4. Il tumore della mammella rappresenta tuttora la neoplasia di più frequente riscontro nella donna. Nell’ambito della diagnostica senologica, l’ecografia e ecd negli ultimi anni stanno assumendo un ruolo sempre maggiore, accanto alla tradizionale triade diagnostica esame clinico-mammografia- esame citologico. L’evoluzione tecnologica delle apparecchiature ecografiche legata principalmente alla utilizzazione di sonde ad elevata frequenza e ad una sempre maggiore ottimizzazione del potere di risoluzione, ha infatti permesso all’ecografia di passare dall’iniziale limitato compito di differenziazione della natura solido-liquido del nodulo a quella ben più importante di una approfondita analisi dei caratteri morfo ed ecostrutturali del nodulo che ha consentito alla metodica fin dagli inizi degli anni 80, il raggiungimento di un’accuratezza diagnostica per il cancro della mammella valutata tra il 78 ed il 96% (Huber 1982, Kabayoschi 1982, Sickles 1983, Murat 1984, Dambrosio 1989).
8. la ghiandola mammaria è un organo superficiale, per ottenere una migliore definizione dell’immagine ed un incremento del potere di risoluzione della apparecchiatura risulta indispensabile l’utilizzazione di trasduttori ad elevata frequenza (10-13 MHz).
9.
10. Patologia benigna Positivo Test compressione < 0,5 Rapporto Long/Trasv Presenti Coni d’ombra bilaterali Aumentati Echi posteriori Fini ed omogenei Echi interni Assente Alone iperecogeno Netto liscio Contorno Regolare Forma
16. FIBROLIPOMA contorni ben delimitabili localizzata superficialmente nel contesto del tessuto adiposo preghiandolare costituita da un tessuto ipoecogeno con fini striature ecogene
18. FLOGOSI quadro clinico sintomatologico arrossamento, tumefazione e dolore, us: aree di tessuto ghiandolare a contorni non ben delimitabili disomogeneamente ipoecogene per i fenomeni edemigeno-congestizi. Ascessualizzazione: focolai ad ecostruttura più marcatamente e disomogeneamente ipoecogena riferibili al materiale fluido -denso-necrotico-purulento sovente delimitati da una parete iperecogena a contorni sfumati.
26. Patologia maligna Il cono d’ombra maligno limiti irregolari centrale o unilaterale e quindi differenziabile dai coni d’ombra benigni di parete o prodotti da calcificazioni bilaterali
27. Patologia maligna cono d’ombra II quadro di attenuazione dipende dalla presenza del tessuto fibroconnettivale e calcifico nel contesto del nodulo (Kobayaschi 1979): carcinomi duttali di tipo scirroso e lobulari infiltranti (70%) assente nei carcinomi midollari e colloidei (20% di tessuto fibroconnettivale).
28. Patologia maligna Maggior asse longitudinale con rapporto L/T > 1 negativo al test della compressione mancata deformazione del nodulo né sostanziali variazioni dell’ecostruttura interna.
31. MICROCALCIFICAZIONI Classificazione di Le Gal TIPO 1 Microcalcificazioni anulari, rotondeggianti o discoidi, a tazza di thè con centro chiaro: sempre benigne. TIPO 2 Microcalcificazioni perliformi, regolari, arrotondate, con contorni regolari e tonalità uniforme: benigne nell’80 % dei casi. TIPO 3 Microcalcificazioni puntiformi, al limite della visibilità, dalla forma indefinibile: maligne nel 40 % dei casi. TIPO 4 Microcalcificazioni granulari ( duttali ), a grani di sale: maligne nel 70 % dei casi. TIPO 5 Microcalcificazioni vermicolari, fini, allungate, a bastoncello, incurvate o piegate, ramificate e a bordi irregolari ( duttali a stampo ): sempre maligne
35. DIAGNOSI DUBBIE carcinomi midollare e colloide scarsi segni ecografici di malignità con aspetto simil cistico a contorni ben delimitabili, a contenuto finemente ipoecogeno e non ecoattenuanti. La diagnosi ecografica difficoltosa agoaspirato.
38. G.RIZZATTO, R.CHERSEVANI Patologia linfonodale assenza focale di perfusione vasi aberranti interni da neoangiogenesi
39.
40. Mattrey RF et al. Acad Radiology 2002;9:S231 SLN procedure with microbubbles, injected subcutaneously. Intermittent imaging shows filling of lymphatic ducts and lymph nodes. Cancer deposits show as filling defects.
