Integrazione dei progetti europei nel curriculum e in un persorso di lingua e...
Viaggiare virtualmente per apprendere una lingua straniera e non solo
1. Rivista poliglotta d’informazione e cultura
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN
N° 16 - anno XI - ottobre 2007 - Semestrale - Esce a marzo e ottobre - Gratuita ABBONAMENTO POSTALE - 70% DCB VERONA
Perfezionare la conoscenza
SOMMARIO
Scambi scolastici e apprendimento
di lingue e culture
strada facendo
delle lingue, di Gisella Langé p. 3
Viaggiare virtualmente per apprendere
una lingua straniera e non solo,
di Fiorenza Congedo p. 6
Giovani italiani all’estero per nuove
conoscenze e professionalità,
di Luciano Segafreddo p. 8
La Cina come meta di studio,
di Fabio Cavalera p. 10
Gli scambi culturali con l’India.
Conversazione con l’ambasciatore italiano
a New Delhi, di Silvio Pontani p. 12
Anglophone teachers in Italy,
by William Sutton p. 14
Andare all’estero quanto mi costa?
di Bernd Faas p. 16
English learners think global,
by Liam Vint p. 18
Recensione di Peter Brown p. 19
In vacanza-studio a 18 anni,
di Rosanna Cassano p. 20
Tre personaggi nell’evolversi dei
viaggio-studio,
di Marina Burei Orlandini p. 21
Happy learners get results,
by Andrea Brown p. 23
Ireland: A culture reflected in its Music,
by Fergal Kavanagh p. 24
Voyager sur la musique,
de Nicole Abi Aad p. 26
Blended learning, here to stay,
by Byron Russel p. 28
Rubrica Lettere al direttore p. 30
Avvenimenti p. 31
1
2.
3. SCAMBI SCOLASTICI
E APPRENDIMENTO DELLE LINGUE
di Gisella Langé*
di educazione linguistica
A nalizzando le ragioni per le quali uno studente decide
di intraprendere una esperienza di studio all’estero,
più o meno di breve durata, si trova che l’apprendimento
e interculturale.
È indubbio che la situa-
delle lingue straniere rientra tra le prime motivazioni. È in- zione sia cambiata a par-
dubbio che un soggiorno all’estero migliora le competenze tire dagli anni ’90, grazie
linguistiche, ma non bisogna dimenticare che un’espe- al Trattato di Maastricht
rienza all’estero è soprattutto una esperienza interculturale. del 1993, che introduce
Nel processo di globalizzazione che porta a contatto di- una normativa in materia
verse culture, modi di vivere, visioni del mondo, la promo- d’istruzione, formazione
zione delle competenze linguistiche è sempre stata ritenuta professionale e gioventù,
importante ed essenziale dall’Unione Europea per nume- e che le varie organizza-
rose ragioni: la diversità linguistica del nostro continente è zioni intergovernative
un aspetto sostanziale della nostra eredità culturale, del no- abbiano modificato le
stro patrimonio comune, dell’identità europea. È per loro strategie organiz-
questo motivo che le scelte politiche della Commissione zando programmi di azione basati su partenariati, sog-
Europea mirano a promuovere il rispetto e la difesa delle giorni, visite, offerte di borse di studio, rivolgendosi
diversità, sia linguistiche sia culturali, e a creare nei citta- anche a giovani delle scuole secondarie e focalizzando
dini una sempre maggiore consapevolezza di questi valori. obiettivi non solo linguistici ma anche interculturali.
L’allargamento dell’Unione ha portato in breve tempo le Consiglio d’Europa e Unione Europea hanno intensifi-
lingue ufficiali da undici (aprile 2004) a ventidue (gennaio cato in questi ultimi anni le loro attività educative of-
2007): la comunicazione lin- frendo a studenti ed insegnanti
guistica nelle istituzioni e tra i maggiori opportunità di con-
cittadini europei ha raggiunto fronti e scambi su piani quali-
altissimi livelli di complessità. tativamente sempre più quali-
Complessità “nuove” e “vec- ficanti e duraturi, sottoli-
chie” sono ben evidenziate dal neando la validità degli
“sistema di riferimento” che si scambi interculturali e di pe-
è sviluppato per le lingue in riodi di studio in altri paesi
questi anni e che vede trattati, rispetto ad altre forme
norme, leggi, raccomanda- “brevi” di viaggi e visite al-
zioni, documenti e programmi l’estero, che spesso non hanno
di mobilità sostenere precise precisi obiettivi e mancano di
azioni strategiche a favore un progetto pedagogico.
dello sviluppo delle compe-
tenze non solo linguistiche ma a. Le proposte
anche interculturali dei citta- del Consiglio d’Europa
dini europei: lo scopo è quello
di preparare giovani e adulti a Il Consiglio d’Europa da anni è
vivere in una società sempre impegnato nel dibattito sull’ap-
più multiculturale, nel rispetto prendimento delle lingue e
dei valori democratici e della sulla dimensione interculturale
coesione sociale. promuovendo la formazione di
A livello internazionale go- gruppi di ricerca, il potenzia-
verni, organismi ed associa- mento di istituzioni quali il
zioni da tempo promuovono programmi atti a favorire la Centro europeo della gioventù (il cui obiettivo principale è
libera circolazione e gli scambi di studenti e docenti, ma l’apprendimento interculturale), l’attivazione del Sistema
per lungo tempo le varie iniziative sono apparse più fina- di borse di studio per docenti (che organizza brevi corsi di
lizzate a situazioni contingenti (ad esempio, apprendere le aggiornamento e seminari di studio), vari progetti e cam-
lingue straniere per ragioni professionali) e ad attivare pagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, la for-
scambi di breve durata che a promuovere una vera politica mazione di Reti scolastiche internazionali tramite l’uso di
3
4. nuove tecnologie, la creazione del Centro europeo per le linguistiche. La sua struttura deve quindi riflettere questi
lingue moderne di Graz (attivo dal 1994 sia con la pubbli- aspetti che si concretizzano nelle tre parti in cui è composto:
cazione di studi sia con l’organizzazione di progetti inno- il Passaporto delle Lingue, la Biografia Linguistica e il Dos-
vativi di ricerca-azione, di reti tematiche, di seminari per sier. Responsabile della compilazione e dell’aggiorna-
docenti), l’istituzione della Giornata Europea delle Lingue mento è lo stesso apprendente. Nel corso di questi anni
(26 settembre di ogni anno), hanno reso operative Racco- numerose sono state le esperienze che si sono sviluppate
mandazioni e Risoluzioni del Consiglio d’Europa. nelle scuole e che hanno visto gli studenti sempre più pro-
La scelta di collegare l’educazione linguistica con l’educa- tagonisti del loro apprendimento e sempre più consapevoli
zione interculturale per lo sviluppo della cittadinanza eu- che visite di studio, scambi stage all’estero sono esperienze
ropea trova strumenti utili anche nelle numerosissime pub- fondamentali per lo sviluppo delle competenze linguistiche.
blicazioni del Consiglio d’Europa, che testimoniano un in-
nalzamento del livello del dibattito: non si tratta di incre- b. I programmi di mobilità
mentare solamente la “competenza linguistica”, bensì bi- dell’Unione Europea
sogna attivare nelle istituzioni scolastiche progetti educa-
La politica dell’Unione Europea nel settore educativo ha
tivi europei integrati nel curricolo.
attraversato varie fasi: da un interesse prevalentemente per
Il grande impatto del Quadro Comune Europeo di Riferi-
la formazione “professionale”, coerente con le scelte all’o-
mento per le lingue, che ha fornito una base di lavoro per i
rigine della Comunità Europea mirate ad integrare mercati
docenti, ha portato gli addetti ai lavori alla messa a punto
e a rimuovere gli ostacoli alla mobilità dei fattori produt-
di uno strumento che fosse di riferimento per l’appren-
tivi, si è gradatamente passati ad una crescente consapevo-
dente, facilitando l’autovalutazione e il riconoscimento
lezza dell’importanza politico-strategica dell’istruzione e
delle esperienze in tutti i paesi europei. È per questo mo-
della formazione, evidenziandone il ruolo centrale per lo
tivo che viene ufficialmente “lanciato” il Portfolio Eu-
sviluppo economico e sociale dell’Europa.
ropeo delle Lingue nel 2001. Si tratta di un documento che
Raccomandazioni, gruppi di lavoro e progetti sperimentali
permette a coloro che stanno imparando o hanno imparato
hanno sviluppato negli anni novanta dello scorso secolo
una lingua, in ambito sia scolastico sia extra-scolastico, di
numerose attività, che hanno permesso di consolidare ai
riflettere sui propri apprendimenti linguistici, sulle proprie
vari livelli una vera pedagogia dello scambio basata su:
esperienze culturali, nonché di registrare le proprie compe-
tenze linguistiche, le qualifiche ottenute, gli scambi e le • la cultura del Progetto Educativo e/o del Progetto
esperienze all’estero. d’Istituto;
La ragion d’essere di questo Portfolio è di disporre di uno • l’aumento di scambi multilaterali;
strumento contenente informazioni registrate in modo tra- • lo sviluppo di gemellaggi o accordi tra istituti scolastici;
sparente e riconoscibili a livello internazionale. Risponde a • l’integrazione di mezzi di comunicazione quali la posta
due funzioni principali: una funzione pedagogica e una fun- elettronica o altri supporti tecnologici usati come stimo-
zione di documentazione e registrazione per le competenze latori di scambi;
5. • l’esigenza di sviluppare una riflessione interculturale; Quale futuro per gli scambi scolastici?
