1. Fuel Contents:
for INTERVISTE: otolab - lenny -
freedom & order: bilak / mooren / mevis -
your delta - david pearson -
mind ----------------------------------------
issue #05 TESI: siracusa - woodland -
per specula in aenigmate -
movimento naturale della popolazione -
----------------------------------------
DOSSIER: wijdeveld & wendigen -
www.ff3300.com - info@ff3300.com Settembre/Ottobre - Anno II
2. 0.001
FF3300 cambia,
sposta il baricentro.
EDITORIALE
Un nuovo progetto grafico
un nuovo progetto editoriale
una nuova struttura redazionale
nuove scelte nella gestione dei contenuti.
Il nuovo Layout corrisponde al rinnovamento dell’identità della rivista,
ad una sistematizzazione del lavoro redazionale, con una distribuzione
dei carichi e dei tempi migliore, e di più facile gestione.
- non ci sarà un indice
- ogni articolo sarà riportato nella sua lingua originale
- la rivista sarà composta utilizzando la doppia pagina, e non la singola
- ogni doppia pagina avrà proporzioni 16:9, come lo schermo
- i testi sono composti con il carattere disegnato da MOLOTRO: il Dic
Per il resto non è cambiato nulla, dentro c’è sempre tanta “ciccia”.
Alessandro
3. 0.01
Direzione artistica & Direzione redazionale & Progetto editoriale:
COLOPHON
Alessandro Tartaglia
Consulenza indispensabile e paziente:
Carlotta Latessa, Silvio Nicola Spina, Luciano Perondi
collabora anche tu con noi.
Typefaces:
invia i tuoi progetti Dic Sans - Dic Mono: disegnati da Luciano Perondi (Molotro)
redazione@ff3300.com Hanno collaborato a questo numero:
Sara Allevi, Silvio Nicola Spina, Carlotta Latessa,
Ivano Salonia, Stefano Menconi, Gabriele Rosso,
Roberto Picerno.
Foto in copertina:
Nunzio Saccinto
Ringraziamento speciale:
Luciano Perondi (Molotro)
Website:
www.ff3300.com
4| FF3300 | MUSICA / GRAFICA: otolab
4. 0.1 MOLOTRO
THE QUICK BROWN FOX JUMPS OVER THE LAZY DOG
the quick brown fox jumps over the lazy dog
TYPEDESIGN THE QUICK BROWN FOX
JUMPS OVER THE LAZY DOG
www.molotro.com the quick brown fox
jumps over the lazy dog
THE QUICK BROWN FOX JUMPS OVER THE LAZY DOG
the quick brown fox jumps over the lazy dog
DIC
SPECIMEN. THE QUICK BROWN FOX
JUMPS OVER THE LAZY DOG
the quick brown fox
jumps over the lazy dog
6| FF3300 | MUSICA / GRAFICA: otolab
6. WHAT IS OTOLAB?
METODO E SENSO DEL RITMO,
TRA INTERACTION DESIGN ED ARTI VISIVE.
@ WWW.OTOLAB.NET
Che tipo di progetti portate avanti? Da chi è composto il team?
Negli ultimi 6 anni abbiamo lavorato Questa è sempre una domanda a cui
foto archivio otolab
prevalentemente sulle performance è tormentosamente lungo rispondere.
audiovisive, intese come ricerca di sinestesia In modo estremamente sintetico: dies_ (audio,
tra forme audio e forme video; anche se video, grafica), fd (video); kcid (audio); mud
questa sperimentazione è quella per la quale (audio, video, grafica); massi (audio); orgone
siamo più conosciuti, in realtà lavoriamo anche (video e software); peppolasagna (audio,
su molte altri piani: produzioni di musica hardware e software); rudi_mental (audio);
elettronica non associata al video, djing sn (audio); ssim_el (audio); tech_data (audio);
dance, vjing, installazioni, realizzazione di tonylight (audio e hardware); xo00 (video e
Esistono gli alieni? ne avete visti? opere derivate dalle performance, workshop
e seminari. Attorno ad otolab si muovono una
grafica); zerosinapsi (audio e video); menthos
(audio); nina (audio).
Ovviamente si. quindicina di persone, il che da un lato rende
a volte complicata la gestione dell’interazione
Ne conosciamo diversi, all’interno del collettivo, dall’altro mette in
fucina una grande energia e conoscenze molto
anche il collettivo ne è pieno.
diverse.
11 |
10| FF3300 | MUSICA / GRAFICA: otolab
7. Tecnicamente come strumento audiovisivo (come Dolce o salato? comunicazione intermediale non è stato da meno.
si crea una performance in “videomoog”) Siamo tanti, quindi c’è spazio e lo sviluppo di interfacce. Abbiamo trovato degli
foto archivio otolab
di live media? o una jam session di strumenti per tutto. studenti molto motivati
Diciamo che non la questione visivi (“circo ipnotico”); Pensate che a livello didattico e un bellissimo spirito
tecnica è il secondo step. si può stratificare tecniche Quali sono i possibili sviluppi sia stato interessante nell’affrontare il lavoro,
Il primo passo è l’impostazione audio e video completamente di questi nuovi linguaggi? il workshop tenuto il tutto condito
metodologica e progettuale diverse (come in “polystatic” riuscite a vedere della all’ISIA di Urbino? da una splendida cornice
del lavoro: capire cosa o “stare_mesto”) o trovare applicazioni pratiche Che risultati avete ottenuto? architettonica, gastronomica
vogliamo fare, declinarne gli dei difetti in uno strumento per il vostro lavoro Raccontateci questa e culturale. Decisamente una
aspetti concettuali più salienti, e farli diventare un punto di avanguardia? esperienza... bella esperienza.
etc. Una volta tracciato di forza (“hemline”); Da quando abbiamo iniziato a
Noi al momento siamo
il percorso, si decide come alcuni lavori hanno il loro punto fare corsi e laboratori
interessati prevalentemente
farlo; da questo punto di vista di forza nell’organizzazione ci siamo resi conto di quanto
alle forme espressive
non esistono regole precise: multischermo (“op7”) sia stimolante per noi avere
strettamente artistiche,
si può lavorare a fondo ed altri creano il mondo un feedback continuo con gli
ma sicuramente esistono
su una singola suggestione a partire dall’utilizzo studenti, ci aiuta a mantenere
una miriade di applicazioni,
data da un software di luci e audio multifonici una visione fresca sulle cose.
dall’enterteinement agli
(come in “quartetto .swf”) (“puntozero”). Il workshop che abbiamo
interactive environements
o costruire materialmente uno passando per la tenuto all’ISIA di Urbino
12 | FF3300 | MUSICA / GRAFICA: otolab
8. Il vostro lavoro è una questione di sensibilità
o di razionalità? entrambe? in che misura?
Entrambe le componenti
sono fondamentali.
Come ti ho detto
la progettazione è cruciale,
ma il momento della
foto archivio otolab
scelta della poetica delle
forme è una questione
strettamente legata alla
sfera dell’emotività.
