3. Le influenze culturali La dottrina delle idee: forme eterne sottratte alla caducità del mondo. PLATONE Impostazione soggettivistica della gnoseologia; KANT Irrazionalismo; importanza dell’arte e della musica; tema dell’infinito. ROMANTICISMO ILLUMINISMO - Analisi della vita psichica come fisiologia del sistema nervoso - ironia e tendenza demisitificatrice SPIRITUALITA’ ORIENTALE Il Velo di Maya; l’ascesi come via di liberazione dal dolore.
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6. Il mondo come volontà e rappresentazione (1819) Die Welt als Wille und Vorstellung Rappresentazione – Vorstellung – Fenomeno - Gnoseologia - È la dimensione esteriore che l’individuo conosce applicando le categorie di spazio, tempo e causalità . - È illusione, dimensione fenomenica - onirica: il Velo di Maya. Volontà – Cosa in Se - Metafisica - È l’orizzonte che si schiude all’individuo quando rivolge lo sguardo alla sua interiorità. - È essenza della realtà, accessibile al filosofo che oltrepassa il Velo di Maya
7. Il Velo di Maya L’antica saggezza religiosa indiana, conservata nei versi dei Veda , ritiene che: “ è Maya il velo dell’illusione, che ottenebra le pupille dei mortali e fa loro vedere un mondo di cui non si può dire né che esista né che non esista; il mondo, infatti, è simile al sogno, allo scintillio della luce solare sulla sabbia che il viaggiatore scambia da lontano per acqua, oppure ad una corda buttata per terra ch’egli prende per un serpente .”
8. Differenze con l’impostazione kantiana KANT SCHOPENHAUER Unica realtà accessibile alla mente umana Illusione ingannevole, sogno, Velo di Maya KANT SCHOPENHAUER Inconoscibile, concetto limite che serve da pro-memoria. Realtà nascosta dietro il Velo di Maya Fenomeno Noumeno
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10. Si rappresenta l’oggetto attraverso le forme a priori Le 12 categorie sono ridotte a 1 sola: la causalità RAPPRESENTAZIONE Soggetto Oggetto Forme a Priori Spazio – Tempo - Causalità Si rappresenta l’oggetto attraverso le forme a priori Le 12 categorie sono ridotte a 1 sola: la causalità Esistere = produrre effetti sulla realtà cioè esistere significa “essere causa” Wirklicheit = realtà = Wirken = agire
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14. La Volontà di Vivere: caratteri Volontà è una forza primordiale inconscia e irrazionale, quindi totalmente priva di scopo. L’intera realtà è una sua manifestazione VOLONTA’ DI VIVERE INCONSCIA perché è oltre la dimensione fenomenica e si sottrae alle forme a priori che la caratterizzano. UNICA perché esiste al di fuori di spazio e tempo che moltiplicano e dividono gli enti. ETERNA perché è oltre la forma del tempo quindi non ha né inizio né fine. INCAUSATA perché è oltre la categoria di causa e si configura come forza libera. SENZA SCOPO perché non ha una meta, vuole unicamente se stessa.
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18. Dolore, Piacere, Noia Dolore Piacere Noia Posta la Volontà quale essenza della realtà e poiché volere significa desiderare qualcosa che non si ha, lo stato di tensione continua che ne deriva genera sofferenza. Il godimento (fisico) e la gioia (psichica) è cessazione del dolore, scarico da uno stato preesistente di tensione, che ne è condizione indispensabile. Subentra quando viene meno l’aculeo del desiderio o il pungolo delle preoccupazioni . Tre Stati Esistenziali
19. Schopenhauer e Leopardi La concezione negativa o catastematica del piacere come cessazione del dolore era stata già sostenuta da Pietro Verri e da Giacomo Leopardi. Schopenhauer cita esplicitamente Leopardi manifestando grande apprezzamento per “l’italiano che ha saputo rappresentare in maniera profonda il dolore” Poiché la Volontà di vivere si manifesta in tutte le cose, il dolore non riguarda solo l’uomo ma investe ogni creatura. Tutto soffre: dal fiore che appassisce all’animale ferito, dal bimbo che nasce al vecchio che muore. L’uomo, tuttavia, soffre più d’ogni altra creatura perché è dotato di maggiore consapevolezza ed è destinato a sentire in maniera più vivace e distinta il pungolo della Volontà. Fra tutti gli uomini, poi, il genio sperimenta la più acuta sofferenza: “chi aumenta il sapere moltiplica la sofferenza” (Ecclesiaste I, 18). Lo stesso concetto viene espresso da Leopardi nel suo Zibaldone di pensieri : “Non gli uomini solamente, ma il genere umano fu e sarà sempre infelice di necessità. Non il genere umano solamente ma tutti gli animali. Non gli animali soltanto ma tutti gli esseri al loro modo. Non gl’individui, ma le specie, i generi, i regni, i globi, i sistemi, i mondi”.