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DAL GESTO ALLA PAROLA: LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI DISTURBI
                       DELLO SPETTRO AUTISTICO.
                   Castel Ivano – Trento 15/16 ottobre 2010




L’attenzione congiunta tra gesto e parola:
 analisi di un percorso di Parent Training

                        Simone Cuva°^ Olga Capirci*
                          in collaborazione con
              Marilina Mastrogiuseppe* e Stefania Raguso^



 °Università di Trento
 ^ASL C Roma
 *Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC – CNR) - Roma
THE SOCIAL MOTIVATION HYPOTHESIS
                            (Dawson et al., 2008)

        Compromissione:
      orientamento sociale,
   decodifica emozioni e volti
imitazione e attenzione condivisa
      Mancanza di
   motivazione sociale
                                   ↓investimento
                                    nel prestare
                                attenzione all’altro e
                                   ↓ possibilità di        ↓ esperienza di
                               coinvolgimento sociale      decodificazione
                                                         volti, linguaggio ed
                                                            altri strumenti
                                                          di contatto sociale
Fattori di rischio


       Geni di
     suscettibilità        Processi di rischio
Altri fattori di rischio

                            Pattern alterati            Esito
                             di interazione
                           Bambino-ambiente
                                                 Sviluppo anormale
                                                   circuiti neurali e
                                                 sindrome autistica
                                                      conclamata
INTERVENTO


Fattori didi rischio
 Fattori protezione


       Geni di               Processi di
     suscettibilità          “protezione”
Altri fattori di rischio
                            Pattern adattati          Esito
                             di interazione
                           Bambino-ambiente
                                               Sviluppo più tipico
                                               dei circuiti neurali e
                                                ↓ sintomi autistici
Perché l’intervento mirato all’attenzione congiunta:

L’attenzione congiunta è una componente fondamentale dello sviluppo
socio-affettivo e cognitivo del bambino, snodo delle successive
acquisizioni simboliche e linguistiche (Tomasello, 2008)
E’ una competenza complessa, che ha una componente on-off, discreta,
ed una componente dimensionale, continua; una di avvio una di risposta


   Controllo/condivisione                                   Capacità
      dell’attenzione
                             Capacità di seguire
L’attenzione congiunta è la prima “finestra fenomenologica”
                          l’attenzione (11-14 mesi)
                                                    di dirigere l’attenzione
        (9-12 mesi)                                       (13-15 mesi)
sull’atipia del funzionamento del bambino con disturbo dello
spettro autistico       capacità di seguire:
                          lo sguardo
   Impegno congiunto                                gesti imperativi
la sua natura da una la direzione indicata dall’altra dimensionale
  ostacolo fisico/sociale
                           parte discreta          gesti dichiarativi
permette (gesto del)      Imitazione: di sviluppo del bambino ed
   mostrare una taratura sul livello
                          atti strumentali
una sintonizzazione fine con lo stesso
                          atti arbitrari
Obiettivi della ricerca



Tracciare programmi riabilitativi individualizzati sulla
base delle specificità della problematica e della fase di
sviluppo attraversata (ipotesi di “cicli di intervento”
orientati ad alcune specifiche aree)

Coinvolgere il genitore in maniera preliminare e
complementare alla terapia individuale del bambino
nella ricerca di codici comunicativi condivisi

Analizzare il percorso terapeutico in maniera esaustiva
rispetto alla complessità dei processi in corso
Attivita’                Componenti attenzione congiunta interessate
   Controllo/condivisione                                       Capacità
       dell’attenzione
                                 Capacità di seguire
                                                        di dirigere l’attenzione
          (9-12 mesi)         l’attenzione (11-14 base: condivisione esperienza
Bolle di sapone; palla; Impegno congiunto di
                                                  mesi)
                                                              (13-15 mesi)
gioco causa effetto; emotivamente positiva: Impegno congiunto-Ostacolo
Barattoli/pezzi di panno fisico

