"Il principio di esclusione, viaggio nel sistema nazista dei campi di concentramento, dalle origini alla 'soluzione finale' ", con approfondimento dei seguenti punti: le origini dei campi di concentramento, con brani di un prigioniero politico tedesco, di Himmler e di Primo Levi (esame di chimica di Pannwitz); il terrore all’esterno dei campi; lo stato nazista e gli ebrei; guerra, internazionalizzazione ed organizzazione dei campi; “produrre a qualsiasi costo”; lo sterminio industriale, con brani di Primo Levi (partenza dal campo di Fossoli, arrivo ad Auschwitz e, in un secondo momento, la selezione dell'ottobre del '44 e strategie di sopravvivenza, tutti da "Se questo è un uomo"; a conclusione, il passo sulla zona grigia da "I sommersi e i salvati"); conclusione con brevi brani di Hannah Arendt, Wolfgang Sofsky e Zygmunt Bauman
1. il principio di esclusione
viaggio nel sistema nazista dei campi di concentramento
• le origini
• il terrore all’esterno dei campi
• lo stato nazista e gli ebrei
• guerra,
internazionalizzazione ed
organizzazione dei campi
• “produrre a qualsiasi costo”
• lo sterminio industriale
2. Già nel 1932, Hitler dichiara: “Nel
futuro stato nazista ci sarà una
classe di signori, proveniente dagli
elementi più disparati, reclutata
nel combattimento, e che troverà
in questo la propria
giustificazione storica, e ci sarà la
folla dei vari membri del partito,
in ordine gerarchico ... Ci sarà
anche la grande massa anonima,
la collettività dei servitori, gregari
ad aeternum ... Ancora più giù,
vedremo la classe degli stranieri
conquistati, quelli che
chiameremo con freddezza gli
schiavi moderni”
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13. Bad Diirnheim, nel Baden
Bornicke, vicino a Nauen,
Brema,
Breslavia,
Kassel,
Colditz,
Dachau, vicino a Monaco,
Diirrgoy, vicino a Breslavia,
Esterwegen, vicino a Dorfen, in Westfalia,
Francoforte-Fechenheim (fabbrica di gas),
Fuehlsbuttel, vicino ad Amburgo,
Gotteszell, nel Baden,
Guisheim, vicino a Francoforte
Grundau, vicino a Konisberg,
GrUnhainischen, in Sassonia,
Hainewald, vicino a Zitta, in Sassonia,
Heuberg, nell' Alto Baden,
Hohenstein (castello di), in Sassonia,
Kieslau, vicino a Bruchsal, nel Baden,
Langer, in Assia
14. Mathildenschlosschen, vicino a Dresda,
Moringen, vicino a Hannover,
Muelheilm, sul Reno,
Ohrdruf, in Turingia,
Oranienburg, vicino a Berlino,
Ortenstein (castello di), vicino a Zwickau, in Sassonia,
Osthoffen, in Assia
Papenburg, vicino all'Ems,
Pfalz,
Rastatt, nel Baden,
Rodelsheim, vicino a Francoforte,
Sachsenburg, Erzgebirge,
Sonneberg in Prussia,
Sonnenlager, vicino a Paderborn,
Vechta, nell'Oldenburg,
Wanne-Eickel, in Westfalia,
Wilseder, nella Brughiera di Luneburgo,
Wittmoor, vicino ad Amburgo,
Zittau, in Sassonia
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16. • Eugen Kogon (oppositore
cattolico del nazismo,
arrestato nel 1936, sociologo,
politologo e giornalista) in
“Lo stato delle SS”: La vita nei
primi KZ supera ogni
immaginazione ... non vi era forma
di sadismo che gli uomini delle SA
non praticassero, ma erano sempre
atti di bestialità individuali e non
ancora il sistema organizzato a
freddo delle SS che avrebbe
inglobato masse ... Chi mostrava
particolari doti nella brutalità era
rapidamente promosso di grado.
