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ELEMENTI DI PSICOLOGIAELEMENTI DI PSICOLOGIA
GENERALEGENERALE
ANNO ACCADEMICO 2006/2007ANNO ACCADEMICO 2006/2007
Corso di Laurea in Scienze e TecnicheCorso di Laurea in Scienze e Tecniche
Psicologiche applicate al Lavoro, allePsicologiche applicate al Lavoro, alle
Organizzazioni e al TurismoOrganizzazioni e al Turismo
NUOVO ORDINAMENTO (I anno)NUOVO ORDINAMENTO (I anno)
LA MEMORIALA MEMORIA
 Tre aspetti fondamentali connessi con laTre aspetti fondamentali connessi con la
memoria sono i processi di:memoria sono i processi di:
 codifica,codifica,
 ritenzione o immagazzinamento,ritenzione o immagazzinamento,
 recupero.recupero.
CodificaCodifica
 La codifica si riferisce al modo in cuiLa codifica si riferisce al modo in cui
l’informazione viene immagazzinata nell’informazione viene immagazzinata nel
sistema, es. forma visiva o semantica o insistema, es. forma visiva o semantica o in
una forma multidimensionale.una forma multidimensionale.
 Il codice si riferisce all’insieme di regoleIl codice si riferisce all’insieme di regole
che noi utilizziamo per trasformare leche noi utilizziamo per trasformare le
informazioni provenienti dall’ambienteinformazioni provenienti dall’ambiente
circostante in modo che possano esserecircostante in modo che possano essere
conservate nella memoria.conservate nella memoria.
RitenzioneRitenzione
 La ritenzione si riferisce a come vieneLa ritenzione si riferisce a come viene
conservata l’informazione, la strategia piùconservata l’informazione, la strategia più
comune per ritenere l’informazione ècomune per ritenere l’informazione è
quella della reiterazione o ripetizionequella della reiterazione o ripetizione
dell’informazione.dell’informazione.
RecuperoRecupero
 Il recupero si riferisce al modo in cuiIl recupero si riferisce al modo in cui
l’informazione viene estratta dal sistema.l’informazione viene estratta dal sistema.
Il recupero può avvenire attraverso:Il recupero può avvenire attraverso:
 RiconoscimentoRiconoscimento
 RievocazioneRievocazione
 La teoria dei due processiLa teoria dei due processi
RiconoscimentoRiconoscimento
 Il riconoscimento del materiale appreso èIl riconoscimento del materiale appreso è
generalmente più semplice dellageneralmente più semplice della
rievocazione, in quanto il soggetto deverievocazione, in quanto il soggetto deve
semplicemente stabilire se si tratta disemplicemente stabilire se si tratta di
materiale presentato in precedenza oppuremateriale presentato in precedenza oppure
no.no.
RievocazioneRievocazione
 La rievocazione può essere seriale, libera oLa rievocazione può essere seriale, libera o
guidata.guidata.
1.1. La rievocazione seriale è la più complessa,La rievocazione seriale è la più complessa,
perché il soggetto deve recuperare leperché il soggetto deve recuperare le
informazioni nell’ordine in cui le ha apprese;informazioni nell’ordine in cui le ha apprese;
2.2. la rievocazione libera è un po’ più semplicela rievocazione libera è un po’ più semplice
perché non vi sono vincoli al recupero.perché non vi sono vincoli al recupero.
3.3. Infine, la rievocazione guidata è la più sempliceInfine, la rievocazione guidata è la più semplice
in quanto vengono forniti dei suggerimenti.in quanto vengono forniti dei suggerimenti.
RievocazioneRievocazione
 Gli studi sulla rievocazione hanno evidenziatoGli studi sulla rievocazione hanno evidenziato
che le prime parole e le ultime parole di una listache le prime parole e le ultime parole di una lista
vengono ricordate meglio, tali effetti vengonovengono ricordate meglio, tali effetti vengono
definitidefiniti primacy e recencyprimacy e recency..
 Un altro effetto noto riguarda laUn altro effetto noto riguarda la distribuzionedistribuzione
dell’eserciziodell’esercizio, frazionare lo studio del materiale, frazionare lo studio del materiale
in più sessioni ha effetti benefici sullain più sessioni ha effetti benefici sulla
rievocazione e determina prestazioni miglioririevocazione e determina prestazioni migliori
rispetto allo studio massivo.rispetto allo studio massivo.
RiapprendimentoRiapprendimento
 Il riapprendimento si riferisce al processoIl riapprendimento si riferisce al processo
di riacquisizione di alcune informazioni,di riacquisizione di alcune informazioni,
memorizzate in precedenza, chememorizzate in precedenza, che
sembravano essere state dimenticate.sembravano essere state dimenticate.
 In genere la fase di riapprendimento è piùIn genere la fase di riapprendimento è più
breve rispetto all’apprendimentobreve rispetto all’apprendimento
originario.originario.
L’oblioL’oblio
 Prima ipotesi è quella secondo cui esso è causatoPrima ipotesi è quella secondo cui esso è causato
dal tempo,dal tempo,
 tanto più è ampio l’intervallo tra l’apprendimento e latanto più è ampio l’intervallo tra l’apprendimento e la
rievocazione, e tanto più facile sarà dimenticarsi.rievocazione, e tanto più facile sarà dimenticarsi.
 In realtà, però, non è sempre così.In realtà, però, non è sempre così.
 Accade, in situazioni particolari, di ricordarsiAccade, in situazioni particolari, di ricordarsi
perfettamente un evento anche se è accadutoperfettamente un evento anche se è accaduto
molto tempo prima, o di dimenticarsi qualcosamolto tempo prima, o di dimenticarsi qualcosa
avvenuto solo pochi istanti prima (es. durante leavvenuto solo pochi istanti prima (es. durante le
presentazioni).presentazioni).
 Diversi fattori possono influenzareDiversi fattori possono influenzare
l’oblio. Tra questi:l’oblio. Tra questi:
1.1. l’attenzione che poniamo durantel’attenzione che poniamo durante
l’apprendimento;l’apprendimento;
2.2. la codifica dell’evento;la codifica dell’evento;
3.3. cosa accade durante la ritenzione;cosa accade durante la ritenzione;
4.4. la situazione in cui si tenta il recupero.la situazione in cui si tenta il recupero.
 E’ evidente che se non si presta attenzione duranteE’ evidente che se non si presta attenzione durante
la presentazione dello stimolo, l’evento non vienela presentazione dello stimolo, l’evento non viene
memorizzato e, dunque, non può esserememorizzato e, dunque, non può essere
recuperato.recuperato.
 Una distrazione immediatamente successiva allaUna distrazione immediatamente successiva alla
presentazione dello stimolo può impedirne ilpresentazione dello stimolo può impedirne il
ricordo.ricordo.
 Invece, le distrazioni che possono verificarsiInvece, le distrazioni che possono verificarsi
durante la fase di recupero hanno un effetto solodurante la fase di recupero hanno un effetto solo
temporaneo,temporaneo,
 in contesto di maggiore tranquillità sarà possibilein contesto di maggiore tranquillità sarà possibile
recuperare le informazioni.recuperare le informazioni.
 La capacità di ricordare qualcosa può essereLa capacità di ricordare qualcosa può essere
ridotta dall’interferenza di ricordi simili cheridotta dall’interferenza di ricordi simili che
creano confusione e impediscono una buonacreano confusione e impediscono una buona
prestazione.prestazione.
 Es. Un gruppo di soggetti deve apprendere unaEs. Un gruppo di soggetti deve apprendere una
lista di parole (contenente frutti e ortaggi), illista di parole (contenente frutti e ortaggi), il
secondo gruppo un’altra lista sempre di frutti esecondo gruppo un’altra lista sempre di frutti e
ortaggi, ma diversa dalla prima, e il terzo gruppoortaggi, ma diversa dalla prima, e il terzo gruppo
deve impararle entrambe.deve impararle entrambe.
 Il terzo gruppo ha molte più difficoltà diIl terzo gruppo ha molte più difficoltà di
rievocazione dei primi due, in quanto il materialerievocazione dei primi due, in quanto il materiale
da apprendere è molto simile.da apprendere è molto simile.
 interferenza proattivainterferenza proattiva: è l’interferenza della lista: è l’interferenza della lista
A sulla rievocazione della lista B;A sulla rievocazione della lista B;
 interferenza retroattivainterferenza retroattiva: è l’interferenza della: è l’interferenza della
lista B nella rievocazione della lista A.lista B nella rievocazione della lista A.
 Se ad es. le liste fossero una di frutti e l’altra diSe ad es. le liste fossero una di frutti e l’altra di
ortaggi sarebbe più semplice.ortaggi sarebbe più semplice.
 Oblio e ricordo sono influenzati anche dalleOblio e ricordo sono influenzati anche dalle
emozioni.emozioni.
 Esiste un legame molto particolare tra emozioni eEsiste un legame molto particolare tra emozioni e
memoria.memoria.
 Spesso le esperienze più intense emotivamenteSpesso le esperienze più intense emotivamente
tendono a restare vivide nella memoria, come se sitendono a restare vivide nella memoria, come se si
fissassero in una fotografia.fissassero in una fotografia.
 Ma in condizioni particolari, può avvenireMa in condizioni particolari, può avvenire
esattamente il contrario, per cui esperienze,esattamente il contrario, per cui esperienze,
pensieri, idee dolorose o troppo pesanti dapensieri, idee dolorose o troppo pesanti da
affrontare, possono essere rimosse.affrontare, possono essere rimosse.
 Bower ha proposto una teoria basata sullaBower ha proposto una teoria basata sulla
nozione di contesto emotivo.nozione di contesto emotivo.
 Secondo Bower lo stato emotivo provato mentreSecondo Bower lo stato emotivo provato mentre
si viveva una certa esperienza può aiutare nel suosi viveva una certa esperienza può aiutare nel suo
ricordo successivo.ricordo successivo.
 Cioè, se lo stato d’animo al momento dellaCioè, se lo stato d’animo al momento della
rievocazione è simile a quello provato alrievocazione è simile a quello provato al
momento dell’immagazzinamento, il ricordo saràmomento dell’immagazzinamento, il ricordo sarà
più facile (più facile (state-dependencystate-dependency).).
 Altri autori, invece, hanno rilevato unAltri autori, invece, hanno rilevato un
altro effetto che viene definitoaltro effetto che viene definito state-state-
congruencycongruency..
 In questo caso se una persona è felice,In questo caso se una persona è felice,
tende a ricordare eventi felici, mentre se ètende a ricordare eventi felici, mentre se è
triste tende a ricordare cose tristi.triste tende a ricordare cose tristi.
 L’argomento è molto interessante, maL’argomento è molto interessante, ma
ancora molto controverso, anche se c’èancora molto controverso, anche se c’è
accordo sul cosiddettoaccordo sul cosiddetto ottimismo mnesticoottimismo mnestico..
 Cioè, sul fatto che col tempo i ricordiCioè, sul fatto che col tempo i ricordi
vengono modificati in senso positivo, sivengono modificati in senso positivo, si
eliminano o modificano gradualmente glieliminano o modificano gradualmente gli
aspetti negativi.aspetti negativi.
 Esistono delle amnesie organiche dovute a danniEsistono delle amnesie organiche dovute a danni
cerebrali. A seconda del danno possiamo averecerebrali. A seconda del danno possiamo avere
amnesie retrograde o anterograde.amnesie retrograde o anterograde.
 L’amnesia retrograda è in genere conseguenza diL’amnesia retrograda è in genere conseguenza di
un colpo alla testa. Il soggetto non ricorda nienteun colpo alla testa. Il soggetto non ricorda niente
di ciò che è avvenuto precedentementedi ciò che è avvenuto precedentemente
all’incidente. In genere è temporanea;all’incidente. In genere è temporanea;
innanzitutto, vengono recuperati i ricordi piùinnanzitutto, vengono recuperati i ricordi più
antichi poi gli altri.antichi poi gli altri.
 L’amnesia anterograda impedisce laL’amnesia anterograda impedisce la
registrazione dei ricordi successivi alregistrazione dei ricordi successivi al
trauma,trauma,
 il soggetto è in grado di apprendere nuoveil soggetto è in grado di apprendere nuove
abilità, ma non ricorda di essersi giàabilità, ma non ricorda di essersi già
cimentato in quella attività.cimentato in quella attività.
Ipotesi sulla memoria umanaIpotesi sulla memoria umana
 Le prime ipotesi sulla memoria sonoLe prime ipotesi sulla memoria sono
strettamente connesse ai processi distrettamente connesse ai processi di
apprendimento.apprendimento.
 Platone paragonava la memoria umana adPlatone paragonava la memoria umana ad
una sorta di cera sulla quale le esperienzeuna sorta di cera sulla quale le esperienze
lasciano traccia; via, via che nuovelasciano traccia; via, via che nuove
esperienze si accumulano cancellano leesperienze si accumulano cancellano le
tracce precedenti.tracce precedenti.
 Aristotele, invece, presentava una ipotesiAristotele, invece, presentava una ipotesi
più articolata che avrebbe avuto un certopiù articolata che avrebbe avuto un certo
successo nei secoli avvenire: l’ipotesisuccesso nei secoli avvenire: l’ipotesi
associazionistica.associazionistica.
 Secondo Aristotele la memoria è costituitaSecondo Aristotele la memoria è costituita
da una fitta rete di associazioni.da una fitta rete di associazioni.
 Quando due ricordi sono associati, infatti, ilQuando due ricordi sono associati, infatti, il
ricordo dell’uno facilita anche il ricordoricordo dell’uno facilita anche il ricordo
dell’altro.dell’altro.
 La tradizione associazionista si è rafforzataLa tradizione associazionista si è rafforzata
molto negli anni.molto negli anni.
 Alcuni considerano le associazioni comeAlcuni considerano le associazioni come
delle vie neurali. Questi autori ritengonodelle vie neurali. Questi autori ritengono
che se le associazioni non sono richiamateche se le associazioni non sono richiamate
tendono a dissolversi. Si tratta di unatendono a dissolversi. Si tratta di una
concezione diversa rispetto a quella diconcezione diversa rispetto a quella di
derivazione platonica, secondo cui sono lederivazione platonica, secondo cui sono le
interferenze a determinare l’oblio.interferenze a determinare l’oblio.
 Secondo questi autori le associazioni siSecondo questi autori le associazioni si
formano grazie al riverberare delle vieformano grazie al riverberare delle vie
neurali implicate.neurali implicate.
 Dopo che una associazione neurale si èDopo che una associazione neurale si è
formata, la via resta attiva per un certoformata, la via resta attiva per un certo
periodo in modo che si consolidi eperiodo in modo che si consolidi e
mantenga il ricordo.mantenga il ricordo.
Primi studi sulla memoria umanaPrimi studi sulla memoria umana
 I primi studi, propriamente psicologici,I primi studi, propriamente psicologici,
sulla memoria umana sono stati condottisulla memoria umana sono stati condotti
da Ebbinghaus alla fine dell’ottocento.da Ebbinghaus alla fine dell’ottocento.
 Ebbinghaus riteneva che per studiare inEbbinghaus riteneva che per studiare in
modo scientifico la memoria bisognassemodo scientifico la memoria bisognasse
utilizzare del materiale neutro che nonutilizzare del materiale neutro che non
avesse alcun significato per i soggettiavesse alcun significato per i soggetti
sottoposti agli esperimenti.sottoposti agli esperimenti.
