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Obiettivo del corsoObiettivo del corso
 Sensibilizzare i docenti alle difficoltà
nell’apprendimento e ai Disturbi Specifici
dell’Apprendimento
 Incrementare la capacità dell’insegnante di sapersi
orientare di fronte ai Disturbi Specifici
dell’Apprendimento, sviluppando conoscenze
riguardo alla definizione di DSA, alla diagnosi, e
alle strategie didattico/pedagogiche idonee ad un
percorso abilitativo.
DSA DEFINIZIONE
E’ un disturbo a patogenesi organica,
geneticamente determinato, espressione di
una disfunzione celebrale.
DIFFICOLTA’ vs DISTURBODIFFICOLTA’ vs DISTURBO
Difficoltà
 Non innato
 Modificabile con
 interventi didattici mirati;
 automatizzabile, anche se
in tempi dilatati rispetto
alla classe;
Disturbo
 Innato;
 Resistente all’intervento;
 Resistente
all’automatizzazione
Criteri per la diagnosi di DSA secondoCriteri per la diagnosi di DSA secondo
l’Organizzazione Mondiale della Sanitàl’Organizzazione Mondiale della Sanità
 Il livello intellettivo deve essere nella norma
ovvero con un Q.I. maggiore o uguale a 85
 La persona non deve avere disturbi neurologici o
sensoriali, come difetti visivi o uditive
 Il disturbo deve essere persistente nonostante la
scolarizzazione adeguata e interventi specifici
 Il disturbo deve presentarsi indipendentemente da
problematiche legate al contesto socio culturale di
appartenenza
 Deve avere conseguenze nella scolarizzazione o
nelle attività sociali in cui è richiesto l’uso della
lettura e scrittura
Le caratteristiche dei DSALe caratteristiche dei DSA
Il criterio della “discrepanza” tra abilità nel
dominio specifico interessato (deficitarie in
rapporto alle attese per l’età e/o classe
frequentata)e l’intelligenza generale (adeguata
per l’età cronologica) è l’aspetto cardinale
della definizione e della diagnosi dei DSA, da
cui derivano implicazioni sul piano
diagnostico:
BES
Sono allievi con esigenze educative speciali gli allievi che presentano una o più delle
seguenti patologie, individuate dalla D.G.R. della Regione Piemonte n. 18-10723 del
9/2/2009, e precisamente:
Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F 89)
• F80 disturbo evolutivo specifico dell’eloquio e del linguaggio
• F81 disturbo evolutivo specifico delle abilità scolastiche (comprende DSA)
• F82 disturbo evolutivo specifico delle abilità motorie
• F83 disturbi evolutivi specifici misti
• F88 altre sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico
• F89 sindromi e disturbi non specificati da alterato sviluppo psicologico
Sindromi ipercinetiche (comprende ADHD )
• F 90.0 disturbo dell’attività e dell’attenzione
• F 90.1 disturbo ipercinetico della condotta
• F 90.8 sindromi ipercinetiche di altro tipo
• F 90.9 sindromi ipercinetica non specificata
DEFICIT COGNITIVO
• Livello intellettivo con QI compreso indicativamente tra i valori 70 ed 84 (codificato
nel sistema NPI. Net con il codice QXX: capacità cognitive al limite QI da 70 a 84
ICD-10
F.81.0 DISLESSIA : difficoltà di lettura ad alta voce, minore correttezza e rapidità della
lettura (parole, lettere, brani)
F.81.1 DISGRAFIA : interessa la grafia cioè il controllo grafico della scrittura manuale
(momento motorio esecutivo della prestazione)
F. 81.1 DISORTOGRAFIA : interessa l’ortografia cioè riguarda l’utilizzo, in fase di
scrittura, del codice linguistico in quanto tale.
