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Introduzione    Non sequenzialit`
                                a    Informatica umanistica   Ipertesti narrativi    Narrativa interattiva




                          Il computer fatto in casa – 2
               Storia dell’Informatica e della Comunicazione Digitale


                                      Federico Gobbo
                                federico.gobbo@uninsubria.it
                               Universit` dell’Insubria, Varese
                                        a
                                  CC  Alcuni diritti riservati.


                                        A.A. 2009-10


                                                                                    1/33
Introduzione       Non sequenzialit`
                                   a   Informatica umanistica   Ipertesti narrativi    Narrativa interattiva




Cosa cambia con la scrittura a video?


                   La maggior parte dei programmi contemporanei gioca
               un ruolo di tecnologia intellettuale: riorganizza, poco o
               tanto, la visione del mondo dei suoi utenti e modifica i
               loro riflessi mentali [...] Si dovrebbero considerare i
               grandi autori della “rivoluzione informatica” come degli
               uomini politici di un tipo un po’ particolare. Il loro segno
               distintivo ` di lavorare sulla scala molecolare delle
                          e
               interfacce, dove si organizzano i passaggi tra i campi,
               dove i micro-flussi sono deviati, accelerati, trasformati, le
               rappresentazioni tradotte, dove si annodano gli elementi
               costitutivi degli uomini e delle cose (L´vy (2000:59).
                                                        e


                                                                                      2/33
Introduzione       Non sequenzialit`
                                   a   Informatica umanistica   Ipertesti narrativi    Narrativa interattiva




Ritorno alla chirografia?



       Molti studiosi concordano che la videografia recupera delle
       caratteristiche proprie della scrittura chirografica.

                   Testo deriva originariamente dalla parola latina
               textum da cui ‘tessere’ e ‘tessuto’... La connettivit`a
               dell’elemento elettronico ` interattiva, ovvero i testi
                                          e
               possono esesre portati all’istante entro lo stesso ambiente
               psichico (Heim in Landow 1993:29).




                                                                                      3/33
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                                   a   Informatica umanistica   Ipertesti narrativi    Narrativa interattiva




Ritorno all’oralit` primaria?
                  a


       Secondo Ong (1982:119-120), sono sorprendenti le somiglianze con
       l’oralit` primaria pre-alfabetizzata:
               a
                   per la mistica partecipatoria, per il senso di comunit`,
                                                                          a
               per la concentrazione sul momento presente... L’autore
               potrebbe essere sfidato se fosse possibile raggiungerlo,
               ma di fatto egli non pu` essere raggiunto in nessun
                                        o
               libro... Questo ` uno dei motivi per cui l’espressione ‘il
                               e
               libro dice’ ha assunto popolarmente lo stesso significato
               di ‘` vero’. E questo ` anche uno dei motivi per cui i libri
                   e                  e
               sono stati bruciati pi´ volte nel corso della storia.
                                     u
       La mistica del libro-feticcio viene polverizzata dalla videografia.

                                                                                      4/33
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Analogie con la tipografia


       divario temporale tra tecnologia e consolidamento solo nel
                    Settecento la stampa diede un nuovo ordine
                    all’ambiente sociale e ristruttur` la letteratura
                                                     o
                    radicalmente (Kernan in Landow 1993:39).
       il rapporto tra tecnologia e letteratura ` complesso la scrittura era
                                                e
                      nata per supportare gli interessi elitari delle caste
                      sacerdotali, ma ` sfuggita al loro controllo (Bolter in
                                      e
                      Landow 1993:39).
       le tecnologie di scrittura sono ‘politiche’ le pratiche di lettura e di
                     scrittura, e in particolare il loro accesso, hanno
                     pesanti influenze politiche (Jameson in Landow
                     1993:40).

                                                                                   5/33
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I costi della videografia: volatilit` e memoria
                                   a


       La facilit` di copia dello spazio videografico ha un costo: la
                  a
       volatilit` e la conseguente mancanza di memoria storica.
                a

                    Il testo elettronico ` il primo testo in cui gli elementi
                                         e
               di significato, di struttura e di visualizzazione sono
               fondamentalmente instabili. A differenza della stampa, o
               del codice medievale, il computer non richiede che alcun
               aspetto della scrittura sia determinato in anticipo per
               l’intera vita di un testo [. . . ] L’inclinazione naturale della
               scrittura informatica ` il cambiamento. (Bolter 1993)
                                       e



                                                                                      6/33
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Il lettore come attore text-uale



       Parimenti all’indebolimento della forza dell’autorialit` si assiste a
                                                              a
       un recupero del ruolo del lettore, a partire dagli anni 1970:

                   Il testo ` un tessuto, un textum di citazioni e
                            e
               riferimenti tratti da innumerevoli centri di cultura, ma c’`
                                                                          e
               luogo in cui tale molteplicit` converge e questo luogo ` il
                                            a                          e
               lettore, non – come si ` sempre detto – l’autore. (Barthes
                                       e
               1977:27)




                                                                                      7/33
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La multimedialit` de-sacralizza il testo
                a




       Nello spazio videografico il testo inteso come testo alfabetico viene
       sovente e facilmente immerso in elementi grafici e visivi (fissi e in
       movimento) i quali, nel processo di rilocalizzazione, lo disciolgono
       facendogli perdere centralit`.
                                   a

       Questo processo continuo porta alla de-sacralizzazione del testo in
       quanto autosufficiente e autorevole.




