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LA FILOGENESI
E’ POSSIBILE TROVARE RUDIMENTI DI LINGUAGGIO
IN ALTRE SPECIE
MA IN NESSUNA SPECIE
LA CAPACITA’ DI LINGUAGGO è SVILUPPATA COME
L’UOMO.
FORSE
La caratteristica più distintiva del linguaggio
umano
risiede nella capacità di creazione di un
sistema di simboli
il cui significato si configura soprattutto nella
relazione reciproca, più che in realtà concrete.
è la capacità tipicamente umana di
codificare il pensiero,
grazie alla costituzione di rapporti
semantici
fra contenuti mentali
e un codice simbolico.
•“….DAL CERVELLO E SOLTANTO DAL CERVELLO NASCONO IL PIACERE E
LA GIOIA, IL RISO E LO SCHERZO, IL DOLORE E LE LACRIME.
•SOLO ATTRAVERSO DI ESSO PENSIAMO ED UDIAMO, VEDIAMO E
DISTINGUIAMO IL BELLO DAL BRUTTO …..
E LA LINGUA PARLA
IN ACCORDO CON LE COSE VISTE E UDITE”
IPPOCRATE
ARISTOTELE
PREGIUDIZIO
Sordomutismo ed
educazione
Pedro Ponce de LeònPedro Ponce de Leòn
Metodo: insegnamento della scrittura e poi articolazioneMetodo: insegnamento della scrittura e poi articolazione
Charles Michel de L’Epèe aprì a Parigi la prima scuola pubblica per
sordi nel 1771 Metodo:orale e dattilologia
In Italia:In Italia:
Silvestri, Cozzolino, Assarotti, Tarra, PendolaSilvestri, Cozzolino, Assarotti, Tarra, Pendola
Congresso Internazionale di Milano (1880)Congresso Internazionale di Milano (1880)
Metodo OraleMetodo Orale
Gerolamo Cardano (1500)Gerolamo Cardano (1500)
medico, stabilì il rapporto di causa ed effetto tra sordità e mutolezzamedico, stabilì il rapporto di causa ed effetto tra sordità e mutolezza
Broca Wernicke Jackson
A partire dalla seconda metà dell’ottocento che, grazie alle ricerche di
eminenti scienziati come Broca, Wernicke, Jackson su pazienti
neurolesi , si riaccendono definitivamente e su base scientifica gli
interessi per il linguaggio, mentre
comincia a farsi strada l’ipotesi di un
intervento riabilitativo
SCUOLA DI VIENNA
FROESCHELS ROTHE
LOGOPEDIA
GERMANIA
Patologia
e terapia del linguaggio
Ortofonia
FONIATRIA
Inizio del secolo scorso
SEGRE
FERRERI
DAL PUNTO DI VISTA EPISTEMOLOGICO SI
PROCEDE
VOCE
PAROLA
LINGUAGGIO
Comunicazione
Fisiopatologia della Comunicazione Umana
DEGLUTIZIONE
……il governo clinico logopedico
deve ricercare evidenze scientifiche
attraverso una rigorosità metodologica che pone in
primo piano
la definizione di linee guida, percorsi diagnostico-
terapeutici, protocolli ,
l’implementazione di studi epidemiologici e di ricerche
scientifiche
per una efficace gestione del bisogno di salute
dell’individuo.
PENSIER
O
FUNZIONI MOTORIE
COGNITIVO
PEDAGOGIA
PSICOLOGIA
N.Linguistica FONETICA
LINGUISTICA
N.PSICHIATRIA
N. FISIOLOGIA
LOGOPEDIA
PRAGMATICA
Fonetica Fonologia
Grammatica generativa e
trasformazionale
SEMANTICA
Il programma logopedico
La Competenza Logopedica
LA Comunicazione
La Fonazione
La Parola
Il Linguaggio
Il Flusso
La Deglutizione
Gli apprendimenti curriculari e non
Miscellanea
Profilo Professionale del Fisioterapista
E' individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è
l'operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in
via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di
prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni
corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia
eziologia, congenita o acquisita.
2. In riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle
proprie competenze, il fisioterapista:
a) elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del programma di
riabilitazione volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del
disabile;
IL CORPO PARLA
LINGUAGGIO DEL CORPO
LINGUAGGIO GESTUALELINGUAGGIO DELL’AZIONE
LA REALTA’ MENTALE
PENSIER
O
FUNZIONI MOTORIE
COGNITIVO
LOGOS
IL MOVIMENTO COME
REALTA’ MENTALE
PENSIERO
FUNZIONI MOTORIE
COGNITIVO
LOGOS
Il protolinguaggio
Madre-Bambino nel periodo prenatale
• ………una vita dove si riscontra un certo
tipo di utilizzo dei suoni e dei movimenti
per stabilire tra i due membri della
coppia una primordiale intima
comunicazione-relazione
Il cammino verso il linguaggio
……….questa fase protolinguistica …….è preludio al periodo neonatale
……….intriso di esperienze di un sentire fisico, corporeo…………
 un linguaggio accompagnato e mescolato al gesto,
 al toccare,
 al movimento,
 a tutto un complesso comunicazionale corporeo
Il neonato
Sincronia interattiva
• Micromovimenti in risposta alla voce, al
ritmo della lingua.
Il cammino verso il linguaggio
La coincidenza con l’inizio dell’attività ritmica in altri organi
del corpo, come la MANO,suggerisce che la lallazione è
parte dello sviluppo senso-motorio del bambino, ed è
regolata da quegli stessi meccanismi funzionali che sono
alla base di altri tipi di coordinazioni senso-motorie
Le parole -azioni
Dai
Mostra
Metti
Prendi Dimmi
IL CAMMINO DEL LINGUAGGIO
IL MOVIMENTO NELLA COSTRUZIONE
DEL LINGUAGGIO
LE METAFORE
• SALE LA TENSIONE
• CROLLANO I PREZZI
• RAGGIUNGERE IL VERTICE
Il cammino verso il linguaggio
• L’0peratività cognitiva si nutre
dell’attività motoria del bambino
precedendo la produzione e la
comprensione.
