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ALTA FORMAZIONE PUGLIA
                 27-
                 27-28 ottobre 2011

  LA NORMATIVA VIGENTE:
 LEGGE 170/2011 – DECRETO ATTUATIVO – LINEE GUIDA




    SCUOLA SECONDARIA di 1° e 2° GRADO
                         1°   2°



                                         ROSSI VIVIANA
INDICE

•   NORMATIVA generale e specifica
•   AZIONI DI SUPPORTO ai ragazzi con DSA
•   RUOLO del referente scolastico
•   PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
DSA
             non significa …

Disattento         Stupido     Asino




                               ma…
Disturbi Specifici di Apprendimento
  DISLESSIA                  Difficoltà nella lettura




  DISORTOGRAFIA              Difficoltà nell’ortografia




  DISGRAFIA                  Disturbi specifici delle
                             prassie della scrittura



                             Deficit del sistema di
  DISCALCULIA                elaborazione dei numeri e
                             del calcolo
La legge riconosce
    la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia
       dislessia,



quali disturbi specifici di apprendimento

                   che si manifestano
  in presenza di capacità cognitive
              adeguate,
in assenza di patologie neurologiche e di
           deficit sensoriali, …

ma che possono costituire una limitazione importante
       per alcune attività della vita quotidiana
COSA è RICHIESTO ALLA SCUOLA?


RICONOSCERE
e
ACCOGLIERE
la "diversità"
… le ISTITUZIONI SCOLASTICHE
“riconoscono e valorizzano le diversità … (e) possono
      adottare tutte le forme di flessibilità che
             ritengono opportune” (Art. 4),
                      perché
   UNICI SONO I SINGOLI
             ALUNNI,
   tutti … abili diversamente !
Un ragazzo con
     Dsa in classe:
    preoccupazione

      senso di impotenza

bisogno di informazioni

   SFIDA
L’ alunno con DSA utilizza
un diverso modo di imparare che richiede:

la conoscenza dei DSA da parte dei docenti

  un’organizzazione scolastica flessibile

   una metodologia didattica personalizzata
Cambiare il
punto di vista
Legge 517/77
  (legge sulla programmazione educativa)



  “… La programmazione educativa può
    comprendere attività scolastiche
organizzate per gruppi … allo scopo di
realizzare interventi individualizzati
in relazione alle esigenze dei singoli
              alunni …”
Lo sancisce
  il REGOLAMENTO
        dell‘
AUTONOMIA scolastica
     D.P.R. 275/1999
L’autonomia delle istituzioni
    scolastiche si sostanzia nella
      PROGETTAZIONE e nella
realizzazione di interventi adeguati
 alle caratteristiche specifiche …
           degli studenti
                 studenti.
       (Regolamento dell’autonomia - DPR 275/99 )
        Regolamento



                        AID Torino
Flessibilità didattica
    DPR 275/1999 art. 4.2:

  Il Regolamento dell’autonomia scolastica offre lo
  strumento della flessibilità (“le istituzioni scolastiche
                  flessibilità,
  possono adottare tutte le forme di flessibilità che
  ritengono opportune”).


Flessibilità non solo nei     Ma anche in tutti gli aspetti
calendari, negli orari, nei   dell’organizzazione educativa e
raggruppamenti degli          didattica della Scuola e va intesa
                              come:
alunni, nell’adeguamento
                              - personalizzazione educativa e
alle esigenze delle realtà    didattica,
locali, ecc                   - personalizzazione degli obiettivi
                              formativi
                               - personalizzazione dei percorsi
                              formativi.
Stili diversi di apprendimento
                 =
  stili diversi insegnamento
MODALITÀ ATTRAVERSO CUI
AVVENGONO TUTTI GLI APPRENDIMENTI


    FARE (ESPERIENZA DIRETTA )                      90%
           PARLARE E SCRIVERE                    70%
   ASCOLTARE E VEDERE (INSIEME) 50%
                    VEDERE              30%
                     UDIRE              20%
                     LEGGERE            10%

   ( “LE AQUILE SONO NATE PER VOLARE” di R. Grenci – La Meridiana)
PERCHÈ è COSÌ DIFFICILE?
Il percorso della
normativa specifica
•   Nota MIUR n. 4099 del 5.10.2004
•   Nota MIUR n. 26 del 5.01.2005
•   C.M. MIUR n. 1787 dell’1.03.2005
•   Nota MIUR n. 4798 del 27.07.2005
•   Legge Regionale n. 28 del 28.12.2007 “Norme sull’istruzione, il diritto allo
    studio e la libera scelta educativa”
•   Nota MIUR n. 4600 del 10 maggio 2007 – Precisazioni a Circolare n. 28 del
    15 marzo 2007 sull’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione nelle scuole
    statali e paritarie per l’anno scolastico 2006-2007………
• Nota MIUR n. 4674 del 10/05/2007 – Alunni con
    disturbi di apprendimento – Indicazioni operative in merito all’utilizzo
    di strumenti compensativi e misure dispensative per gli alunni con
    disturbi di apprendimento
•   Indicazioni per il curricolo – D.M. 31 luglio 2007 e
    direttiva del 3 agosto 2007
•   Legge n. 169 del 30 ottobre 2008 - "Conversione in
    legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n.
    137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e
    università"
• C.M. n. 100 dell’11 dicembre 2008
• C.M. n. 4 del 16 gennaio 2009 (orari settimanali e
    inglese potenziato
            potenziato)
• C.M. n. 10 del 23 gennaio 2009
• O.M. n. 40 dell’ 8 aprile 2009, art. 12, comma 7,
    Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento
    degli esami di Stato
•   C.M. n. 51 del 20 maggio 2009, sezione “particolari
    categorie di candidati”
•   Nota MIUR n. 5744 del 28 maggio 2009 – Anno
    scolastico 2008/2009 - Esami di Stato per gli studenti affetti da
    disturbi specifici di apprendimento - DSA
• DPR n. 122 del 22 giugno 2009 -
    Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli
    alunni. Art.10 valutazione degli alunni con DSA
Legge n.170/2010

  Legge sui…
     DSA
UN LUNGO PERCORSO …

        Si compie un lungo percorso
             che ha portato al
               riconoscimento,
            nel quadro normativo
                   italiano,
                delle difficoltà
         che le persone con DSA
                  incontrano
            in ambito scolastico
PUGLIA
Nella LEGGE REGIONALE 4/2010 del 25 febbraio 2010 “Norme urgenti in
  materia di sanità e servizi sociali”, la Regione Puglia promulga, nell’articolo 52,
                              le seguenti disposizioni:



Art. 52 Interventi in favore di persone affette da
  dislessia e da disturbi specifici dell’apprendimento
2. La Regione promuove e sostiene interventi a favore dei soggetti
   caratterizzati dai disturbi di cui al comma 1 volti a incrementare la
   comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari al fine di:
   a) assicurare adeguate possibilità per l’identificazione precoce dei DSA e per la
   riabilitazione dei soggetti che ne sono interessati;
   b) sensibilizzare e preparare gli insegnanti e i genitori in merito alle
   problematiche collegate ai DSA;
   c) favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell’apprendimento degli
   alunni con DSA, predisponendo misure adeguate di supporto;
   d) agevolare la piena integrazione in ambito sociale e lavorativo di coloro che
   hanno un DSA;
   e) sostenere l’acquisto nelle scuole di strumenti informatici dotati di video
   scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale e di altri strumenti
   alternativi, informatici o tecnologici, per facilitare i percorsi didattici degli
   alunni.
1. La Regione, nell’ambito della programmazione sociosanitaria (…)
   promuove iniziative con cadenza annuale volte a sensibilizzare le
   famiglie, la scuola, il mondo del lavoro, le realtà sanitarie e
   l’associazionismo alla problematica dei disturbi specifici di
   apprendimento e ….
Nell’ambito della programmazione regionale nel settore della formazione
   professionale sono previsti interventi per la formazione e l’aggiornamento in
   materia di problematiche relative ai DSA, con particolare riferimento alla loro
   precoce individuazione, strategie didattiche adeguate, percorsi
   educativi individualizzati, effettuati da enti di formazione accreditati,
   rivolti a:
    a ) personale docente e dirigente delle scuole di ogni ordine e grado,
        comprese le scuole dell’infanzia;
    b) operatori sanitari e sociosanitari;
    c) assistenti sociali, educatori sociali ed educatori professionali.
1. La Regione       adotta ogni misura necessaria per adeguare il proprio sistema
   sanitario alle problematiche dei disturbi specifici di apprendimento, dotando i
   servizi di neuropsichiatria infantile di personale qualificato e strumenti
   diagnostici idonei predisponendo una campagna di screening e monitoraggio su
   tutto il territorio regionale.”
Il 12 luglio 2011…
     … sono state emanate

Le Linee Guida
e le disposizioni attuative …
        ben precise!
I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)
rappresentano una problematica con cui la scuola
sempre più si deve confrontare …

• per superare le difficoltà sia nei processi di apprendimento
degli studenti, sia nelle modalità di insegnamento dei docenti

•  per dare attuazione alla nuova legge dell’ 8 ottobre 2010, la n.
170, che reca “Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico”

• per dare attuazione ai DECRETI ATTUATIVI e alle NUOVE
LINEE GUIDA
Che cosa cambia?
 I DSA sono riconosciuti per legge
   … non dovrebbero più esserci …




INCREDULI                SCETTICI


            SOSPETTOSI
LEGGE 170/2010
 Art. 1   "Riconoscimento e definizione

di dislessia, disgrafia, disortografia,
              discalculia"
L’ Art. 2 dichiara le finalità a cominciare
                dalla prima:
   "garantire il diritto all'istruzione"
             per finire con “
assicurare eguali opportunità di sviluppo
     delle capacità in ambito sociale
                    e
             professionale"
ATTENZIONE DUNQUE A RIMUOVERE OSTACOLI RIFERIBILI
       ALLA PERSONALITÀ DI CIASCUN ALUNNO,
     QUALE SI PRESENTA IN RELAZIONE ANCHE AI CONDIZIONAMENTI DEL
                    CONTESTO SCOLASTICO E SOCIALE


      LA LEGGE SI INQUADRA NEL PIÙ GENERALE

              TEMA DELLA REALIZZAZIONE


                             del

           DIRITTO ALLO STUDIO

                         e del

                     PERSEGUIMENTO DEL
SUCCESSO FORMATIVO DI TUTTI          …   una SCUOLA PER TUTTI
RUOLO DELLA SCUOLA
•promuovere adeguate attività di recupero didattico
 mirato” (Da documentare: come, che cosa , dove…?)
•trasmettere apposita comunicazione alla famiglia degli
 studenti che presentano persistenti difficoltà” (Come?
Dove? … istituire un modello?)
•attivare interventi tempestivi (screening, questionari, prove
collettive, prove standardizzate, inserimento nel P.O.F,…)   idonei ad
 individuare i casi sospetti di DSA”
•spiegare che “l’esito di tali attività non costituisce
 comunque una diagnosi di DSA”.
•garantire una didattica individualizzata e
 personalizzata”
• garantire forme efficaci e flessibili di lavoro
  scolastico in relazioni alle caratteristiche peculiari dei
  vari soggetti
• applicare strategie didattiche , metodologiche e
  valutative adeguate (ruolo del PDP come documento dell’avvenuta
  applicazione delle strategie)
• introdurre gli strumenti compensativi e le misure
  dispensative necessari e monitorarne periodicamente
  l’efficacia
• garantire adeguate forme di verifica e valutazione
• promuovere la collaborazione e la comunicazione
  scuola-famiglia servizi sanitari
E ‘ SEMPRE più DIFFICILE!!!!
  Molti insegnanti ultimamente manifestano forti
             preoccupazioni nel condurre
una classe in modo da rispondere ai bisogni di tutti
                   e di ciascuno.
     Occorre utilizzare modalità di
          didattica inclusiva
DIDATTICA
               DIDATTICA             COOPERATIVA
            COSTRUTTIVISTICA

                                                     DIDATTICA
                                                   METACOGNITIVA

                         DIDATTICA
DIDATTICA ATTIVA         INCLUSIVA




              VARI TIPI DI DIDATTICA
MA PER QUESTO SERVE LA …
  A                                                    F
                                                       O
                                                       R
       Art. 4 - Formazione nella scuola
                                                       M
                                                       A
  Apre una prospettiva fondamentale:                   Z
scuola al personale docente e dirigenziale … è         I
    "…                                                 O
   assicurata un’ adeguata preparazione riguardo       N
  alle problematiche relative al DSA, finalizzata ad
       acquisire la competenza per individuarne        E
  precocemente i segnali e la capacità di applicare
        strategie didattiche, metodologiche e
                 valutative adeguate""

                        sanità
PERTANDO OCCORRE UNA BUONA FORMAZIONE
  del docente (lo sottolineano anche le LINEE GUIDA) …


   “È necessario sottolineare la delicatezza delle
      problematiche psicologiche che s’innestano
       nell’alunno o nello studente con DSA ….



