Analisi Di Modelli Di Opinion Formation In Reti Complesse
Progettazione Concettuale Per Un Aspirapolvere
1. Università degli studi di Catania
Laurea Specialistica Ingegneria Gestionale
A.A. 2007-2008
Corso di Progettazione Integrata di Prodotto
Professore: G. La Rosa
Sviluppo Concettuale
per un Aspirapolvere ad Aria Compressa
_______________________
Gabriele Manno Nazareno Lo Iacono
Ivan Santini
2. Introduzione allo Sviluppo di Prodotto
Le fasi di processo di sviluppo di un generico prodotto individuate, in base al modello Stage-Gate, sono 6 :
Pianificazione.
Progettazione concettuale.
Progettazione a livello sistema.
Progettazione di dettaglio.
Sperimentazione e miglioramento.
Avviamento della produzione.
Questo progetto è volto a sviluppare la Progettazione Concettuale di Prodotto relativamente ad un
Aspirapolvere Portatile di cui è già effettuata la fase di Pianificazione.
Il gruppo di lavoro deve quindi entrare nel dettaglio della Progettazione Concettuale affrontando le seguenti
attività:
Individuazione dei bisogni dei clienti.
Definizione delle specifiche obiettivo.
Generazione dei concetti di prodotto.
Selezione del concetto di prodotto.
Definizione delle specifiche finali.
Pianificazione del progetto.
Il risultato della fase di pianificazione è rappresentata il Mission Statement. Esso è il documento che da inizio
alla fase di pianificazione concettuale e che da al gruppo di lavoro le linee guida basilari per lo svolgimento
delle attività sopraelencate.
In relazione al Progetto di Sviluppo di un Aspirapolvere Portatile il Core Team ha proposto il Mission
Statement in Tab. 1.
Obiettivi Mercato primario
Supportare la leadership aziendale nel settore dei piccoli
Utenti fai da te - bricolage
elettrodomestici
Piattaforma per una linea di accessori per casa e auto Bricolage
Rispetto per l’ambiente (ISO 14000) Mercato secondario
Coprire il 20% del mercato dei piccoli aspirapolvere Installatori impianti
Produzione entro Ottobre 2009 Aziende di trasporto/bus
Ipotesi e vincoli Imprese di pulizia
Nuova piattaforma Stakeholders
Motore prodotto in italia Cliente
Ecocompatibile , parzialmente riciclabile e riutilizzabile Funzione progettuale
Utilizza il sistema di controllo BLOCK 7-A brevettato dall’azienda Funzione produzione
Funzione commerciale
Consulenti di progettazione
3. ecocompatibile
Tab. 1. Mission Statement
1 Identificazione dei Bisogni del Cliente
La prima fase del processo di generazione del Concept di prodotto consiste nell’identificazione dei bisogni
dei parte dei clienti. Il team di lavoro deve tenere in seria considerazione questi elementi che compongono i
bisogni primari dei clienti e cercare di individuare quelli latenti. Il team di progetto, grazie all’interazione con
i potenziali clienti del mercato obiettivo, deve sviluppare e maturare una comprensione personale del punto
di vista degli utilizzatori.
Il gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo del prodotto ha il compito di portare avanti in sequenza le suddette
attività per l’individuazione dei bisogni dei clienti:
Raccogliere le indicazioni del cliente.
Interpretare le dichiarazioni in termini di bisogni dei clienti.
Organizzare i bisogni in modo gerarchico.
Determinare l’importanza relativa dei bisogni.
Per raccogliere indicazioni dai clienti si può agire in tre modi:
Interviste.
Focus group.
Osservazione dell’utilizzo del prodotto (già esistenti o similari).
La tecnica adottata in questa sede per l’individuazione dei Bisogni del cliente è l’intervista. Questo poiché
meno costosa del Focus Group e permette al gruppo di lavoro di sperimentare l’utilizzo del prodotto.
Per quanto riguarda il numero di clienti da intervistare, alcuni studiosi affermano, come indicazione
di massima, che per un prodotto generico sono richieste almeno 10 interviste e che non ne sono
necessarie più di 50.
Griffin e Hauser hanno stimato che con 30 interviste può emergere il 90% dei bisogni dei clienti,
numero che offre un giusto trade-off tra il costo e la percentuale di bisogni individuati.
Si riescono a identificare con maggiore efficacia i bisogni se si intervistano i cosiddetti clienti chiave
(lead users). Essi sono quei clienti che sentono delle “necessità” in anticipo di mesi e sviluppano
autonomamente innovazioni per le proprie esigenze potendo trarre sostanziali benefici dalle
innovazioni di prodotto.
Lo sviluppo di prodotti per soddisfare i bisogni dei lead users permette all’azienda di anticipare le
tendenze e di scavalcare i prodotti concorrenti.
I possibili clienti da intervistare in relazione al mercato da servire sono:
Appassionati del fai da te (Mercato Principale).
Agli amanti della pulizia dell’automobile fai da te.
Conducenti di bus.
4. Imprese di pulizia.
Installatori di qualsiasi tipo di impianti.
Si è sviluppata una matrice di scelta dei clienti per pianificare lo studio delle varietà di mercato e di clientela.
Le righe della Tabella 2 indicano i segmenti di mercato e le colonne i differenti tipi di clientela da intervistare.
In ogni cella è specificato il numero di clienti che si vogliono intervistare realizzando degli indici di profondità
dell’indagine.
Reparto Centro
Tot = 34 clienti Leadusers Utenti
vendite assistenza
Appassionati fai-da-te (utilizzo frequente) 3 7 2 2
Appassionati bricolage (utilizzo frequente) 3 7
Installatori impianti( utilizzo occasionale) 1 2 1
Imprese di pulizia (utilizzo occasionale) 1 2
Aziende di trasporto bus/taxi (utilizzo 1 2 0
occasionale)
Tab. 2. Matrice Clienti-Mercato.
La Tabella 3 riporta l’esito delle interviste effettuate in cui sono stati eliminati i bisogni ripetuti da più clienti.
N° Gruppo di Domanda/Stimolo Dichiarazione del cliente Bisogni (interpretazione)
appartenenza
del Bisogno
1 3 Utilizzi tipici Posso utilizzare l’aspirapolvere L’AP permette la pulizia
per pulire l’abitacolo dell’abitacolo dell’automobile.
dell’automobile.
2 1 Può essere utilizzata anche in L’AP permette la pulizia di
casa. mobili e oggetti presenti in
casa.
3 2 può essere utilizzata lontano L’AP può essere utilizzata
da prese elettriche. lontano da fonti dirette di
energia elettrica.
4 1 Banchi di lavoro. L’AP è efficace anche per
l’aspirazione di piccoli oggetti
pesanti.
5 1 La utilizzo per pulire i fili L’AP permette di eliminare la
elettrici polvere da cavi elettrici.
