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Spettri ed emissione luminosa


          Claudio Fazio
           O.R.S.A. - Palermo
La spettroscopia studia gli spettri luminosi associati
   all’emissione o all’assorbimento di radiazione
       elettromagnetica da parte della materia


 Essa costituisce un potente strumento di analisi
  della composizione chimica di una sostanza,
poiché ogni elemento chimico, e in generale ogni
     sostanza, presenta uno spettro luminoso
caratteristico, che fornisce informazioni dettagliate
      e precise sulla sua struttura o sulla sua
                   composizione.
Lo spettro è, in ottica, una serie di colori,
ottenuta dalla separazione di un raggio di luce
bianca nelle sue diverse componenti:
nell'ordine, violetto, blu, verde, giallo, arancione,
rosso.



Facendo passare un fascio di luce solare attraverso un prisma di vetro, la
luce, che ci appare bianca, viene scomposta in diversi colori.
Questo fenomeno è dovuto alla proprietà del prisma di deviare i raggi di
colore diverso in direzioni diverse: la luce rossa subisce la deviazione
minore, la luce blu quella maggiore.



L'esempio più noto di spettro è l'arcobaleno,
uno spettro naturale prodotto da fenomeni
meteorologici, simili a quelli che si producono
quando un raggio di sole attraversa un prisma
di vetro
Lo spettro elettromagnetico
Gli spettri continui
 Sono costituiti da una successione di colori che sfumano l'uno nell'altro senza
 interruzioni, quindi da un numero infinito di lunghezze d'onda. Lo spettro
 continuo della luce bianca contiene tutti i colori, dal blu al rosso. È lo spettro
 tipico delle sorgenti che emettono come corpo nero , la cui emissione cioè è
 dovuta alla temperatura del corpo stesso.



                                                                                 Spettro continuo nel visibile




                                                                 Per ogni valore di temperatura, tuttavia,
                                                                 l’emissione di energia avviene in una ampia
                                                                 banda di frequenze/lunghezze d’onda. La
Spettro di emissione del corpo nero. La banda gialla indica il   percentuale di energia emessa per ogni valore di
campo del visibile
                                                                 frequenza è data dalla LEGGE DI PLANCK
Il corpo nero
La legge di Planck

               8π hc    1
u (λ , T ) =
                λ 5 eλ −1
                       hc
                       kT
La legge di Planck

               8π hc    1
u (λ , T ) =
                λ 5 eλ −1
                       hc
                       kT
La legge di Planck

               8π h 3 1
u (ν , T ) =        ν hν
                      e kT − 1
                  3
                c
L’irraggiamento
È una forma di propagazione di energia sotto forma di “radiazione elettromagnetica”,
cioè di ONDE ELETTROMAGNETICHE

L'irraggiamento consiste nell'emissione di onde elettromagnetiche generate dagli
atomi e molecole eccitati dall'agitazione termica, che si diseccitano emettendo fotoni
di lunghezza d'onda proporzionale alla loro temperatura.
Per esempio, i corpi a temperatura ambiente emettono fotoni nella gamma degli
infrarossi, che per questo sono anche detti raggi termici.
Corpi molto freddi irradiano microonde (quelli vicini allo zero assoluto, semplici onde
radio), mentre i corpi molto caldi arrivano ad emettere luce visibile, dapprima rossa
(temperatura del cosiddetto calor rosso, circa 700 C) poi sempre più bianca
(temperatura del calor bianco, circa 1200 C).
Man mano che la temperatura aumenta, la frequenza della luce emessa aumenta fino
al bianco-azzurrino, per poi passare ai raggi ultravioletti, e ai raggi X nel caso di
plasmi stellari a temperature dell'ordine di milioni di gradi.


  Ultravioletto
                                                                         Infrarosso
La temperatura di colore di una fonte luminosa è la temperatura
   corrispondente alla curva di Planck che minimizza gli scarti nei confronti dello
   spettro reale della fonte luminosa.




                                                                 Spettro di emissione del Sole a confronto con quello del corpo
                                                                 nero.
Spettro di emissione del corpo nero. La banda gialla indica il   È possibile notare come la temperatura della luce solare si
campo del visibile                                               avvicini ai 6000K.
La lunghezza d’onda di picco (o colore) della radiazione emessa, decresce al crescere della
temperatura. Per esempio, un corpo arroventato irradia la maggior parte della radiazione alle
lunghezze d'onda elevate della fascia visibile, con un picco a lunghezze d’onda corrispondenti
alla nostra sensazione di “rosso”. Se venisse scaldato ulteriormente, la lunghezza d’onda di
picco si sposterebbe al centro della banda visibile, e il corpo apparirebbe bianco.
Diciamo quindi che il corpo è al calor bianco.
Questo è spiegato dalla legge di Wien.

