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L’alunno con DSA:
dal riconoscimento all’adattamento
didattico per l’integrazione
ADiego
chesièquasisempreaddormentatosui
libri
Progetto di ricerca-azione
“Spider: gestione integrata dei disturbi specifici di apprendimento
nella Provincia di Pesaro e Urbino”
AA.SS. 2009/10– 2010/11 – 2011/12
loretta.mattioli1@istruzione.it
Loretta Mattioli
Con la collaborazione di
Per la Scuola Primaria: Cesaretti Cinzia, Palazzi Maruska, Rosati Gianna
Per la Scuola Secondaria di I e II Grado: Perugini Serena, Ragnoni Ubaldo
ANALISI ORTOGRAFICA
- identificazione della forma complessiva della parola
- ricostruzione dell’ordine sequenziale (codifica della posizione di ogni
lettera all’interno della stringa)
CONVERSIONE GRAFEMA/FONEMA
1 segmentazione
2 recupero fonemi corrispondenti
3 assemblaggio
LESSICO ORTOGRAFICO IN ENTRATA contiene la
forma ortografica di tutte le parole conosciute
CONFRONTO
RICONOSCIMENTO
SISTEMA SEMANTICO
LESSICO FONOLOGICO IN USCITA: contiene le
forme fonologiche delle parole note
BUFFER FONEMICO
VIA INDIRETTA
FONOLOGICA (SUB-
LESSICALE)
INPUT VISIVO (parola scritta)
VIA DIRETTA,
(LESSICALE)
OUTPUT FONETICO
MAGAZZINO DI MEMORIA
FONOLOGICA A BREVE TERMINE
loretta.mattioli1@istruzione.it
Il modello evolutivo dell’apprendimento della lettura
(Utah Frith, 1985)
(estratto da un lavoro di Nicoletta Perini)
Stadio
Logografico
Stadio
Alfabetico
Stadio
Ortografico
Stadio
Lessicale
Il bambino riconosce alcune parole
per la presenza di alcuni indizi
Il bambino legge utilizzando le
regole di conversione grafema-
fonema
Il bambino impara le regole
ortografiche e sintattiche. L’ Unità
di lettura è sublessicale (per es. la sillaba)
Formazione di un magazzino
lessicale. Il bambino inizia a leggere
seguendo la via semantico-lessicale
loretta.mattioli1@istruzione.it
Eppure non per tutti è così …
loretta.mattioli1@istruzione.it
DISTURBI SPECIFICI
DI APPRENDIMENTO:
che cosa sono
come si caratterizzano
loretta.mattioli1@istruzione.it
• DISLESSIA EVOLUTIVA
Disturbo specifico di decodifica
della lettura:
appresa la tecnica del leggere
non si realizza
l’automatizzazione del
processo;
lettura non corretta né
fluente, lenta e inefficace
• DISTURBI SPECIFICI DI
SCRITTURA : DISGRAFIA E
DISORTOGRAFIA
• La disgrafia o deficit nei
processi di realizzazione
grafica riguarda la natura
motoria del processo
• La disortografia o deficit nei
processi di cifratura
riguarda la componente di
natura linguistica dell’abilità
della scrittura
• DISTURBI SPECIFICI DEL CALCOLO:
DISCALCULIA
si presentano due profili
I profilo: debolezza nella strutturazione delle
componenti di cognizione numerica:
risultano carenti le abilità di subitizing, dei
meccanismi di quantificazione,
comparazione seriazione e strategie di
calcolo a mente.
II profilo: debolezza nelle procedure esecutive
riguradanti lettura, scrittura e
incolonnamento numerico e calcolo inteso
come recupero dei fatti numerici sia come
algoritmo di calcolo scritto.
Il Disturbo del Calcolo può presentarsi in
isolamento o più tipicamente in
associazione con altri disturbi specifici.
DISTURBO SPECIFICO DELLA
COMPRENSIONE DEL TESTO SCRITTO
si presenta a volte in modo indipendente
sia dai disturbi di comprensione da
ascolto sia dagli stessi disturbi di
decodifica.
loretta.mattioli1@istruzione.it
Sono disturbi:
 specifici = interessano i soli disturbi delle abilità scolastiche = specifico
dominio di abilità in modo circoscritto
 evolutivi = nelle diverse fasi dello sviluppo si presentano con una diversa
espressività
di natura neurobiologica (permangono sempre come caratteristica personale)
 con familiarità (origine genetica – geni coinvolti ancora non ben definiti)
 con una maggiore incidenza sui soggetti maschili
 frequentemente in comorbilità con altri disturbi (comorbilità =
contemporaneità
o concomitanza di più disturbi in assenza di una relazione causale o mono-
patogenetica tra gli stessi)
 con il quoziente intellettivo (QI) generale ( = QI di Performance + QI Verbale)
nella norma = non inferiore a -1ds (1ds = 15) dal valore medio di 100 rispetto ai
valori medi attesi per l’età = > 85)
Le caratteristiche generali dei DSA
In base al Q.I. …………….
Si possono avere 3 situazioni specifiche
1. Nelle abilità specifiche i valori rilevati non sono significativi (meno della norma
ma sopra le -2 ds) e il QI nella norma (> 85) = cattivo lettorecattivo lettore
2. Nelle abilità specifiche i valori rilevati non sono/sono significativi ma il QI < di
85 ma > a 70 (border line cognitivo) = Disturbi di Apprendimento (DA)
3. Nelle abilità specifiche i valori rilevati sono più o meno significativi e il QI < 70
= Ritardo Mentale (RM)
In tutti e 3 i casi la scuola se ne deve fare caricoIn tutti e 3 i casi la scuola se ne deve fare carico
secondo modalità, strategie e risorse diversesecondo modalità, strategie e risorse diverse
dovute alle caratteristiche specifiche delle 3 tipologiedovute alle caratteristiche specifiche delle 3 tipologie
loretta.mattioli1@istruzione.it
1. Cattivo lettore (= soggetti con difficoltà nei domini specifici che non rientrano nei
valori significativi diagnostici, - 2ds e cognitivo nella norma)
Caratteristiche
 Capacità di astrarre una regola da più situazioni
 Capacità di generalizzare una regola applicandola in contesti diversi
 Capacità di affrontare e risolvere le situazioni di problem solving
 Capacità di riutilizzare, attraverso processi metacognitivi, le strategie fornite
Fattori che condizionano il successo scolastico:
 Livello del QI ed efficacia dei processi metacognitivi
 Qualità dell’intervento didattico e metodologico fornito dalla scuola
 livelli di conoscenze, competenze e grado di flessibilità dei docenti
 Organizzazione della scuola
Risorse
 docenti di classe (come per i DSA)
 Team di supporto ai docenti con buone conoscenze e competenze in materia
loretta.mattioli1@istruzione.it
Le conseguenze sull’apprendimento e
l’approccio didattico
 DA ( QI <85 e >70)
Caratteristiche
 Ha difficoltà ad astrarre una regola da più situazioni
 Ha difficoltà a generalizzare una regola applicandola in contesti diversi
 Ha difficoltà ad affrontare e risolvere le situazioni di problem solving
 Ha difficoltà ad riutilizzare, attraverso processi metacognitivi, le strategie fornite ma se
supportato in modo adeguato può farcela
 Fattori che condizionano il successo scolastico:
 Livello del QI
 Qualità dell’intervento didattico e metodologico fornito dalla scuola
 livelli di conoscenze, competenze e grado di flessibilità dei docenti
 Organizzazione della scuola
Risorse
 Docenti di classe (come per i DSA)
 Team di supporto ai docenti con buone conoscenze e competenze in materia
 Eventuale docente specializzato per il sostegno se la diagnosi clinico funzionale evidenzia un QI
basso
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Le conseguenze sull’apprendimento e l’approccio
didattico
loretta.mattioli1@istruzione.it
Le conseguenze sull’apprendimento e
l’approccio didattico
1. RM (Q.I.<70 )
Caratteristiche
 Non sa astrarre una regola da più situazioni senza aiuto
 Non sa generalizzare una regola applicandola in contesti diversi senza aiuto
 Non sa affrontare e risolvere le situazioni di problem solving senza aiuto
 Non sa riutilizzare, attraverso processi metacognitivi, le strategie fornite (ogni
