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Università degli Studi di Pisa
  Facoltà di Medicina e Chirurgia




DALLA REALTA’ ALLE
 ALLUCINAZIONI
PERCEZIONE

Definizioni:

    la Percezione è un’attività psichica complessa atta a
   integrare le sensazioni attuali elaborate dagli organi di senso
   con l’esperienza appresa



    il Percetto quindi è sempre influenzato dall’ intervento di
   altre funzioni psichiche quali memoria, affettività, attenzione
PERCEZIONE
Definizioni:
   le Rappresentazioni sono riattivazioni di esperienze
  percettive pregresse, in assenza degli stimoli sensoriali che le
  avevano evocate.

   Differiscono dalle Percezioni perché:
              -   collocate nello spazio interno e non nei parametri ST
              -   meno precise/complete, spesso vaghe
              -   non costanti (devono essere continuamente rievocate)
              -   attive (le percezioni sono associate a sensazione di passività)
PERCEZIONE

                 Anomalie delle Percezioni:
                     alterazioni dell’intensità
                     alterazioni qualitative
                     anomalie dei caratteri delle
                    percezioni
                     sinestesie
PSICOPATOLOGIA

                 “Falsamenti” delle Percezioni:
                     illusioni
                     allucinazioni
                     pseudoallucinazioni
                     allucinosi
PERCEZIONE

ALTERAZIONI DELL’ INTENSITA’ :

Iperestesia: accentuazione della Percezione (colori più vivaci).
Si riscontra in stati di intossicazione da allucinogeni/amfetamine, stati
ansiosi, stati di eccitamento, stati epilettici



Ipoestesia: attenuazione della Percezione (colori sbiaditi).
Si riscontra in stati depressivi, stati isterici, schizofrenia, sindromi
demenziali


                   Iperestesia e ipoestesia sono osservabili anche in
                     soggetti sani in stati di stanchezza/tensione
PERCEZIONE

ALTERAZIONI QUALITATIVE :

Discromatopsie: cambiamenti del colore degli oggetti. Si
riscontrano in alcune intossicazioni (allucinogeni, digitale)


Metamorfopsie: alterazioni della forma o delle dimensioni degli
oggetti. Si osservano nel corso di attacchi di panico, in stati
confusionali e in stati organici coinvolgenti i lobi temporali o
parietali. Esempi:
                    Micropsie: oggetti percepiti più piccoli
                    Macropsie : oggetti percepiti più grandi
                    Porropsie: oggetti percepiti più lontani
PERCEZIONE

ANOMALIE DEI CARATTERI DELLE PERCEZIONI : consistono
nella modificazione delle qualità accessorie che accompagnano i
percetti: sentimento di familiarità/estraneità, di realtà/irrealtà,
di piacevolezza/spiacevolezza. Sono inquadrabili tra i Disturbi
della Coscienza dell’Io come esperienze di depersonalizzazione e
derealizzazione


SINESTESIE : ad una sensazione normalmente percepita se ne
associa un’altra non appartenente allo stesso organo di senso (es.
visione di colori alla percezione di certi suoni)
PERCEZIONE

ILLUSIONI (1):

Definizione: distorsioni sensoriali, errori di interpretazione,
prodotti inadeguati dell’integrazione tra i dati sensoriali e quelli
psicologici soggettivi



Cause: non indicative di una specifica patologia, possono
trovarsi in alterazioni dell’affettività (disturbi dell’umore, stati
ansiosi), in alterazioni dello stato di coscienza e nelle demenze
PERCEZIONE
ILLUSIONI (2) :
Classificazione: classicamente si distinguono in
     Illusioni su base attentiva: quando i livelli di attenzione sono
     molto ridotti (alterazioni dello stato di coscienza, demenze,
     intossicazioni da droghe/alcool) la componente rappresentativa è
     amplificata a causa della notevole riduzione degli input sensoriali.


