SlideShare ist ein Scribd-Unternehmen logo
1 von 38
Il condizionamento operante
• La “gabbia di Skinner” (Skinner box):
gabbia con una leva che consente di
accedere al cibo o all’acqua.
• La gabbia ha un pavimento elettrificabile
(per eventuale somministrazione di stimoli
avversativi), e un dispositivo per la
registrazione automatica delle risposte.
Skinner box
© Marina Cosenza
Gli esperimenti di Skinner
• Soggetti: ratti o piccioni.
• All’interno della gabbia venivano create le
condizioni affinché l’animale premesse la
leva.
• Gli animali premevano accidentalmente
una leva e ottenevano cibo o acqua.
• L’animale affamato o assetato tendeva a
ripetere l’operazione (risposta operante)
se essa produceva un effetto positivo
(cibo = rinforzo).
Variabili in gioco
• Nel condizionamento operante:
L’acquisizione dell’apprendimento avviene
se il nuovo comportamento è seguito da
un rinforzo. Una risposta non rinforzata
tende a diminuire.
• L’estinzione della risposta dovrebbe
avvenire a seguito di ripetuta assenza di
rinforzo.
Nel condizionamento operante …
• Generalizzazione: il rinforzo dato ad un
certo comportamento avrà effetto anche
per comportamenti simili.
• Discriminazione: i soggetti vengono
condizionati e solo la risposta
desiderata viene rinforzata.
Il concetto di rinforzo
• Rinforzo = effetto che segue un certo
comportamento e determina la probabilità che
quel comportamento venga emesso. Nel
condizionamento operante il rinforzo è
condizione necessaria e sufficiente per
l’apprendimento.
• I rinforzi si distinguono in positivi e negativi
(valenza del rinforzo).
• I rinforzi agiscono su bisogni di varia natura.
Pertanto si distinguono in primari e secondari.
• La modalità di somministrazione dei rinforzi
può variare: i rinforzi possono essere continui o
intermittenti (parziali).
Valenza del rinforzo
• I rinforzi positivi producono un effetto
piacevole e agiscono da ricompensa. Essi
aumentano la probabilità che un comportamento
si manifesti.
• I rinforzi negativi aumentano la probabilità di
apprendimento di comportamenti che eliminano
attivamente una fonte di sofferenza (premere
una leva nella gabbia di Skinner per evitare
scosse elettriche), oppure consentono di
eliminare uno stimolo sgradevole e penoso
tramite comportamenti di evitamento e fuga.
Evitamento e fuga
Zona elettrificata
Zona non elettrificata
Luce  Scossa
elettrica.
Il ratto impara a
rifugiarsi nella
zona non
elettrificata
appena viene
presentato lo
stimolo luminoso.
Soddisfazione di bisogni
• Rinforzi primari e secondari: relativi a
bisogni primari o secondari.
Modalità di somministrazione
• Rinforzi continui (dati a seguito di ogni
risposta desiderata) e rinforzi parziali
(intermittenti, saltuari)
• Efficacia del rinforzo intermittente, basato
sul tempo (intervallo fisso o variabile) o sul
numero delle risposte (a rapporto fisso o
variabile)
Schema di rinforzo a intervallo fisso
• La risposta viene rinforzata dopo un tempo
prefissato che viene mantenuto costante
(rinforzo ogni X secondi,
indipendentemente dall’attività del
soggetto).
• L’animale calibra le sue azioni sui tempi
del rinforzo.
Rinforzo
Rinforzo
Rinforzo
Rinforzo
Pausa
Pausa
Pausa
Schema a intervallo variabile
• La risposta viene rinforzata lo stesso
numero di volte ma a intervalli irregolari.
Il soggetto non può fare “previsioni”.
• L’apprendimento è più rapido e procede
per progressione costante.
• Il soggetto lavorerà di più e apprenderà di
più.
Schema a rapporto fisso
• Il rinforzo viene dato dopo un numero
prefissato di risposte.
• Il ratto di Skinner può essere rinforzato
dopo 5 o 10 pressioni della leva.
• Il soggetto lavora intensamente (come nel
lavoro a cottimo) e può programmare dei
periodi di riposo.
Schema a rapporto variabile
• Il rinforzo viene dato dopo un numero di
risposte variabile.
• Il soggetto non può fare previsioni.
• La risposta viene emessa
continuativamente e i tempi di riposo si
riducono (gioco d’azzardo).
• Per Skinner lo schema a rapporto variabile
è il più efficace.
La punizione
• Punizione Rinforzo.
• La punizione riduce la probabilità che un
comportamento venga prodotto. La
punizione inibisce temporaneamente il
comportamento, ma non lo estingue.
• La punizione è meno efficace del rinforzo.
E’ preferibile utilizzare il rinforzo positivo
(premiare) piuttosto che punire.
Quando la punizione serve
• Comportamento 1 (socialmente non
desiderato)
• Comportamento 2 (socialmente desiderato)
• Ipotesi 1: Il soggetto conosce il
comportamento 2 e non lo assume. La
punizione è inevitabile.
• Ipotesi 2: Il soggetto non conosce il
comportamento 2. Si insegna il comportamento
2 e si rinforza il soggetto quando lo assume. Il
rinforzo positivo funziona meglio.
L’impotenza appresa
• Seligman (1976).
• L’esperimento: due gruppi di cani ai quali
venivano somministrate scosse elettriche. Il
primo gruppo (gruppo di scampo) poteva
