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Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale
              Agribusiness Paesaggio & Ambiente -- Vol. VIII (2004) n. 3, Marzo 2005




              Bioregionalismo tra etica
          individuale e sostenibilità locale



Bioregionalism Between Individual Ethic and Local Sustainability. Bioregions represent a part of land defined by
a tight integration between local culture and natural environment. Bioregionalism, hence the characteristics that identify
forms of societal organizations and different approaches to manage natural resources, can be read from two different
perspectives. In the first one, more linked to the original concept of bioregionalism, individual activities are strictly
connected with environment and natural cycle. In this case the economy of the community, even if closed, aims to a
complete social and environmental sustainability. According to the second perspective, the aim is to find a planetary
sustainability through a sum of local sustainability. In this paper, after a brief illustration of problems related to the
definition of bioregions, the principles of the two perspectives, defined as “ideological” and “pragmatic”, will be pointed
out. Then, referring to the ideological approach, ethical motivations behind bioregionalist choices, and their implications
on economic and political organization of communities, will be discussed.



                              Il bioregionalismo                 l’individuo nella biosfera e, secondo le parole
                              nasce nei primi                    di Berg, “rappresentano le piccole patrie del
                              anni ‘70 dall’incon-               pianeta”.
                              tro di Peter Berg,                     Nonostante la vaghezza della definizione,
                              esponente delle                    che, come si vedrà nella prima parte della nota,
                              avanguardie cultu-                 porta alla difficoltà di identificare dei criteri
                             rali con l’ecologista               univoci per la delimitazione delle bioregioni,
                             Raymond Dasm-                       alcuni aspetti possono essere individuati con
                             ann. In un articolo                 chiarezza. Elementi caratterizzanti una
                             pubblicato nel 1978                 bioregione sono, fra gli altri, l’impossibilità di
SILVIO FRANCO                essi attribuiscono il               una imposizione dei confini da parte di una
Università della Tuscia      termine “bioregio-                  qualunque autorità politica o amministrativa
                             ne” ad un luogo che                 e, punto di estrema rilevanza, la necessità del-
rappresenta sia uno spazio geografico che un                     la nascita e della partecipazione dal basso ri-
terreno della coscienza (idea che si è sviluppa-                 guardo qualunque attività o iniziativa relativa
ta riguardo a come vivere in quello spazio) (Berg                alla gestione delle sue risorse (Iacoponi, 2003).
e Dasmann, 1978). Le bioregioni possono es-                          D’altro canto, così come accade per i criteri
sere identificate come delle porzioni della su-                  di delimitazione, anche quando si pone l’ac-
perficie terrestre caratterizzate da una ricono-                 cento sui comportamenti degli individui e del-
scibile identità naturale e culturale le quali co-               le comunità che vivono in una bioregione, e
stituiscono il riferimento per la collocazione del-              quindi quando si tratta di “bioregionalismo”,

                                                               185
Paesaggio e risorse                                                                                       SILVIO FRANCO


ci si trova di fronte ad un ampio ventaglio di                che individuali della scelta bioregionalista ri-
interpretazioni. Le diverse letture del biore-                guardo agli aspetti sociali ed ecologici; nel se-
gionalismo fanno riferimento ad opinioni e mo-                condo vengono trattate alcune delle implica-
tivazioni variamente connotate e possono es-                  zioni che una tale visione dell’organizzazione
sere ricondotte, tralasciando le inevitabili sfu-             sociale ha sui comportamenti economici e po-
mature, a due distinti approcci. Da un lato tro-              litici delle comunità.
viamo un bioregionalismo ideologico, che po-
tremmo definire “forte”, nel quale il sistema
sociale della bioregione è strettamente integra-              1. Il territorio della Biore-
to con l’ecosistema ed i ritmi naturali rappre-               gione
sentano un costante riferimento per la vita degli
individui. Dall’altro lato si pone un biore-                  In letteratura sono presenti diverse definizioni
gionalismo pragmatico, ideologicamente più “de-               di “bioregione” le quali, anche se con sfuma-
bole”, nel quale le comunità tendono al conse-                ture diverse, identificano con questo termine
guimento di uno sviluppo del sistema sociale che              dei territori i cui confini sono stabiliti dai limi-
risulti sostenibile rispetto alle risorse naturali del        ti naturali degli ecosistemi e delle comunità
territorio. La seconda parte della nota è dedicata            umane1 . Qualunque definizione di bioregione
alla descrizione delle principali caratteristiche di          venga adottata, esiste il problema di stabilire
queste due prospettive del bioregionalismo.                   dei criteri per individuarne i confini. A questo
    La lettura del bioregionalismo che merita                 riguardo è possibile identificare quattro distinti
maggiore attenzione appare quella più radica-                 approcci nei quali, passando dal primo all’ulti-
le, non soltanto per le motivazioni etiche che                mo, si ha un progressivo allontanamento dai
ne sono alla base e perché discende diretta-                  riferimenti comunemente utilizzati per esegui-
mente dall’idea dei suoi fondatori, ma anche                  re le delimitazioni politico-amministrative
perché la visione pragmatica del biore-                       (Alexander, 1996):
gionalismo presenta elementi comuni con il                    - “Determinismo ambientale” (Natura → Cultu-
tema dello sviluppo regionale sostenibile, ar-                ra). All’interno di confini geografici (fisici) che
gomento che già da tempo è oggetto dell’in-                   definiscono la bioregione si è sviluppata una
teresse degli studiosi. Ulteriori motivazioni che             determinata cultura; la difficoltà consiste nel-
stimolano a soffermarsi sulle caratteristiche                 l’individuare l’elemento geografico di riferimen-
dell’approccio ideologico si trovano, oltre che               to (acque, aspetti fisici, clima, vegetazione, fau-
nella crescente diffusione, anche nella realtà                na) in quanto ciascun elemento definisce limi-
italiana, di esperienze di bioregionalismo estre-             ti differenti.
mo, nel funzionamento di alcune comunità                      - “Determinismo Ambientale-culturale” (Natura
bioregionali la cui organizzazione offre per gli              ↔ Cultura). Natura e cultura locale hanno un
economisti, in particolare gli economisti agra-               equilibrato impatto l’una sull’altra; il proble-
ri, interessanti spunti di riflessione. Su questa             ma è determinare se, quando e, soprattutto,
prospettiva ideologica del bioregionalismo                    entro quali confini esiste effettivamente que-
sono focalizzati gli ultimi due paragrafi: nel                sta corrispondenza.
primo vengono evidenziate le motivazioni eti-                 - “Determinismo culturale locale” (Cultura →



1) Fra le definizioni di bioregione si   torio non delimitato da confini poli-     bientale e naturale degli ecosistemi
riportano, a titolo di esempio, le due   tici o amministrativi ma da confini       (clima, suolo, flora, fauna) e delle
seguenti. “Regioni con confini natu-     ‘oggettivi’ (ecosistemi naturali) e       caratteristiche sociali delle comuni-
rali (geografici-ecosistemi) e sociali   ‘soggettivi’ (identità sociali); quindi   tà locali (costumi, tradizioni, identi-
(culturali-sociosistemi) e non legati    un’area geografica circoscritta da li-    tà collettiva, senso di appartenenza
alle attività economiche (amministra-    miti fisici (bacino fluviale, catena      al territorio).” (Iacoponi, 2003).
tivi).” (Alexander, 1990). “Un terri-    montuosa) e da un’omogeneità am-           2) Le variabili che determinano le


                                                         186
Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale


Natura). In un territorio circoscritto, all’inter-                mitazione territoriale delle bioregioni2 . L’agri-
no del quale sono disponibili determinate ri-                     coltura, infatti, oltre a rappresentare la princi-
sorse, si sviluppa una cultura (terreno della co-                 pale modalità con cui si manifesta il rapporto
scienza) la cui estensione, nel momento in cui                    dell’uomo con la terra, è il mezzo attraverso il
raggiunge la sua maturità, stabilisce i confini                   quale viene soddisfatto il bisogno primario del-
della bioregione.                                                 l’alimentazione e trova un costante riferimen-
- “Determinismo culturale globale” (Cultura →                     to nella tradizione e nella cultura del luogo.
Appartenenza). Il terreno della coscienza è do-                   Tali aspetti, come si vedrà, rappresentano il
vunque, per cui non è possibile individuare dei                   substrato sul quale nasce qualunque prospet-
confini effettivi; la bioregione è il luogo al quale              tiva bioregionale.
ci si “sente” di appartenere.
    Analizzando i diversi approcci si può osser-
vare come, a parte l’ultimo, ciascuno possegga                    2. Approccio ideologico e
delle caratteristiche che lo rendono più adatto                   pragmatico al bioregiona-
degli altri a circoscrivere specifici contesti geo-               lismo
grafici e culturali. In generale, comunque, ap-
pare evidente che i confini bioregionali, nella
                                                                  “Ci può essere un’idea di bioregionalismo solo
misura in cui sono influenzati dalla presenza e
                                                                  se vengono rispettati i principi di base dell’eco-
dallo sviluppo delle attività umane, non pos-
                                                                  logia. Il bioregionalismo può realizzarsi solo
sono essere stabiliti con assoluta precisione ed
                                                                  se i sistemi di produzione impiegano esclusi-
in modo definitivo. Anche riguardo all’esten-
                                                                  vamente risorse locali e solo se gli abitanti ten-
sione territoriale, non esiste un criterio che
                                                                  gono in considerazione le implicazioni a lungo
possa fornire un valido riferimento nel compi-
                                                                  termine della produzione” (Diffenderfer e
to della delimitazione delle bioregioni; la loro
                                                                  Birch, 1997). In questa prospettiva, la scelta
dimensione, infatti, deve essere tale che “le
                                                                  bioregionalista è legata all’adozione di com-
comunità locali possano gestire le risorse sen-
                                                                  portamenti che riducono al minimo l’uso delle
tendole come proprie condividendo una iden-
                                                                  risorse, enfatizzano la conservazione ed il
tità culturale” (Iacoponi, 2001a).
                                                                  riciclaggio, evitano l’inquinamento e lo spre-
    Allora, anche se sembra di poter conclude-
                                                                  co, adattano i sistemi produttivi alle risorse
re che è sostanzialmente impossibile suddivi-
                                                                  locali (vento, acqua, legno) e, per quello che
dere un territorio secondo un mosaico di
                                                                  riguarda il cibo, valorizzano i prodotti origina-
bioregioni, non è infrequente il caso in cui sia
                                                                  ri della regione nel suo stato preagricolo. In-
possibile identificarne delle porzioni in cui si
                                                                  fatti, come sostengono Diffendeffer e Birch,
evidenziano dei chiari caratteri distintivi sia dal
                                                                  “il bioregionalismo si prefigge di cambiare i
punto di vista ambientale-naturale che socia-
                                                                  sistemi produttivi in vista di un futuro soste-
le-culturale. È inevitabile che tali caratteri,
                                                                  nibile” e il fondamentale cambiamento dei si-
laddove se ne manifesti la evidente presenza,
                                                                  stemi di produzione “deve coincidere con un
trovino un diretto riscontro nella realtà agrico-
                                                                  concomitante cambiamento in quelle creden-
la del luogo. Le caratteristiche dell’agricoltu-
                                                                  ze, attitudini, e valori che possono interagire
ra, se opportunamente analizzate dal punto di
                                                                  con l’ambiente naturale.”
vista ambientale e sociale, possono fornire un
                                                                      In questa prospettiva prettamente ideolo-
importante contributo nell’esercizio di deli-