 Per questo, ideò una serie di sillabe senzaPer questo, ideò una serie di sillabe senza
senso (es. DEK, MOR) che i soggettisenso (es. DEK, MOR) che i soggetti
dovevano memorizzare e sulle qualidovevano memorizzare e sulle quali
venivano testate le capacità divenivano testate le capacità di
rievocazione, riconoscimento erievocazione, riconoscimento e
riapprendimento da parte dei soggettiriapprendimento da parte dei soggetti
sperimentali.sperimentali.
 Il numero delle sillabe ricordate venivaIl numero delle sillabe ricordate veniva
considerato un indicatore delle capacitàconsiderato un indicatore delle capacità
mnestiche del soggetto.mnestiche del soggetto.
Importanza del significatoImportanza del significato
 Ebbinghaus aveva proposto un metodo in cui laEbbinghaus aveva proposto un metodo in cui la
memoria veniva valutata in una condizionememoria veniva valutata in una condizione
asettica,asettica,
 ben presto ci si rese conto che la memoriaben presto ci si rese conto che la memoria
normalmente opera in contesti più complessi enormalmente opera in contesti più complessi e
dotati di significato.dotati di significato.
 Bartlett (1932), in particolare, ha sottolineato cheBartlett (1932), in particolare, ha sottolineato che
il significato del materiale da apprendere ha unail significato del materiale da apprendere ha una
notevole influenza sulla rievocazione (e innotevole influenza sulla rievocazione (e in
generale sul recupero).generale sul recupero).
 es. La guerra degli spettri: storia breve maes. La guerra degli spettri: storia breve ma
complessa su una leggenda degli indianicomplessa su una leggenda degli indiani
d’america.d’america.
 Nell’esperimento un soggetto doveva leggere perNell’esperimento un soggetto doveva leggere per
due volte la storia e, dopo 30 minuti, provare adue volte la storia e, dopo 30 minuti, provare a
rievocarla per iscritto.rievocarla per iscritto.
 La sua versione della storia passava ad un altroLa sua versione della storia passava ad un altro
soggetto che doveva usare lo stessosoggetto che doveva usare lo stesso
procedimento, e così via.procedimento, e così via.
 Alla decima riproduzione, la storia si presentavaAlla decima riproduzione, la storia si presentava
molto semplificata e con parecchi punti dimolto semplificata e con parecchi punti di
divergenza rispetto all’originale.divergenza rispetto all’originale.
 I ragazzi occidentali, non erano in grado diI ragazzi occidentali, non erano in grado di
memorizzare alcuni particolari tipici deimemorizzare alcuni particolari tipici dei
costumi indiani e tendevano acostumi indiani e tendevano a
razionalizzarli e a modificarli secondo lerazionalizzarli e a modificarli secondo le
loro conoscenze.loro conoscenze.
 Ciò che appariva inusuale venivaCiò che appariva inusuale veniva
trasformato in qualcosa di più familiare;trasformato in qualcosa di più familiare;
secondo la terminologia di Bartlett, insecondo la terminologia di Bartlett, in
qualcosa di consono agli schemi delqualcosa di consono agli schemi del
soggetto.soggetto.
Bartlett e il concetto di schemaBartlett e il concetto di schema
 A Bartlett, si deve la concezione di schemaA Bartlett, si deve la concezione di schema
divenuta famosa in ambito cognitivo.divenuta famosa in ambito cognitivo.
 Secondo Bartlett la memoria non puòSecondo Bartlett la memoria non può
essere costituita semplicemente da tracceessere costituita semplicemente da tracce
mnestiche perché queste hanno unmnestiche perché queste hanno un
carattere di rigidità, la nostra memoria,carattere di rigidità, la nostra memoria,
invece, è flessibile.invece, è flessibile.
 Lo schema è definito come unaLo schema è definito come una
organizzazione di conoscenze che guida ilorganizzazione di conoscenze che guida il
comportamento:comportamento:
 una sorta di modello che può adattarsi alleuna sorta di modello che può adattarsi alle
circostanze ambientalicircostanze ambientali..
 L’ipotesi degli schemi di memoria spiega ilL’ipotesi degli schemi di memoria spiega il
fatto che molti dei nostri ricordi passatifatto che molti dei nostri ricordi passati
tendono a modificarsi nella direzione ditendono a modificarsi nella direzione di
schemi familiari e routinari, proprio comeschemi familiari e routinari, proprio come
hanno fatto i soggetti della guerra deglihanno fatto i soggetti della guerra degli
spettri.spettri.
Carattere ricostruttivo dellaCarattere ricostruttivo della
memoriamemoria
 Per la sua stretta connessione con ilPer la sua stretta connessione con il
significato, la memoria spesso opera insignificato, la memoria spesso opera in
maniera ricostruttiva,maniera ricostruttiva,
 abbiamo la tendenza a colmare ciò che nonabbiamo la tendenza a colmare ciò che non
ricordiamo, sulla base delle nostrericordiamo, sulla base delle nostre
conoscenze generali del mondo e dellaconoscenze generali del mondo e della
plausibilità e coerenza che possiamo dareplausibilità e coerenza che possiamo dare
ai ricordi (vedi gli script di Schank eai ricordi (vedi gli script di Schank e
Abelson).Abelson).
 Questo è un punto molto importanteQuesto è un punto molto importante
soprattutto per ciò che concerne isoprattutto per ciò che concerne i
cosiddetti testimoni oculari.cosiddetti testimoni oculari.
 A questo proposito, la Loftus (1979) haA questo proposito, la Loftus (1979) ha
effettuato uno studio molto interessante.effettuato uno studio molto interessante.
 Due gruppi di soggetti venivano sottopostiDue gruppi di soggetti venivano sottoposti
alla visione di un filmato di un incidentealla visione di un filmato di un incidente
automobilistico.automobilistico.
 Dopo la visione del filmato:Dopo la visione del filmato:
 al primo gruppo veniva chiesto “a cheal primo gruppo veniva chiesto “a che
velocità stavano andando le macchinevelocità stavano andando le macchine
quando si sonoquando si sono scontratescontrate?”?”
 al secondo gruppo “a che velocità stavanoal secondo gruppo “a che velocità stavano
andando le macchine quando si sonoandando le macchine quando si sono
urtateurtate?”?”
 Si è visto che i soggetti del primo gruppoSi è visto che i soggetti del primo gruppo
presentavano delle stime di velocità nettamentepresentavano delle stime di velocità nettamente
superiori a quelle del secondo gruppo.superiori a quelle del secondo gruppo.
 Inoltre, dopo una settimana ai due gruppi venivaInoltre, dopo una settimana ai due gruppi veniva
posta la domanda “avete visto vetri rotti?”posta la domanda “avete visto vetri rotti?”
 I soggetti che affermavano di aver visto vetriI soggetti che affermavano di aver visto vetri
rotti (sebbene nel filmato non ve ne fossero) nelrotti (sebbene nel filmato non ve ne fossero) nel
primo gruppo erano in numero doppio rispetto aprimo gruppo erano in numero doppio rispetto a
quelli del secondo gruppo.quelli del secondo gruppo.
 In varie pubblicazioni successive, la LoftusIn varie pubblicazioni successive, la Loftus
ha trovato che informazioni fuorviantiha trovato che informazioni fuorvianti
acquisite dopo l’evento, spesso vengonoacquisite dopo l’evento, spesso vengono
integrate con le informazioni originarie.integrate con le informazioni originarie.
 Inoltre, altri studi evidenziano cheInoltre, altri studi evidenziano che spessospesso::
1.1. i soggetti non sono in grado di identificare lai soggetti non sono in grado di identificare la
fonte delle informazioni fuorvianti,fonte delle informazioni fuorvianti,
 possono ritenere che tali informazioni fosseropossono ritenere che tali informazioni fossero
presenti nell’evento d’originepresenti nell’evento d’origine
1.1. non sono in grado di distinguere tra eventinon sono in grado di distinguere tra eventi
reali ed eventi solo immaginati.reali ed eventi solo immaginati.
 Secondo Loftus questo avviene soprattutto se ilSecondo Loftus questo avviene soprattutto se il
ricordo dell’evento originario è imperfetto.ricordo dell’evento originario è imperfetto.
Teorie dei magazzini di memoriaTeorie dei magazzini di memoria
 Attorno agli anni cinquanta, l’interesseAttorno agli anni cinquanta, l’interesse
per la memoria è andato crescendo nelper la memoria è andato crescendo nel
mondo accademico.mondo accademico.
 I risultati delle molte ricerche nel settoreI risultati delle molte ricerche nel settore
hanno evidenziato che la memoria nonhanno evidenziato che la memoria non
poteva essere più considerata come unpoteva essere più considerata come un
sistema unitario.sistema unitario.
 Venne fuori, invece, un modello costituitoVenne fuori, invece, un modello costituito
da più sistemi interconnessi tra loro eda più sistemi interconnessi tra loro e
ognuno caratterizzato da specificheognuno caratterizzato da specifiche
proprietà.proprietà.
 Atkinson e Shiffrin cercarono di unificareAtkinson e Shiffrin cercarono di unificare
le nuove conoscenze in un unico modellole nuove conoscenze in un unico modello
multimodale.multimodale.
 Secondo questo modello l’informazioneSecondo questo modello l’informazione
sensoriale viene conservata per un brevesensoriale viene conservata per un breve
periodo di tempo in unperiodo di tempo in un registro sensorialeregistro sensoriale,,
 viene focalizzata attraverso iviene focalizzata attraverso i processiprocessi
attentiviattentivi,,
 quindi viene parzialmente codificata e passaquindi viene parzialmente codificata e passa
nellanella MBTMBT, dove può essere mantenuta, dove può essere mantenuta
attiva e conservata attraverso il processoattiva e conservata attraverso il processo
della reiterazione.della reiterazione.
 In entrambi i sistemi di memoriaIn entrambi i sistemi di memoria
l’informazione può essere perduta perl’informazione può essere perduta per
decadimento o interferenza.decadimento o interferenza.
 Quindi, se è il caso, grazie allaQuindi, se è il caso, grazie alla
reiterazionereiterazione, viene passata nella, viene passata nella MLTMLT ee
ricodificata.ricodificata.
 Alcuni ipotizzano che nella MLT laAlcuni ipotizzano che nella MLT la
ritenzione dell’informazione siaritenzione dell’informazione sia
permanente, sebbene il processo dipermanente, sebbene il processo di
recupero non sia sempre immediato.recupero non sia sempre immediato.
Memoria sensoriale MBT MLT
Attenzione Reiterazione
Memoria sensorialeMemoria sensoriale
 Il registro oIl registro o memoria sensorialememoria sensoriale implicaimplica
l’esistenza di diversi registri deputati all’esistenza di diversi registri deputati al
processamento delle informazioni provenientiprocessamento delle informazioni provenienti
dai vari sensi.dai vari sensi.
 I primi studi sull’argomento riguardano laI primi studi sull’argomento riguardano la
cosiddettacosiddetta memoria iconicamemoria iconica scoperta da Sperling.scoperta da Sperling.
 Successivamente si è ipotizzata unaSuccessivamente si è ipotizzata una memoriamemoria
ecoicaecoica (Neisser).(Neisser).
 Entrambe farebbero parte del registroEntrambe farebbero parte del registro
sensoriale.sensoriale.
 Si tratta di sistemi di memoria ad elevataSi tratta di sistemi di memoria ad elevata
capacità e rapido decadimento.capacità e rapido decadimento.
 Tali sistemi implicano la codificaTali sistemi implicano la codifica
dell’informazione sensoriale in una formadell’informazione sensoriale in una forma
simile all’originale, l’informazione vienesimile all’originale, l’informazione viene
ritenuta per un periodo limitato di tempo.ritenuta per un periodo limitato di tempo.
 Immaginate una sorta di polaroid alImmaginate una sorta di polaroid al
contrario, per cui il sistema scatta una fotocontrario, per cui il sistema scatta una foto
che all’inizio è chiara e nitida, ma svanisceche all’inizio è chiara e nitida, ma svanisce
nel giro di pochi secondi.nel giro di pochi secondi.
 La ritenzione di tale informazione puòLa ritenzione di tale informazione può
essere disturbata dalla presentazione di unessere disturbata dalla presentazione di un
altro stimolo subito dopo e dar origine aaltro stimolo subito dopo e dar origine a
un processo diun processo di mascheramento retroattivomascheramento retroattivo..
 In un esperimento un gruppo di soggettiIn un esperimento un gruppo di soggetti
dovevano leggere delle frasi che venivanodovevano leggere delle frasi che venivano
proiettate su uno schermo per soli 100proiettate su uno schermo per soli 100
millisecondi.millisecondi.
 I soggetti, normalmente erano in grado diI soggetti, normalmente erano in grado di
effettuare il compito,effettuare il compito,
 ma se subito dopo la presentazione dellama se subito dopo la presentazione della
frase, veniva proiettata una qualchefrase, veniva proiettata una qualche
configurazione visiva (anche 1 secondo dopoconfigurazione visiva (anche 1 secondo dopo
la frase), la lettura veniva disturbata.la frase), la lettura veniva disturbata.
 Il verificarsi dell’effetto di mascheramentoIl verificarsi dell’effetto di mascheramento
conferma l’ipotesi che i soggetti continuino aconferma l’ipotesi che i soggetti continuino a
leggere anche dopo la presentazione dellaleggere anche dopo la presentazione della
frase, grazie all’immagine iconica della frasefrase, grazie all’immagine iconica della frase
stessa presente nella memoria sensoriale.stessa presente nella memoria sensoriale.
 Gli studi di Sperling sono estremamenteGli studi di Sperling sono estremamente
interessanti. Questo autore voleva capireinteressanti. Questo autore voleva capire
quanto è possibile “vedere” diquanto è possibile “vedere” di
un’immagine in pochi secondi.un’immagine in pochi secondi.
 A questo scopo presentò ad un gruppo diA questo scopo presentò ad un gruppo di
soggetti una matrice 4x3 contenente 12soggetti una matrice 4x3 contenente 12
lettere, il tempo di presentazione era di 50lettere, il tempo di presentazione era di 50
millisecondi.millisecondi.
 Inizialmente chiese ai soggetti di elencareInizialmente chiese ai soggetti di elencare
quante più lettere ricordassero.quante più lettere ricordassero.
 I soggetti riuscivano ad elencare quattro oI soggetti riuscivano ad elencare quattro o
cinque lettere, anche se sostenevano dicinque lettere, anche se sostenevano di
vederle tutte.vederle tutte.
 Sperling ipotizzò che si trattasse di unSperling ipotizzò che si trattasse di un
problema di conservazioneproblema di conservazione
dell’informazione, le lettere sfuggivano aidell’informazione, le lettere sfuggivano ai
soggetti come a chiunque sfuggirebbe unsoggetti come a chiunque sfuggirebbe un
elenco di 12 lettere.elenco di 12 lettere.
 Per questo Sperling elaborò un sistema diPer questo Sperling elaborò un sistema di
resoconto parzialeresoconto parziale..
 Chiedeva ai soggetti di rievocare la rigaChiedeva ai soggetti di rievocare la riga
superiore della matrice, quella intermedia osuperiore della matrice, quella intermedia o
quella in basso, a seconda che avessero sentitoquella in basso, a seconda che avessero sentito
un segnale acustico alto, medio o basso.un segnale acustico alto, medio o basso.
 In questo modo i soggetti riuscivano aIn questo modo i soggetti riuscivano a
rievocare 3 delle 4 lettere della riga, e ciòrievocare 3 delle 4 lettere della riga, e ciò
significa che vedevano almeno 9 lettere dellesignifica che vedevano almeno 9 lettere delle
12 presentate.12 presentate.