premere una leva e interrompere il flusso
elettrico. Il secondo gruppo non aveva questa
possibilità.
• In sessioni successive i cani di questo gruppo
non erano in grado di apprendere
comportamenti di fuga e restavano immobili.
Variabili nel condizionamento
operante
• Forza e salienza dei rinforzi o delle
punizioni
• Intervallo di tempo tra comportamento e
rinforzo
• Frequenza della conseguenze (tipo di
schema di rinforzo)
• Il modellamento (shaping)
• Rinforzare ogni risposta che si avvicina
alla risposta desiderata
• Studi sull’uomo
• Le macchine per insegnare.
• Il principio di Premack, ovvero: premiare
a condizione che ...
“Un’attività piacevole può agire come
rinforzo per un’attività spiacevole”.
Il comportamentismo intenzionale di
Tolman
• Si possono postulare costrutti
mentali per spiegare taluni
comportamenti?
• I teorici S-O-R (Stimolo,
Organismo, Risposta)
ritengono che ci sia una
mediazione mentale tra
stimolo e risposta.
La teoria di Tolman (1886-1959)
• Comportamento = azione o serie di azioni
finalizzate ad uno scopo (comportamento
intenzionale)
• Variabili interferenti (Costrutti ipotetici:
caratteristiche dei soggetti, natura e intensità dei
bisogni da soddisfare).
• Il concetto di mappa cognitiva = la
rappresentazione mentale della meta e dello
spazio che porta alla meta. La meta sarà
raggiunta secondo il percorso più semplice e
meno dispendioso (principio del minimo
sforzo).
Esperimento di Tolman e Honzik
• Exp. di Tolman e
Honzik (1930a) I ratti
agivano sulla base di
una rappresentazione
dello spazio del labirinto,
una mappa cognitiva
che veniva “consultata”
e favoriva un
comportamento
parsimonioso
Studi recenti sulle mappe cognitive
• Uso di un labirinto con
piattaforma centrale e otto
bracci uguali.
• Alla fine di ogni braccio è
posto del cibo.
• Dopo 20 prove i ratti non
tornano più in bracci che
hanno già visitato (Olton,
1978; 1979).
L’apprendimento latente
• Si apprende anche senza
rinforzi per fare fronte ad una
situazione problematica, ma il
comportamento non viene esibito
se non si individua uno scopo da
realizzare.
• Exp. di Tolman e Honzik
(1930b)
• Tre condizioni sperimentali e tre
gruppi di ratti. Tutti i ratti
vengono posti una volta al giorno
nel labirinto.
© Marina Cosenza
• Gruppo 1: Nessun rinforzo all’uscita - Risultato:
debole riduzione degli errori nel tempo.
• Gruppo 2: Rinforzo all’uscita - Risultato: rapida
riduzione degli errori nel tempo.
• Gruppo 3: Per 10 giorni nessun rinforzo.
All’undicesimo giorno rinforzo all’uscita. I
soggetti commettevano molti errori per 10 giorni,
ma si registrava una drastica riduzione degli
errori dopo l’undicesimo giorno. Per i primi 10
giorni il loro comportamento era analogo a
quello dei soggetti del gruppo 1,
successivamente diventava simile a quello dei
soggetti del gruppo 2.
Uno sguardo ai risultati
Interpretazione dei risultati
• La mappa spaziale costruita vagando per
il labirinto è stata utilizzata quando si è
profilato uno scopo da realizzare.
• Il rinforzo è utile perché si manifesti un
comportamento e non perché lo si
apprenda.
• La conoscenza appresa può rimanere
latente in mancanza di motivazione
specifica.
L’apprendimento osservativo
• Il contributo dei teorici dell’apprendimento
sociale: Bandura
• Si apprende anche osservando un modello e
cercando di imitarlo.
• L’apprendimento imitativo perché sia
efficace richiede che siano attivi alcuni
processi cognitivi:
a) che si presti attenzione al modello
b) che ci si rappresenti in memoria la sequenza
di azioni che il modello compie
c) che si sia in grado di riprodurre la sequenza a
livello motorio (riproduzione motoria)
d) che vi sia una certa autoconsapevolezza
Il ruolo dei rinforzi
il rinforzo è necessario per l’esecuzione
della risposta più che per l’apprendimento.
Il rinforzo crea motivazione.
Se il modello riceve rinforzi positivi questi
avranno un effetto sull’apprendimento
dell’osservatore che vorrà compiere la
stessa azione per essere ricompensato.
I rinforzi diretti possono consolidare la
risposta.
La teoria dell’apprendimento osservativo
coniuga le istanze del comportamentismo
con le posizioni della psicologia
cognitivista.
L’apprendimento nella teoria della
Gestalt
• L’apprendimento come soluzione dei
problemi: analisi della situazione
presente (secondo le leggi
dell’organizzazione percettiva) e uso
dell’esperienza passata per la
risoluzione del problema.
• Gli esperimenti di Köhler (1887-
1967) sulle scimmie antropoidi
(1913-1917 a Tenerife)
L’apprendimento per insight
• Per Köhler i tentativi degli animali non
erano casuali ma intelligenti (l’animale
valutava la situazione, formulava una
ipotesi di soluzione del problema e poi
verificava la soluzione).
• La ristrutturazione cognitiva avveniva
all’improvviso per intuizione. Dopo la
prima intuizione gli scimpanzé erano in
grado di ripetere l’azione (apprendimento
per insight).
Una sintesi

