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CRITERI PER LA COSTRUZIONE DEI
             LEPS




    Franco Pesaresi   Roma 30.10.2007




                                        1
Norme nazionali: criteri per la
        costruzione dei LEPS
      CRITERIO                 RIFERIMENTO                       NOTE
                                NORMATIVO

Identificazione e         Dpr 3/5/2001                Usare la griglia del
classificazione delle                                 Piano sociale
prestazioni sociali                                   nazionale
Compatibilità             Art. 22 L. 328/2000         Leps definiti nei limiti
                          Art. 26 L. 289/2002
economica                                             del FNPS+enti locali

Territorializzazione      Art. 22 L. 328/2000         Leps definiti per ogni
                                                      ambito territoriale

Individuazione delle      Art. 2 L. 328/2000          Priorità: povertà, incapacità,
                                                      difficoltà inserimento,
prestazioni prioritarie                               condannati.
o degli obiettivi         Art. 1 c. 1259 L.296/2006   Obiettivo: 33% prima infanzia.
                                                                                       2
Griglia per la definizione dei LEPS
       Tipologie      Servizio       Pronto       Assistenza    Strutture           Centri di
                      sociale        intervento   domiciliare   residenziali e      accoglienza
                      professional   sociale                    semiresidenziali    residenziali
                      ee                                        per soggetti con
                      segretariato                              fragilità sociali
                                                                                    o diurni a
                                                                                    carattere
Aree                                                                                comunitario
Responsabilità
familiari

Diritti dei minori

Persone anziane

Contrasto della
povertà

Disabili

Droghe

Avvio della riforma

                                                                                           3
Griglia corretta dei LEPS
 Tipologie/   Prestazioni   Servizio     Pronto     Assistenza     Strutture     Strutture      Totale
    aree      monetarie     sociale    intervento   domiciliare   semiresiden   residenziali

Famiglia       6.693         231                                                               6.924

Minori           40          151                       40          1.020           173         1.424

Anziani        1.862         133                      477            68            326         2.866

Povertà       19.341         106           8           19             6             47         19.527

Disabili      10.929         417                      131            222           117         11.816

Dipendenze       17           27           2            1             5              3           55

immigrati        34           62           2            2             5             38          143

Popolazione                  418                                                                418

Totale        38.916        1.545         12          670          1.326           704         43.173
                                                                                               4
I CRITERI PER LA
             COSTRUZIONE DEI LEPS
  Criteri da utilizzare                  Note integrative                                  Regioni

Modalità ed entità del          LEPS in base alle risorse                      Abruzzo, E. Romagna, Piemonte,
finanziamento                                                                  Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto


Standard di erogazione dei      Vanno comunque garantite funzioni di           Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana,
servizi da realizzare in ogni   accesso universalistico e di valutazione       Veneto
                                professionale del bisogno, funzioni di
ambito
                                prevenzione, funzioni di pronto intervento
                                sociale, di intervento domiciliare,
                                intermedio e residenziale



Bisogni rilevati della          Verificabili con indicatori di epidemiologia   E. Romagna, Piemonte, Sicilia,
popolazione                     sociale e sociosanitaria                       Toscana, Veneto


Valutazione dei risultati di    Verificabili con indicatori di salute e di     E. Romagna, Piemonte, Sicilia,
efficacia (o esito)             benessere sociale (Valutare anche              Toscana, Veneto
                                appropriatezza)

                                                                                                            5
Indicazioni sulle priorità
- Se come è probabile non sarà possibile realizzare da
subito tutti i LEPS è bene identificare delle priorità da
realizzare in un territorio in un determinato spazio
temporale.

- Queste priorità dovranno tener conto degli effettivi bisogni
di assistenza del territorio e dei suoi livelli di offerta dei
servizi ma anche dei settori di maggiore e più grave
bisogno dell’utenza.

- L’art. 2 c.3 L.328/2000 ha individuato le seguenti priorità:
interventi per persone in condizione di povertà, o incapaci di
provvedere a sé stessi, o con difficoltà di inserimento o sottoposti
a provvedimenti giudiziari. + prima infanzia (Fin. 2007)

                                                                   6
Come individuare LEPS
            esigibili?
Per ogni servizio/prestazione deve essere definito lo
standard di erogazione: per esempio un centro diurno per
disabili per un certo territorio. Laddove lo standard di
erogazione deve essere raggiunto sarebbe opportuno
definire l’obiettivo temporale.



