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El me paées 2013
LETTERA APERTA                                                  TESSERAMENTO
Puntuali come l’influenza di stagione, eccoci arrivare           Anche quest’anno, chi volesse sottoscrivere il
nelle vostre case con il nuovo calendario 2013.                  tesseramento per l’anno 2013, può farlo versando
Il 2012 è stato per La Pro Loco un anno particolarmente          la somma base di € 5,00 attraverso i membri del
ricco di avvenimenti, fortunatamente per lo più positivi.        Consiglio dell’Ente Pro Loco (e dal 7 gennaio
La prima notizia che credo meriti la vostra attenzione,          2013 anche presso la tabaccheria di Michela
è senza dubbio la creazione di una pagina facebook               Caporali).
nella quale vengono riportate le notizie aggiornate in           Vogliamo ricordare che da diversi anni la quota non
tempo reale riguardanti le manifestazioni organizzate            è stata ritoccata e visto il momento difficile che il
da noi o alle quali collaboriamo insieme ad altri Enti ed        nostro paese sta vivendo ci è sembrato il minimo
Associazioni del paese.                                          non gravare ulteriormente sui bilanci familiari.
Per chi ha quindi un po’ di dimestichezza con la rete            Ci preme altresì ricordare che il tesseramento è la
internet, può tenersi informato riguardo alle nostre             principale risorsa dell’Ente Pro Loco, attraverso il
iniziative, oppure dialogare ed avere un contatto diretto        quale si rende possibile la realizzazione di tutte le
con noi, digitando l’indirizzo che qui di seguito vi riporto:    attività sociali, ricreative e culturali in programma.
http://www.facebook.com/pages/Pro-Loco-Acquanegra                Un sentito grazie di cuore a tutti coloro che in
-Cremonese/204754612947514                                       questi anni ci hanno assiduamente sostenuto e
Oltre all’informatizzazione dell’Ente, anche per quest’anno      che siamo sicuri, continueranno a farlo anche
abbiamo ritenuto importante proseguire nel lavoro di             in futuro.
ammodernamento e messa in sicurezza delle attrezzature
che utilizziamo principalmente per la sagra dei gnocchi.
A tal proposito lasciatemi spendere due parole di vivo
ringraziamento per tutte le persone che quest’anno nel
periodo più torrido dell’estate, invece di andarsene in
                                                                                       N.d.R.
piscina oppure al mare, hanno preferito aiutarci                Con l’arrivo del 2013 eccoci qui, come ogni anno, a
nell’allestimento di quella che oramai è diventata un           raccontarvi tramite le pagine del nostro calendario
vero fiore all’occhiello per la nostra Pro Loco.                avvenimenti, recenti e meno, intervallati da storie di
L’eccellenza raggiunta dai nostri volontari in campo            personaggi che hanno lasciato un segno o un ricordo
culinario e la professionalità profusa in quei momenti ci       nel nostro paese e nel cuore dei suoi abitanti.
ha consentito inoltre di poterci far conoscere anche al         Un sentito e particolare ringraziamento quest’anno lo
di fuori del nostro paese.                                      vogliamo quindi riservare ai prestigiosi relatori che con
Tutto questo ci ha portato ad essere protagonisti in una        i loro scritti hanno deciso di impreziosire il nostro
grande festa privata in un Comune vicino al nostro.             calendario.
Grazie quindi alla generosa offerta fatta per il nostro         Nella speranza di aver fatto cosa gradita porgiamo a
contributo alla buona riuscita della festa, e grazie            tutta la popolazione di Acquanegra e Fengo gli Auguri
soprattutto ai volontari che devolvendo il loro compenso        di un sereno Natale e felice Anno Nuovo.
alla Pro Loco, ci hanno consentito di effettuare un
prezioso investimento che riteniamo indispensabile per                                                  La Redazione
la buona riuscita delle future sagre dei gnocchi.
Un’ultima riflessione la vorrei dedicare a quello che
succederà ai primi di marzo del 2013.
Sembra ieri eppure sono ormai passati tre anni da
quando ho iniziato insieme ai miei collaboratori attuali                     PREVISIONE 2013
a prendermi cura delle sorti della Pro Loco.
Nei primi giorni di marzo quindi scadrà il mandato              Canti della Merla (con ricco buffet)
dell’attuale Consiglio di Amministrazione ed attraverso
un’assemblea pubblica ed aperta a tutti i tesserati, si         Carnevale
potranno scegliere i futuri amministratori dell’Ente.           Giugno in piazza (in collaborazione con A.V.I.S.)
Non abbiate paura di farvi avanti! Con questa esortazione
concludo augurandovi i miei più sinceri Auguri di Buone         Sagra dei gnocchi
Feste e di un fruttuoso Anno Nuovo.                             Gara podistica (in collaborazione con A.V.I.S.)
                                                     Valerio
                                                                Castagnata
                                                                Serata medica
              RINGRAZIAMENTI
Impossibilitati a ringraziare singolarmente tutti quelli        Gita ai mercatini di Natale
che in qualsiasi modo ci danno una mano, lo facciamo            Santa Lucia (distribuzione di doni ai bambini)
collettivamente attraverso questa pagina di calendario
nella speranza che proprio nessuno si senta escluso.            Calendario “El me paèes”
Consentiteci anche di manifestare i nostri più sinceri          ….e quanto potremo fare in più…..
sentimenti di riconoscenza a tutte quelle persone che
con testi o fotografie, hanno contribuito alla stesura del
calendario.
( della dott.ssa Giuseppina “Pinuccia” Chiodelli )


   Parlare di Giacomo Chiodelli (el dutùur Ciudèl o più
semplicemente Ciudèl) è in un certo senso ripercorrere
la vita di una persona che ha svolto con semplicità, spirito
di sacrificio, entusiasmo, amore per la medicina e per le
persone il suo lavoro di medico condotto.
    Laureatosi a Pavia nel 1942, dopo 6 anni di studio
vissuti con grande interesse sia per gli aspetti scientifici
che clinici della Medicina e frequentando prima l’Istituto
di Patologia Generale poi quello di Clinica Medica, ha
subito iniziato il suo lavoro di medico come assistente
volontario del Reparto di Medicina dell’ospedale di
Cremona e come medico condotto supplente.
    Sebbene fosse attratto dal lavoro ospedaliero, che ha
sempre permesso maggiori approfondimenti clinici e
strumentali e discussione collegiale delle varie situazioni
cliniche, ha sempre vissuto il fascino della condotta che
permetteva un costante rapporto medico-paziente ed una                     Il Dr. Giacomo Chiodelli con la moglie Prof.ssa Maria Teresa Gandolfi
globale cura della persona.
    Ben volentieri quindi ha accettato, subito dopo la fine della guerra, di iniziare la sua avventura di medico condotto
ad Acquanegra Cremonese.
    I più anziani del paese lo ricordano nei duri periodi del dopoguerra mentre si recava incurante delle “condizioni
meteo” col guzzino a visitare i pazienti più gravi, lo ricordano poi a bordo di una rumorosa ed un po’ sgangherata
balilla su cui allegramente caricava i ragazzini del paese che per divertirsi volevano accompagnarlo nel giro delle
visite domiciliari…
    L’altro aspetto impegnativo della condotta erano, oltre le visite domiciliari, i lunghi ed affollati ambulatori; la
numerosità delle persone non lo ha mai scoraggiato e spesso sdrammatizzava la lunga attesa e le preoccupazioni
dei pazienti affacciandosi alla porta dell’ambulatorio pronunciando il suo mitico “sursum” corda.
    Non raramente la sua attività continuava fuori dall’ambulatorio, in modo informale, (l’informalità era una sua
caratteristica di personalità) facendo ricette sul tetto dell’automobile, dando rapidi consigli per strada, al bar ecc.
    Oltre all’attività routinaria clinica ha sempre sentito la necessità di educare alla prevenzione cercando di svolgere
una accurata “educazione “ sanitaria promuovendo la cura della ipertensione, dell’obesità, incitando e stimolando
tutti i controlli per la diagnosi precoce per le neoplasie.
    Particolare attenzione dedicava ai piccoli pazienti e, se poteva, spesso la visita iniziava con un gioco (anche lui si
divertiva!) visita alla bambola, qualche tiro con la palla…
    Con gioia ed entusiasmo si è dedicato alla sezione AVIS-AIDO: era legato da sincera amicizia al suo fondatore
Artemio Pacenza ed a molti avisini con i quali ha condiviso molte iniziative e feste e, perché no, anche una sincera
passione, alimentata da accese discussioni, per il calcio.
    Ovviamente gli entusiasmi e le gioie spesso si accompagnavano alle quotidiane preoccupazioni clinico-diagnostiche
che caratterizzano il lavoro del medico e alla fatica che comunque veniva accettata come una naturale compagna
                                                                                  di vita (la fatica era stata per parecchi anni una
                                                                                 inevitabile compagna del medico condotto che
                                                                                  doveva essere disponibile ogni giorno ed ogni
                                                                                  notte della settimana).
                                                                                      Ha sempre comunque trovato il tempo ed
                                                                                  il piacere per il continuo aggiornamento (libri e
                                                                                  riviste erano sparsi per la casa e l’ambulatorio in
                                                                                  un personalissimo ordine in cui solo lui poteva
                                                                                  avventurarsi e raccapezzarsi).
                                                                                       Poche cose viveva con insofferenza e con ira
                                                                                  (rara ma prorompente e temibile), l’insincerità e
                                                                                  la noncuranza verso la sofferenza.
                                                                                       E’ sempre comunque stato grato agli abitanti
                                                                                  di Acquanegra ed a quelli di Crotta D’Adda con i
                                                                                  quali ha condiviso molti anni della sua vita e con
                                                                                  i quali si era reciprocamente instaurato un vero
                                                                                  rapporto di cordialità, reciproca comprensione
         Il Dr. Giacomo Chiodelli con il sindaco dell’epoca Giorgio Canesi        e solidarietà.
Una carrellata di immagini per illustrare le nostre manifestazioni del 2012




   Serata medica: Luciano, Valerio, Patrizio, Danilo, Flavio              Canti della Merla presso l’Opera Pia Guida a Fengo
 dott.ssa Binda Beschi, dr. Aguggini, dott.ssa Milani, dr. Bottini




Carnevale: Una volontaria del gruppo “pionieri” dedita al trucco       Sagra dei gnocchi: il “mago dello spiedino” Patrizio Anelli




  Giugno in piazza: Consegna dell’assegno all’Associazione            Festa presso i Conti Caccia Dominioni alle Basse di Crotta:
           “Donatori del tempo libero” di Cremona                    Rosa Piseroni, Silvio Capelli, Roberto Pagani e Patrizio Anelli
Il Presidende della Pro Loco Valerio Anelli gentilmente mi incarica di ricordare le cause e i momenti più importanti
per la ricostruzione della nuova chiesa. Tanti abitanti del paese non erano ancora nati nel 1972. Ho accettato volentieri
l’incarico frugando nella memoria e negli appunti affidati all’archivio parrocchiale.