Weitere ähnliche Inhalte

Was ist angesagt?

Nde lezione 10
Nde lezione 10Nde lezione 10
Nde lezione 10imartini
 
Apprendimento condizionamento
Apprendimento condizionamentoApprendimento condizionamento
Apprendimento condizionamentoimartini
 
Emotions in Multi-Agent Based Simulation
Emotions in Multi-Agent Based SimulationEmotions in Multi-Agent Based Simulation
Emotions in Multi-Agent Based Simulationgeko
 
852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskijimartini
 
Sviluppo memoria-capitolo 6 v
Sviluppo memoria-capitolo 6 vSviluppo memoria-capitolo 6 v
Sviluppo memoria-capitolo 6 vimartini
 
Piaget e vygotskij
Piaget e vygotskijPiaget e vygotskij
Piaget e vygotskijimartini
 
Gioco piaget
Gioco piagetGioco piaget
Gioco piagetimartini
 
mgr Agata Grzegorzewska - Formy rehabilitacji wzroku
mgr Agata Grzegorzewska - Formy rehabilitacji wzrokumgr Agata Grzegorzewska - Formy rehabilitacji wzroku
mgr Agata Grzegorzewska - Formy rehabilitacji wzrokuorthcompl
 
4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget 4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget imartini
 
Jean Piaget
Jean PiagetJean Piaget
Jean Piagetimartini
 
Lezione 4 attenzione
Lezione 4 attenzioneLezione 4 attenzione
Lezione 4 attenzioneimartini
 
Apprendim!!!
Apprendim!!!Apprendim!!!
Apprendim!!!elisa
 
Esame psicopatologico
Esame psicopatologicoEsame psicopatologico
Esame psicopatologicoiva martini
 
Comportamentismo q
Comportamentismo qComportamentismo q
Comportamentismo qimartini
 
Dott.ssa Giorgia Carradori - Stereotipie: causa e strategie di fronteggiament...
Dott.ssa Giorgia Carradori - Stereotipie: causa e strategie di fronteggiament...Dott.ssa Giorgia Carradori - Stereotipie: causa e strategie di fronteggiament...
Dott.ssa Giorgia Carradori - Stereotipie: causa e strategie di fronteggiament...Istituto Walden
 
