1. al Signor Sindaco
Sergio Povia
Comune di Gioia del Colle
“Non vedremo sbocciare dei santi finché non ci saremo costruiti dei giovani che vibrino di
dolore e di fede pensando all’ingiustizia sociale.” (Don Lorenzo Milani in “Esperienze
pastorali”)
Egregio Signor Sindaco,
una delle prime sollecitazioni che il sottoscritto, nella sua qualità di Consigliere
Comunale, Le pose pochi giorni dopo l’insediamento del Consiglio (giugno 2012), fu la
riproposizione, dopo tanti anni, del Consiglio Comunale dei Ragazzi. Dopo la sua iniziale
disponibilità, sperai che l’inizio dell’anno scolastico 2012 – 2013 fosse l’occasione migliore
per avviare il cammino di consultazione delle Scuole, stesura di un Regolamento e
partenza dell’esperienza del Consiglio dei Ragazzi. Credevo che l’aver affidato ad una
Docente la delega assessorile all’Istruzione (delega non assegnata nella precedente
Amministrazione), potesse rafforzare la mia speranza. E, invece, nulla è accaduto.
Durante l’anno scolastico ho provato più volte, in Consiglio Comunale, a chiedere
spiegazioni, chiarimenti, a Lei e all’Assessore, ma per risposta sempre parole vaghe,
approssimative, senza mai entrare, come ama sempre rimproverare Lei agli altri, nel
“merito” degli impedimenti.
Siamo così giunti ad anno scolastico 2013 – 2014 inoltrato. E, come presagito,
ancora nulla si muove. Ci avviamo verso la fine del primo quadrimestre scolastico e, devo
dedurre, nemmeno quest’anno accadrà quanto avevo auspicato.
Proverò, ora, a spiegarle quanto sia importante rispristinare il Consiglio Comunale
dei Ragazzi e perché, il sottoscritto, pare in solitudine, continui a considerare questa una
priorità. Certo, Lei risponderebbe, com’è solito fare, che è un’iniziativa che non produce
posti di lavoro, che non genera ricchezza e sviluppo, che non fa circolare denaro e che, il
sottoscritto, come sempre, non è in grado di fare proposte reali e concrete. E’ vero, lo
ammetto. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi non genera quanto Lei crede serva alla Sua
Comunità.
Ma c’è una ricchezza ed uno sviluppo che Lei solitamente non considera e annovera
tra le priorità di un buon amministratore: la cultura della legalità e l’educazione civica. E,
in particolare, il desiderio che tale cultura trovi terreno fertile nelle nuove generazioni.
Non siamo forse spaventati, come cittadini, dal costante clima di sfiducia verso il senso
delle Istituzioni? Non ci inquieta la progressiva decadenza morale della democrazia
rappresentativa? Un popolo che non crede più in coloro che lo governano, è un popolo
votato alla fine.
E’ questa la ragione per cui un’esperienza come il Consiglio Comunale dei
Ragazzi, spazio e luogo dove i nostri ragazzi, figli di questa nostra Comunità cittadina,
elettori e amministratori del futuro prossimo, possano sperimentare e incarnare il
valore e la nobiltà dell’impegno politico e sociale, come Cittadini e rappresentanti di
altri Cittadini (i compagni che li hanno eletti). Ogni componente del Consiglio, infatti, sarà
eletto dagli alunni della propria Scuola di appartenenza dove, con l’aiuto dei Docenti, tutti
potranno diventare attori di un’esperienza democratica, candidandosi o sostenendo idee
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2. proposte da altri, votando per scegliere il meglio per tutti. Ma, soprattutto, conoscere ed
apprendere l’importanza del senso di appartenenza ad una Comunità, ad un
territorio, ad uno Stato, al mondo intero, e sentirsi al contempo responsabili del comune
futuro, del bene di tutti, della giustizia, del benessere degli altri, dell’ecosistema senza il
quale non vi sarà domani.
Sono anni che vivo in prima persona, nella mia Scuola, in un altro Comune,
l’esperienza del Consiglio dei Ragazzi. E, devo dirle con tutta sincerità, ho imparato più
da loro, su che cosa è la Politica, che da oltre un anno di esperienza istituzionale
insieme a Lei ed ai miei colleghi Consiglieri. Ho appreso quanto sia per loro importante
il voto insieme alla retta coscienza nello scegliere il candidato più responsabile e attento
all’interesse di tutti. L’entusiasmo e la voglia di cambiare il mondo, l’attenzione ai deboli e
all’ambiente, il senso delle regole e, anche, la sfiducia nel mondo degli adulti.
Assistere ad un Consiglio Comunale dei Ragazzi, mi creda, sarebbe per noi
Consiglieri e Amministratori, esemplare ed educativo. Rispetto agli indecorosi spettacoli
di cui siamo noi attori e protagonisti, loro sarebbero testimoni di Bellezza, eleganza e
rispetto, concretezza e freschezza di idee e progettualità, oltre a darci dimostrazione
pratica di attaccamento alla legalità e al senso delle regole.
Ecco, istituire il Consiglio Comunale dei Ragazzi potrà essere esperienza più utile
a noi che a loro. Potremmo sperimentare, confrontandoci con i nostri ragazzi, quanto
siamo lontani dalla volontà dei padri costituenti e quanto abbiamo smarrito in termini di
senso civico e saggezza amministrativa. “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche
hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi
stabiliti dalla legge” recita l’Art. 54 della Costituzione Italiana. “Disciplina e onore” che,
osservando lo spettacolo che la politica italiana continua ad offrire da oltre un trentennio,
paiono parole lontane e arcane, pronunciate da mistici vegliardi in qualche altra parte
dell’universo.
Per questo, mi permetta, insisterò e continuerò a chiederLe di promuovere e
dar vita, quanto prima, al Consiglio Comunale dei Ragazzi. Gli alunni delle nostre
Scuole devono sentire, vivere e sperimentare l’impegno politico, affinché siano portatori
sani di un senso delle istituzioni e del bene comune di cui c’è bisogno quanto l’aria
che respiriamo. Conoscere i luoghi, la storia, i meccanismi della democrazia partecipata e
rappresentativa. Credere che una classe dirigente diversa e Cittadini maturi e consapevoli,
non siano un’utopia buona per miti impossibili, ma una possibilità concreta.
Della loro formazione, del loro impegno, della loro coscienza critica, del loro essere
ragazzi di oggi ed elettori di domani, cittadini liberi e consapevoli, abbiamo tutti bisogno,
più dei posti di lavoro, del denaro che circola, dello sviluppo così come lo intende Lei.
Perché loro, i ragazzi, la Scuola, la formazione civica, sono il miglior investimento per il
presente e per il futuro, e che non potrà mai essere rimandato o sacrificato sull'altare delle
priorità economiche.
“I meccanismi della costituzione democratica sono costruiti per essere adoprati non
dal gregge dei sudditi inerti, ma dal popolo dei cittadini responsabili: e trasformare i sudditi
in
cittadini
è
miracolo
che
solo
la
scuola
può
compiere.”
(Piero Calamandrei, Contro il privilegio dell'istruzione, 1946)
Gioia del Colle, Domenica 24 novembre 2013
Enzo Cuscito (Consigliere Comunale)
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