6 1 La utilizzo per pulire L’AP permette la pulizia di
elettrodomestici e macchine elettrodomestici e macchine da
da ufficio ufficio.
7 L’AP utilizza razionalmente
l’energia senza sprechi
eccessivi.
8 3 Lati positivi dell’AP Permette di raggiungere tutte L’AP raggiunge le parti più
attuale le parti dell’automobile. difficili.
5. 9 4 È ben bilanciata. L’AP permette un utilizzo
prolungato.
10 3 La prolunga flessibile del tubo L’AP permette di raggiungere
di aspirazione mi permette di spazi stretti e profondi.
raggiungere piccoli spazi pur
avendo distante elevate.
11 5 L’AP è resistente. L’AP funziona normalmente
dopo cadute ripetute.
12 7 E’ leggera Permette l’utilizzo prolungato
anche per aspirare i posti
sopraelevati tenendo il braccio
sollevato.
13 2 E’ ricaricabile L’AP è ricaricabile.
14 7 L’AP è facile da accendere.
15 7 L’AP fornisce rapido accesso a
pezzi o accessori.
16 7 L’AP è facile da ricaricare.
17 8 L’AP può essere utilizzato
mentre è sotto carica.
18 8 L’AP si ricarica velocemente.
19 L’AP assorbe la giusta energia
elettrica.
20 6 Lati negativi dell’ È rumorosa. L’AP produce poco rumore
AP attuale (offre un basso inquinamento
acustico).
21 1 A volte graffio le superfici in Rispettale superfici delicate.
plastica da spolverare.
22 4 Ho bisogno che sia più L’AP offre maneggevolezza.
maneggevole.
23 2 L’autonomia della batteria non L’AP possiede un’autonomia
soddisfa i miei requisiti. elevata.
24 5 Quando si ostruisce l’ingresso L’AP resiste all’ostruzione
per un tempo sufficiente, il dell’aria all’ingresso.
motore dell’aspirapolvere
rischia di bruciare.
25 6 l’aria rigettata all’esterno L’AP rigetta all’esterno aria
dell’AP possiede un cattivo piacevole.
odore.
26 4 Ricevo, nel momento L’AP è confortevole nel
dell’accensione, una forza momento dell’accensione.
brusca e violenta.
27 5 L’Ap possiede parti appuntite L’AP è resistente agli urti e
che possono saltare facilmente impatti.
attraverso una caduta o
impatto accidentale.
28 11 L’AP non taglia le mani
dell’utente.
29 5 La parte estrema del cannotto
aspirante è resistente all’usura.
30 5 L’AP resiste alla corrosione se
lasciato all’aperto o in luoghi
6. umidi.
31 2 Suggerimenti e Necessito di un’AP che mi L’’AP può essere alimentato
miglioramenti permetta di portarla in attraverso un accendisigari
automobile per affrontare dell’automobile.
lunghi viaggi.
32 1 Se dotata di più accessori Gli accessori dell’AP
potrebbe essere utilizzata permettono la pulizia di tutte le
anche per altri scopi. parti(anche le più delicate)
dell’autoveicolo.
33 1 Può permettere una potenza L’AP permette una potenza
di aspirazione elevata anche elevata di aspirazione.
per pochi minuti.
34 12 Abbia un design accattivante. L’AP possiede un design
accattivante.
35 7 È possibile ricaricare la batteria La ricarica della batteria dell’AP,
mentre l’automobile è in mediante l’accendisigari
movimento senza disturbare il dell’automobile, avviene in
conducente. maniera confortevole durante
gli spostamenti.
36 L’AP indica quando il sacco il
sacchetto deve essere svuotato.
37 5 L’AP deve essere resistente L’AP è resistente all’usura
all’usara causata da una lunga causata dal sole.
esposizione al sole.
38 2 Può essere alimentata da un L’AP funziona anche alimentata
filo elettrico bypassando la direttamente dalla rete
batteria. elettrica.
39 3 L’AP può essere manovrato in
piccoli spazi.
40 4 L’AP è ugualmente facile da
usare sia con la mano sinistra
che con la mano destra.
41 7 La potenza di aspirazione può
essere controllata dall’utente
mentre si aspira.
42 11 L’AP può essere utilizzato su
apparecchiature elettriche.
Tab. 3. Risultati delle interviste.
1.1 Organizzazione e dei bisogni in modo gerarchico e determinazione
dell’importanza relativa
I bisogni, opera di traduzione delle interviste dei clienti, sono risultati numerosi ( in genere variano da 50 a
300), per cui risulta necessario organizzarli in modo gerarchico, cioè individuando dei gruppi di bisogni in cui,
al loro interno, sono presenti i bisogni più correlati.
Questa fase di raggruppamento merita un po’ di attenzione soprattutto per i gruppi di lavoro inesperti; si
deve evitare in particolar modo di raggruppare i bisogni in base alle caratteristiche tecnologiche.
Dopo aver disposto i bisogni i una scala gerarchica si è data un’importanza relativa.
7. Questa attività è permessa grazie o a valutazioni interne, oppure ottenute mediante ulteriori indagini tra i
clienti.
La determinazione dell’importanza relativa dei Bisogni è effettuata utilizzando una scala di tipo Likert da 1 a
5 (1 esprime un bisogno per nulla importante e 5 rappresenta un voto assolutamente importante).
Le risposte delle interviste ottenute possono essere sintetizzate in una molteplicità di modi, noi abbiamo
scelto di posizionare, a fianco di ogni bisogno, degli asterischi (da nessuno a tre) il cui numero denota il
livello d’importanza (Tab. 4).
Inoltre, mediante il punto esclamativo, si individuano i bisogni latenti i quali non possono essere anche
bisogni critici perché, se è critico, la sua presenza non sorprende il cliente che si aspetta invece che venga
soddisfatto.
1 L’AP permette l’utilizzo autonomo da alimentazioni dirette di energia elettrica.
***L’AP è ricaricabile.
L’AP si ricarica anche mediante l’accendisigari dell’automobile.
2 L’AP riesce a raggiungere la maggior parte delle superfici.
***L’AP permette di raggiungere spazi stretti e profondi.
***L’AP permette di raggiungere parti difficili.
**L’AP può essere manovrato in piccoli spazi
3 L’AP permette la pulizia della maggioranza delle superfici.
**L’AP permette di pulire sedili e divani
*** L’AP permette di eliminare la polvere da cavi elettrici.
**L’AP permette la pulizia di elettrodomestici e macchine da ufficio.
4 L’AP dà una buona sensazione in mano all’utente (ergonomicità);
**L’AP offre maneggevolezza.
! L’AP è ugualmente facile da usare sia con la mano destra che con la sinistra.
L’AP è caldo al tatto nei climi freddi.
L’AP è del peso giusto.
5 L’AP dura a lungo;
**L’AP è resistente alla corrosione causata dagli agenti atmosferici.
**L’AP funziona normalmente dopo cadute ripetute.
*L’AP resiste all’ostruzione dell’aria all’ingresso.
