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Metadati
Antonella De Robbio



                 Firenze,
                 Firenze gennaio 2008


                ICCU- Progetto Centri E-Learning2
                Corso di Specializzazione in Esperti
                          p                    p
                per la Documentazione Avanzata e la
                Promozione del Patrimonio Culturale
Cosa sono i metadati
A cosa servono i metadati
Strutturare metadati
Schemi di metadati ed insiemi di
S h    i     t d ti d i i   i
elementi
  Dublin Core, TEI, METS, MODS, EAD, LOM.
         Core TEI METS MODS EAD LOM
  ‹indecs›, ONIX, CDWA, VRAMPEG, FGDC, DDI
Creare metadati
Interoperabilità e scambio di metadati

          Antonella De Robbio – Corso Metadati   2
Dati i f
D ti o informazioni?
               i i?

 derobbio
                      I metadati contestualizzano
 aHUn1l5
  HU 1l5              i dati trasformandoli in informazioni
 120657
                      Una sintassi li rende comprensibili

 Username             Etichette per condividere le informazioni
 Passwd
 Data di nascita

            Antonella De Robbio – Corso Metadati              3
M t d ti e metatag
Metadati     t t

 Metadato (dal greco meta- quot;oltre, dopoquot;
 e dal latino datum quot;informazionequot; -
                        informazione
 plurale: data), letteralmente quot;dato su un
 (altro) dato , è l'informazione che descrive
         datoquot; l informazione
 un insieme di dati.
 I meta tag sono metadati presenti nel
                            d i      i l
 linguaggio HTML utilizzati per fornire
 informazioni sulle pagine agli utenti o ai
 motori di ricerca.
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   4
Che cosa significa metadato?
Definizione di metadato
    letteralmente definito come quot;dato sul dato”
    inteso nel significato di quot;dato strutturato
                 g
    sulle risorse
    Tim Berners-Lee lo definisce quot;informazione
         Berners Lee                 informazione
    comprensibile alla macchina su risorse Web
    o altri oggetti .
            oggettiquot;
       l'assioma è questo: il metadato è un dato
       un metadato può descrivere un metadato


               Antonella De Robbio – Corso Metadati   5
I metadati possono descrivere risorse
a qualsiasi livello di aggregazione
Possono descrivere una collezione una singola risorsa o
                          collezione,
un componente di una risorsa più grande (per esempio,
una fotografia all’interno di un articolo).
         g                                  )
Nello stesso modo in cui i catalogatori prendono decisioni
sul fatto di creare un record di catalogo per l’intero
insieme di volumi o per ogni singolo volume dell’insieme, i
                                                  dell’insieme
creatori di metadati prendono le stesse decisioni.
I metadati possono anche essere utilizzati per la
descrizione di risorse a tutti i livelli del modello
d’informazione Functional Requirements for Bibliographic
Records: opera, espressione manifestazione o articolo
          opera espressione,                         articolo.
Per esempio, un metadato può descrivere un relazione,
una particolare edizione di quella relazione o una copia
specifica di quella edizione della
                 Antonella De Robbio – Corso Metadati        6
I metadati sono la chiave per assicurare la sopravvivenza
delle risorsee la loro accessibilità in futuro


  I metadati possono essere inseriti in un oggetto digitale
  o possono essere depositati separatamente.
  Spesso i metadati sono inseriti in documenti HTML e
  nelle testate dei files di immagini.
  Depositare i metadati con l’oggetto che descrivono
                               l oggetto
  assicura che i metadati non vengano persi, elimina i
  problemi di collegamento tra dati e metadati a assicura
  che i metadati e l’oggetto siano aggiornati insieme.
                     l oggetto                insieme
  Altre volte, il deposito separato dei metadati può
  semplificare la gestione stessa dei metadati a facilitare
  al ricerca e il recupero dei metadati
                               metadati.
  In sintesi: i metadati sono di soliti immagazzinati in un
  sistema di database e collegati agli oggetti che
                                g    g gg
  descrivono.
                  Antonella De Robbio – Corso Metadati        7
D fi i i
 Definizione di risorsa
                 i
   Dalla RFC 2396:
“A resource can be anything that has identity. Familiar examples
   include an electronic document, an image, a service (e.g.,
   quot;today's weather report for Los Angelesquot;), and a collection of
   other resources. Not all resources are network quot;retrievablequot;;
   e.g., human beings, corporations, and bound books in a
      g,             g ,    p        ,
   library can also be considered resources. The resource is the
   conceptual mapping to an entity or set of entities, not
   necessarily the entity which corresponds to that mapping at
   any particular instance in time. Thus, a resource can remain
   constant even when its content---the entities to which it
   currently corresponds---changes over time, provided that the
  conceptual mappin is not changed in the process”.



                   Antonella De Robbio – Corso Metadati        8
Metadati: una visione ingenua

 Metadati = dati che descrivono altri
 dati
    i record del catalogo di una biblioteca
    i record di un database
 Spesso piu’ facili da trattare dei dati
 che rappresentano
  h
    Il formato dei metadati dipende dal
   catalogo
    il formato dei dati dipende da molti
                          p
   fattori
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   9
Con i metadati si descrivono e si
etichettano gli oggetti

   Noi usiamo già i metadati nella vita reale
      p
      per trovare informazioni o cose
      per organizzare informazioni o cose

      Sono le o e 10 00 del mattino
               ore 10.00
      A Firenze ci sono 13 gradi (Celsius)
      Oggi è il giorno 16 (del mese di ?)
        gg      g          (               )
      Condivisione di un linguaggio/schema per condividere i
      significati (vocabolari controllati per differenti comunità =
             g )
      ontologie)

   dal libro Cent’anni di solutidine ...

                 Antonella De Robbio – Corso Metadati                 10
accanto ad una visione ingenua...

… vi sono percezioni più scientifiche

… visioni del metadato correlate alle
 tecniche dell’Information Retrieval

… interpretazioni meramente tecniche …
… nel nostro settore bibliotecomico ...

             Antonella De Robbio – Corso Metadati   11
Metadati
M t d ti come etichette descrittive
               ti h tt d     itti

 Registrano le informazioni sull’oggetto
 (catalografiche o altro)
    Autore
    Titolo
    Co
    Copyright
           i ht
    Informazioni di autenticazione
    Protezioni e permessi d accesso
                          d’accesso
    Prezzo
 esprimono:
    Struttura e semantica dei dati


              Antonella De Robbio – Corso Metadati   12
Quando sono nati i metadati?
Origini e nascita dei metadati
     origine e primi usi del termine trovano
     radici nell'ambiente basi di dati.
     Metadata Workshop 1995 Stu Weibel
     OCLC: nascita del Dublin Core nella
     comunità dei bibliotecari
     mancanza del termine nei testi sulle
     biblioteche digitali fino a dopo il 1997
     il termine quot;metadataquot; è un marchio
     registrato dal 1986 di proprietà di The
     Metadata Company

                Antonella De Robbio – Corso Metadati   13
A cosa servono i metadati
                   t d ti

    Utilizzo di metadati per le seguenti attività

      Catalogazione dei dati
      Elaborazione automatica dei dati da
      parte di agenti software
      p         g
      Controllo degli accessi
      Filtraggio dei flussi informativi


             Antonella De Robbio – Corso Metadati   14
Tipico metadato tradizionale

 Il MARC
  Machine eadable
  Ma hi
  M chine Readabl Cataloguing
                  d           l    i
 da un formato di scambio ad un formato
 di lavoro cooperativo
 metadato entro gli OPAC
     t d t    t   li
 USMARC, MARC21, DEMARC, ANNAMARC,
           ,        ,       ,           ,
 UNIMARC, …
 Esperienza CORC (MARC21/DublinCore)
           Antonella De Robbio – Corso Metadati   15
Accesso alle risorse elettroniche: il campo 856
                                         p
856 Localizzazione elettronica ed
accesso                                         856$k Password
          Indicatore 1: Metodo di               8 6$l Login/login
                                                856$l L i /l i
accesso                                         856$m Contact for access assistence
          # = Non sono fornite                  856$n Nome of location of host in
informazioni                                    subfield $a
          0 = Email                             856$o Operating system
          1 = FTP                               856$p Port
          2 = Remote login (Telnet)             856$q Electronic format type
          3 = Dial-up                           856$ S tt
                                                856$r Settngs
          4 = HTTP                              856$s File size
          7 = Metodo specificato in $y          856$t Terminal emulation
856$a Host name                                 856$u Uniform resource locator
856$b Access number                             856$v Hours access method available
856$c Compression information                   856$w Record control number
856$d Path                                      856$x Nonpublic note
8 6$f Electronic name
856$f El       i                                856$y Access method
                                                856$ A            th d
856$g Uniform resource name                     856$z Public note
856$h Processor of request
856$i Instruction
856$j Bits per second
                       Antonella De Robbio – Corso Metadati                    16
MARC e Ruolo dell’autore

  Acquafortista                       Designer della legatura     •    Libraio
  Annotatore                          Designer della              •    Librettista
  Antecedente bibliografico           sovraccoperta               •    Litografo
  Arrangiatore                        Destinatario                •    Miniatore
  Artista                             Detentore del privilegio    •    Narratore
  Autore di sceneggiatura, etc.       Direttore                   •    Paroliere
  Autore incerto                      Direttore d’orchestra, di   •    Precedente proprietario
  Calcografo                          coro, di gruppo musicale,   •    Produttore
                                      ecc.
  Calligrafo                                                      •    Recensore
                                      Disegnatore dei caratteri
  Cartografo                                                      •    Responsabile del
                                      Donatore                    montaggio
  Censore
                                      Editore                     •    Rubricatore
  Commentatore
                                      Fabbricante della carta     •    Sceneggiatore
  Compositore
  C        it
                                      Falsario                    •    Scrittore del materiale
  Compositore di musica
                                      Finanziatore / sponsor      allegato
  Copista
                                      Firmatario                  •    Segretario
  Coreografo
                                      Fotografo
                                           g                      •    Sottoscrittore
  C
  Correttore
        tt
                                      Grafico                     •    Stampatore
  Correttore di opera
  manoscritta                         Illustratore                •    Stampatore di tavole
  Datore del privilegio               Incisore                    •    Tecnico della registrazione
  Dedicante
  D di     t                          Interprete                  •    Titolare del copyright
  Dedicatario                         Intervistato                •    Traduttore
  Designer del libro                  Intervistatore              •    Xilografo
  Designer dell’ex-libris             Legatore




                          Antonella De Robbio – Corso Metadati                               17
Come si esprimono i metadati?
La biblioteca ibrida presenta le sue risorse
     Documenti e collezioni di documenti, nella
     biblioteca tradizionale e in quella digitale,
     hanno in associazione ai loro contenuti
     qualcosa che è noto come metadato
     La rappresentazione di forme e contenuti
     avviene attraverso i metadati
     Un'efficace gestione dell'informazione
     digitale deve necessariamente includere la
     presentazione delle risorse

                Antonella De Robbio – Corso Metadati   18
Biblioteca digitale e metadati

 Fornisce i propri documenti di metadati
 appropriati
 Creare collezioni di metadati a fianco delle
 collezioni di documenti
   ll i i d              ti
 Espone le proprie collezioni di metadati
    p        p p
 Congloba le tecniche documentarie e
 biblioteconomiche tradizionali con le nuove
 applicazioni per il trattamento delle risorse
 elettroniche
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   19
Elaborazione automatica

Grazie ai metadati un programma può
elaborare un documento come se ne
conoscesse il significato
Tre
T scenari diversi (in ordine di difficoltà)
           i di   i (i    di    diffi ltà)
- applicazione che gestisce metadati che conosce
- applicazioni che si scambiano metadati
  concordati
- applicazioni che si scambiano metadati senza
  accordo preventivo (tipico di Internet)
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   20
A bi t Internet ...
Ambiente I t  t

 Per internet occorre quindi sviluppare dei
 modelli che permettano alle applicazioni di
 interagire anche in assenza di un accordo
 p
 preventivo
 Per questo servono degli standard per:
   rappresentare i metadati
   scambiare i metadati
   estrarre
   est a e significati dai metadati t amite
                                    tramite
   motori inferenziali

             Antonella De Robbio – Corso Metadati   21
Ri
Risorse e URI


 URI= Uniform Resource Identifier
 Le risorse sono identificate da URI
 La risorsa identificata da una URI
 puo’ essere astratta = non
     ’
 recuperabile in Rete
       p


          Antonella De Robbio – Corso Metadati   22
Id tifi t i
Identificatori
 La maggior parte degli schemi di metadati prevedono
 degli elementi, come i numeri standard, che servono ad
     g           ,                         ,
 identificare in maniera univoca il lavoro o l’oggetto al
 quale il metadato si riferisce. La localizzazione di un
 oggetto digitale può essere indicata anche usando il
 nome di un file, URL (Uniform Resource Locator), o
 qualche identificatore più permanente come il PURL
 (P i
   Persistent URL) o il DOI (Di i l Object Identifier)
                              Digital Obj    Id ifi ).
 Si preferiscono gli identificatori permanenti perché
 spesso le localizzazioni degli oggetti vengono cambiate e
 il tradizionale URL –con il record di metadati- non risulta
 più valido.

                Antonella De Robbio – Corso Metadati      23
identificatori
Tradizionali: ISBN; ISSN, SICI, BICI
                  ;     ,     ,
  ampliamento e revisione delle strutture per
  ospitare le RER
Emergenti:     International Standard Work Codes ISWC
  si International alle quot;operequot; intese come (ISTC)
  1. riferiscono Standard Textual Work Code FRBR
  riuniscono, sottoStandard Audiovisual Number (ISAN)
   2. International un unico identificatore, le differenti
  manifestazioni inStandard Musical Work Code (ISWC)
   3. International cui un'opera può manifestarsi.

La gestione di questi identificatori è demandata
ai quot;resolversquot; o quot;risolutoriquot;
                 Antonella De Robbio – Corso Metadati        24
I metadati possono essere
    t d ti
 Interni alla risorsa
   utili ai motori di ricerca
 Esterni alla risorsa
   entro collezioni di metadati
   esposizione di metadati
      p
   metadati in banche dati integrate con
   altri contenitori
   collezioni a modello distribuito (DoIS)
   servizi di accesso ai contenuti
         i i           i    t   ti
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   25
Dove sono collocati i metadati?
Dove sono collocati i metadati?
   Dentro alladocumento
    Interni
            al risorsa:                  Fuori dal documento
    utili ai motori di ricerca
                                             Esterni alla risorsa:
          metadato                           •entro collezioni di
                                             metadati
                                                  t d ti
                                         metadato
                                             •esposizione di metadati
                                                           risorsa
                                             •in basidati integrate con
                                               in
          risorsa
                                             altri contenitori
                                             •collezioni a modello
                                             distribuito (OA)
                                             •servizi di accesso ai
                                     Non tutti gli oggetti possono
                                     includeretmetadati: opere d’arte,
                                             contenuti  ti
                                     sculture …
                   Antonella De Robbio – Corso Metadati                26
<!DOCTYPE HTML PUBLIC quot;-//W3C//DTD HTML 3.2//ENquot;>
<HTML>
<head>
<title>Intervento di Maurizio Messina al 9. Seminario Vinay</title>
<META NAME= DC.Title Intervento di Maurizio Messina al 9. Seminario Vinay quot;>
         NAME=quot;DC Titlequot;Intervento                            9            >
<META NAME=quot;DC.Creatorquot; CONTENT=quot;Messina, Maurizioquot;>
<META NAME=quot;DC.Creator.Addressquot; CONTENT=quot;quot;>
<META NAME DC.Subject CONTENT=quot;Libraries, Multimedia, Biblioteche,
  META NAME=quot;DC.Subjectquot; CONTENT Libraries,
Multimedialit`quot;>
<META NAME=quot;DC.Descriptionquot; CONTENT=quot;Relazione 9. Seminario Vinayquot;>
<META NAME=quot;DC.Publisherquot; CONTENT=quot;AIB- Associazione Italiana Biblioteche
- Sezione Venetoquot;>
<META NAME=quot;DC.Datequot; CONTENT=quot;1998-06-24quot;>
<META NAME=quot;DC.Typequot; CONTENT=quot;Textquot;>
                       yp                                  Metadato embedded
<META NAME=quot;DC.Formatquot; CONTENT=quot;text/htmlquot;>
<META NAME=quot;DC.Identifierquot;
CONTENT=quot;http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/messina.htmquot;>
<META NAME=quot;DC.Sourcequot; CONTENT=quot;http://www.aib.itquot;>
<META NAME=quot;DC.Languagequot; CONTENT=quot;italianquot;>
<META NAME=quot;DC.Relationquot;
CONTENT=quot;http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay9.htmquot;>
</head>
                       Antonella De Robbio – Corso Metadati             27
Metadato esterno (Eprints)




Antonella De Robbio – Corso Metadati                  28
Metadato esterno (Eprints)




Antonella De Robbio – Corso Metadati                  29
Quanti sono i formati di metadati?
Popolazioni di metadati e infodiversità.
   L’indagine DESIRE d l 1996 id tifi
   L’i d i                del           identificava    e
   descriveva oltre 20 quot;popolazioniquot; diverse
   I metadati sono numerosi e di
         t d ti              i diversi per
                                      i
       natura tipologica,
       implementazione,
       ambiti di provenienza
                 p
       descrivono oggetti di natura/specie diverse
       scopo
       tipologia
       funzione
                 Antonella De Robbio – Corso Metadati   30
Popolazioni di metadati e infodiversità

                            come i biologia ...
                                 in bi l i

   Il termine quot;metadiversità”coniato da Clifford Lynch
            i                      i         i
   con significato di
   quot;metadato in un contesto di biodiversità
     metadato
   che può relazionarsi con un'ampia gamma
   di tipi di informazione che includono dati bibliografici,
        p       f                                   g f ,
    dati su modellizzazioni di oggetti di musei,
    tassonomie sviluppate da biologi, prodotti della ricerca
    e i d i i geospaziali
      indagini         i li
   [Michael Day]

           Antonella De Robbio – Corso Metadati         31
Come sono strutturati i metadati?



