SlideShare a Scribd company logo
1 of 48
Download to read offline
STAFF TECNICO E ORGANIZZATIVO


IMAGINARIA FILM FESTIVAL
10ª edizione – 22/26 agosto 2012
Conversano - Complesso di San Benedetto


Produzione: Circolo del Cinema Atalante                                    Workshop: • Silvano Agosti “Dall’impotenza alla Creatività”
Patrocini: Regione Puglia, Provincia di Bari, Comune di Conver-                         • “40 anni dopo il movimento femminista”:
sano, Apulia Film Commission, Università degli Studi di Bari                            dibattito aperto con Alina Marazzi (regista), An-
In collaborazione con: il Ministero delle Attività Culturali                            nalisa Legato (attrice e regista teatrale) e Rosan-
Direzione Cinema, UICC Unione Italian Circoli del Cinema                                na Santoro (counselor)
Direzione artistica: Luigi Iovane                                          Giuria: Piero Buschiccio, Lino Aulenti, Paolo De Falco, Silvia
Coordinamento: Stefano Coppola                                             Scarpello.
Coordinamento eventi speciali: Domenica Lorusso                            Partner: Artimedia scs, Coop Explorando, Casa delle Arti cine-
Ospitalità: Coop. Sociale Explorando                                       teatro polivalente
Concept image: Vito Savino www.vitosavino.it                               Ufficio Stampa: Circolo del Cinema Atalante
Grafica: Mariacristina Lorusso                                             Sponsor Tecnici: Cinema 24
Bookshop: Artimedia scs                                                    Spazi espositivi: Museo Civico, Galleria c/o Corte d’Altavilla -
Sottotitoli: Aikapro - Firenze                                             Collettiva “Dalla luce al segno” (Vito Savino, Peppino Campa-
Stampa: Tipografia 080 - Bari                                              nella, Antonio Pasquale Prima, Vittoria Rutigliano, Maria Ele-
Selezione cortometraggi: Circolo del Cinema Atalante                       na Savini, Antonella De Marinis) a cura di Laura Labate
Musicisti dell’evento “Mutosonoro”: (sorpresa del Festival)                Gestione bar: Settemila caffè


                                                                           MEDIA PARTNER
                                                                           Festival Off Festival




Ringraziamenti:
Istituzioni: Silvia Godelli Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, Pasqualino Sibilia Assessore alla Cultura del Comune di Conversano,
Avv. Giuseppe Lovascio Sindaco del Comune di Conversano, Silvio Maselli dell’Apulia Film Commission.

E inoltre…
Silvano Agosti, Alina Marazzi, Pino Creanza, Simone Massi, Stefano Coppola, Sara Cupaiola, Domenica Lorusso, Settemila caffè, Piero
Valenzano, Massimiliano Massari, la Cooperativa Radici, Fabrizio Sisto, Simona Traversa, orte d’Altavilla, la redazione di Pool Magazine,
la redazione di Conversanoweb, la redazione di goconversano.it, Casa delle Arti (www.casadellearti.it) e tutti coloro che hanno contribuito
alla realizzazione di questo festival.
UICC
L’Unione Italiana Circoli del Cinema è una delle 9 Associazioni Nazionali di cultura cinema-
tografica riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in Italia. Nata nel 1951, per
volontà, tra gli altri, di Roberto Rossellini, è statutariamente caratterizza dal suo essere apolitica,
apartitica ed aconfessionale. E’ presente attualmente in Italia con circa 100 Circoli del cinema
operanti in pressoché tutte le regioni.
La Uicc nasce con il prioritario scopo istituzionale, riconosciuto anche ai sensi delle vigenti leggi in
materia, di promuovere la cultura cinematografica attraverso i propri Circoli aderenti sul territorio
nazionale, affinché i Circoli stessi rappresentino il punto di partenza e contemporaneamente la
destinazione ultima delle proprie attività di sostegno: logistico, informativo, legale, fiscale ed
economico, in forma sia diretta che indiretta. E’ per questo che ogni singola iniziativa realizzata
si pone nell’ottica di offrire maggiori potenzialità ai propri Circoli, anche attraverso gli apporti
economici destinati ad alcune iniziative straordinarie degli associati, i quali offrono al Circolo,
contestualmente, la possibilità di una maggiore visibilità presso il proprio pubblico e una più
ampia capacità di trattativa con gli enti locali.
L’attività della Uicc si contraddistingue dunque per l’attenzione, sia in termini di collaborazione
economica che organizzativa alle iniziative dei Circoli associati, sia per i servizi e gli strumenti di
lavoro, sempre destinati agli operatori culturali che ne formano la base assembleare.
Le iniziative centrali, come la distribuzione, o il “Catalogo Film”, o il sito Internet della Uicc, o
ancora la Formazione, sono destinate ad apportare vantaggi e/o servizi ai Circoli associati, sia in
forma diretta che indiretta.
La Uicc inoltre, a partire dal 2006, ha intrapreso nuove modalità di collaborazione economica alle
iniziative progettate e realizzate localmente con i propri Circoli associati, in esatta rispondenza
dei criteri definiti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, premiando quelle iniziative che
maggiormente rispondono all’esigenza di promuovere la cultura cinematografica, con maggiore
attenzione alla produzione italiana ed europea, nelle zone e nelle realtà in cui essa risulta mag-
giormente carente.

Presidente: Prof. Pier Mario Mignone
Sede legale: Largo Leopardi, 12 – 00185 Roma
t 06.4827358 - t/f 06.4745547
www.uicc.it – info@uicc.it
giuria
                             Lino Aulenti (Castellana Grotte -        zato una serie di documentari in Argentina, Cile e Brasile. Ha
                             Bari, 20 agosto 1975)                    creato ed è il direttore artistico dell’Archivio liquido dell’iden-
                             “Dopo la laurea in storia e filoso-      tità. Ha pubblicato per Argo editrice un libro-diario sul suo
                             fia, mi sono specializzato in storia     lavoro teatrale dal titolo Anche i pesci balleranno.
                             e critica del cinema presso la Scuo-
                             la Europea di Cinema e Televisione                                         Pietro Buscicchio, laurea
                             a Roma. Dal 2001 collaboro con il                                          in psicologia presso Università
                             Prof. Luigi Sardiello all’Università                                       La sapienza Roma, specializza-
                             La Sapienza e scrivo per la rivista                                        zione in psicodramma e Grup-
                             Filmaker’s Magazine. Nel novem-                                            poanalisi, particolarmente inte-
                             bre 2004 la casa ed. Falsopiano ha                                         ressato alla psico genealogia e
                             pubblicato il mio saggio: Il cinema                                        al rapporto tra cinema e psico-
di Terrence Malick. Nel 2011 ho pubblicato il mio libro dal                                             analisi, conduce laboratori di
titolo Storia del cinema italiano. Nel 2012 è stato pubblicato                                          cineplay nei quali si sperimenta
il mio ultimo libro dal titolo Il cinema di Bob Fosse, si tratta di                                     attivamente la propria sogget-
una monografia sul grande regista americano Bob Fosse.                                                  tività all’opera nella percezione
Attualmente continuo a scrivere e mi occupo di alcune rasse-                                            filmica .
gne inoltre sono direttore dell’importante rassegna cinemato-
grafica Grotte horror”.                                                                           SILVIA SCARPELLO Maglie (LE) il
                                                                                                  22/05/1979
                           Paolo De Falco                                                         Segretaria di edizione per cortome-
                           Nato nel Salento. Attore e Regista                                     traggi e lungometraggi, redattrice
                           di cinema e teatro. Musicista.                                         responsabile dell’Università di Bari,
                           Fin da molto giovane studia musica,                                    collaborazione con la rivista online
                           danza, recitazione e mimo.                                             Best Movie www.bestmovie.it, col-
                           Si laurea a Roma in Storia del Teatro                                  laborazione con il mensile Best Mo-
                           incontrando maestri come L. de Be-                                     vie nella redazione di uno speciale
                           rardinis, P. Stein, C. Bene, P. Brook,                                 sul Bif&st (Bari International Film
                           J. Grotowsky, T. Kantor e altri.                                       e Tv Festival) di Bari per le edizioni
                           Continua la sua formazione nei pa-                                     2010, 2011 e 2012. coordinatri-
                           esi dell’est seguendo i corsi di Regia                                 ce di produzione cortometraggio
                           dell’Accademia Teatrale di Cracovia                                    “H5N1” di Roberto De Feo.
e collaborando con la Cricoteka di T. Kantor. Studia inoltre
arte a Varsavia, Vienna, Praga, Parigi.
Parallelamente dal 1989 lavora come attore in cinema e tea-
tro. Dal 1990 comincia la sua attività di regista e performer. 
Fondando Grad zero nel 94. Dal 1995 si occupa anche di for-
mazione. Dal 2005 si occupa principalmente di cinema realiz-
zando diversi film documentari in giro per il mondo. Nel 2002
ha girato il suo primo corto, “Il Ponte, tratto da un racconto di
Franz Kafka. Nel 2005 ha diretto il suo primo lungometraggio
documentario, “Stella Loca”. Nello stesso periodo ha realiz-
eventi
speciali
proiezione fuori concorso

principessa
di Vito Marinelli




In una teca di cristallo c’è una trottola tutta d’oro, solo una                                         VITO MARINELLI è un gio-
vera principessa la potrà toccare. Martina ha 9 anni, un nonno                                          vane regista e sceneggiato-
galante e un fratello disoccupato; lei per loro è la principessa                                        re pugliese. Nasce nel 1989
più bella e importante del mondo.                                                                       a Noci (BA). Fin da piccolis-
                                                                                                        simo si cimenta con la nar-
Informazioni tecniche                                                                                   razione cinematografica e a
Titolo in italiano: “PRINCIPESSA”                                                                       soli sedici anni ha già realiz-
Titolo originale: “PRINCIPESSA”                                                                         zato ben 3 lungometraggi,
Tipologia: Cortometraggio                                                                               artigianali, girati per gioco
Anno di produzione: 2012                                                                                e con l’aiuto di alcuni amici.
Paese di origine: ITALIA                                                                                Grazie ad uno di questi lavo-
Durata: 14 minuti                                                                                       ri, appena diciannovenne,
Formato di ripresa: 35 mm (girato nel suo corrispettivo digita-                                         riesce ad entrare in accade-
le ovvero 4k e mezzo).                                             mia a Cinecittà. Durante il suo percorso formativo realizza pic-
Formato di proiezione: 35 mm (nel suo corrispettivo digitale       coli spot, videoclip, corti, lavora come assistente alla regia su
ovvero 4k e mezzo).                                                alcuni lungometraggi, viene scelto per realizzare un corto in
Suono: stereo                                                      3D dove ha la possibilità di collaborare con professionisti del
Mascherino: 2:35                                                   settore come Tullio Morganti, Maurizio Gennaro, Gianluca de
Proiezione: Scope                                                  Pasquele, Laura Bispuri ecc... Termina l’accademia con grande
Cast & Crew                                                        successo, conseguendo il diploma in Regia Cinematografica e
Regista: Vito Marinelli                                            ricevendo, inoltre, una menzione speciale e un premio asse-
Soggetto e sceneggiatura: Pietro Albino Di Pasquale, Vito Ma-      gnatogli dai docenti.
rinelli                                                            All’età di ventidue anni torna in Puglia per dirigere “Principes-
Musica: Andrea Bellucci                                            sa”, cortometraggio realizzato in collaborazione con l’Apulia
Fotografia: Paolo Ingusci                                          Film Commission e scritto a quattro mani con Pietro Albino Di
Scenografia: Vito Netti                                            Pasquale, pluripremiato sceneggiatore di svariati film.
Cast: Gianni Ippolito, Angelica Milillo, Michele Cafagno e con
Nicola Loiacono, Daniela Ciraci, Antonella Caramia

La proiezione a “IMAGINARIA FILM FESTIVAL” sarà in
anteprima mondiale.
Silvano Agosti - biografia
Silvano Agosti (Brescia, 23 marzo 1938) è un regista, sce-            la trilogia poetica Nuvole, Incanti, L’estro armonico; i racconti
neggiatore, produttore cinematografico, scrittore e poe-              Chiaro di luna e i manuali Breviario di cinema, “Come realiz-
ta italiano. Dopo aver viaggiato giovanissimo per l’Europa            zare un film senza denaro o per capirci meglio senza spendere
in autostop, e in seguito in tutto il medio oriente e l’Africa        neppure un euro”. Per la Rai ha realizzato la serie: 30 anni di
del Nord, ha frequentato dal 1960 il Centro Sperimentale di           oblio e 40 anni di oblio con i materiali da lui stesso girati nel
Cinematografia di Roma (dove aveva come collega di studi              decennio 1968 - 1978. Agosti ha collaborato ad alcuni pro-
Marco Bellocchio e Liliana Cavani), diplomandosi nel 1962. Il         grammi televisivi di Fabio Volo. Da quarant’anni, alternando
suo corto La veglia è stato premiato con il Ciak d’oro (come          viaggi in India, negli USA e in Canada, vive e lavora a Roma.
migliore allievo) dal Presidente della Repubblica. Con la borsa       Attualmente lavora come proiezionista presso il cinema da lui
di studio ottenuta grazie a questo premio, Agosti sceglie di          gestito. Da tre anni ha fatto domanda ufficiale all’Unesco e
andare a Mosca presso l’istituto statale di cinema dell’Unio-         alle Nazioni Unite chiedendo che l’Essere Umano venga pro-
ne Sovietica per la specializzazione in montaggio, studiando          clamato Patrimonio dell’umanità.
contestualmente l’opera di Ejzenstejn. Dopo aver collabo-
rato alla sceneggiatura, ai dialoghi e al montaggio nonché            Cortometraggi
                                                                      La veglia (1962), Violino (1965), Prima del silenzio (1989), Frammenti di vite
alla realizzazione del commento musicale insieme a Ennio              clandestine (1991)
Morricone su incarico di Marco Bellocchio per il film I pugni         Lungometraggi
in tasca, nel 1967 Agosti ha esordito nella regia cinemato-           Il giardino delle delizie (1967), N.P. il segreto (1971), Purgatorio (1973) - co-
grafica con il lungometraggio Il giardino delle delizie, film         regia con M. Meschke, Nel più alto dei cieli (1977), Quartiere (1987), Uova
                                                                      di garofano (1992), L’uomo proiettile (1995), La seconda ombra (2000), La
che a sua volta si avvale delle musiche di Ennio Morricone.           ragion pura (2001), Le quattro stagioni (2006)
Il giardino delle delizie fu invitato all’Expo universale di Mon-     Documentari
treal come uno dei dieci migliori film prodotti nel mondo in          Il Volo (1975), Matti da slegare (1975) co-regia di Marco Bellocchio, Prendia-
quell’anno, nonostante la censura cui fu sottoposto in Italia.        moci la vita (dal ‘68 al ‘78), La macchina cinema (1979) co-regia di Marco Bel-
                                                                      locchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli, Runaway America (1982), L’addio
Dopo aver realizzato NP il segreto (1970), con Irene Papas            a Enrico Berlinguer (1984) co-regia di Ugo Adilardi, D’amore si vive (1984), Il
e Francisco Rabal, convince Nicola Piovani a intraprendere la         leone d’argilla (1993), Trent’anni di oblio (1998), La seconda infanzia (1998),
via di compositore del commento musicale cinematografico.             C’ero anch’io - Frammenti di lotte di strada (1998), Dario Fo - Un ritratto
Da metà anni settanta si avvicina alla tematica della follia          (2002), Guccini e Nomadi: “Un Incontro” (2010), Altri Seguiranno, Panagulis
                                                                      (1973 - 2011)
realizzando Matti da slegare con Marco Bellocchio, Sandro             Sceneggiatore
Petraglia e Stefano Rulli. La pellicola è stata girata all’ospe-      Il giardino delle delizie (1967), N.P. il segreto (1971), Nel più alto dei cieli
dale psichiatrico di Colorno, presso Parma, e propone una             (1977), Quartiere (1987), Uova di garofano (1992), Il leone d’argilla (1993)
nuova interpretazione del rapporto cinema-verità, documen-            - documentario, L’uomo proiettile (1995), La seconda infanzia (1998) - do-
                                                                      cumentario, La seconda ombra (2000), La ragion pura (2001), Le quattro
to e fiction incentrato sul tema dell’istituzione manicomiale.        stagioni (2006)
Come produttore, Agosti ha poi fondato la casa di produzione          Attore
11 marzo Cinematografica, cooperativa che produrrà                    La febbre (2005), Hans (2006)
tutti i suoi film, che vengono tutti invitati al festival interna-    Pubblicazioni
                                                                      Nuvole (1992) - poesie, L’assassino (1992), Il Giudice (1992),La Vittima (1993),
zionale di Venezia (Quartiere in concorso nel 1986). Sul piano        Uova di Garofano (1993), L’uomo proiettile (1994), La Ragion Pura (1997),
dell’attività letteraria, Agosti ha firmato diversi romanzi e testi   Incanti (1998) - poesie, Chiaro di Luna (1999), Breviario di Cinema (2003),
di poesia. Fanno parte della sua produzione: L’uomo proiettile        L’Estro Armonico (2003) - poesie, Il Semplice Oblio (2003), Come Organizza-
(candidato al Premio Strega), Il cercatore di rugiada (candi-         re un Vero CineClub (2003), Lettere dalla Kirghisia (2004), Come Produrre e
                                                                      Realizzare qualsiasi Film Indipendentemente dal denaro o, per capirci meglio,
dato al Premio Strega), , Uova di Garofano, La ragion pura, Il        senza spendere neppure un solo euro (2005), Lettere dalla Kirghisia - Due
giudice, La Vittima, L’assassino, Il semplice oblio (candidato al     Anni dopo (2006), Il Ballo degli Invisibili (2007), Il Genocidio Invisibile (2008),
Premio Strega), Lettere dalla Kirghisia, Il ballo degli invisibili;   Il Ritorno di Pinocchio (2010), Nel Ventre Pigro della Notte (2010) - poesie
d’amore si vive                                                     ama gli animali. 5 degli 8 personaggi scelti sono donne (tran-
di Silvano Agosti                                                   sessuale compreso), il 6° è gay; i 2 maschi non sono ancora
                                                                    uomini. (Ortega y Gasset: “L’uomo vale per quel che fa, la
                                                                    donna per quel che è”). La tenerezza è dalla parte di Silvano
                                                                    Agosti (che ha curato il montaggio con Franco Piavoli e Giu-
                                                                    liana Zamariola), mista a un filo di crudeltà e alla solidarie-
                                                                    tà. Si può interpretarlo in vari modi. Moravia, esagerando, lo
                                                                    fece in chiave di disperazione (“... con l’eccezione della madre
                                                                    all’inizio, ... in loro sesso è, consapevolmente o no, sinonimo
                                                                    di disperazione”). Con la parola “amore” si nominano diversi
                                                                    fenomeni: è un fonema polisemico. Amore è un atto transitivo
                                                                    con cui si interviene nell’esistenza di un altro. Il corpo è uno
                                                                    dei nomi nell’anima, e non il più indecente. Soprattutto a Par-
                                                                    ma e in Emilia, suscitò rabbiose polemiche. A destra lo si definì
                                                                    pornografico, ma non si riuscì a farlo sequestrare.