F.81.2 DISCALCULIA : riguarda l’abilità di calcolo sia nella componente
dell’organizzazione della cognizione numerica sia in quella
delle procedure esecutive e del calcolo (lettura e scrittura dei
numeri, incolonnamento)
F.81.3 COMORBILITA’ : più disturbi sopra descritti possono coesistere in una stessa
persona oppure disturbi DSA e altri disturbi di sviluppo ( disturbi di linguaggio,
coordinazione motoria, attenzione ) e DSA e disturbi emotivi e del comportamento.
Il disturbo risultante è alla somma delle singole difficoltà in quanto ogni disturbo
influenza negativamente lo sviluppo delle abilità complessive.
ComorbilitàComorbilità
 La pratica clinica evidenzia un’alta
presenza di comorbilità sia fra i disturbi
specifici dell’apprendimento sia con altre
condizioni cliniche quali disprassie, disturbi
del comportamento e dell’umore, ADHD,
disturbi d’ansia..
Consensus Conference, Milano 26/01/07
LA STRADA DELLA LETTURA
NEL CERVELLO
LA S TR ADA DE LLA LE TTU R A
N E L C E R V E LLO DI U N
S OG G E TTO DIS LE S S IC O
Area occipitale
posteriore
Area
temporo
occipitale
inferiore
Area di
Wernicke
Area di
Broca
LE ZONE NORMALMENTE
COINVOLTE NELLA LETTURA
1.Area occipitale posteriore. E I'area dove avviene
I'analisi visiva elementare, ossia il riconoscimento del
simbolo.
2. Area temporo occipitale inferiore. Deposito di
rappresentazioni ortografiche delle parole. E la zona
incaricata di "vedere" le lettere e rendere automatico il
processo di riconoscimento delle parole.
3. Area temporale superiore o Area di Wernicke. La forma
visiva della parola viene convertita in forma sonora.
4. Area di Broca. Qui si attiva il programma neuromotorio
per la produzione del suono (bocca, lingua, laringe).
Disturbo neurobiologicoDisturbo neurobiologico
 Per disturbo neurobiologico si intende un deficit
delle funzioni dei processi cognitivi.
 Sono considerati processi cognitivi:
- Linguaggio
- Percezione
- Attenzione
- Memoria
- Prassie
- Funzioni esecutive
Percezione visivo-uditivaPercezione visivo-uditiva
Integrazione visivo-uditiva
 Nella decodifica: traduzione di un grafema nel
corrispondente fonema
MemoriaMemoria
 Memoria a breve termine: si riferisce al ricordo di
informazioni che, appena presentate, devono
essere rievocate immediatamente e in modo
corretto.
 Memoria a lungo termine: si riferisce al recupero
di informazioni immagazzinate da molto tempo e
che non conservano i caratteri di precisione e
accuratezza del materiale rievocato dalla MBT
(Ladavas e Berti, 1985)
Memoria di lavoroMemoria di lavoro
 La memoria di lavoro o Working memory è
quel sistema di memoria temporaneo che ci
sorregge in tutte le attività che svolgiamo,
consentendoci di tenere a mente e
manipolare le informazioni di cui abbiamo
bisogno. (Cornoldi,1999).
 Costituita da : buffer fonologico, taccuino
visuospaziale, capacità di inibizione
PrassiePrassie
 Con il termine “prassia” ci si riferisce alla capacità
tipicamente umana di mettere in atto movimenti
intenzionali, coordinati e compiuti con destrezza
( Sabbadini Sabbadini, 1995)
 Esempio: grattarsi non rappresenta una prassia
Funzioni esecutiveFunzioni esecutive
 Con il termine “funzioni esecutive” si
intende la capacità di identificare,
pianificare corrette strategie di soluzione di
un problema, di controllo degli esiti
dell’azione svolta.
CAMPANELLI D'ALLARME
Alcuni tratti della dislessia possono manifestarsi già dalla prima infanzia e
persistere in età adulta:
• Confondere l’ordine spazio – temporale: destra / sinistra, ieri/ oggi/domani,dentro/fuori, ecc..
• Avere difficoltà nel memorizzare dati in sequenza: tabelline, mesi, giorni, listedi numeri e
parole in sequenza.