                                                                                  8/33
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Testi a stampa non sequenziali



       Sebbene testi non sequenziali esistettero dall’invenzione della
       stampa (un esempio per tutti: la Bibbia), le potenzialit` si
                                                                a
       espletarono pienamente solo nel Novecento, il secolo della
       riproducibilit` tecnica dell’opera d’arte (Walter Benjamin).
                     a

       D’altra parte, con la narrativa interattiva, vediamo che la
       tecnologia da sola non necessariamente implica l’espletamento
       completo delle sue potenzialit`, come abbiamo visto all’inizio del
                                      a
       corso.



                                                                                   9/33
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Narrativa circolare


       La maniera pi´ ovvia per rompere la sequenzialit` del testo ` unire
                      u                                a           e
       la fine con l’inizio e ottenere un cerchio.

       Ne Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, la prima
       parola e l’ultima del racconto – che non ha alcun tipo di
       suddivisione – sono identiche.

       Nel Finnegans Wake (1939), James Joyce chiude scrivendo le
       parole A way a long a last a loved a long the, che costituiscono la
       prima met` della frase che si conclude con le prime parole
                  a
       dell’opera: riverrun, past Eve and Adam’s.


                                                                                  10/33
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Narrativa palindroma (segue/)


       Un altro modo di rompere la sequenzialit` ` di estendere il
                                               ae
       concetto di palindromo (simmetria unidirezionale) dalle lettere alla
       narrazione stessa:

                   Il professor Jones aveva lavorato molti anni alla sua
               teoria del tempo.
                   “Finalmente ho trovato l’equazione chiave” disse un
               giorno alla figlia. “Il tempo ` un campo. La macchina
                                            e
               che ho costruita pu` manipolare questo campo, anche
                                    o
               invertirlo.”



                                                                                      11/33
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Narrativa palindroma (fine)


                   Premendo un bottone, disse: “Questo dovrebbe far
               tornare il tempo indietro il tempo tornare far dovrebbe
               questo”, disse, un bottone premendo.
                   “Invertirlo anche, campo questo manipolare pu`  o
               costruita la macchina che ho. Un campo ` il tempo.”
                                                          e
               Alla figlia un giorno disse: “La chiave equazione trovato
               ho finalmente.”
                   Sul tempo alla teoria sua anni molti lavorato aveva
               Jones il professor.


                       Frederick Brown, La fine, (1961, in Odifreddi, 2005:26)


                                                                                     12/33
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Narrativa a permutazione


       Il principio ` quello degli anagrammi; anzich´ permutare lettere, si
                    e                               e
       permutano parole. In Piccolo meccano poetico n.00 quattro parole
       permutate permettono 4!=24 versi.

               Foglia di rosa porta ombra
               Ombra di foglia porta rosa
               Foglia, porta l’ombra di una rosa
               Foglia rosa all’ombra di una porta
               Ogni rosa ombra una porta di foglia...


                                      Jean Lescure (1968; in Odifreddi, 2005:12)


                                                                                     13/33
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Narrativa a combinazioni


       In Composition n.1 (1962), Marc Saporta scrive un romanzo di 150
       pagine non numerate che mescolate danno 150! storie.

       Nella Taverna dei destini incrociati (1973), Italo Calvino usa le 78
       carte dei tarocchi come elementi del racconto: !78 combinazioni.

       Nel romanzo La vita: istruzioni per l’uso (1978), George Perec usa
       la pianta di un condominio (10 piani, 10 stanze) come ars loci per
       la narrazione: la scacchiera del condominio doveva essere percorsa
       con la mossa a L del cavallo, mediante un cammino hamiltoniano
       non ciclico.


                                                                                  14/33
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Centomila miliardi di poemi


       Il culmine di questa narrativa ` forse Centomila miliardi di poemi di
                                      e
       Raymond Queneau (1961): 10 sonetti scritte su pagine tagliate in
       orizzontale: 1014 combinazioni. Il motto dell’opera ` la frase
                                                            e
       seguente:

                  Solo una macchina pu` apprezzare un sonetto scritto
                                      o
               da un’altra macchina.

                          Alan Turing (1968, postuma) (in Odifreddi, 2005:14)




                                                                                     15/33
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Narrativa a flowchart



       `
       E la forma pi` semplice di narrazione multipla, divenuta popolare
                      u
       in Italia negli anni 1980 con i cosiddetti ‘librigame’. Esempio:

       “Se vuoi prendere il sentiero a destra, vai a pagina 5. Se preferisci
       inoltrarti nel bosco di fronte a te, vai a pagina 8. Altrimenti, puoi
       tornare indietro, a pagina 4.”




                                                                                   16/33
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Narrativa a flowchart



       `
       E la forma pi` semplice di narrazione multipla, divenuta popolare
                      u
       in Italia negli anni 1980 con i cosiddetti ‘librigame’. Esempio:

       “Se vuoi prendere il sentiero a destra, vai a pagina 5. Se preferisci
       inoltrarti nel bosco di fronte a te, vai a pagina 8. Altrimenti, puoi
       tornare indietro, a pagina 4.”

       Nota Bene: queste sono forme che preesistono la digitalizzazione
       del testo.