Resta ferma, infine, la necessità di creare un clima
 della classe accogliente, praticare una gestione
 inclusiva della stessa, tenendo conto degli specifici
                 stessa,
  bisogni educativi degli alunni e studenti con DSA.”
                          ( pag 21)
-
         NON NASCONDERE il PROBLEMA,
     ma SPIEGARE alla classe LE DIVERSE NECESSITÀ dell'alunno
  dislessico e il perché del diverso trattamento (naturalmente con il consenso
                    della famiglia e del ragazzo, se maggiorenne)




                           MA COME?
• Partendo dalla semplice spiegazione di CHE COSA SONO I DSA,…

• Sottolineando che si tratta di un DIVERSO FUNZIONAMENTO
  DEL CERVELLO in soggetti dal quoziente intellettivo pari e,
  spesso, superiore alla norma, …

• Constatando che SIAMO TUTTI DIVERSI … Portando vari esempi:
  occhiali, stampella, bastone, apparecchio denti, carrozzella.


• Spiegando che ognuno di noi ha esigenze diverse, quindi:

DIVERSI STILI DI APPRENDIMENTO = DIVERSI STILI DI INSEGNAMENTO
Scuola osservatorio


“La scuola deve diventare l’osservatorio
     per eccellenza, dove è possibile
  individuare precocemente le difficoltà
       specifiche di apprendimento.
 Ciò significa che gli insegnanti devono
          osservare e segnalare
       tempestivamente i problemi”.
             (LINEE GUIDA pag 6 -9)
Osservazione …                         in ogni ordine di scuola

2.1 Osservazione delle prestazioni atipiche - Per individuare un
alunno con un potenziale DSA … può bastare, almeno in una prima fase,
far riferimento all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di
apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura, calcolo .…

2.2 Osservazione degli stili di apprendimento - Gli individui
apprendono in maniera diversa uno dall’altro secondo le modalità e le
strategie con cui ciascuno elabora le informazioni.
 Un insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello
studente facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici
(…) favorisce in generale tutti gli alunni, (…)
 nel caso … di un alunno con DSA, fare riferimento nella prassi
formativa agli stili di apprendimento e alle diverse strategie che lo
caratterizzano diventa un elemento essenziale e dirimente per il suo
successo scolastico. (LINEE GUIDA, pag 6)
LINEE GUIDA, pag 17

   4.3 Scuola secondaria di I e di II grado


“La scuola secondaria richiede agli studenti la piena
  padronanza delle competenze strumentali (lettura,
  scrittura e calcolo), l’adozione di un efficace metodo
  di studio e prerequisiti adeguati all’apprendimento di
  saperi disciplinari sempre più complessi; elementi, questi,
  che possono mettere in seria difficoltà l’alunno con DSA, inducendolo
  ad atteggiamenti demotivati e rinunciatari.
Tali difficoltà possono essere notevolmente contenute
       e superate, individuando opportunamente le
    strategie e gli strumenti compensativi nonché le
                   misure dispensative.”
4.3.1.   Disturbo di lettura
”Nel   caso di studenti con dislessia, la scuola secondaria
    dovrà mirare a promuovere la capacità di comprensio-
    ne del testo.

La decodifica, ossia la decifrazione del testo, e la sua
  comprensione sono processi cognitivi differenti e
  pertanto devono essere considerati separatamente
  nell’attività didattica.

A questo riguardo possono risultare utili alcune
  strategie riguardanti le modalità della lettura. …”
(Linee guida, pag 17)
“E’ infatti opportuno:
• insistere sul passaggio alla lettura silente
  piuttosto che a voce alta, in quanto la prima
  risulta generalmente più veloce e più
  efficiente;

• insegnare allo studente modalità di lettura
  che ... consenta di cogliere il significato
  generale del testo, all’interno del quale poi
  eventualmente avviare una lettura più
  analitica.” (Linee guida, pag 18)
Per uno studente con dislessia …
“gli strumenti compensativi sono primariamente quelli
   che possono trasformare un compito di lettura (reso
   difficoltoso dal disturbo) in un compito di ascolto.
A tal fine è necessario fare acquisire allo studente
   competenze adeguate nell’uso degli strumenti
   compensativi.
Si può fare qui riferimento: alla presenza di una persona
  che legga gli items dei test, le consegne dei compiti, le
  tracce dei temi o i questionari con risposta a scelta multipla;
  alla sintesi vocale, con i relativi software, anche per la
  lettura di testi più ampi e per una maggiore autonomia;
  all’utilizzo di libri o vocabolari digitali.” (Linee guida, pag 18)
4.3.2.      Disturbo di scrittura

“In merito agli strumenti compensativi, gli studenti con
  disortografia o disgrafia possono avere necessità di
  compiere una doppia lettura del testo che hanno
  scritto: la prima per l’autocorrezione degli errori
  ortografici, l a seconda per la correzione degli aspetti
  sintattici e di organizzazione complessiva del testo.
  Di conseguenza, tali studenti avranno bisogno di
  maggior tempo nella realizzazione dei compiti
  scritti. In via generale, comunque, la valutazione si
  soffermerà soprattutto sul contenuto disciplinare
  piuttosto che sulla forma ortografica e sintattica.”
  (Linee guida, pag 18)
4.3.3.   Area del calcolo

    “Riguardo alle difficoltà di apprendimento del calcolo e al loro
    superamento, non è raro imbattersi in studenti che sono distanti dal
    livello di conoscenze atteso e che presentano un’ impotenza appresa,
    cioè un vero e proprio blocco ad apprendere sia in senso cognitivo che
    motivazionale.
( …) si ritengono utili i seguenti principi guida:
•   gestire, anche in contesti collettivi, almeno parte degli interventi in
    modo individualizzato;
•   aiutare, in fase preliminare, l’alunno a superare l’impotenza guidandolo
    verso l’ esperienza della propria competenza;
•   analizzare gli errori del singolo alunno per comprendere i processi
    cognitivi che sottendono all’ errore stesso con intervista del soggetto;
•   pianificare in modo mirato il potenziamento dei processi cognitivi
    necessari.” (Linee guida , pag 19)
Anche l’Università …
  …  dovrà svolgere un ruolo importante, trovando soluzioni all’interno
     delle metodologie didattiche e di valutazione e favorendo l’uso di
    strategie e risorse, in particolare attraverso le nuove tecnologie. …
 Si pone, pertanto, … , la necessità di interventi idonei ad individuare i casi sospetti di
           DSA negli studenti (art. 3.3) come per tutti gli altri gradi di scuola. …
La presentazione della certificazione diagnostica, al momento dell’iscrizione,
   permette di accedere anche ai test di ammissione con le seguenti modalità:
 · la concessione di tempi aggiuntivi, rispetto a quelli stabiliti per la generalità degli studenti,
  ritenuti congrui dall’Ateneo in relazione alla tipologia di prova e comunque non superiori
  al 30% in più;
 · la concessione di un tempo aggiuntivo fino a un massimo del 30% in più rispetto a quello
  definito per le prove di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale programmati a
  livello nazionale o dalle università ….
 · in caso di particolare gravità certificata del DSA, gli Atenei – nella loro autonomia -
  possono valutare ulteriori misure atte a garantire pari opportunità nell’espletamento delle
  prove stesse. ” (Dalle LINEE GUIDA pag 26 - 27)
ESAME di AMMISSIONE all’UNIVERSITÀ


“Lediagnosi presentate successivamente all’iscrizione permettono
  di poter fruire degli appositi provvedimenti dispensativi e
  compensativi di flessibilità didattica, secondo quanto stabilito
  dall’art. 5, comma 1.
Per quanto attiene alle forme di verifica e di valutazione, con
   riferimento agli esami universitari, si applicano le misure
   dispensative e gli strumenti compensativi già sopra descritti
   (prove orali invece che scritte; uso di personal computer con
   correttore ortografico e sintesi vocale; tempo supplementare
   fino a un massimo del 30% in più oppure riduzione quantitativa;
   valutazione dei contenuti più che della forma).”
                        (Dalle LINEE GUIDA pag 26 - 27)
“E ‘ COMPITO DELLE SCUOLE … attivare,
(Legge 170/10 - Art.3 c.3)

          previa apposita comunicazione alle famiglie interessate,
interventi tempestivi idonei a individuare i casi sospetti di DSA”


                   L’ATTIVITA’      DIAGNOSTICA
                       consta di 2 ASPETTI:



                  L’ IDENTIFICAZIONE PRECOCE




                LA           DIAGNOSI
Chi fa la diagnosi?
Valgono quelle dei
     privati?
Art. 3 comma 1 (Diagnosi)

 “ La diagnosi dei DSA è effettuata … dal
  Servizio sanitario nazionale a legislazione
vigente ed è comunicata dalla famiglia alla
  scuola di appartenenza dello studente.”


          Le regioni nel cui territorio non sia possibile
              effettuare la diagnosi nell’ambito dei
          trattamenti specialistici erogati dal Servizio
           sanitario nazionale possono prevedere, nei
            limiti delle risorse umane, strumentali e
          finanziarie disponibili a legislazione vigente,
           che la medesima diagnosi sia effettuata da
               specialisti o strutture accreditate.
SPECIALISTI

Le procedure diagnostiche per il riconoscimento dei DSA si avvalgono
                    di solito della collaborazione
di diversi professionisti sanitari che, ciascuno per
 le proprie competenze, contribuiscono alle fasi di
valutazione: neuropsichiatra infantile, logopedista,
           psicologo, psicomotricista, ...