volta è necessario spiegarle)
Fattori che condizionano il successo scolastico:
 Livello del RM
 Qualità dell’intervento didattico e metodolgico fornito dalla scuola
 Livelli di conoscenze, competenze e grado di flessibilità dei docenti
 Organizzazione della scuola
Risorse
 Docenti di classe
 Insegnante di sostegno
 Può dipendere da diversi fattori non necessariamente correlati:
- evoluzione a distanza dell’efficienza del processo di lettura, scrittura e calcolo;
- qualità dell’adattamento;
- presenza di comorbilità;
- livello di prestazione scolastica;
- gravità iniziale;
- tempestività della diagnosi e dell’intervento;
- livello cognitivo e metacognitivo individuale;
- associazione di difficoltà nelle tre aree (lettura, scrittura, calcolo);
- contesto socio-ambientale;
MA ANCHE …
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La prognosi
STRATEGIE METODOLOGICO - DIDATTICHE
UTILIZZATE DAI DOCENTI IN CLASSE
COME IL GRUPPO TECNICO SUPPORTA
IL LAVORO DEL DOCENTE?È il ragno che tesse la tela
….. integra le azioni dei docenti di classe, della famiglia e dei clinici
PRIMA FASE:
Dalle osservazioni eseguite in classe, qualora si evidenziassero
delle difficoltà legate all’apprendimento, i docenti informano il
Dirigente Scolastico e il Gruppo Tecnico per avviare le prove
previste dal protocollo e informare la famiglia.
Il GT
•Supporta i docenti nella somministrazione delle prove di
screening;
•Raccoglie i dati delle prove e li elabora;
•Suggerisce e supporta le azioni di recupero/consolidamento
SECONDA FASE:
Qualora permangano le difficoltà, il GT :
•Consegna i risultati delle prove alla famiglia ;
•Indirizza la famiglia all’accertamento diagnostico, in collaborazione
con il Dirigente Scolastico e i docenti di classe.
TERZA FASE:
Il GT :
•Collabora con il Dirigente all’avvio della presa in carico;
•Partecipa alla stesura del Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.
Linee guida 12 luglio 2011) con i docenti di classe e con eventuali
clinici presenti;
•Fornisce in itinere il necessario supporto didattico-metodologico ai
docenti di classe;
•Collabora con la segreteria all’aggiornamento dell’archivio dei
fascicoli degli alunni;
•Gestisce l’utilizzo degli strumenti e degli ausili.
ACCERTAMENTO DEI CASI
E
DIAGNOSI CLINICO FUNZIONALE
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 È un’azione di fondamentale importanza
 Inizio dell’ultimo anno di Scuola dell’Infanzia = screening degli indicatori di rischio
 Termine della classe II della Scuola Primaria = screening per tutti gli alunni
 Particolare attenzione va posta ai bambini bilingui, sospetti di DSA, in quanto le
prove standardizzate debbono essere valutate con criteri qualitativi e non
quantitativi, come di prassi
 Screening anche su altre classi, in cui emergano casi sospetti;
 Attivare un percorso di sensibilizzazione con la famiglia
 Nel caso una famiglia manifesti dubbi sul figlio NON SOTTOVALUTIAMO MAI IL
CASO
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Lo screening
 Segni precoci in età prescolare o indicatori di rischio:
- difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorio-prassiche,
uditive e visuo-spaziali in presenza di una anamnesi familiare positiva
 Nel caso di screening positivi consolidare le abilità linguistiche
 Informare la famiglia (senza allarmarla) e la scuola primaria nel colloquio di
continuità
 Indicatori di rischio per la lettura e scrittura all’inizio della Scuola primaria:
- difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-grafema;
- mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura;
- eccessiva lentezza nella lettura e scrittura;
- incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile;
 Indicatori di rischio per il calcolo all’inizio della Scuola primaria:
- incapacità a riconoscere piccole quantità;
- difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri entro il dieci;
- difficoltà nel calcolo orale entro la decina, anche con supporto concreto.
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I segni precoci (infanzia)
Le azioni di prevenzione all’Infanzia
 Attività fonologiche e meta-fonologiche in forma ludica per
tutti i bambini: giochi con sillabe, parole, rime, suono
iniziale, finale, spelling, fusione.
 Osservazione scrupolosa dei bambini che manifestano
difficoltà del linguaggio
 Attività di osservazione, organizzazione, comprensione
attraverso il canale orale e narrativo
 Attività di orientamento spaziale
 Scrupolosa informazione di ogni difficoltà rilevate alle
insegnanti della scuola primaria al passaggio di grado
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IL PROFILO DELL’ALUNNO
CON DSA
loretta.mattioli1@istruzione.it
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Sicuramente non è …
Anche se sembra …
• Non capire
• Non ascoltare
• Essere distratto
• Essere svogliato
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Il profilo dell’alunno con DSA
(rielaborazione di materiale estratto da British Dyslexia AssociationBritish Dyslexia Association)
PUNTI DI FORZA
 Ha il cognitivo nella norma quindi presenta integri i processi di problem solving,
astrazione e generalizzazione
 Capace di autocompensazione del disturbo/i = il soggetto è capace di attuare
strategie per bypassare AUTONOMAMENTE il suo problema (i processi di
autocompensazione non sempre sono efficaci)
 Ha buone capacità di sintesi
 È capace di molta concentrazione (che dura poco tempo e prevede molto consumo)
 Ha una buona visione di insieme
 Sa facilmente cogliere i dettagli in un contesto organizzato
 Ha capacità di autonomia strategica e di metodo
MA …
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PUNTI DI DEBOLEZZA
 Non automatizza gli apprendimenti impliciti = interviene sempre controllando
attivamente il processo in atto
 Ha difficoltà nell’attenzione
 Si stanca più facilmente
 Può leggere un brano correttamente e non cogliere il significato (la comprensione è
infatti condizionata dalla qualità ed efficacia della decodifica)
 Può leggere molto lentamente (aumentando il rischio di non comprensione)
 Può leggere velocemente commettendo molti errori
 Può scrivere una parola due volte o non scriverla per niente
 Può sembrare essersi corretto in un certo errore per poi ripeterlo nuovamente
 Ha una limitata capacità di Memoria a Breve Termine (capacità di fissare per breve
lasso di tempo un’informazione) e di Lavoro (capacità di rielaborare i dati fissati
nella MBT)
 A causa delle sue difficoltà, perciò è sempre pressato dal tempo
Il profilo dell’alunno con DSA
(rielaborazione di materiale estratto da British Dyslexia AssociationBritish Dyslexia Association)
loretta.mattioli1@istruzione.it
PUNTI DI DEBOLEZZA
 Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la musica o qualsiasi
cosa che necessiti di simboli da interpretare
 Non memorizza definitivamente date, i giorni della settimana, i mesi
etc.(orientamento nel tempo)
 Soffre di incertezze che lo tormentano continuamente
 Non riesce a prendere bene gli appunti perché non sa ascoltare e
scrivere contemporaneamente (carenza legata alla mancanza di
automatizzazione dei processi)
 Quando si distrae da ciò che sta leggendo o scrivendo ha grosse
difficoltà a ritrovare il punto
 Lavora lentamente
 Sembra spesso distratto o disinteressato
Quindi?