41. ECOGRAFIA CON M.d.C. Non significativo apporto nella DD di lesioni nodulari benigne versus maligne per la sovrapposizione dei rispettivi pattern di enhancement Utile nella DD di tessuto cicatriziale versus recidiva di malattia Utile come guida a prelievi bioptici di lesioni complesse
45. Nuove sonde a Matrice Le caratteristiche che consentivano già di ottenere una visione ecografica di altissimo livello, sono state ulteriormente implementate introducendo dei nuovi trasduttori interattivi (c-MUT) ad altissima frequenza (20 Mhz) “ Le Nuove Frontiere della Tecnologia” ritardo degli impulsi / inversione degli impulsi
46. L’Algoritmo X-View (Adaptive Multistage Enhancement) è la tecnologia esclusiva per la riduzione degli artefatti e il conseguente miglioramento delle immagini, anche a profondità elevate.
49. Conventional Ultrasound (single line of sight) SonoCT Real-time Compound Imaging (multiple lines of sight) Acquizione in tempo reale di immagini tomografiche (da 5 a 9) da diff punti di vista combinate in unica immagine Le immagini ottenute evidenziano diversi segmenti delle intefacce riflettenti Migliora il contrasto SPATIAL COMPOUND . Principle of SonoCT technology imaging. Images obtained from different viewing angles are combined to produce a single composite image with improved signalto- noise ratio and sharper borders.
50. MView è la tecnologia “spatial compounding”: gli impulsi vengono trasmessi in modo perpendicolare e in direzioni oblique rispetto ai cristalli del trasduttore; gli impulsi provenienti da differenti angoli generano una singola immagine finale. La tecnologia MView incrementa la risoluzione di contrasto per una migliore rappresentazione dei tessuti, rende più chiari i bordi degli organi ed infine aumenta la visualizzazione dei margini delle strutture .
51. SPATIAL COMPOUND Sono CT, ATL Ultrasound Le immagini ottenute sono combinate per creare una singola immagine composita. L'immagine composita presenta un SNR più elevato con migliore definizione dei margini delle lesioni
52. SPATIAL COMPOUND VANTAGGI Riduzione degli artefatti Aumento del Rapporto Segnale-Rumore Migliore caratterizzazione delle lesioni nodulari Possibilità di passare rapidamente dalla modalità “ compound”all'imaging convenzionale
53.
54. Extended field of view SieScape fad ampiezza > 60 mm sequenze di scansione parallele (simil TC)
58. ELASTOSONOGRAFIA ELASTOSONOGRAFIA valuta in tempo reale le proprietà meccaniche dei tessuti, studiandone la deformabilità analizza la modificazione degli impulsi RF provenienti da una struttura prima e dopo l'applicazione di compressioni graduali (meccaniche o manuali) L’E. è una metodica di imaging di supporto all’ecografia tradizionale nata dall’esigenza di migliorare la caratterizzazione dei tessuti
62. SCORE ELASTOSONOGRAFICO UENO SCORE 1 :1:Elasticità conservata in tutta l’area nodulare (verde) SCORE 2 : Elasticità nella maggior parte della lesione con alcune aree risparmiate (verde-blu) SCORE 3 : Elasticità conservata alla periferia della lesione con risparmio centrale (blu-verde) SCORE 4 : Nessuna elasticità nel contesto della lesione (blu) SCORE 5 : Nessuna elasticità nella lesione e nel tessuto circostante (blu-blu) 2003
65. L' Elastosonografia rappresenta una tecnica innovativa nella diagnostica senologica. Offre soprattutto la possibilità di caratterizzare meglio piccole lesioni dubbie in cui spesso si ricorre alla biopsia o ad un follow-up ravvicinato. I suoi risultati sono riproducibili, immediati e abbastanza facili da ottenere una volta acquisita la necessaria esperienza. L' Elastosonografia deve essere inserita nell’iter diagnostico ed eseguita da specialisti in diagnostica senologica
Us inserita in iter con Percorsi ottimizzati gestito da specialisti dedicati
Wild viene considerato il vero fondatore della diagnostica tissutale ad US lavorando insieme a Neal pubblicò nel 1949 un lavoro sugli studi ultrasonori unidirezionali (A-mode) di materiali chirurgici intestinali e più tardi di tumori intestinali e della mammella, Wild e Reid costruirono rapidamente uno strumento manuale B-Mode lineare: si trattava di un’apparecchiatura eccezionale per quei tempi. Essi furono in grado di scoprire tumori mammari.
OGGI SONO DISPONIBILI (stato dell’arte) Le sonde lineari a larga banda consentono di ragg F elevate R spaziale : consente di distinguere echi diversi e vicini sul piano assiale e laterale R contrasto discrimina echi di intensità simile R temporale elevata sensibilità nel riconoscere i segnali vascolari da vasi sottili, con flussi lenti che producono segnali Doppler.