                                                                                   16/33
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La convergenza tra sapere umanistico e informatica



       Il primo a notare una convergenza tra poststrutturalismo,
       postmodernismo, decostruzionismo e ipertestualit` ` stato George
                                                        ae
       P. Landow, professore di humanities alla Brown University.

       Partendo dagli scritti di Nelson e Andries Van Dam da una parte, e
       di Jacques Derrida e Roland Barthes dall’altra, Landow costruisce
       degli ipertesti di critica letteraria, delle ‘opere aperte’ (Eco) che
       permettano di analizzare opere di narrativa combinatoria ma non
       solo, altrimenti incomprensibili.




                                                                                  17/33
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Less´ o i mattoni dell’ipertesto
    ıe,



       Landow chiama le unit` autonome dell’ipertesto less´ (1993: 65,
                             a                            ıe
       da lessico), mutuando il termine da Roland Barthes (1970:18).

       Ogni less´ deve essere autonoma: pu` corrispondere a un
                ıa                         o
       paragrafo, una nota, un’immagine, un commento.

       Secondo Landow, la novit` essenziale dell’ipertesto `
                                    a                      e
       l’esplicitazione delle relazioni tra i documenti.




                                                                                  18/33
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Riconfigurare la critica letteraria




       Le realizzazioni software degli anni 1980 (Guide, HyperCard) non
       soddisfano Landow che commissiona lo sviluppo di un software
       nuovo, Intermedia (piattaforma Macintosh).

       La novit` sta nell’avvenuto riconoscimento del ruolo dello
               a
       strumento di scrittura come centrale per permettere certi contenuti
       e non altri.




                                                                                  19/33
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Critica letteraria ipertestuale


       Delany e Gilbert nel 1991 lanciano The Dickens Web, un corpus di
       documenti di Intermedia incentrati su ‘Grandi speranze’ di Dickens
       (Brown University), per l’analisi e la critica letteraria a livello
       didattico universitario. Landow fa usare Intermedia ai suoi studenti
       di letteratura inglese, su opere come In memoriam di Tennyson.
       Seguono altre tele (web) sulla letteratura postcoloniale inglese,
       come In custody di Anita Desai (1984).

       Il risultato ` che l’analisi strutturale dei testi porta l’attenzione
                    e
       dalla triade autore/opera/tradizione alla triade
       testo/discorso/cultura.


                                                                                   20/33
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La sovrapposizione tra scrittore e lettore



       L’analisi della figura di Ulisse crea ipertesti di critica letteraria sulle
       opere di James Joyce, Tennyson e Soyinka e privilegia il contributo
       attivo degli studenti piuttosto che la lettura di commenti critici
       altrui.

       Landow prova su di s´ la crisi dell’autore che abbiamo delinato in
                            e
       precedenza: “L’ipertesto non tollera una voce tirannica, univoca”
       (Landow 1993:15).




                                                                                   21/33
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Ipertesti come sistemi costruttivisti di apprendimento


       La definizione migliore degli ipertesti didattici viene forse dal
       centro di ricerca Human Computer Interaction di Edimburgo:
                   I sistemi basati sull’ipertesto andrebbero
               correttamente definiti sistemi per l’apprendimento,
               piuttosto che sistemi per l’insegnamento. Essi
               rappresentano una teoria dell’ istruzione [. . . ] in cui pu`
                                                                           o
               prosperare un apprendimento per esplorazione e per
               scoperta. Sembra quasi un processo di osmosi, e diviene
               sempre pi´ importante man mano che i compiti o i
                          u
               materiali da padroneggiare diventano pi´ complessi.
                                                         u
               (Mayes, Kibby e Anderson 1990:228-229)


                                                                                      22/33
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Il salto tecnologico




       Il salto dalla narrativa a flowchart all’ipertesto da un punto di vista
       strutturale ` breve. La struttura ` un grafo arbitrario, i cui vertici
                    e                      e
       sono le parole nel testo cliccabili.

       Non si tratta per` di una mera trasposizione: il salto tecnologico
                         o
       ha delle implicazioni forti teoriche, come abbiamo visto. Vediamo
       ora i risultati.




                                                                                   23/33
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Riconfigurare la narrazione



       Nell’adattamento ipertestuale de il Giardino dei sentieri che si
       biforcano di Borges, in cui il centro ` il racconto-labirinto
                                             e
       dell’autore cinese Ts’ui Pˆn, Stuart Moultroup rende esplicita la
                                 e
       struttura del racconto evidenziandone la mappa e scrivendo delle
       versioni parallele del romanzo (100 unit` e 300 connessioni, in:
                                                  a
       Bolter e Joyce 1987:46).

       Si parte da un qualsiasi episodio e al limite non c’` conclusione. Il
                                                           e
       risultato ` che l’utente-lettore si perde nel “paesaggio” creato dal
                 e
       testo.



                                                                                   24/33
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Reminiscenze dad`
                a


                   Istruzioni per fare un poema dadaista. Prendete un
               giornale. Prendete un paio di forbici. Scegliete un
               articolo lungo quanto il poema che avete in mente.
               Ritagliate l’articolo. Poi tagliate tutte le parole che
               compongono l’articolo e mettetele in un sacco.
               Mescolate con cura. Estraete ona alla volta le parole e
               ponetele in sequenza come le avete estratte. Copiate
               coscienziosamente. Il poema sar` come voi...
                                                  a


                                       Tristan Tzara (in Bolter e Joyce 1987:45)



                                                                                     25/33
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Neo-dadaismo?