Postura verticale
Altezza del suono
-postura verticale
Ascolto stereofonico
Profondità
Altezza tonale
Altezza tonale della voce
P muscoli obliqui dell’addome
F retti dell’addome
R coordinamento energico della
respirazione
Il grafismo fonetico
Motricità fine
fono- articolatori
Motricità fine
mano e dita
Mano - Ritmo Linguaggio
• Il comportamento del corpo umano come un
tutto, l’insieme della massa corporea determina la
distribuzione della intensità e dell’intonazione.
• La frase, l’unità espressiva globale, analogica,
dipende essenzialmente dalla distribuzione
dell’intensità e dell’intonazione
Mano ritmo linguaggio
• L’organizzazione ritmica sillabica,
• basata sui rapporti di apertura e di chiusura
laringo-buccale all’interno delle strutture
frastiche elementari
Corrisponde
Agli arti, alla capacità di organizzare i
movimenti successivi degli arti
Mano Ritmo Linguaggio
La produzione dei fonemi
corrisponde alla nostra digitalità, alla nostra
capacità di organizzare la motricità fine delle
dita e , naturalmente, delle labbra e della
lingua.
LA RITMICA CORPOREA
TENSIONE
K T
MOVIMENTI RAPIDI, TONICI
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MA BA
MOVIMENTI AMPI E DISTESI
Il verbo-tonale
IL VERBO-TONALE
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Disturbi del linguaggio
o di Competenza
 da Sordità
 da Cecità
 da Ins. Mentale
 da Psicosi inf.
 da Neurolesioni
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Disturbi della parola
o di Esecuzione
 Disartrie
 Dislalie
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Produzione di un suono da parte delle corde vocali
Produzione di una sonorità (suono e/o rumore )
anche da strutture viciniori che serva da supporto
energetico per la creazione della parola o speech
Produzione di un suono che consente informazioni
aggiuntive alla parola parlata mediante le
caratteristiche soprasegmentarie
La disfonia è un’alterazione della voce (in senso
prevalentemente qualitativo)
La disfonia è una costellazione
sintomatica, con sintomi acustici e non
acustici quali: tensione muscolo
scheletrica, alterazioni della respirazione,
alterazione del ritmo, dell’eloquio, della
postura
La disfonia è un’alterazione del processo di
produzione dell’atto vocale con l’allontanamento
dall’ideale di economia ed efficacia, anche in
assenza di alterazione di segnale
LA DINAMICA DEL
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ALLINEAMENTO E
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VOCAL TRACT
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CO-ARTICOLAZIONE
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locutorio
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Dislalie
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Esercitazioni prassiche verbali fonatorie fonemiche e non
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cibi dalla bocca allo stomaco
Megendie (1808)
Meccanismo della deglutizione adulta
preparazione orale
stadio orale
stadio faringeo
stadio esofageo
Ciò che è determinante nella definizione di ciascun quadro clinico, ai fini
riabilitativi, è quale fase della funzione sia alterata e in che modo incide
sulla dinamica della deglutizione
Valutazione
logopedica
Bedside examination
test deglutizione acqua
determinazione con ossimetro della
saturazione ossigeno 2% 5%
tosse prova indice, medio, anulare
Obiettivo: Deglutizione funzionale
Rieducazione
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Area settoriale
Area specifica
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Artifici dietetici
Recupero
Tono
Forza
Motilità
Correzione saliva
trasmissione del messaggio
rmittente canale ricevente
canale
Risposta al messaggio
Nel linguaggio comune utilizziamo i concetti di tempo e ritmo
sovrapponendoli, interscambiandoli o attribuendo all'uno e all'altro
significati diversi da quelli reali.
Il tempo è la scansione, il movimento…quello che spontaneamente
battiamo con il piede quando ascoltiamo un brano musicale.
Il ritmo è lo scorrere dell'azione, la sua organizzazione. Con il vocabolo
ritmo si indica la successione (regolare, periodica, irregolare) nel tempo,
di "forme di movimento"
Questa successione può essere percepita dall'udito e dalla vista oppure
può essere colta dalla mente; il ritmo si può sentire (suono-silenzio)
vedere (luce - buio) o … si può avere "il ritmo nel sangue".
RITMO: ORDINE E PROPORZIONE NEL TEMPO E
NELLO SPAZIO
C'è poi un di ritmo fondamentale per la vita dell'uomo:
è il ritmo cardiaco, il succedersi regolare di sistole e
diastole del nostro cuore.
Un aspetto significativo della percezione del suono è
l'accentuazione ritmica.
Analizziamo alcune parole :
L'accentuazione può modificare il senso della
parola stessa, un ritmo differente diversifica il
messaggio.
Pà - pa , pa - pà
fòr - mica, formì - ca
cà - pitano, capità - no
àn - cora , ancò - ra
Corpo-ritmo-suono-Corpo-ritmo-suono-
movimentomovimento
Corpo-ritmo-suono-movimentoCorpo-ritmo-suono-movimento
IO-CORPO-SUONOIO-CORPO-SUONO
Il bambino comincia aIl bambino comincia a scoprire che ilscoprire che il
proprioproprio corpocorpo può sviluppare suoni epuò sviluppare suoni e
rumori :rumori :
Battute di mani ,di piediBattute di mani ,di piedi
Soffi,balbettamentiSoffi,balbettamenti
Rumori interni del corpoRumori interni del corpo
IO-OGGETTI-SUONOIO-OGGETTI-SUONO
Il suono diventa unoIl suono diventa uno
strumento di conoscenzastrumento di conoscenza e die di
esplorazioneesplorazione della realtà.della realtà.
L’orecchio dominante percepisceL’orecchio dominante percepisce
i suoni che hanno un valorei suoni che hanno un valore
simbolico,mentre quello nonsimbolico,mentre quello non
dominante ricevedominante riceve
rumori,musiche, ed in seguitorumori,musiche, ed in seguito
informazioni in rapporto alleinformazioni in rapporto alle
strutture ritmichestrutture ritmiche
Corpo-ritmo-suono movimentoCorpo-ritmo-suono movimento
•IO-ALTRI-SUONO
•La conoscenza dell’altro avviene anche
attraverso il suono, sia mediante la percezione di
rumori del corpo dell’altro , sia mediante giochi ed
attività in cui, tramite il
•suono,
•la musica,
•il ritmo,
•uso della voce e della parola
sia possibile avvicinare l’altro e conoscerlo.