                                                     PROGETTO DELLA NUOVA CHIESA
                                                         Nel 1963 Il Vescovo Danio Bolognini mi affida la parrocchia di
                                                     Acquanegra segnalando la precarietà della chiesa a causa delle
                                                     lesioni della muratura della navata centrale. Viene quindi avvertito il
                                                     Comune per ottenere l’autorizzazione per la demolizione della
                                                     cappella di Sant’Agnese, situata sotto l’organo.
                                                         Il 26 gennaio 1965 mi reco in udienza dal Vescovo per esporgli il
                                                     desiderio di rinnovare la chiesa tramite il contributo statale. La pratica
                                                     inizia il suo periglioso cammino: ogni anno il governo stanzia una
                                                     somma per la costruzione delle chiese nuove. Mi recai a Roma per
                                                     portare direttamente la domanda. Nel frattempo viene avvertito e
                                                     sollecitato l’Onorevole Amos Zanibelli. La commissione dell’Arte
                                                     Sacra, presieduta dal Vescovo Mons. Fallani, purtroppo esclude il
                                                     finanziamento per tutto il 1966. Bisogna attendere il 18 febbraio
                                                     1967 per avere la notizia che è alla firma dell’Onorevole Mancini
                                                     l’attribuzione della somma di 20 milioni di lire per la costruzione al
                                                     rustico della nuova chiesa.
                                                         Mi recai dall’architetto Vito Sonzoni di Bergamo, accompagnato
                                                     dall’amico Luigi Cofferati, per invitarlo a preparare il progetto. Il 20
                                                     marzo vennero convocati i capifamiglia della parrocchia per eleggere
                                                     il comitato. Successivamente furono invitate le famiglie ad inviare
                                                     un’offerta ogni due mesi: l’adesione è stata quasi totale! I giovani
                                                     ogni mese si recavano con il carro a raccogliere la carta, il vetro, il
                                                     ferro. Le signorine a turno ritiravano le offerte nelle famiglie: non mi
                                                     sarei mai aspettato un’adesione così totale!
    L’architetto Sonzoni segnala che i lavori del progetto sono sospesi in attesa che la sovraintendenza dei lavori di
Verona abbia da autorizzare la demolizione della vecchia chiesa. La risposta è negativa. Mi recai a Roma per avere
suggerimenti e delucidazioni.
    Casualmente m’incontrai con Monsignor Mazzotti, di
Ravenna, l’unico prete in Italia che fa parte del Consiglio
Superiore delle Belle Arti: ottenni ottime informazioni.
    Varie raccomandazioni all’Onorevole Zeglioli - Lanzini,
Presidente del Senato. Bisognerà attendere però fino al
26 marzo 1968 per ottenere finalmente l’autorizzazione
per l’inizio dei lavori. La pratica naviga fra i vari uffici del
genio civile. Interpellate varie imprese il lavoro venne
affidato alla ditta Bosio di Soresina, la quale accetta con
l’aumento del 15% sull’appalto. Siamo ormai nel 1969.
Nella demolizione della vecchia chiesa, con l’architetto
venne concordato di creare un salone sotto la nuova chiesa.
Inizia il repedonamento della vecchia torre: sotto un metro
c’è sabbia finissima; in sagrestia attualmente è conservata
la prima pietra della vecchia torre. Il 3 aprile, giovedì santo,
gli operai e il vecchio sagrestano Cornelio mi avvertono che
si vedono delle fenditure nella torre che si sta inclinando.
L’ingegner Brignoli teme per la stabilità della torre stessa e
della casa parrocchiale. Venne progettato ed attuato un
contenimento in cemento armato che venne a costare la
bella somma di 3 milioni di lire.

POSA DELLA PRIMA PIETRA
  Il 22 giugno 1969 il Vescovo di Cremona benedice la prima pietra: tutto il paese è presente. La buona popolazione
sopporta con ammirevole pazienza il disagio del teatrino che funge da chiesa. La gente umile e povera è veramente
ammirevole conservando intatti i valori della fede e della generosità. I lavori proseguono celermente.
CONSACRAZIONE DELLA CHIESA E DELL’ALTARE
     L’anno 1972 inizia con l’approvazione della pratica iniziata da
alcuni mesi per ottenere un contributo sul piano di finanziamento circa
l’impianto di riscaldamento per la chiesa.
     La ditta Mombrini di Caravaggio provvede alla posa del pavimento
in chiesa e in sagrestia: mattoni in gres provenienti da Monaco di
Baviera. Il signor Lumina di Pianico consegna le finestre in onice del
Messico, lucidate da ambo le parti. Viene lanciata una nuova iniziativa:
espongo un cartellone con tanti quadratini quanti sono i metri quadrati
del pavimento della chiesa. Ogni quadratino costa 8 mila lire. Tanti
parrocchiani, perfino i bambini, si impegnano per raccogliere la somma.
Si tenga presente che tutte le spese inerenti all’intonaco esterno ed
interno della chiesa, le finestre, il pavimento, l’illuminazione sono a
carico della parrocchia. Al signor Gino Gamba venne assegnata la
montatura delle finestre, al signor Franco Zucchetti l’illuminazione;
l’altare in botticino, l’ambone e la colonnetta del Tabernacolo sono
costruite in ceppo da una ditta di Sarnico.
     Il falegname Ottini Clearco di Soresina consegna le sue porte della chiesa: il disegno elaborato dal professor
Stabili Claudio, apprezzato dall’architetto Sonzoni, è identico a quello dell’Incoronata di Sabbioneta. Il Tabernacolo
è fatto in onice, la porticina del Tabernacolo è ancora quella della vecchia chiesa. A metà febbraio mi reco in udienza
dal Vescovo per fissare la data della Consacrazione della chiesa. Viene scelto il giorno di San Giuseppe.
     Le notizie sulla salute del Vescovo suscitano serie preoccupazioni: ricoverato in ospedale per disturbi vari, esce
il mercoledì 15. Il segretario vescovile vorrebbe che il Vescovo si riposasse invitando un altro Vescovo alla cerimonia.
Monsignor Bolognini ritiene invece suo dovere partecipare alla funzione della Consacrazione della chiesa e
dell’altare a tutti i costi. Arrivò puntuale alle ore 16 del 19. Grande e straripante folla; in chiesa ci sono anche 30
bambini cresimandi. Ricordo i sacerdoti presenti: don Cappellini, don Beltrami, don Mazzoni e don Antonio Cerioli.
     La schola cantorum esegue le parti brevi della messa “Madre di Dio” di G. Pedemonti. Il Vescovo, seppur affaticato
dalla lunga funzione, terminato il rito si compiace con il parroco e con i fedeli per questa realizzazione. Ecco le parole
testuali: “Non si offendano altri costruttori di chiese nuove in diocesi, ma nel periodo del mio episcopato è la prima
volta che constato, in proporzione al numero modesto degli abitanti, che in poco tempo si è realizzata ad Acquanegra
una chiesa completa, armoniosa e bella”.
                                                           Dopo il rinfresco in casa parrocchiale il Vescovo accetta di
                                                       posare sul sagrato per una foto ricordo; era veramente soddisfatto.
                                                       Mentalmente pensai a tutte le difficoltà incontrate dal giorno
                                                       dell’ingresso fino alla festa di San Giuseppe; la Provvidenza ci ha
                                                       veramente aiutato.
                                                           La ditta Bosio provvede al restauro della torre. Nel documento
                                                       redatto dal Consiglio Superiore delle Belle Arti di Roma si autorizza
                                                       la demolizione della vecchia chiesa, ma si raccomanda di conservare
                                                       la torre che probabilmente è nata in anni lontani come mezzo di
                                                       avvistamento a protezione di un vecchio castello. Nella nuova
                                                       chiesa vengono posizionati i nuovi banchi costruiti con legno di
                                                       noce di Mansonia. Nella sagrestia, ampia e decorosa, fanno bella
                                                       vista il quadro di S. Antonio, restaurato da Bonomi, l’Icona della
                                                       Madonna e il quadro della Madonna del Carmine.

STRUTTURA DELLA CHIESA
    L’architetto ha disposto la facciata in modo ortogonale alla torre: le dissimmetrie risultanti, rispetto all’asse della
navata interna, sono state eluse con la soluzione del pronao ad unico grande arco. Il piazzale della chiesa è stato
tutto rifatto a spese della parrocchia con lastre di porfido del Trentino. Tramite il quotidiano “La Provincia”, molte
persone furono invogliate a venire ad Acquanegra per ammirare una chiesa moderna, ma nello stesso tempo in
armonia con il massiccio campanile.

Ringrazio la Direzione della Pro Loco perché tramite questo trafiletto ho potuto ricordare, specialmente ai giovani,
quanto si è fatto in anni ormai lontani. Mi astengo dal fare confronti con la situazione attuale. Però è doveroso ricordare
tante persone, ormai scomparse, che hanno contribuito con molta generosità. Nostro dovere ricordarle con l a
preghiera del suffragio. Il Signore saprà ricompensarle in modo adeguato.
GENNAIO



                             Immagini dell’interno della vecchia chiesa
                                   A destra: l’altare maggiore
                               Sotto: veduta della navata centrale




                              Due immagini che raffigurano il Vescovo Danio Bolognini durante la posa della prima pietra




                            La schola cantorum davanti alla               Il Vescovo consacra le reliquie dei Santi Patroni
Dùni, pùtei e càan cùme i    chiesa prima dell’abbattimento
   se ùsa se ghe jàa!
FEBBRAIO


                                         Grazie a tutti quelli che sono venuti a trovarci...
                          Grazie a tutti i volontari che ci hanno aiutato durante le serate della festa...
                           Grazie a tutti i volontari che hanno allestito e smontato le attrezzature...
                          Grazie per la professionalità e l’eccellenza raggiunta in campo culinario...
                            Grazie a chi vorrà aiutarci o venirci a trovare anche l'anno prossimo !


                                                                                    Pubblicazione del 24 agosto 2012




                       Pubblicazione tratta dal giornale “La Provincia” del giorno 24 Agosto 201 2
                       riguardante la “Sagra dei gnocchi” che si è tenuta da venerdì 17 a domenica 19
                       agosto 2012




                            Due delle tre nuove “gnoccare” :              Nuovi ingressi e preziose conferme:
  Quàant en pùarèt
                            Sabina Abate - Emanuela Grandi         Silvio Capelli - Lina Cofferati - Antonella Piseroni
 el mangia na galina        manca all’appello Romina Capelli
   o l’è malàat lùu
    o l’è malàada
       la galina!
MARZO


                                                                               I fióoi de ‘l dé d’incóo
                                                                                    (di Teresa Odelli)
                                                                                …E i fùm stüdiàa fìn a vìint’àn,
                                                                          per el so bèen…ma crèdi fùm en dàn
                                                                             a fàaghe mai vèder gnàan na sàpa
                                                                    e a insegnaghe a ìser sèemper chèl che ciàpa.
                                                                            Na vòolta nòon gh’ìivum la paghèta,
                                                                              i püsèe siùr i gh’ìiva la Lambrèta;
                                                                           adès i gh’àa amò ‘l réef en sö ‘l nuìin
                                                                     che strèt in màan i gh’àa ‘l sò bràu telefunìin.
                                                                          Per nùn parlàa de bicicléeti e muturèti
                                                                          che ‘n sö strada i fa ‘ndàa tàme saèti;
                                                                               e po’ quàant i và zó per i desdòt
                                                                          se ghe cumpra perlomeno en milaeòt.
                                                                               J è eguìisti i fióoi de’l dé d’incóo
                                                                        perché i tróova de spès en pàar de bóo
                                                                        che a pareciàaghe varàat el sò campèt
                                                                          par che a lùur ghe fài ne càalt ne frèt!
                                                                        Cuzé, püsèe avanti, quant i sarà gràant
                                                                       asùura ‘l préesi i ghe darà de ‘l ignuràant.
                                                                       perché se sà che i bóo j è méen de nièent,
                                                                   j è dèi sugèt che j è ‘n gràan pòoch inteligèent…
                                                                        Ma ‘l püsèe bèl ‘l è quàant se vèt a rivàa
                                                                           l’età agugnàada de la giösta libertàa:
                                                                       de la parola “single” i gh’àa la bùca pièena
                                                                        cume se prìma i fès ligàat a la cadèena!
                                                                      E quant i te pòorta de lavàa la ròba spùurca,
                                                                         ‘l è inütil che te i màandet sö la fùurca,
                                                                        perchè te ghe l’èet pròopia insegnàat té
                                                                        che per stàa bèen al mùunt se fa cuzé.