• Lettura lenta e scorretta rispetto all’età e alla vivacità intellettuale
• Lettere e/o numeri scritti alla rovescia ( 6/9, b/d, q/p, a/e…….)
• Difficoltà nell’uso della terminologia specialistica delle varie materie.
• Scrittura poco leggibile e frequenti errori
• Difficoltà nell’organizzare lo spazio della pagina (scrittura troppo piccola o grande, che non
rispetta i margini)
• Difficoltà nella scrittura di parole in lingua straniera
• Comprensione del testo spesso non adeguata all’età, difficoltà nell’eseguire
riassunti
• Difficoltà nel rileggere la propria scrittura
• Ottimi risultati in alcuni ambiti e molto scarsi in altri
L'IMPORTANZA DI
INTERVENIRE
E’ importante che genitori o insegnanti che sospettino di trovarsi di fronte
ad un ragazzino dislessico facciano eseguire al più presto una valutazione
Diagnostica.
• Le difficoltà legate ai disturbi specifici dell’apprendimento iniziano a
manifestarsi verso i 6 anni ma la diagnosi certa di dislessia , disortografia,
disgrafia viene generalmente formulata alla fine della seconda elementare,
mentre quella di discalculia solo al termine della terza.
• Un intervento precoce nei primi stadi d’apprendimento è importantissimo
per una buona evoluzione, poiché è in questo periodo che i neuroni sono
ancora molto ”plastici”.
Ipotesi accreditateIpotesi accreditate
 Deficit fonologico
 Deficit visivo, del sistema magnocellulare,
di attenzione visiva
 Deficit di automatizzazione
Teoria fonologicaTeoria fonologica
 Compromissione specifica nella
rappresentazione,immagazzinamento e
recupero della dei suoni linguistici
CauseCause
 A livello anatomico viene ipotizzata una
disfunzione delle aree dell’emisfero sinistro
sottostanti alla rappresentazione fonologica
o alla connessione tra le rappresentazioni
fonologiche e ortografiche
 STUDI ANATOMICI (Galaburda et al, 1985;Geschwind and Galaburda,
1985)
 STUDI FUNZIONALI (Paulesu et al, 2000, 2001;Shaywitz et al, 1998;
Brunswick et al, 1999; McCrory et al, 2000; Pugh et al, 2000; Temple et al,
 2001; Shaywitz et al, 2002).
Cosa accade quando si impara laCosa accade quando si impara la
letto-scrittura?letto-scrittura?
1)Identificazione
grafema/fonema
 Corrispondenza
grafema/fonema con il
rispettivo suono o forma
grafica Es. g/a/t/t/o
via FONOLOGICA
2)Recupero parola nel
magazzino lessicale dove si
trova conservata la forma
ortografica della parola, la
sua pronuncia ed il suo
significato)
via LESSICALE
Teoria visivaTeoria visiva
 Errori tipici sostituzioni di lettere
visivamente simili, inversioni
omissioni,possono essere attribuite a un
disturbo nel processamento visivo
dell’informazione
 DIFETTO DELLA VIA VISIVA
MAGNOCELLULARE
Sistema magnocellulareSistema magnocellulare
 Il sistema magnocellure, presiede tre
importanti funzioni implicate nel processo
di lettura
regolazione dei movimenti oculari
 visione periferica
 attenzione visuo-spaziale
(Stein & Walsh, 1997)
Quando si leggeQuando si legge
E per i dislessici?E per i dislessici?
durante il movimento oculare la percezione rimane stabile
grazie al meccanismo di SOPPRESSIONE SACCADICA
operata dal sistema magnocellulare che inibisce la
fissazione precedente in modo che questa non mascheri lo
stimolo successivo questo meccanismo sarebbe
disfunzionale nei dislessici per cui si determinerebbe una
confusione tra stimoli percettivi (SteinWalsh,1997; Stein &
Talcott, 1999)
 gli stimoli provenienti dalla periferia visiva intervengono
sulla percezione finale (Facoetti Molteni, 2001)
Cosa accade?Cosa accade?