Devono essere individuate le singole prestazioni dei Livelli
essenziali: il “centro diurno per disabili“va bene non invece
l’”Assistenza semiresidenziale” che può ricomprendere vari
servizi/prestazioni. (Identificare i beneficiari specifici delle
prestazioni.)



                                                               7
Prestazioni individuate dalle regioni
       Prestazioni individuate                                                     Regioni
Servizi ed interventi anche economici a sostegno     13. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli
della domiciliarità per chi non è autonomo           VG, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, V d’Aosta.
Informazione e consulenza alle persone               12. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli
(segretariato sociale)                               VG, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta.
Servizi residenziali e semiresidenziali a anziani    11. Abruzzo, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli VG, Lazio,
e disabili                                           Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia.
Misure di sostegno alle responsabilità familiari     11. Basilicata, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli VG, Lazio,
                                                     Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta.
Intervento di sostegno per i minori in situazione    11. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli
di disagio (affido, comunità, ecc.)                  VG, Lazio, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta.
Interventi per l’integrazione sociale dei disabili   10. Basilicata, Calabria, Campania, Friuli VG, Liguria, Piemonte,
                                                     Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta.
Misure di contrasto delle povertà                    10. Basilicata, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli VG,
                                                     Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta.
Prevenzione e trattamento dipendenze                 10. Basilicata, Calabria, Campania, Friuli VG, Liguria, Piemonte,
patologiche                                          Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta.
Servizio di Pronto intervento sociale                7. Abruzzo, Basilicata, E. Romagna, Lazio, Liguria, Sardegna,
                                                     Sicilia.
…………………………                                           ……………………
                                                                                                                    8
Asili nido                                           2. Emilia Romagna, Sicilia.
Prestazioni individuate dalle
            regioni/2
Le regioni, in genere, identificano le tipologie più che le
prestazioni. Grande consenso ricevono le tipologie generiche
indirizzate ad ampie platee di beneficiari (servizi domiciliari, residenziali,
semiresidenziali, segretariato, ecc.).

Sorprende che solo:
 – 7 regioni hanno indicato il Pronto intervento sociale indicato
   dalla normativa nazionale;
 – 2 regioni hanno indicato i servizi per la prima infanzia;
 – 1 regione ha previsto l’assistenza scolastica per l’autonomia e
   la comunicazione dei disabili che è servizio obbligatorio.
Proprio per questo occorre identificare prestazioni precise.




                                                                                 9
La qualità dei LEPS
I servizi/prestazioni dei Livelli essenziali devono
essere sottoposti ad autorizzazione ed
accreditamento in modo da garantire qualità ed
omogeneità.

Sarebbe auspicabile un atto nazionale come il
DPCM n.308 del 21 maggio 2001 (requisiti minimi strutturali e
organizzativi per l’autorizzazione delle strutture residenziali e semiresidenziali)
non vincolante dal punto di vista normativo ma in
grado di orientare in senso omogeneo le regioni
italiane.

                                                                                      10
Esigibilità: I criteri di accesso
La definizione dei criteri di accesso (età, reddito,
condizioni funzionali, condizioni di bisogno) contribuisce in
modo importante a garantire l’esigibilità della
prestazione sociale (insieme agli standard di erogazione).
Incide sulla accessibilità del servizio.

Le prestazioni monetarie nazionali devono avere
criteri nazionali di accesso uguali per tutti.
In qualche caso relativo a servizi erogati
localmente, è probabile che gli standard di
erogazione nazionali uniti a criteri di accesso
locali sia da preferire a criteri di accesso
nazionali.
                                                                11
Gli ambiti territoriali/1
Art. 22 L. 328/2000: LEPS definiti per ogni ambito territoriale

Le regioni hanno definito gli ambiti territoriali sociali
(complessivamente 718) spesso in coincidenza dei distretti
sanitari (complessivamente 839)

Gli ambiti territoriali sociali sono quasi sempre
intercomunali salvo nelle grandi città.