   1.      tipologico      strutturale,      o
     intraspecifico al record
   2. funzionale, correlato alla funzione
     stessa del metadato in relazione
     all'ambiente
      ll'   bi t
   3. di comunità, in una suddivisione in
     domini sulla b
     d    i i     ll base d ll specifiche
                            delle       ifi h
     attività di comunità di utenti.

              Antonella De Robbio – Corso Metadati   32
Perché usare sistemi di metadati?
Biblioteca ibrida: servizio di accesso all'informazione

    Il sistema di metadati è la componente
    logica di qua s as biblioteca, digitale o
     og ca d qualsiasi b b oteca, d g ta e
    tradizionale
    l’organizzazione informativa è
        g
    fondamentale
    I metadati possono essere usati p molti
                p                     per
    scopi non solo catalografici:
       diritti di proprietà intellettuale, e ce
                                         e co
                                         e-commerce
       firma digitale,
                                                        PICS
       tariffazione servizi,
       livelli di riservatezza di un documento,         MMIR
       metadescrizioni diDe Robbio – Corso Metadati
                       Antonella oggetti non testuali          33
Un sistema di metadati
consente

 Ricerca, che consiste nell’individuare l’esistenza di un
 documento;
 Localizzazione, ovvero rintracciare una particolare
 occorrenza del documento;
 Selezione,
 Selezione realizzabile analizzando, valutando e
                             analizzando
 filtrando una serie di documenti;
 Interoperabilità semantica, che consiste nel
 permettere la ricerca in ambiti disciplinari diversi grazie
 a una serie di equivalenze fra descrittori;
 Gestione risorse, ossia gestire le raccolte di documenti
                              g
 grazie all’intermediazione di banche dati e cataloghi;
 Disponibilità, ovvero ottenere informazioni
 sull effettiva
 sull’effettiva disponibilità del documento.
                Antonella De Robbio – Corso Metadati      34
A cosa servono i metadati?
In relazione al contesto                     In relazione alle risorse
  Documentare                                 Presentazione
  Contestualizzare                            Localizzazione
  Conservare                                  Selezione
  Gestire                                          adeguata all’uso
     date, persone,
            p                                 Acquisizione
     strutture …                                   termini
  Gestire                                     Manipolazione
   profili e accessi                          Utilizzazione

                Antonella De Robbio – Corso Metadati                  35
Cosa si dice sui metadati?
You call it corn as we call it maize
quot;Poi c'è il problema della più che dati sui dati:
quot;I metadati sono nulla di catalogazione e dei metadati.
Su questideimio punto sono metadati:
 i record il cataloghi di vista è che siano
     tentativo
 così t ti sconsiderato di tqualsiasi altra t
un t come un header TEI, otrovare una sorta di terza via tra
                    id t                             t       i t
                                                forma di descrizione.
 il deserto dei motori di ricerca e della ricerca a testo libero
 Potremmo chiamarla catalogazione,
e la per alcuni tale termine porta in sébibliografico eccessivo,
ma grande architettura del controllo un bagaglio eccessivo
che i bibliotecari hanno sviluppato negli ultimi centocinquant'anni.
 come le Anglo-American Cataloging Rules e USMARC.
Così alcuni lo estendono adiluna situazione del che,
Penso che i metadati siano prodotto di quelli tipo
senzachiamatelo granturco, noicatalogazione, maisquot;,
quot;Voi alcuna conoscenza della lo chiamiamo
 mariguardo per essa, come alchimistineutrale
 né i metadati sono un buon termine bibliografi
 cercano la pietrale basi” che ci offrirà una catalogazione
 per coprire tutte filosofale
[Priscillasenza spese e accesso efficace senza vocabolari controllati.
 efficace Caplan, 1995]
Non esiste nessuna cosa del genere e prima si abbandona meglio èquot;.    è .
[Michael Gorman, Roma novembre 2001]
                       Antonella De Robbio – Corso Metadati           36
La nuova terminologia ci aiuta
                  g

Martin Dill
M ti Dillon diff
            differenzia i metadati per:
                     i      t d ti
 Presentazione delle risorse
 (resource discovery)
 D
 Descrizione delle risorse
      i i    d ll i
  (resource description).
 Nella lingua inglese il termine
 quot;discoveryquot; ha un significato dup ce, d
  d sco e y a u s g        cato duplice, di
 scoperta, ma anche di quot;presentazionequot;.

           Antonella De Robbio – Corso Metadati   37
L legge d l metadato
La l    del   t d t
 Non esiste solo il Dublin Core
 Anche il MARC è un metadato

 Ad ogni metadato il suo utente
 Ad ogni comunità di utente il proprio
       i       ità     t t          i
 metadato specifico
                           ;-)
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   38
If
 formati di metadati sono
      ti      t d ti
 Numerosi
 Differenti per
   scopo
   tipologia
   ti l i
   funzione
 Possono essere
   automatici
   creati manualmente

               Antonella De Robbio – Corso Metadati   39
Gli schemi di metadati
      h  i      t d ti
 Chiamati anche “Schema” sono set di metadati progettati per un
 obiettivo specifico, come quello di presentare un tipo particolare di
 risorsa informativa
         informativa.
 La semantica dello schema è la definizione o il significato degli
 elementi stessi.
 I valori assegnati agli elementi di metadati sono il contenuto.
                                                      contenuto
 Generalmente, gli schemi di metadati specificano il nome degli
 elementi e la loro semantica.
 In maniera facoltativa, gli schemi di metadati possono specificare le
 regole di contenuto ossia come il contenuto deve essere formulato
 (per esempio, come identificare il titolo principale), le regole di
 rappresentazione del contenuto (per esempio, le regole sulla
    itt    in   i     l )      l i        titi      t     t (
 scrittura i maiuscolo) e i valori consentiti di contenuto (per
 esempio, la terminologia usata deve appartenere ad un vocabolario
 specifico e controllato).


                   Antonella De Robbio – Corso Metadati             40
Schemi più diff i
S h  i iù diffusi




        Antonella De Robbio – Corso Metadati   41
D bli Core
Dublin C
 Il Dublin Core Metadata Element Set è il frutto delle
 discussioni di un workshop tenutosi nel 1995 e
 sponsorizzato d OCLC e dal N ti
          i t da            d l National C t f
                                        l Center for
 Computing Application (NCSA).
 Poiché il workshop si è svolto a Dublin, nell’Ohio, il set di
                     p                    ,          ,
 elementi fu chiamato Dublin Core.
 Il contenuto sviluppo del Dublin Core e le sue
 individuazioni specifiche sono gestite dal Dublin Core
 Metadata Initiative (DCMI).
 L’obiettivo iniziale del Dublin Core era quello di stabilire
 un set di elementi che potessero essere usati dagli
 autori per presentare le loro risorse nel Web.


                Antonella De Robbio – Corso Metadati        42
D bli Core
Dublin C

 Abbreviazione di Dublin Metadata Core Element Set
 Formato di metadata definito dal OCLC/NCSA
 Metadata Workshop (marzo 1995)
 Dublin Core è anche uno standard
 DC definisce un set minimo di elementi per descrivere le
 risorse di rete a sintassi indipendente di
                                p
 15 elementi con qualificatori
 Il set minimo degli elementi DC comprende: title, creator,
                   g                   p            ,      ,
 subject, description, publisher, contributor, date, type,
 format, identifier, source, language, relation, coverage,
 rights
  i h
                Antonella De Robbio – Corso Metadati     43
Scopi del Dublin Core

Nato per descrivere pagine web attraverso
etichette da applicare alla risorsa informativa
 ti h tt d      li       ll i       i f    ti
Convivenza con altri schemi di metadati
Facilita i motori nella raccolta delle
informazione in rete
 – limitazione del rumore
 –iinserimento del metadato entro i TAG in HTML e
        i    t d l t d t      t         i
   XML

             Antonella De Robbio – Corso Metadati   44
P
Perché è nato il Dublin Core
    hé     t     D bli C

 Creazione di metadati da parte degli stessi
 creatori delle risorse
 Rappresentazione degli aspetti essenziali
 relativi alla descrizione di una risorsa/oggetto
 Definizione della semantica della descrizione
 (HTML non bsta, non ne tiene conto)
   Miglioramento “resource discovery”
                  resource discovery
   Collaborazione attraverso consenso

             Antonella De Robbio – Corso Metadati   45
Caratteristiche principali del
Dublin Core

 Ciascun elemento può essere:
    opzionale
      p
    ripetibile
 Indipendenza della sintassi
 Enstensione
 Interdisciplinarietà
 Internazionale

           Antonella De Robbio – Corso Metadati   46
D bli Core
Dublin C
 15 etichette
 Metadato di tipo descritivo
 record bibliografici
 Campi tipizzati
   vocabolario controllato
   ISO 8601 (date)
   tipi di risorse
   URLs, ISBNs
         ,
   RC 1766 Antonella De Robbio – Corso Metadati
              (lingue)                            47
Elementi D bli Core (1)
El     i Dublin C

 Titolo                             Pubblicatore
 Creatore
 C    t                             C t ib t
                                    Contributore
 (persona,                          Data
 organizzazione,
       i    i                       Tipo (e.g.
 servizio)                          collezione, evento,
                                               ,      ,
 Soggetto (lista di                 immagine, oggetto
 parole chiave dal                  fisico, software,
                                          ,         ,
 vocabolario                        suono, …)
 controllato)                       Formato
           Antonella De Robbio – Corso Metadati       48
El
Elementi D bli Core (2)
       i Dublin C

 Identificatore                      Diritti (proprieta’
 F t
 Fonte                               intellettuale
                                     intellettuale,
 Lingua (lingua)                     copyright)
 Relazione                           Descrizione
                                     D       i i
 (collegamento a una
 (     g                             (riassunto, indice, o
 risorsa correlata)                  testo libero)
                                     t t lib )
 Copertura (es.
 luogo, tempo, a
 giurisdizione)
            Antonella De Robbio – Corso Metadati             49
<head>
  <meta http-equiv=quot;Content-Typequot; content=quot;text/html; charset=iso-8859-1quot;>
            p q                    yp                         ;
  <meta name=quot;DC.Creatorquot; content=quot;Solimine, Giovanniquot;>
  <meta name=quot;DC.Datequot; content=quot;2000-08-10quot;>
  <meta name=quot;DC.Descriptionquot; content=quot;Relazione 11. Seminario Angela Vinayquot;>
                             p                                         g      y
  <meta name=quot;DC.Formatquot; content=quot;text/htmlquot;>
  <meta name=quot;DC.Identifierquot;
content=quot;http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay11/solimine00.htmquot;>
  <meta name=quot;DC.Languagequot; content=quot;italianquot;>
  <meta name=quot;DC.Publisherquot; content=quot;AIB - Associazione Italiana Biblioteche -
Sezione Venetoquot;>
  <meta name=quot;DC.Relationquot;
content=quot;http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay11.htmquot;>
  <meta name=quot;DC.Sourcequot; content=quot;http://www.aib.itquot;>
  <meta
  < t name=quot;DC.Subjectquot; content=quot;Biblioteche, Bibli t
                 quot;DC S bj tquot;         t t quot;Bibli t h Biblioteconomia, E
                                                                  i Economia,
                                                                          i
Finaziamenti, Cooperazione, Bilancio,
Servizi, Costi, Ricavi, Acquisti librariquot;>
  <meta name=quot;DC.Typequot; content=quot;Textquot;>
         name=quot;DC Typequot;
            <meta name=quot;DC.Titlequot; content=quot;AIB. Sezione Veneto. Seminario Angela
          Vinay. 11. BibliotECONOMIA: L'economia della cooperazione
          bibliotecaria >
          bibliotecariaquot;>
  <title>11&deg; Seminario Angela Vinay - BibliotECONOMIA</title>
</head>                     Antonella De Robbio – Corso Metadati                50
I qualificatori DC
     lifi t i

Sono di due tipi
      scheme=contesto per i
        h                   interpretazione di un valore
                                       i            l
        basato su standard esterni (DDC) e regole di
        codifica
          difi
         ISO 8601 per data, ISO 639/1 per la lingua
      type=raffina la semantica di un elemento
         DC.CREATORE.MUSICISTA
Ogni elemento ha un qualificatore raccomandato

                Antonella De Robbio – Corso Metadati   51
DC e lo spazio dei nomi

DC può essere esteso con altri elementi
all’interno del modello DC
  ll’i t    d l   d ll
Si possono utilizzare altri elementi definiti
     p
in namespaces diversi
I namespaces servono ad identificare in
maniera univoca il set di metadati che
stiamo utilizzando

           Antonella De Robbio – Corso Metadati   52
METS Metadata Encoding and
Transmission Standard




        Antonella De Robbio – Corso Metadati   53
Un documento METS contiene
     sette sezioni principali:
1.    METS Header – contiene metadati che descrivono il documento METS incluse
      le informazioni riguardanti l’autore e l’editore ecc.
2.    Metadati descrittivi – si riferiscono ai metadati descrittivi esterni al documento
      METS (per esempio, un record MARC in un OPAC o un Encoded Archival
                   esempio
      Description, un finding aid conservato in un webserver) o si riferiscono ai
      metadati inseriti all’interno del documento o a entrambi.
3.    Metadati Amministrativi – forniscono informazioni riguardanti la creazione e il
                                                                 g
      deposito del file, i diritti di proprietà intellettuale, la risorsa originale dalla
                                              à
      quale è stato creato l’oggetto per la biblioteca digitale e la provenienza dei
      files dai quali è composto l’oggetto digitale.
4
4.    Sezione di file – elenca tutti i files di contenuto che contengono la versione
      elettronica dell’oggetto digitale.
5.    Mappa strutturale – delinea una struttura gerarchica dell’oggetto digitale e
      collega gli elementi di questa struttura con i files di contenuto e i metadati
      che si riferiscono a ciascun elemento
                                       elemento.
6.    Links strutturali – permettono ai creatori di METS di registrare i nodi della
      struttura gerarchica tracciata nella mappa strutturale.
7.    Comportamento – associa comportamenti effettuabili con il contenuto di un
      oggetto METS.
                           Antonella De Robbio – Corso Metadati                     54
MODS Metadata Object
Description Schema
D    i ti   S h

 E’ uno schema XML
 E
 E’ costituito da elementi a carattere bibliografico
 che può avere svariate applicazioni,
 specialmente in ambito bibliotecario.
                          bibliotecario
 Deriva dal formato bibliografico MARC 21
 (MAchine Readable
 (MAchine-Readable Cataloging)
 comprende un certo numero di campi le cui
 etichette sono espresse in chiaro anziché in
 forma numerica.

              Antonella De Robbio – Corso Metadati   55
MODS: Struttura
MODS St tt

  Si compone di
    elementi principali
    elementi secondari (sottoelementi)
    attributi degli elementi
    attributi dei sottoelementi
  Il contenuto è incluso nell’elemento di livello
  inferiore per evitare forme di “contenuto
  inferiore,                      contenuto
  misto”. Per esempio
    <titleInfo> [elemento principale]: non contiene dati;
    funge solo da “wrapper”
     ⌧<title> [sottoelementi]: contengono i dati
     ⌧<partNumber>
     ⌧<partName>
             Antonella De Robbio – Corso Metadati    56
MODS Att ib ti
MODS: Attributi

 Possono essere associati ad elementi di
 qualunque livello e vengono definiti
 congiuntamente all’elemento al quale sono
 associati.
 associati
 Modificano l’elemento
 Gli attributi più comuni sono:
   type
   encoding
   authority

               Antonella De Robbio – Corso Metadati   57
MODS Namespace
MODS: N

  Lo schema di MODS viene dichiarato nel
  seguente modo:
    <mods xmlns:mods: quot;http://www.loc.gov/mods/quot;>




            Antonella De Robbio – Corso Metadati    58
MAG




      Antonella De Robbio – Corso Metadati   59
ONIX




       Antonella De Robbio – Corso Metadati   60
TEI Text Encoding Initiative




         Antonella De Robbio – Corso Metadati   61
LOM Learning Object
Metadata

 Il IEEE Learning Technology Standard
 Committee (LTSC) ha creato uno standard (IEEE
               (     )                        (
 1484.12.1-2002) di metadati per la descrizione
 di learning object (Learning Object Metadata -
 LOM) che consente l uso e il ri-uso di risorse per
                         l’uso  ri uso
 l’e-learning, l’insegnamento supportato dalla
 tecnologia come come il computer-based
         g                      p
 training e l’insegnamento a distanza.
 Il LOM definisce un set minimo di attributi per la
      ti    l     li
 gestione, localizzazione e valutazione dei
                       i       l t i    d i
 learning objects.