• la necessità di confrontare, verificare e valutare i risultati
degli scambi. Di notevole interesse appare una ricerca pubblicata nel-
Grazie ai numerosi Programmi d’azione (Erasmus, l’Ottobre 2007 dalla Fondazione Interculturale e IPSOS
Force, Gioventù per l’Europa, Lingua, Petra, Tempus) dal titolo “Gli Italiani e gli Scambi Scolastici Intercultu-
lanciati dalla Unione Europea alla fine degli anni ’80, na- rali – Una ricerca sulla percezione degli scambi interna-
scono nuove pratiche nel campo dell’insegnamento se- zionali di studenti e dell’educazione interculturale da
condario e della formazione professionale, dando forti parte dei presidi, degli studenti e dei loro genitori.” La ri-
impulsi alla mobilità di studenti, docenti ed esperti nel cerca, che ha tenuto come punto di riferimento una rileva-
settore educativo. zione analoga effettuata nel 2001,
Percorsi di studio e scambio ha svolto interviste a adolescenti,
sempre più duraturi e basati su genitori, docenti per indagare
progetti pedagogico-didattici ben quello che pensano dell’opportu-
congegnati nei quali l’apprendi- nità di passare almeno un anno di
mento delle lingue straniere sia un scuola in un altro Paese o di acco-
mezzo piuttosto che un fine na- gliere in casa studenti stranieri già
scono dopo Maastricht, nel 1995, prima dell’università.
con i Programmi d’Azione Comu- Il fenomeno sembra più cono-
nitari della “Seconda Genera- sciuto ed accettato rispetto a sei
zione” (Gioventù per l’Europa, anni fa, ma le sue dimensioni sono
Leonardo da Vinci, Socrate – Co- cresciute di poco: IPSOS stima
menius/ Erasmus/Grundtvig/Mi- che oggi siano meno di 3.000 gio-
nerva). vani italiani che si recano all’e-
Quali gli obiettivi? Innanzi tutto stero per soggiorni individuali
promuovere la qualità dell’istru- prolungati (un anno scolastico) e
zione e della formazione nei paesi che circa la metà vada presso
comunitari tramite scambi di amici o familiari, mentre gli altri
esperienze. In secondo luogo sti- partecipano a programmi organiz-
molare processi innovativi, non zati da ONLUS o agenzie com-
solo per quanto concerne metodi e merciali. I ragazzi si dimostrano
contenuti dei curricoli scolastici, interessati verso i coetanei di altri
ma soprattutto per quanto con- Paesi, ma sono insicuri di fronte
cerne l’uso di nuove tecnologie alle lingue straniere, al cibo di-
multimediali e a distanza. Infine verso e alle differenze di vita. Poco
dare nuovo impulso alla Dimen- propensi agli scambi, quindi.
sione Europea nei sistemi educa- Alla luce di questa ricerca, risulta
tivi e formativi a tutti i livelli per quindi fondamentale offrire ai no-
creare un vero “spazio educativo stri studenti maggiori occasioni
europeo” dell’istruzione e della per apprendere e praticare le
formazione. lingue, offrire maggiori opportu-
I programmi sopra menzionati, nità di svolgere viaggi e periodi di
favorendo la mobilità fisica e vir- studio all’estero. Compito della
tuale, hanno sviluppato maggiori scuola è avviare più attività di
competenze linguistiche, ma ancora emergono difficoltà scambio utilizzando i vari programmi europei. Ogni scuola
sia in ambito di reali capacità di comunicare in lingue di- dovrebbe elaborare un Piano dell’Offerta Formativa che
verse dalla propria sia, soprattutto, in ambito di consape- non separi gli scambi dalle attività “curriculari”, conside-
volezza del “senso di appartenenza” alla casa comune rando le esperienze di mobilità parte integrante del curri-
europea. colo, valorizzando le esperienze all’estero degli studenti e
In sintesi, il contributo dei Programmi d’azione alla pro- prevedendo, possibilmente, la possibilità per ogni alunno
mozione del concetto di cittadinanza europea risulta evi- di trascorrere un periodo, anche breve, presso una scuola di
dente in ambito di scambi e mobilità in quanto i contatti livello analogo in un altro Paese. In breve, le istituzioni
personali, se opportunamente preparati, costituiscono scolastiche dovrebbero attivare un approccio più globale,
l’elemento più prezioso. È indubbio che tutti i Progetti integrando metodologie e finalità pedagogiche in una unica
europei garantiscano reali possibilità di ripensare conte- “vision”: formare lo studente “europeo” perché diventi
nuti e prassi educative offrendo occasioni per migliorare vero cittadino del mondo.
la qualità dei rapporti umani e per “vivere” una cittadi- * Gisella Langé è ispettrice tecnica del Ministero
nanza europea attiva. della Pubblica Istruzione e U.S.R. Lombardia
5
6. VIAGGIARE VIRTUALMENTE
PER APPRENDERE UNA LINGUA STRANIERA
E NON SOLO
di Fiorenza Congedo*
sponda alle domande:
R iuscire ad integrare nell’offerta formativa la
reale possibilità di un percorso linguistico
che promuova e valorizzi la dimensione europea
“Secondo voi quali
sono le maggiori sfide
dell’educazione è necessario. La circolare mini- che l’Unione Europea
steriale “Più scuola in Europa, più Europa nella dovrà affrontare nei
scuola” delinea delle linee di indirizzo finalizzate prossimi 50 anni?
al raggiungimento di questo obiettivo ma quali Come possono essere
strategie adottare? affrontate?” e da una
composizione visiva
La partecipazione a progetti europei ed internazionali che abbia come tema-
e la loro integrazione in un preciso percorso linguistico tica “L’Europa nelle
di apprendimento offrono occasioni concrete agli nostre vite quotidiane”.
alunni di comunicare con coetanei di un altro paese at- Il premio è un viaggio a
traverso una lingua straniera comune e di intraprendere Bruxelles, nel marzo 2008.
relazioni virtuali di amicizia grazie ad ambienti di ap- Il termine per l’adesione al concorso è il 31 dicem-
prendimento che vanno oltre l’aula didattica. bre 2007.
Durante l’anno scolastico, le occasioni di aderire a Nel mondo del lavoro, sono sempre più numerose le
progetti linguistici sono tante. Un esempio è industrie che investono nella formazione linguistica
SpringDay, iniziativa che invita i docenti a stimolare dei propri dipendenti e che richiedono, nel momento
la discussione tra gli alunni di diverse nazionalità sul della selezione del personale, la conoscenza di una
loro ruolo di cittadini europei. lingua straniera.
Altre iniziative possono essere consultate tramite i siti Formare alunni capaci di padroneggiare una lingua
di riferimento della Commissione Europea e dell’A- straniera in vista di migliori prospettive lavorative è
genzia Nazionale del Pro- una finalità prioritaria in una
gramma di Apprendimento società moderna.
Permanente. Il programma Leonardo da
Un progetto interessante è Vinci è una valida occasione
“Didattica della Storia in Di- per gli studenti che deside-
mensione Europea” del Con- rano mettere in pratica le
siglio d’Europa. È significa- proprie competenze speciali-
tivo che per la sua realizza- stiche in un’esperienza di
zione si dovesse indicare al- stage all’estero.
meno una scuola partner stra-
“It was a fantastic expe-
niera e utilizzare la lingua
rience, and I could improve
straniera per comunicare.
my level in English and learn
Altre occasioni vengono of-
some sentences in Italian”,
ferte dalla partecipazione a
Arnaud S., Lycée Technique
concorsi.