                                                                    L’amore è l’energia che muove i corpi e fa incontrare le per-
                                                                    sone, mette in comunicazione il sé con l’altro. L’amore è la
                                                                    “livella” sociale e culturale più potente al mondo: annulla le
                                                                    differenze e rende gli uomini uguali agli occhi dell’unico Dio,
                                                                    che sempre è Amore. Il senso della tenerezza, della sessuali-
                                                                    tà, sono al centro della ricerca condotta da Silvano Agosti; la
                                                                    compenetrazione di ciascun essere negli altri, il modo in cui
                                                                    l’amore condiziona la sessualità e in che modo ogni essere
                                             Documentario           umano, amando, esprime tenerezza. Sono queste le temati-
                                             durata 90 min,         che indagate, con piglio più che giornalistico, cristiano.
                                             Italia, 1983           Il panel selezionato è variopinto: una neo mamma, legata al
                                                                    figlio da un amore totalizzante e pieno; una donna dalla ses-
Frutto di una ricerca fatta a Parma in 2 anni e di una scelta       sualità inibita e frustrata; un bambino di nove anni già adul-
su un materiale molto ampio (46 persone interpellate), è un         to; una prostituta di 44 anni dall’aria triste; un transessuale
film composto di 7 interviste sui temi “della tenerezza, della      in lotta con la solitudine ed un altro innamorato dell’amore.
sessualità e dell’amore”, più una breve sequenza finale su un       La scena finale si commenta da sola, commuove, intenerisce,
ragazzo ritardato che accarezza un bambolotto, collegato al         turba, come solo l’amore sa fare. Il tempo scorre e lo spetta-
1° capitolo dove una giovane madre parla della sua recente          tore non può far a meno di simpatizzare con i volti osservati
maternità. Sfilano: nel 2° una donna, “figlia di un prete”, che     dall’obiettivo della videocamera.
ha un cattivo rapporto con il proprio corpo; 3°) un bambino         Sono stupefatti, imbarazzati, tesi, in alcuni casi disinibiti, in
di 9 anni, straordinario per la sua capacità di ragionare; 4°) la   altri diffidenti; in tutti i casi curiosi. Ognuno racconta la sua
giovane che a 16 anni fece una marchetta e non ne farà più;         personale esperienza d’amore e, come Giovanni Boccaccio
5°) Anna, la prostituta che sarà trovata morta il giorno dopo;      nel suo Decameron, passano più che i giorni, i minuti e la
6°) Gloria, transessuale melomane; 7°) il travestito Lola che       voce di ogni personaggio diviene familiare parola dopo pa-
rola, fino ad annullarsi, in una contemplazione assorta di         una risposta ai  bisogni più elementari della vita. L’essere uma-
facce tanto sconosciute quanto vicine. Coraggiosa introspe-        no che vive la serenità di avere del buon cibo, lavorando non
zione compiuta in seno all’intimità individuale, per scopri-       più di tre ore al giorno, e gli viene garantita un’abitazione,
re l’universalità di un sentimento diverso solo nella forma,       tanti amici, molti amori, la possibilità di conoscere il proprio
ma identico nella sostanza, tanto più comprensibile quanto         corpo e l’ambiente nel quale vive, un tale essere umano non
più si è liberi. Libertà di vivere in comunione con l’altro sen-   si ammala, non conosce depressioni e neppure alcuna forma
za la paura di perdersi, di donarsi, scoprendo con coraggio        di sofferenza.
“la conquista” della quotidianità e della vecchiaia. L’amore        
è libertà di esprimere la propria personalità nel rispetto di      Cos’è per lei la morte?
sé e dell’altro, senza pregiudizi e condanne gratuite. Agosti      La morte, come la nascita è l’attuale confine dell’esistenza
smuove gli animi, agita le coscienze, istiga i cuori a non giu-    umana e, proprio come la nascita, se avviene nei tempi previ-
dicare, ma a lasciarsi andare al sentimento: un fiume lento,       sti dalla natura, è un evento altamente positivo. Morire, come
insondabile, infinito.                                             io desidero a 99 anni, quando l’energia vitale, come la cera di
                                                                   una candela, si è del tutto consumata, è un evento non solo
                                                                   desiderabile, ma amico. Ecco una delle mie poesie sulla mor-
Riflessioni sul Senso della Vita                                   te, una poesia dedicata alla vita:
Ivo Nardi intervista Silvanzo Agosti                               Alla Vita
                                                                   E se tu mi sarai vicina
Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in            Accoglierò con gentilezza
presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente   anche la morte se mai verrà,
in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per    come un amico che torna,
lei la felicità?                                                   affrendole uno sguardo
In presenza del dolore, della malattia e della morte possono       di stupore che a lei tanto piace
nascere domande doloranti, malate o mortali, mentre in uno          
stato di reale felicità nascono delle risposte esaustive e per-    Spesso invece le persone confondono la morte con l’inter-
manenti. Penso che la felicità sia reale solo quando l’armonia     ruzione dell’esistenza e hanno ragione di temerla perché un
interiore coincide in modo permanente con l’armonia esterna,       conto è morire al confine estremo della vita un conto è morire
allora svanisce il peso del corpo, scompare la consistenza del     anzitempo.
tempo e persiste una sorta di serena commozione del sen-           Ma peggio che morire è essere condannati a non vivere, co-
timento di vita. Ma ciò accade solo quando l’essere umano          stretti cioè a lavorare otto dieci ore al giorno, a convivere con
può scoprire di essere il massimo capolavoro che la natura ha      persone disamate, senza amici, non potendo neppure cono-
creato in 5 miliardi di anni, ovvero quando la comunità sociale    scere i propri figli, venire assaliti ogni giorno all’ora di pranzo
è organizzata per garantirgli il necessario per vivere, compreso   da telegiornali che continuano a narrare di morti, omicidi, stu-
il tempo quotidiano.                                               pri, delinquenze e criminalità legalizzate. Obbligati cioè a solo
                                                                   esistere e a non vivere.
Maestro Agosti cos’è per lei l’amore?                               
La capacità di divenire totalmente ciò che si ama o chi si ama,    Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in
rimanendo se stessi. L’amore si caratterizza nell’assenza di       questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso,
qualsiasi giudizio nei confronti della persona amata, nel persi-   per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi
stere intatto del sentimento al di là dei comportamenti di chi     obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?
si è deciso di amare e nel crescere progressivo del sentimento     La maggioranza delle persone non può costruirsi alcun per-
d’amore nel corso del tempo.                                       corso, può solo subire il percorso obbligato che chi li domina
                                                                   stabilisce, dal datore di lavoro, alla moglie, alle micidiali pres-
Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?        sioni dello Stato. Il mio obiettivo è difendere il tempo della vita
La sofferenza è il segnale di un’anomalia, della mancanza di       da qualsiasi aggressione lavorativa o di possesso amoroso. 
Abbiamo tutti un progetto esistenziale da                                                sono ferocemente collegate alla mancanza di
compiere?                                                                                cibo, di dignità, di libertà e di rispetto. Le reli-
Ogni essere umano è all’origine un assolu-                                               gioni hanno solo ammassato ingenti patrimoni
to capolavoro e porta in sé la testimonianza                                             per sè, fingendo di aiutare gli uomini, contri-
della propria unicità creativa, nessuno è mai                                            buendo in modo fondamentale ad angosciarli
nato come lui prima di lui e nessuno nascera’                                            per poi vendere loro finte consolazioni.
mai come lui dopo di lui. Il progetto cui ognu-                                          La filosofia ha forse consolato poche centinaia
no avrebbe diritto sarebbe quello di rimanere                                            di privilegiati e non certo i miliardi di derelit-
se stesso e continuare ad esserlo, come lo è all’età di tre o           ti che vengono quotidianamente e cinicamente oppressi ed
quattro anni quando agisce esclusivamente secondo i propri              umiliati. La ragione ha da secoli il dito indice accusatore pun-
bisogni e desideri, si nutre, gioca, sorride e ama. Invece degli        tato contro chi opprime l’umanità, ma che ragione ci può es-
esseri umani in questa occidentale perversa società vengono             sere su un pianeta in cui chi è al potere lascia volontariamente
creati ragionieri, mariti, direttori, operai, insegnanti, attori, ar-   che muoiano ogni giorno 35.000 bambini di fame? O in uno
tisti, papi, presidenti, delinquenti, malati etc etc.                   stato che vende ai suoi cittadini e lucra con un prodotto sul
                                                                        quale sta scritto QUESTO PRODOTTO TI UCCIDE.
Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe            
scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo          Qual è per lei il senso della vita?
in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e           Poterla vivere essendo lasciati in pace da quel branco di men-
questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa               tecatti malati di potere che neppure si accorgono che impe-
ne pensa?                                                               dendo al mondo di vivere lo impediscono anche a se stessi.
Viene esaltato un individualismo fasullo, viene premiata con la         Insomma vivere insieme agli altri come ho descritto nel mio
popolarità una vera e propria demenza espressiva, la trivialità,        libro “LETTERE DALLA KIRGHISIA”.
la ricchezza monetaria, spesso originata dal furto e dalla col-
lusione con la criminalità organizzata. Vengono definiti ono-
revoli esseri perfettamente disonorevoli. Avete mai visto alla
televisione una rubrica fissa sulla vita gestita dai premi Nobel?
Certo che no.                                                           DALL’IMPOTENZA ALLA CREATIVITA’
                                                                        Laboratorio aperto a tutti
Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
Il male è la sola forma di bene che un essere disperato può             Sei andato a scuola e ti hanno detto “siedi al tuo posto”, e già
compiere. Eliminiamo la disperazione, facciamo in modo che              lì hai smesso di credere che il tuo posto sia dappertutto.
tutti abbiano ciò di cui necessitano per essere sereni ed elimi-        Proseguendo il discorso iniziato in uno dei suoi libri più ce-
neremo il male. Come è possibile non compiere il male in una            lebri, “Lettere dalla Kirghisia”, in cui racconta la visita in un
realtà nella quale la signora Bonomi di Milano possiede oltre           paese straordinario “dove ognuno sembra poter gestire il pro-
140.000 appartamenti e c’è gente, molta gente che ancora                prio destino e la serenità permanente non è un’utopia, ma un
vive ammassata in un bilocale che dalla stessa Bonomi viene             bene reale e comune”, Silvano Agosti ci mette di fronte all’as-
affittato al prezzo di tre quarti dello stipendio percepito da          surdità del nostro vivere, viziato dalla corsa contro il tempo e
quelli che lo abitano?                                                  soffocato dai ritmi del lavoro che ci priva della nostra esisten-
                                                                        za e della nostra umanità. “Caro Silvano”, ha dichiarato il suo
L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato             amico Fabio Volo, “ho pochissimo tempo per scriverti, devo
e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le         andare di corsa a fare un lavoro importante. Da quando però
religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?     ho condiviso un po’ di Kirghisia con te, mi chiedo molte cose.
L’uomo non è affatto angosciato dall’ignoto, anzi, ne è affa-           Primo: perché sono sempre di fretta? Secondo, i miei appun-
scinato, se ha il tempo vitale per esplorarlo. Ma le condizio-          tamenti sono veramente importanti? È successo qualcosa di
ni attuali di vita sul pianeta per la maggior parte degli esseri        strano con le tue parole.”
Il Pianeta Selvaggio
di Renè Laloux
presentazione a cura di Pino Creanza

Film d’Animazione, 1983
Adattamento: Roland Topor
Il pianeta Ygam è abitato dai giganteschi Draag, una popo-
lazione aliena molto progredita tecnologicamente e spiritual-
mente. Accanto a loro vivono gli Oms, una razza importata da
un pianeta lontano e che viene trattata alla stregua di animali.
I Draag adorano gli Oms domestici, quasi ogni loro bambino
ne ha uno, ma temono e cacciano spietatamente quelli selva-
tici. Terr, dopo l’uccisione della madre viene raccolto e curato
amorevolmente da Tiwa, figlia di uno dei Draag più influenti.
Durante la sua vita con Tiwa, Terr apprende le conoscenze dei
Draag che porta con sè quando decide di fuggire. Unitosi agli
Oms selvatici, dividerà con loro le sue conoscenze, guidandoli
nella battaglia contri i Draag...



Sul disegno animato sussistono ancora troppi equivoci, come
quello che si tratti sempre e comunque di cinema per ragazzi;
e se a questi si aggiungono gli enormi costi di produzione,
ecco spiegato perché di cartoons intelligenti se ne vedono ben
pochi. Qui siamo agli antipodi di Walt Disney. L’animazione
non deve solo divertire. Il pianeta selvaggio è stato realizzato     Più che la storia – in cui qualche critico ha trovato significati
in Cecoslovacchia: 25 persone al lavoro per tre anni e mezzo,        politici – contano paesaggi e ambienti. Angoscioso e sugge-
tre macchine da presa, decine di migliaia di disegni e s’impone      stivo. E’ poesia pura.
come uno dei migliori films del genere mai realizzati.
Ispirato al romanzo Om en série (1957) di Stephan Wul, è il          “Credo che si debbano fare i film come si fanno i poemi.
3° e il più lungo frutto della collaborazione di Laloux con il       Alcuni registi fanno film come racconti: Truffaut. Altri li fanno
pittore e scrittore surrealista Roland Topor (scrittore e pitto-     come prova politica: Godard. Bene! Altri ancora sviluppano
re), francese di origine polacca fondatore del celebre gruppo        storie metafisiche: Bergman. Ma io voglio fare poesia.
Panique con F. Arrabal e A. Jodorowski. L’influenza di questo        Possiamo, dobbiamo fare poesia. Poesia dedicata ad un
terzetto sul moderno cinema fantastico, che va estendendosi          pubblico di poeti” (A. Jodorowski)
sempre di più, meriterebbe uno studio approfondito.
Nel film gli straordinari “quadri” di Topor, chiamarli disegni sa-
rebbe assolutamente riduttivo, costituiscono forse la ragione
più importante per non perdersi il film.                             Premiato a Cannes e al Festival di Fantascienza di Trieste.
Alina Marazzi                         (Milano, 5 novembre 1964) è una regista italiana.
                                            Regista di documentari televisivi a carattere sociale, ha lavorato come aiuto regista per il
                                            cinema e ha collaborato con lo Studio Azzurro su progetti cinematografici e installazioni.
                                            Tra le diverse attività che ha intrapreso, ha tenuto laboratori audiovisivi all’interno del
                                            carcere di San Vittore a Milano e per due anni ha lavorato all’interno del progetto Fabrica
                                            sotto la direzione artistica di Godfrey Reggio.
                                            Si è segnalata all’attenzione della critica e del pubblico internazionale con il suo primo
                                            film documentario Un’ora sola ti vorrei, ritratto della madre scomparsa prematuramente,
                                            di cui è ricostruita l’esistenza attraverso un montaggio dei filmati di famiglia girati nell’ar-
                                            co di un cinquantennio dal nonno paterno Ulrico Hoepli e le stesse parole della donna,
                                            arrivate tra le mani della figlia sotto forma di diario. Presentato a Locarno in Concorso
                                            video, il film riceve la menzione speciale della Giuria, e in seguito il premio per il miglior
                                            documentario al Festival di Torino.
                                            Nel 2007 dirige Vogliamo anche le rose, documentario poetico su quindici anni di lotte
                                            per l’emancipazione sociale della donna che intreccia il piano privato con la storia collet-
                                            tiva attraverso l’uso di filmati di repertorio e frammenti di diari.



UN’Marazzi SOLA TI VORREI
         ORA
di Alina
Menzione speciale della giuria
Festival internazionale del cinema di Locarno 2002
Miglior documentario italiano
Torino Film Festival 2002

Il video di Alina Marazzi, nel rielaborare materiale d’archivio
privato, fatto di immagini e testi, è uno stupendo – doloroso e
commovente – percorso della memoria, in cerca della madre                decisione dolorosa di visionare gli home movies girati dal
perduta                                                                  nonno a partire dagli anni Venti e fino ai primi anni Settanta.
Un’ora sola ti vorrei è un video del 2002, che ha girato vari            Un atto doloroso ma necessario, perché quel materiale com-
festival, tra cui Locarno, Torino e Rotterdam, è stato proiet-           prendeva anche le immagini della madre, morta suicida nel
tato diverse volte sulle pay-TV e in questa estate 2005 esce             1972 e praticamente rimossa dal ricordo familiare. Alina così
finalmente in sala.                                                      ha imparato a conoscere sua madre, con l’ausilio inestimabile
Il video, di poco meno di un’ora, appartiene a quella categoria          del diario semisegreto da lei tenuto, e l’ha vista quasi per la
di film difficilmente classificabili, perché utilizzano e rielabo-       prima volta, dato che, avendola persa all’età di sei anni, non
rano materiale di repertorio, intrecciano quasi crudelmente il           ricordava neppure il suo volto. Arrivata a un certo punto, si è
lato pubblico con quello privato e tolgono i paletti, di solito          resa conto della inevitabilità di farne un film.
ben piantati, che separano documentario e fiction.                       I possibili percorsi che apre Un’ora sola ti vorrei sono parecchi.
Alina Marazzi, nipote dell’editore Ulrico Hoepli, ha preso la            Il più palese è quello che racconta una vicenda tipicamente
d’epoca, purtroppo: Liseli, la madre di Alina, si trova a soffrire
di depressione, ma la sua malattia viene presa per un capric-        “PER SEMPRE”
cio da ragazza viziata. E in quegli anni diverse donne nella         di Alina Marazzi
condizione di Liseli erano destinate a essere rinchiuse tra le
mura di un manicomio.                                                “Per sempre” è documentario che indaga sui motivi che por-
Subito dopo vi è il ritratto di una famiglia alto-borghese, ap-      tano alcune donne a scegliere la vita religiosa all’interno delle
parentemente serena. Questi home movies girati dal nonno             comunità monastiche. La regista si è immersa in questa realtà,
Ulrico, sono delle celebrazioni ipocrite, sono un ritratto di        chiedendosi come sia possibile per una donna di oggi, conce-
superficie, in oscuro contrasto con quanto stava accadendo           pire una scelta estrema e definitiva.
nella mente di Liseli. E allora assumono un ruolo decisivo le        L’opera di Alina Marazzi è il diario del suo incontro con le
parole del diario, che lottano con le immagini, le smentisco-        suore di alcuni ordini religiosi dal punto di vista della donna,
no, le spogliano, le svuotano. Non si tratta di un semplice          prima che della monaca. Un tentativo di raccontare una di-
(dal punto di vista teorico) quanto difficile (sul piano pratico)    mensione difficilmente rappresentabile, volgendo uno sguar-
contrappunto audio-visivo: le due fonti, Liseli Marazzi Hoepli       do discreto al di là della grata della clausura, per far nascere
e Ulrico Hoepli, vengono investite in prima persona da Alina,        riflessioni sul senso delle nostre scelte.
poiché, oltre ad aver trasferito in digitale e poi rimontato le
immagini girate dal nonno, è lei stessa a leggere le parole
della madre. In questo modo, la regista fagocita il passato
della sua famiglia e in certa forma ne rivive le contraddizioni
sulla sua pelle.
Un’ora sola ti vorrei diventa cinema per la forma nostalgica
che assume, per il desiderio verso un’assenza, per la volontà
irrealizzabile di toccare e di essere toccati da una figura fanta-
smatica. Ed è commovente e straniante l’organizzazione che
Alina Marazzi ha dato al materiale che aveva raccolto. Tale
elemento, insieme ad altre soluzioni lievi quanto crudeli di
messa in scena, suggerisce la volontà di non forzare le spinte
melodrammatiche. Un’ora sola ti vorrei è un film fortemente
teorico, così come è di facile accesso sul piano emotivo.


Regia: Alina Marazzi
Anno di produzione: 2002 / Durata: 55’
                                                                     Regia: Alina Marazzi
Tipologia: documentario / Genere: biografico
                                                                     Italia, 2005, Digital Betacam, 52, col.
Paese: Italia
                                                                     Fotografia: Giuseppe Baresi, Sabrina Varani
Produzione: RTSI Televisione Svizzera, Bartlebyfilm, Tele +, Ve-
                                                                     Montaggio: Ilaria Fraioli
nerdí Produzione Cinema
                                                                     Musica: Michele Fedrigotti, Vic Vergeat
Distributore: Mikado Film / Data di uscita: 08/07/2005
                                                                     Suono: Maricetta Lombardi, Anita Sievi, Francesca Benevois,
Formato di proiezione: Beta Digitale da originali 16mm e
                                                                     Benni Atria
8mm, colore e bianco e nero
                                                                     Produttore: Pio Bordoni, Gianfilippo Pedote
Ufficio Stampa: Mikado Ufficio Stampa
                                                                     Produzione: Cisa Service, Mir Cinematografica Srl
Vendite Estere: Roco Films
                                                                     Coproduzione: RTSI distribuzione/distribution Mit
Titolo originale: Un’Ora Sola ti Vorrei
                                                                     Cinematografica Italia/Italy, 2005, DigiBeta, 52’, col.
Altri titoli: For One More Hour with You - Juste Une Heure Toi
et Moi - Seninle Bir Saat Daha
Vogliamo
anche le rose
di Alina Marazzi