              Antonella De Robbio – Corso Metadati   62
LOM l otto categorie
LOM: le tt   t    i
 Categoria Generale: contiene informazioni sull’oggetto nella sua
 interezza;
 Categoria Ciclo Vitale: contiene metadati riguardanti l evoluzione
                                                             l’evoluzione
 di un oggetto;
 Categoria Tecnica: contiene le descrizioni delle caratteristiche
 tecniche e dei requisiti;
 Categoria Didattica: contiene gli attributi didattico pedagogici;
 Categoria Diritti: descrive i diritti di proprietà intellettuale e le
 condizioni d uso;
             d’uso;
 Categoria Relazione: identifica gli oggetti correlati;
 Categoria Annotazione: contiene I commenti e l’autore e la data
 dei commenti;
 Categoria Classificazione: individua altri identificatori dei sistemi di
 classificazione per gli oggetti.


                  Antonella De Robbio – Corso Metadati                 63
EAD The Encoded Archival
Description




        Antonella De Robbio – Corso Metadati   64
EAD e finding aids

 EAD fu creato per marcare i dati contenuti nei finding aids per gli
 archivi e collezioni speciali in modo che questi possano essere
 visibili e consultabili on line.
                         on-line
 i finding aids sono uno strumento importantissimo per la descrizione
 delle risorse. Sono differenti dai semplici records per tre ragioni:
    sono più lunghi,
    sono più narrativi ed esplicativi,
    sono fortemente strutturati in maniera gerarchica.
 i finding aids
    presentano all’inizio una descrizione della collezione nella sua interezza
    indicano che tipo di materiali contiene e perché sono rilevanti.
    descrivono le serie nelle quali sono organizzate le collezioni, per
                              q             g                     ,p
    esempio corrispondenza, records di business, documenti personali,
    discorsi di propaganda
    presentano in maniera articolata i contenuti dei contenitori fisici e delle
    cartelle che costituiscono la collezione.
                                  collezione

                    Antonella De Robbio – Corso Metadati                     65
DDI




      Antonella De Robbio – Corso Metadati   66
O
Oggetti visivi – CDWA
    tti i i i
 I metadati utilizzati per descrivere oggetti visivi come
 pitture o sculture richiedono dei requisiti particolari.
 L’Art Information Task Force (AITF) ha creato una
 struttura concettuale, chiamata Categories for the
 Descriptions of Works of Art (CDWA), che permettere di
        p                        (       ),    p
 descrivere e consente l’accesso agli oggetti visivi e alle
 immagini. Sono state definite circa 30 categorie e la
 maggior parte di queste sotto st uttu ate in
   agg o pa te d                   strutturate
 sottocategorie multiple.
 Alcuni esempi di elementi descrittivi specifici per le
 opere d’arte sono: Orientazione Dimensioni Condizione
         d arte       Orientazione, Dimensioni, Condizione,
 Iscrizione, Trattamento di Conservazione e Storia
 dell’Esibizione e del Prestito.

                Antonella De Robbio – Corso Metadati     67
VRA per slide e foto di opere
d’arte
I metadati per questi materiali devono essere in grado di
     t d ti            ti   t i li d                i     d
descrivere i livelli molteplici delle risorse visive, per esempio
un dipinto originale, una slide del dipinto o un’immagine
digitalizzata d ll lid
di it li t della slide.
The VRA Core Categories sviluppa ed espande la struttura
concettuale CDWA e stabilisce un unico set di elementi di
metadati che può essere utilizzato sia per descrivere l’opera
d’arte originale (il dipinto vero e proprio, la fotografia, la
scultura, l architettura ecc.) sia l’immagine di essa (le
           l’architettura           l immagine
rappresentazioni visive).
VRA Core Categories è costituita da 17 elementi di metadati
che possono essere utilizzati ed applicati per descrivere
ciascuna di queste versioni e per collegarle l’una con l’altra:
Tipo di Record, Tipo, Titolo, Misure, Materiale, Tecnica,
Creatore, Data, Localizzazione,
Creatore Data Localizzazione Codice ID, Stile/Periodo,
                                            ID Stile/Periodo
Cultura, Soggetto, Relazione, Descrizione, Risorsa e Diritti.
                  Antonella De Robbio – Corso Metadati        68
MPEG Multimedia Metadata

 L’ISO/IEC Moving Picture Experts Group (MPEG) ha
 creato un set di standards per la rappresentazione
                              p        pp
 codificata dei files audio e video digitali.
 I due standards che prevedono metadati sono:
   MPEG-7, Multimedia C t t D
   MPEG 7 M lti di Content Description Interface (ISO/IEC
                                         i ti I t f
   15938): stabilisce gli elementi di metadati, la struttura e le
   relazioni utilizzati per descrivere oggetti audiovisivi tra cui
   immagini fisse, g afi i , modelli 3D, musica, audio, discorsi, video
               fisse grafici          3D m si a a dio dis o si ideo
   e collezioni multimediali. È uno standard composto da diverse
   parti
   MPEG-21, Multimedia F
   MPEG 21 M lti di Framework (ISO/IEC 21000): è stato creato
                                      k            21000)      t t    t
   per rispondere all’esigenza di avere una struttura centrale che
   assicuri l’interoperabilità degli oggetti digitali multimediali

                 Antonella De Robbio – Corso Metadati              69
PICS Platform for Internet
Content Selection
 www.w3.org/PICS/
 Recommendation dal 1996
 Condivisione e interscambio di valutazioni
 su siti e pagine Web
           p g
   etichette PICS trasportate negli header HTTP
   o come marcatori META
    ⌧from document server
    ⌧f    d
    ⌧or an independent label bureau
   firmati elettronicamente e associati con un
   digest


             Antonella De Robbio – Corso Metadati   70
PICS: Esempio

   <html>
     <head>
    <META http equiv quot;PICS Labelquot; content '
            http-equiv=quot;PICS-Labelquot; content='
    (PICS-1.1 quot;http://www.gcf.org/v2.5quot;
      labels on quot;1999.11.05T08:15-0500quot;
           until ”2001.12.31T23:59-0000quot;
           for quot;http://w3.org/PICS/Overview.htmlquot;
      ratings (suds 0.5 density 0 color/hue 1))
                    05
   '>
    </head>
     <body>
        <p>qui va il documento</p>
       /
     </body>y
   </html>
                Antonella De Robbio – Corso Metadati   71
PICS: Applicazioni
PICS A li     i i

 Protezione dei minori
   CyberPatrol, EvalWeb NetNanny,
   CyberPatrol EvalWeb, NetNanny …
 Utente genera o ottiene un profilo
 L’applicazione confronta rating e profilo e
 L applicazione
 compie una delle seguenti azioni:
   suggest
   search
   monitor
   warn
   block

             Antonella De Robbio – Corso Metadati   72
Etichette Recreational Software
Advisory Council (RSAC): Violenza

 (category (transmit-as quot;vquot;) (name quot;Violencequot;)
 (
 (label (
        (name quot;Conflictquot;) (
                          ) (description quot;Harmless
                                   p
 conflict; some damage to objectsquot;) (value 0))
 (label (name quot;Fightingquot;) (description quot;Creatures
 injured or killed; damage to objects; fighting )
                                        fightingquot;)
 (value 1)) (label (name quot;Killingquot;) (description
 quot;Humans injured or killed with small amount of
 bloodquot;) ( l
 bl dquot;) (value 2)) (l b l (
                     (label (name quot;Bl d and
                                   quot;Blood     d
 Gorequot;) (description quot;Humans injured or killed;
 blood and gore ) (value 3)) (label (name
             gorequot;)
 quot;Wanton Violencequot;) (description quot;Wanton and
 gratuitous violence; torture; rapequot;) (value 4)))

             Antonella De Robbio – Corso Metadati   73
PICS P bl
PICS: Problemi
             i


   Chi sceglie le etichette?
   Chi ne definisce la sintassi?
   Come determinarne il
   significato?
   A quale dato sono associate?

         Antonella De Robbio – Corso Metadati   74
R
Regole di sintassi
    l      i t   i
 Ci sono anche regole di sintassi su come devono essere codificati gli
 elementi e il loro contenuto.
 Un sistema di metadati che non prevede regole prescritte di sintassi
 è chiamato sintax independent.
 I metadati possono essere codificati in qualsiasi tipo di sintassi
 determinabile.
 determinabile
 La maggior parte degli schemi di metadati attuale usa SGML
 (Standard Generalized Mark-up Language) o XML (Extensible Mark-
 Up Language).
   p    g g )
 XML è una forma estesa di HTML, creata dal World Wide Web
 Consortium (W3C), che tiene conto di sets di etichette definite
 localmente e consente un facile scambio di informazione
 strutturata. SGML è un macro-insieme di HTML e XML che consente
  t tt t                        i i                        h        t
 un ricco mark-up (marcatura) del documento. Poiché XML ha ormai
 un ruolo cruciale nello scambio di varietà di dati nel Web, gli
 strumenti XML stanno diventando sempre più disponibili su larga
 scala.
                  Antonella De Robbio – Corso Metadati              75
Standard, profilo e registro

    Standard: documento riconosciuto con generale
   consenso,
   consenso o con approvazione organismo ufficiale
    Profilo:
    Profilo sottoinsieme di specifiche che
   caratterizzano una particolare applicazione di un
           i                i l        li i
   formato, protocollo…fornisce maggiori specifiche
   per i l
       implementatori (Bath Profile Z39.50, DC
                   t t i (B th P fil Z39 50
   Euler Profile)
    Registro:
    Registro un sistema che registra la semantica, la
   struttura e i formati di scambio di ogni tipo di dato
   (database, messaggi, documenti)
              Antonella De Robbio – Corso Metadati     76
Progetto Euler per la matematica
 Nasce nel 1998 nel quadro di “Telematics for Libraries”
 Consente l’accesso integrato a specifiche risorse informative in rete nel
 campo della matematica
      p
 Realizza una Biblioteca digitale di matematica europea con integrazione
 delle eterogenee risorse già esistenti
           iff
 Integra differenti contenitori i f
                   i                     i i
                           i i informativi: basi dati bibliografiche
                                                 i   i i i     fi
 (MATHZbl), OPACS, riviste elettroniche, archivi di pre-prints ,
 letteratura grigia e risorse Internet controllate
 Descrizione delle risorse eterogenee provenienti dai vari contenitori
 informativi basate su DC
 Utilizzo di chiave di de duplicazione
                       de-duplicazione
 One-shop point = unico punto d'accesso utilizzando un’unica interfaccia
 disponibile sul WWW.

                  Antonella De Robbio – Corso Metadati                77
Antonella De Robbio – Corso Metadati   78
Antonella De Robbio – Corso Metadati   79
Ti i di metadati
Tipi      t d ti
 vi sono differenti suddivisioni tipologiche
 in gruppi differenti
 scuole di pensiero diverse
 categorie diverse di metadati:
    t     i di             t d ti
 semantici, descrittivi, di presentazione,
 amministrativo- gestionali (MAG), di
       i i t ti         ti  li (MAG)
 utilizzo, tecnici, per utenze particolari …
 Differenti funzionalità di metadati
                            p g
 conducono a differenti tipologie
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   80
Il Getty Standards Program
suddivide i metadati in 5 categorie

 Amministrativi gestionali MAG (usati
 per la gestione e amministrazione delle
 risorse informative)
 Descrittivi (dal MARC al Dublin Core)
 Conservazione (compresa migrazione)
 Tecnici (comportamento dei metadati e
 funzionamento dei sistemi))
 Utilizzo (relativi al livello e al tipo di
 utilizzo dell’utente)
          dell utente)
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   81
1. Suddivisione dei metadati per tipologia strutturale




               Antonella De Robbio – Corso Metadati   82
Qual è la funzione dei metadati?
Suddivisione dei metadati per tipologia funzionale
   Amministrativi
   utilizzati nella gestione e amministrazione delle risorse informative
   Descrittivi
   utilizzati per descrivere o identificare risorse informative

   Di conservazione
   riferiti alla gestione della conservazione delle risorse informative
   Tecnici
   riferiti al funzionamento di un sistema e al comportamento dei metadati
   Di utilizzo
   riferiti al livello e al tipo di utilizzo delle risorse informative
                          Antonella De Robbio – Corso Metadati             83
Amministrativi: metadati utilizzati nella
gestione e nell amministrazione delle
            nell'amministrazione
risorse informative
 Informazioni sull'acquisizione
 Tracciato storico dei diritti di proprietà intellettuale,
 cessione e passaggi ai fini della riproduzione
 Documentazione dei requisiti di accesso legale
 Informazioni sulla reperibilità
 Criteri di selezione per la digitalizzazione [= formato, set di
 caratteri]]
 Controllo della versione e distinguibilità fra oggetti
 informativi simili
 i f      ti i i ili
 Tracce di controllo create da sistemi di gestione di metadati
 [recordkeeping]
                 Antonella De Robbio – Corso Metadati       84
Antonella De Robbio – Corso Metadati   85
Descrittivi: metadati utilizzati per descrivere o
identificare risorse informative

  Registrazioni catalografiche
  Indicazioni di aiuto per il reperimento
  Indicizzazione su database specialistici
  Connessioni fra risorse tramite link Web
  Annotazioni di utenti
  Metadati per sistemi di gestione
  [recordkeeping] generati dai programmi di
  creazione delle registrazioni
               Antonella De Robbio – Corso Metadati   86
Antonella De Robbio – Corso Metadati   87
Antonella De Robbio – Corso Metadati   88
Conservazione: metadati riferiti alla
gestione della conservazione delle risorse
informative

 Documentazione della condizione fisica delle
 risorse
 Documentazione delle azioni intraprese per
 conservare l versioni fisiche e digitali delle
             le    i i fi i h     di it li d ll
 risorse, per esempio ripristino [refreshing] e
 migrazione dei dati



             Antonella De Robbio – Corso Metadati   89
Antonella De Robbio – Corso Metadati   90
Schemi di metadati per la
conservazione digitale

 A livello internazionale: National Library of Australia, il
 British Cedars Project (CURL Exemplars in Digital
 Archives),
 A hi ) un gruppo di lavoro unitario del OCLC
                           l          it i d l
 il Research Libraries GRoup (RLG) ha creato una
 struttura che delinea tipi di presentazione di metadati.
                         p     p
 Un gruppo supplementare, PREMIS (PREservation
 Metadata: Implementation Strategies)- sponsorizzato
 anche da OCLC e RLG – sta creando un nucleo di
 elementi e strategie per la codifica, il deposito e la
 gestione di metadati di conservazione all’interno di
 sistema di conservazione digitale
                             digitale.
 Molte di queste iniziative sono basate o sono compatibili
 con ISO Reference Model for an Open Archival
 Information S t
 I f      ti System (OAIS)
                       (OAIS).
                Antonella De Robbio – Corso Metadati       91
Tecnici: metadati riferiti al funzionamento
di un sistema e al comportamento dei
metadati

 Documentazione sull'hardware e il software
 Informazioni sulla digitalizzazione, per
                    digitalizzazione
 esempio formati, rapporti di compressione,
 procedure di graduazione [scaling routines]
       d          d    i         li      ti
 Tracciato storico dei tempi di risposta di
                           p        p
 sistema
 Dati di autenticazione e sicurezza, per
                           sicurezza
 esempio chiavi crittografiche, password
             Antonella De Robbio – Corso Metadati   92
I METS websites
         b it

 Per quanto riguarda i metadati tecnici, i
 METS websites rendono disponibili schemi
           b it     d      di     ibili h i
 per testi e immagini fisse digitali. L’ultimo
 standard è chiamato MIX, Metadata for
 Images in XML Schema ed è basato su
 uno standard NISO, Z39.87, Data
 Dictionary : technical Metadata for Digital
 Still Images.
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   93
Di utilizzo: metadati riferiti al livello e al
tipo di utilizzo delle risorse informative

  Registrazioni di visualizzazione [exhibit
  records]
  Tracciato storico dell'uso e gestione dei
  profili utenti
     fili t ti
  Informazioni      sulla    riutilizzazione del
  contenuto e sull'esistenza di una pluralità di
  versioni [multi-versioning information
             multi versioning


              Antonella De Robbio – Corso Metadati   94
St tt
Strutturali (SGML, XML, EAD, MOA2)
         li (SGML XML EAD

 collegano le varie componenti delle risorse
 per un’adeguata e completa fruizione, che
      un adeguata
 spesso avviene attraverso la mappatura di
 schemi di metadata diversi
                        diversi.
 forniscono dati di identificazione e
 localizzazione del documento, come il codice
 identificativo, l’indirizzo del file sul server,
                 l indirizzo
 l’archivio digitale di appartenenza e il suo
 indirizzo Internet
           Internet.
             Antonella De Robbio – Corso Metadati   95
Antonella De Robbio – Corso Metadati   96
Antonella De Robbio – Corso Metadati   97
Comunità di metadati ...
C    ità      t d ti
 I metadati riflettono le esigenze delle comunità dai quali
 provengono
 Differenti comunità producono documenti intellettuali
 peculiari all’utenza specifica che vi afferisce (matematici,
 fi i i chimici, …)
 fisici, hi i i )
 Comunità diverse parlano e necessitano di linguaggi
 specifici con i quali formulano la propria produzione
 intellettuale
 I metadati prodotti da queste comunità riflettono
 necessariamente la struttura e la forma dei documenti da
 esse prodotti
        p

                 Antonella De Robbio – Corso Metadati      98
Quali sono i domini di appartenenza dei metadati?
Suddivisione dei metadati per domini di appartenenza
 C a t e g o r ia d i     A t t iv it à d i d o m in io                         C a t e g o r ia d i        A t t iv it à d i d o m in io
   d o m in io                                                                    d o m in io
In d u str ia             M a n u fa t t i                                      A c c a d e m ic o         P r o g e t t i u n iv e r s it a r i e
                          V e n d it o r i d i s o ft w a r e                                              a c c a d e m ic i
                          V e n d it o r i d i h a r d w a r e                                             S u b ject G atew a y s
                          T e le c o m u n ic a z io n i                                                   I n iz ia t iv e W 3 C
                          I n t e r n e t S e r v ic e P r o v id e r s
                          S e r v i z i d e i m o t o r i d i r ic e r c a
                          B a n c h e e a s s ic u r a z io n i
                          P u b b lic it à
                          D e t t a g lio
E d it o r i a            D is t r ib u z io n i                                E d u c a z io n e     e   C o r s i in t e r a t t iv i
                          M u s ic a /v id e o /m u lt im e d ia d is t r       in s e g n a m e n t o     E d u c a z io n e p e r m a n e n t e e
                          I n d u s t r ia r e g is t r a z io n i m u s ic a                              c o n t in u a d u r a n t e l'a r c o d e lla
                          R iv is t e s c ie n t ific h e                                                  v it a
                          A g e n z ie s t a m p a                                                         I n s e g n a m e n t o a d is t a n z a
                          Q u o t id ia n i                                                                S c u o la
                          G e s t io n e d e i d ir it t i                                                 C u r r ic u la
A u d io -v id e o        I n d u s t r ia fi lm o g r a fic a                  R ic e r c a               L a b o r a t o r i d i r ic e r c a
                          P r o d u z io n i b r o a d c a s t e                                           C o m p a g n ie d i r ic e r c a
                          a r c h iv ia z io n e d e lle p r o d u z io n i                                S o c ie t à p r o fe s s io n a li
                          m u lt i m e d ia li
B e n i c u lt u r a li   B ib lio t e c h e                                    I n f o r m a z io n i     F o r n it o r i d i in fo r m a z io n i
                          S e r v i z i b ib lio t e c a r i                    g e o g r a f ic h e       g e o s p a z ia li
                          M u sei
                          P o r t a li d i m u s e i
                          A r c h iv i
                                                                                A lt r i d o m i n i       T ra sp o rti
                                                                                                           S e r v i z i d i s p e d iz io n e p o s t a
                                                                                                           e le t t r o n ic a
                                                                                                           S a n it à
                                                                                                           S e r v i z i g o v e r n a t iv i
                                             Antonella De Robbio – Corso Metadati                          A m b ie n t e                               99
Possono essere creati
Chi produce i metadati?                                             •manualmente
Publisher side                                                      •automaticamente
   autori
                                 Agenzie catalografiche nazionali
   webmaster
       b
   istituzioni       Repository/site manager
                                                            Archivi
                                                            A hi i
      Autori,                                                         Biblioteche
      creatori risorse.