caratteristiche tecniche ed economi-        agrario hanno attribuito grande im-         rezione, uno dei primi è certamente
che delle attività agricole sono stret-     portanza alla collocazione ambien-          quello dei “sistemi agrari” del Ban-
tamente correlate al contesto terri-        tale e sociale delle attività agricole      dini, identificati come territori omo-
toriale ed ambientale in cui vengo-         sforzandosi di trovare strumenti ade-       genei per l’interazione di agricoltu-
no svolte. Per questa ragione i             guati per darne una lettura territo-        ra, ambiente e società (Bandini,
fondatori del pensiero economico            riale. Fra i vari tentativi in questa di-   1959).

                                                               187
Paesaggio e risorse                                                                                            SILVIO FRANCO


gica viene attribuito un ruolo centrale alla ca-                  “pragmatica”, il bioregionalismo rappresenta
pacità di costituire delle comunità che riesca-                   un continuum di approcci per lo sviluppo regio-
no ad attivare dei meccanismi di auto-sosten-                     nale che vanno dalla esclusiva preservazione
tamento adottando opportune forme organiz-                        degli ecosistemi naturali esistenti (“bioregioni
zative “a partire dal più elegante ed elementa-                   conservative”) allo sviluppo sostenibile dei si-
re fra i principi della natura: quello dell’auto-                 stemi sociali ed economici già presenti
sufficienza” (Sale, 1984). La bioregione deve                     (“bioregioni evolutive”) (Simonis, 1997). No-
trovare tutte le risorse di cui necessita (ener-                  nostante questo adattamento su posizioni
gia, cibo, abitazioni, vestiario, utensili, manu-                 meno estreme, in Europa si evidenziano delle
fatti) entro i propri confini in modo che la                      difficoltà per stabilire un approccio biore-
sostenibilità non sia riferita soltanto all’am-                   gionalista, ed una conseguente implemen-
biente naturale ed alle sue risorse ma all’inte-                  tazione operativa dei suoi concetti3.
ro ecosistema del quale gli esseri umani sono                         Le due letture del bioregionalismo presen-
una delle componenti. Questa prospettiva di                       tano indubbiamente dei tratti comuni che pos-
bioregionalismo discende direttamente dai                         sono essere identificati nell’interesse concen-
principi che hanno ispirato i fondatori nord-                     trato sul locale piuttosto che sul globale, nel-
americani, i quali hanno trovato in quel conte-                   l’obiettivo prioritario della sostenibilità am-
sto territoriale dei particolari ambienti natura-                 bientale e nel riconoscimento della necessità
li e dei riferimenti storici, anche relativamente                 di partecipazione dal basso alla gestione delle
recenti. Non a caso, nella letteratura biore-                     risorse4 . Ciò nonostante fra approccio ideolo-
gionale è abbastanza frequente il riferimento                     gico e pragmatico emergono delle differenze
alla cultura, ai simboli, al rapporto con la na-                  sostanziali che, al di là delle modalità più o
tura ed alla organizzazione sociale delle tribù                   meno estreme con cui si manifestano, impedi-
indiane.                                                          scono una comune omologazione sotto il me-
    Trasporre un tale approccio in un contesto                    desimo cappello del bioregionalismo. Nel pri-
europeo presenta degli oggettivi elementi di                      mo caso prevale un taglio morale ed etico es-
difficoltà, sia per motivazioni storiche, sia per                 senzialmente a carattere individuale o di co-
il più consistente e diffuso livello di antropiz-                 munità circoscritte, nel secondo una prospet-
zazione del territorio. Ciò ha portato ad                         tiva indirizzata verso la ricerca di uno sviluppo
un’estensione dell’idea di bioregionalismo at-                    locale sostenibile della bioregione nel suo in-
traverso la quale si ricerca “la sostenibilità                    sieme. In questo secondo caso, nonostante i
globale del sistema planetario come somma-                        valori, i bisogni e gli interessi della popolazio-
toria di una gestione sostenibile delle risorse                   ne locale debbano rimanere il punto di parten-
naturali di un territorio da parte delle comuni-                  za delle scelte dello sviluppo economico e del-
tà locali” (Iacoponi, 2003).                                      la conservazione ambientale, deve essere adot-
    In questa visione, identificabile come                        tata una programmazione nella quale si pos-


3) Tali difficoltà derivano, oltre che      - Citizen participation: un pieno           turazione in chiave ecologica dei
da oggettive condizioni storiche e          coinvolgimento della comunità può           processi economici richiede la gene-
strutturali, anche da alcune barriere       essere raggiunto solo in ambiti terri-      ralizzata adozione di sistemi di pro-
politiche, sociali ed economiche            toriali limitati mentre le risorse natu-    duzione sostenibili.
(Simonis,1997):                             rali e gli ecosistemi hanno general-        4) Come sottolinea Iacoponi (2003)
- Political viability: nella realtà i li-   mente un'estensione più ampia.              “ciascuna forma di bio-regionalismo
miti delle bioregioni, determinati          - Property rights: ogni tentativo di        identifica come principio ineludibile
dagli ecosistemi e dalle comunità           comporre gli interessi economici,           e caratterizzante l’auto-organizzazio-
presenti in un territorio, difficilmen-     sociali e ambientali in nome della          ne delle comunità locali, le uniche in
te corrispondono con i confini am-          sostenibilità porta a conflitti legati ai   grado di trovare un punto di equili-
ministrativi, all’interno dei quali pos-    diritti di proprietà.                       brio tra ambiente fisico-naturale e am-
sono agire i decision-makers.               - Systems of production: la ristrut-        biente antropico”.


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Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale


sono, anzi spesso si devono, inserire anche le                    l’accumulazione e l’incremento delle produzio-
esigenze degli operatori economici non locali                     ni, l’economia è integrata con tutti gli altri
(Iacoponi, 2001a).                                                aspetti della vita sociale della comunità. Nel
                                                                  momento in cui l’individuo perde l’appoggio
                                                                  della comunità è costretto a rivolgersi al mer-
3. Bioregionalismo e motiva-                                      cato per ottenere alcuni beni e servizi che rice-
zioni etiche individuali                                          veva dalla comunità stessa attraverso scambi
                                                                  non monetari. L’estensione dell’economia di
Nel bioregionalismo ideologico, sul quale ver-                    mercato che ne deriva comporta un’ulteriore
rà focalizzata l’attenzione nel resto della nota,                 distruzione dei legami sociali che a loro volta
emergono in primo piano le motivazioni che                        spinge gli individui, socialmente disgregati e
sono alla base delle scelte di vita dei singoli e                 privi di alternative non monetarie, a rivolgersi
che, di conseguenza, determinano le forme                         sempre più al mercato. Si alimenta così un pro-
organizzative delle comunità. Nella discussio-                    cesso circolare il cui esito è quello di allargare
ne che segue tali motivazioni vengono                             progressivamente gli spazi di mercato riducen-
ricondotte ai bisogni individuali e sociali ed ai                 do quelli della sfera sociale (Bonaiuti, 2003).
valori ecologici e ambientali.                                    La crescente consapevolezza che sta maturan-
Bisogni individuali e sociali                                     do nei confronti delle condizioni di disequi-
I bisogni individuali vengono distinti in tre ca-                 librio sociale (e, in senso più generale, ecolo-
tegorie: bisogni primari, connessi alla soprav-                   gico) originate da tali dinamiche autoac-
vivenza, (cibo, riproduzione, riposo, riparo);                    crescitive è alla base di alcuni fenomeni di
bisogni fondamentali, legati alla natura uma-                     auto-organizzazione spontanea della società
na, (riflessione, amicizia, amore, gioco,                         civile. Queste esperienze trovano fondamento
convivialità); bisogni indotti, derivanti dalla                   nel principio di reciprocità il quale costituisce
società competitiva, (potere, ricchezza, accu-                    un aspetto importante del comportamento
mulazione).                                                       umano: non sempre siamo disposti a interagire
    La scelta bioregionale, attraverso l’obietti-                 con gli altri al solo scopo di conseguire dei van-
vo della realizzazione di una convivenza su base                  taggi individuali5 .
comunitaria, si rivolge al soddisfacimento dei                        La condivisione del principio di reciprocità
bisogni primari e fondamentali in un’ottica di                    è uno dei cardini del funzionamento delle co-
piena integrazione con le risorse naturali del                    munità bioregionali nelle quali l’interazione fra
territorio. E’ proprio il sentirsi parte della na-                i membri ha come unico scopo il reciproco
tura e dell’ambiente che, impedendo l’aliena-                     soddisfacimento dei bisogni primari e fonda-
zione dei singoli e la nascita di bisogni mate-                   mentali. Per questa ragione gli scambi di beni
riali indotti, origina un permanente stato di                     e di servizi che avvengono all’interno della co-
“abbondanza”, una condizione che non ha un                        munità bioregionale non rispondono ad una
legame diretto con la quantità dei beni posse-                    logica economica in senso stretto ma hanno
duti o consumati ma è il risultato di un rappor-                  come riferimento le disponibilità e le necessi-
to con ciò che viene percepito come bisogno                       tà contingenti di coloro che li effettuano
(Caillè, 1991).                                                   (Pancino, 2004).
    Nelle società agricole tradizionali, nelle                    Motivazioni ambientali ed ecologiche
quali la limitazione dei bisogni rende inutile                    L’insostenibilità ambientale dello sviluppo eco-


5) “La spirale motivazionale della          aumento dei consumi e dunque                ziative di difese dell’ambiente, con-
reciprocità, il surplus di benessere        l’irreversibile degradazione della ma-      sumo critico, finanza etica, sono de-
che si produce nella condivisione, è        teria/energia che è alla base della crisi   stinate a rimanere sporadiche esp-
il solo processo che, a livello indivi-     ecologica. Senza questo motore              ressioni di un calvinismo ecologico
duale, può contrastare l’inesorabile        motivazionale, le pur meritevoli ini-       di nicchia.” (Bonaiuti, 2003, 58).