 La capacità di recupero dei soggetti eraLa capacità di recupero dei soggetti era
molto buona se il suono eramolto buona se il suono era
immediatamente successivoimmediatamente successivo allaalla
presentazione della matrice;presentazione della matrice;
 Diversamente, decresceva con l’aumentareDiversamente, decresceva con l’aumentare
dell’intervallo.dell’intervallo.
 Esistono diverse evidenze empiriche cheEsistono diverse evidenze empiriche che
mostrano l’esistenza anche di un registromostrano l’esistenza anche di un registro
sensoriale ecoico (uditivo).sensoriale ecoico (uditivo).
 Il funzionamento è simile a quello delIl funzionamento è simile a quello del
registro iconico. Una prova dell’esistenza diregistro iconico. Una prova dell’esistenza di
questo registro sta nel comportamento tipicoquesto registro sta nel comportamento tipico
di chi è concentrato in una qualche attività,di chi è concentrato in una qualche attività,
viene interrotto da una domanda inaspettataviene interrotto da una domanda inaspettata
e subito chiede “cosa hai detto”, mae subito chiede “cosa hai detto”, ma
immediatamente risponde alla domandaimmediatamente risponde alla domanda
postagli poco prima.postagli poco prima.
Memoria a breve termineMemoria a breve termine
 Dal registro sensoriale, l’informazione vieneDal registro sensoriale, l’informazione viene
focalizzata attraverso i processi attentivi, e, sefocalizzata attraverso i processi attentivi, e, se
non intervengono interferenze, passa nellanon intervengono interferenze, passa nella
MBTMBT..
 Si tratta di un sistema di memoria in cuiSi tratta di un sistema di memoria in cui
l’informazione viene elaborata e codificata.l’informazione viene elaborata e codificata.
 Tale sistema ha unaTale sistema ha una capacità limitatacapacità limitata, infatti, infatti
può contenere un massimo di 7 + o - 2 elementipuò contenere un massimo di 7 + o - 2 elementi
o raggruppamenti di informazioni - chunkso raggruppamenti di informazioni - chunks
(Miller, 1956).(Miller, 1956).
 Sternberg (1966) ha cercato di indagare laSternberg (1966) ha cercato di indagare la
velocità di recupero dell’informazionevelocità di recupero dell’informazione
nella MBT.nella MBT.
 Ha elaborato un compito diHa elaborato un compito di
riconoscimento nel quale ai soggettiriconoscimento nel quale ai soggetti
vengono mostrati piccoli insiemi di itemvengono mostrati piccoli insiemi di item
definiti insieme-memoria (costituitidefiniti insieme-memoria (costituiti
ciascuno da un minimo di 1 numero a unciascuno da un minimo di 1 numero a un
massimo di 6 numeri).massimo di 6 numeri).
 Subito dopo viene presentato un numero,Subito dopo viene presentato un numero,
definito item sonda, e si chiede al soggetto didefinito item sonda, e si chiede al soggetto di
dire se quell’item era compreso nell’insieme-dire se quell’item era compreso nell’insieme-
memoria oppure no.memoria oppure no.
 Sternberg ha dimostrato che ilSternberg ha dimostrato che il tempotempo
necessario a rispondere eranecessario a rispondere era proporzionale alproporzionale al
numero di items dell’insiemenumero di items dell’insieme. Tanti più. Tanti più
items erano presenti nell’insieme e tantoitems erano presenti nell’insieme e tanto
maggiore sarebbe stato il tempo dimaggiore sarebbe stato il tempo di
esplorazioneesplorazione..
 Questo si verificava sia nel caso in cui l’itemQuesto si verificava sia nel caso in cui l’item
non fosse compreso nell’insieme (come eranon fosse compreso nell’insieme (come era
da aspettarsi), sia nel caso in cui l’item fosseda aspettarsi), sia nel caso in cui l’item fosse
presente.presente.
 Questo risultato appariva strano, in quantoQuesto risultato appariva strano, in quanto
il soggetto avrebbe dovuto fermarsi unail soggetto avrebbe dovuto fermarsi una
volta individuato l’item.volta individuato l’item.
 Secondo Sternberg questo indica che ilSecondo Sternberg questo indica che il
nostro sistema effettua unnostro sistema effettua un processo diprocesso di
ricerca esaustivoricerca esaustivo..
La memoria di lavoroLa memoria di lavoro
 La teoria originale di Atkinson e ShiffrinLa teoria originale di Atkinson e Shiffrin
prevede un magazzino unico per la MBT,prevede un magazzino unico per la MBT,
 ma studi successivi effettuati dama studi successivi effettuati da
Warrington e Shallice (1972) hannoWarrington e Shallice (1972) hanno
mostrato che il magazzino a breve terminemostrato che il magazzino a breve termine
non è unitario.non è unitario.
 A questo proposito Baddeley ha proposto diA questo proposito Baddeley ha proposto di
sostituire il concetto di MBT con quello, piùsostituire il concetto di MBT con quello, più
articolato da lui proposto, diarticolato da lui proposto, di memoria dimemoria di
lavorolavoro..
 Baddeley parla della memoria di lavoroBaddeley parla della memoria di lavoro
come di un sistema gerarchico deputato alcome di un sistema gerarchico deputato al
mantenimento e all’elaborazionemantenimento e all’elaborazione
temporanea delle informazioni durantetemporanea delle informazioni durante
l’esecuzione di vari compiti cognitivi.l’esecuzione di vari compiti cognitivi.
 L’autore ha ipotizzato tre componenti delL’autore ha ipotizzato tre componenti del
sistema.sistema.
1.1. Una componente articolatorio-fonologicaUna componente articolatorio-fonologica
((circuito articolatorio-fonologicocircuito articolatorio-fonologico),),
2.2. Una componente visuo-spaziale (Una componente visuo-spaziale (taccuinotaccuino
visuo-spazialevisuo-spaziale),),
3.3. UnUn esecutore centraleesecutore centrale..
 LaLa componente articolatoricomponente articolatorio-fonologicao-fonologica èè
deputata al mantenimento edeputata al mantenimento e
all’elaborazione di informazioni verbali.all’elaborazione di informazioni verbali.
 E’ importante nei compiti di comprensioneE’ importante nei compiti di comprensione
linguistica e nel fare i calcoli a mente.linguistica e nel fare i calcoli a mente.
 Baddeley ha distinto tra un magazzinoBaddeley ha distinto tra un magazzino
fonologico passivo, connesso con lafonologico passivo, connesso con la
percezione del linguaggio, e un processopercezione del linguaggio, e un processo
articolatorio, connesso con la produzionearticolatorio, connesso con la produzione
del linguaggio.del linguaggio.
Distinzione traDistinzione tra
processo articolatorioprocesso articolatorio
e magazzinoe magazzino
fonologicofonologico
 Baddeley et al. (1975):Baddeley et al. (1975):
 Ad un gruppo di soggetti viene presentata unaAd un gruppo di soggetti viene presentata una
breve lista di parole alla quale segue unbreve lista di parole alla quale segue un
compito di rievocazione seriale immediata.compito di rievocazione seriale immediata.
 Si ipotizza che il circuito articolatorio siaSi ipotizza che il circuito articolatorio sia
implicato nel processo di reiterazione,implicato nel processo di reiterazione,
necessario per eseguire correttamente ilnecessario per eseguire correttamente il
compito.compito.
 Presentazione delle parole in modalità visiva:Presentazione delle parole in modalità visiva:
1.1. Le parole corte vengono ricordate meglioLe parole corte vengono ricordate meglio
(effetto della lunghezza delle parole).(effetto della lunghezza delle parole).
2.2. I soggetti ricordano un numero di paroleI soggetti ricordano un numero di parole
(corte o lunghe) pari a quelle che riescono a(corte o lunghe) pari a quelle che riescono a
leggere a voce alta in 2 secondi.leggere a voce alta in 2 secondi.
 Da ciò si deduce che il circuitoDa ciò si deduce che il circuito
articolatorio mantiene l’informazionearticolatorio mantiene l’informazione
verbale attiva per circa 2 secondi (e in 2verbale attiva per circa 2 secondi (e in 2
secondi si riesce a leggere un numerosecondi si riesce a leggere un numero
maggiore di parole corte rispetto allemaggiore di parole corte rispetto alle
parole lunghe!).parole lunghe!).
 Ulteriori scoperte legate all’effetto dellaUlteriori scoperte legate all’effetto della
lunghezza hanno consentito di arrivarelunghezza hanno consentito di arrivare
alla distinzione tra processo articolatorioalla distinzione tra processo articolatorio
e magazzino fonologico.e magazzino fonologico.
1.1. Presentazione visivaPresentazione visiva
++
2.2. Compito di soppressione articolatoriaCompito di soppressione articolatoria
(ripetere i numeri da 1 a 8)(ripetere i numeri da 1 a 8)
 In ipotesi, il compito di soppressioneIn ipotesi, il compito di soppressione
articolatoria avrebbe dovuto esaurire laarticolatoria avrebbe dovuto esaurire la
capacità del circuito articolatorio.capacità del circuito articolatorio.
 I risultati confermano l’ipotesi: leI risultati confermano l’ipotesi: le
prestazioni dei soggetti peggiorano eprestazioni dei soggetti peggiorano e
scompare l’effetto della lunghezza dellescompare l’effetto della lunghezza delle
parole.parole.
1.1. Presentazione uditivaPresentazione uditiva
++
2.2. Compito di soppressione articolatoriaCompito di soppressione articolatoria
(ripetere i numeri da 1 a 8)(ripetere i numeri da 1 a 8)
 In questo caso l’effetto della lunghezzaIn questo caso l’effetto della lunghezza
delle parole permane.delle parole permane.
 A seguito di tale risultato Baddeley haA seguito di tale risultato Baddeley ha
ipotizzato la distinzione tra processoipotizzato la distinzione tra processo
articolatorio e magazzino fonologico.articolatorio e magazzino fonologico.
 Le informazioni verbali ascoltate possonoLe informazioni verbali ascoltate possono
entrare direttamente nel magazzino fonologico.entrare direttamente nel magazzino fonologico.
 Le informazioni visive, invece, devono primaLe informazioni visive, invece, devono prima
essere elaborate attraverso il processoessere elaborate attraverso il processo
articolatorio.articolatorio.
 Il compito di soppressione articolatoriaIl compito di soppressione articolatoria
interferisce solo con il circuito articolatorio einterferisce solo con il circuito articolatorio e
non con il magazzino fonologico.non con il magazzino fonologico.
 LaLa componente visuo-spazialecomponente visuo-spaziale è deputata alè deputata al
mantenimento e all’elaborazionemantenimento e all’elaborazione
dell’informazione visiva e spaziale. E’dell’informazione visiva e spaziale. E’
importante nella lettura, nella formazione diimportante nella lettura, nella formazione di
immagini mentali e nella pianificazioneimmagini mentali e nella pianificazione
motoria.motoria.
 L’esecutore centraleL’esecutore centrale è una sorta diè una sorta di
controllore che pianifica le operazioni dacontrollore che pianifica le operazioni da
svolgere e monitora quelle svolte. E’ unasvolgere e monitora quelle svolte. E’ una
sorta disorta di sistema attentivosistema attentivo che coordina i dueche coordina i due
sottosistemi (articolatorio e visuo-spaziale).sottosistemi (articolatorio e visuo-spaziale).
Memoria a lungo termineMemoria a lungo termine
 Dalla MBT l’informazione passa nella memoria
a lungo termine e qui può essere immagazzinata.
 La memoria a lungo termine, secondo molti, può
ritenere un numero molto elevato di
informazioni, ma i processi di recupero di tali
informazioni non sono sempre semplici e
immediati (oblio dipendente dalla traccia, oblio
dipendente dal segnale).
Modelli basati sui livelli dellaModelli basati sui livelli della
elaborazioneelaborazione
 Secondo Craik e Lockhart (1972) lo studioSecondo Craik e Lockhart (1972) lo studio
della memoria è più proficuo se ci si focalizzadella memoria è più proficuo se ci si focalizza
sui processi mnestici, cioè sui meccanismi chesui processi mnestici, cioè sui meccanismi che
permettono di ricordare le informazioni,permettono di ricordare le informazioni,
 è noto che la memorizzazione di elementi traè noto che la memorizzazione di elementi tra
loro slegati (es. elenco di numeri) è piùloro slegati (es. elenco di numeri) è più
difficile della memorizzazione di elementidifficile della memorizzazione di elementi
posti in relazione reciproca tra loro (es. unaposti in relazione reciproca tra loro (es. una
frase).frase).
 Gli autori parlano di unaGli autori parlano di una codifica, ocodifica, o
elaborazione, superficialeelaborazione, superficiale delle informazionidelle informazioni
(basata sulle caratteristiche fisiche dello(basata sulle caratteristiche fisiche dello
stimolo) e di unastimolo) e di una codifica, o elaborazione,codifica, o elaborazione,
profondaprofonda (basata sul significato).(basata sul significato).
 Tanto più è profonda la codifica tantoTanto più è profonda la codifica tanto
migliore sarà il ricordo.migliore sarà il ricordo.
 I processi attentivi e percettivi, operanti alI processi attentivi e percettivi, operanti al
momento dell’apprendimento, hanno unmomento dell’apprendimento, hanno un
ruolo fondamentale nel determinare il tipo diruolo fondamentale nel determinare il tipo di
informazione che verrà memorizzatainformazione che verrà memorizzata..
 Craik e Lockhart, distinguono tra unaCraik e Lockhart, distinguono tra una
reiterazione di mantenimentoreiterazione di mantenimento (es. ripetere(es. ripetere
le cifre di un numero di telefono chele cifre di un numero di telefono che
vogliamo memorizzare) e unavogliamo memorizzare) e una reiterazionereiterazione
elaborativaelaborativa o integrativa (es. associare io integrativa (es. associare i
numeri da memorizzare a qualche eventonumeri da memorizzare a qualche evento
dotato di significato);dotato di significato);
 371929: 37 temperatura corporea, 1929371929: 37 temperatura corporea, 1929
crollo della borsa di Wall Street).crollo della borsa di Wall Street).
 Il primo tipo di reiterazione prevede unaIl primo tipo di reiterazione prevede una
codifica superficiale e in genere hacodifica superficiale e in genere ha
efficacia limitata, nel senso che mantieneefficacia limitata, nel senso che mantiene
l’informazione in memoria per il tempol’informazione in memoria per il tempo
necessario a raggiungere il telefono.necessario a raggiungere il telefono.
 Mentre il secondo tipo di reiterazioneMentre il secondo tipo di reiterazione
prevede una codifica profonda, legata aprevede una codifica profonda, legata a
dei significati che dovrebbe portare ad unadei significati che dovrebbe portare ad una
memorizzazione a lungo termine.memorizzazione a lungo termine.
 Craik e Tulving hanno dimostratoCraik e Tulving hanno dimostrato
l’importanza della profondità dellal’importanza della profondità della
codifica sulle capacità di riconoscimento.codifica sulle capacità di riconoscimento.
 Ai soggetti venivano presentate delleAi soggetti venivano presentate delle
parole accompagnate da una domanda.parole accompagnate da una domanda.
 La domanda poteva essere:La domanda poteva essere:
1.1. ““la parola è scritta maiuscola”, e richiederela parola è scritta maiuscola”, e richiedere
una semplice analisi superficiale delleuna semplice analisi superficiale delle
caratteristiche fisiche dello stimolo;caratteristiche fisiche dello stimolo;
2.2. o del tipo “la parola fa rima con..”, cheo del tipo “la parola fa rima con..”, che
richiedeva una analisi fonetica piùrichiedeva una analisi fonetica più
articolata;articolata;
3.3. o, infine, “la parola può completare lao, infine, “la parola può completare la
frase…”, che richiedeva una codifica piùfrase…”, che richiedeva una codifica più
profonda basata sul significato del termine.profonda basata sul significato del termine.