La parte estrema del cannotto aspirante è resistente all’usura.
L’AP assorbe la giusta energia elettrica.
6 L’AP è sensibile all’ambiente/utente;
*L’AP emette un rumore piacevole durante l’utilizzo (offre un basso inquinamento acustico).
L’AP rigetta all’esterno aria priva di particelle e polveri.
L’AP utilizza razionalmente l’energia senza sprechi ecessivi.
8. 7 L’AP è facile da montare e utilizzare;
L’AP è facile da ricaricare.
!L’AP è confortevole nel momento dell’accensione.
La ricarica dell’AP, mediante l’accendisigari dell’automobile, avviene in maniera confortevole durante
gli spostamenti.
L’AP indica quando il sacco deve essere svuotato.
8 L’alimentazione dell’AE è comoda.
!*L’AP può essere utilizzato mentre è sotto carica.
!L’AP funziona alimentata direttamente dalla rete elettrica.
**L’AP possiede un’autonomia elevata.
***L’AP si ricarica velocemente.
9 *! La potenza di aspirazione può essere controllata dall’utente mentre si aspira.
L’APè efficace anche per l’aspirazione di piccoli oggetti pesanti.
**L’AP permette la pulizia di mobili e oggetti presenti in casa.
10 L’AP è sicuro.
**L’AP non taglia le mani dell’utente.
*L’AP può essere utilizzato su apparecchiature elettriche.
11 *L’AP possiede un design accattivante.
12 *** Prezzo di vendita basso.
Tab. 4. Raggruppamento dei Bisogni in base alle risposte delle interviste.
2 Definizione delle specifiche obiettivo
Dopo aver individuato i bisogni e averli organizzati in maniera gerarchica il processo successivo consiste nel
trasformare i bisogni in specifiche.
Le specifiche di prodotto esprimono cosa il prodotto deve fare con dettagli precisi e misurabili
rappresentando esplicitamente una opinione condivisa (oggettiva e non soggettiva) su cosa si cercherà di
ottenere per soddisfare i bisogni dei clienti.
In sintesi con il termine Specifiche di prodotto si intende una descrizione precisa su cosa il prodotto è o cosa
deve fare (in altre parole Specifiche tecniche).
Una singola specifica è costituita da una metrica e da un valore (es. “tempo medio di assemblaggio” è una
metrica, mentre “meno di 75 secondi” è il valore di questa metrica).
9. Le specifiche, per i prodotti a contenuto tecnologico, sono fissate almeno due volte.
Le prime, fissate subito dopo l’identificazione dei bisogni, sono le specifiche obiettivo ed esprimono le
speranze e gli obiettivi del gruppo di lavoro, ma sono fissate prima che si conoscano i vincoli imposti dalla
tecnologia del prodotto su ciò che può essere realizzato.
Le specifiche finali sono il risultato del perfezionamento delle specifiche obiettivo dopo che si è selezionato il
concetto del prodotto.
Il processo di definizione delle specifiche obiettivo è costituito da quattro passi:
I. Preparare l’elenco delle metriche.
II. Raccogliere informazioni sui prodotti della concorrenza (competitive benchmarking).
III. Fissare dei valori per ciascuna metrica.
IV. Riflettere sui risultati e sul processo.
La Tabella 5 individua le metriche e i bisogni primari soddisfatti da ciascuna metrica.
Inoltre sono presenti le unità di misura delle metriche e la loro importanza relativa ricavata in base
all’importanza dei bisogni soddisfatta da ogni metrica ed espressa in scala Likert.
Bisogni
Metrica n° Metrica Imp. u.m
primari n°
1 5,6 Potenza nominale assorbita 3 W
2 2,7 Dimensioni 4 m3
3 1, 8 Durata dell’autonomia 4 h
4 6 Livello di pressione sonora 2 Pa
5 6 Livello di rumorosità 3 dB
6 4 Peso 4 kg
7 8 Lunghezza cavo di alimentazione 1 m
8 10 Conducibilità elettrica specifica dell’involucro. 2 S/m
9 7, 8 Modalità di ricarica. 3 h
10 5,7 Presenza a bordo di un sistema di controllo. 4 binario
11 6 Dimensione delle particelle reintrodotte 3 m
nell’ambiente.
12 5 Sensibilità alle temperature 3 °C
13 5 Resistenza alle sollecitazioni esterne 3 kPa
14 2,3,9 Presenza di accessori e relativo manuale di utilizzo 5 Elenco
15 11 Possiede un design accattivante 2 sogg.
16 3 Depressione sviluppata 4 kPa
17 6 Efficienza interna 2 Wout/Win
18 12 Prezzo di vendita basso 5 €
19 5 Collaudo secondo standard industriali europei 3 binario
10. Tab. 5. Individuazione delle Metriche e corrispondenza con i Bisogni.
La Tabella 6 rappresenta la matrice Bisogni-Metriche ottenuta incrociando i bisogni primari organizzati
precedentemente con le specifiche sopra riportate.
Tab. 6. Corrispondenza Bisogni-Metriche.
2.1 Raccogliere informazioni sui prodotti della concorrenza (competitive
benchmarking)
Il successo commerciale dell’aspirapolvere dipende dal rapporto con i prodotti della concorrenza ma
soprattutto cercare di individuare gli elementi caratteristici che rappresentano la “differenziazione” rispetto
ad essi.
Per individuare il posizionamento dell’aspirapolvere rispetto alle altre già in commercio bisogna individuare
il valore delle metriche della concorrenza.
Da una ricerca effettuata su internet i possibili concorrenti sono:
Philips FC6093 Black&Decker DustBuste
Dyson DC16 Root 6
11. Questi sono i prodotti della concorrenza più acquistati e le loro specifiche tecniche sono riportate nella
Tabella 7.
Electrolux ZB
Tab. 7. Analisi dei prodotti della concorrenza.
Evidenziamo che tutti questi modelli non posseggono sacchetti di raccolta ma sono dotati di un vano
raccogli-polvere che, nel caso dei modelli più interessanti, permette all’utilizzatore di non maneggiare lo
sporco.
Le novità più interessanti dei migliori prodotti nel settore delle piccole aspirapolvere è la presenza a bordo
del sistema ad azione ciclonica, che evita l’otturazione del filtro portando la gran parte dello sporco
direttamente nel contenitore.
Il sistema è utilizzato con successo dalla Black & Decker, dalla Dyson e dalla Electrolux con i relativi brevetti.
Il Philips FC6093 è l’unico dei prodotti oggetto di analisi che monta di base il filtro HEPA.
Questo filtro è in grado di trattenere tutti gli elementi allergizzanti (compresi i prodotti escretori degli acari e
i loro corpi ormai morti) della polvere ed è in grado di rilasciare nell’ambiente aria pulita al 99,99 %.