Anita, Teresa e Valentina non si sono mai incontrate. Hanno             Vecchio”. Vive i suoi trent’anni intensamente, mettendo
vissuto nell’Italia degli anni sessanta e settanta, in età diverse e    sempre in relazione il “personale con il politico”, cercando di
in città lontane. Ma le loro storie vere, riportate in diari privati,   trovare un equilibrio possibile tra le muse del separatismo e
sono in un’ideale continuità, testimonianza di lotte famigliari         una piena e condivisa storia d’amore con uomo. Una sera è
e politiche, personali e collettive, per affermare autonomia,           con il suo Francesco, finalmente intimi, ma una telefonata la
identità e diritti in un Paese patriarcale.                             distoglie: un commando di compagne ha gambizzato un gi-
Nel 1964, Anita è un’adolescente, ragazza brava di una fami-            necologo. Deve correre, sperando di trovare al ritorno la sua
glia bene. È timida e riflessiva. Spesso si chiude nella stanza         storia d’amore ad aspettarla. Ma Valentina è consapevole che
notturna e confessa al suo diario tutto il suo senso di inade-          questo grande periodo conflittuale di lotte e passioni, politica
guatezza e fragilità. “Ci ha invitati la famiglia di sotto: questa      e sesso, sta finendo perché, come scrive sul suo diario: “Siamo
sera devo andare per la prima volta a ballare! Ho una fifa              sconfitti, uomini e donne, dopo il ‘77 e penso che i veri effetti
maledetta, mal di stomaco eccetera. Quanti anni ho?? Quasi              saranno lenti a insediarsi nelle nostre coscienze”.
diciassette!! … e invece sono stata coraggiosissima!”.                  Queste tre donne non si conoscono, ma la loro testimonianza
Mentre fuori dall’appartamento borghese della Milano bene, i            ha una ugual tensione e si muove, inconsapevole, in un’unica
suoi coetanei iniziano a fare esperienza di autonomia e rivolta,        direzione: un sommovimento generazionale che ha preso le
lei si chiude e fa i conti con i dettami di una cultura borghese,       singole e private concezioni della vita e del mondo e le ha
autoritaria e moralista. Anita vorrebbe scoprire l’amore e il           fuse in una visione collettiva e pubblica. I 20 anni che hanno
sesso, ma l’educazione che le hanno impartito la blocca ini-            cambiato la vita di ognuno di noi.
bendole una piena e consapevole esperienza del suo corpo e              Vogliamo anche le rose è il terzo documentario di Alina Ma-
della sua vita.                                                         razzi dedicato a storie e identità femminili.
Teresa invece l’amore e il sesso li ha già scoperti, e a soli           Con Un’ora Sola ti vor-
vent’anni è rimasta incinta. Cosa fare? Come gestire una gra-           rei, l’autrice ricostru-
vidanza indesiderata in una cultura meridionale quale quella            isce la figura di una
della sua famiglia? “Per un’altra donna questo momento po-              donna, sua madre,
teva essere di grande felicità. Ma non per me. Per me è la              che perse quando era
tragedia. Per me è la fine. Penso solo a mio padre, a mia ma-           bambina. Per Sempre
dre, e che sarebbe meglio morire”. Teresa decide di abortire,           indaga le ragioni che
e così il diritto per cui si stava battendo insieme alle compagne       spingono alcune don-
del collettivo non è più uno slogan ma diventa parte della              ne a fare una scelta di
sua vita, visto che l’aborto nel ’76 è illegale. Lascia il suo pa-      vita definitiva all’inter-
ese nel Sud e va a Roma: maestosa, straniante e ora nemica,             no di comunità mona-
sfila nelle sue strade rumorose e nei palazzi fitti. Teresa farà        stiche.
esperienza di un aborto clandestino, consumato in una stanza            Con Vogliamo anche le
anonima, su di un lettino gelido, da un ginecologo sconosciu-           rose lo sguardo di Ali-
to. Riporterà sulle pagine del diario i sentimenti e le riflessioni     na Marazzi si veste di
di una pratica che da lì a poco diventerà un diritto, per lei non       un senso di comparte-
più astratto.                                                           cipazione alle vicende
Valentina a Roma c’è nata, ci vive e opera da militante fem-            collettive delle donne
minista, attiva nei circoli e collettivi, ben nota al “Governo          e alle loro battaglie.
prodotto da: Gianfilippo Pedote e Francesco Virga
coprodotto da: Andres Pfaeffli e Elda Guidinelli
Scritto e diretto da: Alina Marazzi
Montaggio: Ilaria Fraioli
Producer: Gaia Giani
Sound designing: Benni Atria
Animazione e titoli: Cristina Seresini
Musiche originali dei Ronin
Supervisione ai testi: Silvia Ballestra
Ricerca immagini d’archivio: Riccardo Lacché, Annamaria Lic-
ciardello
Voce diario di Anita: Anita Caprioli
Voce diario di Teresa: Teresa Saponangelo
Voce diario di Valentina: Valentina Carnelutti
Consulente storico: Diego Giachetti
Direttore della fotografia post- produzione: Mario Masini
Riprese video: Sabrina Varani
Fotografie di repertorio: Paola Agosti
Voci fotoromanzo Il Segreto: Marta Comerio, Tommaso Banfi
Montaggio del suono: Francesca Genevois
Collaborazione al montaggio del suono: Alessandro Feletti,
Stefano Grosso
Rumorista: Pier Giorgio de Luca
Aiuto assistente montaggio del suono: Francesco Albertelli
Missaggio: Paolo Segat presso SAM e Sound On Studio
Editor musicale: Painé Cuadrelli
Consulenza musicale brani di repertorio: Mauro Ermanno Gio-
vanardi

I tre diari originali, per concessione delle autrici, provengono
da Fondazione Archivio Diaristico Nazionale Pieve Santo Ste-
fano repertori d’autore


“40 anni dopo il movimento femminista”
Dibattito aperto con Alina Marazzi (regista), Annalisa
Legato (attrice e regista teatrale) e Rosanna Santoro
(counselor).
mutosonoro
musicazione dal vivo



Àfilm di Jean Vigo de Nice
    propos
un

Documentario
b/n, durata 27’ min, Francia, 1930.

L’intera opera di Jean Vigo, mitico enfant prodige del cinema,
raggiunge una durata complessiva di 200 minuti scarsi. Il suo
audace film d’esordio, À propos de Nice, un documentario
muto di 25 minuti, presenta già tutta l’energia e l’abilità di un
autore di grande talento. Ma À propos de Nice va ben oltre
                                                                      della Promenade, da contrapporre alla strenua lotta per la vita
la mera curiosità biografica; si tratta infatti di uno degli ultimi
                                                                      che si combatteva nelle strade cittadine più povere e meno
exploit dell’avant-garde francese e uno dei migliori esempi in
                                                                      frequentate. La chiarezza lineare dello script venne tuttavia
assoluto della commistione di nuovi impulsi sociali e formali
                                                                      abbandonata. Impossibilitati a girare dal vivo le scene nei
che caratterizzò quel fecondo periodo della storia del cinema.
                                                                      casinò, ma confortati dalla felice resa dei ‘giornalieri’, Vigo
Confinato a Nizza per curarsi dalla tubercolosi che in pochi
                                                                      e Kaufman si concentrarono più sulla forza espressiva delle
anni avrebbe ucciso lui e la moglie “Lydu” [Elisabeth Lazinska,
                                                                      singole immagini che su una continuità narrativa dal disegno
sua importante collaboratrice], Vigo iniziò a lavorare come as-
                                                                      compiuto. Perché, come esemplificò Kaufman “è proprio nel-
sistente operatore per una piccola società di produzione loca-
                                                                      la fase di montaggio che si produce il senso a ridosso dei
le. Quando poi il padre di “Lydu” regalò alla giovane coppia
                                                                      legamenti delle immagini”. Immagini la cui potenza espressi-
100 mila franchi, Jean si comprò senza indugio una cinepresa
                                                                      va deriva essenzialmente da due fattori: la loro immediatezza
Debrie d’occasione. A Parigi, dove nell’estate del 1929 fre-
                                                                      iconografica come documento sociale e la ricercata qualità
quenta assiduamente i cineclub Vieux Colombier e Studio des
                                                                      fotografica della loro composizione. E la logica che governa
Ursulines, incontra Boris Kaufman, un emigré russo, fratello
                                                                      questi due elementi così come ci appaiono nel montaggio fi-
di Dziga Vertov. Kaufman, che all’epoca è già un affermato
cameraman nella tradizione del cine-occhio, accoglie con en-
tusiasmo la sua proposta di girare un film sulla città di Nizza.
Nell’autunno del ’29 Kaufman e sua moglie stendono un dé-
coupage insieme ai coniugi Vigo. Nel frattempo, lavorando
come operatore, Jean mette da parte code di pellicola vergine
con cui caricare la sua Debrie, e, verso la fine dell’anno, Vigo
e Kaufman cominciano a girare. Pensato all’origine come una
variazione sul tema della sinfonia cittadina (qui divisa in tre
movimenti: mare, terra e cielo) À propos de Nice era desti-
nato a vibrare di maggiore energia politica rispetto a Berlin,
Rien que les heures, Manhatta o agli altri esempi del genere.
Fin dall’inizio, Vigo si era prefisso di evitare gli stereotipi del
documentario sulle città. Quello che gli interessava era co-
gliere la noia delle classi privilegiate sulle spiagge o nei casinò
nale è quella del contrasto: hotel di lusso, donne oziose, ricchi       un regista francese, da molti considerato uno dei massimi ma-
turisti ed eleganti tavoli di roulette alternati a immagini di ca-      estri del cinema. Figlio dell’anarchico Eugene Bonaventure de
seggiati popolari, bambini decrepiti, spazzatura e forme locali         Vigo, il direttore del giornale Le Bonnet Rouge, relativamente
di gioco d’azzardo clandestino. Nella sequenza del carnevale            influente, il quale si firmava Miguel Almereyda (il cognome è
che conclude il film, l’esuberante energia proletaria che sbuca         anagramma di Y a la merde).
dal ventre cittadino e si riversa nelle strade dei ricchi dramma-       Nel 1914 suo padre viene arrestato e chiuso nella prigione di
tizza un conflitto che la geografia non può più nascondere.             Fresnes. Verrà trovato morto, strangolato dai lacci delle sue
Dal punto di vista formale, il film oppone uno schema ottico            scarpe (suicida?). Negli anni della scuola passa da un liceo
bidimensionale, usato soprattutto per la parte ricca della città,       all’altro, senza riuscire a socializzare con i compagni di scuola.
a un approccio più tattile e per certi versi simile alla visio-         Nel 1929 realizza À propos de Nice.
ne in 3-D. Le riprese aeree e il voyeurismo della “Promenade            Nel 1931 gira Taris, roi de l’eau, un elegante documentario di
des Anglais” caratterizzano i ricchi come indolenti spettatori          11 minuti sul campione di nuoto Jean Taris, tra le prime opere
di sport, mentre nel cuore profondo della città tutti quanti,           con riprese subacquee.
cinepresa inclusa, partecipano alla sensuale danza della vita,          Nel 1933 gira Zéro de conduite, film di soli 47 minuti che
danza che diventa esplicitamente erotica nella sequenza finale          rappresenta una ribellione scolastica: quattro collegiali puniti
del film. Affascinati dal surrealismo (alla ‘prima’ del film, Vigo      per cattiva condotta si rivoltano contro le autorità scolastiche
rese omaggio a Luis Buñuel) i due cineasti ricorrono a stacchi          attaccandole con colpi di cuscino e sberleffi, fino a fuggire per
di montaggio molto audaci, affiancando immagini simboliche              i tetti del collegio verso un immaginario mondo di libertà.
di ciminiere a cimiteri barocchi. Uno stacco netto interrompe           Infine nel 1934 realizza L’Atalante, lungometraggio che la
l’azione e – zac! – spoglia una signora o trasforma un uomo…            tubercolosi non gli consentirà di finire. Si tratta di una delle
in aragosta. Un repentino rovesciamento dell’asse di ripresa –          storie d’amore più amate dagli appassionati e dagli studiosi
oplà! – fa crollare un grande albergo. E dato che, come dichia-         di cinema.
rerà lo stesso Vigo in occasione della presentazione al Vieux           Jean Vigo muore di tubercolosi a Parigi e viene sepolto nel
Colombier, “il suo film doveva serbare un punto di vista docu-          Cimetière Parisien de Bagneux.
mentario”, per cogliere l’aspetto reale delle cose si dovette ri-       Nel 1951 viene istituito in suo onore il Premio Jean Vigo, pre-
correre al camuffamento della cinepresa (Kaufman, seduto su             mio che spesso è riuscito a segnalare validi giovani registi.
una sedia a rotelle, venne spinto lungo la Promenade con la             In Francia sono numerosi i cineclub intitolati a Jean Vigo.
cinepresa in azione nascosta sotto una coperta); e le immagini
catturate venivano poi montate seguendo le linee teoriche del
loro progetto. À propos de Nice è un film caotico. Pieno di
sperimentalismi, e con qualche ripresa abbastanza maldestra,
lascia tuttavia filtrare l’energia dei suoi autori e riesce a far
risaltare chiaro e forte il suo messaggio sociale.
À propos de Nice rappresenta un film chiave nell’evoluzio-
ne del cinema documentario non solo perché ha segnato il
debutto di Vigo o per le sue indubbie qualità artistiche, ma
soprattutto perché è uno dei pochi esempi in cui le molteplici
potenzialità del medium (di registrare, organizzare, chiarificare
tematiche e fare opera di proselitismo) si combinano con una
verve e un’inventiva affatto irrefrenabili. I critici che assistette-
ro alla première del film nel giugno del 1930 ne rimasero mol-
to colpiti e il talento di Vigo ottenne un immediato riconosci-
mento. (Dudley Andrews, “À propos de Nice”, in International
Dictionary of Film and Filmakers, St. James Press, 2000)
Jean Vigo (Parigi, 26 aprile 1905 – 15 ottobre 1934) è stato
espositori

Vito savino
Nasce a Conversano (Ba) nel 1975.
Si trasferisce a Milano dove fre-
quenta all`Accademia di Belle Arti
di Brera il corso di pittura, che si
conclude nel 2006 con la tesi “Pit-
tura nell’acqua-pittura con l’ac-
qua. Dal giappone imperiale al
fumetto di Pratt”.
Subito dopo, decide di tornare de-
finitivamente nel suo paese natio,
dove vive e lavora. Dell’illustrazio-
ne lo affascina la grande potenza
espressiva e narrativa.
La figura umana e gli oggetti, so-
prattutto gli strumenti musicali,
hanno un ruolo centrale nelle sue
opere. Savino mescola linguaggi e
situazioni nella più assoluta liber-
tà evocando un tempo onirico. La
sua continua ricerca e sperimen-
tazione mirano a catturare una
bellezza senza tempo, lontana da
mode passeggere e temporanee.
VITTORIANA RUTIGLIANO
Nasce a Conversano (Ba) nel 1971. In un pri-        tecniche della grafica incisoria. Anche la for-
mo momento, si occupa di progettazione del          mazione in campo musicale influenza le sue
tessuto, restauro architettonico e pittorico,      “realtà” di tipo estetico-pittorico. Rielabora
scenografia e teatro. Successivamente ripren-       testi musicali classici, per una musica non più
de gli studi accademici approfondendo le            solo da ascoltare, ma anche da vedere.




MARIA ELENA SAVINI
Nata a Bari nel 1982, vive e lavora a Con- concorso fotografico Nazionale Tina Modotti
versano (Ba). Si laurea presso l’Accademia (Bari). Ha collaborato come aiuto scenografo
di Belle Arti di Bari in Scenografia. Dal 2003 per il Teatro Petruzzelli di Bari. Cura progetti
espone in diverse mostre tramite l’Accademia grafici e artistici e collabora con il Teatro del-
e non solo. Partecipa e vince il 2° premio al la Dodicesima di Roma.




PEPPINO CAMPANELLA
Nato a Polignano a Mare (Ba), a vent’anni si        sione di architetto, si trasferisce in un vecchio
trasferisce a Firenze dove nel 1988 si laurea       frantoio a picco sul mare di proprietà della
in Architettura. Dopo la laurea, torna nel suo      famiglia e comincia a realizzare oggetti fatti
paese natio, in cui attualmente vive e lavora.      di pietre, vetro e piombo, che poi sostituirà
In seguito ad alcuni studi circa un suo illustre    con lo stagno.
concittadino - Pino Pascali - l’attrazione per      Il vetro, che Peppino Campanella vede come
il mare, la campagna e le forme della natura       “acqua solida”, diventa protagonista delle sue
più in generale aumenta con rinnovata curio-        creazioni per la sua capacità di diffondere ef-
sità. Quasi per sfida, abbandonata la profes-       fetti straordinariamente luminosi.
ANTONIO PASQUALE PRIMA
Nasce a Bari nel 1985. Spinto dalla volontà di ricercare soluzioni di 24 anni si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Bari, dove
creative ed espressive mediate dal linguaggio dell’arte, si iscri- perfeziona le sue abilità e competenze con il corso di Pittura e
ve all’Istituto d’Arte Pino Pascali di Bari e qui viene a contatto di Arti Visive del prof. Fabio Bonanni. Nel 2011 partecipa alla 54.
con quelli che saranno i suoi maestri di vita. Un percorso che Edizione della Biennale di Venezia selezionato dal curatore, del
lo indirizza verso il campo delle arti pittoriche e visive. All’età Padiglione Italia , Professore Vittorio Sgarbi.



TONY PRAYER
Ancora adolescente, Tony Prayer si impegna in lavori di affresco al confronto e alle lotte, affrontando con coraggio anche i rischi
e decorazione in collaborazione con il padre Guido, noto pittore ma sempre teso al successo del suo lavoro.
veneziano trapiantato in Puglia. Impostato, poi e subito, un pro- Sono state circa trenta le sue personali in molte città italiane.
prio discorso con l’Arte, ne ha perseguito, passo dietro passo, i
faticosi, tortuosi e misteriosi percorsi esistenziali, non negandosi (da Omaggio a Tony Prayer, Levante Editori, Bari 2005)



antonella de marinis
                                  Nasce nel 1983 a Conver-
                                  sano (Ba). La sua innata
                                  passione per l’arte cresce
                                  sempre più quando comin-
                                  cia a frequentare il DAMS
                                  di Bologna dove partecipa a
                                  diversi laboratori. Dimostra
                                  maggiore interesse e curio-
                                  sità per la fotografia e così
                                  rientrata a Norba (Conver-
                                  sano) frequenta la scuola di
                                  fotografia Camera Chiara di
                                  Bari. Continua il suo percor-
                                  so con workshop e mostre.
                                  Il suo linguaggio vuole ab-
                                  bracciare l’umanità attraver-
                                  so la narrazione introspetti-
                                  va e surreale dell’esistenza.
IMAGINARIA FILM FESTIVAL
10a edizione



CATEGORIA ANIMAZIONE                                                           TUTTO BENE di Sergio Recchia / Italia / 2008 / dur. 11” 
EL VENDEDOR DE HUMO di Jaime Maestro / Spagna / 2012 / dur. 6”                 LES CHIPS, CA REFROIDIT PAS ! di Gerarldine Frery / Francia / 2012 / dur. 10”29
MURI PULITI di Davide Tromba / Italia / 2012 / dur. 8”                         LA CASA DI ESTER di Stefano Chiodini / Italia / 2012 / dur. 15”
OLINDA di Margarida Madeira / Spagna / 2012 / dur. 7”                          CONNECTION di Maciej Twardowski / Polonia / 2011 / dur. 4”20
TEMPEST IN A BEDROOM di Laurence Arcadias, Juliette Marchand / Fran-           CLACSON di Alessandro Melchionda / Italia / 2012 / dur. 13”
cia/ 2012/ dur. 10”58                                                          COMPULSION di Andrew McVicar / Inghilterra / 2011 / dur. 14”
A SHADOWS OF BLUE di Carlos Lascano / Francia / 2011 / dur. 12”                IN THE NICK OF TIME di David M. Lorenz / Germania / 2011 / dur. 13”15
DELL’AMMAZZARE IL MAIALE di Simone Massi / Italia / 2011 / dur. 6”             VANUATU O LA FELICIDAD di Rafa Piqueras / Spagna / 2011 / 19”
JELLY JEFF di Jacob Frey /Germania / 2011/ dur. 2”35                           COMME 3 POMMES di Fabrice Robins / Francia / 2012 / dur. 11”13
KELLERKIND di Julia Ocker / Germania / 2012 / dur.5”45                         COMMUNICATION MODERNE di Franck Isabel / Francia / 2012 / dur 6”52
LUMINARIS di Juan Pablo Zaramella / Argentina / 2011 / dur. 6”20               3X3 di Nuno Rcha / Portogallo / 2009 / dur. 6”
ALIAH di Valentino Bedini / Italia / 2012 / dur. 3”24                          DANS LA COUR DES GRANDS di Annarita Zambrano / Francia / 2011 /
DANNY BOY di Marek Skrobecki / Polonia / 2010 / dur. 10”                       dur. 16”07
FIUMANA di Giulia Gromskaya / Italia / 2012 / dur. 6”
ik di Janneke Van Den Biggelaar / Paesi Bassi / 2012 / dur. 4”                 CATEGORIA DOC SPAZIO ITALIA
PIRATES LIFE di Przemyslaw Adamski, Katarzyna Kijek / Polonia-Irlanda          ADIEU di Alberto Castiglione / Italia / 2011 / dur 45” 
/ dur. 2”28                                                                    32 DICEMBRE di Fabrizio Bellomo / Italia / 2011 / dur. 03”02
NOISE di Przemyslaw Adamsk / Polonia / 2011 / dur. 6”40                        GABANI’ - DUE VOLTE CAMPIONE di Riccardo Salvetti / Italia / 2011 / dur. 22”
ZEINEK GEHIAGO IRAUN di Gregorio Muro / Spagna / 2011 / dur. 12”               L’ANGELO DI ALFREDO di Fabio Marra / Italia / 2011 / dur. 52”
                                                                               LA VOCE DEL CORPO di Luca Vullo / Italia / 2012 / dur. 30”
CATEGORIA FICTION                                                              L’ORO BIANCO E ALTRI RACCONTI di Lorenzo Apolli / Italia / 2012 / dur. 25”
2ºA di Alfonso Diaz / Spagna / 2012 / dur. 3”                                  DENSAMENTE SPOPOLATA E’ LA FELICITA’ di Francesco Dongiovanni /
AFRODITA di Juan A. Ortega / Spagna / 2011 / dur. 14”                          Italia / 2011 / dur. 46”
I AM UNHAPPY di Maria Castillejo Carmen / BELGIO / 2012 / dur. 4”43            RIFLESSI DELL’ANIMA - PAOLO PORTOGHESI di Salvatore Liberti e Xavier
LA CRUZ di Alberto Evangelio / Spagna / 2012 / dur. 9”                         Plagaro Mussard / Italia / 2011 / dur. 51”
LE TETTE DI UNA DICIOTTENNE di Luca Gennari / Italia / 2012 / dur. 8”          FORSE DOMANI di Silvia Bordoni / Italia 2012 / dur. 28”
LUIS Y LUISA di Alejandro Cano / Spagna / 2012 / dur. 12”                      MI PIACE QUELLO ALTO CON LE STAMPELLE di Andrea Caccia / Italia /
MATAR A UN NIÑO di César Esteban Alenda, José Esteban Alenda / Spa-            2011 / dur. 56”
gna / 2011 / dur.9”                                                            ZAVORRA di Vincenzo Mineo / Italia / 2012 / dur. 49”40
QUEL CHE RESTA di Andrea Bacci / Italia / 2012 / dur. 14”                      ADIEU di Alberto Castiglione / Italia / 2011 / dur 45” 
MUY CERCA di Ivan Caso / Spagna / 2011 / dur. 16”                              32 DICEMBRE di Fabrizio Bellomo / Italia / 2011 / dur. 03”02
LA MEDIA PENA di Sergio Barrejon / Spagna / 2011 / dur. 14”                    GABANI’ - DUE VOLTE CAMPIONE di Riccardo Salvetti / Italia / 2011 /
BUCLE di Aritz Moreno / Spagna / 2011 / dur. 2”.30                             dur. 22”
SE SON ROSE di Riccardo Banfi / Italia / 2011 / dur. 8”30                      L’ANGELO DI ALFREDO di Fabio Marra / Italia / 2011 / dur. 52”
ECHO di Magnus von Horn / Polonia / 2009 / dur. 15”                            LA VOCE DEL CORPO di Luca Vullo / Italia / 2012 / dur. 30”
THE DROP di Daniel Piera, Beatriz Escolar / Spagna / 2011 / dur 9”             L’ORO BIANCO E ALTRI RACCONTI di Lorenzo Apolli / Italia / 2012 / dur. 25”
LA MIRADA PERDIDA di Damian Dioniso / Argentina / 2012 / dur.11”               DENSAMENTE SPOPOLATA E’ LA FELICITA’ di Francesco Dongiovanni /
PAPA’ di Emanuele Palamara / Italia / 2011 / dur. 10”                          Italia / 2011 / dur. 46”
DETAIL di Piotr Sulkowski / Polonia / 2011 / dur. 4”                           RIFLESSI DELL’ANIMA - PAOLO PORTOGHESI di Salvatore Liberti e Xavier
COSE NATURALI di Germano Maccioni / Italia / 2011 / dur. 20”                   Plagaro Mussard / Italia / 2011 / dur. 51”
L’ACQUA E LA PAZIENZA di Edoardo Leo / Italia / 2011 / dur. 18”                FORSE DOMANI di Silvia Bordoni / Italia 2012 / dur. 28”
NOSTOS di Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis / Italia / 2011 / dur. 15”    MI PIACE QUELLO ALTO CON LE STAMPELLE di Andrea Caccia / Italia /
REGRESO A CASA di Riccardo Cendamo, Simone Siragusano / italia /               2011 / dur. 56”
2012 / dur. 12”                                                                ZAVORRA di Vincenzo Mineo / Italia / 2012 / dur. 49”40
SHO RT
      FIL MS        FICTION - EXPERIMENTAL


                                                                    20 A
                                                                    Regia: Alfonzo Díaz

                                                                    Durata: 3’ / Nazione: spain / Anno: 2012
                                                                    Categoria: fiction

                                                                    Sinossi:
                                                                    Olga è proprio la persona che Jan cerca per il suo film.