                                           metadati                   Musei.



              Editori.


        Terze parti: servizi di risoluzione URN
        agenzie identificatori: ISBN, ISSN, BICI, SICI, ...
             i id tifi t i ISBN ISSN BICI SICI
                                                                 Service side
                                                                    servizi di ricerca
                          Antonella De Robbio – Corso Metadati                    100
                                                                    creatori: terze parti
Comunità di metadati ...
I metadati riflettono le esigenze delle comunità dai
quali provengono
Differenti comunità producono documenti intellettuali
                          p
peculiari all’utenza specifica che vi afferisce
(matematici, fisici, chimici, …)
Comunità diverse parlano e necessitano di linguaggi
specifici con i quali formulano la propria produzione
intellettuale
I metadati prodotti da queste comunità riflettono
necessariamente la struttura e la forma dei documenti
da esse prodotti
        conseguenza dell’ampia gamma di comunità con
                         dell ampia
        interesse nei metadati è lo sconcertante numero di
        standard eDe Robbio – Corso Metadati o sotto sviluppo 101
             Antonella
                       formati esistenti
I metadati sono sempre ad accesso aperto?

Formati proprietari e formati standard
    molte comunità di soggetti, in numerosi
                         soggetti
    settori di mercato, sono fortemente
    attaccati ai loro formati
      sui formati proprietari vi sono stati investimenti: in
      termini di documentazione, conoscenza e
                 documentazione
      apprendimento,
      sono stati sviluppati entro i sistemi creati per
      manipolare i dati e offrire servizi ad utenze specifiche.
    Esiste tensione tra questo continuo
    progredire di formati specialisti e qualsiasi
    requisito per un livello di interoperabilità
                  Antonella De Robbio – Corso Metadati      102
Qual è la relazione tra metadati e interoperabilità?

               Il problema della diversità
     L'interoperabilità è l'abilità dei sistemi di
     L'i t            bilità l' bilità d i i t   i
     fornire/accettare servizi in termini di
     comunicazione comprensione reciproca
              i     i                 i        i
     attuata attraverso un colloquio reso
     possibile nonostante le differenze.
      o ibile o o t te diffe e e
     ai fini dell’interoperabilità è necessario
       individuare uno schema di riferimento semplice
       utilizzare terminologia controllata per una corretta
       corrispondenza semantica tra elementi
       implementare servizi cross-domain per l’accesso a
       risorse provenienti da domini differenti
        i             i ti d d i i diff       ti
                  Antonella De Robbio – Corso Metadati        103
Interoperabilità: soluzioni
I t       bilità    l i i




         Antonella De Robbio – Corso Metadati   104
La mappatura: i crosswalk
     pp
da un confronto tra popolazioni diverse emergono basse
aree di sovrapposizione
                  i i
una risposta al problema della diversità è la produzione di
crosswalk
c oss alk o mapping di metadati t a uno o più fo mati
                                  tra no        formati
   ai fini della comparazione tra formati
   al fine di stabilire il loro potenziale di interoperabilità
   come base per la produzione di uno specifico programma di
   conversione di formati
   per la produzione di sistemi di ricerca, i quali dovrebbero
   permettere l'interrogazione di formati di metadati eterogenei.
centralità del Dublin Core
   formato strutturato semplice
   facilità di creazione direttamente dai creatori di risorse

                  Antonella De Robbio – Corso Metadati          105
Antonella De Robbio – Corso Metadati   106
Quali prospettive per i metadati?
XML ...il linguaggio flessibile
   XML = eXtensible Markup Language
   XML può essere definito in molti modi
   diversi
   XML è una sintassi per marcare i documenti
   XML è una famiglia di tecnologie correlate
             f   i li    t    l i        l t
   XML consente di
     aggiungere metadati (semantica) ai propri dati
     separare il contenuto dalla presentazione
     definire i      i    i
     d fi i in maniera rigorosa il linguaggio di markup
                                    li      i       k
     utilizzato
     utilizzare un formato neutrale e testuale
                 Antonella De Robbio – Corso Metadati     107
M t d ti basati su XML
Metadati b   ti


   XML Schema
   RDF (Resource Description Framework)
   RDF Schema




          Antonella De Robbio – Corso Metadati   108
Lo stack XML/RDF/DC


 Il modello attuale prevede l’utilizzo di tre
                    p
 standard come strati diversi (layers
 comunicativi))
   XML stabilisce la sintassi di base (struttura fisica)
   RDF definisce la struttura delle relazioni
   (struttura logica)
   DC definisce i contenuti (struttura per i
   contenuti)


             Antonella De Robbio – Corso Metadati          109
M t d ti e infrastrutture tecniche
Metadati i f     t tt     t   i h

INTEROPERABILITA’
  XML
   – Metalinguaggio con regole per costruire linguaggi di
     marcature
  RDF
   – Infrastruttura che promuove interoperabilità dei
     metadata
  ANSI/NISO Z39.50-1995
   –PProtocollo di rete per la ricerca su un largo numero
             ll             l i              l
     di database eterogenei

              Antonella De Robbio – Corso Metadati     110
<?xlm version=1.0”?>
     <libro>
     <autore>Antonella De Robbio</autore>
     <titolo>Diritto d’autore</titolo>
     </libro>
                                       <XML permetterà non solo di
                                       scambiare informazioni
<?xlm version=1.0”?>
            i
                                        tra differenti sistemi operativi,
<libro>
                                        ma anche si superare confini
<titolo>Antonella De Robbio</titolo>
                                       nazionali e culturali./>
<autore>Diritto d’autore</autore>
</libro>
                                           <XML e XSL permetteranno
                                            agli editori di scrivere
   <?xlm version=1.0”?>
                                           una sola volta
   <libro autore=“Antonella De Robbio”>
                                           e pubblicare ovunque,
   <titolo>Diritto d’autore</titolo>
                                           su carta
   </libro>
   </lib >
                                           o in forma elettronica./>
                      Antonella De Robbio – Corso Metadati        111
…esempio
      i
 Nell’esempio precedente i tre documenti
 hanno lo stesso contenuto informativo
 seppure presentato con strutture diverse
 Per i
 P noi umani i nomi degli elementi sono
              i       i d li l       ti
 di grande aiuto per interpretare il
 contenuto
 Ma cosa dire del seguente esempio,
                            esempio
 ovvero come un calcolatore vede il
 documento
 doc mento
           Antonella De Robbio – Corso Metadati   112
Antonella De Robbio – Corso Metadati   113
… ma da solo XML non è
sufficiente ...

 XML è troppo flessibile mentre è
 necessario un modello estremamente
           i         d ll   t         t
 semplice per esprimere delle conoscenze
 processabili automaticamente
 HTML è estremamente semplice ma non
 flessibile e perciò può solo rappresentare
 informazioni senza tener conto della
 semantica
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   114
XML non è facile come HTML

 Può essere un limite?
 Con
 C HTML chiunque poteva pubblicare in
              hi        t       bbli    i
 Web
 XML è complesso e non tutti saranno in
 g
 grado di utilizzarlo
 Ritorno all’epoca pre-Web?
 O selezione obbligata di ciò che verrà
 pubblicato?

           Antonella De Robbio – Corso Metadati   115
<?xlmversion=1.0”?><v><x>
 aaaa</x><y>bbbb</y></v>
     </ >< >bbbb</ ></ >

Cosa si può dire? che aaaa è y di bbbb o che bbbb è x di
aaaa? Dal punto di vista della macchina i nomi degli
elementi non aiutano, e non aiuta l’indentazione; quello
che serve è una struttura rigida per specificare la
“direzione” della relazione
A questo scopo il W3C ha inventato RDF (Resource
Description Framework).
D     i i F            k)
RDF aiuta la macchina a stabilire le relazioni

               Antonella De Robbio – Corso Metadati   116
Resource Description Framework
(RDF)

 RDF è un modello di metadati
 RDF è una piattaforma per il trattamento
 dei metadati
 RDF costituisce una ipotesi di soluzione
         tit i       i t i        l i
 individuata dal W3C al problema della
 rappresentazione dei metadati
            t i   d i    t d ti
 RDF è complementare a XML
             p
<http://www.w3.org/RDF/>

            Antonella De Robbio – Corso Metadati   117
Primi passi con RDF

 I dati sono descritti da asserzioni
 Un asserzione e’
 Un’asserzione e composta da
   Una risorsa
    ⌧Pagina Web o parte di essa, intero sito Web…
                           essa              Web
    ⌧…sottoalbero XML …un libro … qualunque cosa dotata
     di URI
   una proprieta’
            i t ’
    ⌧e.g. Titolo, Data, Tipo
   un valore
    ⌧es. stringa, numero, frammento XML, un’altra
     risorsa


               Antonella De Robbio – Corso Metadati   118
S
Scopo e fi lità di RDF
        finalità
 realizzare un meccanismo per la descrizione di
 risorse
 definizione di un meccanismo
     neutrale rispetto ai domini
     adattabile alla descrizione di informazioni di
    qualsiasi dominio
 permettere la definizione di semantiche per dati in
 formato XML
     secondo modalità standardizzate e che mirano
    l'interoperabilità
              Antonella De Robbio – Corso Metadati   119
C
Cosa offre RDF
      ff
 RDF offre l'interoperabilità tra applicazioni
 che scambiano sul Web informazioni
 comprensibili dalle macchine
 il modello RDF consente di rappresentare
 metadati in una sintassi per la codifica e la
 trasmissione di metadati
 scambio secondo modalità che favoriscano
 l'interoperabilità fra server e client Web,
 sviluppati in modo indipendente
             Antonella De Robbio – Corso Metadati   120
RDF può essere usato
      ò           t

 da agenti software intelligenti per facilitare la
 condivisione e lo scambio di conoscenza
 nella valutazione di contenuto
 nel descrivere collezioni di pagine che rappresentano un
 unico quot;documentoquot; logico
 pe desc e e diritti di proprietà te ettua e di pagine
 per descrivere i d tt d p op età intellettuale d pag e
 Web
 p
 per esprimere le preferenze sulla riservatezza da parte
        p          p                                p
 di un utente così come le politiche di riservatezza di un
 sito Web

                Antonella De Robbio – Corso Metadati    121
Il modello RDF
     d ll
 Il modello dei dati RDF offre una struttura
 concettuale astratta per la definizione e
 l'uso di metadati
 Per creare e scambiare questi metadati è
 necessaria anche una sintassi concreta.
 A grandi linee la sintassi di RDF usa XML
        di li   l i t i
 (Extensible Markup Language) all'interno
 di un modello che poggia su tre concetti
           d ll h         i     t         tti
 base: il soggetto, l'oggetto e il predicato
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   122
E
Esempio
     i


 composizione di una frase
        soggetto predicato e oggetto
     (RDF fa lo stesso: è uno schema)
 struttura da riempire di significati
         Io catalogo un documento


           Antonella De Robbio – Corso Metadati   123
il soggetto, l'oggetto e il predicato
   soggetto l oggetto


Il Soggetto è la risorsa descritta,
L’Oggetto è quell'affermazione che
L’O     tt         ll' ff    i      h
attribuisce ad una caratteristica della
 i      d      itt
risorsa descritta un determinato valore.
                        d t    i t     l
Il Predicato è la caratteristica o l'aspetto
                                       p
specifico utilizzato per la descrizione del
soggetto, che determina la proprietà della
   gg      ,                    p p
risorsa descritta.

           Antonella De Robbio – Corso Metadati   124
Altre visioni di RDF

    Sintassi XML standard per rappresentare grafi
etichettati diretti
   Sintassi XML standard per rappresentare fatti
in logica del primo ordine senza variabili

Asserzione :=
(predicato,soggetto,oggetto)
Predicato = URI
Soggetto = URI                 soggetto
                                    tt       di t
                                          predicato       tt
                                                      oggetto
Oggetto = URI o costante
Oggetto =
Predicato(Soggetto)
RDF

RDF definisce delle terne:
      Risorsa TipoDiProprietà Valore
Ciascuna terna definisce una proprietà
della risorsa
Per risorsa si intende qualunque entità
identificabile tramite una URI
http://www.aib.it/aib/lis/opac1.html
TipoDiProprietà: autore:
Ti DiP      i tà   t
    Valore: “Antonella De Robbio”

            Antonella De Robbio – Corso Metadati   126
Rappresentazione di RDF

Le terne di RDF possono essere
rappresentate in molti modi anche
                       modi,
graficamente
                                    www.aib.it/aib/lis/opac1.htm
                      URI


        Antonella De Robbio

XML è usato per la sua sintassi rigorosa

           Antonella De Robbio – Corso Metadati             127
Esempio di modello RDF

                                           Autore
http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm

                                       http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm
“La persona il cui nome e’
Antonella De Robbio, email
A t     ll D R bbi        il
derobbio@aib.it
e’ l’autore di                             nome                  Email
http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm”


                             Antonella De Robbio             derobbio@aib.it




                    Antonella De Robbio – Corso Metadati                     128
L’ l
L’elemento RDF
        t

 L'elemento RDF è un semplice involucro
 che delimita i confini in un documento
  h d li it        fi i i     d      t
 XML entro cui il contenuto è
 esplicitamente da intendere mappabile in
 una istanza di modello di dati RDF




           Antonella De Robbio – Corso Metadati   129
Si t
Sintassi
       i

<?xml version=quot;1 0quot; encoding=quot;UTF-8quot;?>
       version= 1.0 encoding= UTF-8 ?>
<rdf:RDF xmlns:rdf=quot;http://www.w3.org/1999/02/22-rdf-syntax-
ns#quot; xmlns:rdfs=quot;http://www.w3.org/2000/01/rdf-schema#quot;>
<rdf:description
< df d    i ti
about=quot;http://www.math.unipd.it/~derobbio/home/antohp.htmquot;>
   <s:Creator>Antonella De Robbio</s:Creator>
 </rdf:description>
</rdf:RDF>                                         RISORSA
                            SPAZIO DI DENOMINAZIONE =
    PROPRIETA’ - VALORE     VOCABOLARIO DI DOMINIO =
    ( questo caso costante) ELENCO DI PROPRIETA
    (in q                 )           PROPRIETA’

               Antonella De Robbio – Corso Metadati   130
S h
Schema RDF
 Lo schema RDF è come una sorta di
 dizionario
 In RDF il significato, fondamentale per la
 comprensione delle asserzioni, è espresso
                        asserzioni
 attraverso il riferimento ad uno schema
 Attraverso la condivisione degli schemi,
 RDF favorirà il riutilizzo delle definizioni di
 metadati

             Antonella De Robbio – Corso Metadati   131
Il web semantico
Il progetto è stato lanciato nel 1998 dal
W3 allo scopo di rendere le informazioni
che popolano la rete
 h        l    l   t
  comprensibili alle macchine
      p
  processabili anche da programmi progettati in
  maniera indipendente
Il web non deve servire solo a visualizzare
documenti ma anche e soprattutto alla
integrazione e riutilizzo delle informazioni
tra applicazioni diverse
            Antonella De Robbio – Corso Metadati   132
Il web semantico

