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I concetti di fondo degli otto stadi 
che si ripetono nella esperienza del bambino, dell’adolescente e della coppia
1 i i ll ( l i )• 1 – avvicinamento – allontanamento (esplorazione)
• 2 ‐ soddisfazione dei bisogni di base (orientamento)
• 3 attaccamento (attaccamento)• 3 – attaccamento (attaccamento)
• 4 – comunicazione e razionalità (simbolizzazione)
• 5 – attenzione allo sviluppo personale (riflessione)• 5 – attenzione allo sviluppo personale (riflessione)
• 6 – parità nei rapporti (empatia)
• 7 – intimità – distanza (interdipendenza)7  intimità  distanza (interdipendenza)
• 8 – identità (identità)
iris anfuso 1
La teoria dell’inter‐soggettivita’
1 – avvicinamento – allontanamento (esplorazione)a c a e to a o ta a e to (esp o a o e)
2 ‐ soddisfazione dei bisogni di base (orientamento)
3 – attaccamento (attaccamento)
L’i t tti ità è l di i i i l “i t ” d l• L’intersoggettività è la predisposizione sociale “innata” del 
neonato. Nel volere affrontare la tematica riguardante il 
processo di attaccamento, è indispensabile andare alle origine 
d ll l i i i i è ll i d b bidella relazione primaria, cioè alla coppia madre‐bambino, 
dove per ciascuna persona vengono gettate le fondamenta 
per la costruzione della propria base sicura. E’ qui che il 
b bi i l i l f di di lbambino sperimenta per la prima volta una forma di dialogo 
con l’altro: “le due menti creano l’intersoggettività e 
l’intersoggettività modella le due menti” (Stern, 2004, p.65).
• Ed è qui che si crea la matrice intersoggettiva dell’esistenza 
umana.
iris anfuso 2
1. L’intersoggettivita’ 
è la predisposizione sociale “innata” del neonato
• La definizione di intersoggettività come partecipazione 
volontariamente cercata di esperienze concernenti gli eventi evolontariamente cercata di esperienze concernenti gli eventi e 
gli oggetti (Trevarthen e Hubley, 1978), definisce un processo di 
condivisione dell’attività mentale tra soggetti durante un 
l i i i i L’i i i à i ifqualsiasi atto comunicativo. L’intersoggettività si manifesta 
come una consapevolezza immediata e naturale della 
presenza dell’altro, osservabile fin dalle prime settimane di p , p
vita negli scambi tra madre e bambino. 
iris anfuso 3
intersoggettività primariaintersoggettività primaria
N ll t i i il t i t• Nelle protoconversazioni il neonato si comporta come un 
soggetto coerente e tra bambino e madre si verifica una 
reciproca comprensione o empatia. Insieme essi danno vita ad 
bi i t t t tt tuno scambio integrato e strutturato. 
• La qualità di tale scambio è determinata da uno spettro di 
emozioni che essi condividono e che si organizzano tra loro g
per mezzo dell’influenza reciproca nelle comunicazioni (Trevarthen 
1984).
• Il rapporto emotivo diviene quindi un palcoscenico in cui essiIl rapporto emotivo diviene quindi un palcoscenico in cui essi 
interpretano, uno nei confronti dell’altro, diversi ruoli 
espressivi, come soggetti umani dotati di reciproca 
consapevolezzaconsapevolezza. 
• Questa è chiamata intersoggettività primaria. 
iris anfuso 4
La bidirezionabilita’ del rapporto diadico
• Parlare di bi direzionalità delle intenzioni madre bambino significa• Parlare di bi‐direzionalità delle intenzioni madre‐bambino, significa 
affermare che non è più la madre che quando interagisce con il figlio ”crea 
ordine dal caos” (Shaffer,1987) ma adatta il suo comportamento ad 
un’organizzazione già esistente.g g
• La coppia risulta quindi un sistema aperto , autoregolantesi, in grado di 
autocorreggere risposte in base agli scopi e di scambiare informazioni sia gg p g p
al proprio interno che all’ esterno, in cui entrambi i partner si influenzano 
reciprocamente in risposta ai feed‐back. 
• E’ un processo continuo, reciprocamente influenzato e costruito attimo 
d i d bi idopo attimo da entrambi i partners (Beebe e Lachmann, 2002). 
• La regolazione interattiva e l’autoregolazione, si intrecciano quindi in un 
reciproco e continuo scambioreciproco e continuo scambio.
iris anfuso 5
Gli stadi emozionali condivisi 
e il paradigma Still‐Face di Tronicke il paradigma Still‐Face di Tronick
• La reciprocità delle interazioni madre bambino risulta confermata anche• La reciprocità delle interazioni madre‐bambino, risulta confermata anche 
dall’analisi delle interazioni “faccia a faccia” proposto da Tronick. 
• Gli studi di Tronick hanno approfondito le competenze comunicative 
infantili il livello di sensibilità materna ai segnali del bambino e la capacitàinfantili, il livello di sensibilità materna ai segnali del bambino e la capacità 
di entrambi i partner di regolare gli stati emozionali condivisi.
• Intorno agli anni settanta, Tronick e colleghi introdussero una procedura 
sperimentale denominata Paradigma Still Face (Tronick e al., 1978) p g ( , )
attraverso la quale indagare i meccanismi di mutua regolazione presenti 
nella relazione precoce tra madre e bambino.