                                                                  La lunghezza d'onda del picco di un'emissione da parte di un
                                                                  corpo nero è:



                                                                  dove T è la temperatura del corpo nero espressa in kelvin, λmax
                                                                  è la lunghezza d'onda espressa in metri del picco massimo di
                                                                  energia, e b è una costante di proporzionalità, chiamata
                                                                  costante di spostamento di Wien, il cui valore è:



                                                                  In pratica, più caldo è un oggetto, più corta è la lunghezza
                                                                  d'onda a cui emetterà radiazione. Per esempio, la temperatura
                                                                  superficiale del Sole è di 5778 K, il che dà un picco a circa 500
                                                                  nm. Come abbiamo visto, questa lunghezza d'onda è vicina al
                                                                  centro dello spettro visibile.
                                                                  Una lampadina ha un filamento luminoso con una temperatura
                                                                  leggermente più bassa, che risulta in un'emissione di luce
 Spettro di emissione del corpo nero. La banda gialla indica il   gialla, mentre un oggetto che si trovi al "calor rosso" è ancora
 campo del visibile
                                                                  più freddo.
L’energia totale emessa ad una data temperatura è proporzionale a T4, cioè alla
quarta potenza della sua temperatura (LEGGE DI STEFAN –BOLTZMANN)

                                 U = σ T4
L'ammontare totale della radiazione, di ogni frequenza, aumenta , quindi, molto
rapidamente al crescere della temperatura. Un oggetto alla temperatura di un
forno da cucina (250 C, o 550 K) irradia circa 11 volte l'energia che emetterebbe
a temperatura ambiente per unità di superficie; un oggetto alla temperatura del
filamento in un bulbo incandescente (circa 3000 K) 10000 volte.
Gli spettri a bande

Uno spettro a bande si presenta come una serie di righe colorate su
uno sfondo nero, ciascuna corrispondente ad una specifica lunghezza
d’onda.
Esso è, quindi sostanzialmente diverso da uno spettro continuo




             Ma come si genera uno spettro a bande?
L’emissione di luce da una sostanza
Quando un elettrone di un atomo
compie una transizione da un livello
energetico a un altro, di energia
minore, si ha emissione di luce .
A seconda del livello di partenza e
di quello di arrivo dell’elettrone,
l’atomo emetterà fotoni di diversa
energia, osservabili sotto forma di
riga di emissione dello spettro
mediante uno spettroscopio.
Nell’atomo di idrogeno, la serie di
Lyman , nell’ultravioletto, raggruppa
le transizioni allo stato
fondamentale.
La serie di Balmer, nella regione del
visibile dello spettro, comprende le
righe relative alle transizioni al
secondo livello energetico.
La serie di Paschen, nell’infrarosso,
quelle al terzo livello.
Formula di Rydberg-Ritz

Sperimentalmente, le righe emesse dall’idrogeno o dagli idrogenoidi possono essere
raggruppate in serie con frequenze ben rappresentate dalla formula di Rydberg-Ritz (1890):




                                    1   1 
                            ν = RZ  2 − 2 
                                      2

                                   m   n 



     dove R è una costante (per l’idrogeno R≈3.29·1015Hz), Z è il numero atomico e
     m e n due numeri naturali con n > m.
 1   1 
Per l’atomo di idrogeno Z=1.                   ν = RZ 2  2 − 2 
                                                        m   n 
Ponendo m=1, n=2,3,4… si ottiene la serie di Lyman ( converge a 91.13 nm, ultravioletto ).
Ponendo m=2, n=3,4,5… si ottiene la serie di Balmer (converge a 364.51 nm, visibile).
Ponendo m=3, n=4,5,6… si ottiene la serie di Paschen (converge a 820.14 nm, infrarosso).
        m=4, n=5,6,7… serie di Brackett            (converge a 1458.03 nm, ultravioletto ).
        m=5 n=6,7,8… serie di Pfund               (converge a 2278.17 nm, ultravioletto ).
Esempio: le righe della serie di Balmer (… nel visibile)




m = 2:
n = 3; ν = 4.57·1014 Hz, da cui λ = 656.3 nm,
la cosiddetta riga Hα.
n = 4; riga Hβ (λ= 486.1 nm)
n = 5; riga Hγ (λ = 434.1 nm)
n = 6; riga Hδ (λ = 410.2 nm)
In generale, quindi, ogni elemento avrà uno spettro di emissione tipico, che può
 dare informazioni sulla struttura dei livelli energetici dell’elemento stesso