 Sottoposti poi ad un inaspettato compito diSottoposti poi ad un inaspettato compito di
riconoscimento i soggetti erano in grado diriconoscimento i soggetti erano in grado di
riconoscere più facilmente le parole per lericonoscere più facilmente le parole per le
quali avevano effettuato una codifica piùquali avevano effettuato una codifica più
profonda (basata sul significato).profonda (basata sul significato).
Critiche alla teoria della profonditàCritiche alla teoria della profondità
dell’elaborazionedell’elaborazione
 La critica principale riguarda laLa critica principale riguarda la
mancanza di una misura oggettiva dimancanza di una misura oggettiva di
profondità della elaborazione;profondità della elaborazione; per cui siper cui si
può incorrere nell’errore di giudicare lapuò incorrere nell’errore di giudicare la
profondità della codifica sulla base deiprofondità della codifica sulla base dei
risultati ottenuti dai soggetti ai test dirisultati ottenuti dai soggetti ai test di
memoria, durante gli esperimenti.memoria, durante gli esperimenti.
 In linea teorica, un compito semanticoIn linea teorica, un compito semantico
dovrebbe sempre portare ad unadovrebbe sempre portare ad una
memorizzazione più duratura, rispetto ad unmemorizzazione più duratura, rispetto ad un
compito ad esempio di tipo fonetico (basatocompito ad esempio di tipo fonetico (basato
sulle rime).sulle rime).
 Morris e collaboratori (1977) hanno mostratoMorris e collaboratori (1977) hanno mostrato
che non è sempre così.che non è sempre così.
EsperimentoEsperimento
 1.1. Fase di apprendimento implicitoFase di apprendimento implicito::
due gruppi sperimentali:due gruppi sperimentali:
 Gruppo a: compito profondo - semanticoGruppo a: compito profondo - semantico
(rispondere a domande basate sul significato(rispondere a domande basate sul significato
di parole contenute in una lista).di parole contenute in una lista).
 Gruppo b: compito più superficiale - basatoGruppo b: compito più superficiale - basato
sulle rime (rispondere a domande relativesulle rime (rispondere a domande relative
alle rime di parole contenute in una lista)alle rime di parole contenute in una lista)
 2.2. Fase di recupero attraverso ilFase di recupero attraverso il
riconoscimentoriconoscimento
Due compiti di riconoscimento:Due compiti di riconoscimento:
 Compito a = Test standard diCompito a = Test standard di
riconoscimento:riconoscimento:
viene presentata una lista di parole compostaviene presentata una lista di parole composta
da items presenti e non nella lista della faseda items presenti e non nella lista della fase
di apprendimento; il compito consiste neldi apprendimento; il compito consiste nel
dire quali parole erano presenti nella listadire quali parole erano presenti nella lista
della fase 1.della fase 1.
 Compito b = Test di riconoscimento basatoCompito b = Test di riconoscimento basato
sulle rime:sulle rime:
 viene presentata una lista di paroleviene presentata una lista di parole
composta da items presenti e non nellacomposta da items presenti e non nella
lista della fase di apprendimento; illista della fase di apprendimento; il
compito consiste nell’indicare le parole checompito consiste nell’indicare le parole che
fanno rima con quelle presentate nella fasefanno rima con quelle presentate nella fase
di apprendimento implicito.di apprendimento implicito.
 I risultati dell’esperimento mostrano cheI risultati dell’esperimento mostrano che
la capacità di recupero delle informazionila capacità di recupero delle informazioni
è migliore nel caso in cui esiste congruenzaè migliore nel caso in cui esiste congruenza
tra il compito della fase 1 (apprendimentotra il compito della fase 1 (apprendimento
implicito) e il compito della fase 2implicito) e il compito della fase 2
(recupero), e non dipende, dunque, in(recupero), e non dipende, dunque, in
senso stretto dalla profondità dellasenso stretto dalla profondità della
elaborazione iniziale.elaborazione iniziale.
I sistemi di memoria aI sistemi di memoria a
lungo terminelungo termine
 Alcuni ritengono che vi siano diversi sistemiAlcuni ritengono che vi siano diversi sistemi
di memoria a lungo termine.di memoria a lungo termine.
 In particolare Tulving distingue tra:In particolare Tulving distingue tra:
1.1. memoria episodicamemoria episodica
2.2. memoria semanticamemoria semantica
 le memorie episodica e semanticale memorie episodica e semantica
costituiscono quella che alcuni chiamanocostituiscono quella che alcuni chiamano
memoria dichiarativamemoria dichiarativa (es. Cohen e Squire,(es. Cohen e Squire,
1980).1980).
Successivamente viene aggiunto il sistema della:Successivamente viene aggiunto il sistema della:
3.3. memoria proceduralememoria procedurale
 Tulving ritiene che i tre sistemi sianoTulving ritiene che i tre sistemi siano
implicati nell’elaborazione di differenti tipiimplicati nell’elaborazione di differenti tipi
di informazioni e che, comunque, siano indi informazioni e che, comunque, siano in
qualche modo connessi gli uni agli altri.qualche modo connessi gli uni agli altri.
 LaLa memoria episodicamemoria episodica si riferiscesi riferisce
all’immagazzinamento e recupero diall’immagazzinamento e recupero di
eventi eeventi e episodi esperiti personalmenteepisodi esperiti personalmente cheche
possono essere datati temporalmente epossono essere datati temporalmente e
localizzati spazialmentelocalizzati spazialmente..
 LaLa memoria semanticamemoria semantica si riferiscesi riferisce
all’immagazzinamento e utilizzo di conoscenze cheall’immagazzinamento e utilizzo di conoscenze che
riguardano le parole, i concetti e le loro proprietà eriguardano le parole, i concetti e le loro proprietà e
relazioni reciproche.relazioni reciproche.
 RiguardaRiguarda conoscenze di carattere generale nonconoscenze di carattere generale non
associate a esperienze personaliassociate a esperienze personali,,
 è una sorta diè una sorta di memoria enciclopedicamemoria enciclopedica (es. Parigi(es. Parigi
capitale della Francia), indipendente dal momentocapitale della Francia), indipendente dal momento
e dallo spazio in cui è stata appresa l’informazione.e dallo spazio in cui è stata appresa l’informazione.
 La rete semantica gerarchica di Collins e QuillianLa rete semantica gerarchica di Collins e Quillian
(1969) e la teoria della propagazione(1969) e la teoria della propagazione
dell’attivazione.dell’attivazione.
Collins e QuillianCollins e Quillian
 La memoria semantica è organizzata secondoLa memoria semantica è organizzata secondo
dei nodi associativi di natura gerarchica (es.dei nodi associativi di natura gerarchica (es.
animale, uccello, canarino).animale, uccello, canarino).
 Ad ogni nodo sono associate caratteristicheAd ogni nodo sono associate caratteristiche
specifiche. I nodi più in alto nella gerarchiaspecifiche. I nodi più in alto nella gerarchia
presentano caratteristiche più generali (che perpresentano caratteristiche più generali (che per
economicità non vengono ripetute nei nodieconomicità non vengono ripetute nei nodi
inferiori).inferiori).
 LaLa memoria proceduralememoria procedurale è il sistema che soggiaceè il sistema che soggiace
alle esecuzioni che richiedono destrezza, riguardaalle esecuzioni che richiedono destrezza, riguarda
ilil saper faresaper fare (es. andare in bicicletta).(es. andare in bicicletta).
 E’ qualcosa che si apprende in genere lentamenteE’ qualcosa che si apprende in genere lentamente
e con l’esercizio.e con l’esercizio.
 All’interno della conoscenza proceduraleAll’interno della conoscenza procedurale
collochiamo anche gli script, o copioni. Si trattacollochiamo anche gli script, o copioni. Si tratta
di un insieme di conoscenze relative a circostanzedi un insieme di conoscenze relative a circostanze
particolari es. andare al ristorante.particolari es. andare al ristorante.
 Secondo Tulving a ciascuno dei tre sistemi diSecondo Tulving a ciascuno dei tre sistemi di
memoria è associata una diversa forma dimemoria è associata una diversa forma di
coscienza.coscienza.
 IlIl sistema procedurale è anoeticosistema procedurale è anoetico, cioè privo, cioè privo
di consapevolezza (vi è consapevolezza solodi consapevolezza (vi è consapevolezza solo
del qui e ora).del qui e ora).
 LaLa memoria semantica è noeticamemoria semantica è noetica, prevede, prevede
cioè un certo grado di consapevolezza.cioè un certo grado di consapevolezza.
 LaLa memoria episodica è autonoeticamemoria episodica è autonoetica, in, in
quanto implica la consapevolezza di sé.quanto implica la consapevolezza di sé.
 Più in generale alcuni autori parlano diPiù in generale alcuni autori parlano di
memoria esplicitamemoria esplicita ee memoria implicitamemoria implicita
 La memoria procedurale può essereLa memoria procedurale può essere
considerata una forma di memoriaconsiderata una forma di memoria
tacita o implicita,tacita o implicita,
 mentre la memoria semantica e quellamentre la memoria semantica e quella
episodica costituiscono la memoriaepisodica costituiscono la memoria
esplicita.esplicita.
 LaLa memoria implicitamemoria implicita ha luogo quandoha luogo quando
l’informazione che è stata codificata nell’informazione che è stata codificata nel
contesto di un particolare episodio, vienecontesto di un particolare episodio, viene
in seguito espressa o utilizzata senza che ciin seguito espressa o utilizzata senza che ci
sia un ricordo cosciente o deliberatosia un ricordo cosciente o deliberato
dell’evento (Schacter).dell’evento (Schacter).
 Secondo Schacter i pazienti con amnesiaSecondo Schacter i pazienti con amnesia
anterograda potrebbero presentare un dannoanterograda potrebbero presentare un danno
a livello di memoria esplicita, mentre laa livello di memoria esplicita, mentre la
memoria implicita risulta intattamemoria implicita risulta intatta..
 Questa conclusione è in linea con moltiQuesta conclusione è in linea con molti
risultati empirici, ma va ancora chiarita arisultati empirici, ma va ancora chiarita a
livello teorico la connessione tra i vari sistemilivello teorico la connessione tra i vari sistemi
di memoria.di memoria.
La specificità della codifica e iLa specificità della codifica e i
sistemi di memoriasistemi di memoria
 Tenuto conto della distinzione traTenuto conto della distinzione tra
memoria implicita ed esplicita, alcunimemoria implicita ed esplicita, alcuni
autori ritengono che la differenziazione inautori ritengono che la differenziazione in
memoria episodica e memoria semanticamemoria episodica e memoria semantica
sia superflua.sia superflua.
 Tulving, attraverso l’introduzione delTulving, attraverso l’introduzione del
concetto di specificità della codifica,concetto di specificità della codifica,
mostra che i due sistemi di memoria sonomostra che i due sistemi di memoria sono
relativamente indipendenti.relativamente indipendenti.
 Tulving ha introdotto il concetto diTulving ha introdotto il concetto di
specificità della codificaspecificità della codifica che regola lache regola la
memoria episodica,memoria episodica,
 sulla base di questo principio solo ciò che èsulla base di questo principio solo ciò che è
stato immagazzinato può esserestato immagazzinato può essere
recuperato,recuperato,
 e il modo in cui può essere recuperatoe il modo in cui può essere recuperato
dipende da come è stato immagazzinato.dipende da come è stato immagazzinato.
 Si ipotizza che debba esistere compatibilità tra laSi ipotizza che debba esistere compatibilità tra la
traccia mnestica (il ricordo depositato intraccia mnestica (il ricordo depositato in
memoria) e l’informazione ambientale presentememoria) e l’informazione ambientale presente
al momento del recupero.al momento del recupero.
 Per compatibilità si intende una sorta diPer compatibilità si intende una sorta di
collegamento. Esempio:collegamento. Esempio:
 una relazione associativa;una relazione associativa;
 caratteristiche di superficie simili;caratteristiche di superficie simili;
 una sovrapposizione tra le informazioni;una sovrapposizione tra le informazioni;
 Tulving ha ipotizzato che i fattori contestualiTulving ha ipotizzato che i fattori contestuali
(esterni ed interni al soggetto) siano(esterni ed interni al soggetto) siano
importanti per la memoria.importanti per la memoria.
 Ciò che viene immagazzinato nella memoriaCiò che viene immagazzinato nella memoria
rappresenta una sorta di combinazione tra lorappresenta una sorta di combinazione tra lo
stesso materiale da ricordare e il contesto instesso materiale da ricordare e il contesto in
cui il materiale viene appreso.cui il materiale viene appreso.
 Di conseguenza la somiglianza traDi conseguenza la somiglianza tra
l’informazione presente in memoria el’informazione presente in memoria e
l’informazione contestuale presente all’informazione contestuale presente al
momento del recupero favorisce il ricordo.momento del recupero favorisce il ricordo.
 I suggerimenti (cues) più efficaci per ilI suggerimenti (cues) più efficaci per il
recupero di informazioni apprese inrecupero di informazioni apprese in
precedenza, sono gli stimoli e le ideeprecedenza, sono gli stimoli e le idee
prevalenti nella mente di una persona alprevalenti nella mente di una persona al
momento della codifica originale (ilmomento della codifica originale (il
fenomeno dello state dependency).fenomeno dello state dependency).
 In un esperimento ormai classico TulvingIn un esperimento ormai classico Tulving
faceva memorizzare ad un gruppo di soggettifaceva memorizzare ad un gruppo di soggetti
24 copie di parole.24 copie di parole.
 All’interno della coppia la prima parola eraAll’interno della coppia la prima parola era
scritta minuscola e la seconda maiuscola,scritta minuscola e la seconda maiuscola,
 all’interno della coppia la seconda parolaall’interno della coppia la seconda parola
costituiva la parola critica (da rievocarecostituiva la parola critica (da rievocare
successivamente), mentre la prima costituivasuccessivamente), mentre la prima costituiva
un suggerimento debole (non associatoun suggerimento debole (non associato
semanticamente) per il recupero dellasemanticamente) per il recupero della
seconda.seconda.
 In seguito ai soggetti venivano presentateIn seguito ai soggetti venivano presentate
12 parole fortemente associate12 parole fortemente associate
(semanticamente) alle parole critiche e gli(semanticamente) alle parole critiche e gli
si chiedeva di rievocare le parole critiche,si chiedeva di rievocare le parole critiche,
 ma le prestazioni dei soggetti risultavanoma le prestazioni dei soggetti risultavano
scarse (2-4 parole su 12).scarse (2-4 parole su 12).
 Quando ai soggetti venivano presentati tutti iQuando ai soggetti venivano presentati tutti i
24 suggerimenti deboli le prestazioni invece24 suggerimenti deboli le prestazioni invece
aumentavano notevolmente (15 parole suaumentavano notevolmente (15 parole su
24).24).
 Le informazioni contenute nella memoriaLe informazioni contenute nella memoria
semantica (suggerimenti forti), dunque, nonsemantica (suggerimenti forti), dunque, non
aiutano il soggetto a recuperare informazioniaiutano il soggetto a recuperare informazioni
che ha appreso attraverso la memoriache ha appreso attraverso la memoria
episodica (liste apprese per l’esperimento),episodica (liste apprese per l’esperimento),
 ciò indicherebbe che i due sistemi sonociò indicherebbe che i due sistemi sono
“relativamente” separati, anche se non tutti i“relativamente” separati, anche se non tutti i
ricercatori concordano su questo punto.ricercatori concordano su questo punto.

