1. Pensieri e parole nei
bambini: modelli teorici
a confronto
Marinella Majorano
Dipartimento di Psicologia
Università degli Studi di Parma
2. Alcune definizioni....
LINGUAGGIO
“sistema simbolico di
comunicazione;
facoltà di comunicare
simbolicamente;
capacità cognitiva che
ci permette di usare
una lingua”
COMUNICAZIONE
“fitta rete di scambi di
informazioni e di
relazioni sociali che
coinvolgono ogni
essere vivente nella
vita quotidiana”
6. Cos’è la fonetica?
• E’ la scienza che studia i suoni
prodotti e percepiti dagli esseri
umani per comunicare verbalmente
(fonetica
articolatoria, acustica, uditiva e
percettiva)
7. Cos’è il sistema
fonologico?
• E’ l’insieme dei suoni di una data
lingua
• E’ l’insieme di regole che indicano
come i suoni si combinano all’interno
di una data lingua
(distinzione, successione, posizione)
8. Cos’è la fonologia?
• Organizzazione e classificazione dei
suoni che hanno funzione distintiva
all’interno di una data lingua
• Tutti gli aspetti dello studio dei suoni
linguistici, percezione e
produzione, aspetti cognitivi e motori
(articolazione)
9. Cos’è la trascrizione
fonetica?
• E’ un’operazione che consiste nel
rappresentare per iscritto la forma
fonica di una parola, di una frase, o di
un singolo fono, utilizzando l’alfabeto
fonetico. I simboli fonetici sono
diversi dalle lettere dell’alfabeto
10. Tipi di analisi dei foni
• Analisi fonetica: descrizione delle
caratteristiche
articolatorie, acustiche, psicoacustic
he o uditive dei suoni linguistici (foni)
• Analisi fonologica: classificazione ed
organizzazione che funzionano come
unità contrastive
11. Analisi dei tratti
• I fonemi sono l’unità base dell’analisi
fonologica, ma i sistemi fonologici
sono più spesso descritti in termini di
TRATTI
• TRATTO: caratteristiche che
definiscono un particolare fono e lo
distinguono da tutti gli altri
• TRATTO DISTINTIVO: parametro
articolatorio o acustico la cui
presenza/assenza definisce il fonema
15. Teorie dello sviluppo
fonologico
• Teorie linguistiche (Jakobson, 1968)
• Teorie cognitive (Ferguson e
Farwell, 1975)
• Teoria biologica (Locke, 1983)
• Teorie connessioniste (Dell, 1988)
17. La funzione pragmatica
• Negoziazione dell’attenzione (“guarda!”)
• Espressione di emozioni (“sono felice” “mi
rendi triste”)
• Marcatura di eventi (“ecco fatto!” “a
presto”)
• Drammatizzazione nello svolgersi di un
gioco (“la mamma ti prepara la pappa”)
• Discussione, conversazione (“non sono
d’accordo”)
• Negoziazione dell’azione (“mi potresti
dire”; “potremmo andare…”)
• Chiarificazione (“perché usi quel tono?”)
Fonte: Ninio e Snow (1999)
18. ASPETTI STRUTTURALI
(COMPRENSIONE E PRODUZIONE)
Fonetico-fonologici
Lessicali
Morfo-sintattici
SISTEMA
COGNITIVO
Semantica
ASPETTI FUNZIONALI
Pragmatica
CONTESTO
CULTURA
19. Come si sviluppa il
linguaggio?