Uno spettro di emissione si presenta come una serie di righe luminose su fondo
scuro, ciascuna corrispondente a una specifica lunghezza d’onda (o frequenza).
Esso si ottiene quando gli atomi o le molecole della sostanza in esame emettono
radiazione, in seguito a una transizione elettronica tra stati di diversa energia.
Gli spettri di assorbimento
Uno spettro di assorbimento si ha quando una sostanza viene attraversata
dalla luce bianca, cioè quando si interpone sul cammino dei raggi luminosi,
prodotti da una sorgente che emetta uno spettro continuo, una sostanza che
assorbe la radiazione che l'attraversa.
L’assorbimento di radiazione avviene in corrispondenza di certe regioni più o
meno estese dello spettro; le radiazioni assorbite dalla sostanza sono
esattamente quelle che la sostanza stessa emette quando viene eccitata.
Spettro del Sole
Le righe scure che si osservano nello spettro, dette righe di
assorbimento o righe di Fraunhofer, corrispondono alle frequenze
assorbite dagli elementi investiti dalla radiazione. Lo studio di queste
righe, quindi, permette di risalire alla natura degli elementi che
costituiscono il Sole.
Lo spettrometro




Lo spettrometro è uno strumento che analizza e misura spettri di radiazione.
Uno spettrometro ad assorbimento permette di determinare la natura di una
sostanza, mediante l’analisi della luce che la attraversa. La luce che raggiunge
lo schermo, separata da un prisma nei colori fondamentali che la compongono
e opportunamente focalizzata da un sistema di lenti e fenditure, contiene tutte le
lunghezze d’onda che non sono state assorbite dalla sostanza ed evidenzia
delle righe di assorbimento.
Tali righe danno, quindi, informazioni sulla composizione della sostanza
La classificazione delle stelle
Nel 1872 l’astronomo americano Draper propose per la prima volta un metodo per
classificare le stelle basato sull’analisi delle righe spettrali.
Intorno al 1918 l’astronoma americana Annie Cannon ampliò l’idea di Draper e
fornì una versione molto più completa della teoria di classificazione stellare.
La teoria venne adottata universalmente dall’I.A.U (Unione Astronomica
Internazionale) intorno agli anni ’30 ed è conosciuta con lo pseudonimo di HD o
Harvard Classification.

Essa suddivide le stelle in sette classi principali contraddistinte dalle lettere O, B, A,
F, G, K, M.
Ogni classe si divide a sua volta in 10 sottoclassi contraddistinte da una cifra che
oscilla tra 0 e 9.
In generale possiamo risalire alla classe di appartenenza e alla temperatura
superficiale delle stelle semplicemente stimando il colore e facendo riferimento
alla seguente tabella:

                                                        Temperatura
              Classe spettrale      Colore stella
                                                         superficiale


                     O                  Blu           50.000 - 25.000 K
                     B              Blu/Bianche       25.000 - 11.000 K
                     A                Bianche          11.000 – 7.500 K
                     F             Bianche/Gialle      7.500 – 6.000 K
                     G                 Gialle          6.000 - 5.000 K
                     K            Gialle/Arancione     5.000 – 3.500 K
                     M                 Rosse           3.500 – 3.000 K
In generale possiamo risalire alla classe di appartenenza e alla temperatura
superficiale delle stelle semplicemente stimando il colore e facendo riferimento
alla seguente tabella:

                                                        Temperatura
              Classe spettrale      Colore stella
                                                         superficiale


                     O                  Blu           50.000 - 25.000 K
                     B              Blu/Bianche       25.000 - 11.000 K
                     A                Bianche          11.000 – 7.500 K
                     F             Bianche/Gialle      7.500 – 6.000 K
                     G                 Gialle          6.000 - 5.000 K
                     K            Gialle/Arancione     5.000 – 3.500 K
                     M                 Rosse           3.500 – 3.000 K
In generale possiamo risalire alla classe di appartenenza e alla temperatura
superficiale delle stelle semplicemente stimando il colore e facendo riferimento
alla seguente tabella:

