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Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica  ASLRMC Ospedale Sant’Eugenio  Prof. Marco Guazzaroni Dr Sergio Remedi
RUOLO DELL’ULTRASONOGRAFIA NELLA DIAGNOSI DEL TUMORE MAMMARIO DR SERGIO REMEDI
RUOLO ULTRASONOGRAFIA vs RX  COMPLEMENTARIETA’ E NON COMPETITIVITA’
Il tumore della mammella rappresenta tuttora la neoplasia di più frequente riscontro  nella donna. Nell’ambito della diagnostica senologica, l’ecografia e ecd negli ultimi anni stanno assumendo un ruolo sempre maggiore, accanto alla tradizionale triade diagnostica esame clinico-mammografia- esame citologico.  L’evoluzione tecnologica delle apparecchiature ecografiche legata principalmente alla utilizzazione di sonde ad elevata frequenza e ad una sempre maggiore ottimizzazione del potere di risoluzione, ha infatti permesso all’ecografia di passare dall’iniziale limitato compito di  differenziazione della natura solido-liquido  del nodulo a quella ben più importante di una approfondita analisi dei caratteri morfo ed ecostrutturali del nodulo che ha consentito alla metodica fin dagli inizi degli anni 80, il raggiungimento di un’accuratezza diagnostica per il cancro della mammella valutata tra il 78 ed il 96%  (Huber 1982, Kabayoschi 1982, Sickles 1983, Murat 1984, Dambrosio 1989).
ESAME CLINICO ESAME STRUMENTALE
tecnologia US
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Ruolo US
la ghiandola mammaria è un organo superficiale, per ottenere una migliore definizione dell’immagine ed un incremento del potere di risoluzione della apparecchiatura risulta indispensabile l’utilizzazione di trasduttori ad elevata frequenza  (10-13 MHz).
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],tecnologia US
Patologia benigna Positivo Test compressione < 0,5 Rapporto Long/Trasv Presenti Coni d’ombra bilaterali Aumentati Echi posteriori Fini ed omogenei Echi interni Assente Alone iperecogeno Netto liscio Contorno  Regolare Forma
LESIONI BENIGNE CISTI SEMPLICE
CISTI CORPUSCOLATA Alone ipoecogeno costituito dal tessuto    ghiandolare contiguo edemigeno REATTIVO
FIBROADENOMA contorni regolari  margini ben delimitabili  non ecoattenuante,  frequentemente con coni d’ombra bilaterali,  Long/ Trasv < 0.5
FIBROADENOMA
FIBROADENOMA
FIBROLIPOMA contorni ben delimitabili  localizzata superficialmente nel contesto del tessuto adiposo preghiandolare costituita da un tessuto ipoecogeno con fini striature ecogene
FLOGOSI
FLOGOSI quadro clinico sintomatologico  arrossamento, tumefazione e dolore, us: aree di tessuto ghiandolare a contorni non ben delimitabili disomogeneamente ipoecogene per i fenomeni edemigeno-congestizi.  Ascessualizzazione: focolai ad ecostruttura più marcatamente e disomogeneamente ipoecogena riferibili al materiale fluido -denso-necrotico-purulento sovente delimitati da una parete iperecogena a contorni sfumati.
FLOGOSI  ASCESSO
Papilloma IntraDuttale
Sindrome di Mondor Dilatazione venosa dolente
Tumore Filloide 30% degenerazione maligna calcificazioni interne e talora lacune necrotiche
Patologia maligna ESAME CLINICO
Patologia maligna US Negativo ALTERATA Test compressione ADIPE PERINODULARE ,[object Object],Rapporto L/T Cono d’ombra centrale Cono d’ombra unilaterale Echi posteriori Marcata ipoecogenicità Ipoecogenicità con echi grossolani Echi interni Presente Alone iperecogeno Sfumato e frastagliato Contorno Irregolare Forma
Patologia maligna forma contorni long/trasv
Patologia maligna Il  cono d’ombra  maligno  limiti irregolari centrale o unilaterale e quindi differenziabile dai coni d’ombra benigni di parete o prodotti da calcificazioni  bilaterali
Patologia maligna cono d’ombra II quadro di attenuazione dipende dalla presenza del tessuto fibroconnettivale e calcifico nel contesto del nodulo (Kobayaschi 1979):  carcinomi duttali di tipo scirroso e lobulari infiltranti  (70%) assente nei carcinomi midollari e colloidei (20% di tessuto fibroconnettivale).