Abilità sociali
Abilità socialiAbilità sociali
Abilità socialiimartini
 
Il bambino tra i 3 ed i 6 anni
Il bambino tra i 3 ed i 6 anniIl bambino tra i 3 ed i 6 anni
Il bambino tra i 3 ed i 6 anniprogettinrete
 

Was ist angesagt? (20)

Nde lezione 10
Nde lezione 10Nde lezione 10
Nde lezione 10
 
Apprendimento condizionamento
Apprendimento condizionamentoApprendimento condizionamento
Apprendimento condizionamento
 
Emotions in Multi-Agent Based Simulation
Emotions in Multi-Agent Based SimulationEmotions in Multi-Agent Based Simulation
Emotions in Multi-Agent Based Simulation
 
Caja Negra
Caja NegraCaja Negra
Caja Negra
 
852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij852 piaget e vygotskij
852 piaget e vygotskij
 
Sviluppo memoria-capitolo 6 v
Sviluppo memoria-capitolo 6 vSviluppo memoria-capitolo 6 v
Sviluppo memoria-capitolo 6 v
 
Piaget e vygotskij
Piaget e vygotskijPiaget e vygotskij
Piaget e vygotskij
 
Emozioni
EmozioniEmozioni
Emozioni
 
Gioco piaget
Gioco piagetGioco piaget
Gioco piaget
 
mgr Agata Grzegorzewska - Formy rehabilitacji wzroku
mgr Agata Grzegorzewska - Formy rehabilitacji wzrokumgr Agata Grzegorzewska - Formy rehabilitacji wzroku
mgr Agata Grzegorzewska - Formy rehabilitacji wzroku
 
4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget 4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget
 
Jean Piaget
Jean PiagetJean Piaget
Jean Piaget
 
Lezione 4 attenzione
Lezione 4 attenzioneLezione 4 attenzione
Lezione 4 attenzione
 
Tes bakat
Tes bakatTes bakat
Tes bakat
 
Apprendim!!!
Apprendim!!!Apprendim!!!
Apprendim!!!
 
Esame psicopatologico
Esame psicopatologicoEsame psicopatologico
Esame psicopatologico
 
Comportamentismo q
Comportamentismo qComportamentismo q
Comportamentismo q
 
Dott.ssa Giorgia Carradori - Stereotipie: causa e strategie di fronteggiament...
Dott.ssa Giorgia Carradori - Stereotipie: causa e strategie di fronteggiament...Dott.ssa Giorgia Carradori - Stereotipie: causa e strategie di fronteggiament...
Dott.ssa Giorgia Carradori - Stereotipie: causa e strategie di fronteggiament...
 
Abilità sociali
Abilità socialiAbilità sociali
Abilità sociali
 
Il bambino tra i 3 ed i 6 anni
Il bambino tra i 3 ed i 6 anniIl bambino tra i 3 ed i 6 anni
Il bambino tra i 3 ed i 6 anni
 

Ähnlich wie Apprendimento condizionamento2b

I processi cognitivi_apprendimento
I processi cognitivi_apprendimentoI processi cognitivi_apprendimento
I processi cognitivi_apprendimentoimartini
 
Apprendimento
Apprendimento Apprendimento
Apprendimento imartini
 
Apprendimento v
Apprendimento vApprendimento v
Apprendimento vimartini
 
Apprendimento
ApprendimentoApprendimento
Apprendimentoelisa
 
Apprendimento 1
Apprendimento 1Apprendimento 1
Apprendimento 1imartini
 
Apprendim!!!!
Apprendim!!!!Apprendim!!!!
Apprendim!!!!elisa
 
Apprendimento
ApprendimentoApprendimento
Apprendimentoimartini
 
Apprendimento
Apprendimento Apprendimento
Apprendimento imartini
 
Comportamentismo skinner
Comportamentismo  skinnerComportamentismo  skinner
Comportamentismo skinnerimartini
 
Apprendimento2b
Apprendimento2bApprendimento2b
Apprendimento2bimartini
 
B2 m007 3229_learning_
B2 m007 3229_learning_B2 m007 3229_learning_
B2 m007 3229_learning_imartini
 