14 | FF3300 | MUSICA / GRAFICA: otolab
9. Qual’è stata la vostra esperienza progettuale audio e video, con Flash, con software per più sperimentali e quella delle serate più
che vi ha lasciato di più dal punto di vista il 3d; ultimamente stiamo utilizzando molto legate alla techno. Sullo sfondo rimane l’idea
foto archivio otolab
umano? perché? Isadora, che è un ambiente relativamente del superlive, una performance audiovisiva
Questa è una domanda alla quale è molto semplice per costruire strumenti audiovisivi multifonica per 8 schermi della durata
difficile rispondere, perché ogni progetto complessi. Ma una parte sempre cresecente di 2 ore; per quello, però, abbiamo bisogno
è un nuovo viaggio nel quale si impara del nostro lavoro è legata a strumenti di una produzione.
qualcosa di nuovo. Sicuramente il primo punto autocostruiti, come il girello di fd e tonylight
di svolta è stato “quartetto.swf”, perché e il pepposcopio di peppolasagna.
ci ha insegnato molto sull’interplaying e sulla
gestione di pattern complessi dal vivo; Progetti per il futuro?
“op7” è stato un altro punto di svolta, perché Ce ne sono diversi in cantiere. Innanzitutto
ci siamo trovati a lavorare sul palco vogliamo potenziare “puntozero”, un live
in 9 per la prima volta. Ma, ripeto, ogni lavoro esafonico basato sulla sinestesia puntiforme
è un nuovo viaggio. con un grande cerchio di luci; poi vogliamo
utilizzare gli studi fatti per i visual dell’Icarus
Quali sono i software che utilizzate per creare Enseble al rec_festival 2007 per un nuovo live;
le vostre performance? inoltre, stiamo iniziando a lavorare
Dipende sempre da quali sono gli obiettivi. su un nuovo live dance audiovisivo, con
Lavoriamo con i principali software di editing l’obbiettivo di coniugare l’esperienza dei live
16 | FF3300 | MUSICA / GRAFICA: otolab
10. LEANDER HERZOG
DAI GRAFFITI AL DESIGN GENERATIVO Generative design can handle that. Right now there is a community out
TRA FUNK, HIPHOP, E JAZZ... there doing generative design, from client work to art.
But where I come from and where I have been I’m the only one working
with generative strategies. I’m sure that in the next years this will change.
And maybe oneday even schools will realize that.
@ ...
Who are you? tell us something about you and what do you think about generative design?
your imagination world... When I wrote my first loops I thought this will
My name is Leander Herzog. People call me be a new way to produce images.
Lenny. I do graffiti, illustration, graphic design Now I think that it is much more than only
and webdesign. Since about two years complex computergraphics.
I’m trying to learn to use my computer. Generative design opens up a lot of completely
I started to use programming to do generative new ways for me. I believe that codebased
graphics and became addicted to it. design together with new production
Yes really, ask my girlfriend... technologies like fabbing, 3d-milling
My aim is to be able to freely express myself and lasercutting will change the designworld.
with all media. I can’t tell you about my And yes, a lot of this change is caused
imagination world, I’m constantly trying by processing. Programming is nothing new,
to visualize it... but that it is accessible to people like me is
amazing. I’m no programmer, I’m extremely
what do you think about design? bad with mathematics and I don’t like
I love design. I can’t imagine to do anything computers. So without Casey Reas and Ben
else. When I watch tv, I wonder why anyone Fry, I would only have my hands and adobe.
gives a shit about design. I believe that in the future things will move,
become more dynamic and complex.
18 | FF3300 | DESIGN GENERATIVO / ILLUSTRAZIONE / GRAFFITI: Leander Herzog
11. Serial objects, variations, looking for a poetry in your
works, choose 5 words to describe your way to design...
love, trial,
error, eat,
sleep.
frame
2012 Maya profecies tell some obscure space and how I can translate ideas into code.
revelation about the end of the world, Everything I know about images, composition,
what do you think about that? forms and colors I learned from graffiti.
At least then we know that we will be safe for Graffiti is also about spreading your work all
the next four years. I hope they were wrong over. I realized that graffiti is not only about
and there is some time left for us to change walls and paint, and that with coding and the
things. internet I can do more than just with running
around on the local trainlines.
Tell us something about your graffiti activity... The generative graphics I do at the moment
have not much to do with graffiti, but in the
I started writing graffiti when I was fourteen.
near future it will. As a designer this is just off
I then worked only analog until 2003.
the topic, but as a writer i hope to take graffiti
I realized that I have to get some digital skills.
to a new level with what I’m learning now.
Analog costs time and money. Digital costs
Spraycans and coding seem to be something
less money and even more time.
completely unrelated, but it’s not.
In search for styles I decided to go for
The space for graffiti is getting smaller.
interactive and moving images.
If you have time and money and a crew that’s
Now I’m slowly learning how to move in digital
organized like the secret service, you can hit
20 | FF3300 | DESIGN GENERATIVO / ILLUSTRAZIONE / GRAFFITI: Leander Herzog
13. The names o three different person
who changed the history...
Joshua Davis, showed me that
the streets. But in a few years this will become I can develop my own code. In case I can’t do it,
impossible. At least where I live... I need to call somebody who can.
In order to survive, graffiti needs to evolve into In the end nobody cares how an idea was built.
digital spaces. And just using a mouse instead
of using a can is not really an evolution.
What did you study during your formation?
what do you think about open source
philosophy?
Open source philosophy has definitely changed
what I do is not completely
stupid even before everybody
I study at hyperwerk (www.hyperewerk.ch) my way of learning and working.
in Basel/Switzerland. I started to study at the I try to use opensource tools whenever
departement for visual communication possible. I cannot replace every commercial
at the Basel School of Design. The school and software that I need with opensoure software.
their approach to teaching is very classic and
oldschool. I didn’t like those old cats and the
students were also quite boring. It was more
I really hope that oneday this will be possible.
Another amazing thing is to see how
opensource projects grow and evolve over
else started talking about
generative design.
or less like in an office or governmentjob... time. For example within the processing-
So I left this departement and went to community there is new stuff all the time
foto archivio otolab
frame
Hyperwerk. At Hyperwerk there are not many and things get better every day, this is
teachers but sometimes there are great wonderful. I believe that opensource is a real
John Maeda, you do the math..
people for workshops like Marius Watz, Joreg, alternative to the commercial model. It works.
or Massimo Banzi. That was very important for A lot is changing right now and we’ll see who
me and a big influence on my personal work. makes it. Opensource is sexy. Serials suck.
Right now I’m working on my diplomathesis. Fuck that. I don’t want these pro-special-
I will have my bachelor at the end of this year.
Design and code, two different world?
gold-edition-packages, I’m broke anyway...
I don’t want autoupdates and fileformats I
don’t understand. And I don’t want the same
Theo Jansen, just check him
out, you’ll see...
No. Code is just something like many other shiny buttons like everyone else.
tools. Thinking with code is something one
must learn. But after all it’s nothing different. What kind of music do you listen?
The really important thing is having ideas and I listen to rap, jazz, funk andsoul.
being creative. Maybe I need a pencil,
a spraycan, a camera, or some kind of
software. And if there is no software,
24 | FF3300 | DESIGN GENERATIVO / ILLUSTRAZIONE / GRAFFITI: Leander Herzog
14. FREEDOM & ORDER
QUATTRO MOSTRI SACRI DELLA GRAFICA FREEDOM AND ORDER È STATO ORGANIZZATO
OLANDESE ALL’ISIA DI URBINO DALL’ISIA DI URBINO CON IL PATROCINIO
DELL’AGI - ALLIANCE GRAPHIQUE INTERNATIONALE,
DELL’AIAP - ASSOCIAZIONE ITALIANA
PROGETTAZIONE PER LA COMUNICAZIONE
@ WWW.ISIAURBINO.IT VISIVA E DEL COMUNE DI URBINO.