Patologia maligna Maggior  asse longitudinale con rapporto L/T > 1 negativo al test della compressione  mancata deformazione del nodulo né sostanziali variazioni dell’ecostruttura interna.
morfologia distribuzione  velocità
MICROCALCIFICAZIONI Classificazione di Le Gal
MICROCALCIFICAZIONI Classificazione di Le Gal TIPO 1 Microcalcificazioni anulari, rotondeggianti o discoidi, a tazza di thè con centro chiaro: sempre benigne. TIPO 2 Microcalcificazioni perliformi, regolari, arrotondate, con contorni regolari e tonalità uniforme: benigne nell’80 % dei casi. TIPO 3 Microcalcificazioni puntiformi, al limite della visibilità, dalla forma indefinibile: maligne nel 40 % dei casi. TIPO 4 Microcalcificazioni granulari ( duttali ), a grani di sale: maligne nel 70 % dei casi. TIPO 5 Microcalcificazioni vermicolari, fini, allungate, a bastoncello, incurvate o piegate, ramificate e a bordi irregolari ( duttali a stampo ): sempre maligne
MICROCALCIFICAZIONI
microcalcificazioni
 
DIAGNOSI DUBBIE carcinomi midollare e colloide  scarsi segni ecografici di    malignità con aspetto simil cistico a contorni    ben delimitabili, a contenuto finemente    ipoecogeno e non ecoattenuanti.  La diagnosi ecografica  difficoltosa  agoaspirato.
LINFONODI NORMALI struttura anatomica e vascolarizzazione
 
G.RIZZATTO,  R.CHERSEVANI   Patologia linfonodale assenza focale di perfusione vasi aberranti interni da neoangiogenesi
ECOAMPLIFICATORI/ M D C ECOGRAFICI   ,[object Object],[object Object],[object Object],PW + SonoVue CnTI+SonoVue
Mattrey RF et al. Acad Radiology 2002;9:S231 SLN  procedure with microbubbles, injected subcutaneously.  Intermittent imaging shows filling of lymphatic ducts and lymph nodes.  Cancer deposits show as filling defects.
ECOGRAFIA CON M.d.C. Non significativo apporto nella DD di lesioni nodulari benigne versus maligne per la sovrapposizione dei rispettivi pattern di enhancement Utile nella DD di tessuto cicatriziale versus recidiva di malattia Utile come guida a prelievi bioptici di lesioni complesse
US guidance
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Nuove tecnologie ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Nuove sonde a Matrice   Le caratteristiche che consentivano già di ottenere una visione ecografica di altissimo livello, sono state ulteriormente implementate introducendo dei nuovi trasduttori  interattivi (c-MUT) ad altissima frequenza (20 Mhz) “ Le Nuove Frontiere della Tecnologia” ritardo degli impulsi / inversione degli impulsi
L’Algoritmo  X-View  (Adaptive Multistage Enhancement) è la tecnologia esclusiva per la  riduzione degli artefatti  e il conseguente miglioramento delle immagini, anche a profondità elevate.
IMAGING TESSUTALE ARMONICO THI ,[object Object],[object Object],[object Object],Clevert  D ,  Jung EM ,  Jungius  KP ,  Ertan  K ,  Kubale  R .-  Value of tissue harmonic imaging (THI) and contrast harmonic imaging (CHI) in detection and characterisation of breast tumours.-Eur Radiol. 2007 Jan;17(1):1-10. Epub 2006 Jul 6.