  “ L’approccio interdisciplinare è la prassi clinica
  maggiormente auspicabile in considerazione delle
           caratteristiche del disturbo”.
                  (Consensus Conference, pag 11)
UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI
                CON DSA

“ La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina
       dunque, per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più
    favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
                          (LINEE GUIDA, pag 6 - 7)


“4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA               Gli insegnanti
 possono “riappropriarsi” di competenze educativo - didattiche anche
 nell’ambito dei DSA, … È appena il caso di ricordare che nel profilo
 professionale del docente sono ricomprese, oltre alle competenze
 disciplinari, anche competenze psicopedagogiche (Cfr. art. 27 CCNL).
 Gli strumenti metodologici per interventi di carattere didattico fanno
 parte, infatti, dello “strumentario” di base che è patrimonio di
 conoscenza e di abilità di ciascun docente. Tuttavia, è pur vero che
 la competenza psicopedagogica, in tal caso, deve poter essere
 aggiornata e approfondita”. (LINEE GUIDA, pag 9)
( Prof. Enrico Ghidoni, Responsabile Clinico C. Esp. Inter. Disturbi Cognitivi
                           Reggio Emilia – Albinea)
A chi consegna il
genitore la diagnosi?
OGNI ISTITUZIONE SCOLASTICA
    Inserisce il modello del PDP nel Piano
        dell’Offerta Formativa (POF)


1.Riceve la diagnosi dalla famiglia
2.La protocolla
3.La inserisce nel fascicolo riservato
4.Informa il Consiglio di classe della presenza
di un DSA tramite referente o altro incaricato
dal D.S.
5.Procede alla stesura del PDP
6.Aggiorna il fascicolo personale riservato
inserendo il PDP
ATTENZIONE
   LA “DISLESSIA” E’ UN DATO SENSIBILE,
           quindi coperto da privacy.

Pertanto non si può parlarne se non si è autorizzati
dai genitori, i quali non sono obbligati a consegnare a
scuola la dichiarazione dello specialista.

  Se non lo fanno, però, l’allievo non può essere
    considerato dislessico, ma solo affetto da
          difficoltà di apprendimento.
In caso di disturbo grave …

  “… In caso di disturbo grave …       è possibile in corso d’anno
   DISPENSARE l’alunno dalla VALUTAZIONE nelle prove scritte e,
   in sede di esame di Stato, prevedere una prova orale sostitutiva di
   quella scritta, ….
Resta fermo che in presenza della dispensa dalla valutazione delle prove
   scritte, gli studenti con DSA utilizzeranno comunque il supporto
   scritto in quanto utile all’apprendimento anche orale delle lingue
   straniere, soprattutto in età adolescenziale.

In relazione alle forme di valutazione, per quanto riguarda la comprensione
  (orale o scritta), sarà valorizzata la capacità di cogliere il senso generale
  del messaggio … di farsi comprendere in modo chiaro, anche se non del
  tutto corretto grammaticalmente.” (LINEE GUIDA pag 20)
SCUOLA SECONDARIA:
         differenza tra ESONERO e DISPENSA


    “Sulla base della gravità del disturbo, nella scuola secondaria (…)
      considerate le sue possibili difficoltà di memorizzazione, risulta
   conveniente insistere sul potenziamento del lessico ad alta frequenza
               piuttosto che focalizzarsi su parole più rare, …
                 come quelle presenti nei testi letterari. …


  Ai fini della corretta interpretazione delle disposizioni contenute
         nel decreto attuativo, pare opportuno precisare che
l’ “esonero” riguarda l’insegnamento della lingua straniera nel suo
       complesso, mentre la “dispensa” concerne unicamente le
                      prestazioni in forma scritta “
                                                     (LINEE GUIDA, pag 20)
Decreto attuativo              N. 5669



Art . 6.
“Solo in casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche
   in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato
   diagnostico, l’alunno o lo studente possono – su richiesta delle famiglie e
   conseguente approvazione del consiglio di classe - essere esonerati
   dall’insegnamento delle lingue straniere e seguire un percorso didattico
   differenziato.


In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un
   percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal consiglio di
   classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi
   unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove
   differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio
   dell'attestazione         di cui all'art.13 del D.P.R. n.323/1998.”
Un’altra finalità della Legge 170/2010



   STRETTO RAPPORTO
 TRA SCUOLA E FAMIGLIE.

 È compito dei dirigenti “… incrementare la
comunicazione e la collaborazione tra famiglia,
scuola e servizi sanitari durante il percorso di
          istruzione e di formazione”.
Lo sottolineano anche le LINEE GUIDA


“    Particolare importanza riveste, nel contesto finora analizzato, il
    rapporto con le famiglie degli alunni con DSA.
     Esse, in particolare nel primo periodo di approccio dei figli con la
    scuola primaria, sono poste di fronte a incertezza recata per lo
    più da difficoltà inattese, ….
.     Necessitano pertanto di essere opportunamente guidate alla
    conoscenza del problema non solo in ordine ai possibili sviluppi
    dell'esperienza scolastica, ma anche informate con
    professionalità e costanza sulle strategie didattiche che di volta
    in volta la scuola progetta per un apprendimento quanto più
    possibile sereno e inclusivo, sulle verifiche e sui risultati attesi e
    ottenuti, su possibili ricalibrature dei percorsi posti in essere
    “(LINEE GUIDA , pag 25).
63
Valutazione ed esami
Il tema delle “VERIFICHE E VALUTAZIONI”
    nei confronti degli alunni con D.S.A. è fonte
                di profonde riflessioni.
         Le norme ministeriali dichiarano che
       la “valutazione” dello studente con DSA
              dovrà essere “adeguata”, per
         sviluppare una valutazione centrata
                  sull’alunno specifico
                  e sui suoi progressi.

      “Forme adeguate di verifica e di
               valutazione.
 La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che
          espliciti concretamente le modalità di
differenziazione a seconda della disciplina e del tipo
 di compito, discriminando fra ciò che è espressione
   diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno
dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite.”
                      (L G: pag 28)
Pertanto sarebbe bene procedere ad
  una “valutazione differenziata” che
   permettesse la distinzione tra le
competenze acquisite dallo studente e
 le sue abilità, tra il suo impegno e i
            risultati ottenuti.
   Ma …” La scuola non è abituata a fare una
valutazione differenziata e differenziale, anzi,
 nella scuola questo atteggiamento flessibile è
     considerato un disvalore … pertanto la
   valutazione oggettiva uguale per tutti è un
elemento costitutivo della serietà del docente “
    ( STELLA, G. (2004), in GRENCI, R. (2007), cit. p. 69).
DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO O…




 PROBLEMI DI INSEGNAMENTO?
“L’insegnante con il suo metodo non può causare la
      dislessia, ma può aggravarne gli effetti”
                                       effetti”
                                         Giacomo Stella
                 Claudia Cappa
Cosa fare allora?
Sul PIANO OGGETTIVO sarebbe auspicabile
procedere ad una valutazione che non puntasse sulla
forma (errori di calcolo, errori ortografici, errori di trascrizione), ma
sui contenuti.

Spesso si dimentica il fatto che non si legge un testo per leggere
bene, ma per comprendere, e non si scrive per non fare errori, ma
               per comunicare qualcosa a qualcuno.

Sul PIANO SOGGETTIVO sarebbe auspicabile
procedere ad una valutazione che tenesse conto
prima di tutto dei progressi ottenuti dall’alunno,
progressi che dovranno essere adeguatamente
riconosciuti e valorizzati dall’insegnante.
La Legge 170/2010
     … parlando di valutazione degli
       apprendimenti, assicura che …
“agli studenti con DSA sono garantite,
          durante il percorso di
istruzione e di formazione scolastica e
              universitaria,
    adeguate forme di verifica e di
               valutazione,
anche per quanto concerne gli esami di
                Stato …”.
REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE
                       DPR 122/2009

 Art. 10   Valutazione degli alunni con DSA


“ Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati,
   la valutazione e la verifica degli apprendimenti,
  comprese quelle effettuate in sede d’esame
             conclusivo dei cicli,
               devono tener conto delle
specifiche situazioni soggettive di tali alunni;
  a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e
   delle prove di esame, sono adottati gli strumenti
    compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...”
Documento del 15 maggio
                            O.M. 44/2010“

Grande importanza riveste il Documento del 15 maggio, che ogni
  Consiglio di classe deve elaborare indicando“….i contenuti, i
  metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i
  criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi
  raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe
  ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami” (Art.6 c.2
  )

“Prima della elaborazione del testo definitivo del documento, i
  consigli di classe possono consultare, per eventuali proposte e
  osservazioni, la componente studentesca e quella dei genitori”.
  (Art.6 c.6 )


“Il documento è immediatamente affisso all’ albo dell’istituto e
   consegnato in copia a ciascun candidato.” (Art.6 c.7 )
ALLEGATI al Documento del 15 maggio


         DESCRIZIONE DEL DSA contenute nel PDP

•   DIAGNOSI: Q.I., LINGUAGGIO, MEMORIA
•   AUSILI
•   AIUTI A CASA
•   PERCORSO SCOLASTICO
•   PROGETTI MIRATI
•   CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITÀ RAGGIUNTE
•   DISCIPLINE CON PARTICOLARI CRITERI DIDATTICI
•   PROVE E VALUTAZIONI
STESSI OBIETTIVI …
        MODALITÀ DIVERSE

    DPR N° 122 del 22 giugno 2009 - art.10
“Nel diploma finale rilasciato al termine degli
esami non viene fatta menzione delle
modalità di svolgimento e della
differenziazione delle prove.”
MODALITA’ DI VALUTAZIONE
 nelle LINEE GUIDA allegate al Decreto attuativo del 12 luglio 2011



“In fase di verifica e di valutazione, lo studente con dislessia può
   usufruire di tempi aggiuntivi per l’espletamento delle prove o, in
      alternativa e comunque nell’ambito degli obiettivi disciplinari
        previsti per la classe, di verifiche con minori richieste.
  Nella valutazione delle prove orali e in ordine alle modalità di
    interrogazione si dovrà tenere conto delle capacità lessicali ed
          espressive proprie dello studente.” ( LINEE GUIDA - pag 18)
                                  …
  “Forme adeguate di verifica e di valutazione. La valutazione
    deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le
   modalità di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo
   di compito, discriminando fra ciò che è espressione diretta del
        disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le
      conoscenze effettivamente acquisite.” ( LINEE GUIDA - pag 28)
Valutazione come … dispensa!

 “Per quanto concerne le misure dispensative, oltre a
        tempi più lunghi per le verifiche scritte o a
             una quantità minore di esercizi,
     gli alunni con disgrafia e disortografia sono
dispensati dalla valutazione della correttezza della
                          scrittura
e, anche sulla base della gravità del disturbo, possono
    accompagnare o integrare la prova scritta con una
       prova orale attinente ai medesimi contenuti.”
                                     (LINEE GUIDA, pag 19)
QUINDI … QUALI VERIFICHE per gli studenti con DSA?



• Verifiche orali, programmate             (tempi –
  contenuti – procedura)
• Verifiche con minori richieste
• Verifiche scritte, proposte con carattere e
  dimensione idonei, con scelte multiple e, se
  necessario, lette da un lettore
• Verifiche scritte ed orali con l’uso di
  mediatori didattici (mappe mentali, mappe
  cognitive, ……)
“Se ritenuto opportuno dal Dirigente scolastico,
 è consentito che gli allievi con DSA svolgano le
prove in un locale differente da quello utilizzato
           per gli altri allievi della classe.
     Solo in questo caso, è anche possibile la
  lettura ad alta voce della prova e la presenza
    dell’insegnante di sostegno, se previsto.”
“Sempre se ritenuto opportuno dal Dirigente
         scolastico, per gli allievi con DSA
   è possibile prevedere un tempo aggiuntivo
(fino al massimo di 30 minuti per ciascuna prova)
          per lo svolgimento delle prove.”
Chi è
   il Referente DSA?