La Chataigneraie, France.
Il concorso scolastico, “50
Anni Insieme nella Diver- Grazie a “Internship Pro-
sità” incoraggia la partecipa- ject”, proposto dalla Camera
zione, di squadre formate da di Commercio di Verona, gli
10-20 studenti e coordinate studenti delle scuole secon-
da due insegnanti. darie veronesi hanno vissuto
Le opere, realizzate me- un’esperienza di alternanza
diante un approccio interdi- scuola lavoro all’estero evi-
sciplinare, devono essere co- Benedetta, Sintesi delle comunicazioni telegrafiche e telefo- denziando la necessità di
stituite da un saggio che ri- niche, 1933. percorsi formativi di colla-
6
7. borazione tra la scuola e il mondo del lavoro. con il dipartimento di informatica ed elettronica nel
Nell’ambito Comenius le scuole possono richiedere un quartiere di Leonding a Linz… Questa esperienza ci ha
assistente linguistico di un’altra nazionalità al fine di aiutato molto, soprattutto a conoscere modi nuovi e stili
ampliare l’offerta formativa della scuola, sviluppare diversi di “fare scuola” ed è stata molto utile per con-
progetti europei e realizzare attività C.L.I.L. frontare la nostra scuola con una tipica scuola au-
La metodologia CLIL (Content & Language Integrated striaca”. Stefano Soso, ITIS “G. Marconi”, Verona.
Learning) prevede l’utilizzo della lingua straniera per “Because of the eTwinning project Mr. Bärnthaler
l’insegnamento di discipline non linguistiche. organized a trip to Verona to visit our Italian eTwin-
Un’iniziativa di successo è risultata quella intra- ning partners. All in all we really enjoyed the trip to
presa dall’istituto in cui insegno con l’introduzione Italy and we’re looking forward to visiting Verona
dell’insegnamento veicolare nelle materie di indi- again”. HTL Leonding, Austria.
rizzo del corso di
È evidente come l’a-
specializzazione,
desione a progetti
proprio in prospet-
europei e internazio-
tiva della futura vita
nali contribuisca ad
professionale degli
alunni. accrescere l’interesse
degli alunni nell’ap-
Fra le varie strategie
prendimento della
d’insegnamento,
l’utilizzo delle lingua straniera, ad
nuove tecnologie offrire possibilità di
conoscere nuove cul-
permette il supera-
ture, di studiare uti-
mento dei confini
fra i popoli, nel rea- lizzando mezzi nor-
lizzare anche pro- malmente usati dai
getti di coopera- giovani per attività di
zione internazio- svago (posta elettro-
nale, e contribuisce nica, forum, chat,
all’integrazione in- Mino Delle Gite, Atterraggio notturno, 1986. SKYPE, MSN), ai
terculturale così im- docenti di crescere
portante in una società sempre più multietnica. professionalmente grazie a scambi di informazioni con
colleghi di altre nazionalità e occasioni di programmare
“I really enjoyed communicating with your students. I scambi scolastici, viaggi d’istruzione, esperienze lavo-
learned about the Italian culture and language... Thank rative all’estero al fine di creare cittadini europei in
you for this wonderful experience and opportunity. grado di utilizzare la lingua straniera sia per motivi lu-
“Alex, Bradford High School, Kenosha, USA. dici che per futuri sbocchi professionali.
“We were a little anxious even a bit worried about how
* Fiorenza Congedo, docente di Inglese, è coordinatrice per l’Italia
our host family experience would turn out… We pulled del Concorso scolastico europeo “50 Years Together in Diversity”
up outside the gates of the G. Marconi ITIS very
scared. We walked up the ramp to the school entrance
lugging our baggage, only to see a crowd of people LINK UTILI:
wearing kind, warm smiles. We had scaled the cliff…
➤ Commissione europea
From then on it was 3 weeks of school with the friendly,
http://ec.europa.eu/
funny and welcoming Marconi students”, Star of the
Sea College, Melbourne, Australia. ➤ Programma di Apprendimento Permanente –
Lifelong Learning Programme (LLP)
eTwinning offre nuovi stimoli agli alunni e la possibi- http://www.bdp.it/socrates/
lità di recarsi in un paese straniero grazie a scambi di
➤ European Schoolnet
classi.
www.eun.org
Per gli alunni è davvero importante mettere in pratica
quello che hanno appreso in conversazioni simulate ➤ Camera di Commercio di Verona
con l’insegnante ed i propri compagni in classe e cre- http://www.vr.camcom.it/
scere in autostima nel comunicare in L2 con coetanei ➤ Concorso scolastico “50 anni insieme nella diversità”
di un’altra nazionalità. www.50years.eun.org/ww/it/pub/50years/homepage.htm
“La scuola che la nostra classe ha visitato è un istituto
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8. GIOVANI ITALIANI ALL’ESTERO
PER NUOVE CONOSCENZE
di Luciano Segafreddo*
E PROFESSIONALITÀ
C ristiano Caltabiano nella sua ricerca (Giovani
oltre confine – I discendenti e gli epigoni dell’e-
migrazione italiana nel mondo, Carocci editore
altri, i siti www.ialomagazine.com – The Italians in
London; www.italiansoflondon che aggregano i gio-
vani connazionali che lavorano nella City; o quelli
2005) ci parla di «giovani senza valigia», che vivono delle organizzazioni di carattere giovanile Sons of
all’estero nel circuito delle Istituzioni europee di Italy o Fieri, espressione della nuova immagine del-
Bruxelles oppure in Inghilterra, in Francia, in l’Italia in Usa contrapposta a rinnegati stereotipi, ma
Spagna o negli Stati Uniti. Non è facile delineare il anche richiesta di rapporti innovativi tra i due Paesi.
loro profilo. Una volta chiunque lasciava la propria Sono dei dati che ci offrono la positività del feno-
patria per lavoro e si spostava all’estero veniva defi- meno dell’inserimento dei giovani italiani nei Paesi
nito emigrante. «Ma più che di emigranti, oggi si del mondo per apprendere nuove lingue e – meglio
sente parlare di ”sapientini” o di “bocconiani”, a se- ancora – per frequentare stage, tirocini universitari
conda delle università di provenienza», mi scriveva o per fare esperienze nei distretti industriali e im-
nel 2006 da Londra Wolfango Bucci. La ricerca di prenditoriali. Esperienze che possono trasformarli
Caltabiano ci inte- in potenziali agenti
ressa perché, nelle di rapporti culturali e
sue interviste attuate imprenditoriali tra
in 15 Paesi del l’Italia e le nazioni
mondo, ha rivolto una scelte come luoghi
specifica attenzione della loro crescita co-
anche ai giovani noscitiva e profes-
«neo-emigrati», dai sionale.
18 ai 35 anni, andati
all’estero con motiva- Le mobilità dei gio-
zioni e progetti di- vani italiani all’e-
versi rispetto al pas- stero ha però moti-
sato: per conoscere vazioni diverse. Non
altre lingue e culture, c’è solo l’interesse
ma anche spinti dalla per conoscere altre
volontà di dare una lingue e altre culture.
migliore prospettiva Purtroppo tanti di
alla loro futura pro- questi “giovani” –
fessionalità nei settori anche trentenni! –
dell’innovazione so- non hanno ancora ac-
ciale, tecnologica ed cesso al mercato del
economica. lavoro o non lo hanno
La mobilità dei gio- in modo qualificato e
vani universitari trova adeguato ai loro ti-
continui stimoli e toli, non essendo ri-
orientamenti dai pro- usciti a maturare
grammi delle istitu- esperienze di settore.
zioni europee (come In Italia non c’è in-
Erasmus, Leonardo, fatti un sistema d’o-
Socrates,...), dall’offerta di borse di studio da parte rientamento professionale, come avviene nei Paesi
di circa 60 nazioni del mondo, ma anche dai canali anglosassoni o come in Germania, Svizzera e in Au-
telematici e dai siti divenuti oggi fonti d’interscambi stria. La catena di trasmissione: scuola d’obbligo-
di idee, di cognizioni e di rapporti con i mondi della università-mondo del lavoro è diversa, ha le porte
conoscenza e dell’imprenditorialità. Ricordo, tra gli chiuse all’occupazione e genera tantissimo preca-
8
9. riato. Anche se ci sono segnali di miglioramento e lingui a carattere internazionale e l’attività svolta
l’occupazione va meglio, ci sono tanti giovani con dal Ministero degli Affari Esteri con 418 Lettori uni-
delle superqualifiche e laureati con ottimi curicula, versitari operanti nel mondo, dei quali 276 di ruolo
che vanno all’estero grazie ai programmi delle isti- in 90 Stati (gestiti dal MAE) e 142 assunti local-
tuzioni europee. mente dalle Università, con il contributo MAE.