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19. • “Camerati delle SS, Voi
tutti sapete a cosa ci ha
chiamati il Führer. Non
siamo venuti qui per essere
gentili con quei porci
chiusi là dentro. Non sono
uomini come noi, ma
esseri inferiori. Per anni
hanno potuto mettere in
pratica i loro istinti
criminali, ma adesso
comandiamo noi. Se questi
porci fossero arrivati al
potere, ci avrebbero
tagliato la testa a tutti ...”
20. Regolamento del campo di concentramento di Dachau:
- sistema di classificazione dei detenuti
- il lavoro concepito come mezzo terroristico
- sistema graduale di punizioni, che possono essere
inflitte in modo ufficiale o informale
- applicazione della legge marziale per atti gravi
(rivolta, tentativi di evasione ...)
“Tolleranza significa debolezza: Partendo da questa verità,
interverremo senza esitazioni là dove ciò sembrerà
necessario nell’interesse della Patria”
21. • Era intenzione di Eicke mobilitare
le sue SS contro i prigionieri,
renderle dure, cancellare in loro
ogni più piccolo moto di
compassione. La sua prolungata
influenza favorì, soprattutto nelle
nature più primitive, la nascita di
un così profondo sentimento di
odio verso i prigionieri, che un
estraneo non potrebbe
immaginarlo. Esso si diffuse tra
tutte le SS ed i loro capi che
lavoravano nei campi di
concentramento ... La Germania
ha bisogno di uomini duri e decisi,
dei deboli non sa che farsene. A
costoro non resta che entrare in
convento. (Rudolf Höss, “Comandante
ad Auschwitz”)
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26. il principio di esclusione
viaggio nel sistema nazista dei campi di concentramento
• le origini
• il terrore all’esterno dei
campi
• lo stato nazista e gli ebrei
• guerra, internazionalizzazione ed
organizzazione dei campi
• “produrre a qualsiasi costo”
• lo sterminio industriale
27. evoluzione della
“detenzione preventiva”
• Nel Decreto del 12 aprile • Nel Decreto del 25 gennaio
1934 è un provvedimento 1938 prende di mira
“contro comportamenti qualsiasi “tendenze ostili,
che minacciano che mettono in pericolo
direttamente l’ordine l’esistenza e la sicurezza del
pubblico e lo Stato” popolo e dello Stato”
28. • Le società totalitarie come la
Germania nazista si servono di
“un sistema di spionaggio
omnipresente, in cui ogni
persona può essere un agente di
polizia e tutti si sentono
sottoposti a costante
sorveglianza”. La segretezza e la
polizia segreta hanno un potere
tale che le vittime scompaiono
senza lasciare traccia: “L’azione
della polizia segreta ... riesce
miracolosamente a far sì che la
vittima non sia mai
esistita” (Hannah Arendt, “Le
origini del totalitarismo” pp. 589 e
595)
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32. il principio di esclusione
viaggio nel sistema nazista dei campi di concentramento
• le origini
• il terrore all’esterno dei campi
• lo stato nazista e gli
ebrei
• guerra, internazionalizzazione ed
organizzazione dei campi
• “produrre a qualsiasi costo”
• lo sterminio industriale
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38. le organizzazioni naziste verso gli ebrei:
- boicottaggio, persecuzione e propaganda,
emarginazione ed emigrazione volontaria
lo stato nazista verso gli ebrei:
- discriminazione
- ghettizzazione
- deportazione (soluzione territoriale e campi di
concentramento)
- sterminio (campi di sterminio 3.149.000 + campi di
concentramento 1.100.000 + Einsatzgruppen 1.500.000
+ ghetti 800.000)
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48. lo stato nazista verso gli ebrei:
(boicottaggio, persecuzione e propaganda, emigrazione