Piccoli ambiti in piccole regioni e grandi ambiti in grandi
regioni. Ambiti troppo piccoli potrebbero avere difficoltà a garantire
tutti i LEPS per l’assenza della massa critica necessaria.



                                                                         12
Gli ambiti territoriali/2
          Regioni     Numero ambiti sociali   Popolazione media per
                                                     ambito
Campania                       51                    113.500

Emilia Romagna                 39                    107.400

Toscana                        34                    106.500

Lombardia                      98                    96.700

Totale/media                  718                    81.800

Abruzzo                        35                    37.300

Valle d’Aosta                  4                     31.000

Molise                         11                    29.200
                                                               13
Indicazioni sugli ambiti
Le decisioni regionali sulla dimensione degli ambiti possono essere fonte
di diseguaglianze importante nei LEPS (nella distribuzione dei servizi nel
territorio e nell’accesso agli stessi). Lo stesso standard sui LEPS
potrebbe avere effetti diversi negli ambiti di regioni diverse.

Esempio: se lo standard fosse un centro diurno per anziani (20 posti) per
ambito questo significherebbe farne uno ogni 29.200 abitanti in Molise ed
uno ogni 113.500 abitanti in Campania. Iniquità intollerabile.

Pertanto, è opportuno che eventuali standard quantitativi nazionali
associati ai LEPS vengano stabiliti in relazione ai bacini di popolazione
invece che per ambiti. (Esempio: uno ogni 50.000 abitanti o per ambito
con popolazione inferiore)

Gli ambiti non possono essere troppo piccoli. Occorrerebbe fissare
almeno una dimensione minima nazionale per garantire tutti i LEPS.

                                                                      14
I beneficiari/1
Quale è la popolazione di riferimento per l’accesso alle
prestazioni sociali? E’ la stessa in tutte le regioni?

No. Ci sono differenze significative fra le regioni anche se la
328 ha identificato i beneficiari delle prestazioni sociali.

La maggioranza delle regioni ha stabilito che hanno diritto
di accedere alle prestazioni gli italiani residenti nel
territorio regionale di competenza. Gli italiani residenti in
regioni diverse da quelle in cui si chiede l’erogazione di
prestazioni sociali possono accedere alle prestazioni ma
con dei vincoli o condizioni, in qualche caso, molto
restrittive.

                                                                15
I beneficiari/2
In questo ultimo caso le prestazioni vengono erogate:
 – Solo in presenza di un accordo di reciprocità fra le
    regioni (2 regioni);
 – Solo quelle indifferibili o di prima assistenza (5 regioni);
 – Fatto salvo il diritto di rivalsa verso i comuni di
    residenza del beneficiario (2 regioni).
Solo 5 regioni hanno previsto – in linea con la 328 – che
possano accedere alle prestazioni indipendentemente dalle
regioni di residenza.
Molto più complesso e diversificato il panorama regionale
delle norme per l’accesso alle prestazioni degli stranieri.


                                                              16
Indicazioni sui beneficiari/1
Ci sono differenze anche importanti fra le
regioni nella identificazione della
popolazione che può accedere alle
prestazioni sociali che rendono ineguale
la fruizione dei LEPS.

A rischio sono sia l’uguaglianza dei diritti
sia la “portabilità” del diritto da una
regione all’altra (già oggi non garantito
nella maggioranza delle regioni).
                                               17
Indicazioni sui beneficiari
Pertanto, per garantire l’uguaglianza sostanziale dei
cittadini nell’accesso ai LEPS, l’identificazione della
popolazione di riferimento:

– deve essere considerata come parte integrante ed
  inscindibile della definizione dei LEPS;
– Deve essere fatta nazionalmente;
– Deve essere chiaramente definita la “portabilità” del
  diritto;
– Va accompagnata con la definizione di una procedura
  condivisa (accordo in conferenza unificata?) per la remunerazione
  delle prestazioni erogate a non residenti.