Urbino, 17 marzo 2008 - Freedom and order, i quattro progettisti lavoreranno per un’intera
l’evento che nel titolo prende spunto dallo settimana con gli studenti che avranno così
Foto di Fabio Gioia
stile progettuale dei maestri della grafica l’opportunità di entrare in relazione diretta
olandese - ovvero perfetto equilibrio tra con quanto di meglio e di più innovativo
rigore e sperimentazione - ne porta, per la offre la scena mondiale. Il programma della
prima volta in Italia, quattro insieme: Karel manifestazione si apre lunedì 7 aprile alle ore
Martens, Armand Mevis, Maureen Mooren, 15.30 con una conferenza aperta
Peter Bilak. L’Olanda è infatti uno dei Paesi al pubblico, ad ingresso libero, per continuare
“guida” nell’ambito della grafica e della fino a venerdì 11 con il workshop Crossover,
tipografia grazie ad una diffusa cultura riservato ai frequentanti il corso di diploma
della progettazione visiva, legata anche alla di secondo livello in comunicazione visiva.
sensibilità della committenza pubblica Il workshop sarà accompagnato da una
e i quattro graphic designer invitati dall’Isia mostra sui quattro maestri olandesi
(Istituto Superiore Industrie Artistiche) progettata dagli studenti stessi ed allestita
di Urbino, ne sono autorevoli testimoni. nella nuova aula magna della scuola, che ha
Appartenenti a generazioni diverse, sede nel suggestivo monastero di S. Chiara,
ma accomunati dal riconoscimento fondato per volere di Federico di Montefeltro.
internazionale per il proprio lavoro
e dall’impegno nella didattica ad alto livello,
26 | FF3300 | GRAFICA: Freedom and Order
15. freedom and order /mevis
do you prefer to design typefaces, or to Let’s go back to the beginning, when you
design with typefaces? why? were about 25 years old... tell me something
i prefer to design with typefaces, i never did it about that perid... how did you start to work,
(typefaces), i don’t know tohow to do it, i don’t and where?
know the software. And i have no fantasy We started to work in Amsterdam, straight
about it. after art school , i was very naive, i didn’t
understand what graphic design implied.
what do you think about the connections But being naive also means that you have a
between typography and writing? very open approach, meaning you do a lot of
i don’t think every text need proper experimentation. We slowly discovered what
typography, but good texts need good graphic design means.
typography.
who are your masters?
what is the inheritance of dutch graphic Karel Martens, Tibor Kalman, Wim Crouwel,
design school? what is your method? Jan van Toorn, Edward Fella, Piet Zwart, Wilem
dutch inheritance is form follows function, Sandberg, Paul Rand, Hendrik Werkman
Mevis & Van Daursen
like modernism, my method is form follows
concept. which are your models?
Martin Margiela, Bruce Nauman, Lars von Trier.
are you happy about your works?
so and so, I end to be quite critical and not
always happy with the results, i am most
happy with recent works, but in general I think
we achieved what I wanted to achieve.
what does it mean to teach graphic design?
i think it is important to help students to
understand design, i think i am able to help
them and that’s why i like to do it.
28 | FF3300 | GRAFICA: Freedom and Order
16. Foto di Fabio Gioia / Tipografia di Peter Bilak
FF3300 | MUSICA / GRAFICA: otolab
30 |
17. freedom and order /bilak
do you prefer to design typefaces, As it comes to method, I don’t have one. come back to the beginning, when you was
or to design with typefaces? why? I only try to take each single project seriously, about 25 years old... tell me something about
I like to design typefaces because I find and work like this was my first project. that period... how do you start to work, and
it fascinating how simple forms connect to This becomes difficult when the studio where?
words and form written language. Type design is running for many years, and this is also When I was 25, I had my first job at a big
is quite meditative, slow and sometimes a reason why I use various disciplines agency which I didn’t like. I quit my job after
tedious process, and that’s why I also feel a in my work, so i don’t loose inspirations. 9 months, and went to postgraduate school
need to sometimes to step away from it, and (Jan van Eyck Akademie in Maastricht).
get a wider perspective, so I don’t look only are you happy about your work? This is where I met people who influence my
at details of letters. To compensate, I write I am happy when I work. When I finish working, work (Karel Martens, Rick Poynor, Armand
texts, and design - both activities requite I don’t think about the work too much. Mevis, Rick Poynor, Irma Boom) so this period
to zoom out, and not work with details but had a major importance for other things
with the whole. So both type design and what does it mean teach to design? to come.
graphic design are complementary teaching design is a reflection on practice
in my practice. and theory. Again, it further complements
my work. I spent 4 days a week in my studio,
Peter Bilak
what do you think about relations between and one day teaching is a time to stop and
typography and writing? think how other people work, which also
Typography is a representation of language, has influence on my further work.
so obviously writing and type are closely I am not thinking on my time in school as
related. really teaching, because it is a postgraduate
course. It is more about asking questions, and
what is the inheritance of dutch graphic hopefully providing inspiration. You can teach
design school? what is your method? how to make basic elements of design, but
Although I have lived in the Netherlands that is not so interesting. As you know creative
for 10 years, I am not Dutch, and in my work activities cannot really be thought, one has
i combine various influences. I lived and to ask himself to step away from what has
studies in 5 different countries, and each been already done, and find his own way.
of them had a specific influence on my life and
work. I suppose this is what shows also in my
work, thought we cannot probably talk about
method, but only influences.
32 | FF3300 | GRAFICA: Freedom and Order
18. Foto di Fabio Gioia
34 | FF3300 | MUSICA / GRAFICA: otolab
19. freedom and order /mooren
do you prefer to design typefaces, or to Let’s go back to the beginning, when you
design with typefaces? why? were about 25 years old... tell me something
I prefer to design with typefaces, i think design about that period... how did you start to work,
typefaces is very specific and i am interesting and where?
in design with typefaces. After graduated, i went to NYC, for one year,
to work in a company. After that, i came back
what do you think about the connections to Netherland, and i start to work, at first like
between typography and writing? freelance, and after with Daniel van der Velden,
typography is the form of the content (writing) and we worked toghether until 2007. Since the
with typography i express the content end of 2007 i work on my own.
what is the inheritance of dutch graphic who are your masters?
design school? what is your method? when i was student Tibor Kalman, now i really
i think it focus a lot on contents, and about don’t have a specific master, i do like a lot of
mentality, in graphic design. graphic designers, but i am more interested
and influenced by artists.
foto archivio otolab
Martens
are you happy about your works?
sometimes i am very happy, and sometimes i
am less happy.
what does it mean to teach graphic design?
i think it is very important for students to
be teached by graphic designers from this
moment, i am not interesting in technical
aspect, i think mentality is most important,
the students have to learn at first mentality,
approach, way to do.
36 | FF3300 | GRAFICA: Freedom and Order
20. Foto di Fabio Gioia
38 | FF3300 | MUSICA / GRAFICA: otolab
21. DELTA Which were the writers and in generally the artists who inspired
your works and your view of the letters’ evolutions?
IL WRITER / ARCHITETTO CHE INTRODUSSE
LA TERZA DIMENSIONE NEI GRAFFITI Many writers
@ ... have more or less
Who did you want to be as a kid?