Grazie a queste innovazioni oggi l’eco ha arricchito il suo ruolo che non è più solo quello di una metodica utile nelle semplice dd tra sol/liq, oggi con US ad HF ipossiamo percepire lesioni patologiche al di sotto del centimetro ( millimetriche fino alle microcalcificazioni), studiare le strutture anatomiche , la vascolarizzazione
Milleri
Vascolarizzazione normale
I mdc in senologia non hanno visto grandi sviluppi, quelli di I generazione erano di supporto alle nostre immagini colorate avevano delle problematiche legate all’emivita, alla scrsa stabilità x la disomogeneità delle microbolle in compenso avevano il vantaggio dipoter essere gestiti da qualsiasi ecografo senza software dedicati, poi siamo giunti ai mdc di II generazione siamo tornati alla scala dei grigi senza studio dei vasi, vascolarizzazione + fine intratumorale. Microvascular Architecture of Breast Lesions: Evaluation With Contrast-Enhanced... Du et al. J Ultrasound Med. 2008; 27: 833-842 Breast lesions: imaging with contrast-enhanced subharmonic US--initial experience.- Forsberg F , Piccoli CW , Merton DA , Palazzo JJ , Hall AL .-Radiology. 2007 Sep;244(3):718-26. Epub 2007 Aug 9 Contrast enhanced ultrasound of breast cancer.- Cassano E , Rizzo S , Bozzini A , Menna S , Bellomi M .-Cancer Imaging. 2006 Jan 31;6:4-6.
US scan showing two metastatic lymph nodes, round and with absent hilus,
Microvascular Architecture of Breast Lesions: Evaluation With Contrast-Enhanced... Du et al. J Ultrasound Med. 2008; 27: 833-842 Breast lesions: imaging with contrast-enhanced subharmonic US--initial experience.- Forsberg F , Piccoli CW , Merton DA , Palazzo JJ , Hall AL .-Radiology. 2007 Sep;244(3):718-26. Epub 2007 Aug 9 Contrast enhanced ultrasound of breast cancer.- Cassano E , Rizzo S , Bozzini A , Menna S , Bellomi M .-Cancer Imaging. 2006 Jan 31;6:4-6.
Alcune innovazioni sembravano futuribili nelle loro applicazioni di fatto rappresentano già il presente
Si parla anche di c- MUT che sono dei trasduttori interattivi che si basano oltreche sul ritardo degli impulsi sulla inversione degli impulsi. Hanno il pregio di essere ad altissima F (> 20) e una banda estermamente ampia (1 sonda x diff appl). Siamo nella digitalizzazione + spinta dei nostri sist a matrice Tecnologia Mylab sonde ad alta densità di cristalli a matrice (crist. disposti in senso orizzontale e verticale)si parla oggi di banda a F </>
Software intelligente che utilizza questo tipo di sonda con cristalli disposti in senso orizz che vert
Clevert D , Jung EM , Jungius KP , Ertan K , Kubale R .- Value of tissue harmonic imaging (THI) and contrast harmonic imaging (CHI) in detection and characterisation of breast tumours.-Eur Radiol. 2007 Jan;17(1):1-10. Epub 2006 Jul 6. Vd anche Heywang
Clevert D , Jung EM , Jungius KP , Ertan K , Kubale R .- Value of tissue harmonic imaging (THI) and contrast harmonic imaging (CHI) in detection and characterisation of breast tumours.-Eur Radiol. 2007 Jan;17(1):1-10. Epub 2006 Jul 6.
La tecnica compound in real time consente di migliorare il contrasto delle immagini attraverso scansioni che inclinano il fascio di us trasmessi consentendo la valutazione di singoli punti attraverso incidenze diverse.ne deriva l’acquisizione di immagini tomografiche( 8-9) da diversi punti di vista, combinate in una immagine singola, con frame rates in tempo reale
… ma anche della struttura interna, l’imaging sfrutta l’armonica tissutale Piccoli C, Englander B, Merritt CRB et al. Real-Time Spatial Compound Imaging of Solid Breast Masses. J Ultrasound Med 2001; 20: S94
Speckle. È un artefatto significativo in eco mammaria perché riduce la risoluzione di contrasto e nasconde le strutture di piccole dimensioni. La tecnica del compounding, riduce questo artefatto perché le immagini ottenute da diversi angoli di vista vengono eliminati nella ricostruzione dell’immagine finale. Clutter:
Una delle problematiche in breast US è la difficoltà di documentare la posizione della lesione all’interno della mammella. Chers SIRM: Grazie a nuove tecnologie è possibile riprodurre porzioni più ampe del campo di vista: “extended”, attraverso software dedicati che durante le scansioni in tempo reale e manuale registrano l’immagine di tutta la scansione. Particolarmente usata x studio strutture estese = muscolo tendinee, in senologia migliore studio rapporti anatomici Con tale tecnica si possono eseguire misurazioni accurate e riproducibili.
