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LA CARTA EUROPEA SU AMBIENTE E SALUTE AFFERMA CHE: … il contenimento dell’inquinamento ambientale  rappresenta uno strumento necessario per la tutela della salute nell’ambito dei programmi dell’OMS.
CONTRIBUTO DELL’IGIENE NELLO STUDIO DEL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE Monitoraggio degli inquinanti ambientali mediante  (laboratori di igiene ambientale) chimica  fisica  microbiologia  biologia   molecolare Indagini epidemiologiche Ecologiche  Analitiche  Sperimentali
L’AMBIENTE PUÒ INFLUIRE SULLO STATO DI SALUTE DELL’UOMO ATTRAVERSO EFFETTI DIRETTI ED INDIRETTI
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EFFETTI INDIRETTI DELL’INQUINAMENTO Cambiamenti climatici Alterazioni del ciclo dell’acqua Inquinamento del suolo e delle acque Assottigliamento ozonosfera Contaminazione degli alimenti
PERSISTENT ORGANIC POLLUTANTS  (POPs)
PERSISTENT ORGANIC POLLUTANTS Sono sostanze ad elevata tossicità, stabilità e capaci di bioaccumulo Persistono nell’ambiente e negli organismi per anni dove esplicano la loro azione tossica
 
DIOSSINE   In Italia le Diossine divennero tragicamente note ai non addetti ai lavori nel 1976. Quando, a seguito di un incidente nell’industria chimica “ICMESA” di Seveso si produsse una nube tossica contenente diossine.
DIOSSINE Principali incidenti da diossine registrati nel mondo: 1971 Missuri: evacuazione di un’intera cittadina  (forte inquinamento da diossine) 1986 Giappone: episodi di intossicazione da PCB  (contaminazione accidentale dell’olio di riso) 1998 Francia: uno studio rivelò in alcuni alimenti concentrazioni di diossina 5 volte superiori ai limiti. 1999 Belgio: rinvenute concentrazioni elevate di PCB negli alimenti e nei mangimi. 2003/4 Italia: rinvenute concentrazioni elevate di diossine nel latte e nei derivati.
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DIOSSINE Si conoscono 210 tipi diversi di diossine, 17 di queste molecole, sono considerate estremamente tossiche. La molecola dotata di maggiore tossicità è la 2, 3, 7, 8 TCDD.
DIOSSINE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE DELLE DIOSSINE SONO:     Inceneritori per RSU  26% Fonderie 18% Inceneritori di RO 14%
DIOSSINE FONTI SECONDARIE DI EMISSIONE (circa il 42%) Industrie per la produzione del PVC Incendi boschivi Uso di legna come combustibile Mezzi di trasporto In Europa ogni anno sono prodotti circa 5 kg/TEQ di diossine.
DIOSSINE QUANTITÀ DI RIFIUTI INCENERITI IN ITALIA: RSU 43.000 t/a Rifiuti Misti 1.162.000 t/a RS 707.000 t/a In Italia la quota di rifiuto incenerita è ancora molto bassa (9-10% circa), mentre la media europea raggiunge circa il 25% con una punta di oltre il 60% per la Svezia.
DIOSSINE In Italia l’istallazione di un termovalorizzatore e la relativa gestione, sono soggette ad autorizzazione preventiva ai sensi degli articoli 27 e 28 del D.Lg. n° 22/97 ed al rispetto delle norme previste dal DPR 203/88 e del D.M. n° 503/97, per quanto attiene al controllo delle emissioni in atmosfera.
DIOSSINE IL DM N° 503/97 DEFINISCE:   valori limite delle emissioni in atmosfera; metodi di campionamento, analisi e valutazione degli inquinanti; criteri temporali per l’adeguamento degli impianti in esercizio; criteri e norme tecniche generali relativi alle caratteristiche costruttive e funzionali.