Cubetti per costruzioni; Impegno congiunto (turno)/ostacolo sociale; imitazione
                             capacità di seguire:
plastilina; pastelli     gesti arbitrari funzionali
                           lo sguardo
   Impegno congiunto                                     gesti imperativi
                           la direzione indicata
  ostacolo fisico/sociale                                gesti dichiarativi
                           Imitazione:funzionali/arbitrari
Tazzine e piattini del)Imitazione gesti
   mostrare (gesto di
plastica,      animali;    atti strumentali
bambolotto                 atti arbitrari
I incontro                8 incontri                   Ultimo
          TRIADE                Diade+terapeuta            Incontro: TRIADE


                            Fase di osservazione                Feedback
Osservazione dei rapporti   e fase di training al
                                                               Sull’effetto
e triadici spontaneamente   genitore con l’obiettivo
                            di facilitare la costruzione
                                                             dell’interento
messi in atto da bambino
e genitori                  di format/scene di             Follow-up a 6 mesi
                            attenzione congiunta
Analisi delle interazioni

  Interazione diadica iniziale (febbraio)
  Interazione diadica centrale (marzo)
  Interazione diadica finale (aprile)
Durata media: 15 min
Codifica: 40% circa di ogni interazione

  3 contesti di gioco madre-bambino
  Pennarelli (alternanza dei turni)
  Palline e martello, torre con cubi (ostacolo fisico e sociale)
  Bambolotto, cucina (gioco simbolico)
SCHEMA DI CODIFICA DELLE INTERAZIONI
             a cura di Olga Capirci & Maria Cristina Caselli
       Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione – CNR




• Tempo                           • Comprensione del bambino
• Partner                         • Comunicazione non verbale
• Enunciato vocale/ vocaliz.      • Direzione dello sguardo
• Codice comunicativo             • Funzione comunicativa
• Azione                          • Atto comunicativo
• Azione/funzione                 • Patterns relazionali (Fogel, 2003)
• Gesti comunicativi
• Richiami dell’attenzione
TOTALE TURNI



      INIZIO               META'               FINE

M       72     56%   M      67     57%   M      69    57%

B       57     44%   B      51     43%   B      53    43%

TOT     129          TOT    118          TOT   122
100%                    COM     NON-COM
T
u   80%           71%
                                              64%
r
    60%                      49% 51%
n                                                     36%
i   40%    29%

M   20%
A
M    0%
           INIZIO           META'              FINE

T   100%                  COM     NON-COM
                    82%
u    80%
                                              74%
r
                            53%
n    60%                          47%

i    40%                                             26%
B           18%
     20%
A
M     0%
           INIZIO           META'             FINE
Funzione comunicativa
INIZIATIVA:
INIZIATIVA: se il bambino o il genitore introduce un nuovo elemento
nel discorso senza reagire in modo esplicito ad un turno precedente

RISPOSTA:
RISPOSTA: se l’atto comunicativo del bambino o del genitore
richiama e/o reagisce in modo esplicito al turno del parlante
precedente

RISPOSTA-INIZIATIVA:
RISPOSTA-INIZIATIVA: se l’atto comunicativo prodotto comprende
in sé aspetti sia di risposta al turno precedente, sia di iniziativa
rispetto alla prosecuzione dell’interazione

RIPETIZIONE-
RIPETIZIONE-RIFORMULAZIONE: se l’atto comunicativo richiama
il turno precedente, ripetendolo, così come è stato prodotto
dall’interlocutore, oppure riformulandolo, inserendo o eliminando
degli elementi comunicativi
Risposte del Bambino alle Iniziative Materne



                                    INIZIATIVE M
 30                                 RISPOSTE B
 25
 20
 15
 10
  5
  0
      INIZIO    META'      FINE
Codice comunicativo
VOCALE:
VOCALE:     quando       il  canale   utilizzato   è
esclusivamente quello linguistico

GESTUALE:
GESTUALE: quando l’intenzione del partner è
espressa esclusivamente attraverso i gesti
comunicativi

