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cittAgoràPeriodico del Consiglio comunale di Torino
ANNO 2004NUMERO 0
Il nuovo Regolamento del Consiglio comunale è stato approvato
in Sala rossa.La deliberazione contenente il corposo docu-
mento, formato da 150 articoli, è stata presentata in aula
dal presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, a
coronamento di un accordo unitario raggiunto al termine di
un lavoro e di una discussione svoltisi a partire dal gennaio
scorso in Conferenza dei capigruppo. A favore del nuovo
regolamento, al momento della votazione in aula, si sono
infatti pronunciate tutte le forze politiche presenti in Consiglio:
Margherita, Democratici di sinistra, Forza Italia, Alleanza
nazionale, Comunisti italiani, Alleanza popolare, Lega Nord,
Rifondazione comunista e Verdi. Il regolamento precedente,
la cui stesura risale alla fine del 1996 (con alcune modifiche
apportate successivamente), pur avendo garantito nel corso
degli anni un adeguato funzionamento dell’organo assembleare
di Palazzo Civico, necessitava di una revisione per raccogliere
le innovazioni legislative introdotte più recentemente, soprattutto
dopo le modifiche costituzionali (Parte II, Titolo V). Altra novità
che andava recepita, l’istituzione alla fine degli anni Novanta
dell’Agenzia per i Servizi pubblici locali. Il nuovo testo
approvato nella seduta odierna contiene alcune innovazioni
significative, a cominciare dall’autonomia funzionale e
organizzativa del Consiglio comunale per il personale, le
dotazioni strumentali ed anche per le risorse finanziarie.
Inoltre, viene regolamentata in modo più articolato l’attività
dell’Agenzia per i servizi pubblici locali, che si configura
come il “braccio operativo” della Sala rossa per svolgere
le proprie funzioni di indirizzo e di controllo nei confronti
delle aziende a partecipazione comunale che gestiscono
i servizi pubblici essenziali (come trasporti, energia, acqua,
igiene ambientale). A questo fine, il regolamento prevede
ampia facoltà di accesso, da parte dell’Agenzia, a documenti
ed informazioni in possesso delle aziende di servizi pubblici.
Dalla revisione del vecchio regolamento esce rafforzato
anche il ruolo della Conferenza dei capigruppo, sia a tutela
dell’autonomia del Consiglio comunale sia per quanto
concerne le funzioni d’indirizzo e di controllo sul piano
politico e amministrativo. Per quanto concerne l’organizza-
zione dei gruppi consiliari, la nuova normativa prevede tra
l’altro che il Gruppo misto possa suddividersi in due rag-
gruppamenti, pro o contro il programma della maggioranza
che governa la città. Nel dibattito, che ha visto esprimersi
alcune perplessità relative a singoli aspetti del regolamento
relativi all’Agenzia dei servizi pubblici e alla composizione
della Commissione pari opportunità, sono intervenuti anche
i consiglieri Nigro, Provera, Dell’Utri, Costa, Ventriglia.
Più autonomia per l’assemblea elettiva di Palazzo Civico
Nell‚antica democrazia ateniese era l’agorà, la piazza,
il luogo dove si confrontavano le idee. Oggi la democrazia
è un sistema più evoluto ma certamente più complesso e
l’informazione, con i suoi molteplici mezzi e le sue diverse
forme d‚espressione, svolge un ruolo essenziale. Un cittadino
informato è un cittadino libero.
Le istituzioni democratiche,
comprese le municipalità ed i
loro Consigli comunali, hanno
il compito non solo di
amministrare la cosa pubblica,
ma anche di informare la
comunità che amministrano su
cosa si fa e perché lo si fa.
Questa pubblicazione non pretende né potrebbe essere
il veicolo delle informazioni da Palazzo Civico. Pensiamo
tuttavia che possa contribuire, offrendo periodicamente
una panoramica di quanto avviene in Sala rossa e nelle
Commissioni consiliari, a stabilire un dialogo tra i cittadini,
singoli o associati che siano,
e l’istituzione che, da loro eletta,
ne rappresenta volontà e
aspirazioni. Desideriamo che
il Comune sia una casa di vetro.
Occorre poterci guardare
dentro, e da dentro bisogna
poter guardare fuori. CittAgorà
cercherà di fare la sua parte.
CittAgorà
Gruppi Consiliari
LA MARGHERITA -
ALLEANZA PER TORINO
lamargherita@comune.torino.it
Tel. 0114423161
Fax 0114423162
Monaci Paola
Olmeo Gavino
Orlandi Massimiliano
Panero Tommaso
Sbriglio Giuseppe
Steffenino Marco
Tumolo Antonino
Altamura Alessandro Maria
Borgione Marco (Capogruppo)
Favaro Michela
Ferragatta Bruno
Levi Montalcini Piera
Mangone Domenico
Marino Mauro Maria
DEMOCRATICI DI SINISTRA
democraticidisinistra@comune.torino.it
Tel. 0114423104
Fax 0114423108
Cuntrò Gioacchino
Giorgis Andrea
Greco Eliana
Larizza Rocco
Montagnana Manfredo
Rossomando Anna
Vinciguerra Santina
Borgogno Giuseppe (Capogruppo)
Buronzo Maria Pia
Centillo Maria Lucia
Cerutti Monica
Crosetto Pier Giorgio
Cugusi Vincenzo
FORZA ITALIA
forzaitalia@comune.torino.it
Tel. 0114422685
Fax 0114423126
Gallo Francesco
Lospinuso Rocco
Mina Alberto
Rosso Roberto (Capogruppo)
Salti Tiziana
Tealdi Luigi
Troiano Dario
Borsano Gregorio
Chiavarino Paolo
Coppola Michele Giuseppe
Costa Gianluca
Dell'Utri Michele
Furnari Baldassarre
ALLEANZA NAZIONALE
alleanzanazionale@comune.torino.it
Tel. 0114423056
Fax 011443247
Ghiglia Agostino
Ventriglia Ferdinando (Capogruppo)
Altea Walter
ALLEANZA POPOLARE-UDEUR
gruppoudeur@comune.torino.it
Tel. 0114421967
Fax 01144223719
Fucini Susanna (Capogruppo)
Gabri Giuliana
COMUNISTI ITALIANI
comunistiitaliani@comune.torino.it
Tel. 0114422012
Fax 0114423118
Gallo Domenico
Passoni Gianguido Gabriele
(Capogruppo)
LEGA NORD - PIEMONT - PADANIA
leganord@comune.torino.it
Tel. 0114423272
Fax 0114423249
Airola Giovanni (Capogruppo)
RIFONDAZIONE COMUNISTA
rifondazionecomunista@comune.torino.it
Tel. 0114422022
Fax 0114423167
Provera Marilde (Capogruppo)
VERDI LISTA CIVICA PER TORINO
verdi@comune.torino.it
Tel. 0114423258
Fax 0114423138
Nigro Giovanni (Capogruppo)
2 3
Marino riconfermato Presidente del Consiglio comunale
Coppola eletto Vice Presidente
A due anni e mezzo dalle ultime elezioni
per il Comune, la Sala rossa ha dovuto
procedere, come già in passato, al rinnovo
del proprio ufficio di presidenza.
Il mandato di presidente e vicepresidente
del Consiglio comunale dura infatti solo
fino al “giro di boa” di quello del primo
cittadino. Per le operazioni di voto
precedute dagli interventi dei capigruppo,
le funzioni di presidente sono state svolte
dal consigliere anziano Alberto Mina. I
consiglieri, con 46 voti, hanno riconfermato
Mauro Marino nell’incarico che ha
ricoperto sin dal maggio del 1997,
succedendo a Domenico Carpanini, il
primo ad essere eletto presidente della
Sala rossa nel ’93. Nell’urna sono state
depositate anche due schede bianche ed
una nulla. Con voti 39 è stato poi eletto
vice presidente Michele Coppola, che
subentra così a Susanna Fucini, dimessasi
nei giorni scorsi dopo essere stata in carica
dal 1997. Dall’urna, anche due voti per
Marilde Provera, uno per Walter Altea e
uno per Luigi Tealdi, oltre a 4 schede
bianche e due nulle. Subito dopo lo
scrutinio, Mauro Marino, ringraziando i
consiglieri e gli uffici del Consiglio
comunale, ha commentato: “Ritengo un
onore essere stato riconfermato per la
quarta volta come presidente. Penso
comunque che il nostro sia un lavoro di
squadra. Uno degli obiettivi che avremo,
come nuovo ufficio di Presidenza, sarà
quello di realizzare ciò che abbiamo
previsto nel nuovo Regolamento del
Consiglio comunale approvato nei giorni
scorsi, ispirato alle recenti riforme
costituzionali. Dovremo - ha concluso
Marino - trasformare un’enunciazione di
princìpi in realtà, nella ricerca di un
equilibrio fra il potere esecutivo e i poteri
di indirizzo e di controllo che spettano
agli eletti dal popolo”.Il neo-vice presidente
Michele Coppola ha da parte sua
aggiunto: “Sono onorato dalla fiducia
accordatami dai consiglieri. Con umiltà
e dedizione assisterò il presidente Marino
nella gestione delle attività consiliari”.
