gangli e i nervi creano un’estesa rete di comunicazione. I nervi che trasferiscono gli impulsi da o verso l’encefalo sono detti nervi cranici (come quelli che innervano gli occhi o il naso),invece i nervi che li trasportano da o verso il midollo spinale sono chiamati nervi spinali (come quelli contenuti nei muscoli o nella pelle delle gambe o delle braccia). I nervi spinali e i nervi cranici contengono sia neuroni sensoriali che trasmettono informazioni al s. nervoso centrale sia motori che mandano i messaggi al sistema centrale agli effettori(muscoli e ghiandole).
  • 32. La gerarchia funzionale del sistema periferico I neuroni sensoriali del corpo formano il sistema sensoriale in cui vi sono due gruppi di neuroni: • Uno cattura le informazioni relative all’ambiente esterno dagli organi di senso • L’altro fornisce al sistema centrale le informazioni relative al corpo stesso ( come i dati sull’acidità del sangue ottenuti dai sensori delle arterie). Vi è anche il sistema motorio al cui interno i neuroni del sistema nervoso somatico trasmettono gli impulsi ai muscoli scheletrici in risposta agli stimoli esterni. Il s. nervoso somatico è detto volontario perché molte sue azioni sono sotto il controllo della volontà, mentre i neuroni motori del s. nervoso autonomo sono involontari.
  • 33.
  • 34. Gli effetti di regolazione dei sistemi simpatico e parasimpatico Il sistema nervoso autonomo è formato da due gruppi di neuroni che hanno effetti contrapposti sulla maggior parte degli organi. Un gruppo è dato dal sistema parasimpatico che induce l’organismo a digerire il cibo e a rilassarsi per acquistare e conservare l’energia a vantaggio del corpo. Gli effetti più comuni sono: la stimolazione degli organi digestivi (le ghiandole salivari,lo stomaco e il pancreas), il rallentamento del battito cardiaco e la costruzione dei bronchi correlata con la diminuzione della frequenza respiratoria.
  • 35. Il sistema nervoso simpatico Il secondo gruppo di neuroni, appartenenti al sistema simpatico prepara il corpo a intense attività che consumano energia come: combattere,correre o disputare gare impegnative. Gli organi digestivi vengono inibiti,i bronchi si rilassano per dare la possibilità del passaggio di una maggiore quantità d’ aria,aumenta il battito cardiaco,il fegato libera glucosio nel sangue e le ghiandole surrenali secernono gli ormoni adrenalina e noradrenalina per una reazione come <<combattere o correre>>.
  • 36. Il nostro organismo opera in condizioni intermedie e gran parte degli organi riceve impulsi sia dal sistema simpatico sia dal sistema parasimpatico tranne il fegato e la midollare surrenale. Gli effetti contrapposti regolano in modo ottimale l’attività di un organo. I neuroni del parasimpatico emergono dall’encefalo e dalla regione inferiore del midollo spinale. La maggior parte di questi neuroni produce i suoi effetti liberando il neurotrasmettitore acetilcolina presso le sinapsi che li collegano con gli organi bersaglio. I neuroni del sistema simpatico emergono dalle regioni intermedie del midollo spinale e gran parte di essi libera presso gli organi bersaglio il neurotrasmettitore noradrenalina.
  • 37.
  • 38. Il midollo spinale Il midollo spinale ha due funzioni fondamentali: • Trasporta le informazioni da e verso l’encefalo • Formula semplici risposte, chiamate riflesso, a certi tipi di stimoli Un riflesso è una risposta inconscia a uno specifico stimolo come il riflesso rotuleo che coinvolge neuroni sensoriali e motori. Gran parte dei riflessi richiede un processo d’integrazione da parte degli interneuroni del midollo spinale come la risposta a un dolore acuto; Gli interneuroni del midollo spinale ricevono gli impulsi sensoriali dai relativi neuroni, integrano il segnale e normale, tramite i neuroni motori, inviano ai muscoli il comando di ritrarre il braccio. Questo riflesso può essere modificato mediante messaggi provenienti dal cervello; agendo sugli interneuroni del midollo spinale, gli impulsi inviati dal cervello possono rafforzare o attenuare il riflesso o annullarlo.
  • 39.
