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Decreto del Ministero dell'Ambiente e
                25 ottobre 2012
 della tutela del Territorio e del Mare
          10 agosto 2012, n. 161
  Regolamento recante la disciplina
      Decreto del Ministero dell'Ambiente
dell'utilizzazione delle terre e del
         e della tutela del Territorio e rocce da
           Mare 10 agosto 2012, n. 161
                      scavo la disciplina
       Regolamento recante
                    Abstract
       dell'utilizzazione delle terre e rocce
                    da scavo
       (G.U. n. 221 del 21 settembre 2012)
   (G.U. n. 221 del 21 settembre 2012
    Entrato in vigore il 6 0ttobre 2012)
                                    Dott. Massimo Ingrosso
DM 161/2012
Volumi di terre e rocce da 6000 a150.000 mc
                           oltre i 150.000
 mc

            E sotto i 6000?
ART. 266 comma 7 del D.lgs. n. 152/2006

PDL del Governo
DM 161/2012
Modifiche al D.lgs. n. 152/2006 e altre disposizioni
Testo approvato dalla Camera e modificato dal
   Senato
                     Art. 26 septies
      (terre e rocce da scavo – Cantieri di minori
                        dimensioni)
Fermi i principi del sottoprodotto
Il produttore può attestare le condizioni di cui sopra
(Colonna A e B in funzione della destinazione)
TERRE E ROCCE
     SOTTOPRODOTTO                          RIFIUTI



                                   smaltimento

                                                 recupero
 PROCESSI
INDUSTRIALI           REINTERRI




           Rispetto delle               IL MANCATO
      Caratteristiche 161/2912        RISPETTO DELLE
                                     CARATTERISTICHE
                                  COMPORTA GESTIONE COME
DM 161/2012 Art. 2

1. Al fine di migliorare l'uso delle risorse naturali e
prevenire, nel rispetto dell'art. 179, comma 1, del decreto
legislativo n. 152 del 2006, la produzione di rifiuti, il
presente Regolamento stabilisce, sulla base delle
condizioni previste al comma 1, dell'articolo 184-bis del
decreto legislativo n. 152 del 2006, i criteri qualitativi da
soddisfare affinché i materiali di scavo, come definiti
all'articolo 1, comma 1, lettera b) del presente regolamento,
siano considerati sottoprodotti e non rifiuti ai sensi dell'art.
183, comma 1, lettera qq) del decreto legislativo n. 152
del 2006.
2. Il presente regolamento stabilisce inoltre, le procedure e
le modalità affinché la gestione e l'utilizzo dei materiali da
scavo avvenga senza pericolo per la salute dell'uomo e
senza recare pregiudizio all'ambiente.
Fonti

              Bene!!! Rinfreschiamoci la memoria:
               che si dice in questi articoli del 152?
articolo 179, comma 1: Nuova gerarchia dei rifiuti
(prevenzione; preparazione per riutilizzo; riciclaggio; recupero; smaltimento)

articolo 183, comma 1, lettera a): qualsiasi sostanza od oggetto
                          di cui il detentore si disfi abbia l’intenzione o
                          abbia l’obbligo di disfarsi

articolo 183, comma 1,lettera qq):sottoprodotto: qualsiasi sostanza od
                         oggetto che soddisfa le cond. Art. 184 bis, comma
                         1, o i criteri di cui all’art. 184 bis comma 2

articolo 184-bis: Sottoprodotto è sottoprodotto e non un rifiuto
Il decreto


Il DM 161/2012 delinea una procedura che
    può così essere sintetizzata:

1. Piano di utilizzo (all’autorità competente)
2. Approvazione ed esecuzione (esecutore del
   PDU) con eventuale aggiornamento in corso
   d’opera
3. Gestione del trasporto dei materiali e
4. Comunicazione di avvenuto utilizzo
Il decreto


Da quando si applica?

Si applica dal 6 ottobre 2012 e, al momento,
        la procedura interessa tutti i materiali
provenienti da attività di scavo indipendentemente
                  dalla loro quantità

   Restiamo in attesa del provvedimento per la
       gestione dei materiali da 0 a 6000 mc
Il decreto


Invece, quando si applica?
    In tutti i casi in cui si decide la gestione delle
    terre e rocce da scavo come sottoprodotti



    In caso contrario i materiali restano o rifiuti
Il decreto


A quali situazioni si applica?