                                                                  18
Indicazioni sulle garanzie
I livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire in
tutto il territorio nazionale hanno bisogno di strumenti che
ne garantiscano l’effettività. In questa fase è difficile definire
i contorni di strumenti che andranno comunque previsti.
Se, per esempio, in un primo momento saranno definiti
obiettivi quantitativi di crescita graduale dei servizi
l’esigibilità del diritto non sarà garantita. Se l’obiettivo sarà,
p.e., garantire l’assistenza domiciliare al 3% degli anziani
esso potrebbe essere raggiunto senza soddisfare tutte le
domande.
Se, invece, il LEPS prevede la soddisfazione di tutte le
domande relative ad un certo servizio lo strumento dovrà
avere poteri efficaci per garantire il rispetto del diritto. Ma
questo non accade oggi per i LEA sanitari.
                                                                  19
GRAZIE PER L’ATTENZIONE




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Criteri per la costruzione dei LEPS (livelli essenziali prest. sociali)

  • 1. CRITERI PER LA COSTRUZIONE DEI LEPS Franco Pesaresi Roma 30.10.2007 1
  • 2. Norme nazionali: criteri per la costruzione dei LEPS CRITERIO RIFERIMENTO NOTE NORMATIVO Identificazione e Dpr 3/5/2001 Usare la griglia del classificazione delle Piano sociale prestazioni sociali nazionale Compatibilità Art. 22 L. 328/2000 Leps definiti nei limiti Art. 26 L. 289/2002 economica del FNPS+enti locali Territorializzazione Art. 22 L. 328/2000 Leps definiti per ogni ambito territoriale Individuazione delle Art. 2 L. 328/2000 Priorità: povertà, incapacità, difficoltà inserimento, prestazioni prioritarie condannati. o degli obiettivi Art. 1 c. 1259 L.296/2006 Obiettivo: 33% prima infanzia. 2
  • 3. Griglia per la definizione dei LEPS Tipologie Servizio Pronto Assistenza Strutture Centri di sociale intervento domiciliare residenziali e accoglienza professional sociale semiresidenziali residenziali ee per soggetti con segretariato fragilità sociali o diurni a carattere Aree comunitario Responsabilità familiari Diritti dei minori Persone anziane Contrasto della povertà Disabili Droghe Avvio della riforma 3
  • 4. Griglia corretta dei LEPS Tipologie/ Prestazioni Servizio Pronto Assistenza Strutture Strutture Totale aree monetarie sociale intervento domiciliare semiresiden residenziali Famiglia 6.693 231 6.924 Minori 40 151 40 1.020 173 1.424 Anziani 1.862 133 477 68 326 2.866 Povertà 19.341 106 8 19 6 47 19.527 Disabili 10.929 417 131 222 117 11.816 Dipendenze 17 27 2 1 5 3 55 immigrati 34 62 2 2 5 38 143 Popolazione 418 418 Totale 38.916 1.545 12 670 1.326 704 43.173 4
  • 5. I CRITERI PER LA COSTRUZIONE DEI LEPS Criteri da utilizzare Note integrative Regioni Modalità ed entità del LEPS in base alle risorse Abruzzo, E. Romagna, Piemonte, finanziamento Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto Standard di erogazione dei Vanno comunque garantite funzioni di Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, servizi da realizzare in ogni accesso universalistico e di valutazione Veneto professionale del bisogno, funzioni di ambito prevenzione, funzioni di pronto intervento sociale, di intervento domiciliare, intermedio e residenziale Bisogni rilevati della Verificabili con indicatori di epidemiologia E. Romagna, Piemonte, Sicilia, popolazione sociale e sociosanitaria Toscana, Veneto Valutazione dei risultati di Verificabili con indicatori di salute e di E. Romagna, Piemonte, Sicilia, efficacia (o esito) benessere sociale (Valutare anche Toscana, Veneto appropriatezza) 5
  • 6. Indicazioni sulle priorità - Se come è probabile non sarà possibile realizzare da subito tutti i LEPS è bene identificare delle priorità da realizzare in un territorio in un determinato spazio temporale. - Queste priorità dovranno tener conto degli effettivi bisogni di assistenza del territorio e dei suoi livelli di offerta dei servizi ma anche dei settori di maggiore e più grave bisogno dell’utenza. - L’art. 2 c.3 L.328/2000 ha individuato le seguenti priorità: interventi per persone in condizione di povertà, o incapaci di provvedere a sé stessi, o con difficoltà di inserimento o sottoposti a provvedimenti giudiziari. + prima infanzia (Fin. 2007) 6