                                                        Temperatura
              Classe spettrale      Colore stella
                                                         superficiale


                     O                   Blu          50.000 - 25.000 K
                     B              Blu/Bianche       25.000 - 11.000 K
                     A                Bianche          11.000 – 7.500 K
                     F             Bianche/Gialle      7.500 – 6.000 K
                     G                 Gialle          6.000 - 5.000 K
                     K            Gialle/Arancione     5.000 – 3.500 K
                     M                 Rosse           3.500 – 3.000 K



                             Oh Be A Fine Girl, Kiss Me !
Per determinare la temperatura superficiale della stella, basta fare riferimento,
   come già detto, alla temperatura corrispondente alla curva di Planck che
   minimizza gli scarti nei confronti dello spettro reale della stella.




                                                                      Spettro di emissione del Sole a confronto con quello del corpo
                                                                      nero.
Spettro di emissione del corpo nero. La banda gialla indica il        È possibile notare come la temperatura della luce solare si
campo del visibile                                                    avvicini ai 6000K.



                                              Il Sole è una stella di classe G
La classificazione spettrale è molto utilizzata anche per determinare la densità del
nucleo e la luminosità della stella.
In generale più le stelle sono calde più sono massicce e luminose. Le stelle
massicce hanno un nucleo molto denso proprio a causa dell’enorme peso degli
involucri esterni che tende a compattarlo, ma per sostenere tale peso sono
necessarie quantità di energia enormi che devono essere prodotte tramite le reazioni
di fusione, che bruciano moltissimo combustibile e producono molta energia,
rendendo le stelle più luminose.
Riportiamo qui di sotto sette spettri stellari appartenenti alle sette classi principali:




In merito a questi spettri possiamo fare le seguenti considerazioni:

1) Le stelle emettono lunghezze d’onda diverse (determinate dai vari elementi chimici di cui sono composte)
   spesso distribuite in un’ampia porzione dello spettro elettromagnetico ma quella che determina il loro
   colore della stella corrisponde di volta in volta alla lunghezza d’onda del picco.
2) Le stelle delle classi marginali (O-M) emettono la maggior parte della radiazione rispettivamente
   nell’ultravioletto e nell’infrarosso lasciando poco spazio alle righe emesse nel “visibile”.
3) Man mano che ci si sposta dalla classe B alla classe K si assiste ad una transizione del picco d’emissione
   dal bianco-blu a giallo-arancio.
4) Le piccole bande scure che appaiono sono le righe in assorbimento e sono dovute alla presenza di
   specifici elementi chimici che assorbono le frequenze corrispondenti nell’atmosfera della stella o alla
   presenza di nubi interstellari di gas e polveri che interferiscono con il precorso della luce nel tratto Stella-
   Terra.
Lo spettro del Sole
Lo spettro del Sole: dati riportati in letteratura scientifica
Lo spettro del Sole: dati riportati in letteratura scientifica
Lo spettro del Sole: dati sperimentali ottenuti con uno spettrometro RTL didattico
Un confronto …
Un confronto …
Un confronto …
Spettri di sorgenti luminose diverse a confronto - 1
Spettri di sorgenti luminose diverse a confronto - 2
Una proposta per la discussione …




Temperatura e calore
La temperatura

                Definizione “operativa”:
   La grandezza fisica che si misura con il termometro


 Definizione in termini di un modello di struttura della
                        materia:
“ Una misura dell’energia media di agitazione molecolare
                    della sostanza “

                  L’energia “termica”
Il calore
  Definizione in termini di un modello di struttura della
                         materia:
 Il passaggio di energia termica da una sostanza che “ne
ha di più” (sostanza ad alta temperatura) ad una sostanza
   che “ne ha di meno” (sostanza a bassa temperatura)

                      Calore come:
Passaggio di energia di agitazione molecolare per effetto
             della differenza di temperatura
Un modello meccanico per il calore


Passaggio di energia cinetica molecolare per effetto degli
 urti tra le molecole di sostanze a temperature diverse
               poste a contatto “termico”



 In termini microscopici, se fossimo in grado di seguire
   tutte le interazioni tra le molecole, non ci sarebbe
bisogno di parlare di calore. Basterebbe parlare di lavoro
Temperatura come funzione dello “stato” del sistema




 Calore come grandezza di passaggio, che indica un
                   “processo”
Strettamente parlando, allora, non è corretto parlare di
        “passaggio o propagazione di calore” …
Ma si trova sui libri che …


Il calore si propaga per:
      Conduzione
      Convezione
    Irraggiamento
Conduzione
                         Convezione


sono “forme” di calore (cioè di passaggio di energia termica)




   Perché si abbiano è necessaria una differenza di temperatura
Ma allora, visto che l’irraggiamento da parte di un corpo
 avviene solo per effetto della temperatura del corpo
                          stesso …



       È corretto dire che l’irraggiamento è
                     calore ???