    Materiali derivanti da scavi da lavori di
    costruzione, demolizione, ristrutturazione
    manutenzione, restauro in genere, perforazioni,
    trivellazioni, palificazioni, rimozione o
    livellamento opere in terra, materiali litotidi da
    scavi in alvei e simili e nei corpi idrici
    superficiali
Il decreto


Ci sono sanzioni previste?

   Il DM 161/2012 non prevede espresse
   sanzioni, tuttavia trattandosi di materiali che,
   per effetto della loro gestione, da destinazione
   a sottoprodotto possono “ritornare” ad essere
   rifiuti, si ricade nella procedura sanzionatoria
   dei rifiuti.
Tipologia dei materiali
    «materiali da scavo»: il suolo o sottosuolo, con eventuali presenze di
            riporto, derivanti dalla realizzazione di un'opera quali, a titolo
                                       esemplificativo:
scavi in genere (sbancamento, fondazioni, trincee, ecc.);
perforazione, trivellazione, palificazione, consolidamento, ecc.;
opere infrastrutturali in generale (galleria, diga, strada, ecc.);
rimozione e livellamento di opere in terra;
materiali litoidi in genere e comunque tutte le altre plausibili frazioni
granulometriche provenienti da escavazioni effettuate negli alvei, sia dei corpi
                                                                 alvei
idrici superficiali che del reticolo idrico scolante, in zone golenali dei corsi
d'acqua, spiagge, fondali lacustri e marini;
residui di lavorazione di materiali lapidei (marmi, graniti, pietre, ecc.) anche non
connessi alla realizzazione di un'opera e non contenenti sostanze pericolose
(quali ad esempio flocculanti con acrilamide o poliacrilamide).
I materiali da scavo possono contenere, sempreché la composizione media
dell'intera massa non presenti concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti
massimi previsti dal presente Regolamento, anche i seguenti materiali:
calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie
e additivi per scavo meccanizzato;
Tipologia dei materiali


«riporto»: orizzonte stratigrafico costituito da una
       miscela eterogenea di materiali di origine
      antropica e suolo/sottosuolo come definito
          nell'all 9 del presente Regolamento;
      Ai fini del presente regolamento, i materiali di
   origine antropica che si possono riscontrare nei
        riporti, qualora frammisti al terreno naturale
               nella quantità massima del 20%, sono
       indicativamente identificabili con le seguenti
     tipologie di materiali: materiali litoidi, pietrisco
          tolto d'opera, calcestruzzi, laterizi, prodotti
                                   ceramici, intonaci.
Piano di Utilizzo


Elemento centrale del regolamento è il PDU
• Chi lo presenta? il proponente

•   A chi lo presenta? All’autorità
    competente (che approva il progetto
    definitivo dell’opera
Piano di Utilizzo


•  Quando si presenta?
1. Almeno 90 giorni prima dell’inizio dei
   lavori dell’opera
2. In fase di approvazione del progetto
   definitivo
3. Prima dell’espressione del parere di
   V.I.A. (per le opere soggette a V.I.A.)
Piano di Utilizzo


I soggetti del P.D.U

1.   Proponente
2.   Autorità Competente
3.   ARPAV
4.   Esecutore del P.D.U.
TAVOLA SINOTTICA
                                                                                                                                                                 ESECUTORE se diverso dal
     STATO DEL SITO                                PROPONENTE                             AUTORITA' COMPETENTE                           ARPA                            proponente

                                      Presenta il piano di utilizzo almeno 90 giorni
                                              prima dell'inizio dei lavori dell'opera      Entro 90 giorni dalla data della
                                          indicando tempi di validità e l'esecutore              presentazione approva o                                         Compila la documentazione di
                                                                 del Piano di Utilizzo                      rigetta il Piano                                           trasporto del materiale

                                                                                              Entro 30 giorni dalla data di                                      Attesta l'avvenuto utilizzo del
                                                                                                 presentazione del Piano                                                 materiale in conformità
                                                                                               può richiedere integrazioni                                               del Piano di Utilizzo