Un insegnante curricolare a Tempo indeterminato …
• motivato e interessato ad accrescere la propria
  formazione
• con capacità relazionali e competenze nell’ambito della
  gestione delle dinamiche di gruppo
• che conosce le potenzialità didattico–organizzative
  offerte dal Regolamento dell’autonomia
• disponibile a lavorare in rete all’interno e all’esterno
  dell’Istituzione Scolastica. L.Ventriglia
COMPITI DEL REFERENTE
•promuovere azioni di formazione e aggiornamento sui
•DSA per aumentare conoscenze specifiche e creare
consapevolezze

•mettere a disposizione della scuola la normativa di
riferimento

•rispondere alle richieste di consulenza da parte dei
docenti della propria scuola

•favorire riflessioni pedagogico didattiche atte alla
costruzione di una didattica inclusiva


 14/10/11                 AID Torino
• monitorare il processo formativo concordando
percorsi personalizzati (PDP) con i loro docenti

• individuare gli strumenti compensativi, le misure
dispensative e le strategie metodologico - didattiche
più idonee

• fungere da raccordo tra i docenti ed il Centro
Territoriale di Supporto per il Progetto Nuove Tecnologie e
Disabilità di riferimento, presso il quale sono consultabili anche
materiali hardware e software per i DSA.
•programmare periodicamente iniziative di monitoraggio
per valutare l'efficacia delle strategie adottate e il
raggiungimento degli obiettivi nella propria scuola

•organizzare una mappatura degli allievi con DSA

•essere in grado di valutare l’effettiva necessità di invio
ai servizi sanitari utilizzando strumenti di analisi
riconosciuti dal MIUR
•collaborare con i colleghi nella ricerca di modalità
di verifica e valutazione

•favorire la comunicazione tra scuola, famiglia e
servizi

•mantenere rapporti con AID, USR, USP, MIUR,
Servizi Socio-Sanitari
Il ruolo del Referente DSA …

        va precisato e definito:
nell’autonomia delle Istituzioni Scolastiche

• nel Collegio Docenti,

• nella contrattazione        d’Istituto(potrebbe
  essere attribuito dal Collegio dei Docenti come
  Funzione strumentale o per incarico dal
  Dirigente Scolastico come previsto da CCNL
  2006/2009 e precedenti).
Dove
 dimostriamo
di applicare la
    legge?
NEL POF …
    … indichiamo le
               LINEE GUIDA (azioni)
    - per ogni alunno

            COMPILIAMO il            PDP




14/10/11                AID Torino
P D P

    PIANO:     studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi
    sviluppi”; programma, progetto, strategia, …


    DIDATTICO:        scopo della didattica è …
-   il miglioramento dell’ efficacia e dell’efficienza dell’ insegnamento del
    docente
-   il miglioramento dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza (diminuzione
    dei tempi e delle energie) dell'apprendimento dell‘allievo
                                     pprendimento


    PERSONALIZZATO:            indica la diversificazione delle
    metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro
    della classe
Percorso Didattico Personalizzato

Avvalendosi della diagnosi specialistica,
             la scuola redige
  il PERCORSO PERSONALIZZATO,
          dove vengono indicate
     le strategie da mettere in atto
per rispondere alle esigenze specifiche
                 dell’allievo.
CONCETTO DI PERSONALIZZAZIONE

• legge 53/2003 (riforma Moratti)
• Indicazioni per il Curriculo, 2007

   “la scuola è chiamata a realizzare
       percorsi formativi sempre più
   rispondenti alle inclinazioni personali
    degli studenti nella prospettiva di
   valorizzare gli aspetti peculiari della
           personalità di ognuno”
Con la personalizzazione …
“… si vogliono raggiungere i medesimi obiettivi
          attraverso itinerari diversi.

 Ciò …. implica la messa a punto di nuove forme
 di organizzazione didattica e la trasmissione
 dei processi del “sapere” e del“saper fare” in
  modo da predisporre piani di apprendimento
             coerenti con le capacità,
    i ritmi e i tempi di sviluppo degli alunni
        ”.(G. Chiosso,La personalizzazione dell’apprendimento)
PDP                                 PEI
          Piano Didattico                         Piano Educativo
          Personalizzato                          Individualizzato
              diversifica                            differenzia…

         modalità,tempi,
      strumenti, quantità                           contenuti e
                                                    competenze
       nell’attuazione della
                                                     specifiche
        programmazione
      comune della classe                            (Legge 10492)

  C.M. n 4099 del 05/10/2004 - n. 4674 del 10
         maggio 2007 per studenti dislessici
DPR122 giugno 09. art 10 – Circ. MIUR 28.5.2009
A DIFFERENZA DELLA INDIVIDUALIZZAZIONE …


 la personalizzazione dell’apprendimento non impone
 un rapporto di uno a uno tra docente e allievo con
 conseguente aggravio del lavoro dell’insegnante,

                    ma indica l’uso di
 “ strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni
   studente una propria forma di eccellenza cognitiva,
  attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie
              potenzialità intellettive ……
                     In altre parole,
 la PERSONALIZZAZIONE ha lo scopo di far sì che
        ognuno sviluppi propri personali talenti”
                        (M. Baldacci).
PDP
Il Dirigente deve
sostenere il PDP come un
contratto fra
Docenti, Istituzione
Scolastiche, Istituzioni
Socio-Sanitarie e           ... nel quale devono
Famiglia                       essere definiti i
per individuare e              supporti compensativi
organizzare un percorso        e dispensativi che
personalizzato …               possono portare alla
                               realizzazione del
                               successo scolastico
                               degli alunni DSA.
QUANDO?
• All’inizio di ogni anno scolastico entro i
  primi due mesi… per gli studenti già
  segnalati
• Appena la famiglia consegna la diagnosi
  … per i nuovi

Il PDP prodotto va dato in copia alla famiglia con
   lettera protocollata a mano o raccomandata,
   inserito nel fascicolo personale riservato e una
             copia nel registro di classe
Istituzione scolastica………………….…
                Modello di
     PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

Anno Scolastico ………………
SCUOLA SECONDARIA………… classe……
Referente DSA o coordinatore di classe……………


14/10/11            AID Torino
Struttura del
       Piano Didattico Personalizzato
1.   Dati relativi all’alunno
2.   Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali
3.   Caratteristiche del processo di apprendimento
4.   Strategie dell’alunno per lo studio e strumenti utilizzati
5.   Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli
     obiettivi disciplinari per il conseguimento delle
     competenze fondamentali
6.   Strategie metodologiche e didattiche adottate
7.   Strumenti compensativi e misure dispensative
8.   Criteri e modalità di verifica e valutazione
9.   Patto con la famiglia
ES. PDP
      DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI (lettura,
                    scrittura, calcolo) E CARATTERISTICHE DEL
                         PROCESSO DI APPRENDIMENTO

Matteo presenta un quoziente intellettivo medio-alto, con discrepanza tra il quoziente intellettivo verbale
    e quello di performance. Questo significa che Matteo ha una difficoltà maggiore nel recuperare le
    informazioni di tipo verbale rispetto ad informazioni di tipo visivo.

PUNTI DI FORZA:
A) La buona memoria visiva permette a M. di compensare alcune sue difficoltà.
B) Ottime sono le capacità logiche.
C) Buone le capacità attentive e di concentrazione.
D) M. è consapevole delle proprie difficoltà.

PUNTI DI DEBOLEZZA:
E) M. presenta una forte componente emozionale che interferisce nelle sue capacità prestazionali.
F) Basso livello di autostima
G) LETTURA (decodifica) La lettura risulta essere lenta e scorretta (la sua capacità di lettura corrisponde a
    quella di un bambino che frequenta il terzo anno della scuola primaria, risulta anche difficile la lettura di
    parole nuove, che devono essere lette per via Fonologica (cioè assemblando lettera per lettera) risulta
    quindi difficoltosa la lettura di termini tecnici e scientifici.
H) LETTURA (comprensione) Difficile da stabilire
INGLESE
in ogni occasione      -   Privilegiare le prove in forma orale



durante le lezioni     - Fornire appunti scritti il più possibile schematici.

                       - Evitare di far prendere appunti.




verifiche scritte           - Utilizzare per le verifiche scritte domande a
                            scelta multipla

                            - Integrazione prove scritte con interrogazione

                            orale

interrogazioni orali        - Consentire l’uso durante le interrogazione delle
                            mappe mentali e/o concettuali

                            - Interrogazioni con registrazioni
STORIA
In ogni occasione           Privilegiare l’apprendimento per via visiva,
                            mediante la visione di documentari, film,
                            enciclopedia multimediale


durante le lezioni          -   Fornire appunti scritti, il più possibile
                                schematici, tramite mappe, concetti.

                            Evitare di far prendere appunti

     verifiche scritte           . Evitare le verifiche in forma scritta
                                 essendo storia una materia valutata
                                 oralmente.


     interrogazioni orali        Consentire l’uso di mappe e di tabelle
                                 cronologiche per i fatti storici, e mappe
                                 mentali.
MATEMATICA                          


IN OGNI OCCASIONE      -Consentire sempre l’uso della calcolatrice.
                       -Fornire ogni testo scritto(appunti testo delle verifiche, testo delle prove
                       strutturate) composto con carattere Arial o Comic e corpo 12/14
  Durante le lezioni   -Far seguire l’esercizio svolto alla lavagna dall’insegnante senza doverlo
                       necessariamente copiare sul quaderno.
  Verifiche scritte    - Dare più tempo (se nello stesso tempo dei compagni, dare meno esercizi
                       per tipo) , senza penalizzare la valutazione.
                       - Spiegare a voce le consegne di ogni esercizio.
                       - Possibilità di consultare le formule o gli schemi procedurali necessari alla
                       risoluzione degli esercizi.
                       - Nella valutazione privilegiare l’applicazione corretta di formule e
                       procedure rispetto agli errori di calcolo.


        PROVE          - Stessa prova dei compagni, maggior tempo a disposizione
    STRUTTURATE O      - Spiegare a voce le consegne di ogni parte della prova.
   SEMISTRUTTURATE
                       - Possibilità di consultare le formule o gli schemi procedurali necessari
     (QUELLA D’ESAME
                       alla risoluzione degli esercizi.
         E QUELLE      - Possibilità di rispondere oralmente alle domande aperte.
      PREPARATORIE)
La quantità e la qualità dei COMPITI dovrebbero essere
                       concordate e scritte nel
      PATTO FORMATIVO con la famiglia e nel                                     PDP.
Concordare delle vere e proprie strategie da concordare con lo studente e/o i
   genitori.
Ad es:
• controllare sul diario che siano stati riportati i compiti per le lezioni successive
   e che abbia quotidianamente il materiale necessario allo studio,

•   aiutarlo ad organizzare il materiale scolastico (raccolta di fotocopie, trascrizione al
    computer di appunti di compagni o insegnanti …..)
•   ridurre la quantità dei compiti a casa: per es. assegnare un numero minore di
    esercizi per ognuna delle varie materie; …

•   prendere anche in considerazione quali altri compiti possano essere dati allo
    studente dal resto degli insegnanti: ad es. se ogni insegnante gli dà compiti per 40 minuti
    per 5 materie, gli sarà impossibile completarli e ne resterà completamente sommerso (per
    ridurli vedere formula paragrafo 3.11.5).
•   condividere non solo le modalità su come assegnare i compiti (con
    fotocopie, con nastri registrati, ecc.) , ma anche le modalità di esecuzione e
    gli strumenti con cui tale lavoro può essere realizzato (uso di strumenti
    informatici, presentazioni con mappe, PowerPoint ecc.).