  • 40. L’evoluzione del comportamento dei vertebrati è dovuto ad un aumento della complessità dell’encefalo Per quasi tutti i vertebrati i, riflessi intervengono poco nel determinare il comportamento; infatti, i vertebrati sono soliti compiere attività più complesse come procurarsi il cibo o sfuggire ai predatori. Un comportamento complesso richiede tali capacità integrative; alla base di esso si trovano le capacità di rielaborazione dell’encefalo. L’encefalo dei vertebrati si è evoluto da tre rigonfiamenti presenti all’ estremità anteriore del midollo spinale; queste tre regioni ancestrali, chiamate prosencefalo, mesencefalo e rombencefalo, sono presenti durante lo sviluppo embrionale in tutti i vertebrati. Quando il loro encefalo si è evoluto,tre tendenze hanno modificato le tre regioni encefaliche ancestrali.
  • 41. Regioni presenti nell’adulto Regioni dell’encefalo embionale Prosencefalo Cervello (emisferi cerebrali; comprende la corteccia, la sostanza bianca e i nuclei basali) Diencefalo (talamo, ipotalamo, ipofisi, epifisi) Mesencefalo Rombencefalo Mesencefalo (parte del tronco encefalico ) Ponte (parte del tronco) Cervelletto Midollo allungato (parte del tronco encefalico) Mesencefalo Rombencefalo Emisfero cerebrale Diencefalo Mesencefalo Ponte Cervelletto Midollo allungato Midollo spinale Prosencefalo (Embrione un mese) Feto (tre mesi)
  • 42. Quando il loro encefalo si è evoluto,tre tendenze hanno modificato le tre regioni encefaliche ancestrali: • La prima tendenza è stata l’aumento delle dimensioni relative dell’encefalo;uccelli e mammiferi hanno encefali più grandi in proporzione alle dimensioni corporee rispetto ai pesci ,anfibi e rettili. • La seconda tendenza nell’evoluzione dell’encefalo è stata l’ulteriore suddivisione delle tre regioni ancestrali . Il prosencefalo,il mesencefalo e il rombencefalo si suddividono in regioni che assumono compiti specifici. •La terza tendenza è stata l’aumento delle capacità di rielaborazione del prosencefalo. L’evoluzione del comportamento dei vertebrati più complessi è avvenuta in contemporanea all’evoluzione del cervello,la regione predominante del prosencefalo. Un cervello più ampio è correlato con il comportamento più elaborato di uccelli e mammiferi. Poiché i corpi cellulari dei nervi n si trovano nella corteccia cerebrale, ovvero nello strato più esterno del cervello, per determinare l’attività dell’encefalo bisogna valutare la quantità di superficie cerebrale piuttosto che il volume complessivo.
  • 43. I mammiferi hanno una corteccia cerebrale più estesa e complessa di qualsiasi altro vertebrato, infatti, quella umana ha così tante circonvoluzioni da rappresentare più dell’80% della massa encefalica globale;l’uomo ha,in base alle dimensioni del corpo ,l’area superficiale encefalica più estesa di tutti gli altri animali.
  • 44. L’encefalo umano L’encefalo è formato da una rete di neuroni e cellule di sostegno e ha una struttura complessa. Il midollo allungato e il ponte che fanno parte del rombencefalo contengono tutti i neuroni sensoriali e motori che collegano il midollo spinale al prosencefalo, infatti una delle loro funzioni più importanti è quella di far passare le informazioni. Essi controllano la frequenza respiratoria,il battito cardiaco e la digestione, e contribuiscono anche a coordinare i movimenti che riguardano l’intero corpo. La terza componente del rombencefalo,il cervelletto,è un centro operativo che coordina i movimenti del corpo. Il cervelletto riceve sia informazioni dai ricettori sensoriali dei muscoli sia,impulsi dal cervello circa i cambiamenti necessari per generare i movimenti corporei. Inoltre valuta le informazioni e rimanda al cervello l’elaborazione di un piano per far svolgere i movimenti coordinati.
  • 46. Anche il mesencefalo manda informazioni sensoriali al cervello e integra vari tipi di messaggio come il suono e,nei vertebrati non mammiferi, gli stimoli visivi. Nei mammiferi la vista è rielaborata nel prosencefalo, invece il mesencefalo coordina i riflessi oculari. Una specifica regione del mesencefalo regola il sonno e la veglia. L’elaborazione neurale più attenta avviene nel prosencefalo; i suoi tre centri di rielaborazione sono: il talamo, l’ipotalamo e il cervello. Il talamo contiene gran parte dei corpi cellulari dei neuroni che mandano informazioni alla corteccia cerebrale. Prima d’inviarli al cervello, il talamo organizza i dati in categorie. Esso elimina anche alcuni stimoli e ne potenzia altri cosi il talamo esercita un centro controllo su quali informazioni provenienti dagli organi di senso e da altre parti dell’encefalo possano arrivare al cervello.