CSC entro i limiti tabellari in
              funzione della                                                             Entro trenta giorni può richiederà
               destinazione                                                                     ad ARPAV la verifica della     Può chiederà al proponente
        urbanistica del sito                                                                    sussistenza dei requisiti di               di approfondire
         di produzione e di                                                                      sottoprodotto a spese del                     l'indagine in
               destinazione                                                                                    proponente                   contraddittorio

                                                                                                                                          Accerta entro 45
                                                                                                                                      giorni la sussistenza
                                                                                                                                           dei requisiti e la
                                                                                                                                      comunica all'autorità
                                             Fornisce gli approfondimenti richiesti                                                             competente

                                                Decorso il termine di 90 giorni dalla
                                               presentazione del Piano di Utilizzo e
                                          delle integrazioni gestisce il materiale da
                                            scavo nel rispetto del Piano di Utilizzo

                                  segnala il superamento all'autorità competente e                                              Esegue in contraddittorio il
   Superamento delle CSC                     presenta un piano di accertamento per                                                               piano di
        per fondo naturale                     definire i valori di fondo da assumere                                                       accertamento

     Valori di fondo naturale
        definiti a seguito del
                      piano di
                accertamento        Presenta il Piano di utilizzo di cui al comma 3.

     Oggetto di intervento di
           bonifica di cui al
        Titolo V della Parte
           IV, o di ripristino
          ambientale di cui                                                                                                    Entro il termine di 60 giorni
            alla Parte VI del                                                                                                            Individua i requisiti
         D.lgs. n. 152/2006         Istanza di verifica dei requisiti di sottoprodotto                                                      di sottoprodotto
ARPAV


L’intervento di ARPAV (sempre a spese del
proponente) deve avvenire solo se
espressamente motivato da parte dell’A.C. e
cioè:
con riferimento alla tipologia di area in cui
viene realizzata l'opera e alla sua eventuale
conoscenza di pregressi interventi
antropici non sufficientemente indagati
nell'area di intervento
Contenuti del P.D.U.


•   1. inquadramento territoriale
•   a) denominazione dei siti, desunta dalla toponomastica del luogo;
•   b) ubicazione dei siti (comune, via, numero civico se presente);
•   c) estremi cartografici da Carta Tecnica Regionale (CTR);
•   d) corografia (preferibilmente scala l:5.000);
•   e) planimetrie con impianti, sottoservizi sia presenti che smantellati
    e da realizzare (preferibilmente scala 1:5.000);
•   2. inquadramento urbanistico:
•   2.1 Individuazione della destinazione d'uso urbanistica attuale e
    futura, con allegata cartografia da strumento urbanistico vigente;
•   3. Inquadramento geologico ed idrogeologico:
•   3.1 descrizione del contesto geologico della zona, anche mediante
    l'utilizzo di informazioni derivanti da pregresse relazioni geologiche
    e geotecniche;
Contenuti del P.D.U.

•   3.2 ricostruzione stratigrafica del suolo/sottosuolo, mediante l'utilizzo dei risultati di
    eventuali indagini geognostiche e geofisiche già attuate. I riporti se presenti dovranno
    essere evidenziati nella ricostruzione stratigrafica del suolo/sottosuolo;
•   3.3 descrizione del contesto idrogeologico della zona (presenza o meno di acquiferi e
    loro tipologia) anche mediante indagini pregresse;
•   3.4 livelli piezometrici degli acquiferi principali, direzione di flusso, con eventuale
    ubicazione dei pozzi e piezometri se presenti (cartografia preferibilmente a scala
    1:5.000);
•   4. descrizione delle attività svolte sul sito:
•   4.1 uso pregresso del sito e cronistoria delle attività antropiche svolte sul sito;
•   4.2 definizione delle aree a maggiore possibilità di inquinamento e dei possibili
    percorsi di migrazione;
•   4.3 identificazione delle possibili sostanze presenti;
•   4.4 risultati di eventuali pregresse indagini ambientali e relative analisi chimiche
    fisiche;
•   5. piano di campionamento e analisi
•   5.1 descrizione delle indagini svolte e delle modalità di esecuzione;
•   5.2 localizzazione dei punti mediante planimetrie;
•   5.3 elenco delle sostanze da ricercare come dettagliato nell'allegato 4;
•   5.4 descrizione delle metodiche analitiche e dei relativi limiti di quantificazione.
Modifica del P.D.U.