La Dyson con il suo prodotto ha realizzato una piattaforma che permette di utilizzare accessori e, qualora si
richieda, di montare il filtro HEPA acquistato indipendentemente dal prodotto.
I livelli di autonomia di carica variano da 11 min per la Philips e Dyson, a 20 min per la Electrolux, mentre la
durata della ricarica si mantiene costante e pari a 16 ore per tutti i modelli in analisi.
12. Il livello di rumorosità si mantiene, per tutti i modelli presi in analisi, pressoché costante e pari a 80 dB con
picchi minimi di 77 dB offerti dalla Hoower con il suo prodotto “Jovis”.
Le specifiche disponibili online che sono state utilizzate per il benchmarking non coincidono esattamente con
le specifiche obiettivo individuate precedentemente, per cui un’analisi più accurata, volta alla conoscenza
dei valori delle metriche della concorrenza, richiederebbe l’acquisto del prodotto, lo smontaggio, la
valutazione dei costi e infine la realizzazione di prove distruttive.
Ciò comporterebbe l’investimento di tempo e denaro, ma se non si dispone di questo tipo di informazioni
dettagliate sui prodotti della concorrenza, il gruppo di lavoro non può pensare di ottenere successo.
In questa sede ci limitiamo a sfruttare al meglio le informazioni reperite on-line sia ufficiali che non ufficiali.
Sottolineiamo la difficoltà di realizzare un paragone relativo a tutte le specifiche della concorrenza in quanto
le case produttrici evidenziano i punti di forza (che sono diversi tra i prodotti) dei loro prodotti non
menzionando in alcun modo i punti di debolezza relativi al prodotto.
In base all’analisi effettuata possiamo affermare che i valori delle specifiche che deve assolutamente
possedere il prodotto che il gruppo di lavoro, pena la mancata competitività con la concorrenza, ha il
compito di progettare, sono riportate nella Tabella 8.
Bisogni
Metrica Valore Valore
primari Metrica Imp. u.m
n° accettabile ideale
n°
1 5,6 Potenza nominale assorbita 3 W 200 150
3
2 2,7 Dimensioni 4 Cm 23*23*45 20*20*
35
3 1, 8 Durata dell’autonomia 4 min 11-15 20
4 6 Livello di pressione sonora 2 Pa 700 500
5 6 Livello di rumorosità 3 dB 75-80 75
6 4 Peso 4 kg 1,5 1,2
7 8 Lunghezza cavo di alimentazione 1 m 5 8
8 10 Conducibilità elettrica specifica dell’involucro. 2 S/m 0 0
9 7, 8 Modalità di ricarica. 3 h 1 Infinite
graduaz
ioni
10 5,7 Presenza a bordo di un sistema di controllo. 4 binari No Sì
o
11 6 Dimensione delle particelle reintrodotte 3 m No filtro filtro
nell’ambiente. HEPA. HEPA.
12 5 Sensibilità alle temperature 3 °C Tra -20 °C e Tra
50 °C. -30°C e
70 °C.
13 5 Resistenza alle sollecitazioni esterne. 3 kPa 4 5
14 2,3,9 Presenza di accessori e relativo manuale di utilizzo 5 Elenc Sì sì
o
15 11 Possiede un design accattivante 2 sogg. Sì sì
16 3 Depressione sviluppata 4 kPa
17 6 Efficienza interna 2 Wout/ 0,75 0,9
Win
18 12 Prezzo di vendita basso 5 € 80 60
19 5 Collaudo secondo standard industriali europei 3 binari Sì Sì
13. o
Tab. 8. Valori Obiettivo ed Accettabili delle Metriche.
3 Generazione dei concetti di prodotto
Successivamente alla fase di individuazione delle specifiche del prodotto il team di lavoro deve affrontare la
fase di definizione del concept di prodotto.
Il concetto di prodotto è una descrizione sintetica di come il prodotto soddisferà i bisogni dei clienti che sarà
accompagnato da uno schizzo o modello tridimensionale se si è interessati agli aspetti di design, ergonomia
ed ingombri.
Un valido gruppo di sviluppo genererà numerosi concetti, dei quali solo pochi meriteranno una seria
considerazione durante l’attività di selezione del concetto finale.
Ciò dà la certezza al gruppo di lavoro che ha esplorato tutto il campo delle possibili soluzioni alternative.
Esistono diversi modelli di riferimento per la definizione del concept di prodotto, ne vengono presentati
due:
Il primo si focalizza principalmente sugli aspetti di strategici e di marketing, senza entrare nelle
scelte tecniche.
Il secondo considera sin da subito alcune scelte di architettura tecnica, che nel primo approccio
vengono definite a valle della progettazione sistemica.
In questa sede utilizziamo il secondo metodo che offre un approccio strutturato per la generazione di
concetti riducendo la possibilità di errore.
Esso fornisce una procedura che individua 5 fasi :
1. Chiarire il problema.
2. Ricercare all’esterno.
3. Ricercare all’interno.
4. Esplorare sistematicamente.
5. Riflettere sui risultati e sul processo.
3.1 Chiarire il problema
Gli input per chiarire il problema, ed eventualmente scomporlo, sono il mission statement, l’elenco dei
bisogni dei clienti e le specifiche obiettivo del prodotto; tutto questo è sintetizzato nella Tabella 9.
Essa considera non solo i bisogni dei clienti ma anche le richieste riportate nel mission statement ed inoltre
vengono riportati i valori ideali delle metriche e quelli accettabili.
3.2 Scomposizione del problema complesso in sottoproblemi più semplici
Il prodotto in questione si presenta abbastanza complesso per essere risolto come un unico problema,
perciò si richiede la scomposizione in sottoprodotti più semplici da esaminare.
14. Non esiste un metodo univoco per scomporre il prodotto ma in questa sede abbiamo scelto di suddividere il
prodotto individuando i blocchi funzionali, cioè individuando elementi con funzionalità diverse tra loro che si
comportano in maniera indipendente.
Si rappresenta il prodotto come un black box che elabora flussi si materia, energia e segnali, Fig. 1.
Valore Valore
Richieste u.m.
accettabile ideale
Potenza nominale assorbita 3 W >100 100
Voltaggio V 12- 20 20
Dimensioni 4 cm (A x L x P)
Durata dell’autonomia 4 Min 15 20
Tempo di ricarica 3 H 16 < 16
Portata (o flusso) d’aria. 5 l/min tra 700 e >1000
1000
Potenza di aspirazione (massima) 5 W aria tra 20 e 30 > 30
Livello di rumorosità 3 dB tra 75 e 80 75
Peso 4 Kg 1,5 1,2
Lunghezza cavo di alimentazione 1 m
Conducibilità elettrica specifica dell’involucro. 5 S/m 0 0
Modalità di ricarica. 3 # 1 2
Presenza a bordo di un sistema di controllo. 4 Binario Sì Sì
Presenza filtro HEPA 3 binario Applicabile Sì
Funzionamento mediante accendisigari 3 Binario no sì
automobile
Sensibilità alle temperature 1
Resistenza alle sollecitazioni esterne. 2
Presenza di accessori e relativo manuale di 4 binario sì Sì
utilizzo
Accessori a bordo 2 Sulla base sì
Possiede un design accattivante 3 sì Sì
Depressione sviluppata kPa <5 5
Efficienza interna 2 Wout/Win
Prezzo di vendita basso € 80-90 65
Presenza della base di ricarica Binario sì Sì
Materiali utilizzati parzialmente riciclabili 3 Binario Sì Sì
Indicatore livello di batteria 2 Binario Sì sì
Indicatore ricarica in corso 2 Binario Sì Sì
Tabella 9. Richieste provenienti dal mission statement, dalle specifiche obiettivo e dai bisogni dei clienti.