Il profilo dell’alunno con DSA
(rielaborazione di materiale estratto da British Dyslexia AssociationBritish Dyslexia Association)
IL RUOLO DELLA SCUOLA
loretta.mattioli1@istruzione.it
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Allora …
Mumble mumble
Cosa so?
Che cosa posso fare?
Che cosa non debbo fare?
Perché lo debbo fare?
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CHE COSA POSSO FARECHE COSA POSSO FARE
DEBBODEBBO
Dovere etico dell’insegnanteDovere etico dell’insegnante
favorire il successo scolasticofavorire il successo scolastico
degli alunnidegli alunni
Alla luce …Alla luce …
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COSTITUZIONECOSTITUZIONE
Principio di uguaglianza (Art. 3)
Diritto allo studio (Art. 34)
LEGGE N. 170 08.10.2010LEGGE N. 170 08.10.2010
Legge quadro sulla dislessia
DM 5669/2011DM 5669/2011 EE LINEE GUIDA 2011LINEE GUIDA 2011
Attuativi della L. 170/10
DM 122/2009DM 122/2009
Documento sulla valutazione scolastica
E ALLORA?E ALLORA?
La normativa
L’INTERVENTO DIDATTICO:
personalizzazione
e adattamento
loretta.mattioli1@istruzione.it
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Parola chiave …
Creare pari opportunità educativeCreare pari opportunità educative
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Creare pari opportunità di
apprendimento
Significa:
 Attuare prassi didattiche PER LA PREVENZIONE
 Organizzare la didattica quotidiana in modo accogliente e inclusivo =
Utilizzare funzioni compensative per tutta la classe
 Utilizzare una didattica meta-cognitiva che conduca alla consapevolezza dei
processi di apprendimento per tutta la classe = Utilizzare tecniche di metodo
di studio autonomo per tutta la classe
 Normalizzare l’uso di strumenti (anche nuove tecnologie) in classe riducendo
la specialità dell’intervento (tu usa questo …)
Creare pari opportunità di
apprendimento
 Le scelte di adattamento della didattica, le personalizzazioni
necessarie, le modalità di verifica, i criteri valutativi
preceduti dalla descrizione dei punti di forza e di debolezza
dell’alunno costituisco il
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO = PDPPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO = PDP
loretta.mattioli1@istruzione.it
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Le funzioni compensativa e dispensativa
FUNZIONE COMPENSATIVA = strumenti o strategie che
permettono di accedere agli apprendimenti bypassando i
problemi specifici
Ne consegue che …
TUTTI GLI STRUMENTI E I MATERIALI DIDATTICI COSÌ COME
LE STRATEGIE ULITIZZATE IN CLASSE PER CONDURRE LE
ATTIVITÀ POSSONO ESSERE COMPENSATIVE
FUNZIONE DISPENSATIVA = misure che evitano all’alunno il
confronto con i problemi specifici
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Gli strumenti compensativi
Alcuni esempi:
Tavola pitagorica
Glossari
Linea delle unità di misura
Calendari
Vocabolari DIGITALI
Schede descrittive contenenti regole o informazioni base (1 – 2)
Scheda di comprensione 5W
Mappe concettuali
Schematizzazioni di argomenti
Immagini corredate da didascalie sintetiche
...
 MOLTI STRUMENTI CHE USIAMO PER LA DIDATTICA POSSONO
DIVENTARE COMPENSATIVI IN BASE ALLA PRESENZA DI SEMPLICI
RINFORZI COGNITIVI (ES. SCHEMA 5w)
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I rinforzi cognitivi
Sono tutti quegli elementi e fattori che si utilizzano per dare maggior
rilevanza ai concetti in fase di insegnamento
Sono rinforzi cognitivi:
 colori
 sottolineature o evidenziazioni del testo
 prosodia durante la spiegazione orale o la lettura di un testo
 gestualità
 suoni, battute
 immagini
L’intervento accessibile: indicazioni generali
 Abituare all’ordine richiedendo sempre e fornire un modello
organizzato, condiviso dei materiali (es. sempre la data poi
l’argomento, …)
 Consentire l’uso di qualsiasi strumento compensativo sia durante le
lezioni che durante le verifiche
 Curare la dettatura delle consegne per casa (mai all’ultimo minuto,
meglio se far utilizzare un I-POD o altro …)
 Avvicinare attraverso canali alternativi l’alunno al testo scritto
 Privilegiare il canale verbale nella gestione delle lezioni (soprattutto per
le lingue straniere)
 Utilizzare rinforzi cognitivi sia visivi che uditivi condivisi con la classe e
omogenei
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 Osservazione attenta dei casi con difficoltà o disturbo del linguaggio
 Rispetto dei tempi di apprendimento dei bambini
 Utilizzo del metodo non globale per l’apprendimento della letto
scrittura per tutta la classe
 Rinforzo/consolidamento dell’apprendimento della letto scrittura
indipendentemente da casi sospetti
 No inserimento contemporaneo del maiuscolo/corsivo
 No script
 Non obbligare i bambini all’uso del corsivo
 Abilitare tutta la classe all’uso corretto della tastiera
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L’intervento accessibile: Scuola Primaria
Metodo Globale?
No grazie
Perché?
Perché il bambino che apprende la letto-scrittura deve sviluppare una
coscienza fonemica, cioè avere consapevolezza dei singoli fonemi che
compongono la parola e associarli ad un grafema
E non come propone
il metodo globale
Considerare la parola come un oggetto, cercando di “indovinare” il
significato
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Come presentiamo le lettere?