IMAGING ARMONICO THI
Conventional Ultrasound (single line of sight) ‏ SonoCT Real-time Compound Imaging (multiple lines of sight) ‏ Acquizione in tempo reale di immagini tomografiche (da 5 a 9) da diff punti di vista combinate in unica immagine Le  immagini ottenute evidenziano diversi segmenti delle intefacce riflettenti Migliora il contrasto SPATIAL COMPOUND . Principle of SonoCT technology imaging. Images obtained from different viewing angles are combined to produce a single composite image with improved signalto- noise ratio and sharper borders.
MView   è la tecnologia “spatial compounding”: gli impulsi vengono trasmessi in modo perpendicolare e in direzioni oblique rispetto ai cristalli del trasduttore; gli impulsi provenienti da differenti angoli generano una singola immagine finale.  La tecnologia  MView  incrementa la risoluzione di contrasto per una migliore rappresentazione dei tessuti, rende più chiari i bordi degli organi ed infine aumenta la visualizzazione dei margini delle strutture .
SPATIAL COMPOUND Sono CT, ATL Ultrasound Le immagini ottenute sono combinate per creare una singola immagine composita. L'immagine composita presenta un SNR più elevato con migliore definizione dei margini delle lesioni
SPATIAL COMPOUND VANTAGGI Riduzione degli artefatti  Aumento del Rapporto Segnale-Rumore Migliore caratterizzazione delle lesioni nodulari Possibilità di passare rapidamente dalla modalità “ compound”all'imaging convenzionale
CAMPO DI VISTA ESTESO   ,[object Object],[object Object],migliora studio rapporti anatomici Valutazions estensione patologia distanza tra + reperti distanza dal capezzolo
Extended field of view SieScape fad ampiezza > 60 mm sequenze di scansione parallele (simil TC)
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],3D   IMAGING Non c’e evidente beneficio in  termini di accuratezza diagnostica
retraction pattern more evident in coronal plane Rotten D et al. 1999 > Us specificity
4D  imaging
ELASTOSONOGRAFIA ELASTOSONOGRAFIA valuta in tempo reale le proprietà  meccaniche dei tessuti,  studiandone la  deformabilità analizza la modificazione degli impulsi RF provenienti da una struttura prima e dopo l'applicazione di compressioni graduali (meccaniche o manuali) ‏ L’E. è una metodica di imaging  di supporto  all’ecografia tradizionale nata dall’esigenza di migliorare la caratterizzazione dei tessuti
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],ricostruzione dell’elasticità tissutale caratterizzazione
rigido elastico ,[object Object],[object Object]
CORRECT SCAN
SCORE ELASTOSONOGRAFICO UENO SCORE 1 :1:Elasticità conservata in tutta l’area nodulare (verde) SCORE 2 : Elasticità nella maggior parte della lesione con alcune aree risparmiate (verde-blu) SCORE 3 : Elasticità conservata alla periferia della lesione con risparmio centrale (blu-verde) SCORE 4 : Nessuna elasticità nel contesto della lesione (blu) SCORE 5 : Nessuna elasticità nella lesione e nel tessuto circostante (blu-blu) 2003
Score 1 score2 Score 3 Score 4 Score 5
L. R.
L' Elastosonografia rappresenta una tecnica innovativa nella diagnostica  senologica. Offre soprattutto la possibilità di  caratterizzare meglio piccole lesioni dubbie  in cui spesso si ricorre alla biopsia o ad un follow-up ravvicinato. I suoi risultati sono riproducibili, immediati e abbastanza facili da ottenere una volta acquisita la necessaria esperienza. L' Elastosonografia  deve essere inserita nell’iter diagnostico ed eseguita da specialisti in diagnostica senologica
formazione esperienza Diagnosta SENOLOGO ??? integra dedicato interpretazione

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S.remedi

  • 1. Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica ASLRMC Ospedale Sant’Eugenio Prof. Marco Guazzaroni Dr Sergio Remedi
  • 2. RUOLO DELL’ULTRASONOGRAFIA NELLA DIAGNOSI DEL TUMORE MAMMARIO DR SERGIO REMEDI
  • 3. RUOLO ULTRASONOGRAFIA vs RX COMPLEMENTARIETA’ E NON COMPETITIVITA’
  • 4. Il tumore della mammella rappresenta tuttora la neoplasia di più frequente riscontro nella donna. Nell’ambito della diagnostica senologica, l’ecografia e ecd negli ultimi anni stanno assumendo un ruolo sempre maggiore, accanto alla tradizionale triade diagnostica esame clinico-mammografia- esame citologico. L’evoluzione tecnologica delle apparecchiature ecografiche legata principalmente alla utilizzazione di sonde ad elevata frequenza e ad una sempre maggiore ottimizzazione del potere di risoluzione, ha infatti permesso all’ecografia di passare dall’iniziale limitato compito di differenziazione della natura solido-liquido del nodulo a quella ben più importante di una approfondita analisi dei caratteri morfo ed ecostrutturali del nodulo che ha consentito alla metodica fin dagli inizi degli anni 80, il raggiungimento di un’accuratezza diagnostica per il cancro della mammella valutata tra il 78 ed il 96% (Huber 1982, Kabayoschi 1982, Sickles 1983, Murat 1984, Dambrosio 1989).