                                                               189
Paesaggio e risorse                                                                                      SILVIO FRANCO


nomico trova sempre maggiori conferme, sia                        In termini più generali, il bioregionalismo
in base a considerazioni etico-filosofiche, sia               si pone il medesimo obiettivo dell’ecologismo
come deduzione di considerazioni teoriche6 .                  profondo (deep ecology) di individuare nuove
Anche dal punto di vista quantitativo, le valu-               strade da percorrere affinché possa essere
tazioni eseguite adottando il metodo dell’im-                 recuperata l’antica armonia tra società umana
pronta ecologica evidenziano come la situazione               e mondo della natura. I rappresentanti di que-
planetaria sia già talmente compromessa da far                sta visione, primo fra tutti l’ecologista
rinunciare a qualunque ipotesi di soluzione per               Goldsmith, individuano nel progresso, inteso
lo sviluppo sostenibile7 . Infatti, per sostenere             come sviluppo della scienza, della tecnologia,
l’attuale livello di sviluppo è già stato consu-              dell’industria e del sistema mondiale del mer-
mato tutto lo spazio ecologico planetario: non                cato, la causa principale della disintegrazione
solo non ci sono margini ecologici per espri-                 sociale e degrado ambientale che sono alla
mere lo sviluppo dei paesi arretrati, ma nean-                base dei problemi cronici che stanno devastan-
che per sopportare le attuali esternalità nega-               do la società attuale. Essi sostengono l’idea
tive prodotte dalle economie dei paesi svilup-                che il progresso economico e tecnologico è la
pati (Iacoponi, 2001b).                                       negazione stessa dell’evoluzione in quanto,
    La prospettiva bioregionalista riporta que-               mentre l’evoluzione rappresenta il percorso che
sta visione globale all’ambito locale andando                 serve a mantenere la stabilità dell’ecosfera8 , il
a limitare quanto più possibile l’impatto delle               progresso porta a sconvolgerne l’ordine ed a
attività agricole sulle risorse naturali del terri-           ridurne la stabilità (Goldsmith, 1998).
torio. Infatti, anche riferendoci a questa scala,                 Nella fase iniziale del loro sviluppo i siste-
si osserva l’insostenibilità a lungo termine di               mi ecologici e sociali divengono più complessi
pratiche agricole che prevedono il massiccio                  e diversificati, successivamente la complessità
utilizzo di mezzi meccanici alimentati da car-                e la diversità tendono a ridurre la loro crescita
buranti fossili ed un crescente impiego di con-               fino a che il sistema raggiunge uno stato di
cimi chimici, anche in condizioni di fertilità del            maturità (climax) in cui l’energia e le risorse
terreno, abbondanza d’acqua e clima favore-                   sono utilizzate solo per il mantenimento e la
vole. Il comportamento che il bioregionalismo                 reintegrazione. La complessità e la diversità
propone a questo riguardo è la riduzione della                crescenti che accompagnano l’evoluzione sono
dimensione delle aziende, la coltivazione di una              strettamente collegate con la crescente coope-
più ampia gamma di prodotti, di origine locale                razione tra le parti del sistema. Nei processi
e con maggiore valore nutritivo, la conserva-                 evolutivi l’iniziale competizione cede progres-
zione dell’integrità del suolo, la creazione e                sivamente il passo al mutualismo tra le com-
l’utilizzo di fonti energetiche alternative, lo svi-          ponenti del sistema; quando, invece, il siste-
luppo di reti di distribuzione su piccola scala,              ma inverte il suo percorso evolutivo, dando
il rispetto del tempo di rige-nerazione nelle at-             origine ad un processo antievolutivo, il
tività di taglio del legname e di pesca (Berg e               mutualismo cede il passo alla competizione.
Dasmann, 1978).                                                   In una società umana la situazione è analo-


6) Una rassegna della letteratura ri-    ni teoriche a Georgescu Roegen            quattro diversi tipi di territori (per
guardo a questi aspetti è estrema-       (1977).                                   l’energia, inutilizzabile, utilizzato
mente vasta ed esula dagli obiettivi     7) L’impronta ecologica viene cal-        continuativamente, a utilizzo limita-
di questo lavoro. Al solo scopo di       colata tenendo conto di cinque grup-      to) (Wackernagel e Rees, 1996).
indicare dei riferimenti che, a nostro   pi di beni destinati all’abitante me-     8) Con ecosfera si intende la biosfera
avviso, rappresentano una efficace       dio di un dato paese – alimenti, abi-     assieme al suo sostrato geologico –
presentazione delle motivazioni del-     tazioni, trasporti, beni di consumi e     litosfera - e il suo ambiente atmosfe-
le insostenibilità dello sviluppo, si    servizi – e viene confrontata con la      rico; questo termine è equivalente
rimanda per gli aspetti filosofici a     “disponibilità di bio-capacità” la qua-   al nome “Gaia” (Lovelock, 1981).
Jonas (1979) e per le considerazio-      le viene valutata tenendo conto di

                                                         190
Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale


ga: in condizioni naturali, la cooperazione che                  mento, è possibile mantenere una società sta-
viene praticata tra i membri di una comunità                     bile che tende all’immortalità. Aristotele nella
ne favorisce la sopravvivenza e lo sviluppo pro-                 Politica sostiene che esiste un rapporto fra po-
muovendo la qualità della vita dei singoli e                     polazione e dimensione del territorio il quale,
costruendo una “ricchezza sociale”. Con il pro-                  una volta raggiunto, deve essere mantenuto
gresso la cooperazione sociale è sostituita dal-                 stabile evitando ogni variazione che possa tur-
la competizione e dall’aggressione interperso-                   bare tale equilibrio. Nel ‘600 l’esistenza di una
nali e la ricchezza sociale, così dissipata, non                 società stazionaria, anche se con caratteristi-
può essere sostituita dai servizi statali o dalla                che del tutto particolari, viene ipotizzata da
ricchezza economica, che soddisfano solo una                     Thomas More nel descrivere la comunità idea-
parte dei bisogni umani.                                         le dell’isola di Utopia. Successivamente il
    L’organizzazione della comunità bioregio-                    raggiungimento dello stato stazionario venne
nale cerca proprio di promuovere questa ric-                     teorizzato dagli economisti classici, Ricardo,
chezza sociale instaurando un sistema coope-                     Malthus e, soprattutto, Mill, come fase con-
rativo che consenta di soddisfare i bisogni in-                  clusiva della crescita capitalistica.
dividuali dei suoi membri attraverso scambi                          Secondo Ricardo, sotto la continua pressio-
mutualistici non monetari.                                       ne della popolazione, il saggio di profitto ten-
                                                                 derà ad annullarsi e il genere umano finirà per
                                                                 vivere, per l’appunto, in uno stato stazionario.
4. Bioregionalismo: aspetti                                      Dopo Malthus, la cui visione a questo riguar-
economici e politici                                             do è sostanzialmente simile a quella ricardiana,
                                                                 anche John Stuart Mill preconizza il raggiun-
Come osservato nel paragrafo precedente, la                      gimento di uno stato stazionario come conclu-
natura tende verso quello stato che l’ecologia                   sione inevitabile del percorso di crescita del
definisce climax, ossia un bilanciato, armoni-                   sistema capitalistico. Contrariamente a
co, ed integrato stato di maturità che, una vol-                 Ricardo, il quale vede lo stato stazionario come
ta raggiunto, si mantiene per lunghi periodi.                    una sciagura e ne rimuove la preoccupazione
Per questo motivo un’economia bioregionale,                      collocandolo in una prospettiva temporale suf-
integrandosi con l’ecosistema ed adattandosi                     ficientemente lontana, Mill considera una tale
all’ambiente, tenta di creare un climax, un equi-                situazione in termini positivi, in quanto rap-
librio che gli economisti definiscono “stato sta-                presenta la fine di una società competitiva e
zionario”, invece di una condizione di perpe-                    arrivista e la nascita di una convivenza nella
tuo cambiamento e continua crescita (Sale,                       quale gli uomini trascorrono il tempo in attivi-
1984).                                                           tà artistiche e fra i piaceri dell’amicizia. Affer-
    L’idea dell’esistenza e del possibile raggiun-               ma Mill: “non mi piace l’ideale di vita di colo-
gimento di uno “stato stazionario” non è nuo-                    ro che pensano che lo stato normale degli uo-
va nella storia del pensiero economico. Infatti,                 mini sia quello di una lotta per andare avanti;
come afferma Georgescu-Roegen (1977), poi-                       che l’urtarsi e lo spingersi gli uni con gli altri,
ché il cambiamento rappresenta l’elemento più                    che rappresenta il modello esistente della vita
imbarazzante per chiunque voglia progettare                      sociale, sia la sorte maggiormente desiderabile
una società ideale, l’idea di uno stato immuta-                  per il genere umano, e non piuttosto uno dei
bile è sempre stata oggetto delle riflessioni degli              più tristi sintomi di una fase del progresso pro-
studiosi.                                                        duttivo.” (Mill, 1983, 999-1000).
    Platone nella Repubblica afferma che la di-                      Mill addirittura sostiene che la società do-
mensione della popolazione deve essere man-                      vrebbe scegliere la stazionarietà prima che l’au-
tenuta rigorosamente costante e che ogni ger-                    mento della popolazione e l’esaurirsi delle ri-
me di cambiamento va stroncato sul nascere.                      sorse naturali la costringano in questo stato:
Infatti, come Platone stesso afferma nelle Leg-                  “non vi è molta soddisfazione nel contemplare
gi, solo se si è in grado di prevenire il cambia-                un mondo in cui [...] nulla sia lasciato all’atti-