15. Fig.1 Black box dell’aspirapolvere.
Il passo successivo è quello di definire le funzioni, all’interno della black box, che dovranno compiere al fine
di implementare la funzione generale del prodotto. Lo scopo è di descrivere gli elementi funzionali, senza
però associare alcun specifico principio di funzionamento tecnologico al concetto, in modo da concentrare
gli sforzi sui sottoproblemi critici, Fig. 2.
Fig.2 Diagramma funzionale dell’aspirapolvere.
In questa sede, presentandosi il problema mediamente complesso, abbiamo scelto di concentrare gli sforzi
sulla generazione dei concetti relativamente alle funzioni critiche.
La scelta dei sottoproblemi critici, effettuata dal gruppo di lavoro, è volta ad individuare tutte quelle
funzioni che sono più critiche per il successo del prodotto e che sembrano trarre maggiore vantaggio da
soluzioni originali e creative.
Successivamente, poiché c’è correlazione tra le sottofunzioni, si genereranno concetti (vincolati dai concetti
generati precedentemente) per le sottofunzioni non ancora contemplate.
Per creare possibili concetti delle sottofunzioni ci si può riferire sia all’esterno (apprendere dagli utenti
chiave, consultare gli esperti, ricercare brevetti, ricercare nella letteratura tecnica, confrontare prodotti
correlati), sia all’interno dell’organizzazione.
Il gruppo di lavoro ha scelto come sottofunzioni critiche le seguenti:
Accumulare o ricevere energia.
16. Conversione di energia in energia di aspirazione.
Convogliare la materia (aria + polvere).
Isolare la polvere dall’aria.
3.3 Generazione dei concetti per le sottofunzioni critiche
3.3.1 Accumulare o ricevere energia
Uno dei problemi critici è l’accumulo di energia per far funzionare l’aspirapolvere in maniera autonoma.
Questa è una sottofunzione determinante poiché vincola direttamente altre sottofunzioni quindi il risultato
ultimo del prodotto.
La presenza di numerose tipologie di fonti di energia permette la generazione di molti concetti.
In base a informazioni reperite da ricerche interne ed esterne, si sono individuate le seguenti soluzioni
alternative e, per suddividere le soluzioni relative all’accumulo di energia in classi distinte e indipendenti,
abbiamo utilizzato l’albero di classificazione dei concetti.
L’albero di classificazione porta almeno 4 benefici (eliminazione di rami meno promettenti, identificazione di
approcci indipendenti al problema, evidenzia una ingiustificata enfasi su alcuni rami, scomposizione del
problema per uno specifico ramo) ed è adeguato quando un problema la cui soluzione vincola fortemente le
possibili soluzioni dei sottoproblemi rimanenti.
Il gruppo di lavoro ha individuato le seguenti possibili soluzioni:
Accumulatori voltaici o comunemente chiamate batterie che accumulano energia elettrica sotto
forma di energia chimica.
Celle a combustibile ( idrogeno).
Celle a combustibile (bioetanolo).
Aria compressa: accumulo di energia sotto forma di aria compressa mediante compressori.
Supercapacitori o supercondensatori accumulano l’energia elettrica in due condensatori in serie a
doppio strato elettrico.
Superconduttori: accumulano l’energia in forma di campo magnetico per mezzo di potenti magneti
superconduttori.
Volani: accumulano l’energia sotto forma di energia cinetica rotazionale.
Presa di corrente.
17. Fig. 3. L’albero di classificazione per gli elementi concettuali relativi alle fonti di energia.
Il gruppo di lavoro, analizzando l’albero, ha identificato i rami che non sembrano avere molto valore in
modo da focalizzare l’attenzione sui rami più promettenti.
Per eliminare i rami meno promettenti bisogna effettuare alcune valutazioni e giudizi in maniera attenta,
compatibilmente con le risorse a disposizione.
Il gruppo di lavoro ha valutato le informazioni in base alle specifiche, e ai vincoli normativi che possono
ostacolare sia la realizzazione che la messa in commercio dei prodotti con determinate tecnologie di
accumulo.
Accumulo di energia attraverso i volani
Il volano viene utilizzato per accumulare energia meccanica prodotta da un motore a bassa potenza
per un lungo periodo e rilasciata ad alta potenza in un breve istante.
Per quanto la tecnologia nell’ambito dei volani sia cresciuta, risultando conveniente sotto gli aspetti
quali l’elevata efficienza, assenza di componenti chimici pericolosi, elevata affidabilità e
rapidamente ricaricabili e possibilità di modificare le dimensioni in base alle applicazioni (fonte
energoclub), esistono problematiche intrinseche alla tecnologia che sono tali da compromettere la
loro applicabilità relativamente al nostro ambito; esse sono:
elevato peso;
effetto giroscopico (produzione di forza che si oppone alla variazione dell’orientamento dell’asse
di rotazione).
Sistemi di accumulo di energia attraverso aria compressa
L’accumulo di energia mediante aria compressa sfrutta compressori alimentati ad energia elettrica e
l’aria compressa viene immagazzinata in serbatoi, essa poi viene in genere utilizzata in un impianto
turbogas ad una pressione di 70-100 bar (nel caso in cui gli impianti producano energia elettrica),
oppure può essere utilizzata tale e quale per azionamenti pneumatici a meno di 12 bar (fonte
energoclub).
18. Se si utilizza aria compressa prodotta di notte si può ottenere un risparmio netto di energia elettrica
giornaliera e un abbassamento del picco di consumo della stessa.
Il gruppo di lavoro definisce il sistema in questione molto promettente tanto da approfondirne e
generare per esso dei possibili concetti.
Accumulatori voltaici
Esistono studi sulle più svariate combinazioni chimiche, alcuni in fase di collaudo altre già in utilizzo,
che creano un parco di soluzioni estremamente vario e numeroso.
Gli accumulatori voltaici risultano essere però molto inquinanti e la sfida maggiore è rivolta proprio
verso il contenimento dell’impatto ambientale.
La realizzazione di batterie a basso costo, con un rapporto peso/volume/capacità tale da permettere
una buona autonomia e con materiali non eccessivamente antiecologici permetterebbe
l’applicazione anche per sistemi di autotrazione elettrici.