                   La narrativa interattiva nel medium informatico ` une
               proseguo della “tradizione” moderna della letteratura
               sperimentale nella stampa... L’autore disegna uno spazio
               testuale dove opera la narrazione stessa... [Oltre agli]
               episodi e punti di decisione (link), il computer pu` tenere
                                                                    o
               traccia degli episodi precedenti... il link pu` richiedere
                                                             o
               che il lettore abbia visitato un particolare episodio prima
               di procedere... La struttura e il ritmo del testo sar`a
               differente ad ogni lettura, ogni elemento della narrazione
               ` soggetto a ricombinazione e frammentazione.
               e


                                                                   Bolter e Joyce (1987)

                                                                                      26/33
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Metascritture
       L’ipertesto viene visto come autore, gli “scrittori” (wreaders)
       come meta-autori:
                La tensione tra autore e lettore per appropriarsi dello
            spazio della scrittura diventa visibile. Gli autori devono
            quindi imparare a concepire i loro testi come strutture di
            strutture, e questo ` un concetto nuovo nella storia della
                                 e
            letteratura. Il medium elettronico permette la scrittura di
            [sic! doveva essere ‘al’] second’ordine, una scrittura con
            unit` narrative, [in cui] l’autore diventa un geometra o un
                 a
            architetto dello spazio computerizzato; riempie questo
            spazio con un pattern speciale di episodi e link che
            definiscono un caleidoscopio di strutture possibili.


                                                            Bolter e Joyce (1987:47)
                                                                                   27/33
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La narrativa come videogioco

       Negli anni 1980 nascono i primi giochi di narrativa interattiva,
       interactive fiction (IF). Si tratta di avventure testuali, contenenti
       dei parser per dare i comandi in un sottoinsieme di lingua naturale,
       eredi del primo adventure. Costruire un’avventura interattiva
       richiede competenze non riconducibili al paradigma tipografico,
       non ultime di programmazione.

       Solitamente sono di ambientazioni fantasy o cumunque
       avventurose. Spesso sono pieni di enigmi da risolvere. Il pi´u
       famoso probabilmente ` la trilogia di Zork, sul primo Macintosh.
                              e
       Con l’avvento dei giochi grafici, i racconti interattivi sono diventati
       una nicchia di appassionati, che li scrivono per hobby. I linguaggi
       di programmazione (Inform7, TADS) e gli interpreti sulle varie
       piattaforme sono liberamente disponibili. Esiste ancor oggi una
       competizione internazionale di IF.
                                                                                   28/33
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Inform7, linguaggio di programmazione semi-naturale
       Graham Nelson (classe 1968), matematico e poeta, ha pubblicato
       la versione 7 del suo linguaggio per programmare storie IF, che `
                                                                       e
       esce dal paradigma a oggetti per proporre un modo di scrivere
       codice nuovo. Nel 2006 scrive un white paper che spiega questa
       scelta, dal titolo Natural Language, Semantic Analysis and IF:
                   Il “literate programming”, lo schema di Donald Knuth
               di inframmezzare codice e commento, intendeva
               riconciliare la programmazione con il libro promuovendo
               una forma di programma facile da battere a tastiera,
               dalla duplice esistenza: l’una leggibile dall’uomo, l’altra
               eseguibile dalla macchina, entrambe sempre aggiornate.
               Inform7 segue questa linea dividendo il codice in
               paragrafi e mediante indicizzazione, la soluzione che ha
               sempre usato il libro fin dall’ Iliade.
       Il suo sito web: http://www.gnelson.demon.co.uk/. 29/33
Esempio di avventura scritta in Inform7

   A-221 is a room. “A-221 is a fairly drab classroom, with
   twenty-four student desks and a like number of computers. It
   sports at least ten teacher-made signs about grammar and
   literature and one long, commercial poster. A filing cabinet is the
   room’s most prominent storage unit.” The Hallway is a room. It is
   east of A-221. “This is an ordinary school hallway. Room A-221 is
   to the west. You can’t think of any reason you would want to go
   in any other direction right now.” The filing cabinet is scenery in
   A-221. It is a closed openable container. It is locked and lockable.
   “This filing cabinet is designed to store and organize all sorts of
   papers, but it could hold lots of other things, too.” The key
   unlocks the filing cabinet. The key is in A-221. The key unlocks
   the filing cabinet. The description of the key is “An ordinary brass
   key”
Introduzione      Non sequenzialit`
                                  a   Informatica umanistica   Ipertesti narrativi     Narrativa interattiva




Personaggi che prendono vita


       Non ` semplice costruire dei personaggi non giocanti (PNG)
            e
       credibili: possono essere considerati un test di Turing alternativo?
                   Tre regole per realizzare buoni PNG? Date loro
               caratteristiche precise. Un PNG che ` un’incolore
                                                       e
               macchina da domande e risposte diventa noioso, anche se
               ben realizzato. Fate in modo che siano attivi. I PNG che
               prendono iniziative per raggiungere obiettivi, per
               cambiare la storia, migliorano l’illusione. Fate in modo
               che siano in linea con la storia. PNG poco complessi per
               storie poco complesse, PNG complessi per storie pi´  u
               elaborate (Emily Short 2005)