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Memoria

  • 1. ELEMENTI DI PSICOLOGIAELEMENTI DI PSICOLOGIA GENERALEGENERALE ANNO ACCADEMICO 2006/2007ANNO ACCADEMICO 2006/2007 Corso di Laurea in Scienze e TecnicheCorso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche applicate al Lavoro, allePsicologiche applicate al Lavoro, alle Organizzazioni e al TurismoOrganizzazioni e al Turismo NUOVO ORDINAMENTO (I anno)NUOVO ORDINAMENTO (I anno) LA MEMORIALA MEMORIA
  • 2.  Tre aspetti fondamentali connessi con laTre aspetti fondamentali connessi con la memoria sono i processi di:memoria sono i processi di:  codifica,codifica,  ritenzione o immagazzinamento,ritenzione o immagazzinamento,  recupero.recupero.
  • 3. CodificaCodifica  La codifica si riferisce al modo in cuiLa codifica si riferisce al modo in cui l’informazione viene immagazzinata nell’informazione viene immagazzinata nel sistema, es. forma visiva o semantica o insistema, es. forma visiva o semantica o in una forma multidimensionale.una forma multidimensionale.  Il codice si riferisce all’insieme di regoleIl codice si riferisce all’insieme di regole che noi utilizziamo per trasformare leche noi utilizziamo per trasformare le informazioni provenienti dall’ambienteinformazioni provenienti dall’ambiente circostante in modo che possano esserecircostante in modo che possano essere conservate nella memoria.conservate nella memoria.
  • 4. RitenzioneRitenzione  La ritenzione si riferisce a come vieneLa ritenzione si riferisce a come viene conservata l’informazione, la strategia piùconservata l’informazione, la strategia più comune per ritenere l’informazione ècomune per ritenere l’informazione è quella della reiterazione o ripetizionequella della reiterazione o ripetizione dell’informazione.dell’informazione.
  • 5. RecuperoRecupero  Il recupero si riferisce al modo in cuiIl recupero si riferisce al modo in cui l’informazione viene estratta dal sistema.l’informazione viene estratta dal sistema. Il recupero può avvenire attraverso:Il recupero può avvenire attraverso:  RiconoscimentoRiconoscimento  RievocazioneRievocazione  La teoria dei due processiLa teoria dei due processi
  • 6. RiconoscimentoRiconoscimento  Il riconoscimento del materiale appreso èIl riconoscimento del materiale appreso è generalmente più semplice dellageneralmente più semplice della rievocazione, in quanto il soggetto deverievocazione, in quanto il soggetto deve semplicemente stabilire se si tratta disemplicemente stabilire se si tratta di materiale presentato in precedenza oppuremateriale presentato in precedenza oppure no.no.
  • 7. RievocazioneRievocazione  La rievocazione può essere seriale, libera oLa rievocazione può essere seriale, libera o guidata.guidata. 1.1. La rievocazione seriale è la più complessa,La rievocazione seriale è la più complessa, perché il soggetto deve recuperare leperché il soggetto deve recuperare le informazioni nell’ordine in cui le ha apprese;informazioni nell’ordine in cui le ha apprese; 2.2. la rievocazione libera è un po’ più semplicela rievocazione libera è un po’ più semplice perché non vi sono vincoli al recupero.perché non vi sono vincoli al recupero. 3.3. Infine, la rievocazione guidata è la più sempliceInfine, la rievocazione guidata è la più semplice in quanto vengono forniti dei suggerimenti.in quanto vengono forniti dei suggerimenti.
  • 8. RievocazioneRievocazione  Gli studi sulla rievocazione hanno evidenziatoGli studi sulla rievocazione hanno evidenziato che le prime parole e le ultime parole di una listache le prime parole e le ultime parole di una lista vengono ricordate meglio, tali effetti vengonovengono ricordate meglio, tali effetti vengono definitidefiniti primacy e recencyprimacy e recency..  Un altro effetto noto riguarda laUn altro effetto noto riguarda la distribuzionedistribuzione dell’eserciziodell’esercizio, frazionare lo studio del materiale, frazionare lo studio del materiale in più sessioni ha effetti benefici sullain più sessioni ha effetti benefici sulla rievocazione e determina prestazioni miglioririevocazione e determina prestazioni migliori rispetto allo studio massivo.rispetto allo studio massivo.
  • 9. RiapprendimentoRiapprendimento  Il riapprendimento si riferisce al processoIl riapprendimento si riferisce al processo di riacquisizione di alcune informazioni,di riacquisizione di alcune informazioni, memorizzate in precedenza, chememorizzate in precedenza, che sembravano essere state dimenticate.sembravano essere state dimenticate.  In genere la fase di riapprendimento è piùIn genere la fase di riapprendimento è più breve rispetto all’apprendimentobreve rispetto all’apprendimento originario.originario.
  • 10. L’oblioL’oblio  Prima ipotesi è quella secondo cui esso è causatoPrima ipotesi è quella secondo cui esso è causato dal tempo,dal tempo,  tanto più è ampio l’intervallo tra l’apprendimento e latanto più è ampio l’intervallo tra l’apprendimento e la rievocazione, e tanto più facile sarà dimenticarsi.rievocazione, e tanto più facile sarà dimenticarsi.  In realtà, però, non è sempre così.In realtà, però, non è sempre così.  Accade, in situazioni particolari, di ricordarsiAccade, in situazioni particolari, di ricordarsi perfettamente un evento anche se è accadutoperfettamente un evento anche se è accaduto molto tempo prima, o di dimenticarsi qualcosamolto tempo prima, o di dimenticarsi qualcosa avvenuto solo pochi istanti prima (es. durante leavvenuto solo pochi istanti prima (es. durante le presentazioni).presentazioni).
  • 11.  Diversi fattori possono influenzareDiversi fattori possono influenzare l’oblio. Tra questi:l’oblio. Tra questi: 1.1. l’attenzione che poniamo durantel’attenzione che poniamo durante l’apprendimento;l’apprendimento; 2.2. la codifica dell’evento;la codifica dell’evento; 3.3. cosa accade durante la ritenzione;cosa accade durante la ritenzione; 4.4. la situazione in cui si tenta il recupero.la situazione in cui si tenta il recupero.
  • 12.  E’ evidente che se non si presta attenzione duranteE’ evidente che se non si presta attenzione durante la presentazione dello stimolo, l’evento non vienela presentazione dello stimolo, l’evento non viene memorizzato e, dunque, non può esserememorizzato e, dunque, non può essere recuperato.recuperato.  Una distrazione immediatamente successiva allaUna distrazione immediatamente successiva alla presentazione dello stimolo può impedirne ilpresentazione dello stimolo può impedirne il ricordo.ricordo.  Invece, le distrazioni che possono verificarsiInvece, le distrazioni che possono verificarsi durante la fase di recupero hanno un effetto solodurante la fase di recupero hanno un effetto solo temporaneo,temporaneo,  in contesto di maggiore tranquillità sarà possibilein contesto di maggiore tranquillità sarà possibile recuperare le informazioni.recuperare le informazioni.
  • 13.  La capacità di ricordare qualcosa può essereLa capacità di ricordare qualcosa può essere ridotta dall’interferenza di ricordi simili cheridotta dall’interferenza di ricordi simili che creano confusione e impediscono una buonacreano confusione e impediscono una buona prestazione.prestazione.  Es. Un gruppo di soggetti deve apprendere unaEs. Un gruppo di soggetti deve apprendere una lista di parole (contenente frutti e ortaggi), illista di parole (contenente frutti e ortaggi), il secondo gruppo un’altra lista sempre di frutti esecondo gruppo un’altra lista sempre di frutti e ortaggi, ma diversa dalla prima, e il terzo gruppoortaggi, ma diversa dalla prima, e il terzo gruppo deve impararle entrambe.deve impararle entrambe.
  • 14.  Il terzo gruppo ha molte più difficoltà diIl terzo gruppo ha molte più difficoltà di rievocazione dei primi due, in quanto il materialerievocazione dei primi due, in quanto il materiale da apprendere è molto simile.da apprendere è molto simile.  interferenza proattivainterferenza proattiva: è l’interferenza della lista: è l’interferenza della lista A sulla rievocazione della lista B;A sulla rievocazione della lista B;  interferenza retroattivainterferenza retroattiva: è l’interferenza della: è l’interferenza della lista B nella rievocazione della lista A.lista B nella rievocazione della lista A.  Se ad es. le liste fossero una di frutti e l’altra diSe ad es. le liste fossero una di frutti e l’altra di ortaggi sarebbe più semplice.ortaggi sarebbe più semplice.
  • 15.  Oblio e ricordo sono influenzati anche dalleOblio e ricordo sono influenzati anche dalle emozioni.emozioni.  Esiste un legame molto particolare tra emozioni eEsiste un legame molto particolare tra emozioni e memoria.memoria.  Spesso le esperienze più intense emotivamenteSpesso le esperienze più intense emotivamente tendono a restare vivide nella memoria, come se sitendono a restare vivide nella memoria, come se si fissassero in una fotografia.fissassero in una fotografia.  Ma in condizioni particolari, può avvenireMa in condizioni particolari, può avvenire esattamente il contrario, per cui esperienze,esattamente il contrario, per cui esperienze, pensieri, idee dolorose o troppo pesanti dapensieri, idee dolorose o troppo pesanti da affrontare, possono essere rimosse.affrontare, possono essere rimosse.
  • 16.  Bower ha proposto una teoria basata sullaBower ha proposto una teoria basata sulla nozione di contesto emotivo.nozione di contesto emotivo.  Secondo Bower lo stato emotivo provato mentreSecondo Bower lo stato emotivo provato mentre si viveva una certa esperienza può aiutare nel suosi viveva una certa esperienza può aiutare nel suo ricordo successivo.ricordo successivo.  Cioè, se lo stato d’animo al momento dellaCioè, se lo stato d’animo al momento della rievocazione è simile a quello provato alrievocazione è simile a quello provato al momento dell’immagazzinamento, il ricordo saràmomento dell’immagazzinamento, il ricordo sarà più facile (più facile (state-dependencystate-dependency).).
  • 17.  Altri autori, invece, hanno rilevato unAltri autori, invece, hanno rilevato un altro effetto che viene definitoaltro effetto che viene definito state-state- congruencycongruency..  In questo caso se una persona è felice,In questo caso se una persona è felice, tende a ricordare eventi felici, mentre se ètende a ricordare eventi felici, mentre se è triste tende a ricordare cose tristi.triste tende a ricordare cose tristi.
  • 18.  L’argomento è molto interessante, maL’argomento è molto interessante, ma ancora molto controverso, anche se c’èancora molto controverso, anche se c’è accordo sul cosiddettoaccordo sul cosiddetto ottimismo mnesticoottimismo mnestico..  Cioè, sul fatto che col tempo i ricordiCioè, sul fatto che col tempo i ricordi vengono modificati in senso positivo, sivengono modificati in senso positivo, si eliminano o modificano gradualmente glieliminano o modificano gradualmente gli aspetti negativi.aspetti negativi.
  • 19.  Esistono delle amnesie organiche dovute a danniEsistono delle amnesie organiche dovute a danni cerebrali. A seconda del danno possiamo averecerebrali. A seconda del danno possiamo avere amnesie retrograde o anterograde.amnesie retrograde o anterograde.  L’amnesia retrograda è in genere conseguenza diL’amnesia retrograda è in genere conseguenza di un colpo alla testa. Il soggetto non ricorda nienteun colpo alla testa. Il soggetto non ricorda niente di ciò che è avvenuto precedentementedi ciò che è avvenuto precedentemente all’incidente. In genere è temporanea;all’incidente. In genere è temporanea; innanzitutto, vengono recuperati i ricordi piùinnanzitutto, vengono recuperati i ricordi più antichi poi gli altri.antichi poi gli altri.
  • 20.  L’amnesia anterograda impedisce laL’amnesia anterograda impedisce la registrazione dei ricordi successivi alregistrazione dei ricordi successivi al trauma,trauma,  il soggetto è in grado di apprendere nuoveil soggetto è in grado di apprendere nuove abilità, ma non ricorda di essersi giàabilità, ma non ricorda di essersi già cimentato in quella attività.cimentato in quella attività.
  • 21. Ipotesi sulla memoria umanaIpotesi sulla memoria umana  Le prime ipotesi sulla memoria sonoLe prime ipotesi sulla memoria sono strettamente connesse ai processi distrettamente connesse ai processi di apprendimento.apprendimento.  Platone paragonava la memoria umana adPlatone paragonava la memoria umana ad una sorta di cera sulla quale le esperienzeuna sorta di cera sulla quale le esperienze lasciano traccia; via, via che nuovelasciano traccia; via, via che nuove esperienze si accumulano cancellano leesperienze si accumulano cancellano le tracce precedenti.tracce precedenti.
  • 22.  Aristotele, invece, presentava una ipotesiAristotele, invece, presentava una ipotesi più articolata che avrebbe avuto un certopiù articolata che avrebbe avuto un certo successo nei secoli avvenire: l’ipotesisuccesso nei secoli avvenire: l’ipotesi associazionistica.associazionistica.  Secondo Aristotele la memoria è costituitaSecondo Aristotele la memoria è costituita da una fitta rete di associazioni.da una fitta rete di associazioni.  Quando due ricordi sono associati, infatti, ilQuando due ricordi sono associati, infatti, il ricordo dell’uno facilita anche il ricordoricordo dell’uno facilita anche il ricordo dell’altro.dell’altro.  La tradizione associazionista si è rafforzataLa tradizione associazionista si è rafforzata molto negli anni.molto negli anni.
  • 23.  Alcuni considerano le associazioni comeAlcuni considerano le associazioni come delle vie neurali. Questi autori ritengonodelle vie neurali. Questi autori ritengono che se le associazioni non sono richiamateche se le associazioni non sono richiamate tendono a dissolversi. Si tratta di unatendono a dissolversi. Si tratta di una concezione diversa rispetto a quella diconcezione diversa rispetto a quella di derivazione platonica, secondo cui sono lederivazione platonica, secondo cui sono le interferenze a determinare l’oblio.interferenze a determinare l’oblio.
  • 24.  Secondo questi autori le associazioni siSecondo questi autori le associazioni si formano grazie al riverberare delle vieformano grazie al riverberare delle vie neurali implicate.neurali implicate.  Dopo che una associazione neurale si èDopo che una associazione neurale si è formata, la via resta attiva per un certoformata, la via resta attiva per un certo periodo in modo che si consolidi eperiodo in modo che si consolidi e mantenga il ricordo.mantenga il ricordo.
  • 25. Primi studi sulla memoria umanaPrimi studi sulla memoria umana  I primi studi, propriamente psicologici,I primi studi, propriamente psicologici, sulla memoria umana sono stati condottisulla memoria umana sono stati condotti da Ebbinghaus alla fine dell’ottocento.da Ebbinghaus alla fine dell’ottocento.  Ebbinghaus riteneva che per studiare inEbbinghaus riteneva che per studiare in modo scientifico la memoria bisognassemodo scientifico la memoria bisognasse utilizzare del materiale neutro che nonutilizzare del materiale neutro che non avesse alcun significato per i soggettiavesse alcun significato per i soggetti sottoposti agli esperimenti.sottoposti agli esperimenti.