Imparata la lingua del Paese ospitante, tanti di loro Se nel mondo globalizzato l’interesse è rivolto oggi
trovano delle buone possibilità di lavoro in Spagna, ad una sola lingua, unica e povera, «il mondo glo-
soprattutto a Barcellona e a Madrid, e per
quanto riguarda il settore dell’informatica e
delle nuove tecnologie, in Irlanda.
Molti si sono inseriti in Europa nell’ambito
bancario, nel terziario e soprattutto nella ri-
cerca scientifica, un settore in cui l’Italia non
riesce a crescere mentre all’estero i suoi lau-
reati trovano accoglienza. Attraversando l’o-
ceano, troviamo centinaia di giovani italiani
nei centri di ricerca delle più prestigiose uni-
versità americane; se però la loro permanenza
diviene definitiva, l’Italia ne riceve una grave
perdita per gli investimenti senza «ritorno»
attuati per la loro formazione scolastica e uni-
versitaria.
Un futuro in un mondo globalizzato
Il «singolare esodo» di giovani italiani è
unito ad un altro fenomeno parallelo: alla
presenza cioè di tanti giovani stranieri nelle
università italiane per lo studio della nostra
lingua e della nostra cultura o perché benefi-
ciari di scambi formativi tra atenei italiani ed
esteri. Una mobilità, quindi, dall’Italia verso
l’estero e un flusso costante di giovani dai
più lontani continenti verso il nostro Paese,
per conoscere soprattutto la sua lingua e la
sua cultura.
C’è infatti nel mondo una crescità d’italianità.
Nelle università e nelle sedi delle istituzioni calizzato – scrive Massimo Vedovelli, rettore del-
culturali del pianeta, la presenza delle cattedre d’i- l’Università per Stranieri di Siena – ha bisogno di
talianistica e l’insegnamento della lingua e della qualcosa di più: ha bisogno di lingue e linguaggi, di
cultura italiana sono in costante aumento. In Usa, una continua ricerca di senso nella quale possano
l’italiano è insegnato in circa 250 università; 3.600 convergere le fonti della diversità, delle lingue, dei
sono i corsi nelle scuole elementari e medie, cui par- linguaggi diversi». L’esodo perciò annuale di de-
tecipano 71.177 studenti e 727 docenti, e più di 80 cine di migliaia di giovani italiani all’estero, come
università hanno una sede a Firenze. la presenza nelle nostre università di migliaia di
Ricordo, tra gli altri dati più significativi: le 13 cat- giovani d’altri Paesi sono segno di una crescita
tedre d’italiano operanti in Australia, grazie alla d’interscambi di conoscenze, di culture e di rap-
Fondazione Cassamarca di Treviso; i 6.600 corsi ge- porti. Una «crescita» che, nel mondo in cui l’appar-
stiti dai 93 Istituti italiani di cultura (IIC); i 500 Co- tenenza non è più segnalata dal riconoscersi in un
mitati della Società Dante Alighieri che garanti- territorio, offre ad ogni giovane nuovi orizzonti e
scono il funzionamento di oltre 3.000 scuole d’ita- future professionalità.
liano nel mondo, con più di 100 mila studenti
* Padre Luciano Segafreddo, direttore del «Messaggero
iscritti; la rete scolastica di quasi 200 scuole italiane di sant’Antonio», edizione italiana per l’estero.
e 116 sezioni italiane presso scuole straniere bi- E-mail: l.segafreddo@santantonio.org
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10. LA CINA
COME META DI STUDIO
di Fabio Cavalera*
Venezia o di Napoli
L a Cina del domani? Per scoprirla basta fare
quattro passi nei quartieri della scienza, i
campus universitari di Pechino o di Shanghai, di
o di Bari. Già
perché la Cina –
Guangzhou o di Nanchino. Sono, se vogliano come è giusto che
usare un’altra immagine, i nuovi teatri dell’ sia – si sta rivelando
avanguardia culturale cinese dove, al fianco una meta di studio
delle migliori teste della ricerca nazionale, ten- sempre più impor-
gono corsi e lezioni i premi Nobel di Harvard, tante e sempre più
del Mit, di Princeton, di Yale, così come i pro- attraente (con pro-
fessori del Politecnico di Milano e Torino o spettive professio-
della Bocconi e della Sapienza. Sì, c’è anche nali inedite e inte-
l’Italia, eccome. ressanti) anche per
Passeggiare nei viali di questi santuari del mira- noi che scopriamo e capiamo tardi quale tesoro
colo Cina – la formazione dei giovani è il vero culturale nasconda l’Oriente cinese. Siamo da
miracolo, complementare all’esplosione dell’e- qualche anno un po’ pigri: abbiamo smarrito il
conomia – significa lanciarsi a capofitto in senso e il gusto della novità e, a peggiorare le
un’avventura esaltante che ci accompagna nella cose, la burocrazia continua a mettere il bastone
scoperta di un pianeta sconosciuto. fra le ruote rendendo gli scambi e i viaggi di ag-
Della Cina si è saputo e imparato molto ma an- giornamento difficili o problematici.
cora non si percepisce il salto che ha compiuto Però, alla fine, il vento della curiosità per ciò
la sua educazione ai livelli superiori. È qui che che è stato definito “un imprevisto della Storia”,
s’incrocia la Cina ossia la moderniz-
neomoderna che ha zazione della Cina
rotto con le tradi- (su la mano chi 30
zioni e con le ca- anni fa colse i se-
tene ideologiche gnali della “rivolu-
del passato, la Cina zione”?), quel ven-
che più di tutte to di curiosità ha
guarda al domani: cominciato a sof-
sono i ragazzi che fiare sulle nostre
formeranno la fu- università.
tura classe diri- Che cosa è cam-
gente del Dragone, biato? Che cosa ci
aperti, vivaci, con ha indotto a inver-
buona conoscenza tire le nostre per-
dell’inglese, orgogliosi, pronti a “conquistare” plessità? Tante circostanze. Proviamo a vederle:
il mondo ma convinti comunque di tornare con il fascino discreto della Tsinghua (nata nel 1911,
un bagaglio ricco di conoscenze e di esperienze l’anno della rivoluzione repubblicana e della ab-
da regalare al loro Paese al quale li lega un sen- dicazione dell’ultimo imperatore) e della Beida
timento fortissimo e profondo. (nel 2008, cento anni di storia, uno dei focolai
Li vedi ciondolare o correre o passeggiare, fra del movimento democratico soffocato con i carri
una lezione o una prova di laboratorio, sotto- armati nel 1989 in piazza Tiananmen) a Pe-
braccio ai coetanei newyorkesi, londinesi, pari- chino, il fascino della Fudan a Shanghai, della
gini. E italiani: ventenni di Milano, di Roma, di Sun Yat Sen a Nanchino, università che hanno
10
11. laureato il gruppo di comando Nella mia esperienza di lavoro ne
postmaoista; poi il mistero di una incontro parecchi e ho sempre da
lingua che si rivela essere una imparare qualcosa dalla loro
magnifica sfida intellettuale, semplicità e dal loro entusiasmo
“una grande lingua di civiltà” (lo che nonostante le avversità non
ha scritto Marcel Granet, stu- si esaurisce e non si spegne.
dioso straordinario di Cina nella Venti o trent’anni fa si contavano
prima metà del Novecento); sulle dita di una mano i giovani
quindi le emozioni per uno svi- italiani che partivano per un’av-
luppo impetuoso e disordinato, ventura di cui non si conosceva
persino “cattivo” per le disugua- l’esito.
glianze che produce. Sentimenti Oggi sono centinaia, migliaia.