I wanted to be an inventer.
to work for a company, and I decided that
I wanted to do graphics. Through Graffiti I
influenced me.
Delta
From New York
had build some credits, so I could get some
What was the first thing in your life that you commisions.
remember being really passionate and excited
about? Can you tell us a little bit about your
to Paris to all
background?
I remember Lego, making plastic model kits,
airplanes, then photography, then graffiti. I have been living in Amsterdam since I was 4
years old. Starting writing graffiti at age 14,
Can you tell us about your artistic education? went to study Design engineering, after that
over the world.
being a self declared graphic designer, turning
I didn’t do any official artistic education. I did
into an artist over time.
go to study design engineering.
But basic education was self education and by
What influences has your local scene had on
graffiti culture.
your work?
Probably more then I would recognise myself.
How did you come to be involved in graphic
design and visual culture?
After graduating engineering, I didnt want
40 | FF3300 | GRAFFITI / ARCHITETTURA / GRAFICA: Delta
23. Which way your “being an artist” conditioned got the credit and the attention they deserved.
your family living? I am sure there are. Also many people that get
It is more easy, as I can start whenever I want. more credit then they deserve. But time sorts
On the other hand, I do bring my work home, out many things. MC Hammer is not that big
sometimes also working on sundays now anymore, is he.
Tell us a little about the work you made for You’ve worked on art toys. What are those
your latest show in London. How do you live made of, how did you construct them, and do
the moments before the opening of your they represent anything?
exhibition? The toys I did were made of vinyl, they were
I have been working for quite some time for just a little adventure. The whole production
this show. It felt like doing exams in a way. I took about a year, and lots of work. But it was
am pretty happy with all the work done for nice to get the boxes with the logo on it in.
that. I think it is another step forwards.
Can you tell me about your best experience
Where do you get your inspiration from? with a client?
Delta
Can be verious things. Music, decay, stuff in Tough question. I do not do many work with
general, events, other peoples work. clients anymore, mainly autonomous, but Best
thing is when a client trusts you, and leaves
What are you working on at the moment? you do what you want to do.
Cleaning up my studio, to get back to work
Please tell us more about your lifestyle.
again.
For example describe your typical day, your
favourite movie, favourite music, food.
When you started painting graffiti, were you
already thinking that art could be a lifestyle haha, family man. Getting up early, playing
for you? When did you realize that you could with my son, working, going home. not very
live on art? rock and roll.
When I started writing, I had never the idea
that I would do something like that after
turning 18 years old. Looking back do you feel
there are writers, street artists who have not
44 | FF3300 | GRAFFITI / ARCHITETTURA / GRAFICA: Delta
24. What do you enjoy doing in your free time?
If I wake up really earlly, I don’t mind taking
a little nap.
What are your future projects in general?
I have several ideas for new work I want
to work on. Can’t tell that right now.
Delta
Delta
46 | FF3300 | GRAFFITI / ARCHITETTURA / GRAFICA: Delta
25. WHAT’S THE AIM OF YOUR ART WORK?
IT’S A MISSION.
I JUST WANT TO MAKE THINGS.
Delta
48 | FF3300 | MUSICA / GRAFICA: otolab
26. GREAT IDEAS!
There is no early Christian font revival
contemporary with St Augustine,
so designer Catherine Dixon decided
on a more lateral approach for Confessions
AN INTERVIEW WITH DAVID PEARSON, of a Sinner (Great Idea no. 3):
‘... my work focused instead on ideas
AUTHOR OF PENGUIN TYPOGRAPHICAL COVERS about how lettering could be used in a
certain celebratory and decorative sense.
I also wanted to retain a crudeness in the
letterforms used. The Vere Dignum font
offered both these things. It also reflected
@ WWW.DAVIDPEARSONDESIGN.CO.UK ideas about visual excess and restraint as it
has an over indulgent, curly variant of the
plain base font. I have to say, though, that
it bothered me quite a lot at first that the
who are your masters? I was lucky enough to get the job and start letterforms were not historically legitimate.
Hans Schmoller Hans’s attention to detail and the day after I graduated. But that is to miss the point of the series idea,
GREAT IDEAS #1
beautifully restrained, economic typography I think. That has far more to do with
is hard not to admire. How did you convince your commitence a way of looking at aspects of past practice
Derek Birdsall The clarity and sophistication to product a typographic and mostly and extracting the ideas informing that
of Derek’s ideas emphasize the difference chamaleonic book layouts? practice, as much as it is about copying
between individual cover designs, making I argued that - due to the highly subjective the visual manifestations of different
them easily memorized and instantly nature of philosophy, why should we use literal styles.’
recognizable, and yet – when his books are imagery that might only serve to mislead
displayed collectively – they seem to have the reader. Type-driven covers challenge the
the most wonderful cumulative effect. Derek reader to project meaning onto them, and so,
is a major reason for me wanting to work seem to fit better the subject.
for Penguin and on series books in particular. After all, if you can activate the reader’s
interpretive participation you will make the
How you and Penguin Books did you meet? whole experience a more meaningful one.
I checked Penguin’s website for job
opportunities every week during my last few Did you impose it? or not?
months at University and one day discovered a I did, yes.
vacant post in the text design department.
50 | FF3300 | TIPOGRAFIA / GRAFICA: Great Ideas! - David Pearson
27. What is “great ideas”? how did you design it? * Free from protective, ultraviolet laminates. An initial concern was sparked by the lack
tell us more... of a publisher’s logo on the covers.
Great Ideas are a series of 20 books charting What do you think about Jan Tchichold and To emphasise the period-specific styling I had
over 2,000 years of social, political and Penguin Books history? decided to represent the company and series
philosophical writing. The design situates the He was there for just two years but the names with words only, arguing that this
writing in its historical and geographical place impression he made was so significant that treatment – when applied consistently across
through typography and incorporates a limited you’d be forgiven for thinking it a lifetime. 20 titles – would then create its own brand
colour palette (black, and red, which is the I’m an avid collector of Penguin books and identity. The roughs seemed to have
traditional second printing colour) to create this in-turn has provided me with a broad an immediate impact, and this bought
a unified look across all titles. understanding of Penguin history and an me time to go away and research the project
The debossing of type tips a nod to letterpress ambition to uphold their design values in my in full, with the expectation that I would return
printing (albeit in a rather amplified way) while own work. with a more complete solution. During this
the choice of an uncoated*, off-white stock period I was able to sound out other designers
reinforces the link with traditional printing. – namely Phil Baines and Catherine Dixon (my
college tutors), and one of my old classmates,
Alistair Hall. This would ensure two things:
that the project would have an in-built level
GREAT IDEAS #1
Note. The word ‘Great’ refers to the impact
these texts had on the world rather than an of quality control (typophiles can be very
assessment of their virtues. unforgiving if you get it wrong) and that
collectively the covers would appear varied
and interesting. Phil’s approach opened
my eyes and made me realise that I too could
To do this I held back until push the idea further than I had originally
I was ready to show all 20 imagined. The series could have quite easily
covers at the same time, thus turned into a straight-laced, visual history
making the strongest possible of lettering, but we were now finding more and
statement. more abstract ways to represent the subject
matter. This gave the project personality and
even a little humour. Finally, after eight weeks
of intense activity, came the unveiling. I guess
I’d begun to feel rather protective of the work
since it was the first project I’d been allowed
to manage, so I wanted to give it the strongest
chance of success.