• La procedura consente di ricreare una situazione viso a viso, nel quale 
id i l di i i f ili di i i à ll’evidenziare la presenza di aspettative infantili di reciprocità nell’ 
interazione con l’altro.
iris anfuso 6
Il paradigma è costituito da tre episodi consecutivi della durata di due 
minuti ciascuno:minuti ciascuno:
• Play: alla madre viene chiesto di giocare con il bambino come 
farebbe abitualmente;
Still F l d i l di i t• Still Face : la madre riceve la consegna di interrompere 
l’interazione con il bambino e di assumere e mantenere 
un’espressione immobile e neutra;un espressione immobile e neutra;
• Reunion: la madre riprende a interagire con il bambino
iris anfuso 7
effetto Still‐Face.
• Gli studi che hanno applicato il Paradigma Still Face hanno rilevato un• Gli studi che hanno applicato il Paradigma Still‐Face hanno rilevato un 
pattern tipico di reazioni emotivo‐comportamentali del bambino di fronte 
all’inespressività materna. 
• Il disagio sperimentato dal lattante si manifesta attraverso un:Il disagio sperimentato dal lattante, si manifesta attraverso un:
• aumento di espressioni emotive negative,
• di comportamenti di evitamento dello sguardo 
• e di agitazione psicomotoria• e di agitazione psicomotoria. 
• Questo complesso di reazioni infantili viene indicato col nome di effetto 
Still‐Face.
• La reazione di disagio mostrata dal bambino è legata alla mancanza di• La reazione di disagio, mostrata dal bambino, è legata alla mancanza di 
regolazione esterna nel corso della fase di inespressività materna e alla 
situazione contraddittoria dovuta all’ impossibilità, per il bambino, di 
stabilire un coinvolgimento con la madre pur essendo presente. g p p
iris anfuso 8
Sono soloSono solo …
• Questo significativo 
cambiamento 
comportamentale delcomportamentale del 
bambino dimostra la    sua 
sensibilità alla violazione 
delle aspettative rispetto al 
normale scambio 
comunicativo.
iris anfuso 9
effetto reunioneffetto reunion
• Dall’analisi di queste interazioni è emerso, inoltre, quello che viene 
definito effetto reunion, ovvero una persistenza, nella fase di ripresa dell’definito effetto reunion, ovvero una persistenza, nella fase di ripresa dell  
interazione, dell’emozionalità negativa infantile osservata nel precedente 
episodio still face, alternata alla manifestazione di affetti positivi legati al 
desiderio di tornare ad interagire con la madre.
• E’ in questa fase che madre e bambino sono chiamati a recuperare lo stato 
di condivisione dopo la rottura interattiva, ristabilendo la sintonia e la 
di i ff tti ti i d ll f di i i itàcoordinazione affettive presenti prima della fase di inespressività 
materna. 
Si il di i i t t d l b bi ll’ i di di lt t• Sia il disagio sperimentato dal bambino nell’episodio di volto materno 
immobile, che i tentativi di recuperare l’interazione nella fase di reunion, 
consentono anche di analizzare i comportamenti di regolazione adottati 
dal piccolo.dal piccolo.
iris anfuso 10
• Il passaggio da uno stato di coordinazione 
a uno di non coordinazione suscita nela uno di non coordinazione, suscita nel 
bambino sentimenti negativi, che danno 
luogo a configurazioni espressive in 
d di i ll’ d lt il di igrado di comunicare all’ adulto il disagio 
infantile. 
• L’adeguamento del comportamento 
adulto in risposta a tale comunicazione 
del bambino, facilita il ritorno ad una 
situazione di armonia e determina il 
ripristinarsi di stati affettivi positivi, che a 
loro volta sostengono l’azione materna e 
confermano il raggiungimento dell’confermano il raggiungimento dell  
obiettivo condiviso di un nuovo stato di 
connessione affettiva 
iris anfuso 11
Q i di l l bi l ti d• Quindi sul complesso scambio regolativo madre‐
bambino e sulla sua interiorizzazione si fondano 
• i processi di pensiero• i processi di pensiero, 
• la coscienza, 
• ma anche gli stili relazionali del soggetto• ma anche gli stili relazionali del soggetto. 
• Tutto questo però non avviene in senso 
deterministico ma in un processo di costruzione deldeterministico ma in un processo di costruzione del 
sé in un contesto interattivo, che va dalle prime 
regolazioni corporee fino agli stili relazionali più 
d ltiadulti.
iris anfuso 12
Le rappresentazioni dell’interazione madre figlioLe rappresentazioni dell interazione madre‐figlio
• L’insieme degli scambi continui e prolungati tra bambino e caregiver 
costituiscono un sistema di regolazione interattivo in cui ciascun 
componente influenza e regola il comportamento dell’altrocomponente influenza e regola il comportamento dell altro.
• Ciò che sorprende è come non solo i momenti di reale interazione madre‐
bambino contribuiscono a creare la loro storia, ma anche le 
rappresentazioni personali di tali relazioni. pp p
• Queste non sono altro che le lenti personali attraverso le quali 
ciascuno dei due membri interpreta e percepisce l’interazione 
attraverso la fantasia la speranza la paura la tradizioneattraverso la fantasia, la speranza, la paura, la tradizione 
familiare, le esperienze passate e le esigenze presenti. 
iris anfuso 13
rappresentazioni mentali
durante la fine del primo anno
di vita nella mente deldi vita, nella mente del
bambino si vengono a
formare i modelli operativi
i t i i d llinterni; ossia delle
rappresentazioni mentali
abbastanza coerenti
dell’esperienza affettiva
vissuta nelle relazioni
interpersonali con leinterpersonali con le
persone che si sono prese
cura di lui.