     Illusioni su base affettiva: in una condizione di aspettativa
     legata ad uno stato emotivo (ansia, preoccupazione, attesa di un
     evento piacevole) tra una gamma di possibilità interpretative
     offerte da uno stimolo viene scelta quella più in linea con lo stato
     emotivo (la più desiderata o la più temuta)
PERCEZIONE
ILLUSIONI (3) :
Classificazione:

     Pareidolie: sono illusioni dovute ad un’attività percettiva che
     elabora stimoli sensoriali vaghi e ambigui e li struttura in una
     configurazione complessa, nitida, dotata di corporeità

           (identificare un grosso animale in una nuvola)

     Non rivestono significato patologico: si osservano frequentemente
     nei bambini e negli individui dotati di una ricca attività fantastica
Illusioni ottiche rotanti
SPUNTI DI RIFLESSIONE
• viviamo in mondo in cui coesistono realtà diverse e a volte
contraddittorie, che spesso sono così mascherate da apparire
ad uno sguardo superficiale perfettamente logiche e naturali


• la conoscenza è un atto complesso
• viviamo in un mondo in continua trasformazione
• possibilità di evadere in un mondo immaginario e fantastico
• necessità di “guardare bene”, di “fare attenzione”, di “fare
ipotesi” di trovare spiegazioni e significati
PERCEZIONE

ALLUCINAZIONI (1):


Definizione: classicamente definite come “percezioni senza
oggetto”, svincolate dall’apporto sensoriale



Cause: psicosi funzionali e organiche (caratteristicamente in
queste ultime tendono ad essere per lo più visive e vissute in
maniera egodistonica)
PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (2):

Caratteri:

        si collocano nello spazio esterno con carattere di concretezza e
        spazialità (diversamente dall’immaginazione)

     certezza di realtà (non costante: spesso il paziente appare dubbioso
     sulla natura del fenomeno e compie istintivamente una differenziazione
     tra realtà e fenomeni allucinatori)

     senso di privatezza (spesso il paziente è convinto di essere l’unico a
     sentire le voci)
PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (3):
Caratteri:
     grado di complessità: elementari (esperienze percettive semplici e
      vaghe), complesse (suoni, visioni, odori ben distinti), combinate
      (coinvolgimento di più canali sensoriali)

     atteggiamento del paziente:
                 ispezione: soliloquio, atteggiamento di ascolto, tappi nelle orecchie
                 risposta emotiva: paura, curiosità, indifferenza, tenace negazione
                 tentativi di interpretazione: telepatia, apparecchi radio
                 passaggio all’atto: soprattutto nelle fasi iniziali rischio di condotte
                                                auto/eteroaggressive in risposta ad
      allucinazioni imperative o nei confronti di                                 individui cui
      si attribuiscono le voci ostili
                 strategie difensive: finalizzate alla convivenza con i fenomeni
                                      allucinatori (es. ascoltare musica, tappi nelle
      orecchie)
PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (4):
Caratteri:

     rapporto biunivoco con il delirio: il delirio può
      rappresentare il tentativo di interpretare le
      allucinazioni.    Viceversa,     alcune   convinzioni
      deliranti (es. essere osservato) sono in grado di
      sollecitare      dispercezioni     (più   facilmente
      illusioni che allucinazioni)
Sintesi dei principali modelli interpretativi delle
                   allucinazioni
il modello della dream intrusion suggerisce che le allucinazioni siano
intrusioni di immagine oniriche nello stato di veglia.
L’ipotesi sarebbe supportata dal riscontro che malattie neurodegenerative
più tipicamente associate ad allucinazioni (malattia di Parkinson, malattia
di Alzheimer, demenza a corpi di Lewy) presentano frequentemente
disturbi della fase REM del sonno
In alcuni casi questi disturbi precedono di molto la comparsa clinica della
malattia.
La correlazione tra allucinazioni ed impropria identificazione della fonte
dell’origine di un’informazione è la base del modello noto come Reality
Monitoring.
Il disturbo del reality monitoring, ossia del processo che verifica la
congruenza spazio-temporale dell’informazione, si esprimerebbe nella
impossibilità di distinguere le informazioni immaginate, cioè auto-
generate, dai veri e propri precetti. I soggetti essendo incapaci di
identificare la fonte dell’informazione, attribuirebbero ad immagini
mentali nuove o relative ad avvenimenti precedenti, il valore di eventi
attuali ed esterni.
Le immagini auto-generate rappresentano le allucinazioni.
Un altro esempio di modello interpretativo è quello dell’irritazione corticale
secondo il quale l’allucinazione deriva dall’iperattività di aree cerebrali
correlate alla memoria di immagini.
Inizialmente esso fu sviluppato per interpretare le allucinazioni dei pazienti
con epilessia temporale ed in riferimento agli esperimenti di Penfield di
stimolazione elettrica.
Patologie come lo stato confusionale acuto, l’astinenza da alcol o le
allucinazioni in corso di febbre sembrano congruenti con l’ipotesi di
irritazione corticale diffusa, ma la possibilità di allucinare anche immagini
non note (per esempio volti) è contraddittoria rispetto all’ipotesi.
Attualmente tra tutti i modelli il più accreditato è il Perception and
Attention Deficit Model 2 (PAD). Secondo tale modello alla base delle
allucinazioni visive c’è sia un deficit attentivo che visuo-percettivo ed
entrambi determinano, influenzati anche dalla rappresentazione della
scena, e solo se presenti contemporaneamente, l’attivazione di un
proto-oggetto percettivo incorretto.