52 | FF3300 | TIPOGRAFIA / GRAFICA: Great Ideas! - David Pearson
28. Which music do you listen to while you are
designing?
I mainly listen to moody instrumental stuff
during the day - especially if I’m typesetting.
Things like: Susumu Yokoto; Murcof;
Do Make Say Think; Minotaur Shock or Kings
of Convenience if I’m in the mood for some
vocals.I’m also obsessed by a pretentious arts
radio station called ‘Resonance FM’.
They think nothing of broadcasting insect
noises for 5 hour-on-end and this can often
lead to weird and wonderful image making!
GREAT IDEAS #3
54 | FF3300 | TIPOGRAFIA / GRAFICA: Great Ideas! - David Pearson
29. GREAT IDEAS #3
GREAT IDEAS #2
56 | FF3300 | TIPOGRAFIA / GRAFICA: Great Ideas! - David Pearson
30. ABOUT GREAT IDEAS
In the UK, this rather utilitarian approach The conceit for ‘Great Ideas’ is to take existing
has never been more neatly executed than Penguin books and chip pieces off.
by Penguin Books in its early years. This is partly to try to encourage buyers to go
The founding of the company in 1935 heralded from the chip back to the classic it came from
& PENGUIN BOOKS...
a new, egalitarian era of publishing. and partly to remain true to the vision of Allen
For the first time, the ordinary man or woman Lane (the founder of Penguin Books), that the
in the street was able to buy a pocket-sized publisher existed to educate and to popularise.
*
paperback for the price of a packet While spanning over 2,000 years of philosophy,
of cigarettes. Bookbuying was no longer the the first 20-book selection addresses many
preserve of the privileged classes, and books very contemporary issues, such
could now sell in huge quantities. Significantly, as globalisation, the environment, religious
Penguin achieved this early success without intolerance, and so on.
the aid of pictures, shiny foil or marketing So what is the most appropriate aesthetic
slogans, just simple, approachable design. for philosophy? How do you sum up a text
Over the years, the clarity of Penguin’s that tells us everything and, yet nothing at all?
In Britain today, books fight fiercely for shelf space. Full-bleed pictures purpose had become somewhat compromised Perhaps abstract shapes, patterns
and huge type are very much the norm, and the idea that a quietly by shifting production costs and or evocative landscapes? At once these
GREAT IDEAS #3
suggestive cover could be heard through the noise seems to be an increasingly competitive marketplace. solutions feel too contrived, too knowing.
increasingly overlooked. There is a common notion within publishing And in the field of ‘classic’ literature, in order
that academics will buy a book regardless of its cover whereas your to maintain their leading position – and to
average consumer has to be manipulated all the way to the check-out. justify their cover price – many of the books
had developed into unwieldy tomes loaded
This is a belief not found commonly in other European countries, with annotation and critical essays which had
wherebooks are consistently packaged with dignity and a respect the effect of narrowing their appeal, resulting
for thebuying public. Austere-looking covers sit happily next to packets in a more academic readership.
ofsweets in Italian railway kiosks, whilst the most commercial French In 2004 Simon Winder (a Commissioning Editor
novels need carry no more information than a tiny title and author for Penguin Press) began to develop an idea
name on a plain white background. for a mini-series – modest in both pagination
and price – that might go some way towards
shaking off the stigma that had attached itself
to the buying of classic literature. These new
books would revert to Penguin’s original
‘A’ format* which would give them back an
easy, pamphletty feel and enable a significant
price reduction.
58 | FF3300 | TIPOGRAFIA / GRAFICA: Great Ideas! - David Pearson
32. SIRACUSAE
IPOTESI D’IDENTITÀ VISIVA - CITTÀ DI SIRACUSA
IVANO SALONIA
@ ...
Per immagine coordinata si intende Operativamente l’immagine coordinata nasce
l’immagine che enti, società ditte, danno generalmente ed è impostata sul marchio,
Sketch - SIRACUSAE
di se attraverso la particolare di struttura sul logotipo, e si sviluppa in tutte le
estetica degli stampati, della pubblicità, applicazioni funzionali, dallo stampato per
della segnaletica e del design dei prodotti corrispondenza al biglietto di presentazione,
o del particolare stile dei servizi offerti. dal catalogo al manifesto, alla confezione
Il concetto di immagine contiene in sé quindi del prodotto, fino alle insegne sui mezzi
sia gli aspetti formali sia gli aspetti di trasporto fino alla pubblicità.
di contenuto, di credibilità delle comunicazioni L’aspetto formale è preponderante:
visive coordinate dalla progettazione in modo si identifica l’emittente attraverso scelta
globale. L’immagine è tanto più valida quanto precisa di elementi grafici: essa ovviamente
più stretta e la correlazione fra la sostanza può anche essere negativa, nel senso
e l’appartenenza delle sue comunicazioni. di identificare non solo ciò che si deve fare, ma
D’altronde è stata ampiamente verificata anche ciò che non si deve fare
l’ipotesi che una valida progettazione globale (leggi l’uso di determinati colori,
di immagine possa influenzare le decisioni o accostamenti o situazioni, ecc.).
di comportamento dell’emittente, nel senso
di prevenire o correggere aspetti o fatti che
contrastano con la (buona immagine) prevista.
62 | FF3300 | GRAFICA: Identità visiva di Siracusa
33. Immagini da Siracusa / materiale di ricerca
64 | FF3300 | GRAFICA: Siracusae - Ivano Salonia
34. I marchi per l’immagine delle città possono un organismo di promozione). Il progetto nasce dall’esigenza della città
essere ricondotti a tre tipologie. Devono quindi perseguire in primo luogo di Siracusa di avere per sé un’identità visiva,
In tutti i casi rappresentano e rendono visivo l’obiettivo di rendere riconoscibile un’attività, fino ad ora assente. L’ente Provincia
il volto delle città con un segno,una marca, e quindi hanno solitamente una fisionomia in collaborazione con l’Aiap bandisce
un simbolo, ma differiscono in maniera caratterizzata in funzione da esplicitare un concorso internazionale a riguardo.
sostanziale in relazione al valore strategico il senso di organizzazione e struttura. Un concorso che mira a fornire ai progettisti
e comunicativo di questi distintivi d’immagine. Esprimono una necessità comunicativa quanto più materiale visivo e storico, tale
Un primo ambito è rappresentato da quei molto significativa, fanno conoscere la città, da chiarire in partenza le esigenze
segni che definiscono il volto istituzionale ma sempre riconducendola alla identità e le caratteristiche di una città con una storia
di una città, il suo essere ambito del servizio o della funzione proposta. millenaria come Siracusa. II percorso comincia
amministrativo, municipalità. Sono strumenti attuativi della promozione con una raccolta di elementi che riassumono
I marchi solitamente si richiamano alla urbana, che possono al tempo stesso le peculiarità della città, a tal proposito
“memoria” araldica delle città,hanno una esprimere una potenzialità comunicativa seguono numerose mostre e convegni.