Psico 2.4 - apprendimento (sintesi)
Psico   2.4 - apprendimento (sintesi)Psico   2.4 - apprendimento (sintesi)
Psico 2.4 - apprendimento (sintesi)elisa
 

Ähnlich wie Apprendimento condizionamento2b (20)

I processi cognitivi_apprendimento
I processi cognitivi_apprendimentoI processi cognitivi_apprendimento
I processi cognitivi_apprendimento
 
Apprendimento
Apprendimento Apprendimento
Apprendimento
 
Apprendimento v
Apprendimento vApprendimento v
Apprendimento v
 
Apprendimento
ApprendimentoApprendimento
Apprendimento
 
Memoria
MemoriaMemoria
Memoria
 
Memoriav
MemoriavMemoriav
Memoriav
 
Memoria 3
Memoria 3Memoria 3
Memoria 3
 
Memoria 3
Memoria 3Memoria 3
Memoria 3
 
Memoria n
Memoria nMemoria n
Memoria n
 
Memoria
MemoriaMemoria
Memoria
 
Memoria 1
Memoria 1Memoria 1
Memoria 1
 
Memoria 1
Memoria 1Memoria 1
Memoria 1
 
Apprendimento 1
Apprendimento 1Apprendimento 1
Apprendimento 1
 
Apprendim!!!!
Apprendim!!!!Apprendim!!!!
Apprendim!!!!
 
Apprendimento
ApprendimentoApprendimento
Apprendimento
 
Apprendimento
Apprendimento Apprendimento
Apprendimento
 
Comportamentismo skinner
Comportamentismo  skinnerComportamentismo  skinner
Comportamentismo skinner
 
Apprendimento2b
Apprendimento2bApprendimento2b
Apprendimento2b
 
B2 m007 3229_learning_
B2 m007 3229_learning_B2 m007 3229_learning_
B2 m007 3229_learning_
 
Psico 2.4 - apprendimento (sintesi)
Psico   2.4 - apprendimento (sintesi)Psico   2.4 - apprendimento (sintesi)
Psico 2.4 - apprendimento (sintesi)
 

Mehr von imartini

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismoimartini
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambinoimartini
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizingimartini
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotivaimartini
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaimartini
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbaleimartini
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsaimartini
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti imartini
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura imartini
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsaimartini
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa nimartini
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimentoimartini
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce etaimartini
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio imartini
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaimartini
 

Mehr von imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
DSA
DSADSA
DSA
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 