SISTEMA LINGUISTICO
(ASPETTI FORMALI)
CONTESTO
CULTURA
CONOSCENZE
(SISTEMA COGNITIVO)
20. Teorie innatiste-
modulariste “forti”
SISTEMA LINGUISTICO
(ASPETTI FORMALI)
CONTESTO
AMBIENTE
CONOSCENZE
(SISTEMA COGNITIVO)
Alcuni riferimenti: Chomsky; Fodor,
Idea di Bambino: prederminato dagli aspetti genetici e biologici
Parole-chiave: LAD, dominio-specificità, modulo
21. Teorie ambientaliste
“forti”
SISTEMA LINGUISTICO
(ASPETTI FORMALI)
CONTESTO
AMBIENTE
CONOSCENZE
(SISTEMA COGNITIVO)
Alcuni riferimenti: Skinner, comportamentisti
Idea di Bambino: vaso vuoto
Parole chiave: comportamento, ambiente
Non considerato
23. Nuove prospettive:
Le teorie emergentiste-
interazioniste
SISTEMA LINGUISTICO
(ASPETTI FORMALI)
CONTESTO
CULTURA
CONOSCENZE
(SISTEMA COGNITIVO)
Alcuni riferimenti: Hollich, Bates, Golinkoff, Karmiloff-Smith, Benelli
Idea di Bambino: esperto nell’apprendimento, partner attivo
Parole-chiave: pre-requisiti, multifattorialità, emergenza, apprendimento distribuzionale
guidato
24. Nuove prospettive:
I modelli interazionisti
sociocostruzionisti
SISTEMA LINGUISTICO
(ASPETTI FORMALI)
CONOSCENZE
(SISTEMA COGNITIVO)
Alcuni riferimenti: Vygotskij, Bruner, Ninio, Scuola di Palo Alto
Idea di Bambino: attivo, socialmente co-costruito
Parole-chiave: cultura, interazioni sociali interiorizzate, facilitatori
sociali, format, primato degli aspetti pragmatici, aspetti interpretativi, atto comunicativo
CONTESTO
CULTURA
25. • “La cultura e la ricerca del significato
all’interno della cultura, sono le vere cause
dell’agire dell’uomo. Il substrato biologico, il
cosiddetto principio universale della natura
umana non è causa dell’azione, ma al limite può
rappresentare un vincolo, una condizione”.
• (Bruner, La ricerca del significato, 1992, p. 35)
26. Tappe del primo sviluppo
linguistico
dai 6-7 mesi lallazione canonica
dai 9-10 mesi lallazione variata
Inizia la comprensione di parole
SVILUPPO PREVERBALE
PRIME PAROLE
10-12 mesi, parole come
associazione suono-significato
(proto-parole)
Intelligenza senso-motoria
(percezione e azione)
Intenzionalità comunicativa
Azioni mezzi-fini
Gesti-deittici
Attenzione congiunta
Gesti-referenziali
Sviluppo motorio, capacità di
esplorazione
Intersoggettività secondaria
Permanenza dell’oggetto
27. idem
Sillaba o sequenze
di sillabe contenenti
2 o più tipi di
consonanti
BABBLING
VARIATO
9-10 mesi
Articolazione
pienamente
temporalizzata con
movimenti rapidi di
apertura/chiusura
bocca
Sillaba (cv,vcv,vc) o
sequenze di sillabe
contenenti un solo
tipo di consonante
BABBLING
CANONICO
5-10 mesi
Movimenti lenti di
chiusura e apertura
Suoni vocalici, nuclei
risonanti, babbling
marginale
ESPANSIONE o
VOCALIZZAZIONE
3-8 mesi
Limitati movimenti
articolatori
“Cooing” vocalizzi+
suoni velari
PRIMA
ARTICOLAZIONE
1-4 mesi
Normale fonazioneSuoni quasi vocaliciFONAZIONE0-2 mesi
Stadi dello sviluppo preverbale
(Oller, 1980)
28. Stadi dello sviluppo preverbale
Altri modelli:
Stark (1979): lallazione reduplicata a 6-7 mesi
Stoel-Gammon (1989): coesistenza dello stadio
di lallazione canonica e variata
Kent (1990): no differenza tra stadio di
lallazione variata e canonica
29. Lallazione come indice predittivo
dello sviluppo linguistico
• Inizialmente Jakobson (1968) aveva ipotizzato che non
esistesse continuità tra lallazione e prime parole.