impostazione progettuale di consuetudine. che oltrepassa lo specifico da rappresentare. A dare un’indicazione molto importante
Sono stemmi costruiti con i richiami storici, Un terzo caso, infine ed è questo l’oggetto c’è anche il parere dei cittadini, che in una
gli emblemi, le tradizioni visive della città. del concorso di Siracusa, i marchi raccolta d’interviste, dicono la loro su come
Nel casomancassero, con lo stesso impianto rappresentano il dato visivo di un vero vorrebbero vedere rappresentata la propria
Testo di Mario Piazza
identità visive di riferimento (città, regioni, istituzioni)
araldico vengono adattate anche forme e proprio brand. Sono la forma visiva, città. Le indicazioni a riguardo sono tante
moderne, rese schematiche e sovente la dote comunicativa, di un prodotto e tutte diverse, come tanti sono gli elementi
di derivazione aziendale. Questa tipologia che non è solo la città nella sua forma storici e naturalistici rappresentativi del luogo.
di marchi risponde sovente ad ambiti di amministrativa, e neppure solo in quella
codificazione in riferimento ai dispositivi performativa del turismo o di altre strategie
araldici, dove segni e colori sono normati, economiche, ma è molto di più. È l’insieme
rispondono a precisi significati. Devono di tutte queste risorse, ma anche e soprattutto
contemplare, nelle forme, uno statuto il loro essere valori spendibili per la distinzione,
di esplicita ufficialità ed adempiere non la riconoscibilità, la concorrenzialità. Il “nome”
solo alle necessità di identificazione e di visivo si trasforma in un vero e proprio
comunicazione (in genere istanze secondarie), prodotto, la città diventa una marca, il centro
ma soprattutto quelle che potremmo di una strategia di marketing ad ampio
definire liturgiche (protocolli cerimoniali, spettro. Diventa anche “sigillo di qualità”
rappresentanza). Un secondo caso raggruppa per i comportamenti degli attori locali, per le
quei marchi che rappresentano in forma molteplici azioni di promozione
sintetica e visiva l’immagine delle città e per le infinite gamme di articoli e merci che
con la funzione preminente di individuare possono essere prodotti.
un servizio e/o una funzione (l’ufficio turistico,
66 | FF3300 | GRAFICA: Siracusae - Ivano Salonia
36. Il primo passo da fare è quello di scegliere si sono sovrapposti e mischiati tra di loro,
il percorso progettuale più appropriato: cosa lasciando segni nella cultura e nella città.
rappresentare? Rappresentare? Descrivere? Questo insieme di culture rappresenta
COME?... una fonte di ricchezza, un patrimonio culturale
unico. Il nostro lavoro partirà dai segni lasciati
dalle varie culture abbracciando
Una scelta che influenzerà il resto del lavoro sia i segni più prettamente religiosi sia quelli
merita particolare attenzione. L’idea di base che appartengono alla sfera popolare.
è quella di valorizzare la storicità di Siracusa Un singolo segno è poco, ma un intero alfabeto
con un segno che si ispira al passato ma che no! Un nuovo carattere che riprenda
si rivolge al futuro. Dopo un’attenta analisi un po’ della storia della città, che si ispiri
degli elementi siamo giunti alla conclusione ai segni lasciati nel tempo dalle culture e dalle
che la scelta di uno solo di essi comporterebbe religioni, ai segni popolari e religiosi, è quello
un’inevitabile esclusione di tutti gli altri. che fa per noi.
Una elaborazione grafica di qualche
monumento potrebbe inoltre apparire troppo
didascalica e semplicistica. La scelta giusta
Ricerca iconografica e segni corrispondenti
sembra essere quella di evidenziare
la moltitudine di civiltà e culture che nel corso
degli anni hanno caratterizzato, non sempre
in tempi diversi, lo stesso luogo. La storia
di Siracusa infatti ha conosciuto la presenza
di tante culture diverse. La città fu fondata
nel 734 a.C. da coloni greci, successivamente
passò un lungo periodo di tirannia fino al 212
a.C. quando perse ogni autonomia e libertà
sotto l’Impero Romano. Dopo quasi tre secoli
venne annessa all’impero Bizantino.
Nel 878 gli Arabi conquistarono gran parte
della Sicilia Orientale tra cui Siracusa, dopo
di essi vennero i Normanni, gli Svevi e
gli Spagnoli. All’interno del centro storico
inoltre troviamo un intero quartiere ebraico;
“la Giudecca”. I trascorsi storici delineano una
moltitudine di culture che nel corso dei secoli
70 | FF3300 | GRAFICA: Siracusae - Ivano Salonia
37. elementi tratti dalla ricerca iconografica
Un elemento di chiaro esempio mi è dato dai potrebbero perdersi, nell’uso del carattere
lavori per la regione Sardegna e per la regione a corpi molto piccoli. Dopo alcune prove,
Umbria, eseguiti dallo studio BCPT di Perugia. sembra che qualcosa possa andare nella
In questi due progetti, c’è stato un lavoro sul direzione giusta. Costruiamo il nome
lettering ispirato alle forme arcaiche di Siracusa partendo dai segni che riteniamo
scrittura ed agli elementi architettonici. più accattivanti, in più vediamo che
Insieme al prof. Marco Tortoioli Ricci la stratificazione culturale nel tempo
esaminiamo e discutiamo sulle forme del può essere comunicata anche con
carattere. La cosa più naturale all’inizio un movimento verticale delle lettere.
sembra mantenere le grazie dei caratteri
romani, ma rischieremmo di avere un carattere
troppo legato al passato. Inoltre le grazie
72 | FF3300 | GRAFICA: Siracusae - Ivano Salonia
38. Dopo una prima fase di bozze sembra essere le difficoltà ma soprattutto i tempi
già delineata una possibile versione che di incisione. Passo il periodo estivo a Siracusa.
ci convince; basterà qualche piccola modifica Chiedo in giro di chi potrebbe aiutarmi in
per renderlo più leggibile. Il ritmo dato dalle questo lavoro. Dopo qualche giorno di ricerca
lettere più grandi e da quelle che si spostano capisco che l’unica persona che mi può essere
in alto è funzionante. In un secondo di grande aiuto è il sig. Gibilisco, proprietario
momento decidiamo di modificare la A. di una ditta di lavorazione di pietre tombali.
Dobbiamo ricordarci che il nostro lavoro deve
essere quanto più intuitivo e facilmente
comprensibile, in modo particolare quando
lavoriamo per un’amministrazione pubblica.
Una volta segnate le linee guida del marchio,
il segno nato dalla penna deve incontrare
il mezzo della pietra: occorre inciderlo.
Per fare questo è necessario avere i mezzi
giusti e le conoscenze adatte. Le incisioni sulla
immagine promozionale
pietra oggi vengono fatte con i pantografi,
macchinari appositi che riescono ad avere
precisione millimetrica. Quello che serve a noi
però è sfruttare le imperfezioni della mano
umana e i limiti tecnici che si incontrano
usando lo scalpello ed il martello.