volontaria), discriminazione, ghettizzazione,
deportazione2, sterminio2
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53. il principio di esclusione
viaggio nel sistema nazista dei campi di concentramento
• le origini
• il terrore all’esterno dei campi
• lo stato nazista e gli ebrei
• guerra,
internazionalizzazione
ed organizzazione dei
campi
• “produrre a qualsiasi costo”
• lo sterminio industriale
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55. deciso 15 giorni prima
dell’invasione della Polonia
aperto 5 mesi dopo
l’invasione e scelto per le
grandi caserme ex austriache
56. Decreti sulla sicurezza
del Reich in tempo di
guerra
• Il 20 settembre 1939 un
• Il 9 settembre 1939 un
decreto incarica la Gestapo
decreto ordina
di giustiziare nei campi di
“l’internamento di tutti
concentramento gli
coloro che rischiano di
oppositori ed i sabotatori,
ostacolare lo spirito
senza alcuna forma di
combattivo della nazione”
processo
57. Decreto del 7 dicembre 1941
“Nacht und Nebel”
(Notte e Nebbia)
• nei campi di concentramento tedeschi sono
rinchiuse “tutte le persone colpevoli di
crimini contro il Reich o contro le truppe
d’occupazione tedesche, ad eccezione dei
casi in cui la pena di morte debba essere
inflitta senza esitazione”
• Lo scopo del decreto è “un effetto
deterrente, efficace e duraturo, ottenibile
solo con la pena di morte o provvedimenti
atti a mantenere i parenti e la popolazione
nell’incertezza circa la sorte dei colpevoli”
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62. “nel campo la violenza non è gratuita: è semplicemente il
primo segno di preminenza, il criterio elementare per
sopravvivere”. La violenza è la prova che chi la esercita
ha il diritto di picchiare, torturare ed uccidere. Sovente si
è cercato, a torto, di spiegare con la depravazione morale
o le tendenze sadiche l’estrema violenza perpetrata nei
campi. Ciò può essere vero in qualche caso particolare,
ma essa ha un chiaro significato sociale: è il segno
lampante della dominanza dei Prominenz sulla massa di
esseri inutili. “Uccidere è la forma più elementare di
sopravvivenza, un atto di trionfo sul prossimo: l’orgoglio
dell’uno nasce dalla morte dell’altro. Chi uccide sente di
essere ancora vivo e che l’altro non lo è più, e prova una
straordinaria sensazione di forza, quella che gli conferisce
il far parte degli eletti”
63. “il più grande crimine
commesso dai nazisti
nei confronti dei
detenuti forse non è
stato lo sterminio nelle
camere a gas, ma gli
sforzi compiuti,
sovente con successo,
per modellarli a loro
immagine”
(Olga Lengyel, “I forni di
Hitler”)
64. il principio di esclusione
viaggio nel sistema nazista dei campi di concentramento
• le origini
• il terrore all’esterno dei campi
• lo stato nazista e gli ebrei
• guerra, internazionalizzazione ed
organizzazione dei campi
• “produrre a qualsiasi
costo”
• lo sterminio industriale
65. Circolare del 30 aprile 1942
di Oswald Pohl, capo dell'organizzazione economica delle SS
La guerra ha causato un netto
cambiamento nella struttura dei KL e ne
ha radicalmente modificato i compiti
riguardo l’impiego degli internati.
L’internamento per ragioni esclusivamente
di sicurezza, educazione o prevenzione non
ha più ragion d’essere. Ciò che adesso è in
primo piano, e vi sarà sempre più, è la
mobilitazione di tutti gli internati in grado
di lavorare, anzitutto per le esigenze
belliche, quindi per le incombenze della
futura pace ...
66. un operaio specializzato costava all’industria 6-8 marchi
(previdenza sociale compresa), l’importo andava sul conto delle SS
Heinkel, BMW, VW, Mercedes, Knorr, AEG, Siemens, IG Farben, Krupp...