  • 26.  Per questo, ideò una serie di sillabe senzaPer questo, ideò una serie di sillabe senza senso (es. DEK, MOR) che i soggettisenso (es. DEK, MOR) che i soggetti dovevano memorizzare e sulle qualidovevano memorizzare e sulle quali venivano testate le capacità divenivano testate le capacità di rievocazione, riconoscimento erievocazione, riconoscimento e riapprendimento da parte dei soggettiriapprendimento da parte dei soggetti sperimentali.sperimentali.  Il numero delle sillabe ricordate venivaIl numero delle sillabe ricordate veniva considerato un indicatore delle capacitàconsiderato un indicatore delle capacità mnestiche del soggetto.mnestiche del soggetto.
  • 27. Importanza del significatoImportanza del significato  Ebbinghaus aveva proposto un metodo in cui laEbbinghaus aveva proposto un metodo in cui la memoria veniva valutata in una condizionememoria veniva valutata in una condizione asettica,asettica,  ben presto ci si rese conto che la memoriaben presto ci si rese conto che la memoria normalmente opera in contesti più complessi enormalmente opera in contesti più complessi e dotati di significato.dotati di significato.  Bartlett (1932), in particolare, ha sottolineato cheBartlett (1932), in particolare, ha sottolineato che il significato del materiale da apprendere ha unail significato del materiale da apprendere ha una notevole influenza sulla rievocazione (e innotevole influenza sulla rievocazione (e in generale sul recupero).generale sul recupero).
  • 28.  es. La guerra degli spettri: storia breve maes. La guerra degli spettri: storia breve ma complessa su una leggenda degli indianicomplessa su una leggenda degli indiani d’america.d’america.  Nell’esperimento un soggetto doveva leggere perNell’esperimento un soggetto doveva leggere per due volte la storia e, dopo 30 minuti, provare adue volte la storia e, dopo 30 minuti, provare a rievocarla per iscritto.rievocarla per iscritto.  La sua versione della storia passava ad un altroLa sua versione della storia passava ad un altro soggetto che doveva usare lo stessosoggetto che doveva usare lo stesso procedimento, e così via.procedimento, e così via.  Alla decima riproduzione, la storia si presentavaAlla decima riproduzione, la storia si presentava molto semplificata e con parecchi punti dimolto semplificata e con parecchi punti di divergenza rispetto all’originale.divergenza rispetto all’originale.
  • 29.  I ragazzi occidentali, non erano in grado diI ragazzi occidentali, non erano in grado di memorizzare alcuni particolari tipici deimemorizzare alcuni particolari tipici dei costumi indiani e tendevano acostumi indiani e tendevano a razionalizzarli e a modificarli secondo lerazionalizzarli e a modificarli secondo le loro conoscenze.loro conoscenze.  Ciò che appariva inusuale venivaCiò che appariva inusuale veniva trasformato in qualcosa di più familiare;trasformato in qualcosa di più familiare; secondo la terminologia di Bartlett, insecondo la terminologia di Bartlett, in qualcosa di consono agli schemi delqualcosa di consono agli schemi del soggetto.soggetto.
  • 30. Bartlett e il concetto di schemaBartlett e il concetto di schema  A Bartlett, si deve la concezione di schemaA Bartlett, si deve la concezione di schema divenuta famosa in ambito cognitivo.divenuta famosa in ambito cognitivo.  Secondo Bartlett la memoria non puòSecondo Bartlett la memoria non può essere costituita semplicemente da tracceessere costituita semplicemente da tracce mnestiche perché queste hanno unmnestiche perché queste hanno un carattere di rigidità, la nostra memoria,carattere di rigidità, la nostra memoria, invece, è flessibile.invece, è flessibile.
  • 31.  Lo schema è definito come unaLo schema è definito come una organizzazione di conoscenze che guida ilorganizzazione di conoscenze che guida il comportamento:comportamento:  una sorta di modello che può adattarsi alleuna sorta di modello che può adattarsi alle circostanze ambientalicircostanze ambientali..  L’ipotesi degli schemi di memoria spiega ilL’ipotesi degli schemi di memoria spiega il fatto che molti dei nostri ricordi passatifatto che molti dei nostri ricordi passati tendono a modificarsi nella direzione ditendono a modificarsi nella direzione di schemi familiari e routinari, proprio comeschemi familiari e routinari, proprio come hanno fatto i soggetti della guerra deglihanno fatto i soggetti della guerra degli spettri.spettri.
  • 32. Carattere ricostruttivo dellaCarattere ricostruttivo della memoriamemoria  Per la sua stretta connessione con ilPer la sua stretta connessione con il significato, la memoria spesso opera insignificato, la memoria spesso opera in maniera ricostruttiva,maniera ricostruttiva,  abbiamo la tendenza a colmare ciò che nonabbiamo la tendenza a colmare ciò che non ricordiamo, sulla base delle nostrericordiamo, sulla base delle nostre conoscenze generali del mondo e dellaconoscenze generali del mondo e della plausibilità e coerenza che possiamo dareplausibilità e coerenza che possiamo dare ai ricordi (vedi gli script di Schank eai ricordi (vedi gli script di Schank e Abelson).Abelson).
  • 33.  Questo è un punto molto importanteQuesto è un punto molto importante soprattutto per ciò che concerne isoprattutto per ciò che concerne i cosiddetti testimoni oculari.cosiddetti testimoni oculari.  A questo proposito, la Loftus (1979) haA questo proposito, la Loftus (1979) ha effettuato uno studio molto interessante.effettuato uno studio molto interessante.  Due gruppi di soggetti venivano sottopostiDue gruppi di soggetti venivano sottoposti alla visione di un filmato di un incidentealla visione di un filmato di un incidente automobilistico.automobilistico.
  • 34.  Dopo la visione del filmato:Dopo la visione del filmato:  al primo gruppo veniva chiesto “a cheal primo gruppo veniva chiesto “a che velocità stavano andando le macchinevelocità stavano andando le macchine quando si sonoquando si sono scontratescontrate?”?”  al secondo gruppo “a che velocità stavanoal secondo gruppo “a che velocità stavano andando le macchine quando si sonoandando le macchine quando si sono urtateurtate?”?”
  • 35.  Si è visto che i soggetti del primo gruppoSi è visto che i soggetti del primo gruppo presentavano delle stime di velocità nettamentepresentavano delle stime di velocità nettamente superiori a quelle del secondo gruppo.superiori a quelle del secondo gruppo.  Inoltre, dopo una settimana ai due gruppi venivaInoltre, dopo una settimana ai due gruppi veniva posta la domanda “avete visto vetri rotti?”posta la domanda “avete visto vetri rotti?”  I soggetti che affermavano di aver visto vetriI soggetti che affermavano di aver visto vetri rotti (sebbene nel filmato non ve ne fossero) nelrotti (sebbene nel filmato non ve ne fossero) nel primo gruppo erano in numero doppio rispetto aprimo gruppo erano in numero doppio rispetto a quelli del secondo gruppo.quelli del secondo gruppo.
  • 36.  In varie pubblicazioni successive, la LoftusIn varie pubblicazioni successive, la Loftus ha trovato che informazioni fuorviantiha trovato che informazioni fuorvianti acquisite dopo l’evento, spesso vengonoacquisite dopo l’evento, spesso vengono integrate con le informazioni originarie.integrate con le informazioni originarie.
  • 37.  Inoltre, altri studi evidenziano cheInoltre, altri studi evidenziano che spessospesso:: 1.1. i soggetti non sono in grado di identificare lai soggetti non sono in grado di identificare la fonte delle informazioni fuorvianti,fonte delle informazioni fuorvianti,  possono ritenere che tali informazioni fosseropossono ritenere che tali informazioni fossero presenti nell’evento d’originepresenti nell’evento d’origine 1.1. non sono in grado di distinguere tra eventinon sono in grado di distinguere tra eventi reali ed eventi solo immaginati.reali ed eventi solo immaginati.  Secondo Loftus questo avviene soprattutto se ilSecondo Loftus questo avviene soprattutto se il ricordo dell’evento originario è imperfetto.ricordo dell’evento originario è imperfetto.
  • 38. Teorie dei magazzini di memoriaTeorie dei magazzini di memoria  Attorno agli anni cinquanta, l’interesseAttorno agli anni cinquanta, l’interesse per la memoria è andato crescendo nelper la memoria è andato crescendo nel mondo accademico.mondo accademico.  I risultati delle molte ricerche nel settoreI risultati delle molte ricerche nel settore hanno evidenziato che la memoria nonhanno evidenziato che la memoria non poteva essere più considerata come unpoteva essere più considerata come un sistema unitario.sistema unitario.
  • 39.  Venne fuori, invece, un modello costituitoVenne fuori, invece, un modello costituito da più sistemi interconnessi tra loro eda più sistemi interconnessi tra loro e ognuno caratterizzato da specificheognuno caratterizzato da specifiche proprietà.proprietà.  Atkinson e Shiffrin cercarono di unificareAtkinson e Shiffrin cercarono di unificare le nuove conoscenze in un unico modellole nuove conoscenze in un unico modello multimodale.multimodale.
  • 40.  Secondo questo modello l’informazioneSecondo questo modello l’informazione sensoriale viene conservata per un brevesensoriale viene conservata per un breve periodo di tempo in unperiodo di tempo in un registro sensorialeregistro sensoriale,,  viene focalizzata attraverso iviene focalizzata attraverso i processiprocessi attentiviattentivi,,  quindi viene parzialmente codificata e passaquindi viene parzialmente codificata e passa nellanella MBTMBT, dove può essere mantenuta, dove può essere mantenuta attiva e conservata attraverso il processoattiva e conservata attraverso il processo della reiterazione.della reiterazione.  In entrambi i sistemi di memoriaIn entrambi i sistemi di memoria l’informazione può essere perduta perl’informazione può essere perduta per decadimento o interferenza.decadimento o interferenza.
  • 41.  Quindi, se è il caso, grazie allaQuindi, se è il caso, grazie alla reiterazionereiterazione, viene passata nella, viene passata nella MLTMLT ee ricodificata.ricodificata.  Alcuni ipotizzano che nella MLT laAlcuni ipotizzano che nella MLT la ritenzione dell’informazione siaritenzione dell’informazione sia permanente, sebbene il processo dipermanente, sebbene il processo di recupero non sia sempre immediato.recupero non sia sempre immediato.
  • 42. Memoria sensoriale MBT MLT Attenzione Reiterazione
  • 43. Memoria sensorialeMemoria sensoriale  Il registro oIl registro o memoria sensorialememoria sensoriale implicaimplica l’esistenza di diversi registri deputati all’esistenza di diversi registri deputati al processamento delle informazioni provenientiprocessamento delle informazioni provenienti dai vari sensi.dai vari sensi.  I primi studi sull’argomento riguardano laI primi studi sull’argomento riguardano la cosiddettacosiddetta memoria iconicamemoria iconica scoperta da Sperling.scoperta da Sperling.  Successivamente si è ipotizzata unaSuccessivamente si è ipotizzata una memoriamemoria ecoicaecoica (Neisser).(Neisser).
  • 44.  Entrambe farebbero parte del registroEntrambe farebbero parte del registro sensoriale.sensoriale.  Si tratta di sistemi di memoria ad elevataSi tratta di sistemi di memoria ad elevata capacità e rapido decadimento.capacità e rapido decadimento.  Tali sistemi implicano la codificaTali sistemi implicano la codifica dell’informazione sensoriale in una formadell’informazione sensoriale in una forma simile all’originale, l’informazione vienesimile all’originale, l’informazione viene ritenuta per un periodo limitato di tempo.ritenuta per un periodo limitato di tempo.  Immaginate una sorta di polaroid alImmaginate una sorta di polaroid al contrario, per cui il sistema scatta una fotocontrario, per cui il sistema scatta una foto che all’inizio è chiara e nitida, ma svanisceche all’inizio è chiara e nitida, ma svanisce nel giro di pochi secondi.nel giro di pochi secondi.
  • 45.  La ritenzione di tale informazione puòLa ritenzione di tale informazione può essere disturbata dalla presentazione di unessere disturbata dalla presentazione di un altro stimolo subito dopo e dar origine aaltro stimolo subito dopo e dar origine a un processo diun processo di mascheramento retroattivomascheramento retroattivo..  In un esperimento un gruppo di soggettiIn un esperimento un gruppo di soggetti dovevano leggere delle frasi che venivanodovevano leggere delle frasi che venivano proiettate su uno schermo per soli 100proiettate su uno schermo per soli 100 millisecondi.millisecondi.
  • 46.  I soggetti, normalmente erano in grado diI soggetti, normalmente erano in grado di effettuare il compito,effettuare il compito,  ma se subito dopo la presentazione dellama se subito dopo la presentazione della frase, veniva proiettata una qualchefrase, veniva proiettata una qualche configurazione visiva (anche 1 secondo dopoconfigurazione visiva (anche 1 secondo dopo la frase), la lettura veniva disturbata.la frase), la lettura veniva disturbata.  Il verificarsi dell’effetto di mascheramentoIl verificarsi dell’effetto di mascheramento conferma l’ipotesi che i soggetti continuino aconferma l’ipotesi che i soggetti continuino a leggere anche dopo la presentazione dellaleggere anche dopo la presentazione della frase, grazie all’immagine iconica della frasefrase, grazie all’immagine iconica della frase stessa presente nella memoria sensoriale.stessa presente nella memoria sensoriale.
  • 47.  Gli studi di Sperling sono estremamenteGli studi di Sperling sono estremamente interessanti. Questo autore voleva capireinteressanti. Questo autore voleva capire quanto è possibile “vedere” diquanto è possibile “vedere” di un’immagine in pochi secondi.un’immagine in pochi secondi.  A questo scopo presentò ad un gruppo diA questo scopo presentò ad un gruppo di soggetti una matrice 4x3 contenente 12soggetti una matrice 4x3 contenente 12 lettere, il tempo di presentazione era di 50lettere, il tempo di presentazione era di 50 millisecondi.millisecondi.
  • 48.  Inizialmente chiese ai soggetti di elencareInizialmente chiese ai soggetti di elencare quante più lettere ricordassero.quante più lettere ricordassero.  I soggetti riuscivano ad elencare quattro oI soggetti riuscivano ad elencare quattro o cinque lettere, anche se sostenevano dicinque lettere, anche se sostenevano di vederle tutte.vederle tutte.  Sperling ipotizzò che si trattasse di unSperling ipotizzò che si trattasse di un problema di conservazioneproblema di conservazione dell’informazione, le lettere sfuggivano aidell’informazione, le lettere sfuggivano ai soggetti come a chiunque sfuggirebbe unsoggetti come a chiunque sfuggirebbe un elenco di 12 lettere.elenco di 12 lettere.
  • 49.  Per questo Sperling elaborò un sistema diPer questo Sperling elaborò un sistema di resoconto parzialeresoconto parziale..  Chiedeva ai soggetti di rievocare la rigaChiedeva ai soggetti di rievocare la riga superiore della matrice, quella intermedia osuperiore della matrice, quella intermedia o quella in basso, a seconda che avessero sentitoquella in basso, a seconda che avessero sentito un segnale acustico alto, medio o basso.un segnale acustico alto, medio o basso.  In questo modo i soggetti riuscivano aIn questo modo i soggetti riuscivano a rievocare 3 delle 4 lettere della riga, e ciòrievocare 3 delle 4 lettere della riga, e ciò significa che vedevano almeno 9 lettere dellesignifica che vedevano almeno 9 lettere delle 12 presentate.12 presentate.