che contagiano un numero cre- Sono ancora un’avanguardia che
scente di ragazzi, ansiosi di cre- però si allarga. Magari non lo
scere al passo con l’evoluzione sanno ancora, magari lo avver-
dei processi di integrazione eco- tono in maniera un po’ vaga, fi-
nomica e sociale. Come si può nanche confusa, ma – così come
stare lontani dal fenomeno Cina i loro coetanei cinesi rappresen-
se la Cina è uno dei motori della tano la futura classe dirigente del
storia del ventunesimo secolo? Dragone – essi, i nostri ragazzi
Non è facile per questi giovani integrarsi nella che se ne vanno in Oriente, sono pionieri di un
realtà orientale, partono con pochi soldi e de- Italia finalmente protagonista che vuole “en-
vono armarsi di una buona dose di pazienza, de- trare in un pensiero fuori quadro” (l’immagine
vono accettare sacrifici “logistici” (le sistema- che usa il filosofo Francois Jullien) lontano dai
zioni sono spesso precarie e non propriamente nostri orizzonti culturali ma che ci costringe a
comode o confortevoli), devono affrontare una meditare: la Cina.
mentalità che è drasticamente diversa da quella
di origine, devono – in altre parole – arrangiarsi, * Fabio Cavalera, corrispondente da Pechino
cavarsela. del “Corriere della Sera”
RECENSIONE
FABIO CAVALERA, corrispon- dernità e conservazione;
dente da Pechino del “Cor- un Paese sterminato e tut-
riere della Sera”, ci racconta tora enigmatico dove i
la Cina di oggi attraverso le contrasti stridenti, le
storie di vita narrate da al- enormi disuguaglianze de-
cuni personaggi emblema- nunciano una corsa al pro-
tici che, superata la tragica gresso che registra costi
esperienza della rivolu- spaventosi sotto ogni pro-
zione culturale, sono ap- filo.
prodati faticosamente alla Alla quasi vigilia delle Olim-
realtà odierna. piadi 2008, “Il manager dei
Conosciamo, così, dal bagni pubblici”, si propone
vivo, la Cina dei nostri come uno strumento di cono-
giorni in cui convivono scenza avvincente ed attuale.
pericolosamente mo- M.B.O.
11
12. GLI SCAMBI CULTURALI CON L’INDIA.
CONVERSAZIONE CON L’AMBASCIATORE
di Silvio Pontani
ITALIANO A NEW DELHI
atto un grande sforzo, pur contando purtroppo su risorse
I n un momento di relax abbiamo incontrato l’ambascia-
tore italiano in India, Antonio Armellini, per approfon-
dire alcuni aspetti dei possibili rapporti del vasto sub-con-
finanziarie inferiori a quelle di altri Paesi”.
All’ambasciatore abbiamo chiesto se per gli studenti ita-
tinente indiano con l’Italia. liani coinvolti negli scambi, possono aprirsi prospettive di
L’India si sta sempre più affermando come potenza mon- lavoro. “L’India”, ci dice, “è ancora un paese di emigra-
diale in campo industriale, commerciale e turistico ed è zione più che di immigrazione. È, invece, sul piano cultu-
utile individuare quali rapporti siano possibili con essa sul rale ed artistico che i rapporti si fanno molto interessanti,
piano scientifico, culturale ed artistico e sulle possibilità specialmente per alcuni filoni, come la musica classica ed
di scambi, viaggi-studio e soggiorni per giovani che in- in particolare la lirica che, come espressione, trova dei
tendono approfondirne la conoscenza e trarre vantaggi per punti di collegamento con il pubblico indiano, poiché il
la loro formazione e le opportunità di lavoro. melodramma lirico si avvicina abbastanza nell’impianto
L’ambasciatore precisa subito che “in India non esiste una scenico ai filmoni di Bollywood.
lingua unica. L’hindi, di ceppo ariano, è certamente la più C’è poi, l’arte contemporanea, soprattutto pittura e scul-
parlata, ma non è comune a tutto il paese. Nel sud pro- tura. L’India è un paese di estremo interesse da questo
sperano le lingue di derivazione dravidica, completa- punto di vista, con un’arte contemporanea molto dina-
mente diverse. La politica tesa nel passato ad imporre l’- mica e un fiorire di artisti giovani e meno giovani, che
hindi, la lingua dei grandi capolavori della cultura classica fanno crescere il mercato in maniera vertiginosa. Il gusto
indiana, come lingua unitaria ha incontrato una tale resi- per l’arte contemporanea si sta ampliando e il nostro mi-
stenza da essere abbandonata a favore di una articolata di- nimalismo, l’arte povera, la transavanguardia, che molti
versità linguistica. La lingua per la comunicazione pub- credono nati in America, troverebbero in India spazi
blica e internazionale è l’inglese. Infatti, tutta l’istruzione molto importanti”. “C’è necessità di essere conosciuti”,
secondaria ed universitaria è in inglese. Sempre più anche prosegue egli, “e di promuovere la nostra presenza cultu-
la primaria si svolge in inglese. C’è una grossa spinta per rale in tutte le sue forme”.
far sì che gli indiani della prossima generazione sappiano Abbiamo, infine, chiesto all’ambasciatore Armellini, se ha
tutti anche l’inglese”. delle particolari indicazioni per i giovani italiani che inten-
“Noi”, prosegue l’ambasciatore, “storicamente abbiamo dono recarsi in India per motivi di studio o comunque per
sofferto di uno svantaggio, che è quello dell’italiano. Da soggiorni di una certa durata. “Chi vuole recarsi in India
qualche tempo, però, la maggiore offerta formativa in in- per un periodo lungo deve preparare per tempo il proprio
glese da parte delle nostre scuole ed università ha fatto au- viaggio e darsi delle priorità. L’India è un continente. Ci
mentare la partecipazione degli studenti indiani alle no- sono differenti stratificazioni sociologiche, culturali, eco-
stre iniziative. nomiche ed anche geografiche. Bisogna capire che cosa si
Il programma Invest your talent in Italy, del ministero vuole andare ad approfondire. L’India offre molto; per
degli esteri italiano in viaggi e soggiorni lunghi
collaborazione con la il “fai da te” non è adatto,
CRUI e con varie univer- anche perché l’indiano
sità, ha attirato giovani non apprezza nel proprio
indiani a preferire l’Italia Paese presenze prolun-
anziché andare in paesi gate di stranieri, che non
anglofoni e sempre di siano preventivamente
più in Australia e Nuova strutturate con visti appo-
Zelanda. La Bocconi, il siti, di studio o altro. Un
Politecnico di Torino, giovane deve, quindi,
l’università di Trento, la predisporre bene l’orga-
LUISS di Roma hanno in nizzazione, i riferimenti
corso programmi di col- culturali, i visti, in modo
laborazione bilaterali da evitare difficoltà suc-
con atenei indiani, che cessive.
prevedono scambi di stu- Per l’aspetto linguistico
denti, visite, stage, corsi è, invece, sufficiente una
di perfezionamento e buona conoscenza del-
scambi di specialisti L’ambasciatore italiano in India, Antonio Armellini, a sinistra nella foto, in l’inglese, l’unica lingua
nelle due direzioni. È in affabile conversazione con il direttore della nostra rivista, Silvio Pontani. parlata in tutto il paese.
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13.
14. ANGLOPHONE TEACHERS
IN ITALY
by William Sutton*
beyond pizza, pasta
T he moment I arrived at the Adriatic Sea, I was
captivated. The evening passeggiata was in full
flow; the cathedral towered over the old town’s mys-
and the Colosseum.
But Italy’s reputation
terious alleyways; the harbourside ice cream parlour for bureaucracy was
was buzzing. It was like a dream, everything I’d imag- well founded. We gave
ined Italy might be. My enthusiasm was blunted the up asking for a parking
next day when I got lost in the industrial wasteland on permit, the paperwork
the way to my school. was so complex. And
My memories of teaching in Italy are full of such don’t ask about our tax
clashes: romance against reality. status.”
Every year hundreds of English teachers come to “I love it,” said C, who
Italy. Some are experienced in EFL; others are works in central Italy.
novices. Some want adventure; some want culture; “People are friendly,
others just want to escape British weather. though it can be hard to get to know them better. I love
What do they expect of Italy? What do they find? the culture of eating out, but it’s strange that nobody
What difficulties do they meet? I compared my own ever invites you to their house.”
experience with several other teachers.
How did they get on with their students,
Did Italy match up to expectations? colleagues and bosses?
“It was certainly a positive experience for me,” said A’s first boss was Italian, while the Director of
teacher A, who worked in the north, “mainly because Studies was Irish. This proved a good combination,
it gave me the chance to live in Italy. Life was great.” helping him to settle in quickly. Later A worked in a
B taught in the south. “I didn’t know what to expect, big international school, where he found the em-
ployers less helpful. Large organisations, it seems,
are no guarantee of quality, for teachers or students:
everything depends on the individual school.
