L’ICF propone un modello concettuale che enfatizza la nozione «universale» di funzionamento come fondamento dello stato di salute. Le persone con menomazioni possono trovare nel proprio ambiente sostegno oppure barriere. Questa interazione con l’ambiente, più ancora della diagnosi, è talvolta centrale per capire quali opportunità la persona potrà avere a disposizione per «fiorire», come scrivono, con una bella espressione i teorici della «capability».
L’ICF – CY ha un’applicazione universale: riguarda tutte le persone, non solo quelle con disabilità, perché considera il funzionamento umano e le sue restrizioni. Si riferisce a tutti gli aspetti della salute dell’uomo.
1. L’ICF-CY ed il suo utilizzo
A cura di Veronica Cavicchi
TFA -Corso di specializzazione per il sostegno nella scuola secondaria di secondo grado, Università degli Studi di Bergamo, A.A. 2013/2014
Venerdì 10 Ottobre 2014
2. Cosa significa ICF?
L'ICFèlaclassificazionedelfunzionamento,delladisabilitàedellasalute,iningleseInternationalClassificationofFunctioning,DisabilityandHealth, promossadall'Organizzazionemondialedellasanità(OMS).
3. Perché CY?
La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della
Salute versione per bambini e adolescenti (ICF-CY, dall'inglese International
Classification of Functioning, Disability and Health version for Children and
Youth) è una versione derivata della Classificazione Internazionale del
Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF, OMS, 2001) utilizzata per
gli adulti.
L'ICF-CY consente la registrazione delle caratteristiche del bambino in
crescita (da 0 a 18 anni) e dell’influenza del contesto ambientale che lo
circonda.
5. Funzionamento e disabilità nell’ICF
Offreunapprocciomultiprospetticoallaclassificazionedelfunzionamentoedelladisabilitàsecondounprocessointerattivoedevolutivo.
L’ICFpuòesserevistocomeunlinguaggio:itestichesipossonocreareconessodipendonodagliutilizzatori,dallalorocreativitàedalloroorientamentoscientifico.
Ilfunzionamentodiunindividuoinundominiospecificoèun’interazioneounarelazionecomplessafralacondizionedisaluteeifattoricontestuali(cioèifattoriambientaliepersonali).Traquesteentitàc’èun’interazionedinamica:gliinterventialivellodiun’entitàpotrebberomodificareunaopiùdellealtreentità.Questeinterazionisonospecificheenonsonosempreinunarelazionebiunivocaprevedibile.L’interazioneoperainduedirezioni;lapresenzadiunadisabilitàpuòanchemodificarelastessacondizionedisalute.
Tuttelecomponentipossonoessereutiliperdescriverelacondizionedisaluteglobale.
6. Alcuni esempi pratici
L’ICFdifferiscesignificativamentedall’ICIDHdel1980nelladescrizionedellerelazionitrafunzionamentoedisabilità.Èpossibile:
averemenomazionisenzalimitazionidicapacità(ades.,unadeturpazionedovutaallalebbrapuònonavereeffettisullacapacitàdiunapersona);
avereproblemidiperformanceelimitazionidellacapacitàsenzamenomazionievidenti(ades.,performanceridottainattivitàquotidianeassociateconmoltemalattie);
avereproblemidiperformancesenzamenomazioniolimitazionidellacapacità(ades.,nelcasodiunapersonasieropositivaodiunexpazientepsichiatricochedeveaffrontarestigmatizzazioneodiscriminazionenellerelazioniinterpersonaliosullavoro);
averelimitazionidellacapacitàsenzabisognodiassistenzaenonavendoalcunproblemadiperformancenell’ambienteattuale(ades.,lasocietàpuòfornireachipresentalimitazionimotorietecnologiediassistenzaperspostarsinell’ambiente);
assistereauncertogradodiinfluenzacausaleindirezioneinversa(ades.,ilmancatousodegliartipuòcausareatrofia;l’istituzionalizzazionepuòprovocareunaperditadiabilitàsociali).