  • 50.  La capacità di recupero dei soggetti eraLa capacità di recupero dei soggetti era molto buona se il suono eramolto buona se il suono era immediatamente successivoimmediatamente successivo allaalla presentazione della matrice;presentazione della matrice;  Diversamente, decresceva con l’aumentareDiversamente, decresceva con l’aumentare dell’intervallo.dell’intervallo.
  • 51.  Esistono diverse evidenze empiriche cheEsistono diverse evidenze empiriche che mostrano l’esistenza anche di un registromostrano l’esistenza anche di un registro sensoriale ecoico (uditivo).sensoriale ecoico (uditivo).  Il funzionamento è simile a quello delIl funzionamento è simile a quello del registro iconico. Una prova dell’esistenza diregistro iconico. Una prova dell’esistenza di questo registro sta nel comportamento tipicoquesto registro sta nel comportamento tipico di chi è concentrato in una qualche attività,di chi è concentrato in una qualche attività, viene interrotto da una domanda inaspettataviene interrotto da una domanda inaspettata e subito chiede “cosa hai detto”, mae subito chiede “cosa hai detto”, ma immediatamente risponde alla domandaimmediatamente risponde alla domanda postagli poco prima.postagli poco prima.
  • 52. Memoria a breve termineMemoria a breve termine  Dal registro sensoriale, l’informazione vieneDal registro sensoriale, l’informazione viene focalizzata attraverso i processi attentivi, e, sefocalizzata attraverso i processi attentivi, e, se non intervengono interferenze, passa nellanon intervengono interferenze, passa nella MBTMBT..  Si tratta di un sistema di memoria in cuiSi tratta di un sistema di memoria in cui l’informazione viene elaborata e codificata.l’informazione viene elaborata e codificata.  Tale sistema ha unaTale sistema ha una capacità limitatacapacità limitata, infatti, infatti può contenere un massimo di 7 + o - 2 elementipuò contenere un massimo di 7 + o - 2 elementi o raggruppamenti di informazioni - chunkso raggruppamenti di informazioni - chunks (Miller, 1956).(Miller, 1956).
  • 53.  Sternberg (1966) ha cercato di indagare laSternberg (1966) ha cercato di indagare la velocità di recupero dell’informazionevelocità di recupero dell’informazione nella MBT.nella MBT.  Ha elaborato un compito diHa elaborato un compito di riconoscimento nel quale ai soggettiriconoscimento nel quale ai soggetti vengono mostrati piccoli insiemi di itemvengono mostrati piccoli insiemi di item definiti insieme-memoria (costituitidefiniti insieme-memoria (costituiti ciascuno da un minimo di 1 numero a unciascuno da un minimo di 1 numero a un massimo di 6 numeri).massimo di 6 numeri).
  • 54.  Subito dopo viene presentato un numero,Subito dopo viene presentato un numero, definito item sonda, e si chiede al soggetto didefinito item sonda, e si chiede al soggetto di dire se quell’item era compreso nell’insieme-dire se quell’item era compreso nell’insieme- memoria oppure no.memoria oppure no.  Sternberg ha dimostrato che ilSternberg ha dimostrato che il tempotempo necessario a rispondere eranecessario a rispondere era proporzionale alproporzionale al numero di items dell’insiemenumero di items dell’insieme. Tanti più. Tanti più items erano presenti nell’insieme e tantoitems erano presenti nell’insieme e tanto maggiore sarebbe stato il tempo dimaggiore sarebbe stato il tempo di esplorazioneesplorazione..
  • 55.  Questo si verificava sia nel caso in cui l’itemQuesto si verificava sia nel caso in cui l’item non fosse compreso nell’insieme (come eranon fosse compreso nell’insieme (come era da aspettarsi), sia nel caso in cui l’item fosseda aspettarsi), sia nel caso in cui l’item fosse presente.presente.  Questo risultato appariva strano, in quantoQuesto risultato appariva strano, in quanto il soggetto avrebbe dovuto fermarsi unail soggetto avrebbe dovuto fermarsi una volta individuato l’item.volta individuato l’item.  Secondo Sternberg questo indica che ilSecondo Sternberg questo indica che il nostro sistema effettua unnostro sistema effettua un processo diprocesso di ricerca esaustivoricerca esaustivo..
  • 56. La memoria di lavoroLa memoria di lavoro  La teoria originale di Atkinson e ShiffrinLa teoria originale di Atkinson e Shiffrin prevede un magazzino unico per la MBT,prevede un magazzino unico per la MBT,  ma studi successivi effettuati dama studi successivi effettuati da Warrington e Shallice (1972) hannoWarrington e Shallice (1972) hanno mostrato che il magazzino a breve terminemostrato che il magazzino a breve termine non è unitario.non è unitario.
  • 57.  A questo proposito Baddeley ha proposto diA questo proposito Baddeley ha proposto di sostituire il concetto di MBT con quello, piùsostituire il concetto di MBT con quello, più articolato da lui proposto, diarticolato da lui proposto, di memoria dimemoria di lavorolavoro..  Baddeley parla della memoria di lavoroBaddeley parla della memoria di lavoro come di un sistema gerarchico deputato alcome di un sistema gerarchico deputato al mantenimento e all’elaborazionemantenimento e all’elaborazione temporanea delle informazioni durantetemporanea delle informazioni durante l’esecuzione di vari compiti cognitivi.l’esecuzione di vari compiti cognitivi.
  • 58.  L’autore ha ipotizzato tre componenti delL’autore ha ipotizzato tre componenti del sistema.sistema. 1.1. Una componente articolatorio-fonologicaUna componente articolatorio-fonologica ((circuito articolatorio-fonologicocircuito articolatorio-fonologico),), 2.2. Una componente visuo-spaziale (Una componente visuo-spaziale (taccuinotaccuino visuo-spazialevisuo-spaziale),), 3.3. UnUn esecutore centraleesecutore centrale..
  • 59.  LaLa componente articolatoricomponente articolatorio-fonologicao-fonologica èè deputata al mantenimento edeputata al mantenimento e all’elaborazione di informazioni verbali.all’elaborazione di informazioni verbali.  E’ importante nei compiti di comprensioneE’ importante nei compiti di comprensione linguistica e nel fare i calcoli a mente.linguistica e nel fare i calcoli a mente.  Baddeley ha distinto tra un magazzinoBaddeley ha distinto tra un magazzino fonologico passivo, connesso con lafonologico passivo, connesso con la percezione del linguaggio, e un processopercezione del linguaggio, e un processo articolatorio, connesso con la produzionearticolatorio, connesso con la produzione del linguaggio.del linguaggio.
  • 60. Distinzione traDistinzione tra processo articolatorioprocesso articolatorio e magazzinoe magazzino fonologicofonologico  Baddeley et al. (1975):Baddeley et al. (1975):  Ad un gruppo di soggetti viene presentata unaAd un gruppo di soggetti viene presentata una breve lista di parole alla quale segue unbreve lista di parole alla quale segue un compito di rievocazione seriale immediata.compito di rievocazione seriale immediata.  Si ipotizza che il circuito articolatorio siaSi ipotizza che il circuito articolatorio sia implicato nel processo di reiterazione,implicato nel processo di reiterazione, necessario per eseguire correttamente ilnecessario per eseguire correttamente il compito.compito.
  • 61.  Presentazione delle parole in modalità visiva:Presentazione delle parole in modalità visiva: 1.1. Le parole corte vengono ricordate meglioLe parole corte vengono ricordate meglio (effetto della lunghezza delle parole).(effetto della lunghezza delle parole). 2.2. I soggetti ricordano un numero di paroleI soggetti ricordano un numero di parole (corte o lunghe) pari a quelle che riescono a(corte o lunghe) pari a quelle che riescono a leggere a voce alta in 2 secondi.leggere a voce alta in 2 secondi.
  • 62.  Da ciò si deduce che il circuitoDa ciò si deduce che il circuito articolatorio mantiene l’informazionearticolatorio mantiene l’informazione verbale attiva per circa 2 secondi (e in 2verbale attiva per circa 2 secondi (e in 2 secondi si riesce a leggere un numerosecondi si riesce a leggere un numero maggiore di parole corte rispetto allemaggiore di parole corte rispetto alle parole lunghe!).parole lunghe!).
  • 63.  Ulteriori scoperte legate all’effetto dellaUlteriori scoperte legate all’effetto della lunghezza hanno consentito di arrivarelunghezza hanno consentito di arrivare alla distinzione tra processo articolatorioalla distinzione tra processo articolatorio e magazzino fonologico.e magazzino fonologico.
  • 64. 1.1. Presentazione visivaPresentazione visiva ++ 2.2. Compito di soppressione articolatoriaCompito di soppressione articolatoria (ripetere i numeri da 1 a 8)(ripetere i numeri da 1 a 8)  In ipotesi, il compito di soppressioneIn ipotesi, il compito di soppressione articolatoria avrebbe dovuto esaurire laarticolatoria avrebbe dovuto esaurire la capacità del circuito articolatorio.capacità del circuito articolatorio.  I risultati confermano l’ipotesi: leI risultati confermano l’ipotesi: le prestazioni dei soggetti peggiorano eprestazioni dei soggetti peggiorano e scompare l’effetto della lunghezza dellescompare l’effetto della lunghezza delle parole.parole.
  • 65. 1.1. Presentazione uditivaPresentazione uditiva ++ 2.2. Compito di soppressione articolatoriaCompito di soppressione articolatoria (ripetere i numeri da 1 a 8)(ripetere i numeri da 1 a 8)  In questo caso l’effetto della lunghezzaIn questo caso l’effetto della lunghezza delle parole permane.delle parole permane.  A seguito di tale risultato Baddeley haA seguito di tale risultato Baddeley ha ipotizzato la distinzione tra processoipotizzato la distinzione tra processo articolatorio e magazzino fonologico.articolatorio e magazzino fonologico.
  • 66.  Le informazioni verbali ascoltate possonoLe informazioni verbali ascoltate possono entrare direttamente nel magazzino fonologico.entrare direttamente nel magazzino fonologico.  Le informazioni visive, invece, devono primaLe informazioni visive, invece, devono prima essere elaborate attraverso il processoessere elaborate attraverso il processo articolatorio.articolatorio.  Il compito di soppressione articolatoriaIl compito di soppressione articolatoria interferisce solo con il circuito articolatorio einterferisce solo con il circuito articolatorio e non con il magazzino fonologico.non con il magazzino fonologico.
  • 67.  LaLa componente visuo-spazialecomponente visuo-spaziale è deputata alè deputata al mantenimento e all’elaborazionemantenimento e all’elaborazione dell’informazione visiva e spaziale. E’dell’informazione visiva e spaziale. E’ importante nella lettura, nella formazione diimportante nella lettura, nella formazione di immagini mentali e nella pianificazioneimmagini mentali e nella pianificazione motoria.motoria.  L’esecutore centraleL’esecutore centrale è una sorta diè una sorta di controllore che pianifica le operazioni dacontrollore che pianifica le operazioni da svolgere e monitora quelle svolte. E’ unasvolgere e monitora quelle svolte. E’ una sorta disorta di sistema attentivosistema attentivo che coordina i dueche coordina i due sottosistemi (articolatorio e visuo-spaziale).sottosistemi (articolatorio e visuo-spaziale).
  • 68. Memoria a lungo termineMemoria a lungo termine  Dalla MBT l’informazione passa nella memoria a lungo termine e qui può essere immagazzinata.  La memoria a lungo termine, secondo molti, può ritenere un numero molto elevato di informazioni, ma i processi di recupero di tali informazioni non sono sempre semplici e immediati (oblio dipendente dalla traccia, oblio dipendente dal segnale).
  • 69. Modelli basati sui livelli dellaModelli basati sui livelli della elaborazioneelaborazione  Secondo Craik e Lockhart (1972) lo studioSecondo Craik e Lockhart (1972) lo studio della memoria è più proficuo se ci si focalizzadella memoria è più proficuo se ci si focalizza sui processi mnestici, cioè sui meccanismi chesui processi mnestici, cioè sui meccanismi che permettono di ricordare le informazioni,permettono di ricordare le informazioni,  è noto che la memorizzazione di elementi traè noto che la memorizzazione di elementi tra loro slegati (es. elenco di numeri) è piùloro slegati (es. elenco di numeri) è più difficile della memorizzazione di elementidifficile della memorizzazione di elementi posti in relazione reciproca tra loro (es. unaposti in relazione reciproca tra loro (es. una frase).frase).
  • 70.  Gli autori parlano di unaGli autori parlano di una codifica, ocodifica, o elaborazione, superficialeelaborazione, superficiale delle informazionidelle informazioni (basata sulle caratteristiche fisiche dello(basata sulle caratteristiche fisiche dello stimolo) e di unastimolo) e di una codifica, o elaborazione,codifica, o elaborazione, profondaprofonda (basata sul significato).(basata sul significato).  Tanto più è profonda la codifica tantoTanto più è profonda la codifica tanto migliore sarà il ricordo.migliore sarà il ricordo.  I processi attentivi e percettivi, operanti alI processi attentivi e percettivi, operanti al momento dell’apprendimento, hanno unmomento dell’apprendimento, hanno un ruolo fondamentale nel determinare il tipo diruolo fondamentale nel determinare il tipo di informazione che verrà memorizzatainformazione che verrà memorizzata..
  • 71.  Craik e Lockhart, distinguono tra unaCraik e Lockhart, distinguono tra una reiterazione di mantenimentoreiterazione di mantenimento (es. ripetere(es. ripetere le cifre di un numero di telefono chele cifre di un numero di telefono che vogliamo memorizzare) e unavogliamo memorizzare) e una reiterazionereiterazione elaborativaelaborativa o integrativa (es. associare io integrativa (es. associare i numeri da memorizzare a qualche eventonumeri da memorizzare a qualche evento dotato di significato);dotato di significato);  371929: 37 temperatura corporea, 1929371929: 37 temperatura corporea, 1929 crollo della borsa di Wall Street).crollo della borsa di Wall Street).
  • 72.  Il primo tipo di reiterazione prevede unaIl primo tipo di reiterazione prevede una codifica superficiale e in genere hacodifica superficiale e in genere ha efficacia limitata, nel senso che mantieneefficacia limitata, nel senso che mantiene l’informazione in memoria per il tempol’informazione in memoria per il tempo necessario a raggiungere il telefono.necessario a raggiungere il telefono.  Mentre il secondo tipo di reiterazioneMentre il secondo tipo di reiterazione prevede una codifica profonda, legata aprevede una codifica profonda, legata a dei significati che dovrebbe portare ad unadei significati che dovrebbe portare ad una memorizzazione a lungo termine.memorizzazione a lungo termine.
  • 73.  Craik e Tulving hanno dimostratoCraik e Tulving hanno dimostrato l’importanza della profondità dellal’importanza della profondità della codifica sulle capacità di riconoscimento.codifica sulle capacità di riconoscimento.  Ai soggetti venivano presentate delleAi soggetti venivano presentate delle parole accompagnate da una domanda.parole accompagnate da una domanda.
  • 74.  La domanda poteva essere:La domanda poteva essere: 1.1. ““la parola è scritta maiuscola”, e richiederela parola è scritta maiuscola”, e richiedere una semplice analisi superficiale delleuna semplice analisi superficiale delle caratteristiche fisiche dello stimolo;caratteristiche fisiche dello stimolo; 2.2. o del tipo “la parola fa rima con..”, cheo del tipo “la parola fa rima con..”, che richiedeva una analisi fonetica piùrichiedeva una analisi fonetica più articolata;articolata; 3.3. o, infine, “la parola può completare lao, infine, “la parola può completare la frase…”, che richiedeva una codifica piùfrase…”, che richiedeva una codifica più profonda basata sul significato del termine.profonda basata sul significato del termine.