Sono le rappresentazioni di
sé con l’altro
iris anfuso 14
Un st i d ll isp st ff tti d ll disp nibilitàUna storia delle risposte affettive e della disponibilità…
• I modelli operativi non sono una rappresentazione reale e obiettiva dei• I modelli operativi non sono una rappresentazione reale e obiettiva dei 
genitori ma coincidono e rappresentano la storia delle risposte affettive e della 
disponibilità della madre e del padre nei confronti delle richieste del bambino.
• Essi si sviluppano attraverso la sintesi di ricordi impliciti ripetitivi
d ll’i i il b bi l fi di didell’interazione tra il bambino e la figura di accudimento
iris anfuso 15
Un giorno saprà narrareUn giorno saprà narrare
ciò che ha vissuto …
• Più avanti questi ricordi
di interazioni didi interazioni di
attaccamento che sono
stati generalizzati si
sviluppano in ricordi
semantici , di significato
che potranno essereche potranno essere
espressi verbalmente e
nella propria esperienzanella propria esperienza
.
iris anfuso 16
Att t iAttaccamento sicuro
• Il significato dei ricordi 
semantici che compongono i 
MOI d ll’ iMOI dell’attaccamento sicuro
in un bambino ( ma anche in 
un adulto) si esprime nellaun adulto) si esprime nella 
aspettativa di essere curato in 
presenza di problemi e nella p p
capacità di valutare 
positivamente i propri 
ti ti l isentimenti e le proprie 
emozioni
iris anfuso 17
Att t it tAttaccamento evitante
• Il significato dei ricordi 
semantici che compongonosemantici che compongono 
i MOI dell’attaccamento 
evitante trasmettono 
l’aspettativa di essere 
disapprovato o rifiutato nel 
bi o o di cure ed u abisogno di cure  ed una 
valutazione negativa dei 
propri sentimenti dipropri sentimenti di 
attaccamento.
iris anfuso 18
Att t bi l tAttaccamento ambivalente
• Il significato dei ricordi 
semantici che compongono isemantici che compongono i 
MOI dell’attaccamento 
ambivalente, riflette i dubbi,ambivalente, riflette i dubbi, 
le incertezze relativi al sé e a 
quanto l’aiuto sarà q
disponibile.
iris anfuso 19
• Vi è quindi una stretta 
interconnessione tra esperienza 
di cure e sviluppo dell’immagine 
di sé e dell’autostima, della 
fiducia verso sé, l’altro e il ,
mondo. 
iris anfuso 20
Le storie dei bambiniLe storie dei bambini
• raccontate attraverso scritti o rappresentazioni 
simboliche e archetipiche sono una testimonianza del 
forte impatto creato dall’esperienza relazionale con iforte impatto creato dall’esperienza relazionale con i 
propri genitori e di quanto, un intervento sbagliato ,  
possa trasformarsi in uno specchio di  mondi feriti e 
f i f d hi d lfrantumati conferendo , per chi osserva ed ascolta un 
significato chiaro di ciò che a volte è definito 
insensato o  incomprensibile .
• Le storie sono risonanze del Sé, che avvengono dopo un 
tempo di libera immersione in ritmi della relazione 
terapeutica che sostengono la fiducia e la possibilità di unterapeutica che sostengono la fiducia e la possibilità di un 
cambiamento , attraverso il passaggio nel mondo interno.
iris anfuso 21
• «C’era una volta un piccolo bambino, che a lui le dava molto fastidio
che una persona le batteva sulla testa. Lui voleva fare viaggi, essere
utile e stare più tempo in giardino in città e in altri postiutile, e stare più tempo in giardino, in città e in altri posti.
• Una notte vide una luce, e questa luce si avvicinava e da vicino si
vedeva una Fata, lui le aveva chiesto: "Vorrei essere un’altra cosa, mi
aiuti?" La Fata le disse che l’avrebbe aiutata, e disse: “Abracalabra
ora diventerai un cestino!”. Lui era felicissimo, e viaggiava con la
bici, in macchina, e andava anche in altre zone., ,
• Il cestino non è stato mai messo in soffitta e neanche in altri posti e lo
trattavano anche bene.”
(L i 9 i)• (Lucia 9 anni)
iris anfuso 22
b bi i l’h f di i ld i id b l• «Un bambino triste l’hanno fatto diventare un pizza calda, tiepida, buona, golosa 
e golosona. Il bambino era triste perché piangeva troppo perché era triste di stare 
solo, anche se sembrava avere una famiglia. 
• Luca 7 anni
iris anfuso 23
«C’era una volta un tamburo che conteneva un piccolo mostro. Ma un giorno il«C era una volta un tamburo che conteneva un piccolo mostro. Ma un giorno il 
piccolo mostro, stanco di stare nascosto nel tamburo, decise di cambiare casa. 
Prima di cercare casa andò a mangiare. Dopo mangiato vendette la sua piccola e 
vecchia casa e se ne comprò una molto più grande per invitare tutti i suoi amici. p p g p
Nella nuova casa il piccolo mostro trovò due vasi pieni di magie liquide che decise 
di bere per diventare cattivo con le persone più grandi di lui graffiandole e 
morsicandole. 
Il piccolo mostro non amava le persone grandi perché l’avevano chiuso in una 
gabbia dove non c’era ossigeno e lui si sentiva molto male.»