In un certo senso abbiamo bisogno di un
web che sia computer-friendly per essere
più user-friendly
Più le macchine saranno in grado di
interpretare autonomamente le
      p
informazioni della rete più efficaci saranno
i loro servizi a:
  trovare informazioni pertinenti
  prendere decisioni
      d     d i i i
           Antonella De Robbio – Corso Metadati   133
Ri
Risorse utili
         tili

 Metadata UKOLN
 http://www.ukoln.ac.uk/metadata/
 Sito IFLA
 http://www.ifla.org/II/metadata.htm
 Dublic C
 D bli Core
 http://dublincore.org/



             Antonella De Robbio – Corso Metadati   134
Ri
Risorse utili (2)
         tili

 Mapping between metadata formats
  h    //     k l
  http://www.ukoln.ac.uk/metadata/interoperability/
                       k/    d /            bl /
 A review of metadata: a survey of current
 resource description formats Work Package 3 of
 Telematics for Research project DESIRE (RE
 1004)
  http://www.ukoln.ac.uk/metadata/desire/overview/rev_toc.htm




                   Antonella De Robbio – Corso Metadati         135
Ri
Risorse utili (3)
         tili

 Gruppo di studio ICCU sugli standard e le
 applicazioni di metadati nei beni culturali
    li i i         t d ti i b i lt li
  http://www.iccu.sbn.it/metadati.htm
   tradotto la versione 1.1 del quot;Dublin Core Metadata Element Set”
   ha implementato il Dublin Core sul sistema SBN-on line
   partecipa al progetto europeo DELOS NOE

 Lista dei progetti che utilizzano i metadati
 in It li
 i Italia

                  Antonella De Robbio – Corso Metadati               136
Il gruppo è articolato in due
sottogruppi:
 metadati descrittivi
   p
   predisposizione di modello di raccolta dei dati descrittivi
           p
   per individuare gli elementi dimetadati ritenuti essenziali
   all' identificazione dell'oggetto digitale
   riferimento ad un modello logico (FRBR)
   mapping per confronto relativo ai Metadati o ai Profili

 metadati gestionali-amministrativi e
 strutturali
   definizione di un set di metadati relativi
    ⌧modalità e politica di accesso alle risorse digitali
    ⌧aspetti organizzativi e di gestione degli oggetti digitali con i relativi servizi

    ⌧strategie di conservazione di lungo periodo degli oggetti medesimi
                     Antonella De Robbio – Corso Metadati                                137
Al
Alcuni generatori...
     i       t i

 DC-dot
 http://www.ukoln.ac.uk/metadata/dcdot/
 META builder
 http://vancouver-webpages.com/META/mk-metas.html
 DONOR metadatagenerator
 http://www.kb.nl/coop/donor/mg-start.html
 Automatic RDF Metadata Generator
 http://www.scit.wlv.ac.uk/~ex1253/metadata.html

                Antonella De Robbio – Corso Metadati   138
Antonella De Robbio – Corso Metadati   139
008010812s2000          k
720 $a Solimine
  $h Giovanni
513 $a Relazione 11 Seminario Angela Vinay
                 11.
546 $a italian
260 $b AIB - Associazione Italiana Biblioteche - Sezione Veneto
  $c 2000
787 $a http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay11.htm
787 $a http://www.aib.it
 8 $         //     i i
680 $a Biblioteche, Biblioteconomia, Economia, Finaziamenti,
  Cooperazione, Bilancio Servizi Costi Ricavi
  Cooperazione Bilancio, Servizi, Costi, Ricavi, Acquisti librari
655 $a Text
24510$a AIB. Sezione Veneto. Seminario Angela Vinay. 11.
                                                       g  y
  BibliotECONOMIA: L'economia della cooperazione bibliotecaria
856 $u http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay11/solimine00.htm
  $q
  $ text/html
          /h l
                                 http://www.bibsys.no/meta/d2m/distr/
                     Antonella De Robbio – Corso Metadati       140
Antonella De Robbio – Corso Metadati   141
Molto più precisa la “voce”
                            Inglese Metadata di Wikipedia
                            rispetto alla italiana