  • 5. ESAME CLINICO ESAME STRUMENTALE
  • 7.
  • 8. la ghiandola mammaria è un organo superficiale, per ottenere una migliore definizione dell’immagine ed un incremento del potere di risoluzione della apparecchiatura risulta indispensabile l’utilizzazione di trasduttori ad elevata frequenza (10-13 MHz).
  • 9.
  • 10. Patologia benigna Positivo Test compressione < 0,5 Rapporto Long/Trasv Presenti Coni d’ombra bilaterali Aumentati Echi posteriori Fini ed omogenei Echi interni Assente Alone iperecogeno Netto liscio Contorno Regolare Forma
  • 12. CISTI CORPUSCOLATA Alone ipoecogeno costituito dal tessuto ghiandolare contiguo edemigeno REATTIVO
  • 13. FIBROADENOMA contorni regolari margini ben delimitabili non ecoattenuante, frequentemente con coni d’ombra bilaterali, Long/ Trasv < 0.5
  • 16. FIBROLIPOMA contorni ben delimitabili localizzata superficialmente nel contesto del tessuto adiposo preghiandolare costituita da un tessuto ipoecogeno con fini striature ecogene
  • 18. FLOGOSI quadro clinico sintomatologico arrossamento, tumefazione e dolore, us: aree di tessuto ghiandolare a contorni non ben delimitabili disomogeneamente ipoecogene per i fenomeni edemigeno-congestizi. Ascessualizzazione: focolai ad ecostruttura più marcatamente e disomogeneamente ipoecogena riferibili al materiale fluido -denso-necrotico-purulento sovente delimitati da una parete iperecogena a contorni sfumati.
  • 21. Sindrome di Mondor Dilatazione venosa dolente
  • 22. Tumore Filloide 30% degenerazione maligna calcificazioni interne e talora lacune necrotiche
  • 24.
  • 25. Patologia maligna forma contorni long/trasv
  • 26. Patologia maligna Il cono d’ombra maligno limiti irregolari centrale o unilaterale e quindi differenziabile dai coni d’ombra benigni di parete o prodotti da calcificazioni bilaterali
  • 27. Patologia maligna cono d’ombra II quadro di attenuazione dipende dalla presenza del tessuto fibroconnettivale e calcifico nel contesto del nodulo (Kobayaschi 1979): carcinomi duttali di tipo scirroso e lobulari infiltranti (70%) assente nei carcinomi midollari e colloidei (20% di tessuto fibroconnettivale).
  • 28. Patologia maligna Maggior asse longitudinale con rapporto L/T > 1 negativo al test della compressione mancata deformazione del nodulo né sostanziali variazioni dell’ecostruttura interna.