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Spettri ed emissione luminosa [modalità compatibilità]

  • 1. Spettri ed emissione luminosa Claudio Fazio O.R.S.A. - Palermo
  • 2. La spettroscopia studia gli spettri luminosi associati all’emissione o all’assorbimento di radiazione elettromagnetica da parte della materia Essa costituisce un potente strumento di analisi della composizione chimica di una sostanza, poiché ogni elemento chimico, e in generale ogni sostanza, presenta uno spettro luminoso caratteristico, che fornisce informazioni dettagliate e precise sulla sua struttura o sulla sua composizione.
  • 3. Lo spettro è, in ottica, una serie di colori, ottenuta dalla separazione di un raggio di luce bianca nelle sue diverse componenti: nell'ordine, violetto, blu, verde, giallo, arancione, rosso. Facendo passare un fascio di luce solare attraverso un prisma di vetro, la luce, che ci appare bianca, viene scomposta in diversi colori. Questo fenomeno è dovuto alla proprietà del prisma di deviare i raggi di colore diverso in direzioni diverse: la luce rossa subisce la deviazione minore, la luce blu quella maggiore. L'esempio più noto di spettro è l'arcobaleno, uno spettro naturale prodotto da fenomeni meteorologici, simili a quelli che si producono quando un raggio di sole attraversa un prisma di vetro
  • 5. Gli spettri continui Sono costituiti da una successione di colori che sfumano l'uno nell'altro senza interruzioni, quindi da un numero infinito di lunghezze d'onda. Lo spettro continuo della luce bianca contiene tutti i colori, dal blu al rosso. È lo spettro tipico delle sorgenti che emettono come corpo nero , la cui emissione cioè è dovuta alla temperatura del corpo stesso. Spettro continuo nel visibile Per ogni valore di temperatura, tuttavia, l’emissione di energia avviene in una ampia banda di frequenze/lunghezze d’onda. La Spettro di emissione del corpo nero. La banda gialla indica il percentuale di energia emessa per ogni valore di campo del visibile frequenza è data dalla LEGGE DI PLANCK
  • 7. La legge di Planck 8π hc 1 u (λ , T ) = λ 5 eλ −1 hc kT
  • 8. La legge di Planck 8π hc 1 u (λ , T ) = λ 5 eλ −1 hc kT
  • 9. La legge di Planck 8π h 3 1 u (ν , T ) = ν hν e kT − 1 3 c
  • 10. L’irraggiamento È una forma di propagazione di energia sotto forma di “radiazione elettromagnetica”, cioè di ONDE ELETTROMAGNETICHE L'irraggiamento consiste nell'emissione di onde elettromagnetiche generate dagli atomi e molecole eccitati dall'agitazione termica, che si diseccitano emettendo fotoni di lunghezza d'onda proporzionale alla loro temperatura. Per esempio, i corpi a temperatura ambiente emettono fotoni nella gamma degli infrarossi, che per questo sono anche detti raggi termici. Corpi molto freddi irradiano microonde (quelli vicini allo zero assoluto, semplici onde radio), mentre i corpi molto caldi arrivano ad emettere luce visibile, dapprima rossa (temperatura del cosiddetto calor rosso, circa 700 C) poi sempre più bianca (temperatura del calor bianco, circa 1200 C). Man mano che la temperatura aumenta, la frequenza della luce emessa aumenta fino al bianco-azzurrino, per poi passare ai raggi ultravioletti, e ai raggi X nel caso di plasmi stellari a temperature dell'ordine di milioni di gradi. Ultravioletto Infrarosso
  • 11. La temperatura di colore di una fonte luminosa è la temperatura corrispondente alla curva di Planck che minimizza gli scarti nei confronti dello spettro reale della fonte luminosa. Spettro di emissione del Sole a confronto con quello del corpo nero. Spettro di emissione del corpo nero. La banda gialla indica il È possibile notare come la temperatura della luce solare si campo del visibile avvicini ai 6000K.