                                        La róoda de ‘l tèemp
                                              (di Teresa Odelli)
                              Gh’è rivàat ‘l Invèernu, stagiòon silensiùuza,
                           ‘l è rivàat a l’imprüìisa cù ‘l sò vestìit de spùuza,
                              a querciàa li muntàgni e li campàgni e i téc…
                                 e quàant el rìiva lüü sùm töti püsèe véc.
                                           Sùta a ‘l mantél de néef
                                          el guàarna el fardél gréef
                                          de ‘l gràn lauràa de frèsa
                                            e j òs rùt de fiachèsa.
                               Gh’è rivàat ‘l Invèernu, stagiòon de puesìa,
                                ‘l è rivàat cù ‘l fagòt pièen de malincunìa,
                               a catàa sö ‘l guadàgn e calculàa ‘l rizültàat
                            per vèder se l’anàada a vergùt la gh’àa frütàat.
                          El dùcia a li finèestri de li cà ‘ndua gh’è ‘l fóoch pìs,
                               per vèt se se rapùlum u stùm cù j ùc schìs.
                                 Gh’è rivàat ‘l Invèernu, l’ültima stagiòon,
                           ‘l è rivàat per dìime che vizìin gh’è la stasiòon…
                              ma prìma de fermàase e verìime la purtéera
                              el me prümèt che “dòpu” veràa la Primavera.
                         Per intàant nòon la vèdum ‘n de j ùc de i nòst neóot :
                               la róoda del tèemp l’è mìia giràada a vóot.
La frèesa la fa rùmper
      li pügnati!
APRILE


                                                                                                       La nuova sede dello
                                                                                                       Juventus club
                                                                                                       realizzata nello
                                                                                                       stabile ristrutturato
                                                                                                       del sig. Ferrari




                      La cascina Fogliazza nel 2004 prima della demolizione e il nuovo ingresso della proprietà Boiocchi




                            Il grande pruno selvatico di Via Roma nel 2005 ed il nuovo insediamento residenziale




A rubàa pòoch se va
      in galera
   e a rubàa tant        La ghiacciaia sita nella proprietà Pozzali alla cascina Vernazzuola - a destra lo stato attuale
  se fa carrieera!
MAGGIO




                                  Onde ricordare il 50 anniversario di matrimonio Aimè Cesare con la moglie Elsa il fratello Salvino
                                    e gli amici. Da sinistra: Romano Meazzi - Bruno Antonioli - Pasquale Baroni - Rosolino Dioli
                                                                           Ferruccio Grandi




                                  1948: Sopra e a destra Brambati Giuseppe
                                 Meazzi Romano - Lanzi Tullio - Fornaciari Aldo
                                 Aimè Cesareanno in Gita a San Remo con la
                                   prima corriera che arriva ad Acquanegra




                                         Casale Monferrato 1956
                                                                                              1968: Morena Garoli con il nonno
                                      Contini Fernando osserva il Po
                                                                                                        Mario Villa

  Tòti i can i mof la cua e
tòti i cuiòon i vol di la sua!
GIUGNO




                                       Sfilata di moda:                          Gruppo musicale “ A Life for Music”
                             Stefano Roncaglio e Sebastiano Baroni




                                                                                        La compagnia teatrale
                                                                                        Teatrovare "El Turass"
                                                                                            ha presentato
                                                                                       “ROMEO E GIULIETTA"




                                                     Coro della Valle dell'Adda "PAOLO ASTI"




Te podet anca levàa sö      Scuola di danza "On Stage"
prèst, ma el tò destin el           Di Cremona
    leva sèmper sö
     prima de te!
LUGLIO




                              Da decenni nel magazzino della chiesa di Fengo esisteva, abbandonato ad un
                          destino di oblio, un misterioso oggetto, coperto da un tendaggio: suscitava un certo
                          timore ai principianti chierichetti che mi davano una mano nei piccoli lavori di sacrestia.
                              Nessuno osava alzare il velo, si fidavano della mia spiegazione “ma è una statua!!”
                          e ciò bastava, al momento, per tacitare la curiosità morbosa, quietando le fantasie
                          infantili circa la presenza di fantasmi strani.
                              Poi veniva la volta che qualcuno più coraggioso affrontava il mistero e, nella luce
                          fioca di lampade polverose, scopriva il volto severo, ma non drammatico, di
                          un’immagine femminile con due braccia semoventi e delle mani protese verso il
                          curioso di turno, che indietreggiava vedendo quelle mani dalle dita mozzate.
                              Il resto della struttura era modellato a tronco di cono a mo’ di manichino, come
                          figura vestita.
                              Ed ecco allora la spiegazione più particolareggiata: era un’antica statua della
                          Madonna, fatta così per poter essere rivestita con abiti secondo la foggia di ipotetici
                          indumenti regali: gonna, corsetto, manto e corona.
                              Dalla mia fanciullezza emergeva allora il ricordo di pie donne ( ricordo all’opera
                          Peppina e Nella, mogli dei fabbri Francesco e Piero Manara, Tilde Franzosi, Giuditta
                          Sgariboldi, Ersilia Canesi, Aldina Cervi, Rina Colombi ) che, incaricate della sacra
                          vestizione, preparavano l’immagine con l’abito nero dell’Addolorata: così avrebbe
                          seguito in lutto il simulacro del Figlio morto, nella processione del Venerdì Santo
                          mentre con il canto struggente dello “STABAT MATER DOLOROSA” accompagnava
                          i fedeli nel pio esercizio della Via Crucis.
                              Con gli anni la tradizione si è spenta e il ricordo dell’immagine affievolito come la
                          nostra povera fede… altri orizzonti e nuove dimensioni religiose avevano trovato
                          campo, cancellando ciò che si riteneva superato.
                              La statua rischiò di divenire un paralume da salotto, per i neo ricchi del miracolo
                          economico, ma per un senso di rispettoso timore non se ne fece nulla e là rimase
                          nel suo doloroso silenzio.
                              L’abito nero fu ritrovato, ma ormai portava i segni del tempo e dalla seta a brandelli
                          risorgeva la targhetta con il nome della donatrice: 16 SETTEMBRE 1882 - LUCIA
                          GUIDA. Il tutto fu riposto con cura per la conservazione.
Prepùtent e imbrujoon i
 va a finii a riguloon!
AGOSTO




                               Don Giovanni, fin dal suo ingresso
                           nella parrocchia, ne propose il restauro
                           per un riuso liturgico; così la statua
                           tornò a rivivere ripulita e con le dita
                           mancanti ricostruite.
                               Il volto è bello ma non sdolcinato
                           ed è la parte più antica risalente alla
                           fine del 1600, mentre le mani, da
                           donna che ha faticato e sofferto, sono
                           più recenti e di fattura meno pregiata.
                               Ma perché sul braccio sinistro c’è
                           un foro? Il mistero è stato risolto per
                           analogia con altri modelli del tempo.
                           Il restauratore sostiene che la statua
                           portasse Gesù Bambino. Ma se è
                           così, un tempo non rappresentava
                           l’Addolorata.
                               Originariamente era la Madonna
                           del Carmelo che, prima che con il
                           titolo di Madonna del Rosario, veniva
                           venerata nella nostra chiesa ed era
                           rivestita di abiti splendidi divenuti poi
                           paramenti sacri.
                               Ma perché questa vicenda?
                           Verso i primi anni del novecento ( se l’informazione è esatta ) vennero sconsigliati
                           per il culto “manichini vestiti” : molte statue di quel tempo erano in effetti in condizioni
                           pietose e i responsabili presero l’occasione per un “ripulisti” generale, spinti anche
                           dalle mode razionaliste del tempo, retaggio di fallite e sanguinose rivoluzioni; si
                           sostituirono così quegli oggetti di pietà con statue più consone al nuovo orientamento.
                               E le antiche? Vennero bruciate o “saccheggiate” dagli antiquari per la felicità di
                           collezionisti nostalgici.
                               Probabile che il Gesù Bambino, separato dalla Madre, fece quella fine mentre la
                           Madre assunse il ruolo di Addolorata ( doppiamente ); finita nel deposito, una volta
                           all’anno veniva riesumata e destinata alla scenografia della Sacra Rappresentazione
                           del Venerdì Santo.
                               Poi la “morte” delle antiche confraternite fece il resto e, onde evitare il dileggio
                           della statua svestita, venne coperta e dimenticata.
                               Ora la stessa statua per la generosità di un donatore della nostra Parrocchia
                           risplende con un nuovo abito e una nuova missione.
                               L’abito sfavilla di fiori come un nuovo Eden e sotto il suo azzurro manto noi come
                           piccoli cerchiamo, non solo simbolicamente, la sua protezione.
                               Nell’ANNO DELLA FEDE Ella con una mano ci porge la corona del Rosario e
                           nell’altra ci mostra il Vangelo.
                               Lei che per prima lo ha accolto e fu testimone della DIVINA PAROLA.




En bòon cudeghiin el và
mangiàat cùl cuciàariin!
SETTEMBRE




                                                            1994: foto di gruppo Giugno in Piazza




                             Fengo: classe V dei nati nel 1965 con la maestra Savi Angiola




                                                                                                    Aimè Giannina - Gino Barbieri




                                              Antonella Piseroni all’asilo




   Anca se la sacòosa            Foto di gruppo anni 50 con
     l’è voda, varda           Bruschi Giuliana e Maria Depetri
 che el too capel el resti
           dritt!
OTTOBRE




                                                                                                Targa ricordo che è
                                                                                                possibile ammirare
                                                                                                nella sede della Pro
                                                                                                Loco




                                                            Enrico Stagnati, Giorgio Canesi e Carmen Calza durante la
                                                                      consegna della targa commemorativa




                                                       Enrico Stagnati e Giorgio Canesi in posa per una foto di gruppo




                       Giuseppina Zava, Maria Cristina Ermini, Umberto Ferrari, Celestino Stanghina, Giovanni Degara e
L’è mèi ciùùcia n’òs                           Graziano Crosina in un momento di convivialità
    che èn bac!
NOVEMBRE
                                                                  ( di Teresa Odelli )



                                                                Un altro pezzo di storia di Acquanegra se ne è andato
                                                            via con Benedetto, uno dei personaggi più popolari ed
                                                            originali del nostro comune nel XX secolo.
                                                                Benedetto, nome che evoca un carattere bonario e
                                                            semplice, non poteva essere meglio indovinato per questo
                                                            nostro concittadino, rimasto sempre, anche da adulto, un
                                                            ragazzone naturale e genuino, dal temperamento mansueto
                                                            ed accomodante.
                                                               E’ stato il nostro ciabattino, mestiere che oggi va
                                                            scomparendo, ritenuto forse superfluo, poiché le calzature
                                                            adesso le buttiamo prima che siano consumate o bucate,
                                                            ma che Benedetto ha praticato come un’arte per mezzo
                                                            secolo, quando poter recuperare un paio di scarpe poteva
                                                            fare la differenza fra averle e non averle.
                                  Passando davanti alla sua finestra con la vecchia inferriata, eravamo soliti sentire
                             la sua presenza dal suono della radio, che sempre teneva accanto, per compagnia
                             mentre lavorava, con la massima calma, seduto davanti al suo dischetto fra pìigula,
                             làsa, sumensìni, cùràam e pàara, con lo stesso grembiule rigido, vecchio una vita.
                                  Amava il suo lavoro ma oltre quello c’erano altre due grandi passioni:
                             l’apicoltura ed il tifo calcistico. Ogni giorno, per decenni con il glorioso millecento, si
                             è recato a prestare le cure alle sue arnie, presso casali appena fuori paese, ed era
                             molto preciso e competente, un vero appassionato.
                                  Ma per il suo Milan nessuna passione poteva tenere il paragone. Dalla sua finestra
                             al piano superiore sventolava sempre una bandiera rossonera, che diveniva grande
                             come un lenzuolo da una o due piazze, a seconda del valore delle vittorie che la
                             squadra conseguiva.
                                  La sua figura è stata rappresentativa di un’Italia del tempo passato. Lui sembrava
                             non andare al passo dei tempi, pareva si fosse fermato, almeno nell’aspetto e nel
                             vestire, a quei meravigliosi anni cinquanta della sua gioventù. Non da credere però
                             che fosse un ingenuo o non sapesse gestire gli affari suoi! Per tutta la vita è vissuto
                             in questo paese senza mai viaggiare e, ironia della sorte, il cuore lo ha tradito proprio
                             il giorno che, valigia pronta sul letto, si stava preparando a partire per un meraviglioso
                             viaggio in Terrasanta.
                                  Ciao Benedetto. La tua finestra chiusa fa tristezza ma noi sappiamo che ora
                             guardi le partite del tuo Milan da lassù, dalla Tribuna d’Onore che ti sei guadagnato
                             con i calli delle mani.