Infatti quando è presente un deficit del binding attentivo ed una
ridotta attivazione sensoriale dell’oggetto corretto, viene attivato (a
causa del meccanismo di top down alterato) uno dei proto-oggetti
incorretti che sono presenti a livello inconscio nella nostra mente e si
ha una allucinazione (viene selezionato un proto-oggetto che in quel
momento non è presente nell’ambito della scena).
PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (5):

 dal punto di vista clinico è importante valutare:
         il livello di complessità
         la partecipazione emotiva del paziente
         l’influenza sul comportamento del paziente
         il grado di consapevolezza


                con il passare del tempo e con terapie efficaci
             tendenzialmente si osserva una progressiva riduzione
                del livello di complessità, della partecipazione
              emotiva e dell’influenza sul comportamento mentre
                  può aumentare il grado di consapevolezza
PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (6):
Allucinazioni visive:
      si distinguono in:
                •   elementari (fotopsie, fosfeni)
                •   parzialmente organizzate (scritte, disegni)
                •   complesse (all. visive p.d.): in questo caso sono
                    tridimensionali, solide, dotate di movimento e di ombra
                •   combinate ad allucinazioni uditive

      possono interferire in modo variabile con la realtà percettiva:
              •    allucinazioni sostitutive: occupano tutto il campo percettivo
                   annullando ogni altra percezione
              •    allucinazioni schermanti: si sovrappongono in parte al campo
                   percettivo schermandone solo la porzione che occupano
              •    allucinazioni integrate: si integrano armoniosamente con la
                   realtà cirscostante
PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (7)

Allucinazioni visive:


      sono tipiche delle psicosi confusionali di origine lesionale, tossica o
      dismetabolica

      nel Delirium è caratteristica la visione, vissuta con terrore, di piccoli
       animali o insetti (allucinazioni microzooptiche) o di piccole figure umane
       (allucinazioni lillipuziane)

          nell’epilessia temporale allucinazioni visive possono presentarsi
         sottoforma di episodi critici con tendenza a ripetersi nei vari episodi
PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (8):
Esperienze allucinatorie particolari:

       allucinazioni funzionali : innescate dalla stimolazione reale di un organo di
        senso (es. voci che compaiono con l’apertura del rubinetto e che scompaiono
        con la chiusura)
       allucinazioni riflesse : la stimolazione reale di un organo di senso innesca
        allucinazioni a carico di un organo diverso
       allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche : allucinazioni visive, talora uditive
        e tattili, che compaiono rispettivamente prima dell’addormentamento e al
        risveglio. Non hanno significato patologico
       autoscopia : visione della propria immagine corporea proiettata all’esterno.
        Descritta in situazioni di stress psico-fisico, in disturbi dell’umore,
        nell’epilessia temporale e nelle intossicazioni da sostanze
       allucinazioni negative : mancata percezione di stimoli reali
PERCEZIONE
PSEUDOALLUCINAZIONI :
Definizione: fenomeni dispercettivi (essenzialmente uditivi)
collocati nello spazio interno soggettivo
Caratteri:
        si collocano nello spazio interno rappresentativo (come le
       rappresentazioni)
      sono precise, dettagliate, stabili e associate a un senso di passività
       (come le percezioni)
      sono uditive (il paziente sente suoni, rumori, voci, il suo pensiero) nella
       testa o più raramente in altre parti del corpo (organi, arti)
                 nel primo caso sono fenomeni vicini allo spettro dell’ossessività,
                 nel secondo caso hanno valenza più psicotica

      si riscontrano in psicosi funzionali o nell’uso di sostenze allucinogene,
       raramente in stati emotivi intensi (es. il lutto)
PERCEZIONE
ALLUCINOSI:
Definizione:

      Allucinosi (sindrome) : quadri caratterizzati da preminenti
      fenomeni allucinatori. Tra le allucinosi uditive è
      caratteristica l’allucinosi alcolica, tra le visive l’allucinosi
      peduncolare (dovuta a lesioni del peduncolo cerebrale che
      producono dispercezioni visive sceniche e in movimento)