  • 12. La lunghezza d’onda di picco (o colore) della radiazione emessa, decresce al crescere della temperatura. Per esempio, un corpo arroventato irradia la maggior parte della radiazione alle lunghezze d'onda elevate della fascia visibile, con un picco a lunghezze d’onda corrispondenti alla nostra sensazione di “rosso”. Se venisse scaldato ulteriormente, la lunghezza d’onda di picco si sposterebbe al centro della banda visibile, e il corpo apparirebbe bianco. Diciamo quindi che il corpo è al calor bianco. Questo è spiegato dalla legge di Wien. La lunghezza d'onda del picco di un'emissione da parte di un corpo nero è: dove T è la temperatura del corpo nero espressa in kelvin, λmax è la lunghezza d'onda espressa in metri del picco massimo di energia, e b è una costante di proporzionalità, chiamata costante di spostamento di Wien, il cui valore è: In pratica, più caldo è un oggetto, più corta è la lunghezza d'onda a cui emetterà radiazione. Per esempio, la temperatura superficiale del Sole è di 5778 K, il che dà un picco a circa 500 nm. Come abbiamo visto, questa lunghezza d'onda è vicina al centro dello spettro visibile. Una lampadina ha un filamento luminoso con una temperatura leggermente più bassa, che risulta in un'emissione di luce Spettro di emissione del corpo nero. La banda gialla indica il gialla, mentre un oggetto che si trovi al "calor rosso" è ancora campo del visibile più freddo.
  • 13. L’energia totale emessa ad una data temperatura è proporzionale a T4, cioè alla quarta potenza della sua temperatura (LEGGE DI STEFAN –BOLTZMANN) U = σ T4 L'ammontare totale della radiazione, di ogni frequenza, aumenta , quindi, molto rapidamente al crescere della temperatura. Un oggetto alla temperatura di un forno da cucina (250 C, o 550 K) irradia circa 11 volte l'energia che emetterebbe a temperatura ambiente per unità di superficie; un oggetto alla temperatura del filamento in un bulbo incandescente (circa 3000 K) 10000 volte.
  • 14. Gli spettri a bande Uno spettro a bande si presenta come una serie di righe colorate su uno sfondo nero, ciascuna corrispondente ad una specifica lunghezza d’onda. Esso è, quindi sostanzialmente diverso da uno spettro continuo Ma come si genera uno spettro a bande?
  • 15. L’emissione di luce da una sostanza Quando un elettrone di un atomo compie una transizione da un livello energetico a un altro, di energia minore, si ha emissione di luce . A seconda del livello di partenza e di quello di arrivo dell’elettrone, l’atomo emetterà fotoni di diversa energia, osservabili sotto forma di riga di emissione dello spettro mediante uno spettroscopio. Nell’atomo di idrogeno, la serie di Lyman , nell’ultravioletto, raggruppa le transizioni allo stato fondamentale. La serie di Balmer, nella regione del visibile dello spettro, comprende le righe relative alle transizioni al secondo livello energetico. La serie di Paschen, nell’infrarosso, quelle al terzo livello.
  • 16. Formula di Rydberg-Ritz Sperimentalmente, le righe emesse dall’idrogeno o dagli idrogenoidi possono essere raggruppate in serie con frequenze ben rappresentate dalla formula di Rydberg-Ritz (1890):  1 1  ν = RZ  2 − 2  2 m n  dove R è una costante (per l’idrogeno R≈3.29·1015Hz), Z è il numero atomico e m e n due numeri naturali con n > m.
  • 17.  1 1  Per l’atomo di idrogeno Z=1. ν = RZ 2  2 − 2  m n  Ponendo m=1, n=2,3,4… si ottiene la serie di Lyman ( converge a 91.13 nm, ultravioletto ). Ponendo m=2, n=3,4,5… si ottiene la serie di Balmer (converge a 364.51 nm, visibile). Ponendo m=3, n=4,5,6… si ottiene la serie di Paschen (converge a 820.14 nm, infrarosso). m=4, n=5,6,7… serie di Brackett (converge a 1458.03 nm, ultravioletto ). m=5 n=6,7,8… serie di Pfund (converge a 2278.17 nm, ultravioletto ).
  • 18. Esempio: le righe della serie di Balmer (… nel visibile) m = 2: n = 3; ν = 4.57·1014 Hz, da cui λ = 656.3 nm, la cosiddetta riga Hα. n = 4; riga Hβ (λ= 486.1 nm) n = 5; riga Hγ (λ = 434.1 nm) n = 6; riga Hδ (λ = 410.2 nm)
  • 19. In generale, quindi, ogni elemento avrà uno spettro di emissione tipico, che può dare informazioni sulla struttura dei livelli energetici dell’elemento stesso Uno spettro di emissione si presenta come una serie di righe luminose su fondo scuro, ciascuna corrispondente a una specifica lunghezza d’onda (o frequenza). Esso si ottiene quando gli atomi o le molecole della sostanza in esame emettono radiazione, in seguito a una transizione elettronica tra stati di diversa energia.