Appoggio ed equilibrio
Ad un'area di appoggio maggiore corrisponde un maggiore equilibrio.
Quando siamo in posizione eretta, il baricentro si trova più o meno in linea con
l'ombelico, pochi centimetri davanti alla terza vertebra lombare, ma basta
variare la posizione di un segmento nello spazio, perché questo cambi. Siamo
in equilibrio quando la verticale del nostro baricentro passa per il poligono di
appoggio e la nostra forza peso è equilibrata dalla reazione del suolo.
Quotidianamente sperimentiamo, quasi senza accorgercene, la nostra capacità
di equilibrio: in piedi sull'autobus, camminando per strada, sul ghiaccio o sulla
neve, salendo le scale… Addirittura, pattinando, andando in bicicletta o
sciando, trasformiamo in gioco la nostra capacità di controllo dell'equilibrio.
Dal cervelletto, in modo del tutto naturale e secondo un meccanismo
automatico, dipende la capacità di mantenere il nostro corpo, oppure oggetti e
attrezzi collegati ad esso, in una posizione controllata e stabile.
Utilizziamo, in pratica, dei movimenti di compensazione che si oppongono alla
perdita di equilibrio stesso.
Un migliore coordinamento e controllo dell'equilibrio conferisce alla nostra
espressione corporea più armonia
Il suono delle parole
Gioco espressivo
Gioco di animazione teatrale
Gioco di respirazione e voce
GIOCO ESPRESSIVO
GIOCO DI ANIMAZIONE TEATRALE
RESPIRAZIONE E VOCE
Descrizione del gioco:
I partecipanti in cerchio si preparano con un riscaldamento del viso,
muovendo la bocca e la mascella in tutti modi possibili .
Si comincia tutti insieme a fare discorsi a vanvera utilzzando una
lingua assurda (senza parole, ma fatta solo di suoni) e cercando di
essere il piùespressivi possibile, accompagnando la voce con gesti
e atteggiamenti appropriati.
Poi ogni partecipante inizia a camminare in lungo e in largo per la
stanza parlando con la medesima lingua incomprensibile come se
fosse molto arrabbiato.
Fa poi evolvere la situazione e il suo discorso a vanvera secondo
una sequenza di emozioni stabilita. Ad esempio: : da arrabbiato a
triste, a innamorato che sogna la persona amata , a felice.
Descrizione del gioco
Ogni partecipante occupa un posto sulla scena: in questa sua porzione di
spazio potrà muoversi a proprio piacere, concentrandosi su di se e sulla
propria voce.
L'esercizio consiste nel ripetere la parola che l'animatore suggerisce
accompagnandola con un gesto liberamente associato al suono e al senso
della parola.
Ritmo, tono, volume di voce e movimento saranno dettati istintivamente
dall'emozione che quel termine suscita o richiama in ciascuno dei partecipanti.
Le parole potranno essere scelte non solo tra le innumerevoli onomatopee
( tonfo, spruzzo, scricchiolio, ..), ma anche tra termini riferibili alle sfere
sensoriali (brillante, puzza, zucchero, velluto) o a concetti ( vita, morte,
speranza, follia).
Non appena il conduttore avrà pronunciato la parola ognuno la ripeterà
secondo la sua interpretazione .
Si avranno contemporaneamente molte interpretazioni diverse
Descrizione del gioco:
I partecipanti (che devono essere abbastanza numerosi)si
dispongono in due file compatte e girate in modo che ogni fila dia
le spalle all'altra: formano così una barriera, il muro.
Due partecipanti si mettono rispettivamente da una parte e
dall'altra del muro. Uno dei due deve trasmettere al compagno oltre
il muro , nel minor tempo possibile, una frase che gli verrà
suggerita all'inizio del gioco. Con suoni, movimenti, rumori ecc.., i
partecipanti che compongono il muro devono ostacolare la
comunicazione.
Vanno rispettate le seguenti regole:
- i partecipanti che compongono il muro non possono muovere i
piedi
- i due comunicanti non possono oltrepassarlo ai lati.
Descrizione del gioco:
In piedi, in cerchio.
Su un ritmo in due tempi: piede sinistro in avanti , si oscilla da un
piede all'altro, mentre il braccio destro oscilla avanti e indietro,
come se si lanciasse una palla. L'animatore inizia: nel momento in
cui il suo braccio è in avanti, lancia una parola. Il suo vicino, due
tempi dopo, nel momento in cui il braccio destro è in avanti ,
lancia un'altra parola, in associazione a quella precedente. Si
procede così, sempre per associazione di idee, con l'ultima parola
lanciata. Ogni volta che il ritmo s' interrompe, si ricomincia con la
persona successiva
Descrizione del gioco:
I partecipanti si dispongono in cerchio.
uno di loro va al centro ed esegue un movimento qualsiasi
accompagnato da un suono o rumore, su un ritmo che inventa.
Tutti gli altri lo seguono e cercano di riprodurre esattamente il
medesimo movimento e il medesimo suono seguendo il ritmo. Chi
conduce il movimento poi, si pone davanti ad un altro partecipante che
lentamente va al centro del cerchio e cambia il movimento, il rumore e
il ritmo.Il gruppo si adegua alla nuova proposta. I due si scambiano di
posto. Chi va al centro deve ogni volta inventare un ritmo musicale e
corporeo che sia possibilmente diverso da quelli che gli sono più
abituali, senza temere di essere ridicolo. Chi imita deve tentare di
riprodurre fedelmente la proposta di chi è al centro. Quest'imitazione ci
consente infatti di rompere i nostri abituali meccanismi di movimento e
scoprire nuove possibilità.
