3. Bambini nativi digitali
“Nativo digitale” è una espressione che
viene applicata ad una persona che è
cresciuta con le tecnologie digitali come i
computer, Internet, telefoni cellulari e MP3.
4. Bambini nativi digitali –
“sarebbe utile”:
Quando avete esigenza di farlo, utilizzate Internet insieme con i
vostri figli. L‟occasione può essere data dalla necessità di
consultare un orario ferroviario, o di prenotare posti in aereo, al
cinema, a teatro: digitando con loro la vostra richiesta, li
incoraggerete a condividere le esperienze sul web.
Insegnate ai vostri figli che le regole di buon comportamento sono
da rispettare anche in Internet. Sono da bandire non soltanto le
parole offensive, ma anche gli errori ortografici, grammaticali o
sintattici (sebbene siano accettabili, o addirittura
consigliabili, abbreviazioni di uso comune e vocaboli non troppo
ricercati).
Spiegate ai vostri figli che copiare il lavoro altrui
(musica, film, videogiochi) è un furto.
Ricordate loro che visitare di nascosto certi siti, sconsigliati dai
genitori, significa venir meno al rapporto di fiducia instaurato
mediante il dialogo e il confronto.
5. Immigrato digitale
si applica ad una persona che è cresciuta
prima delle tecnologie digitali e le ha
adottate in un secondo tempo. Una terza
figura è invece quella del „tardivo digitale';
una persona cresciuta senza tecnologia, e
che la guarda tutt'oggi con diffidenza.
7. CyberBullismo
è il termine che indica atti di bullismo e di molestia
effettuati tramite mezzi elettronici come l'e-mail, la
messaggistica istantanea, i blog, i telefoni cellulari, i
cercapersone e/o i siti web.
Come il bullismo nella vita reale, il cyberbullismo
può a volte costituire una violazione del Codice
civile, del Codice penale e, per quanto riguarda
l'ordinamento italiano, del Codice della Privacy
(D.Lgs 196 del 2003).
8. CyberBullismo
Oggi il 34% del bullismo è online, in chat,
quest'ultimo viene definito cyberbullismo. Pur
presentandosi in forma diversa, anche quello su
internet è bullismo: far circolare delle foto spiacevoli
o inviare mail contenenti materiale offensivo può
costituire un danno psicologico.
9. Quali suggerimenti possono dare i genitori ai figli,
perché si difendano dai cyberbulli?
Ignorino le provocazioni e rifiutino ogni ulteriore rapporto.
Evitino l‟uso di nomi offensivi che possano incoraggiare le reazioni
vendicative del soggetto.
Anche in questo caso, non forniscano informazioni personali. I
cyberbulli, magari mascherando all‟inizio le loro vere
intenzioni, potrebbero utilizzare il nome, il numero di telefono e gli
indirizzi di casa e di posta elettronica delle loro vittime per
molestarle ulteriormente, provocando gravi problemi.
Si confidino sempre con i genitori. Sapranno loro come
difenderli, magari avvertendo l‟amministratore del sito, e, nel caso di
minacce gravi o reiterate (cyber-stalking), anche la Polizia Postale.
11. CyberPedofilia
Il pedofilo telematico è un individuo socialmente
inserito, quasi sempre maschio, di età compresa tra i venti e i
trenta anni, fornito di un buon titolo di studio, solitamente
celibe.
Spesso la modalità d'approccio on line segue uno schema
comune: inizialmente il soggetto cerca di instaurare un
rapporto basato sulla fiducia e sull‟amicizia, fingendo di
essere un coetaneo del bambino o dell‟adolescente a cui si
rivolge.
Nel corso di quel primo contatto (che avviene generalmente
in chat), affronta temi rassicuranti e generici, che tendono
però ad accertare se l‟interlocutore sia solo, o comunque non
controllato da persone adulte.
12. Quali suggerimenti devono essere dati ai propri
figli, perché affrontino senza conseguenze l‟attacco
dei cyberpedofili?
Quando si naviga in Internet non si deve dare mai a nessuno
l‟indirizzo di casa, il numero di telefono o il nome della scuola
che si frequenta.
Non si devono fissare appuntamenti con persone conosciute sul
Web, anche se dichiarano di essere coetanee, senza prima
avere avuto il permesso dai genitori.
Se si frequenta una chat room, ci si deve assicurare che
nessuno dica frasi moralmente poco corrette, troppo disinvolte o
inerenti a tematiche sessuali.
Non si deve mai rispondere a messaggi fastidiosi o
allusivi, specie se di argomento sessuale.
Si devono avvertire sempre i genitori se si ricevono immagini di
adulti o bambini nudi o vestiti in modo sconveniente.
13. Quali suggerimenti devono essere dati ai propri figli,
perché affrontino senza conseguenze l‟attacco dei
cyberpedofili?
Si deve ricordare che Internet è come il mondo reale, in cui
possono verificarsi esperienze positive ed esperienze
negative, cose belle e cose brutte. Basta seguire queste regole
e fare un po' di attenzione per divertirsi e per imparare tante
cose interessanti senza rischiare brutte sorprese.
15. PEGI
Il Pan European Game Information (PEGI) è il
metodo di classificazione valido su tutto il territorio
europeo usato per classificare i videogiochi
attraverso due distinte fasce d'età e contenuto. È in
uso da aprile 2003, in sostituzione di altre
classificazioni come l'ELSPA (European Leisure
Software Publishers Association fino al 2002).