(Sofia 9 anni)
iris anfuso 24
Compiti del bambinoCompiti del bambino
• Acquisire fiducia  in se stesso ( posso  far fronte ai miei bisogni)
• Fiducia negli altri ( gli altri accoglieranno i miei bisogni , gli altri vanno 
bene così come sono)
• Fiducia nel mondo ( questo è un mondo in cui posso vivere , in cui vale 
)la pena esserci)
iris anfuso 25
Il copioneIl copione
• Berne diceva “ Possiamo dire di 
avere identificato un copione 
quando il comportamento di un 
individuo negli aspetti principali 
della sua vita è diretto da un 
programma inadeguato, 
sviluppato durante la prima 
infanzia sotto l’influenza deiinfanzia sotto l influenza dei 
genitori”.
iris anfuso 26
le parole "Genitore", "Adulto" e "Bambino" indicano delle condizioni mentali 
che ora andremo ad analizzare 
Il "G it " Gli t ti d ll t di t i• Il "Genitore" Gli strumenti della mente diventano ceppi, 
quando l'ambiente che li ha resi necessari 
ha cessato di esistere (Henry Bergson).
• Il "Genitore", può essere considerato un grande registratore a 
nastro magnetico dove, nei primissimi anni di vita, sono stati 
memorizzati i messaggi (amorevoli, critici, invalidanti, gg ( , , ,
lusinghieri, ecc.) ricevuti da parte dei genitori ed educatori.
• Alcuni di tali messaggi, dal profondo della mente, hanno 
ancora un effetto quando la persona diventa adulta e possonoancora un effetto quando la persona diventa adulta e possono 
alterarne il comportamento ed il modo di vedere le cose. 
iris anfuso 27
Ai bambini dobbiamo dare un Genitore strutturante (GA+) ed uno normativo (GN+) perché 
regole e indicazioni strutturano , permessi e riconoscimento dei bisogni 
Essere autorevoli va bene è necessario, fa il bene di chi riceve questo modo di sperimentare un 
adulto accanto a sé.
Questo vale anche verso gli adolescenti .
• GA‐ Iper‐protettivo
• Sono genitori che producono paura di 
b li di li d id
• G incoerenti
• si/no…fai quello che vuoi…
• peggiore dei permessi possibili perché è 
sbagliare , di scegliere e decidere
• Scarsa autonomia nel provare, nello 
sperimentare e pensare
p gg p p p
illimitata la scelta, (impiccati, muoviti, drogati 
, fai come ti pare).
• G conflittuali : danno aggressività verbale e 
fisica
d i b bi i bl i i i
• GN‐ genitore critico. Usa la derisione, 
l’ironia ilbisimo
• Ne derivano bambini problematici, ragazzi 
problematici, non si danno chance 
l ironia , ilbisimo 
• Induce paura di pensare o fare 
• Questi bambini o ragazzi dicono “ non so, 
non saprei”
• G super‐organizzati, senza tempo, in cui 
non incontrano mai veramente il figlio , 
ossessività possibilenon saprei ossessività possibile
• G con eccessivi bisogni emotivi: vogliono  
dai figli cose per loro e i bambini 
diventano come genitori.
iris anfuso 28
diventano come genitori.
Se stiamo attenti a ciò che generalmente diciamo ai nostri figli 
scopriremo che tutto sommato usiamo le stesse frasi che sono statescopriremo che, tutto sommato, usiamo le stesse frasi che sono state 
dette a noi tanti anni fa.
È• È la parte "Genitore" in noi che le ripete 
inalterate nel tempo.p
iris anfuso 29
Il "Bambino"Il  Bambino
• Il "Bambino" è la parte pura ed istintiva in ciascuno di 
noi. 
• È la parte che, nello stato libero e naturale, desidera 
affetto, ama giocare e inventare. 
• Il Bambino allo stato naturale è anche capace di 
esternare i suoi sentimenti in piena libertà: ride, es e a e suo se e p e a be à de,
piange, si lamenta, corre, gioca, inventa qualcosa.
iris anfuso 30
Ogni bimbo che nasce è interamente nello stato "libero e 
naturale".
• Questo comporta che crescendo dovrà necessariamente scontrarsi con• Questo comporta che, crescendo, dovrà necessariamente scontrarsi con 
gli adulti che non potranno accettare tutto ciò che lui vuol fare od avere, in 
alcuni casi non sarà tollerata la sua vivacità e spontaneità ma compressa o 
punita. p
• Da questo nascerà una protesta, ci saranno momenti di pianto e rabbia o 
adattamento e rassegnazione con ritiro.
• Il Bambino libero è ancora capace di agire in piena libertà mentre il 
Bambino adattato, nelle sue azioni, segue degli schemi ben precisi che, in , , g g p ,
altri termini, potremo chiamare "condizionamenti". 
• Questi condizionamenti sono tanto maggiori quanto più i genitori sono 
stati severi ed autoritari.
iris anfuso 31
L'"Adulto" 
Tra la parte "Bambino" ed i messaggi del "Genitore", si sviluppa nel 
tempo un mediatore logico e razionale che prende il nome di Adulto.
• In ogni individuo compaiono queste differenti stati mentali o personalità• In ogni individuo compaiono queste differenti stati mentali o personalità, 
che possono essere più o meno sviluppate. Vi sono persone con un 
Genitore Critico molto grande ed un Bambino Naturale molto piccolo 
(sono serie, critiche, dure e autoritarie). ( , , )
• Ve ne sono altre con un Bambino Naturale molto grande, un Genitore 
Critico piccolo ed un Adulto inesistente (sono gli irresponsabili che vivono 
di impulsi e cercano subito soddisfazione dei loro desideri).