  • 31. MICROCALCIFICAZIONI Classificazione di Le Gal TIPO 1 Microcalcificazioni anulari, rotondeggianti o discoidi, a tazza di thè con centro chiaro: sempre benigne. TIPO 2 Microcalcificazioni perliformi, regolari, arrotondate, con contorni regolari e tonalità uniforme: benigne nell’80 % dei casi. TIPO 3 Microcalcificazioni puntiformi, al limite della visibilità, dalla forma indefinibile: maligne nel 40 % dei casi. TIPO 4 Microcalcificazioni granulari ( duttali ), a grani di sale: maligne nel 70 % dei casi. TIPO 5 Microcalcificazioni vermicolari, fini, allungate, a bastoncello, incurvate o piegate, ramificate e a bordi irregolari ( duttali a stampo ): sempre maligne
  • 34.  
  • 35. DIAGNOSI DUBBIE carcinomi midollare e colloide scarsi segni ecografici di malignità con aspetto simil cistico a contorni ben delimitabili, a contenuto finemente ipoecogeno e non ecoattenuanti. La diagnosi ecografica difficoltosa agoaspirato.
  • 36. LINFONODI NORMALI struttura anatomica e vascolarizzazione
  • 37.  
  • 38. G.RIZZATTO, R.CHERSEVANI Patologia linfonodale assenza focale di perfusione vasi aberranti interni da neoangiogenesi
  • 39.
  • 40. Mattrey RF et al. Acad Radiology 2002;9:S231 SLN procedure with microbubbles, injected subcutaneously. Intermittent imaging shows filling of lymphatic ducts and lymph nodes. Cancer deposits show as filling defects.
  • 41. ECOGRAFIA CON M.d.C. Non significativo apporto nella DD di lesioni nodulari benigne versus maligne per la sovrapposizione dei rispettivi pattern di enhancement Utile nella DD di tessuto cicatriziale versus recidiva di malattia Utile come guida a prelievi bioptici di lesioni complesse
  • 43.
  • 44.
  • 45. Nuove sonde a Matrice Le caratteristiche che consentivano già di ottenere una visione ecografica di altissimo livello, sono state ulteriormente implementate introducendo dei nuovi trasduttori interattivi (c-MUT) ad altissima frequenza (20 Mhz) “ Le Nuove Frontiere della Tecnologia” ritardo degli impulsi / inversione degli impulsi
  • 46. L’Algoritmo X-View (Adaptive Multistage Enhancement) è la tecnologia esclusiva per la riduzione degli artefatti e il conseguente miglioramento delle immagini, anche a profondità elevate.
  • 47.
  • 49. Conventional Ultrasound (single line of sight) ‏ SonoCT Real-time Compound Imaging (multiple lines of sight) ‏ Acquizione in tempo reale di immagini tomografiche (da 5 a 9) da diff punti di vista combinate in unica immagine Le immagini ottenute evidenziano diversi segmenti delle intefacce riflettenti Migliora il contrasto SPATIAL COMPOUND . Principle of SonoCT technology imaging. Images obtained from different viewing angles are combined to produce a single composite image with improved signalto- noise ratio and sharper borders.
  • 50. MView è la tecnologia “spatial compounding”: gli impulsi vengono trasmessi in modo perpendicolare e in direzioni oblique rispetto ai cristalli del trasduttore; gli impulsi provenienti da differenti angoli generano una singola immagine finale. La tecnologia MView incrementa la risoluzione di contrasto per una migliore rappresentazione dei tessuti, rende più chiari i bordi degli organi ed infine aumenta la visualizzazione dei margini delle strutture .
  • 51. SPATIAL COMPOUND Sono CT, ATL Ultrasound Le immagini ottenute sono combinate per creare una singola immagine composita. L'immagine composita presenta un SNR più elevato con migliore definizione dei margini delle lesioni
  • 52. SPATIAL COMPOUND VANTAGGI Riduzione degli artefatti Aumento del Rapporto Segnale-Rumore Migliore caratterizzazione delle lesioni nodulari Possibilità di passare rapidamente dalla modalità “ compound”all'imaging convenzionale
  • 53.
  • 54. Extended field of view SieScape fad ampiezza > 60 mm sequenze di scansione parallele (simil TC)
  • 55.