da sin.: Mauro Marino e Michele Coppola
“Oggi, parlando di Servizi Pubblici Locali, vogliamo non solo
affrontare un problema che riguarda il bene pubblico, ma
affermare che questi servizi sono direttamente legati al diritto
di cittadinanza, e la loro qualità è uno dei primi temi su cui
si deve interrogare un Consiglio comunale”. Con questa
introduzione del presidente del Consiglio comunale, Mauro
Marino, si sono aperti i lavori del convegno “Il mercato dei
servizi pubblici locali, ruolo delle aziende e prospettive per
i consumatori”, tenutosi nella sala Seat di via Bertola lo scorso
28 novembre. L’appuntamento è stato promosso dall’Agenzia
per i servizi pubblici locali del Comune di Torino - l’organismo
creato dal Consiglio comunale, a controllo della qualità dei
servizi di AEM, AMIAT, GTT, SMAT E ITALGAS, presieduto
da Carlo Foppa – ed ha rappresentato l’occasione per la
presentazione dei risultati dell’indagine statistica 2003 sul
grado di soddisfazione dei servizi comunali (luce, gas, acqua,
trasporti e rifiuti), predisposta dal Dipartimento di Scienze
Sociali dell’Università di Torino. L’indagine, presentata dal
docente universitario Luca Ricolfi, è stata effettuata dal 3 al
7 novembre con un questionario telefonico di 60 domande
su un campione di 4.000 torinesi (1.900 uomini e 2.100
donne), tra i 18 e i 92 anni. Un primo quesito, di carattere
generale, ha riguardato la soddisfazione della vita condotta
dai torinesi. Il 52,5% s’è dichiarato soddisfatto o abbastanza
soddisfatto della propria esistenza, un dato in calo del 14,4%
rispetto alla rilevazione del 2001 che registrava una percentuale
del 66,6%; è cresciuta del 16%, viceversa, la quota degli
incerti, di coloro che ritengono che a Torino si viva né bene,
né male o che non sanno rispondere. L’analisi è proseguita
con l’illustrazione dei dati del servizio trasporti pubblici
urbani. I torinesi che usano i trasporti pubblici, almeno una
volta la settimana, sono il 52,9%; ad essi si contrappongono
coloro che li utilizzano raramente, un terzo degli interpellati,
o mai, circa un settimo della popolazione cittadina.
Soddisfazione per il comfort dei mezzi per il 75% degli
intervistati, ma solo il 46,5% è soddisfatto della frequenza
dei passaggi. Quasi due terzi dei torinesi pensano che i
mezzi pubblici siano troppo affollati ed il 51,3% considera
eccessivo il costo delle tariffe. Oltre il 57% dei torinesi prova
disagi per i cantieri cittadini, ma più di 4/5 di essi ritengono
ne valga la pena per la maggiore facilità di spostamento in
città ad opere concluse. Per il servizio d’igiene urbana, la
frequenza della raccolta e la “differenziata” soddisfano
rispettivamente il 71,7% e il 57,4% dei cittadini, ma più della
metà dei torinesi trova insoddisfacente la pulizia del proprio
quartiere di residenza (52,9%) e della città nel suo complesso
(54,9%). La raccolta differenziata è ritenuta utile dal 93% dei
torinesi; coloro che la usano sempre o spesso sono l’83%
ma il 28,8% non trova ben collocati i contenitori, troppo
lontani dall’abitazione mentre il 59,7% ritiene eccessivamente
costoso lo smaltimento, in rapporto alla qualità del servizio
offerto. Un ultimo dato: il 94,9% degli insoddisfatti per la
pulizia cittadina attribuisce le responsabilità non solo all’Amiat,
ma anche alla scarsa educazione civica dei cittadini. La
stragrande maggioranza dei torinesi, il 93,5% del totale, è
soddisfatta del servizio d’erogazione dell’acqua; il gradimento
confrontato alle rilevazioni del 2001 è sostanzialmente stabile.
Per il servizio di fornitura dell’energia elettrica, la continuità
della fornitura d’energia elettrica non costituisce un problema
per i torinesi; il 94,1% si dichiara soddisfatto. Il 67,4% dei
torinesi apprezza il servizio alla clientela dell’A.E.M. ed
altrettanto positivo è il dato per l’illuminazione delle strade,
che trova soddisfatti il 78,9% dei torinesi. Di rilevo il numero
dei torinesi (50,5%) che considera eccessivo il costo dell’energia
elettrica in relazione al servizio offerto.
Gli ultimi dati forniti riguardano il servizio di erogazione del
gas per il quale, la stragrande maggioranza dei torinesi è
soddisfatta della continuità della fornitura (97,2%), del servizio
rapporti con i clienti (73,5%) e per la chiarezza della bolletta
(70,1). Il 55,4% considera adeguate le tariffe in relazione
alla qualità del servizio offerto. Il sistema di riscaldamento
più diffuso a Torino è quello centralizzato (59,4%) mentre è
in forte ascesa (15,4%) il teleriscaldamento, considerato
soddisfacente dal 90,7% dei proprietari.
Servizi pubblici locali,
una ricerca sul gradimento dei torinesi
Per le scolaresche torinesi è possibile visitare la storica sede
municipale, edificata su progetto dell’architetto Lanfranchi nel
XVII secolo, con una guida esperta e senza alcun costo. E’
sufficiente inviare un fax o una e-mail all’Ufficio comunicazione
istituzionale del Consiglio comunale per prenotare. Informazioni
allo 011.442.3327 (fax 011.442.3277), e-mail
u187368@comune.torino.it
Visite al Palazzo Civico
Tela incastonata nel soffitto della Sala rossa ed attribuita al pittore Giovanni Andrea
Casella, esponente della folta schiera di artigiani e artisti lombardo-luganesi attivi nel
XVII secolo in Italia e oltralpe
4 5
Riparte la “numerazione” di alloggi e uffici in citta’
Sarà il Collegio dei geometri di Torino
e provincia a completare la
numerazione delle unità immobiliari
presenti in città. La relativa proposta
di convenzione, che dovrà essere
approvata dalla Sala rossa, è stata
presentata dall’assessore Gianluigi
Bonino ai componenti della I
Commissione consiliare, guidata oggi
dal vicepresidente Luigi Tealdi. Le unità
immobiliari presenti a Torino sono circa
740mila, suddivise in 60mila fabbricati.
A partire dalla seconda metà degli
anni Novanta e soprattutto dal 2000,
una serie di ordinanze indirizzate agli
amministratori di stabili hanno stabilito
l’obbligo dell’attribuzione di un numero
caratteristico ad ogni singola unità
immobiliare, con indicazione per
ciascuna di superficie, nome
dell’occupante e identificativo catastale.
Questo al fine di disporre di dati reali
riguardanti pubblica sicurezza, movimenti
anagrafici, situazione catastale, controllo
e recupero dell’evasione tributaria (Ici,
TARSU - tassa rifiuti). In questo modo si
è potuta ottenere sinora la numerazione
di 420mila unità immobiliari in 32mila
fabbricati, il che ha tra l’altro consentito
un recupero di evasione sulla TARSU,
dal ’97 ad oggi, di quasi 33 milioni e
576mila Euro (in media poco meno di
4,8 milioni all’anno). Restano tuttavia da
“censire” approssimativamente ancora
320.000 unità immobiliari. La
deliberazione allegata alla convenzione,
che sarà sottoposta al voto del Consiglio
comunale nei prossimi giorni, sostiene la
necessità di “impostare diversamente il
modello organizzativo” per completare
l’opera. Il Collegio dei geometri,
collaboratore privilegiato dell’Agenzia
del territorio (dai geometri proviene il
maggior flusso di aggiornamenti del
catasto) viene quindi individuato come
più idoneo affidatario per quest’attività,
che consentirà di “certificare” in modo
definitivo le caratteristiche delle più di
trecentomila unità immobiliari ancora
“mancanti” per avere un quadro definito
della situazione in città. Al termine della
riunione, nel corso della quale sono
intervenuti i consiglieri Francesco Gallo,
Giovanni Nigro, Domenico Mangone,
Andrea Giorgis e Marilde Provera, il
presidente Luigi Tealdi ha commentato:
“Si tratta di un atto importante per
conseguire un’efficace azione
dell’amministrazione civica nel recupero
dell’evasione tributaria. Inoltre sarà utile
per avere una reale fotografia della
situazione immobiliare torinese e
contribuirà alla sicurezza collettiva”.
La consulta femminile compie 25 anni
La Consulta femminile comunale di Torino ha celebrato mercoledì 10 dicembre
scorso, il suo 25° anniversario. Alla cerimonia, svoltasi in Sala rossa, hanno preso
parte parte gli assessori Paola Pozzi e Tom Dealessandri e la presidente della
Consulta Margherita Morone. Il presidente del Consiglio comunale Mauro Marino
ha fatto pervenire un suo messaggio.