                                                                                     31/33
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                                   a   Informatica umanistica   Ipertesti narrativi     Narrativa interattiva




Il parser come rappresentazione della conoscenza


                   L’IF ` difficile. Bisogna imparare il parser, che non `
                        e                                               e
               intuitivo: chi ha esperienza con l’IF ha in imente una lista
               di verbi che, di sicuro, potr` essergli utile. Un
                                            a
               principiante si siede davanti al computer e scrive cose che
               non hanno senso per il parser o che sono troppo astratte
               per essere implementate (VAI NEL NEGOZIO anzich´       e
               NORD, forse, o FAI IL CHECK IN NELL’ALBERGO
               anzich´ PARLA CON IL PORTIERE). C’` una curva di
                      e                                     e
               apprendimento, c’` molto di pi´ da scoprire rispetto a un
                                   e            u
               gioco punta e clicca (Emily Short, 2005).



                                                                                      32/33
Introduzione       Non sequenzialit`
                                   a            Informatica umanistica             Ipertesti narrativi         Narrativa interattiva




Grazie. Domande?




                          Potete scaricare questa presentazione qui:
                        http://www.slideshare.net/goberiko/

                                         C
                         CC    BY:   $      Federico Gobbo 2009 di tutti i testi. Pubblicato in Italia.
                                   




                              Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 2.5

               c delle figure degli aventi diritto. In caso di violazione, scrivere a: federico.gobbo@uninsubria.it.


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14 Il computer fatto in casa -- 2