• prima le vocali I….O…
• le consonanti seguono
DISCRIMINAZIONE GRAFICA
Lettere che si scrivono da sinistra P-B, D-R, L-F, M-N, T, V, Z
Lettere che si scrivono da destra C, G, S
Per ultime H, Q
DISCRIMINAZIONE SONORA
Nasali M-N
Liquide L-R
Esplosive B-P
Dentali D-T
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Come presentare le lettere
1. adottiamo riferimenti visivi e sonori che si leghino al
significato della parola-modello e al verso o al sostantivo
che la parola richiama (L di lampada che fa Luce, S di
serpente che sibila sss…)
2. tutte in STAMPATO MAIUSCOLO
3. Diamo indicazioni precise sul percorso che la mano deve
effettuare per formare la lettera e sulla giusta impugnatura
4. Rappresentiamole a livello motorio
5. Manipoliamole costruendole con materiali diversi
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 PRINCIPIO DI GRADUALITA’
1. si presenterà un nuovo grafema o una sillaba solo quando il
precedente sia stato acquisito
2. Nella scelta delle parole o delle frasi da leggere o da
scrivere, utilizzare solo sillabe conosciute
3. Procedere da grafemi semplici a gruppi di grafemi più
complessi ( digrammi, trigrammi…)
4. Presentare parole bisillabe, trisillabe, con lettere ponte….
5. Sillabe inverse non in contemporaneità
6. CHI VA PIANO VA SANO E VA LONTANO … tranquillizziamo
noi stessi e i genitori
Come presentare le lettere
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Lo spazio - foglio
 Utilizzare quaderni con la riga d’ordine, in caso contrario, far
delimitare lo spazio:
.
I
.
I
--------------------------------------------------
--------------------------------------------------
 Spaziatura costante tra lettere, tra parole e tra una riga e
l’altra
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 Stampato maiuscolo: quadretti centimetrati
 Corsivo: sicuramente piu’ adatte le righe di I e II
 Direzionalità: utilizzo di nomi fantasiosi
------------------ linea di cielo
SPAZIO DELLA SCRITTURA
------------------ linea di terra
 Corretta impugnatura
 Posizionamento corporeo e ausilio dell’altra mano
Lo spazio - foglio
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La lettura in classe
 Non richiedere la lettura ad alta voce dell'alunno con DSA, se non di
brani su cui possa essersi già esercitato in precedenza.
 Se è lui a chiederlo, accontentarlo avendo cura di fargli leggere titoli o
brevi sequenze
 Gare di lettura? Proficue solo se fatte contro se stessi, incentiva la
motivazione
 Nelle verifiche di comprensione del testo o nella risoluzione di
problemi dispensare il bambino con DSA dalla lettura; non è
importante che legga ma che capisca.
 Riguardo gli argomenti di studio è bene che sia l’insegnante a leggere
i testi. Ricorrere a tecniche di lettura come la lettura veloce o a salti.
 Dedicare tempo all’ascolto dell’insegnante che legge o di audio-libri
 Utilizzare testi in formato digitale e/o sintetizzatori vocali
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La scrittura in classe
 Scrivere le consegne alla lavagna in maiuscolo per tutta la
classe
 Non dettare i compiti negli ultimi minuti della lezione, ma
scriverli alla lavagna in maiuscolo e farli copiare con calma
 Dopo la presentazione di tutti i caratteri, lasciare liberi gli
alunni di utilizzare, soprattutto per la scrittura libera, il carattere
che più prediligono
 Apprendimento della scrittura a dieci dita sulla tastiera dalle
prime classi
 Uso della tastiera del computer per la scrittura di testi con il
supporto del correttore ortografico
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Le caratteristiche di un testo accessibile
 Rinforzato con immagini, schemi, tabelle significativesignificative rispetto al
contenuto, dispostedisposte in corrispondenza del messaggio che si vuole
rinforzare
 Non sovraffollato di elementi iconici
 Scritto in stampato maiuscolo
 NON giustificato
 Elaborato andando a capo ad ogni capoverso (punto)
 Senza andare a capo spezzando (sillabare) le parole.
 Interlinea spaziosa (almeno 1,5)
 Scritto con fonts del tipo "sans sarif", cioè "senza grazie“ (es. verdana –
arial)
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La metacognizione alla primaria
 Iniziare conversazioni collettive sulle proprie modalità di
apprendimento, sulle proprie difficoltà, sui propri punti di forza
 Introdurre una “Busta degli aiuti” per tutti gli alunni con schede
di auto-aiuto, in modo da rendere il bambino consapevole dello
strumento di cui necessita e far sì che lo ricerchi in autonomia
 Imparare ad autovalutarsi, Perché ho imparato? Cosa posso
fare per riuscire in questo specifico compito,? Quale tipo di
strategie posso utilizzare per superare queste difficoltà?....
loretta.mattioli1@istruzione.it
 Pianificare le interrogazioni
 Non fare verifiche a sorpresa
 Leggere sia le consegne che i testi (da parte del docente)
 Utilizzare una lettura particolarmente scandita e non veloce (lingue
straniere)
 Per la scrittura del testo usare uno schema di sviluppo (attinente alla
traccia fornita) ed eventualmente domande guida a supporto e
ampliamento dello schema o anche immagini; abituare l’alunno a
verbalizzare i pensieri che vuole scrivere (magari li può registrare …)
 Integrare verifiche scritte complesse o non adatte all’alunno con
verifiche orali (colloquio strutturato con domande che procedono dal
generale al particolare + mappe concettuali da consultare)
loretta.mattioli1@istruzione.it
La verifica degli apprendimenti
La verifica degli apprendimenti
 Fornire tutti gli strumenti compensativi e dispensativi o le
personalizzazioni necessarie (che l’alunno padroneggia)
 Nelle prove scritte utilizzare verifiche strutturate (V/F con correzione del
falso, corrispondenze, scelte multiple), non con domande aperte
 Nelle prove orali consentire la verbalizzazione con l’uso di schemi e
mappe di sintesi e fare domande chiare e circoscritte
 Per le lingue straniere, nell’ascolto, richiedere solo pochi V/F il cui testo
deve essere letto
 Per la produzione nelle lingue straniere usare pictures con parole-chiave
(se l’alunno ne è in grado far inserire a lui le parole-chiave poi chiedere
di raccontare il tutto oralmente (oppure registrato in modo da
trasformarlo in testo scritto …)loretta.mattioli1@istruzione.it
loretta.mattioli1@istruzione.it
La Costituzione …
Articolo 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali.
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Articolo 34.
La scuola è aperta a tutti.
…
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi
più alti degli studi.
…
loretta.mattioli1@istruzione.it
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE!
Libro consigliato per le prossime vacanze:
“I NEURONI DELLA LETTURA”
S. Dehaene, Raffaello Cortina Editore
Q. I. 85 100 115
-1ds +1ds
lettura
loretta.mattioli1@istruzione.it
 Determinano una marcata eterogeneità dei profili funzionali dei
soggetti
 Comorbilità più frequenti:
- disprassie;
- disturbi del comportamento;
- disturbi dell’umore;
- disturbi d’ansia;
- deficit da attenzione e iperattività (ADHD).