                                                                   A Sinistra: Benedetto in una foto d’epoca seduto nella
                                                                   sua bottega
           Li dùni                                                 Sopra: Benedetto intento alla cura delle sue api
l’ì dìis sempre la verità,
    ma i na dìis apena
          la metà!
DICEMBRE




                         Benedetto davanti al suo caratteristico negozio         Immancabile partita a carte con gli amici




                                   Foto di gruppo della classe del ‘39




                                                                                                Sopra e sotto:
                                                                                       Benedetto dedito alla cura delle api



                                            Sopra e sotto:
                          Due riconoscimenti importanti per la sua bravura nel
                                          lavoro quotidiano




                                          Con il Milan nel cuore
   Pagàa e moorer,
se fa sèmper in tèemp!
GRUPPO AMICI DI FENGO                                                      GLI AUGURI DEL PARROCO
Approfittiamo delle spazio che ci viene cortesemente messo a               L’immagine della porta, scelta dal nostro Papa Benedetto XVI°,
disposizione dalla Pro Loco per formulare ai cittadini di Fengo e          per l’anno della fede, si può applicare anche al fluire del tempo:
Acquanegra, i più cordiali e sinceri auguri di un Santo Natale e di        usciamo da un anno ed entriamo in un altro.
un felice Anno Nuovo. Il “Gruppo Amici di Fengo” che conta per             La porta fa parte della nostra esperienza quotidiana: entriamo ed
l’anno 2012 50 iscritti, si è sempre contraddistinto, nei primi 20         usciamo da casa svariate volte al giorno; talvolta varchiamo anche
anni di vita che ha alle sue spalle, per generosità ed altruismo           la soglia di una chiesa, del posto di lavoro, della casa di parenti e
arrivando anche quest’anno, grazie all’ormai celeberrima “Festa            amici, e quante reazioni ed emozioni producono questi passaggi!
della Birra”, ad offrire aiuti economici e non a chi era in difficoltà.    Ci sono anche due significati importanti richiamati dal passaggio
Purtroppo al momento della stesura dell’articolo, non abbiamo              attraverso una porta: l’entrata nella vita umana, con tutto il suo
ancora potuto definire l’esatto importo (alcune piccole spese devono       inestimabile valore e fascino, con il suo carico di entusiasmo e di
ancora essere saldate)né gli Enti ai quali devolvere la cifra. Non         fatiche, e l’uscita da questa vita, che, per chi crede, non è un
siamo così presuntuosi da poter pensare che il nostro intervento           salto nel nulla ma l'abbraccio della vita eterna.
possa risolvere tutti i problemi che ci circondano, ma semplicemente       Cosa augurare per l’anno 2013?
convinti che, anche sensibilizzando la popolazione locale su delle         Come Parroco desidero augurare la serenità e la pace per ogni
realtà esistenti e spesso sconosciute, si sia già compiuto il primo        giorno, ma pure il coraggio di spalancare le porte del proprio cuore
significativo passo sulla strada che porta ad aiutare i meno fortunati     all’azione beneficiante e necessaria di Dio, alla disponibilità di
ed i più deboli.                                                           condivisione, di collaborazione; aprire al buono, al bello, al vero
Sperando di riuscire a coinvolgere un numero maggiore di persone           che è presente in chi incontriamo per non sciupare le occasioni
nelle nostre iniziative, che abbiano il divertimento al fine ultimo che    che ci si presentano e recuperare la serenità e la speranza del
à sempre la beneficenza vi diamo appuntamento (speriamo) alla              vivere. Un nuovo anno si presenta alla porta della nostra vita: lo
“22^ Festa della Birra”.                                                   accogliamo come dono e con responsabilità guardandolo come
                                                         Il Presidente     una possibilità per dare il meglio di noi stessi! Buon Anno!
                                                   Giancarlo Pagani                                                               Il Parroco
                                                                                                                            Sac. Giovanni Nava

              SEZIONE A.V.I.S. ACQUANEGRA
Anche quest’anno accogliamo piacevolmente l’invito della PRO               GRUPPO VOLONTARI DI ACQUANEGRA E FENGO
LOCO ringraziando Valerio e tutto il consiglio per lo spazio a noi         Anche il 2012 è stato un anno impegnativo per i volontari che,
dedicato e per la partecipazione nelle attività svolte insieme. La         nell’incertezza e nello sconforto portati dalla crisi, hanno dimostrato
nostra associazione quest’anno ha cambiato sede e per chi non              come donare gratuitamente e con generosità parte del proprio
lo sapesse ancora ci siamo spostati nella struttura comunale               tempo può trasformarsi in considerevole ricchezza per tutta la
appena ristrutturata in Piazza delle arti ed è per questo che              collettività. Così anche quest’anno, è continuata l’attività quotidiana
ringraziamo l’amministrazione comunale di Acquanegra. Prosegue             dei soci per il trasporto degli anziani, per l’assistenza ai piccoli e per il
ottimamente la collaborazione con il gruppo dei cicloamatori               prelievo ematologico dei pazienti TAO a domicilio che, assieme al
(cogliamo l’occasione per salutare il Sig.Colombi augurandogli di          costante e gravoso servizio presso la piazzola, costituiscono
ristabilirsi al più presto). Ad ottobre si è svolta come ogni anno la      patrimonio per tutti. In chiusura del 2012 la nuova sede
gara podistica alla memoria dell’indimenticato Artemio Pacenza             dell’associazione è stata attrezzata per renderla disponibile e
con una buona affluenza di atleti.                                         funzionale all’ascolto dei bisogni della cittadinanza. L’apertura
Per concludere vorrei ricordare che a febbraio 2013 si terrà il            prevista negli stessi orari dell’ambulatorio del medico permetterà
rinnovo del consiglio direttivo lanciando un appello soprattutto ai        anche un’immediata prenotazione del servizio di trasporto degli
donatori più giovani a partecipare all’assemblea e a rendersi              anziani e un punto di riferimento per gli stessi per qualsiasi
disponibili ad entrare nel consiglio.                                      necessità. Anche a fronte di questo nuovo servizio, incoraggio
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO.                                           tutti coloro che vogliono provare a donare un po’ di se stessi e a
                                                      Il Presidente        farlo con generosità, pazienza, altruismo e responsabilità.
                                                      Flavio Lanzi         Nell’occasione delle feste natalizie, a nome dell’Associazione,
                                                                           porgo a tutta la cittadinanza i più fervidi auguri di un sereno 2013
                                                                           e ringrazio tutti coloro che si sono adoperati o hanno in qualunque
                                                                           modo contribuito e continuano a contribuire per la prosecuzione
                     A.S.D. ACQUANENGO                                     delle iniziative.
Un’annata sportiva entusiasmante il 2011/12!
Perché tanta enfasi in queste parole? Perché l’Acquanengo volley                                                                 Il Presidente
è arrivata alla 2^ fase regionale con le sue allieve dopo aver vinto                                                         Gianfranco Brambati
il campionato provinciale e l’Acquanengo calcio ha vinto il suo
primo campionato ed è stato promosso alla categoria superiore.
L’Acquanengo è arrivata seconda come società grazie alla massiccia
partecipazione dei suoi atleti nella gara provinciale di corsa su             FONDAZIONE “GUIDA DR. VENCESLAO” ONLUS
strada svoltasi lo scorso mese di ottobre ad Acquanegra.                   “Onora la persona del vecchio” (Lv 19, 32)
L’entusiasmo ha coinvolto tutti, a partire dai più piccoli, con una        “Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi...e temi il tuo Dio” (ibid.)
esplosione di iscrizioni nella squadra del fanthatlon, e in quelle di      “Onora tuo padre e tua madre” (Dt. 5, 16)
volley, a cominciare dal mini volley, l’under 12, le due squadre           Potremmo riassumere in queste tre esortazioni quello che anima
under 14, le allieve e la squadra di calcio, costantemente seguite         “NOI” della Fondazione Guida. Sono esortazioni prese dalla Bibbia,
da allenatrici e allenatori, tutti volontari, con competenza e passione.   ma possono essere il motto per qualsiasi persona cristiana e non
Un grazie sentito ai dirigenti e a tutti coloro che in maniera gratuita    che lavora in strutture come la nostra Casa di Riposo. Prima di
si impegnano a portare avanti l’attività di questa associazione            tutto e sopra tutto loro: gli anziani!!! Ed è proprio con la semplicità
sportiva che fa crescere ed educa tutti gli atleti attraverso lo sport.    di queste tre esortazioni che vogliamo farvi giungere i nostri più
Nell’attesa del Santo Natale e in prossimità del nuovo anno,               sinceri auguri per un Natale sereno accanto alle persone care e
ringraziamo la Pro Loco per l’ospitalità e porgiamo alla nostra            uno splendido 2013 ricco di serenità e di pace.
Comunità, alle Istituzioni e Associazioni tutte i migliori auguri di                        Gli ospiti della Fondaz. “Guida dr. Venceslao”
Buon Natale e sereno Anno Nuovo.
                                                    A.S.D. Acquanengo
AMMINISTRAZIONE COMUNALE                                                                 BIBLIOTECA
Giunti a fine anno, ancora una volta grazie alla Pro Loco per               Un caro saluto a tutti i lettori da parte della Commissione Biblioteca.
l'ospitalità concessa sul periodico bollettino ed eccoci pronti per la      Quest’anno le nostre energie sono state completamente assorbite
consueta riflessione.                                                       dal tanto atteso trasloco nella nuova sede, all’interno del Polo
La cronaca drammatica degli ultimi mesi si è concentrata sulla              Civico di Piazza delle Arti. Dal momento in cui l’amministrazione
emergenza finanziaria che ha colpito il nostro Paese: dubbi dei             ha reso noto che la ristrutturazione dell’area in questione avrebbe
mercati sulla solvibilità dello Stato, aumento vertiginoso dei tassi        previsto anche la nuova sede della Biblioteca Comunale, tanti di
di interesse, con lo spettro dell'insostenibilità del nostro elevatissimo   voi hanno cominciato a fare domande su tempi e modalità, come
debito pubblico, ecc. Il compito di recuperare vitalità e credibilità       succede di solito quando si preannuncia una importante novità.
spetta ora a tutto il Paese nel suo insieme ed in quest'opera di            Finalmente tutte le vostre domande hanno trovato risposta, e
ricostruzione, ci sembra che il punto da cui partire per trovare            crediamo che le aspettative non siano state disattese, anche se
unità d'intenti e accomunare gli sforzi, muovendo da un confronto           per questioni logistiche siamo stati costretti a sospendere il servizio
serio e costruttivo e non da sterili polemiche, possa essere la             per circa un mese durante il periodo estivo, in modo di consentire
questione del lavoro, che, non a caso, l'art.1 della Costituzione           lo spostamento di tutti i volumi dalla precedente sede a quella
pone a fondamento della nostra Repubblica. In questo modo si                attuale.
comincerebbe ad affrontare con decisione anche un'altra emergenza,          Beh, possiamo veramente dire che il risultato ha lasciato a bocca
che per l'impatto sulla vita delle persone, non è meno drammatica           aperta più di una persona, e questo è per noi motivo di grande
di quella finanziaria: quella dell'occupazione. Senza entrare qui           soddisfazione. Visto poi che eravamo in tema di cambiamenti,
nel merito di una completa trattazione del significato antropologico        abbiamo pensato di sperimentare anche l’apertura al mattino, il
del lavoro, la provocazione esposta consente di individuare alcuni          lunedì, in concomitanza con gli orari dell’ambulatorio, in modo da
aspetti cruciali; il primo è quello della famiglia: senza lavoro, o         poter individuare delle fasce orarie che possano soddisfare il
con un lavoro precario, nel vero senso del termine, non solo viene          maggior numero di persone. Vi auguriamo quindi buona lettura, e
meno la possibilità di tutelare la famiglia, ma se ne impedisce             che le prossime festività natalizie portino nelle vostre case gioia e
anche la formazione, in particolare per i giovani. Il secondo è             serenità. A tutti voi e alle vostre famiglie, un Felice Natale ed un
quello della tutela del più debole, attraverso un diritto del lavoro        Buon Anno Nuovo
equo, per salvaguardare insieme crescita economica e coesione                                                         La Commissione Biblioteca
sociale. Infine, il lavoro è problema di tutti, e di tutte le categorie,
non di alcuni soltanto; è una questione primaria, che deve trovarci
tutti insieme impegnati per uscire dall'attuale emergenza, ciascuno                      A.N.C.R “COSTRUTTORI DI PACE”
secondo le proprie competenze e responsabilità. Non si esce dalla           Approfittando dell’opportunità che ci viene offerta dalla Pro Loco,
crisi occupazionale senza una rinnovata solidarietà tra lavoratori,         che ringraziamo oltre che per questo spazio anche per la preziosa
come in alcuni Paesi esteri avvenuto attraverso i patti di solidarietà,     collaborazione nelle varie attività che organizziamo, possiamo
ma anche senza un rinnovamento delle relazioni tra le varie parti           dire che il 2012 è stato importante per la nostra associazione che
sociali ed economiche; in questo frangente la coesione sociale è            ha raggiunto quest’anno 40 anni di vita. Nella ricorrenza del 25
fondamentale e proseguire in una serie di scontri frontali, spesso          Aprile abbiamo inaugurato, presso il Centro Civico, la nuova sede,
demagogicamente a scopi prettamente elettorali e di potere, non             gentilmente concessa dall’Amministrazione Comunale alla quale
può che rendere il Paese più debole e meno credibile.                       va la nostra gratitudine, celebrata con l’esibizione delle majorettes
Da questa breve e semplice analisi, è necessario concludere che             di Formigara e le note della Banda di Pizzighettone.
non si possono intendere le Amministrazioni e gli Enti locali come          Il ricavato della lotteria ci ha permesso il finanziamento della
fonti di reddito o alla meglio come ammortizzatori sociali; ognuno          ricorrenza del 4 Novembre per la quale abbiamo voluto allestire
deve fare la propria parte ed un ruolo fondamentale spetta al               una manifestazione di spessore onorando la Festa delle Forze
Governo, a cui si chiede equità ed interventi soprattutto in favore         Armate e dell’Unità Nazionale invitando i militari del 10° Reggimento
della crescita e dello sviluppo, con uno sguardo permanente alla            Guastatori della caserma Col di Lana di Cremona ad illustrare,
tutela dei più deboli; e poi alla scuola, perchè si spenda per un           presso la Sala Civica di Piazza delle Arti, le attività dei nostri
rinnovato ruolo di orientamento culturale e formativo. Ma in primo          soldati nelle missioni internazionali alle quali sono stati chiamati a
piano stanno senza dubbio le parti sociali, il capitale, la forza           partecipare in questi anni in varie parti del mondo. In questa
lavoro, le forze produttive tutte, alle quali si chiede un sincero          occasione è stato fatto omaggio alle autorità, alle associazioni
impegno per il conseguimento non di un mito, ma di un traguardo             combattentistiche ed alle associazioni locali, di un gagliardetto
possibile, concreto e reale: il bene comune.                                celebrativo dei 40 anni della nostra sezione. Il tradizionale pranzo
Nello spirito natalizio l'Amministrazione Comunale vuole essere             sociale ha concluso la celebrazione. La gita sociale sul Monte
vicino soprattutto a chi soffre, alle persone sole, a chi vive fra tante    grappa con l’Associazione Nazionale Bersaglieri di Sesto e gli
difficoltà ed a tutti i cittadini che animano la Comunità di Acquanegra     auguri natalizi agli ospiti dell’Opera Pia completano le attività del
e Fengo augurando Buon Natale e confidando in un felice Anno                nostro sodalizio. Vogliamo inoltre cogliere questa occasione per
Nuovo.                                                                      ricordare coloro i quali ci hanno lasciato nel corso di quest’anno: il
                                          Amministrazione Comunale          nostro consigliere e reduce Egidio Sudati, la croce di Guerra
                                                                            Giuseppe (Pino) Contini, i simpatizzanti Piero Clerici, Ugo Rapuzzi,
                                                                            Romano Meazzi.
                                                                            Nel ringraziare tutti gli iscritti alla sezione, porgo a tutti, anche a
           SOCIETA’ SPORTIVA ACQUANEGRA                                     nome del Presidente Onorario Luigi Gagliardi e del Consiglio
La Societa' Sportiva Acquanegra, giunta alla sua 43^ stagione               Direttivo, i più sinceri auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo.
agonistica, augura alla Cittadinanza, alle Istituzioni e Organizzazioni                                                             Il Presidente
locali, un Sereno Natale e Felice Anno Nuovo.                                                                                     Giorgio Fantoni
                                                       Il Presidente
                                                Gianfranco Brambati