  • 1. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Il computer fatto in casa – 2 Storia dell’Informatica e della Comunicazione Digitale Federico Gobbo federico.gobbo@uninsubria.it Universit` dell’Insubria, Varese a CC Alcuni diritti riservati. A.A. 2009-10 1/33
  • 2. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Cosa cambia con la scrittura a video? La maggior parte dei programmi contemporanei gioca un ruolo di tecnologia intellettuale: riorganizza, poco o tanto, la visione del mondo dei suoi utenti e modifica i loro riflessi mentali [...] Si dovrebbero considerare i grandi autori della “rivoluzione informatica” come degli uomini politici di un tipo un po’ particolare. Il loro segno distintivo ` di lavorare sulla scala molecolare delle e interfacce, dove si organizzano i passaggi tra i campi, dove i micro-flussi sono deviati, accelerati, trasformati, le rappresentazioni tradotte, dove si annodano gli elementi costitutivi degli uomini e delle cose (L´vy (2000:59). e 2/33
  • 3. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Ritorno alla chirografia? Molti studiosi concordano che la videografia recupera delle caratteristiche proprie della scrittura chirografica. Testo deriva originariamente dalla parola latina textum da cui ‘tessere’ e ‘tessuto’... La connettivit`a dell’elemento elettronico ` interattiva, ovvero i testi e possono esesre portati all’istante entro lo stesso ambiente psichico (Heim in Landow 1993:29). 3/33
  • 4. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Ritorno all’oralit` primaria? a Secondo Ong (1982:119-120), sono sorprendenti le somiglianze con l’oralit` primaria pre-alfabetizzata: a per la mistica partecipatoria, per il senso di comunit`, a per la concentrazione sul momento presente... L’autore potrebbe essere sfidato se fosse possibile raggiungerlo, ma di fatto egli non pu` essere raggiunto in nessun o libro... Questo ` uno dei motivi per cui l’espressione ‘il e libro dice’ ha assunto popolarmente lo stesso significato di ‘` vero’. E questo ` anche uno dei motivi per cui i libri e e sono stati bruciati pi´ volte nel corso della storia. u La mistica del libro-feticcio viene polverizzata dalla videografia. 4/33
  • 5. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Analogie con la tipografia divario temporale tra tecnologia e consolidamento solo nel Settecento la stampa diede un nuovo ordine all’ambiente sociale e ristruttur` la letteratura o radicalmente (Kernan in Landow 1993:39). il rapporto tra tecnologia e letteratura ` complesso la scrittura era e nata per supportare gli interessi elitari delle caste sacerdotali, ma ` sfuggita al loro controllo (Bolter in e Landow 1993:39). le tecnologie di scrittura sono ‘politiche’ le pratiche di lettura e di scrittura, e in particolare il loro accesso, hanno pesanti influenze politiche (Jameson in Landow 1993:40). 5/33
  • 6. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva I costi della videografia: volatilit` e memoria a La facilit` di copia dello spazio videografico ha un costo: la a volatilit` e la conseguente mancanza di memoria storica. a Il testo elettronico ` il primo testo in cui gli elementi e di significato, di struttura e di visualizzazione sono fondamentalmente instabili. A differenza della stampa, o del codice medievale, il computer non richiede che alcun aspetto della scrittura sia determinato in anticipo per l’intera vita di un testo [. . . ] L’inclinazione naturale della scrittura informatica ` il cambiamento. (Bolter 1993) e 6/33
  • 7. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Il lettore come attore text-uale Parimenti all’indebolimento della forza dell’autorialit` si assiste a a un recupero del ruolo del lettore, a partire dagli anni 1970: Il testo ` un tessuto, un textum di citazioni e e riferimenti tratti da innumerevoli centri di cultura, ma c’` e luogo in cui tale molteplicit` converge e questo luogo ` il a e lettore, non – come si ` sempre detto – l’autore. (Barthes e 1977:27) 7/33
  • 8. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva La multimedialit` de-sacralizza il testo a Nello spazio videografico il testo inteso come testo alfabetico viene sovente e facilmente immerso in elementi grafici e visivi (fissi e in movimento) i quali, nel processo di rilocalizzazione, lo disciolgono facendogli perdere centralit`. a Questo processo continuo porta alla de-sacralizzazione del testo in quanto autosufficiente e autorevole. 8/33
  • 9. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Testi a stampa non sequenziali Sebbene testi non sequenziali esistettero dall’invenzione della stampa (un esempio per tutti: la Bibbia), le potenzialit` si a espletarono pienamente solo nel Novecento, il secolo della riproducibilit` tecnica dell’opera d’arte (Walter Benjamin). a D’altra parte, con la narrativa interattiva, vediamo che la tecnologia da sola non necessariamente implica l’espletamento completo delle sue potenzialit`, come abbiamo visto all’inizio del a corso. 9/33
  • 10. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Narrativa circolare La maniera pi´ ovvia per rompere la sequenzialit` del testo ` unire u a e la fine con l’inizio e ottenere un cerchio. Ne Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, la prima parola e l’ultima del racconto – che non ha alcun tipo di suddivisione – sono identiche. Nel Finnegans Wake (1939), James Joyce chiude scrivendo le parole A way a long a last a loved a long the, che costituiscono la prima met` della frase che si conclude con le prime parole a dell’opera: riverrun, past Eve and Adam’s. 10/33
  • 11. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Narrativa palindroma (segue/) Un altro modo di rompere la sequenzialit` ` di estendere il ae concetto di palindromo (simmetria unidirezionale) dalle lettere alla narrazione stessa: Il professor Jones aveva lavorato molti anni alla sua teoria del tempo. “Finalmente ho trovato l’equazione chiave” disse un giorno alla figlia. “Il tempo ` un campo. La macchina e che ho costruita pu` manipolare questo campo, anche o invertirlo.” 11/33
  • 12. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Narrativa palindroma (fine) Premendo un bottone, disse: “Questo dovrebbe far tornare il tempo indietro il tempo tornare far dovrebbe questo”, disse, un bottone premendo. “Invertirlo anche, campo questo manipolare pu` o costruita la macchina che ho. Un campo ` il tempo.” e Alla figlia un giorno disse: “La chiave equazione trovato ho finalmente.” Sul tempo alla teoria sua anni molti lavorato aveva Jones il professor. Frederick Brown, La fine, (1961, in Odifreddi, 2005:26) 12/33