  • 20. Gli spettri di assorbimento Uno spettro di assorbimento si ha quando una sostanza viene attraversata dalla luce bianca, cioè quando si interpone sul cammino dei raggi luminosi, prodotti da una sorgente che emetta uno spettro continuo, una sostanza che assorbe la radiazione che l'attraversa. L’assorbimento di radiazione avviene in corrispondenza di certe regioni più o meno estese dello spettro; le radiazioni assorbite dalla sostanza sono esattamente quelle che la sostanza stessa emette quando viene eccitata.
  • 21. Spettro del Sole Le righe scure che si osservano nello spettro, dette righe di assorbimento o righe di Fraunhofer, corrispondono alle frequenze assorbite dagli elementi investiti dalla radiazione. Lo studio di queste righe, quindi, permette di risalire alla natura degli elementi che costituiscono il Sole.
  • 22. Lo spettrometro Lo spettrometro è uno strumento che analizza e misura spettri di radiazione. Uno spettrometro ad assorbimento permette di determinare la natura di una sostanza, mediante l’analisi della luce che la attraversa. La luce che raggiunge lo schermo, separata da un prisma nei colori fondamentali che la compongono e opportunamente focalizzata da un sistema di lenti e fenditure, contiene tutte le lunghezze d’onda che non sono state assorbite dalla sostanza ed evidenzia delle righe di assorbimento. Tali righe danno, quindi, informazioni sulla composizione della sostanza
  • 23. La classificazione delle stelle Nel 1872 l’astronomo americano Draper propose per la prima volta un metodo per classificare le stelle basato sull’analisi delle righe spettrali. Intorno al 1918 l’astronoma americana Annie Cannon ampliò l’idea di Draper e fornì una versione molto più completa della teoria di classificazione stellare. La teoria venne adottata universalmente dall’I.A.U (Unione Astronomica Internazionale) intorno agli anni ’30 ed è conosciuta con lo pseudonimo di HD o Harvard Classification. Essa suddivide le stelle in sette classi principali contraddistinte dalle lettere O, B, A, F, G, K, M. Ogni classe si divide a sua volta in 10 sottoclassi contraddistinte da una cifra che oscilla tra 0 e 9.
  • 24. In generale possiamo risalire alla classe di appartenenza e alla temperatura superficiale delle stelle semplicemente stimando il colore e facendo riferimento alla seguente tabella: Temperatura Classe spettrale Colore stella superficiale O Blu 50.000 - 25.000 K B Blu/Bianche 25.000 - 11.000 K A Bianche 11.000 – 7.500 K F Bianche/Gialle 7.500 – 6.000 K G Gialle 6.000 - 5.000 K K Gialle/Arancione 5.000 – 3.500 K M Rosse 3.500 – 3.000 K
  • 25. In generale possiamo risalire alla classe di appartenenza e alla temperatura superficiale delle stelle semplicemente stimando il colore e facendo riferimento alla seguente tabella: Temperatura Classe spettrale Colore stella superficiale O Blu 50.000 - 25.000 K B Blu/Bianche 25.000 - 11.000 K A Bianche 11.000 – 7.500 K F Bianche/Gialle 7.500 – 6.000 K G Gialle 6.000 - 5.000 K K Gialle/Arancione 5.000 – 3.500 K M Rosse 3.500 – 3.000 K
  • 26. In generale possiamo risalire alla classe di appartenenza e alla temperatura superficiale delle stelle semplicemente stimando il colore e facendo riferimento alla seguente tabella: Temperatura Classe spettrale Colore stella superficiale O Blu 50.000 - 25.000 K B Blu/Bianche 25.000 - 11.000 K A Bianche 11.000 – 7.500 K F Bianche/Gialle 7.500 – 6.000 K G Gialle 6.000 - 5.000 K K Gialle/Arancione 5.000 – 3.500 K M Rosse 3.500 – 3.000 K Oh Be A Fine Girl, Kiss Me !