  • 7. Come individuare LEPS esigibili? Per ogni servizio/prestazione deve essere definito lo standard di erogazione: per esempio un centro diurno per disabili per un certo territorio. Laddove lo standard di erogazione deve essere raggiunto sarebbe opportuno definire l’obiettivo temporale. Devono essere individuate le singole prestazioni dei Livelli essenziali: il “centro diurno per disabili“va bene non invece l’”Assistenza semiresidenziale” che può ricomprendere vari servizi/prestazioni. (Identificare i beneficiari specifici delle prestazioni.) 7
  • 8. Prestazioni individuate dalle regioni Prestazioni individuate Regioni Servizi ed interventi anche economici a sostegno 13. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli della domiciliarità per chi non è autonomo VG, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, V d’Aosta. Informazione e consulenza alle persone 12. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli (segretariato sociale) VG, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. Servizi residenziali e semiresidenziali a anziani 11. Abruzzo, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli VG, Lazio, e disabili Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia. Misure di sostegno alle responsabilità familiari 11. Basilicata, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli VG, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. Intervento di sostegno per i minori in situazione 11. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli di disagio (affido, comunità, ecc.) VG, Lazio, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. Interventi per l’integrazione sociale dei disabili 10. Basilicata, Calabria, Campania, Friuli VG, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta. Misure di contrasto delle povertà 10. Basilicata, Calabria, Campania, E. Romagna, Friuli VG, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta. Prevenzione e trattamento dipendenze 10. Basilicata, Calabria, Campania, Friuli VG, Liguria, Piemonte, patologiche Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta. Servizio di Pronto intervento sociale 7. Abruzzo, Basilicata, E. Romagna, Lazio, Liguria, Sardegna, Sicilia. ………………………… …………………… 8 Asili nido 2. Emilia Romagna, Sicilia.
  • 9. Prestazioni individuate dalle regioni/2 Le regioni, in genere, identificano le tipologie più che le prestazioni. Grande consenso ricevono le tipologie generiche indirizzate ad ampie platee di beneficiari (servizi domiciliari, residenziali, semiresidenziali, segretariato, ecc.). Sorprende che solo: – 7 regioni hanno indicato il Pronto intervento sociale indicato dalla normativa nazionale; – 2 regioni hanno indicato i servizi per la prima infanzia; – 1 regione ha previsto l’assistenza scolastica per l’autonomia e la comunicazione dei disabili che è servizio obbligatorio. Proprio per questo occorre identificare prestazioni precise. 9
  • 10. La qualità dei LEPS I servizi/prestazioni dei Livelli essenziali devono essere sottoposti ad autorizzazione ed accreditamento in modo da garantire qualità ed omogeneità. Sarebbe auspicabile un atto nazionale come il DPCM n.308 del 21 maggio 2001 (requisiti minimi strutturali e organizzativi per l’autorizzazione delle strutture residenziali e semiresidenziali) non vincolante dal punto di vista normativo ma in grado di orientare in senso omogeneo le regioni italiane. 10
  • 11. Esigibilità: I criteri di accesso La definizione dei criteri di accesso (età, reddito, condizioni funzionali, condizioni di bisogno) contribuisce in modo importante a garantire l’esigibilità della prestazione sociale (insieme agli standard di erogazione). Incide sulla accessibilità del servizio. Le prestazioni monetarie nazionali devono avere criteri nazionali di accesso uguali per tutti. In qualche caso relativo a servizi erogati localmente, è probabile che gli standard di erogazione nazionali uniti a criteri di accesso locali sia da preferire a criteri di accesso nazionali. 11
  • 12. Gli ambiti territoriali/1 Art. 22 L. 328/2000: LEPS definiti per ogni ambito territoriale Le regioni hanno definito gli ambiti territoriali sociali (complessivamente 718) spesso in coincidenza dei distretti sanitari (complessivamente 839) Gli ambiti territoriali sociali sono quasi sempre intercomunali salvo nelle grandi città. Piccoli ambiti in piccole regioni e grandi ambiti in grandi regioni. Ambiti troppo piccoli potrebbero avere difficoltà a garantire tutti i LEPS per l’assenza della massa critica necessaria. 12