•   calendarizzare i tempi di studio e programmare le interrogazioni e le
    verifiche: stabilire delle scadenze , evitare sovrapposizioni e sovraccarichi;

•   aiutarlo a preparare riassunti, mappe concettuali e/o mentali, schemi,
    utilizzando uno scanner e vari programmi informatici preferibilmente leggibili da
    una sintesi vocale per ridurre il carico del materiale da leggere e per memorizzare
    meglio (memoria visiva)


•   lasciare la possibilità di poter controllare i compiti sul registro di
    classe o, ancora meglio nel sito web della scuola, sarebbe una grossa
    opportunità per tutti : così le spiegazioni ed i lavori assegnati dagli insegnanti
    possono essere controllati agevolmente in caso ci si dimentichi di scriverli tutti


•   favorire la peer education: fare in modo che lo studente abbia un compagno
    che abita vicino a lui/lei che possa eventualmente chiarirgli/le i compiti assegnati
PERCHÉ compilare il PDP?


Perché permette di:
• Ripensare alla didattica
• Riflettere sull’importanza dell’osservazione
    sistematica dei processi di apprendimento
    dell’alunno
•   Condividere la responsabilità educativa con la
    famiglia
•   Favorire la comunicazione efficace tra diversi
    ordini di scuola
•   Documentare per decidere e/o modificare
    strategie didattiche
•   Inoltre è un atto dovuto!
- Misure educative e
     Art. 5

      didattiche di supporto

   Afferma il diritto degli alunni con DSA a
 "fruire di appositi provvedimenti dispensativi
     e compensativi di flessibilità didattica
nel corso dei cicli di istruzione e formazione e
           negli studi universitari …"
Materiale
                        Significativo


                            Video
                          Immagini
                           Schemi
                           Grafici
                       Testi e dispense
                        Registrazioni

                         e soprattutto


                      Mappe concettuali

Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando
 mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …)
Chi decide gli strumenti
     compensativi?
Il Consiglio di classe, acquisita la diagnosi
        specialistica di DSA, dopo avere
                     analizzato
l’ entità del disturbo, le difficoltà, i punti di
            forza dell’allievo con DSA,
definisce quali strategie didattiche mettere
       in atto e quali strumenti utilizzare
              … confrontandosi con
 la famiglia , lo studente e, dove è possibile,
                   con i tecnici.
la scuola non
ha tenuto conto delle precise note
ministeriali
COSTRUIAMO UNA RETE

         i cui fili siano
    strettamente annodati
 nel rispetto delle reciproche
            competenze
Si sa, non basta una legge per
          modificare la scuola.
               Infatti ….

“Il nemico per i dislessici non è la scuola in sé (in cui
 spesso non c’è preparazione sufficiente), né i servizi
    sanitari (che talora non danno adeguate risposte
diagnostiche e riabilitative), né la società in generale:
 il nemico è l’ignoranza sul problema e la mancanza
          di collaborazione e di alleanza per
                  uno scopo preciso”
( Prof. Enrico Ghidoni, Responsabile Clinico C. Esp. Inter. Disturbi Cognitivi
                           Reggio Emilia – Albinea)
GRAZIE

             per

l ‘ATTENZIONE


 Viviana Rossi




 Daniela Brancadoro - Gestione Conflitti
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PUGLIA - Normativa DSA - Rossi