                                                               191
Paesaggio e risorse                                                                                    SILVIO FRANCO


vità spontanea della natura, [...] in cui ogni                ritenuti obiettivi privi di qualunque interesse.
siepe e ogni albero superfluo siano sradicati e                   In questa ottica le bioregioni divengono
quasi non rimanga una zolla di terra dove pos-                delle porzioni di territorio nelle quali la stretta
sa crescere una pianta o un fiore. [...] Se la                integrazione tra cultura locale e ambiente na-
bellezza che la terra deve alle cose venisse di-              turale costituisce il substrato per forme
strutta dall’aumento illimitato della ricchezza               organizzative delle comunità in grado di man-
e della popolazione, al semplice scopo di dare                tenere una piena sostenibilità sociale ed am-
sostentamento a una popolazione più nume-                     bientale. Tali comunità tendono a praticare una
rosa, ma non migliore o più felice, allora io                 economia chiusa ed una vita sociale primitiva
spero sinceramente, per amore della posterità,                strettamente connessa al contesto ambientale
che i nostri discendenti si accontenteranno di                ed ai cicli naturali 9 (AA.VV., 1994; Rete
essere in uno stato stazionario molto prima di                Bioregionale Italiana, 2003). Questa visione
trovarsi costretti ad esso dalla necessità.” (Mill,           porta le comunità bioregionali ad attribuire un
1983, 1002).                                                  ruolo fondamentale ai rapporti economici ba-
    Dopo Mill tutti gli economisti ortodossi                  sati sul baratto dei prodotti (agricoli e non),
hanno guardato con grande preoccupazione allo                 sullo scambio di lavoro e, più in generale, sui
stato stazionario il quale, considerato alla stre-            cosiddetti LETS - local exchange trading systems10
gua della stagnazione, rappresenta una disfun-                (Pittau, 2003). Le modalità di scambio che
zione in un sistema nel quale la crescita conti-              andrebbero privilegiate all’interno delle comu-
nua non soltanto è possibile ma, anzi, è consi-               nità bioregionali sono indicate nel “Rapporto
derata come una necessità assiomatica.                        per l’Economia” elaborato dal Consiglio
    Il bioregionalismo, al contrario, considera               Bioregionalista (AA.VV., 1994). In questo do-
auspicabile la situazione di stabilità sociale ed             cumento vengono individuati i comportamen-
economica che permette il perpetuarsi di con-                 ti che consentono di pervenire ad un’econo-
dizioni di esistenza semplici, frugali e sobrie               mia locale che ricerchi un’ottimale auto-suffi-
all’interno di una visione antiutilitaristica e in            cienza attraverso la creazione di sistemi
uno stato di equilibrio con l’ambiente e le ri-               sostenibili che si basano su moneta comunita-
sorse naturali. L’obiettivo è quello di perveni-              ria, reti di scambio e di baratto, proprietà col-
re ad una economia chiusa in stato stazionario                lettiva, controllo diretto delle risorse e demo-
nel quale viene a stabilirsi una piena armonia                crazia partecipativa.
con l’ambiente e le risorse naturali da parte                     Quest’ultima affermazione stimola delle ri-
degli individui e della comunità. In tali comu-               flessioni riguardo alla possibile collocazione po-
nità-territorio, che dovrebbero essere tenden-                litica dei movimenti bioregionalisti, compito
zialmente autosufficienti, le attività produtti-              che appare estremamente arduo in quanto nel-
ve è opportuno che vengano svolte nella più                   l’ideologia che ne è alla base coesistono aspet-
piccola scala possibile, per salvaguardare al                 ti che caratterizzano posizioni antitetiche11. Se,
massimo grado l’ambiente sociale e fisico, e il               da un lato, il completo disinteresse per lo svi-
progresso e lo sviluppo economico vengono                     luppo economico è in antitesi sia con l’ideolo-



9) La chiusura economica delle co-        ternazionale                            to etico per scambiare beni e servizi
munità bioregionali non deve essere       10) Queste unità di scambio, che        sulla base del loro valore reale
interpretata come la ricerca di un iso-   possiedono la caratteristica di rima-   (Linton e Greco, 1988).
lamento sociale e culturale. Al con-      nere laddove vengono generate, as-      11) Da segnalare che questa con-
trario, è molto frequente la costru-      sicurano una fonte di liquidità con-    notazione politica “trasversale” che
zione di reti bioregionali, più o meno    tinuamente utilizzabile, rappresen-     caratterizza l’ideologia bioregio-
organizzate, le quali fungono da ri-      tano un notevole strumento per co-      nalista ha portato a delle contrap-
ferimento per scambi di esperienze        struire comunità locali più forti e     posizioni sia fra i movimenti biore-
e ospitalità a livello nazionale e in-    coese e costituiscono un riferimen-     gionali che all’interno degli stessi.


                                                          192
Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale


gia liberista che marxista, dall’altro, non può                  to un’idea che, nel lasciare alle comunità il com-
essere negata l’importanza che i movimenti                       pito di definire la propria bioregione sceglien-
boregionalisti attribuiscono ad aspetti quali il                 do le variabili più funzionali rispetto al
controllo diretto delle risorse e la proprietà                   soddisfacimento dei propri bisogni, rappresen-
collettiva. Ciò consente di affermare che il                     ta un importante riferimento per puntare ad
modello bioregionale punta al raggiungimento                     una organizzazione sociale effettivamente so-
di un’organizzazione comunitaria i cui tratti                    stenibile. Il termine bioregione, allora, assu-
principali definiscono una struttura sociale                     me un significato ed identifica un determinato
assimilabile a quella teorizzata come fase fina-                 territorio solo quando gli esseri umani che vi
le del comunismo ideale (ridotti tempi di lavo-                  vivono vengono ricondotti ad un senso di ap-
ro, pratica della contemplazione e dell’arte,                    partenenza ai luoghi ed all’ambiente naturale
disponibilità di tempo libero per assecondare                    (cioè a ri-abitare il territorio) divenendo una
le proprie inclinazioni, comunità dei beni e dei                 comunità locale. Infatti, come sottolinea
luoghi) (Sale, 1984).                                            Brunori (2001), “il problema è affrontare la
    D’altro canto, aspetti quali l’esercizio di                  bioregione non solo dal lato degli indicatori,
forme di democrazia diretta e il conseguente                     più o meno oggettivi, in grado di definire chi è
forte decentramento delle decisioni che carat-                   dentro e chi è fuori da essa, ma invece a parti-
terizzano la dottrina bioregionalista potrebbe-                  re dalla percezione dei soggetti […] La
ro essere assimilati ad alcune istanze che sono                  bioregione (spazio di luoghi) vive nell’ambito
alla base delle spinte separatiste evocate da                    del globale (spazio di flussi) solo se riesce a
alcuni movimenti politici. Tuttavia, deve esse-                  ricostruire all’interno di una rete globale delle
re tenuto ben presente che, mentre tali movi-                    microreti basate su alcuni principi e valori strut-
menti rivendicano una autonomia amministra-                      turanti: la preferenza per i prodotti locali, il
tiva finalizzata prioritariamente alla gestione                  ricorso al riciclaggio piuttosto che allo scarto,
locale delle risorse finanziarie, il biore-                      utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, pro-
gionalismo punta ad un controllo diretto del                     cessi a basso (nullo) impatto ambientale”.
territorio e delle risorse naturali. Inoltre, a dif-                 I processi che sono alla base della condi-
ferenza di quanto si osserva in molti movimenti                  visione delle motivazioni profonde del
separatisti, non c’è traccia di discriminazione                  bioregionalismo si identificano con la appar-
nei confronti del diverso e dello straniero; al                  tenenza ai luoghi ed all’ambiente naturale e la
contrario, nella visione bioregionalista, la                     partecipazione ad una comunità che cerca il
condivisione ideologica elimina ogni barriera                    soddisfacimento dei propri bisogni primari e
etnica e geografica.                                             fondamentali attraverso una piena e sosteni-
    Da segnalare, infine, come alcuni fondatori                  bile integrazione con le risorse del territorio.
e attivisti di gruppi bioregionalisti attribuisca-               Educazione, cultura e riflessione sono i mezzi
no ai propri movimenti una connotazione                          che sono alla base per sedimentare questo senso
prettamente anarchica nella quale le istituzio-                  di appartenenza e partecipazione, trasmetten-
ni politiche vengono cancellate per essere                       do l’importanza dei valori ecologici, il rispetto
ridefinite ad una scala in cui diviene possibile                 della natura e delle sue risorse, la corretta prio-
un’interazione “faccia a faccia” e la completa                   rità nel soddisfacimento dei bisogni individuali,
autogestione (Dodge, 1981).                                      l’importanza dei rapporti fra agricoltura, stato
                                                                 dell’ambiente e qualità della vita. L’idea basilare
                                                                 di decentralizzazione che emerge dalla definizio-
5. Conclusioni                                                   ne di bioregionalismo richiede un empowerment
                                                                 degli individui e della comunità; tale capacità
Le bioregioni possono non esistere sul terreno                   sociale, cioè la partecipazione delle persone alle
o comunque, essendo un prodotto dell’intera-                     decisioni che riguardano la loro vita (ethic of
zione natura-cultura, sono in continua evolu-                    caring), può essere trasmessa solo con l’educa-
zione. Questa evidenza non priva di significa-                   zione e la cultura (Diffenderfer e Birch, 1997).