Il 30 novembre scorso si è spenta Agnese Prandi. Era entrata in Sala rossa nel
1946, con le prime elezioni democratiche del dopoguerra. Eletta nelle liste del
Partito comunista era stata riconfermata nel ’51. Nata a Venaria Reale il 26
novembre del 1903, aveva preso parte alla Resistenza. Componente del CLN
rionale di Vanchiglia, era stata staffetta partigiana nelle Valli di Lanzo.
Nel 1996 era stata insignita del Sigillo della Città, in occasione del 50° anniversario
del primo Consiglio comunale eletto nel dopoguerra.
Agnese Prandi
consigliere comunale e partigiana
Nasce nella Piazza Borgo Dora, di
fronte all’edificio dell’ex Arsenale
Militare, un parcheggio pubblico in
superficie di circa 1000 mq. per un
totale di 40 posti, con un’area
attrezzata per la sosta pedonale. La
creazione di nuovi posti auto in questa
zona storica della città, intende
migliorare la destinazione dell’area
verso uno sviluppo maggiore delle
attività commerciali e per il normale
svolgimento della vita del quartiere. Le
superfici del parcheggio saranno
prevalentemente ombreggiate da alberi
di medio fusto. Lungo la sosta pedonale
i cittadini potranno sedersi sulle
panchine che saranno messe all’ombra
di alberi, con relativi portabiciclette e
cestini portarifiuti.Sarà previsto inoltre
un impianto di illuminazione pubblica
che svolgerà una doppia funzione:
offrire la massima visibilità, necessaria
per motivi di sicurezza e un effetto
decorativo per valorizzare l’ambiente.
ll territorio di Borgo Dora attualmente
è interessato da un’ampia
riqualificazione che comprende
interventi di arginatura della sponda
destra della Dora, che sarà percorsa
da una pista ciclo pedonale nel tratto
dal Ponte Duca degli Abruzzi a Ponte
Mosca e la realizzazione del nuovo
Ponte ex Principessa Clotilde. Una delle
particolarità di questa riqualificazione
è una balconata, che sarà realizzata
sfruttando il dislivello di circa 1 metro
e 30 centimetri che troviamo da Via
Borgo Dora alla facciata del cortile del
Maglio, legata alle attività commerciali
esistenti. Una balconata che sarà poi
una vera passeggiata pedonale con i
due accessi al cortile del Maglio: uno
costeggiando il fianco dell’ex Arsenale,
l’altro con una scala lungo l’edificio
residenziale di Via Borgo Dora.
Borgo Dora, nuovi posti auto, alberi,
panchine e una “balconata pedonale”
La planimetria del nuovo parcheggio vicino a Porta Palazzo
6 7
Un “difensore civico” per i detenuti
Un “difensore civico” per i carcerati e le persone sottoposte
a misure di restrizione della libertà personale a Torino.
L’argomento è stato discusso in IV Commissione, prendendo
spunto da una proposta di deliberazione d’iniziativa consiliare
che prevede l’istituzione del Garante dei diritti delle persone
private della libertà personale. Il documento esaminato in
Commissione traccia un profilo di questa nuova figura e dei
suoi compiti. Nominato dal sindaco previa
consultazione della conferenza dei
capigruppo, il Garante – una persona
“d’indiscusso prestigio e di notoria fama
nel campo delle scienze giuridiche, dei
diritti umani, ovvero delle attività sociali
negli istituti di pena” – per cinque anni
dovrebbe promuovere “l’esercizio dei
diritti di partecipazione alla vita civile e
di fruizione dei servizi comunali” da parte
dei detenuti. Al tempo stesso, tra i compiti
del nuovo ombudsman carcerario -
supportato da un apposito ufficio comunale come già avviene
per il Difensore civico – vi sarebbe la promozione di iniziative
di sensibilizzazione pubblica sui temi dei diritti umani delle
persone private della libertà personale e dell’umanizzazione
della pena detentiva, oltre all’effettuazione di visite ai luoghi
di detenzione. Il tutto, naturalmente, in accordo e collaborazione
con gli organi preposti alla vigilanza penitenziaria. Come
sottolineato dal testo della deliberazione “lo Statuto del Comune
di Torino intende tutelare e promuovere i diritti costituzionalmente
garantiti attinenti alla dignità ed alla libertà delle persone,
contrastando ogni forma di discriminazione e promuove il
rispetto della vita e la sicurezza sociale rimuovendo le cause
di emarginazione”. E questo riguarda anche la popolazione
detenuta, è stato evidenziato in Commissione, secondo il
principio delle finalità rieducative e non soltanto punitive della
pena. “Prima di portare al voto della
Sala rossa questo provvedimento,
presumibilmente nella primavera prossima
– spiega il presidente della IV
Commissione Domenico Gallo – ci
confronteremo ulteriormente con le
istituzioni dello Stato preposte alla
sicurezza dei cittadini ed alla gestione
delle strutture detentive. Incontreremo
inoltre le associazioni di volontariato che
operano nei penitenziari ed anche le
organizzazioni di categoria del personale
di custodia.” La proposta di deliberazione, è stata sottoscritta
da 18 consiglieri, in gran parte della Margherita (oltre al
primo firmatario Ferragatta, Sbriglio, Favaro, Monaci, Orlandi,
Altamura, Levi Montalcini e Steffenino) e dei Democratici di
sinistra (Cerutti, Centillo, Rossomando, Cuntrò e Greco).
Hanno firmato anche D.Gallo (Comunisti italiani), Nigro
(Verdi), Provera (Rifondazione comunista), Fucini (Alleanza
popolare – Udeur) e Lospinuso (Forza Italia).
Dirittura d’arrivo e traguardo tagliato, in Consiglio comunale
per la Variante n. 59 al Piano Regolatore, relativa all’area
“Filadelfia” (ex Stadio Filadelfia) tra le vie Tunisi, Giovanni
Spano, Giordano Bruno e Filadelfia. La “variante Filadelfia”
approvata tutelerà lo “storico” campo di calcio, sia per
l’attività sportiva (partite di calcio della squadra primavera),
sia per la difesa e la valorizzazione delle parti residue della
struttura. Verrà così salvaguardato il campo di calcio nella
sua configurazione storica, opportunamente ricostruito,
prevedendo la realizzazione di parte degli interventi edilizi
previsti al di fuori dell’area stessa. In particolare nell’area Ex
Chinino di Stato (area tra le vie G.Bruno, Filadelfia, Montevideo
e Taggia) sorgerà il Centro Commerciale (max 10 mila mq
di superficie di pavimento). L’intervento di completamento
edilizio verrà concentrato sul fronte di via Tunisi previa cessione
gratuita alla Città della parte restante dell’area. Peraltro viene
confermata la realizzazione di servizi pubblici, originariamente
previsti nell’area ex Chinino. In particolare il Centro Diurno
per Anziani nell’area ex Paoli ad ovest di piazza Galimberti
e il bocciodromo nella porzione residua dell’ex Chinino.
La nuova zona urbana di trasformazione (ZUT) è stata
denominata “12.29 Filadelfia” è dovrà garantire l’unitarietà
dell’intervento di trasformazione urbanistica, nel quale è
previsto anche il recupero dell’ex campo Filadelfia.
Quindi il campo di calcio Filadelfia sarà ricostruito nella sua
sede storica e l’area sarà di proprietà comunale attraverso
una permuta patrimoniale tra la Città di Torino e la Società
Torino Calcio. Hanno partecipato al dibattito: Borgogno
(D.S.), Rosso e Chiavarino (Forza Italia), Passoni (Comunisti
Italiani), Sbriglio e Borgione (La Margherita), Provera
(Rifondazione Comunista), Nigro (Verdi). I voti a favore sono
stati 31 (compreso il Sindaco): 10 i voti contrati, 1 astenuto.
Variante Filadelfia approvata in Sala Rossa
In ricordo di Norberto Bobbio
Il Consiglio comunale, nel corso della
prima seduta del 2004, ha ricordato
con un minuto di silenzio il filosofo,
docente universitario e senatore a vita
Norberto Bobbio. Come ha ricordato
il presidente del Consiglio comunale
Mauro Marino, al senatore Bobbio -
scomparso il 9 gennaio scorso - era
stato conferito il Sigillo della Città,
quale riconoscimento dell’impegno
politico, della passione civile e del
contributo alla riflessione storica e
culturale, coniugati con un legame
duraturo e profondo con Torino.
Ottobre 2003: il presidente Mauro Marino, il sindaco Sergio Chiamparino e la vicepresidente del Consiglio comunale
Susanna Fucini consegnano il Sigillo al filosofo torinese presso la sua abitazione.