  • 13. Gli ambiti territoriali/2 Regioni Numero ambiti sociali Popolazione media per ambito Campania 51 113.500 Emilia Romagna 39 107.400 Toscana 34 106.500 Lombardia 98 96.700 Totale/media 718 81.800 Abruzzo 35 37.300 Valle d’Aosta 4 31.000 Molise 11 29.200 13
  • 14. Indicazioni sugli ambiti Le decisioni regionali sulla dimensione degli ambiti possono essere fonte di diseguaglianze importante nei LEPS (nella distribuzione dei servizi nel territorio e nell’accesso agli stessi). Lo stesso standard sui LEPS potrebbe avere effetti diversi negli ambiti di regioni diverse. Esempio: se lo standard fosse un centro diurno per anziani (20 posti) per ambito questo significherebbe farne uno ogni 29.200 abitanti in Molise ed uno ogni 113.500 abitanti in Campania. Iniquità intollerabile. Pertanto, è opportuno che eventuali standard quantitativi nazionali associati ai LEPS vengano stabiliti in relazione ai bacini di popolazione invece che per ambiti. (Esempio: uno ogni 50.000 abitanti o per ambito con popolazione inferiore) Gli ambiti non possono essere troppo piccoli. Occorrerebbe fissare almeno una dimensione minima nazionale per garantire tutti i LEPS. 14
  • 15. I beneficiari/1 Quale è la popolazione di riferimento per l’accesso alle prestazioni sociali? E’ la stessa in tutte le regioni? No. Ci sono differenze significative fra le regioni anche se la 328 ha identificato i beneficiari delle prestazioni sociali. La maggioranza delle regioni ha stabilito che hanno diritto di accedere alle prestazioni gli italiani residenti nel territorio regionale di competenza. Gli italiani residenti in regioni diverse da quelle in cui si chiede l’erogazione di prestazioni sociali possono accedere alle prestazioni ma con dei vincoli o condizioni, in qualche caso, molto restrittive. 15
  • 16. I beneficiari/2 In questo ultimo caso le prestazioni vengono erogate: – Solo in presenza di un accordo di reciprocità fra le regioni (2 regioni); – Solo quelle indifferibili o di prima assistenza (5 regioni); – Fatto salvo il diritto di rivalsa verso i comuni di residenza del beneficiario (2 regioni). Solo 5 regioni hanno previsto – in linea con la 328 – che possano accedere alle prestazioni indipendentemente dalle regioni di residenza. Molto più complesso e diversificato il panorama regionale delle norme per l’accesso alle prestazioni degli stranieri. 16
  • 17. Indicazioni sui beneficiari/1 Ci sono differenze anche importanti fra le regioni nella identificazione della popolazione che può accedere alle prestazioni sociali che rendono ineguale la fruizione dei LEPS. A rischio sono sia l’uguaglianza dei diritti sia la “portabilità” del diritto da una regione all’altra (già oggi non garantito nella maggioranza delle regioni). 17
  • 18. Indicazioni sui beneficiari Pertanto, per garantire l’uguaglianza sostanziale dei cittadini nell’accesso ai LEPS, l’identificazione della popolazione di riferimento: – deve essere considerata come parte integrante ed inscindibile della definizione dei LEPS; – Deve essere fatta nazionalmente; – Deve essere chiaramente definita la “portabilità” del diritto; – Va accompagnata con la definizione di una procedura condivisa (accordo in conferenza unificata?) per la remunerazione delle prestazioni erogate a non residenti. 18
  • 19. Indicazioni sulle garanzie I livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire in tutto il territorio nazionale hanno bisogno di strumenti che ne garantiscano l’effettività. In questa fase è difficile definire i contorni di strumenti che andranno comunque previsti. Se, per esempio, in un primo momento saranno definiti obiettivi quantitativi di crescita graduale dei servizi l’esigibilità del diritto non sarà garantita. Se l’obiettivo sarà, p.e., garantire l’assistenza domiciliare al 3% degli anziani esso potrebbe essere raggiunto senza soddisfare tutte le domande. Se, invece, il LEPS prevede la soddisfazione di tutte le domande relative ad un certo servizio lo strumento dovrà avere poteri efficaci per garantire il rispetto del diritto. Ma questo non accade oggi per i LEA sanitari. 19