4. nascita
di Cristo
82 a.C.
600 a.C.2000 a.C.
SannitiCiviltà Italiche
I Sanniti abitavano nell’Italia
centro meridionale, nella zona
appenninica tra l’Abruzzo, il
Molise, la Campania, la Lucania e
la Puglia, già dal 600 a.C.
6. I Sanniti o Sabini erano un popolo italico che si
sviluppò nell’Italia centrale.
Si suddividevano in tribù: Caudini, Irpini, Pentri,
Frentani e Carricini, che costituivano la Lega sannitica.
7. Secondo una leggenda, la tribù
dei Pentri, si sarebbe fermata a
nord del fiume Tifernus ( oggi
Biferno nell’area del Matese) e
lì avrebbe fondato una nuova
città: Bovianum (l’attuale
Boiano); questa, secondo Tito
Livio, era la capitale del Sannio.
8. Ogni anno vi era la ricorrenza del ver sacrum , ovvero
“Primavera sacra” , una ricorrenza rituale , celebrata in
momenti difficili (calamità naturali, guerre, eccessivo
incremento demografico), per cui si rendevano
necessari dei processi migratori.
Consisteva nell'offrire come
«sacrificio» tutti i primogeniti
nati dal 1° marzo al 1° giugno
della seguente primavera, i
quali giunti all’età adulta
dovevano migrare e fondare
altre comunità altrove.
9. Durante la loro espansione , i Sanniti, tra il Basso Lazio e
le zone di Napoli, si scontrarono con i Romani e, con
loro, nel 354 a.C. strinsero un patto di amicizia.
Nel 343 a.C. nella città etrusca
di Capua si svolse la prima
guerra sannitica, dove
i Romani, chiamati in aiuto
dagli etruschi prevalsero.
Le tensioni sociali e le possibili
infedeltà di altri popoli appena
sottomessi spinse il Senato a
stringere un altro patto di pace
con i Sanniti.
10. Nel 326 a.C. scoppiò la seconda guerra sannitica
che portò alla fondazione della colonia romana
di Fregellae. Inizialmente, i Sanniti vinsero sui
Romani ma, con la battaglia di Boviano,
tornarono questi ultimi a prevalere. I Sanniti nel
306 a.C. accettarono un trattato di pace.
11. Con la terza guerra sannitica
i Romani sottomisero
definitivamente i Sanniti.
Nella battaglia di Sentino i romani
vinsero, nonostante la coalizione dei
Sabini con gli Etruschi e gli Umbri; ma
la sconfitta definitiva si ebbe con la
battaglia di Aquilonia nel 293 a.C.
Dopo il 290 a.C. i Romani integrarono forzatamente i
Sanniti nel loro sistema. La pacificazione definitiva ci fu
dopo un secolo e i Romani concessero la cittadinanza a
tutti i popoli italici.
I Sanniti si integrarono anche nella classe dirigente
romana.
13. L'esercito tribale dei Sanniti era formato da
uomini fedeli e sinceri, sviluppato e organizzato
in coorti e in manipoli; gli ufficiali includevano i
tribuni militari. Aveva un certo numero di
combattenti che formavano un gruppo scelto di
guerrieri
Grazie al loro
ordine di battaglia
flessibile e aperto, i
Sanniti riportavano
successi anche sul
terreno montuoso.
14. L’armamentario dei guerrieri Sanniti comprendeva:
il giavellotto, il lungo scudo rigato, pugnali, coltelli,
spade, lance…
I guerrieri indossavano una corazza a tre dischi,
l’elmo, cinturoni per proteggere l’addome.
16. Il Sannio era un territorio
prevalentemente montuoso
e collinare, privo di materie
prime, per cui il popolo
sannita era costituito
principalmente da pastori e
contadini.
17. L’agricoltura si praticava
nelle zone collinari e nelle
poche vallate .
Nelle zone montuose
prevaleva l’allevamento
del bestiame: ovini,
bovini, cavalli, asini, muli,
pollame, capre e maiali.
L’allevamento delle pecore
era molto importante per
la produzione di latte,
formaggio e lana.
18. Un'altra attività era costituita dallo sfruttamento
dei boschi dai quali si ricavava il legname.
19. I tessuti erano realizzati in
casa dalle donne che filavano
la lana delle pecore.
C’erano artigiani locali
che lavoravano con
semplicità il metallo e la
ceramica.
Gli scambi commerciali
erano scarsi.
21. La città-stato come unità di
governo per i sanniti non
esisteva: l’unità politica ed
amministrativa era il touto, che
aveva carattere corporativo ed
era più vasto della normale
civitas. L’unità politica al di
sotto della tribù era
l’antichissima istituzione italica
del pagus. Ciascun touto
includeva vari pagi.