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Calendario 2013 x pubblicazione

  • 2. LETTERA APERTA TESSERAMENTO Puntuali come l’influenza di stagione, eccoci arrivare Anche quest’anno, chi volesse sottoscrivere il nelle vostre case con il nuovo calendario 2013. tesseramento per l’anno 2013, può farlo versando Il 2012 è stato per La Pro Loco un anno particolarmente la somma base di € 5,00 attraverso i membri del ricco di avvenimenti, fortunatamente per lo più positivi. Consiglio dell’Ente Pro Loco (e dal 7 gennaio La prima notizia che credo meriti la vostra attenzione, 2013 anche presso la tabaccheria di Michela è senza dubbio la creazione di una pagina facebook Caporali). nella quale vengono riportate le notizie aggiornate in Vogliamo ricordare che da diversi anni la quota non tempo reale riguardanti le manifestazioni organizzate è stata ritoccata e visto il momento difficile che il da noi o alle quali collaboriamo insieme ad altri Enti ed nostro paese sta vivendo ci è sembrato il minimo Associazioni del paese. non gravare ulteriormente sui bilanci familiari. Per chi ha quindi un po’ di dimestichezza con la rete Ci preme altresì ricordare che il tesseramento è la internet, può tenersi informato riguardo alle nostre principale risorsa dell’Ente Pro Loco, attraverso il iniziative, oppure dialogare ed avere un contatto diretto quale si rende possibile la realizzazione di tutte le con noi, digitando l’indirizzo che qui di seguito vi riporto: attività sociali, ricreative e culturali in programma. http://www.facebook.com/pages/Pro-Loco-Acquanegra Un sentito grazie di cuore a tutti coloro che in -Cremonese/204754612947514 questi anni ci hanno assiduamente sostenuto e Oltre all’informatizzazione dell’Ente, anche per quest’anno che siamo sicuri, continueranno a farlo anche abbiamo ritenuto importante proseguire nel lavoro di in futuro. ammodernamento e messa in sicurezza delle attrezzature che utilizziamo principalmente per la sagra dei gnocchi. A tal proposito lasciatemi spendere due parole di vivo ringraziamento per tutte le persone che quest’anno nel periodo più torrido dell’estate, invece di andarsene in N.d.R. piscina oppure al mare, hanno preferito aiutarci Con l’arrivo del 2013 eccoci qui, come ogni anno, a nell’allestimento di quella che oramai è diventata un raccontarvi tramite le pagine del nostro calendario vero fiore all’occhiello per la nostra Pro Loco. avvenimenti, recenti e meno, intervallati da storie di L’eccellenza raggiunta dai nostri volontari in campo personaggi che hanno lasciato un segno o un ricordo culinario e la professionalità profusa in quei momenti ci nel nostro paese e nel cuore dei suoi abitanti. ha consentito inoltre di poterci far conoscere anche al Un sentito e particolare ringraziamento quest’anno lo di fuori del nostro paese. vogliamo quindi riservare ai prestigiosi relatori che con Tutto questo ci ha portato ad essere protagonisti in una i loro scritti hanno deciso di impreziosire il nostro grande festa privata in un Comune vicino al nostro. calendario. Grazie quindi alla generosa offerta fatta per il nostro Nella speranza di aver fatto cosa gradita porgiamo a contributo alla buona riuscita della festa, e grazie tutta la popolazione di Acquanegra e Fengo gli Auguri soprattutto ai volontari che devolvendo il loro compenso di un sereno Natale e felice Anno Nuovo. alla Pro Loco, ci hanno consentito di effettuare un prezioso investimento che riteniamo indispensabile per La Redazione la buona riuscita delle future sagre dei gnocchi. Un’ultima riflessione la vorrei dedicare a quello che succederà ai primi di marzo del 2013. Sembra ieri eppure sono ormai passati tre anni da quando ho iniziato insieme ai miei collaboratori attuali PREVISIONE 2013 a prendermi cura delle sorti della Pro Loco. Nei primi giorni di marzo quindi scadrà il mandato Canti della Merla (con ricco buffet) dell’attuale Consiglio di Amministrazione ed attraverso un’assemblea pubblica ed aperta a tutti i tesserati, si Carnevale potranno scegliere i futuri amministratori dell’Ente. Giugno in piazza (in collaborazione con A.V.I.S.) Non abbiate paura di farvi avanti! Con questa esortazione concludo augurandovi i miei più sinceri Auguri di Buone Sagra dei gnocchi Feste e di un fruttuoso Anno Nuovo. Gara podistica (in collaborazione con A.V.I.S.) Valerio Castagnata Serata medica RINGRAZIAMENTI Impossibilitati a ringraziare singolarmente tutti quelli Gita ai mercatini di Natale che in qualsiasi modo ci danno una mano, lo facciamo Santa Lucia (distribuzione di doni ai bambini) collettivamente attraverso questa pagina di calendario nella speranza che proprio nessuno si senta escluso. Calendario “El me paèes” Consentiteci anche di manifestare i nostri più sinceri ….e quanto potremo fare in più….. sentimenti di riconoscenza a tutte quelle persone che con testi o fotografie, hanno contribuito alla stesura del calendario.
  • 3. ( della dott.ssa Giuseppina “Pinuccia” Chiodelli ) Parlare di Giacomo Chiodelli (el dutùur Ciudèl o più semplicemente Ciudèl) è in un certo senso ripercorrere la vita di una persona che ha svolto con semplicità, spirito di sacrificio, entusiasmo, amore per la medicina e per le persone il suo lavoro di medico condotto. Laureatosi a Pavia nel 1942, dopo 6 anni di studio vissuti con grande interesse sia per gli aspetti scientifici che clinici della Medicina e frequentando prima l’Istituto di Patologia Generale poi quello di Clinica Medica, ha subito iniziato il suo lavoro di medico come assistente volontario del Reparto di Medicina dell’ospedale di Cremona e come medico condotto supplente. Sebbene fosse attratto dal lavoro ospedaliero, che ha sempre permesso maggiori approfondimenti clinici e strumentali e discussione collegiale delle varie situazioni cliniche, ha sempre vissuto il fascino della condotta che permetteva un costante rapporto medico-paziente ed una Il Dr. Giacomo Chiodelli con la moglie Prof.ssa Maria Teresa Gandolfi globale cura della persona. Ben volentieri quindi ha accettato, subito dopo la fine della guerra, di iniziare la sua avventura di medico condotto ad Acquanegra Cremonese. I più anziani del paese lo ricordano nei duri periodi del dopoguerra mentre si recava incurante delle “condizioni meteo” col guzzino a visitare i pazienti più gravi, lo ricordano poi a bordo di una rumorosa ed un po’ sgangherata balilla su cui allegramente caricava i ragazzini del paese che per divertirsi volevano accompagnarlo nel giro delle visite domiciliari… L’altro aspetto impegnativo della condotta erano, oltre le visite domiciliari, i lunghi ed affollati ambulatori; la numerosità delle persone non lo ha mai scoraggiato e spesso sdrammatizzava la lunga attesa e le preoccupazioni dei pazienti affacciandosi alla porta dell’ambulatorio pronunciando il suo mitico “sursum” corda. Non raramente la sua attività continuava fuori dall’ambulatorio, in modo informale, (l’informalità era una sua caratteristica di personalità) facendo ricette sul tetto dell’automobile, dando rapidi consigli per strada, al bar ecc. Oltre all’attività routinaria clinica ha sempre sentito la necessità di educare alla prevenzione cercando di svolgere una accurata “educazione “ sanitaria promuovendo la cura della ipertensione, dell’obesità, incitando e stimolando tutti i controlli per la diagnosi precoce per le neoplasie. Particolare attenzione dedicava ai piccoli pazienti e, se poteva, spesso la visita iniziava con un gioco (anche lui si divertiva!) visita alla bambola, qualche tiro con la palla… Con gioia ed entusiasmo si è dedicato alla sezione AVIS-AIDO: era legato da sincera amicizia al suo fondatore Artemio Pacenza ed a molti avisini con i quali ha condiviso molte iniziative e feste e, perché no, anche una sincera passione, alimentata da accese discussioni, per il calcio. Ovviamente gli entusiasmi e le gioie spesso si accompagnavano alle quotidiane preoccupazioni clinico-diagnostiche che caratterizzano il lavoro del medico e alla fatica che comunque veniva accettata come una naturale compagna di vita (la fatica era stata per parecchi anni una inevitabile compagna del medico condotto che doveva essere disponibile ogni giorno ed ogni notte della settimana). Ha sempre comunque trovato il tempo ed il piacere per il continuo aggiornamento (libri e riviste erano sparsi per la casa e l’ambulatorio in un personalissimo ordine in cui solo lui poteva avventurarsi e raccapezzarsi). Poche cose viveva con insofferenza e con ira (rara ma prorompente e temibile), l’insincerità e la noncuranza verso la sofferenza. E’ sempre comunque stato grato agli abitanti di Acquanegra ed a quelli di Crotta D’Adda con i quali ha condiviso molti anni della sua vita e con i quali si era reciprocamente instaurato un vero rapporto di cordialità, reciproca comprensione Il Dr. Giacomo Chiodelli con il sindaco dell’epoca Giorgio Canesi e solidarietà.
  • 4. Una carrellata di immagini per illustrare le nostre manifestazioni del 2012 Serata medica: Luciano, Valerio, Patrizio, Danilo, Flavio Canti della Merla presso l’Opera Pia Guida a Fengo dott.ssa Binda Beschi, dr. Aguggini, dott.ssa Milani, dr. Bottini Carnevale: Una volontaria del gruppo “pionieri” dedita al trucco Sagra dei gnocchi: il “mago dello spiedino” Patrizio Anelli Giugno in piazza: Consegna dell’assegno all’Associazione Festa presso i Conti Caccia Dominioni alle Basse di Crotta: “Donatori del tempo libero” di Cremona Rosa Piseroni, Silvio Capelli, Roberto Pagani e Patrizio Anelli
  • 5. Il Presidende della Pro Loco Valerio Anelli gentilmente mi incarica di ricordare le cause e i momenti più importanti per la ricostruzione della nuova chiesa. Tanti abitanti del paese non erano ancora nati nel 1972. Ho accettato volentieri l’incarico frugando nella memoria e negli appunti affidati all’archivio parrocchiale. PROGETTO DELLA NUOVA CHIESA Nel 1963 Il Vescovo Danio Bolognini mi affida la parrocchia di Acquanegra segnalando la precarietà della chiesa a causa delle lesioni della muratura della navata centrale. Viene quindi avvertito il Comune per ottenere l’autorizzazione per la demolizione della cappella di Sant’Agnese, situata sotto l’organo. Il 26 gennaio 1965 mi reco in udienza dal Vescovo per esporgli il desiderio di rinnovare la chiesa tramite il contributo statale. La pratica inizia il suo periglioso cammino: ogni anno il governo stanzia una somma per la costruzione delle chiese nuove. Mi recai a Roma per portare direttamente la domanda. Nel frattempo viene avvertito e sollecitato l’Onorevole Amos Zanibelli. La commissione dell’Arte Sacra, presieduta dal Vescovo Mons. Fallani, purtroppo esclude il finanziamento per tutto il 1966. Bisogna attendere il 18 febbraio 1967 per avere la notizia che è alla firma dell’Onorevole Mancini l’attribuzione della somma di 20 milioni di lire per la costruzione al rustico della nuova chiesa. Mi recai dall’architetto Vito Sonzoni di Bergamo, accompagnato dall’amico Luigi Cofferati, per invitarlo a preparare il progetto. Il 20 marzo vennero convocati i capifamiglia della parrocchia per eleggere il comitato. Successivamente furono invitate le famiglie ad inviare un’offerta ogni due mesi: l’adesione è stata quasi totale! I giovani ogni mese si recavano con il carro a raccogliere la carta, il vetro, il ferro. Le signorine a turno ritiravano le offerte