  • 75.  Sottoposti poi ad un inaspettato compito diSottoposti poi ad un inaspettato compito di riconoscimento i soggetti erano in grado diriconoscimento i soggetti erano in grado di riconoscere più facilmente le parole per lericonoscere più facilmente le parole per le quali avevano effettuato una codifica piùquali avevano effettuato una codifica più profonda (basata sul significato).profonda (basata sul significato).
  • 76. Critiche alla teoria della profonditàCritiche alla teoria della profondità dell’elaborazionedell’elaborazione  La critica principale riguarda laLa critica principale riguarda la mancanza di una misura oggettiva dimancanza di una misura oggettiva di profondità della elaborazione;profondità della elaborazione; per cui siper cui si può incorrere nell’errore di giudicare lapuò incorrere nell’errore di giudicare la profondità della codifica sulla base deiprofondità della codifica sulla base dei risultati ottenuti dai soggetti ai test dirisultati ottenuti dai soggetti ai test di memoria, durante gli esperimenti.memoria, durante gli esperimenti.
  • 77.  In linea teorica, un compito semanticoIn linea teorica, un compito semantico dovrebbe sempre portare ad unadovrebbe sempre portare ad una memorizzazione più duratura, rispetto ad unmemorizzazione più duratura, rispetto ad un compito ad esempio di tipo fonetico (basatocompito ad esempio di tipo fonetico (basato sulle rime).sulle rime).  Morris e collaboratori (1977) hanno mostratoMorris e collaboratori (1977) hanno mostrato che non è sempre così.che non è sempre così.
  • 78. EsperimentoEsperimento  1.1. Fase di apprendimento implicitoFase di apprendimento implicito:: due gruppi sperimentali:due gruppi sperimentali:  Gruppo a: compito profondo - semanticoGruppo a: compito profondo - semantico (rispondere a domande basate sul significato(rispondere a domande basate sul significato di parole contenute in una lista).di parole contenute in una lista).  Gruppo b: compito più superficiale - basatoGruppo b: compito più superficiale - basato sulle rime (rispondere a domande relativesulle rime (rispondere a domande relative alle rime di parole contenute in una lista)alle rime di parole contenute in una lista)
  • 79.  2.2. Fase di recupero attraverso ilFase di recupero attraverso il riconoscimentoriconoscimento Due compiti di riconoscimento:Due compiti di riconoscimento:  Compito a = Test standard diCompito a = Test standard di riconoscimento:riconoscimento: viene presentata una lista di parole compostaviene presentata una lista di parole composta da items presenti e non nella lista della faseda items presenti e non nella lista della fase di apprendimento; il compito consiste neldi apprendimento; il compito consiste nel dire quali parole erano presenti nella listadire quali parole erano presenti nella lista della fase 1.della fase 1.
  • 80.  Compito b = Test di riconoscimento basatoCompito b = Test di riconoscimento basato sulle rime:sulle rime:  viene presentata una lista di paroleviene presentata una lista di parole composta da items presenti e non nellacomposta da items presenti e non nella lista della fase di apprendimento; illista della fase di apprendimento; il compito consiste nell’indicare le parole checompito consiste nell’indicare le parole che fanno rima con quelle presentate nella fasefanno rima con quelle presentate nella fase di apprendimento implicito.di apprendimento implicito.
  • 81.  I risultati dell’esperimento mostrano cheI risultati dell’esperimento mostrano che la capacità di recupero delle informazionila capacità di recupero delle informazioni è migliore nel caso in cui esiste congruenzaè migliore nel caso in cui esiste congruenza tra il compito della fase 1 (apprendimentotra il compito della fase 1 (apprendimento implicito) e il compito della fase 2implicito) e il compito della fase 2 (recupero), e non dipende, dunque, in(recupero), e non dipende, dunque, in senso stretto dalla profondità dellasenso stretto dalla profondità della elaborazione iniziale.elaborazione iniziale.
  • 82. I sistemi di memoria aI sistemi di memoria a lungo terminelungo termine  Alcuni ritengono che vi siano diversi sistemiAlcuni ritengono che vi siano diversi sistemi di memoria a lungo termine.di memoria a lungo termine.  In particolare Tulving distingue tra:In particolare Tulving distingue tra: 1.1. memoria episodicamemoria episodica 2.2. memoria semanticamemoria semantica  le memorie episodica e semanticale memorie episodica e semantica costituiscono quella che alcuni chiamanocostituiscono quella che alcuni chiamano memoria dichiarativamemoria dichiarativa (es. Cohen e Squire,(es. Cohen e Squire, 1980).1980). Successivamente viene aggiunto il sistema della:Successivamente viene aggiunto il sistema della: 3.3. memoria proceduralememoria procedurale
  • 83.  Tulving ritiene che i tre sistemi sianoTulving ritiene che i tre sistemi siano implicati nell’elaborazione di differenti tipiimplicati nell’elaborazione di differenti tipi di informazioni e che, comunque, siano indi informazioni e che, comunque, siano in qualche modo connessi gli uni agli altri.qualche modo connessi gli uni agli altri.
  • 84.  LaLa memoria episodicamemoria episodica si riferiscesi riferisce all’immagazzinamento e recupero diall’immagazzinamento e recupero di eventi eeventi e episodi esperiti personalmenteepisodi esperiti personalmente cheche possono essere datati temporalmente epossono essere datati temporalmente e localizzati spazialmentelocalizzati spazialmente..
  • 85.  LaLa memoria semanticamemoria semantica si riferiscesi riferisce all’immagazzinamento e utilizzo di conoscenze cheall’immagazzinamento e utilizzo di conoscenze che riguardano le parole, i concetti e le loro proprietà eriguardano le parole, i concetti e le loro proprietà e relazioni reciproche.relazioni reciproche.  RiguardaRiguarda conoscenze di carattere generale nonconoscenze di carattere generale non associate a esperienze personaliassociate a esperienze personali,,  è una sorta diè una sorta di memoria enciclopedicamemoria enciclopedica (es. Parigi(es. Parigi capitale della Francia), indipendente dal momentocapitale della Francia), indipendente dal momento e dallo spazio in cui è stata appresa l’informazione.e dallo spazio in cui è stata appresa l’informazione.  La rete semantica gerarchica di Collins e QuillianLa rete semantica gerarchica di Collins e Quillian (1969) e la teoria della propagazione(1969) e la teoria della propagazione dell’attivazione.dell’attivazione.
  • 86. Collins e QuillianCollins e Quillian  La memoria semantica è organizzata secondoLa memoria semantica è organizzata secondo dei nodi associativi di natura gerarchica (es.dei nodi associativi di natura gerarchica (es. animale, uccello, canarino).animale, uccello, canarino).  Ad ogni nodo sono associate caratteristicheAd ogni nodo sono associate caratteristiche specifiche. I nodi più in alto nella gerarchiaspecifiche. I nodi più in alto nella gerarchia presentano caratteristiche più generali (che perpresentano caratteristiche più generali (che per economicità non vengono ripetute nei nodieconomicità non vengono ripetute nei nodi inferiori).inferiori).
  • 87.
  • 88.  LaLa memoria proceduralememoria procedurale è il sistema che soggiaceè il sistema che soggiace alle esecuzioni che richiedono destrezza, riguardaalle esecuzioni che richiedono destrezza, riguarda ilil saper faresaper fare (es. andare in bicicletta).(es. andare in bicicletta).  E’ qualcosa che si apprende in genere lentamenteE’ qualcosa che si apprende in genere lentamente e con l’esercizio.e con l’esercizio.  All’interno della conoscenza proceduraleAll’interno della conoscenza procedurale collochiamo anche gli script, o copioni. Si trattacollochiamo anche gli script, o copioni. Si tratta di un insieme di conoscenze relative a circostanzedi un insieme di conoscenze relative a circostanze particolari es. andare al ristorante.particolari es. andare al ristorante.
  • 89.  Secondo Tulving a ciascuno dei tre sistemi diSecondo Tulving a ciascuno dei tre sistemi di memoria è associata una diversa forma dimemoria è associata una diversa forma di coscienza.coscienza.  IlIl sistema procedurale è anoeticosistema procedurale è anoetico, cioè privo, cioè privo di consapevolezza (vi è consapevolezza solodi consapevolezza (vi è consapevolezza solo del qui e ora).del qui e ora).  LaLa memoria semantica è noeticamemoria semantica è noetica, prevede, prevede cioè un certo grado di consapevolezza.cioè un certo grado di consapevolezza.  LaLa memoria episodica è autonoeticamemoria episodica è autonoetica, in, in quanto implica la consapevolezza di sé.quanto implica la consapevolezza di sé.
  • 90.  Più in generale alcuni autori parlano diPiù in generale alcuni autori parlano di memoria esplicitamemoria esplicita ee memoria implicitamemoria implicita  La memoria procedurale può essereLa memoria procedurale può essere considerata una forma di memoriaconsiderata una forma di memoria tacita o implicita,tacita o implicita,  mentre la memoria semantica e quellamentre la memoria semantica e quella episodica costituiscono la memoriaepisodica costituiscono la memoria esplicita.esplicita.
  • 91.  LaLa memoria implicitamemoria implicita ha luogo quandoha luogo quando l’informazione che è stata codificata nell’informazione che è stata codificata nel contesto di un particolare episodio, vienecontesto di un particolare episodio, viene in seguito espressa o utilizzata senza che ciin seguito espressa o utilizzata senza che ci sia un ricordo cosciente o deliberatosia un ricordo cosciente o deliberato dell’evento (Schacter).dell’evento (Schacter).
  • 92.  Secondo Schacter i pazienti con amnesiaSecondo Schacter i pazienti con amnesia anterograda potrebbero presentare un dannoanterograda potrebbero presentare un danno a livello di memoria esplicita, mentre laa livello di memoria esplicita, mentre la memoria implicita risulta intattamemoria implicita risulta intatta..  Questa conclusione è in linea con moltiQuesta conclusione è in linea con molti risultati empirici, ma va ancora chiarita arisultati empirici, ma va ancora chiarita a livello teorico la connessione tra i vari sistemilivello teorico la connessione tra i vari sistemi di memoria.di memoria.
  • 93. La specificità della codifica e iLa specificità della codifica e i sistemi di memoriasistemi di memoria  Tenuto conto della distinzione traTenuto conto della distinzione tra memoria implicita ed esplicita, alcunimemoria implicita ed esplicita, alcuni autori ritengono che la differenziazione inautori ritengono che la differenziazione in memoria episodica e memoria semanticamemoria episodica e memoria semantica sia superflua.sia superflua.  Tulving, attraverso l’introduzione delTulving, attraverso l’introduzione del concetto di specificità della codifica,concetto di specificità della codifica, mostra che i due sistemi di memoria sonomostra che i due sistemi di memoria sono relativamente indipendenti.relativamente indipendenti.
  • 94.  Tulving ha introdotto il concetto diTulving ha introdotto il concetto di specificità della codificaspecificità della codifica che regola lache regola la memoria episodica,memoria episodica,  sulla base di questo principio solo ciò che èsulla base di questo principio solo ciò che è stato immagazzinato può esserestato immagazzinato può essere recuperato,recuperato,  e il modo in cui può essere recuperatoe il modo in cui può essere recuperato dipende da come è stato immagazzinato.dipende da come è stato immagazzinato.
  • 95.  Si ipotizza che debba esistere compatibilità tra laSi ipotizza che debba esistere compatibilità tra la traccia mnestica (il ricordo depositato intraccia mnestica (il ricordo depositato in memoria) e l’informazione ambientale presentememoria) e l’informazione ambientale presente al momento del recupero.al momento del recupero.  Per compatibilità si intende una sorta diPer compatibilità si intende una sorta di collegamento. Esempio:collegamento. Esempio:  una relazione associativa;una relazione associativa;  caratteristiche di superficie simili;caratteristiche di superficie simili;  una sovrapposizione tra le informazioni;una sovrapposizione tra le informazioni;
  • 96.  Tulving ha ipotizzato che i fattori contestualiTulving ha ipotizzato che i fattori contestuali (esterni ed interni al soggetto) siano(esterni ed interni al soggetto) siano importanti per la memoria.importanti per la memoria.  Ciò che viene immagazzinato nella memoriaCiò che viene immagazzinato nella memoria rappresenta una sorta di combinazione tra lorappresenta una sorta di combinazione tra lo stesso materiale da ricordare e il contesto instesso materiale da ricordare e il contesto in cui il materiale viene appreso.cui il materiale viene appreso.  Di conseguenza la somiglianza traDi conseguenza la somiglianza tra l’informazione presente in memoria el’informazione presente in memoria e l’informazione contestuale presente all’informazione contestuale presente al momento del recupero favorisce il ricordo.momento del recupero favorisce il ricordo.
  • 97.  I suggerimenti (cues) più efficaci per ilI suggerimenti (cues) più efficaci per il recupero di informazioni apprese inrecupero di informazioni apprese in precedenza, sono gli stimoli e le ideeprecedenza, sono gli stimoli e le idee prevalenti nella mente di una persona alprevalenti nella mente di una persona al momento della codifica originale (ilmomento della codifica originale (il fenomeno dello state dependency).fenomeno dello state dependency).
  • 98.  In un esperimento ormai classico TulvingIn un esperimento ormai classico Tulving faceva memorizzare ad un gruppo di soggettifaceva memorizzare ad un gruppo di soggetti 24 copie di parole.24 copie di parole.  All’interno della coppia la prima parola eraAll’interno della coppia la prima parola era scritta minuscola e la seconda maiuscola,scritta minuscola e la seconda maiuscola,  all’interno della coppia la seconda parolaall’interno della coppia la seconda parola costituiva la parola critica (da rievocarecostituiva la parola critica (da rievocare successivamente), mentre la prima costituivasuccessivamente), mentre la prima costituiva un suggerimento debole (non associatoun suggerimento debole (non associato semanticamente) per il recupero dellasemanticamente) per il recupero della seconda.seconda.
  • 99.  In seguito ai soggetti venivano presentateIn seguito ai soggetti venivano presentate 12 parole fortemente associate12 parole fortemente associate (semanticamente) alle parole critiche e gli(semanticamente) alle parole critiche e gli si chiedeva di rievocare le parole critiche,si chiedeva di rievocare le parole critiche,  ma le prestazioni dei soggetti risultavanoma le prestazioni dei soggetti risultavano scarse (2-4 parole su 12).scarse (2-4 parole su 12).
  • 100.  Quando ai soggetti venivano presentati tutti iQuando ai soggetti venivano presentati tutti i 24 suggerimenti deboli le prestazioni invece24 suggerimenti deboli le prestazioni invece aumentavano notevolmente (15 parole suaumentavano notevolmente (15 parole su 24).24).  Le informazioni contenute nella memoriaLe informazioni contenute nella memoria semantica (suggerimenti forti), dunque, nonsemantica (suggerimenti forti), dunque, non aiutano il soggetto a recuperare informazioniaiutano il soggetto a recuperare informazioni che ha appreso attraverso la memoriache ha appreso attraverso la memoria episodica (liste apprese per l’esperimento),episodica (liste apprese per l’esperimento),  ciò indicherebbe che i due sistemi sonociò indicherebbe che i due sistemi sono “relativamente” separati, anche se non tutti i“relativamente” separati, anche se non tutti i ricercatori concordano su questo punto.ricercatori concordano su questo punto.