Disturbi specifici di scritturaDisturbi specifici di scrittura
 Gli aspetti generalmente condivisi circa il
Disturbo di Scrittura riguardano la sua
suddivisione in due componenti:
1. di natura linguistica(deficit nei processi di
decifratura)
2. di natura motoria (deficit nei processi di
realizzazione grafica
Consensus Conference, Milano 26 gennaio 2007
QUALI ERRORI PUO’ COMPIERE UNQUALI ERRORI PUO’ COMPIERE UN
DISORTOGRAFICODISORTOGRAFICO
CONFUSIONE TRA FONEMI SIMILI
Confonde i suoni alfabetici che si somigliano
F - V T - D B - P L - R S - Z …
 
CONFUSIONE TRA GRAFEMI SIMILI
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b - p m - n a - e d – b p - q …
 
OMISSIONE DI ALCUNE PARTI DELLA PAROLA
La doppia consonante
La vocale intermedia: fuoco - foco
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INVERSIONE NELLA SEQUENZA DEI SUONI
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  Semaforo - sefamoro inverno - niverno
 
 ERRORI DI RITMO
la mamma lava - lamammalava
l'automobile è rossa - lauto mobile èrossa
MANCATA ACCENTAZIONE
MANCATO APOSTROFO
MANCATA “h”
SINTOMI PRIMARI DELLA DISGRAFIASINTOMI PRIMARI DELLA DISGRAFIA
 TRATTO GRAFICO IRREGOLARE (dimensione, spessore, ritmo,
chiusura, spazio)
 GRAFIA DISCONTINUA (riprese grafiche, ritocchi)
 LETTERE SOVRAPPOSTE
 LETTERE SLEGATE
 SPECULARITA’ DEI GRAFEMI
 MANCATA CHIUSURA DELLE FORME
 TREMOLIO/RIGIDEZZA
 UNIONE DI PAROLE
 ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO GRAFICO
 SUDORAZIONE DELLA MANO
 SPASMI MUSCOLARI
 SCARSA SCORREVOLEZZA DEL GESTO GRAFICO
 ERRATA IMPUGNATURA DELLO STRUMENTO GRAFICO
QUALI DIFFICOLTA’ INCONTRA UNQUALI DIFFICOLTA’ INCONTRA UN
SOGGETTO DISCALCULICOSOGGETTO DISCALCULICO
 ASSOCIAZIONE NUMERO – QUANTITA’
 DENOMINAZIONE DEI NUMERI
 SCRITTURA DEI NUMERI
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- organizzazione sequenziale
12 21 234 432
 LETTURA DEI NUMERI
4007 = quattrocentosette
lo zero è riprodotto nel codice arabo, ma non in quello
alfabetico, ciò è causa di difficoltà nella transcodifica
numerica
 NUMERAZIONE, SOPRATTUTTO DECRESCENTE
per numerare sono necessari:
- memoria a lungo termine
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 CALCOLO
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(si intende l’automatizzazione di semplici calcoli , il cui
risultato deve essere recuperato in breve tempo < 5 sec ES.
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 RISOLUZIONE DI PROBLEMI:
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LEGGE 170 -OTTOBRE 2010
Norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico
§ RIEMPIE UN VUOTO NORMATIVO E RISPONDE AD ESIGENZE
FORTEMENTE SENTITE DAI GENITORI E DAL MONDO DELLA
SCUOLA
§ LEGITTIMA LE AZIONI CHE SCUOLA E FAMIGLIA METTONO IN
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DE C R E TO M IN IS TE R IALE
LIN E E G U IDA PE R IL DIR ITTO DE G LI
ALU N N I E DE G LI S TU DE N TI C ON
DIS TU R B I S PE C IFIC I DI
APPR E N DIM E N TO
12 luglio 2011
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  • 1.
  • 2. Obiettivo del corsoObiettivo del corso  Sensibilizzare i docenti alle difficoltà nell’apprendimento e ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento  Incrementare la capacità dell’insegnante di sapersi orientare di fronte ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento, sviluppando conoscenze riguardo alla definizione di DSA, alla diagnosi, e alle strategie didattico/pedagogiche idonee ad un percorso abilitativo.