 A volte queste manifestazioni NON sono comorbilità ma conseguenze
dell’esperienza [vissuto] del disturbo il clinico
 La rilevanza diagnostica e terapeutica della differenza (comorbilità vs
conseguenze) ha importanza ai fini dell’intervento, pertanto il clinico
deve operare una diagnosi differenziale fra le due condizioni
loretta.mattioli1@istruzione.it
Le comorbilità

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Lezione unica v

  • 1. L’alunno con DSA: dal riconoscimento all’adattamento didattico per l’integrazione ADiego chesièquasisempreaddormentatosui libri Progetto di ricerca-azione “Spider: gestione integrata dei disturbi specifici di apprendimento nella Provincia di Pesaro e Urbino” AA.SS. 2009/10– 2010/11 – 2011/12 loretta.mattioli1@istruzione.it Loretta Mattioli Con la collaborazione di Per la Scuola Primaria: Cesaretti Cinzia, Palazzi Maruska, Rosati Gianna Per la Scuola Secondaria di I e II Grado: Perugini Serena, Ragnoni Ubaldo
  • 2. ANALISI ORTOGRAFICA - identificazione della forma complessiva della parola - ricostruzione dell’ordine sequenziale (codifica della posizione di ogni lettera all’interno della stringa) CONVERSIONE GRAFEMA/FONEMA 1 segmentazione 2 recupero fonemi corrispondenti 3 assemblaggio LESSICO ORTOGRAFICO IN ENTRATA contiene la forma ortografica di tutte le parole conosciute CONFRONTO RICONOSCIMENTO SISTEMA SEMANTICO LESSICO FONOLOGICO IN USCITA: contiene le forme fonologiche delle parole note BUFFER FONEMICO VIA INDIRETTA FONOLOGICA (SUB- LESSICALE) INPUT VISIVO (parola scritta) VIA DIRETTA, (LESSICALE) OUTPUT FONETICO MAGAZZINO DI MEMORIA FONOLOGICA A BREVE TERMINE loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 3. Il modello evolutivo dell’apprendimento della lettura (Utah Frith, 1985) (estratto da un lavoro di Nicoletta Perini) Stadio Logografico Stadio Alfabetico Stadio Ortografico Stadio Lessicale Il bambino riconosce alcune parole per la presenza di alcuni indizi Il bambino legge utilizzando le regole di conversione grafema- fonema Il bambino impara le regole ortografiche e sintattiche. L’ Unità di lettura è sublessicale (per es. la sillaba) Formazione di un magazzino lessicale. Il bambino inizia a leggere seguendo la via semantico-lessicale loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 4. Eppure non per tutti è così … loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 5. DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO: che cosa sono come si caratterizzano loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 6. • DISLESSIA EVOLUTIVA Disturbo specifico di decodifica della lettura: appresa la tecnica del leggere non si realizza l’automatizzazione del processo; lettura non corretta né fluente, lenta e inefficace • DISTURBI SPECIFICI DI SCRITTURA : DISGRAFIA E DISORTOGRAFIA • La disgrafia o deficit nei processi di realizzazione grafica riguarda la natura motoria del processo • La disortografia o deficit nei processi di cifratura riguarda la componente di natura linguistica dell’abilità della scrittura
  • 7. • DISTURBI SPECIFICI DEL CALCOLO: DISCALCULIA si presentano due profili I profilo: debolezza nella strutturazione delle componenti di cognizione numerica: risultano carenti le abilità di subitizing, dei meccanismi di quantificazione, comparazione seriazione e strategie di calcolo a mente. II profilo: debolezza nelle procedure esecutive riguradanti lettura, scrittura e incolonnamento numerico e calcolo inteso come recupero dei fatti numerici sia come algoritmo di calcolo scritto. Il Disturbo del Calcolo può presentarsi in isolamento o più tipicamente in associazione con altri disturbi specifici. DISTURBO SPECIFICO DELLA COMPRENSIONE DEL TESTO SCRITTO si presenta a volte in modo indipendente sia dai disturbi di comprensione da ascolto sia dagli stessi disturbi di decodifica.
  • 8. loretta.mattioli1@istruzione.it Sono disturbi:  specifici = interessano i soli disturbi delle abilità scolastiche = specifico dominio di abilità in modo circoscritto  evolutivi = nelle diverse fasi dello sviluppo si presentano con una diversa espressività di natura neurobiologica (permangono sempre come caratteristica personale)  con familiarità (origine genetica – geni coinvolti ancora non ben definiti)  con una maggiore incidenza sui soggetti maschili  frequentemente in comorbilità con altri disturbi (comorbilità = contemporaneità o concomitanza di più disturbi in assenza di una relazione causale o mono- patogenetica tra gli stessi)  con il quoziente intellettivo (QI) generale ( = QI di Performance + QI Verbale) nella norma = non inferiore a -1ds (1ds = 15) dal valore medio di 100 rispetto ai valori medi attesi per l’età = > 85) Le caratteristiche generali dei DSA
  • 9. In base al Q.I. ……………. Si possono avere 3 situazioni specifiche 1. Nelle abilità specifiche i valori rilevati non sono significativi (meno della norma ma sopra le -2 ds) e il QI nella norma (> 85) = cattivo lettorecattivo lettore 2. Nelle abilità specifiche i valori rilevati non sono/sono significativi ma il QI < di 85 ma > a 70 (border line cognitivo) = Disturbi di Apprendimento (DA) 3. Nelle abilità specifiche i valori rilevati sono più o meno significativi e il QI < 70 = Ritardo Mentale (RM) In tutti e 3 i casi la scuola se ne deve fare caricoIn tutti e 3 i casi la scuola se ne deve fare carico secondo modalità, strategie e risorse diversesecondo modalità, strategie e risorse diverse dovute alle caratteristiche specifiche delle 3 tipologiedovute alle caratteristiche specifiche delle 3 tipologie loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 10. 1. Cattivo lettore (= soggetti con difficoltà nei domini specifici che non rientrano nei valori significativi diagnostici, - 2ds e cognitivo nella norma) Caratteristiche  Capacità di astrarre una regola da più situazioni  Capacità di generalizzare una regola applicandola in contesti diversi  Capacità di affrontare e risolvere le situazioni di problem solving  Capacità di riutilizzare, attraverso processi metacognitivi, le strategie fornite Fattori che condizionano il successo scolastico:  Livello del QI ed efficacia dei processi metacognitivi  Qualità dell’intervento didattico e metodologico fornito dalla scuola  livelli di conoscenze, competenze e grado di flessibilità dei docenti  Organizzazione della scuola Risorse  docenti di classe (come per i DSA)  Team di supporto ai docenti con buone conoscenze e competenze in materia loretta.mattioli1@istruzione.it Le conseguenze sull’apprendimento e l’approccio didattico
  • 11.  DA ( QI <85 e >70) Caratteristiche  Ha difficoltà ad astrarre una regola da più situazioni  Ha difficoltà a generalizzare una regola applicandola in contesti diversi  Ha difficoltà ad affrontare e risolvere le situazioni di problem solving  Ha difficoltà ad riutilizzare, attraverso processi metacognitivi, le strategie fornite ma se supportato in modo adeguato può farcela  Fattori che condizionano il successo scolastico:  Livello del QI  Qualità dell’intervento didattico e metodologico fornito dalla scuola  livelli di conoscenze, competenze e grado di flessibilità dei docenti  Organizzazione della scuola Risorse  Docenti di classe (come per i DSA)  Team di supporto ai docenti con buone conoscenze e competenze in materia  Eventuale docente specializzato per il sostegno se la diagnosi clinico funzionale evidenzia un QI basso loretta.mattioli1@istruzione.it Le conseguenze sull’apprendimento e l’approccio didattico
  • 12. loretta.mattioli1@istruzione.it Le conseguenze sull’apprendimento e l’approccio didattico 1. RM (Q.I.<70 ) Caratteristiche  Non sa astrarre una regola da più situazioni senza aiuto  Non sa generalizzare una regola applicandola in contesti diversi senza aiuto  Non sa affrontare e risolvere le situazioni di problem solving senza aiuto  Non sa riutilizzare, attraverso processi metacognitivi, le strategie fornite (ogni volta è necessario spiegarle) Fattori che condizionano il successo scolastico:  Livello del RM  Qualità dell’intervento didattico e metodolgico fornito dalla scuola  Livelli di conoscenze, competenze e grado di flessibilità dei docenti  Organizzazione della scuola Risorse  Docenti di classe  Insegnante di sostegno
  • 13.  Può dipendere da diversi fattori non necessariamente correlati: - evoluzione a distanza dell’efficienza del processo di lettura, scrittura e calcolo; - qualità dell’adattamento; - presenza di comorbilità; - livello di prestazione scolastica; - gravità iniziale; - tempestività della diagnosi e dell’intervento; - livello cognitivo e metacognitivo individuale; - associazione di difficoltà nelle tre aree (lettura, scrittura, calcolo); - contesto socio-ambientale; MA ANCHE … loretta.mattioli1@istruzione.it La prognosi STRATEGIE METODOLOGICO - DIDATTICHE UTILIZZATE DAI DOCENTI IN CLASSE
  • 14.