  • 27. Per determinare la temperatura superficiale della stella, basta fare riferimento, come già detto, alla temperatura corrispondente alla curva di Planck che minimizza gli scarti nei confronti dello spettro reale della stella. Spettro di emissione del Sole a confronto con quello del corpo nero. Spettro di emissione del corpo nero. La banda gialla indica il È possibile notare come la temperatura della luce solare si campo del visibile avvicini ai 6000K. Il Sole è una stella di classe G
  • 28. La classificazione spettrale è molto utilizzata anche per determinare la densità del nucleo e la luminosità della stella. In generale più le stelle sono calde più sono massicce e luminose. Le stelle massicce hanno un nucleo molto denso proprio a causa dell’enorme peso degli involucri esterni che tende a compattarlo, ma per sostenere tale peso sono necessarie quantità di energia enormi che devono essere prodotte tramite le reazioni di fusione, che bruciano moltissimo combustibile e producono molta energia, rendendo le stelle più luminose.
  • 29. Riportiamo qui di sotto sette spettri stellari appartenenti alle sette classi principali: In merito a questi spettri possiamo fare le seguenti considerazioni: 1) Le stelle emettono lunghezze d’onda diverse (determinate dai vari elementi chimici di cui sono composte) spesso distribuite in un’ampia porzione dello spettro elettromagnetico ma quella che determina il loro colore della stella corrisponde di volta in volta alla lunghezza d’onda del picco. 2) Le stelle delle classi marginali (O-M) emettono la maggior parte della radiazione rispettivamente nell’ultravioletto e nell’infrarosso lasciando poco spazio alle righe emesse nel “visibile”. 3) Man mano che ci si sposta dalla classe B alla classe K si assiste ad una transizione del picco d’emissione dal bianco-blu a giallo-arancio. 4) Le piccole bande scure che appaiono sono le righe in assorbimento e sono dovute alla presenza di specifici elementi chimici che assorbono le frequenze corrispondenti nell’atmosfera della stella o alla presenza di nubi interstellari di gas e polveri che interferiscono con il precorso della luce nel tratto Stella- Terra.
  • 31.
  • 32. Lo spettro del Sole: dati riportati in letteratura scientifica
  • 33. Lo spettro del Sole: dati riportati in letteratura scientifica
  • 34. Lo spettro del Sole: dati sperimentali ottenuti con uno spettrometro RTL didattico
  • 38. Spettri di sorgenti luminose diverse a confronto - 1
  • 39. Spettri di sorgenti luminose diverse a confronto - 2
  • 40. Una proposta per la discussione … Temperatura e calore
  • 41. La temperatura Definizione “operativa”: La grandezza fisica che si misura con il termometro Definizione in termini di un modello di struttura della materia: “ Una misura dell’energia media di agitazione molecolare della sostanza “ L’energia “termica”
  • 42. Il calore Definizione in termini di un modello di struttura della materia: Il passaggio di energia termica da una sostanza che “ne ha di più” (sostanza ad alta temperatura) ad una sostanza che “ne ha di meno” (sostanza a bassa temperatura) Calore come: Passaggio di energia di agitazione molecolare per effetto della differenza di temperatura
  • 43. Un modello meccanico per il calore Passaggio di energia cinetica molecolare per effetto degli urti tra le molecole di sostanze a temperature diverse poste a contatto “termico” In termini microscopici, se fossimo in grado di seguire tutte le interazioni tra le molecole, non ci sarebbe bisogno di parlare di calore. Basterebbe parlare di lavoro
  • 44. Temperatura come funzione dello “stato” del sistema Calore come grandezza di passaggio, che indica un “processo”
  • 45. Strettamente parlando, allora, non è corretto parlare di “passaggio o propagazione di calore” …
  • 46. Ma si trova sui libri che … Il calore si propaga per: Conduzione Convezione Irraggiamento
  • 47. Conduzione Convezione sono “forme” di calore (cioè di passaggio di energia termica) Perché si abbiano è necessaria una differenza di temperatura
  • 48. Ma allora, visto che l’irraggiamento da parte di un corpo avviene solo per effetto della temperatura del corpo stesso … È corretto dire che l’irraggiamento è calore ???