Antonella De Robbio – Corso Metadati              142

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Metadati2008

  • 1. Metadati Antonella De Robbio Firenze, Firenze gennaio 2008 ICCU- Progetto Centri E-Learning2 Corso di Specializzazione in Esperti p p per la Documentazione Avanzata e la Promozione del Patrimonio Culturale
  • 2. Cosa sono i metadati A cosa servono i metadati Strutturare metadati Schemi di metadati ed insiemi di S h i t d ti d i i i elementi Dublin Core, TEI, METS, MODS, EAD, LOM. Core TEI METS MODS EAD LOM ‹indecs›, ONIX, CDWA, VRAMPEG, FGDC, DDI Creare metadati Interoperabilità e scambio di metadati Antonella De Robbio – Corso Metadati 2
  • 3. Dati i f D ti o informazioni? i i? derobbio I metadati contestualizzano aHUn1l5 HU 1l5 i dati trasformandoli in informazioni 120657 Una sintassi li rende comprensibili Username Etichette per condividere le informazioni Passwd Data di nascita Antonella De Robbio – Corso Metadati 3
  • 4. M t d ti e metatag Metadati t t Metadato (dal greco meta- quot;oltre, dopoquot; e dal latino datum quot;informazionequot; - informazione plurale: data), letteralmente quot;dato su un (altro) dato , è l'informazione che descrive datoquot; l informazione un insieme di dati. I meta tag sono metadati presenti nel d i i l linguaggio HTML utilizzati per fornire informazioni sulle pagine agli utenti o ai motori di ricerca. Antonella De Robbio – Corso Metadati 4
  • 5. Che cosa significa metadato? Definizione di metadato letteralmente definito come quot;dato sul dato” inteso nel significato di quot;dato strutturato g sulle risorse Tim Berners-Lee lo definisce quot;informazione Berners Lee informazione comprensibile alla macchina su risorse Web o altri oggetti . oggettiquot; l'assioma è questo: il metadato è un dato un metadato può descrivere un metadato Antonella De Robbio – Corso Metadati 5
  • 6. I metadati possono descrivere risorse a qualsiasi livello di aggregazione Possono descrivere una collezione una singola risorsa o collezione, un componente di una risorsa più grande (per esempio, una fotografia all’interno di un articolo). g ) Nello stesso modo in cui i catalogatori prendono decisioni sul fatto di creare un record di catalogo per l’intero insieme di volumi o per ogni singolo volume dell’insieme, i dell’insieme creatori di metadati prendono le stesse decisioni. I metadati possono anche essere utilizzati per la descrizione di risorse a tutti i livelli del modello d’informazione Functional Requirements for Bibliographic Records: opera, espressione manifestazione o articolo opera espressione, articolo. Per esempio, un metadato può descrivere un relazione, una particolare edizione di quella relazione o una copia specifica di quella edizione della Antonella De Robbio – Corso Metadati 6
  • 7. I metadati sono la chiave per assicurare la sopravvivenza delle risorsee la loro accessibilità in futuro I metadati possono essere inseriti in un oggetto digitale o possono essere depositati separatamente. Spesso i metadati sono inseriti in documenti HTML e nelle testate dei files di immagini. Depositare i metadati con l’oggetto che descrivono l oggetto assicura che i metadati non vengano persi, elimina i problemi di collegamento tra dati e metadati a assicura che i metadati e l’oggetto siano aggiornati insieme. l oggetto insieme Altre volte, il deposito separato dei metadati può semplificare la gestione stessa dei metadati a facilitare al ricerca e il recupero dei metadati metadati. In sintesi: i metadati sono di soliti immagazzinati in un sistema di database e collegati agli oggetti che g g gg descrivono. Antonella De Robbio – Corso Metadati 7
  • 8. D fi i i Definizione di risorsa i Dalla RFC 2396: “A resource can be anything that has identity. Familiar examples include an electronic document, an image, a service (e.g., quot;today's weather report for Los Angelesquot;), and a collection of other resources. Not all resources are network quot;retrievablequot;; e.g., human beings, corporations, and bound books in a g, g , p , library can also be considered resources. The resource is the conceptual mapping to an entity or set of entities, not necessarily the entity which corresponds to that mapping at any particular instance in time. Thus, a resource can remain constant even when its content---the entities to which it currently corresponds---changes over time, provided that the conceptual mappin is not changed in the process”. Antonella De Robbio – Corso Metadati 8
  • 9. Metadati: una visione ingenua Metadati = dati che descrivono altri dati i record del catalogo di una biblioteca i record di un database Spesso piu’ facili da trattare dei dati che rappresentano h Il formato dei metadati dipende dal catalogo il formato dei dati dipende da molti p fattori Antonella De Robbio – Corso Metadati 9
  • 10. Con i metadati si descrivono e si etichettano gli oggetti Noi usiamo già i metadati nella vita reale p per trovare informazioni o cose per organizzare informazioni o cose Sono le o e 10 00 del mattino ore 10.00 A Firenze ci sono 13 gradi (Celsius) Oggi è il giorno 16 (del mese di ?) gg g ( ) Condivisione di un linguaggio/schema per condividere i significati (vocabolari controllati per differenti comunità = g ) ontologie) dal libro Cent’anni di solutidine ... Antonella De Robbio – Corso Metadati 10
  • 11. accanto ad una visione ingenua... … vi sono percezioni più scientifiche … visioni del metadato correlate alle tecniche dell’Information Retrieval … interpretazioni meramente tecniche … … nel nostro settore bibliotecomico ... Antonella De Robbio – Corso Metadati 11
  • 12. Metadati M t d ti come etichette descrittive ti h tt d itti Registrano le informazioni sull’oggetto (catalografiche o altro) Autore Titolo Co Copyright i ht Informazioni di autenticazione Protezioni e permessi d accesso d’accesso Prezzo esprimono: Struttura e semantica dei dati Antonella De Robbio – Corso Metadati 12
  • 13. Quando sono nati i metadati? Origini e nascita dei metadati origine e primi usi del termine trovano radici nell'ambiente basi di dati. Metadata Workshop 1995 Stu Weibel OCLC: nascita del Dublin Core nella comunità dei bibliotecari mancanza del termine nei testi sulle biblioteche digitali fino a dopo il 1997 il termine quot;metadataquot; è un marchio registrato dal 1986 di proprietà di The Metadata Company Antonella De Robbio – Corso Metadati 13
  • 14. A cosa servono i metadati t d ti Utilizzo di metadati per le seguenti attività Catalogazione dei dati Elaborazione automatica dei dati da parte di agenti software p g Controllo degli accessi Filtraggio dei flussi informativi Antonella De Robbio – Corso Metadati 14
  • 15. Tipico metadato tradizionale Il MARC Machine eadable Ma hi M chine Readabl Cataloguing d l i da un formato di scambio ad un formato di lavoro cooperativo metadato entro gli OPAC t d t t li USMARC, MARC21, DEMARC, ANNAMARC, , , , , UNIMARC, … Esperienza CORC (MARC21/DublinCore) Antonella De Robbio – Corso Metadati 15
  • 16. Accesso alle risorse elettroniche: il campo 856 p 856 Localizzazione elettronica ed accesso 856$k Password Indicatore 1: Metodo di 8 6$l Login/login 856$l L i /l i accesso 856$m Contact for access assistence # = Non sono fornite 856$n Nome of location of host in informazioni subfield $a 0 = Email 856$o Operating system 1 = FTP 856$p Port 2 = Remote login (Telnet) 856$q Electronic format type 3 = Dial-up 856$ S tt 856$r Settngs 4 = HTTP 856$s File size 7 = Metodo specificato in $y 856$t Terminal emulation 856$a Host name 856$u Uniform resource locator 856$b Access number 856$v Hours access method available 856$c Compression information 856$w Record control number 856$d Path 856$x Nonpublic note 8 6$f Electronic name 856$f El i 856$y Access method 856$ A th d 856$g Uniform resource name 856$z Public note 856$h Processor of request 856$i Instruction 856$j Bits per second Antonella De Robbio – Corso Metadati 16
  • 17. MARC e Ruolo dell’autore Acquafortista Designer della legatura • Libraio Annotatore Designer della • Librettista Antecedente bibliografico sovraccoperta • Litografo Arrangiatore Destinatario • Miniatore Artista Detentore del privilegio • Narratore Autore di sceneggiatura, etc. Direttore • Paroliere Autore incerto Direttore d’orchestra, di • Precedente proprietario Calcografo coro, di gruppo musicale, • Produttore ecc. Calligrafo • Recensore Disegnatore dei caratteri Cartografo • Responsabile del Donatore montaggio Censore Editore • Rubricatore Commentatore Fabbricante della carta • Sceneggiatore Compositore C it Falsario • Scrittore del materiale Compositore di musica Finanziatore / sponsor allegato Copista Firmatario • Segretario Coreografo Fotografo g • Sottoscrittore C Correttore tt Grafico • Stampatore Correttore di opera manoscritta Illustratore • Stampatore di tavole Datore del privilegio Incisore • Tecnico della registrazione Dedicante D di t Interprete • Titolare del copyright Dedicatario Intervistato • Traduttore Designer del libro Intervistatore • Xilografo Designer dell’ex-libris Legatore Antonella De Robbio – Corso Metadati 17
  • 18. Come si esprimono i metadati? La biblioteca ibrida presenta le sue risorse Documenti e collezioni di documenti, nella biblioteca tradizionale e in quella digitale, hanno in associazione ai loro contenuti qualcosa che è noto come metadato La rappresentazione di forme e contenuti avviene attraverso i metadati Un'efficace gestione dell'informazione digitale deve necessariamente includere la presentazione delle risorse Antonella De Robbio – Corso Metadati 18
  • 19. Biblioteca digitale e metadati Fornisce i propri documenti di metadati appropriati Creare collezioni di metadati a fianco delle collezioni di documenti ll i i d ti Espone le proprie collezioni di metadati p p p Congloba le tecniche documentarie e biblioteconomiche tradizionali con le nuove applicazioni per il trattamento delle risorse elettroniche Antonella De Robbio – Corso Metadati 19
  • 20. Elaborazione automatica Grazie ai metadati un programma può elaborare un documento come se ne conoscesse il significato Tre T scenari diversi (in ordine di difficoltà) i di i (i di diffi ltà) - applicazione che gestisce metadati che conosce - applicazioni che si scambiano metadati concordati - applicazioni che si scambiano metadati senza accordo preventivo (tipico di Internet) Antonella De Robbio – Corso Metadati 20
  • 21. A bi t Internet ... Ambiente I t t Per internet occorre quindi sviluppare dei modelli che permettano alle applicazioni di interagire anche in assenza di un accordo p preventivo Per questo servono degli standard per: rappresentare i metadati scambiare i metadati estrarre est a e significati dai metadati t amite tramite motori inferenziali Antonella De Robbio – Corso Metadati 21
  • 22. Ri Risorse e URI URI= Uniform Resource Identifier Le risorse sono identificate da URI La risorsa identificata da una URI puo’ essere astratta = non ’ recuperabile in Rete p Antonella De Robbio – Corso Metadati 22
  • 23. Id tifi t i Identificatori La maggior parte degli schemi di metadati prevedono degli elementi, come i numeri standard, che servono ad g , , identificare in maniera univoca il lavoro o l’oggetto al quale il metadato si riferisce. La localizzazione di un oggetto digitale può essere indicata anche usando il nome di un file, URL (Uniform Resource Locator), o qualche identificatore più permanente come il PURL (P i Persistent URL) o il DOI (Di i l Object Identifier) Digital Obj Id ifi ). Si preferiscono gli identificatori permanenti perché spesso le localizzazioni degli oggetti vengono cambiate e il tradizionale URL –con il record di metadati- non risulta più valido. Antonella De Robbio – Corso Metadati 23
  • 24. identificatori Tradizionali: ISBN; ISSN, SICI, BICI ; , , ampliamento e revisione delle strutture per ospitare le RER Emergenti: International Standard Work Codes ISWC si International alle quot;operequot; intese come (ISTC) 1. riferiscono Standard Textual Work Code FRBR riuniscono, sottoStandard Audiovisual Number (ISAN) 2. International un unico identificatore, le differenti manifestazioni inStandard Musical Work Code (ISWC) 3. International cui un'opera può manifestarsi. La gestione di questi identificatori è demandata ai quot;resolversquot; o quot;risolutoriquot; Antonella De Robbio – Corso Metadati 24
  • 25. I metadati possono essere t d ti Interni alla risorsa utili ai motori di ricerca Esterni alla risorsa entro collezioni di metadati esposizione di metadati p metadati in banche dati integrate con altri contenitori collezioni a modello distribuito (DoIS) servizi di accesso ai contenuti i i i t ti Antonella De Robbio – Corso Metadati 25
  • 26. Dove sono collocati i metadati? Dove sono collocati i metadati? Dentro alladocumento Interni al risorsa: Fuori dal documento utili ai motori di ricerca Esterni alla risorsa: metadato •entro collezioni di metadati t d ti metadato •esposizione di metadati risorsa •in basidati integrate con in risorsa altri contenitori •collezioni a modello distribuito (OA) •servizi di accesso ai Non tutti gli oggetti possono includeretmetadati: opere d’arte, contenuti ti sculture … Antonella De Robbio – Corso Metadati 26
  • 27. <!DOCTYPE HTML PUBLIC quot;-//W3C//DTD HTML 3.2//ENquot;> <HTML> <head> <title>Intervento di Maurizio Messina al 9. Seminario Vinay</title> <META NAME= DC.Title Intervento di Maurizio Messina al 9. Seminario Vinay quot;> NAME=quot;DC Titlequot;Intervento 9 > <META NAME=quot;DC.Creatorquot; CONTENT=quot;Messina, Maurizioquot;> <META NAME=quot;DC.Creator.Addressquot; CONTENT=quot;quot;> <META NAME DC.Subject CONTENT=quot;Libraries, Multimedia, Biblioteche, META NAME=quot;DC.Subjectquot; CONTENT Libraries, Multimedialit`quot;> <META NAME=quot;DC.Descriptionquot; CONTENT=quot;Relazione 9. Seminario Vinayquot;> <META NAME=quot;DC.Publisherquot; CONTENT=quot;AIB- Associazione Italiana Biblioteche - Sezione Venetoquot;> <META NAME=quot;DC.Datequot; CONTENT=quot;1998-06-24quot;> <META NAME=quot;DC.Typequot; CONTENT=quot;Textquot;> yp Metadato embedded <META NAME=quot;DC.Formatquot; CONTENT=quot;text/htmlquot;> <META NAME=quot;DC.Identifierquot; CONTENT=quot;http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/messina.htmquot;> <META NAME=quot;DC.Sourcequot; CONTENT=quot;http://www.aib.itquot;> <META NAME=quot;DC.Languagequot; CONTENT=quot;italianquot;> <META NAME=quot;DC.Relationquot; CONTENT=quot;http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay9.htmquot;> </head> Antonella De Robbio – Corso Metadati 27
  • 28. Metadato esterno (Eprints) Antonella De Robbio – Corso Metadati 28
  • 29. Metadato esterno (Eprints) Antonella De Robbio – Corso Metadati 29
  • 30. Quanti sono i formati di metadati? Popolazioni di metadati e infodiversità. L’indagine DESIRE d l 1996 id tifi L’i d i del identificava e descriveva oltre 20 quot;popolazioniquot; diverse I metadati sono numerosi e di t d ti i diversi per i natura tipologica, implementazione, ambiti di provenienza p descrivono oggetti di natura/specie diverse scopo tipologia funzione Antonella De Robbio – Corso Metadati 30
  • 31. Popolazioni di metadati e infodiversità come i biologia ... in bi l i Il termine quot;metadiversità”coniato da Clifford Lynch i i i con significato di quot;metadato in un contesto di biodiversità metadato che può relazionarsi con un'ampia gamma di tipi di informazione che includono dati bibliografici, p f g f , dati su modellizzazioni di oggetti di musei, tassonomie sviluppate da biologi, prodotti della ricerca e i d i i geospaziali indagini i li [Michael Day] Antonella De Robbio – Corso Metadati 31
  • 32. Come sono strutturati i metadati? 1. tipologico strutturale, o intraspecifico al record 2. funzionale, correlato alla funzione stessa del metadato in relazione all'ambiente ll' bi t 3. di comunità, in una suddivisione in domini sulla b d i i ll base d ll specifiche delle ifi h attività di comunità di utenti. Antonella De Robbio – Corso Metadati 32
  • 33. Perché usare sistemi di metadati? Biblioteca ibrida: servizio di accesso all'informazione Il sistema di metadati è la componente logica di qua s as biblioteca, digitale o og ca d qualsiasi b b oteca, d g ta e tradizionale l’organizzazione informativa è g fondamentale I metadati possono essere usati p molti p per scopi non solo catalografici: diritti di proprietà intellettuale, e ce e co e-commerce firma digitale, PICS tariffazione servizi, livelli di riservatezza di un documento, MMIR metadescrizioni diDe Robbio – Corso Metadati Antonella oggetti non testuali 33
  • 34. Un sistema di metadati consente Ricerca, che consiste nell’individuare l’esistenza di un documento; Localizzazione, ovvero rintracciare una particolare occorrenza del documento; Selezione, Selezione realizzabile analizzando, valutando e analizzando filtrando una serie di documenti; Interoperabilità semantica, che consiste nel permettere la ricerca in ambiti disciplinari diversi grazie a una serie di equivalenze fra descrittori; Gestione risorse, ossia gestire le raccolte di documenti g grazie all’intermediazione di banche dati e cataloghi; Disponibilità, ovvero ottenere informazioni sull effettiva sull’effettiva disponibilità del documento. Antonella De Robbio – Corso Metadati 34
  • 35. A cosa servono i metadati? In relazione al contesto In relazione alle risorse Documentare Presentazione Contestualizzare Localizzazione Conservare Selezione Gestire adeguata all’uso date, persone, p Acquisizione strutture … termini Gestire Manipolazione profili e accessi Utilizzazione Antonella De Robbio – Corso Metadati 35
  • 36. Cosa si dice sui metadati? You call it corn as we call it maize quot;Poi c'è il problema della più che dati sui dati: quot;I metadati sono nulla di catalogazione e dei metadati. Su questideimio punto sono metadati: i record il cataloghi di vista è che siano tentativo così t ti sconsiderato di tqualsiasi altra t un t come un header TEI, otrovare una sorta di terza via tra id t t i t forma di descrizione. il deserto dei motori di ricerca e della ricerca a testo libero Potremmo chiamarla catalogazione, e la per alcuni tale termine porta in sébibliografico eccessivo, ma grande architettura del controllo un bagaglio eccessivo che i bibliotecari hanno sviluppato negli ultimi centocinquant'anni. come le Anglo-American Cataloging Rules e USMARC. Così alcuni lo estendono adiluna situazione del che, Penso che i metadati siano prodotto di quelli tipo senzachiamatelo granturco, noicatalogazione, maisquot;, quot;Voi alcuna conoscenza della lo chiamiamo mariguardo per essa, come alchimistineutrale né i metadati sono un buon termine bibliografi cercano la pietrale basi” che ci offrirà una catalogazione per coprire tutte filosofale [Priscillasenza spese e accesso efficace senza vocabolari controllati. efficace Caplan, 1995] Non esiste nessuna cosa del genere e prima si abbandona meglio èquot;. è . [Michael Gorman, Roma novembre 2001] Antonella De Robbio – Corso Metadati 36
  • 37. La nuova terminologia ci aiuta g Martin Dill M ti Dillon diff differenzia i metadati per: i t d ti Presentazione delle risorse (resource discovery) D Descrizione delle risorse i i d ll i (resource description). Nella lingua inglese il termine quot;discoveryquot; ha un significato dup ce, d d sco e y a u s g cato duplice, di scoperta, ma anche di quot;presentazionequot;. Antonella De Robbio – Corso Metadati 37
  • 38. L legge d l metadato La l del t d t Non esiste solo il Dublin Core Anche il MARC è un metadato Ad ogni metadato il suo utente Ad ogni comunità di utente il proprio i ità t t i metadato specifico ;-) Antonella De Robbio – Corso Metadati 38
  • 39. If formati di metadati sono ti t d ti Numerosi Differenti per scopo tipologia ti l i funzione Possono essere automatici creati manualmente Antonella De Robbio – Corso Metadati 39
  • 40. Gli schemi di metadati h i t d ti Chiamati anche “Schema” sono set di metadati progettati per un obiettivo specifico, come quello di presentare un tipo particolare di risorsa informativa informativa. La semantica dello schema è la definizione o il significato degli elementi stessi. I valori assegnati agli elementi di metadati sono il contenuto. contenuto Generalmente, gli schemi di metadati specificano il nome degli elementi e la loro semantica. In maniera facoltativa, gli schemi di metadati possono specificare le regole di contenuto ossia come il contenuto deve essere formulato (per esempio, come identificare il titolo principale), le regole di rappresentazione del contenuto (per esempio, le regole sulla itt in i l ) l i titi t t ( scrittura i maiuscolo) e i valori consentiti di contenuto (per esempio, la terminologia usata deve appartenere ad un vocabolario specifico e controllato). Antonella De Robbio – Corso Metadati 40
  • 41. Schemi più diff i S h i iù diffusi Antonella De Robbio – Corso Metadati 41
  • 42. D bli Core Dublin C Il Dublin Core Metadata Element Set è il frutto delle discussioni di un workshop tenutosi nel 1995 e sponsorizzato d OCLC e dal N ti i t da d l National C t f l Center for Computing Application (NCSA). Poiché il workshop si è svolto a Dublin, nell’Ohio, il set di p , , elementi fu chiamato Dublin Core. Il contenuto sviluppo del Dublin Core e le sue individuazioni specifiche sono gestite dal Dublin Core Metadata Initiative (DCMI). L’obiettivo iniziale del Dublin Core era quello di stabilire un set di elementi che potessero essere usati dagli autori per presentare le loro risorse nel Web. Antonella De Robbio – Corso Metadati 42