  • 47. L’ipotalamo L’ipotalamo è molto piccolo ma è importante per la regolazione dell’omeostasi, controlla l’ipofisi e la secrezione di molti ormoni. L’ipotalamo controlla anche la temperatura corporea, la pressione sanguinea, la sensazione di fame e di sete, gli stimoli sessuali e la risposta del tipo “combattere e fuggire” inoltre ci fa provare emozioni come la collera o il piacere. Il centro del piacere dell’ipotalamo potrebbe essere chiamato anche centro dell’assuefazione, perchè viene influenzato da alcune droghe come la cocaina. Un’altra regione dell’ipotalamo funziona da orologio biologico che ricevendo informazione visive dagli occhi mantiene invariati i nostri bioritmi giornalieri (cicli del sonno e della fame).
  • 48. Il cervello Il cervello, la porzione più grande dell’encefalo, è formato dagli emisferi cerebrali destro e sinistro. Uno spesso gruppo di fibre nervose, detto corpo calloso, collega gli emisferi cerebrali permettendo loro di elaborare le informazione insieme. Sotto il corpo calloso vi sono piccoli aggregati di corpi cellulari neuronali , i gangli basali adibiti alla coordinazione motoria; se danneggiati, l’individuo diventa passivo o immobile come nel morbo di Parkinson.
  • 49. La corteccia cerebrale La corteccia cerebrale umana è uno strato ripiegato di sostanza grigia contenente neuroni e sinapsi. Il suo circuito neuronale dà origine alle capacità umane di logica e matematica,l’abilità linguistica, l’immaginazione,il talento artistico e la personalità. La corteccia cerebrale crea le percezioni sensoriali (la consapevolezza di ciò che guardiamo,ascoltiamo,tocchiamo ecc.),unendo le informazioni ricevute dagli occhi,dalle orecchie,dal naso e dai rilevatori del tatto e del gusto.
  • 50. La superficie della corteccia cerebrale, sia nell’emisfero destro che in quello sinistro,ha quattro lobi distinti in ognuno dei quali vi è un certo numero di aree funzionali. Due di loro sono localizzate nel punto di incontro dei lobi frontale e parietale; una, chiamata corteccia motoria,ha il compito di inviare comandi ai muscoli scheletrici, dando risposte adeguate agli stimoli sensoriali. Accanto alla corteccia motoria vi è quella somatosensoriale che riceve e integra gli impulsi che provengono dai ricettori del tatto,del dolore, della pressione e della temperatura che si trovano in tutto il corpo. Essa inoltre ha centri che ricevono e elaborano le informazioni sensoriali. Ognuno di questi centri collabora con un area adiacente detta area di associazione. La nostra corteccia cerebrale è formata dalle aree di associazione che sono i luoghi delle attività mentali più complesse cioè dei pensieri. Una grande area di associazione posta nel lobo frontale usa le informazioni che provengono da altre aree del cervello per valutare conseguenze o esprimere giudizi. Il linguaggio si origina dà collaborazioni tra varie aree di associazione come il lobo parietale che ha aree usate per leggere e parlare. Queste aree di associazione si trovano nell’emisfero sinistro della corteccia cerebrale.
  • 51. La scoperta di Roger Sperry Le aree di associazione sinistra e destra funzionano in modo diverso: • l’emisfero sinistro ospita i centri del linguaggio e possiede le aree di associazione per le capacità logiche e matematiche. • l’emisfero destro invece possiede aree di associazione che riguardano l’astrazione,le percezioni spaziali, le abilità artistiche e musicali e le emozioni. Negli anni Sessanta, Roger Sperry fece delle ricerche su pazienti malati di epilessia con emisferi separati cioè divisi nel corpo calloso che consente lo scambio di informazioni tra gli emisferi destro e sinistro. Il lato destro dell’encefalo riceve gran parte delle informazioni dagli organi di senso posti sul lato sinistro del corpo,mentre il lato sinistro le riceve dal lato destro. Quindi il nostro cervello è visto come una fusione di due parti diverse: quella destra “intuitiva’e quella sinistra “razionale’’.