nelle famiglie: non mi sarei mai aspettato un’adesione così totale! L’architetto Sonzoni segnala che i lavori del progetto sono sospesi in attesa che la sovraintendenza dei lavori di Verona abbia da autorizzare la demolizione della vecchia chiesa. La risposta è negativa. Mi recai a Roma per avere suggerimenti e delucidazioni. Casualmente m’incontrai con Monsignor Mazzotti, di Ravenna, l’unico prete in Italia che fa parte del Consiglio Superiore delle Belle Arti: ottenni ottime informazioni. Varie raccomandazioni all’Onorevole Zeglioli - Lanzini, Presidente del Senato. Bisognerà attendere però fino al 26 marzo 1968 per ottenere finalmente l’autorizzazione per l’inizio dei lavori. La pratica naviga fra i vari uffici del genio civile. Interpellate varie imprese il lavoro venne affidato alla ditta Bosio di Soresina, la quale accetta con l’aumento del 15% sull’appalto. Siamo ormai nel 1969. Nella demolizione della vecchia chiesa, con l’architetto venne concordato di creare un salone sotto la nuova chiesa. Inizia il repedonamento della vecchia torre: sotto un metro c’è sabbia finissima; in sagrestia attualmente è conservata la prima pietra della vecchia torre. Il 3 aprile, giovedì santo, gli operai e il vecchio sagrestano Cornelio mi avvertono che si vedono delle fenditure nella torre che si sta inclinando. L’ingegner Brignoli teme per la stabilità della torre stessa e della casa parrocchiale. Venne progettato ed attuato un contenimento in cemento armato che venne a costare la bella somma di 3 milioni di lire. POSA DELLA PRIMA PIETRA Il 22 giugno 1969 il Vescovo di Cremona benedice la prima pietra: tutto il paese è presente. La buona popolazione sopporta con ammirevole pazienza il disagio del teatrino che funge da chiesa. La gente umile e povera è veramente ammirevole conservando intatti i valori della fede e della generosità. I lavori proseguono celermente.
  • 6. CONSACRAZIONE DELLA CHIESA E DELL’ALTARE L’anno 1972 inizia con l’approvazione della pratica iniziata da alcuni mesi per ottenere un contributo sul piano di finanziamento circa l’impianto di riscaldamento per la chiesa. La ditta Mombrini di Caravaggio provvede alla posa del pavimento in chiesa e in sagrestia: mattoni in gres provenienti da Monaco di Baviera. Il signor Lumina di Pianico consegna le finestre in onice del Messico, lucidate da ambo le parti. Viene lanciata una nuova iniziativa: espongo un cartellone con tanti quadratini quanti sono i metri quadrati del pavimento della chiesa. Ogni quadratino costa 8 mila lire. Tanti parrocchiani, perfino i bambini, si impegnano per raccogliere la somma. Si tenga presente che tutte le spese inerenti all’intonaco esterno ed interno della chiesa, le finestre, il pavimento, l’illuminazione sono a carico della parrocchia. Al signor Gino Gamba venne assegnata la montatura delle finestre, al signor Franco Zucchetti l’illuminazione; l’altare in botticino, l’ambone e la colonnetta del Tabernacolo sono costruite in ceppo da una ditta di Sarnico. Il falegname Ottini Clearco di Soresina consegna le sue porte della chiesa: il disegno elaborato dal professor Stabili Claudio, apprezzato dall’architetto Sonzoni, è identico a quello dell’Incoronata di Sabbioneta. Il Tabernacolo è fatto in onice, la porticina del Tabernacolo è ancora quella della vecchia chiesa. A metà febbraio mi reco in udienza dal Vescovo per fissare la data della Consacrazione della chiesa. Viene scelto il giorno di San Giuseppe. Le notizie sulla salute del Vescovo suscitano serie preoccupazioni: ricoverato in ospedale per disturbi vari, esce il mercoledì 15. Il segretario vescovile vorrebbe che il Vescovo si riposasse invitando un altro Vescovo alla cerimonia. Monsignor Bolognini ritiene invece suo dovere partecipare alla funzione della Consacrazione della chiesa e dell’altare a tutti i costi. Arrivò puntuale alle ore 16 del 19. Grande e straripante folla; in chiesa ci sono anche 30 bambini cresimandi. Ricordo i sacerdoti presenti: don Cappellini, don Beltrami, don Mazzoni e don Antonio Cerioli. La schola cantorum esegue le parti brevi della messa “Madre di Dio” di G. Pedemonti. Il Vescovo, seppur affaticato dalla lunga funzione, terminato il rito si compiace con il parroco e con i fedeli per questa realizzazione. Ecco le parole testuali: “Non si offendano altri costruttori di chiese nuove in diocesi, ma nel periodo del mio episcopato è la prima volta che constato, in proporzione al numero modesto degli abitanti, che in poco tempo si è realizzata ad Acquanegra una chiesa completa, armoniosa e bella”. Dopo il rinfresco in casa parrocchiale il Vescovo accetta di posare sul sagrato per una foto ricordo; era veramente soddisfatto. Mentalmente pensai a tutte le difficoltà incontrate dal giorno dell’ingresso fino alla festa di San Giuseppe; la Provvidenza ci ha veramente aiutato. La ditta Bosio provvede al restauro della torre. Nel documento redatto dal Consiglio Superiore delle Belle Arti di Roma si autorizza la demolizione della vecchia chiesa, ma si raccomanda di conservare la torre che probabilmente è nata in anni lontani come mezzo di avvistamento a protezione di un vecchio castello. Nella nuova chiesa vengono posizionati i nuovi banchi costruiti con legno di noce di Mansonia. Nella sagrestia, ampia e decorosa, fanno bella vista il quadro di S. Antonio, restaurato da Bonomi, l’Icona della Madonna e il quadro della Madonna del Carmine. STRUTTURA DELLA CHIESA L’architetto ha disposto la facciata in modo ortogonale alla torre: le dissimmetrie risultanti, rispetto all’asse della navata interna, sono state eluse con la soluzione del pronao ad unico grande arco. Il piazzale della chiesa è stato tutto rifatto a spese della parrocchia con lastre di porfido del Trentino. Tramite il quotidiano “La Provincia”, molte persone furono invogliate a venire ad Acquanegra per ammirare una chiesa moderna, ma nello stesso tempo in armonia con il massiccio campanile. Ringrazio la Direzione della Pro Loco perché tramite questo trafiletto ho potuto ricordare, specialmente ai giovani, quanto si è fatto in anni ormai lontani. Mi astengo dal fare confronti con la situazione attuale. Però è doveroso ricordare tante persone, ormai scomparse, che hanno contribuito con molta generosità. Nostro dovere ricordarle con l a preghiera del suffragio. Il Signore saprà ricompensarle in modo adeguato.
  • 7. GENNAIO Immagini dell’interno della vecchia chiesa A destra: l’altare maggiore Sotto: veduta della navata centrale Due immagini che raffigurano il Vescovo Danio Bolognini durante la posa della prima pietra La schola cantorum davanti alla Il Vescovo consacra le reliquie dei Santi Patroni Dùni, pùtei e càan cùme i chiesa prima dell’abbattimento se ùsa se ghe jàa!
  • 8. FEBBRAIO Grazie a tutti quelli che sono venuti a trovarci... Grazie a tutti i volontari che ci hanno aiutato durante le serate della festa... Grazie a tutti i volontari che hanno allestito e smontato le attrezzature... Grazie per la professionalità e l’eccellenza raggiunta in campo culinario... Grazie a chi vorrà aiutarci o venirci a trovare anche l'anno prossimo ! Pubblicazione del 24 agosto 2012 Pubblicazione tratta dal giornale “La Provincia” del giorno 24 Agosto 201 2 riguardante la “Sagra dei gnocchi” che si è tenuta da venerdì 17 a domenica 19 agosto 2012 Due delle tre nuove “gnoccare” : Nuovi ingressi e preziose conferme: Quàant en pùarèt Sabina Abate - Emanuela Grandi Silvio Capelli - Lina Cofferati - Antonella Piseroni el mangia na galina manca all’appello Romina Capelli o l’è malàat lùu o l’è malàada la galina!
  • 9. MARZO I fióoi de ‘l dé d’incóo (di Teresa Odelli) …E i fùm stüdiàa fìn a vìint’àn, per el so bèen…ma crèdi fùm en dàn a fàaghe mai vèder gnàan na sàpa e a insegnaghe a ìser sèemper chèl che ciàpa. Na vòolta nòon gh’ìivum la paghèta, i püsèe siùr i gh’ìiva la Lambrèta; adès i gh’àa amò ‘l réef en sö ‘l nuìin che strèt in màan i gh’àa ‘l sò bràu telefunìin. Per nùn parlàa de bicicléeti e muturèti che ‘n sö strada i fa ‘ndàa tàme saèti; e po’ quàant i và zó per i desdòt se ghe cumpra perlomeno en milaeòt. J è eguìisti i fióoi de’l dé d’incóo perché i tróova de spès en pàar de bóo che a pareciàaghe varàat el sò campèt par che a lùur ghe fài ne càalt ne frèt! Cuzé, püsèe avanti, quant i sarà gràant asùura ‘l préesi i ghe darà de ‘l ignuràant. perché se sà che i bóo j è méen de nièent, j è dèi sugèt che j è ‘n gràan pòoch inteligèent… Ma ‘l püsèe bèl ‘l è quàant se vèt a rivàa l’età agugnàada de la giösta libertàa: de la parola “single” i gh’àa la bùca pièena cume se prìma i fès ligàat a la cadèena! E quant i te pòorta de lavàa la ròba spùurca, ‘l è inütil che te i màandet sö la fùurca, perchè te ghe l’èet pròopia insegnàat té che per stàa bèen al mùunt se fa cuzé. La róoda de ‘l tèemp (di Teresa Odelli) Gh’è rivàat ‘l Invèernu, stagiòon silensiùuza, ‘l è rivàat a l’imprüìisa cù ‘l sò vestìit de spùuza, a querciàa li muntàgni e li campàgni e i téc… e quàant el rìiva lüü sùm töti püsèe véc. Sùta a ‘l mantél de néef el guàarna el fardél gréef de ‘l gràn lauràa de frèsa e j òs rùt de fiachèsa. Gh’è rivàat ‘l Invèernu, stagiòon de puesìa, ‘l è rivàat cù ‘l fagòt pièen de malincunìa, a catàa sö ‘l guadàgn e calculàa ‘l rizültàat per vèder se l’anàada a vergùt la gh’àa frütàat. El dùcia a li finèestri de li cà ‘ndua gh’è ‘l fóoch pìs, per vèt se se rapùlum u stùm cù j ùc schìs. Gh’è rivàat ‘l Invèernu, l’ültima stagiòon, ‘l è rivàat per dìime che vizìin gh’è la stasiòon… ma prìma de fermàase e verìime la purtéera el me prümèt che “dòpu” veràa la Primavera. Per intàant nòon la vèdum ‘n de j ùc de i nòst neóot : la róoda del tèemp l’è mìia giràada a vóot. La frèesa la fa rùmper li pügnati!
  • 10. APRILE La nuova sede dello Juventus club realizzata nello stabile ristrutturato del sig. Ferrari La cascina Fogliazza nel 2004 prima della demolizione e il nuovo ingresso della proprietà Boiocchi Il grande pruno selvatico di Via Roma nel 2005 ed il nuovo insediamento residenziale A rubàa pòoch se va in galera e a rubàa tant La ghiacciaia sita nella proprietà Pozzali alla cascina Vernazzuola - a destra lo stato attuale se fa carrieera!
  • 11. MAGGIO Onde ricordare il 50 anniversario di matrimonio Aimè Cesare con la moglie Elsa il fratello Salvino e gli amici. Da sinistra: Romano Meazzi - Bruno Antonioli - Pasquale Baroni - Rosolino Dioli Ferruccio Grandi 1948: Sopra e a destra Brambati Giuseppe Meazzi Romano - Lanzi Tullio - Fornaciari Aldo Aimè Cesareanno in Gita a San Remo con la prima corriera che arriva ad Acquanegra Casale Monferrato 1956 1968: Morena Garoli con il nonno Contini Fernando osserva il Po Mario Villa Tòti i can i mof la cua e tòti i cuiòon i vol di la sua!
  • 12. GIUGNO Sfilata di moda: Gruppo musicale “ A Life for Music” Stefano Roncaglio e Sebastiano Baroni La compagnia teatrale Teatrovare "El Turass" ha presentato “ROMEO E GIULIETTA" Coro della Valle dell'Adda "PAOLO ASTI" Te podet anca levàa sö Scuola di danza "On Stage" prèst, ma el tò destin el Di Cremona leva sèmper sö prima de te!