• Molti Autori invece hanno indagato gli aspetti di
continuità:
• Fry(1966): loop di feedback acustico
• Oller (1976): corrispondenza tra lallazione e prime
parole nella struttura sillabica e nella sequenza di suoni
• Vihman, Ferguson e Elbert (1986): differenze individuali
nei suoni “maggiormente esercitati” nella lallazione
• Stoel-Gammon (2002): continuità tra struttura
fonotattica di lallazione e prime parole
• McCune e Vihman (2001): numero di schemi motori
esercitati nella lallazione come indici predittivi dello
sviluppo del vocabolario
• Bortolini (2002): ruolo della lallazione come indice
predittivo
30. Ipotesi sulla relazione
lallazione-prime parole
• Teoria Motoria: Teoria motoria dello sviluppo preverbale
(Lenneberg, 1967;MacNeilage, 1979; Liberman, 1980;
Locke, 1983); la lallazione è l’output naturale di un apparato
motorio immaturo. Nello sviluppo delle prime parole i vincoli
motori sono primari seguiti dall’influenza dell’input linguistico
dell’ambiente.
• Teoria percettiva: L’Articulatory Filter Hypothesis: la
lallazione è orientata precocemente verso l’input dell’ambiente
(es. Stoel-Gammon, 1984; Vihman e Velleman, 2000). Ruolo di
altri aspetti (cognitivi, memoria di lavoro) nello sviluppo del
linguaggio insieme alle basi fonetiche e delle strategie
individuali (Macken, 1978).
31. Tappe del primo sviluppo
linguistico
• 18-20 mesi, grande aumento
della produzione
• Parole referenziali
• Utilizzo di funtori, aumento
dei verbi e aggettivi
• olofrase
ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO
PRIME COMBINAZIONI
•Forme transizionali
•Forme combinatorie vere e
proprie
• Capacità rappresentative
(funzione semiotica)
• Gioco simbolico
• Sviluppo di atti
comunicativi
•Aumento atti comunicativi
•Miglioramento attenzione
selettiva e sostenuta
•Memoria
32. Tappe dello sviluppo
linguistico
• Completamento
dell’inventario fonetico
• Miglioramento delle
strutture morfo-sintattiche
4 ANNI
6-7 ANNI
•Miglioramento degli aspetti
strutturali (regole grammaticali)
• Teoria della mente
•Capacità narrative
•Capacità conversazionali
•Atti comunicativi complessi
33. La capacità
conversazionale
• Impara ad aprire la conversazione e a stare in tema con
l’adulto
• Impara ad adattare lo stile conversazionale alla persona
• Conversa solo sul qui ed ora
DAI 24 MESI
DAI 4-5 ANNI
• Diventa più flessibile
• Conversa anche sul passato e sul futuro
Fonte: Chapman (2000)
34. La capacità narrativa
• Implica abilità complesse dal punto di
vista pragmatico e cognitivo
• Comprende script, eventi
personali, eventi di fantasia
• Prerequisiti: atti comunicativi
(discussione di eventi, mantenimento
del topic dell’interlocutore)
35. Lo sviluppo delle
capacità narrative
1) Accumulo non organizzato (storie senza
tema centrale)
2) Sequenza (descrizione con tema centrale)
3) Narrazione primitiva (contiene
inizio, tema centrale, conseguenze)
4) Catena (contiene inizio, tema
centrale, conseguenze, finale repentino)
5) Vera Narrazione (con finale come
risoluzione del problema)
Fonte: Paul et al. (1996)
36. Per concludere...
• Linguaggio come sistema complesso e
composto da sotto-componenti tra loro in
stretta relazione
• Linguaggio e pensiero come aspetti di tra
loro fortemente interrelati
• Centralità degli aspetti pragmatici
• Ruolo del contesto come facilitatore e
sostenitore dello sviluppo linguistico