Un’immagine storica del vecchio campo di gioco del Torino Calcio
8 9
Un “toret” e una poesia per Lela
Giunge a conclusione la vicenda della
fontana in ricordo di Lela la studentessa
torinese morta di meningite a diciannove
anni, chiesta nel maggio scorso da
1.400 cittadini con una petizione al
Consiglio comunale. Dopo il “sì” della
Sala rossa e l’avvenuta installazione del
richiesto toret di fronte alla sede delle
Facoltà umanistiche, restava ancora
aperta la questione dell’apposizione
sulla fontanella di una targhetta con una
breve poesia proposta dai promotori
dell’iniziativa: “Lela. Un viaggio impre-
visto mi porta via...ma ancora insieme
torneremo e ci racconteremo”. E infine,
la Conferenza dei capigruppo ha dato
l’assenso definitivo, a coronamento di
una vicenda che il presidente del Con-
siglio comunale Mauro Marino ha defi-
nito “non legata alla toponomastica in
senso stretto, quanto piuttosto al ricono-
scimento del valore civile ma anche
artistico di quest’ iniziativa”. Emanuela
“Lela” Borgiattino aveva lanciato la
proposta poco prima di essere stroncata
dalla malattia: un toret vicino a Palazzo
Nuovo, utile per le migliaia di giovani
che affollano quella parte di città. Erano
state la mamma e le compagne di studi
della giovane a portare avanti la sua
idea, raccogliendo le firme di 1400
torinesi, in gran parte ragazze e ragazzi.
Il Consiglio comunale ha dato il via
libera alla F.C.T. S.r.l., la FINANZIARIA
CITTA’ DI TORINO. La neonata finanzia-
ria si pone quale primo obiettivo la
migliore gestione delle partecipazioni
della Città, consentendo una valorizza-
zione del patrimonio civico. La società
sarà interamente posseduta dal Comu-
ne.Con l’atto costitutivo della F.C.T. sarà
trasferita alla finanziaria una partecipa-
zione di A.E.M. (Azienda Energetica
Metropolitana) pari al 18% del proprio
capitale, corrispondente ad un valore
di circa 100 milioni di Euro. La società
avrà sede a Torino, in Piazza Palazzo
di Città. La sua costituzione è stata
approvata con i voti di Democratici di
Sinistra, Margherita e Comunisti Italiani.
Contraria Rifondazione Comunista, men-
tre si sono astenuti la Lega Nord, Forza
Italia e il Gruppo Misto (oggi Ap-Udeur).
Non ha partecipato Alleanza Nazionale.
Finanziaria Citta’ di Torino S.p.A.
La rete di distribuzione a Torino del
teleriscaldamento aumenterà sino a fare
del capoluogo subalpino la città più
teleriscaldata d’Italia. I lavori partiranno
nel prossimo mese di marzo nel
quadrilatero cittadino delimitato da:
corso Rosselli, parco Ruffini, corso
Montecucco, via Lera, piazza Rivoli,
corso Vittorio Emanuele II, corso Ferrucci
e via Spalato. Vi sarà inoltre un
prolungamento da corso Einaudi a corso
Bramante attraverso corso Galileo
Ferraris. E’ quanto annunciato a Palazzo
civico dai responsabili dell’Aes (Azienda
energia e servizi) nel corso di una
riunione della Commissione ambiente.
Con la realizzazione di questo progetto
l’incremento della rete di distribuzione
sarà di 15 chilometri e l’aumento di 11
milioni di metri cubi di edifici riscaldati
(da 28 a 39) e la tappa conseguente
alla realizzazione della centrale termica,
a cura di Aem, che sarà situata in corso
Ferrucci angolo corso Peschiera.
Torino sara’ la citta’ piu’ teleriscaldata d’Italia
Non si vive di solo pane. Serve anche
l’acqua: fresca, limpida e dissetante e
magari priva di quelle fastidiose sostanze
chimiche poco apprezzate dal nostro
organismo e tanto astruse da leggere
sulle etichette delle bottiglie commercia-
lizzate sugli scaffali dei grandi magaz-
zini. Lo sanno bene alla SMAT (ex
Azienda Acquedotto Municipale) dove
da sempre lavorano per rendere l’ac-
qua che sgorga dal nostro rubinetto la
migliore possibile, attraverso i quasi
100 mila controlli annui (effettuati anche
da ARPA e ASL) che raccontano di
un’acqua potabile completamente priva
di nitriti e con percentuali di cloro
variabili ma sempre al di sotto della
soglia dei 0,18 milligrammi per litro
(la soglia consigliata, ma non fissata
per legge è di 0,2 mg/l). 217 milioni
di metri cubi l’anno di acqua che costa
ad ogni singolo utente poco più di 1.5
vecchie lire per litro e che arriva nelle
nostre case dopo un viaggio che passa
attraverso 3.200 chilometri di tubazioni
partendo principalmente dai 289 pozzi
che si trovano nelle falde più profonde,
dalle sorgenti di Pian della Mussa e
di Sangano e, seppur in misura minore,
dalle acque del Po. A restituire all’am-
biente 205 milioni di m3 di acqua
depurata ogni anno ci pensano poi
3.500 chilometri di rete fognaria e 37
impianti di depurazione per scarichi
industriali che vengono trattati con
sistemi tecnologicamente avanzati negli
impianti di Castiglione Torinese, Colle-
gno e altri minori. E dal 26 dicembre
dello scorso anno l’entrata in vigore
del decreto legislativo n. 31 del 2
febbraio 2001, garantisce ad ogni
cittadino una ulteriore possibilità di
controllo, come ci conferma il dottor
Ferrara, responsabile del Servizio Igiene
Alimenti e Nutrizione del Dipartimento
di Prevenzione ASL 1: “Con questa
nuova norma, in caso di inconvenienti
specifici (acqua torbida o maleodoran-
te, ecc.), l’utente può contattarci per
avere un’analisi dettagliata sull’acqua
che arriva al suo rubinetto”.
SMAT, mille litri di acqua di qualità
per meno di un euro
Luci d’artista in Piazza Palazzo di Città
10 11
A chi affidare le sorti di Torino, in preda ad un’epidemia
mortale di colera, in un’estate del 1835 nella quale le
scarse risorse della medicina - e l’assiduo impegno delle
istituzioni nell’adottare misure igieniche e sanitarie – appa-
rivano insufficienti a frenare il morbo? Per i torinesi, la scelta
fu naturale: la Madonna Consolata - quella
che il poeta Nino Costa definiva “parei
‘d na mama...ch’an consola” - alla quale
è dedicato un santuario che da secoli
rappresenta il cuore pulsante della spiritualità
del capoluogo subalpino e che dopo
l’assedio del 1706 fu proclamata quale
patrona della città dal Corpo decurionale
(l’amministrazione comunale di allora). E
oltre un secolo più tardi, al momento del
dilagare del colera, da Palazzo Civico
venne formulato un voto solenne, preve-
dendo tra l’altro “l’erezione, sopra la piazza
della Consolata, d’una colonna di granito
portante una statua in marmo della santissima Vergine”,
come si legge negli atti ufficiali dell’epoca. Merito della
fede o delle rigorose misure igienico-sanitarie assunte dal
Comune, retto dai due sindaci Carlo Saverio Pallio di Rinco
e Luca Martin di San Martino, resta il fatto che nella nostra
città i contagiati furono soltanto 350 (e 220 i decessi)
mentre nella più piccola Genova, nello stesso periodo, il
colera sterminò più di 3.200 persone sulle circa 6mila
colpite. Un dipinto ancora oggi esposto in Sala rossa illustra,
come spiega il suo titolo, “La Civica Amministrazione di
Torino (che) presenta a Monsignor Arcive-
scovo l’ordinamento del voto fatto in oc-
casione del cholera morbus”. Ma è so-
prattutto la colonna di granito inaugurata
nel 1837 in via della Consolata, sovrastata
dalla statua della Madonna a perpetuare
il ricordo dell’epidemia e del voto. Si trattò
del primo monumento realizzato in uno
spazio pubblico a Torino, inaugurando una
serie che da allora ha costituito una delle
principali caratteristiche della città e del
suo arredo urbano. Per ricordare quel
momento difficile della storia di Torino, la
Presidenza del Consiglio comunale ha
voluto la pubblicazione del libro “1835. Emergenza cholera-
morbus. Il voto della Città alla Consolata”, di Rosanna
Roccia e Rosanna Maggio Serra, con una prefazione del
presidente del Consiglio comunale Mauro Marino e un
saggio introduttivo di monsignor Franco Peradotto.
Il colera del 1835 e il voto della Citta’ alla Consolata
Silvio Geuna e Frida Malan, scomparsi rispettivamente nel 1998 e nel 2002, hanno lasciato un segno profondo nella storia
politica e amministrativa di questa città. L’Associazione degli ex consiglieri comunali, presieduta da Dante Notaristefano,
ha voluto iniziare con il loro ricordo un ciclo di incontri su alcune eminenti figure della Sala rossa.