  • 15. COME IL GRUPPO TECNICO SUPPORTA IL LAVORO DEL DOCENTE?È il ragno che tesse la tela ….. integra le azioni dei docenti di classe, della famiglia e dei clinici PRIMA FASE: Dalle osservazioni eseguite in classe, qualora si evidenziassero delle difficoltà legate all’apprendimento, i docenti informano il Dirigente Scolastico e il Gruppo Tecnico per avviare le prove previste dal protocollo e informare la famiglia. Il GT •Supporta i docenti nella somministrazione delle prove di screening; •Raccoglie i dati delle prove e li elabora; •Suggerisce e supporta le azioni di recupero/consolidamento
  • 16. SECONDA FASE: Qualora permangano le difficoltà, il GT : •Consegna i risultati delle prove alla famiglia ; •Indirizza la famiglia all’accertamento diagnostico, in collaborazione con il Dirigente Scolastico e i docenti di classe. TERZA FASE: Il GT : •Collabora con il Dirigente all’avvio della presa in carico; •Partecipa alla stesura del Piano Didattico Personalizzato (P.D.P. Linee guida 12 luglio 2011) con i docenti di classe e con eventuali clinici presenti; •Fornisce in itinere il necessario supporto didattico-metodologico ai docenti di classe; •Collabora con la segreteria all’aggiornamento dell’archivio dei fascicoli degli alunni; •Gestisce l’utilizzo degli strumenti e degli ausili.
  • 17. ACCERTAMENTO DEI CASI E DIAGNOSI CLINICO FUNZIONALE loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 18.  È un’azione di fondamentale importanza  Inizio dell’ultimo anno di Scuola dell’Infanzia = screening degli indicatori di rischio  Termine della classe II della Scuola Primaria = screening per tutti gli alunni  Particolare attenzione va posta ai bambini bilingui, sospetti di DSA, in quanto le prove standardizzate debbono essere valutate con criteri qualitativi e non quantitativi, come di prassi  Screening anche su altre classi, in cui emergano casi sospetti;  Attivare un percorso di sensibilizzazione con la famiglia  Nel caso una famiglia manifesti dubbi sul figlio NON SOTTOVALUTIAMO MAI IL CASO loretta.mattioli1@istruzione.it Lo screening
  • 19.  Segni precoci in età prescolare o indicatori di rischio: - difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorio-prassiche, uditive e visuo-spaziali in presenza di una anamnesi familiare positiva  Nel caso di screening positivi consolidare le abilità linguistiche  Informare la famiglia (senza allarmarla) e la scuola primaria nel colloquio di continuità  Indicatori di rischio per la lettura e scrittura all’inizio della Scuola primaria: - difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-grafema; - mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura; - eccessiva lentezza nella lettura e scrittura; - incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile;  Indicatori di rischio per il calcolo all’inizio della Scuola primaria: - incapacità a riconoscere piccole quantità; - difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri entro il dieci; - difficoltà nel calcolo orale entro la decina, anche con supporto concreto. loretta.mattioli1@istruzione.it I segni precoci (infanzia)
  • 20. Le azioni di prevenzione all’Infanzia  Attività fonologiche e meta-fonologiche in forma ludica per tutti i bambini: giochi con sillabe, parole, rime, suono iniziale, finale, spelling, fusione.  Osservazione scrupolosa dei bambini che manifestano difficoltà del linguaggio  Attività di osservazione, organizzazione, comprensione attraverso il canale orale e narrativo  Attività di orientamento spaziale  Scrupolosa informazione di ogni difficoltà rilevate alle insegnanti della scuola primaria al passaggio di grado loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 21. IL PROFILO DELL’ALUNNO CON DSA loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 22. loretta.mattioli1@istruzione.it Sicuramente non è … Anche se sembra … • Non capire • Non ascoltare • Essere distratto • Essere svogliato
  • 23. loretta.mattioli1@istruzione.it Il profilo dell’alunno con DSA (rielaborazione di materiale estratto da British Dyslexia AssociationBritish Dyslexia Association) PUNTI DI FORZA  Ha il cognitivo nella norma quindi presenta integri i processi di problem solving, astrazione e generalizzazione  Capace di autocompensazione del disturbo/i = il soggetto è capace di attuare strategie per bypassare AUTONOMAMENTE il suo problema (i processi di autocompensazione non sempre sono efficaci)  Ha buone capacità di sintesi  È capace di molta concentrazione (che dura poco tempo e prevede molto consumo)  Ha una buona visione di insieme  Sa facilmente cogliere i dettagli in un contesto organizzato  Ha capacità di autonomia strategica e di metodo MA …
  • 24. loretta.mattioli1@istruzione.it PUNTI DI DEBOLEZZA  Non automatizza gli apprendimenti impliciti = interviene sempre controllando attivamente il processo in atto  Ha difficoltà nell’attenzione  Si stanca più facilmente  Può leggere un brano correttamente e non cogliere il significato (la comprensione è infatti condizionata dalla qualità ed efficacia della decodifica)  Può leggere molto lentamente (aumentando il rischio di non comprensione)  Può leggere velocemente commettendo molti errori  Può scrivere una parola due volte o non scriverla per niente  Può sembrare essersi corretto in un certo errore per poi ripeterlo nuovamente  Ha una limitata capacità di Memoria a Breve Termine (capacità di fissare per breve lasso di tempo un’informazione) e di Lavoro (capacità di rielaborare i dati fissati nella MBT)  A causa delle sue difficoltà, perciò è sempre pressato dal tempo Il profilo dell’alunno con DSA (rielaborazione di materiale estratto da British Dyslexia AssociationBritish Dyslexia Association)
  • 25. loretta.mattioli1@istruzione.it PUNTI DI DEBOLEZZA  Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la musica o qualsiasi cosa che necessiti di simboli da interpretare  Non memorizza definitivamente date, i giorni della settimana, i mesi etc.(orientamento nel tempo)  Soffre di incertezze che lo tormentano continuamente  Non riesce a prendere bene gli appunti perché non sa ascoltare e scrivere contemporaneamente (carenza legata alla mancanza di automatizzazione dei processi)  Quando si distrae da ciò che sta leggendo o scrivendo ha grosse difficoltà a ritrovare il punto  Lavora lentamente  Sembra spesso distratto o disinteressato Quindi? Il profilo dell’alunno con DSA (rielaborazione di materiale estratto da British Dyslexia AssociationBritish Dyslexia Association)
  • 26. IL RUOLO DELLA SCUOLA loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 27. loretta.mattioli1@istruzione.it Allora … Mumble mumble Cosa so? Che cosa posso fare? Che cosa non debbo fare? Perché lo debbo fare?