    Quando:
•   Aumento del 20% del materiale
•   Diversa destinazione del materiale
•   Diversa destinazione intermedia

Tempi e procedure uguali a quelle del PDU
Normale pratica industriale
Che cosa significa?: Miglioramento delle qualità

•    la selezione granulometrica del materiale da scavo;
•    la riduzione volumetrica mediante macinazione;
•    la stabilizzazione a calce, a cemento o altra forma idoneamente
     sperimentata per conferire ai materiali da scavo le caratteristiche
     geotecniche necessarie per il loro utilizzo, anche in termini di
     umidità, concordando preventivamente le modalità di utilizzo con
     l'ARPA o APPA competente in fase di redazione del Piano di
     Utilizzo;
•    la stesa al suolo per consentire l'asciugatura e la maturazione del
     materiale da scavo al fine di conferire allo stesso migliori
     caratteristiche di movimentazione, l'umidità ottimale e favorire
     l'eventuale biodegradazione naturale degli additivi utilizzati per
     consentire le operazioni di scavo;
•    la riduzione della presenza nel materiale da scavo degli
     elementi/materiali antropici (ivi inclusi, a titolo esemplificativo,
     frammenti di vetroresina, cementiti, bentoniti), eseguita sia a
     mano che con mezzi meccanici, qualora
Allegato 6 – Documento di trasporto
Preventivamente al trasporto del
  materiale da scavo, deve essere
  inviata all'Autorità competente
  una comunicazione attestante:
• generalità della stazione
  appaltante
• ditta appaltatrice dei lavori di
  scavo/intervento,
• ditta che trasporta il materiale,
• ditta che riceve il materiale e/del
  luogo di destinazione, targa del       Ma vuol dire per ogni
  mezzo utilizzato,                        singolo trasporto?
                                         E chi si muove più?
• sito di provenienza,
• data e ora del carico, quantità e
  tipologia del materiale trasportato.
Dovrà essere inoltre compilato un modulo per ogni automezzo
che compie il trasporto dei materiali da scavo a partire da un
unico sito di produzione verso un unico sito di utilizzo o di
deposito provvisorio previsti da apposito piano di utilizzo.
ALLEGATO 7 - DICHIARAZIONE DI AVVENUTO
                               UTILIZZO (D.A.U.)
• La dichiarazione deve essere compilata
  dall'esecutore del Piano di Utilizzo a conclusione
  dei lavori di escavazione ed a conclusione dei
  lavori di utilizzo.
• DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL'ATTO DI
  NOTORIETA'
• (Art. 47 e
  art. 38 del d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445)
• esente da bollo ai sensi dell'
  art. 37 d.P.R. 445/2000

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Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo

  • 1. Decreto del Ministero dell'Ambiente e 25 ottobre 2012 della tutela del Territorio e del Mare 10 agosto 2012, n. 161 Regolamento recante la disciplina Decreto del Ministero dell'Ambiente dell'utilizzazione delle terre e del e della tutela del Territorio e rocce da Mare 10 agosto 2012, n. 161 scavo la disciplina Regolamento recante Abstract dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo (G.U. n. 221 del 21 settembre 2012) (G.U. n. 221 del 21 settembre 2012 Entrato in vigore il 6 0ttobre 2012) Dott. Massimo Ingrosso
  • 2. DM 161/2012 Volumi di terre e rocce da 6000 a150.000 mc oltre i 150.000 mc E sotto i 6000? ART. 266 comma 7 del D.lgs. n. 152/2006 PDL del Governo
  • 3. DM 161/2012 Modifiche al D.lgs. n. 152/2006 e altre disposizioni Testo approvato dalla Camera e modificato dal Senato Art. 26 septies (terre e rocce da scavo – Cantieri di minori dimensioni) Fermi i principi del sottoprodotto Il produttore può attestare le condizioni di cui sopra (Colonna A e B in funzione della destinazione)
  • 4. TERRE E ROCCE SOTTOPRODOTTO RIFIUTI smaltimento recupero PROCESSI INDUSTRIALI REINTERRI Rispetto delle IL MANCATO Caratteristiche 161/2912 RISPETTO DELLE CARATTERISTICHE COMPORTA GESTIONE COME
  • 5. DM 161/2012 Art. 2 1. Al fine di migliorare l'uso delle risorse naturali e prevenire, nel rispetto dell'art. 179, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, la produzione di rifiuti, il presente Regolamento stabilisce, sulla base delle condizioni previste al comma 1, dell'articolo 184-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, i criteri qualitativi da soddisfare affinché i materiali di scavo, come definiti all'articolo 1, comma 1, lettera b) del presente regolamento, siano considerati sottoprodotti e non rifiuti ai sensi dell'art. 183, comma 1, lettera qq) del decreto legislativo n. 152 del 2006. 2. Il presente regolamento stabilisce inoltre, le procedure e le modalità affinché la gestione e l'utilizzo dei materiali da scavo avvenga senza pericolo per la salute dell'uomo e senza recare pregiudizio all'ambiente.
  • 6. Fonti Bene!!! Rinfreschiamoci la memoria: che si dice in questi articoli del 152? articolo 179, comma 1: Nuova gerarchia dei rifiuti (prevenzione; preparazione per riutilizzo; riciclaggio; recupero; smaltimento) articolo 183, comma 1, lettera a): qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi articolo 183, comma 1,lettera qq):sottoprodotto: qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa le cond. Art. 184 bis, comma 1, o i criteri di cui all’art. 184 bis comma 2 articolo 184-bis: Sottoprodotto è sottoprodotto e non un rifiuto
  • 7. Il decreto Il DM 161/2012 delinea una procedura che può così essere sintetizzata: 1. Piano di utilizzo (all’autorità competente) 2. Approvazione ed esecuzione (esecutore del PDU) con eventuale aggiornamento in corso d’opera 3. Gestione del trasporto dei materiali e 4. Comunicazione di avvenuto utilizzo
  • 8. Il decreto Da quando si applica? Si applica dal 6 ottobre 2012 e, al momento, la procedura interessa tutti i materiali provenienti da attività di scavo indipendentemente dalla loro quantità Restiamo in attesa del provvedimento per la gestione dei materiali da 0 a 6000 mc
  • 9. Il decreto Invece, quando si applica? In tutti i casi in cui si decide la gestione delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti In caso contrario i materiali restano o rifiuti
  • 10. Il decreto A quali situazioni si applica? Materiali derivanti da scavi da lavori di costruzione, demolizione, ristrutturazione manutenzione, restauro in genere, perforazioni, trivellazioni, palificazioni, rimozione o livellamento opere in terra, materiali litotidi da scavi in alvei e simili e nei corpi idrici superficiali
  • 11. Il decreto Ci sono sanzioni previste? Il DM 161/2012 non prevede espresse sanzioni, tuttavia trattandosi di materiali che, per effetto della loro gestione, da destinazione a sottoprodotto possono “ritornare” ad essere rifiuti, si ricade nella procedura sanzionatoria dei rifiuti.