                                                                    Alfonso Diaz (1983. Madrid, Spagna)
                                                                    Produttore, regista, sceneggiatore e montatore video. I suoi
                                                                    lavori sono stati proiettati in oltre 100 festival in 10 paesi,
raggiungendo diversi premi. Ha diretto cortometraggi come Theyre pazzo! (2005), La storia di David Leonard Sutton (2010) e Rott
Har | Svart (2011) co-diretto con Luis Angel Perez. Nel 2012 presenta i cortometraggi: “Geronimo” e “2 A”.



                                                                              3x3
                                                                              Regia: Nuno Rocha

                                                                              Durata: 6’ / Nazione: Portogallo / Anno: 2009
                                                                              Categoria: fiction
                                                                              Anteprima regionale

                                                                              Sinossi:
                                                                              È notte. Un uomo del personale di sicurezza di un
                                                                              complesso sportivo trascorre il proprio tempo lan-
                                                                              ciando palle ad un canestro. 
                                                                              Trascorre molte ore che così facendo diventa un
                                                                              esperto. 
                                                                              Il suo esibizionismo si fa notare quando vede passare
                                                                              un semplice bidello, che decide di passare anche lui
                                                                              la notte lì.
SHO RT
      FIL MS         FICTION - EXPERIMENTAL


                                                 afrodita
                                                 Regia: Juan A. Ortega

                                                 Durata: 15’ / Scritto e diretto: Juan A. Ortega / Produzione: Paula Trincado /
                                                 Musica: Jesús Ginard / Fotografia: Pablo Bohígas / Producción: Juan A. Orte-
                                                 ga Ayudante / Dirección: Roberto Lázaro / Sonido directo: Rubén Pérez – Pedro
                                                 Martínez / Postproducción sonido: Rubén Pérez / Operador de Cámara: Fco.
                                                 Javier González – Juan A. Ortega / Operador de Grua: Jaume Alcina Ayudante /
                                                 Producción: Maite Cabezas - Diego Álvarez / Maquillaje y Peluquería: Ainara /
                                                 Eléctrico de luces: Isi Amador - Ibon / Grafismo: Jaume Alcina – Rafael Madrigal
                                                 / Scrip: Isabel Cabrera / Foto Fija: Juanma Palacios

Sinossi:
Afrodita si reca in piscina ogni giorno. Ma un fatto fa alterare la quiete del mattino. Il bagnino si rivolge a lei e le dice che qualcuno
sta aspettando la sua partenza. Nel momento in cui lascia la piscina, Afrodite sarà immersa in un gioco che la costringerà a rivivere
il suo passato, i suoi ricordi, ricordi che credeva di avere sotto controllo.




                                                                            bucle
                                                                            Regia: Aritz Moreno

                                                                            Durata: 3’ / Nazione: kimuak / Anno: 2011 Regista:
                                                                            Aritz Moreno / Produzione: Aritz Moreno / Sceneggia-
                                                                            tura: Aritz Moreno / Fotografia: Javi Agirre / Montag-
                                                                            gio: Raúl López / Direzione artistica: Kemen / Suono:
                                                                            Unai Giménez / Effetti speciali: Raúl López / Interpreti:
                                                                            Kepa Errasti, Jon Calvo / Formato di ripresa: HD / Ge-
                                                                            nere: Fantastico / Versione originale: Senza dialoghi /
                                                                            Titolo originale: Loop
                                                                            Anteprima regionale


                                                                            Sinossi:
                                                                            Un uomo si sveglia e si prepara un caffé. Un uomo si sve-
                                                                            glia e si prepara un caffé. Un uomo si sveglia e si prepara
                                                                            un caffé.
SHO RT
       FIL MS        FICTION - EXPERIMENTAL


                                                     clacson
                                                     Regia: Alessandro Melchionda

                                                    Regia: Alessandro Melchionda / Nazione: iItalia / Anno: 2012/ Soggetto:
                                                    Alessandro Melchionda & Desiderio Puleo / DoP: Andrea Turri / Musiche:
                                                    Adriano & Caterina Sangineto / Sound Designer: Riccardo Milano / Sound
                                                    Engineer: Stefano Ligorati / Montaggio: Alessandro Melchionda / Aiuto
                                                    Regia: Federica Sozzi / Produzione: Alessandro Melchionda / Cast: Marco
Sabatino, Susanna Giaroli, Toni Pandolfo, Laura Moruzzi, Giuliana Zanutto
Anteprima regionale

Sinossi:
CLACSON racconta tre mattinate di un uomo solitario che impegna il tempo che perde nel traffico per raggiungere il luogo di lavo-
ro, in modo creativo e singolare. Incurante dello stupore che genera nei passanti e negli automobilisti incolonnati, la sua perfetta
organizzazione mattutina, riesce a rendere meno alienante la solitaria vita di un pendolare al volante. Quando lo sguardo del prota-
gonista però casualmente si distoglie dalle sue meticolose operazioni, si accorgerà che c’è un mondo fuori dal finestrino. Un mondo
che può essere talmente importante da sconvolgere non solo le sue abitudini, ma anche la sua esistenza.




                                                         COMME 3 POMMES
                                                         Regia: Fabrice Ronin

                                                      Durata: 11’ 13’’ / Nazione: Francia / Anno: 2012 / Categoria: fiction / Ge-
                                                      nere: romance / shooting format: photos 6 K / Color: Black & White / Ima-
                                                      ge Ratio: 1,85 / Frame rate: 25 ips / screening formats: HDcam 1080/24P
                                                      with Stéréo Sound, Digital Betacam & DV PAL with Stéréo Sound, DVD PAL
                                                      16/9 (FHA-Anamorphic 4/3 compatible) with Stéréo Sound / director of pho-
                                                      tography: Vanessa COLOMBEL / assistant camera operator: Diane PLAS /
 sound engineer: Mathieu RAY – Jules KROT – Marina KUGLER / chief dedigner: Natacha POMARAT / Costume: Stéphanie BOISSARD
 / Make-up: Amandine CORNEVIN / Line Producer: Fabien GUYOT (La Bise Au Chat Productions) / Editor: Yannick GIFFARD / Sound
 Editor – Mixer: Jonathan OBERLANDER / First assistant director: Marion BUANNIC / digital color grading: Vanessa COLOMBEL /
 Music: Léonard BARBIER-HOURDIN / Graphiste FX: Frédéric LUCOT ; Johann BEL – Yseult BOURGUEIL / subtitles’ translator: Simone
 HONORAT – Tess TRACY / Illustrator: Sébastien MERANDET / Production team: Jean-Philippe COGNET O’KELLY, Béatrice ROBIN, Mar-
 guerite MIALET, Jean-Noel N’GUYEN, Josette ROBIN, Thomas BADOUREAUX, Stéphane GUEROUT
 Anteprima nazionale

 Sinossi: Quando un uomo e una donna si incontrano, sembra che tutto si gioca in 7 secondi.
SHO RT
      FIL MS        FICTION - EXPERIMENTAL


                                                         Communication moderne
                                                         Regia: Franck Isabel

                                                         Durata: 6’52’’/ Nazione: Francia / Anno: 2012 / Categoria: fiction /
                                                         Genere: commedia / shooting format: DSLR Canon 5D / Image Ratio:
                                                         1.85 / Frame rate: 24 ips (Original / cinema) & 25 (TV) / screening for-
                                                         mats: Blu-Ray & Digital Betacam & DV PAL with Stéréo Sound DVD PAL
                                                         16/9 (FHA-Anamorphic 4/3 compatible) with Stéréo Sound / Screenplay:
Franck Isabel & Thibaut Gonzalez / First assistant director: Justinien Schricke / Director of photography: Vanessa Colombel /
Assistant camera operator: Souliman Schelfout / Sound engineer: Gerald Ladoul (MGS Prod) / Head makeup artist: Albane
Cousinard / Producer: Fabien Guyot et Franck Isabel (La Bise au chat productions) / Editing: Franck Isabel / Chris Schepard /
Sound Editor: Boris Chapelle (La Puce à l’oreille) / mixer: Matthieu Langlet / Post-production: La Puce à l’Oreille Studio / Digital
color grading: Bertrand Duval – Medialad Technology / Music: Hadrien Remy, Clément Garcin, Louis Remy (Sweet Swing Trio) /
Subtitles’ translator: Chris Schepard
Anteprima nazionale

Sinossi:
Una notte, Rime arriva a casa con importanti novità da raccontare a Girolamo. Ma lui sembra davvero troppo occupato a giocare
con il suo telefono cellulare. Come reagirà quando sentirà questa notizia inaspettata?




                                                                            COMPULSION
                                                                            Regia: Andrew McVicar

                                                                            Durata: 14’ / Anno: 2011 / Regia e sceneggiatura:
                                                                            Andrew McVicar / Produttori: Samm Haillay, Duane
                                                                            Hopkins / Fotografia: Damien Pawle / Editor: Ben
                                                                            Wilson / Casting: Amanda Tabak / Production Mana-
                                                                            ger: Jack Tarling / Costume Designer: Holly Rosenthal
                                                                            / Production Designer: Rebecca Innes / Cast: Danial
                                                                            Hall, Chelsea Halfpenny, Joe Doherty, Theo Barklem-
                                                                            Biggs, Conor Mannion / Shooting Format: HDCam /
                                                                            Exhibition Formats: DCP; Digi Beta; HDCam
                                                                            Anteprima nazionale

                                                                            Sinossi: Il primo taglio è sempre il più profondo.
SHO RT
      FIL MS         FICTION - EXPERIMENTAL


                                                                             CONNECTION
                                                                             Regia: Maciej Twardowski

                                                                             Fotografia: Maciej Twardowski / Sceneggiatura: Maciej
                                                                             Twardowski / Editing: Julita Manczak / Sound Music:
                                                                             Julita Manczak / Costume Designer: Zuzanna Hencz /
                                                                             Camera assistants: Sejin Ahn, Oleksandr Pozdnyakov,
                                                                             Slawomir Hadrian Marcin Mikulski / Production coordi-
                                                                             nation: Zuzanna Hencz
                                                                             Anteprima nazionale

                                                                             Sinossi:
                                                                             Un racconto ispirato alla struttura del ghiaccio, è forme,
                                                                             suoni e figure geometriche essa fa. Due uomini, circondati
                                                                             da paesaggi congelati collegarsi in modo misterioso.




                                             COSE NATURALI
                                             Regia: Germano Maccioni

                                          Durata: 20’ / Nazione: Italia / Anno: 2011 / Produzione: Articolture / In coproduzio-
                                          ne con: Avant-garde Cinematografica / In collaborazione con: Kaleidoscope Factory
                                          Elenfant mediCINE Video-produzioni / Partner tecnico: L’Immagine Ritrovata – film
                                          restoration & conservation / Soggetto e sceneggiatura: Germano Maccioni / Prodot-
                                          to da: Ivan Olgiati, Chiara Galloni / Direttore della fotografia: Marcello Dapporto /
Montaggio: Walter Cavatoi / Scenografia: Valerio Gnesini / Costumi: Valentina Cencetti / Musiche: Lorenzo Esposito Fornasari
/ Suono: Fabrizio Cabitza, Pier Luigi Rocca / Ufficio stampa: Francesco Tosi / Colorist: Giandomenico Zeppa / Formato: HD
1:2.35, Color, Stereo

Sinossi:
Un uomo alla soglia degli ottant’anni (Roberto Herlitzka), rimasto vedovo, coltiva lo studio e una piccola ossessione per il poeta
Lucrezio. Vive in collina con il figlio. Oltre che lo studio, continua ad assecondare il suo corpo e i piaceri legati ad esso. Prende così a
frequentare in un quartiere popolare una prostituta d’appartamento (Angela Baraldi), della quale alla fine si innamora intrattenen-
do a suo modo una relazione. Un giorno si vede però ritirare la patente di guida, così forza il nipote (Ivan Zerbinati), inizialmente
all’oscuro di tutto, ad accompagnarlo agli appuntamenti, finendo per renderlo complice dell’insolito connubio e delle assunzioni
di medicinali eccitanti. Una sorta di epicurea resa dei conti che attua volutamente nei confronti della vita e della morte, tanto da
affacciarvisi sul letto d’ospedale, sotto lo sguardo riprovevole di un cardiochirurgo sui generis (Tatti Sanguineti).
SHO RT
FIL MS   FICTION - EXPERIMENTAL


                                  Dans la Cour des Grands (Fuori scuola)
                                  Regia: Annarita Zambrano

                                  Durata: 16’ / Nazione: Francia / Anno: 2011 / Sceneg-
                                  giatura: Annarita Zambrano / Fotografia: Thomas Bre-
                                  mond / Montaggio: Annalisa Schillaci / Produttore: Sté-
                                  phanie Douet / Produzione: Sensito Films
                                  Anteprima regionale

                                  Sinossi:
                                  Emma, nuova a scuola. Ogni giorno, il cellulare in mano,
                                  l’amore in un letto, le parole che non trovi… le cicatrici
                                  nascoste. Devi conquistare il tuo posto, devi attraversare
                                  il cortile.




                                          DETAIL / SZCZEGÓŁ
                                          Regia: Piotr Sułkowski

                                          Durata: 4’ 64’’ / Nazione: Polonia / Anno: 2011
                                          /Attori: Anna Gorajska, Boguslaw Suszka / Mon-
                                          taggio: Piotr Sulkowski, Joanna Wieckowska /
                                          Scritto e diretto: Piotr Sulkowski / Short Mo-
                                          vies Overview: GRAND PRIX
                                          Anteprima nazionale

                                          Sinossi:
                                          Giovane donna con un velo rivela il proprio cor-
                                          po di fronte ad una antica macchina fotografica,
                                          in cambio l’opportunità di andar definitivamente
                                          via. Dopo il primo scatto viene uccisa, il fotogra-
                                          fo, ancora una volta scatta le fotografie del suo
                                          cadavere.
SHO RT
      FIL MS        FICTION - EXPERIMENTAL


                                         ECHO
                                         Regia: Magnus von Horn

                                      Durata: 15’ / Nazione: Polonia / Anno: 2009 / Categoria: fiction / Interpreti: Radomir
                                      Rospondek, Marek Kossakowski, Piotr Skiba, Ewa Suchanek, Dorota Segda, Mariusz Siud-
                                      zinski, Kamila Sammler, Leon Charewicz / Sceneggiatura: Magnus von Horn / Fotogra-
fia: Małgorzata Szyłak / Produzione e Distribuzione: Rosbury
Anteprima regionale

Sinossi:
Due ragazzi hanno ucciso una ragazza. Attraverso la ricostruzione dell’omicidio rivivono il brutale crimine commesso confrontan-
dosi con i sentimenti che hanno provato e sentono ancora anche con la famiglia della vittima.




                                                                         i am unhappy
                                                                         Regia: Maria Castillejo Carmen

                                                                         Durata: 5’ / Nazione: Belgio / Anno: 2011 / Sceneg-
                                                                         giatura: Maria Castillejo Carmen / Fotografia: Antoine
                                                                         Delforge / Montaggio: Boris Finn / Musica: The sons of
                                                                         the pioneres, Kevin McLeod / Tecnico del suono: Julien
                                                                         Vahnée / Suono: Dolby stereo / Costumi: Maria Castillejo
                                                                         Carmen / Scenografia: Maria Castillejo Carmen / Cast:
                                                                         Cloè Goebeert, Zoè Chermanne; Nicole Oliver, Olivier har-
                                                                         dy, Lara Laigneau.

Sinossi:
In apertura, la registrazione di un cosmonauta russo che sta per morire. E questo dà il tono del film. Poi non si parla più di cosmo-
nauti, ma l’angoscia è quella di una bambina che si fa delle domande sulla sua situazione, che prova a dare un senso al suo dolore,
associando idee… idee di bambina.
SHO RT
      FIL MS        FICTION - EXPERIMENTAL


                                                                     In the Nick of Time
                                                                     Regia: David M. Lorenz

                                                                     Durata: 13:15 / Nazione: Germania / Anno: 2011 / Cate-
                                                                     goria: fiction / Sceneggiatura: David M. Lorenz / Musica:
                                                                     Florian Erlbeck / Fotografia: Darja Pilz / Scenografia: Andrea
                                                                     Augustin / Attori: Klaus Loch, Lionel Lange / Producer: David
                                                                     M. Lorenz / Company of production: Darja Pilz & David M.
                                                                     Lorenz / Co-production: Beuth University of Applied Sciences
                                                                     / Sound format: Stereo / Aspect ratio: scope / Shooting for-
                                                                     mat: digital / Screening format: digital
                                                                     Anteprima regionale

Sinossi:
Arne vuole uccidersi. Ma una volta che sta in piedi sulla sedia con la corda intorno al collo, succede qualcosa di inaspettato ... Una
tragicommedia sugli impulsi addormentati, aneliti nascosti e il bambino dimenticato in tutti noi. Un cortometraggio sulla passione
e le arti.




                                                        L’acqua e la pazienza
                                                        Regia: Edoardo Leo

                                                        Durata: 18’27” / Nazione: Italia / Anno: 2011 / Categoria: fiction / Pro-
                                                        duttore: Edoardo Leo / Compagnia di produzione: Fondazione Museo
                                                        Diocesiano / Storia di: Edoardo Leo / Musica: Pino Marino / Fotografia:
                                                        Simone Trecca / Scenografia: Marco Favella / Cast: Edoardo Leo, Camilla
                                                        Filippi, Marco Bonini / Formato di ripresa: digitale / Formato di proie-
                                                        zione: Digital / Suono: Dolby / Mascherino: 1:85 / Proiezione: flat
                                                        Anteprima regionale


Sinossi:
Due amic,i che si sono conosciuti all’ombra dei chiostri di San Giuseppe, si incontrano proprio qui dopo tredici anni, sulle tracce
di un perduto amore.
SHO RT
      FIL MS        FICTION - EXPERIMENTAL


                                                                        la casa di ester
                                                                        Regia: Stefano Chiodini

                                                                        Durata: 15’ / Nazione: Italia / Anno: 2012 / Categoria:
                                                                        fiction / Interpreti: Cecilia Dazzi, Sergio Albelli / Sceneg-
                                                                        giatura: Stefano Chiodini, Alessio Brizzi / Fotografia:
                                                                        Agostino Vertucci / Produzione: Mood Film / Costumi-
                                                                        sta: Veronica Lopez / Suono: Andrea Viali / Montaggio
                                                                        Gianni Vezzosi /Musiche: Andrea Farri / Mix: Davide Fa-
                                                                        vargiotti / Con il supporto di: Associazione Olympia de
                                                                        Gouges / In collaborazione con: Provincia di Grosseto
                                                                        Cesvot / Prodotto da: Tommaso Arrighi
                                                                        Anteprima regionale

Sinossi:
Dietro l’apparente ordinarietà della vita di coppia, una donna prende finalmente coscienza del dramma intollerabile di violenza che
subisce ogni giorno recuperando un passato mai dimenticato del tutto.