  • 3. DSA DEFINIZIONE E’ un disturbo a patogenesi organica, geneticamente determinato, espressione di una disfunzione celebrale.
  • 4. DIFFICOLTA’ vs DISTURBODIFFICOLTA’ vs DISTURBO Difficoltà  Non innato  Modificabile con  interventi didattici mirati;  automatizzabile, anche se in tempi dilatati rispetto alla classe; Disturbo  Innato;  Resistente all’intervento;  Resistente all’automatizzazione
  • 5. Criteri per la diagnosi di DSA secondoCriteri per la diagnosi di DSA secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanitàl’Organizzazione Mondiale della Sanità  Il livello intellettivo deve essere nella norma ovvero con un Q.I. maggiore o uguale a 85  La persona non deve avere disturbi neurologici o sensoriali, come difetti visivi o uditive  Il disturbo deve essere persistente nonostante la scolarizzazione adeguata e interventi specifici  Il disturbo deve presentarsi indipendentemente da problematiche legate al contesto socio culturale di appartenenza  Deve avere conseguenze nella scolarizzazione o nelle attività sociali in cui è richiesto l’uso della lettura e scrittura
  • 6. Le caratteristiche dei DSALe caratteristiche dei DSA Il criterio della “discrepanza” tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitarie in rapporto alle attese per l’età e/o classe frequentata)e l’intelligenza generale (adeguata per l’età cronologica) è l’aspetto cardinale della definizione e della diagnosi dei DSA, da cui derivano implicazioni sul piano diagnostico:
  • 7. BES Sono allievi con esigenze educative speciali gli allievi che presentano una o più delle seguenti patologie, individuate dalla D.G.R. della Regione Piemonte n. 18-10723 del 9/2/2009, e precisamente: Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F 89) • F80 disturbo evolutivo specifico dell’eloquio e del linguaggio • F81 disturbo evolutivo specifico delle abilità scolastiche (comprende DSA) • F82 disturbo evolutivo specifico delle abilità motorie • F83 disturbi evolutivi specifici misti • F88 altre sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico • F89 sindromi e disturbi non specificati da alterato sviluppo psicologico Sindromi ipercinetiche (comprende ADHD ) • F 90.0 disturbo dell’attività e dell’attenzione • F 90.1 disturbo ipercinetico della condotta • F 90.8 sindromi ipercinetiche di altro tipo • F 90.9 sindromi ipercinetica non specificata DEFICIT COGNITIVO • Livello intellettivo con QI compreso indicativamente tra i valori 70 ed 84 (codificato nel sistema NPI. Net con il codice QXX: capacità cognitive al limite QI da 70 a 84
  • 8. ICD-10 F.81.0 DISLESSIA : difficoltà di lettura ad alta voce, minore correttezza e rapidità della lettura (parole, lettere, brani) F.81.1 DISGRAFIA : interessa la grafia cioè il controllo grafico della scrittura manuale (momento motorio esecutivo della prestazione) F. 81.1 DISORTOGRAFIA : interessa l’ortografia cioè riguarda l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale. F.81.2 DISCALCULIA : riguarda l’abilità di calcolo sia nella componente dell’organizzazione della cognizione numerica sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo (lettura e scrittura dei numeri, incolonnamento) F.81.3 COMORBILITA’ : più disturbi sopra descritti possono coesistere in una stessa persona oppure disturbi DSA e altri disturbi di sviluppo ( disturbi di linguaggio, coordinazione motoria, attenzione ) e DSA e disturbi emotivi e del comportamento. Il disturbo risultante è alla somma delle singole difficoltà in quanto ogni disturbo influenza negativamente lo sviluppo delle abilità complessive.