  • 13. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Narrativa a permutazione Il principio ` quello degli anagrammi; anzich´ permutare lettere, si e e permutano parole. In Piccolo meccano poetico n.00 quattro parole permutate permettono 4!=24 versi. Foglia di rosa porta ombra Ombra di foglia porta rosa Foglia, porta l’ombra di una rosa Foglia rosa all’ombra di una porta Ogni rosa ombra una porta di foglia... Jean Lescure (1968; in Odifreddi, 2005:12) 13/33
  • 14. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Narrativa a combinazioni In Composition n.1 (1962), Marc Saporta scrive un romanzo di 150 pagine non numerate che mescolate danno 150! storie. Nella Taverna dei destini incrociati (1973), Italo Calvino usa le 78 carte dei tarocchi come elementi del racconto: !78 combinazioni. Nel romanzo La vita: istruzioni per l’uso (1978), George Perec usa la pianta di un condominio (10 piani, 10 stanze) come ars loci per la narrazione: la scacchiera del condominio doveva essere percorsa con la mossa a L del cavallo, mediante un cammino hamiltoniano non ciclico. 14/33
  • 15. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Centomila miliardi di poemi Il culmine di questa narrativa ` forse Centomila miliardi di poemi di e Raymond Queneau (1961): 10 sonetti scritte su pagine tagliate in orizzontale: 1014 combinazioni. Il motto dell’opera ` la frase e seguente: Solo una macchina pu` apprezzare un sonetto scritto o da un’altra macchina. Alan Turing (1968, postuma) (in Odifreddi, 2005:14) 15/33
  • 16. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Narrativa a flowchart ` E la forma pi` semplice di narrazione multipla, divenuta popolare u in Italia negli anni 1980 con i cosiddetti ‘librigame’. Esempio: “Se vuoi prendere il sentiero a destra, vai a pagina 5. Se preferisci inoltrarti nel bosco di fronte a te, vai a pagina 8. Altrimenti, puoi tornare indietro, a pagina 4.” 16/33
  • 17. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Narrativa a flowchart ` E la forma pi` semplice di narrazione multipla, divenuta popolare u in Italia negli anni 1980 con i cosiddetti ‘librigame’. Esempio: “Se vuoi prendere il sentiero a destra, vai a pagina 5. Se preferisci inoltrarti nel bosco di fronte a te, vai a pagina 8. Altrimenti, puoi tornare indietro, a pagina 4.” Nota Bene: queste sono forme che preesistono la digitalizzazione del testo. 16/33
  • 18. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva La convergenza tra sapere umanistico e informatica Il primo a notare una convergenza tra poststrutturalismo, postmodernismo, decostruzionismo e ipertestualit` ` stato George ae P. Landow, professore di humanities alla Brown University. Partendo dagli scritti di Nelson e Andries Van Dam da una parte, e di Jacques Derrida e Roland Barthes dall’altra, Landow costruisce degli ipertesti di critica letteraria, delle ‘opere aperte’ (Eco) che permettano di analizzare opere di narrativa combinatoria ma non solo, altrimenti incomprensibili. 17/33
  • 19. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Less´ o i mattoni dell’ipertesto ıe, Landow chiama le unit` autonome dell’ipertesto less´ (1993: 65, a ıe da lessico), mutuando il termine da Roland Barthes (1970:18). Ogni less´ deve essere autonoma: pu` corrispondere a un ıa o paragrafo, una nota, un’immagine, un commento. Secondo Landow, la novit` essenziale dell’ipertesto ` a e l’esplicitazione delle relazioni tra i documenti. 18/33
  • 20. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Riconfigurare la critica letteraria Le realizzazioni software degli anni 1980 (Guide, HyperCard) non soddisfano Landow che commissiona lo sviluppo di un software nuovo, Intermedia (piattaforma Macintosh). La novit` sta nell’avvenuto riconoscimento del ruolo dello a strumento di scrittura come centrale per permettere certi contenuti e non altri. 19/33
  • 21. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Critica letteraria ipertestuale Delany e Gilbert nel 1991 lanciano The Dickens Web, un corpus di documenti di Intermedia incentrati su ‘Grandi speranze’ di Dickens (Brown University), per l’analisi e la critica letteraria a livello didattico universitario. Landow fa usare Intermedia ai suoi studenti di letteratura inglese, su opere come In memoriam di Tennyson. Seguono altre tele (web) sulla letteratura postcoloniale inglese, come In custody di Anita Desai (1984). Il risultato ` che l’analisi strutturale dei testi porta l’attenzione e dalla triade autore/opera/tradizione alla triade testo/discorso/cultura. 20/33
  • 22. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva La sovrapposizione tra scrittore e lettore L’analisi della figura di Ulisse crea ipertesti di critica letteraria sulle opere di James Joyce, Tennyson e Soyinka e privilegia il contributo attivo degli studenti piuttosto che la lettura di commenti critici altrui. Landow prova su di s´ la crisi dell’autore che abbiamo delinato in e precedenza: “L’ipertesto non tollera una voce tirannica, univoca” (Landow 1993:15). 21/33
  • 23. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Ipertesti come sistemi costruttivisti di apprendimento La definizione migliore degli ipertesti didattici viene forse dal centro di ricerca Human Computer Interaction di Edimburgo: I sistemi basati sull’ipertesto andrebbero correttamente definiti sistemi per l’apprendimento, piuttosto che sistemi per l’insegnamento. Essi rappresentano una teoria dell’ istruzione [. . . ] in cui pu` o prosperare un apprendimento per esplorazione e per scoperta. Sembra quasi un processo di osmosi, e diviene sempre pi´ importante man mano che i compiti o i u materiali da padroneggiare diventano pi´ complessi. u (Mayes, Kibby e Anderson 1990:228-229) 22/33
  • 24. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Il salto tecnologico Il salto dalla narrativa a flowchart all’ipertesto da un punto di vista strutturale ` breve. La struttura ` un grafo arbitrario, i cui vertici e e sono le parole nel testo cliccabili. Non si tratta per` di una mera trasposizione: il salto tecnologico o ha delle implicazioni forti teoriche, come abbiamo visto. Vediamo ora i risultati. 23/33
  • 25. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Riconfigurare la narrazione Nell’adattamento ipertestuale de il Giardino dei sentieri che si biforcano di Borges, in cui il centro ` il racconto-labirinto e dell’autore cinese Ts’ui Pˆn, Stuart Moultroup rende esplicita la e struttura del racconto evidenziandone la mappa e scrivendo delle versioni parallele del romanzo (100 unit` e 300 connessioni, in: a Bolter e Joyce 1987:46). Si parte da un qualsiasi episodio e al limite non c’` conclusione. Il e risultato ` che l’utente-lettore si perde nel “paesaggio” creato dal e testo. 24/33