“My school was good,” said B, “though there were or-
ganisational issues. There was no standard of disci-
pline, for example, which wasted lots of class time.”
C was more scathing. “My TEFL trainer warned me
that 90% of schools are run by idiots who only care
about making money. He was right.”
Any particular difficulties
with teaching?
“Difficulties?” said A. “None in particular. Teaching
in Spain was entirely more difficult.” A found the stu-
dents good natured. “Even the kids I taught were well
behaved. Very few ever got the hang of the present
perfect, though, despite my best efforts. And it was
difficult to stop them speaking to each other in Italian,
or the Veneto dialect.”
This was one of several recurring pedagogical com-
ments:
• students reluctant to speak English in class, thus re-
ducing their use of target language;
14
15. • students hugely weaker in speaking and listening mezzogiorno schedule: big lunch, siesta, late
than reading and writing; teaching, then going out.”
• weak pronunciation: especially diphthongs, silent The teachers all complimented Italian food and wine,
letters and word stress; but nonetheless missed British foods: cheddar cheese,
• inaccurate use of present perfect and of plurals bacon, Walkers crisps, Cadbury’s chocolate, English
(though they often called me Williams); beer and the peculiar yeasty spread called Marmite.
• students persisting in mistakes despite continual C found the question of the permesso di soggiorno
correction and completing exercises. confusing. “Some people insisted I need one; others
“That’s really frustrating,” said C. “I ask them what said it’s no longer necessary. I finally got a codice fis-
they’ve done at the weekend, and they say, ‘I stay cale, but only by being raccomandato. I’ve never got
with my friend’ – pronounced ‘free-end’. They don’t residency, which makes me feel unsettled – though the
seem to believe me that ‘stay’ is not the same as police found me when I got a speeding fine.”
Italian ‘stare’ nor that friend only has one syllable. “Italy is a great country to live in,” said A, “thanks to
The same with false the geniality of most of
friends: footing, slip, the people – as long as
showman and Pullman. In you’re not trying to set up
the far east, I think stu- a business. The other day, I
dents pay more attention asked a carabiniere direc-
to teachers’ corrections.” tions to the bank, and in-
B found one student par- stead he told me the
ticularly insensitive. “He score of the Milan-Ju-
kept saying that all English ventus match.”
girls were ‘easy’, which
seemed rather rude. Fi- At the end of my second
nally I discovered he’d year of teaching, students
never been to Britain. He’d were admiring photos of
only met English girls in my home town in Scot-
Ibiza. I was too polite to land.
ask what he was doing “Why did you want to
there.” come here?” they said, ad-
C had another story. “My miring the cathedral, the
students say, when they green hills, the river. Com-
can’t translate a word, pared to the white stone,
“Ah, teacher, but English is dry olive groves and hill-
not as rich as Italian!” I top towns of Puglia, I
suppose I should explain could see how Scotland
that their vocabulary might also look remark-
simply isn’t broad enough. able, with its granite build-
But many of the students ings, rain-soaked moors
are lovely.” and towns nestling in lush
“My biggest issue,” said B, green valleys. But now
“was mixed levels within Romeo and Juliet. that I am back home, I
classes. People moved up miss those Puglian olives;
without really improving, because the boss was too the wine, the pizza, the cathedral bells, the pandoro,
scared to tell them how weak their English was. It the processions and the friendly welcome at our local
made it harder for better students to progress.” Norcineria restaurant.
All the teachers mentioned problems with uneven I can only hope that I left at least some of my students
levels of ability and commitment in exam classes. with new confidence, insights and enthusiasm for
speaking English.
How did they find life?
“At times life was bewildering,” said B, “we got stared * William Sutton taught in Puglia for two years. His novel,
The Worms of Euston Square, was published last year.
at, because we were in a small town, I suppose, but it He also writes for the Times, the Fortean Times and Speak Up.
did bother me. It took time to adjust to adjust to the www.william-sutton.co.uk
15
16. ANDARE ALL’ESTERO
QUANTO MI COSTA?
di Bernd Faas*
Emerge chiaramente da
È facile dire: Vado a cercarmi un lavoro per qualche
mese, o qualche anno, all’estero, per migliorare il li-
vello della lingua oppure per guadagnare di più. L’idea
questa simulazione che
nelle città anglofone
frulla nella testa di migliaia di persone. Uscire dal tran tran serve uno stipendio
quotidiano, sfruttare i mesi liberi, mettersi alla prova lon- molto più alto che a Mi-
tano da casa, vedere luoghi esotici. Chi non ha o non ha lano per mantenere uno
mai avuto questi lampi (tipici di chi ha finito la scuola, fa stile di vita analogo.
l’università o cambia lavoro) alzi la mano! Visto però il costo del-
Però attenzione: guadagnarsi da vivere all’estero non è così l’abitazione in queste
semplice. E sembra assurdo, ma è vero: chi non ha già dei città, con grande proba-
soldi, difficilmente sopravvive fuori qualche settimana. bilità non si riesce a ri-
Passa sempre un po’ di tempo prima di trovare il primo la- sparmiare.
voro. Se il lavoro si trova velocemente, il primo stipendio
si prenderà probabilmente cinque settimane dopo l’arrivo: L’alloggio
ciò vuole dire che si deve disporre, come minimo, di una
Le prime settimane all’estero sono particolarmente co-
consistente ciambella di salvataggio finanziario.
stose se si cerca lavoro. Oltre all’esborso per le spese di
Il costo della vita viaggio (una prenotazione
qualche mese prima della par-
Come gli stipendi, anche il costo
tenza con le compagnie a basso
della vita varia notevolmente in
costo può far risparmiare anche
Europa. Si devono fare bene i
3-400 Euro), le voci più impegna-
conti con i livelli dei prezzi, che
tive da affrontare sono l’affitto di
sono diversi da paese a paese e da
una camera o di un appartamento
piccola a grande città. Il caffè a
e l’eventuale cauzione.
Londra costa fino 4 Euro, mentre
per meno a Praga si mangia la Scegliere una metropoli come
pizza. Il trasporto pubblico a Pa- Londra o Dublino implica un af-
rigi costa oltre 100 Euro al mese fitto molto alto, se si vuole fare il
mentre a Colonia la metà. E della nido in una zona centrale o semi-
birra e del vino a Stoccolma me- centrale. A Londra una casa sin-
glio non parlare. Come delle siga- gola è a portata di mano solo per
rette nel Regno Unito. chi riceve una retribuzione estre-
Per capire quanti soldi servono per mamente consistente. Un bica-
poter vivere in un’altra grande mere, notevolmente più piccolo
città europea, proviamo a fare una rispetto al corrispondente in
simulazione. Partiamo da una base Italia, se lo può permettere chi
di calcolo che prevede la seguente suddivisione delle spese: prende uno stipendio da bancario della City, non da com-
• alimentazione (16%) • servizi (6%) messa. Per trovare una stanza piccola in un “flat” servono
• vestiario (7%) • affitto (30%) da 150 a 300 Euro a settimana. Qualche volta ne servono
• macchina (10%) • tempo libero (12%) due di stipendi per pagare l’affitto, la “council tax” e le
• trasporto locale (4%) varie utenze.
(La percentuale mancante al 100% è riservata al ri- Più andiamo lontano dal centro, più gli affitti diventano
sparmio). abbordabili. Allora, però, può aumentare sensibilmente il
Se per esempio lo stipendio netto a Milano è di 1200 Euro costo dei trasporti e se si lavora nella zona centrale la
al mese, per mantenere questi valori di spesa, nelle altre quantità di tempo necessaria per raggiungerla. Due e più
città europee servono: ore al giorno non sono rare viste le dimensioni della città.
A Berlino invece la retribuzione può essere anche infe-
Euro Euro
riore del 30%, senza che rimangano meno soldi in tasca.
Amsterdam 1209 Francoforte 1113 Si può tranquillamente abitare a meno di 30 minuti dal la-
Bruxelles 1067 Londra 1679 voro, perché sia affitti che trasporto pubblico sono deci-
Copenhagen 1320 Madrid 1124 samente meno costosi rispetto a Londra, Dublino e Parigi.