                                                                           LA CRUZ
                                                                           Regia: Alberto Evangelio

                                                                           Durata: 9’31” / Nazione: Spain / Anno: 2012 / Cate-
                                                                           goria: fiction / Formato originale: HD Cam / Sogget-
                                                                           to: Víctor Palacios, Alberto Evangelio / Screenplay: Al-
                                                                           berto Evangelio / Fotografia: Nacho Ramirez / Sound:
                                                                           Jorge Rodriguez / Original soundtrack: Damián Sán-
                                                                           chez / Editing: Alberto Evangelio / Cast: Sandra Cerve-
                                                                           ra, Ramón Ibarra, Pablo Castañon, María Reyes.

                                                                           Sinossi:
                                                                           Vero impara a guidare con suo padre, che non l’ha vista
                                                                           per anni. Un evento inaspettato li spinge in una zona
                                                                           conosciuta come “La Croce”.
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012
Catalogo iff 2012

More Related Content

Similar to Catalogo iff 2012

Catalogo Working Title Film Festival 3
Catalogo Working Title Film Festival 3Catalogo Working Title Film Festival 3
Catalogo Working Title Film Festival 3inchiestaslide
 
Visionarie 2022
Visionarie 2022Visionarie 2022
Visionarie 2022mauvet52
 
Programma csc la memoria e il futuro del cinema italiano
Programma csc la memoria e il futuro del cinema italianoProgramma csc la memoria e il futuro del cinema italiano
Programma csc la memoria e il futuro del cinema italianomauvet52
 
SottoDiciotto Programma
SottoDiciotto Programma SottoDiciotto Programma
SottoDiciotto Programma pantaleoromano
 
Andrea_Borini_Curriculum_Vitae_2016
Andrea_Borini_Curriculum_Vitae_2016Andrea_Borini_Curriculum_Vitae_2016
Andrea_Borini_Curriculum_Vitae_2016Andrea Borini
 
Visionarie programma
Visionarie programmaVisionarie programma
Visionarie programmamauvet52
 
Vademecum Festival Cinema Ambiente 2015
Vademecum Festival Cinema Ambiente 2015Vademecum Festival Cinema Ambiente 2015
Vademecum Festival Cinema Ambiente 2015Quotidiano Piemontese
 
Droni nell'Arte ( Droni by Art )
Droni nell'Arte  ( Droni by Art )Droni nell'Arte  ( Droni by Art )
Droni nell'Arte ( Droni by Art )Daniele Pauletto
 
Comunicato stampa eneide 15 e 16 settembre 2017
Comunicato stampa eneide   15 e 16 settembre 2017Comunicato stampa eneide   15 e 16 settembre 2017
Comunicato stampa eneide 15 e 16 settembre 2017redazione gioianet
 
La visioni dei pubblici - Ex Macello
La visioni dei pubblici - Ex MacelloLa visioni dei pubblici - Ex Macello
La visioni dei pubblici - Ex MacelloAndrea Quaranta
 

Similar to Catalogo iff 2012 (20)

Comunicato stampa InOneAllMOvie
Comunicato stampa InOneAllMOvieComunicato stampa InOneAllMOvie
Comunicato stampa InOneAllMOvie
 
Programma 2016 Cinemambiente
Programma 2016 CinemambienteProgramma 2016 Cinemambiente
Programma 2016 Cinemambiente
 
Catalogo Festival 2019
Catalogo Festival 2019Catalogo Festival 2019
Catalogo Festival 2019
 
CINEMA D'ASCOLTO
CINEMA D'ASCOLTOCINEMA D'ASCOLTO
CINEMA D'ASCOLTO
 
Catalogo Working Title Film Festival 3
Catalogo Working Title Film Festival 3Catalogo Working Title Film Festival 3
Catalogo Working Title Film Festival 3
 
Visionarie 2022
Visionarie 2022Visionarie 2022
Visionarie 2022
 
Programma csc la memoria e il futuro del cinema italiano
Programma csc la memoria e il futuro del cinema italianoProgramma csc la memoria e il futuro del cinema italiano
Programma csc la memoria e il futuro del cinema italiano
 
cartella stampa admoveo
cartella stampa admoveocartella stampa admoveo
cartella stampa admoveo
 
SottoDiciotto Programma
SottoDiciotto Programma SottoDiciotto Programma
SottoDiciotto Programma
 
Andrea_Borini_Curriculum_Vitae_2016
Andrea_Borini_Curriculum_Vitae_2016Andrea_Borini_Curriculum_Vitae_2016
Andrea_Borini_Curriculum_Vitae_2016
 
Visionarie programma
Visionarie programmaVisionarie programma
Visionarie programma
 
Il Programma di Cinemambiente 2017
Il Programma di Cinemambiente 2017Il Programma di Cinemambiente 2017
Il Programma di Cinemambiente 2017
 
Sysvi web single
Sysvi web singleSysvi web single
Sysvi web single
 
Gtv agosto 2015 n°1
Gtv agosto 2015   n°1Gtv agosto 2015   n°1
Gtv agosto 2015 n°1
 
Vademecum Festival Cinema Ambiente 2015
Vademecum Festival Cinema Ambiente 2015Vademecum Festival Cinema Ambiente 2015
Vademecum Festival Cinema Ambiente 2015
 
Lodi di pace
Lodi di paceLodi di pace
Lodi di pace
 
Droni nell'Arte ( Droni by Art )
Droni nell'Arte  ( Droni by Art )Droni nell'Arte  ( Droni by Art )
Droni nell'Arte ( Droni by Art )
 
Spettacolo "Pertini il Presidente"
Spettacolo "Pertini il Presidente"Spettacolo "Pertini il Presidente"
Spettacolo "Pertini il Presidente"
 
Comunicato stampa eneide 15 e 16 settembre 2017
Comunicato stampa eneide   15 e 16 settembre 2017Comunicato stampa eneide   15 e 16 settembre 2017
Comunicato stampa eneide 15 e 16 settembre 2017
 
La visioni dei pubblici - Ex Macello
La visioni dei pubblici - Ex MacelloLa visioni dei pubblici - Ex Macello
La visioni dei pubblici - Ex Macello
 