  • 28. loretta.mattioli1@istruzione.it CHE COSA POSSO FARECHE COSA POSSO FARE DEBBODEBBO Dovere etico dell’insegnanteDovere etico dell’insegnante favorire il successo scolasticofavorire il successo scolastico degli alunnidegli alunni Alla luce …Alla luce …
  • 29. loretta.mattioli1@istruzione.it COSTITUZIONECOSTITUZIONE Principio di uguaglianza (Art. 3) Diritto allo studio (Art. 34) LEGGE N. 170 08.10.2010LEGGE N. 170 08.10.2010 Legge quadro sulla dislessia DM 5669/2011DM 5669/2011 EE LINEE GUIDA 2011LINEE GUIDA 2011 Attuativi della L. 170/10 DM 122/2009DM 122/2009 Documento sulla valutazione scolastica E ALLORA?E ALLORA? La normativa
  • 31. loretta.mattioli1@istruzione.it Parola chiave … Creare pari opportunità educativeCreare pari opportunità educative
  • 32. loretta.mattioli1@istruzione.it Creare pari opportunità di apprendimento Significa:  Attuare prassi didattiche PER LA PREVENZIONE  Organizzare la didattica quotidiana in modo accogliente e inclusivo = Utilizzare funzioni compensative per tutta la classe  Utilizzare una didattica meta-cognitiva che conduca alla consapevolezza dei processi di apprendimento per tutta la classe = Utilizzare tecniche di metodo di studio autonomo per tutta la classe  Normalizzare l’uso di strumenti (anche nuove tecnologie) in classe riducendo la specialità dell’intervento (tu usa questo …)
  • 33. Creare pari opportunità di apprendimento  Le scelte di adattamento della didattica, le personalizzazioni necessarie, le modalità di verifica, i criteri valutativi preceduti dalla descrizione dei punti di forza e di debolezza dell’alunno costituisco il PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO = PDPPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO = PDP loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 34. loretta.mattioli1@istruzione.it Le funzioni compensativa e dispensativa FUNZIONE COMPENSATIVA = strumenti o strategie che permettono di accedere agli apprendimenti bypassando i problemi specifici Ne consegue che … TUTTI GLI STRUMENTI E I MATERIALI DIDATTICI COSÌ COME LE STRATEGIE ULITIZZATE IN CLASSE PER CONDURRE LE ATTIVITÀ POSSONO ESSERE COMPENSATIVE FUNZIONE DISPENSATIVA = misure che evitano all’alunno il confronto con i problemi specifici
  • 35. loretta.mattioli1@istruzione.it Gli strumenti compensativi Alcuni esempi: Tavola pitagorica Glossari Linea delle unità di misura Calendari Vocabolari DIGITALI Schede descrittive contenenti regole o informazioni base (1 – 2) Scheda di comprensione 5W Mappe concettuali Schematizzazioni di argomenti Immagini corredate da didascalie sintetiche ...  MOLTI STRUMENTI CHE USIAMO PER LA DIDATTICA POSSONO DIVENTARE COMPENSATIVI IN BASE ALLA PRESENZA DI SEMPLICI RINFORZI COGNITIVI (ES. SCHEMA 5w)
  • 36. loretta.mattioli1@istruzione.it I rinforzi cognitivi Sono tutti quegli elementi e fattori che si utilizzano per dare maggior rilevanza ai concetti in fase di insegnamento Sono rinforzi cognitivi:  colori  sottolineature o evidenziazioni del testo  prosodia durante la spiegazione orale o la lettura di un testo  gestualità  suoni, battute  immagini
  • 37. L’intervento accessibile: indicazioni generali  Abituare all’ordine richiedendo sempre e fornire un modello organizzato, condiviso dei materiali (es. sempre la data poi l’argomento, …)  Consentire l’uso di qualsiasi strumento compensativo sia durante le lezioni che durante le verifiche  Curare la dettatura delle consegne per casa (mai all’ultimo minuto, meglio se far utilizzare un I-POD o altro …)  Avvicinare attraverso canali alternativi l’alunno al testo scritto  Privilegiare il canale verbale nella gestione delle lezioni (soprattutto per le lingue straniere)  Utilizzare rinforzi cognitivi sia visivi che uditivi condivisi con la classe e omogenei loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 38.  Osservazione attenta dei casi con difficoltà o disturbo del linguaggio  Rispetto dei tempi di apprendimento dei bambini  Utilizzo del metodo non globale per l’apprendimento della letto scrittura per tutta la classe  Rinforzo/consolidamento dell’apprendimento della letto scrittura indipendentemente da casi sospetti  No inserimento contemporaneo del maiuscolo/corsivo  No script  Non obbligare i bambini all’uso del corsivo  Abilitare tutta la classe all’uso corretto della tastiera loretta.mattioli1@istruzione.it L’intervento accessibile: Scuola Primaria
  • 39. Metodo Globale? No grazie Perché? Perché il bambino che apprende la letto-scrittura deve sviluppare una coscienza fonemica, cioè avere consapevolezza dei singoli fonemi che compongono la parola e associarli ad un grafema E non come propone il metodo globale Considerare la parola come un oggetto, cercando di “indovinare” il significato loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 40. Come presentiamo le lettere? • prima le vocali I….O… • le consonanti seguono DISCRIMINAZIONE GRAFICA Lettere che si scrivono da sinistra P-B, D-R, L-F, M-N, T, V, Z Lettere che si scrivono da destra C, G, S Per ultime H, Q DISCRIMINAZIONE SONORA Nasali M-N Liquide L-R Esplosive B-P Dentali D-T loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 41. Come presentare le lettere 1. adottiamo riferimenti visivi e sonori che si leghino al significato della parola-modello e al verso o al sostantivo che la parola richiama (L di lampada che fa Luce, S di serpente che sibila sss…) 2. tutte in STAMPATO MAIUSCOLO 3. Diamo indicazioni precise sul percorso che la mano deve effettuare per formare la lettera e sulla giusta impugnatura 4. Rappresentiamole a livello motorio 5. Manipoliamole costruendole con materiali diversi loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 42.  PRINCIPIO DI GRADUALITA’ 1. si presenterà un nuovo grafema o una sillaba solo quando il precedente sia stato acquisito 2. Nella scelta delle parole o delle frasi da leggere o da scrivere, utilizzare solo sillabe conosciute 3. Procedere da grafemi semplici a gruppi di grafemi più complessi ( digrammi, trigrammi…) 4. Presentare parole bisillabe, trisillabe, con lettere ponte…. 5. Sillabe inverse non in contemporaneità 6. CHI VA PIANO VA SANO E VA LONTANO … tranquillizziamo noi stessi e i genitori Come presentare le lettere loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 43. Lo spazio - foglio  Utilizzare quaderni con la riga d’ordine, in caso contrario, far delimitare lo spazio: . I . I -------------------------------------------------- --------------------------------------------------  Spaziatura costante tra lettere, tra parole e tra una riga e l’altra loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 44.  