  • 56. retraction pattern more evident in coronal plane Rotten D et al. 1999 > Us specificity
  • 58. ELASTOSONOGRAFIA ELASTOSONOGRAFIA valuta in tempo reale le proprietà meccaniche dei tessuti, studiandone la deformabilità analizza la modificazione degli impulsi RF provenienti da una struttura prima e dopo l'applicazione di compressioni graduali (meccaniche o manuali) ‏ L’E. è una metodica di imaging di supporto all’ecografia tradizionale nata dall’esigenza di migliorare la caratterizzazione dei tessuti
  • 59.
  • 60.
  • 62. SCORE ELASTOSONOGRAFICO UENO SCORE 1 :1:Elasticità conservata in tutta l’area nodulare (verde) SCORE 2 : Elasticità nella maggior parte della lesione con alcune aree risparmiate (verde-blu) SCORE 3 : Elasticità conservata alla periferia della lesione con risparmio centrale (blu-verde) SCORE 4 : Nessuna elasticità nel contesto della lesione (blu) SCORE 5 : Nessuna elasticità nella lesione e nel tessuto circostante (blu-blu) 2003
  • 63. Score 1 score2 Score 3 Score 4 Score 5
  • 64. L. R.
  • 65. L' Elastosonografia rappresenta una tecnica innovativa nella diagnostica senologica. Offre soprattutto la possibilità di caratterizzare meglio piccole lesioni dubbie in cui spesso si ricorre alla biopsia o ad un follow-up ravvicinato. I suoi risultati sono riproducibili, immediati e abbastanza facili da ottenere una volta acquisita la necessaria esperienza. L' Elastosonografia deve essere inserita nell’iter diagnostico ed eseguita da specialisti in diagnostica senologica
  • 66. formazione esperienza Diagnosta SENOLOGO ??? integra dedicato interpretazione

Hinweis der Redaktion

  1. Us inserita in iter con Percorsi ottimizzati gestito da specialisti dedicati
  2. Wild viene considerato il vero fondatore della diagnostica tissutale ad US lavorando insieme a Neal pubblicò nel 1949 un lavoro sugli studi ultrasonori unidirezionali (A-mode) di materiali chirurgici intestinali e più tardi di tumori intestinali e della mammella, Wild e Reid costruirono rapidamente uno strumento manuale B-Mode lineare: si trattava di un’apparecchiatura eccezionale per quei tempi. Essi furono in grado di scoprire tumori mammari.
  3. OGGI SONO DISPONIBILI (stato dell’arte) Le sonde lineari a larga banda consentono di ragg F elevate R spaziale : consente di distinguere echi diversi e vicini sul piano assiale e laterale R contrasto discrimina echi di intensità simile R temporale elevata sensibilità nel riconoscere i segnali vascolari da vasi sottili, con flussi lenti che producono segnali Doppler.
  4. Grazie a queste innovazioni oggi l’eco ha arricchito il suo ruolo che non è più solo quello di una metodica utile nelle semplice dd tra sol/liq, oggi con US ad HF ipossiamo percepire lesioni patologiche al di sotto del centimetro ( millimetriche fino alle microcalcificazioni), studiare le strutture anatomiche , la vascolarizzazione
  5. Milleri
  6. Vascolarizzazione normale
  7. I mdc in senologia non hanno visto grandi sviluppi, quelli di I generazione erano di supporto alle nostre immagini colorate avevano delle problematiche legate all’emivita, alla scrsa stabilità x la disomogeneità delle microbolle in compenso avevano il vantaggio dipoter essere gestiti da qualsiasi ecografo senza software dedicati, poi siamo giunti ai mdc di II generazione siamo tornati alla scala dei grigi senza studio dei vasi, vascolarizzazione + fine intratumorale. Microvascular Architecture of Breast Lesions: Evaluation With Contrast-Enhanced... Du et al. J Ultrasound Med. 2008; 27: 833-842 Breast lesions: imaging with contrast-enhanced subharmonic US--initial experience.- Forsberg F , Piccoli CW , Merton DA , Palazzo JJ , Hall AL .-Radiology. 2007 Sep;244(3):718-26. Epub 2007 Aug 9 Contrast enhanced ultrasound of breast cancer.- Cassano E , Rizzo S , Bozzini A , Menna S , Bellomi M .-Cancer Imaging. 2006 Jan 31;6:4-6.