  • 43. D bli Core Dublin C Abbreviazione di Dublin Metadata Core Element Set Formato di metadata definito dal OCLC/NCSA Metadata Workshop (marzo 1995) Dublin Core è anche uno standard DC definisce un set minimo di elementi per descrivere le risorse di rete a sintassi indipendente di p 15 elementi con qualificatori Il set minimo degli elementi DC comprende: title, creator, g p , , subject, description, publisher, contributor, date, type, format, identifier, source, language, relation, coverage, rights i h Antonella De Robbio – Corso Metadati 43
  • 44. Scopi del Dublin Core Nato per descrivere pagine web attraverso etichette da applicare alla risorsa informativa ti h tt d li ll i i f ti Convivenza con altri schemi di metadati Facilita i motori nella raccolta delle informazione in rete – limitazione del rumore –iinserimento del metadato entro i TAG in HTML e i t d l t d t t i XML Antonella De Robbio – Corso Metadati 44
  • 45. P Perché è nato il Dublin Core hé t D bli C Creazione di metadati da parte degli stessi creatori delle risorse Rappresentazione degli aspetti essenziali relativi alla descrizione di una risorsa/oggetto Definizione della semantica della descrizione (HTML non bsta, non ne tiene conto) Miglioramento “resource discovery” resource discovery Collaborazione attraverso consenso Antonella De Robbio – Corso Metadati 45
  • 46. Caratteristiche principali del Dublin Core Ciascun elemento può essere: opzionale p ripetibile Indipendenza della sintassi Enstensione Interdisciplinarietà Internazionale Antonella De Robbio – Corso Metadati 46
  • 47. D bli Core Dublin C 15 etichette Metadato di tipo descritivo record bibliografici Campi tipizzati vocabolario controllato ISO 8601 (date) tipi di risorse URLs, ISBNs , RC 1766 Antonella De Robbio – Corso Metadati (lingue) 47
  • 48. Elementi D bli Core (1) El i Dublin C Titolo Pubblicatore Creatore C t C t ib t Contributore (persona, Data organizzazione, i i Tipo (e.g. servizio) collezione, evento, , , Soggetto (lista di immagine, oggetto parole chiave dal fisico, software, , , vocabolario suono, …) controllato) Formato Antonella De Robbio – Corso Metadati 48
  • 49. El Elementi D bli Core (2) i Dublin C Identificatore Diritti (proprieta’ F t Fonte intellettuale intellettuale, Lingua (lingua) copyright) Relazione Descrizione D i i (collegamento a una ( g (riassunto, indice, o risorsa correlata) testo libero) t t lib ) Copertura (es. luogo, tempo, a giurisdizione) Antonella De Robbio – Corso Metadati 49
  • 50. <head> <meta http-equiv=quot;Content-Typequot; content=quot;text/html; charset=iso-8859-1quot;> p q yp ; <meta name=quot;DC.Creatorquot; content=quot;Solimine, Giovanniquot;> <meta name=quot;DC.Datequot; content=quot;2000-08-10quot;> <meta name=quot;DC.Descriptionquot; content=quot;Relazione 11. Seminario Angela Vinayquot;> p g y <meta name=quot;DC.Formatquot; content=quot;text/htmlquot;> <meta name=quot;DC.Identifierquot; content=quot;http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay11/solimine00.htmquot;> <meta name=quot;DC.Languagequot; content=quot;italianquot;> <meta name=quot;DC.Publisherquot; content=quot;AIB - Associazione Italiana Biblioteche - Sezione Venetoquot;> <meta name=quot;DC.Relationquot; content=quot;http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay11.htmquot;> <meta name=quot;DC.Sourcequot; content=quot;http://www.aib.itquot;> <meta < t name=quot;DC.Subjectquot; content=quot;Biblioteche, Bibli t quot;DC S bj tquot; t t quot;Bibli t h Biblioteconomia, E i Economia, i Finaziamenti, Cooperazione, Bilancio, Servizi, Costi, Ricavi, Acquisti librariquot;> <meta name=quot;DC.Typequot; content=quot;Textquot;> name=quot;DC Typequot; <meta name=quot;DC.Titlequot; content=quot;AIB. Sezione Veneto. Seminario Angela Vinay. 11. BibliotECONOMIA: L'economia della cooperazione bibliotecaria > bibliotecariaquot;> <title>11&deg; Seminario Angela Vinay - BibliotECONOMIA</title> </head> Antonella De Robbio – Corso Metadati 50
  • 51. I qualificatori DC lifi t i Sono di due tipi scheme=contesto per i h interpretazione di un valore i l basato su standard esterni (DDC) e regole di codifica difi ISO 8601 per data, ISO 639/1 per la lingua type=raffina la semantica di un elemento DC.CREATORE.MUSICISTA Ogni elemento ha un qualificatore raccomandato Antonella De Robbio – Corso Metadati 51
  • 52. DC e lo spazio dei nomi DC può essere esteso con altri elementi all’interno del modello DC ll’i t d l d ll Si possono utilizzare altri elementi definiti p in namespaces diversi I namespaces servono ad identificare in maniera univoca il set di metadati che stiamo utilizzando Antonella De Robbio – Corso Metadati 52
  • 53. METS Metadata Encoding and Transmission Standard Antonella De Robbio – Corso Metadati 53
  • 54. Un documento METS contiene sette sezioni principali: 1. METS Header – contiene metadati che descrivono il documento METS incluse le informazioni riguardanti l’autore e l’editore ecc. 2. Metadati descrittivi – si riferiscono ai metadati descrittivi esterni al documento METS (per esempio, un record MARC in un OPAC o un Encoded Archival esempio Description, un finding aid conservato in un webserver) o si riferiscono ai metadati inseriti all’interno del documento o a entrambi. 3. Metadati Amministrativi – forniscono informazioni riguardanti la creazione e il g deposito del file, i diritti di proprietà intellettuale, la risorsa originale dalla à quale è stato creato l’oggetto per la biblioteca digitale e la provenienza dei files dai quali è composto l’oggetto digitale. 4 4. Sezione di file – elenca tutti i files di contenuto che contengono la versione elettronica dell’oggetto digitale. 5. Mappa strutturale – delinea una struttura gerarchica dell’oggetto digitale e collega gli elementi di questa struttura con i files di contenuto e i metadati che si riferiscono a ciascun elemento elemento. 6. Links strutturali – permettono ai creatori di METS di registrare i nodi della struttura gerarchica tracciata nella mappa strutturale. 7. Comportamento – associa comportamenti effettuabili con il contenuto di un oggetto METS. Antonella De Robbio – Corso Metadati 54
  • 55. MODS Metadata Object Description Schema D i ti S h E’ uno schema XML E E’ costituito da elementi a carattere bibliografico che può avere svariate applicazioni, specialmente in ambito bibliotecario. bibliotecario Deriva dal formato bibliografico MARC 21 (MAchine Readable (MAchine-Readable Cataloging) comprende un certo numero di campi le cui etichette sono espresse in chiaro anziché in forma numerica. Antonella De Robbio – Corso Metadati 55
  • 56. MODS: Struttura MODS St tt Si compone di elementi principali elementi secondari (sottoelementi) attributi degli elementi attributi dei sottoelementi Il contenuto è incluso nell’elemento di livello inferiore per evitare forme di “contenuto inferiore, contenuto misto”. Per esempio <titleInfo> [elemento principale]: non contiene dati; funge solo da “wrapper” ⌧<title> [sottoelementi]: contengono i dati ⌧<partNumber> ⌧<partName> Antonella De Robbio – Corso Metadati 56
  • 57. MODS Att ib ti MODS: Attributi Possono essere associati ad elementi di qualunque livello e vengono definiti congiuntamente all’elemento al quale sono associati. associati Modificano l’elemento Gli attributi più comuni sono: type encoding authority Antonella De Robbio – Corso Metadati 57
  • 58. MODS Namespace MODS: N Lo schema di MODS viene dichiarato nel seguente modo: <mods xmlns:mods: quot;http://www.loc.gov/mods/quot;> Antonella De Robbio – Corso Metadati 58
  • 59. MAG Antonella De Robbio – Corso Metadati 59
  • 60. ONIX Antonella De Robbio – Corso Metadati 60
  • 61. TEI Text Encoding Initiative Antonella De Robbio – Corso Metadati 61
  • 62. LOM Learning Object Metadata Il IEEE Learning Technology Standard Committee (LTSC) ha creato uno standard (IEEE ( ) ( 1484.12.1-2002) di metadati per la descrizione di learning object (Learning Object Metadata - LOM) che consente l uso e il ri-uso di risorse per l’uso ri uso l’e-learning, l’insegnamento supportato dalla tecnologia come come il computer-based g p training e l’insegnamento a distanza. Il LOM definisce un set minimo di attributi per la ti l li gestione, localizzazione e valutazione dei i l t i d i learning objects. Antonella De Robbio – Corso Metadati 62
  • 63. LOM l otto categorie LOM: le tt t i Categoria Generale: contiene informazioni sull’oggetto nella sua interezza; Categoria Ciclo Vitale: contiene metadati riguardanti l evoluzione l’evoluzione di un oggetto; Categoria Tecnica: contiene le descrizioni delle caratteristiche tecniche e dei requisiti; Categoria Didattica: contiene gli attributi didattico pedagogici; Categoria Diritti: descrive i diritti di proprietà intellettuale e le condizioni d uso; d’uso; Categoria Relazione: identifica gli oggetti correlati; Categoria Annotazione: contiene I commenti e l’autore e la data dei commenti; Categoria Classificazione: individua altri identificatori dei sistemi di classificazione per gli oggetti. Antonella De Robbio – Corso Metadati 63
  • 64. EAD The Encoded Archival Description Antonella De Robbio – Corso Metadati 64
  • 65. EAD e finding aids EAD fu creato per marcare i dati contenuti nei finding aids per gli archivi e collezioni speciali in modo che questi possano essere visibili e consultabili on line. on-line i finding aids sono uno strumento importantissimo per la descrizione delle risorse. Sono differenti dai semplici records per tre ragioni: sono più lunghi, sono più narrativi ed esplicativi, sono fortemente strutturati in maniera gerarchica. i finding aids presentano all’inizio una descrizione della collezione nella sua interezza indicano che tipo di materiali contiene e perché sono rilevanti. descrivono le serie nelle quali sono organizzate le collezioni, per q g ,p esempio corrispondenza, records di business, documenti personali, discorsi di propaganda presentano in maniera articolata i contenuti dei contenitori fisici e delle cartelle che costituiscono la collezione. collezione Antonella De Robbio – Corso Metadati 65
  • 66. DDI Antonella De Robbio – Corso Metadati 66
  • 67. O Oggetti visivi – CDWA tti i i i I metadati utilizzati per descrivere oggetti visivi come pitture o sculture richiedono dei requisiti particolari. L’Art Information Task Force (AITF) ha creato una struttura concettuale, chiamata Categories for the Descriptions of Works of Art (CDWA), che permettere di p ( ), p descrivere e consente l’accesso agli oggetti visivi e alle immagini. Sono state definite circa 30 categorie e la maggior parte di queste sotto st uttu ate in agg o pa te d strutturate sottocategorie multiple. Alcuni esempi di elementi descrittivi specifici per le opere d’arte sono: Orientazione Dimensioni Condizione d arte Orientazione, Dimensioni, Condizione, Iscrizione, Trattamento di Conservazione e Storia dell’Esibizione e del Prestito. Antonella De Robbio – Corso Metadati 67
  • 68. VRA per slide e foto di opere d’arte I metadati per questi materiali devono essere in grado di t d ti ti t i li d i d descrivere i livelli molteplici delle risorse visive, per esempio un dipinto originale, una slide del dipinto o un’immagine digitalizzata d ll lid di it li t della slide. The VRA Core Categories sviluppa ed espande la struttura concettuale CDWA e stabilisce un unico set di elementi di metadati che può essere utilizzato sia per descrivere l’opera d’arte originale (il dipinto vero e proprio, la fotografia, la scultura, l architettura ecc.) sia l’immagine di essa (le l’architettura l immagine rappresentazioni visive). VRA Core Categories è costituita da 17 elementi di metadati che possono essere utilizzati ed applicati per descrivere ciascuna di queste versioni e per collegarle l’una con l’altra: Tipo di Record, Tipo, Titolo, Misure, Materiale, Tecnica, Creatore, Data, Localizzazione, Creatore Data Localizzazione Codice ID, Stile/Periodo, ID Stile/Periodo Cultura, Soggetto, Relazione, Descrizione, Risorsa e Diritti. Antonella De Robbio – Corso Metadati 68
  • 69. MPEG Multimedia Metadata L’ISO/IEC Moving Picture Experts Group (MPEG) ha creato un set di standards per la rappresentazione p pp codificata dei files audio e video digitali. I due standards che prevedono metadati sono: MPEG-7, Multimedia C t t D MPEG 7 M lti di Content Description Interface (ISO/IEC i ti I t f 15938): stabilisce gli elementi di metadati, la struttura e le relazioni utilizzati per descrivere oggetti audiovisivi tra cui immagini fisse, g afi i , modelli 3D, musica, audio, discorsi, video fisse grafici 3D m si a a dio dis o si ideo e collezioni multimediali. È uno standard composto da diverse parti MPEG-21, Multimedia F MPEG 21 M lti di Framework (ISO/IEC 21000): è stato creato k 21000) t t t per rispondere all’esigenza di avere una struttura centrale che assicuri l’interoperabilità degli oggetti digitali multimediali Antonella De Robbio – Corso Metadati 69
  • 70. PICS Platform for Internet Content Selection www.w3.org/PICS/ Recommendation dal 1996 Condivisione e interscambio di valutazioni su siti e pagine Web p g etichette PICS trasportate negli header HTTP o come marcatori META ⌧from document server ⌧f d ⌧or an independent label bureau firmati elettronicamente e associati con un digest Antonella De Robbio – Corso Metadati 70
  • 71. PICS: Esempio <html> <head> <META http equiv quot;PICS Labelquot; content ' http-equiv=quot;PICS-Labelquot; content=' (PICS-1.1 quot;http://www.gcf.org/v2.5quot; labels on quot;1999.11.05T08:15-0500quot; until ”2001.12.31T23:59-0000quot; for quot;http://w3.org/PICS/Overview.htmlquot; ratings (suds 0.5 density 0 color/hue 1)) 05 '> </head> <body> <p>qui va il documento</p> / </body>y </html> Antonella De Robbio – Corso Metadati 71
  • 72. PICS: Applicazioni PICS A li i i Protezione dei minori CyberPatrol, EvalWeb NetNanny, CyberPatrol EvalWeb, NetNanny … Utente genera o ottiene un profilo L’applicazione confronta rating e profilo e L applicazione compie una delle seguenti azioni: suggest search monitor warn block Antonella De Robbio – Corso Metadati 72
  • 73. Etichette Recreational Software Advisory Council (RSAC): Violenza (category (transmit-as quot;vquot;) (name quot;Violencequot;) ( (label ( (name quot;Conflictquot;) ( ) (description quot;Harmless p conflict; some damage to objectsquot;) (value 0)) (label (name quot;Fightingquot;) (description quot;Creatures injured or killed; damage to objects; fighting ) fightingquot;) (value 1)) (label (name quot;Killingquot;) (description quot;Humans injured or killed with small amount of bloodquot;) ( l bl dquot;) (value 2)) (l b l ( (label (name quot;Bl d and quot;Blood d Gorequot;) (description quot;Humans injured or killed; blood and gore ) (value 3)) (label (name gorequot;) quot;Wanton Violencequot;) (description quot;Wanton and gratuitous violence; torture; rapequot;) (value 4))) Antonella De Robbio – Corso Metadati 73
  • 74. PICS P bl PICS: Problemi i Chi sceglie le etichette? Chi ne definisce la sintassi? Come determinarne il significato? A quale dato sono associate? Antonella De Robbio – Corso Metadati 74
  • 75. R Regole di sintassi l i t i Ci sono anche regole di sintassi su come devono essere codificati gli elementi e il loro contenuto. Un sistema di metadati che non prevede regole prescritte di sintassi è chiamato sintax independent. I metadati possono essere codificati in qualsiasi tipo di sintassi determinabile. determinabile La maggior parte degli schemi di metadati attuale usa SGML (Standard Generalized Mark-up Language) o XML (Extensible Mark- Up Language). p g g ) XML è una forma estesa di HTML, creata dal World Wide Web Consortium (W3C), che tiene conto di sets di etichette definite localmente e consente un facile scambio di informazione strutturata. SGML è un macro-insieme di HTML e XML che consente t tt t i i h t un ricco mark-up (marcatura) del documento. Poiché XML ha ormai un ruolo cruciale nello scambio di varietà di dati nel Web, gli strumenti XML stanno diventando sempre più disponibili su larga scala. Antonella De Robbio – Corso Metadati 75
  • 76. Standard, profilo e registro Standard: documento riconosciuto con generale consenso, consenso o con approvazione organismo ufficiale Profilo: Profilo sottoinsieme di specifiche che caratterizzano una particolare applicazione di un i i l li i formato, protocollo…fornisce maggiori specifiche per i l implementatori (Bath Profile Z39.50, DC t t i (B th P fil Z39 50 Euler Profile) Registro: Registro un sistema che registra la semantica, la struttura e i formati di scambio di ogni tipo di dato (database, messaggi, documenti) Antonella De Robbio – Corso Metadati 76
  • 77. Progetto Euler per la matematica Nasce nel 1998 nel quadro di “Telematics for Libraries” Consente l’accesso integrato a specifiche risorse informative in rete nel campo della matematica p Realizza una Biblioteca digitale di matematica europea con integrazione delle eterogenee risorse già esistenti iff Integra differenti contenitori i f i i i i i informativi: basi dati bibliografiche i i i i fi (MATHZbl), OPACS, riviste elettroniche, archivi di pre-prints , letteratura grigia e risorse Internet controllate Descrizione delle risorse eterogenee provenienti dai vari contenitori informativi basate su DC Utilizzo di chiave di de duplicazione de-duplicazione One-shop point = unico punto d'accesso utilizzando un’unica interfaccia disponibile sul WWW. Antonella De Robbio – Corso Metadati 77
  • 78. Antonella De Robbio – Corso Metadati 78
  • 79. Antonella De Robbio – Corso Metadati 79
  • 80. Ti i di metadati Tipi t d ti vi sono differenti suddivisioni tipologiche in gruppi differenti scuole di pensiero diverse categorie diverse di metadati: t i di t d ti semantici, descrittivi, di presentazione, amministrativo- gestionali (MAG), di i i t ti ti li (MAG) utilizzo, tecnici, per utenze particolari … Differenti funzionalità di metadati p g conducono a differenti tipologie Antonella De Robbio – Corso Metadati 80
  • 81. Il Getty Standards Program suddivide i metadati in 5 categorie Amministrativi gestionali MAG (usati per la gestione e amministrazione delle risorse informative) Descrittivi (dal MARC al Dublin Core) Conservazione (compresa migrazione) Tecnici (comportamento dei metadati e funzionamento dei sistemi)) Utilizzo (relativi al livello e al tipo di utilizzo dell’utente) dell utente) Antonella De Robbio – Corso Metadati 81
  • 82. 1. Suddivisione dei metadati per tipologia strutturale Antonella De Robbio – Corso Metadati 82
  • 83. Qual è la funzione dei metadati? Suddivisione dei metadati per tipologia funzionale Amministrativi utilizzati nella gestione e amministrazione delle risorse informative Descrittivi utilizzati per descrivere o identificare risorse informative Di conservazione riferiti alla gestione della conservazione delle risorse informative Tecnici riferiti al funzionamento di un sistema e al comportamento dei metadati Di utilizzo riferiti al livello e al tipo di utilizzo delle risorse informative Antonella De Robbio – Corso Metadati 83
  • 84. Amministrativi: metadati utilizzati nella gestione e nell amministrazione delle nell'amministrazione risorse informative Informazioni sull'acquisizione Tracciato storico dei diritti di proprietà intellettuale, cessione e passaggi ai fini della riproduzione Documentazione dei requisiti di accesso legale Informazioni sulla reperibilità Criteri di selezione per la digitalizzazione [= formato, set di caratteri]] Controllo della versione e distinguibilità fra oggetti informativi simili i f ti i i ili Tracce di controllo create da sistemi di gestione di metadati [recordkeeping] Antonella De Robbio – Corso Metadati 84
  • 85. Antonella De Robbio – Corso Metadati 85
  • 86. Descrittivi: metadati utilizzati per descrivere o identificare risorse informative Registrazioni catalografiche Indicazioni di aiuto per il reperimento Indicizzazione su database specialistici Connessioni fra risorse tramite link Web Annotazioni di utenti Metadati per sistemi di gestione [recordkeeping] generati dai programmi di creazione delle registrazioni Antonella De Robbio – Corso Metadati 86
  • 87. Antonella De Robbio – Corso Metadati 87
  • 88. Antonella De Robbio – Corso Metadati 88
  • 89. Conservazione: metadati riferiti alla gestione della conservazione delle risorse informative Documentazione della condizione fisica delle risorse Documentazione delle azioni intraprese per conservare l versioni fisiche e digitali delle le i i fi i h di it li d ll risorse, per esempio ripristino [refreshing] e migrazione dei dati Antonella De Robbio – Corso Metadati 89
  • 90. Antonella De Robbio – Corso Metadati 90