7. I fattori contestuali
Ifattoricontestualiinteragisconoconl’individuoinunacondizionedisaluteedeterminanoillivelloeilgradodelsuofunzionamento.Sidistinguonoin:
fattoriambientali,chesonoestrinseciall’individuo(ades.,gliatteggiamentidellasocietà,gliaspettiarchitettonici,ilsistemanormativoedelleleggi)evengonoelencatinellaclassificazionedeiFattoriAmbientali;
fattoripersonaliintrinseci,chenonvengonoclassificatinellapresenteversionedell’ICFechecomprendonoilsesso,larazza,l’età,laformafisica,lostiledivita, leabitudini,lacapacitàdiadattamentoealtridiquestogenere,malalorovalutazione,senecessaria,èlasciataagliutilizzatori.
8. Interazione tra le componenti dell’ICF2
[3] Zanobini M., Usai M. C. , «Psicologia della disabilità e dei disturbi dello sviluppo. Elementi di riabilitazione e di intervento», ed. Franco Angeli, Milano
9. Modello medico e modello sociale
Una dialettica per l’integrazione di questi due modelli opposti.
11. Modello sociale
Vedeladisabilitàcomeunproblemacreatodallasocietàeneiterminidiunapienaintegrazionedegliindividuinellasocietà.
Ladisabilitànonèlacaratteristicadiunindividuo,maunacomplessainterazionedicondizioni,moltedellequalisonocreatedall’ambientesociale.
Lagestionedelproblemarichiedeazionisociali.Èresponsabilitàcollettivadellasocietànelsuocomplessoimplementarelemodificheambientalinecessarieperlapienapartecipazionedellepersonecondisabilitàintutteleareedellavitasociale.
Laquestioneriguardagliatteggiamentieleideologieerichiedecambiamentisociali,cosachealivellopoliticodiventaunproblemadidirittiumani.
Perquestomodelloledisabilitàdiventanounaquestionepolitica.
12. L’ICF-CY
Utilizza un approccio di tipo «biopsicosociale» ed è la risposta alla dialettica.
L’ICF tenta perciò di arrivare ad una sintesi, in modo da fornire una prospettiva coerente delle diverse dimensioni della salute a livello biologico, individuale e sociale.
15. Le componenti dell’ICF3
Funzionicorporee:sonolefunzionifisiologicheopsicologichedeisistemicorporei.
Strutturecorporee:sonolepartianatomichedelcorpo,comegliorgani,gliartieilorocomponenti.
Menomazioni:sonoprobleminellefunzionionellestrutturedelcorpo(deviazioneoperditasignificativa)
L’attività:èl’esecuzionediuncompitoodiun’azionedapartediunindividuo.
Lelimitazionidell’attività:sonoledifficoltàcheunindividuopuòincontrarenellosvolgimentodiun’attività.
Lapartecipazione:èilcoinvolgimentodell’individuonellesituazionidivita.
Lerestrizioniallapartecipazione:sonoiproblemicheunindividuopuòavereneltipoonelgradodicoinvolgimentonellesituazionidivita.
Ifattoriambientalicostituisconogliatteggiamenti,l’ambientefisicoesociale,incuilepersonevivonoeconduconolaloroesistenza.
[3] Zanobini M., Usai M. C. , «Psicologia della disabilità e dei disturbi dello sviluppo. Elementi di riabilitazione e di intervento», ed. Franco Angeli, Milano
16. La definizione dei domini
L’ICFoffredelledefinizionioperativedeidominidellasaluteediquelliadessacorrelaticontrappostealledefinizioni«correnti»disalute.
Questedefinizionidescrivonogliattributiessenzialidiciascundominio(ades., qualità,proprietàerapporti)econtengonoinformazionisuciòchevieneinclusooescluso.
Ledefinizionicontengonodeipuntidicollegamentocomunementeusatinellevalutazionicosìchepossanoesseretradottiinquestionari.Viceversa,irisultatidistrumentidivalutazioneesistentipossonoesserecodificaticonl’ICF.
Funzionamentoèunterminechecatturaecomprendetuttelefunzionicorporee,leattivitàelapartecipazione.
Disabilitàèunterminechecomprendelemenomazioni,lelimitazionidell’attivitàelerestrizionidellapartecipazione.
Ifattoriambientalidefinisconolebarriereoifacilitatoriperilfunzionamento.
L’ICF-CYadottaunsistemadicodificaalfanumerico.