DIOSSINE LIMITI DI EMISSIONE L’allegato 1 del DM n° 503/97 fissa i valori limite di emissione dell’effluente gassoso dagli impianti di termodistruzione: (PCDD+PCDF)  0,1 ng/Nmc (IPA) 0,01 mg/Nmc
DIOSSINE TERMOVALORIZZATORI Le tipologie impiantiste più utilizzate sono: Il forno a gradini Il forno rotativo
DIOSSINE Gli impianti di termovalorizzazione devono consentire il recupero energetico e devono essere dotati di idonei sistemi di depurazione delle emissioni (camera di post-combustione per l’abbattimento delle diossine)
DIOSSINE CARATTERISTICHE DELLA CAMERA DI POST-COMBUSTIONE Concentrazione di ossigeno nei fumi  >6% Tempo di residenza dei fumi >2” Temperatura dei fumi in uscita  >850°C Velocità dei fumi nella sezione d’ingresso  <10 m/s Rendimento di combustione >99,9%
DIOSSINE PRODUZIONE DI DIOSSINE I moderni impianti di incenerimento producono una quantità di diossine inferiore di 10 – 100 volte rispetto ai vecchi impianti. Circa 500 µg/die di diossine totali
DIOSSINE E CATENA ALIMENTARE Le diossine sono molto stabili e liposolubili. Queste caratteristiche permettono: La loro persistenza nel suolo. L’accumulo negli alimenti vegetali ed animali.
DIOSSINE E CATENA ALIMENTARE MECCANISMO DI ACCUMULO DELLE DIOSSINE Inceneritore - Industrie Inquinamento dell’aria Suolo Alimenti Vegetali e Mangimi Alimenti animali Latte Materno
DIOSSINE E CATENA ALIMENTARE ACCUMULO NEL SUOLO Nel suolo le diossine si accumulano progressivamente. Analizzando campioni di suolo d’archivio del Sud Inghilterra dal 1886 al 1986 si sono riscontrate le seguenti concentrazioni di diossine: Anno 1886  31 ng/Kg Anno 1986 92 ng/Kg In 100 anni la concentrazione è aumentata del 300% con un incremento annuo dell’1,2%
DIOSSINE E CATENA ALIMENTARE ACCUMULO NEI VEGETALI Campioni di erba raccolti in Inghilterra, nello stesso campo, tra il 1860 ed il 1960, hanno presentato concentrazioni stabili pari a 12 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1961 ed il 1965 presentavano concentrazioni pari a 96 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1976 ed il 1980 presentavano concentrazioni pari a 85 ng/Kg. L’incremento registrato tra il 1961 ed il 1980 (circa 7 volte superiore al valore iniziale) era determinato dagli inceneritori e dall’uso dei pesticidi clorurati.
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DIOSSINE E CATENA ALIMENTARE BAMBINI E DIOSSINE I lattanti rappresentano l’ultimo anello della catena alimentare; pertanto, si ritiene che la quantità maggiore di diossine si assume attraverso l’allattamento al seno. Un neonato di 5 kg che ogni giorno dovrebbe assumere non più di 20 pg di diossine, contenuta in circa 37 ml di latte proveniente da una mamma Svedese (18 ng/g), in realtà, consumando 300 ml di latte, assume una quantità 8 volte maggiore.
DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA  Per conoscere la concentrazione totale delle diossine in un alimento in termini di tossicità equivalente è necessario sommare le singole concentrazioni moltiplicate per lo specifico TEF. Se in un campione sono rinvenuti 5ng/g di 1,2,3,4,7,8 HxCDD e 2 ng/g di TCDD la concentrazione totale di diossine in termini di TEQ sarà dato dalla formula: (5ng/g x 0,2) + (2ng/g x 1) = 3,0 ng/g I-TEQ
DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE   Di seguito si riportano i TEF  (fattore di tossicità equivalente)  di alcuni POPs: 2, 3, 7, 8 TCDF  0,1 1, 2, 3, 4, 7, 8 HxCDD    0,1 OCDF   0,0001 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8 HpCDD 0,01
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DIOSSINE LIMITI DOSE GIORMNALIERA AMMISSIBILE Considerando l’elevata tossicità delle diossine, recentemente, gli esperti dell’OMS hanno suggerito l’opportunità di abbassare il DGA da 10 pg/kg a 4 o addirittura 1 pg/kg.
DIOSSINE LIMITI Reg. CE 2375/01 del 29/11/01 Valori limite di diossina (somma PCDD+PCDF) espressi in TEQ su matrici alimentari. Latte 3 pg/g grasso Olio vegetale 0,75 pg/g grasso Uova 3 pg/g grasso Pesce 4 pg/g grasso Carne bovina, ovina 2 pg/g grasso Carne suina 1 pg/g grasso
POPs: TECNICHE DI ANALISI L’analisi degli IPA e delle diossine deve essere effettuata secondo i metodi UNICHIM ed EPA: EPA 8290/99 EPA 1668/99 EPA 1613/94 UNI EN 1948/99
POPs: TECNICHE DI ANALISI In particolare è opportuno utilizzare le seguenti tecniche analitiche: Diossine (gas-massa ad alta risoluzione) PCB (gas-massa o gascromatografia con detector ECD) IPA (HPLC)
PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE Ridurre l’immissione di inquinanti nelle tre matrici ambientali: aria, acqua e suolo, rappresenta oggi una priorità assoluta non più derogabile.  L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, gli alimenti di cui ci nutriamo, possono contenere quantità significative di sostanze ed elementi tossici.