Catalogo iff 2012

  • 1.
  • 2. STAFF TECNICO E ORGANIZZATIVO IMAGINARIA FILM FESTIVAL 10ª edizione – 22/26 agosto 2012 Conversano - Complesso di San Benedetto Produzione: Circolo del Cinema Atalante Workshop: • Silvano Agosti “Dall’impotenza alla Creatività” Patrocini: Regione Puglia, Provincia di Bari, Comune di Conver- • “40 anni dopo il movimento femminista”: sano, Apulia Film Commission, Università degli Studi di Bari dibattito aperto con Alina Marazzi (regista), An- In collaborazione con: il Ministero delle Attività Culturali nalisa Legato (attrice e regista teatrale) e Rosan- Direzione Cinema, UICC Unione Italian Circoli del Cinema na Santoro (counselor) Direzione artistica: Luigi Iovane Giuria: Piero Buschiccio, Lino Aulenti, Paolo De Falco, Silvia Coordinamento: Stefano Coppola Scarpello. Coordinamento eventi speciali: Domenica Lorusso Partner: Artimedia scs, Coop Explorando, Casa delle Arti cine- Ospitalità: Coop. Sociale Explorando teatro polivalente Concept image: Vito Savino www.vitosavino.it Ufficio Stampa: Circolo del Cinema Atalante Grafica: Mariacristina Lorusso Sponsor Tecnici: Cinema 24 Bookshop: Artimedia scs Spazi espositivi: Museo Civico, Galleria c/o Corte d’Altavilla - Sottotitoli: Aikapro - Firenze Collettiva “Dalla luce al segno” (Vito Savino, Peppino Campa- Stampa: Tipografia 080 - Bari nella, Antonio Pasquale Prima, Vittoria Rutigliano, Maria Ele- Selezione cortometraggi: Circolo del Cinema Atalante na Savini, Antonella De Marinis) a cura di Laura Labate Musicisti dell’evento “Mutosonoro”: (sorpresa del Festival) Gestione bar: Settemila caffè MEDIA PARTNER Festival Off Festival Ringraziamenti: Istituzioni: Silvia Godelli Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, Pasqualino Sibilia Assessore alla Cultura del Comune di Conversano, Avv. Giuseppe Lovascio Sindaco del Comune di Conversano, Silvio Maselli dell’Apulia Film Commission. E inoltre… Silvano Agosti, Alina Marazzi, Pino Creanza, Simone Massi, Stefano Coppola, Sara Cupaiola, Domenica Lorusso, Settemila caffè, Piero Valenzano, Massimiliano Massari, la Cooperativa Radici, Fabrizio Sisto, Simona Traversa, orte d’Altavilla, la redazione di Pool Magazine, la redazione di Conversanoweb, la redazione di goconversano.it, Casa delle Arti (www.casadellearti.it) e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo festival.
  • 3. UICC L’Unione Italiana Circoli del Cinema è una delle 9 Associazioni Nazionali di cultura cinema- tografica riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in Italia. Nata nel 1951, per volontà, tra gli altri, di Roberto Rossellini, è statutariamente caratterizza dal suo essere apolitica, apartitica ed aconfessionale. E’ presente attualmente in Italia con circa 100 Circoli del cinema operanti in pressoché tutte le regioni. La Uicc nasce con il prioritario scopo istituzionale, riconosciuto anche ai sensi delle vigenti leggi in materia, di promuovere la cultura cinematografica attraverso i propri Circoli aderenti sul territorio nazionale, affinché i Circoli stessi rappresentino il punto di partenza e contemporaneamente la destinazione ultima delle proprie attività di sostegno: logistico, informativo, legale, fiscale ed economico, in forma sia diretta che indiretta. E’ per questo che ogni singola iniziativa realizzata si pone nell’ottica di offrire maggiori potenzialità ai propri Circoli, anche attraverso gli apporti economici destinati ad alcune iniziative straordinarie degli associati, i quali offrono al Circolo, contestualmente, la possibilità di una maggiore visibilità presso il proprio pubblico e una più ampia capacità di trattativa con gli enti locali. L’attività della Uicc si contraddistingue dunque per l’attenzione, sia in termini di collaborazione economica che organizzativa alle iniziative dei Circoli associati, sia per i servizi e gli strumenti di lavoro, sempre destinati agli operatori culturali che ne formano la base assembleare. Le iniziative centrali, come la distribuzione, o il “Catalogo Film”, o il sito Internet della Uicc, o ancora la Formazione, sono destinate ad apportare vantaggi e/o servizi ai Circoli associati, sia in forma diretta che indiretta. La Uicc inoltre, a partire dal 2006, ha intrapreso nuove modalità di collaborazione economica alle iniziative progettate e realizzate localmente con i propri Circoli associati, in esatta rispondenza dei criteri definiti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, premiando quelle iniziative che maggiormente rispondono all’esigenza di promuovere la cultura cinematografica, con maggiore attenzione alla produzione italiana ed europea, nelle zone e nelle realtà in cui essa risulta mag- giormente carente. Presidente: Prof. Pier Mario Mignone Sede legale: Largo Leopardi, 12 – 00185 Roma t 06.4827358 - t/f 06.4745547 www.uicc.it – info@uicc.it
  • 4. giuria Lino Aulenti (Castellana Grotte - zato una serie di documentari in Argentina, Cile e Brasile. Ha Bari, 20 agosto 1975) creato ed è il direttore artistico dell’Archivio liquido dell’iden- “Dopo la laurea in storia e filoso- tità. Ha pubblicato per Argo editrice un libro-diario sul suo fia, mi sono specializzato in storia lavoro teatrale dal titolo Anche i pesci balleranno. e critica del cinema presso la Scuo- la Europea di Cinema e Televisione Pietro Buscicchio, laurea a Roma. Dal 2001 collaboro con il in psicologia presso Università Prof. Luigi Sardiello all’Università La sapienza Roma, specializza- La Sapienza e scrivo per la rivista zione in psicodramma e Grup- Filmaker’s Magazine. Nel novem- poanalisi, particolarmente inte- bre 2004 la casa ed. Falsopiano ha ressato alla psico genealogia e pubblicato il mio saggio: Il cinema al rapporto tra cinema e psico- di Terrence Malick. Nel 2011 ho pubblicato il mio libro dal analisi, conduce laboratori di titolo Storia del cinema italiano. Nel 2012 è stato pubblicato cineplay nei quali si sperimenta il mio ultimo libro dal titolo Il cinema di Bob Fosse, si tratta di attivamente la propria sogget- una monografia sul grande regista americano Bob Fosse. tività all’opera nella percezione Attualmente continuo a scrivere e mi occupo di alcune rasse- filmica . gne inoltre sono direttore dell’importante rassegna cinemato- grafica Grotte horror”. SILVIA SCARPELLO Maglie (LE) il 22/05/1979 Paolo De Falco Segretaria di edizione per cortome- Nato nel Salento. Attore e Regista traggi e lungometraggi, redattrice di cinema e teatro. Musicista. responsabile dell’Università di Bari, Fin da molto giovane studia musica, collaborazione con la rivista online danza, recitazione e mimo. Best Movie www.bestmovie.it, col- Si laurea a Roma in Storia del Teatro laborazione con il mensile Best Mo- incontrando maestri come L. de Be- vie nella redazione di uno speciale rardinis, P. Stein, C. Bene, P. Brook, sul Bif&st (Bari International Film J. Grotowsky, T. Kantor e altri. e Tv Festival) di Bari per le edizioni Continua la sua formazione nei pa- 2010, 2011 e 2012. coordinatri- esi dell’est seguendo i corsi di Regia ce di produzione cortometraggio dell’Accademia Teatrale di Cracovia “H5N1” di Roberto De Feo. e collaborando con la Cricoteka di T. Kantor. Studia inoltre arte a Varsavia, Vienna, Praga, Parigi. Parallelamente dal 1989 lavora come attore in cinema e tea- tro. Dal 1990 comincia la sua attività di regista e performer.  Fondando Grad zero nel 94. Dal 1995 si occupa anche di for- mazione. Dal 2005 si occupa principalmente di cinema realiz- zando diversi film documentari in giro per il mondo. Nel 2002 ha girato il suo primo corto, “Il Ponte, tratto da un racconto di Franz Kafka. Nel 2005 ha diretto il suo primo lungometraggio documentario, “Stella Loca”. Nello stesso periodo ha realiz-
  • 6. proiezione fuori concorso principessa di Vito Marinelli In una teca di cristallo c’è una trottola tutta d’oro, solo una VITO MARINELLI è un gio- vera principessa la potrà toccare. Martina ha 9 anni, un nonno vane regista e sceneggiato- galante e un fratello disoccupato; lei per loro è la principessa re pugliese. Nasce nel 1989 più bella e importante del mondo. a Noci (BA). Fin da piccolis- simo si cimenta con la nar- Informazioni tecniche razione cinematografica e a Titolo in italiano: “PRINCIPESSA” soli sedici anni ha già realiz- Titolo originale: “PRINCIPESSA” zato ben 3 lungometraggi, Tipologia: Cortometraggio artigianali, girati per gioco Anno di produzione: 2012 e con l’aiuto di alcuni amici. Paese di origine: ITALIA Grazie ad uno di questi lavo- Durata: 14 minuti ri, appena diciannovenne, Formato di ripresa: 35 mm (girato nel suo corrispettivo digita- riesce ad entrare in accade- le ovvero 4k e mezzo). mia a Cinecittà. Durante il suo percorso formativo realizza pic- Formato di proiezione: 35 mm (nel suo corrispettivo digitale coli spot, videoclip, corti, lavora come assistente alla regia su ovvero 4k e mezzo). alcuni lungometraggi, viene scelto per realizzare un corto in Suono: stereo 3D dove ha la possibilità di collaborare con professionisti del Mascherino: 2:35 settore come Tullio Morganti, Maurizio Gennaro, Gianluca de Proiezione: Scope Pasquele, Laura Bispuri ecc... Termina l’accademia con grande Cast & Crew successo, conseguendo il diploma in Regia Cinematografica e Regista: Vito Marinelli ricevendo, inoltre, una menzione speciale e un premio asse- Soggetto e sceneggiatura: Pietro Albino Di Pasquale, Vito Ma- gnatogli dai docenti. rinelli All’età di ventidue anni torna in Puglia per dirigere “Principes- Musica: Andrea Bellucci sa”, cortometraggio realizzato in collaborazione con l’Apulia Fotografia: Paolo Ingusci Film Commission e scritto a quattro mani con Pietro Albino Di Scenografia: Vito Netti Pasquale, pluripremiato sceneggiatore di svariati film. Cast: Gianni Ippolito, Angelica Milillo, Michele Cafagno e con Nicola Loiacono, Daniela Ciraci, Antonella Caramia La proiezione a “IMAGINARIA FILM FESTIVAL” sarà in anteprima mondiale.
  • 7. Silvano Agosti - biografia Silvano Agosti (Brescia, 23 marzo 1938) è un regista, sce- la trilogia poetica Nuvole, Incanti, L’estro armonico; i racconti neggiatore, produttore cinematografico, scrittore e poe- Chiaro di luna e i manuali Breviario di cinema, “Come realiz- ta italiano. Dopo aver viaggiato giovanissimo per l’Europa zare un film senza denaro o per capirci meglio senza spendere in autostop, e in seguito in tutto il medio oriente e l’Africa neppure un euro”. Per la Rai ha realizzato la serie: 30 anni di del Nord, ha frequentato dal 1960 il Centro Sperimentale di oblio e 40 anni di oblio con i materiali da lui stesso girati nel Cinematografia di Roma (dove aveva come collega di studi decennio 1968 - 1978. Agosti ha collaborato ad alcuni pro- Marco Bellocchio e Liliana Cavani), diplomandosi nel 1962. Il grammi televisivi di Fabio Volo. Da quarant’anni, alternando suo corto La veglia è stato premiato con il Ciak d’oro (come viaggi in India, negli USA e in Canada, vive e lavora a Roma. migliore allievo) dal Presidente della Repubblica. Con la borsa Attualmente lavora come proiezionista presso il cinema da lui di studio ottenuta grazie a questo premio, Agosti sceglie di gestito. Da tre anni ha fatto domanda ufficiale all’Unesco e andare a Mosca presso l’istituto statale di cinema dell’Unio- alle Nazioni Unite chiedendo che l’Essere Umano venga pro- ne Sovietica per la specializzazione in montaggio, studiando clamato Patrimonio dell’umanità. contestualmente l’opera di Ejzenstejn. Dopo aver collabo- rato alla sceneggiatura, ai dialoghi e al montaggio nonché Cortometraggi La veglia (1962), Violino (1965), Prima del silenzio (1989), Frammenti di vite alla realizzazione del commento musicale insieme a Ennio clandestine (1991) Morricone su incarico di Marco Bellocchio per il film I pugni Lungometraggi in tasca, nel 1967 Agosti ha esordito nella regia cinemato- Il giardino delle delizie (1967), N.P. il segreto (1971), Purgatorio (1973) - co- grafica con il lungometraggio Il giardino delle delizie, film regia con M. Meschke, Nel più alto dei cieli (1977), Quartiere (1987), Uova di garofano (1992), L’uomo proiettile (1995), La seconda ombra (2000), La che a sua volta si avvale delle musiche di Ennio Morricone. ragion pura (2001), Le quattro stagioni (2006) Il giardino delle delizie fu invitato all’Expo universale di Mon- Documentari treal come uno dei dieci migliori film prodotti nel mondo in Il Volo (1975), Matti da slegare (1975) co-regia di Marco Bellocchio, Prendia- quell’anno, nonostante la censura cui fu sottoposto in Italia. moci la vita (dal ‘68 al ‘78), La macchina cinema (1979) co-regia di Marco Bel- locchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli, Runaway America (1982), L’addio Dopo aver realizzato NP il segreto (1970), con Irene Papas a Enrico Berlinguer (1984) co-regia di Ugo Adilardi, D’amore si vive (1984), Il e Francisco Rabal, convince Nicola Piovani a intraprendere la leone d’argilla (1993), Trent’anni di oblio (1998), La seconda infanzia (1998), via di compositore del commento musicale cinematografico. C’ero anch’io - Frammenti di lotte di strada (1998), Dario Fo - Un ritratto Da metà anni settanta si avvicina alla tematica della follia (2002), Guccini e Nomadi: “Un Incontro” (2010), Altri Seguiranno, Panagulis (1973 - 2011) realizzando Matti da slegare con Marco Bellocchio, Sandro Sceneggiatore Petraglia e Stefano Rulli. La pellicola è stata girata all’ospe- Il giardino delle delizie (1967), N.P. il segreto (1971), Nel più alto dei cieli dale psichiatrico di Colorno, presso Parma, e propone una (1977), Quartiere (1987), Uova di garofano (1992), Il leone d’argilla (1993) nuova interpretazione del rapporto cinema-verità, documen- - documentario, L’uomo proiettile (1995), La seconda infanzia (1998) - do- cumentario, La seconda ombra (2000), La ragion pura (2001), Le quattro to e fiction incentrato sul tema dell’istituzione manicomiale. stagioni (2006) Come produttore, Agosti ha poi fondato la casa di produzione Attore 11 marzo Cinematografica, cooperativa che produrrà La febbre (2005), Hans (2006) tutti i suoi film, che vengono tutti invitati al festival interna- Pubblicazioni Nuvole (1992) - poesie, L’assassino (1992), Il Giudice (1992),La Vittima (1993), zionale di Venezia (Quartiere in concorso nel 1986). Sul piano Uova di Garofano (1993), L’uomo proiettile (1994), La Ragion Pura (1997), dell’attività letteraria, Agosti ha firmato diversi romanzi e testi Incanti (1998) - poesie, Chiaro di Luna (1999), Breviario di Cinema (2003), di poesia. Fanno parte della sua produzione: L’uomo proiettile L’Estro Armonico (2003) - poesie, Il Semplice Oblio (2003), Come Organizza- (candidato al Premio Strega), Il cercatore di rugiada (candi- re un Vero CineClub (2003), Lettere dalla Kirghisia (2004), Come Produrre e Realizzare qualsiasi Film Indipendentemente dal denaro o, per capirci meglio, dato al Premio Strega), , Uova di Garofano, La ragion pura, Il senza spendere neppure un solo euro (2005), Lettere dalla Kirghisia - Due giudice, La Vittima, L’assassino, Il semplice oblio (candidato al Anni dopo (2006), Il Ballo degli Invisibili (2007), Il Genocidio Invisibile (2008), Premio Strega), Lettere dalla Kirghisia, Il ballo degli invisibili; Il Ritorno di Pinocchio (2010), Nel Ventre Pigro della Notte (2010) - poesie
  • 8. d’amore si vive ama gli animali. 5 degli 8 personaggi scelti sono donne (tran- di Silvano Agosti sessuale compreso), il 6° è gay; i 2 maschi non sono ancora uomini. (Ortega y Gasset: “L’uomo vale per quel che fa, la donna per quel che è”). La tenerezza è dalla parte di Silvano Agosti (che ha curato il montaggio con Franco Piavoli e Giu- liana Zamariola), mista a un filo di crudeltà e alla solidarie- tà. Si può interpretarlo in vari modi. Moravia, esagerando, lo fece in chiave di disperazione (“... con l’eccezione della madre all’inizio, ... in loro sesso è, consapevolmente o no, sinonimo di disperazione”). Con la parola “amore” si nominano diversi fenomeni: è un fonema polisemico. Amore è un atto transitivo con cui si interviene nell’esistenza di un altro. Il corpo è uno dei nomi nell’anima, e non il più indecente. Soprattutto a Par- ma e in Emilia, suscitò rabbiose polemiche. A destra lo si definì pornografico, ma non si riuscì a farlo sequestrare. L’amore è l’energia che muove i corpi e fa incontrare le per- sone, mette in comunicazione il sé con l’altro. L’amore è la “livella” sociale e culturale più potente al mondo: annulla le differenze e rende gli uomini uguali agli occhi dell’unico Dio, che sempre è Amore. Il senso della tenerezza, della sessuali- tà, sono al centro della ricerca condotta da Silvano Agosti; la compenetrazione di ciascun essere negli altri, il modo in cui l’amore condiziona la sessualità e in che modo ogni essere Documentario umano, amando, esprime tenerezza. Sono queste le temati- durata 90 min, che indagate, con piglio più che giornalistico, cristiano. Italia, 1983 Il panel selezionato è variopinto: una neo mamma, legata al figlio da un amore totalizzante e pieno; una donna dalla ses- Frutto di una ricerca fatta a Parma in 2 anni e di una scelta sualità inibita e frustrata; un bambino di nove anni già adul- su un materiale molto ampio (46 persone interpellate), è un to; una prostituta di 44 anni dall’aria triste; un transessuale film composto di 7 interviste sui temi “della tenerezza, della in lotta con la solitudine ed un altro innamorato dell’amore. sessualità e dell’amore”, più una breve sequenza finale su un La scena finale si commenta da sola, commuove, intenerisce, ragazzo ritardato che accarezza un bambolotto, collegato al turba, come solo l’amore sa fare. Il tempo scorre e lo spetta- 1° capitolo dove una giovane madre parla della sua recente tore non può far a meno di simpatizzare con i volti osservati maternità. Sfilano: nel 2° una donna, “figlia di un prete”, che dall’obiettivo della videocamera. ha un cattivo rapporto con il proprio corpo; 3°) un bambino Sono stupefatti, imbarazzati, tesi, in alcuni casi disinibiti, in di 9 anni, straordinario per la sua capacità di ragionare; 4°) la altri diffidenti; in tutti i casi curiosi. Ognuno racconta la sua giovane che a 16 anni fece una marchetta e non ne farà più; personale esperienza d’amore e, come Giovanni Boccaccio 5°) Anna, la prostituta che sarà trovata morta il giorno dopo; nel suo Decameron, passano più che i giorni, i minuti e la 6°) Gloria, transessuale melomane; 7°) il travestito Lola che voce di ogni personaggio diviene familiare parola dopo pa-
  • 9. rola, fino ad annullarsi, in una contemplazione assorta di una risposta ai  bisogni più elementari della vita. L’essere uma- facce tanto sconosciute quanto vicine. Coraggiosa introspe- no che vive la serenità di avere del buon cibo, lavorando non zione compiuta in seno all’intimità individuale, per scopri- più di tre ore al giorno, e gli viene garantita un’abitazione, re l’universalità di un sentimento diverso solo nella forma, tanti amici, molti amori, la possibilità di conoscere il proprio ma identico nella sostanza, tanto più comprensibile quanto corpo e l’ambiente nel quale vive, un tale essere umano non più si è liberi. Libertà di vivere in comunione con l’altro sen- si ammala, non conosce depressioni e neppure alcuna forma za la paura di perdersi, di donarsi, scoprendo con coraggio di sofferenza. “la conquista” della quotidianità e della vecchiaia. L’amore   è libertà di esprimere la propria personalità nel rispetto di Cos’è per lei la morte? sé e dell’altro, senza pregiudizi e condanne gratuite. Agosti La morte, come la nascita è l’attuale confine dell’esistenza smuove gli animi, agita le coscienze, istiga i cuori a non giu- umana e, proprio come la nascita, se avviene nei tempi previ- dicare, ma a lasciarsi andare al sentimento: un fiume lento, sti dalla natura, è un evento altamente positivo. Morire, come insondabile, infinito. io desidero a 99 anni, quando l’energia vitale, come la cera di una candela, si è del tutto consumata, è un evento non solo desiderabile, ma amico. Ecco una delle mie poesie sulla mor- Riflessioni sul Senso della Vita te, una poesia dedicata alla vita: Ivo Nardi intervista Silvanzo Agosti Alla Vita E se tu mi sarai vicina Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in Accoglierò con gentilezza presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente anche la morte se mai verrà, in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per come un amico che torna, lei la felicità? affrendole uno sguardo In presenza del dolore, della malattia e della morte possono di stupore che a lei tanto piace nascere domande doloranti, malate o mortali, mentre in uno   stato di reale felicità nascono delle risposte esaustive e per- Spesso invece le persone confondono la morte con l’inter- manenti. Penso che la felicità sia reale solo quando l’armonia ruzione dell’esistenza e hanno ragione di temerla perché un interiore coincide in modo permanente con l’armonia esterna, conto è morire al confine estremo della vita un conto è morire allora svanisce il peso del corpo, scompare la consistenza del anzitempo. tempo e persiste una sorta di serena commozione del sen- Ma peggio che morire è essere condannati a non vivere, co- timento di vita. Ma ciò accade solo quando l’essere umano stretti cioè a lavorare otto dieci ore al giorno, a convivere con può scoprire di essere il massimo capolavoro che la natura ha persone disamate, senza amici, non potendo neppure cono- creato in 5 miliardi di anni, ovvero quando la comunità sociale scere i propri figli, venire assaliti ogni giorno all’ora di pranzo è organizzata per garantirgli il necessario per vivere, compreso da telegiornali che continuano a narrare di morti, omicidi, stu- il tempo quotidiano. pri, delinquenze e criminalità legalizzate. Obbligati cioè a solo   esistere e a non vivere. Maestro Agosti cos’è per lei l’amore?   La capacità di divenire totalmente ciò che si ama o chi si ama, Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in rimanendo se stessi. L’amore si caratterizza nell’assenza di questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, qualsiasi giudizio nei confronti della persona amata, nel persi- per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi stere intatto del sentimento al di là dei comportamenti di chi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli? si è deciso di amare e nel crescere progressivo del sentimento La maggioranza delle persone non può costruirsi alcun per- d’amore nel corso del tempo. corso, può solo subire il percorso obbligato che chi li domina   stabilisce, dal datore di lavoro, alla moglie, alle micidiali pres- Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma? sioni dello Stato. Il mio obiettivo è difendere il tempo della vita La sofferenza è il segnale di un’anomalia, della mancanza di da qualsiasi aggressione lavorativa o di possesso amoroso. 