Stampato maiuscolo: quadretti centimetrati  Corsivo: sicuramente piu’ adatte le righe di I e II  Direzionalità: utilizzo di nomi fantasiosi ------------------ linea di cielo SPAZIO DELLA SCRITTURA ------------------ linea di terra  Corretta impugnatura  Posizionamento corporeo e ausilio dell’altra mano Lo spazio - foglio loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 45. La lettura in classe  Non richiedere la lettura ad alta voce dell'alunno con DSA, se non di brani su cui possa essersi già esercitato in precedenza.  Se è lui a chiederlo, accontentarlo avendo cura di fargli leggere titoli o brevi sequenze  Gare di lettura? Proficue solo se fatte contro se stessi, incentiva la motivazione  Nelle verifiche di comprensione del testo o nella risoluzione di problemi dispensare il bambino con DSA dalla lettura; non è importante che legga ma che capisca.  Riguardo gli argomenti di studio è bene che sia l’insegnante a leggere i testi. Ricorrere a tecniche di lettura come la lettura veloce o a salti.  Dedicare tempo all’ascolto dell’insegnante che legge o di audio-libri  Utilizzare testi in formato digitale e/o sintetizzatori vocali loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 46. La scrittura in classe  Scrivere le consegne alla lavagna in maiuscolo per tutta la classe  Non dettare i compiti negli ultimi minuti della lezione, ma scriverli alla lavagna in maiuscolo e farli copiare con calma  Dopo la presentazione di tutti i caratteri, lasciare liberi gli alunni di utilizzare, soprattutto per la scrittura libera, il carattere che più prediligono  Apprendimento della scrittura a dieci dita sulla tastiera dalle prime classi  Uso della tastiera del computer per la scrittura di testi con il supporto del correttore ortografico loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 47. Le caratteristiche di un testo accessibile  Rinforzato con immagini, schemi, tabelle significativesignificative rispetto al contenuto, dispostedisposte in corrispondenza del messaggio che si vuole rinforzare  Non sovraffollato di elementi iconici  Scritto in stampato maiuscolo  NON giustificato  Elaborato andando a capo ad ogni capoverso (punto)  Senza andare a capo spezzando (sillabare) le parole.  Interlinea spaziosa (almeno 1,5)  Scritto con fonts del tipo "sans sarif", cioè "senza grazie“ (es. verdana – arial) loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 48. La metacognizione alla primaria  Iniziare conversazioni collettive sulle proprie modalità di apprendimento, sulle proprie difficoltà, sui propri punti di forza  Introdurre una “Busta degli aiuti” per tutti gli alunni con schede di auto-aiuto, in modo da rendere il bambino consapevole dello strumento di cui necessita e far sì che lo ricerchi in autonomia  Imparare ad autovalutarsi, Perché ho imparato? Cosa posso fare per riuscire in questo specifico compito,? Quale tipo di strategie posso utilizzare per superare queste difficoltà?.... loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 49.  Pianificare le interrogazioni  Non fare verifiche a sorpresa  Leggere sia le consegne che i testi (da parte del docente)  Utilizzare una lettura particolarmente scandita e non veloce (lingue straniere)  Per la scrittura del testo usare uno schema di sviluppo (attinente alla traccia fornita) ed eventualmente domande guida a supporto e ampliamento dello schema o anche immagini; abituare l’alunno a verbalizzare i pensieri che vuole scrivere (magari li può registrare …)  Integrare verifiche scritte complesse o non adatte all’alunno con verifiche orali (colloquio strutturato con domande che procedono dal generale al particolare + mappe concettuali da consultare) loretta.mattioli1@istruzione.it La verifica degli apprendimenti
  • 50. La verifica degli apprendimenti  Fornire tutti gli strumenti compensativi e dispensativi o le personalizzazioni necessarie (che l’alunno padroneggia)  Nelle prove scritte utilizzare verifiche strutturate (V/F con correzione del falso, corrispondenze, scelte multiple), non con domande aperte  Nelle prove orali consentire la verbalizzazione con l’uso di schemi e mappe di sintesi e fare domande chiare e circoscritte  Per le lingue straniere, nell’ascolto, richiedere solo pochi V/F il cui testo deve essere letto  Per la produzione nelle lingue straniere usare pictures con parole-chiave (se l’alunno ne è in grado far inserire a lui le parole-chiave poi chiedere di raccontare il tutto oralmente (oppure registrato in modo da trasformarlo in testo scritto …)loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 51. loretta.mattioli1@istruzione.it La Costituzione … Articolo 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Articolo 34. La scuola è aperta a tutti. … I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. …
  • 52. loretta.mattioli1@istruzione.it GRAZIE PER L’ATTENZIONE! Libro consigliato per le prossime vacanze: “I NEURONI DELLA LETTURA” S. Dehaene, Raffaello Cortina Editore
  • 53. Q. I. 85 100 115 -1ds +1ds lettura loretta.mattioli1@istruzione.it
  • 54.  Determinano una marcata eterogeneità dei profili funzionali dei soggetti  Comorbilità più frequenti: - disprassie; - disturbi del comportamento; - disturbi dell’umore; - disturbi d’ansia; - deficit da attenzione e iperattività (ADHD).  A volte queste manifestazioni NON sono comorbilità ma conseguenze dell’esperienza [vissuto] del disturbo il clinico  La rilevanza diagnostica e terapeutica della differenza (comorbilità vs conseguenze) ha importanza ai fini dell’intervento, pertanto il clinico deve operare una diagnosi differenziale fra le due condizioni loretta.mattioli1@istruzione.it Le comorbilità

Hinweis der Redaktion

  1. Prima le vocali I e O per ottenere una prima parolina IO Per le consonanti occorre considerare le capacità di riconoscimento grafico e sonoro del bambino: Si presentano consonanti con affinità grafiche facendo leva sull’immaginazione che si dà al bambino collegando Stampato maiuscolo percettivamente più semplice poiché si formano su una sola banda spaziale Livello motorio: esercizi in palestra individuali, a coppie o in gruppo
  2. Uso
  3. L’AID e gli studiosi confermano da anni di passare allo stampato minuscolo non prima della seconda parte dell’anno e al corsivo addirittura in seconda perché la difficoltà esecutiva può togliere l’attenzione nella percezione e fissazione dei suoni. ATTENZIONE ad essere coerenti nella presentazione delle lettere se presenti il maiuscolo in 2 scacchi di altezza presentare il minuscolo in un solo