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CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI La contaminazione chimica degli alimenti è dovuta alla presenza di sostanze estranee alla loro normale composizione e perciò capaci di causare effetti negativi sulla salute dell’uomo.
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CONTAMINAZIONE PRIMARIA DI ORIGINE AMBIENTALE   In questo caso i contaminanti provengono  dall’inquinamento di origine antropica delle tre matrici ambientali: aria, acqua e suolo. In tal caso gli inquinanti si concentrano nei tessuti vegetali attraverso un processo noto come bioaccumulazione.
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DIOSSINE: ASSORBIMENTO E DISTRIBUZIONE Le diossine assorbite si accumulano principalmente nel tessuto adiposo e nel fegato, in proporzioni diverse a seconda della dose e della specie animale coinvolta. SPECIE  DOSE    CONCENTRAZIONE     Fegato   Grasso uistiti 100 ng/kg   900 ppt   1000 ppt ratto 100 ng/kg   700 ppt   600 ppt ratto   10 ng/kg   40 ppt   50 ppt uomo   1 ng/kg   -------    3 ppt
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DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE Poiché la tossicità tra le diverse diossine può variare notevolmente, per la loro valutazione quantitativa, è stato introdotto il concetto di tossicità equivalente I-TEQ  (International Toxicity Equivalente) , ponendo come 1 il TEF  (fattore di tossicità equivalente)  per la diossina dotata di maggiore tossicità  (2, 3, 7, 8 TCDD).
DIOSSINE: TOSSICITA’ La maggior parte degli effetti tossici che la TCDD ha sulla fisiologia cellulare, sono dovuti alla sua elevata affinità di legame nei confronti di una proteina intracellulare; il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor). I livelli di AHR intracellulare sono regolati da cambiamenti che si verificano durante il differenziamento cellulare.
DIOSSINE: TOSSICITA’ Il legame tra TCDD ed il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor) permette il trasporto della diossina nel nucleo dove attiva il processo di trascrizione di numerosi geni. In particolare l’azione tossica si esplica secondo lo schema sotto riportato.   TCDD (Ah)(ARNT) TCDD Ah  Penetrazione nel nucleo  trascrizione di geni (DRE) citocromo  P450     mRNA Sintesi RNA nucleare Azione tossica
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DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Descritta per la prima volta nel 1887, si riscontra successivamente negli anni ‘30 tra i lavoratori addetti alla produzione di PCB e Pesticidi Clorurati. Il primo incidente industriale ufficialmente registrato come causa di cloracne nei lavoratori risale al 1949 (West Virginia). Solo nel 1953 la cloracne viene riconosciuta come patologia associata alle diossine.
DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Si manifesta con eruzioni cutanee con pustole simili all’acne giovanile, ma di maggiore intensità e spesso diffuse all’intera superficie corporea. Insorge quando i livelli di accumulo delle diossine superano la soglia di 100 ng/kg. Cloracne, iperpigmentazione cutanee e mucose, disturbi oculari e gastrointestinali, sono noti come malattia di Yusho.
DIOSSINE: TOSSICITA’ DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO Intossicazioni sperimentali su scimmie hanno dimostrato che un accumulo nei tessuti pari a 42ng/Kg provoca un deficit nell’apprendimento .   Tale deficit sembra correlato con l’azione perturbante della diossina sul metabolismo degli ormoni tiroidei.
DIOSSINE: TOSSICITA’ RIDUZIONE DEGLI ORMONI SESSUALI Livelli di testosterone più bassi si riscontrano in uomini che presentano un accumulo di soli 17ng/Kg. Tale effetto è dovuto all’azione estrogeno-simile delle diossine.
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DIOSSINE: TOSSICITA’ DIABETE Nei soggetti con concentrazioni nei tessuti superiori a 100 ng/Kg è stata riscontrata una maggiore incidenza di diabete (studi condotti in Vietnam).
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Inquinamento diossine

  • 1. LA CARTA EUROPEA SU AMBIENTE E SALUTE AFFERMA CHE: … il contenimento dell’inquinamento ambientale rappresenta uno strumento necessario per la tutela della salute nell’ambito dei programmi dell’OMS.