Un altro aiuto per determinare l’esatta posizione e la dimensione (volume) di una lesione è data dall’uso del 3D. Immagini più vicine alla realtà Solid breast masses: neural network analysis of vascular features at three-dimensional power Doppler US for benign or malignant classification. Chang RF , Huang SF , Moon WK , Lee YH , Chen DR . Radiology. 2007 Apr;243(1):56-62. Epub 2007 Feb 20. Malignant and benign breast masses on 3D US volumetric images: effect of computer-aided diagnosis on radiologist accuracy - Sahiner B, Chan HP, Roubidoux MA, Hadjiiski LM, Helvie MA, Paramagul C, Bailey J, Nees AV, Blane C. - Radiology. 2007 Mar;242(3):716-24. Epub 2007 Jan 23
Oltre alla ricostruzione vera e propria è possibile anche la visione di un nuovo piano di scansione nuovo, piano coronale parallelo al piano cutaneo, può essere utile nel cfr con mammografia
Work in progress x senologia Voxel isotropico stessa risoluzione sui vari piani
Le prime esperienze del 1997 confermavano al possibilità di differenziare il t. adiposo , soffice ed elastico da quello circostante Principio concettuale E’ ben noto come alcune patologie, come quelle neoplastiche, determinino un’alterazione dell’elasticità tissutale. La ricostruzione dell’elasticità tissutale fornisce dunque all’ecografista importanti informazioni addizionali che possono essere applicate per la diagnosi di queste patologie.
Principio fisico dell’elastosonografia L’organizzazione delle macromoleole costituenti i tessuti molli determina le loro proprietà meccaniche. Una forza applicata dall’esterno su un tessuto ne determina una compressione e una distorsione per effetto della elasticità. L’elastosonografia studia le modificazioni degli Impulsi RF provenienti da una struttura prima e dopo l’applicazione di una compressione esterna.
In pratica l' Elastosonografia evidenzia con scala cromatica le modificazioni dell'elasticità della struttura in analisi. Per ottenere ciò si utilizza la normale sonda ecografica e si applica una compressione verticale ai tessuti. In questo modo essi subiscono una deformazione, più o meno rilevante in rapporto alla loro elasticità, e restituiscono segnali diversi (figure 1 e 2) Elastosonografia: scala cromatica l rosso rappresenta i componenti più elastici Il blu rappresenta i componenti più duri
Durante la scansione elastosonografica l'operatore deve esercitare con il trasduttore dei movimenti ritmici di compressione e rilasciamento (figura 7); la pressione applicata durante la fase di compressione deve essere costante e soprattutto perpendicolare rispetto sia al piano prossimale della lesione che al piano toracico (figura 8); vanno evitati i movimenti laterali che possono produrre degli artefatti dal confronto con i colleghi dello studio multicentrico si è parlato in primo luogo della modalità di esecuzione degli esami: a fronte di una quasi totale assenza di tarature d’uso (in confronto al color-doppler) l’operatore deve esercitare con il trasduttore una compressione e un rilasciamento e la pressione deve essere costante e perpendicolare al piano cutaneo
Abbiamo ovviamente fatto riferimento alla classificazione del prof. Ueno il chirurgo giapponese che nel 2003 propose una prima correlazione tra codice cromatico e morfologia e distribuzione dello stesso e l’ elasticità della lesione con diversa crescente probabilità di malignità 1:Elasticità conservata in tutta l’area nodulare (verde) 2:Elasticità nella maggior parte della lesione con alcune aree risparmiate (verde-blu) 3:Elasticità conservata alla periferia della lesione con risparmio centrale (blu-verde) 4:Nessuna elasticità nel contesto della lesione (blu) 5:Nessuna elasticità nella lesione e nel tessuto circostante (blu-blu)
L. R. Esperienza comunque indispensabile a farti innanzi tutto riconoscere in questa mammella, a destra, una distorsione, meglio visualizzabile nella proiezione cc, nei particolari in compressione mirata e che sappia opportunamente ricercare in corrispondenza della stessa, questa formazione ipoecogena che, corrispondendo ad un cr tubulare appare blu.
Le conclusioni del gruppo di studio italiano ribadiscono inoltre che questa metodica deve essere inserita nella diagnostica mammaria integrata e deve essere gestita da uno specialista , con esperienza e specifica cultura in senso senologico