                                                               193
Paesaggio e risorse                                                                                               SILVIO FRANCO


   In conclusione si può affermare che il mes-                     and Practice, CoEvolution Quarterly, 32, 6-12.
saggio bioregionalista più forte è proprio quel-                        Georgescu-Roegen N. (1977), The steady state and
                                                                   ecological salvation: a thermodynamic analysis, BioScience,
lo del ruolo centrale della cultura come stru-                     n.4, pag.266-70.
mento per divulgare e far crescere la condivi-                          Georgescu-Roegen N. (2003), Bioeconomia, Bollati
sione etica dei valori ecologici e sociali. Come                   Boringhieri, Torino.
afferma Sale (1985), non è possibile immagi-                            Goldsmith E. (1992), La grande inversione, Franco Muzio,
nare la società bioregionale affermarsi attra-                     Padova.
verso un decreto, un atto legislativo o un moto                         Goldsmith E. (1998), Progress is anti-evolutionary and is
                                                                   the anti-Way, University of Georgia Press, Athens, Georgia.
insurrezionale; è soltanto attraverso un lungo
                                                                        Iacoponi L. (2001a), La Bioregione. Verso L’integrazione
e continuo mutamento che gli esseri umani po-                      dei processi socioeconomici ecosistemici nelle comunità locali,
tranno vivere a loro agio in una simile società.                   Edizioni ETS, Pisa.
                                                                        Iacoponi L. (2001b), Sviluppo Sostenibile e Bioregione,
                                                                   La Questione Agraria, n.4.
Bibliografia                                                            Iacoponi L. (2003), Ambiente, Società e Sviluppo. L’im-
                                                                   pronta ecologica localizzata delle “bioregioni” Toscana Costa e
                                                                   Area Vasta Livorno-Pisa-Lucca, Edizioni ETS, Pisa.
     AA.VV. (1994), Bioregione: nuova dimensione per l’uma-
nità, Macro Edizioni, S. Martino di Sarsina (FO).                       Jonas H. (1979), Das prinzip Verantwortung, trad. italiana
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     Alexander D. (1996), Bioregionalism: the Need for a Firmer
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                                                               194

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Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilita' locale