Il prof. Luciano Perondi mi invita a provare
in prima persona. Non avendo né competenze
né conoscenze, chiedo di incontrare un type
designer che ha già fatto questo tipo
di esperienza: Albert Pinggerra. Da lui cerco
di farmi spiegare quali sono stati gli ostacoli
maggiori che aveva incontrato nello scolpire
il suo carattere: lo Strada. Avendo guardato
con attenzione il materiale che mi ha
mostrato, mi rendo conto di quali possono
74 | FF3300 | GRAFICA: Siracusae - Ivano Salonia
40. La scelta iniziale di creare un carattere per cambino leggermente di forma, oppure
l’identità visiva di una città apre la porta alla posizionate alla fine delle parole perdano
possibilità di sviluppare un’immagine la discendente, se presentve. In questo modo,
forte. Prendendo in considerazione digitando il testo, il carattere è in grado
le applicazioni si prevede che il marchio di gestire autonomamente le legature creando
non sia il suo unico uso impiego. Parte della coppie di lettere che all’occorrenza si uniscono
comunicazione esterna, potrebbe essere e mutano di posizione.
riconoscibile a primo impatto attraverso
di esso. Non è pensato per essere usato Il carattere che identificherà con il suo segno
in testi troppo lunghi o in corpi piccoli, è il nuovo carattere creato: il Meta Plus.
ma acquista forza in corpi grandi o come Affianco al carattere che abbiamo disegnato,
headline. Per disegnarlo abbiamo preso si sente l’esigenza di affiancarne un’altro,
spunto dai risultati della ricerca, cercando che servirà a comporre i testi più lunghi
di mantenere alcune forme e riadattando e/o ad essere utilizzato in ambiti in cui,
i disegni di ciascuna lettera in modo da per motivi di chiarezza e semplicità il Sira
renderle omogenee tra loro. risulterebbe fuori luogo. Uno degli esempi
i risult
il carattere disegnato per il progetto d’identità SIRACUSAE
I segni Arabi, Ebraci entrano così potrebbe essere la composizione di paragrafi
in connessione con le incisioni dei tagliapietre di testo oppure di segnaletiche.
e con i simboli più popolari, rappresentati dalle
forme scaramantiche dei pescatori.Si uniscono
segni molto diversi tra loro per forma
e provenienza in un unico formalismo.
Il carattere in minuscolo si sviluppa su tre righe
forme e ri sulle quali le lettere, grazie a delle particolari
legature, si uniscono spostandosi nella parte
inferiore o superiore. Le vocali sono
le principali candidate a farlo, anche
se in alcune particolari combinazioni anche
le consonanti cambiano di posizione.
Questa funzione è attivabile grazie alla
d programmazione in Open Type. Si può notare
inoltre come alcune lettere legandosi ad altre
78 | FF3300 | GRAFICA: Siracusae - Ivano Salonia
42. il logotipo
Dopo alcune prove iniziali ci rendiamo conto che la resa Per quanto riguarda il colore, abbiamo
ottimale del logo si ottiene riproducendolo in negativo, analizzato il colore della pietra siracusana.
in questo modo scegliamo questa versione come quella Da quello che si nota a prima vista
principale. Per quanto riguarda il lato della comunicazione, è molto chiara e non sarebbe funzionale usare
dovremmo aggiungere qualcosa al semplice nome della città. un colore simile al bianco in previsione delle
Alla versione incisa decidiamo di aggiungere un elemento nella possibili applicazioni. Un bianco leggermente
parte finale del nome, rifacendoci al nome storico “Syracusae”. sporco sul bianco della carta rischia infatti
Infatti aggiungiamo una e cercando di renderla meno invasiva di perdersi,ricordandoci che il marchio
possibile. Non vogliamo cambiare il nome, mimetizzandola che abbiamo intenzione di usare prevede
in modo che sembra un ricciolo della precedente A. il lettering in negativo su un fondo colorato.
La nostra intenzione è quella di suggerire e non dimenticare Guardando con attenzione, il colore della pietra
il nome storico. Il nome al plurale deriva dal fatto che presenta delle sfumature più scure con zone
nell’antichità la città era composta da cinque polis più piccole; che tendono ora al verde ora al rosa.
da qui il soprannome di pentapoli. Queste tonalità si prestano e serviranno alle
declinazioni del marchio.
82 | FF3300 | GRAFICA: Siracusae - Ivano Salonia
45. PER POTER DESCRIVERE PIÙ CHIARAMENTE CHE COS’È
WOODLAND PARTO DA UNA LUNGA “PREMESSA”
DI SIMBOLI LEGATI ALL’ALBERO (LA FORESTA) E AI SUOI
RAPPORTI CON GLI ANIMALI (UOMO). WOODLAND
WOODLAND (DALL’INGLESE): AREA COPERTA
DA ALBERI. DIVERSAMENTE DALLA FORESTA,
PERMETTE AL SOLE DI PENETRARE
ATTRAVERSO I RAMI, LIMITANDO L’OMBRA.
GIACOMO TRIVELLINI
@ ...
Immagine tratta da Woodland
Woodland è un libro. Termini diversi ma che comunque
Il libro contiene woodland e il suo mondo. descrivono un’area circoscritta
Un mondo fatto di luce e di sagome e incontaminata, come lo è quella del libro.
che prendono forme che conosciamo, Il libro contiene anche un dvd.
che vediamo sempre e che forse non
ci stupiscono più. Un mondo dove predomina Il dvd contiene un’animazione che riecheggia
la natura arcaica, incantarice e sublime. le sensazioni delle illustrazioni,
La forma più simbolica e rappresentativa ma le rende più reali e solide muovendole.
diventa quindi l’albero, che anima, Le scene sono tutte inedite, non presenti
protegge e distorce (a volte) le creature nel libro, ma sono immerse nello stesso clima
che possiede (figure ambigue e bizzarre). e nello stesso bianco.
Da qui il titolo “Woodland” che in italiano
può significare “foresta”, “bosco”,
o anche “terra del legno” o “terra degli alberi”.
88 | FF3300 | ILLUSTRAZIONE: Woodland - Giacomo Trivellini
46. IL SIMBOLISMO VEGETALE immancabilmente alla primavera successiva
Il primo carattere distintivo e simbolicamente in un ciclo senza fine. L’albero è quindi anche
significante delle piante è il loro appartenere una potente immagine della forza vitale.
contemporaneamente al mondo Inoltre bisogna notare come l’uomo stesso,
sotterraneo e a quello esterno, condiviso con nella sua figura corporea, riecheggi l’immagine
l’uomo. Gli alberi, poi, rappresentano un caso arborea, con la sua struttura longilinea
particolare: costituiti da tre parti fortemente ed ortogonale al suolo, al quale lo legano
caratterizzate nel loro aspetto i piedi, come delle radici, e dal quale sembra
(radici, fusto, chioma) sembrano aver volersi allontanare, per immergersicol capo,
differenziato la loro struttura in funzione come la chioma degli alberi (e non si chiamano
dell’ambito cosmico nel quale le parti stesse forse anche i capelli “chioma”?), nelle regioni
vengono a svilupparsi. Le radici, nere celesti. Ecco che quindi l’albero diviene
e nascoste, si snodano nelle profondità ignote anche immagine simbolica dell’uomo,
della terra; il tronco appartiene al mondo che a sua volta rappresenta un punto
degli uomini; e la chioma, con le foglie, i frutti d’incontro tra le varie regioni cosmiche,
e i fiori, si estende al di sopra del mondo riflesso, esso stesso, del Microcosmo
in cui si rispecchia fedelmente il Macrocosmo.