  • 1. ALTA FORMAZIONE PUGLIA 27- 27-28 ottobre 2011 LA NORMATIVA VIGENTE: LEGGE 170/2011 – DECRETO ATTUATIVO – LINEE GUIDA SCUOLA SECONDARIA di 1° e 2° GRADO 1° 2° ROSSI VIVIANA
  • 2. INDICE • NORMATIVA generale e specifica • AZIONI DI SUPPORTO ai ragazzi con DSA • RUOLO del referente scolastico • PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
  • 3. DSA non significa … Disattento Stupido Asino ma…
  • 4. Disturbi Specifici di Apprendimento DISLESSIA Difficoltà nella lettura DISORTOGRAFIA Difficoltà nell’ortografia DISGRAFIA Disturbi specifici delle prassie della scrittura Deficit del sistema di DISCALCULIA elaborazione dei numeri e del calcolo
  • 5. La legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia dislessia, quali disturbi specifici di apprendimento che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, … ma che possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana
  • 6. COSA è RICHIESTO ALLA SCUOLA? RICONOSCERE e ACCOGLIERE la "diversità"
  • 7. … le ISTITUZIONI SCOLASTICHE “riconoscono e valorizzano le diversità … (e) possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune” (Art. 4), perché UNICI SONO I SINGOLI ALUNNI, tutti … abili diversamente !
  • 8. Un ragazzo con Dsa in classe: preoccupazione senso di impotenza bisogno di informazioni SFIDA
  • 9. L’ alunno con DSA utilizza un diverso modo di imparare che richiede: la conoscenza dei DSA da parte dei docenti un’organizzazione scolastica flessibile una metodologia didattica personalizzata
  • 11. Legge 517/77 (legge sulla programmazione educativa) “… La programmazione educativa può comprendere attività scolastiche organizzate per gruppi … allo scopo di realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni …”
  • 12. Lo sancisce il REGOLAMENTO dell‘ AUTONOMIA scolastica D.P.R. 275/1999
  • 13. L’autonomia delle istituzioni scolastiche si sostanzia nella PROGETTAZIONE e nella realizzazione di interventi adeguati alle caratteristiche specifiche … degli studenti studenti. (Regolamento dell’autonomia - DPR 275/99 ) Regolamento AID Torino
  • 14. Flessibilità didattica DPR 275/1999 art. 4.2: Il Regolamento dell’autonomia scolastica offre lo strumento della flessibilità (“le istituzioni scolastiche flessibilità, possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune”). Flessibilità non solo nei Ma anche in tutti gli aspetti calendari, negli orari, nei dell’organizzazione educativa e raggruppamenti degli didattica della Scuola e va intesa come: alunni, nell’adeguamento - personalizzazione educativa e alle esigenze delle realtà didattica, locali, ecc - personalizzazione degli obiettivi formativi - personalizzazione dei percorsi formativi.
  • 15. Stili diversi di apprendimento = stili diversi insegnamento
  • 16. MODALITÀ ATTRAVERSO CUI AVVENGONO TUTTI GLI APPRENDIMENTI FARE (ESPERIENZA DIRETTA ) 90% PARLARE E SCRIVERE 70% ASCOLTARE E VEDERE (INSIEME) 50% VEDERE 30% UDIRE 20% LEGGERE 10% ( “LE AQUILE SONO NATE PER VOLARE” di R. Grenci – La Meridiana)
  • 17. PERCHÈ è COSÌ DIFFICILE?
  • 19. Nota MIUR n. 4099 del 5.10.2004 • Nota MIUR n. 26 del 5.01.2005 • C.M. MIUR n. 1787 dell’1.03.2005 • Nota MIUR n. 4798 del 27.07.2005 • Legge Regionale n. 28 del 28.12.2007 “Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa” • Nota MIUR n. 4600 del 10 maggio 2007 – Precisazioni a Circolare n. 28 del 15 marzo 2007 sull’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione nelle scuole statali e paritarie per l’anno scolastico 2006-2007……… • Nota MIUR n. 4674 del 10/05/2007 – Alunni con disturbi di apprendimento – Indicazioni operative in merito all’utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative per gli alunni con disturbi di apprendimento • Indicazioni per il curricolo – D.M. 31 luglio 2007 e direttiva del 3 agosto 2007 • Legge n. 169 del 30 ottobre 2008 - "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università" • C.M. n. 100 dell’11 dicembre 2008
  • 20. • C.M. n. 4 del 16 gennaio 2009 (orari settimanali e inglese potenziato potenziato) • C.M. n. 10 del 23 gennaio 2009 • O.M. n. 40 dell’ 8 aprile 2009, art. 12, comma 7, Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato • C.M. n. 51 del 20 maggio 2009, sezione “particolari categorie di candidati” • Nota MIUR n. 5744 del 28 maggio 2009 – Anno scolastico 2008/2009 - Esami di Stato per gli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimento - DSA • DPR n. 122 del 22 giugno 2009 - Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni. Art.10 valutazione degli alunni con DSA
  • 21. Legge n.170/2010 Legge sui… DSA
  • 22. UN LUNGO PERCORSO … Si compie un lungo percorso che ha portato al riconoscimento, nel quadro normativo italiano, delle difficoltà che le persone con DSA incontrano in ambito scolastico
  • 23. PUGLIA Nella LEGGE REGIONALE 4/2010 del 25 febbraio 2010 “Norme urgenti in materia di sanità e servizi sociali”, la Regione Puglia promulga, nell’articolo 52, le seguenti disposizioni: Art. 52 Interventi in favore di persone affette da dislessia e da disturbi specifici dell’apprendimento 2. La Regione promuove e sostiene interventi a favore dei soggetti caratterizzati dai disturbi di cui al comma 1 volti a incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari al fine di: a) assicurare adeguate possibilità per l’identificazione precoce dei DSA e per la riabilitazione dei soggetti che ne sono interessati; b) sensibilizzare e preparare gli insegnanti e i genitori in merito alle problematiche collegate ai DSA; c) favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell’apprendimento degli alunni con DSA, predisponendo misure adeguate di supporto; d) agevolare la piena integrazione in ambito sociale e lavorativo di coloro che hanno un DSA; e) sostenere l’acquisto nelle scuole di strumenti informatici dotati di video scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale e di altri strumenti alternativi, informatici o tecnologici, per facilitare i percorsi didattici degli alunni.
  • 24. 1. La Regione, nell’ambito della programmazione sociosanitaria (…) promuove iniziative con cadenza annuale volte a sensibilizzare le famiglie, la scuola, il mondo del lavoro, le realtà sanitarie e l’associazionismo alla problematica dei disturbi specifici di apprendimento e …. Nell’ambito della programmazione regionale nel settore della formazione professionale sono previsti interventi per la formazione e l’aggiornamento in materia di problematiche relative ai DSA, con particolare riferimento alla loro precoce individuazione, strategie didattiche adeguate, percorsi educativi individualizzati, effettuati da enti di formazione accreditati, rivolti a: a ) personale docente e dirigente delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia; b) operatori sanitari e sociosanitari; c) assistenti sociali, educatori sociali ed educatori professionali. 1. La Regione adotta ogni misura necessaria per adeguare il proprio sistema sanitario alle problematiche dei disturbi specifici di apprendimento, dotando i servizi di neuropsichiatria infantile di personale qualificato e strumenti diagnostici idonei predisponendo una campagna di screening e monitoraggio su tutto il territorio regionale.”
  • 25. Il 12 luglio 2011… … sono state emanate Le Linee Guida e le disposizioni attuative … ben precise!
  • 26. I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) rappresentano una problematica con cui la scuola sempre più si deve confrontare … • per superare le difficoltà sia nei processi di apprendimento degli studenti, sia nelle modalità di insegnamento dei docenti • per dare attuazione alla nuova legge dell’ 8 ottobre 2010, la n. 170, che reca “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” • per dare attuazione ai DECRETI ATTUATIVI e alle NUOVE LINEE GUIDA
  • 27. Che cosa cambia? I DSA sono riconosciuti per legge … non dovrebbero più esserci … INCREDULI SCETTICI SOSPETTOSI
  • 28. LEGGE 170/2010 Art. 1 "Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia"
  • 29. L’ Art. 2 dichiara le finalità a cominciare dalla prima: "garantire il diritto all'istruzione" per finire con “ assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale"
  • 30. ATTENZIONE DUNQUE A RIMUOVERE OSTACOLI RIFERIBILI ALLA PERSONALITÀ DI CIASCUN ALUNNO, QUALE SI PRESENTA IN RELAZIONE ANCHE AI CONDIZIONAMENTI DEL CONTESTO SCOLASTICO E SOCIALE LA LEGGE SI INQUADRA NEL PIÙ GENERALE TEMA DELLA REALIZZAZIONE del DIRITTO ALLO STUDIO e del PERSEGUIMENTO DEL SUCCESSO FORMATIVO DI TUTTI … una SCUOLA PER TUTTI
  • 31. RUOLO DELLA SCUOLA •promuovere adeguate attività di recupero didattico mirato” (Da documentare: come, che cosa , dove…?) •trasmettere apposita comunicazione alla famiglia degli studenti che presentano persistenti difficoltà” (Come? Dove? … istituire un modello?) •attivare interventi tempestivi (screening, questionari, prove collettive, prove standardizzate, inserimento nel P.O.F,…) idonei ad individuare i casi sospetti di DSA” •spiegare che “l’esito di tali attività non costituisce comunque una diagnosi di DSA”. •garantire una didattica individualizzata e personalizzata”
  • 32. • garantire forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico in relazioni alle caratteristiche peculiari dei vari soggetti • applicare strategie didattiche , metodologiche e valutative adeguate (ruolo del PDP come documento dell’avvenuta applicazione delle strategie) • introdurre gli strumenti compensativi e le misure dispensative necessari e monitorarne periodicamente l’efficacia • garantire adeguate forme di verifica e valutazione • promuovere la collaborazione e la comunicazione scuola-famiglia servizi sanitari
  • 33. E ‘ SEMPRE più DIFFICILE!!!! Molti insegnanti ultimamente manifestano forti preoccupazioni nel condurre una classe in modo da rispondere ai bisogni di tutti e di ciascuno. Occorre utilizzare modalità di didattica inclusiva
  • 34. DIDATTICA DIDATTICA COOPERATIVA COSTRUTTIVISTICA DIDATTICA METACOGNITIVA DIDATTICA DIDATTICA ATTIVA INCLUSIVA VARI TIPI DI DIDATTICA
  • 35. MA PER QUESTO SERVE LA … A F O R Art. 4 - Formazione nella scuola M A Apre una prospettiva fondamentale: Z scuola al personale docente e dirigenziale … è I "… O assicurata un’ adeguata preparazione riguardo N alle problematiche relative al DSA, finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne E precocemente i segnali e la capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate"" sanità
  • 36. PERTANDO OCCORRE UNA BUONA FORMAZIONE del docente (lo sottolineano anche le LINEE GUIDA) … “È necessario sottolineare la delicatezza delle problematiche psicologiche che s’innestano nell’alunno o nello studente con DSA …. Resta ferma, infine, la necessità di creare un clima della classe accogliente, praticare una gestione inclusiva della stessa, tenendo conto degli specifici stessa, bisogni educativi degli alunni e studenti con DSA.” ( pag 21)
  • 37. - NON NASCONDERE il PROBLEMA, ma SPIEGARE alla classe LE DIVERSE NECESSITÀ dell'alunno dislessico e il perché del diverso trattamento (naturalmente con il consenso della famiglia e del ragazzo, se maggiorenne) MA COME? • Partendo dalla semplice spiegazione di CHE COSA SONO I DSA,… • Sottolineando che si tratta di un DIVERSO FUNZIONAMENTO DEL CERVELLO in soggetti dal quoziente intellettivo pari e, spesso, superiore alla norma, … • Constatando che SIAMO TUTTI DIVERSI … Portando vari esempi: occhiali, stampella, bastone, apparecchio denti, carrozzella. • Spiegando che ognuno di noi ha esigenze diverse, quindi: DIVERSI STILI DI APPRENDIMENTO = DIVERSI STILI DI INSEGNAMENTO
  • 38. Scuola osservatorio “La scuola deve diventare l’osservatorio per eccellenza, dove è possibile individuare precocemente le difficoltà specifiche di apprendimento. Ciò significa che gli insegnanti devono osservare e segnalare tempestivamente i problemi”. (LINEE GUIDA pag 6 -9)
  • 39. Osservazione … in ogni ordine di scuola 2.1 Osservazione delle prestazioni atipiche - Per individuare un alunno con un potenziale DSA … può bastare, almeno in una prima fase, far riferimento all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura, calcolo .… 2.2 Osservazione degli stili di apprendimento - Gli individui apprendono in maniera diversa uno dall’altro secondo le modalità e le strategie con cui ciascuno elabora le informazioni. Un insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello studente facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici (…) favorisce in generale tutti gli alunni, (…) nel caso … di un alunno con DSA, fare riferimento nella prassi formativa agli stili di apprendimento e alle diverse strategie che lo caratterizzano diventa un elemento essenziale e dirimente per il suo successo scolastico. (LINEE GUIDA, pag 6)
  • 40. LINEE GUIDA, pag 17 4.3 Scuola secondaria di I e di II grado “La scuola secondaria richiede agli studenti la piena padronanza delle competenze strumentali (lettura, scrittura e calcolo), l’adozione di un efficace metodo di studio e prerequisiti adeguati all’apprendimento di saperi disciplinari sempre più complessi; elementi, questi, che possono mettere in seria difficoltà l’alunno con DSA, inducendolo ad atteggiamenti demotivati e rinunciatari. Tali difficoltà possono essere notevolmente contenute e superate, individuando opportunamente le strategie e gli strumenti compensativi nonché le misure dispensative.”
  • 41. 4.3.1. Disturbo di lettura ”Nel caso di studenti con dislessia, la scuola secondaria dovrà mirare a promuovere la capacità di comprensio- ne del testo. La decodifica, ossia la decifrazione del testo, e la sua comprensione sono processi cognitivi differenti e pertanto devono essere considerati separatamente nell’attività didattica. A questo riguardo possono risultare utili alcune strategie riguardanti le modalità della lettura. …” (Linee guida, pag 17)
  • 42. “E’ infatti opportuno: • insistere sul passaggio alla lettura silente piuttosto che a voce alta, in quanto la prima risulta generalmente più veloce e più efficiente; • insegnare allo studente modalità di lettura che ... consenta di cogliere il significato generale del testo, all’interno del quale poi eventualmente avviare una lettura più analitica.” (Linee guida, pag 18)
