discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
Una centrale elettrica solare sul tetto della nostra scuola
1. Una Centrale Elettrica
a Energia Solare sul tetto
della nostra Scuola nel bel
mezzo della città!
a cura di
un gruppo di studenti della classe IV G
del
Liceo Scientifico F. Buonarroti
di
Pisa
1
3. La nostra scuola
Il Liceo Scientifico F.
Buonarroti
in quel di Pisa
Vedi : SCUOLA MARCHESI DI PISA, DIFESA DI UN ORGANISMO SOCIALE a
cura di C.Cascella Ed.Chandra 3
4. Luperini: "Il Marchesi un edificio
simbolo"
"C'è un'unica strada possibile: procedere a un profondo restauro che ne renda la futura
gestione meno problematica"
Continua il dibattito in città, così come a livello nazionale, sul futuro del complesso "Concetto
Marchesi", dopo l'intenzione annunciata alcuni mesi fa dalla Provincia di Pisa di procedere
all'abbattimento dell'edificio realizzato dall'architetto Luigi Pellegrin. In un intervento,
pubblicato di seguito, il Professor Ilario Luperini - che ricoprì il ruolo di Presidente del
distretto scolastico - ricorda in quale contesto culturale si inserisce la realizzazione della
struttura e quali sono state le potenzialità offerte da uno spazio fortemente innovativo e
polifunzionale.
Il complesso scolastico "Concetto Marchesi": un edificio simbolo di una stagione piena di
fervore, in cui la scuola era al centro del dibattito politico. Era l'indimenticabile stagione
della spinta a partecipare, quando si riuscì ad aprire la gestione della scuola a quelle
componenti esterne - studenti e genitori - che fino ad allora ne erano rimaste escluse. E si
riuscì a farlo in seguito a un episodio rimasto unico: uno sciopero generale di tutte le
categorie per la scuola, per un nuovo modello di scuola, una scuola più aperta, più
accogliente, più trasparente. Era il 1973.
Quell'edificio nacque per rispondere a quel fervore e rafforzarlo, per dare concretezza a quegli
ideali. In sintesi rispondeva a due assunti: la scuola che si apriva al territorio e il
rinnovamento profondo della didattica. Ecco che anche dal punto di vista architettonico
prese forma un edificio che si insinuava senza barriere nel quartiere, ma anzi con strutture
che invitavano a un utilizzo da parte della comunità: pluralità di ingressi, giardini pensili,
spazi di aggregazione; penetrava con allegria e fiducia nel quartiere (anche la scelta dei
colori degli intonaci andava in quella direzione); un edificio articolato che durante la
mattinata assolvesse alle sue funzioni tradizionali e nel pomeriggio si aprisse alle varie
attività dei cittadini.
4
5. Un edificio che agevolasse una didattica modulare e flessibile; un modo di fare scuola
che, per dirla in breve, prevedesse momenti in cui erano necessari grandi spazi per
consentire lezioni rivolte a più classi riunite insieme, su temi di ordine generale e altri
momenti in cui l'insegnamento si rivolgesse a piccoli gruppi, alcuni tesi al recupero di
studenti con carenze, altri alla valorizzazione di coloro che, invece, manifestavano
profili di eccellenza.
Ecco allora le pareti mobili che consentissero la più ampia flessibilità degli spazi interni.
Ma, nel frattempo, che cosa è accaduto? La figura del preside-dirigente e
un'autonomia con risorse sempre più risibili hanno reso vacui gli organismi di
gestione collegiale; è clamorosamente crollata l'idea dell'interazione tra scuola e
territorio e la prima si è di nuovo rinchiusa in una condizione introversa; la didattica,
nonostante i meritevoli tentativi che hanno caratterizzato in special modo il Liceo
Buonarroti, è tornata a ripercorrere strade stantie; insomma, si è scontato nel mondo
della scuola il complessivo regresso della società. Ed ecco, allora, che si sono alzate
cancellate all'esterno e la flessibilità degli spazi interni ha perso ogni sua funzione.