Osservazioni:
È importante che il gruppo non interrompa mai il
movimento, passando da una proposta all'altra, bensì
continui a ripetere il ritmo che sta seguendo fino a che
se ne istaura uno nuovo.
Descrizione del gioco
I partecipanti si dispongono a due a due in piedi.
Uno dei due finge di aprire una valvola posta sul corpo del partner
che si sgonfia come una bambola gonfiabile.
La valvola può essere immaginata su un ginocchio, l'orecchio, un
dito.
Chi si sgonfia deve immaginarsi di svuotarsi fino a cadere a terra
come una bambola di gomma vuota.
In seguito il compagno lo rigonfierà, partendo da un punto qualsiasi.
Chi viene rigonfiato deve fare i movimenti e i rumori di un corpo che
si gonfia, fino a raggiungere di nuovo la posizione eretta.
Descrizione del gioco:
Tutti i partecipanti segnano un ritmo con la voce , le mani e le
gambe. Dopo alcuni minuti lo modificano lentamente fino a che
un nuovo ritmo si impone in tutto il gruppo. Si procede così per
diversi minuti. L'intesa va trovata senza prendere accordi
prima.
Variante:
Ogni attore fa un suo ritmo . Dopo qualche minuto il conduttore
lancia un segnale prestabilito: i partecipanti devono unirsi in
gruppetti secondo le loro affinità ritmiche. Lentamente poi, i
singoli gruppetti cercano di unificare il proprio ritmo e il proprio
movimento.
LA POSTUROLOGIA
• È una branca trasversale della medicina
moderna, con basi di neurofisiologia,
biomeccanica ed ergonomia.
• La postura è l’atteggiamento possibile in
relazione alla forza di gravità, cioè la
posizione che l’uomo assume rispetto
all’ambiente che lo circonda
IL PIANO TRASVERSO DIVIDE
LA MIOTERAPIA ORO-FACCIALE CRANIO-CERVICALE
POSIZIONE LINGUALE DI RIPOSO
DEGLUTIZIONE
FONAZIONE
DISTURBI TUBARICI
MASTICAZIONE-MALOCCLUSIONE-PROBLEMI A.T.M.
PROBLEMI MUSCOLARI, IN PARTICOLARE ALLE
LABBRA, ALLA LINGUA ED AI MUSCOLI
MASTICATORI
RESPIRAZIONE ORALE
discorsi a vanvera
PROTOCOLLO A ESERCIZI DI RILASCIAMENTO
PROTOCOLLO B ESERCIZI DI RESPIRAZIONE
TRAINING AUTOGENO
AUTOPOSTURE RESPIRATORIE
MUSICOTERAPIA
TECNICA YOGA
ESERCIZI DI RILASCIAMENTO
PAZIENTE DISTESO COMODAMENTE SOPRA UN TAPPETO CON
GAMBE FLESSE E/O UN CUSCINO SOTTO LE GINOCCHIA, BISOGNA
CHE LA POSIZIONE CONSENTA UN APPOGGIO AI VARI SEGMENTI
VERTEBRALI IN MODO DA ELIMNARE OGNI STATO DI TENSIONE
RILASCIARE
FRONTE
PALPEBRE
MUSCOLI FACCIALE
APRIRE LA BOCCA LEGGERMENTE
LINGUA TOCCA IL PALATO E SI RILASCIA
GOLA
COLLO
LATO DESTRO – SINISTRO DEL CORPO
SCAPOLA
BRACCIO
AVAMBRACCIO
MUSCOLI FLESSORI ED ESTENSORI DELLA MANO E
DELLE DITA
GLUTEO
COSCIA
POLPACCIO
PIEDE
ESERCIZI DI RESPIRAZIONE
INSPIRARE
LENTAMENTE ATTRAVERSO IL NASO
ESPIRARE
DALLA BOCCA CON LA LINGUA APPIATTITA
VICINO AI DENTI INFERIORI E CON LIEVE
SOFFIO TRA I DENTI
PAUSA
LUNGA………MOLTO LUNGA
INSPIRARE………PAUSA……ESPIRARE
Profilo Professionale del Fisioterapista
E' individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è
l'operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in
via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di
prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni
corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia
eziologia, congenita o acquisita.
2. In riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle
proprie competenze, il fisioterapista:
a) elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del programma di
riabilitazione volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del
disabile;
. E' individuata la figura professionale dell'educatore professionale, con il seguente profilo:
l'educatore professionale è l'operatore sociale e sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, attua
specifici progetti educativi e riabilitativi, nell'ambito di un progetto terapeutico elaborato da un'equipe
multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di
partecipazione e recupero alla vita quotidiana; cura il positivo inserimento o reinserimento psico-sociale dei soggetti in
difficoltà.
. L'educatore professionale:
a) programma, gestisce e verifica interventi educativi mirati al recupero e allo sviluppo delle potenzialità dei soggetti
in difficoltà per il raggiungimento di livelli sempre più avanzati di autonomia;
c) programma, organizza, gestisce e verifica le proprie attività professionali all'interno di servizi socio-sanitari e
strutture socio-sanitarie-riabilitative e socio-educative, in modo coordinato e integrato con altre figure
professionali presenti nelle strutture, con il coinvolgimento diretto dei soggetti interessati e/o delle loro famiglie,
dei gruppi, della collettività
RIABILITAZIONE
CENTRALITA’ DELLA PERSONA
UNITA’ BIO-PSICO-SOCIALE DEL PAZIENTE
RIABILITAZIONE “OUT-COME - BASED”
TEAM INTERPROFESSIONALE
Progetto riabilitativo
Programma riabilitativo
Piano educativo personalizzato
SETTING
Setting
Ambulatorio
Domiciliare
RSA
Malattia di Alzheimer
Training memoria procedurale
R.O.T.
Programma di comunicazione funzionale
Routine di comunicazione sociale
Informazioni sulla propria identità
Abilità linguistiche di base
Espressione linguistica dei concetti di base
Propedeutica al lavoro
I profili professionali
Logopedista
•Svolge attività di prevenzione e trattamento riabilitativo delle
patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva
•Attività di educazione e rieducazione dei disturbi della voce, della
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•Utilizza terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della
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Logopedia

  • 1.