• Le persone equilibrate hanno un Bambino Naturale presente e 
contattabile , un Adulto che funziona ed un Genitore che offre messaggi 
utili per affrontare responsabilmente e protettivamente la vita quotidiana. 
i i di id i i di li i d i di l à l• Questi individui sono capaci di analizzare i dati di realtà, trarne le 
conseguenze e agire di conseguenza .
iris anfuso 32
• Se mi tocchi dolcemente, 
Se mi guardi e mi sorridi, 
Se qualche volta mi ascolti prima 
di parlare, 
Allora io crescerò, veramente ,
crescerò. 
iris anfuso 33
Esercitazioni su copione personale e matrice di copione perEsercitazioni su copione personale e matrice di copione per 
analizzare aspetti di sé da discutere per comprendere come 
genitori ed educatori quale parte di sé agisce nella relazione 
pensa a come potrebbe iniziare la storia che ti riguarda  scrivi due 
righe *canzone di copione Misia CDrighe *canzone di copione Misia CD
Esercizio sulla fiducia da scegliere dal libretto verde serci io sulla fiducia da scegliere dal libretto verde
iris anfuso 34

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.laurentianum

  • 1. I concetti di fondo degli otto stadi  che si ripetono nella esperienza del bambino, dell’adolescente e della coppia 1 i i ll ( l i )• 1 – avvicinamento – allontanamento (esplorazione) • 2 ‐ soddisfazione dei bisogni di base (orientamento) • 3 attaccamento (attaccamento)• 3 – attaccamento (attaccamento) • 4 – comunicazione e razionalità (simbolizzazione) • 5 – attenzione allo sviluppo personale (riflessione)• 5 – attenzione allo sviluppo personale (riflessione) • 6 – parità nei rapporti (empatia) • 7 – intimità – distanza (interdipendenza)7  intimità  distanza (interdipendenza) • 8 – identità (identità) iris anfuso 1
  • 2. La teoria dell’inter‐soggettivita’ 1 – avvicinamento – allontanamento (esplorazione)a c a e to a o ta a e to (esp o a o e) 2 ‐ soddisfazione dei bisogni di base (orientamento) 3 – attaccamento (attaccamento) L’i t tti ità è l di i i i l “i t ” d l• L’intersoggettività è la predisposizione sociale “innata” del  neonato. Nel volere affrontare la tematica riguardante il  processo di attaccamento, è indispensabile andare alle origine  d ll l i i i i è ll i d b bidella relazione primaria, cioè alla coppia madre‐bambino,  dove per ciascuna persona vengono gettate le fondamenta  per la costruzione della propria base sicura. E’ qui che il  b bi i l i l f di di lbambino sperimenta per la prima volta una forma di dialogo  con l’altro: “le due menti creano l’intersoggettività e  l’intersoggettività modella le due menti” (Stern, 2004, p.65). • Ed è qui che si crea la matrice intersoggettiva dell’esistenza  umana. iris anfuso 2
  • 3. 1. L’intersoggettivita’  è la predisposizione sociale “innata” del neonato • La definizione di intersoggettività come partecipazione  volontariamente cercata di esperienze concernenti gli eventi evolontariamente cercata di esperienze concernenti gli eventi e  gli oggetti (Trevarthen e Hubley, 1978), definisce un processo di  condivisione dell’attività mentale tra soggetti durante un  l i i i i L’i i i à i ifqualsiasi atto comunicativo. L’intersoggettività si manifesta  come una consapevolezza immediata e naturale della  presenza dell’altro, osservabile fin dalle prime settimane di p , p vita negli scambi tra madre e bambino.  iris anfuso 3
  • 4. intersoggettività primariaintersoggettività primaria N ll t i i il t i t• Nelle protoconversazioni il neonato si comporta come un  soggetto coerente e tra bambino e madre si verifica una  reciproca comprensione o empatia. Insieme essi danno vita ad  bi i t t t tt tuno scambio integrato e strutturato.  • La qualità di tale scambio è determinata da uno spettro di  emozioni che essi condividono e che si organizzano tra loro g per mezzo dell’influenza reciproca nelle comunicazioni (Trevarthen  1984). • Il rapporto emotivo diviene quindi un palcoscenico in cui essiIl rapporto emotivo diviene quindi un palcoscenico in cui essi  interpretano, uno nei confronti dell’altro, diversi ruoli  espressivi, come soggetti umani dotati di reciproca  consapevolezzaconsapevolezza.  • Questa è chiamata intersoggettività primaria.  iris anfuso 4
  • 5. La bidirezionabilita’ del rapporto diadico • Parlare di bi direzionalità delle intenzioni madre bambino significa• Parlare di bi‐direzionalità delle intenzioni madre‐bambino, significa  affermare che non è più la madre che quando interagisce con il figlio ”crea  ordine dal caos” (Shaffer,1987) ma adatta il suo comportamento ad  un’organizzazione già esistente.g g • La coppia risulta quindi un sistema aperto , autoregolantesi, in grado di  autocorreggere risposte in base agli scopi e di scambiare informazioni sia gg p g p al proprio interno che all’ esterno, in cui entrambi i partner si influenzano  reciprocamente in risposta ai feed‐back.  • E’ un processo continuo, reciprocamente influenzato e costruito attimo  d i d bi idopo attimo da entrambi i partners (Beebe e Lachmann, 2002).  • La regolazione interattiva e l’autoregolazione, si intrecciano quindi in un  reciproco e continuo scambioreciproco e continuo scambio. iris anfuso 5