BIMODALE:
BIMODALE: se l’enunciato verbale è accompagnato
dai gesti comunicativi

AZIONE COMUNICATIVA: quando l’intenzione del
partner è espressa esclusivamente attraverso azioni
comunicative

PAROLA E AZIONE: quando è presente una
combinazione di parola e azione
C
O                  VOC       GEST     BIM     ACT      VERBACT

D   100%

C   80%
O
    60%                          51%
M                          46%                         43%
                                                                         35%
    40%     32%
                                              24%
M                                      15%                     16%
                14%
    20%            8%                        9%          4%
A             0%                     1%                             1%
M    0%
              INIZIO                 META'                   FINE


C            VOC         GEST       BIM       ACT       VERBACT
O
                       93%
D    100%
C     80%                                   71%
O
      60%                                                        43%
M
      40%                                                            23%
                                                           19%
B     20%
                  5%
                                    8%12%8%
                                                       9%
                                                          6%
                            2%                    2%
A      0%
              0%0%
M                 INIZIO              META'               FINE
Azione/funzione
L’azione eseguita può essere:
   comunicativa o non comunicativa
   funzionale o non funzionale rispetto all’oggetto

L’azione funzionale si differenzia in:
   SEMPLICE quando l’azione con l’oggetto ricade sul
   partner che l’ha eseguita
   SU ALTRI quando il partner compie un’azione che
   coinvolge l’interlocutore
   SIMBOLICA quando lo schema d’azione è applicato
   su un oggetto “non appropriato” che acquista,
   quindi, una funzione simbolica
   IN SEQUENZA quando il partner esegue in
   sequenza delle azioni simboliche
COMUNICATIVE                   NON COMUNICATIVE
                                                         97%
                                     92%
A    100%

Z     80%
                       56%
I     60%      44%

O     40%
                                             8%
N     20%                                                      3%

I      0%
              INIZIO                 META'              FINE
            SEMPLICE      SU ALTRI      SIM BOLICA     IN SEQUENZA



B   100%
            84%
A   80%                         72%

M   60%                                                        53%
B
    40%
I                                                      29%


N   20%
               4%
                     7%
                          5%           5%
                                           15%
                                                  8%
                                                           6%
                                                                     12%


O    0%
              INIZIO                 META'                 FINE
Gesti comunicativi
DEITTICI           RAPPRESENTATIVI/ ICONICI
 Indicare          collegati alle azioni abitualmente
                     eseguite dal o col referente
 Mostrare
                       TELEFONARE, DORMIRE,
 Richiedere             MANGIARE, PETTINARE



                          CONVENZIONALI/
                           INTERATTIVI
                          hanno una forma e un
                            significato culturalmente
                            condiviso
                             CIAO, BATTERE LE
                             MANI, BUONO
G   D E IT T IC I                C O N V E N Z .-IN T E R A Z IO N A L I                R A P P R .-IC O N IC I
E                                                                                  10
                    9
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l’interlocutore guarda:

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• un altro oggetto (ALTROGG)
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  (PAROGG)
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  setting con uno sguardo vagante (VAG)
PARTNER            PAR (OCCHI)     FOCUSOGG            ALTROGG
                  PAROGG             VAG             NC

                  70%
                                               62%
Sguardo Bambino




                  60%
                            53%                                    50%
                  50%
                               43%
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                                                                    19%
                  20%                      15% 16%           12%         12%
                  10%                         3%     3% 1%
                                  2%2%                         4%         2%
                        1%
                  0%      0%          0%              0%                   0%
                            INIZIO             META'               FINE
Patterns relazionali

     Relational Coding System (Fogel, 2003)
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2)    Asimmetrico: un partner è occupato in un’attività mentre
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     impegnato in un’attività che riguarda esclusivamente se
     stesso
Patterns relazionali