  • 2. LA FILOGENESI E’ POSSIBILE TROVARE RUDIMENTI DI LINGUAGGIO IN ALTRE SPECIE MA IN NESSUNA SPECIE LA CAPACITA’ DI LINGUAGGO è SVILUPPATA COME L’UOMO. FORSE La caratteristica più distintiva del linguaggio umano risiede nella capacità di creazione di un sistema di simboli il cui significato si configura soprattutto nella relazione reciproca, più che in realtà concrete.
  • 3.
  • 4. è la capacità tipicamente umana di codificare il pensiero, grazie alla costituzione di rapporti semantici fra contenuti mentali e un codice simbolico.
  • 5.
  • 6. •“….DAL CERVELLO E SOLTANTO DAL CERVELLO NASCONO IL PIACERE E LA GIOIA, IL RISO E LO SCHERZO, IL DOLORE E LE LACRIME. •SOLO ATTRAVERSO DI ESSO PENSIAMO ED UDIAMO, VEDIAMO E DISTINGUIAMO IL BELLO DAL BRUTTO ….. E LA LINGUA PARLA IN ACCORDO CON LE COSE VISTE E UDITE” IPPOCRATE
  • 8. Sordomutismo ed educazione Pedro Ponce de LeònPedro Ponce de Leòn Metodo: insegnamento della scrittura e poi articolazioneMetodo: insegnamento della scrittura e poi articolazione Charles Michel de L’Epèe aprì a Parigi la prima scuola pubblica per sordi nel 1771 Metodo:orale e dattilologia In Italia:In Italia: Silvestri, Cozzolino, Assarotti, Tarra, PendolaSilvestri, Cozzolino, Assarotti, Tarra, Pendola Congresso Internazionale di Milano (1880)Congresso Internazionale di Milano (1880) Metodo OraleMetodo Orale Gerolamo Cardano (1500)Gerolamo Cardano (1500) medico, stabilì il rapporto di causa ed effetto tra sordità e mutolezzamedico, stabilì il rapporto di causa ed effetto tra sordità e mutolezza
  • 9. Broca Wernicke Jackson A partire dalla seconda metà dell’ottocento che, grazie alle ricerche di eminenti scienziati come Broca, Wernicke, Jackson su pazienti neurolesi , si riaccendono definitivamente e su base scientifica gli interessi per il linguaggio, mentre comincia a farsi strada l’ipotesi di un intervento riabilitativo
  • 10. SCUOLA DI VIENNA FROESCHELS ROTHE LOGOPEDIA GERMANIA Patologia e terapia del linguaggio Ortofonia
  • 11. FONIATRIA Inizio del secolo scorso SEGRE FERRERI DAL PUNTO DI VISTA EPISTEMOLOGICO SI PROCEDE VOCE PAROLA LINGUAGGIO Comunicazione Fisiopatologia della Comunicazione Umana DEGLUTIZIONE
  • 12. ……il governo clinico logopedico deve ricercare evidenze scientifiche attraverso una rigorosità metodologica che pone in primo piano la definizione di linee guida, percorsi diagnostico- terapeutici, protocolli , l’implementazione di studi epidemiologici e di ricerche scientifiche per una efficace gestione del bisogno di salute dell’individuo.
  • 17. La Competenza Logopedica LA Comunicazione La Fonazione La Parola Il Linguaggio Il Flusso La Deglutizione Gli apprendimenti curriculari e non Miscellanea
  • 18. Profilo Professionale del Fisioterapista E' individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è l'operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita o acquisita. 2. In riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle proprie competenze, il fisioterapista: a) elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile;
  • 19. IL CORPO PARLA LINGUAGGIO DEL CORPO LINGUAGGIO GESTUALELINGUAGGIO DELL’AZIONE
  • 20. LA REALTA’ MENTALE PENSIER O FUNZIONI MOTORIE COGNITIVO LOGOS
  • 21. IL MOVIMENTO COME REALTA’ MENTALE PENSIERO FUNZIONI MOTORIE COGNITIVO LOGOS
  • 22. Il protolinguaggio Madre-Bambino nel periodo prenatale • ………una vita dove si riscontra un certo tipo di utilizzo dei suoni e dei movimenti per stabilire tra i due membri della coppia una primordiale intima comunicazione-relazione
  • 23. Il cammino verso il linguaggio ……….questa fase protolinguistica …….è preludio al periodo neonatale ……….intriso di esperienze di un sentire fisico, corporeo…………  un linguaggio accompagnato e mescolato al gesto,  al toccare,  al movimento,  a tutto un complesso comunicazionale corporeo
  • 24. Il neonato Sincronia interattiva • Micromovimenti in risposta alla voce, al ritmo della lingua.
  • 25. Il cammino verso il linguaggio La coincidenza con l’inizio dell’attività ritmica in altri organi del corpo, come la MANO,suggerisce che la lallazione è parte dello sviluppo senso-motorio del bambino, ed è regolata da quegli stessi meccanismi funzionali che sono alla base di altri tipi di coordinazioni senso-motorie
  • 27. IL CAMMINO DEL LINGUAGGIO
  • 28. IL MOVIMENTO NELLA COSTRUZIONE DEL LINGUAGGIO LE METAFORE • SALE LA TENSIONE • CROLLANO I PREZZI • RAGGIUNGERE IL VERTICE
  • 29. Il cammino verso il linguaggio • L’0peratività cognitiva si nutre dell’attività motoria del bambino precedendo la produzione e la comprensione.