  • 52. Il sistema limbico Il sistema limbico, costituito da numerosi centri di integrazione e da aree neuronali interconnesse controlla la maggior parte delle emozioni, della memoria e dell’apprendimento dell’uomo. Esso include parti del talamo e dell’ipotalamo e da porzioni di corteccia cerebrale. Una struttura celebrale molto importante per l’apprendimento e per la memoria è l’ippocampo che interagisce con la corteccia prefrontale, coinvolta nell’apprendimento complessivo, nel ragionamento e nella determinazione della personalità dell’individuo. Vi sono vari tipi di memoria: •La memoria a breve termine è di breve durata (pochi minuti) e per esempio ci permette di memorizzare un numero di telefono subito dopo averlo visto. •La memoria a lungo termine richiede la capacità di recuperare le informazioni immagazzinate e di utilizzarle in nuove situazioni. La cortaccia prefrontale ha un ruolo importante nel recupero della memoria perché controlla i dati della memoria a lungo termine e lavora con altri centri celebrali per usarla per modificare il comportamento.
  • 53. Il ruolo del sistema limbico nelle emozioni e nella memoria emerge quando certi odori ci riportano a precise esperienze emotive del passato, ad esempio grazie a un determinato odore gli impulsi passando attraverso il naso attivano l’attività dei centri della memoria e dell’emozione del sistema limbico.qualsiasi altra memoria sensoriale (visiva, tattile o gustativa) associata alla sensazione olfattiva deriva da altri centri della corteccia. Talamo Ipotalamo Cervello Corteccia prefrontale Olfatto Bulbo olfattivo Gusto Ippocampo
  • 54. L’elaborazione delle informazioni da parte dell’encefalocoinvolge più centri d’integrazione. Un cambiamento a livello di sinapsi chimiche è associato a certe forme di apprendimento ed immagazzinamento della memoria che è chiamato potenziamento a lungo termine e corrisponde a un aumento della reattività di un neurone postsinaptico verso un potenziale d’azione. Il potenziamento a lungo termine avviene quando un neurone presinaptico sollecita una sinapsi con ripetuti potenziali d’azione. Tale potenziamento potrebbe essere coinvolto nel deposito permanente della memoria , in questo caso potrebbe indurre meccanismi di trasduzione del segnale che attivano i geni dei neuroni postsinaptici, dando avvio alla sintesi di nuove proteine.
  • 55. La depressione. Sono state scoperte due forme di depressione: • La depressione maggiore • Il disturbo bipolare Le persone depresse si sentono tristi e abbattuti,non hanno energia e interesse per qualsiasi attività; il loro peso cambia e il ritmo sonno – veglia viene alterato. Capita a tutti di sentirsi tristi e svogliati qualche volta,ma in una persona depressa la tristezza è molto più profonda e continuativa e impedisce di condurre una vita normale. La depressione maggiore colpisce il 5% della popolazione e se non viene curata i sintomi diventano più frequenti e gravi. Il disturbo bipolare o malattia maniaco – depressiva, colpisce 1% della popolazione ed è evidenziato da drastici cambiamenti dello stato d’animo. Nella fase maniacale si manifestano un’alta considerazione di sé, grande energia, molte idee, parlantina sciolta e anche da comportamenti fuori dalla norma e pericolosi come spese incaute e rischi eccessivi.
  • 56. CAPIRE LA DEPRESSIONE Nel linguaggio comune diciamo di “essere depressi”, quando ci capita di sentirci un po’ tristi per qualcosa:una brutta giornata di lavoro,un antipatica discussione con qualcuno o la fine delle vacanze. La tristezza è un emozione umana ed è normale attraversare dei momenti di sconforto in relazione ad alcuni eventi. La depressione è una condizione psicologica che influisce negativamente sull’umore, sul pensiero, sul comportamento e influisce spesso sulle alterazioni del sonno, dell’appetito e del desiderio sessuale. I depressi si sentono indifferenti a tutto e a tutti, ogni gioia di vivere scompare e tutto appare inutile e senza senso. A volte essa si manifesta con una forte ansia e con la sensazione che stia per accadere qualcosa di brutto oppure con irritabilità (improvvisamente non si sopporta niente e nessuno). La persona depressa spesso manca di energia, si sveglia al mattino già stanca e non in grado di affrontare il mondo: gli impegni quotidiani sembrano richiedere un enorme fatica, c’è un calo delle prestazioni scolastiche o lavorative; il depresso non trova la forza di alzarsi dal letto,ha spesso i sensi di colpa per non riuscire ad essere come si vorrebbe, non riesce a reagire e ha la tendenza a buttarsi giù, pessimismo e aspettative negative nei confronti del futuro e della vita. La depressione comporta anche dei sintomi fisici: i più comuni sono alterazioni del ritmo sonno-veglia(si soffre di insonnia o si dorme troppo), alterazioni dell’appetito (la fame scompare o mangiano in modo eccessivo). Cade in una profonda disperazione,comincia a pensare alla morte come una liberazione e si convince di essere un peso per sé e per gli altri.