  • 13. LUGLIO Da decenni nel magazzino della chiesa di Fengo esisteva, abbandonato ad un destino di oblio, un misterioso oggetto, coperto da un tendaggio: suscitava un certo timore ai principianti chierichetti che mi davano una mano nei piccoli lavori di sacrestia. Nessuno osava alzare il velo, si fidavano della mia spiegazione “ma è una statua!!” e ciò bastava, al momento, per tacitare la curiosità morbosa, quietando le fantasie infantili circa la presenza di fantasmi strani. Poi veniva la volta che qualcuno più coraggioso affrontava il mistero e, nella luce fioca di lampade polverose, scopriva il volto severo, ma non drammatico, di un’immagine femminile con due braccia semoventi e delle mani protese verso il curioso di turno, che indietreggiava vedendo quelle mani dalle dita mozzate. Il resto della struttura era modellato a tronco di cono a mo’ di manichino, come figura vestita. Ed ecco allora la spiegazione più particolareggiata: era un’antica statua della Madonna, fatta così per poter essere rivestita con abiti secondo la foggia di ipotetici indumenti regali: gonna, corsetto, manto e corona. Dalla mia fanciullezza emergeva allora il ricordo di pie donne ( ricordo all’opera Peppina e Nella, mogli dei fabbri Francesco e Piero Manara, Tilde Franzosi, Giuditta Sgariboldi, Ersilia Canesi, Aldina Cervi, Rina Colombi ) che, incaricate della sacra vestizione, preparavano l’immagine con l’abito nero dell’Addolorata: così avrebbe seguito in lutto il simulacro del Figlio morto, nella processione del Venerdì Santo mentre con il canto struggente dello “STABAT MATER DOLOROSA” accompagnava i fedeli nel pio esercizio della Via Crucis. Con gli anni la tradizione si è spenta e il ricordo dell’immagine affievolito come la nostra povera fede… altri orizzonti e nuove dimensioni religiose avevano trovato campo, cancellando ciò che si riteneva superato. La statua rischiò di divenire un paralume da salotto, per i neo ricchi del miracolo economico, ma per un senso di rispettoso timore non se ne fece nulla e là rimase nel suo doloroso silenzio. L’abito nero fu ritrovato, ma ormai portava i segni del tempo e dalla seta a brandelli risorgeva la targhetta con il nome della donatrice: 16 SETTEMBRE 1882 - LUCIA GUIDA. Il tutto fu riposto con cura per la conservazione. Prepùtent e imbrujoon i va a finii a riguloon!
  • 14. AGOSTO Don Giovanni, fin dal suo ingresso nella parrocchia, ne propose il restauro per un riuso liturgico; così la statua tornò a rivivere ripulita e con le dita mancanti ricostruite. Il volto è bello ma non sdolcinato ed è la parte più antica risalente alla fine del 1600, mentre le mani, da donna che ha faticato e sofferto, sono più recenti e di fattura meno pregiata. Ma perché sul braccio sinistro c’è un foro? Il mistero è stato risolto per analogia con altri modelli del tempo. Il restauratore sostiene che la statua portasse Gesù Bambino. Ma se è così, un tempo non rappresentava l’Addolorata. Originariamente era la Madonna del Carmelo che, prima che con il titolo di Madonna del Rosario, veniva venerata nella nostra chiesa ed era rivestita di abiti splendidi divenuti poi paramenti sacri. Ma perché questa vicenda? Verso i primi anni del novecento ( se l’informazione è esatta ) vennero sconsigliati per il culto “manichini vestiti” : molte statue di quel tempo erano in effetti in condizioni pietose e i responsabili presero l’occasione per un “ripulisti” generale, spinti anche dalle mode razionaliste del tempo, retaggio di fallite e sanguinose rivoluzioni; si sostituirono così quegli oggetti di pietà con statue più consone al nuovo orientamento. E le antiche? Vennero bruciate o “saccheggiate” dagli antiquari per la felicità di collezionisti nostalgici. Probabile che il Gesù Bambino, separato dalla Madre, fece quella fine mentre la Madre assunse il ruolo di Addolorata ( doppiamente ); finita nel deposito, una volta all’anno veniva riesumata e destinata alla scenografia della Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo. Poi la “morte” delle antiche confraternite fece il resto e, onde evitare il dileggio della statua svestita, venne coperta e dimenticata. Ora la stessa statua per la generosità di un donatore della nostra Parrocchia risplende con un nuovo abito e una nuova missione. L’abito sfavilla di fiori come un nuovo Eden e sotto il suo azzurro manto noi come piccoli cerchiamo, non solo simbolicamente, la sua protezione. Nell’ANNO DELLA FEDE Ella con una mano ci porge la corona del Rosario e nell’altra ci mostra il Vangelo. Lei che per prima lo ha accolto e fu testimone della DIVINA PAROLA. En bòon cudeghiin el và mangiàat cùl cuciàariin!
  • 15. SETTEMBRE 1994: foto di gruppo Giugno in Piazza Fengo: classe V dei nati nel 1965 con la maestra Savi Angiola Aimè Giannina - Gino Barbieri Antonella Piseroni all’asilo Anca se la sacòosa Foto di gruppo anni 50 con l’è voda, varda Bruschi Giuliana e Maria Depetri che el too capel el resti dritt!
  • 16. OTTOBRE Targa ricordo che è possibile ammirare nella sede della Pro Loco Enrico Stagnati, Giorgio Canesi e Carmen Calza durante la consegna della targa commemorativa Enrico Stagnati e Giorgio Canesi in posa per una foto di gruppo Giuseppina Zava, Maria Cristina Ermini, Umberto Ferrari, Celestino Stanghina, Giovanni Degara e L’è mèi ciùùcia n’òs Graziano Crosina in un momento di convivialità che èn bac!
  • 17. NOVEMBRE ( di Teresa Odelli ) Un altro pezzo di storia di Acquanegra se ne è andato via con Benedetto, uno dei personaggi più popolari ed originali del nostro comune nel XX secolo. Benedetto, nome che evoca un carattere bonario e semplice, non poteva essere meglio indovinato per questo nostro concittadino, rimasto sempre, anche da adulto, un ragazzone naturale e genuino, dal temperamento mansueto ed accomodante. E’ stato il nostro ciabattino, mestiere che oggi va scomparendo, ritenuto forse superfluo, poiché le calzature adesso le buttiamo prima che siano consumate o bucate, ma che Benedetto ha praticato come un’arte per mezzo secolo, quando poter recuperare un paio di scarpe poteva fare la differenza fra averle e non averle. Passando davanti alla sua finestra con la vecchia inferriata, eravamo soliti sentire la sua presenza dal suono della radio, che sempre teneva accanto, per compagnia mentre lavorava, con la massima calma, seduto davanti al suo dischetto fra pìigula, làsa, sumensìni, cùràam e pàara, con lo stesso grembiule rigido, vecchio una vita. Amava il suo lavoro ma oltre quello c’erano altre due grandi passioni: l’apicoltura ed il tifo calcistico. Ogni giorno, per decenni con il glorioso millecento, si è recato a prestare le cure alle sue arnie, presso casali appena fuori paese, ed era molto preciso e competente, un vero appassionato. Ma per il suo Milan nessuna passione poteva tenere il paragone. Dalla sua finestra al piano superiore sventolava sempre una bandiera rossonera, che diveniva grande come un lenzuolo da una o due piazze, a seconda del valore delle vittorie che la squadra conseguiva. La sua figura è stata rappresentativa di un’Italia del tempo passato. Lui sembrava non andare al passo dei tempi, pareva si fosse fermato, almeno nell’aspetto e nel vestire, a quei meravigliosi anni cinquanta della sua gioventù. Non da credere però che fosse un ingenuo o non sapesse gestire gli affari suoi! Per tutta la vita è vissuto in questo paese senza mai viaggiare e, ironia della sorte, il cuore lo ha tradito proprio il giorno che, valigia pronta sul letto, si stava preparando a partire per un meraviglioso viaggio in Terrasanta. Ciao Benedetto. La tua finestra chiusa fa tristezza ma noi sappiamo che ora guardi le partite del tuo Milan da lassù, dalla Tribuna d’Onore che ti sei guadagnato con i calli delle mani. A Sinistra: Benedetto in una foto d’epoca seduto nella sua bottega Li dùni Sopra: Benedetto intento alla cura delle sue api l’ì dìis sempre la verità, ma i na dìis apena la metà!
  • 18. DICEMBRE Benedetto davanti al suo caratteristico negozio Immancabile partita a carte con gli amici Foto di gruppo della classe del ‘39 Sopra e sotto: Benedetto dedito alla cura delle api Sopra e sotto: Due riconoscimenti importanti per la sua bravura nel lavoro quotidiano Con il Milan nel cuore Pagàa e moorer, se fa sèmper in tèemp!
  • 19. GRUPPO AMICI DI FENGO GLI AUGURI DEL PARROCO Approfittiamo delle spazio che ci viene cortesemente messo a L’immagine della porta, scelta dal nostro Papa Benedetto XVI°, disposizione dalla Pro Loco per formulare ai cittadini di Fengo e per l’anno della fede, si può applicare anche al fluire del tempo: Acquanegra, i più cordiali e sinceri auguri di un Santo Natale e di usciamo da un anno ed entriamo in un altro. un felice Anno Nuovo. Il “Gruppo Amici di Fengo” che conta per La porta fa parte della nostra esperienza quotidiana: entriamo ed l’anno 2012 50 iscritti, si è sempre contraddistinto, nei primi 20 usciamo da casa svariate volte al giorno; talvolta varchiamo anche anni di vita che ha alle sue spalle, per generosità ed altruismo la soglia di una chiesa, del posto di lavoro, della casa di parenti e arrivando anche quest’anno, grazie all’ormai celeberrima “Festa amici, e quante reazioni ed emozioni producono questi passaggi! della Birra”, ad offrire aiuti economici e non a chi era in difficoltà. Ci sono anche due significati importanti richiamati dal passaggio Purtroppo al momento della stesura dell’articolo, non abbiamo attraverso una porta: l’entrata nella vita umana, con tutto il suo ancora potuto definire l’esatto importo (alcune piccole spese devono inestimabile valore e fascino, con il suo carico di entusiasmo e di ancora essere saldate)né gli Enti ai quali devolvere la cifra. Non fatiche, e l’uscita da questa vita, che, per chi crede, non è un siamo così presuntuosi da poter pensare che il nostro intervento salto nel nulla ma l'abbraccio della vita eterna. possa risolvere tutti i problemi che ci circondano, ma semplicemente Cosa augurare per l’anno 2013? convinti che, anche sensibilizzando la popolazione locale su delle Come Parroco desidero augurare la serenità e la pace per ogni realtà esistenti e spesso sconosciute, si sia già compiuto il primo giorno, ma pure il coraggio di spalancare le porte del proprio cuore significativo passo sulla strada che porta ad aiutare i meno fortunati all’azione beneficiante e necessaria di Dio, alla disponibilità di ed i più deboli. condivisione, di collaborazione; aprire al buono, al bello, al vero Sperando di riuscire a coinvolgere un numero maggiore di persone che è presente in chi incontriamo per non sciupare le occasioni nelle nostre iniziative, che abbiano il divertimento al fine ultimo che che ci si presentano e recuperare la serenità e la speranza del à sempre la beneficenza vi diamo appuntamento (speriamo) alla vivere. Un nuovo anno si presenta alla porta della nostra vita: lo “22^ Festa della Birra”. accogliamo come dono e con responsabilità guardandolo come Il Presidente una possibilità per dare il meglio di noi stessi! Buon Anno! Giancarlo Pagani Il Parroco Sac. Giovanni Nava SEZIONE A.V.I.S. ACQUANEGRA Anche quest’anno accogliamo piacevolmente l’invito della PRO GRUPPO VOLONTARI DI ACQUANEGRA E FENGO LOCO ringraziando Valerio e tutto il consiglio per lo spazio a noi Anche il 2012 è stato un anno impegnativo per i volontari che, dedicato e per la partecipazione nelle attività svolte insieme. La nell’incertezza e nello sconforto portati dalla crisi, hanno dimostrato nostra associazione quest’anno ha cambiato sede e per chi non come donare gratuitamente e con generosità parte del proprio lo sapesse ancora ci siamo spostati nella struttura