  • 1. Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale Agribusiness Paesaggio & Ambiente -- Vol. VIII (2004) n. 3, Marzo 2005 Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale Bioregionalism Between Individual Ethic and Local Sustainability. Bioregions represent a part of land defined by a tight integration between local culture and natural environment. Bioregionalism, hence the characteristics that identify forms of societal organizations and different approaches to manage natural resources, can be read from two different perspectives. In the first one, more linked to the original concept of bioregionalism, individual activities are strictly connected with environment and natural cycle. In this case the economy of the community, even if closed, aims to a complete social and environmental sustainability. According to the second perspective, the aim is to find a planetary sustainability through a sum of local sustainability. In this paper, after a brief illustration of problems related to the definition of bioregions, the principles of the two perspectives, defined as “ideological” and “pragmatic”, will be pointed out. Then, referring to the ideological approach, ethical motivations behind bioregionalist choices, and their implications on economic and political organization of communities, will be discussed. Il bioregionalismo l’individuo nella biosfera e, secondo le parole nasce nei primi di Berg, “rappresentano le piccole patrie del anni ‘70 dall’incon- pianeta”. tro di Peter Berg, Nonostante la vaghezza della definizione, esponente delle che, come si vedrà nella prima parte della nota, avanguardie cultu- porta alla difficoltà di identificare dei criteri rali con l’ecologista univoci per la delimitazione delle bioregioni, Raymond Dasm- alcuni aspetti possono essere individuati con ann. In un articolo chiarezza. Elementi caratterizzanti una pubblicato nel 1978 bioregione sono, fra gli altri, l’impossibilità di SILVIO FRANCO essi attribuiscono il una imposizione dei confini da parte di una Università della Tuscia termine “bioregio- qualunque autorità politica o amministrativa ne” ad un luogo che e, punto di estrema rilevanza, la necessità del- rappresenta sia uno spazio geografico che un la nascita e della partecipazione dal basso ri- terreno della coscienza (idea che si è sviluppa- guardo qualunque attività o iniziativa relativa ta riguardo a come vivere in quello spazio) (Berg alla gestione delle sue risorse (Iacoponi, 2003). e Dasmann, 1978). Le bioregioni possono es- D’altro canto, così come accade per i criteri sere identificate come delle porzioni della su- di delimitazione, anche quando si pone l’ac- perficie terrestre caratterizzate da una ricono- cento sui comportamenti degli individui e del- scibile identità naturale e culturale le quali co- le comunità che vivono in una bioregione, e stituiscono il riferimento per la collocazione del- quindi quando si tratta di “bioregionalismo”, 185
  • 2. Paesaggio e risorse SILVIO FRANCO ci si trova di fronte ad un ampio ventaglio di che individuali della scelta bioregionalista ri- interpretazioni. Le diverse letture del biore- guardo agli aspetti sociali ed ecologici; nel se- gionalismo fanno riferimento ad opinioni e mo- condo vengono trattate alcune delle implica- tivazioni variamente connotate e possono es- zioni che una tale visione dell’organizzazione sere ricondotte, tralasciando le inevitabili sfu- sociale ha sui comportamenti economici e po- mature, a due distinti approcci. Da un lato tro- litici delle comunità. viamo un bioregionalismo ideologico, che po- tremmo definire “forte”, nel quale il sistema sociale della bioregione è strettamente integra- 1. Il territorio della Biore- to con l’ecosistema ed i ritmi naturali rappre- gione sentano un costante riferimento per la vita degli individui. Dall’altro lato si pone un biore- In letteratura sono presenti diverse definizioni gionalismo pragmatico, ideologicamente più “de- di “bioregione” le quali, anche se con sfuma- bole”, nel quale le comunità tendono al conse- ture diverse, identificano con questo termine guimento di uno sviluppo del sistema sociale che dei territori i cui confini sono stabiliti dai limi- risulti sostenibile rispetto alle risorse naturali del ti naturali degli ecosistemi e delle comunità territorio. La seconda parte della nota è dedicata umane1 . Qualunque definizione di bioregione alla descrizione delle principali caratteristiche di venga adottata, esiste il problema di stabilire queste due prospettive del bioregionalismo. dei criteri per individuarne i confini. A questo La lettura del bioregionalismo che merita riguardo è possibile identificare quattro distinti maggiore attenzione appare quella più radica- approcci nei quali, passando dal primo all’ulti- le, non soltanto per le motivazioni etiche che mo, si ha un progressivo allontanamento dai ne sono alla base e perché discende diretta- riferimenti comunemente utilizzati per esegui- mente dall’idea dei suoi fondatori, ma anche re le delimitazioni politico-amministrative perché la visione pragmatica del biore- (Alexander, 1996): gionalismo presenta elementi comuni con il - “Determinismo ambientale” (Natura → Cultu- tema dello sviluppo regionale sostenibile, ar- ra). All’interno di confini geografici (fisici) che gomento che già da tempo è oggetto dell’in- definiscono la bioregione si è sviluppata una teresse degli studiosi. Ulteriori motivazioni che determinata cultura; la difficoltà consiste nel- stimolano a soffermarsi sulle caratteristiche l’individuare l’elemento geografico di riferimen- dell’approccio ideologico si trovano, oltre che to (acque, aspetti fisici, clima, vegetazione, fau- nella crescente diffusione, anche nella realtà na) in quanto ciascun elemento definisce limi- italiana, di esperienze di bioregionalismo estre- ti differenti. mo, nel funzionamento di alcune comunità - “Determinismo Ambientale-culturale” (Natura bioregionali la cui organizzazione offre per gli ↔ Cultura). Natura e cultura locale hanno un economisti, in particolare gli economisti agra- equilibrato impatto l’una sull’altra; il proble- ri, interessanti spunti di riflessione. Su questa ma è determinare se, quando e, soprattutto, prospettiva ideologica del bioregionalismo entro quali confini esiste effettivamente que- sono focalizzati gli ultimi due paragrafi: nel sta corrispondenza. primo vengono evidenziate le motivazioni eti- - “Determinismo culturale locale” (Cultura → 1) Fra le definizioni di bioregione si torio non delimitato da confini poli- bientale e naturale degli ecosistemi riportano, a titolo di esempio, le due tici o amministrativi ma da confini (clima, suolo, flora, fauna) e delle seguenti. “Regioni con confini natu- ‘oggettivi’ (ecosistemi naturali) e caratteristiche sociali delle comuni- rali (geografici-ecosistemi) e sociali ‘soggettivi’ (identità sociali); quindi tà locali (costumi, tradizioni, identi- (culturali-sociosistemi) e non legati un’area geografica circoscritta da li- tà collettiva, senso di appartenenza alle attività economiche (amministra- miti fisici (bacino fluviale, catena al territorio).” (Iacoponi, 2003). tivi).” (Alexander, 1990). “Un terri- montuosa) e da un’omogeneità am- 2) Le variabili che determinano le 186
  • 3. Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale Natura). In un territorio circoscritto, all’inter- mitazione territoriale delle bioregioni2 . L’agri- no del quale sono disponibili determinate ri- coltura, infatti, oltre a rappresentare la princi- sorse, si sviluppa una cultura (terreno della co- pale modalità con cui si manifesta il rapporto scienza) la cui estensione, nel momento in cui dell’uomo con la terra, è il mezzo attraverso il raggiunge la sua maturità, stabilisce i confini quale viene soddisfatto il bisogno primario del- della bioregione. l’alimentazione e trova un costante riferimen- - “Determinismo culturale globale” (Cultura → to nella tradizione e nella cultura del luogo. Appartenenza). Il terreno della coscienza è do- Tali aspetti, come si vedrà, rappresentano il vunque, per cui non è possibile individuare dei substrato sul quale nasce qualunque prospet- confini effettivi; la bioregione è il luogo al quale tiva bioregionale. ci si “sente” di appartenere. Analizzando i diversi approcci si può osser- vare come, a parte l’ultimo, ciascuno possegga 2. Approccio ideologico e delle caratteristiche che lo rendono più adatto pragmatico al bioregiona- degli altri a circoscrivere specifici contesti geo- lismo grafici e culturali. In generale, comunque, ap- pare evidente che i confini bioregionali, nella “Ci può essere un’idea di bioregionalismo solo misura in cui sono influenzati dalla presenza e se vengono rispettati i principi di base dell’eco- dallo sviluppo delle attività umane, non pos- logia. Il bioregionalismo può realizzarsi solo sono essere stabiliti con assoluta precisione ed se i sistemi di produzione impiegano esclusi- in modo definitivo. Anche riguardo all’esten- vamente risorse locali e solo se gli abitanti ten- sione territoriale, non esiste un criterio che gono in considerazione le implicazioni a lungo possa fornire un valido riferimento nel compi- termine della produzione” (Diffenderfer e to della delimitazione delle bioregioni; la loro Birch, 1997). In questa prospettiva, la scelta dimensione, infatti, deve essere tale che “le bioregionalista è legata all’adozione di com- comunità locali possano gestire le risorse sen- portamenti che riducono al minimo l’uso delle tendole come proprie condividendo una iden- risorse, enfatizzano la conservazione ed il tità culturale” (Iacoponi, 2001a). riciclaggio, evitano l’inquinamento e lo spre- Allora, anche se sembra di poter conclude- co, adattano i sistemi produttivi alle risorse re che è sostanzialmente impossibile suddivi- locali (vento, acqua, legno) e, per quello che dere un territorio secondo un mosaico di riguarda il cibo, valorizzano i prodotti origina- bioregioni, non è infrequente il caso in cui sia ri della regione nel suo stato preagricolo. In- possibile identificarne delle porzioni in cui si fatti, come sostengono Diffendeffer e Birch, evidenziano dei chiari caratteri distintivi sia dal “il bioregionalismo si prefigge di cambiare i punto di vista ambientale-naturale che socia- sistemi produttivi in vista di un futuro soste- le-culturale. È inevitabile che tali caratteri, nibile” e il fondamentale cambiamento dei si- laddove se ne manifesti la evidente presenza, stemi di produzione “deve coincidere con un trovino un diretto riscontro nella realtà agrico- concomitante cambiamento in quelle creden- la del luogo. Le caratteristiche dell’agricoltu- ze, attitudini, e valori che possono interagire ra, se opportunamente analizzate dal punto di con l’ambiente naturale.” vista ambientale e sociale, possono fornire un In questa prospettiva prettamente ideolo- importante contributo nell’esercizio di deli- caratteristiche tecniche ed economi- agrario hanno attribuito grande im- rezione, uno dei primi è certamente che delle attività agricole sono stret- portanza alla collocazione ambien- quello dei “sistemi agrari” del Ban- tamente correlate al contesto terri- tale e sociale delle attività agricole dini, identificati come territori omo- toriale ed ambientale in cui vengo- sforzandosi di trovare strumenti ade- genei per l’interazione di agricoltu- no svolte. Per questa ragione i guati per darne una lettura territo- ra, ambiente e società (Bandini, fondatori del pensiero economico riale. Fra i vari tentativi in questa di- 1959). 187
  • 4. Paesaggio e risorse SILVIO FRANCO gica viene attribuito un ruolo centrale alla ca- “pragmatica”, il bioregionalismo rappresenta pacità di costituire delle comunità che riesca- un continuum di approcci per lo sviluppo regio- no ad attivare dei meccanismi di auto-sosten- nale che vanno dalla esclusiva preservazione tamento adottando opportune forme organiz- degli ecosistemi naturali esistenti (“bioregioni zative “a partire dal più elegante ed elementa- conservative”) allo sviluppo sostenibile dei si- re fra i principi della natura: quello dell’auto- stemi sociali ed economici già presenti sufficienza” (Sale, 1984). La bioregione deve (“bioregioni evolutive”) (Simonis, 1997). No- trovare tutte le risorse di cui necessita (ener- nostante questo adattamento su posizioni gia, cibo, abitazioni, vestiario, utensili, manu- meno estreme, in Europa si evidenziano delle fatti) entro i propri confini in modo che la difficoltà per stabilire un approccio biore- sostenibilità non sia riferita soltanto all’am- gionalista, ed una conseguente implemen- biente naturale ed alle sue risorse ma all’inte- tazione operativa dei suoi concetti3. ro ecosistema del quale gli esseri umani sono Le due letture del bioregionalismo presen- una delle componenti. Questa prospettiva di tano indubbiamente dei tratti comuni che pos- bioregionalismo discende direttamente dai sono essere identificati nell’interesse concen- principi che hanno ispirato i fondatori nord- trato sul locale piuttosto che sul globale, nel- americani, i quali hanno trovato in quel conte- l’obiettivo prioritario della sostenibilità am- sto territoriale dei particolari ambienti natura- bientale e nel riconoscimento della necessità li e dei riferimenti storici, anche relativamente di partecipazione dal basso alla gestione delle recenti. Non a caso, nella letteratura biore- risorse4 . Ciò nonostante fra approccio ideolo- gionale è abbastanza frequente il riferimento gico e pragmatico emergono delle differenze alla cultura, ai simboli, al rapporto con la na- sostanziali che, al di là delle modalità più o tura ed alla organizzazione sociale delle tribù meno estreme con cui si manifestano, impedi- indiane. scono una comune omologazione sotto il me- Trasporre un tale approccio in un contesto desimo cappello del bioregionalismo. Nel pri- europeo presenta degli oggettivi elementi di mo caso prevale un taglio morale