17. Ancora sui domini
Le«funzionivisive»vengonodefiniteneiterminidifunzionidellapercezionedellaformaedelcontorno,adistanzavariabile,usandounooentrambigliocchi,inmodochelagravitàdelledifficoltàvisivepossanoesserecodificatecomelievi,medie,graviocompleteinrelazioneaquestiparametri.
Ladescrizionedeidominidellasaluteediquelliadessacorrelatisiriferisceallorousoinundatomomento(comeinun’istantanea).Èpossibiletuttaviadescrivereunatraiettorianeltempoenelcorsodeiprocessiregistrandoipunteggiinmomentidiversi.
18. I codici alfanumerici presenti nell’ICF
Lelettere:
«b»perleFunzionicorporee(body)
«s»perleStrutturecorporee(structure)
«d»perAttivitàePartecipazione(domain)
«e»periFattoriambientali(environment)
sonoseguitedauncodicenumericocheiniziaconilnumerodelcapitolo(unacifra),seguitodalcodicedisecondolivello(duecifre)edaicodiciditerzoequartolivello(unacifraciascuno):
Ilqualificatoreuniversale(da0=nessunproblemaa4=problemacompleto),vieneimmessodopoilpuntodecimaleperspecificarelamisuraincuiunafunzioneoun’attivitàsidiscostadaunostatoattesootipico.
Gliaspettinegatividegliambientivengonodefinitiinterminidibarriere.
Ivaloripositivivengonoutilizzatiperindicareilruolodifacilitazionedegliambienti.
19. I codici in dettaglio
Lecategoriedell’ICFsonoinseritel’unanell’altrainmodochelecategoriepiùampieincludanosottocategoriepiùdettagliate(adesempio,ilCapitolo4sullaMobilità,nellacomponenteAttivitàePartecipazioneincludecategorieseparateperlostareinposizioneeretta(d4104),sedersi(d4103),camminare(d450),sollevareetrasportareoggetti(d430),ecosìvia).
Laversioneridotta(concisa)comprendeduelivelli,mentrelaversionecompleta(dettagliata)siestendesuquattrolivelli.
Icodicidelledueversionisonocorrispondenti,elaversioneridottapuòessereintegratanellaversionecompleta.
Ogniindividuopuòavereunaseriedicodiciaciascunlivello.Questipossonoessereindipendentiocorrelati.
Icodicidell’ICFsonocompletiesclusivamenteinpresenzadiunqualificatore,cheindical’estensionediunlivellodisalute(ades.,gravitàdelproblema).
Iqualificatorisonocodificaticomeuno,dueopiùnumeridopoilpunto(oseparatore).
L’usodiuncodicedovrebbeessereaccompagnatodaalmenounqualificatore.Senzaqualificatoriicodicinonhannoalcunsignificatointrinseco.
Tutteetrelecomponenticlassificatenell’ICF(FunzionieStruttureCorporee,AttivitàePartecipazione,eFattoriAmbientali)sonoquantificateusandolastessascala.Avereunproblemapuòsignificareunamenomazione,unalimitazione,unarestrizioneounabarrieraasecondadelcostrutto.
21. I valori dei fattori ambientali
Nelcasodeifattoriambientali,ilprimoqualificatorepuòessereutilizzatoperindicaresial’influenzapositivanell’ambiente,ovverodifacilitatori,sial’influenzanegativa,ovverobarriere.
«Abitualmenteparlandodibarrieresièsolitipensareaostacoliditipofisico(lecosiddettebarrierearchitettoniche);ataliostacolipiùfacilmenteevidenziabiliseneaggiungonoaltri,chepossonosfuggireadunaprimavalutazione,ossialebarrierepsicologicheelebarrieresociali».1
Siaifacilitatorichelebarriereutilizzanolastessascala0-4,maneifacilitatoriilpuntodecimalevienesostituitodalsegno+:adesempioe110+2(Prodottiosostanzeperilconsumopersonale+2).
IFattoriAmbientalipossonoesserecodificati(a)individualmenteinrelazioneadognicostruttoo(b)ingenerale,senzariferimentoadalcuncostruttoparticolare.Laprimaopzioneèpreferibile,datocheidentificapiùchiaramentel’impatto.