  • 2. CONTRIBUTO DELL’IGIENE NELLO STUDIO DEL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE Monitoraggio degli inquinanti ambientali mediante (laboratori di igiene ambientale) chimica fisica microbiologia biologia molecolare Indagini epidemiologiche Ecologiche Analitiche Sperimentali
  • 3. L’AMBIENTE PUÒ INFLUIRE SULLO STATO DI SALUTE DELL’UOMO ATTRAVERSO EFFETTI DIRETTI ED INDIRETTI
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  • 5. EFFETTI INDIRETTI DELL’INQUINAMENTO Cambiamenti climatici Alterazioni del ciclo dell’acqua Inquinamento del suolo e delle acque Assottigliamento ozonosfera Contaminazione degli alimenti
  • 7. PERSISTENT ORGANIC POLLUTANTS Sono sostanze ad elevata tossicità, stabilità e capaci di bioaccumulo Persistono nell’ambiente e negli organismi per anni dove esplicano la loro azione tossica
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  • 9. DIOSSINE In Italia le Diossine divennero tragicamente note ai non addetti ai lavori nel 1976. Quando, a seguito di un incidente nell’industria chimica “ICMESA” di Seveso si produsse una nube tossica contenente diossine.
  • 10. DIOSSINE Principali incidenti da diossine registrati nel mondo: 1971 Missuri: evacuazione di un’intera cittadina (forte inquinamento da diossine) 1986 Giappone: episodi di intossicazione da PCB (contaminazione accidentale dell’olio di riso) 1998 Francia: uno studio rivelò in alcuni alimenti concentrazioni di diossina 5 volte superiori ai limiti. 1999 Belgio: rinvenute concentrazioni elevate di PCB negli alimenti e nei mangimi. 2003/4 Italia: rinvenute concentrazioni elevate di diossine nel latte e nei derivati.
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  • 12. DIOSSINE Si conoscono 210 tipi diversi di diossine, 17 di queste molecole, sono considerate estremamente tossiche. La molecola dotata di maggiore tossicità è la 2, 3, 7, 8 TCDD.
  • 13. DIOSSINE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE DELLE DIOSSINE SONO:    Inceneritori per RSU 26% Fonderie 18% Inceneritori di RO 14%
  • 14. DIOSSINE FONTI SECONDARIE DI EMISSIONE (circa il 42%) Industrie per la produzione del PVC Incendi boschivi Uso di legna come combustibile Mezzi di trasporto In Europa ogni anno sono prodotti circa 5 kg/TEQ di diossine.
  • 15. DIOSSINE QUANTITÀ DI RIFIUTI INCENERITI IN ITALIA: RSU 43.000 t/a Rifiuti Misti 1.162.000 t/a RS 707.000 t/a In Italia la quota di rifiuto incenerita è ancora molto bassa (9-10% circa), mentre la media europea raggiunge circa il 25% con una punta di oltre il 60% per la Svezia.
  • 16. DIOSSINE In Italia l’istallazione di un termovalorizzatore e la relativa gestione, sono soggette ad autorizzazione preventiva ai sensi degli articoli 27 e 28 del D.Lg. n° 22/97 ed al rispetto delle norme previste dal DPR 203/88 e del D.M. n° 503/97, per quanto attiene al controllo delle emissioni in atmosfera.
  • 17. DIOSSINE IL DM N° 503/97 DEFINISCE:   valori limite delle emissioni in atmosfera; metodi di campionamento, analisi e valutazione degli inquinanti; criteri temporali per l’adeguamento degli impianti in esercizio; criteri e norme tecniche generali relativi alle caratteristiche costruttive e funzionali.
  • 18. DIOSSINE LIMITI DI EMISSIONE L’allegato 1 del DM n° 503/97 fissa i valori limite di emissione dell’effluente gassoso dagli impianti di termodistruzione: (PCDD+PCDF) 0,1 ng/Nmc (IPA) 0,01 mg/Nmc
  • 19. DIOSSINE TERMOVALORIZZATORI Le tipologie impiantiste più utilizzate sono: Il forno a gradini Il forno rotativo
  • 20. DIOSSINE Gli impianti di termovalorizzazione devono consentire il recupero energetico e devono essere dotati di idonei sistemi di depurazione delle emissioni (camera di post-combustione per l’abbattimento delle diossine)
  • 21. DIOSSINE CARATTERISTICHE DELLA CAMERA DI POST-COMBUSTIONE Concentrazione di ossigeno nei fumi >6% Tempo di residenza dei fumi >2” Temperatura dei fumi in uscita >850°C Velocità dei fumi nella sezione d’ingresso <10 m/s Rendimento di combustione >99,9%
  • 22. DIOSSINE PRODUZIONE DI DIOSSINE I moderni impianti di incenerimento producono una quantità di diossine inferiore di 10 – 100 volte rispetto ai vecchi impianti. Circa 500 µg/die di diossine totali
  • 23. DIOSSINE E CATENA ALIMENTARE Le diossine sono molto stabili e liposolubili. Queste caratteristiche permettono: La loro persistenza nel suolo. L’accumulo negli alimenti vegetali ed animali.