ed etico es- difficoltà, sia per motivazioni storiche, sia per senzialmente a carattere individuale o di co- il più consistente e diffuso livello di antropiz- munità circoscritte, nel secondo una prospet- zazione del territorio. Ciò ha portato ad tiva indirizzata verso la ricerca di uno sviluppo un’estensione dell’idea di bioregionalismo at- locale sostenibile della bioregione nel suo in- traverso la quale si ricerca “la sostenibilità sieme. In questo secondo caso, nonostante i globale del sistema planetario come somma- valori, i bisogni e gli interessi della popolazio- toria di una gestione sostenibile delle risorse ne locale debbano rimanere il punto di parten- naturali di un territorio da parte delle comuni- za delle scelte dello sviluppo economico e del- tà locali” (Iacoponi, 2003). la conservazione ambientale, deve essere adot- In questa visione, identificabile come tata una programmazione nella quale si pos- 3) Tali difficoltà derivano, oltre che - Citizen participation: un pieno turazione in chiave ecologica dei da oggettive condizioni storiche e coinvolgimento della comunità può processi economici richiede la gene- strutturali, anche da alcune barriere essere raggiunto solo in ambiti terri- ralizzata adozione di sistemi di pro- politiche, sociali ed economiche toriali limitati mentre le risorse natu- duzione sostenibili. (Simonis,1997): rali e gli ecosistemi hanno general- 4) Come sottolinea Iacoponi (2003) - Political viability: nella realtà i li- mente un'estensione più ampia. “ciascuna forma di bio-regionalismo miti delle bioregioni, determinati - Property rights: ogni tentativo di identifica come principio ineludibile dagli ecosistemi e dalle comunità comporre gli interessi economici, e caratterizzante l’auto-organizzazio- presenti in un territorio, difficilmen- sociali e ambientali in nome della ne delle comunità locali, le uniche in te corrispondono con i confini am- sostenibilità porta a conflitti legati ai grado di trovare un punto di equili- ministrativi, all’interno dei quali pos- diritti di proprietà. brio tra ambiente fisico-naturale e am- sono agire i decision-makers. - Systems of production: la ristrut- biente antropico”. 188
  • 5. Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale sono, anzi spesso si devono, inserire anche le l’accumulazione e l’incremento delle produzio- esigenze degli operatori economici non locali ni, l’economia è integrata con tutti gli altri (Iacoponi, 2001a). aspetti della vita sociale della comunità. Nel momento in cui l’individuo perde l’appoggio della comunità è costretto a rivolgersi al mer- 3. Bioregionalismo e motiva- cato per ottenere alcuni beni e servizi che rice- zioni etiche individuali veva dalla comunità stessa attraverso scambi non monetari. L’estensione dell’economia di Nel bioregionalismo ideologico, sul quale ver- mercato che ne deriva comporta un’ulteriore rà focalizzata l’attenzione nel resto della nota, distruzione dei legami sociali che a loro volta emergono in primo piano le motivazioni che spinge gli individui, socialmente disgregati e sono alla base delle scelte di vita dei singoli e privi di alternative non monetarie, a rivolgersi che, di conseguenza, determinano le forme sempre più al mercato. Si alimenta così un pro- organizzative delle comunità. Nella discussio- cesso circolare il cui esito è quello di allargare ne che segue tali motivazioni vengono progressivamente gli spazi di mercato riducen- ricondotte ai bisogni individuali e sociali ed ai do quelli della sfera sociale (Bonaiuti, 2003). valori ecologici e ambientali. La crescente consapevolezza che sta maturan- Bisogni individuali e sociali do nei confronti delle condizioni di disequi- I bisogni individuali vengono distinti in tre ca- librio sociale (e, in senso più generale, ecolo- tegorie: bisogni primari, connessi alla soprav- gico) originate da tali dinamiche autoac- vivenza, (cibo, riproduzione, riposo, riparo); crescitive è alla base di alcuni fenomeni di bisogni fondamentali, legati alla natura uma- auto-organizzazione spontanea della società na, (riflessione, amicizia, amore, gioco, civile. Queste esperienze trovano fondamento convivialità); bisogni indotti, derivanti dalla nel principio di reciprocità il quale costituisce società competitiva, (potere, ricchezza, accu- un aspetto importante del comportamento mulazione). umano: non sempre siamo disposti a interagire La scelta bioregionale, attraverso l’obietti- con gli altri al solo scopo di conseguire dei van- vo della realizzazione di una convivenza su base taggi individuali5 . comunitaria, si rivolge al soddisfacimento dei La condivisione del principio di reciprocità bisogni primari e fondamentali in un’ottica di è uno dei cardini del funzionamento delle co- piena integrazione con le risorse naturali del munità bioregionali nelle quali l’interazione fra territorio. E’ proprio il sentirsi parte della na- i membri ha come unico scopo il reciproco tura e dell’ambiente che, impedendo l’aliena- soddisfacimento dei bisogni primari e fonda- zione dei singoli e la nascita di bisogni mate- mentali. Per questa ragione gli scambi di beni riali indotti, origina un permanente stato di e di servizi che avvengono all’interno della co- “abbondanza”, una condizione che non ha un munità bioregionale non rispondono ad una legame diretto con la quantità dei beni posse- logica economica in senso stretto ma hanno duti o consumati ma è il risultato di un rappor- come riferimento le disponibilità e le necessi- to con ciò che viene percepito come bisogno tà contingenti di coloro che li effettuano (Caillè, 1991). (Pancino, 2004). Nelle società agricole tradizionali, nelle Motivazioni ambientali ed ecologiche quali la limitazione dei bisogni rende inutile L’insostenibilità ambientale dello sviluppo eco- 5) “La spirale motivazionale della aumento dei consumi e dunque ziative di difese dell’ambiente, con- reciprocità, il surplus di benessere l’irreversibile degradazione della ma- sumo critico, finanza etica, sono de- che si produce nella condivisione, è teria/energia che è alla base della crisi stinate a rimanere sporadiche esp- il solo processo che, a livello indivi- ecologica. Senza questo motore ressioni di un calvinismo ecologico duale, può contrastare l’inesorabile motivazionale, le pur meritevoli ini- di nicchia.” (Bonaiuti, 2003, 58). 189
  • 6. Paesaggio e risorse SILVIO FRANCO nomico trova sempre maggiori conferme, sia In termini più generali, il bioregionalismo in base a considerazioni etico-filosofiche, sia si pone il medesimo obiettivo dell’ecologismo come deduzione di considerazioni teoriche6 . profondo (deep ecology) di individuare nuove Anche dal punto di vista quantitativo, le valu- strade da percorrere affinché possa essere tazioni eseguite adottando il metodo dell’im- recuperata l’antica armonia tra società umana pronta ecologica evidenziano come la situazione e mondo della natura. I rappresentanti di que- planetaria sia già talmente compromessa da far sta visione, primo fra tutti l’ecologista rinunciare a qualunque ipotesi di soluzione per Goldsmith, individuano nel progresso, inteso lo sviluppo sostenibile7 . Infatti, per sostenere come sviluppo della scienza, della tecnologia, l’attuale livello di sviluppo è già stato consu- dell’industria e del sistema mondiale del mer- mato tutto lo spazio ecologico planetario: non cato, la causa principale della disintegrazione solo non ci sono margini ecologici per espri- sociale e degrado ambientale che sono alla mere lo sviluppo dei paesi arretrati, ma nean- base dei problemi cronici che stanno devastan- che per sopportare le attuali esternalità nega- do la società attuale. Essi sostengono l’idea tive prodotte dalle economie dei paesi svilup- che il progresso economico e tecnologico è la pati (Iacoponi, 2001b). negazione stessa dell’evoluzione in quanto, La prospettiva bioregionalista riporta que- mentre l’evoluzione rappresenta il percorso che sta visione globale all’ambito locale andando serve a mantenere la stabilità dell’ecosfera8 , il a limitare quanto più possibile l’impatto delle progresso porta a sconvolgerne l’ordine ed a attività agricole sulle risorse naturali del terri- ridurne la stabilità (Goldsmith, 1998). torio. Infatti, anche riferendoci a questa scala, Nella fase iniziale del loro sviluppo i siste- si osserva l’insostenibilità a lungo termine di mi ecologici e sociali divengono più complessi pratiche agricole che prevedono il massiccio e diversificati, successivamente la complessità utilizzo di mezzi meccanici alimentati da car- e la diversità tendono a ridurre la loro crescita buranti fossili ed un crescente impiego di con- fino a che il sistema raggiunge uno stato di cimi chimici, anche in condizioni di fertilità del maturità (climax) in cui l’energia e le risorse terreno, abbondanza d’acqua e clima favore- sono utilizzate solo per il mantenimento e la vole. Il comportamento che il bioregionalismo reintegrazione. La complessità e la diversità propone a questo riguardo è la riduzione della crescenti che accompagnano l’evoluzione sono dimensione delle aziende, la coltivazione di una strettamente collegate con la crescente coope- più ampia gamma di prodotti, di origine locale razione tra le parti del sistema. Nei processi e con maggiore valore nutritivo, la conserva- evolutivi l’iniziale competizione cede progres- zione dell’integrità del suolo, la creazione e sivamente il passo al mutualismo tra le com- l’utilizzo di fonti energetiche alternative, lo svi- ponenti del sistema; quando, invece, il siste- luppo di reti di distribuzione su piccola scala, ma inverte il suo percorso evolutivo, dando il rispetto del tempo di rige-nerazione nelle at- origine ad un processo antievolutivo, il tività di taglio del legname e di pesca (Berg e mutualismo cede il passo alla competizione. Dasmann, 1978). In una società umana la situazione è analo- 6) Una rassegna della letteratura ri- ni teoriche a Georgescu Roegen quattro diversi tipi di territori (per guardo a questi aspetti è estrema- (1977). l’energia, inutilizzabile, utilizzato mente vasta ed esula dagli obiettivi 7) L’impronta ecologica viene cal- continuativamente, a utilizzo limita- di questo lavoro. Al solo scopo di colata tenendo conto di cinque grup- to) (Wackernagel e Rees, 1996). indicare dei riferimenti che, a nostro pi di beni destinati all’abitante me- 8) Con ecosfera si intende la biosfera avviso, rappresentano una efficace dio di un dato paese – alimenti, abi- assieme al suo sostrato geologico – presentazione delle motivazioni del- tazioni, trasporti, beni di consumi e litosfera - e il suo ambiente atmosfe- le insostenibilità dello sviluppo, si servizi – e viene confrontata con la rico; questo termine è equivalente rimanda per gli aspetti filosofici a “disponibilità di bio-capacità” la qua- al nome “Gaia” (Lovelock, 1981). Jonas (1979) e per le considerazio- le viene valutata tenendo conto di 190
  • 7. Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale ga: in condizioni naturali, la cooperazione che mento, è possibile mantenere una società sta- viene praticata tra i membri di una comunità bile che tende all’immortalità. Aristotele nella ne favorisce la sopravvivenza e lo sviluppo pro- Politica sostiene che esiste un rapporto fra po- muovendo la qualità della vita dei singoli e polazione e dimensione del territorio il quale, costruendo una “ricchezza sociale”. Con il pro- una volta raggiunto, deve essere mantenuto gresso la cooperazione sociale è sostituita dal- stabile evitando ogni variazione che possa tur- la competizione e dall’aggressione interperso- bare tale equilibrio. Nel ‘600 l’esistenza di una nali e la ricchezza sociale, così dissipata, non società stazionaria, anche se con caratteristi- può essere sostituita dai servizi statali o dalla che del tutto particolari, viene ipotizzata da ricchezza economica, che soddisfano solo una Thomas More nel descrivere la comunità idea- parte dei bisogni umani. le dell’isola di Utopia. Successivamente il L’organizzazione della comunità bioregio- raggiungimento dello stato stazionario venne nale cerca proprio di promuovere questa ric- teorizzato dagli economisti classici, Ricardo, chezza sociale instaurando un sistema coope- Malthus e, soprattutto, Mill, come fase con- rativo che consenta di soddisfare i bisogni in- clusiva della crescita capitalistica. dividuali dei suoi membri attraverso scambi Secondo Ricardo, sotto la continua pressio- mutualistici non monetari. ne della popolazione, il saggio di profitto ten- derà ad annullarsi e il genere umano finirà per vivere, per l’appunto, in uno stato stazionario. 4. Bioregionalismo: aspetti Dopo Malthus, la cui visione a questo riguar- economici e politici do è sostanzialmente simile a quella ricardiana, anche John Stuart Mill preconizza il raggiun- Come osservato nel paragrafo precedente, la gimento di uno stato stazionario come conclu- natura tende verso quello stato che l’ecologia sione inevitabile del percorso di crescita del definisce climax, ossia un bilanciato, armoni- sistema capitalistico. Contrariamente a co, ed integrato stato di maturità che, una vol- Ricardo, il quale vede lo stato stazionario come ta raggiunto, si mantiene per lunghi periodi. una sciagura e ne rimuove la preoccupazione Per questo motivo un’economia bioregionale, collocandolo in una prospettiva temporale suf- integrandosi con l’ecosistema ed adattandosi ficientemente lontana, Mill considera una tale all’ambiente, tenta di creare un climax, un equi- situazione in termini positivi, in quanto rap- librio che gli economisti definiscono “stato sta- presenta la fine di una società competitiva e zionario”, invece di una condizione di perpe- arrivista e la nascita di una convivenza nella tuo cambiamento e continua crescita (Sale, quale gli uomini trascorrono il tempo in attivi- 1984). tà artistiche e fra i piaceri dell’amicizia. Affer- L’idea dell’esistenza e del possibile raggiun- ma Mill: “non mi piace l’ideale di vita di colo- gimento di uno “stato stazionario” non è nuo- ro che pensano che lo stato normale degli uo- va nella storia del pensiero economico. Infatti, mini sia quello di una lotta per andare avanti; come afferma Georgescu-Roegen (1977), poi- che l’urtarsi e lo spingersi gli uni con gli altri, ché il cambiamento rappresenta l’elemento più che rappresenta il modello esistente della vita imbarazzante per chiunque voglia progettare sociale, sia la sorte maggiormente desiderabile una società ideale, l’idea di uno stato immuta- per il genere umano, e non piuttosto uno dei bile è sempre stata oggetto delle riflessioni degli più tristi sintomi di una fase del progresso pro- studiosi. duttivo.” (Mill, 1983, 999-1000). Platone nella Repubblica afferma che la di- Mill addirittura sostiene che la società do- mensione della popolazione deve essere man- vrebbe scegliere la stazionarietà prima che l’au- tenuta rigorosamente costante e che ogni ger- mento della popolazione e l’esaurirsi delle ri- me di cambiamento va stroncato sul nascere. sorse naturali la costringano in questo stato: Infatti, come Platone stesso afferma nelle Leg- “non vi è molta soddisfazione nel contemplare gi, solo se si è in grado di prevenire il cambia- un mondo in cui [...] nulla sia lasciato all’atti- 191