[1] Zanobini M., Usai M. C. , «Psicologia della disabilità e dei disturbi dello sviluppo. Elementi di riabilitazione e di intervento», ed. Franco Angeli, Milano
22. Riassumendo i qualificatori4
Componenti
Primo qualificatore
Secondo qualificatore
Terzo qualificatore
Funzioni Corporee (b)
Qualificatoregenericoconsignificatonegativousatoperindicareilgradool’entitàdiunamenomazione
Esempio:b167.3perindicareunagravemenomazionerelativaaspecifichefunzionidellinguaggio
Nessuno
Nessuno
Strutture Corporee (s)
Qualificatoregenericoconsignificatonegativousatoperindicareilgradool’entitàdiunamenomazione
Esempio:s730.3perindicareunagravemenomazionedell’artosuperiore
Usatoperindicarelanaturadelcambiamento
nellarelativastrutturacorporea:
0nessuncambiamentonellastruttura
1assenzatotale
2assenzaparziale
3parteineccesso
4dimensionianormali
5discontinuità
6posizionedeviante
7cambiamentiqualitativinellastruttura,
inclusol’accumulodifluidi
8nonspecificato
9nonapplicabile
Esempio:s730.32perindicarelaparzialeassenzadell’artosuperiore
Localizzazione
0piùdiunaregione
1destra
2sinistra
3entrambiilati
4frontale
5dorsale
6prossimale
7distale
Attività e Partecipazione (d)
Performance
Qualificatoregenerico
Problemanell’ambienteattualedellapersona
Esempio:d5101.1_perindicarelievedifficoltànelfarsiilbagnoconl’usodiausilichesonodisponibiliperlapersonanelsuoambienteattuale
Capacità
Qualificatoregenerico
Limitazionesenzaassistenza
Esempio:d5101._2perindicaremediadifficoltànelfarsiilbagno;implicachec’èunadifficoltàmediasenzal’usodiausilioassistenzapersonale
Nessuno
Fattori
Ambientali (e)
Qualificatoregenericoconsignificatonegativoepositivoperindicarerispettivamentel’entitàdellebarriereodeifacilitatori
Esempio:e130.2perindicarecheiprodottiperl’istruzionesonounabarrieramedia.Viceversa, e130+2indicherebbecheiprodottiperl’istruzionesonounfacilitatoremedio.
Nessuno
Nessuno
[4] Zanobini M., Usai M. C. , «Psicologia della disabilità e dei disturbi dello sviluppo. Elementi di riabilitazione e di intervento», ed. Franco Angeli, Milano
23. Che cosa dice?
Gliadolescenticambiano,perchésonoinetàevolutiva.L’usodell’ICFpresupponesiaun’adeguataconoscenzadeicambiamentinelfunzionamentochesiassocianoallacrescitaeallosviluppo,sialacapacitàdidistinguerefraicambiamentievolutivicherientranonellagammadellanormalitàequelliatipici.
Èimportantericonoscerechela«normalità»,dipendentedall’etàecomprendereciòcheè«funzionamentonormale»aundatomomentoeilsuoruolodimediazionesull’ambientedibambinieadolescenti.
L’unitàdiclassificazionenell’ICF-CYnonèunadiagnosimaunprofilodifunzionamento.
Scopodell’ICF-CYèdescriverelanaturaelagravitàdellelimitazionidelfunzionamentoeifattoriambientalicheinfluisconosutalefunzionamento.
L’assegnazionedeicodicideveesserebasatasumisurazionidirette, osservazioni,colloquie/ogiudiziprofessionaliappropriatiemirati.
Nelladescrizionediattivitàepartecipazionel’ICFdistinguetraperformance(quellochel’individuofanelsuoambienteattuale)ecapacità(l’abilitàdiunapersonainassenzadibarriereofacilitatori).
26. Il punto di partenza: l’osservazione
Ledescrizioniqualitativebasatesull’osservazionedirettapossonoessereutiliasupportarel’evidenzanelleareedifunzionamentoincuiglistrumentidiassessmentnonsonodisponibilioappropriati.