  • 9. ComorbilitàComorbilità  La pratica clinica evidenzia un’alta presenza di comorbilità sia fra i disturbi specifici dell’apprendimento sia con altre condizioni cliniche quali disprassie, disturbi del comportamento e dell’umore, ADHD, disturbi d’ansia.. Consensus Conference, Milano 26/01/07
  • 10. LA STRADA DELLA LETTURA NEL CERVELLO
  • 11. LA S TR ADA DE LLA LE TTU R A N E L C E R V E LLO DI U N S OG G E TTO DIS LE S S IC O Area occipitale posteriore Area temporo occipitale inferiore Area di Wernicke Area di Broca
  • 12. LE ZONE NORMALMENTE COINVOLTE NELLA LETTURA 1.Area occipitale posteriore. E I'area dove avviene I'analisi visiva elementare, ossia il riconoscimento del simbolo. 2. Area temporo occipitale inferiore. Deposito di rappresentazioni ortografiche delle parole. E la zona incaricata di "vedere" le lettere e rendere automatico il processo di riconoscimento delle parole. 3. Area temporale superiore o Area di Wernicke. La forma visiva della parola viene convertita in forma sonora. 4. Area di Broca. Qui si attiva il programma neuromotorio per la produzione del suono (bocca, lingua, laringe).
  • 13. Disturbo neurobiologicoDisturbo neurobiologico  Per disturbo neurobiologico si intende un deficit delle funzioni dei processi cognitivi.  Sono considerati processi cognitivi: - Linguaggio - Percezione - Attenzione - Memoria - Prassie - Funzioni esecutive
  • 14. Percezione visivo-uditivaPercezione visivo-uditiva Integrazione visivo-uditiva  Nella decodifica: traduzione di un grafema nel corrispondente fonema
  • 15. MemoriaMemoria  Memoria a breve termine: si riferisce al ricordo di informazioni che, appena presentate, devono essere rievocate immediatamente e in modo corretto.  Memoria a lungo termine: si riferisce al recupero di informazioni immagazzinate da molto tempo e che non conservano i caratteri di precisione e accuratezza del materiale rievocato dalla MBT (Ladavas e Berti, 1985)
  • 16. Memoria di lavoroMemoria di lavoro  La memoria di lavoro o Working memory è quel sistema di memoria temporaneo che ci sorregge in tutte le attività che svolgiamo, consentendoci di tenere a mente e manipolare le informazioni di cui abbiamo bisogno. (Cornoldi,1999).  Costituita da : buffer fonologico, taccuino visuospaziale, capacità di inibizione
  • 17. PrassiePrassie  Con il termine “prassia” ci si riferisce alla capacità tipicamente umana di mettere in atto movimenti intenzionali, coordinati e compiuti con destrezza ( Sabbadini Sabbadini, 1995)  Esempio: grattarsi non rappresenta una prassia
  • 18. Funzioni esecutiveFunzioni esecutive  Con il termine “funzioni esecutive” si intende la capacità di identificare, pianificare corrette strategie di soluzione di un problema, di controllo degli esiti dell’azione svolta.
  • 19. CAMPANELLI D'ALLARME Alcuni tratti della dislessia possono manifestarsi già dalla prima infanzia e persistere in età adulta: • Confondere l’ordine spazio – temporale: destra / sinistra, ieri/ oggi/domani,dentro/fuori, ecc.. • Avere difficoltà nel memorizzare dati in sequenza: tabelline, mesi, giorni, listedi numeri e parole in sequenza. • Lettura lenta e scorretta rispetto all’età e alla vivacità intellettuale • Lettere e/o numeri scritti alla rovescia ( 6/9, b/d, q/p, a/e…….) • Difficoltà nell’uso della terminologia specialistica delle varie materie. • Scrittura poco leggibile e frequenti errori • Difficoltà nell’organizzare lo spazio della pagina (scrittura troppo piccola o grande, che non rispetta i margini) • Difficoltà nella scrittura di parole in lingua straniera • Comprensione del testo spesso non adeguata all’età, difficoltà nell’eseguire riassunti • Difficoltà nel rileggere la propria scrittura • Ottimi risultati in alcuni ambiti e molto scarsi in altri
  • 20. L'IMPORTANZA DI INTERVENIRE E’ importante che genitori o insegnanti che sospettino di trovarsi di fronte ad un ragazzino dislessico facciano eseguire al più presto una valutazione Diagnostica. • Le difficoltà legate ai disturbi specifici dell’apprendimento iniziano a manifestarsi verso i 6 anni ma la diagnosi certa di dislessia , disortografia, disgrafia viene generalmente formulata alla fine della seconda elementare, mentre quella di discalculia solo al termine della terza. • Un intervento precoce nei primi stadi d’apprendimento è importantissimo per una buona evoluzione, poiché è in questo periodo che i neuroni sono ancora molto ”plastici”.