Ma il Marchesi rimane un edificio simbolo. Ecco un altro motivo per non abbatterlo. I
costi, sono tuttavia, insostenibili e gli enti locali responsabili della gestione hanno
ragioni da vendere quando invocano la mancanza di risorse adeguate. E allora che
fare? C'è un'unica strada possibile: procedere a un profondo restauro che ne renda la
futura gestione meno problematica. Sono necessarie consistenti risorse aggiuntive da
parte dello Stato, in difesa di un indubbio patrimonio architettonico. E, allora, una
domanda: «Perché gli ordini professionali e le personalità che sono insorte in sua
difesa, non si adoperano fattivamente e concretamente per recuperare quelle
risorse?». Se ciò non accade tutto il dibattito si risolve in chiacchiere.
Ilario Luperini (già presidente del distretto scolastico)
Da PisaNotizie 16 11 09
5
7. L’occasione
Abbiamo deciso di occuparcene perché la
nostra scuola è venuta alla ribalta della
cronaca locale in seguito alla contraddizione
derivante dalle operazioni di rifacimento del
tetto del complesso e dell’ipotesi dell’Ente
Provincia di demolire il complesso in un
futuro molto prossimo. Avremmo presentato i
risultati della nostra indagine nel corso della
nostra settimana scientifica che è un
appuntamento pubblico aperto alla
cittadinanza.
Vedi : SCUOLA MARCHESI DI PISA, DIFESA DI UN ORGANISMO SOCIALE a cura di C.Cascella
7
Ed.Chandra
8. Le collaborazioni
Ing. Vincenza
Dadduzzio
L’Ente
Provincia Pisa
Geom. Andrea
Bonotti
Roberto Argenti
Commercial
Surya Manager
Energy
Enterprise Giacomo
Fanfani Project
Manager
8
9. • L’ente Provincia ci ha fornito i dati relativi
alla struttura e la bolletta energetica della
scuola
• La Surya Energy Enterprise ci ha fornito
tutta la consulenza e la supervisione
necessaria alla realizzazione del nostro
progetto
9
10. L’idea
• Un’occhiata al tetto della nostra scuola e una
alla bolletta elettrica aiutano chiunque a
concepire l’alternativa che proponiamo
10
12. Noi
Da sinistra
Luca Burgio, Giacomo Fanfani (SEE), Simone Baldacci, Francesco
Cappello, Daniele Grassini, Giulia Russo, Luca Melis, Roberto
Argenti (SEE).
12
13. Il Progetto
Studio del progetto di Sistema
Fotovoltaico
posto sulle superfici a copertura della
struttura
di proprietà “Marchesi” della Provincia
di Pisa comprendenti:
Liceo S. F. Buonarroti;
Uffici della Provincia;
Ist. Tecnico Santoni, 13
14. Per lo sviluppo del progetto in oggetto,
sono state individuate, almeno
inizialmente, tre zone sulle quali poter
installare impianti FV;
zone denominate A, B e C
14
15. zone A, B e C
•Zona (in Piano) evidenziata in “marrone” che corrisponde alla copertura degli uffici della Provincia. Il tetto,
mt.78 x mt.23 è ricoperto da una mantellina bituminosa; venuti a conoscenza che non sussistono particolari
problemi nel supportare il peso delle strutture “classiche” che sostengono un impianto FV normalmente
adottate per queste installazioni, si è deciso di usare pannelli solari policristallini da 230 Wp c.a. (23 file da 18
moduli c.a.).
•Zona evidenziata in “verde” che corrisponde alla copertura della piscina del Liceo Buonarroti, invece, da
responso ufficiale dei Tecnici della Provincia, Ing. Dadduzio e Geom. Bonotti, risulta non idonea
all’installazione di nessuna tipologia di impianto.
•Zona (pendenza ad Ovest) evidenziata in “celeste” con C1, C2,……C13” che è stata recentemente
ricoperta da lamiera grecata predisposta per ricevere l’istallazione di moduli serie Uni-Solar; riesce ad
ospitarne (disseminati lungo tutta la superficie, tenuto di conto di ostacoli ed “ombre), almeno 518 di questa
tipologia. 15
16.
17. Cabina in media tensione
La cabina in media tensione esiste
già ed è atta ad ospitare tutta la parte
elettronica che gli impianti richiedono!