  • 30. Postura verticale Altezza del suono -postura verticale Ascolto stereofonico Profondità
  • 31. Altezza tonale Altezza tonale della voce P muscoli obliqui dell’addome F retti dell’addome R coordinamento energico della respirazione
  • 32. Il grafismo fonetico Motricità fine fono- articolatori Motricità fine mano e dita
  • 33. Mano - Ritmo Linguaggio • Il comportamento del corpo umano come un tutto, l’insieme della massa corporea determina la distribuzione della intensità e dell’intonazione. • La frase, l’unità espressiva globale, analogica, dipende essenzialmente dalla distribuzione dell’intensità e dell’intonazione
  • 34. Mano ritmo linguaggio • L’organizzazione ritmica sillabica, • basata sui rapporti di apertura e di chiusura laringo-buccale all’interno delle strutture frastiche elementari Corrisponde Agli arti, alla capacità di organizzare i movimenti successivi degli arti
  • 35. Mano Ritmo Linguaggio La produzione dei fonemi corrisponde alla nostra digitalità, alla nostra capacità di organizzare la motricità fine delle dita e , naturalmente, delle labbra e della lingua.
  • 36. LA RITMICA CORPOREA TENSIONE K T MOVIMENTI RAPIDI, TONICI RILASSAMENTO MA BA MOVIMENTI AMPI E DISTESI
  • 39. Patologia del linguaggio infantile Disturbi del linguaggio o di Competenza  da Sordità  da Cecità  da Ins. Mentale  da Psicosi inf.  da Neurolesioni  Disfasie evolutive  Dislessie Disturbi della parola o di Esecuzione  Disartrie  Dislalie  Disfluenze  Disfonie
  • 40. FONAZIONE Voice Produzione di un suono da parte delle corde vocali Produzione di una sonorità (suono e/o rumore ) anche da strutture viciniori che serva da supporto energetico per la creazione della parola o speech Produzione di un suono che consente informazioni aggiuntive alla parola parlata mediante le caratteristiche soprasegmentarie
  • 41. La disfonia è un’alterazione della voce (in senso prevalentemente qualitativo) La disfonia è una costellazione sintomatica, con sintomi acustici e non acustici quali: tensione muscolo scheletrica, alterazioni della respirazione, alterazione del ritmo, dell’eloquio, della postura La disfonia è un’alterazione del processo di produzione dell’atto vocale con l’allontanamento dall’ideale di economia ed efficacia, anche in assenza di alterazione di segnale
  • 42. LA DINAMICA DEL SOFFIO LA VOCALITA’ ALLINEAMENTO E VERTICALITA’ VOCAL TRACT
  • 44. PAROLA FONETICA FONOLOGIA Insieme delle sequenze sonore prodotte nell’atto locutorio Studia la realizzazione concreta dei suoni L’articolazione Le caratteristiche fisiche dei suoni Le sue unità minime sono i foni Studia la funzione dei suoni nella lingua La sua unità minima è il fonema
  • 45.
  • 46.
  • 47. DISARTRIE Lesioni del sistema nervoso che determinano una riduzione del controllo neuromuscolare degli apparati di respirazione, fonazione, articolazione Dislalie ORGANICHE FUNZIONALI
  • 48. Educazione – rieducazione olistica e specifica Attività di meta-cognizione Allenamento funzionale passivo degli organi articolatori Esercitazioni prassiche verbali fonatorie fonemiche e non Correzione Sigmatismo Rotacismo
  • 49. Disfagia . Alterazione funzionale della deglutizione Deglutizione La deglutizione è la propulsione dei cibi dalla bocca allo stomaco Megendie (1808) Meccanismo della deglutizione adulta preparazione orale stadio orale stadio faringeo stadio esofageo Ciò che è determinante nella definizione di ciascun quadro clinico, ai fini riabilitativi, è quale fase della funzione sia alterata e in che modo incide sulla dinamica della deglutizione
  • 50. Valutazione logopedica Bedside examination test deglutizione acqua determinazione con ossimetro della saturazione ossigeno 2% 5% tosse prova indice, medio, anulare Obiettivo: Deglutizione funzionale Rieducazione Area generale Area settoriale Area specifica COMPENSI Posture facilitanti Manovre vol. difesa vie aeree Artifici dietetici Recupero Tono Forza Motilità Correzione saliva
  • 51. trasmissione del messaggio rmittente canale ricevente canale Risposta al messaggio
  • 52.
  • 53.
  • 54.
  • 55.
  • 56. Nel linguaggio comune utilizziamo i concetti di tempo e ritmo sovrapponendoli, interscambiandoli o attribuendo all'uno e all'altro significati diversi da quelli reali. Il tempo è la scansione, il movimento…quello che spontaneamente battiamo con il piede quando ascoltiamo un brano musicale. Il ritmo è lo scorrere dell'azione, la sua organizzazione. Con il vocabolo ritmo si indica la successione (regolare, periodica, irregolare) nel tempo, di "forme di movimento" Questa successione può essere percepita dall'udito e dalla vista oppure può essere colta dalla mente; il ritmo si può sentire (suono-silenzio) vedere (luce - buio) o … si può avere "il ritmo nel sangue". RITMO: ORDINE E PROPORZIONE NEL TEMPO E NELLO SPAZIO
  • 57. C'è poi un di ritmo fondamentale per la vita dell'uomo: è il ritmo cardiaco, il succedersi regolare di sistole e diastole del nostro cuore. Un aspetto significativo della percezione del suono è l'accentuazione ritmica. Analizziamo alcune parole : L'accentuazione può modificare il senso della parola stessa, un ritmo differente diversifica il messaggio. Pà - pa , pa - pà fòr - mica, formì - ca cà - pitano, capità - no àn - cora , ancò - ra
  • 59. Corpo-ritmo-suono-movimentoCorpo-ritmo-suono-movimento IO-CORPO-SUONOIO-CORPO-SUONO Il bambino comincia aIl bambino comincia a scoprire che ilscoprire che il proprioproprio corpocorpo può sviluppare suoni epuò sviluppare suoni e rumori :rumori : Battute di mani ,di piediBattute di mani ,di piedi Soffi,balbettamentiSoffi,balbettamenti Rumori interni del corpoRumori interni del corpo
  • 60. IO-OGGETTI-SUONOIO-OGGETTI-SUONO Il suono diventa unoIl suono diventa uno strumento di conoscenzastrumento di conoscenza e die di esplorazioneesplorazione della realtà.della realtà. L’orecchio dominante percepisceL’orecchio dominante percepisce i suoni che hanno un valorei suoni che hanno un valore simbolico,mentre quello nonsimbolico,mentre quello non dominante ricevedominante riceve rumori,musiche, ed in seguitorumori,musiche, ed in seguito informazioni in rapporto alleinformazioni in rapporto alle strutture ritmichestrutture ritmiche
  • 61. Corpo-ritmo-suono movimentoCorpo-ritmo-suono movimento •IO-ALTRI-SUONO •La conoscenza dell’altro avviene anche attraverso il suono, sia mediante la percezione di rumori del corpo dell’altro , sia mediante giochi ed attività in cui, tramite il •suono, •la musica, •il ritmo, •uso della voce e della parola sia possibile avvicinare l’altro e conoscerlo.
