1. ALL'ORIGINE DELLA SPIRITUALITÀ PER UN ETICA CONSAPEVOLE
Le proposte che emergono per la soluzione dei problemi posti dall'attuale crisi
umana e ambientale che coinvolge l'intero nostro pianeta, risentono della molteplicità
dei punti vista e degli interessi in gioco. Per questo penso che per cercare di
diradare queste difficoltà occorra individuare un nuovo paradigma che ci consenta di
ridefinire la nostra spiritualità individuale per indicare l'etica sociale che dovrebbe
ispirare la politica globale.
Partendo dall'analisi del paradigma che abbiamo utilizzato fin qui, la prima evidenza
è che la presunzione della natura dualistica del nostro "essere" — spirituale e
materiale —, che ha caratterizzato ogni ricerca ritenuta utile per la nostra evoluzione
individuale e sociale, è sfociata in una sorta di schizofrenia dicotomica che sta
rivelando tutta la sua incompatibilità con una reale evoluzione dell'umanità.
Infatti, nessuno può affermare che il prevalere dello spiritualismo o del materialismo
nelle culture e nei tempi che si vogliano prendere in esame abbia portato a
condizioni di vita migliori in questo o quel luogo del pianeta.
Partendo da questi presupposti quindi, poiché, a causa delle manipolazioni che
hanno subito, a nulla sono servite le sole intuizioni dei grandi umanisti di tutti tempi,
non possiamo che appellarci alla conoscenza scientifica per cercare di oggettivarle
in vista della diffusione della visione unitaria della natura umana e di tutta la realtà.
Ora che sembra esaurita la discesa agli inferi del riduzionismo meccanicista con
l'approdo al probabilismo quantistico, possiamo tentare la risalita verso l'uomo e la
sua mente con un approccio inverso "ampliamentista", che non può che portare alla
riunificazione dei concetti di spirito e di materia in un unico concetto che io chiamo
"Spiriteria". Infatti, se trasferiamo i dati acquisiti sperimentalmente a scala
microscopica ai livelli superiori della complessità sistemica degli stati che seguono,
tutto sembra indicarci un solo percorso evolutivo "filogenetico" che a partire dal
cosiddetto Big Bang, e passando dalla nucleosintesi allo stato biologico dell'energia,
ha trovato nell'emergenza della mente umana la più complessa modalità (conosciuta)
di aggregazione e di espressione delle forze costitutive dell'universo.
Giunti a questo punto quindi, poiché la legge della Ricerca Dell'Equilibrio energetico
risulta essere alla base dell'attuazione di tutti i processi evolutivi, siamo in grado di
riconoscere in questo modello la nuova etica universale fondata sulla naturale
"competizione" costruttiva che finalmente potrà annullare la valenza distruttiva della
"contrapposizione" come fonte di ogni "sopraffazione".
Se poi, grazie a tutto questo, riuscissimo anche a superare il concetto di spiritualità,
sia come dono fatto all'uomo da un qualche dio che come già posseduta dall'intero
universo, è ammettessimo che è la nostra stessa esistenza che la "costruisce",
approderemmo a quella visione olistico-sistemica della realtà che, rendendoci
partecipi della costruzione della spiritualità universale, ci renderebbe "eticamente
consapevoli" nei confronti dell'uomo e dell'intero sistema.
Francesco Pelill