2. Miopatie infiammatorie
idiopatiche
– Polimiosite/Dermatomiosite
– Miosite a corpi inclusi
– Miositi in corso di collagenopatie
(“overlap syndromes)
3. Polimiosite/Dermatomiosite:
epidemiologia
• Dermatomiosite: prevalentemente
infanto-giovanile
• Polimiosite: incidenza 1-12 nuovi
casi/milione/anno; prevalenza 4
casi/milione
• Sesso: femmine/maschi 2:1, 1:2
per le forme associate a neoplasie
4. Polimiosite/Dermatomiosite:
patogenesi
In un soggetto geneticamente
predisposto (p.e. portatore di
specifici antigeni HLA) interviene un
fattore esterno (p.e. virus) che
scatena una reazione immunitaria
con danno muscolare/cutaneo
5. Polimiosite: patogenesi
processo citotossico sulle fibre
muscolari attuato da linfociti T
contro componenti della superficie
della fibra (antigeni di
istocompatibilità) o contro altri
organelli intracellulari (nucleo,
nucleolo, RNA, ecc.), con
conseguente necrosi tessutale
6. Dermatomiosite: patogenesi
interessamento primario dei piccoli
vasi arteriosi e dei capillari, che
vengono attaccati da fattori del
complemento (C5-b9), con distruzione
del vaso tramite linfociti B e CD4
→ sofferenza muscolare di tipo
vasculitico, con microinfarti, atrofia
e necrosi per contiguità
7. Polimiosite/Dermatomiosite:
quadro clinico
• Debolezza simmetrica,
prossimale > distale
• Debolezza dei muscoli posteriori del
collo
• Disfagia, disfonia, deficit muscoli
respiratori
• Dolore spontaneo ed alla palpazione
• Interessamento cutaneo e capillare
10. Associazione con neoplasie
• Rischio maggiore: dermatomiosite
(32%), maschi, bianchi, sopra 45
anni, entro 3 aa dalla diagnosi
• Tipo di neoplasia: polmone, ovaio,
linfoma non-Hodgkin, pancreas,
colon, altri
esiste inoltre una miopatia
necrotizzante paraneoplastica
11. Miosite a corpi inclusi
• la più frequente miopatia dell’adulto
anziano: 4-9 casi /milione, 35/milione
sopra i 50 anni
• prevalenza maschile 2:1
• Patogenesi ignota: invecchiamento,
“misfolding” proteico, inibizione del
proteasoma, stress ossidativo, alterato
traffico di colesterolo e traslazione
proteica
12. Miosite a corpi inclusi
(IBM)
• debolezza asimmetrica,
prevalentemente distale specie agli
arti superiori
• disfagia, non interessamento sistemico
• scarsa risposta alla terapia steroidea
e IS
13. PM/DM: esami diagnostici
• CK molto aumentata, anche 500 volte
• indici di infiammazione spesso normali
• talora anticorpi specifici (Jo-1, Mi2;
ANA, Ro/SSA, La/SSB, PM/Scl in
“overlap syndromes”)
• EMG: PUM brevi, polifasici, attività
spontanea con fibrillazione
14. PM/DM:biopsia muscolare
• indispensabile in assenza di alterazioni
cutanee diagnostiche
• diagnosi differenziale PM/DM e con
altre miopatie genetiche ed acquisite
• può dare informazioni prognostiche e
terapeutiche
va eseguita prima della terapia
steroidea
21. Miosite a corpi inclusi:
diagnosi
• CK poco elevata
• biopsia indispensabile per la
diagnosi:
– aspetti infiammatori
– vacuoli orlettati,
– inclusioni filamentose al ME
22.