17
18. Analizzata la fatturazione annuale, si
capisce subito che le superfici non
saranno sufficienti a riuscire a coprire tutto
il fabbisogno, in termini di energia elettrica
prodotta, necessario all’intera struttura, ma
daranno, come dopo analizzeremo, un
notevole contributo di riduzione di
emissioni di CO2 e sarà comunque
conveniente a livello investimento
economico. 18
19. Materiali
Per questo progetto saranno impiegati 518 moduli in
silicio amorfo Unisolar 136Wp made in USA e 414
moduli in silicio policristallino Solsonica 230Wp.
Per l’elettronica di inverter saranno utilizzati 10
innovativi SMA serie Tripower da 17 kWp.
È molto importante impiegare materiale della
migliore qualità che garantisce rendimenti alti e
costanti nel tempo.
19
20. • Come evidenziato nel prospetto il
contributo dello Stato per l’installazione
dell’impianto fotovoltaico unito al risparmio
sulla fattura Enel è superiore ad un
eventuale finanziamento totale. In questo
modo si ha il costo zero per l’installazione
ed il risparmio sulla fattura energetica!!
20
21. Copertura in lamiere fotovoltaiche
“riverclack”
Attualmente l’esistenza di incentivi economici per
l’installazione di impianti ad energia rinnovabile rende
molto remunerativa la costruzione di campi fotovoltaici,
anche rispetto ad altre forme di produzione come
cogenerazione, eolico e biodiesel.
Deve essere considerata l’estrema semplicità ed affidabilità
del sistema che non necessita di manutenzione o
lavoratori stipendiati per la produzione, che viene
garantita per almeno venti anni.
L’unica vera spesa di gestione è rappresentata dal canone
di assicurazione all-risk che copre danni diretti di
qualsiasi genere, es. eventi atmosferici straordinari, furto
ed atti vandalici, e la mancata produzione per il relativo
fermo impianto.
21
23. Copertura in mantellina
bituminosa
La copertura in oggetto permette
l’installazione di moduli in silicio cristallino
con una efficienza per unità di superficie
più alta rispetto al silicio amorfo
“Riverclack”.
In questo caso si è scelto di adottare una
classica installazione con triangoli
zavorrati che consentono di inclinare in
maniera ottimale i moduli fotovoltaici.
23
25. Note
In relazione alle caratteristiche della copertura disponibile, in fase di progetto è
stato scelto di impiegare moduli in silicio amorfo della Unisolar
americana, leader mondiale in questa tecnologia, e moduli in silicio
policristallino di Solsonica che attualmente rappresenta una delle maggiori
realtà produttive nazionali.
A differenza dei comuni moduli fotovoltaici i pannelli Riverclack-Unisolar sono
costituiti da tre strati flessibile di silicio amorfo incapsulato in polimero ETFE. Il
risultato è un modulo calpestabile che si posa direttamente sulla copertura
mediate una apposita lamiera. L’efficienza di produzione per KWp installato è
molto alta come dimostrano test indipendenti dell’Università di Urbino e del
prestigioso Istituto TISO in Svizzera. Negli USA sono impiegati da almeno 12
anni ed in Italia ci sono già 6 grandi partner OEM accreditati a livello
nazionale.
I moduli in silicio policristallino di Solsonica sono quanto di meglio questa
tecnologia permette. Solsonica srl rappresenta un brand di EMMS SPA, una
delle maggiori imprese italiane di produzione nel campo dei microprocessori.
L’esperienza trentennale ha permesso lo sviluppo all’interno dell’azienda di
una filiera di produzione altamente avanzata che consente di garantire
caratteristiche di output dei singoli moduli estremamente omogenea ed
affidabile. La scelta di questa azienda riflette l’impegno della nostra società
nella creazione di una filiera fotovoltaica nazionale atta all’incremento della
ripresa dell’economia italiana. 25
26. Prospetto sintetico Impianto
Fotovoltaico
Copertura edifici 165,668 kWp
euro
Produzione annua prevista in KWh 206.000
Dati tecnici impianto
Costo impianto fotovoltaico 990.000
Costo al KWp 5.970
Incentivo per KWh (€/KWh) 0,423/0,384
Totali in 20 anni di Emissioni di C02 evitate (tons.) 9.570
incentivi Incentivi totali da Conto Energia 1.581.000
Ricavi da risparmio costi Energia elettrica 1.296.000
Numeri su base Emissioni di C02 evitate (tons.) 480
annuale Incentivo medio da Conto Energia 79.000
Ricavi da risparmio medio di Energia
68.400
elettrica
Importo finanziamento tasso fisso 15 anni 92.600
26
27. Desideriamo evidenziare che, al
termine dei venti anni presi in
esame, l’impianto fotovoltaico
produrrà energia elettrica e
quindi ricavi per almeno altri 15
anni!