  • 24. DIOSSINE E CATENA ALIMENTARE MECCANISMO DI ACCUMULO DELLE DIOSSINE Inceneritore - Industrie Inquinamento dell’aria Suolo Alimenti Vegetali e Mangimi Alimenti animali Latte Materno
  • 25. DIOSSINE E CATENA ALIMENTARE ACCUMULO NEL SUOLO Nel suolo le diossine si accumulano progressivamente. Analizzando campioni di suolo d’archivio del Sud Inghilterra dal 1886 al 1986 si sono riscontrate le seguenti concentrazioni di diossine: Anno 1886 31 ng/Kg Anno 1986 92 ng/Kg In 100 anni la concentrazione è aumentata del 300% con un incremento annuo dell’1,2%
  • 26. DIOSSINE E CATENA ALIMENTARE ACCUMULO NEI VEGETALI Campioni di erba raccolti in Inghilterra, nello stesso campo, tra il 1860 ed il 1960, hanno presentato concentrazioni stabili pari a 12 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1961 ed il 1965 presentavano concentrazioni pari a 96 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1976 ed il 1980 presentavano concentrazioni pari a 85 ng/Kg. L’incremento registrato tra il 1961 ed il 1980 (circa 7 volte superiore al valore iniziale) era determinato dagli inceneritori e dall’uso dei pesticidi clorurati.
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  • 28. DIOSSINE E CATENA ALIMENTARE BAMBINI E DIOSSINE I lattanti rappresentano l’ultimo anello della catena alimentare; pertanto, si ritiene che la quantità maggiore di diossine si assume attraverso l’allattamento al seno. Un neonato di 5 kg che ogni giorno dovrebbe assumere non più di 20 pg di diossine, contenuta in circa 37 ml di latte proveniente da una mamma Svedese (18 ng/g), in realtà, consumando 300 ml di latte, assume una quantità 8 volte maggiore.
  • 29. DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA Per conoscere la concentrazione totale delle diossine in un alimento in termini di tossicità equivalente è necessario sommare le singole concentrazioni moltiplicate per lo specifico TEF. Se in un campione sono rinvenuti 5ng/g di 1,2,3,4,7,8 HxCDD e 2 ng/g di TCDD la concentrazione totale di diossine in termini di TEQ sarà dato dalla formula: (5ng/g x 0,2) + (2ng/g x 1) = 3,0 ng/g I-TEQ
  • 30. DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE Di seguito si riportano i TEF (fattore di tossicità equivalente) di alcuni POPs: 2, 3, 7, 8 TCDF 0,1 1, 2, 3, 4, 7, 8 HxCDD 0,1 OCDF 0,0001 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8 HpCDD 0,01
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  • 32. DIOSSINE LIMITI DOSE GIORMNALIERA AMMISSIBILE Considerando l’elevata tossicità delle diossine, recentemente, gli esperti dell’OMS hanno suggerito l’opportunità di abbassare il DGA da 10 pg/kg a 4 o addirittura 1 pg/kg.
  • 33. DIOSSINE LIMITI Reg. CE 2375/01 del 29/11/01 Valori limite di diossina (somma PCDD+PCDF) espressi in TEQ su matrici alimentari. Latte 3 pg/g grasso Olio vegetale 0,75 pg/g grasso Uova 3 pg/g grasso Pesce 4 pg/g grasso Carne bovina, ovina 2 pg/g grasso Carne suina 1 pg/g grasso
  • 34. POPs: TECNICHE DI ANALISI L’analisi degli IPA e delle diossine deve essere effettuata secondo i metodi UNICHIM ed EPA: EPA 8290/99 EPA 1668/99 EPA 1613/94 UNI EN 1948/99
  • 35. POPs: TECNICHE DI ANALISI In particolare è opportuno utilizzare le seguenti tecniche analitiche: Diossine (gas-massa ad alta risoluzione) PCB (gas-massa o gascromatografia con detector ECD) IPA (HPLC)
  • 36. PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE Ridurre l’immissione di inquinanti nelle tre matrici ambientali: aria, acqua e suolo, rappresenta oggi una priorità assoluta non più derogabile. L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, gli alimenti di cui ci nutriamo, possono contenere quantità significative di sostanze ed elementi tossici.