  8. US scan showing two metastatic lymph nodes, round and with absent hilus,
  9. Microvascular Architecture of Breast Lesions: Evaluation With Contrast-Enhanced... Du et al. J Ultrasound Med. 2008; 27: 833-842 Breast lesions: imaging with contrast-enhanced subharmonic US--initial experience.- Forsberg F , Piccoli CW , Merton DA , Palazzo JJ , Hall AL .-Radiology. 2007 Sep;244(3):718-26. Epub 2007 Aug 9 Contrast enhanced ultrasound of breast cancer.- Cassano E , Rizzo S , Bozzini A , Menna S , Bellomi M .-Cancer Imaging. 2006 Jan 31;6:4-6.
  10. Alcune innovazioni sembravano futuribili nelle loro applicazioni di fatto rappresentano già il presente
  11. Si parla anche di c- MUT che sono dei trasduttori interattivi che si basano oltreche sul ritardo degli impulsi sulla inversione degli impulsi. Hanno il pregio di essere ad altissima F (&gt; 20) e una banda estermamente ampia (1 sonda x diff appl). Siamo nella digitalizzazione + spinta dei nostri sist a matrice Tecnologia Mylab sonde ad alta densità di cristalli a matrice (crist. disposti in senso orizzontale e verticale)si parla oggi di banda a F &lt;/&gt;
  12. Software intelligente che utilizza questo tipo di sonda con cristalli disposti in senso orizz che vert
  13. Clevert D , Jung EM , Jungius KP , Ertan K , Kubale R .- Value of tissue harmonic imaging (THI) and contrast harmonic imaging (CHI) in detection and characterisation of breast tumours.-Eur Radiol. 2007 Jan;17(1):1-10. Epub 2006 Jul 6. Vd anche Heywang
  14. Clevert D , Jung EM , Jungius KP , Ertan K , Kubale R .- Value of tissue harmonic imaging (THI) and contrast harmonic imaging (CHI) in detection and characterisation of breast tumours.-Eur Radiol. 2007 Jan;17(1):1-10. Epub 2006 Jul 6.
  15. La tecnica compound in real time consente di migliorare il contrasto delle immagini attraverso scansioni che inclinano il fascio di us trasmessi consentendo la valutazione di singoli punti attraverso incidenze diverse.ne deriva l’acquisizione di immagini tomografiche( 8-9) da diversi punti di vista, combinate in una immagine singola, con frame rates in tempo reale
  16. … ma anche della struttura interna, l’imaging sfrutta l’armonica tissutale Piccoli C, Englander B, Merritt CRB et al. Real-Time Spatial Compound Imaging of Solid Breast Masses. J Ultrasound Med 2001; 20: S94
  17. Speckle. È un artefatto significativo in eco mammaria perché riduce la risoluzione di contrasto e nasconde le strutture di piccole dimensioni. La tecnica del compounding, riduce questo artefatto perché le immagini ottenute da diversi angoli di vista vengono eliminati nella ricostruzione dell’immagine finale. Clutter:
  18. Una delle problematiche in breast US è la difficoltà di documentare la posizione della lesione all’interno della mammella. Chers SIRM: Grazie a nuove tecnologie è possibile riprodurre porzioni più ampe del campo di vista: “extended”, attraverso software dedicati che durante le scansioni in tempo reale e manuale registrano l’immagine di tutta la scansione. Particolarmente usata x studio strutture estese = muscolo tendinee, in senologia migliore studio rapporti anatomici Con tale tecnica si possono eseguire misurazioni accurate e riproducibili.