  • 43. Per uno studente con dislessia … “gli strumenti compensativi sono primariamente quelli che possono trasformare un compito di lettura (reso difficoltoso dal disturbo) in un compito di ascolto. A tal fine è necessario fare acquisire allo studente competenze adeguate nell’uso degli strumenti compensativi. Si può fare qui riferimento: alla presenza di una persona che legga gli items dei test, le consegne dei compiti, le tracce dei temi o i questionari con risposta a scelta multipla; alla sintesi vocale, con i relativi software, anche per la lettura di testi più ampi e per una maggiore autonomia; all’utilizzo di libri o vocabolari digitali.” (Linee guida, pag 18)
  • 44. 4.3.2. Disturbo di scrittura “In merito agli strumenti compensativi, gli studenti con disortografia o disgrafia possono avere necessità di compiere una doppia lettura del testo che hanno scritto: la prima per l’autocorrezione degli errori ortografici, l a seconda per la correzione degli aspetti sintattici e di organizzazione complessiva del testo. Di conseguenza, tali studenti avranno bisogno di maggior tempo nella realizzazione dei compiti scritti. In via generale, comunque, la valutazione si soffermerà soprattutto sul contenuto disciplinare piuttosto che sulla forma ortografica e sintattica.” (Linee guida, pag 18)
  • 45. 4.3.3. Area del calcolo “Riguardo alle difficoltà di apprendimento del calcolo e al loro superamento, non è raro imbattersi in studenti che sono distanti dal livello di conoscenze atteso e che presentano un’ impotenza appresa, cioè un vero e proprio blocco ad apprendere sia in senso cognitivo che motivazionale. ( …) si ritengono utili i seguenti principi guida: • gestire, anche in contesti collettivi, almeno parte degli interventi in modo individualizzato; • aiutare, in fase preliminare, l’alunno a superare l’impotenza guidandolo verso l’ esperienza della propria competenza; • analizzare gli errori del singolo alunno per comprendere i processi cognitivi che sottendono all’ errore stesso con intervista del soggetto; • pianificare in modo mirato il potenziamento dei processi cognitivi necessari.” (Linee guida , pag 19)
  • 46. Anche l’Università … … dovrà svolgere un ruolo importante, trovando soluzioni all’interno delle metodologie didattiche e di valutazione e favorendo l’uso di strategie e risorse, in particolare attraverso le nuove tecnologie. … Si pone, pertanto, … , la necessità di interventi idonei ad individuare i casi sospetti di DSA negli studenti (art. 3.3) come per tutti gli altri gradi di scuola. … La presentazione della certificazione diagnostica, al momento dell’iscrizione, permette di accedere anche ai test di ammissione con le seguenti modalità: · la concessione di tempi aggiuntivi, rispetto a quelli stabiliti per la generalità degli studenti, ritenuti congrui dall’Ateneo in relazione alla tipologia di prova e comunque non superiori al 30% in più; · la concessione di un tempo aggiuntivo fino a un massimo del 30% in più rispetto a quello definito per le prove di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale programmati a livello nazionale o dalle università …. · in caso di particolare gravità certificata del DSA, gli Atenei – nella loro autonomia - possono valutare ulteriori misure atte a garantire pari opportunità nell’espletamento delle prove stesse. ” (Dalle LINEE GUIDA pag 26 - 27)
  • 47. ESAME di AMMISSIONE all’UNIVERSITÀ “Lediagnosi presentate successivamente all’iscrizione permettono di poter fruire degli appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica, secondo quanto stabilito dall’art. 5, comma 1. Per quanto attiene alle forme di verifica e di valutazione, con riferimento agli esami universitari, si applicano le misure dispensative e gli strumenti compensativi già sopra descritti (prove orali invece che scritte; uso di personal computer con correttore ortografico e sintesi vocale; tempo supplementare fino a un massimo del 30% in più oppure riduzione quantitativa; valutazione dei contenuti più che della forma).” (Dalle LINEE GUIDA pag 26 - 27)
  • 48. “E ‘ COMPITO DELLE SCUOLE … attivare, (Legge 170/10 - Art.3 c.3) previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi idonei a individuare i casi sospetti di DSA” L’ATTIVITA’ DIAGNOSTICA consta di 2 ASPETTI: L’ IDENTIFICAZIONE PRECOCE LA DIAGNOSI
  • 49. Chi fa la diagnosi? Valgono quelle dei privati?
  • 50. Art. 3 comma 1 (Diagnosi) “ La diagnosi dei DSA è effettuata … dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente.” Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.
  • 51. SPECIALISTI Le procedure diagnostiche per il riconoscimento dei DSA si avvalgono di solito della collaborazione di diversi professionisti sanitari che, ciascuno per le proprie competenze, contribuiscono alle fasi di valutazione: neuropsichiatra infantile, logopedista, psicologo, psicomotricista, ... “ L’approccio interdisciplinare è la prassi clinica maggiormente auspicabile in considerazione delle caratteristiche del disturbo”. (Consensus Conference, pag 11)
  • 52. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA “ La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. (LINEE GUIDA, pag 6 - 7) “4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA Gli insegnanti possono “riappropriarsi” di competenze educativo - didattiche anche nell’ambito dei DSA, … È appena il caso di ricordare che nel profilo professionale del docente sono ricomprese, oltre alle competenze disciplinari, anche competenze psicopedagogiche (Cfr. art. 27 CCNL). Gli strumenti metodologici per interventi di carattere didattico fanno parte, infatti, dello “strumentario” di base che è patrimonio di conoscenza e di abilità di ciascun docente. Tuttavia, è pur vero che la competenza psicopedagogica, in tal caso, deve poter essere aggiornata e approfondita”. (LINEE GUIDA, pag 9)
  • 53. ( Prof. Enrico Ghidoni, Responsabile Clinico C. Esp. Inter. Disturbi Cognitivi Reggio Emilia – Albinea)
  • 54. A chi consegna il genitore la diagnosi?
  • 55. OGNI ISTITUZIONE SCOLASTICA Inserisce il modello del PDP nel Piano dell’Offerta Formativa (POF) 1.Riceve la diagnosi dalla famiglia 2.La protocolla 3.La inserisce nel fascicolo riservato 4.Informa il Consiglio di classe della presenza di un DSA tramite referente o altro incaricato dal D.S. 5.Procede alla stesura del PDP 6.Aggiorna il fascicolo personale riservato inserendo il PDP
  • 56. ATTENZIONE LA “DISLESSIA” E’ UN DATO SENSIBILE, quindi coperto da privacy. Pertanto non si può parlarne se non si è autorizzati dai genitori, i quali non sono obbligati a consegnare a scuola la dichiarazione dello specialista. Se non lo fanno, però, l’allievo non può essere considerato dislessico, ma solo affetto da difficoltà di apprendimento.
  • 57.
  • 58. In caso di disturbo grave … “… In caso di disturbo grave … è possibile in corso d’anno DISPENSARE l’alunno dalla VALUTAZIONE nelle prove scritte e, in sede di esame di Stato, prevedere una prova orale sostitutiva di quella scritta, …. Resta fermo che in presenza della dispensa dalla valutazione delle prove scritte, gli studenti con DSA utilizzeranno comunque il supporto scritto in quanto utile all’apprendimento anche orale delle lingue straniere, soprattutto in età adolescenziale. In relazione alle forme di valutazione, per quanto riguarda la comprensione (orale o scritta), sarà valorizzata la capacità di cogliere il senso generale del messaggio … di farsi comprendere in modo chiaro, anche se non del tutto corretto grammaticalmente.” (LINEE GUIDA pag 20)
  • 59. SCUOLA SECONDARIA: differenza tra ESONERO e DISPENSA “Sulla base della gravità del disturbo, nella scuola secondaria (…) considerate le sue possibili difficoltà di memorizzazione, risulta conveniente insistere sul potenziamento del lessico ad alta frequenza piuttosto che focalizzarsi su parole più rare, … come quelle presenti nei testi letterari. … Ai fini della corretta interpretazione delle disposizioni contenute nel decreto attuativo, pare opportuno precisare che l’ “esonero” riguarda l’insegnamento della lingua straniera nel suo complesso, mentre la “dispensa” concerne unicamente le prestazioni in forma scritta “ (LINEE GUIDA, pag 20)
  • 60. Decreto attuativo N. 5669 Art . 6. “Solo in casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagnostico, l’alunno o lo studente possono – su richiesta delle famiglie e conseguente approvazione del consiglio di classe - essere esonerati dall’insegnamento delle lingue straniere e seguire un percorso didattico differenziato. In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di cui all'art.13 del D.P.R. n.323/1998.”
  • 61. Un’altra finalità della Legge 170/2010 STRETTO RAPPORTO TRA SCUOLA E FAMIGLIE. È compito dei dirigenti “… incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione”.
  • 62. Lo sottolineano anche le LINEE GUIDA “ Particolare importanza riveste, nel contesto finora analizzato, il rapporto con le famiglie degli alunni con DSA. Esse, in particolare nel primo periodo di approccio dei figli con la scuola primaria, sono poste di fronte a incertezza recata per lo più da difficoltà inattese, …. . Necessitano pertanto di essere opportunamente guidate alla conoscenza del problema non solo in ordine ai possibili sviluppi dell'esperienza scolastica, ma anche informate con professionalità e costanza sulle strategie didattiche che di volta in volta la scuola progetta per un apprendimento quanto più possibile sereno e inclusivo, sulle verifiche e sui risultati attesi e ottenuti, su possibili ricalibrature dei percorsi posti in essere “(LINEE GUIDA , pag 25).
  • 63. 63
  • 65. Il tema delle “VERIFICHE E VALUTAZIONI” nei confronti degli alunni con D.S.A. è fonte di profonde riflessioni. Le norme ministeriali dichiarano che la “valutazione” dello studente con DSA dovrà essere “adeguata”, per sviluppare una valutazione centrata sull’alunno specifico e sui suoi progressi. “Forme adeguate di verifica e di valutazione. La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le modalità di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo di compito, discriminando fra ciò che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite.” (L G: pag 28)
  • 66. Pertanto sarebbe bene procedere ad una “valutazione differenziata” che permettesse la distinzione tra le competenze acquisite dallo studente e le sue abilità, tra il suo impegno e i risultati ottenuti. Ma …” La scuola non è abituata a fare una valutazione differenziata e differenziale, anzi, nella scuola questo atteggiamento flessibile è considerato un disvalore … pertanto la valutazione oggettiva uguale per tutti è un elemento costitutivo della serietà del docente “ ( STELLA, G. (2004), in GRENCI, R. (2007), cit. p. 69).
  • 67. DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO O… PROBLEMI DI INSEGNAMENTO? “L’insegnante con il suo metodo non può causare la dislessia, ma può aggravarne gli effetti” effetti” Giacomo Stella Claudia Cappa
  • 68. Cosa fare allora? Sul PIANO OGGETTIVO sarebbe auspicabile procedere ad una valutazione che non puntasse sulla forma (errori di calcolo, errori ortografici, errori di trascrizione), ma sui contenuti. Spesso si dimentica il fatto che non si legge un testo per leggere bene, ma per comprendere, e non si scrive per non fare errori, ma per comunicare qualcosa a qualcuno. Sul PIANO SOGGETTIVO sarebbe auspicabile procedere ad una valutazione che tenesse conto prima di tutto dei progressi ottenuti dall’alunno, progressi che dovranno essere adeguatamente riconosciuti e valorizzati dall’insegnante.
  • 69. La Legge 170/2010 … parlando di valutazione degli apprendimenti, assicura che … “agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato …”.
  • 70. REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE DPR 122/2009 Art. 10 Valutazione degli alunni con DSA “ Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede d’esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...”
  • 71. Documento del 15 maggio O.M. 44/2010“ Grande importanza riveste il Documento del 15 maggio, che ogni Consiglio di classe deve elaborare indicando“….i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami” (Art.6 c.2 ) “Prima della elaborazione del testo definitivo del documento, i consigli di classe possono consultare, per eventuali proposte e osservazioni, la componente studentesca e quella dei genitori”. (Art.6 c.6 ) “Il documento è immediatamente affisso all’ albo dell’istituto e consegnato in copia a ciascun candidato.” (Art.6 c.7 )
  • 72. ALLEGATI al Documento del 15 maggio DESCRIZIONE DEL DSA contenute nel PDP • DIAGNOSI: Q.I., LINGUAGGIO, MEMORIA • AUSILI • AIUTI A CASA • PERCORSO SCOLASTICO • PROGETTI MIRATI • CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITÀ RAGGIUNTE • DISCIPLINE CON PARTICOLARI CRITERI DIDATTICI • PROVE E VALUTAZIONI
  • 73. STESSI OBIETTIVI … MODALITÀ DIVERSE DPR N° 122 del 22 giugno 2009 - art.10 “Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.”
  • 74. MODALITA’ DI VALUTAZIONE nelle LINEE GUIDA allegate al Decreto attuativo del 12 luglio 2011 “In fase di verifica e di valutazione, lo studente con dislessia può usufruire di tempi aggiuntivi per l’espletamento delle prove o, in alternativa e comunque nell’ambito degli obiettivi disciplinari previsti per la classe, di verifiche con minori richieste. Nella valutazione delle prove orali e in ordine alle modalità di interrogazione si dovrà tenere conto delle capacità lessicali ed espressive proprie dello studente.” ( LINEE GUIDA - pag 18) … “Forme adeguate di verifica e di valutazione. La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le modalità di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo di compito, discriminando fra ciò che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite.” ( LINEE GUIDA - pag 28)
  • 75. Valutazione come … dispensa! “Per quanto concerne le misure dispensative, oltre a tempi più lunghi per le verifiche scritte o a una quantità minore di esercizi, gli alunni con disgrafia e disortografia sono dispensati dalla valutazione della correttezza della scrittura e, anche sulla base della gravità del disturbo, possono accompagnare o integrare la prova scritta con una prova orale attinente ai medesimi contenuti.” (LINEE GUIDA, pag 19)
