1. Intervista a Domenico Quaranta - Uno sguardo artistico su Second Life- Milano, 11 Giugno 2007
2. IL PERSONAGGIO Domenico Quaranta (Brescia, 1978) è critico e curatore e d’arte contemporanea. Il suo interesse si rivolge in particolare all'ambito New Media e alle intersezioni fra arte e nuove tecnologie di creazione e di fruizione. Doctors Connection l’ha intervistato per condividere le sue opinioni su Second Life
3. “ SL è un fenomeno complesso. Ogni giorno ne leggo una definizione nuova, e mi stupisco di condividerle tutte. E' impossibile applicargli una visione unitaria, come del resto accade per la rete: è una discarica, ma anche un deposito di talenti; vive di stereotipi e apre nuove prospettive. Per dirla con una frase fatta un po' scontata, è un sogno per alcuni, un incubo per altri. E un mondo nuovo per tutti. Ma se dovessi costringerla a tutti i costi in una definizione, direi che è un esperimento socio-culturale che pone la creatività come valore supremo”. SECOND LIFE
4. “ SL è un prodotto aziendale proprietario. E' difficile fare previsioni sul suo destino, e forse ha anche poco senso: mi interessa di più capire quale sarà il destino del "modello SL", come a suo tempo era più interessante capire quale sarebbe stato il destino della GUI, piuttosto che soffermarsi su singoli prodotti come Windows. Personalmente, non credo che il modello SL si sostituirà completamente alla rete, ma che si affiancherà ad essa in alcune delle sue funzioni. Il modello SL si sta mostrando più efficace della rete per quanto riguarda la comunicazione aziendale, ma il Web risulta tuttora insostituibile come strumento di approfondimento e di comunicazione. Entrambi, del resto, fanno affidamento su una metafora che sopravvive con successo da trent'anni: quella del cyberspazio. Il modello SL - che sta per essere adottato anche da Playstation Home - sta avendo successo proprio perchè in esso identifichiamo la soluzione tecnologica ottimale di un problema che ha radici profonde nella nostra cultura”. PROSPETTIVE FUTURE
5. “ Da un punto di vista identitario, non credo che SL possa porre particolari problemi. SL è solo la punta di un iceberg, il culmine di un processo di moltiplicazione identitaria che affonda le sue radici nell'avvento del lavoro precario e nel Web. Personalmente, sono quotidianamente almeno 10 persone diverse. Tutte si chiamano Domenico Quaranta, e anche per questo ho trovato comodo dare all'undicesima - il mio avatar - lo stesso nome”. ETICA
6. Non condivido la visione di Florida sulla "creative class", ma se prendiamo per buona questa definizione, non mi stupisce che la creative class rappresenti l'elite di un mondo in cui tutto ciò che esiste è stato creato dai suoi residenti. In SL, chi crea è qualcosa di più di un costruttore edile o di un fashion designer: plasma avatar, isole, edifici e spazi naturali. Il "creativo" diventa una delle tante divinità di una società politeista. “Sulla cima dell'Olimpo c'è una magica città / Aimee Weber e Anshe Chung sono le divinità..." CREATIVE CLASS
7. Gli artisti sono una specie un po' diversa: loro con la propria divinità ci giocano, in un processo di sovraidentificazione e di smascheramento. Sono come i ribelli nell'universo di Matrix. Gazira Babeli è l'esempio perfetto: la divinità capricciosa e volubile, che non crea ma disturba, si incunea nell'illusione congegnata dagli altri dei di questo Olimpo di bit e ne rivela i bug, le smagliature, i difetti. ARTE