Unodeiprincipaliobiettividell’ICFedell’ICF-CYèdicoinvolgeregliintervistatinelladefinizionedellanaturaedell’entitàdelfunzionamentonellorocontestoambientale.Ciòèparticolarmenteimportantenellacodificadellapartecipazione.
Ognivoltacheèpossibile,conibambiniegliadolescenti,bisognerebbeutilizzareilcolloquiool’intervista.
Lebasiempiricheperlacodificasipossonobasaresulgiudizioprofessionaleesuvariefontidiinformazioni,comedocumentazioni, osservazioniealtreformedicontattoconlapersona.
IlPracticeGuidelineforPsychiatricEvaluationofAdults(1995),sviluppatodall’AmericanPsychologicalAssociationedestinatoall’utilizzoincontesticlinici,fornisceindicazioniesaustivesullanaturadelleinformazioninecessarieperl’assegnazionedeicodiciinognunodeidomini.
28. Un esempio: la classe
Descrizione della classe.
Laclasserisultacompostada25allievi:7maschie18femmine.Settesonoglistudentistranieri.SonoragazzichevivonoinItaliadaparecchianniequindinonmostranoalcunproblemanéconlalinguaitaliana,nédiintegrazione.Nelcomplessogliallievidenotanounacondizionedisocializzazionebuona, riuscendoadinteragiretraloroinmodopositivo.
Vannoperòevidenziatemoltedifficoltànelrispettodelleregole,condivisenellafased’accoglienzatrainsegnantieallievi,enellatenutacomplessivadellivellodipartecipazioneallelezioni.Illivellomotivazionalerispettoallasceltaformativaènellaquasitotalitàdellaclassebasso.
Un’allieva,puravendounasituazionefamiliaredifficilesidimostraentusiastaesiinserisceconfacilitànelgruppoclasse.Unalunnonondimostraalcuninteresseperilpercorsoscolasticoscelto,nonpartecipa, tendeanonrispettareleregoleequandosiconfrontaconinsegnanti,tutorecoordinatoreaffermadivenireascuolasoloperchénonvuoleandarealavorare.
Cisonodiversepersonechenonlavoranoenonstudiano,nonportanoilmaterialeenonseguonolelezioni.C’è,invece,ungruppodisei–setteragazzechesiimpegnainmodoottimo,conunlivellosuperioreallamedia.
Sonostatiinseritedueripetenticonproblemicomportali,diprovenienzastraniera,un’alunnaalbanese, eunalunnodiprovenienzaTunisina.E’statainseritaanchealunnaripetenteprovenientedaunaltrocentrodiformazioneprofessionaleeun’altraallieva,ripetente,provenientedaunistitutotecnicoperragionieri.
Sisegnalanoduealunnimoltoproblematici.Vièun’alunnaagliarrestidomiciliari,seguitadagliassistentisociali,conunasituazionefamiliaremoltodifficile.Cisono,inoltre,trealunnichehannogravilacunepregresseenonsonointeressatiaseguireilpercorsoscolasticointrapreso.Quattroallieve,purconbuonirisultati,nonsonointeressatealcorsodistudiintrapreso,mavorrebberocambiareindirizzodistudi.
29. Un esempio: griglia per la valutazione funzionale, nell’ambito ICF.
b140.3(FUNZIONIDELL’ATTENZIONE–l’allievoèingradodiprestareattenzionepertuttaladuratadiuncompito)L’alunnononèingradodiprestarelanecessariaattenzioneall’esecuzionedelcompito;inpresenzadipiùstimolinonèingradodiorientarelasuaattenzioneversoquellichesonofunzionaliall’esecuzionedelcompito,senoninpresenzadistimoliripetuti.
d150.2(CALCOLARE–l’allievoèingradodicomputareconnumeri,attraversol’addizione, lasottrazione,lamoltiplicazioneeladivisione)Èingradodieffettuarelequattrooperazioniconl’usoautonomodiunausilio.
d210.2(INTRAPRENDEREUNCOMPITOAUTONOMO–eseguireuncompitoconunoopiùcomponentiimportantisenzaassistenza)Uncompitocomplessoconguida.
d230.1(GESTIREILPROPRIOTEMPOELEATTIVITÀ–compiereazioniocomportamentipergestireiltempoeleenergierichiestedalleincombenzequotidiane)Habisognodiuninputiniziale.
d710.3(INTERAZIONIINTERPERSONALISEMPLICI–interagireconlepersoneinmodocontestualmenteesocialmenteadeguato)Mostralievidifficoltànell’interagireadeguatamenteconicompagni,ancheipiùprossimi,edifficoltàprofondenellerelazionicongliestranei.