              SR   SS    AD     AA   US

12

10

 8

 6

 4

 2

 0
     INIZIO             META'             FINE
Lo sviluppo l’attività didiun componente complementare
             L’attivazione un componente del sistema attrae
                  del linguaggio è un sistema coordinato di
        “comunicative behaviours” complementari
      (Teoria dei Sistemi Dinamici di Attrattori, Iverson & Thelen, 1999)



Espressioni                                                           gesti
  facciali
                          sguardo
                                               Comportamento
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L'attenzione congiunta tra gesto e parola: analisi di un percorso di Parent Training

  • 1. DAL GESTO ALLA PAROLA: LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO. Castel Ivano – Trento 15/16 ottobre 2010 L’attenzione congiunta tra gesto e parola: analisi di un percorso di Parent Training Simone Cuva°^ Olga Capirci* in collaborazione con Marilina Mastrogiuseppe* e Stefania Raguso^ °Università di Trento ^ASL C Roma *Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC – CNR) - Roma
  • 2. THE SOCIAL MOTIVATION HYPOTHESIS (Dawson et al., 2008) Compromissione: orientamento sociale, decodifica emozioni e volti imitazione e attenzione condivisa Mancanza di motivazione sociale ↓investimento nel prestare attenzione all’altro e ↓ possibilità di ↓ esperienza di coinvolgimento sociale decodificazione volti, linguaggio ed altri strumenti di contatto sociale
  • 3. Fattori di rischio Geni di suscettibilità Processi di rischio Altri fattori di rischio Pattern alterati Esito di interazione Bambino-ambiente Sviluppo anormale circuiti neurali e sindrome autistica conclamata
  • 4. INTERVENTO Fattori didi rischio Fattori protezione Geni di Processi di suscettibilità “protezione” Altri fattori di rischio Pattern adattati Esito di interazione Bambino-ambiente Sviluppo più tipico dei circuiti neurali e ↓ sintomi autistici
  • 5. Perché l’intervento mirato all’attenzione congiunta: L’attenzione congiunta è una componente fondamentale dello sviluppo socio-affettivo e cognitivo del bambino, snodo delle successive acquisizioni simboliche e linguistiche (Tomasello, 2008) E’ una competenza complessa, che ha una componente on-off, discreta, ed una componente dimensionale, continua; una di avvio una di risposta Controllo/condivisione Capacità dell’attenzione Capacità di seguire L’attenzione congiunta è la prima “finestra fenomenologica” l’attenzione (11-14 mesi) di dirigere l’attenzione (9-12 mesi) (13-15 mesi) sull’atipia del funzionamento del bambino con disturbo dello spettro autistico capacità di seguire: lo sguardo Impegno congiunto gesti imperativi la sua natura da una la direzione indicata dall’altra dimensionale ostacolo fisico/sociale parte discreta gesti dichiarativi permette (gesto del) Imitazione: di sviluppo del bambino ed mostrare una taratura sul livello atti strumentali una sintonizzazione fine con lo stesso atti arbitrari
  • 6. Obiettivi della ricerca Tracciare programmi riabilitativi individualizzati sulla base delle specificità della problematica e della fase di sviluppo attraversata (ipotesi di “cicli di intervento” orientati ad alcune specifiche aree) Coinvolgere il genitore in maniera preliminare e complementare alla terapia individuale del bambino nella ricerca di codici comunicativi condivisi Analizzare il percorso terapeutico in maniera esaustiva rispetto alla complessità dei processi in corso