A svolgere le relazioni sono stati Mario Berardi, presidente piemontese dell’Ordine dei giornalisti, e la scrittrice Piera Egidi
Bouchard. Parlando di Silvio Geuna, Berardi ha voluto sottolineare: “Geuna
è entrato in politica come uomo della Resistenza, ai cui valori è sempre rimasto
fedele, nel filone del cattolicesimo liberale. Per diversi anni – ha aggiunto
– è stato un apprezzato amministratore della città, mai coinvolto in uno
scandalo”. Silvio Geuna, nato nel 1909, fece parte del Consiglio comunale dal
’56 al ’75, eletto nelle liste della Democrazia cristiana e più volte
assessore. Deputato alla Costituente, era decorato al valor militare. Giovane
ufficiale, aveva fatto parte del Comitato militare di liberazione di Torino ed era
stato uno dei pochi a sfuggire alla fucilazione del 5 aprile del ’44 al
Martinetto. Il dato del rigore nella gestione della cosa pubblica è stato
evidenziato anche da Piera Egidi Bouchard nella sua rievocazione di Frida Malan, la quale, ha spiegato, “amava ricordare
come avesse appreso dal padre, pastore valdese, che fondamentale è l’esempio e non la predicazione”. E la relatrice ha
ricordato ancora “la profonda autonomia di giudizio che la contraddistingueva, e il suo impegno per i diritti delle donne”.
Valdese, partigiana di “Giustizia e Libertà” e socialista Frida Malan era nata nel 1917. Imprigionata dai fascisti nella famigerata
caserma di via Asti, ricoprì la carica di consigliere comunale dal ’60 al ’75 e fu anch’essa più volte assessore.
In ricordo di Silvio Geuna e Frida Malan
Nella foto: Commemorazione dei caduti della Resistenza al Sacrario del Martinetto
PIAZZA BALDISSERA è il progetto per il futuro assetto superficiale di piazza Baldissera
dopo l'interramento della stazione Dora e lo smantellamento dell'attuale sopraelevata di corso Mortara.
La città che cambia
L’ex stabilimento Venchi Unica di via De Sanctis ospiterà nuovi servizi per i cittadiniNella foto: Il campanile romanico del Santuario della Consolata
12 13
ASed haec eius diei praefertur opinio,
ut se utrique superiores discessisse exi-
stimarent: Afraniani, quod, cum esse
omnium iudicio inferiores viderentur,
comminus tam diu stetissent et nostrorum
impetum sustinuissent et initio locum
tumulumque tenuissent, quae causa
pugnandi fuerat, et nostros primo con-
gressu ASed haec eius diei praefertur
opinio, ut se utrique superiores discessisse
existimarent: Afraniani, quod, cum esse
omnium iudicio inferiores viderentur,
comminus tam diu stetissent et nostrorum
impetum sustinuissent et initio locum
tumulumque tenuissent, quae causa
pugnandi fuerat, et nostros primo con-
gressu terga vertere coegissent; nostri
autem, quod iniquoASed haec eius diei
praefertur opinio, ut se utrique superiores
discessisse existimarent: Afraniani, quod,
cum esse omnium iudicio inferiores
viderentur, comminus tam diu stetissent
et nostrorum impetum sustinuissent et
initio locum tumulumque tenuissent, quae
causa pugnandi fuerat, et nostros primo
congressu ASed haec eius diei praefertur
opinio, ut se utrique superiores discessisse
existimarent: Afraniani, quod, cum esse
omnium iudicio inferiores viderentur,
comminus tam diu ASed haec eius diei
praefertur opinio.
FORZA ITALIA
ASed haec eius diei praefertur opinio,
ut se utrique superiores discessisse exi-
stimarent: Afraniani, quod, cum esse
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impetum sustinuissent et initio locum
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pugnandi fuerat, et nostros primo con-
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discessisse existimarent: Afraniani, quod,
cum esse omnium iudicio inferiores
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et nostrorum impetum sustinuissent et
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ASed haec eius diei praefertur opinio,
ut se utrique superiores discessisse exi-
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comminus tam diu stetissent et nostrorum
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tumulumque tenuissent, quae causa
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gressu terga vertere coegissent; nostri
autem, quod iniquoASed haec eius diei
praefertur opinio, ut se utrique superiores
discessisse existimarent: Afraniani, quod,
cum esse omnium iudicio inferiores
viderentur, comminus tam diu stetissent
et nostrorum impetum sustinuissent et
initio locum tumulumque tenuissent, quae
causa pugnandi fuerat, et nostros primo
congressu ASed haec eius diei praefertur
opinio, ut se utrique superiores discessisse
existimarent: Afraniani, quod, cum esse
omnium iudicio inferiores viderentur,
comminus tam diu ASed haec eius diei
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LA MARGHERITA -
ALLEANZA PER TORINO
DEMOCRATICI DI SINISTRA
ASed haec eius diei praefertur opinio,
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ALLEANZA POPOLARE - UDEUR
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COMUNISTI ITALIANI
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ALLEANZA NAZIONALE
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Periodico del Consiglio comunale di Torino
n. zero ...del...2004
Aut. trib. di Torino n..... del.......2004
Direttore responsabile: Remo Guerra
Coordinamento redazionale: Claudio Raffaelli
In redazione:
Alma Brunetto, Tony De Nardo, Marcello Longhin,
Gino Strippoli, Roberto Tartara
Stampa:xyxyxyxyxyxy
Grafica e composizione: Zero Communication - Torino
Redazione: Piazza Palazzo di Città 1 bis, 10127 Torino
tel. 011.442.3671 fax 011.442.2424
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Polizia Municipale: 011.4606060
Difensore civico: 011.4423006
Centro Informagiovani: 800.998.500
ASed haec eius diei praefertur opinio,
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  • 1. cittAgoràPeriodico del Consiglio comunale di Torino ANNO 2004NUMERO 0 Il nuovo Regolamento del Consiglio comunale è stato approvato in Sala rossa.La deliberazione contenente il corposo docu- mento, formato da 150 articoli, è stata presentata in aula dal presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, a coronamento di un accordo unitario raggiunto al termine di un lavoro e di una discussione svoltisi a partire dal gennaio scorso in Conferenza dei capigruppo. A favore del nuovo regolamento, al momento della votazione in aula, si sono infatti pronunciate tutte le forze politiche presenti in Consiglio: Margherita, Democratici di sinistra, Forza Italia, Alleanza nazionale, Comunisti italiani, Alleanza popolare, Lega Nord, Rifondazione comunista e Verdi. Il regolamento precedente, la cui stesura risale alla fine del 1996 (con alcune modifiche apportate successivamente), pur avendo garantito nel corso degli anni un adeguato funzionamento dell’organo assembleare di Palazzo Civico, necessitava di una revisione per raccogliere le innovazioni legislative introdotte più recentemente, soprattutto dopo le modifiche costituzionali (Parte II, Titolo V). Altra novità che andava recepita, l’istituzione alla fine degli anni Novanta dell’Agenzia per i Servizi pubblici locali. Il nuovo testo approvato nella seduta odierna contiene alcune innovazioni significative, a cominciare dall’autonomia funzionale e organizzativa del Consiglio comunale per il personale, le dotazioni strumentali ed anche per le risorse finanziarie. Inoltre, viene regolamentata in modo più articolato l’attività dell’Agenzia per i servizi pubblici locali, che si configura come il “braccio operativo” della Sala rossa per svolgere le proprie funzioni di indirizzo e di controllo nei confronti delle aziende a partecipazione comunale che gestiscono i servizi pubblici essenziali (come trasporti, energia, acqua, igiene ambientale). A questo fine, il regolamento prevede ampia facoltà di accesso, da parte dell’Agenzia, a documenti ed informazioni in possesso delle aziende di servizi pubblici. Dalla revisione del vecchio regolamento esce rafforzato anche il ruolo della Conferenza dei capigruppo, sia a tutela dell’autonomia del Consiglio comunale sia per quanto concerne le funzioni d’indirizzo e di controllo sul piano politico e amministrativo. Per quanto concerne l’organizza- zione dei gruppi consiliari, la nuova normativa prevede tra l’altro che il Gruppo misto possa suddividersi in due rag- gruppamenti, pro o contro il programma della maggioranza che governa la città. Nel dibattito, che ha visto esprimersi alcune perplessità relative a singoli aspetti del regolamento relativi all’Agenzia dei servizi pubblici e alla composizione della Commissione pari opportunità, sono intervenuti anche i consiglieri Nigro, Provera, Dell’Utri, Costa, Ventriglia. Più autonomia per l’assemblea elettiva di Palazzo Civico Nell‚antica democrazia ateniese era l’agorà, la piazza, il luogo dove