  • 91. Schemi di metadati per la conservazione digitale A livello internazionale: National Library of Australia, il British Cedars Project (CURL Exemplars in Digital Archives), A hi ) un gruppo di lavoro unitario del OCLC l it i d l il Research Libraries GRoup (RLG) ha creato una struttura che delinea tipi di presentazione di metadati. p p Un gruppo supplementare, PREMIS (PREservation Metadata: Implementation Strategies)- sponsorizzato anche da OCLC e RLG – sta creando un nucleo di elementi e strategie per la codifica, il deposito e la gestione di metadati di conservazione all’interno di sistema di conservazione digitale digitale. Molte di queste iniziative sono basate o sono compatibili con ISO Reference Model for an Open Archival Information S t I f ti System (OAIS) (OAIS). Antonella De Robbio – Corso Metadati 91
  • 92. Tecnici: metadati riferiti al funzionamento di un sistema e al comportamento dei metadati Documentazione sull'hardware e il software Informazioni sulla digitalizzazione, per digitalizzazione esempio formati, rapporti di compressione, procedure di graduazione [scaling routines] d d i li ti Tracciato storico dei tempi di risposta di p p sistema Dati di autenticazione e sicurezza, per sicurezza esempio chiavi crittografiche, password Antonella De Robbio – Corso Metadati 92
  • 93. I METS websites b it Per quanto riguarda i metadati tecnici, i METS websites rendono disponibili schemi b it d di ibili h i per testi e immagini fisse digitali. L’ultimo standard è chiamato MIX, Metadata for Images in XML Schema ed è basato su uno standard NISO, Z39.87, Data Dictionary : technical Metadata for Digital Still Images. Antonella De Robbio – Corso Metadati 93
  • 94. Di utilizzo: metadati riferiti al livello e al tipo di utilizzo delle risorse informative Registrazioni di visualizzazione [exhibit records] Tracciato storico dell'uso e gestione dei profili utenti fili t ti Informazioni sulla riutilizzazione del contenuto e sull'esistenza di una pluralità di versioni [multi-versioning information multi versioning Antonella De Robbio – Corso Metadati 94
  • 95. St tt Strutturali (SGML, XML, EAD, MOA2) li (SGML XML EAD collegano le varie componenti delle risorse per un’adeguata e completa fruizione, che un adeguata spesso avviene attraverso la mappatura di schemi di metadata diversi diversi. forniscono dati di identificazione e localizzazione del documento, come il codice identificativo, l’indirizzo del file sul server, l indirizzo l’archivio digitale di appartenenza e il suo indirizzo Internet Internet. Antonella De Robbio – Corso Metadati 95
  • 96. Antonella De Robbio – Corso Metadati 96
  • 97. Antonella De Robbio – Corso Metadati 97
  • 98. Comunità di metadati ... C ità t d ti I metadati riflettono le esigenze delle comunità dai quali provengono Differenti comunità producono documenti intellettuali peculiari all’utenza specifica che vi afferisce (matematici, fi i i chimici, …) fisici, hi i i ) Comunità diverse parlano e necessitano di linguaggi specifici con i quali formulano la propria produzione intellettuale I metadati prodotti da queste comunità riflettono necessariamente la struttura e la forma dei documenti da esse prodotti p Antonella De Robbio – Corso Metadati 98
  • 99. Quali sono i domini di appartenenza dei metadati? Suddivisione dei metadati per domini di appartenenza C a t e g o r ia d i A t t iv it à d i d o m in io C a t e g o r ia d i A t t iv it à d i d o m in io d o m in io d o m in io In d u str ia M a n u fa t t i A c c a d e m ic o P r o g e t t i u n iv e r s it a r i e V e n d it o r i d i s o ft w a r e a c c a d e m ic i V e n d it o r i d i h a r d w a r e S u b ject G atew a y s T e le c o m u n ic a z io n i I n iz ia t iv e W 3 C I n t e r n e t S e r v ic e P r o v id e r s S e r v i z i d e i m o t o r i d i r ic e r c a B a n c h e e a s s ic u r a z io n i P u b b lic it à D e t t a g lio E d it o r i a D is t r ib u z io n i E d u c a z io n e e C o r s i in t e r a t t iv i M u s ic a /v id e o /m u lt im e d ia d is t r in s e g n a m e n t o E d u c a z io n e p e r m a n e n t e e I n d u s t r ia r e g is t r a z io n i m u s ic a c o n t in u a d u r a n t e l'a r c o d e lla R iv is t e s c ie n t ific h e v it a A g e n z ie s t a m p a I n s e g n a m e n t o a d is t a n z a Q u o t id ia n i S c u o la G e s t io n e d e i d ir it t i C u r r ic u la A u d io -v id e o I n d u s t r ia fi lm o g r a fic a R ic e r c a L a b o r a t o r i d i r ic e r c a P r o d u z io n i b r o a d c a s t e C o m p a g n ie d i r ic e r c a a r c h iv ia z io n e d e lle p r o d u z io n i S o c ie t à p r o fe s s io n a li m u lt i m e d ia li B e n i c u lt u r a li B ib lio t e c h e I n f o r m a z io n i F o r n it o r i d i in fo r m a z io n i S e r v i z i b ib lio t e c a r i g e o g r a f ic h e g e o s p a z ia li M u sei P o r t a li d i m u s e i A r c h iv i A lt r i d o m i n i T ra sp o rti S e r v i z i d i s p e d iz io n e p o s t a e le t t r o n ic a S a n it à S e r v i z i g o v e r n a t iv i Antonella De Robbio – Corso Metadati A m b ie n t e 99
  • 100. Possono essere creati Chi produce i metadati? •manualmente Publisher side •automaticamente autori Agenzie catalografiche nazionali webmaster b istituzioni Repository/site manager Archivi A hi i Autori, Biblioteche creatori risorse. metadati Musei. Editori. Terze parti: servizi di risoluzione URN agenzie identificatori: ISBN, ISSN, BICI, SICI, ... i id tifi t i ISBN ISSN BICI SICI Service side servizi di ricerca Antonella De Robbio – Corso Metadati 100 creatori: terze parti
  • 101. Comunità di metadati ... I metadati riflettono le esigenze delle comunità dai quali provengono Differenti comunità producono documenti intellettuali p peculiari all’utenza specifica che vi afferisce (matematici, fisici, chimici, …) Comunità diverse parlano e necessitano di linguaggi specifici con i quali formulano la propria produzione intellettuale I metadati prodotti da queste comunità riflettono necessariamente la struttura e la forma dei documenti da esse prodotti conseguenza dell’ampia gamma di comunità con dell ampia interesse nei metadati è lo sconcertante numero di standard eDe Robbio – Corso Metadati o sotto sviluppo 101 Antonella formati esistenti
  • 102. I metadati sono sempre ad accesso aperto? Formati proprietari e formati standard molte comunità di soggetti, in numerosi soggetti settori di mercato, sono fortemente attaccati ai loro formati sui formati proprietari vi sono stati investimenti: in termini di documentazione, conoscenza e documentazione apprendimento, sono stati sviluppati entro i sistemi creati per manipolare i dati e offrire servizi ad utenze specifiche. Esiste tensione tra questo continuo progredire di formati specialisti e qualsiasi requisito per un livello di interoperabilità Antonella De Robbio – Corso Metadati 102
  • 103. Qual è la relazione tra metadati e interoperabilità? Il problema della diversità L'interoperabilità è l'abilità dei sistemi di L'i t bilità l' bilità d i i t i fornire/accettare servizi in termini di comunicazione comprensione reciproca i i i i attuata attraverso un colloquio reso possibile nonostante le differenze. o ibile o o t te diffe e e ai fini dell’interoperabilità è necessario individuare uno schema di riferimento semplice utilizzare terminologia controllata per una corretta corrispondenza semantica tra elementi implementare servizi cross-domain per l’accesso a risorse provenienti da domini differenti i i ti d d i i diff ti Antonella De Robbio – Corso Metadati 103
  • 104. Interoperabilità: soluzioni I t bilità l i i Antonella De Robbio – Corso Metadati 104
  • 105. La mappatura: i crosswalk pp da un confronto tra popolazioni diverse emergono basse aree di sovrapposizione i i una risposta al problema della diversità è la produzione di crosswalk c oss alk o mapping di metadati t a uno o più fo mati tra no formati ai fini della comparazione tra formati al fine di stabilire il loro potenziale di interoperabilità come base per la produzione di uno specifico programma di conversione di formati per la produzione di sistemi di ricerca, i quali dovrebbero permettere l'interrogazione di formati di metadati eterogenei. centralità del Dublin Core formato strutturato semplice facilità di creazione direttamente dai creatori di risorse Antonella De Robbio – Corso Metadati 105
  • 106. Antonella De Robbio – Corso Metadati 106
  • 107. Quali prospettive per i metadati? XML ...il linguaggio flessibile XML = eXtensible Markup Language XML può essere definito in molti modi diversi XML è una sintassi per marcare i documenti XML è una famiglia di tecnologie correlate f i li t l i l t XML consente di aggiungere metadati (semantica) ai propri dati separare il contenuto dalla presentazione definire i i i d fi i in maniera rigorosa il linguaggio di markup li i k utilizzato utilizzare un formato neutrale e testuale Antonella De Robbio – Corso Metadati 107
  • 108. M t d ti basati su XML Metadati b ti XML Schema RDF (Resource Description Framework) RDF Schema Antonella De Robbio – Corso Metadati 108
  • 109. Lo stack XML/RDF/DC Il modello attuale prevede l’utilizzo di tre p standard come strati diversi (layers comunicativi)) XML stabilisce la sintassi di base (struttura fisica) RDF definisce la struttura delle relazioni (struttura logica) DC definisce i contenuti (struttura per i contenuti) Antonella De Robbio – Corso Metadati 109
  • 110. M t d ti e infrastrutture tecniche Metadati i f t tt t i h INTEROPERABILITA’ XML – Metalinguaggio con regole per costruire linguaggi di marcature RDF – Infrastruttura che promuove interoperabilità dei metadata ANSI/NISO Z39.50-1995 –PProtocollo di rete per la ricerca su un largo numero ll l i l di database eterogenei Antonella De Robbio – Corso Metadati 110
  • 111. <?xlm version=1.0”?> <libro> <autore>Antonella De Robbio</autore> <titolo>Diritto d’autore</titolo> </libro> <XML permetterà non solo di scambiare informazioni <?xlm version=1.0”?> i tra differenti sistemi operativi, <libro> ma anche si superare confini <titolo>Antonella De Robbio</titolo> nazionali e culturali./> <autore>Diritto d’autore</autore> </libro> <XML e XSL permetteranno agli editori di scrivere <?xlm version=1.0”?> una sola volta <libro autore=“Antonella De Robbio”> e pubblicare ovunque, <titolo>Diritto d’autore</titolo> su carta </libro> </lib > o in forma elettronica./> Antonella De Robbio – Corso Metadati 111
  • 112. …esempio i Nell’esempio precedente i tre documenti hanno lo stesso contenuto informativo seppure presentato con strutture diverse Per i P noi umani i nomi degli elementi sono i i d li l ti di grande aiuto per interpretare il contenuto Ma cosa dire del seguente esempio, esempio ovvero come un calcolatore vede il documento doc mento Antonella De Robbio – Corso Metadati 112
  • 113. Antonella De Robbio – Corso Metadati 113
  • 114. … ma da solo XML non è sufficiente ... XML è troppo flessibile mentre è necessario un modello estremamente i d ll t t semplice per esprimere delle conoscenze processabili automaticamente HTML è estremamente semplice ma non flessibile e perciò può solo rappresentare informazioni senza tener conto della semantica Antonella De Robbio – Corso Metadati 114
  • 115. XML non è facile come HTML Può essere un limite? Con C HTML chiunque poteva pubblicare in hi t bbli i Web XML è complesso e non tutti saranno in g grado di utilizzarlo Ritorno all’epoca pre-Web? O selezione obbligata di ciò che verrà pubblicato? Antonella De Robbio – Corso Metadati 115
  • 116. <?xlmversion=1.0”?><v><x> aaaa</x><y>bbbb</y></v> </ >< >bbbb</ ></ > Cosa si può dire? che aaaa è y di bbbb o che bbbb è x di aaaa? Dal punto di vista della macchina i nomi degli elementi non aiutano, e non aiuta l’indentazione; quello che serve è una struttura rigida per specificare la “direzione” della relazione A questo scopo il W3C ha inventato RDF (Resource Description Framework). D i i F k) RDF aiuta la macchina a stabilire le relazioni Antonella De Robbio – Corso Metadati 116
  • 117. Resource Description Framework (RDF) RDF è un modello di metadati RDF è una piattaforma per il trattamento dei metadati RDF costituisce una ipotesi di soluzione tit i i t i l i individuata dal W3C al problema della rappresentazione dei metadati t i d i t d ti RDF è complementare a XML p <http://www.w3.org/RDF/> Antonella De Robbio – Corso Metadati 117
  • 118. Primi passi con RDF I dati sono descritti da asserzioni Un asserzione e’ Un’asserzione e composta da Una risorsa ⌧Pagina Web o parte di essa, intero sito Web… essa Web ⌧…sottoalbero XML …un libro … qualunque cosa dotata di URI una proprieta’ i t ’ ⌧e.g. Titolo, Data, Tipo un valore ⌧es. stringa, numero, frammento XML, un’altra risorsa Antonella De Robbio – Corso Metadati 118
  • 119. S Scopo e fi lità di RDF finalità realizzare un meccanismo per la descrizione di risorse definizione di un meccanismo neutrale rispetto ai domini adattabile alla descrizione di informazioni di qualsiasi dominio permettere la definizione di semantiche per dati in formato XML secondo modalità standardizzate e che mirano l'interoperabilità Antonella De Robbio – Corso Metadati 119
  • 120. C Cosa offre RDF ff RDF offre l'interoperabilità tra applicazioni che scambiano sul Web informazioni comprensibili dalle macchine il modello RDF consente di rappresentare metadati in una sintassi per la codifica e la trasmissione di metadati scambio secondo modalità che favoriscano l'interoperabilità fra server e client Web, sviluppati in modo indipendente Antonella De Robbio – Corso Metadati 120
  • 121. RDF può essere usato ò t da agenti software intelligenti per facilitare la condivisione e lo scambio di conoscenza nella valutazione di contenuto nel descrivere collezioni di pagine che rappresentano un unico quot;documentoquot; logico pe desc e e diritti di proprietà te ettua e di pagine per descrivere i d tt d p op età intellettuale d pag e Web p per esprimere le preferenze sulla riservatezza da parte p p p di un utente così come le politiche di riservatezza di un sito Web Antonella De Robbio – Corso Metadati 121
  • 122. Il modello RDF d ll Il modello dei dati RDF offre una struttura concettuale astratta per la definizione e l'uso di metadati Per creare e scambiare questi metadati è necessaria anche una sintassi concreta. A grandi linee la sintassi di RDF usa XML di li l i t i (Extensible Markup Language) all'interno di un modello che poggia su tre concetti d ll h i t tti base: il soggetto, l'oggetto e il predicato Antonella De Robbio – Corso Metadati 122
  • 123. E Esempio i composizione di una frase soggetto predicato e oggetto (RDF fa lo stesso: è uno schema) struttura da riempire di significati Io catalogo un documento Antonella De Robbio – Corso Metadati 123
  • 124. il soggetto, l'oggetto e il predicato soggetto l oggetto Il Soggetto è la risorsa descritta, L’Oggetto è quell'affermazione che L’O tt ll' ff i h attribuisce ad una caratteristica della i d itt risorsa descritta un determinato valore. d t i t l Il Predicato è la caratteristica o l'aspetto p specifico utilizzato per la descrizione del soggetto, che determina la proprietà della gg , p p risorsa descritta. Antonella De Robbio – Corso Metadati 124
  • 125. Altre visioni di RDF Sintassi XML standard per rappresentare grafi etichettati diretti Sintassi XML standard per rappresentare fatti in logica del primo ordine senza variabili Asserzione := (predicato,soggetto,oggetto) Predicato = URI Soggetto = URI soggetto tt di t predicato tt oggetto Oggetto = URI o costante Oggetto = Predicato(Soggetto)
  • 126. RDF RDF definisce delle terne: Risorsa TipoDiProprietà Valore Ciascuna terna definisce una proprietà della risorsa Per risorsa si intende qualunque entità identificabile tramite una URI http://www.aib.it/aib/lis/opac1.html TipoDiProprietà: autore: Ti DiP i tà t Valore: “Antonella De Robbio” Antonella De Robbio – Corso Metadati 126
  • 127. Rappresentazione di RDF Le terne di RDF possono essere rappresentate in molti modi anche modi, graficamente www.aib.it/aib/lis/opac1.htm URI Antonella De Robbio XML è usato per la sua sintassi rigorosa Antonella De Robbio – Corso Metadati 127
  • 128. Esempio di modello RDF Autore http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm “La persona il cui nome e’ Antonella De Robbio, email A t ll D R bbi il derobbio@aib.it e’ l’autore di nome Email http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm” Antonella De Robbio derobbio@aib.it Antonella De Robbio – Corso Metadati 128
  • 129. L’ l L’elemento RDF t L'elemento RDF è un semplice involucro che delimita i confini in un documento h d li it fi i i d t XML entro cui il contenuto è esplicitamente da intendere mappabile in una istanza di modello di dati RDF Antonella De Robbio – Corso Metadati 129
  • 130. Si t Sintassi i <?xml version=quot;1 0quot; encoding=quot;UTF-8quot;?> version= 1.0 encoding= UTF-8 ?> <rdf:RDF xmlns:rdf=quot;http://www.w3.org/1999/02/22-rdf-syntax- ns#quot; xmlns:rdfs=quot;http://www.w3.org/2000/01/rdf-schema#quot;> <rdf:description < df d i ti about=quot;http://www.math.unipd.it/~derobbio/home/antohp.htmquot;> <s:Creator>Antonella De Robbio</s:Creator> </rdf:description> </rdf:RDF> RISORSA SPAZIO DI DENOMINAZIONE = PROPRIETA’ - VALORE VOCABOLARIO DI DOMINIO = ( questo caso costante) ELENCO DI PROPRIETA (in q ) PROPRIETA’ Antonella De Robbio – Corso Metadati 130
  • 131. S h Schema RDF Lo schema RDF è come una sorta di dizionario In RDF il significato, fondamentale per la comprensione delle asserzioni, è espresso asserzioni attraverso il riferimento ad uno schema Attraverso la condivisione degli schemi, RDF favorirà il riutilizzo delle definizioni di metadati Antonella De Robbio – Corso Metadati 131
  • 132. Il web semantico Il progetto è stato lanciato nel 1998 dal W3 allo scopo di rendere le informazioni che popolano la rete h l l t comprensibili alle macchine p processabili anche da programmi progettati in maniera indipendente Il web non deve servire solo a visualizzare documenti ma anche e soprattutto alla integrazione e riutilizzo delle informazioni tra applicazioni diverse Antonella De Robbio – Corso Metadati 132
  • 133. Il web semantico In un certo senso abbiamo bisogno di un web che sia computer-friendly per essere più user-friendly Più le macchine saranno in grado di interpretare autonomamente le p informazioni della rete più efficaci saranno i loro servizi a: trovare informazioni pertinenti prendere decisioni d d i i i Antonella De Robbio – Corso Metadati 133
  • 134. Ri Risorse utili tili Metadata UKOLN http://www.ukoln.ac.uk/metadata/ Sito IFLA http://www.ifla.org/II/metadata.htm Dublic C D bli Core http://dublincore.org/ Antonella De Robbio – Corso Metadati 134
  • 135. Ri Risorse utili (2) tili Mapping between metadata formats h // k l http://www.ukoln.ac.uk/metadata/interoperability/ k/ d / bl / A review of metadata: a survey of current resource description formats Work Package 3 of Telematics for Research project DESIRE (RE 1004) http://www.ukoln.ac.uk/metadata/desire/overview/rev_toc.htm Antonella De Robbio – Corso Metadati 135
  • 136. Ri Risorse utili (3) tili Gruppo di studio ICCU sugli standard e le applicazioni di metadati nei beni culturali li i i t d ti i b i lt li http://www.iccu.sbn.it/metadati.htm tradotto la versione 1.1 del quot;Dublin Core Metadata Element Set” ha implementato il Dublin Core sul sistema SBN-on line partecipa al progetto europeo DELOS NOE Lista dei progetti che utilizzano i metadati in It li i Italia Antonella De Robbio – Corso Metadati 136
  • 137. Il gruppo è articolato in due sottogruppi: metadati descrittivi p predisposizione di modello di raccolta dei dati descrittivi p per individuare gli elementi dimetadati ritenuti essenziali all' identificazione dell'oggetto digitale riferimento ad un modello logico (FRBR) mapping per confronto relativo ai Metadati o ai Profili metadati gestionali-amministrativi e strutturali definizione di un set di metadati relativi ⌧modalità e politica di accesso alle risorse digitali ⌧aspetti organizzativi e di gestione degli oggetti digitali con i relativi servizi ⌧strategie di conservazione di lungo periodo degli oggetti medesimi Antonella De Robbio – Corso Metadati 137
  • 138. Al Alcuni generatori... i t i DC-dot http://www.ukoln.ac.uk/metadata/dcdot/ META builder http://vancouver-webpages.com/META/mk-metas.html DONOR metadatagenerator http://www.kb.nl/coop/donor/mg-start.html Automatic RDF Metadata Generator http://www.scit.wlv.ac.uk/~ex1253/metadata.html Antonella De Robbio – Corso Metadati 138
  • 139. Antonella De Robbio – Corso Metadati 139
  • 140. 008010812s2000 k 720 $a Solimine $h Giovanni 513 $a Relazione 11 Seminario Angela Vinay 11. 546 $a italian 260 $b AIB - Associazione Italiana Biblioteche - Sezione Veneto $c 2000 787 $a http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay11.htm 787 $a http://www.aib.it 8 $ // i i 680 $a Biblioteche, Biblioteconomia, Economia, Finaziamenti, Cooperazione, Bilancio Servizi Costi Ricavi Cooperazione Bilancio, Servizi, Costi, Ricavi, Acquisti librari 655 $a Text 24510$a AIB. Sezione Veneto. Seminario Angela Vinay. 11. g y BibliotECONOMIA: L'economia della cooperazione bibliotecaria 856 $u http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay11/solimine00.htm $q $ text/html /h l http://www.bibsys.no/meta/d2m/distr/ Antonella De Robbio – Corso Metadati 140
  • 141. Antonella De Robbio – Corso Metadati 141
  • 142. Molto più precisa la “voce” Inglese Metadata di Wikipedia rispetto alla italiana Antonella De Robbio – Corso Metadati 142