Ad oggi praticamente tutti gli aspirapolvere ad autonomia energetica utilizzano i sistemi di accumulo
voltaico.
Accumulatori di energia mediante superconduttori, supercapacitori
Il supercapacitore più semplice è formato da due elettrodi polarizzabili,
un separatore e un elettrolita; il campo elettrico è immagazzinato nelle
interfacce tra l'elettrolita e gli elettrodi. Le cariche elettriche si
dispongono all’interfaccia elettrodo/elettrolita del SC in modo fisico e
non si hanno processi chimici di ossido-riduzione.
I supercapacitori sono interessanti per la loro elevata densità di potenza e
per la loro grande durata; inoltre, l'immagazzinamento di energia è più
semplice e più reversibile rispetto alle batterie convenzionali.
Il rovescio della medaglia del processo fisico sta nel fatto che la quantità di carica accumulabile in un
SC è limitata e dipende dalla superficie di interfaccia elettrodo/elettrolita.
I supercondensatori possono essere di diversa tipologia, differenti per tipo di elettrodo o di
elettrolita.
Quelli maggiormente studiati e commercializzati utilizzano elettroliti in soluzione acquosa o organica
ed elettrodi a base di carbone di alta area superficiale, per aumentare l'area superficiale degli
elettrodi si stanno sviluppando materiali contenenti nanotubi di carbonio, altre ricerche mirano ad
ottenere elettrodi composti da film di carbonio nano strutturato (fonte energoclub).
Il gruppo di lavoro ha deciso di eliminare questo ramo per i seguenti motivi:
1. tecnologia in via di sviluppo;
2. applicazione non adeguata al caso in oggetto.
Produzione di energia elettrica mediante fuel cells
Il funzionamento delle fuel cells è analogo alle tradizionali batterie.
Constano di due elettrodi (l’anodo e il catodo) separati da un elettrolita.
19. Le reazioni chimiche che avvengono sugli elettrodi producono una corrente elettrica che può essere
immessa in apparecchi collegati alle fuel cell. Nel caso delle batterie l’energia deriva da un sistema
chiuso, mentre nelle celle a combustibile la sorgente di energia proviene da una fonte esterna di
idrogeno.
L’idrogeno può essere estratto anche dal bioetanolo mediante l’anodo catalizzatore che estrae
l’idrogeno direttamente dal metanolo, senza la necessità di un reformer di combustibile.
Tale tipo di sistema presenta diversi vantaggi:
come unici scarti si ottengono acqua e anidride carbonica (quest’ultima in piccole quantità);
lo stato liquido del metanolo lo rende più facilmente accumulabile e trasportabile e più sicuro
rispetto all’idrogeno;
data l’elevata densità energetica e le piccole dimensioni le DMFC si prestano particolarmente a
essere utilizzate come batterie per strumenti portatili.
e svantaggi :
il materiale utilizzato per l’elettrolita è costoso;
il materiale utilizzato per l’elettrolita è permeabile al metanolo (in merito a questo si stanno
sviluppando nuove tecniche di assemblaggio atte a ridurre la permeabilità);
tecnologia in via di sviluppo.
Il gruppo di lavoro, pur reputando promettente il sistema, visti gli svantaggi decide di non
approfondire il sistema, ma di tenersi in continuo aggiornamento e valutare l’applicabilità di questo
sistema di accumulo ed erogazione di energia elettrica nel caso in cui si presentino novità in
quest’ambito.
Utilizzo di energia elettrica proveniente dalla presa di corrente
Utilizzare la presa di corrente bypassando il problema dell’accumulo di energia può risultare molto
vantaggioso sotto molti punti di vista, ovviamente si è strettamente vincolati alla disponibilità di
presa elettrica nei dintorni e/o disporre di una prolunga che possa alimentare l’aspirapolvere nei
luoghi in cui si richieda il suo utilizzo.
Il gruppo di lavoro ha deciso di non tenere in considerazione questa configurazione vista la notevole
disponibilità e varietà sul mercato di aspirapolvere che utilizzano questa configurazione elettrica.
Il gruppo di lavoro, dopo un’analisi attenta dei rami dell’albero di classificazione per le possibili fonti di
accumulo di energia, ha deciso di concentrare le risorse verso l’accumulo ad aria compressa.
Il gruppo di lavoro quindi adesso può generare concetti per questa sottofunzione:
Concept A:
Serbatoio portatile a spalla caricabile nella base di ricarica attraverso il motore di compressione o
attraverso un compressore di proprietà.
Concept B:
Serbatoio portatile a mano caricabile nella base di ricarica attraverso il motore di compressione o
attraverso un compressore di proprietà.
Concept C:
20. N° 2 serbatoi cilindrici portatili attraverso una cintura caricabili nella base di ricarica attraverso il
motore di compressione o attraverso un compressore di proprietà.
3.3.2 Conversione di energia in energia di aspirazione
L’aria compressa presente nel serbatoio viene convogliata dentro la sottofunzione che trasformerà il flusso
di aria compressa ad alta pressione in depressione capace di aspirare aria e polvere.
Per questa sottofunzione il gruppo di lavoro ha individuato, mediante ricerche all’esterno, interviste ai lead
users e ai commercianti di prodotti similari, possibili principi di funzionamento che
permettono di generare depressione; essi sono (generare schizzi per entrambi):
Concept A: Tubo di Venturi.
Concept B: Girante (di tipo “chiusa”) centrifuga ingressi assiale e uscita
radiale calettata ad un motore ad aria compressa a regime costante (in
questo caso l’aria che attraversa questo dispositivo deve essere già esente
da polvere, ciò implica che la sottofunzione “isolare la polvere dall’aria”,
deve essere collocata a monte dell’elica).
3.3.3 Convogliare la materia
Questa sottofunzione permette di convogliare la materia in ingresso verso l’aspirapolvere.
I concetti si basano sul numero di accessori, sulla possibile intercambiabilità e sulla loro presenza a bordo.
Li riportiamo qui di seguito:
Concept A:
Un unico accessorio convogliatore multiuso, non removibile, non reclinabile, in plastica.
Concept B:
Un unico accessorio convogliatore multiuso, non removibile, reclinabile, allungabile, in plastica, (vedi
black & decker).
Concept C:
Un unico accessorio convogliatore multiuso, removibile, in plastica.
Concept D:
N°1 accessorio telescopico, removibile, presente a bordo.
Concept E:
N° 2 accessori intercambiabili, in plastica, presenti a bordo.
Concept F:
N° 2 accessori intercambiabili, compreso tubo telescopico, in plastica, non presenti a bordo.
Concept G:
21. N° 5 accessori intercambiabili, compreso tubo telescopico in plastica, non presenti bordo.
3.3.4 Isolare la polvere dall’aria
Di solito questa sottofunzione risulta essere nella pratica un filtro, ma recentemente si è sviluppata la
tecnologia ad azione ciclonica che offre vantaggi rispetto ai vecchi filtri come ad esempio l’impossibilità di
otturazione.