  • 57. La depressione ansiosa è una leggera forma depressiva che si associa all’abbassamento dell’umore (la persona si sente apatica e irritabile), predomina l’ansia, il pessimismo,sentimenti di incapacità,tendenza a compiangersi e ad incolpare gli altri dei propri problemi. La difficoltà a concentrarsi,sensazione di avere la mente vuota, stanchezza eccessiva e incapacità di stare fermi. La depressione maggiore e il disturbo bipolare hanno entrambi una componente genetica. Accanto alla tristezza,alla disistima, al disinteresse e alla scarsa capacità di iniziativa, sono spesso presenti nel depresso sentimenti di insicurezza,senso di indegnità, irrequietezza e ansia; quasi costanti l’insonnia (risvegli precoci) e sono frequenti mal di testa e vertigini. Spesso,specie nelle maggiori, si accompagna a fantasie autolesive che possono sfociare in tentativi di suicidio. L’angoscia dei depressi è disperata,incomprensibile e non riconducibile a un evento esistenziale penoso; sono presenti un senso di dolore e di vuoto interiore ineluttabile, coesistono convinzioni deliranti e autoaccusatorie, rimorso e bisogno di espiazione. Prevalgono scontento,irritabilità, lamentosità e pessimismo. Le forme minori di depressione sono riconducibili a conflittualità interiori del paziente cioè a difficoltà di adattamento a vicissitudini esistenziali. A scatenare la depressione in alcuni casi è una sorta di declino del proprio ruolo socio-familiare o l’età avanzata per effetto dell’isolamento e della perdita di una figura esistenziale identificata in un ruolo,la gravidanza o il periodo del puerperio e dell’allattamento.
  • 58. Le terapie Il trattamento della d. si basa sulla psicoterapia, sulla psicanalisi e su terapie farmacologiche (che mirano a incrementare la quantità di neurotrasmettitori utilizzabili dai recettori cerebrali, secondo l’ipotesi che un deficit di queste sostanze sia alla base della depressione). I farmaci antidepressivi aiutano a diminuire i suddetti sintomi e inibiscono il riassorbimento della serotonina a livello di alcune parti del cervello.
  • 59. Il morbo di Alzheimer Prescrizioni (milioni) Questa malattia degenerativa del cervello è caratterizzata da perdita di memoria e confusione mentale. La sua incidenza nella popolazione varia in base all’età:10% intorno ai 65anni e aumenta fino al 35% intorno agli 85 anni. Dunque con l’allungamento della vita media, aumenta 140 Aumenta la 120 percentuale dei 100 malati. 80 60 40 20 0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Anno
  • 60. La malattia si manifesta inizialmente con amnesie (perdite di memoria), di cui si rendono conto più i familiari che il paziente stesso. Con il tempo altre funzioni neurologiche progressivamente vengono perse, compare difficoltà nel riconoscimento di oggetti usuali (aprassia) con impossibilità di utilizzo adeguato degli oggetti stessi, alterazione dell'umore, alterazione della capacità di giudizio. La malattia non è sempre facile da individuare poiché può essere confusa con altri tipi di patologie come la demenza senile. I neuroni muoiono e i tessuto celebrale spesso diminuisce di volume. Una diagnosi sicura si può fare solo dopo la morte del paziente identificando le caratteristiche placche amiloidi ossia ammassi di terminazioni sinaptiche degenerate associate a un frammento proteico chiamato beta-amiloide e le matasse neurofibrillari cioè grovigli di filamenti proteici intrecciati nei corpi cellulari di neuroni. È essenzialmente la mancata eliminazione del peptide beta-amiloide che determina l’insorgere delle placche celebrali e la morte progressiva dei neuroni circostanti.