  • 6. Gli stadi emozionali condivisi  e il paradigma Still‐Face di Tronicke il paradigma Still‐Face di Tronick • La reciprocità delle interazioni madre bambino risulta confermata anche• La reciprocità delle interazioni madre‐bambino, risulta confermata anche  dall’analisi delle interazioni “faccia a faccia” proposto da Tronick.  • Gli studi di Tronick hanno approfondito le competenze comunicative  infantili il livello di sensibilità materna ai segnali del bambino e la capacitàinfantili, il livello di sensibilità materna ai segnali del bambino e la capacità  di entrambi i partner di regolare gli stati emozionali condivisi. • Intorno agli anni settanta, Tronick e colleghi introdussero una procedura  sperimentale denominata Paradigma Still Face (Tronick e al., 1978) p g ( , ) attraverso la quale indagare i meccanismi di mutua regolazione presenti  nella relazione precoce tra madre e bambino. • La procedura consente di ricreare una situazione viso a viso, nel quale  id i l di i i f ili di i i à ll’evidenziare la presenza di aspettative infantili di reciprocità nell’  interazione con l’altro. iris anfuso 6
  • 7. Il paradigma è costituito da tre episodi consecutivi della durata di due  minuti ciascuno:minuti ciascuno: • Play: alla madre viene chiesto di giocare con il bambino come  farebbe abitualmente; Still F l d i l di i t• Still Face : la madre riceve la consegna di interrompere  l’interazione con il bambino e di assumere e mantenere  un’espressione immobile e neutra;un espressione immobile e neutra; • Reunion: la madre riprende a interagire con il bambino iris anfuso 7
  • 8. effetto Still‐Face. • Gli studi che hanno applicato il Paradigma Still Face hanno rilevato un• Gli studi che hanno applicato il Paradigma Still‐Face hanno rilevato un  pattern tipico di reazioni emotivo‐comportamentali del bambino di fronte  all’inespressività materna.  • Il disagio sperimentato dal lattante si manifesta attraverso un:Il disagio sperimentato dal lattante, si manifesta attraverso un: • aumento di espressioni emotive negative, • di comportamenti di evitamento dello sguardo  • e di agitazione psicomotoria• e di agitazione psicomotoria.  • Questo complesso di reazioni infantili viene indicato col nome di effetto  Still‐Face. • La reazione di disagio mostrata dal bambino è legata alla mancanza di• La reazione di disagio, mostrata dal bambino, è legata alla mancanza di  regolazione esterna nel corso della fase di inespressività materna e alla  situazione contraddittoria dovuta all’ impossibilità, per il bambino, di  stabilire un coinvolgimento con la madre pur essendo presente. g p p iris anfuso 8
  • 9. Sono soloSono solo … • Questo significativo  cambiamento  comportamentale delcomportamentale del  bambino dimostra la    sua  sensibilità alla violazione  delle aspettative rispetto al  normale scambio  comunicativo. iris anfuso 9
  • 10. effetto reunioneffetto reunion • Dall’analisi di queste interazioni è emerso, inoltre, quello che viene  definito effetto reunion, ovvero una persistenza, nella fase di ripresa dell’definito effetto reunion, ovvero una persistenza, nella fase di ripresa dell   interazione, dell’emozionalità negativa infantile osservata nel precedente  episodio still face, alternata alla manifestazione di affetti positivi legati al  desiderio di tornare ad interagire con la madre. • E’ in questa fase che madre e bambino sono chiamati a recuperare lo stato  di condivisione dopo la rottura interattiva, ristabilendo la sintonia e la  di i ff tti ti i d ll f di i i itàcoordinazione affettive presenti prima della fase di inespressività  materna.  Si il di i i t t d l b bi ll’ i di di lt t• Sia il disagio sperimentato dal bambino nell’episodio di volto materno  immobile, che i tentativi di recuperare l’interazione nella fase di reunion,  consentono anche di analizzare i comportamenti di regolazione adottati  dal piccolo.dal piccolo. iris anfuso 10
  • 11. • Il passaggio da uno stato di coordinazione  a uno di non coordinazione suscita nela uno di non coordinazione, suscita nel  bambino sentimenti negativi, che danno  luogo a configurazioni espressive in  d di i ll’ d lt il di igrado di comunicare all’ adulto il disagio  infantile.  • L’adeguamento del comportamento  adulto in risposta a tale comunicazione  del bambino, facilita il ritorno ad una  situazione di armonia e determina il  ripristinarsi di stati affettivi positivi, che a  loro volta sostengono l’azione materna e  confermano il raggiungimento dell’confermano il raggiungimento dell   obiettivo condiviso di un nuovo stato di  connessione affettiva  iris anfuso 11
  • 12. Q i di l l bi l ti d• Quindi sul complesso scambio regolativo madre‐ bambino e sulla sua interiorizzazione si fondano  • i processi di pensiero• i processi di pensiero,  • la coscienza,  • ma anche gli stili relazionali del soggetto• ma anche gli stili relazionali del soggetto.  • Tutto questo però non avviene in senso  deterministico ma in un processo di costruzione deldeterministico ma in un processo di costruzione del  sé in un contesto interattivo, che va dalle prime  regolazioni corporee fino agli stili relazionali più  d ltiadulti. iris anfuso 12
  • 13. Le rappresentazioni dell’interazione madre figlioLe rappresentazioni dell interazione madre‐figlio • L’insieme degli scambi continui e prolungati tra bambino e caregiver  costituiscono un sistema di regolazione interattivo in cui ciascun  componente influenza e regola il comportamento dell’altrocomponente influenza e regola il comportamento dell altro. • Ciò che sorprende è come non solo i momenti di reale interazione madre‐ bambino contribuiscono a creare la loro storia, ma anche le  rappresentazioni personali di tali relazioni. pp p • Queste non sono altro che le lenti personali attraverso le quali  ciascuno dei due membri interpreta e percepisce l’interazione  attraverso la fantasia la speranza la paura la tradizioneattraverso la fantasia, la speranza, la paura, la tradizione  familiare, le esperienze passate e le esigenze presenti.  iris anfuso 13