comunale tempo può trasformarsi in considerevole ricchezza per tutta la appena ristrutturata in Piazza delle arti ed è per questo che collettività. Così anche quest’anno, è continuata l’attività quotidiana ringraziamo l’amministrazione comunale di Acquanegra. Prosegue dei soci per il trasporto degli anziani, per l’assistenza ai piccoli e per il ottimamente la collaborazione con il gruppo dei cicloamatori prelievo ematologico dei pazienti TAO a domicilio che, assieme al (cogliamo l’occasione per salutare il Sig.Colombi augurandogli di costante e gravoso servizio presso la piazzola, costituiscono ristabilirsi al più presto). Ad ottobre si è svolta come ogni anno la patrimonio per tutti. In chiusura del 2012 la nuova sede gara podistica alla memoria dell’indimenticato Artemio Pacenza dell’associazione è stata attrezzata per renderla disponibile e con una buona affluenza di atleti. funzionale all’ascolto dei bisogni della cittadinanza. L’apertura Per concludere vorrei ricordare che a febbraio 2013 si terrà il prevista negli stessi orari dell’ambulatorio del medico permetterà rinnovo del consiglio direttivo lanciando un appello soprattutto ai anche un’immediata prenotazione del servizio di trasporto degli donatori più giovani a partecipare all’assemblea e a rendersi anziani e un punto di riferimento per gli stessi per qualsiasi disponibili ad entrare nel consiglio. necessità. Anche a fronte di questo nuovo servizio, incoraggio BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO. tutti coloro che vogliono provare a donare un po’ di se stessi e a Il Presidente farlo con generosità, pazienza, altruismo e responsabilità. Flavio Lanzi Nell’occasione delle feste natalizie, a nome dell’Associazione, porgo a tutta la cittadinanza i più fervidi auguri di un sereno 2013 e ringrazio tutti coloro che si sono adoperati o hanno in qualunque modo contribuito e continuano a contribuire per la prosecuzione A.S.D. ACQUANENGO delle iniziative. Un’annata sportiva entusiasmante il 2011/12! Perché tanta enfasi in queste parole? Perché l’Acquanengo volley Il Presidente è arrivata alla 2^ fase regionale con le sue allieve dopo aver vinto Gianfranco Brambati il campionato provinciale e l’Acquanengo calcio ha vinto il suo primo campionato ed è stato promosso alla categoria superiore. L’Acquanengo è arrivata seconda come società grazie alla massiccia partecipazione dei suoi atleti nella gara provinciale di corsa su FONDAZIONE “GUIDA DR. VENCESLAO” ONLUS strada svoltasi lo scorso mese di ottobre ad Acquanegra. “Onora la persona del vecchio” (Lv 19, 32) L’entusiasmo ha coinvolto tutti, a partire dai più piccoli, con una “Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi...e temi il tuo Dio” (ibid.) esplosione di iscrizioni nella squadra del fanthatlon, e in quelle di “Onora tuo padre e tua madre” (Dt. 5, 16) volley, a cominciare dal mini volley, l’under 12, le due squadre Potremmo riassumere in queste tre esortazioni quello che anima under 14, le allieve e la squadra di calcio, costantemente seguite “NOI” della Fondazione Guida. Sono esortazioni prese dalla Bibbia, da allenatrici e allenatori, tutti volontari, con competenza e passione. ma possono essere il motto per qualsiasi persona cristiana e non Un grazie sentito ai dirigenti e a tutti coloro che in maniera gratuita che lavora in strutture come la nostra Casa di Riposo. Prima di si impegnano a portare avanti l’attività di questa associazione tutto e sopra tutto loro: gli anziani!!! Ed è proprio con la semplicità sportiva che fa crescere ed educa tutti gli atleti attraverso lo sport. di queste tre esortazioni che vogliamo farvi giungere i nostri più Nell’attesa del Santo Natale e in prossimità del nuovo anno, sinceri auguri per un Natale sereno accanto alle persone care e ringraziamo la Pro Loco per l’ospitalità e porgiamo alla nostra uno splendido 2013 ricco di serenità e di pace. Comunità, alle Istituzioni e Associazioni tutte i migliori auguri di Gli ospiti della Fondaz. “Guida dr. Venceslao” Buon Natale e sereno Anno Nuovo. A.S.D. Acquanengo
  • 20. AMMINISTRAZIONE COMUNALE BIBLIOTECA Giunti a fine anno, ancora una volta grazie alla Pro Loco per Un caro saluto a tutti i lettori da parte della Commissione Biblioteca. l'ospitalità concessa sul periodico bollettino ed eccoci pronti per la Quest’anno le nostre energie sono state completamente assorbite consueta riflessione. dal tanto atteso trasloco nella nuova sede, all’interno del Polo La cronaca drammatica degli ultimi mesi si è concentrata sulla Civico di Piazza delle Arti. Dal momento in cui l’amministrazione emergenza finanziaria che ha colpito il nostro Paese: dubbi dei ha reso noto che la ristrutturazione dell’area in questione avrebbe mercati sulla solvibilità dello Stato, aumento vertiginoso dei tassi previsto anche la nuova sede della Biblioteca Comunale, tanti di di interesse, con lo spettro dell'insostenibilità del nostro elevatissimo voi hanno cominciato a fare domande su tempi e modalità, come debito pubblico, ecc. Il compito di recuperare vitalità e credibilità succede di solito quando si preannuncia una importante novità. spetta ora a tutto il Paese nel suo insieme ed in quest'opera di Finalmente tutte le vostre domande hanno trovato risposta, e ricostruzione, ci sembra che il punto da cui partire per trovare crediamo che le aspettative non siano state disattese, anche se unità d'intenti e accomunare gli sforzi, muovendo da un confronto per questioni logistiche siamo stati costretti a sospendere il servizio serio e costruttivo e non da sterili polemiche, possa essere la per circa un mese durante il periodo estivo, in modo di consentire questione del lavoro, che, non a caso, l'art.1 della Costituzione lo spostamento di tutti i volumi dalla precedente sede a quella pone a fondamento della nostra Repubblica. In questo modo si attuale. comincerebbe ad affrontare con decisione anche un'altra emergenza, Beh, possiamo veramente dire che il risultato ha lasciato a bocca che per l'impatto sulla vita delle persone, non è meno drammatica aperta più di una persona, e questo è per noi motivo di grande di quella finanziaria: quella dell'occupazione. Senza entrare qui soddisfazione. Visto poi che eravamo in tema di cambiamenti, nel merito di una completa trattazione del significato antropologico abbiamo pensato di sperimentare anche l’apertura al mattino, il del lavoro, la provocazione esposta consente di individuare alcuni lunedì, in concomitanza con gli orari dell’ambulatorio, in modo da aspetti cruciali; il primo è quello della famiglia: senza lavoro, o poter individuare delle fasce orarie che possano soddisfare il con un lavoro precario, nel vero senso del termine, non solo viene maggior numero di persone. Vi auguriamo quindi buona lettura, e meno la possibilità di tutelare la famiglia, ma se ne impedisce che le prossime festività natalizie portino nelle vostre case gioia e anche la formazione, in particolare per i giovani. Il secondo è serenità. A tutti voi e alle vostre famiglie, un Felice Natale ed un quello della tutela del più debole, attraverso un diritto del lavoro Buon Anno Nuovo equo, per salvaguardare insieme crescita economica e coesione La Commissione Biblioteca sociale. Infine, il lavoro è problema di tutti, e di tutte le categorie, non di alcuni soltanto; è una questione primaria, che deve trovarci tutti insieme impegnati per uscire dall'attuale emergenza, ciascuno A.N.C.R “COSTRUTTORI DI PACE” secondo le proprie competenze e responsabilità. Non si esce dalla Approfittando dell’opportunità che ci viene offerta dalla Pro Loco, crisi occupazionale senza una rinnovata solidarietà tra lavoratori, che ringraziamo oltre che per questo spazio anche per la preziosa come in alcuni Paesi esteri avvenuto attraverso i patti di solidarietà, collaborazione nelle varie attività che organizziamo, possiamo ma anche senza un rinnovamento delle relazioni tra le varie parti dire che il 2012 è stato importante per la nostra associazione che sociali ed economiche; in questo frangente la coesione sociale è ha raggiunto quest’anno 40 anni di vita. Nella ricorrenza del 25 fondamentale e proseguire in una serie di scontri frontali, spesso Aprile abbiamo inaugurato, presso il Centro Civico, la nuova sede, demagogicamente a scopi prettamente elettorali e di potere, non gentilmente concessa dall’Amministrazione Comunale alla quale può che rendere il Paese più debole e meno credibile. va la nostra gratitudine, celebrata con l’esibizione delle majorettes Da questa breve e semplice analisi, è necessario concludere che di Formigara e le note della Banda di Pizzighettone. non si possono intendere le Amministrazioni e gli Enti locali come Il ricavato della lotteria ci ha permesso il finanziamento della fonti di reddito o alla meglio come ammortizzatori sociali; ognuno ricorrenza del 4 Novembre per la quale abbiamo voluto allestire deve fare la propria parte ed un ruolo fondamentale spetta al una manifestazione di spessore onorando la Festa delle Forze Governo, a cui si chiede equità ed interventi soprattutto in favore Armate e dell’Unità Nazionale invitando i militari del 10° Reggimento della crescita e dello sviluppo, con uno sguardo permanente alla Guastatori della caserma Col di Lana di Cremona ad illustrare, tutela dei più deboli; e poi alla scuola, perchè si spenda per un presso la Sala Civica di Piazza delle Arti, le attività dei nostri rinnovato ruolo di orientamento culturale e formativo. Ma in primo soldati nelle missioni internazionali alle quali sono stati chiamati a piano stanno senza dubbio le parti sociali, il capitale, la forza partecipare in questi anni in varie parti del mondo. In questa lavoro, le forze produttive tutte, alle quali si chiede un sincero occasione è stato fatto omaggio alle autorità, alle associazioni impegno per il conseguimento non di un mito, ma di un traguardo combattentistiche ed alle associazioni locali, di un gagliardetto possibile, concreto e reale: il bene comune. celebrativo dei 40 anni della nostra sezione. Il tradizionale pranzo Nello spirito natalizio l'Amministrazione Comunale vuole essere sociale ha concluso la celebrazione. La gita sociale sul Monte vicino soprattutto a chi soffre, alle persone sole, a chi vive fra tante grappa con l’Associazione Nazionale Bersaglieri di Sesto e gli difficoltà ed a tutti i cittadini che animano la Comunità di Acquanegra auguri natalizi agli ospiti dell’Opera Pia completano le attività del e Fengo augurando Buon Natale e confidando in un felice Anno nostro sodalizio. Vogliamo inoltre cogliere questa occasione per Nuovo. ricordare coloro i quali ci hanno lasciato nel corso di quest’anno: il Amministrazione Comunale nostro consigliere e reduce Egidio Sudati, la croce di Guerra Giuseppe (Pino) Contini, i simpatizzanti Piero Clerici, Ugo Rapuzzi, Romano Meazzi. Nel ringraziare tutti gli iscritti alla sezione, porgo a tutti, anche a SOCIETA’ SPORTIVA ACQUANEGRA nome del Presidente Onorario Luigi Gagliardi e del Consiglio La Societa' Sportiva Acquanegra, giunta alla sua 43^ stagione Direttivo, i più sinceri auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo. agonistica, augura alla Cittadinanza, alle Istituzioni e Organizzazioni Il Presidente locali, un Sereno Natale e Felice Anno Nuovo. Giorgio Fantoni Il Presidente Gianfranco Brambati