Apprendimento condizionamento2b

  • 1. Il condizionamento operante • La “gabbia di Skinner” (Skinner box): gabbia con una leva che consente di accedere al cibo o all’acqua. • La gabbia ha un pavimento elettrificabile (per eventuale somministrazione di stimoli avversativi), e un dispositivo per la registrazione automatica delle risposte.
  • 3. Gli esperimenti di Skinner • Soggetti: ratti o piccioni. • All’interno della gabbia venivano create le condizioni affinché l’animale premesse la leva. • Gli animali premevano accidentalmente una leva e ottenevano cibo o acqua. • L’animale affamato o assetato tendeva a ripetere l’operazione (risposta operante) se essa produceva un effetto positivo (cibo = rinforzo).
  • 4. Variabili in gioco • Nel condizionamento operante: L’acquisizione dell’apprendimento avviene se il nuovo comportamento è seguito da un rinforzo. Una risposta non rinforzata tende a diminuire. • L’estinzione della risposta dovrebbe avvenire a seguito di ripetuta assenza di rinforzo.
  • 5. Nel condizionamento operante … • Generalizzazione: il rinforzo dato ad un certo comportamento avrà effetto anche per comportamenti simili. • Discriminazione: i soggetti vengono condizionati e solo la risposta desiderata viene rinforzata.
  • 6. Il concetto di rinforzo • Rinforzo = effetto che segue un certo comportamento e determina la probabilità che quel comportamento venga emesso. Nel condizionamento operante il rinforzo è condizione necessaria e sufficiente per l’apprendimento. • I rinforzi si distinguono in positivi e negativi (valenza del rinforzo). • I rinforzi agiscono su bisogni di varia natura. Pertanto si distinguono in primari e secondari. • La modalità di somministrazione dei rinforzi può variare: i rinforzi possono essere continui o intermittenti (parziali).
  • 7. Valenza del rinforzo • I rinforzi positivi producono un effetto piacevole e agiscono da ricompensa. Essi aumentano la probabilità che un comportamento si manifesti. • I rinforzi negativi aumentano la probabilità di apprendimento di comportamenti che eliminano attivamente una fonte di sofferenza (premere una leva nella gabbia di Skinner per evitare scosse elettriche), oppure consentono di eliminare uno stimolo sgradevole e penoso tramite comportamenti di evitamento e fuga.
  • 8. Evitamento e fuga Zona elettrificata Zona non elettrificata Luce  Scossa elettrica. Il ratto impara a rifugiarsi nella zona non elettrificata appena viene presentato lo stimolo luminoso.
  • 9. Soddisfazione di bisogni • Rinforzi primari e secondari: relativi a bisogni primari o secondari.
  • 10. Modalità di somministrazione • Rinforzi continui (dati a seguito di ogni risposta desiderata) e rinforzi parziali (intermittenti, saltuari) • Efficacia del rinforzo intermittente, basato sul tempo (intervallo fisso o variabile) o sul numero delle risposte (a rapporto fisso o variabile)
  • 11. Schema di rinforzo a intervallo fisso • La risposta viene rinforzata dopo un tempo prefissato che viene mantenuto costante (rinforzo ogni X secondi, indipendentemente dall’attività del soggetto). • L’animale calibra le sue azioni sui tempi del rinforzo. Rinforzo Rinforzo Rinforzo Rinforzo Pausa Pausa Pausa
  • 12. Schema a intervallo variabile • La risposta viene rinforzata lo stesso numero di volte ma a intervalli irregolari. Il soggetto non può fare “previsioni”. • L’apprendimento è più rapido e procede per progressione costante. • Il soggetto lavorerà di più e apprenderà di più.
  • 13. Schema a rapporto fisso • Il rinforzo viene dato dopo un numero prefissato di risposte. • Il ratto di Skinner può essere rinforzato dopo 5 o 10 pressioni della leva. • Il soggetto lavora intensamente (come nel lavoro a cottimo) e può programmare dei periodi di riposo.
  • 14. Schema a rapporto variabile • Il rinforzo viene dato dopo un numero di risposte variabile. • Il soggetto non può fare previsioni. • La risposta viene emessa continuativamente e i tempi di riposo si riducono (gioco d’azzardo). • Per Skinner lo schema a rapporto variabile è il più efficace.
  • 15. La punizione • Punizione Rinforzo. • La punizione riduce la probabilità che un comportamento venga prodotto. La punizione inibisce temporaneamente il comportamento, ma non lo estingue. • La punizione è meno efficace del rinforzo. E’ preferibile utilizzare il rinforzo positivo (premiare) piuttosto che punire.
  • 16. Quando la punizione serve • Comportamento 1 (socialmente non desiderato) • Comportamento 2 (socialmente desiderato) • Ipotesi 1: Il soggetto conosce il comportamento 2 e non lo assume. La punizione è inevitabile. • Ipotesi 2: Il soggetto non conosce il comportamento 2. Si insegna il comportamento 2 e si rinforza il soggetto quando lo assume. Il rinforzo positivo funziona meglio.
  • 17. L’impotenza appresa • Seligman (1976). • L’esperimento: due gruppi di cani ai quali venivano somministrate scosse elettriche. Il primo gruppo (gruppo di scampo) poteva premere una leva e interrompere il flusso elettrico. Il secondo gruppo non aveva questa possibilità. • In sessioni successive i cani di questo gruppo non erano in grado di apprendere comportamenti di fuga e restavano immobili.