  • 21. Ipotesi accreditateIpotesi accreditate  Deficit fonologico  Deficit visivo, del sistema magnocellulare, di attenzione visiva  Deficit di automatizzazione
  • 22. Teoria fonologicaTeoria fonologica  Compromissione specifica nella rappresentazione,immagazzinamento e recupero della dei suoni linguistici
  • 23. CauseCause  A livello anatomico viene ipotizzata una disfunzione delle aree dell’emisfero sinistro sottostanti alla rappresentazione fonologica o alla connessione tra le rappresentazioni fonologiche e ortografiche  STUDI ANATOMICI (Galaburda et al, 1985;Geschwind and Galaburda, 1985)  STUDI FUNZIONALI (Paulesu et al, 2000, 2001;Shaywitz et al, 1998; Brunswick et al, 1999; McCrory et al, 2000; Pugh et al, 2000; Temple et al,  2001; Shaywitz et al, 2002).
  • 24. Cosa accade quando si impara laCosa accade quando si impara la letto-scrittura?letto-scrittura? 1)Identificazione grafema/fonema  Corrispondenza grafema/fonema con il rispettivo suono o forma grafica Es. g/a/t/t/o via FONOLOGICA 2)Recupero parola nel magazzino lessicale dove si trova conservata la forma ortografica della parola, la sua pronuncia ed il suo significato) via LESSICALE
  • 25. Teoria visivaTeoria visiva  Errori tipici sostituzioni di lettere visivamente simili, inversioni omissioni,possono essere attribuite a un disturbo nel processamento visivo dell’informazione  DIFETTO DELLA VIA VISIVA MAGNOCELLULARE
  • 26. Sistema magnocellulareSistema magnocellulare  Il sistema magnocellure, presiede tre importanti funzioni implicate nel processo di lettura regolazione dei movimenti oculari  visione periferica  attenzione visuo-spaziale (Stein & Walsh, 1997)
  • 28. E per i dislessici?E per i dislessici? durante il movimento oculare la percezione rimane stabile grazie al meccanismo di SOPPRESSIONE SACCADICA operata dal sistema magnocellulare che inibisce la fissazione precedente in modo che questa non mascheri lo stimolo successivo questo meccanismo sarebbe disfunzionale nei dislessici per cui si determinerebbe una confusione tra stimoli percettivi (SteinWalsh,1997; Stein & Talcott, 1999)  gli stimoli provenienti dalla periferia visiva intervengono sulla percezione finale (Facoetti Molteni, 2001)
  • 30. Disturbi specifici di scritturaDisturbi specifici di scrittura  Gli aspetti generalmente condivisi circa il Disturbo di Scrittura riguardano la sua suddivisione in due componenti: 1. di natura linguistica(deficit nei processi di decifratura) 2. di natura motoria (deficit nei processi di realizzazione grafica Consensus Conference, Milano 26 gennaio 2007
  • 31. QUALI ERRORI PUO’ COMPIERE UNQUALI ERRORI PUO’ COMPIERE UN DISORTOGRAFICODISORTOGRAFICO CONFUSIONE TRA FONEMI SIMILI Confonde i suoni alfabetici che si somigliano F - V T - D B - P L - R S - Z …   CONFUSIONE TRA GRAFEMI SIMILI Difficoltà a riconoscere i segni alfabetici simili come forma b - p m - n a - e d – b p - q …   OMISSIONE DI ALCUNE PARTI DELLA PAROLA La doppia consonante La vocale intermedia: fuoco - foco La consonante intermedia: cartolina - catolina  