La generazione dei concetti per questa sottofunzione deve almeno risultare efficace quanto il sistema ad
azione ciclonica.
Il gruppo di lavoro ha individuato sistema ad azione ciclonica il più avanzato tecnologicamente ad oggi
disponibile che è diventato uno standard per tutti i concorrenti produttori.
Elenchiamo i concetti generati qui di seguito:
Concept A: filtro ad impatto perpendicolare rispetto alla direzione del flusso di materia
(aria+polvere).
Concept B: filtro ad azione ciclonica.
4 Selezione dei concetti per le sottofunzioni del prodotto
La selezione del concetto su cui basare lo sviluppo del prodotto valuta i diversi concetti in rapporto ai bisogni
del cliente e ad altri criteri, paragonando i rispettivi punti di forza e di debolezza scegliendo uno o più
concetti da sviluppare.
Per questo step selettivo dei concetti è necessario quindi utilizzare una metodologia strutturata per
individuare il concetto migliore.
La metodologia da utilizzare dovrà cercare di risolvere alcuni problemi come l’individuazione del concetto
migliore pur possedendo dei concetti ancora a livello astratto, oppure come prendere una decisione di
comune accordo tra tutti i membri del gruppo.
Il processo di selezione è parte integrante del processo di sviluppo di prodotto in quanto una selezione
sbagliata del concetto comporterebbe una vanificazione di tutto il lavoro effettuato precedentemente con il
rischio ultimo di ottenere un prodotto non competitivo.
I metodi di selezione del concetto possono essere utilizzati variano nella loro efficacia e includono i seguenti
aspetti:
decisione esterna;
champion del prodotto;
intuizione;
votazione;
pro e contro;
prototipi;
matrici decisionali;
In questa sede si utilizzano le matrici decisionali di screening e di scoring per valutare i vari concetti in base
ad un insieme prestabilito di criteri.
Le matrici decisionali di screening e di scoring sono dei metodi rispettivamente qualitativi e quantitativi per
selezionare i concetti.
22. Lo screening è uno strumento veloce e approssimato per individuare poche alternative, mentre il concept
scoring è un’analisi più accurata di poche idee per scegliere la soluzione più promettente che porterà, con
più probabilità, al successo del prodotto.
Le fasi della selezione dei concetti mediante screening e scoring si basano su un processo in 6 parti che
guidano il gruppo nella fase di selezione:
1. Preparare la matrice di selezione (i criteri di selezione comprendono i bisogni del cliente e le
necessità dell’azenda);
2. Valutare i concetti;
3. Classificare i concetti;
4. Combinare e migliorare i concetti;
5. Selezionare uno o più concetti di base;
6. Riflettere sui risultati e sul processo.
Nel nostro caso selezioniamo i concetti per le sottofunzioni dell’aspirapolvere.
Selezione del concetto per la sottofunzione di accumulo ricezione di energia.
I concetti generati per questa sottofunzione sono elencati qui di seguito:
Concept A:
Serbatoio portatile a spalla caricabile nella base di ricarica attraverso il motore di compressione o
attraverso un compressore di proprietà.
Concept B:
Serbatoio portatile a mano caricabile nella base di ricarica attraverso il motore di compressione o
attraverso un compressore di proprietà.
Concept C:
N° 2 serbatoi cilindrici portatili attraverso una cintura caricabili nella base di ricarica attraverso il
motore di compressione.
Tabella 9. Matrice di Screening per la selezione dei concetti relativamente alla sottofunzione accumulo di
energia.
Concetti
A B C
Serbatoio portatile a Serbatoio portatile a N° 2 serbatoi cilindrici portatili
spalla con motore di mano con motore di attraverso una cintura caricabili
Criteri di selezione compressione presente compressione presente nella base di ricarica attraverso il
nella base di ricarica o nella base di ricarica o motore di compressione o attraverso
ricaricabile attraverso un ricaricabile attraverso un un compressore di proprietà.
compressore di proprietà. compressore di proprietà.
(riferimento)
23. Peso 0 - 0
Ingombro 0 - +
Portabilità 0 - +
Durata autonomia 0 + -
(proporzionale al volume)
Facilità di ricarica 0 0 -
Facilità di produzione 0 0 -
Totale dei + 0 1 2
Totale degli 0 6 2 1
Totale dei - 0 3 3
Punteggio netto 0 -2 -1
Graduatoria 1 3 2
Continuare? sì no sì
Tabella 10. Matrice di scoring per la selezione dei concetti relativamente alla sottofunzione accumulo di
energia.
Concetti
A C
Serbatoio portatile a spalla con motore di N° 2 serbatoi cilindrici portatili attraverso
compressione presente nella base di una cintura caricabili nella base di ricarica
Criteri di selezione ricarica o ricaricabile attraverso un attraverso il motore di compressione o
compressore di proprietà. attraverso un compressore di proprietà.
Peso Classificazione Punteggio pesato Classificazione Punteggio pesato
Peso 20 % 4 0.8 5 1
Ingombro 15 % 5 0.75 4 0.6
Portabilità 25 % 5 1.25 5 1.25
Durata autonomia 15 % 3 0.45 2 0.3
(proporzionale al volume)
Facilità di ricarica 15 % 5 0.75 3 0.45
Facilità di produzione 10 % 3 0.3 1 0.1
Punteggio totale 4,3 3,7
Classifica 1 2
Continuare? Sviluppare no
Selezione del concetto per la sottofunzione conversione di energia in energia aspirante
Il gruppo di lavoro, dopo aver generato concetti per questa sottofunzione, deve selezionare il concetto più
promettente, ricordando che questa è una delle sottofunzioni più critiche del prodotto in questione.
I concetti generati vengono sottoriportati:
• Concept A:
Tubo di Venturi.
24. • Concept B:
Girante (di tipo “chiusa”) centrifuga ingressi assiale e uscita radiale, calettata ad un motore azionato da aria
compressa a regime costante (in questo caso l’aria che attraversa questo dispositivo deve essere già esente
da polvere, ciò implica che la sottofunzione “isolare la polvere dall’aria”, deve essere collocata a monte della
girante).
Visto che sono stati generati solamente due concetti per questa sottofunzione, possiamo affrontare la fase
di selezione utilizzando solamente la matrice di scoring riportata qui di seguito.
Tabella 11. Matrice di Screening per la selezione dei concetti relativamente alla sottofunzione conversione di
energia in flusso aspirante.