  • 62.
  • 63. Appoggio ed equilibrio Ad un'area di appoggio maggiore corrisponde un maggiore equilibrio. Quando siamo in posizione eretta, il baricentro si trova più o meno in linea con l'ombelico, pochi centimetri davanti alla terza vertebra lombare, ma basta variare la posizione di un segmento nello spazio, perché questo cambi. Siamo in equilibrio quando la verticale del nostro baricentro passa per il poligono di appoggio e la nostra forza peso è equilibrata dalla reazione del suolo. Quotidianamente sperimentiamo, quasi senza accorgercene, la nostra capacità di equilibrio: in piedi sull'autobus, camminando per strada, sul ghiaccio o sulla neve, salendo le scale… Addirittura, pattinando, andando in bicicletta o sciando, trasformiamo in gioco la nostra capacità di controllo dell'equilibrio. Dal cervelletto, in modo del tutto naturale e secondo un meccanismo automatico, dipende la capacità di mantenere il nostro corpo, oppure oggetti e attrezzi collegati ad esso, in una posizione controllata e stabile. Utilizziamo, in pratica, dei movimenti di compensazione che si oppongono alla perdita di equilibrio stesso. Un migliore coordinamento e controllo dell'equilibrio conferisce alla nostra espressione corporea più armonia
  • 64. Il suono delle parole Gioco espressivo Gioco di animazione teatrale Gioco di respirazione e voce GIOCO ESPRESSIVO GIOCO DI ANIMAZIONE TEATRALE RESPIRAZIONE E VOCE
  • 65. Descrizione del gioco: I partecipanti in cerchio si preparano con un riscaldamento del viso, muovendo la bocca e la mascella in tutti modi possibili . Si comincia tutti insieme a fare discorsi a vanvera utilzzando una lingua assurda (senza parole, ma fatta solo di suoni) e cercando di essere il piùespressivi possibile, accompagnando la voce con gesti e atteggiamenti appropriati. Poi ogni partecipante inizia a camminare in lungo e in largo per la stanza parlando con la medesima lingua incomprensibile come se fosse molto arrabbiato. Fa poi evolvere la situazione e il suo discorso a vanvera secondo una sequenza di emozioni stabilita. Ad esempio: : da arrabbiato a triste, a innamorato che sogna la persona amata , a felice.
  • 66. Descrizione del gioco Ogni partecipante occupa un posto sulla scena: in questa sua porzione di spazio potrà muoversi a proprio piacere, concentrandosi su di se e sulla propria voce. L'esercizio consiste nel ripetere la parola che l'animatore suggerisce accompagnandola con un gesto liberamente associato al suono e al senso della parola. Ritmo, tono, volume di voce e movimento saranno dettati istintivamente dall'emozione che quel termine suscita o richiama in ciascuno dei partecipanti. Le parole potranno essere scelte non solo tra le innumerevoli onomatopee ( tonfo, spruzzo, scricchiolio, ..), ma anche tra termini riferibili alle sfere sensoriali (brillante, puzza, zucchero, velluto) o a concetti ( vita, morte, speranza, follia). Non appena il conduttore avrà pronunciato la parola ognuno la ripeterà secondo la sua interpretazione . Si avranno contemporaneamente molte interpretazioni diverse
  • 67. Descrizione del gioco: I partecipanti (che devono essere abbastanza numerosi)si dispongono in due file compatte e girate in modo che ogni fila dia le spalle all'altra: formano così una barriera, il muro. Due partecipanti si mettono rispettivamente da una parte e dall'altra del muro. Uno dei due deve trasmettere al compagno oltre il muro , nel minor tempo possibile, una frase che gli verrà suggerita all'inizio del gioco. Con suoni, movimenti, rumori ecc.., i partecipanti che compongono il muro devono ostacolare la comunicazione. Vanno rispettate le seguenti regole: - i partecipanti che compongono il muro non possono muovere i piedi - i due comunicanti non possono oltrepassarlo ai lati.
  • 68. Descrizione del gioco: In piedi, in cerchio. Su un ritmo in due tempi: piede sinistro in avanti , si oscilla da un piede all'altro, mentre il braccio destro oscilla avanti e indietro, come se si lanciasse una palla. L'animatore inizia: nel momento in cui il suo braccio è in avanti, lancia una parola. Il suo vicino, due tempi dopo, nel momento in cui il braccio destro è in avanti , lancia un'altra parola, in associazione a quella precedente. Si procede così, sempre per associazione di idee, con l'ultima parola lanciata. Ogni volta che il ritmo s' interrompe, si ricomincia con la persona successiva
  • 69. Descrizione del gioco: I partecipanti si dispongono in cerchio. uno di loro va al centro ed esegue un movimento qualsiasi accompagnato da un suono o rumore, su un ritmo che inventa. Tutti gli altri lo seguono e cercano di riprodurre esattamente il medesimo movimento e il medesimo suono seguendo il ritmo. Chi conduce il movimento poi, si pone davanti ad un altro partecipante che lentamente va al centro del cerchio e cambia il movimento, il rumore e il ritmo.Il gruppo si adegua alla nuova proposta. I due si scambiano di posto. Chi va al centro deve ogni volta inventare un ritmo musicale e corporeo che sia possibilmente diverso da quelli che gli sono più abituali, senza temere di essere ridicolo. Chi imita deve tentare di riprodurre fedelmente la proposta di chi è al centro. Quest'imitazione ci consente infatti di rompere i nostri abituali meccanismi di movimento e scoprire nuove possibilità. Osservazioni: È importante che il gruppo non interrompa mai il movimento, passando da una proposta all'altra, bensì continui a ripetere il ritmo che sta seguendo fino a che se ne istaura uno nuovo.