       Allucinosi (sintomo) : fenomeno allucinatorio visivo o
      uditivo, spesso vivido e dettagliato, che il paziente
      riconosce come patologico. Si osserva nelle patologie
      organiche cerebrali su base lesionale (sede temporale,
      occipitale o peduncolare) o tossica

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  • 3. PERCEZIONE Definizioni:  la Percezione è un’attività psichica complessa atta a integrare le sensazioni attuali elaborate dagli organi di senso con l’esperienza appresa  il Percetto quindi è sempre influenzato dall’ intervento di altre funzioni psichiche quali memoria, affettività, attenzione
  • 4. PERCEZIONE Definizioni:  le Rappresentazioni sono riattivazioni di esperienze percettive pregresse, in assenza degli stimoli sensoriali che le avevano evocate. Differiscono dalle Percezioni perché: - collocate nello spazio interno e non nei parametri ST - meno precise/complete, spesso vaghe - non costanti (devono essere continuamente rievocate) - attive (le percezioni sono associate a sensazione di passività)
  • 5. PERCEZIONE Anomalie delle Percezioni:  alterazioni dell’intensità  alterazioni qualitative  anomalie dei caratteri delle percezioni  sinestesie PSICOPATOLOGIA “Falsamenti” delle Percezioni:  illusioni  allucinazioni  pseudoallucinazioni  allucinosi
  • 6. PERCEZIONE ALTERAZIONI DELL’ INTENSITA’ : Iperestesia: accentuazione della Percezione (colori più vivaci). Si riscontra in stati di intossicazione da allucinogeni/amfetamine, stati ansiosi, stati di eccitamento, stati epilettici Ipoestesia: attenuazione della Percezione (colori sbiaditi). Si riscontra in stati depressivi, stati isterici, schizofrenia, sindromi demenziali Iperestesia e ipoestesia sono osservabili anche in soggetti sani in stati di stanchezza/tensione
  • 7. PERCEZIONE ALTERAZIONI QUALITATIVE : Discromatopsie: cambiamenti del colore degli oggetti. Si riscontrano in alcune intossicazioni (allucinogeni, digitale) Metamorfopsie: alterazioni della forma o delle dimensioni degli oggetti. Si osservano nel corso di attacchi di panico, in stati confusionali e in stati organici coinvolgenti i lobi temporali o parietali. Esempi:  Micropsie: oggetti percepiti più piccoli  Macropsie : oggetti percepiti più grandi  Porropsie: oggetti percepiti più lontani
  • 8. PERCEZIONE ANOMALIE DEI CARATTERI DELLE PERCEZIONI : consistono nella modificazione delle qualità accessorie che accompagnano i percetti: sentimento di familiarità/estraneità, di realtà/irrealtà, di piacevolezza/spiacevolezza. Sono inquadrabili tra i Disturbi della Coscienza dell’Io come esperienze di depersonalizzazione e derealizzazione SINESTESIE : ad una sensazione normalmente percepita se ne associa un’altra non appartenente allo stesso organo di senso (es. visione di colori alla percezione di certi suoni)
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  • 12. PERCEZIONE ILLUSIONI (1): Definizione: distorsioni sensoriali, errori di interpretazione, prodotti inadeguati dell’integrazione tra i dati sensoriali e quelli psicologici soggettivi Cause: non indicative di una specifica patologia, possono trovarsi in alterazioni dell’affettività (disturbi dell’umore, stati ansiosi), in alterazioni dello stato di coscienza e nelle demenze
  • 13. PERCEZIONE ILLUSIONI (2) : Classificazione: classicamente si distinguono in Illusioni su base attentiva: quando i livelli di attenzione sono molto ridotti (alterazioni dello stato di coscienza, demenze, intossicazioni da droghe/alcool) la componente rappresentativa è amplificata a causa della notevole riduzione degli input sensoriali. Illusioni su base affettiva: in una condizione di aspettativa legata ad uno stato emotivo (ansia, preoccupazione, attesa di un evento piacevole) tra una gamma di possibilità interpretative offerte da uno stimolo viene scelta quella più in linea con lo stato emotivo (la più desiderata o la più temuta)
  • 14. PERCEZIONE ILLUSIONI (3) : Classificazione: Pareidolie: sono illusioni dovute ad un’attività percettiva che elabora stimoli sensoriali vaghi e ambigui e li struttura in una configurazione complessa, nitida, dotata di corporeità (identificare un grosso animale in una nuvola) Non rivestono significato patologico: si osservano frequentemente nei bambini e negli individui dotati di una ricca attività fantastica