  • 7. Attivita’ Componenti attenzione congiunta interessate Controllo/condivisione Capacità dell’attenzione Capacità di seguire di dirigere l’attenzione (9-12 mesi) l’attenzione (11-14 base: condivisione esperienza Bolle di sapone; palla; Impegno congiunto di mesi) (13-15 mesi) gioco causa effetto; emotivamente positiva: Impegno congiunto-Ostacolo Barattoli/pezzi di panno fisico Cubetti per costruzioni; Impegno congiunto (turno)/ostacolo sociale; imitazione capacità di seguire: plastilina; pastelli gesti arbitrari funzionali lo sguardo Impegno congiunto gesti imperativi la direzione indicata ostacolo fisico/sociale gesti dichiarativi Imitazione:funzionali/arbitrari Tazzine e piattini del)Imitazione gesti mostrare (gesto di plastica, animali; atti strumentali bambolotto atti arbitrari
  • 8. I incontro 8 incontri Ultimo TRIADE Diade+terapeuta Incontro: TRIADE Fase di osservazione Feedback Osservazione dei rapporti e fase di training al Sull’effetto e triadici spontaneamente genitore con l’obiettivo di facilitare la costruzione dell’interento messi in atto da bambino e genitori di format/scene di Follow-up a 6 mesi attenzione congiunta
  • 9. Analisi delle interazioni Interazione diadica iniziale (febbraio) Interazione diadica centrale (marzo) Interazione diadica finale (aprile) Durata media: 15 min Codifica: 40% circa di ogni interazione 3 contesti di gioco madre-bambino Pennarelli (alternanza dei turni) Palline e martello, torre con cubi (ostacolo fisico e sociale) Bambolotto, cucina (gioco simbolico)
  • 10. SCHEMA DI CODIFICA DELLE INTERAZIONI a cura di Olga Capirci & Maria Cristina Caselli Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione – CNR • Tempo • Comprensione del bambino • Partner • Comunicazione non verbale • Enunciato vocale/ vocaliz. • Direzione dello sguardo • Codice comunicativo • Funzione comunicativa • Azione • Atto comunicativo • Azione/funzione • Patterns relazionali (Fogel, 2003) • Gesti comunicativi • Richiami dell’attenzione
  • 11. TOTALE TURNI INIZIO META' FINE M 72 56% M 67 57% M 69 57% B 57 44% B 51 43% B 53 43% TOT 129 TOT 118 TOT 122
  • 12. 100% COM NON-COM T u 80% 71% 64% r 60% 49% 51% n 36% i 40% 29% M 20% A M 0% INIZIO META' FINE T 100% COM NON-COM 82% u 80% 74% r 53% n 60% 47% i 40% 26% B 18% 20% A M 0% INIZIO META' FINE
  • 13. Funzione comunicativa INIZIATIVA: INIZIATIVA: se il bambino o il genitore introduce un nuovo elemento nel discorso senza reagire in modo esplicito ad un turno precedente RISPOSTA: RISPOSTA: se l’atto comunicativo del bambino o del genitore richiama e/o reagisce in modo esplicito al turno del parlante precedente RISPOSTA-INIZIATIVA: RISPOSTA-INIZIATIVA: se l’atto comunicativo prodotto comprende in sé aspetti sia di risposta al turno precedente, sia di iniziativa rispetto alla prosecuzione dell’interazione RIPETIZIONE- RIPETIZIONE-RIFORMULAZIONE: se l’atto comunicativo richiama il turno precedente, ripetendolo, così come è stato prodotto dall’interlocutore, oppure riformulandolo, inserendo o eliminando degli elementi comunicativi
  • 14. Risposte del Bambino alle Iniziative Materne INIZIATIVE M 30 RISPOSTE B 25 20 15 10 5 0 INIZIO META' FINE