Dublino 1437 Parigi 1244 Per non parlare delle altre voci, come la spesa quotidiana,
16
17. l’entrata in discoteca o al cinema. La cena con pizza, birra ganizzando viaggio e corso direttamente con la scuola al-
e caffè, che a Londra raggiunge anche i 30 Euro, a Ber- l’estero invece di acquistare il pacchetto in agenzia.
lino si ferma a 15. Per calcolare in modo completo il costo totale si devono
All’inizio si deve calcolare di spendere più del necessario prendere in considerazione le seguenti voci:
per fare la spesa, per prendere i mezzi pubblici, per uscire
• costo del corso (lezioni, libri, tassa d’iscrizione, even-
la sera, perché non si conoscono ancora le possibilità di
tuale tassa d’iscrizione all’esame riconosciuto);
risparmiare senza rinunciare. Mentre nel primo mese lo
stipendio non potrebbe bastare per pagare tutto (vedi volo • eventuale costo del programma culturale;
e cauzione per la stanza o l’appartamento), nel secondo • alloggio (appartamento condiviso, famiglia, B&B,
mese invece dovrebbe bastare e permettere anche qualche Hotel, Residence, contributo per ricerca alloggio);
piccolo sfizio.
• vitto (mezza pensione, pensione completa o self cate-
Stima di spesa per il 1° mese in una grande città: ring);
• spese di viaggio (volo per/da l’aeroporto più vicino;
Euro
inoltre treno, bus o taxi per raggiungere la località);
Viaggio (volo, treno, bus) 150,00-500,00
Assicurazioni (sanitaria, incidenti, bagaglio) 50,00 • trasporto locale;
Spese di trasporto locale 100,00 • assicurazione privata aggiuntiva;
Stanza 400,00-800,00
Vitto 300,00 • spese bancarie per saldare il conto e prelevare all’e-
Spese per la ricerca del lavoro (fotocopie, telefono) 100,00 stero;
Spese per abbigliamento di lavoro 100,00 • spese proprie.
Imprevisto 150,00
Concretamente questo significa: se per le lezioni di due
Totale 1.350,00-2.100,00
settimane a Barcellona si spendono 200-250 Euro, le altre
(+ eventuale cauzione di almeno un mese d’affitto)
voci di spesa raggiungono almeno i 700 Euro, portando il
(+ eventuale mensilità per l’agenzia immobiliare)
costo totale vicino a 1.000 Euro. Nel caso in cui uno è
molto attivo il pomeriggio, la sera e il weekend, perché
frequenta molti luoghi di divertimento, mille euro sono
Quanto costa un corso di lingua?
lontani dall’essere sufficienti.
Quando parliamo del costo di un corso di lingua all’estero Un corso d’inglese con sistemazione e viaggio, sempre
vale la regola: quanto più alte sono le attese e le esigenze, della durata di due settimane, a Dublino, invece, non si
tanto più caro deve essere il corso, soprattutto se si vuole realizza per meno di 1.300 Euro.
ottenere un certificato
riconosciuto, frequen-
tare lezioni individuali
o fare un corso di lin-
guaggio specifico.
Fare il corso in una
grande città costa fino
al 50% in più. Ciò è
dovuto meno al costo
del corso in sé e più
alle spese collaterali
come sistemazione,
trasporto locale e
tempo libero. Offerte scontate escluse, che naturalmente possono essere
Poi ci sono notevoli differenze nei costi tra le varie trovate in particolare nei mesi primaverili e invernali
lingue. L’inglese è quella che costa notevolmente di più. quando gli studenti scarseggiano e molte scuole cercano
Una settimana di corso d’inglese, con 15-20 ore di le- di attirare studenti con offerte del tipo 3 x 2 oppure sconti
zione (esclusi sistemazione e viaggio), non costa meno di del 30%.
200 Euro circa, mentre la stessa settimana di spagnolo o Ultimo suggerimento: per capire esattamente il costo di
di tedesco costa intorno ai 100 Euro. Il francese invece si un’ora di lezione, si deve prendere in considerazione la
colloca a metà strada con circa 150 Euro. durata reale dell’ora. Tra le varie offerte possiamo trovare
Chi vuole andare all’estero per imparare l’inglese, può ore di 45 minuti, di 50 e perfino di 60!
trovare notevoli differenze fra la Gran Bretagna, da una
parte, e Malta, il Sudafrica e la Nuova Zelanda, dall’altra, * Bernd Faas, laureatosi in Pedagogia all’Università di Berlino,
a favore di quest’ultimi, che però richiedono un esborso opera da oltre vent’anni nella mobilità internazionale. Dirige “Lavo-
molto più alto per il volo. ronotizie” e la collana di guide “Lavorare all’estero”. E-mail:
Un notevole risparmio, fino al 40%, si può ottenere or- info@eurocultura.it
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18. ENGLISH LEARNERS
THINK GLOBAL
by Liam Vint*
the world and is really
W ith the expanding European Union and lower
cost travel, more people are studying and
working abroad. More learners than ever before are
an investment in ‘Eng-
lish for your future’”.
taking internationally-recognised English language The International Eng-
qualifications to prove their skills to education insti- lish Language Testing
tutions and employers. System (IELTS) for
Two million people every year take a University of example is now recog-
Cambridge ESOL certificate in more than130 coun- nised by universities
tries each year. This figure includes thousands of all over the world with
candidates in Italy. Every year more and more stu- 1,200 in the USA
dents choose to go abroad to study English and to go alone, including Har-
to university. With more and more people having ac- vard, Princeton and
cess to foreign travel and wanting to study abroad Yale. Over 700,000
competition to win places is becoming intense. It is people in 120 countries are now taking IELTS every
important therefore to demonstrate the fundamental year to access these opportunities.
skills educational institutions are looking for. This It is important to think about how a language certifi-
means there is a greater need for the kind of qualifi- cate will benefit in the long-term rather than treating
cations that prove ability, and certificates which can it as something ‘good enough’ to get onto training
be used as an international standard for employers courses or into university. Choice of qualification has
and help universities and colleges to identify the best the potential to open up opportunities, providing a
students. ‘passport’ to a better future.
Wherever you choose to study, you must fulfil the Having an internationally recognised certificate pres-
entry requirements. For students looking to study in ents opportunities to work not only in the UK but
a UK college or university a language certificate is also in other countries. English is the global language
normally a requirement for entry to a course. The of business, and having a qualification that em-
level required will depend on the level and type of ployers all around the world value and recognise al-
course and it is important to be aware of these re- lows the freedom to move around, confident in the
quirements before application. knowledge that employers will be able to clearly
Cambridge ESOL certificates are recognised by edu- identify and understand your language ability. More
cational institutions around the world. than 2,500 employers around the world recognise
Almost every university and college of higher educa- Cambridge ESOL qualifications. Siemens, Sony,
tion in the United Kingdom, hundreds of others in the GlaxoSmithKline, Nestlé, Microsoft, Adidas and
USA, Canada, Australia, New Zealand and many Coca-Cola are among some of the international or-
other countries, accept Cambridge ESOL exams as ganisations who have used Cambridge ESOL exami-
evidence that the student has sufficient language nations as a benchmark to establish the English lan-
ability to follow a course taught in English, including guage abilities of their staff and for training pur-
the University of Cambridge and Oxford University. poses. A Cambridge certificate can not only help you
Dr Michael Milanovic is Chief Executive of Cam- to gain entrance to an English speaking course, but
bridge ESOL. He spent several years as a language also improve your future job prospects.
teacher so understands both sides of language assess- University of Cambridge ESOL provide a wide range
ment. He said: “The sheer value of English language of certificates for language learners around the world.
skills internationally has created a thriving global in- For more information visit www.cambridgeesol.org
dustry. More than ever before there is a need for a
‘gold standard’ of English language assessment for * Liam Vint, Country Manager Italy,
employers and educational institutions throughout University of Cambridge ESOL Examinations
18
19. RECENSIONE
La parola ‘qualità’ deriva dal latino
Q uesta guida sarebbe stata davvero utile
ad Amleto – diventato nel tempo l’em-
blema dell’indecisione e incapacità di sce-
‘qualis’ e la parola quale implica
scelta e saper scegliere. E questo
gliere. Il manuale a mio avviso, si rivolge so- porta ad altre domande: Come so di
prattutto a quelli che, come Amleto, sono avere un buon rapporto costo / resa?
già ‘smaliziati’ ma hanno ancora difficoltà a Come ho la certezza che i centri sono
scegliere il corso di Inglese più adatto. diretti con professionalità sia dal punto
Mi iscrivo ad una laurea breve? Quale di vista organizzativo che etico? Etica e
Ateneo? In Italia o all’estero? Seguo un professionalità sono essenziali nel pro-
corso di Inglese? In Italia? Dove? All’e- teggere il proprio investimento lingui-
stero? Come riconosco un Centro di stico.