si confrontavano le idee. Oggi la democrazia è un sistema più evoluto ma certamente più complesso e l’informazione, con i suoi molteplici mezzi e le sue diverse forme d‚espressione, svolge un ruolo essenziale. Un cittadino informato è un cittadino libero. Le istituzioni democratiche, comprese le municipalità ed i loro Consigli comunali, hanno il compito non solo di amministrare la cosa pubblica, ma anche di informare la comunità che amministrano su cosa si fa e perché lo si fa. Questa pubblicazione non pretende né potrebbe essere il veicolo delle informazioni da Palazzo Civico. Pensiamo tuttavia che possa contribuire, offrendo periodicamente una panoramica di quanto avviene in Sala rossa e nelle Commissioni consiliari, a stabilire un dialogo tra i cittadini, singoli o associati che siano, e l’istituzione che, da loro eletta, ne rappresenta volontà e aspirazioni. Desideriamo che il Comune sia una casa di vetro. Occorre poterci guardare dentro, e da dentro bisogna poter guardare fuori. CittAgorà cercherà di fare la sua parte. CittAgorà Gruppi Consiliari LA MARGHERITA - ALLEANZA PER TORINO lamargherita@comune.torino.it Tel. 0114423161 Fax 0114423162 Monaci Paola Olmeo Gavino Orlandi Massimiliano Panero Tommaso Sbriglio Giuseppe Steffenino Marco Tumolo Antonino Altamura Alessandro Maria Borgione Marco (Capogruppo) Favaro Michela Ferragatta Bruno Levi Montalcini Piera Mangone Domenico Marino Mauro Maria DEMOCRATICI DI SINISTRA democraticidisinistra@comune.torino.it Tel. 0114423104 Fax 0114423108 Cuntrò Gioacchino Giorgis Andrea Greco Eliana Larizza Rocco Montagnana Manfredo Rossomando Anna Vinciguerra Santina Borgogno Giuseppe (Capogruppo) Buronzo Maria Pia Centillo Maria Lucia Cerutti Monica Crosetto Pier Giorgio Cugusi Vincenzo FORZA ITALIA forzaitalia@comune.torino.it Tel. 0114422685 Fax 0114423126 Gallo Francesco Lospinuso Rocco Mina Alberto Rosso Roberto (Capogruppo) Salti Tiziana Tealdi Luigi Troiano Dario Borsano Gregorio Chiavarino Paolo Coppola Michele Giuseppe Costa Gianluca Dell'Utri Michele Furnari Baldassarre ALLEANZA NAZIONALE alleanzanazionale@comune.torino.it Tel. 0114423056 Fax 011443247 Ghiglia Agostino Ventriglia Ferdinando (Capogruppo) Altea Walter ALLEANZA POPOLARE-UDEUR gruppoudeur@comune.torino.it Tel. 0114421967 Fax 01144223719 Fucini Susanna (Capogruppo) Gabri Giuliana COMUNISTI ITALIANI comunistiitaliani@comune.torino.it Tel. 0114422012 Fax 0114423118 Gallo Domenico Passoni Gianguido Gabriele (Capogruppo) LEGA NORD - PIEMONT - PADANIA leganord@comune.torino.it Tel. 0114423272 Fax 0114423249 Airola Giovanni (Capogruppo) RIFONDAZIONE COMUNISTA rifondazionecomunista@comune.torino.it Tel. 0114422022 Fax 0114423167 Provera Marilde (Capogruppo) VERDI LISTA CIVICA PER TORINO verdi@comune.torino.it Tel. 0114423258 Fax 0114423138 Nigro Giovanni (Capogruppo)
  • 2. 2 3 Marino riconfermato Presidente del Consiglio comunale Coppola eletto Vice Presidente A due anni e mezzo dalle ultime elezioni per il Comune, la Sala rossa ha dovuto procedere, come già in passato, al rinnovo del proprio ufficio di presidenza. Il mandato di presidente e vicepresidente del Consiglio comunale dura infatti solo fino al “giro di boa” di quello del primo cittadino. Per le operazioni di voto precedute dagli interventi dei capigruppo, le funzioni di presidente sono state svolte dal consigliere anziano Alberto Mina. I consiglieri, con 46 voti, hanno riconfermato Mauro Marino nell’incarico che ha ricoperto sin dal maggio del 1997, succedendo a Domenico Carpanini, il primo ad essere eletto presidente della Sala rossa nel ’93. Nell’urna sono state depositate anche due schede bianche ed una nulla. Con voti 39 è stato poi eletto vice presidente Michele Coppola, che subentra così a Susanna Fucini, dimessasi nei giorni scorsi dopo essere stata in carica dal 1997. Dall’urna, anche due voti per Marilde Provera, uno per Walter Altea e uno per Luigi Tealdi, oltre a 4 schede bianche e due nulle. Subito dopo lo scrutinio, Mauro Marino, ringraziando i consiglieri e gli uffici del Consiglio comunale, ha commentato: “Ritengo un onore essere stato riconfermato per la quarta volta come presidente. Penso comunque che il nostro sia un lavoro di squadra. Uno degli obiettivi che avremo, come nuovo ufficio di Presidenza, sarà quello di realizzare ciò che abbiamo previsto nel nuovo Regolamento del Consiglio comunale approvato nei giorni scorsi, ispirato alle recenti riforme costituzionali. Dovremo - ha concluso Marino - trasformare un’enunciazione di princìpi in realtà, nella ricerca di un equilibrio fra il potere esecutivo e i poteri di indirizzo e di controllo che spettano agli eletti dal popolo”.Il neo-vice presidente Michele Coppola ha da parte sua aggiunto: “Sono onorato dalla fiducia accordatami dai consiglieri. Con umiltà e dedizione assisterò il presidente Marino nella gestione delle attività consiliari”. da sin.: Mauro Marino e Michele Coppola “Oggi, parlando di Servizi Pubblici Locali, vogliamo non solo affrontare un problema che riguarda il bene pubblico, ma affermare che questi servizi sono direttamente legati al diritto di cittadinanza, e la loro qualità è uno dei primi temi su cui si deve interrogare un Consiglio comunale”. Con questa introduzione del presidente del Consiglio comunale, Mauro Marino, si sono aperti i lavori del convegno “Il mercato dei servizi pubblici locali, ruolo delle aziende e prospettive per i consumatori”, tenutosi nella sala Seat di via Bertola lo scorso 28 novembre. L’appuntamento è stato promosso dall’Agenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino - l’organismo creato dal Consiglio comunale, a controllo della qualità dei servizi di AEM, AMIAT, GTT, SMAT E ITALGAS, presieduto da Carlo Foppa – ed ha rappresentato l’occasione per la presentazione dei risultati dell’indagine statistica 2003 sul grado di soddisfazione dei servizi comunali (luce, gas, acqua, trasporti e rifiuti), predisposta dal Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Torino. L’indagine, presentata dal docente universitario Luca Ricolfi, è stata effettuata dal 3 al 7 novembre con un questionario telefonico di 60 domande su un campione di 4.000 torinesi (1.900 uomini e 2.100 donne), tra i 18 e i 92 anni. Un primo quesito, di carattere generale, ha riguardato la soddisfazione della vita condotta dai torinesi. Il 52,5% s’è dichiarato soddisfatto o abbastanza soddisfatto della propria esistenza, un dato in calo del 14,4% rispetto alla rilevazione del 2001 che registrava una percentuale del 66,6%; è cresciuta del 16%, viceversa, la quota degli incerti, di coloro che ritengono che a Torino si viva né bene, né male o che non sanno rispondere. L’analisi è proseguita con l’illustrazione dei dati del servizio trasporti pubblici urbani. I torinesi che usano i trasporti pubblici, almeno una volta la settimana, sono il 52,9%; ad essi si contrappongono coloro che li utilizzano raramente, un terzo degli interpellati, o mai, circa un settimo della popolazione cittadina. Soddisfazione per il comfort dei mezzi per il 75% degli intervistati, ma solo il 46,5% è soddisfatto della frequenza dei passaggi. Quasi due terzi dei torinesi pensano che i mezzi pubblici siano troppo affollati ed il 51,3% considera eccessivo il costo delle tariffe. Oltre il 57% dei torinesi prova disagi per i cantieri cittadini, ma più di 4/5 di essi ritengono ne valga la pena per la maggiore facilità di spostamento in città ad opere concluse. Per il servizio d’igiene urbana, la frequenza della raccolta e la “differenziata” soddisfano rispettivamente il 71,7% e il 57,4% dei cittadini, ma più della metà dei torinesi trova insoddisfacente la pulizia del proprio quartiere di residenza (52,9%) e della città nel suo complesso (54,9%). La raccolta differenziata è ritenuta utile dal 93% dei torinesi; coloro che la usano sempre o spesso sono l’83% ma il 28,8% non trova ben collocati i contenitori, troppo lontani dall’abitazione mentre il 59,7% ritiene eccessivamente costoso lo smaltimento, in rapporto alla qualità del servizio offerto. Un ultimo dato: il 94,9% degli insoddisfatti per la pulizia cittadina attribuisce le responsabilità non solo all’Amiat, ma anche alla scarsa educazione civica dei cittadini. La stragrande maggioranza dei torinesi, il 93,5% del totale, è soddisfatta del servizio d’erogazione dell’acqua; il gradimento confrontato alle rilevazioni del 2001 è sostanzialmente stabile. Per il servizio di fornitura dell’energia elettrica, la continuità della fornitura d’energia elettrica non costituisce un problema per i torinesi; il 94,1% si dichiara soddisfatto. Il 67,4% dei torinesi apprezza il servizio alla clientela dell’A.E.M. ed altrettanto positivo è il dato per l’illuminazione delle strade, che trova soddisfatti il 78,9% dei torinesi. Di rilevo