  • 18. Variabili nel condizionamento operante • Forza e salienza dei rinforzi o delle punizioni • Intervallo di tempo tra comportamento e rinforzo • Frequenza della conseguenze (tipo di schema di rinforzo)
  • 19. • Il modellamento (shaping) • Rinforzare ogni risposta che si avvicina alla risposta desiderata • Studi sull’uomo • Le macchine per insegnare. • Il principio di Premack, ovvero: premiare a condizione che ... “Un’attività piacevole può agire come rinforzo per un’attività spiacevole”.
  • 20. Il comportamentismo intenzionale di Tolman • Si possono postulare costrutti mentali per spiegare taluni comportamenti? • I teorici S-O-R (Stimolo, Organismo, Risposta) ritengono che ci sia una mediazione mentale tra stimolo e risposta.
  • 21. La teoria di Tolman (1886-1959) • Comportamento = azione o serie di azioni finalizzate ad uno scopo (comportamento intenzionale) • Variabili interferenti (Costrutti ipotetici: caratteristiche dei soggetti, natura e intensità dei bisogni da soddisfare). • Il concetto di mappa cognitiva = la rappresentazione mentale della meta e dello spazio che porta alla meta. La meta sarà raggiunta secondo il percorso più semplice e meno dispendioso (principio del minimo sforzo).
  • 22. Esperimento di Tolman e Honzik • Exp. di Tolman e Honzik (1930a) I ratti agivano sulla base di una rappresentazione dello spazio del labirinto, una mappa cognitiva che veniva “consultata” e favoriva un comportamento parsimonioso
  • 23. Studi recenti sulle mappe cognitive • Uso di un labirinto con piattaforma centrale e otto bracci uguali. • Alla fine di ogni braccio è posto del cibo. • Dopo 20 prove i ratti non tornano più in bracci che hanno già visitato (Olton, 1978; 1979).
  • 24. L’apprendimento latente • Si apprende anche senza rinforzi per fare fronte ad una situazione problematica, ma il comportamento non viene esibito se non si individua uno scopo da realizzare. • Exp. di Tolman e Honzik (1930b) • Tre condizioni sperimentali e tre gruppi di ratti. Tutti i ratti vengono posti una volta al giorno nel labirinto.
  • 26. • Gruppo 1: Nessun rinforzo all’uscita - Risultato: debole riduzione degli errori nel tempo. • Gruppo 2: Rinforzo all’uscita - Risultato: rapida riduzione degli errori nel tempo. • Gruppo 3: Per 10 giorni nessun rinforzo. All’undicesimo giorno rinforzo all’uscita. I soggetti commettevano molti errori per 10 giorni, ma si registrava una drastica riduzione degli errori dopo l’undicesimo giorno. Per i primi 10 giorni il loro comportamento era analogo a quello dei soggetti del gruppo 1, successivamente diventava simile a quello dei soggetti del gruppo 2.
  • 27. Uno sguardo ai risultati
  • 28. Interpretazione dei risultati • La mappa spaziale costruita vagando per il labirinto è stata utilizzata quando si è profilato uno scopo da realizzare. • Il rinforzo è utile perché si manifesti un comportamento e non perché lo si apprenda. • La conoscenza appresa può rimanere latente in mancanza di motivazione specifica.
  • 29. L’apprendimento osservativo • Il contributo dei teorici dell’apprendimento sociale: Bandura • Si apprende anche osservando un modello e cercando di imitarlo. • L’apprendimento imitativo perché sia efficace richiede che siano attivi alcuni processi cognitivi: a) che si presti attenzione al modello b) che ci si rappresenti in memoria la sequenza di azioni che il modello compie c) che si sia in grado di riprodurre la sequenza a livello motorio (riproduzione motoria) d) che vi sia una certa autoconsapevolezza
  • 30. Il ruolo dei rinforzi il rinforzo è necessario per l’esecuzione della risposta più che per l’apprendimento. Il rinforzo crea motivazione. Se il modello riceve rinforzi positivi questi avranno un effetto sull’apprendimento dell’osservatore che vorrà compiere la stessa azione per essere ricompensato. I rinforzi diretti possono consolidare la risposta.
  • 31. La teoria dell’apprendimento osservativo coniuga le istanze del comportamentismo con le posizioni della psicologia cognitivista.
  • 32. L’apprendimento nella teoria della Gestalt • L’apprendimento come soluzione dei problemi: analisi della situazione presente (secondo le leggi dell’organizzazione percettiva) e uso dell’esperienza passata per la risoluzione del problema. • Gli esperimenti di Köhler (1887- 1967) sulle scimmie antropoidi (1913-1917 a Tenerife)
  • 33.
  • 34.
  • 35.
  • 36.
  • 37. L’apprendimento per insight • Per Köhler i tentativi degli animali non erano casuali ma intelligenti (l’animale valutava la situazione, formulava una ipotesi di soluzione del problema e poi verificava la soluzione). • La ristrutturazione cognitiva avveniva all’improvviso per intuizione. Dopo la prima intuizione gli scimpanzé erano in grado di ripetere l’azione (apprendimento per insight).