27
28. Alcune considerazioni
Il fabbisogno di energia elettrica del complesso Marchesi
che comprende la nostra scuola ammonta a 583000 kwh
annui.
Come si è visto l’impianto potrebbe fornire 206000 kwh
annui.
Si tenga presente che qualora la Provincia decidesse il
necessario rifacimento del tetto della piscina (zona
attualmente non idonea) in modo da poter supportare i
pannelli, ne potrebbe derivare la quasi completa
copertura del fabbisogno in energia elettrica del
Complesso!
28
29. In estrema sintesi
Dall’analisi del prospetto
facilmente si deduce che:
Qualora L’ente Provincia
decidesse di realizzare l’impianto
dal momento in cui la produzione
di energia diventasse una realtà
si comincerebbe da subito a
GUADAGNARE 54800 euro
l’anno.
e
Nei 35 anni di vita dell’impianto
si potrebbe realizzare un
guadagno complessivo di
2388000 euro!!
29
30. La presentazione
Abbiamo presentato la nostra indagine nel contesto della settimana scientifica del nostro
liceo -edizione 2010- all’interno di un percorso riguardante le energie rinnovabili e i
cambiamenti climatici globali guidati dal nostro prof. di fisica Francesco Cappello. Ecco il
programma della sezione fisica della Settimana: video presentazione
1. Studio e valutazione dell'ipotesi "Ricopriamo di
pannelli fotovoltaici il liceo Buonarroti."
Facciamo della nostra scuola una centrale a energia solare
nel bel mezzo della città!" (progettazione in collaborazione con "Surya
Energy Enterprise")
[Se la Provincia realizzasse il progetto ne avrebbe un utile netto di più di 50000 euro l'anno.. utile complessivo 2 000 000 di
euro!!!!!!]
2. Coibentazioni
Esperienze e misure, curve di raffreddamento con
utilizzo materiali coibentanti in commercio e simulazione
della capacità di trattenimento del calore
(isolamento termico) di infissi con doppi e tripli vetri.
Quanto si risparmia comprando "un cappotto"
da far indossare alla nostra casa?
3. Pannelli fotovoltaici della ditta Morellato e Malloggi.
Presentazione a cura di un gruppo di studenti del Buonarroti di analisi
economica di investimenti per impianti fotovoltaici domestici (3kwp) in
conto energia.
4. Come funziona un pannello fotovoltaico?
Misure su pannelli fotovoltaici in dotazione al nostro
Laboratorio. Simulazioni esposizione pannelli nell'arco di una giornata.
5. Cambiamenti Climatici Globali
a. Come e perché sta cambiando il clima della terra.
b. Presentazione e traduzione simultanea di "Talk"
su tecniche di ripresa fotografica degli effetti dei CCG
sugli spostamenti dei grandi ghiacciai. Proiezione di HOME (fr) di Yann A. Bertrand e Luc Besson
6. Esempi di produzione decentrata dell'energia: 30
tanti e piccoli produttori di energia e conseguente forma della rete di
31. La risonanza
La presentazione dei risultati della nostra indagine ha fatto registrare grande
interesse tra i visitatori della Settimana Scientifica e più in generale tra i cittadini di
Pisa. Una giornalista de Il Tirreno ci ha intervistati e ha pubblicato un articolo che
descriveva la nostra indagine! Sulla stessa pagina è intervenuto indirettamente
l’assessore provinciale all’ambiente confermando la validità del percorso proposto e
l’intenzione da parte dell’Ente Provincia di muoversi nella direzione indicata.
Il nostro prof. è stato intervistato presso Telegranducatotoscana !
31