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  • 40. CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI La contaminazione chimica degli alimenti è dovuta alla presenza di sostanze estranee alla loro normale composizione e perciò capaci di causare effetti negativi sulla salute dell’uomo.
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  • 42. CONTAMINAZIONE PRIMARIA DI ORIGINE AMBIENTALE In questo caso i contaminanti provengono dall’inquinamento di origine antropica delle tre matrici ambientali: aria, acqua e suolo. In tal caso gli inquinanti si concentrano nei tessuti vegetali attraverso un processo noto come bioaccumulazione.
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  • 45. DIOSSINE: ASSORBIMENTO E DISTRIBUZIONE Le diossine assorbite si accumulano principalmente nel tessuto adiposo e nel fegato, in proporzioni diverse a seconda della dose e della specie animale coinvolta. SPECIE DOSE CONCENTRAZIONE Fegato Grasso uistiti 100 ng/kg 900 ppt 1000 ppt ratto 100 ng/kg 700 ppt 600 ppt ratto 10 ng/kg 40 ppt 50 ppt uomo 1 ng/kg ------- 3 ppt
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  • 48. DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE Poiché la tossicità tra le diverse diossine può variare notevolmente, per la loro valutazione quantitativa, è stato introdotto il concetto di tossicità equivalente I-TEQ (International Toxicity Equivalente) , ponendo come 1 il TEF (fattore di tossicità equivalente) per la diossina dotata di maggiore tossicità (2, 3, 7, 8 TCDD).
  • 49. DIOSSINE: TOSSICITA’ La maggior parte degli effetti tossici che la TCDD ha sulla fisiologia cellulare, sono dovuti alla sua elevata affinità di legame nei confronti di una proteina intracellulare; il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor). I livelli di AHR intracellulare sono regolati da cambiamenti che si verificano durante il differenziamento cellulare.
  • 50. DIOSSINE: TOSSICITA’ Il legame tra TCDD ed il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor) permette il trasporto della diossina nel nucleo dove attiva il processo di trascrizione di numerosi geni. In particolare l’azione tossica si esplica secondo lo schema sotto riportato. TCDD (Ah)(ARNT) TCDD Ah Penetrazione nel nucleo trascrizione di geni (DRE) citocromo P450 mRNA Sintesi RNA nucleare Azione tossica
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  • 52. DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Descritta per la prima volta nel 1887, si riscontra successivamente negli anni ‘30 tra i lavoratori addetti alla produzione di PCB e Pesticidi Clorurati. Il primo incidente industriale ufficialmente registrato come causa di cloracne nei lavoratori risale al 1949 (West Virginia). Solo nel 1953 la cloracne viene riconosciuta come patologia associata alle diossine.
  • 53. DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Si manifesta con eruzioni cutanee con pustole simili all’acne giovanile, ma di maggiore intensità e spesso diffuse all’intera superficie corporea. Insorge quando i livelli di accumulo delle diossine superano la soglia di 100 ng/kg. Cloracne, iperpigmentazione cutanee e mucose, disturbi oculari e gastrointestinali, sono noti come malattia di Yusho.
  • 54. DIOSSINE: TOSSICITA’ DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO Intossicazioni sperimentali su scimmie hanno dimostrato che un accumulo nei tessuti pari a 42ng/Kg provoca un deficit nell’apprendimento . Tale deficit sembra correlato con l’azione perturbante della diossina sul metabolismo degli ormoni tiroidei.
  • 55. DIOSSINE: TOSSICITA’ RIDUZIONE DEGLI ORMONI SESSUALI Livelli di testosterone più bassi si riscontrano in uomini che presentano un accumulo di soli 17ng/Kg. Tale effetto è dovuto all’azione estrogeno-simile delle diossine.
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  • 57. DIOSSINE: TOSSICITA’ DIABETE Nei soggetti con concentrazioni nei tessuti superiori a 100 ng/Kg è stata riscontrata una maggiore incidenza di diabete (studi condotti in Vietnam).
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