qualità o eccellenza da un centro a ma- I ratings degli Atenei sono facilmente ac-
lapena adeguato? Dove trovo ulteriori cessibili e annualmente aggiornati. Non
informazioni, e … sono certo della loro così per i Centri esterni di lingue. E su
affidabilità? questo punto avrei accolto con favore al-
Il manuale di Silvio Pontani risponde cune aggiunte che illustrassero il lavoro di
in gran parte a queste domande. associazioni nazionali ed europee (quali
Oltre ad elencare Atenei e centri, non l’AISLi o l’EAQUALS ed altre) o l’efficiente at-
certo anonimi e molti di alto livello, tività del British Council e degli enti certifica-
dà consigli pratici e chiarimenti su: tori, in modo da avere un quadro più com-
• quadro territoriale per regioni e pleto. Questa vuole essere una critica proposi-
province, delle sedi qualificate tiva.
per l’insegnamento della lingua La guida rappresenta certamente un primo
inglese (università, scuole superiori per passo importante per aiutare il consumatore a
mediatori linguistici, scuole private di lingue); identificare centri linguistici di qualità in Italia e
• situazione attuale sull’apprendimento/insegnamento delle all’estero. Sono certo che questà è la prima di
lingue, che supplisce ad una carenza ventennale (lavori molte edizioni: un ‘prontuario’ che ogni insegnante di inglese
analoghi risalgono al 1986, Mondadori, e al 1988 di Speak e ogni scuola dovrebbe avere (e sarebbe andata a genio
Up, De Agostini); anche ad Amleto).
• organizzazioni più importanti in Italia per i viaggi-studio e i
soggiorni all’estero (tour operator, agenzie, società di rap- Peter Brown, Presidente Fondatore di EAQUALS
presentanza, associazioni, ONLUS, consulenti linguistici). (European Association for Quality Language Services)
The Cambridge School
Via Rosmini n. 6 – 37123 VERONA
Tel 045 8003154 – Fax 045 8014900
e-mail: info@cambridgeschool.it
LE OFFERTE FORMATIVE:
• Corsi e lezioni individuali di lingua inglese, tedesca, spagnola , francese e cinese a tutti i livelli per adulti,
ragazzi e bambini presso la sede della scuola.
• Corsi di tutte le lingue presso aziende di Verona e Provincia .
• Corsi gratuiti per disoccupati finanziati da Formatemp con la collaborazione di agenzie di lavoro interinale.
• Corsi e lezioni individuali finanziati dalla Regione Veneto a privati e ad aziende .
• Corsi di lingua inglese validati da ECM per operatori sanitari ( 17 crediti a ciascun corsista).
• Soggiorni studio all’estero, servizio traduzioni, corsi di lingua Italiana per stranieri.
Per informazioni dettagliate telefonare alla segreteria della scuola.
– Scuola Certificata Uni Iso 9001:2000
– Ente accreditato dalla Regione Veneto UNIVERSITY of CAMBRIDGE
– Ente accreditato Formatemi ESOL Examinations
– Ente accreditato ECM Authorised Centre
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20. IN VACANZA- STUDIO
A 18 ANNI
di Rosanna Cassano*
nuncia incomprensibile,
N ei paesi anglosassoni c’è il gap year: è quell’anno sab-
batico che tanti studenti utilizzano per viaggiare, cono-
scere altri mondi, staccarsi da casa, e che ha come benefico
noi imbarazzatissime,
loro divertiti dal nostro
effetto collaterale l’acquisizione di una o più lingue stra- accento ormai mezzo ita-
niere. Per chi studia le lingue all’università trascorrere un liano e mezzo cockney.
anno all’estero è praticamente obbligatorio. Da noi, paese di Ma eravamo già passate
genitori apprensivi e di ragazzi poco inclini ad arrangiarsi, di lì, e se si conosce l’o-
c’è la vacanza-studio: un periodo di 2-3 settimane trascorso stacolo lo si supera più
tra tempo libero (tanto) e studio (il meno possibile) in un in fretta. Pochi giorni in-
paese straniero. tensivi e lo scouse (la
Nella grande maggioranza dei casi, quel paese è la Gran Bre- parlata di Liverpool) per
tagna, la cui lingua è ormai più importante di qualsiasi altra, noi non aveva più se-
anche della propria. Anche se breve, la vacanza-studio è co- greti. Fu allora che arri-
munque un’esperienza insostituibile, e se fatta all’età giusta varono altri ospiti,
(diciamo non prima dei 14 anni) può non solo aprire gli oriz- questa volta dal Galles ru-
zonti e insegnare un po’ di autonomia, ma a volte indicare la rale: una parlata dai suoni cavernicoli e piuttosto minac-
strada che si prenderà “da grandi”. ciosi, ma ormai era fatta.
Nell’estate 1977 toccò a me: maturità passata per il rotto Avevamo imparato i trucchi, il nostro orecchio era diventato
della cuffia, idee confuse su come proseguire gli studi, era il flessibile, e nulla ci spaventava più. Anzi il processo di ac-
momento ideale, poi si vedrà. Partii per Londra con l’amica quisizione linguistica, fatto di brutte figure alternate a grandi
Manuela, in treno perché costa meno e a 18 anni non c’è soddisfazioni, aveva il suo fascino. E l’atmosfera che si re-
fretta. Per riempire una parte di estate e godersi un po’ la spirava in quella guest house era elettrica, i padroni di casa
maggiore età. Se poi si migliora anche sempre di buon umore e pronti a dare
l’inglese tanto di guadagnato. una mano, tra gli ospiti si stabilivano
Tutto facile? Niente affatto. Anche se, rapporti di amicizia. Nascevano sim-
forti di 8 anni di studio tra medie e patie e anche i primi amori. Dall’Italia
liceo, il nostro inglese parlato non era gli amici parlavano di aria pesante,
proprio malaccio: se non altro era erano gli anni di piombo e non c’era
spassoso. La famiglia che ci ospitava molta voglia di divertirsi. Decidemmo
aveva l’aria di divertirsi: quando discu- di non tornare a casa, almeno non su-
tevamo del tempo alla maniera di Jane bito. Cercammo lavoro. Lo trovammo
Austen, ad esempio, o quando per far senza problemi, e come sempre
bella figura sciorinavamo modi di dire quando si lavora la lingua fa un deciso
in ordine alfabetico come l’Hazon salto di qualità. Manuela, più legata
Garzanti. Fu qui che imparai che alle tradizioni familiari, tornò a casa
quando piove a dirotto non si dice it’s per Natale. Nonostante il raccapriccio
raining cats and dogs. Mai. Pena co- e la scontata disapprovazione dei geni-
prirsi di ridicolo. Ma bene o male ci tori io rimasi ancora un anno.
capivano. Parlavamo spesso, a raffica, La vacanza-studio si era trasformata in
più che altro per non dar loro il tempo una sorta di euforica residenza, anche
di rispondere. Perché quando parla- se temporanea. Innamorata della
vano loro erano dolori: i nostri punti lingua inglese, in cui ormai pensavo e
fermi spariti, le nostre brave regole al- sognavo, quando tornai in Italia avevo le
l’aria, c’era da ripartire da zero. idee chiare. Mi aspettava la facoltà di lingue, dove ne avrei
Ma si sa, le lingue si imparano così, mettendosi in gioco e ovviamente studiate altre. Questa volta, prima di partire per
soprattutto in difficoltà. E in effetti dopo un paio di setti- la Germania, non persi troppo tempo con lezioni e gramma-
mane iniziavamo a sentirci a nostro agio, per capire le per- tiche. Imparai lo stretto necessario per presentarmi e chie-
sone bastava chieder loro di ripetere una volta sola, a volte dere la strada, e lasciai che il flusso delle parole intorno a me
capivamo al primo colpo persino le barzellette... quando facesse il resto. Perchè parlare come Jane Austen può essere
arrivò la mazzata: sottoforma di tre ragazzi, simpatici e de- divertente. Come Goethe, no.
cisamente carini, provenienti da Liverpool. Alloggiavano
anche loro presso la stessa famiglia e la sera ci si riuniva a * Rosanna Cassano, dottore in Lingue Straniere,
chiacchierare a tavola o davanti alla tv. Tutto daccapo. Pro- è caporedattore del mensile “Speak Up”
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