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68. il principio di esclusione
viaggio nel sistema nazista dei campi di concentramento
• le origini
• il terrore all’esterno dei campi
• lo stato nazista e gli ebrei
• guerra, internazionalizzazione ed
organizzazione dei campi
• “produrre a qualsiasi costo”
• lo sterminio industriale
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102. Terzo Reich e
Konzentrationslager
• KL I fase: 1933-1935/36 = strumento di repressione politica dei nuclei
organizzati antinazisti (comunisti, socialisti, socialdemocratici, sindacalisti ...)
• KL II fase: 1936-1939 = strumento di repressione sociale (arresto e
detenzione di marginali, vagabondi, persone che vivevano di espedienti, i
cosiddetti Asozialen)
• KL III fase: 1939-1942 = strumento di repressione nei territori occupati
dalla Wehrmacht e dagli alleati della Germania, rivolto in primo luogo
contro antifascisti e membri delle Resistenze europee
• KL IV fase 1942-1945 = finalità produttiva, legata all’economia di
guerra e al prolungarsi del conflitto dopo il mancato crollo dell’URSS
(inverno 1941-1942)
(oltre ai Vernichtungslager, campi di sterminio, ed agli Arbeitslager, campi di lavoro)
103. i deportati italiani
in Germania
• i deportati in KL: antifascisti schedati, partigiani, rastrellati, operai
scioperanti, detenuti comuni presi dalle carceri, asociali, carcerati per
fatti non politici consegnati dalla RSI al Reich (solo dopo l’8
settembre, 23.826 i detenuti “politici”. Oltre un terzo dei deportati
politici, e degli ebrei, furono arrestati dalle varie milizie della RSI)
• i lavoratori coatti (circa 100.000), già volontari o arruolati in genere
a forza dalle strutture in Italia del GBA (Generalbevollmächtiger für den
Arbeitseinsatz - plenipotenziario generale per l’impiego del lavoro)
• gli IMI: internati militari italiani (circa 650.000, dei quali 13.000
ufficiali e 57.000 sottufficiali), caduti in mano tedesca dopo l’8
settembre 1943 e detenuti in campi della Wehrmacht, non delle SS
104. “Sia la memoria collettiva sia la letteratura
scientifica hanno tentato di eludere il significato
più profondo dell'Olocausto, riducendolo a un
episodio della storia millenaria dell'antisemitismo
o considerandolo un incidente di percorso, una
barbara ma temporanea deviazione dalla via
maestra della civilizzazione.”
A queste rassicuranti interpretazioni Baumann
contrappone una spietata analisi di quanto
accadde nei campi di sterminio non come una
sorta di "malattia" sociale, ma come fenomeno
legato alla condizione "normale" della società.
Per Bauman, l'Olocausto è inestricabilmente
connesso alla logica della modernità così come si
è sviluppata in Occidente. La razionalizzazione e
la burocratizzazione tipiche della civiltà
occidentale sono state condizione necessaria del
genocidio nazista
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107. bibliografia minima:
AA. VV. Lager, totalitarismo, modernità. Identità e storia dell’universo
concentrazionario, editore Bruno Mondadori
Eric A. Johnson Il terrore nazista. La Gestapo, gli ebrei e i tedeschi,
Mondadori
Joël Kotek, Pierre Rigoulot Il secolo dei campi. Detenzione, concentramento e
sterminio: la tragedia del Novecento, Mondadori
Cesare Bermani Al lavoro nella Germania di Hitler, Bollati Boringhieri
Wolfgang Sofsky L' ordine del terrore. Il campo di concentramento, editori
Laterza
108. “se questo è un uomo ...”
http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
109. Primo Levi: "non siamo tutti uguali","non tutti
abbiamo gli stessi diritti","alcuni hanno diritti ed altri
no".... dove tutto ciò si diffonde appare un Fascismo,
un Lager...
http://www.youtube.com/watch?v=1tffs51lj14