22. Un touto nasceva quando un certo numero di
pagi si univa in stretta associazione, venendo
così immediatamente a poter contare
sull’assoluta fedeltà di tutti i suoi membri.
Presumibilmente, ciascuna delle quattro tribù
sannite costituiva un touto. Ogni touto era una
repubblica, e non un regno.
23. Il pagus era una sotto unità amministrativa, la più piccola dei
popoli italici ed era un distretto di estensione variabile che
poteva includere uno o più insediamenti. Era quindi un distretto
rurale semi-indipendente.
Si occupava di questioni sociali, agricole e soprattutto religiose.
25. Il meddix supremo, che veniva chiamato meddix
tuticus, era il capo dello stato e godeva di un’autorità
completa e illimitata nel suo touto anche per quanto
riguardava l’amministrazione, il controllo e il rispetto
delle leggi.
Egli era inoltre il capo militare dello stato e svolgeva
un certo ruolo, nella religione ufficiale. La sua carica
era annuale, ma poteva essere rieletto per più volte
consecutive.
26. Oltre a questo magistrato supremo, vi erano
funzionari minori: È possibile che ciascun touto
avesse il suo meddix minor, che avrebbe avuto
una posizione subordinata rispetto al meddix
tuticus.
Presumibilmente, i Sanniti eleggevano i loro
magistrati.
27. Un'istituzione sociale sannitica, che doveva
svolgere funzioni sia governative che militari,
era la Verehia o Verreia che, sul finire del V
secolo a.C., si riconosceva in una organizzazione
per la gioventù.
28. Ciascuna tribù sannita doveva avere sia un consiglio
sia una assemblea che si riunivano periodicamente
convocati dal meddix tuticus.
L’assemblea e il consiglio discutevano
sull’amministrazione e le leggi che però non
deliberavano.
29. Nella storia dell'antica Roma, il termine latino
civitas indicava:
· lo status giuridico della civiltà romana;
· l'insieme dei cittadini romani;
· un insediamento urbano non organizzato
come città.
31. Nella società sannitica di tipo rurale ,c'erano pochi centri
urbani di una rilevante grandezza come: Aesernia (Isernia),
Allifaee , Saepinum (Sepino), Terventum (Trivento – la
nostra città) ….
Questi centri erano costituiti da capanne di pastori.
32. Esistevano famiglie più ricche dei contadini e dei pastori,
ma la loro ricchezza veniva ripartita con il resto della
popolazione; i pastori infatti potevano utilizzare i pascoli
di tutto il territorio, pagando un tributo.
La schiavitù non era praticata e tutti erano liberi di
affermare le proprie opinioni, anche in contrasto con il
governo locale.
33. Per il clima freddo e la diffusione della pastorizia, i Sanniti
indossavano indumenti di lana, filata e tessuta dalle donne.
Non essendo ricchi, utilizzavano pochi gioielli e monili: le
donne non solo non potevano permettersi di possedere
orecchini, ma in alcuni casi neppure concedersi il lusso delle
forcine.
Come ornamenti, sia uomini che donne usavano oggetti di
uso comune come fibulae o addirittura coltelli attaccati alla
cintura.
In una delle tombe di Allifae sono stati rinvenuti avorio,
ambra, corallo, corno, smalti, vetro colorato e spille a forma di
scarabeo, nonché argento ed elettro ma in quantità minima.
34. I Sanniti erano monogami (potevano sposare una sola
donna) ed il divorzio consentito.
Le mogli si occupavano della casa, dell'allevamento ed
educazione dei figli.
Molto popolari erano i
combattimenti tra guerrieri,
durante le manifestazioni
pubbliche.
36. I sanniti erano politeisti e le divinità avevano
aspetto umano.
La religione era molto importante e tutte le
tribù adoravano gli stessi dei.
Tra le divinità adorate dai Sanniti
c’erano Giove, Marte, Mercurio,
Diana, Apollo, Atena, Dioniso,
Ercole.
37. Il documento che parla
della religione sannita è la
«Tabula Agnonensis», una
tavoletta di bronzo con
iscrizioni in osco, risalente
al 250 a.C. circa, conservata
al British Museum che
indica 17 divinità.
39. LA LINGUA DEI SANNITI
I Sanniti parlavano l’osco, una lingua indoeuropea,
diffusa tra i popoli italici, parlata anche in varietà
dialettali, nel Sannio, nella Lucania e in Abruzzo
40. La scrittura era utilizzata solo per scopi ufficiali.
Pochi sanniti sapevano leggere e scrivere, tra i
quali i sacerdoti e gli scrivani.
Ma, nel III secolo a. C.,
la scrittura si diffuse
maggiormente, come
dimostrano i resti di pietre
tombali e la
“tavoletta di Agnone”.