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  • 21. SPUNTI DI RIFLESSIONE • viviamo in mondo in cui coesistono realtà diverse e a volte contraddittorie, che spesso sono così mascherate da apparire ad uno sguardo superficiale perfettamente logiche e naturali • la conoscenza è un atto complesso • viviamo in un mondo in continua trasformazione • possibilità di evadere in un mondo immaginario e fantastico • necessità di “guardare bene”, di “fare attenzione”, di “fare ipotesi” di trovare spiegazioni e significati
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  • 23. PERCEZIONE ALLUCINAZIONI (1): Definizione: classicamente definite come “percezioni senza oggetto”, svincolate dall’apporto sensoriale Cause: psicosi funzionali e organiche (caratteristicamente in queste ultime tendono ad essere per lo più visive e vissute in maniera egodistonica)
  • 24. PERCEZIONE ALLUCINAZIONI (2): Caratteri:  si collocano nello spazio esterno con carattere di concretezza e spazialità (diversamente dall’immaginazione)  certezza di realtà (non costante: spesso il paziente appare dubbioso sulla natura del fenomeno e compie istintivamente una differenziazione tra realtà e fenomeni allucinatori)  senso di privatezza (spesso il paziente è convinto di essere l’unico a sentire le voci)
  • 25. PERCEZIONE ALLUCINAZIONI (3): Caratteri:  grado di complessità: elementari (esperienze percettive semplici e vaghe), complesse (suoni, visioni, odori ben distinti), combinate (coinvolgimento di più canali sensoriali)  atteggiamento del paziente: ispezione: soliloquio, atteggiamento di ascolto, tappi nelle orecchie risposta emotiva: paura, curiosità, indifferenza, tenace negazione tentativi di interpretazione: telepatia, apparecchi radio passaggio all’atto: soprattutto nelle fasi iniziali rischio di condotte auto/eteroaggressive in risposta ad allucinazioni imperative o nei confronti di individui cui si attribuiscono le voci ostili strategie difensive: finalizzate alla convivenza con i fenomeni allucinatori (es. ascoltare musica, tappi nelle orecchie)
  • 26. PERCEZIONE ALLUCINAZIONI (4): Caratteri:  rapporto biunivoco con il delirio: il delirio può rappresentare il tentativo di interpretare le allucinazioni. Viceversa, alcune convinzioni deliranti (es. essere osservato) sono in grado di sollecitare dispercezioni (più facilmente illusioni che allucinazioni)
  • 27. Sintesi dei principali modelli interpretativi delle allucinazioni
  • 28. il modello della dream intrusion suggerisce che le allucinazioni siano intrusioni di immagine oniriche nello stato di veglia. L’ipotesi sarebbe supportata dal riscontro che malattie neurodegenerative più tipicamente associate ad allucinazioni (malattia di Parkinson, malattia di Alzheimer, demenza a corpi di Lewy) presentano frequentemente disturbi della fase REM del sonno In alcuni casi questi disturbi precedono di molto la comparsa clinica della malattia.
  • 29. La correlazione tra allucinazioni ed impropria identificazione della fonte dell’origine di un’informazione è la base del modello noto come Reality Monitoring. Il disturbo del reality monitoring, ossia del processo che verifica la congruenza spazio-temporale dell’informazione, si esprimerebbe nella impossibilità di distinguere le informazioni immaginate, cioè auto- generate, dai veri e propri precetti. I soggetti essendo incapaci di identificare la fonte dell’informazione, attribuirebbero ad immagini mentali nuove o relative ad avvenimenti precedenti, il valore di eventi attuali ed esterni. Le immagini auto-generate rappresentano le allucinazioni.
  • 30. Un altro esempio di modello interpretativo è quello dell’irritazione corticale secondo il quale l’allucinazione deriva dall’iperattività di aree cerebrali correlate alla memoria di immagini. Inizialmente esso fu sviluppato per interpretare le allucinazioni dei pazienti con epilessia temporale ed in riferimento agli esperimenti di Penfield di stimolazione elettrica. Patologie come lo stato confusionale acuto, l’astinenza da alcol o le allucinazioni in corso di febbre sembrano congruenti con l’ipotesi di irritazione corticale diffusa, ma la possibilità di allucinare anche immagini non note (per esempio volti) è contraddittoria rispetto all’ipotesi.