  19. Un altro aiuto per determinare l’esatta posizione e la dimensione (volume) di una lesione è data dall’uso del 3D. Immagini più vicine alla realtà Solid breast masses: neural network analysis of vascular features at three-dimensional power Doppler US for benign or malignant classification. Chang RF , Huang SF , Moon WK , Lee YH , Chen DR . Radiology. 2007 Apr;243(1):56-62. Epub 2007 Feb 20. Malignant and benign breast masses on 3D US volumetric images: effect of computer-aided diagnosis on radiologist accuracy - Sahiner B, Chan HP, Roubidoux MA, Hadjiiski LM, Helvie MA, Paramagul C, Bailey J, Nees AV, Blane C. - Radiology. 2007 Mar;242(3):716-24. Epub 2007 Jan 23
  20. Oltre alla ricostruzione vera e propria è possibile anche la visione di un nuovo piano di scansione nuovo, piano coronale parallelo al piano cutaneo, può essere utile nel cfr con mammografia
  21. Work in progress x senologia Voxel isotropico stessa risoluzione sui vari piani
  22. Le prime esperienze del 1997 confermavano al possibilità di differenziare il t. adiposo , soffice ed elastico da quello circostante Principio concettuale E’ ben noto come alcune patologie, come quelle neoplastiche, determinino un’alterazione dell’elasticità tissutale. La ricostruzione dell’elasticità tissutale fornisce dunque all’ecografista importanti informazioni addizionali che possono essere applicate per la diagnosi di queste patologie.
  23. Principio fisico dell’elastosonografia L’organizzazione delle macromoleole costituenti i tessuti molli determina le loro proprietà meccaniche. Una forza applicata dall’esterno su un tessuto ne determina una compressione e una distorsione per effetto della elasticità. L’elastosonografia studia le modificazioni degli Impulsi RF provenienti da una struttura prima e dopo l’applicazione di una compressione esterna.
  24. In pratica l&apos; Elastosonografia evidenzia con scala cromatica le modificazioni dell&apos;elasticità della struttura in analisi. Per ottenere ciò si utilizza la normale sonda ecografica e si applica una compressione verticale ai tessuti. In questo modo essi subiscono una deformazione, più o meno rilevante in rapporto alla loro elasticità, e restituiscono segnali diversi (figure 1 e 2) Elastosonografia: scala cromatica l rosso rappresenta i componenti più elastici Il blu rappresenta i componenti più duri
  25. Durante la scansione elastosonografica l&apos;operatore deve esercitare con il trasduttore dei movimenti ritmici di compressione e rilasciamento (figura 7); la pressione applicata durante la fase di compressione deve essere costante e soprattutto perpendicolare rispetto sia al piano prossimale della lesione che al piano toracico (figura 8); vanno evitati i movimenti laterali che possono produrre degli artefatti dal confronto con i colleghi dello studio multicentrico si è parlato in primo luogo della modalità di esecuzione degli esami: a fronte di una quasi totale assenza di tarature d’uso (in confronto al color-doppler) l’operatore deve esercitare con il trasduttore una compressione e un rilasciamento e la pressione deve essere costante e perpendicolare al piano cutaneo
  26. Abbiamo ovviamente fatto riferimento alla classificazione del prof. Ueno il chirurgo giapponese che nel 2003 propose una prima correlazione tra codice cromatico e morfologia e distribuzione dello stesso e l’ elasticità della lesione con diversa crescente probabilità di malignità 1:Elasticità conservata in tutta l’area nodulare (verde) 2:Elasticità nella maggior parte della lesione con alcune aree risparmiate (verde-blu) 3:Elasticità conservata alla periferia della lesione con risparmio centrale (blu-verde) 4:Nessuna elasticità nel contesto della lesione (blu) 5:Nessuna elasticità nella lesione e nel tessuto circostante (blu-blu)
  27. L. R. Esperienza comunque indispensabile a farti innanzi tutto riconoscere in questa mammella, a destra, una distorsione, meglio visualizzabile nella proiezione cc, nei particolari in compressione mirata e che sappia opportunamente ricercare in corrispondenza della stessa, questa formazione ipoecogena che, corrispondendo ad un cr tubulare appare blu.
  28. Le conclusioni del gruppo di studio italiano ribadiscono inoltre che questa metodica deve essere inserita nella diagnostica mammaria integrata e deve essere gestita da uno specialista , con esperienza e specifica cultura in senso senologico