30. Un esempio: Aree di difficoltà, di facilitazione e di intervento, nell’ambito ICF
FUNZIONI CORPOREE
b122.1 (FUNZIONI MENTALI –funzioni psicosociali globali)
b125.1 (FUNZIONI MENTALI –funzioni e attitudini intrapersonali)
b126.2 (FUNZIONI MENTALI –funzioni del temperamento e della personalità)
b140.3 (FUNZIONI MENTALI –funzioni dell’attenzione)
b152.1 (FUNZIONI MENTALI –funzioni emozionali)
b156.1 (FUNZIONI MENTALI –funzioni percettive)
b180.1 (FUNZIONI MENTALI –funzioni dell’esperienza del sé e del tempo)
b230.3 (FUNZIONI SENSORIALI E DOLORE –funzioni uditive)
STRUTTURE CORPOREE
s260.2 (OCCHIO, ORECCHIO E STRUTTURE CORRELATE –struttura dell’orecchio interno)
31. Un esempio: Aree di difficoltà, di facilitazione e di intervento, nell’ambito ICF
ATTIVITÀ A PARTECIPAZIONE
d115.2 (APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE (ESPERIENZE SENSORIALI INTENZIONALI) – ascoltare)
d150.2 (APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE (APPRENDIMENTO DI BASE) –imparare a calcolare)
d160.2 (APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE (APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE) – focalizzare l’attenzione)
d175.1 (APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE (APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE) – risoluzione di problemi)
d210.2 (COMPITI E RICHIESTE GENERALI –intraprendere un compito singolo)
d220.2 (COMPITI E RICHIESTE GENERALI –intraprendere compiti articolati)
d230.1 (COMPITI E RICHIESTE GENERALI –eseguire la routine quotidiana)
d240.1 (COMPITI E RICHIESTE GENERALI –gestire la tensione e altre richieste di tipo psicologico)
d250.2 (COMPITI E RICHIESTE GENERALI –controllare il proprio comportamento)
d310.1 (COMUNICAZIONE –comunicare con (ricevere) messaggi verbali)
d571.1 (CURA DELLA PROPRIA PERSONA –badare alla propria sicurezza)E STRUTTURE CORRELATE – struttura dell’orecchio interno)
32. Un esempio: Aree di difficoltà, di facilitazione e di intervento, nell’ambito ICF
FATTORI CONTESTUALI PERSONALI
d710.3 (INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI –interazioni interpersonali semplici)
d760+1 (INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI –relazioni familiari)
FATTORI CONTESTUALI AMBIENTALI
d825+2 (AREE DI VITA PRINCIPALI –formazione professionale)
d880+1 (VITA ECONOMICA –coinvolgimento nel gioco)
d750.2 (INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI –relazioni sociali informali)
34. Conclusioni6
L’ICFproponeunmodelloconcettualecheenfatizzalanozione «universale»difunzionamentocomefondamentodellostatodisalute.
Lepersone«funzionano»sempreecomunquefinchésonoinvita,entranoinrelazioneconilproprioambiente,cheèfattodialtrepersone,dicostruzioni,edificietecnologie,inpartevisiadattanoeinpartelomodificano.
Pertutti,malatiosanichesiano,ilcontestodivitaèessenziale.
Lepersoneconmenomazionipossonotrovarenelproprioambientesostegnooppurebarriere.Questainterazioneconl’ambiente,piùancoradelladiagnosi,ètalvoltacentralepercapirequaliopportunitàlapersonapotràavereadisposizioneper«fiorire»,comescrivono,conunabellaespressioneiteoricidella«capability».
[6]De Polo G., PradalM., BortolotS., «ICF-CY nei servizi per la disabilità. Indicazioni di metodo e prassi per l’inclusione», ed. Franco Angeli, Milano