  • 12. Tipologia dei materiali «materiali da scavo»: il suolo o sottosuolo, con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un'opera quali, a titolo esemplificativo: scavi in genere (sbancamento, fondazioni, trincee, ecc.); perforazione, trivellazione, palificazione, consolidamento, ecc.; opere infrastrutturali in generale (galleria, diga, strada, ecc.); rimozione e livellamento di opere in terra; materiali litoidi in genere e comunque tutte le altre plausibili frazioni granulometriche provenienti da escavazioni effettuate negli alvei, sia dei corpi alvei idrici superficiali che del reticolo idrico scolante, in zone golenali dei corsi d'acqua, spiagge, fondali lacustri e marini; residui di lavorazione di materiali lapidei (marmi, graniti, pietre, ecc.) anche non connessi alla realizzazione di un'opera e non contenenti sostanze pericolose (quali ad esempio flocculanti con acrilamide o poliacrilamide). I materiali da scavo possono contenere, sempreché la composizione media dell'intera massa non presenti concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti massimi previsti dal presente Regolamento, anche i seguenti materiali: calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato;
  • 13. Tipologia dei materiali «riporto»: orizzonte stratigrafico costituito da una miscela eterogenea di materiali di origine antropica e suolo/sottosuolo come definito nell'all 9 del presente Regolamento; Ai fini del presente regolamento, i materiali di origine antropica che si possono riscontrare nei riporti, qualora frammisti al terreno naturale nella quantità massima del 20%, sono indicativamente identificabili con le seguenti tipologie di materiali: materiali litoidi, pietrisco tolto d'opera, calcestruzzi, laterizi, prodotti ceramici, intonaci.
  • 14. Piano di Utilizzo Elemento centrale del regolamento è il PDU • Chi lo presenta? il proponente • A chi lo presenta? All’autorità competente (che approva il progetto definitivo dell’opera
  • 15. Piano di Utilizzo • Quando si presenta? 1. Almeno 90 giorni prima dell’inizio dei lavori dell’opera 2. In fase di approvazione del progetto definitivo 3. Prima dell’espressione del parere di V.I.A. (per le opere soggette a V.I.A.)
  • 16. Piano di Utilizzo I soggetti del P.D.U 1. Proponente 2. Autorità Competente 3. ARPAV 4. Esecutore del P.D.U.
  • 17. TAVOLA SINOTTICA ESECUTORE se diverso dal STATO DEL SITO PROPONENTE AUTORITA' COMPETENTE ARPA proponente Presenta il piano di utilizzo almeno 90 giorni prima dell'inizio dei lavori dell'opera Entro 90 giorni dalla data della indicando tempi di validità e l'esecutore presentazione approva o Compila la documentazione di del Piano di Utilizzo rigetta il Piano trasporto del materiale Entro 30 giorni dalla data di Attesta l'avvenuto utilizzo del presentazione del Piano materiale in conformità può richiedere integrazioni del Piano di Utilizzo CSC entro i limiti tabellari in funzione della Entro trenta giorni può richiederà destinazione ad ARPAV la verifica della Può chiederà al proponente urbanistica del sito sussistenza dei requisiti di di approfondire di produzione e di sottoprodotto a spese del l'indagine in destinazione proponente contraddittorio Accerta entro 45 giorni la sussistenza dei requisiti e la comunica all'autorità Fornisce gli approfondimenti richiesti competente Decorso il termine di 90 giorni dalla presentazione del Piano di Utilizzo e delle integrazioni gestisce il materiale da scavo nel rispetto del Piano di Utilizzo segnala il superamento all'autorità competente e Esegue in contraddittorio il Superamento delle CSC presenta un piano di accertamento per piano di per fondo naturale definire i valori di fondo da assumere accertamento Valori di fondo naturale definiti a seguito del piano di accertamento Presenta il Piano di utilizzo di cui al comma 3. Oggetto di intervento di bonifica di cui al Titolo V della Parte IV, o di ripristino ambientale di cui Entro il termine di 60 giorni alla Parte VI del Individua i requisiti D.lgs. n. 152/2006 Istanza di verifica dei requisiti di sottoprodotto di sottoprodotto
  • 18. ARPAV L’intervento di ARPAV (sempre a spese del proponente) deve avvenire solo se espressamente motivato da parte dell’A.C. e cioè: con riferimento alla tipologia di area in cui viene realizzata l'opera e alla sua eventuale conoscenza di pregressi interventi antropici non sufficientemente indagati nell'area di intervento