  • 8. Paesaggio e risorse SILVIO FRANCO vità spontanea della natura, [...] in cui ogni ritenuti obiettivi privi di qualunque interesse. siepe e ogni albero superfluo siano sradicati e In questa ottica le bioregioni divengono quasi non rimanga una zolla di terra dove pos- delle porzioni di territorio nelle quali la stretta sa crescere una pianta o un fiore. [...] Se la integrazione tra cultura locale e ambiente na- bellezza che la terra deve alle cose venisse di- turale costituisce il substrato per forme strutta dall’aumento illimitato della ricchezza organizzative delle comunità in grado di man- e della popolazione, al semplice scopo di dare tenere una piena sostenibilità sociale ed am- sostentamento a una popolazione più nume- bientale. Tali comunità tendono a praticare una rosa, ma non migliore o più felice, allora io economia chiusa ed una vita sociale primitiva spero sinceramente, per amore della posterità, strettamente connessa al contesto ambientale che i nostri discendenti si accontenteranno di ed ai cicli naturali 9 (AA.VV., 1994; Rete essere in uno stato stazionario molto prima di Bioregionale Italiana, 2003). Questa visione trovarsi costretti ad esso dalla necessità.” (Mill, porta le comunità bioregionali ad attribuire un 1983, 1002). ruolo fondamentale ai rapporti economici ba- Dopo Mill tutti gli economisti ortodossi sati sul baratto dei prodotti (agricoli e non), hanno guardato con grande preoccupazione allo sullo scambio di lavoro e, più in generale, sui stato stazionario il quale, considerato alla stre- cosiddetti LETS - local exchange trading systems10 gua della stagnazione, rappresenta una disfun- (Pittau, 2003). Le modalità di scambio che zione in un sistema nel quale la crescita conti- andrebbero privilegiate all’interno delle comu- nua non soltanto è possibile ma, anzi, è consi- nità bioregionali sono indicate nel “Rapporto derata come una necessità assiomatica. per l’Economia” elaborato dal Consiglio Il bioregionalismo, al contrario, considera Bioregionalista (AA.VV., 1994). In questo do- auspicabile la situazione di stabilità sociale ed cumento vengono individuati i comportamen- economica che permette il perpetuarsi di con- ti che consentono di pervenire ad un’econo- dizioni di esistenza semplici, frugali e sobrie mia locale che ricerchi un’ottimale auto-suffi- all’interno di una visione antiutilitaristica e in cienza attraverso la creazione di sistemi uno stato di equilibrio con l’ambiente e le ri- sostenibili che si basano su moneta comunita- sorse naturali. L’obiettivo è quello di perveni- ria, reti di scambio e di baratto, proprietà col- re ad una economia chiusa in stato stazionario lettiva, controllo diretto delle risorse e demo- nel quale viene a stabilirsi una piena armonia crazia partecipativa. con l’ambiente e le risorse naturali da parte Quest’ultima affermazione stimola delle ri- degli individui e della comunità. In tali comu- flessioni riguardo alla possibile collocazione po- nità-territorio, che dovrebbero essere tenden- litica dei movimenti bioregionalisti, compito zialmente autosufficienti, le attività produtti- che appare estremamente arduo in quanto nel- ve è opportuno che vengano svolte nella più l’ideologia che ne è alla base coesistono aspet- piccola scala possibile, per salvaguardare al ti che caratterizzano posizioni antitetiche11. Se, massimo grado l’ambiente sociale e fisico, e il da un lato, il completo disinteresse per lo svi- progresso e lo sviluppo economico vengono luppo economico è in antitesi sia con l’ideolo- 9) La chiusura economica delle co- ternazionale to etico per scambiare beni e servizi munità bioregionali non deve essere 10) Queste unità di scambio, che sulla base del loro valore reale interpretata come la ricerca di un iso- possiedono la caratteristica di rima- (Linton e Greco, 1988). lamento sociale e culturale. Al con- nere laddove vengono generate, as- 11) Da segnalare che questa con- trario, è molto frequente la costru- sicurano una fonte di liquidità con- notazione politica “trasversale” che zione di reti bioregionali, più o meno tinuamente utilizzabile, rappresen- caratterizza l’ideologia bioregio- organizzate, le quali fungono da ri- tano un notevole strumento per co- nalista ha portato a delle contrap- ferimento per scambi di esperienze struire comunità locali più forti e posizioni sia fra i movimenti biore- e ospitalità a livello nazionale e in- coese e costituiscono un riferimen- gionali che all’interno degli stessi. 192
  • 9. Bioregionalismo tra etica individuale e sostenibilità locale gia liberista che marxista, dall’altro, non può to un’idea che, nel lasciare alle comunità il com- essere negata l’importanza che i movimenti pito di definire la propria bioregione sceglien- boregionalisti attribuiscono ad aspetti quali il do le variabili più funzionali rispetto al controllo diretto delle risorse e la proprietà soddisfacimento dei propri bisogni, rappresen- collettiva. Ciò consente di affermare che il ta un importante riferimento per puntare ad modello bioregionale punta al raggiungimento una organizzazione sociale effettivamente so- di un’organizzazione comunitaria i cui tratti stenibile. Il termine bioregione, allora, assu- principali definiscono una struttura sociale me un significato ed identifica un determinato assimilabile a quella teorizzata come fase fina- territorio solo quando gli esseri umani che vi le del comunismo ideale (ridotti tempi di lavo- vivono vengono ricondotti ad un senso di ap- ro, pratica della contemplazione e dell’arte, partenenza ai luoghi ed all’ambiente naturale disponibilità di tempo libero per assecondare (cioè a ri-abitare il territorio) divenendo una le proprie inclinazioni, comunità dei beni e dei comunità locale. Infatti, come sottolinea luoghi) (Sale, 1984). Brunori (2001), “il problema è affrontare la D’altro canto, aspetti quali l’esercizio di bioregione non solo dal lato degli indicatori, forme di democrazia diretta e il conseguente più o meno oggettivi, in grado di definire chi è forte decentramento delle decisioni che carat- dentro e chi è fuori da essa, ma invece a parti- terizzano la dottrina bioregionalista potrebbe- re dalla percezione dei soggetti […] La ro essere assimilati ad alcune istanze che sono bioregione (spazio di luoghi) vive nell’ambito alla base delle spinte separatiste evocate da del globale (spazio di flussi) solo se riesce a alcuni movimenti politici. Tuttavia, deve esse- ricostruire all’interno di una rete globale delle re tenuto ben presente che, mentre tali movi- microreti basate su alcuni principi e valori strut- menti rivendicano una autonomia amministra- turanti: la preferenza per i prodotti locali, il tiva finalizzata prioritariamente alla gestione ricorso al riciclaggio piuttosto che allo scarto, locale delle risorse finanziarie, il biore- utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, pro- gionalismo punta ad un controllo diretto del cessi a basso (nullo) impatto ambientale”. territorio e delle risorse naturali. Inoltre, a dif- I processi che sono alla base della condi- ferenza di quanto si osserva in molti movimenti visione delle motivazioni profonde del separatisti, non c’è traccia di discriminazione bioregionalismo si identificano con la appar- nei confronti del diverso e dello straniero; al tenenza ai luoghi ed all’ambiente naturale e la contrario, nella visione bioregionalista, la partecipazione ad una comunità che cerca il condivisione ideologica elimina ogni barriera soddisfacimento dei propri bisogni primari e etnica e geografica. fondamentali attraverso una piena e sosteni- Da segnalare, infine, come alcuni fondatori bile integrazione con le risorse del territorio. e attivisti di gruppi bioregionalisti attribuisca- Educazione, cultura e riflessione sono i mezzi no ai propri movimenti una connotazione che sono alla base per sedimentare questo senso prettamente anarchica nella quale le istituzio- di appartenenza e partecipazione, trasmetten- ni politiche vengono cancellate per essere do l’importanza dei valori ecologici, il rispetto ridefinite ad una scala in cui diviene possibile della natura e delle sue risorse, la corretta prio- un’interazione “faccia a faccia” e la completa rità nel soddisfacimento dei bisogni individuali, autogestione (Dodge, 1981). l’importanza dei rapporti fra agricoltura, stato dell’ambiente e qualità della vita. L’idea basilare di decentralizzazione che emerge dalla definizio- 5. Conclusioni ne di bioregionalismo richiede un empowerment degli individui e della comunità; tale capacità Le bioregioni possono non esistere sul terreno sociale, cioè la partecipazione delle persone alle o comunque, essendo un prodotto dell’intera- decisioni che riguardano la loro vita (ethic of zione natura-cultura, sono in continua evolu- caring), può essere trasmessa solo con l’educa- zione. Questa evidenza non priva di significa- zione e la cultura (Diffenderfer e Birch, 1997). 193
  • 10. Paesaggio e risorse SILVIO FRANCO In conclusione si può affermare che il mes- and Practice, CoEvolution Quarterly, 32, 6-12. saggio bioregionalista più forte è proprio quel- Georgescu-Roegen N. (1977), The steady state and ecological salvation: a thermodynamic analysis, BioScience, lo del ruolo centrale della cultura come stru- n.4, pag.266-70. mento per divulgare e far crescere la condivi- Georgescu-Roegen N. (2003), Bioeconomia, Bollati sione etica dei valori ecologici e sociali. Come Boringhieri, Torino. afferma Sale (1985), non è possibile immagi- Goldsmith E. (1992), La grande inversione, Franco Muzio, nare la società bioregionale affermarsi attra- Padova. verso un decreto, un atto legislativo o un moto Goldsmith E. (1998), Progress is anti-evolutionary and is the anti-Way, University of Georgia Press, Athens, Georgia. insurrezionale; è soltanto attraverso un lungo Iacoponi L. (2001a), La Bioregione. Verso L’integrazione e continuo mutamento che gli esseri umani po- dei processi socioeconomici ecosistemici nelle comunità locali, tranno vivere a loro agio in una simile società. Edizioni ETS, Pisa. Iacoponi L. (2001b), Sviluppo Sostenibile e Bioregione, La Questione Agraria, n.4. Bibliografia Iacoponi L. (2003), Ambiente, Società e Sviluppo. L’im- pronta ecologica localizzata delle “bioregioni” Toscana Costa e Area Vasta Livorno-Pisa-Lucca, Edizioni ETS, Pisa. AA.VV. (1994), Bioregione: nuova dimensione per l’uma- nità, Macro Edizioni, S. Martino di Sarsina (FO). Jonas H. (1979), Das prinzip Verantwortung, trad. italiana “Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologi- Alexander D. (1990), Bioregionalism: Science or ca”. Einaudi, Torino, 1993. Sensibility?, Environmental Ethics, 12 (2), 161-173. Linton M., Greco T. (1988), LETS: The Local Exchange Alexander D. (1996), Bioregionalism: the Need for a Firmer Trading System, Fourth World Review. Theoretical Foundation, The Trumpeter-Journal of Ecosophy, Volume 13. Lovelock J. (1981), Gaia, Boringhieri, Torino. Bandini M. (1959), Economia Agraria, UTET, Torino. Mill J. S. (1983), Principi di Economia Politica (ed. origi- nale 1848), UTET, Torino. Berg P Dasmann R. (1978), Reinhabiting California In ., Berg P (Ed.), Reinhabiting A Separate Country: A Bioregional . Pancino B. (2004), La comunità bioregionale da comu- Anthology of Northern California. San Francisco: Planet nione di scelte individuali a luogo di scambio, convegno Drum. “Bioregionalismo e benessere”, Udine, 4-5 Novembre 2004. Bonaiuti M. (2003), Introduzione in Georgescu Roegen Pittau M. (2003), Economie senza denaro. I sistemi di scam- N., Bioeconomia, Bollati Boringhieri, Torino bio non monetario nell’economia di mercato. Emi Edizioni. Brunori G. (2001), La bioregione come costruzione sociale Rete Bioregionale Italiana (2003), Selvatico e coltivato. in (a cura di) Iacoponi L. La Bioregione, Edizioni ETS, Pisa. Storie di vita bioregionale, Stampa Alternativa. Caillè A. (1991), Critica della ragione utilitaria, Bollati Sale K. (1984), Bioregionalism – A new way to treat the Boringhieri, Torino. land, The ecologist, n.4. Cenedese M. (2001), Progresso economico, sottosviluppo Sale K. (1985), Dwellers in the Land: The Bioregional e società in stato stazionario, “Frontiere”, www.estovest.it Vision, Sierra Club Books. Diffenderfer M., Birch D. (1997), Bioregionalism. A Simonis U.E. (1997), Bioregionalism. A pragmatic comparative study of the Adirondacks and the Sierra Nevada, European Perspective, Ekistics, nn. 382-384. Society and Natural Resources, Volume 10, n.1. Wackernagel M., Rees W (1996), L’impronta ecologica, . Dodge, J. (1981), Living by life: Some Bioregional Theory Edizioni Ambiente, Milano. 194