  • 10. Abbiamo tutti un progetto esistenziale da sono ferocemente collegate alla mancanza di compiere? cibo, di dignità, di libertà e di rispetto. Le reli- Ogni essere umano è all’origine un assolu- gioni hanno solo ammassato ingenti patrimoni to capolavoro e porta in sé la testimonianza per sè, fingendo di aiutare gli uomini, contri- della propria unicità creativa, nessuno è mai buendo in modo fondamentale ad angosciarli nato come lui prima di lui e nessuno nascera’ per poi vendere loro finte consolazioni. mai come lui dopo di lui. Il progetto cui ognu- La filosofia ha forse consolato poche centinaia no avrebbe diritto sarebbe quello di rimanere di privilegiati e non certo i miliardi di derelit- se stesso e continuare ad esserlo, come lo è all’età di tre o ti che vengono quotidianamente e cinicamente oppressi ed quattro anni quando agisce esclusivamente secondo i propri umiliati. La ragione ha da secoli il dito indice accusatore pun- bisogni e desideri, si nutre, gioca, sorride e ama. Invece degli tato contro chi opprime l’umanità, ma che ragione ci può es- esseri umani in questa occidentale perversa società vengono sere su un pianeta in cui chi è al potere lascia volontariamente creati ragionieri, mariti, direttori, operai, insegnanti, attori, ar- che muoiano ogni giorno 35.000 bambini di fame? O in uno tisti, papi, presidenti, delinquenti, malati etc etc. stato che vende ai suoi cittadini e lucra con un prodotto sul   quale sta scritto QUESTO PRODOTTO TI UCCIDE. Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe   scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo Qual è per lei il senso della vita? in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e Poterla vivere essendo lasciati in pace da quel branco di men- questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa tecatti malati di potere che neppure si accorgono che impe- ne pensa? dendo al mondo di vivere lo impediscono anche a se stessi. Viene esaltato un individualismo fasullo, viene premiata con la Insomma vivere insieme agli altri come ho descritto nel mio popolarità una vera e propria demenza espressiva, la trivialità, libro “LETTERE DALLA KIRGHISIA”. la ricchezza monetaria, spesso originata dal furto e dalla col- lusione con la criminalità organizzata. Vengono definiti ono- revoli esseri perfettamente disonorevoli. Avete mai visto alla televisione una rubrica fissa sulla vita gestita dai premi Nobel? Certo che no. DALL’IMPOTENZA ALLA CREATIVITA’   Laboratorio aperto a tutti Il bene, il male, come possiamo riconoscerli? Il male è la sola forma di bene che un essere disperato può Sei andato a scuola e ti hanno detto “siedi al tuo posto”, e già compiere. Eliminiamo la disperazione, facciamo in modo che lì hai smesso di credere che il tuo posto sia dappertutto. tutti abbiano ciò di cui necessitano per essere sereni ed elimi- Proseguendo il discorso iniziato in uno dei suoi libri più ce- neremo il male. Come è possibile non compiere il male in una lebri, “Lettere dalla Kirghisia”, in cui racconta la visita in un realtà nella quale la signora Bonomi di Milano possiede oltre paese straordinario “dove ognuno sembra poter gestire il pro- 140.000 appartamenti e c’è gente, molta gente che ancora prio destino e la serenità permanente non è un’utopia, ma un vive ammassata in un bilocale che dalla stessa Bonomi viene bene reale e comune”, Silvano Agosti ci mette di fronte all’as- affittato al prezzo di tre quarti dello stipendio percepito da surdità del nostro vivere, viziato dalla corsa contro il tempo e quelli che lo abitano? soffocato dai ritmi del lavoro che ci priva della nostra esisten-   za e della nostra umanità. “Caro Silvano”, ha dichiarato il suo L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato amico Fabio Volo, “ho pochissimo tempo per scriverti, devo e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le andare di corsa a fare un lavoro importante. Da quando però religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei? ho condiviso un po’ di Kirghisia con te, mi chiedo molte cose. L’uomo non è affatto angosciato dall’ignoto, anzi, ne è affa- Primo: perché sono sempre di fretta? Secondo, i miei appun- scinato, se ha il tempo vitale per esplorarlo. Ma le condizio- tamenti sono veramente importanti? È successo qualcosa di ni attuali di vita sul pianeta per la maggior parte degli esseri strano con le tue parole.”
  • 11. Il Pianeta Selvaggio di Renè Laloux presentazione a cura di Pino Creanza Film d’Animazione, 1983 Adattamento: Roland Topor Il pianeta Ygam è abitato dai giganteschi Draag, una popo- lazione aliena molto progredita tecnologicamente e spiritual- mente. Accanto a loro vivono gli Oms, una razza importata da un pianeta lontano e che viene trattata alla stregua di animali. I Draag adorano gli Oms domestici, quasi ogni loro bambino ne ha uno, ma temono e cacciano spietatamente quelli selva- tici. Terr, dopo l’uccisione della madre viene raccolto e curato amorevolmente da Tiwa, figlia di uno dei Draag più influenti. Durante la sua vita con Tiwa, Terr apprende le conoscenze dei Draag che porta con sè quando decide di fuggire. Unitosi agli Oms selvatici, dividerà con loro le sue conoscenze, guidandoli nella battaglia contri i Draag... Sul disegno animato sussistono ancora troppi equivoci, come quello che si tratti sempre e comunque di cinema per ragazzi; e se a questi si aggiungono gli enormi costi di produzione, ecco spiegato perché di cartoons intelligenti se ne vedono ben pochi. Qui siamo agli antipodi di Walt Disney. L’animazione non deve solo divertire. Il pianeta selvaggio è stato realizzato Più che la storia – in cui qualche critico ha trovato significati in Cecoslovacchia: 25 persone al lavoro per tre anni e mezzo, politici – contano paesaggi e ambienti. Angoscioso e sugge- tre macchine da presa, decine di migliaia di disegni e s’impone stivo. E’ poesia pura. come uno dei migliori films del genere mai realizzati. Ispirato al romanzo Om en série (1957) di Stephan Wul, è il “Credo che si debbano fare i film come si fanno i poemi. 3° e il più lungo frutto della collaborazione di Laloux con il Alcuni registi fanno film come racconti: Truffaut. Altri li fanno pittore e scrittore surrealista Roland Topor (scrittore e pitto- come prova politica: Godard. Bene! Altri ancora sviluppano re), francese di origine polacca fondatore del celebre gruppo storie metafisiche: Bergman. Ma io voglio fare poesia. Panique con F. Arrabal e A. Jodorowski. L’influenza di questo Possiamo, dobbiamo fare poesia. Poesia dedicata ad un terzetto sul moderno cinema fantastico, che va estendendosi pubblico di poeti” (A. Jodorowski) sempre di più, meriterebbe uno studio approfondito. Nel film gli straordinari “quadri” di Topor, chiamarli disegni sa- rebbe assolutamente riduttivo, costituiscono forse la ragione più importante per non perdersi il film. Premiato a Cannes e al Festival di Fantascienza di Trieste.
  • 12. Alina Marazzi (Milano, 5 novembre 1964) è una regista italiana. Regista di documentari televisivi a carattere sociale, ha lavorato come aiuto regista per il cinema e ha collaborato con lo Studio Azzurro su progetti cinematografici e installazioni. Tra le diverse attività che ha intrapreso, ha tenuto laboratori audiovisivi all’interno del carcere di San Vittore a Milano e per due anni ha lavorato all’interno del progetto Fabrica sotto la direzione artistica di Godfrey Reggio. Si è segnalata all’attenzione della critica e del pubblico internazionale con il suo primo film documentario Un’ora sola ti vorrei, ritratto della madre scomparsa prematuramente, di cui è ricostruita l’esistenza attraverso un montaggio dei filmati di famiglia girati nell’ar- co di un cinquantennio dal nonno paterno Ulrico Hoepli e le stesse parole della donna, arrivate tra le mani della figlia sotto forma di diario. Presentato a Locarno in Concorso video, il film riceve la menzione speciale della Giuria, e in seguito il premio per il miglior documentario al Festival di Torino. Nel 2007 dirige Vogliamo anche le rose, documentario poetico su quindici anni di lotte per l’emancipazione sociale della donna che intreccia il piano privato con la storia collet- tiva attraverso l’uso di filmati di repertorio e frammenti di diari. UN’Marazzi SOLA TI VORREI ORA di Alina Menzione speciale della giuria Festival internazionale del cinema di Locarno 2002 Miglior documentario italiano Torino Film Festival 2002 Il video di Alina Marazzi, nel rielaborare materiale d’archivio privato, fatto di immagini e testi, è uno stupendo – doloroso e commovente – percorso della memoria, in cerca della madre decisione dolorosa di visionare gli home movies girati dal perduta nonno a partire dagli anni Venti e fino ai primi anni Settanta. Un’ora sola ti vorrei è un video del 2002, che ha girato vari Un atto doloroso ma necessario, perché quel materiale com- festival, tra cui Locarno, Torino e Rotterdam, è stato proiet- prendeva anche le immagini della madre, morta suicida nel tato diverse volte sulle pay-TV e in questa estate 2005 esce 1972 e praticamente rimossa dal ricordo familiare. Alina così finalmente in sala. ha imparato a conoscere sua madre, con l’ausilio inestimabile Il video, di poco meno di un’ora, appartiene a quella categoria del diario semisegreto da lei tenuto, e l’ha vista quasi per la di film difficilmente classificabili, perché utilizzano e rielabo- prima volta, dato che, avendola persa all’età di sei anni, non rano materiale di repertorio, intrecciano quasi crudelmente il ricordava neppure il suo volto. Arrivata a un certo punto, si è lato pubblico con quello privato e tolgono i paletti, di solito resa conto della inevitabilità di farne un film. ben piantati, che separano documentario e fiction. I possibili percorsi che apre Un’ora sola ti vorrei sono parecchi. Alina Marazzi, nipote dell’editore Ulrico Hoepli, ha preso la Il più palese è quello che racconta una vicenda tipicamente
  • 13. d’epoca, purtroppo: Liseli, la madre di Alina, si trova a soffrire di depressione, ma la sua malattia viene presa per un capric- “PER SEMPRE” cio da ragazza viziata. E in quegli anni diverse donne nella di Alina Marazzi condizione di Liseli erano destinate a essere rinchiuse tra le mura di un manicomio. “Per sempre” è documentario che indaga sui motivi che por- Subito dopo vi è il ritratto di una famiglia alto-borghese, ap- tano alcune donne a scegliere la vita religiosa all’interno delle parentemente serena. Questi home movies girati dal nonno comunità monastiche. La regista si è immersa in questa realtà, Ulrico, sono delle celebrazioni ipocrite, sono un ritratto di chiedendosi come sia possibile per una donna di oggi, conce- superficie, in oscuro contrasto con quanto stava accadendo pire una scelta estrema e definitiva. nella mente di Liseli. E allora assumono un ruolo decisivo le L’opera di Alina Marazzi è il diario del suo incontro con le parole del diario, che lottano con le immagini, le smentisco- suore di alcuni ordini religiosi dal punto di vista della donna, no, le spogliano, le svuotano. Non si tratta di un semplice prima che della monaca. Un tentativo di raccontare una di- (dal punto di vista teorico) quanto difficile (sul piano pratico) mensione difficilmente rappresentabile, volgendo uno sguar- contrappunto audio-visivo: le due fonti, Liseli Marazzi Hoepli do discreto al di là della grata della clausura, per far nascere e Ulrico Hoepli, vengono investite in prima persona da Alina, riflessioni sul senso delle nostre scelte. poiché, oltre ad aver trasferito in digitale e poi rimontato le immagini girate dal nonno, è lei stessa a leggere le parole della madre. In questo modo, la regista fagocita il passato della sua famiglia e in certa forma ne rivive le contraddizioni sulla sua pelle. Un’ora sola ti vorrei diventa cinema per la forma nostalgica che assume, per il desiderio verso un’assenza, per la volontà irrealizzabile di toccare e di essere toccati da una figura fanta- smatica. Ed è commovente e straniante l’organizzazione che Alina Marazzi ha dato al materiale che aveva raccolto. Tale elemento, insieme ad altre soluzioni lievi quanto crudeli di messa in scena, suggerisce la volontà di non forzare le spinte melodrammatiche. Un’ora sola ti vorrei è un film fortemente teorico, così come è di facile accesso sul piano emotivo. Regia: Alina Marazzi Anno di produzione: 2002 / Durata: 55’ Regia: Alina Marazzi Tipologia: documentario / Genere: biografico Italia, 2005, Digital Betacam, 52, col. Paese: Italia Fotografia: Giuseppe Baresi, Sabrina Varani Produzione: RTSI Televisione Svizzera, Bartlebyfilm, Tele +, Ve- Montaggio: Ilaria Fraioli nerdí Produzione Cinema Musica: Michele Fedrigotti, Vic Vergeat Distributore: Mikado Film / Data di uscita: 08/07/2005 Suono: Maricetta Lombardi, Anita Sievi, Francesca Benevois, Formato di proiezione: Beta Digitale da originali 16mm e Benni Atria 8mm, colore e bianco e nero Produttore: Pio Bordoni, Gianfilippo Pedote Ufficio Stampa: Mikado Ufficio Stampa Produzione: Cisa Service, Mir Cinematografica Srl Vendite Estere: Roco Films Coproduzione: RTSI distribuzione/distribution Mit Titolo originale: Un’Ora Sola ti Vorrei Cinematografica Italia/Italy, 2005, DigiBeta, 52’, col. Altri titoli: For One More Hour with You - Juste Une Heure Toi et Moi - Seninle Bir Saat Daha
  • 14. Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi Anita, Teresa e Valentina non si sono mai incontrate. Hanno Vecchio”. Vive i suoi trent’anni intensamente, mettendo vissuto nell’Italia degli anni sessanta e settanta, in età diverse e sempre in relazione il “personale con il politico”, cercando di in città lontane. Ma le loro storie vere, riportate in diari privati, trovare un equilibrio possibile tra le muse del separatismo e sono in un’ideale continuità, testimonianza di lotte famigliari una piena e condivisa storia d’amore con uomo. Una sera è e politiche, personali e collettive, per affermare autonomia, con il suo Francesco, finalmente intimi, ma una telefonata la identità e diritti in un Paese patriarcale. distoglie: un commando di compagne ha gambizzato un gi- Nel 1964, Anita è un’adolescente, ragazza brava di una fami- necologo. Deve correre, sperando di trovare al ritorno la sua glia bene. È timida e riflessiva. Spesso si chiude nella stanza storia d’amore ad aspettarla. Ma Valentina è consapevole che notturna e confessa al suo diario tutto il suo senso di inade- questo grande periodo conflittuale di lotte e passioni, politica guatezza e fragilità. “Ci ha invitati la famiglia di sotto: questa e sesso, sta finendo perché, come scrive sul suo diario: “Siamo sera devo andare per la prima volta a ballare! Ho una fifa sconfitti, uomini e donne, dopo il ‘77 e penso che i veri effetti maledetta, mal di stomaco eccetera. Quanti anni ho?? Quasi saranno lenti a insediarsi nelle nostre coscienze”. diciassette!! … e invece sono stata coraggiosissima!”. Queste tre donne non si conoscono, ma la loro testimonianza Mentre fuori dall’appartamento borghese della Milano bene, i ha una ugual tensione e si muove, inconsapevole, in un’unica suoi coetanei iniziano a fare esperienza di autonomia e rivolta, direzione: un sommovimento generazionale che ha preso le lei si chiude e fa i conti con i dettami di una cultura borghese, singole e private concezioni della vita e del mondo e le ha autoritaria e moralista. Anita vorrebbe scoprire l’amore e il fuse in una visione collettiva e pubblica. I 20 anni che hanno sesso, ma l’educazione che le hanno impartito la blocca ini- cambiato la vita di ognuno di noi. bendole una piena e consapevole esperienza del suo corpo e Vogliamo anche le rose è il terzo documentario di Alina Ma- della sua vita. razzi dedicato a storie e identità femminili. Teresa invece l’amore e il sesso li ha già scoperti, e a soli Con Un’ora Sola ti vor- vent’anni è rimasta incinta. Cosa fare? Come gestire una gra- rei, l’autrice ricostru- vidanza indesiderata in una cultura meridionale quale quella isce la figura di una della sua famiglia? “Per un’altra donna questo momento po- donna, sua madre, teva essere di grande felicità. Ma non per me. Per me è la che perse quando era tragedia. Per me è la fine. Penso solo a mio padre, a mia ma- bambina. Per Sempre dre, e che sarebbe meglio morire”. Teresa decide di abortire, indaga le ragioni che e così il diritto per cui si stava battendo insieme alle compagne spingono alcune don- del collettivo non è più uno slogan ma diventa parte della ne a fare una scelta di sua vita, visto che l’aborto nel ’76 è illegale. Lascia il suo pa- vita definitiva all’inter- ese nel Sud e va a Roma: maestosa, straniante e ora nemica, no di comunità mona- sfila nelle sue strade rumorose e nei palazzi fitti. Teresa farà stiche. esperienza di un aborto clandestino, consumato in una stanza Con Vogliamo anche le anonima, su di un lettino gelido, da un ginecologo sconosciu- rose lo sguardo di Ali- to. Riporterà sulle pagine del diario i sentimenti e le riflessioni na Marazzi si veste di di una pratica che da lì a poco diventerà un diritto, per lei non un senso di comparte- più astratto. cipazione alle vicende Valentina a Roma c’è nata, ci vive e opera da militante fem- collettive delle donne minista, attiva nei circoli e collettivi, ben nota al “Governo e alle loro battaglie.
  • 15. prodotto da: Gianfilippo Pedote e Francesco Virga coprodotto da: Andres Pfaeffli e Elda Guidinelli Scritto e diretto da: Alina Marazzi Montaggio: Ilaria Fraioli Producer: Gaia Giani Sound designing: Benni Atria Animazione e titoli: Cristina Seresini Musiche originali dei Ronin Supervisione ai testi: Silvia Ballestra Ricerca immagini d’archivio: Riccardo Lacché, Annamaria Lic- ciardello Voce diario di Anita: Anita Caprioli Voce diario di Teresa: Teresa Saponangelo Voce diario di Valentina: Valentina Carnelutti Consulente storico: Diego Giachetti Direttore della fotografia post- produzione: Mario Masini Riprese video: Sabrina Varani Fotografie di repertorio: Paola Agosti Voci fotoromanzo Il Segreto: Marta Comerio, Tommaso Banfi Montaggio del suono: Francesca Genevois Collaborazione al montaggio del suono: Alessandro Feletti, Stefano Grosso Rumorista: Pier Giorgio de Luca Aiuto assistente montaggio del suono: Francesco Albertelli Missaggio: Paolo Segat presso SAM e Sound On Studio Editor musicale: Painé Cuadrelli Consulenza musicale brani di repertorio: Mauro Ermanno Gio- vanardi I tre diari originali, per concessione delle autrici, provengono da Fondazione Archivio Diaristico Nazionale Pieve Santo Ste- fano repertori d’autore “40 anni dopo il movimento femminista” Dibattito aperto con Alina Marazzi (regista), Annalisa Legato (attrice e regista teatrale) e Rosanna Santoro (counselor).
  • 16. mutosonoro musicazione dal vivo Àfilm di Jean Vigo de Nice propos un Documentario b/n, durata 27’ min, Francia, 1930. L’intera opera di Jean Vigo, mitico enfant prodige del cinema, raggiunge una durata complessiva di 200 minuti scarsi. Il suo audace film d’esordio, À propos de Nice, un documentario muto di 25 minuti, presenta già tutta l’energia e l’abilità di un autore di grande talento. Ma À propos de Nice va ben oltre della Promenade, da contrapporre alla strenua lotta per la vita la mera curiosità biografica; si tratta infatti di uno degli ultimi che si combatteva nelle strade cittadine più povere e meno exploit dell’avant-garde francese e uno dei migliori esempi in frequentate. La chiarezza lineare dello script venne tuttavia assoluto della commistione di nuovi impulsi sociali e formali abbandonata. Impossibilitati a girare dal vivo le scene nei che caratterizzò quel fecondo periodo della storia del cinema. casinò, ma confortati dalla felice resa dei ‘giornalieri’, Vigo Confinato a Nizza per curarsi dalla tubercolosi che in pochi e Kaufman si concentrarono più sulla forza espressiva delle anni avrebbe ucciso lui e la moglie “Lydu” [Elisabeth Lazinska, singole immagini che su una continuità narrativa dal disegno sua importante collaboratrice], Vigo iniziò a lavorare come as- compiuto. Perché, come esemplificò Kaufman “è proprio nel- sistente operatore per una piccola società di produzione loca- la fase di montaggio che si produce il senso a ridosso dei le. Quando poi il padre di “Lydu” regalò alla giovane coppia legamenti delle immagini”. Immagini la cui potenza espressi- 100 mila franchi, Jean si comprò senza indugio una cinepresa va deriva essenzialmente da due fattori: la loro immediatezza Debrie d’occasione. A Parigi, dove nell’estate del 1929 fre- iconografica come documento sociale e la ricercata qualità quenta assiduamente i cineclub Vieux Colombier e Studio des fotografica della loro composizione. E la logica che governa Ursulines, incontra Boris Kaufman, un emigré russo, fratello questi due elementi così come ci appaiono nel montaggio fi- di Dziga Vertov. Kaufman, che all’epoca è già un affermato cameraman nella tradizione del cine-occhio, accoglie con en- tusiasmo la sua proposta di girare un film sulla città di Nizza. Nell’autunno del ’29 Kaufman e sua moglie stendono un dé- coupage insieme ai coniugi Vigo. Nel frattempo, lavorando come operatore, Jean mette da parte code di pellicola vergine con cui caricare la sua Debrie, e, verso la fine dell’anno, Vigo e Kaufman cominciano a girare. Pensato all’origine come una variazione sul tema della sinfonia cittadina (qui divisa in tre movimenti: mare, terra e cielo) À propos de Nice era desti- nato a vibrare di maggiore energia politica rispetto a Berlin, Rien que les heures, Manhatta o agli altri esempi del genere. Fin dall’inizio, Vigo si era prefisso di evitare gli stereotipi del documentario sulle città. Quello che gli interessava era co- gliere la noia delle classi privilegiate sulle spiagge o nei casinò
  • 17. nale è quella del contrasto: hotel di lusso, donne oziose, ricchi un regista francese, da molti considerato uno dei massimi ma- turisti ed eleganti tavoli di roulette alternati a immagini di ca- estri del cinema. Figlio dell’anarchico Eugene Bonaventure de seggiati popolari, bambini decrepiti, spazzatura e forme locali Vigo, il direttore del giornale Le Bonnet Rouge, relativamente di gioco d’azzardo clandestino. Nella sequenza del carnevale influente, il quale si firmava Miguel Almereyda (il cognome è che conclude il film, l’esuberante energia proletaria che sbuca anagramma di Y a la merde). dal ventre cittadino e si riversa nelle strade dei ricchi dramma- Nel 1914 suo padre viene arrestato e chiuso nella prigione di tizza un conflitto che la geografia non può più nascondere. Fresnes. Verrà trovato morto, strangolato dai lacci delle sue Dal punto di vista formale, il film oppone uno schema ottico scarpe (suicida?). Negli anni della scuola passa da un liceo bidimensionale, usato soprattutto per la parte ricca della città, all’altro, senza riuscire a socializzare con i compagni di scuola. a un approccio più tattile e per certi versi simile alla visio- Nel 1929 realizza À propos de Nice. ne in 3-D. Le riprese aeree e il voyeurismo della “Promenade Nel 1931 gira Taris, roi de l’eau, un elegante documentario di des Anglais” caratterizzano i ricchi come indolenti spettatori 11 minuti sul campione di nuoto Jean Taris, tra le prime opere di sport, mentre nel cuore profondo della città tutti quanti, con riprese subacquee. cinepresa inclusa, partecipano alla sensuale danza della vita, Nel 1933 gira Zéro de conduite, film di soli 47 minuti che danza che diventa esplicitamente erotica nella sequenza finale rappresenta una ribellione scolastica: quattro collegiali puniti del film. Affascinati dal surrealismo (alla ‘prima’ del film, Vigo per cattiva condotta si rivoltano contro le autorità scolastiche rese omaggio a Luis Buñuel) i due cineasti ricorrono a stacchi attaccandole con colpi di cuscino e sberleffi, fino a fuggire per di montaggio molto audaci, affiancando immagini simboliche i tetti del collegio verso un immaginario mondo di libertà. di ciminiere a cimiteri barocchi. Uno stacco netto interrompe Infine nel 1934 realizza L’Atalante, lungometraggio che la l’azione e – zac! – spoglia una signora o trasforma un uomo… tubercolosi non gli consentirà di finire. Si tratta di una delle in aragosta. Un repentino rovesciamento dell’asse di ripresa – storie d’amore più amate dagli appassionati e dagli studiosi oplà! – fa crollare un grande albergo. E dato che, come dichia- di cinema. rerà lo stesso Vigo in occasione della presentazione al Vieux Jean Vigo muore di tubercolosi a Parigi e viene sepolto nel Colombier, “il suo film doveva serbare un punto di vista docu- Cimetière Parisien de Bagneux. mentario”, per cogliere l’aspetto reale delle cose si dovette ri- Nel 1951 viene istituito in suo onore il Premio Jean Vigo, pre- correre al camuffamento della cinepresa (Kaufman, seduto su mio che spesso è riuscito a segnalare validi giovani registi. una sedia a rotelle, venne spinto lungo la Promenade con la In Francia sono numerosi i cineclub intitolati a Jean Vigo. cinepresa in azione nascosta sotto una coperta); e le immagini catturate venivano poi montate seguendo le linee teoriche del loro progetto. À propos de Nice è un film caotico. Pieno di sperimentalismi, e con qualche ripresa abbastanza maldestra, lascia tuttavia filtrare l’energia dei suoi autori e riesce a far risaltare chiaro e forte il suo messaggio sociale. À propos de Nice rappresenta un film chiave nell’evoluzio- ne del cinema documentario non solo perché ha segnato il debutto di Vigo o per le sue indubbie qualità artistiche, ma soprattutto perché è uno dei pochi esempi in cui le molteplici potenzialità del medium (di registrare, organizzare, chiarificare tematiche e fare opera di proselitismo) si combinano con una verve e un’inventiva affatto irrefrenabili. I critici che assistette- ro alla première del film nel giugno del 1930 ne rimasero mol- to colpiti e il talento di Vigo ottenne un immediato riconosci- mento. (Dudley Andrews, “À propos de Nice”, in International Dictionary of Film and Filmakers, St. James Press, 2000) Jean Vigo (Parigi, 26 aprile 1905 – 15 ottobre 1934) è stato