  • 31. Attualmente tra tutti i modelli il più accreditato è il Perception and Attention Deficit Model 2 (PAD). Secondo tale modello alla base delle allucinazioni visive c’è sia un deficit attentivo che visuo-percettivo ed entrambi determinano, influenzati anche dalla rappresentazione della scena, e solo se presenti contemporaneamente, l’attivazione di un proto-oggetto percettivo incorretto. Infatti quando è presente un deficit del binding attentivo ed una ridotta attivazione sensoriale dell’oggetto corretto, viene attivato (a causa del meccanismo di top down alterato) uno dei proto-oggetti incorretti che sono presenti a livello inconscio nella nostra mente e si ha una allucinazione (viene selezionato un proto-oggetto che in quel momento non è presente nell’ambito della scena).
  • 32. PERCEZIONE ALLUCINAZIONI (5):  dal punto di vista clinico è importante valutare:  il livello di complessità  la partecipazione emotiva del paziente  l’influenza sul comportamento del paziente  il grado di consapevolezza con il passare del tempo e con terapie efficaci tendenzialmente si osserva una progressiva riduzione del livello di complessità, della partecipazione emotiva e dell’influenza sul comportamento mentre può aumentare il grado di consapevolezza
  • 33. PERCEZIONE ALLUCINAZIONI (6): Allucinazioni visive:  si distinguono in: • elementari (fotopsie, fosfeni) • parzialmente organizzate (scritte, disegni) • complesse (all. visive p.d.): in questo caso sono tridimensionali, solide, dotate di movimento e di ombra • combinate ad allucinazioni uditive  possono interferire in modo variabile con la realtà percettiva: • allucinazioni sostitutive: occupano tutto il campo percettivo annullando ogni altra percezione • allucinazioni schermanti: si sovrappongono in parte al campo percettivo schermandone solo la porzione che occupano • allucinazioni integrate: si integrano armoniosamente con la realtà cirscostante
  • 34. PERCEZIONE ALLUCINAZIONI (7) Allucinazioni visive:  sono tipiche delle psicosi confusionali di origine lesionale, tossica o dismetabolica  nel Delirium è caratteristica la visione, vissuta con terrore, di piccoli animali o insetti (allucinazioni microzooptiche) o di piccole figure umane (allucinazioni lillipuziane)  nell’epilessia temporale allucinazioni visive possono presentarsi sottoforma di episodi critici con tendenza a ripetersi nei vari episodi
  • 35. PERCEZIONE ALLUCINAZIONI (8): Esperienze allucinatorie particolari:  allucinazioni funzionali : innescate dalla stimolazione reale di un organo di senso (es. voci che compaiono con l’apertura del rubinetto e che scompaiono con la chiusura)  allucinazioni riflesse : la stimolazione reale di un organo di senso innesca allucinazioni a carico di un organo diverso  allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche : allucinazioni visive, talora uditive e tattili, che compaiono rispettivamente prima dell’addormentamento e al risveglio. Non hanno significato patologico  autoscopia : visione della propria immagine corporea proiettata all’esterno. Descritta in situazioni di stress psico-fisico, in disturbi dell’umore, nell’epilessia temporale e nelle intossicazioni da sostanze  allucinazioni negative : mancata percezione di stimoli reali
  • 36. PERCEZIONE PSEUDOALLUCINAZIONI : Definizione: fenomeni dispercettivi (essenzialmente uditivi) collocati nello spazio interno soggettivo Caratteri:  si collocano nello spazio interno rappresentativo (come le rappresentazioni)  sono precise, dettagliate, stabili e associate a un senso di passività (come le percezioni)  sono uditive (il paziente sente suoni, rumori, voci, il suo pensiero) nella testa o più raramente in altre parti del corpo (organi, arti) nel primo caso sono fenomeni vicini allo spettro dell’ossessività, nel secondo caso hanno valenza più psicotica  si riscontrano in psicosi funzionali o nell’uso di sostenze allucinogene, raramente in stati emotivi intensi (es. il lutto)
  • 37. PERCEZIONE ALLUCINOSI: Definizione:  Allucinosi (sindrome) : quadri caratterizzati da preminenti fenomeni allucinatori. Tra le allucinosi uditive è caratteristica l’allucinosi alcolica, tra le visive l’allucinosi peduncolare (dovuta a lesioni del peduncolo cerebrale che producono dispercezioni visive sceniche e in movimento)  Allucinosi (sintomo) : fenomeno allucinatorio visivo o uditivo, spesso vivido e dettagliato, che il paziente riconosce come patologico. Si osserva nelle patologie organiche cerebrali su base lesionale (sede temporale, occipitale o peduncolare) o tossica