41. Quando il Sannio fu occupato dai romani, la
lingua ufficiale divenne il latino.
42. Dal 400 a.C. l’influsso dell’arte greca diventò evidente
nel Sannio nella produzione di oggetti di terracotta, di
pietra e di bronzo, anche se acquistò una forma rustica
tipica dei popoli italici.
La terracotta fu utilizzata molto a lungo nei secoli
seguenti. Numerosi sono gli oggetti in bronzo ritrovati,
soprattutto statuette di guerrieri, rappresentanti di
solito il dio Mamerte o Ercole.
43. Numerosi oggetti sono stati ritrovati in tombe
sannitiche: bracciali, anelli, cinturoni, cuspidi,
vasellame...
44. Esistono ancora resti di architettura sannita , come le “mura
ciclopiche” costruite in cima ai monti.
Gli edifici pubblici più importanti erano i templi e i teatri,
costruiti con materiali locali, dei quali alcuni esemplari si sono
salvati. (Bovianum Vetus)
Si pensa che le case dei Sanniti fossero di legno, molto
semplici e primitive composte da una sola stanza.
46. Terventum è stato uno degli insediamenti dei Sanniti
pentri più popolosi.
Nel territorio di Trivento
sono stati numerosi i
ritrovamenti di reperti di
epoca compresa tra il V° e I°
secolo a. C. (periodo dei
Sanniti). In base ad essi è
possibile ipotizzare la
presenza di «pagi» in
località Piana della
Baronessa, Montelungo,
Maiella e Serraconi.
Un «vicus» era presente in
località Casale san Felice
che raccordava diversi
nuclei abitativi sparsi.
47. Grazie a dei ritrovamenti si pensa che dei luoghi di culto
fossero situati nella valle del torrente Rio (nei pressi della
Morgia di Pietrafenda), a Penna (dove oggi si trova la
cappella dedicata a San Benedetto) e a Piana della
Baronessa .
48. Una delle principali
divinità venerate dai
Sanniti era
Ercole che veniva
rappresentato sugli scudi e
sugli elmi dei guerrieri e da
statuette in bronzo.
Diverse statuette in bronzo
raffiguranti Ercole sono
state trovate proprio nella
zona di Pietrafenda ed oggi
conservate in vari musei.
49. Nel 2012, durante i lavori di realizzazione di un impianto
fotovoltaico, a casale San Felice è stata scoperta una
necropoli costituita da oltre cinquanta sepolture risalenti al
VI° - V° secolo avanti Cristo.
Dalla disposizione (gruppi di circa sette tombe) sembrano
divise per nuclei familiari.
Ad oggi ne sono state scavate 11;
originariamente erano coperte da
lastre di pietra molto grandi e
ciascuna presenta il defunto in
posizione supina ed il “corredo
funebre” è rappresentato da vasi
in ceramica e oggetti personali.
50. Una delle tombe probabilmente era del capo famiglia
che doveva essere un guerriero. In essa, infatti, è
stato ritrovato un elmo (il più antico trovato in Molise),
una lancia, un cinturone in bronzo ed una fascia in bronzo
che termina con dei ganci(probabilmente a supporto di
una faretra) e degli spiedi, oltre ad un vaso di terracotta.
51. Dalle dimensioni delle tombe si nota come una su quattro
è di un bambino; in una di esse è stata ritrovata una
collana di conchiglie e ambra.
Nelle tombe non sono state ritrovate monete ;infatti in
quel periodo non venivano ancora utilizzate per l’acquisto
delle merci.
53. BOVIANUM VETUS (Pietrabbondante). È stata una località
abitata dai Sanniti Caraceni che si estende ai piedi del
monte Caraceno.
L'antica città era cinta da mura ciclopiche formate da massi
non lavorati e nei dintorni sono state rinvenuti diversi resti
sanniti: spade, lance di ferro, gambiere, ecc.
54. La testimonianza dei Sanniti più importante di tutte è un
complesso di culto, con un teatro, un tempio e due edifici.
Questo complesso era destinato sia alle attività religiose che
a quelle istituzionali dello Stato.
56. Il teatro si compone di due elementi: la càvea , che contiene 2500
spettatori, e l'edificio scenico .L'acustica è perfetta. I sedili sono di
pietra costituiti da un solo blocco, spalliera sedile, sagomato. Alle
estremità di ogni fila sono presenti braccioli a zampa di grifo.
59. Glossario
Coorte: antica unità militare (schiera) formata da 400
soldati.
Manipolo: antica unità militare formata da 200 soldati.
Il Pagus era una circoscrizione territoriale rurale (cioè al
di fuori dei confini della città)
Il vicus era un aggregato di case e terreni, sia rurale che
urbano, appartenente ad un pagus che non aveva alcun
diritto civile