  • 76. QUINDI … QUALI VERIFICHE per gli studenti con DSA? • Verifiche orali, programmate (tempi – contenuti – procedura) • Verifiche con minori richieste • Verifiche scritte, proposte con carattere e dimensione idonei, con scelte multiple e, se necessario, lette da un lettore • Verifiche scritte ed orali con l’uso di mediatori didattici (mappe mentali, mappe cognitive, ……)
  • 77. “Se ritenuto opportuno dal Dirigente scolastico, è consentito che gli allievi con DSA svolgano le prove in un locale differente da quello utilizzato per gli altri allievi della classe. Solo in questo caso, è anche possibile la lettura ad alta voce della prova e la presenza dell’insegnante di sostegno, se previsto.”
  • 78. “Sempre se ritenuto opportuno dal Dirigente scolastico, per gli allievi con DSA è possibile prevedere un tempo aggiuntivo (fino al massimo di 30 minuti per ciascuna prova) per lo svolgimento delle prove.”
  • 79. Chi è il Referente DSA? Un insegnante curricolare a Tempo indeterminato … • motivato e interessato ad accrescere la propria formazione • con capacità relazionali e competenze nell’ambito della gestione delle dinamiche di gruppo • che conosce le potenzialità didattico–organizzative offerte dal Regolamento dell’autonomia • disponibile a lavorare in rete all’interno e all’esterno dell’Istituzione Scolastica. L.Ventriglia
  • 81. •promuovere azioni di formazione e aggiornamento sui •DSA per aumentare conoscenze specifiche e creare consapevolezze •mettere a disposizione della scuola la normativa di riferimento •rispondere alle richieste di consulenza da parte dei docenti della propria scuola •favorire riflessioni pedagogico didattiche atte alla costruzione di una didattica inclusiva 14/10/11 AID Torino
  • 82. • monitorare il processo formativo concordando percorsi personalizzati (PDP) con i loro docenti • individuare gli strumenti compensativi, le misure dispensative e le strategie metodologico - didattiche più idonee • fungere da raccordo tra i docenti ed il Centro Territoriale di Supporto per il Progetto Nuove Tecnologie e Disabilità di riferimento, presso il quale sono consultabili anche materiali hardware e software per i DSA.
  • 83. •programmare periodicamente iniziative di monitoraggio per valutare l'efficacia delle strategie adottate e il raggiungimento degli obiettivi nella propria scuola •organizzare una mappatura degli allievi con DSA •essere in grado di valutare l’effettiva necessità di invio ai servizi sanitari utilizzando strumenti di analisi riconosciuti dal MIUR
  • 84. •collaborare con i colleghi nella ricerca di modalità di verifica e valutazione •favorire la comunicazione tra scuola, famiglia e servizi •mantenere rapporti con AID, USR, USP, MIUR, Servizi Socio-Sanitari
  • 85. Il ruolo del Referente DSA … va precisato e definito: nell’autonomia delle Istituzioni Scolastiche • nel Collegio Docenti, • nella contrattazione d’Istituto(potrebbe essere attribuito dal Collegio dei Docenti come Funzione strumentale o per incarico dal Dirigente Scolastico come previsto da CCNL 2006/2009 e precedenti).
  • 87. NEL POF … … indichiamo le LINEE GUIDA (azioni) - per ogni alunno COMPILIAMO il PDP 14/10/11 AID Torino
  • 88. P D P PIANO: studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi”; programma, progetto, strategia, … DIDATTICO: scopo della didattica è … - il miglioramento dell’ efficacia e dell’efficienza dell’ insegnamento del docente - il miglioramento dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza (diminuzione dei tempi e delle energie) dell'apprendimento dell‘allievo pprendimento PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe
  • 89. Percorso Didattico Personalizzato Avvalendosi della diagnosi specialistica, la scuola redige il PERCORSO PERSONALIZZATO, dove vengono indicate le strategie da mettere in atto per rispondere alle esigenze specifiche dell’allievo.
  • 90. CONCETTO DI PERSONALIZZAZIONE • legge 53/2003 (riforma Moratti) • Indicazioni per il Curriculo, 2007 “la scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno”
  • 91. Con la personalizzazione … “… si vogliono raggiungere i medesimi obiettivi attraverso itinerari diversi. Ciò …. implica la messa a punto di nuove forme di organizzazione didattica e la trasmissione dei processi del “sapere” e del“saper fare” in modo da predisporre piani di apprendimento coerenti con le capacità, i ritmi e i tempi di sviluppo degli alunni ”.(G. Chiosso,La personalizzazione dell’apprendimento)
  • 92. PDP PEI Piano Didattico Piano Educativo Personalizzato Individualizzato diversifica differenzia… modalità,tempi, strumenti, quantità contenuti e competenze nell’attuazione della specifiche programmazione comune della classe (Legge 10492) C.M. n 4099 del 05/10/2004 - n. 4674 del 10 maggio 2007 per studenti dislessici DPR122 giugno 09. art 10 – Circ. MIUR 28.5.2009
  • 93. A DIFFERENZA DELLA INDIVIDUALIZZAZIONE … la personalizzazione dell’apprendimento non impone un rapporto di uno a uno tra docente e allievo con conseguente aggravio del lavoro dell’insegnante, ma indica l’uso di “ strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie potenzialità intellettive …… In altre parole, la PERSONALIZZAZIONE ha lo scopo di far sì che ognuno sviluppi propri personali talenti” (M. Baldacci).
  • 94. PDP Il Dirigente deve sostenere il PDP come un contratto fra Docenti, Istituzione Scolastiche, Istituzioni Socio-Sanitarie e ... nel quale devono Famiglia essere definiti i per individuare e supporti compensativi organizzare un percorso e dispensativi che personalizzato … possono portare alla realizzazione del successo scolastico degli alunni DSA.
  • 95. QUANDO? • All’inizio di ogni anno scolastico entro i primi due mesi… per gli studenti già segnalati • Appena la famiglia consegna la diagnosi … per i nuovi Il PDP prodotto va dato in copia alla famiglia con lettera protocollata a mano o raccomandata, inserito nel fascicolo personale riservato e una copia nel registro di classe
  • 96. Istituzione scolastica………………….… Modello di PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico ……………… SCUOLA SECONDARIA………… classe…… Referente DSA o coordinatore di classe…………… 14/10/11 AID Torino
  • 97. Struttura del Piano Didattico Personalizzato 1. Dati relativi all’alunno 2. Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali 3. Caratteristiche del processo di apprendimento 4. Strategie dell’alunno per lo studio e strumenti utilizzati 5. Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi disciplinari per il conseguimento delle competenze fondamentali 6. Strategie metodologiche e didattiche adottate 7. Strumenti compensativi e misure dispensative 8. Criteri e modalità di verifica e valutazione 9. Patto con la famiglia
  • 98. ES. PDP DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI (lettura, scrittura, calcolo) E CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO Matteo presenta un quoziente intellettivo medio-alto, con discrepanza tra il quoziente intellettivo verbale e quello di performance. Questo significa che Matteo ha una difficoltà maggiore nel recuperare le informazioni di tipo verbale rispetto ad informazioni di tipo visivo. PUNTI DI FORZA: A) La buona memoria visiva permette a M. di compensare alcune sue difficoltà. B) Ottime sono le capacità logiche. C) Buone le capacità attentive e di concentrazione. D) M. è consapevole delle proprie difficoltà. PUNTI DI DEBOLEZZA: E) M. presenta una forte componente emozionale che interferisce nelle sue capacità prestazionali. F) Basso livello di autostima G) LETTURA (decodifica) La lettura risulta essere lenta e scorretta (la sua capacità di lettura corrisponde a quella di un bambino che frequenta il terzo anno della scuola primaria, risulta anche difficile la lettura di parole nuove, che devono essere lette per via Fonologica (cioè assemblando lettera per lettera) risulta quindi difficoltosa la lettura di termini tecnici e scientifici. H) LETTURA (comprensione) Difficile da stabilire
  • 99. INGLESE in ogni occasione - Privilegiare le prove in forma orale durante le lezioni - Fornire appunti scritti il più possibile schematici. - Evitare di far prendere appunti. verifiche scritte - Utilizzare per le verifiche scritte domande a scelta multipla - Integrazione prove scritte con interrogazione orale interrogazioni orali - Consentire l’uso durante le interrogazione delle mappe mentali e/o concettuali - Interrogazioni con registrazioni
  • 100. STORIA In ogni occasione Privilegiare l’apprendimento per via visiva, mediante la visione di documentari, film, enciclopedia multimediale durante le lezioni - Fornire appunti scritti, il più possibile schematici, tramite mappe, concetti. Evitare di far prendere appunti verifiche scritte . Evitare le verifiche in forma scritta essendo storia una materia valutata oralmente. interrogazioni orali Consentire l’uso di mappe e di tabelle cronologiche per i fatti storici, e mappe mentali.
  • 101. MATEMATICA  IN OGNI OCCASIONE -Consentire sempre l’uso della calcolatrice. -Fornire ogni testo scritto(appunti testo delle verifiche, testo delle prove strutturate) composto con carattere Arial o Comic e corpo 12/14 Durante le lezioni -Far seguire l’esercizio svolto alla lavagna dall’insegnante senza doverlo necessariamente copiare sul quaderno. Verifiche scritte - Dare più tempo (se nello stesso tempo dei compagni, dare meno esercizi per tipo) , senza penalizzare la valutazione. - Spiegare a voce le consegne di ogni esercizio. - Possibilità di consultare le formule o gli schemi procedurali necessari alla risoluzione degli esercizi. - Nella valutazione privilegiare l’applicazione corretta di formule e procedure rispetto agli errori di calcolo. PROVE - Stessa prova dei compagni, maggior tempo a disposizione STRUTTURATE O - Spiegare a voce le consegne di ogni parte della prova. SEMISTRUTTURATE - Possibilità di consultare le formule o gli schemi procedurali necessari (QUELLA D’ESAME alla risoluzione degli esercizi. E QUELLE - Possibilità di rispondere oralmente alle domande aperte. PREPARATORIE)
  • 102. La quantità e la qualità dei COMPITI dovrebbero essere concordate e scritte nel PATTO FORMATIVO con la famiglia e nel PDP. Concordare delle vere e proprie strategie da concordare con lo studente e/o i genitori. Ad es: • controllare sul diario che siano stati riportati i compiti per le lezioni successive e che abbia quotidianamente il materiale necessario allo studio, • aiutarlo ad organizzare il materiale scolastico (raccolta di fotocopie, trascrizione al computer di appunti di compagni o insegnanti …..) • ridurre la quantità dei compiti a casa: per es. assegnare un numero minore di esercizi per ognuna delle varie materie; … • prendere anche in considerazione quali altri compiti possano essere dati allo studente dal resto degli insegnanti: ad es. se ogni insegnante gli dà compiti per 40 minuti per 5 materie, gli sarà impossibile completarli e ne resterà completamente sommerso (per ridurli vedere formula paragrafo 3.11.5).
  • 103. condividere non solo le modalità su come assegnare i compiti (con fotocopie, con nastri registrati, ecc.) , ma anche le modalità di esecuzione e gli strumenti con cui tale lavoro può essere realizzato (uso di strumenti informatici, presentazioni con mappe, PowerPoint ecc.). • calendarizzare i tempi di studio e programmare le interrogazioni e le verifiche: stabilire delle scadenze , evitare sovrapposizioni e sovraccarichi; • aiutarlo a preparare riassunti, mappe concettuali e/o mentali, schemi, utilizzando uno scanner e vari programmi informatici preferibilmente leggibili da una sintesi vocale per ridurre il carico del materiale da leggere e per memorizzare meglio (memoria visiva) • lasciare la possibilità di poter controllare i compiti sul registro di classe o, ancora meglio nel sito web della scuola, sarebbe una grossa opportunità per tutti : così le spiegazioni ed i lavori assegnati dagli insegnanti possono essere controllati agevolmente in caso ci si dimentichi di scriverli tutti • favorire la peer education: fare in modo che lo studente abbia un compagno che abita vicino a lui/lei che possa eventualmente chiarirgli/le i compiti assegnati
  • 104. PERCHÉ compilare il PDP? Perché permette di: • Ripensare alla didattica • Riflettere sull’importanza dell’osservazione sistematica dei processi di apprendimento dell’alunno • Condividere la responsabilità educativa con la famiglia • Favorire la comunicazione efficace tra diversi ordini di scuola • Documentare per decidere e/o modificare strategie didattiche • Inoltre è un atto dovuto!
  • 105. - Misure educative e Art. 5 didattiche di supporto Afferma il diritto degli alunni con DSA a "fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari …"
  • 106. Materiale Significativo Video Immagini Schemi Grafici Testi e dispense Registrazioni e soprattutto Mappe concettuali Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …)
  • 107. Chi decide gli strumenti compensativi?
  • 108. Il Consiglio di classe, acquisita la diagnosi specialistica di DSA, dopo avere analizzato l’ entità del disturbo, le difficoltà, i punti di forza dell’allievo con DSA, definisce quali strategie didattiche mettere in atto e quali strumenti utilizzare … confrontandosi con la famiglia , lo studente e, dove è possibile, con i tecnici.
  • 109.
  • 110. la scuola non ha tenuto conto delle precise note ministeriali
  • 111. COSTRUIAMO UNA RETE i cui fili siano strettamente annodati nel rispetto delle reciproche competenze
  • 112. Si sa, non basta una legge per modificare la scuola. Infatti …. “Il nemico per i dislessici non è la scuola in sé (in cui spesso non c’è preparazione sufficiente), né i servizi sanitari (che talora non danno adeguate risposte diagnostiche e riabilitative), né la società in generale: il nemico è l’ignoranza sul problema e la mancanza di collaborazione e di alleanza per uno scopo preciso” ( Prof. Enrico Ghidoni, Responsabile Clinico C. Esp. Inter. Disturbi Cognitivi Reggio Emilia – Albinea)
  • 113. GRAZIE per l ‘ATTENZIONE Viviana Rossi Daniela Brancadoro - Gestione Conflitti -