Immagine tratta da Woodland
e dell’uomo, verso il cielo. L’albero è dunque
per eccellenza un simbolo vivente della Questa parentela tra uomo e mondo vegetale
struttura stratificata del cosmo, punto si esprime nei miti di creazione in cui l’uomo
di contatto fra i tre mondi, uranio, terrestre discende direttamente da una pianta.
e ctonio. Nell’albero, poi, si compendiano Ai miti dell’origine umana della pianta, fanno
anche i quattro elementi fondamentali riscontro parallelamente tutti quelli in cui
dell’Universo: la Terra, che ne sostanzia e nutre le piante del mondo naturale hanno origine
le radici; l’Acqua che si diffonde come linfa dalla morte o dalla trasformazione di un dio
in tutta la pianta; l’Aria che ne vivifica le fronde; o di un eroe mitico: dal corpo di Osiride nasce
e il Fuoco che si sprigiona dal suo legno. il grano; dal sangue di Attis, le viole; da quello
Ma senza dubbio il più evocativo degli aspetti di Adone le rose e gli anemoni; Ciparisso
simbolici dell’albero è quello legato si trasforma in cipresso, Dafne in alloro e così
alla ciclicità della vegetazione, in cui via. Ci si trova cioè in una situazione
si può scorgere chiarissimo un riferimento di continuità simbolica: l’albero, simbolo
alla continuità vitale che supera indenne dell’unità dei regni cosmici, lo è anche
fasi di apparente morte, per rinascere di quella dei regni della natura. E scompaiono,
90 | FF3300 | ILLUSTRAZIONE: Woodland - Giacomo Trivellini
47. TUTTO RIMANE SOSPESO TRA IL DETTO E IL NON
DETTO, TRA L’INDECIFRABILITÀ E LA SEMPLICITÀ
DELL’IMMAGINE, TRA PIÙ POSSIBILI SPIEGAZIONI, a questo punto, anche i confini tra l’animale per questo la fantasia umana l’ha popolata
TUTTE PROBABILMENTE SBAGLIATE. e il vegetale. Il persistere della credenza
in piante al confine tra il mondo vegetale
di Uomini del Bosco, folletti e coboldi,
ma anche di elfi buoni e in grado di aiutare chi li
e quello animale, anche fino a tempi recenti, incontra. Per molti uomini spirituali, invece,
non fa che confermare la sostanziale unità la foresta divenne un luogo di solitudine
ed omogeneità della potenza creatrice. e di isolamento dalle preoccupazioni del
mondo abitato. Gli eremiti non temono
LA FORESTA E IL BOSCHETTO i pericoli della foresta, anche perchè sono
A differenza del singolo albero la foresta protetti da forze superiori e inspiegabili a tutti.
rappresenta simbolicamente un mondo Dal punto di vista della psicologia del profondo,
alternativo a quello della terra coltivata la foresta è il simbolo, per l’adolescente,
dall’uomo. Spesso compare nelle saghe e nelle della femminilità, che egli deve esplorare
favole ed è popolata da esseri misteriosi quali pur apparendogli inquietante. Il giovane
streghe, draghi, giganti, gnomi, leoni, orsi ecc., sembra così in generale dominato dal “verde
tutti personaggi che incarnano quei pericoli crepuscolo dell’inconscio talora illuminato
che il giovane deve affrontare al momento e talora oscuro, una vita nascosta al mondo
esterno”. La foresta come simbolo onirico
Immagine tratta da Woodland
dell’iniziazione: alla fine, superate le prove,
diventerà un vero uomo. L’immagine risale è ricca di “molti elementi, di natura anche
a quelle epoche nelle quali le foreste contraddittoria, innocenti o minacciosi.
ricoprivano amplissime zone del mondo e Vi si raccoglie ciò che forse un tempo, forse
le superfici da coltivare dovevano essere non troppo lontano potrà affiorare ai livelli
strappate con fatica alla natura. Nei sogni consci della nostra esistenza civilizzata”.
la “foresta oscura” indica una fase specifica I briganti corrispondono alla personificazione
dell’evoluzione della personalità, di componenti primitive e pericolose del nostro
caratterizzata da un profondo essere, poichè la nostra natura non è, come
disorientamento: un’area legata alla sfera si sa esclusivamente positiva.
dell’inconscio a cui l’uomo cosciente accede Diverso dalla foresta è il boschetto, che non
con riluttanza. La luce, che nelle favole filtra si estende a perdita d’occhio, ma rappresenta
attraverso i rami degli alberi, indica la speranza uno spazio circoscritto di natura mistica
di un luogo finalmente sicuro. La foresta, e prodigiosa, quasi magica. Mentre la foresta
natura selvaggia e caotica, viene sentita oscura simboleggia la paura dell’uomo
in quanto tale come inquietante e minacciosa: dinnanzi alla natura ignota e selvaggia,
92 | FF3300 | ILLUSTRAZIONE: Woodland - Giacomo Trivellini
48. il boschetto, limitato nella sua estensione, qualcosa di extraumano e così l’animale
che può consistere anche soltanto diventa simbolo di una realtà a volte
di pochi alberi, rappresenta un luogo soprannaturale, a volte “magica”.
di raccoglimento e di quieto incontro con Niente o quasi, del resto, ci è più familiare,
potenze ed esseri sovrumani. Nel boschetto fin dall’infanzia,delle immagini
sacro di Dodona, in Epiro, si venerava Zeus, e rappresentazioni di animali. Personaggi
il quale esprimeva la sua volontà sotto forma dei fumetti, dei cartoni animati e delle favole
di oracolo attraverso lo stormire delle querce, sono ben conosciuti. Una buona metà dei
a lui consacrate. Nell’antica Roma era noto libri per l’infanzia sono dedicati ad animali.
il boschetto sacro di Ariccia presso il lago E nei sogni dei bambini riportati da Piaget,
di Nemi; esso era consacrato a Diana su una trentina di osservazioni più o meno
aricina e un sacerdote ne sorvegliava gli alberi. nette, nove si riferiscono a sogni di animali.
Tali boschetti offrivano spesso protezione Né meno significativo è il fatto che i bambini
ai fuggitivi. È accertato che anche per i Celti non abbiano mai visto la maggior parte degli
e Germani essi rappresentavano luoghi sacri, animali che essi sognano. È ben presente,
in cui gli dei si rivelavano. poi, la favolosa mitologia sulle abitudini degli
animali, del tutto lontana da quel che può
Immagine tratta da Woodland
ANIMALI E SIMBOLISMO rivelare l’osservazione diretta della realtà
Abbiamo già parlato dell’albero (e della zoologica. Per cui la salamandra, nella nostra
foresta) come forza creatrice di vita. immaginazione, resta sempre legata al
Con e attraverso l’albero prendono forma nuovi fuoco come la volpe all’astuzia. L’esperienza,
esseri viventi, animali che si nutrono del suo quindi, non potrà mai contraddire un certo
frutto o che ne trovano riparo. orientamento “animale” dello strato profondo
Siano considerati nostri amici fedeli oppure del nostro immaginario. Vero è, peraltro,
siano evitati come nemici insidiosi; che la distinzione tra i due mondi, quello
siano amati fino alla venerazione oppure dell’immaginazione e quello della realtà
perseguitati fino al sacrificio, è certo che gli esterna, è ben chiara. Così, i Kuranis
animali sono in un rapporto “passionale” australiani, per esempio, distinguono
con l’uomo; un rapporto “magico” che risale a assai chiaramente tra Animali e simbolo
tempi e a miti antichissimi. L’uomo riconosce l’archetipo immaginario e l’animale oggetto
in ogni bestia (feroce o addomesticata) dell’esperienza di caccia. Quest’ultimo viene
qualcosa di umano che gli somiglia ma anche chiamato jiak, mentre all’archetipo animalesco
94 | FF3300 | ILLUSTRAZIONE: Woodland - Giacomo Trivellini