  • 15. Codice comunicativo VOCALE: VOCALE: quando il canale utilizzato è esclusivamente quello linguistico GESTUALE: GESTUALE: quando l’intenzione del partner è espressa esclusivamente attraverso i gesti comunicativi BIMODALE: BIMODALE: se l’enunciato verbale è accompagnato dai gesti comunicativi AZIONE COMUNICATIVA: quando l’intenzione del partner è espressa esclusivamente attraverso azioni comunicative PAROLA E AZIONE: quando è presente una combinazione di parola e azione
  • 16. C O VOC GEST BIM ACT VERBACT D 100% C 80% O 60% 51% M 46% 43% 35% 40% 32% 24% M 15% 16% 14% 20% 8% 9% 4% A 0% 1% 1% M 0% INIZIO META' FINE C VOC GEST BIM ACT VERBACT O 93% D 100% C 80% 71% O 60% 43% M 40% 23% 19% B 20% 5% 8%12%8% 9% 6% 2% 2% A 0% 0%0% M INIZIO META' FINE
  • 17. Azione/funzione L’azione eseguita può essere: comunicativa o non comunicativa funzionale o non funzionale rispetto all’oggetto L’azione funzionale si differenzia in: SEMPLICE quando l’azione con l’oggetto ricade sul partner che l’ha eseguita SU ALTRI quando il partner compie un’azione che coinvolge l’interlocutore SIMBOLICA quando lo schema d’azione è applicato su un oggetto “non appropriato” che acquista, quindi, una funzione simbolica IN SEQUENZA quando il partner esegue in sequenza delle azioni simboliche
  • 18. COMUNICATIVE NON COMUNICATIVE 97% 92% A 100% Z 80% 56% I 60% 44% O 40% 8% N 20% 3% I 0% INIZIO META' FINE SEMPLICE SU ALTRI SIM BOLICA IN SEQUENZA B 100% 84% A 80% 72% M 60% 53% B 40% I 29% N 20% 4% 7% 5% 5% 15% 8% 6% 12% O 0% INIZIO META' FINE
  • 19. Gesti comunicativi DEITTICI RAPPRESENTATIVI/ ICONICI Indicare collegati alle azioni abitualmente eseguite dal o col referente Mostrare TELEFONARE, DORMIRE, Richiedere MANGIARE, PETTINARE CONVENZIONALI/ INTERATTIVI hanno una forma e un significato culturalmente condiviso CIAO, BATTERE LE MANI, BUONO
  • 20. G D E IT T IC I C O N V E N Z .-IN T E R A Z IO N A L I R A P P R .-IC O N IC I E 10 9 S 10 8 T 8 I 6 3 3 4 M 2 1 1 A 0 0 0 M IN IZ IO M ETA ' F IN E D E IT T IC I C O NVE NZ -INT E R A ZIO NA L I R AP P R -IC O G 10 9 E S 8 7 T 6 I 4 3 B 2 A 2 1 1 1 M 0 INIZ IO ME T A' F INE
  • 21. Direzione dello sguardo l’interlocutore guarda: • il partner (PAR) • l’oggetto focus condiviso col partner (FOCUSOGG) • un altro oggetto (ALTROGG) • il partner e l’oggetto alternativamente (PAROGG) • un punto non specificato all’interno del setting con uno sguardo vagante (VAG)
  • 22. PARTNER PAR (OCCHI) FOCUSOGG ALTROGG PAROGG VAG NC 70% 62% Sguardo Bambino 60% 53% 50% 50% 43% 40% 30% 19% 20% 15% 16% 12% 12% 10% 3% 3% 1% 2%2% 4% 2% 1% 0% 0% 0% 0% 0% INIZIO META' FINE
  • 23. Patterns relazionali Relational Coding System (Fogel, 2003) 1) Simmetrico: i partners adattano di volta in volta i loro atti comunicativi a quelli dell’altro e co-partecipano all’interazione • Simmetrico-Risonante • Simmetrico-Sequenziale 2) Asimmetrico: un partner è occupato in un’attività mentre l’altro guarda e non partecipa attivamente 3) Unilaterale: un partner cerca di coinvolgere l’altro in un atto comunicativo, ma questo non co-partecipa e rimane impegnato in un’attività che riguarda esclusivamente se stesso
  • 24. Patterns relazionali SR SS AD AA US 12 10 8 6 4 2 0 INIZIO META' FINE
  • 25. Lo sviluppo l’attività didiun componente complementare L’attivazione un componente del sistema attrae del linguaggio è un sistema coordinato di “comunicative behaviours” complementari (Teoria dei Sistemi Dinamici di Attrattori, Iverson & Thelen, 1999) Espressioni gesti facciali sguardo Comportamento vocale azioni vocalizzazioni parole