23. Revisione della nostra casistica di miopatie
infiammatorie idiopatiche: 63 pazienti
follow-up (1-15 anni)
gruppi clinico-istologici
scarsa risposta alla terapia,
polimiositi 36 (57.1%) peggioramento 9 (17.3%)
dermatomiositi 9 (14.3%)
discreta risposta alla terapia,
sintomi residui 21 (40.4%)
miositi a corpi inclusi 3 (4.8%)
buona risposta alla terapia,
asintomatici 22 (42.3%)
miositi overlap 15 (23.8%)
associati a neoplasie 3
Esclusi: HCV, HIV, CMV correlati
deceduti 5 (1 correlato)
24. Parametri considerati
clinici IHC e IF
sierologici istologici
• Linfociti T
• Età all’esordio
CD8+
• CK • Vacuoli
• Distribuzione
• macrofagi
deficit • Proteine • Infiltrati
della fase • MAC
• Disfagia • Necrosi
acuta
• HLA
• Ipostenia collo • COX –
• Leucocitosi
• αB-cristallina
• Dolore
• Autoanticorpi
• p-tau
• EMG
• β-amiloide
• Risposta alla
terapia • TDP-43
• Interessamento
multisistemico
29. Marcatori di degradazione proteica
αB-cristallina
β -amiloide
p-tau
PM DM s-IBM OM
%
100
Fortemente espressi nei
90
casi di IBM
80
70
Espressi anche nelle PM,
60
nelle DM e nelle OM
50
40
L’espressione non è
30
significativamente
20
correlata a esordio,
10
diagnosi o CK sierica
0
p-tau b-amiloide ab-cristallina
(p > 0.05)
30. Follow up
%
100
90
80 scarsa risposta alla
terapia, in
70 peggioramento
60 parziale risposta alla
terapia, sintomi lievi
50 costanti
40
buona risposta alla
30 terapia, asintomatici
20
10
0
p-tau b-amiloide ab-cristallina
La proteina tau, la β-amiloide e l’αΒ
αΒ-cristallina sono maggiormente espresse
αΒ
nei pazienti con peggioramento sintomatologico
Si avvicinano, ma non raggiungono la significatività statistica i confronti tra
espressione dei marcatori e decorso della patologia
31. TDP-43
Proteina nucleare altamente conservata, ubiquitaria, implicata nella repressione
della trascrizione genica e nell’inibizione dello splicing esonico.
E’ il componente maggiore delle inclusioni neuronali patologiche della
degenerazione lobare frontotemporale e della sclerosi laterale amiotrofica.
Ayala Y.M., Pantano S., D’Ambrogio A. Et al. Journal of Molecular Biology 2005; 348: 575-88. Neumann M., Sampathu D.M., Kwong L.K. Et
al. Science 2006; 314: 130-33. Elman L.B., McCluskey L., Grossman M. NeuroSignals 2008; 16: 85-90.
32. TDP-43
%
100
100%
scarsa risposta
90% 90
alla terapia, in
80%
peggioramento
80
70%
70
60%
TDP-43
60
50% parziale
risposta alla
40%
50
terapia, sintomi
30%
lievi costanti
40
20%
30
10%
buona risposta
0%
alla terapia,
20
TDP-43
asintomatici
10
PM DM IBM OM
0
TDP-43
Tutti i casi di IBM esprimono questa proteina. La proteina è espressa, in
percentuali minori, anche nelle PM, nelle DM e nelle OM
Esiste una relazione (p<0.001) in senso prognostico negativo tra
espressione della TDP-43 e decorso della patologia.
33. Conclusioni
In 9 casi di PM (25%), 1 caso di DM (11%), 7
casi di OM (46%) sono risultati positivi uno o
più marcatori considerati caratteristici delle
IBM, pur in assenza di vacuoli orlettati;
3 non hanno risposto alla terapia, 3 hanno avuto
una buona risposta, gli altri sono casi intermedi.
Tutti i casi di PM e DM non rispondenti
presentano forte positività per p-tau, TDP-
43 e beta-amiloide
34. Conclusioni
La biopsia muscolare eseguita prima di iniziare
la terapia è utile per la diagnosi differenziale e
per la caratterizzazione istopatologica
L’uso di marcatori di degradazione proteica
(TDP 43 > p-tau > beta-amiloide) è utile per
identificare un sottogruppo di pazienti in cui il
meccanismo eziopatogenetico porta a sintesi di
proteine atipiche, simile a quello delle miositi a
corpi inclusi, con tendenza a prognosi peggiore
35. Centro Malattie Neuromuscolari
Paolo Peirolo, Università di Torino
T Mongini
L Vercelli L Chiadò-Piat
M Zotta E Vittonatto
G Gai C Anatrone
N Olivero