il numero dei torinesi (50,5%) che considera eccessivo il costo dell’energia elettrica in relazione al servizio offerto. Gli ultimi dati forniti riguardano il servizio di erogazione del gas per il quale, la stragrande maggioranza dei torinesi è soddisfatta della continuità della fornitura (97,2%), del servizio rapporti con i clienti (73,5%) e per la chiarezza della bolletta (70,1). Il 55,4% considera adeguate le tariffe in relazione alla qualità del servizio offerto. Il sistema di riscaldamento più diffuso a Torino è quello centralizzato (59,4%) mentre è in forte ascesa (15,4%) il teleriscaldamento, considerato soddisfacente dal 90,7% dei proprietari. Servizi pubblici locali, una ricerca sul gradimento dei torinesi Per le scolaresche torinesi è possibile visitare la storica sede municipale, edificata su progetto dell’architetto Lanfranchi nel XVII secolo, con una guida esperta e senza alcun costo. E’ sufficiente inviare un fax o una e-mail all’Ufficio comunicazione istituzionale del Consiglio comunale per prenotare. Informazioni allo 011.442.3327 (fax 011.442.3277), e-mail u187368@comune.torino.it Visite al Palazzo Civico Tela incastonata nel soffitto della Sala rossa ed attribuita al pittore Giovanni Andrea Casella, esponente della folta schiera di artigiani e artisti lombardo-luganesi attivi nel XVII secolo in Italia e oltralpe
  • 3. 4 5 Riparte la “numerazione” di alloggi e uffici in citta’ Sarà il Collegio dei geometri di Torino e provincia a completare la numerazione delle unità immobiliari presenti in città. La relativa proposta di convenzione, che dovrà essere approvata dalla Sala rossa, è stata presentata dall’assessore Gianluigi Bonino ai componenti della I Commissione consiliare, guidata oggi dal vicepresidente Luigi Tealdi. Le unità immobiliari presenti a Torino sono circa 740mila, suddivise in 60mila fabbricati. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta e soprattutto dal 2000, una serie di ordinanze indirizzate agli amministratori di stabili hanno stabilito l’obbligo dell’attribuzione di un numero caratteristico ad ogni singola unità immobiliare, con indicazione per ciascuna di superficie, nome dell’occupante e identificativo catastale. Questo al fine di disporre di dati reali riguardanti pubblica sicurezza, movimenti anagrafici, situazione catastale, controllo e recupero dell’evasione tributaria (Ici, TARSU - tassa rifiuti). In questo modo si è potuta ottenere sinora la numerazione di 420mila unità immobiliari in 32mila fabbricati, il che ha tra l’altro consentito un recupero di evasione sulla TARSU, dal ’97 ad oggi, di quasi 33 milioni e 576mila Euro (in media poco meno di 4,8 milioni all’anno). Restano tuttavia da “censire” approssimativamente ancora 320.000 unità immobiliari. La deliberazione allegata alla convenzione, che sarà sottoposta al voto del Consiglio comunale nei prossimi giorni, sostiene la necessità di “impostare diversamente il modello organizzativo” per completare l’opera. Il Collegio dei geometri, collaboratore privilegiato dell’Agenzia del territorio (dai geometri proviene il maggior flusso di aggiornamenti del catasto) viene quindi individuato come più idoneo affidatario per quest’attività, che consentirà di “certificare” in modo definitivo le caratteristiche delle più di trecentomila unità immobiliari ancora “mancanti” per avere un quadro definito della situazione in città. Al termine della riunione, nel corso della quale sono intervenuti i consiglieri Francesco Gallo, Giovanni Nigro, Domenico Mangone, Andrea Giorgis e Marilde Provera, il presidente Luigi Tealdi ha commentato: “Si tratta di un atto importante per conseguire un’efficace azione dell’amministrazione civica nel recupero dell’evasione tributaria. Inoltre sarà utile per avere una reale fotografia della situazione immobiliare torinese e contribuirà alla sicurezza collettiva”. La consulta femminile compie 25 anni La Consulta femminile comunale di Torino ha celebrato mercoledì 10 dicembre scorso, il suo 25° anniversario. Alla cerimonia, svoltasi in Sala rossa, hanno preso parte parte gli assessori Paola Pozzi e Tom Dealessandri e la presidente della Consulta Margherita Morone. Il presidente del Consiglio comunale Mauro Marino ha fatto pervenire un suo messaggio. Il 30 novembre scorso si è spenta Agnese Prandi. Era entrata in Sala rossa nel 1946, con le prime elezioni democratiche del dopoguerra. Eletta nelle liste del Partito comunista era stata riconfermata nel ’51. Nata a Venaria Reale il 26 novembre del 1903, aveva preso parte alla Resistenza. Componente del CLN rionale di Vanchiglia, era stata staffetta partigiana nelle Valli di Lanzo. Nel 1996 era stata insignita del Sigillo della Città, in occasione del 50° anniversario del primo Consiglio comunale eletto nel dopoguerra. Agnese Prandi consigliere comunale e partigiana Nasce nella Piazza Borgo Dora, di fronte all’edificio dell’ex Arsenale Militare, un parcheggio pubblico in superficie di circa 1000 mq. per un totale di 40 posti, con un’area attrezzata per la sosta pedonale. La creazione di nuovi posti auto in questa zona storica della città, intende migliorare la destinazione dell’area verso uno sviluppo maggiore delle attività commerciali e per il normale svolgimento della vita del quartiere. Le superfici del parcheggio saranno prevalentemente ombreggiate da alberi di medio fusto. Lungo la sosta pedonale i cittadini potranno sedersi sulle panchine che saranno messe all’ombra di alberi, con relativi portabiciclette e cestini portarifiuti.Sarà previsto inoltre un impianto di illuminazione pubblica che svolgerà una doppia funzione: offrire la massima visibilità, necessaria per motivi di sicurezza e un effetto decorativo per valorizzare l’ambiente. ll territorio di Borgo Dora attualmente è interessato da un’ampia riqualificazione che comprende interventi di arginatura della sponda destra della Dora, che sarà percorsa da una pista ciclo pedonale nel tratto dal Ponte Duca degli Abruzzi a Ponte Mosca e la realizzazione del nuovo Ponte ex Principessa Clotilde. Una delle particolarità di questa riqualificazione è una balconata, che sarà realizzata sfruttando il dislivello di circa 1 metro e 30 centimetri che troviamo da Via Borgo Dora alla facciata del cortile del Maglio, legata alle attività commerciali esistenti. Una balconata che sarà poi una vera passeggiata pedonale con i due accessi al cortile del Maglio: uno costeggiando il fianco dell’ex Arsenale, l’altro con una scala lungo l’edificio residenziale di Via Borgo Dora. Borgo Dora, nuovi posti auto, alberi, panchine e una “balconata pedonale” La planimetria del nuovo parcheggio vicino a Porta Palazzo
  • 4. 6 7 Un “difensore civico” per i detenuti Un “difensore civico” per i carcerati e le persone sottoposte a misure di restrizione della libertà personale a Torino. L’argomento è stato discusso in IV Commissione, prendendo spunto da una proposta di deliberazione d’iniziativa consiliare che prevede l’istituzione del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Il documento esaminato in Commissione traccia un profilo di questa nuova figura e dei suoi compiti. Nominato dal sindaco previa consultazione della conferenza dei capigruppo, il Garante – una persona “d’indiscusso prestigio e di notoria fama nel campo delle scienze giuridiche, dei diritti umani, ovvero delle attività sociali negli istituti di pena” – per cinque anni dovrebbe promuovere “l’esercizio dei diritti di partecipazione alla vita civile e di fruizione dei servizi comunali” da parte dei detenuti. Al tempo stesso, tra i compiti del nuovo ombudsman carcerario - supportato da un apposito ufficio comunale come già avviene per il Difensore civico – vi sarebbe la promozione di iniziative di sensibilizzazione pubblica sui temi dei diritti umani delle persone private della libertà personale e dell’umanizzazione della pena detentiva, oltre all’effettuazione di visite ai luoghi di detenzione. Il tutto, naturalmente, in accordo e collaborazione con gli organi preposti alla vigilanza penitenziaria. Come sottolineato dal testo della deliberazione “lo Statuto del Comune di Torino intende tutelare e promuovere i diritti costituzionalmente garantiti attinenti alla dignità ed alla libertà delle persone, contrastando ogni forma di discriminazione e promuove il rispetto della vita e la sicurezza sociale rimuovendo le cause di emarginazione”. E questo riguarda anche la popolazione detenuta, è stato evidenziato in Commissione, secondo il principio delle finalità rieducative e non soltanto punitive della pena. “Prima di portare al voto della Sala rossa questo provvedimento, presumibilmente nella primavera prossima – spiega il presidente della IV Commissione Domenico Gallo – ci confronteremo ulteriormente con le istituzioni dello