  • 19. Contenuti del P.D.U. • 1. inquadramento territoriale • a) denominazione dei siti, desunta dalla toponomastica del luogo; • b) ubicazione dei siti (comune, via, numero civico se presente); • c) estremi cartografici da Carta Tecnica Regionale (CTR); • d) corografia (preferibilmente scala l:5.000); • e) planimetrie con impianti, sottoservizi sia presenti che smantellati e da realizzare (preferibilmente scala 1:5.000); • 2. inquadramento urbanistico: • 2.1 Individuazione della destinazione d'uso urbanistica attuale e futura, con allegata cartografia da strumento urbanistico vigente; • 3. Inquadramento geologico ed idrogeologico: • 3.1 descrizione del contesto geologico della zona, anche mediante l'utilizzo di informazioni derivanti da pregresse relazioni geologiche e geotecniche;
  • 20. Contenuti del P.D.U. • 3.2 ricostruzione stratigrafica del suolo/sottosuolo, mediante l'utilizzo dei risultati di eventuali indagini geognostiche e geofisiche già attuate. I riporti se presenti dovranno essere evidenziati nella ricostruzione stratigrafica del suolo/sottosuolo; • 3.3 descrizione del contesto idrogeologico della zona (presenza o meno di acquiferi e loro tipologia) anche mediante indagini pregresse; • 3.4 livelli piezometrici degli acquiferi principali, direzione di flusso, con eventuale ubicazione dei pozzi e piezometri se presenti (cartografia preferibilmente a scala 1:5.000); • 4. descrizione delle attività svolte sul sito: • 4.1 uso pregresso del sito e cronistoria delle attività antropiche svolte sul sito; • 4.2 definizione delle aree a maggiore possibilità di inquinamento e dei possibili percorsi di migrazione; • 4.3 identificazione delle possibili sostanze presenti; • 4.4 risultati di eventuali pregresse indagini ambientali e relative analisi chimiche fisiche; • 5. piano di campionamento e analisi • 5.1 descrizione delle indagini svolte e delle modalità di esecuzione; • 5.2 localizzazione dei punti mediante planimetrie; • 5.3 elenco delle sostanze da ricercare come dettagliato nell'allegato 4; • 5.4 descrizione delle metodiche analitiche e dei relativi limiti di quantificazione.
  • 21. Modifica del P.D.U. Quando: • Aumento del 20% del materiale • Diversa destinazione del materiale • Diversa destinazione intermedia Tempi e procedure uguali a quelle del PDU
  • 22. Normale pratica industriale Che cosa significa?: Miglioramento delle qualità • la selezione granulometrica del materiale da scavo; • la riduzione volumetrica mediante macinazione; • la stabilizzazione a calce, a cemento o altra forma idoneamente sperimentata per conferire ai materiali da scavo le caratteristiche geotecniche necessarie per il loro utilizzo, anche in termini di umidità, concordando preventivamente le modalità di utilizzo con l'ARPA o APPA competente in fase di redazione del Piano di Utilizzo; • la stesa al suolo per consentire l'asciugatura e la maturazione del materiale da scavo al fine di conferire allo stesso migliori caratteristiche di movimentazione, l'umidità ottimale e favorire l'eventuale biodegradazione naturale degli additivi utilizzati per consentire le operazioni di scavo; • la riduzione della presenza nel materiale da scavo degli elementi/materiali antropici (ivi inclusi, a titolo esemplificativo, frammenti di vetroresina, cementiti, bentoniti), eseguita sia a mano che con mezzi meccanici, qualora
  • 23. Allegato 6 – Documento di trasporto Preventivamente al trasporto del materiale da scavo, deve essere inviata all'Autorità competente una comunicazione attestante: • generalità della stazione appaltante • ditta appaltatrice dei lavori di scavo/intervento, • ditta che trasporta il materiale, • ditta che riceve il materiale e/del luogo di destinazione, targa del Ma vuol dire per ogni mezzo utilizzato, singolo trasporto? E chi si muove più? • sito di provenienza, • data e ora del carico, quantità e tipologia del materiale trasportato.
  • 24. Dovrà essere inoltre compilato un modulo per ogni automezzo che compie il trasporto dei materiali da scavo a partire da un unico sito di produzione verso un unico sito di utilizzo o di deposito provvisorio previsti da apposito piano di utilizzo.
  • 25.
  • 26.
  • 27. ALLEGATO 7 - DICHIARAZIONE DI AVVENUTO UTILIZZO (D.A.U.) • La dichiarazione deve essere compilata dall'esecutore del Piano di Utilizzo a conclusione dei lavori di escavazione ed a conclusione dei lavori di utilizzo. • DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL'ATTO DI NOTORIETA' • (Art. 47 e art. 38 del d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) • esente da bollo ai sensi dell' art. 37 d.P.R. 445/2000