  • 32. INVERSIONE NELLA SEQUENZA DEI SUONI Difficoltà nel rispettare la sequenza dei suoni   Semaforo - sefamoro inverno - niverno    ERRORI DI RITMO la mamma lava - lamammalava l'automobile è rossa - lauto mobile èrossa MANCATA ACCENTAZIONE MANCATO APOSTROFO MANCATA “h”
  • 33. SINTOMI PRIMARI DELLA DISGRAFIASINTOMI PRIMARI DELLA DISGRAFIA  TRATTO GRAFICO IRREGOLARE (dimensione, spessore, ritmo, chiusura, spazio)  GRAFIA DISCONTINUA (riprese grafiche, ritocchi)  LETTERE SOVRAPPOSTE  LETTERE SLEGATE  SPECULARITA’ DEI GRAFEMI  MANCATA CHIUSURA DELLE FORME  TREMOLIO/RIGIDEZZA  UNIONE DI PAROLE  ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO GRAFICO  SUDORAZIONE DELLA MANO  SPASMI MUSCOLARI  SCARSA SCORREVOLEZZA DEL GESTO GRAFICO  ERRATA IMPUGNATURA DELLO STRUMENTO GRAFICO
  • 34.
  • 35. QUALI DIFFICOLTA’ INCONTRA UNQUALI DIFFICOLTA’ INCONTRA UN SOGGETTO DISCALCULICOSOGGETTO DISCALCULICO  ASSOCIAZIONE NUMERO – QUANTITA’  DENOMINAZIONE DEI NUMERI  SCRITTURA DEI NUMERI - orientamento spaziale - organizzazione sequenziale 12 21 234 432
  • 36.  LETTURA DEI NUMERI 4007 = quattrocentosette lo zero è riprodotto nel codice arabo, ma non in quello alfabetico, ciò è causa di difficoltà nella transcodifica numerica  NUMERAZIONE, SOPRATTUTTO DECRESCENTE per numerare sono necessari: - memoria a lungo termine - memoria a breve termine - attenzione
  • 37.  CALCOLO - difficoltà nel costruire un magazzino di fatti numerici (si intende l’automatizzazione di semplici calcoli , il cui risultato deve essere recuperato in breve tempo < 5 sec ES. 2x3, 10-1, 10 +10….) - errori nella selezione dell’algoritmo 21 – 13 = 34 - errori nelle procedure di calcolo 74 - 24 x 54 + 36 = 13 = 28 = 42 72 712 24 96 - errori nell’esecuzione del calcolo
  • 38.  RICORDARE LE TABELLINE  RISOLUZIONE DI PROBLEMI: – Possibile relazione con difficoltà nella lettura – Difficoltà nel selezionare l’algoritmo – Difficoltà nel cogliere e rispettare la successione temporale – Difficoltà nel porre in relazione i fatti
  • 39. LEGGE 170 -OTTOBRE 2010 Norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico § RIEMPIE UN VUOTO NORMATIVO E RISPONDE AD ESIGENZE FORTEMENTE SENTITE DAI GENITORI E DAL MONDO DELLA SCUOLA § LEGITTIMA LE AZIONI CHE SCUOLA E FAMIGLIA METTONO IN CAMPO § SENSIBILIZZA GLI OPERATORI SCOLASTICO, SANITARI E L’OPINIONE PUBBLICA § PROMUOVE LA RICERCA E LA FORMAZIONE
  • 40. DE C R E TO M IN IS TE R IALE LIN E E G U IDA PE R IL DIR ITTO DE G LI ALU N N I E DE G LI S TU DE N TI C ON DIS TU R B I S PE C IFIC I DI APPR E N DIM E N TO 12 luglio 2011 indicano il livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche per garantire il diritto allo studio degli studenti con DSA