  • 26. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Reminiscenze dad` a Istruzioni per fare un poema dadaista. Prendete un giornale. Prendete un paio di forbici. Scegliete un articolo lungo quanto il poema che avete in mente. Ritagliate l’articolo. Poi tagliate tutte le parole che compongono l’articolo e mettetele in un sacco. Mescolate con cura. Estraete ona alla volta le parole e ponetele in sequenza come le avete estratte. Copiate coscienziosamente. Il poema sar` come voi... a Tristan Tzara (in Bolter e Joyce 1987:45) 25/33
  • 27. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Neo-dadaismo? La narrativa interattiva nel medium informatico ` une proseguo della “tradizione” moderna della letteratura sperimentale nella stampa... L’autore disegna uno spazio testuale dove opera la narrazione stessa... [Oltre agli] episodi e punti di decisione (link), il computer pu` tenere o traccia degli episodi precedenti... il link pu` richiedere o che il lettore abbia visitato un particolare episodio prima di procedere... La struttura e il ritmo del testo sar`a differente ad ogni lettura, ogni elemento della narrazione ` soggetto a ricombinazione e frammentazione. e Bolter e Joyce (1987) 26/33
  • 28. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Metascritture L’ipertesto viene visto come autore, gli “scrittori” (wreaders) come meta-autori: La tensione tra autore e lettore per appropriarsi dello spazio della scrittura diventa visibile. Gli autori devono quindi imparare a concepire i loro testi come strutture di strutture, e questo ` un concetto nuovo nella storia della e letteratura. Il medium elettronico permette la scrittura di [sic! doveva essere ‘al’] second’ordine, una scrittura con unit` narrative, [in cui] l’autore diventa un geometra o un a architetto dello spazio computerizzato; riempie questo spazio con un pattern speciale di episodi e link che definiscono un caleidoscopio di strutture possibili. Bolter e Joyce (1987:47) 27/33
  • 29. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva La narrativa come videogioco Negli anni 1980 nascono i primi giochi di narrativa interattiva, interactive fiction (IF). Si tratta di avventure testuali, contenenti dei parser per dare i comandi in un sottoinsieme di lingua naturale, eredi del primo adventure. Costruire un’avventura interattiva richiede competenze non riconducibili al paradigma tipografico, non ultime di programmazione. Solitamente sono di ambientazioni fantasy o cumunque avventurose. Spesso sono pieni di enigmi da risolvere. Il pi´u famoso probabilmente ` la trilogia di Zork, sul primo Macintosh. e Con l’avvento dei giochi grafici, i racconti interattivi sono diventati una nicchia di appassionati, che li scrivono per hobby. I linguaggi di programmazione (Inform7, TADS) e gli interpreti sulle varie piattaforme sono liberamente disponibili. Esiste ancor oggi una competizione internazionale di IF. 28/33
  • 30. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Inform7, linguaggio di programmazione semi-naturale Graham Nelson (classe 1968), matematico e poeta, ha pubblicato la versione 7 del suo linguaggio per programmare storie IF, che ` e esce dal paradigma a oggetti per proporre un modo di scrivere codice nuovo. Nel 2006 scrive un white paper che spiega questa scelta, dal titolo Natural Language, Semantic Analysis and IF: Il “literate programming”, lo schema di Donald Knuth di inframmezzare codice e commento, intendeva riconciliare la programmazione con il libro promuovendo una forma di programma facile da battere a tastiera, dalla duplice esistenza: l’una leggibile dall’uomo, l’altra eseguibile dalla macchina, entrambe sempre aggiornate. Inform7 segue questa linea dividendo il codice in paragrafi e mediante indicizzazione, la soluzione che ha sempre usato il libro fin dall’ Iliade. Il suo sito web: http://www.gnelson.demon.co.uk/. 29/33
  • 31. Esempio di avventura scritta in Inform7 A-221 is a room. “A-221 is a fairly drab classroom, with twenty-four student desks and a like number of computers. It sports at least ten teacher-made signs about grammar and literature and one long, commercial poster. A filing cabinet is the room’s most prominent storage unit.” The Hallway is a room. It is east of A-221. “This is an ordinary school hallway. Room A-221 is to the west. You can’t think of any reason you would want to go in any other direction right now.” The filing cabinet is scenery in A-221. It is a closed openable container. It is locked and lockable. “This filing cabinet is designed to store and organize all sorts of papers, but it could hold lots of other things, too.” The key unlocks the filing cabinet. The key is in A-221. The key unlocks the filing cabinet. The description of the key is “An ordinary brass key”
  • 32. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Personaggi che prendono vita Non ` semplice costruire dei personaggi non giocanti (PNG) e credibili: possono essere considerati un test di Turing alternativo? Tre regole per realizzare buoni PNG? Date loro caratteristiche precise. Un PNG che ` un’incolore e macchina da domande e risposte diventa noioso, anche se ben realizzato. Fate in modo che siano attivi. I PNG che prendono iniziative per raggiungere obiettivi, per cambiare la storia, migliorano l’illusione. Fate in modo che siano in linea con la storia. PNG poco complessi per storie poco complesse, PNG complessi per storie pi´ u elaborate (Emily Short 2005) 31/33
  • 33. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Il parser come rappresentazione della conoscenza L’IF ` difficile. Bisogna imparare il parser, che non ` e e intuitivo: chi ha esperienza con l’IF ha in imente una lista di verbi che, di sicuro, potr` essergli utile. Un a principiante si siede davanti al computer e scrive cose che non hanno senso per il parser o che sono troppo astratte per essere implementate (VAI NEL NEGOZIO anzich´ e NORD, forse, o FAI IL CHECK IN NELL’ALBERGO anzich´ PARLA CON IL PORTIERE). C’` una curva di e e apprendimento, c’` molto di pi´ da scoprire rispetto a un e u gioco punta e clicca (Emily Short, 2005). 32/33
  • 34. Introduzione Non sequenzialit` a Informatica umanistica Ipertesti narrativi Narrativa interattiva Grazie. Domande? Potete scaricare questa presentazione qui: http://www.slideshare.net/goberiko/ C CC BY: $ Federico Gobbo 2009 di tutti i testi. Pubblicato in Italia. Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 2.5 c delle figure degli aventi diritto. In caso di violazione, scrivere a: federico.gobbo@uninsubria.it. 33/33