  • 14. rappresentazioni mentali durante la fine del primo anno di vita nella mente deldi vita, nella mente del bambino si vengono a formare i modelli operativi i t i i d llinterni; ossia delle rappresentazioni mentali abbastanza coerenti dell’esperienza affettiva vissuta nelle relazioni interpersonali con leinterpersonali con le persone che si sono prese cura di lui. Sono le rappresentazioni di sé con l’altro iris anfuso 14
  • 15. Un st i d ll isp st ff tti d ll disp nibilitàUna storia delle risposte affettive e della disponibilità… • I modelli operativi non sono una rappresentazione reale e obiettiva dei• I modelli operativi non sono una rappresentazione reale e obiettiva dei  genitori ma coincidono e rappresentano la storia delle risposte affettive e della  disponibilità della madre e del padre nei confronti delle richieste del bambino. • Essi si sviluppano attraverso la sintesi di ricordi impliciti ripetitivi d ll’i i il b bi l fi di didell’interazione tra il bambino e la figura di accudimento iris anfuso 15
  • 16. Un giorno saprà narrareUn giorno saprà narrare ciò che ha vissuto … • Più avanti questi ricordi di interazioni didi interazioni di attaccamento che sono stati generalizzati si sviluppano in ricordi semantici , di significato che potranno essereche potranno essere espressi verbalmente e nella propria esperienzanella propria esperienza . iris anfuso 16
  • 17. Att t iAttaccamento sicuro • Il significato dei ricordi  semantici che compongono i  MOI d ll’ iMOI dell’attaccamento sicuro in un bambino ( ma anche in  un adulto) si esprime nellaun adulto) si esprime nella  aspettativa di essere curato in  presenza di problemi e nella p p capacità di valutare  positivamente i propri  ti ti l isentimenti e le proprie  emozioni iris anfuso 17
  • 18. Att t it tAttaccamento evitante • Il significato dei ricordi  semantici che compongonosemantici che compongono  i MOI dell’attaccamento  evitante trasmettono  l’aspettativa di essere  disapprovato o rifiutato nel  bi o o di cure ed u abisogno di cure  ed una  valutazione negativa dei  propri sentimenti dipropri sentimenti di  attaccamento. iris anfuso 18
  • 19. Att t bi l tAttaccamento ambivalente • Il significato dei ricordi  semantici che compongono isemantici che compongono i  MOI dell’attaccamento  ambivalente, riflette i dubbi,ambivalente, riflette i dubbi,  le incertezze relativi al sé e a  quanto l’aiuto sarà q disponibile. iris anfuso 19
  • 21. Le storie dei bambiniLe storie dei bambini • raccontate attraverso scritti o rappresentazioni  simboliche e archetipiche sono una testimonianza del  forte impatto creato dall’esperienza relazionale con iforte impatto creato dall’esperienza relazionale con i  propri genitori e di quanto, un intervento sbagliato ,   possa trasformarsi in uno specchio di  mondi feriti e  f i f d hi d lfrantumati conferendo , per chi osserva ed ascolta un  significato chiaro di ciò che a volte è definito  insensato o  incomprensibile . • Le storie sono risonanze del Sé, che avvengono dopo un  tempo di libera immersione in ritmi della relazione  terapeutica che sostengono la fiducia e la possibilità di unterapeutica che sostengono la fiducia e la possibilità di un  cambiamento , attraverso il passaggio nel mondo interno. iris anfuso 21
  • 22. • «C’era una volta un piccolo bambino, che a lui le dava molto fastidio che una persona le batteva sulla testa. Lui voleva fare viaggi, essere utile e stare più tempo in giardino in città e in altri postiutile, e stare più tempo in giardino, in città e in altri posti. • Una notte vide una luce, e questa luce si avvicinava e da vicino si vedeva una Fata, lui le aveva chiesto: "Vorrei essere un’altra cosa, mi aiuti?" La Fata le disse che l’avrebbe aiutata, e disse: “Abracalabra ora diventerai un cestino!”. Lui era felicissimo, e viaggiava con la bici, in macchina, e andava anche in altre zone., , • Il cestino non è stato mai messo in soffitta e neanche in altri posti e lo trattavano anche bene.” (L i 9 i)• (Lucia 9 anni) iris anfuso 22
  • 23. b bi i l’h f di i ld i id b l• «Un bambino triste l’hanno fatto diventare un pizza calda, tiepida, buona, golosa  e golosona. Il bambino era triste perché piangeva troppo perché era triste di stare  solo, anche se sembrava avere una famiglia.  • Luca 7 anni iris anfuso 23
  • 24. «C’era una volta un tamburo che conteneva un piccolo mostro. Ma un giorno il«C era una volta un tamburo che conteneva un piccolo mostro. Ma un giorno il  piccolo mostro, stanco di stare nascosto nel tamburo, decise di cambiare casa.  Prima di cercare casa andò a mangiare. Dopo mangiato vendette la sua piccola e  vecchia casa e se ne comprò una molto più grande per invitare tutti i suoi amici. p p g p Nella nuova casa il piccolo mostro trovò due vasi pieni di magie liquide che decise  di bere per diventare cattivo con le persone più grandi di lui graffiandole e  morsicandole.  Il piccolo mostro non amava le persone grandi perché l’avevano chiuso in una  gabbia dove non c’era ossigeno e lui si sentiva molto male.» (Sofia 9 anni) iris anfuso 24