Concetti
A C
Tubo di Venturi Girante (di tipo “chiusa”) centrifuga
Criteri di selezione ingressi assiale e uscita radiale, azionata
ad aria compressa, solidale all’elica di
aspirazione
Peso Classificazione Punteggio pesato Classificazione Punteggio pesato
Efficienza della 40 % 2 0.8 5 2
trasformazione
Ingombro 10 % 3 0.30 4 0.4
Usura 10 % 3 0.30 2 0.2
Facilità di manutenzione 10 % 5 0.5 3 0.3
Facilità di produzione 10 % 4 0.4 2 0.2
Organi in movimento 10 % 5 0.5 2 0.2
N° componenti 10 % 3 0.3 1 0.1
Punteggio totale 3,1 3,4
Classifica 2 1
Continuare? No Sviluppare
Selezione del concetto per la sottofunzione convoglio della materia.
I concetti generati vengono riportati qui di seguito per la selezione del concetto più promettente.
Concept A:
Un unico accessorio convogliatore multiuso, non removibile, non reclinabile, in plastica.
Concept B:
Un unico accessorio convogliatore multiuso, non removibile, reclinabile, allungabile, in plastica, (vedi
black & decker).
Concept C:
25. Un unico accessorio convogliatore multiuso, removibile, in plastica.
Concept D:
N°1 accessorio telescopico, removibile, presente a bordo.
Concept E:
N° 2 accessori intercambiabili, in plastica, presenti a bordo.
Concept F:
N° 2 accessori intercambiabili, compreso tubo telescopico, in plastica, non presenti a bordo.
Concept G:
N° 5 accessori intercambiabili, compreso tubo telescopico in plastica, non presenti bordo.
Tabella 12 Matrice di screening relativa alla selezione del concetto per la sottofunzione convoglio della
materia.
Criteri di selezione concetti
A B C D E F G
1 accessorio 1 accessorio 1 1 accessorio 2 accessori 2 accessori 5 accessori
non non accessorio telescopico intercambiab intercambiab intercambia
removibile removibile removibile removibile ili ili bili
non reclinabile presente a Presenti a non presenti Non
reclinabile allungabile bordo bordo a bordo presenti a
(RIF) bordo
Permette la pulizia della
maggioranza delle superfici
L’AP permette di pulire sedili - 0 - 0 0 0 +
e divani
L’AP permette di eliminare 0 0 0 0 0 0 +
la polvere da cavi elettrici.
L’AP permette la pulizia di - 0 - - 0 0 +
elettrodomestici e macchine
da ufficio.
Riesce a raggiungere la
maggior parte delle
superfici
L’AP permette di - 0 - 0 0 0 +
raggiungere spazi stretti e
profondi.
- 0 - - 0 0 +
L’AP permette di
raggiungere parti difficili.
Gli pezzi intercambiabili
sono a portata di mano + + 0 + + 0 -
Costo delle materie prime + + + + 0 0 -
Fabbricabilità + - + + 0 0 -
Totale dei + 3 2 2 3 1 0 5
Totale degli 0 1 5 2 3 7 8 0
Totale dei - 4 1 4 2 0 0 3
Punteggio netto -1 1 -2 1 1 0 2
Graduatoria 6 2 7 2 2 5 1
Continuare? no sì no sì sì no sì
26. Tabella 13. Matrice di scoring per la selezione dei concetti relativamente alla sottofunzione convoglio della
materia.
Concetti
B D E G
Crite 1 accessorio non 1 accessorio 2 accessori 5 accessori
ri di removibile reclinabile telescopico intercambiabili intercambiabili
selez allungabile removibile presente a Presenti a bordo Non presenti a bordo
ione bordo
Pes Classificazi Punteg Classificazi Punteg Classificazi Punteg Classificazi Punteg
o one gio one gio one gio one gio
pesato pesato pesato pesato
Permette la 20
pulizia della
%
maggioranza
delle superfici
L’AP permette di
pulire sedili e 5% 4 0,2 4 0,2 4 0,2 5 0,25
divani
L’AP permette di
eliminare la 5% 3 0,15 3 0,15 4 0,2 5 0,25
polvere da cavi
elettrici.
L’AP permette la 10 2 0,2 2 0,2 4 0,4 5 0,5
pulizia di %
elettrodomestici
e macchine da
ufficio.
Riesce a 20
raggiungere la
%
maggior parte
delle superfici
L’AP permette di 10 4 0,4 4 0,4 4 0,4 5 0,5
raggiungere spazi %
stretti e
profondi.
L’AP permette di 10 4 0,4 4 0,4 5 0,5 5 0,5
27. raggiungere parti %
difficili.
Gli pezzi 20
intercambiabili 5 1 4 0,8 2 0,4 1 0,2
%
sono a portata
di mano
Costo delle 20 5 1 5 1 4 0,8 2 0,2
materie prime
%
Fabbricabilità 20 4 0,8 4 0,8 3 0,6 1 0,2
%
Punteggio 4,15 3,95 3,5 2,6
totale
Classifica 1 2 3 4
Continuare? Sviluppare no
Conclusioni
Il processo sequenziale di sviluppo ha permesso di ottenere il concetto del prodotto in questione in maniera
efficace.
Ha permesso in particolare di analizzare sistematicamente, mediante l’albero degli elementi concettuali,
tutte le possibili alternative oggi disponibili.
Ha messo in luce anche la necessità di dover ricercare informazioni, in maniera esaustiva, all’esterno
dell’organizzazione, realizzando interviste per l’individuazione dei bisogni dei clienti, analizzando i prodotti
della concorrenza individuando i punti di forza e di debolezza, consultando gli esperti, ricercando brevetti,
ricercando nella letteratura classica, e tenendosi sempre informati riguardo le tecnologie innovative che
potrebbero avere un’attrattiva nell’applicazione sui prodotti.
Il processo sequenziale applicato per la progettazione concettuale dell’aspirapolvere, portato avanti dal
gruppo di lavoro, ha permesso di mettere in luce l’efficacia di questa metodologia di sviluppo.
La necessità di dover eseguire sequenzialmente tutti i passi che compongono il processo di sviluppo
permette che le informazioni, essenziali per il raggiungimento di un concetto innovativo e concorrenziale,
non vengano perdute.
Di contro è necessario che tutti i membri che fanno parte del gruppo di lavoro seguano tutti i passi in modo
da possedere una visione continua del processo.
Ogni stadio di questo processo comporta l’acquisizione di nuove informazioni e risultati che possono
motivare un riesame da parte del gruppo di un’attività precedente.
Per un gruppo di lavoro inesperto l’approccio sequenziale risulta abbastanza efficace per prendere
dimestichezza con questa tipologia di lavoro molto richiesta nelle imprese che producono nuovi prodotti.
Uno degli elementi a sfavore di questo approccio è sicuramente il tempo di sviluppo che risulta essere
obbligato per via delle fasi sequenziali, ma è anche possibile che le attività del processo non siano
strettamente sequenziali ma è possibile sovrapporle diminuendo così il tempo di sviluppo del processo.
Il tempo impiegato per la progettazione dei prodotti risulta però un fattore essenziale per la competitività
del prodotto sul mercato.