  • 18. espositori Vito savino Nasce a Conversano (Ba) nel 1975. Si trasferisce a Milano dove fre- quenta all`Accademia di Belle Arti di Brera il corso di pittura, che si conclude nel 2006 con la tesi “Pit- tura nell’acqua-pittura con l’ac- qua. Dal giappone imperiale al fumetto di Pratt”. Subito dopo, decide di tornare de- finitivamente nel suo paese natio, dove vive e lavora. Dell’illustrazio- ne lo affascina la grande potenza espressiva e narrativa. La figura umana e gli oggetti, so- prattutto gli strumenti musicali, hanno un ruolo centrale nelle sue opere. Savino mescola linguaggi e situazioni nella più assoluta liber- tà evocando un tempo onirico. La sua continua ricerca e sperimen- tazione mirano a catturare una bellezza senza tempo, lontana da mode passeggere e temporanee.
  • 19. VITTORIANA RUTIGLIANO Nasce a Conversano (Ba) nel 1971. In un pri- tecniche della grafica incisoria. Anche la for- mo momento, si occupa di progettazione del mazione in campo musicale influenza le sue tessuto, restauro architettonico e pittorico, “realtà” di tipo estetico-pittorico. Rielabora scenografia e teatro. Successivamente ripren- testi musicali classici, per una musica non più de gli studi accademici approfondendo le solo da ascoltare, ma anche da vedere. MARIA ELENA SAVINI Nata a Bari nel 1982, vive e lavora a Con- concorso fotografico Nazionale Tina Modotti versano (Ba). Si laurea presso l’Accademia (Bari). Ha collaborato come aiuto scenografo di Belle Arti di Bari in Scenografia. Dal 2003 per il Teatro Petruzzelli di Bari. Cura progetti espone in diverse mostre tramite l’Accademia grafici e artistici e collabora con il Teatro del- e non solo. Partecipa e vince il 2° premio al la Dodicesima di Roma. PEPPINO CAMPANELLA Nato a Polignano a Mare (Ba), a vent’anni si sione di architetto, si trasferisce in un vecchio trasferisce a Firenze dove nel 1988 si laurea frantoio a picco sul mare di proprietà della in Architettura. Dopo la laurea, torna nel suo famiglia e comincia a realizzare oggetti fatti paese natio, in cui attualmente vive e lavora. di pietre, vetro e piombo, che poi sostituirà In seguito ad alcuni studi circa un suo illustre con lo stagno. concittadino - Pino Pascali - l’attrazione per Il vetro, che Peppino Campanella vede come il mare, la campagna e le forme della natura “acqua solida”, diventa protagonista delle sue più in generale aumenta con rinnovata curio- creazioni per la sua capacità di diffondere ef- sità. Quasi per sfida, abbandonata la profes- fetti straordinariamente luminosi.
  • 20. ANTONIO PASQUALE PRIMA Nasce a Bari nel 1985. Spinto dalla volontà di ricercare soluzioni di 24 anni si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Bari, dove creative ed espressive mediate dal linguaggio dell’arte, si iscri- perfeziona le sue abilità e competenze con il corso di Pittura e ve all’Istituto d’Arte Pino Pascali di Bari e qui viene a contatto di Arti Visive del prof. Fabio Bonanni. Nel 2011 partecipa alla 54. con quelli che saranno i suoi maestri di vita. Un percorso che Edizione della Biennale di Venezia selezionato dal curatore, del lo indirizza verso il campo delle arti pittoriche e visive. All’età Padiglione Italia , Professore Vittorio Sgarbi. TONY PRAYER Ancora adolescente, Tony Prayer si impegna in lavori di affresco al confronto e alle lotte, affrontando con coraggio anche i rischi e decorazione in collaborazione con il padre Guido, noto pittore ma sempre teso al successo del suo lavoro. veneziano trapiantato in Puglia. Impostato, poi e subito, un pro- Sono state circa trenta le sue personali in molte città italiane. prio discorso con l’Arte, ne ha perseguito, passo dietro passo, i faticosi, tortuosi e misteriosi percorsi esistenziali, non negandosi (da Omaggio a Tony Prayer, Levante Editori, Bari 2005) antonella de marinis Nasce nel 1983 a Conver- sano (Ba). La sua innata passione per l’arte cresce sempre più quando comin- cia a frequentare il DAMS di Bologna dove partecipa a diversi laboratori. Dimostra maggiore interesse e curio- sità per la fotografia e così rientrata a Norba (Conver- sano) frequenta la scuola di fotografia Camera Chiara di Bari. Continua il suo percor- so con workshop e mostre. Il suo linguaggio vuole ab- bracciare l’umanità attraver- so la narrazione introspetti- va e surreale dell’esistenza.
  • 21. IMAGINARIA FILM FESTIVAL 10a edizione CATEGORIA ANIMAZIONE TUTTO BENE di Sergio Recchia / Italia / 2008 / dur. 11”  EL VENDEDOR DE HUMO di Jaime Maestro / Spagna / 2012 / dur. 6” LES CHIPS, CA REFROIDIT PAS ! di Gerarldine Frery / Francia / 2012 / dur. 10”29 MURI PULITI di Davide Tromba / Italia / 2012 / dur. 8” LA CASA DI ESTER di Stefano Chiodini / Italia / 2012 / dur. 15” OLINDA di Margarida Madeira / Spagna / 2012 / dur. 7” CONNECTION di Maciej Twardowski / Polonia / 2011 / dur. 4”20 TEMPEST IN A BEDROOM di Laurence Arcadias, Juliette Marchand / Fran- CLACSON di Alessandro Melchionda / Italia / 2012 / dur. 13” cia/ 2012/ dur. 10”58 COMPULSION di Andrew McVicar / Inghilterra / 2011 / dur. 14” A SHADOWS OF BLUE di Carlos Lascano / Francia / 2011 / dur. 12” IN THE NICK OF TIME di David M. Lorenz / Germania / 2011 / dur. 13”15 DELL’AMMAZZARE IL MAIALE di Simone Massi / Italia / 2011 / dur. 6” VANUATU O LA FELICIDAD di Rafa Piqueras / Spagna / 2011 / 19” JELLY JEFF di Jacob Frey /Germania / 2011/ dur. 2”35   COMME 3 POMMES di Fabrice Robins / Francia / 2012 / dur. 11”13 KELLERKIND di Julia Ocker / Germania / 2012 / dur.5”45 COMMUNICATION MODERNE di Franck Isabel / Francia / 2012 / dur 6”52 LUMINARIS di Juan Pablo Zaramella / Argentina / 2011 / dur. 6”20 3X3 di Nuno Rcha / Portogallo / 2009 / dur. 6” ALIAH di Valentino Bedini / Italia / 2012 / dur. 3”24 DANS LA COUR DES GRANDS di Annarita Zambrano / Francia / 2011 / DANNY BOY di Marek Skrobecki / Polonia / 2010 / dur. 10” dur. 16”07 FIUMANA di Giulia Gromskaya / Italia / 2012 / dur. 6” ik di Janneke Van Den Biggelaar / Paesi Bassi / 2012 / dur. 4” CATEGORIA DOC SPAZIO ITALIA PIRATES LIFE di Przemyslaw Adamski, Katarzyna Kijek / Polonia-Irlanda ADIEU di Alberto Castiglione / Italia / 2011 / dur 45”  / dur. 2”28 32 DICEMBRE di Fabrizio Bellomo / Italia / 2011 / dur. 03”02 NOISE di Przemyslaw Adamsk / Polonia / 2011 / dur. 6”40 GABANI’ - DUE VOLTE CAMPIONE di Riccardo Salvetti / Italia / 2011 / dur. 22” ZEINEK GEHIAGO IRAUN di Gregorio Muro / Spagna / 2011 / dur. 12” L’ANGELO DI ALFREDO di Fabio Marra / Italia / 2011 / dur. 52” LA VOCE DEL CORPO di Luca Vullo / Italia / 2012 / dur. 30” CATEGORIA FICTION L’ORO BIANCO E ALTRI RACCONTI di Lorenzo Apolli / Italia / 2012 / dur. 25” 2ºA di Alfonso Diaz / Spagna / 2012 / dur. 3”  DENSAMENTE SPOPOLATA E’ LA FELICITA’ di Francesco Dongiovanni / AFRODITA di Juan A. Ortega / Spagna / 2011 / dur. 14”  Italia / 2011 / dur. 46” I AM UNHAPPY di Maria Castillejo Carmen / BELGIO / 2012 / dur. 4”43  RIFLESSI DELL’ANIMA - PAOLO PORTOGHESI di Salvatore Liberti e Xavier LA CRUZ di Alberto Evangelio / Spagna / 2012 / dur. 9”  Plagaro Mussard / Italia / 2011 / dur. 51” LE TETTE DI UNA DICIOTTENNE di Luca Gennari / Italia / 2012 / dur. 8”  FORSE DOMANI di Silvia Bordoni / Italia 2012 / dur. 28” LUIS Y LUISA di Alejandro Cano / Spagna / 2012 / dur. 12”  MI PIACE QUELLO ALTO CON LE STAMPELLE di Andrea Caccia / Italia / MATAR A UN NIÑO di César Esteban Alenda, José Esteban Alenda / Spa- 2011 / dur. 56” gna / 2011 / dur.9”  ZAVORRA di Vincenzo Mineo / Italia / 2012 / dur. 49”40 QUEL CHE RESTA di Andrea Bacci / Italia / 2012 / dur. 14”  ADIEU di Alberto Castiglione / Italia / 2011 / dur 45”  MUY CERCA di Ivan Caso / Spagna / 2011 / dur. 16” 32 DICEMBRE di Fabrizio Bellomo / Italia / 2011 / dur. 03”02 LA MEDIA PENA di Sergio Barrejon / Spagna / 2011 / dur. 14” GABANI’ - DUE VOLTE CAMPIONE di Riccardo Salvetti / Italia / 2011 / BUCLE di Aritz Moreno / Spagna / 2011 / dur. 2”.30 dur. 22” SE SON ROSE di Riccardo Banfi / Italia / 2011 / dur. 8”30  L’ANGELO DI ALFREDO di Fabio Marra / Italia / 2011 / dur. 52” ECHO di Magnus von Horn / Polonia / 2009 / dur. 15” LA VOCE DEL CORPO di Luca Vullo / Italia / 2012 / dur. 30” THE DROP di Daniel Piera, Beatriz Escolar / Spagna / 2011 / dur 9” L’ORO BIANCO E ALTRI RACCONTI di Lorenzo Apolli / Italia / 2012 / dur. 25” LA MIRADA PERDIDA di Damian Dioniso / Argentina / 2012 / dur.11”  DENSAMENTE SPOPOLATA E’ LA FELICITA’ di Francesco Dongiovanni / PAPA’ di Emanuele Palamara / Italia / 2011 / dur. 10” Italia / 2011 / dur. 46” DETAIL di Piotr Sulkowski / Polonia / 2011 / dur. 4” RIFLESSI DELL’ANIMA - PAOLO PORTOGHESI di Salvatore Liberti e Xavier COSE NATURALI di Germano Maccioni / Italia / 2011 / dur. 20”  Plagaro Mussard / Italia / 2011 / dur. 51” L’ACQUA E LA PAZIENZA di Edoardo Leo / Italia / 2011 / dur. 18” FORSE DOMANI di Silvia Bordoni / Italia 2012 / dur. 28” NOSTOS di Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis / Italia / 2011 / dur. 15”  MI PIACE QUELLO ALTO CON LE STAMPELLE di Andrea Caccia / Italia / REGRESO A CASA di Riccardo Cendamo, Simone Siragusano / italia / 2011 / dur. 56” 2012 / dur. 12”  ZAVORRA di Vincenzo Mineo / Italia / 2012 / dur. 49”40
  • 22. SHO RT FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL 20 A Regia: Alfonzo Díaz Durata: 3’ / Nazione: spain / Anno: 2012 Categoria: fiction Sinossi: Olga è proprio la persona che Jan cerca per il suo film. Alfonso Diaz (1983. Madrid, Spagna) Produttore, regista, sceneggiatore e montatore video. I suoi lavori sono stati proiettati in oltre 100 festival in 10 paesi, raggiungendo diversi premi. Ha diretto cortometraggi come Theyre pazzo! (2005), La storia di David Leonard Sutton (2010) e Rott Har | Svart (2011) co-diretto con Luis Angel Perez. Nel 2012 presenta i cortometraggi: “Geronimo” e “2 A”. 3x3 Regia: Nuno Rocha Durata: 6’ / Nazione: Portogallo / Anno: 2009 Categoria: fiction Anteprima regionale Sinossi: È notte. Un uomo del personale di sicurezza di un complesso sportivo trascorre il proprio tempo lan- ciando palle ad un canestro.  Trascorre molte ore che così facendo diventa un esperto.  Il suo esibizionismo si fa notare quando vede passare un semplice bidello, che decide di passare anche lui la notte lì.
  • 23. SHO RT FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL afrodita Regia: Juan A. Ortega Durata: 15’ / Scritto e diretto: Juan A. Ortega / Produzione: Paula Trincado / Musica: Jesús Ginard / Fotografia: Pablo Bohígas / Producción: Juan A. Orte- ga Ayudante / Dirección: Roberto Lázaro / Sonido directo: Rubén Pérez – Pedro Martínez / Postproducción sonido: Rubén Pérez / Operador de Cámara: Fco. Javier González – Juan A. Ortega / Operador de Grua: Jaume Alcina Ayudante / Producción: Maite Cabezas - Diego Álvarez / Maquillaje y Peluquería: Ainara / Eléctrico de luces: Isi Amador - Ibon / Grafismo: Jaume Alcina – Rafael Madrigal / Scrip: Isabel Cabrera / Foto Fija: Juanma Palacios Sinossi: Afrodita si reca in piscina ogni giorno. Ma un fatto fa alterare la quiete del mattino. Il bagnino si rivolge a lei e le dice che qualcuno sta aspettando la sua partenza. Nel momento in cui lascia la piscina, Afrodite sarà immersa in un gioco che la costringerà a rivivere il suo passato, i suoi ricordi, ricordi che credeva di avere sotto controllo. bucle Regia: Aritz Moreno Durata: 3’ / Nazione: kimuak / Anno: 2011 Regista: Aritz Moreno / Produzione: Aritz Moreno / Sceneggia- tura: Aritz Moreno / Fotografia: Javi Agirre / Montag- gio: Raúl López / Direzione artistica: Kemen / Suono: Unai Giménez / Effetti speciali: Raúl López / Interpreti: Kepa Errasti, Jon Calvo / Formato di ripresa: HD / Ge- nere: Fantastico / Versione originale: Senza dialoghi / Titolo originale: Loop Anteprima regionale Sinossi: Un uomo si sveglia e si prepara un caffé. Un uomo si sve- glia e si prepara un caffé. Un uomo si sveglia e si prepara un caffé.
  • 24. SHO RT FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL clacson Regia: Alessandro Melchionda Regia: Alessandro Melchionda / Nazione: iItalia / Anno: 2012/ Soggetto: Alessandro Melchionda & Desiderio Puleo / DoP: Andrea Turri / Musiche: Adriano & Caterina Sangineto / Sound Designer: Riccardo Milano / Sound Engineer: Stefano Ligorati / Montaggio: Alessandro Melchionda / Aiuto Regia: Federica Sozzi / Produzione: Alessandro Melchionda / Cast: Marco Sabatino, Susanna Giaroli, Toni Pandolfo, Laura Moruzzi, Giuliana Zanutto Anteprima regionale Sinossi: CLACSON racconta tre mattinate di un uomo solitario che impegna il tempo che perde nel traffico per raggiungere il luogo di lavo- ro, in modo creativo e singolare. Incurante dello stupore che genera nei passanti e negli automobilisti incolonnati, la sua perfetta organizzazione mattutina, riesce a rendere meno alienante la solitaria vita di un pendolare al volante. Quando lo sguardo del prota- gonista però casualmente si distoglie dalle sue meticolose operazioni, si accorgerà che c’è un mondo fuori dal finestrino. Un mondo che può essere talmente importante da sconvolgere non solo le sue abitudini, ma anche la sua esistenza. COMME 3 POMMES Regia: Fabrice Ronin Durata: 11’ 13’’ / Nazione: Francia / Anno: 2012 / Categoria: fiction / Ge- nere: romance / shooting format: photos 6 K / Color: Black & White / Ima- ge Ratio: 1,85 / Frame rate: 25 ips / screening formats: HDcam 1080/24P with Stéréo Sound, Digital Betacam & DV PAL with Stéréo Sound, DVD PAL 16/9 (FHA-Anamorphic 4/3 compatible) with Stéréo Sound / director of pho- tography: Vanessa COLOMBEL / assistant camera operator: Diane PLAS / sound engineer: Mathieu RAY – Jules KROT – Marina KUGLER / chief dedigner: Natacha POMARAT / Costume: Stéphanie BOISSARD / Make-up: Amandine CORNEVIN / Line Producer: Fabien GUYOT (La Bise Au Chat Productions) / Editor: Yannick GIFFARD / Sound Editor – Mixer: Jonathan OBERLANDER / First assistant director: Marion BUANNIC / digital color grading: Vanessa COLOMBEL / Music: Léonard BARBIER-HOURDIN / Graphiste FX: Frédéric LUCOT ; Johann BEL – Yseult BOURGUEIL / subtitles’ translator: Simone HONORAT – Tess TRACY / Illustrator: Sébastien MERANDET / Production team: Jean-Philippe COGNET O’KELLY, Béatrice ROBIN, Mar- guerite MIALET, Jean-Noel N’GUYEN, Josette ROBIN, Thomas BADOUREAUX, Stéphane GUEROUT Anteprima nazionale Sinossi: Quando un uomo e una donna si incontrano, sembra che tutto si gioca in 7 secondi.
  • 25. SHO RT FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL Communication moderne Regia: Franck Isabel Durata: 6’52’’/ Nazione: Francia / Anno: 2012 / Categoria: fiction / Genere: commedia / shooting format: DSLR Canon 5D / Image Ratio: 1.85 / Frame rate: 24 ips (Original / cinema) & 25 (TV) / screening for- mats: Blu-Ray & Digital Betacam & DV PAL with Stéréo Sound DVD PAL 16/9 (FHA-Anamorphic 4/3 compatible) with Stéréo Sound / Screenplay: Franck Isabel & Thibaut Gonzalez / First assistant director: Justinien Schricke / Director of photography: Vanessa Colombel / Assistant camera operator: Souliman Schelfout / Sound engineer: Gerald Ladoul (MGS Prod) / Head makeup artist: Albane Cousinard / Producer: Fabien Guyot et Franck Isabel (La Bise au chat productions) / Editing: Franck Isabel / Chris Schepard / Sound Editor: Boris Chapelle (La Puce à l’oreille) / mixer: Matthieu Langlet / Post-production: La Puce à l’Oreille Studio / Digital color grading: Bertrand Duval – Medialad Technology / Music: Hadrien Remy, Clément Garcin, Louis Remy (Sweet Swing Trio) / Subtitles’ translator: Chris Schepard Anteprima nazionale Sinossi: Una notte, Rime arriva a casa con importanti novità da raccontare a Girolamo. Ma lui sembra davvero troppo occupato a giocare con il suo telefono cellulare. Come reagirà quando sentirà questa notizia inaspettata? COMPULSION Regia: Andrew McVicar Durata: 14’ / Anno: 2011 / Regia e sceneggiatura: Andrew McVicar / Produttori: Samm Haillay, Duane Hopkins / Fotografia: Damien Pawle / Editor: Ben Wilson / Casting: Amanda Tabak / Production Mana- ger: Jack Tarling / Costume Designer: Holly Rosenthal / Production Designer: Rebecca Innes / Cast: Danial Hall, Chelsea Halfpenny, Joe Doherty, Theo Barklem- Biggs, Conor Mannion / Shooting Format: HDCam / Exhibition Formats: DCP; Digi Beta; HDCam Anteprima nazionale Sinossi: Il primo taglio è sempre il più profondo.
  • 26. SHO RT FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL CONNECTION Regia: Maciej Twardowski Fotografia: Maciej Twardowski / Sceneggiatura: Maciej Twardowski / Editing: Julita Manczak / Sound Music: Julita Manczak / Costume Designer: Zuzanna Hencz / Camera assistants: Sejin Ahn, Oleksandr Pozdnyakov, Slawomir Hadrian Marcin Mikulski / Production coordi- nation: Zuzanna Hencz Anteprima nazionale Sinossi: Un racconto ispirato alla struttura del ghiaccio, è forme, suoni e figure geometriche essa fa. Due uomini, circondati da paesaggi congelati collegarsi in modo misterioso. COSE NATURALI Regia: Germano Maccioni Durata: 20’ / Nazione: Italia / Anno: 2011 / Produzione: Articolture / In coproduzio- ne con: Avant-garde Cinematografica / In collaborazione con: Kaleidoscope Factory Elenfant mediCINE Video-produzioni / Partner tecnico: L’Immagine Ritrovata – film restoration & conservation / Soggetto e sceneggiatura: Germano Maccioni / Prodot- to da: Ivan Olgiati, Chiara Galloni / Direttore della fotografia: Marcello Dapporto / Montaggio: Walter Cavatoi / Scenografia: Valerio Gnesini / Costumi: Valentina Cencetti / Musiche: Lorenzo Esposito Fornasari / Suono: Fabrizio Cabitza, Pier Luigi Rocca / Ufficio stampa: Francesco Tosi / Colorist: Giandomenico Zeppa / Formato: HD 1:2.35, Color, Stereo Sinossi: Un uomo alla soglia degli ottant’anni (Roberto Herlitzka), rimasto vedovo, coltiva lo studio e una piccola ossessione per il poeta Lucrezio. Vive in collina con il figlio. Oltre che lo studio, continua ad assecondare il suo corpo e i piaceri legati ad esso. Prende così a frequentare in un quartiere popolare una prostituta d’appartamento (Angela Baraldi), della quale alla fine si innamora intrattenen- do a suo modo una relazione. Un giorno si vede però ritirare la patente di guida, così forza il nipote (Ivan Zerbinati), inizialmente all’oscuro di tutto, ad accompagnarlo agli appuntamenti, finendo per renderlo complice dell’insolito connubio e delle assunzioni di medicinali eccitanti. Una sorta di epicurea resa dei conti che attua volutamente nei confronti della vita e della morte, tanto da affacciarvisi sul letto d’ospedale, sotto lo sguardo riprovevole di un cardiochirurgo sui generis (Tatti Sanguineti).
  • 27. SHO RT FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL Dans la Cour des Grands (Fuori scuola) Regia: Annarita Zambrano Durata: 16’ / Nazione: Francia / Anno: 2011 / Sceneg- giatura: Annarita Zambrano / Fotografia: Thomas Bre- mond / Montaggio: Annalisa Schillaci / Produttore: Sté- phanie Douet / Produzione: Sensito Films Anteprima regionale Sinossi: Emma, nuova a scuola. Ogni giorno, il cellulare in mano, l’amore in un letto, le parole che non trovi… le cicatrici nascoste. Devi conquistare il tuo posto, devi attraversare il cortile. DETAIL / SZCZEGÓŁ Regia: Piotr Sułkowski Durata: 4’ 64’’ / Nazione: Polonia / Anno: 2011 /Attori: Anna Gorajska, Boguslaw Suszka / Mon- taggio: Piotr Sulkowski, Joanna Wieckowska / Scritto e diretto: Piotr Sulkowski / Short Mo- vies Overview: GRAND PRIX Anteprima nazionale Sinossi: Giovane donna con un velo rivela il proprio cor- po di fronte ad una antica macchina fotografica, in cambio l’opportunità di andar definitivamente via. Dopo il primo scatto viene uccisa, il fotogra- fo, ancora una volta scatta le fotografie del suo cadavere.
  • 28. SHO RT FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL ECHO Regia: Magnus von Horn Durata: 15’ / Nazione: Polonia / Anno: 2009 / Categoria: fiction / Interpreti: Radomir Rospondek, Marek Kossakowski, Piotr Skiba, Ewa Suchanek, Dorota Segda, Mariusz Siud- zinski, Kamila Sammler, Leon Charewicz / Sceneggiatura: Magnus von Horn / Fotogra- fia: Małgorzata Szyłak / Produzione e Distribuzione: Rosbury Anteprima regionale Sinossi: Due ragazzi hanno ucciso una ragazza. Attraverso la ricostruzione dell’omicidio rivivono il brutale crimine commesso confrontan- dosi con i sentimenti che hanno provato e sentono ancora anche con la famiglia della vittima. i am unhappy Regia: Maria Castillejo Carmen Durata: 5’ / Nazione: Belgio / Anno: 2011 / Sceneg- giatura: Maria Castillejo Carmen / Fotografia: Antoine Delforge / Montaggio: Boris Finn / Musica: The sons of the pioneres, Kevin McLeod / Tecnico del suono: Julien Vahnée / Suono: Dolby stereo / Costumi: Maria Castillejo Carmen / Scenografia: Maria Castillejo Carmen / Cast: Cloè Goebeert, Zoè Chermanne; Nicole Oliver, Olivier har- dy, Lara Laigneau. Sinossi: In apertura, la registrazione di un cosmonauta russo che sta per morire. E questo dà il tono del film. Poi non si parla più di cosmo- nauti, ma l’angoscia è quella di una bambina che si fa delle domande sulla sua situazione, che prova a dare un senso al suo dolore, associando idee… idee di bambina.
  • 29. SHO RT FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL In the Nick of Time Regia: David M. Lorenz Durata: 13:15 / Nazione: Germania / Anno: 2011 / Cate- goria: fiction / Sceneggiatura: David M. Lorenz / Musica: Florian Erlbeck / Fotografia: Darja Pilz / Scenografia: Andrea Augustin / Attori: Klaus Loch, Lionel Lange / Producer: David M. Lorenz / Company of production: Darja Pilz & David M. Lorenz / Co-production: Beuth University of Applied Sciences / Sound format: Stereo / Aspect ratio: scope / Shooting for- mat: digital / Screening format: digital Anteprima regionale Sinossi: Arne vuole uccidersi. Ma una volta che sta in piedi sulla sedia con la corda intorno al collo, succede qualcosa di inaspettato ... Una tragicommedia sugli impulsi addormentati, aneliti nascosti e il bambino dimenticato in tutti noi. Un cortometraggio sulla passione e le arti. L’acqua e la pazienza Regia: Edoardo Leo Durata: 18’27” / Nazione: Italia / Anno: 2011 / Categoria: fiction / Pro- duttore: Edoardo Leo / Compagnia di produzione: Fondazione Museo Diocesiano / Storia di: Edoardo Leo / Musica: Pino Marino / Fotografia: Simone Trecca / Scenografia: Marco Favella / Cast: Edoardo Leo, Camilla Filippi, Marco Bonini / Formato di ripresa: digitale / Formato di proie- zione: Digital / Suono: Dolby / Mascherino: 1:85 / Proiezione: flat Anteprima regionale Sinossi: Due amic,i che si sono conosciuti all’ombra dei chiostri di San Giuseppe, si incontrano proprio qui dopo tredici anni, sulle tracce di un perduto amore.
  • 30. SHO RT FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL la casa di ester Regia: Stefano Chiodini Durata: 15’ / Nazione: Italia / Anno: 2012 / Categoria: fiction / Interpreti: Cecilia Dazzi, Sergio Albelli / Sceneg- giatura: Stefano Chiodini, Alessio Brizzi / Fotografia: Agostino Vertucci / Produzione: Mood Film / Costumi- sta: Veronica Lopez / Suono: Andrea Viali / Montaggio Gianni Vezzosi /Musiche: Andrea Farri / Mix: Davide Fa- vargiotti / Con il supporto di: Associazione Olympia de Gouges / In collaborazione con: Provincia di Grosseto Cesvot / Prodotto da: Tommaso Arrighi Anteprima regionale Sinossi: Dietro l’apparente ordinarietà della vita di coppia, una donna prende finalmente coscienza del dramma intollerabile di violenza che subisce ogni giorno recuperando un passato mai dimenticato del tutto. LA CRUZ Regia: Alberto Evangelio Durata: 9’31” / Nazione: Spain / Anno: 2012 / Cate- goria: fiction / Formato originale: HD Cam / Sogget- to: Víctor Palacios, Alberto Evangelio / Screenplay: Al- berto Evangelio / Fotografia: Nacho Ramirez / Sound: Jorge Rodriguez / Original soundtrack: Damián Sán- chez / Editing: Alberto Evangelio / Cast: Sandra Cerve- ra, Ramón Ibarra, Pablo Castañon, María Reyes. Sinossi: Vero impara a guidare con suo padre, che non l’ha vista per anni. Un evento inaspettato li spinge in una zona conosciuta come “La Croce”.