  • 25. Compiti del bambinoCompiti del bambino • Acquisire fiducia  in se stesso ( posso  far fronte ai miei bisogni) • Fiducia negli altri ( gli altri accoglieranno i miei bisogni , gli altri vanno  bene così come sono) • Fiducia nel mondo ( questo è un mondo in cui posso vivere , in cui vale  )la pena esserci) iris anfuso 25
  • 27. le parole "Genitore", "Adulto" e "Bambino" indicano delle condizioni mentali  che ora andremo ad analizzare  Il "G it " Gli t ti d ll t di t i• Il "Genitore" Gli strumenti della mente diventano ceppi,  quando l'ambiente che li ha resi necessari  ha cessato di esistere (Henry Bergson). • Il "Genitore", può essere considerato un grande registratore a  nastro magnetico dove, nei primissimi anni di vita, sono stati  memorizzati i messaggi (amorevoli, critici, invalidanti, gg ( , , , lusinghieri, ecc.) ricevuti da parte dei genitori ed educatori. • Alcuni di tali messaggi, dal profondo della mente, hanno  ancora un effetto quando la persona diventa adulta e possonoancora un effetto quando la persona diventa adulta e possono  alterarne il comportamento ed il modo di vedere le cose.  iris anfuso 27
  • 28. Ai bambini dobbiamo dare un Genitore strutturante (GA+) ed uno normativo (GN+) perché  regole e indicazioni strutturano , permessi e riconoscimento dei bisogni  Essere autorevoli va bene è necessario, fa il bene di chi riceve questo modo di sperimentare un  adulto accanto a sé. Questo vale anche verso gli adolescenti . • GA‐ Iper‐protettivo • Sono genitori che producono paura di  b li di li d id • G incoerenti • si/no…fai quello che vuoi… • peggiore dei permessi possibili perché è  sbagliare , di scegliere e decidere • Scarsa autonomia nel provare, nello  sperimentare e pensare p gg p p p illimitata la scelta, (impiccati, muoviti, drogati  , fai come ti pare). • G conflittuali : danno aggressività verbale e  fisica d i b bi i bl i i i • GN‐ genitore critico. Usa la derisione,  l’ironia ilbisimo • Ne derivano bambini problematici, ragazzi  problematici, non si danno chance  l ironia , ilbisimo  • Induce paura di pensare o fare  • Questi bambini o ragazzi dicono “ non so,  non saprei” • G super‐organizzati, senza tempo, in cui  non incontrano mai veramente il figlio ,  ossessività possibilenon saprei ossessività possibile • G con eccessivi bisogni emotivi: vogliono   dai figli cose per loro e i bambini  diventano come genitori. iris anfuso 28 diventano come genitori.
  • 29. Se stiamo attenti a ciò che generalmente diciamo ai nostri figli  scopriremo che tutto sommato usiamo le stesse frasi che sono statescopriremo che, tutto sommato, usiamo le stesse frasi che sono state  dette a noi tanti anni fa. È• È la parte "Genitore" in noi che le ripete  inalterate nel tempo.p iris anfuso 29
  • 30. Il "Bambino"Il  Bambino • Il "Bambino" è la parte pura ed istintiva in ciascuno di  noi.  • È la parte che, nello stato libero e naturale, desidera  affetto, ama giocare e inventare.  • Il Bambino allo stato naturale è anche capace di  esternare i suoi sentimenti in piena libertà: ride, es e a e suo se e p e a be à de, piange, si lamenta, corre, gioca, inventa qualcosa. iris anfuso 30
  • 31. Ogni bimbo che nasce è interamente nello stato "libero e  naturale". • Questo comporta che crescendo dovrà necessariamente scontrarsi con• Questo comporta che, crescendo, dovrà necessariamente scontrarsi con  gli adulti che non potranno accettare tutto ciò che lui vuol fare od avere, in  alcuni casi non sarà tollerata la sua vivacità e spontaneità ma compressa o  punita. p • Da questo nascerà una protesta, ci saranno momenti di pianto e rabbia o  adattamento e rassegnazione con ritiro. • Il Bambino libero è ancora capace di agire in piena libertà mentre il  Bambino adattato, nelle sue azioni, segue degli schemi ben precisi che, in , , g g p , altri termini, potremo chiamare "condizionamenti".  • Questi condizionamenti sono tanto maggiori quanto più i genitori sono  stati severi ed autoritari. iris anfuso 31
  • 32. L'"Adulto"  Tra la parte "Bambino" ed i messaggi del "Genitore", si sviluppa nel  tempo un mediatore logico e razionale che prende il nome di Adulto. • In ogni individuo compaiono queste differenti stati mentali o personalità• In ogni individuo compaiono queste differenti stati mentali o personalità,  che possono essere più o meno sviluppate. Vi sono persone con un  Genitore Critico molto grande ed un Bambino Naturale molto piccolo  (sono serie, critiche, dure e autoritarie). ( , , ) • Ve ne sono altre con un Bambino Naturale molto grande, un Genitore  Critico piccolo ed un Adulto inesistente (sono gli irresponsabili che vivono  di impulsi e cercano subito soddisfazione dei loro desideri). • Le persone equilibrate hanno un Bambino Naturale presente e  contattabile , un Adulto che funziona ed un Genitore che offre messaggi  utili per affrontare responsabilmente e protettivamente la vita quotidiana.  i i di id i i di li i d i di l à l• Questi individui sono capaci di analizzare i dati di realtà, trarne le  conseguenze e agire di conseguenza . iris anfuso 32
  • 34. Esercitazioni su copione personale e matrice di copione perEsercitazioni su copione personale e matrice di copione per  analizzare aspetti di sé da discutere per comprendere come  genitori ed educatori quale parte di sé agisce nella relazione  pensa a come potrebbe iniziare la storia che ti riguarda  scrivi due  righe *canzone di copione Misia CDrighe *canzone di copione Misia CD Esercizio sulla fiducia da scegliere dal libretto verde serci io sulla fiducia da scegliere dal libretto verde iris anfuso 34