  • 70. Descrizione del gioco I partecipanti si dispongono a due a due in piedi. Uno dei due finge di aprire una valvola posta sul corpo del partner che si sgonfia come una bambola gonfiabile. La valvola può essere immaginata su un ginocchio, l'orecchio, un dito. Chi si sgonfia deve immaginarsi di svuotarsi fino a cadere a terra come una bambola di gomma vuota. In seguito il compagno lo rigonfierà, partendo da un punto qualsiasi. Chi viene rigonfiato deve fare i movimenti e i rumori di un corpo che si gonfia, fino a raggiungere di nuovo la posizione eretta.
  • 71. Descrizione del gioco: Tutti i partecipanti segnano un ritmo con la voce , le mani e le gambe. Dopo alcuni minuti lo modificano lentamente fino a che un nuovo ritmo si impone in tutto il gruppo. Si procede così per diversi minuti. L'intesa va trovata senza prendere accordi prima. Variante: Ogni attore fa un suo ritmo . Dopo qualche minuto il conduttore lancia un segnale prestabilito: i partecipanti devono unirsi in gruppetti secondo le loro affinità ritmiche. Lentamente poi, i singoli gruppetti cercano di unificare il proprio ritmo e il proprio movimento.
  • 72. LA POSTUROLOGIA • È una branca trasversale della medicina moderna, con basi di neurofisiologia, biomeccanica ed ergonomia. • La postura è l’atteggiamento possibile in relazione alla forza di gravità, cioè la posizione che l’uomo assume rispetto all’ambiente che lo circonda
  • 73.
  • 75. LA MIOTERAPIA ORO-FACCIALE CRANIO-CERVICALE POSIZIONE LINGUALE DI RIPOSO DEGLUTIZIONE FONAZIONE DISTURBI TUBARICI MASTICAZIONE-MALOCCLUSIONE-PROBLEMI A.T.M. PROBLEMI MUSCOLARI, IN PARTICOLARE ALLE LABBRA, ALLA LINGUA ED AI MUSCOLI MASTICATORI RESPIRAZIONE ORALE
  • 76. discorsi a vanvera PROTOCOLLO A ESERCIZI DI RILASCIAMENTO PROTOCOLLO B ESERCIZI DI RESPIRAZIONE TRAINING AUTOGENO AUTOPOSTURE RESPIRATORIE MUSICOTERAPIA TECNICA YOGA
  • 77. ESERCIZI DI RILASCIAMENTO PAZIENTE DISTESO COMODAMENTE SOPRA UN TAPPETO CON GAMBE FLESSE E/O UN CUSCINO SOTTO LE GINOCCHIA, BISOGNA CHE LA POSIZIONE CONSENTA UN APPOGGIO AI VARI SEGMENTI VERTEBRALI IN MODO DA ELIMNARE OGNI STATO DI TENSIONE RILASCIARE FRONTE PALPEBRE MUSCOLI FACCIALE APRIRE LA BOCCA LEGGERMENTE LINGUA TOCCA IL PALATO E SI RILASCIA GOLA COLLO
  • 78. LATO DESTRO – SINISTRO DEL CORPO SCAPOLA BRACCIO AVAMBRACCIO MUSCOLI FLESSORI ED ESTENSORI DELLA MANO E DELLE DITA GLUTEO COSCIA POLPACCIO PIEDE
  • 79. ESERCIZI DI RESPIRAZIONE INSPIRARE LENTAMENTE ATTRAVERSO IL NASO ESPIRARE DALLA BOCCA CON LA LINGUA APPIATTITA VICINO AI DENTI INFERIORI E CON LIEVE SOFFIO TRA I DENTI PAUSA LUNGA………MOLTO LUNGA INSPIRARE………PAUSA……ESPIRARE
  • 80. Profilo Professionale del Fisioterapista E' individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è l'operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita o acquisita. 2. In riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle proprie competenze, il fisioterapista: a) elabora, anche in équipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile;
  • 81. . E' individuata la figura professionale dell'educatore professionale, con il seguente profilo: l'educatore professionale è l'operatore sociale e sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, attua specifici progetti educativi e riabilitativi, nell'ambito di un progetto terapeutico elaborato da un'equipe multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di partecipazione e recupero alla vita quotidiana; cura il positivo inserimento o reinserimento psico-sociale dei soggetti in difficoltà. . L'educatore professionale: a) programma, gestisce e verifica interventi educativi mirati al recupero e allo sviluppo delle potenzialità dei soggetti in difficoltà per il raggiungimento di livelli sempre più avanzati di autonomia; c) programma, organizza, gestisce e verifica le proprie attività professionali all'interno di servizi socio-sanitari e strutture socio-sanitarie-riabilitative e socio-educative, in modo coordinato e integrato con altre figure professionali presenti nelle strutture, con il coinvolgimento diretto dei soggetti interessati e/o delle loro famiglie, dei gruppi, della collettività
  • 82. RIABILITAZIONE CENTRALITA’ DELLA PERSONA UNITA’ BIO-PSICO-SOCIALE DEL PAZIENTE RIABILITAZIONE “OUT-COME - BASED” TEAM INTERPROFESSIONALE
  • 83. Progetto riabilitativo Programma riabilitativo Piano educativo personalizzato SETTING
  • 85. Programma di comunicazione funzionale Routine di comunicazione sociale Informazioni sulla propria identità Abilità linguistiche di base Espressione linguistica dei concetti di base Propedeutica al lavoro
  • 86. I profili professionali Logopedista •Svolge attività di prevenzione e trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva •Attività di educazione e rieducazione dei disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi •Utilizza terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbali e non verbali •

Editor's Notes

  1. Classificazione delle logopatie infantili