Stato preposte alla sicurezza dei cittadini ed alla gestione delle strutture detentive. Incontreremo inoltre le associazioni di volontariato che operano nei penitenziari ed anche le organizzazioni di categoria del personale di custodia.” La proposta di deliberazione, è stata sottoscritta da 18 consiglieri, in gran parte della Margherita (oltre al primo firmatario Ferragatta, Sbriglio, Favaro, Monaci, Orlandi, Altamura, Levi Montalcini e Steffenino) e dei Democratici di sinistra (Cerutti, Centillo, Rossomando, Cuntrò e Greco). Hanno firmato anche D.Gallo (Comunisti italiani), Nigro (Verdi), Provera (Rifondazione comunista), Fucini (Alleanza popolare – Udeur) e Lospinuso (Forza Italia). Dirittura d’arrivo e traguardo tagliato, in Consiglio comunale per la Variante n. 59 al Piano Regolatore, relativa all’area “Filadelfia” (ex Stadio Filadelfia) tra le vie Tunisi, Giovanni Spano, Giordano Bruno e Filadelfia. La “variante Filadelfia” approvata tutelerà lo “storico” campo di calcio, sia per l’attività sportiva (partite di calcio della squadra primavera), sia per la difesa e la valorizzazione delle parti residue della struttura. Verrà così salvaguardato il campo di calcio nella sua configurazione storica, opportunamente ricostruito, prevedendo la realizzazione di parte degli interventi edilizi previsti al di fuori dell’area stessa. In particolare nell’area Ex Chinino di Stato (area tra le vie G.Bruno, Filadelfia, Montevideo e Taggia) sorgerà il Centro Commerciale (max 10 mila mq di superficie di pavimento). L’intervento di completamento edilizio verrà concentrato sul fronte di via Tunisi previa cessione gratuita alla Città della parte restante dell’area. Peraltro viene confermata la realizzazione di servizi pubblici, originariamente previsti nell’area ex Chinino. In particolare il Centro Diurno per Anziani nell’area ex Paoli ad ovest di piazza Galimberti e il bocciodromo nella porzione residua dell’ex Chinino. La nuova zona urbana di trasformazione (ZUT) è stata denominata “12.29 Filadelfia” è dovrà garantire l’unitarietà dell’intervento di trasformazione urbanistica, nel quale è previsto anche il recupero dell’ex campo Filadelfia. Quindi il campo di calcio Filadelfia sarà ricostruito nella sua sede storica e l’area sarà di proprietà comunale attraverso una permuta patrimoniale tra la Città di Torino e la Società Torino Calcio. Hanno partecipato al dibattito: Borgogno (D.S.), Rosso e Chiavarino (Forza Italia), Passoni (Comunisti Italiani), Sbriglio e Borgione (La Margherita), Provera (Rifondazione Comunista), Nigro (Verdi). I voti a favore sono stati 31 (compreso il Sindaco): 10 i voti contrati, 1 astenuto. Variante Filadelfia approvata in Sala Rossa In ricordo di Norberto Bobbio Il Consiglio comunale, nel corso della prima seduta del 2004, ha ricordato con un minuto di silenzio il filosofo, docente universitario e senatore a vita Norberto Bobbio. Come ha ricordato il presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, al senatore Bobbio - scomparso il 9 gennaio scorso - era stato conferito il Sigillo della Città, quale riconoscimento dell’impegno politico, della passione civile e del contributo alla riflessione storica e culturale, coniugati con un legame duraturo e profondo con Torino. Ottobre 2003: il presidente Mauro Marino, il sindaco Sergio Chiamparino e la vicepresidente del Consiglio comunale Susanna Fucini consegnano il Sigillo al filosofo torinese presso la sua abitazione. Un’immagine storica del vecchio campo di gioco del Torino Calcio
  • 5. 8 9 Un “toret” e una poesia per Lela Giunge a conclusione la vicenda della fontana in ricordo di Lela la studentessa torinese morta di meningite a diciannove anni, chiesta nel maggio scorso da 1.400 cittadini con una petizione al Consiglio comunale. Dopo il “sì” della Sala rossa e l’avvenuta installazione del richiesto toret di fronte alla sede delle Facoltà umanistiche, restava ancora aperta la questione dell’apposizione sulla fontanella di una targhetta con una breve poesia proposta dai promotori dell’iniziativa: “Lela. Un viaggio impre- visto mi porta via...ma ancora insieme torneremo e ci racconteremo”. E infine, la Conferenza dei capigruppo ha dato l’assenso definitivo, a coronamento di una vicenda che il presidente del Con- siglio comunale Mauro Marino ha defi- nito “non legata alla toponomastica in senso stretto, quanto piuttosto al ricono- scimento del valore civile ma anche artistico di quest’ iniziativa”. Emanuela “Lela” Borgiattino aveva lanciato la proposta poco prima di essere stroncata dalla malattia: un toret vicino a Palazzo Nuovo, utile per le migliaia di giovani che affollano quella parte di città. Erano state la mamma e le compagne di studi della giovane a portare avanti la sua idea, raccogliendo le firme di 1400 torinesi, in gran parte ragazze e ragazzi. Il Consiglio comunale ha dato il via libera alla F.C.T. S.r.l., la FINANZIARIA CITTA’ DI TORINO. La neonata finanzia- ria si pone quale primo obiettivo la migliore gestione delle partecipazioni della Città, consentendo una valorizza- zione del patrimonio civico. La società sarà interamente posseduta dal Comu- ne.Con l’atto costitutivo della F.C.T. sarà trasferita alla finanziaria una partecipa- zione di A.E.M. (Azienda Energetica Metropolitana) pari al 18% del proprio capitale, corrispondente ad un valore di circa 100 milioni di Euro. La società avrà sede a Torino, in Piazza Palazzo di Città. La sua costituzione è stata approvata con i voti di Democratici di Sinistra, Margherita e Comunisti Italiani. Contraria Rifondazione Comunista, men- tre si sono astenuti la Lega Nord, Forza Italia e il Gruppo Misto (oggi Ap-Udeur). Non ha partecipato Alleanza Nazionale. Finanziaria Citta’ di Torino S.p.A. La rete di distribuzione a Torino del teleriscaldamento aumenterà sino a fare del capoluogo subalpino la città più teleriscaldata d’Italia. I lavori partiranno nel prossimo mese di marzo nel quadrilatero cittadino delimitato da: corso Rosselli, parco Ruffini, corso Montecucco, via Lera, piazza Rivoli, corso Vittorio Emanuele II, corso Ferrucci e via Spalato. Vi sarà inoltre un prolungamento da corso Einaudi a corso Bramante attraverso corso Galileo Ferraris. E’ quanto annunciato a Palazzo civico dai responsabili dell’Aes (Azienda energia e servizi) nel corso di una riunione della Commissione ambiente. Con la realizzazione di questo progetto l’incremento della rete di distribuzione sarà di 15 chilometri e l’aumento di 11 milioni di metri cubi di edifici riscaldati (da 28 a 39) e la tappa conseguente alla realizzazione della centrale termica, a cura di Aem, che sarà situata in corso Ferrucci angolo corso Peschiera. Torino sara’ la citta’ piu’ teleriscaldata d’Italia Non si vive di solo pane. Serve anche l’acqua: fresca, limpida e dissetante e magari priva di quelle fastidiose sostanze chimiche poco apprezzate dal nostro organismo e tanto astruse da leggere sulle etichette delle bottiglie commercia- lizzate sugli scaffali dei grandi magaz- zini. Lo sanno bene alla SMAT (ex Azienda Acquedotto Municipale) dove da sempre lavorano per rendere l’ac- qua che sgorga dal nostro rubinetto la migliore possibile, attraverso i quasi 100 mila controlli annui (effettuati anche da ARPA e ASL) che raccontano di un’acqua potabile completamente priva di nitriti e con percentuali di cloro variabili ma sempre al di sotto della soglia dei 0,18 milligrammi per litro (la soglia consigliata, ma non fissata per legge è di 0,2 mg/l). 217 milioni di metri cubi l’anno di acqua che costa ad ogni singolo utente poco più di 1.5 vecchie lire per litro e che arriva nelle nostre case dopo un viaggio che passa attraverso 3.200 chilometri di tubazioni partendo principalmente dai 289 pozzi che si trovano nelle falde più profonde, dalle sorgenti di Pian della Mussa e di Sangano e, seppur in misura minore, dalle acque del Po. A restituire all’am- biente 205 milioni di m3 di acqua depurata ogni anno ci pensano poi 3.500 chilometri di rete fognaria e 37 impianti di depurazione per scarichi industriali che vengono trattati con sistemi tecnologicamente avanzati negli impianti di Castiglione Torinese, Colle- gno e altri minori. E dal 26 dicembre dello scorso anno l’entrata in vigore del decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, garantisce ad ogni cittadino una ulteriore possibilità di controllo, come ci conferma il dottor Ferrara, responsabile del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione ASL 1: “Con questa nuova norma, in caso di inconvenienti specifici (acqua torbida o maleodoran- te, ecc.), l’utente può contattarci per avere un’analisi dettagliata sull’acqua che arriva al suo rubinetto”. SMAT, mille litri di acqua di qualità per meno di un euro Luci d’artista in Piazza Palazzo di Città
  • 6. 10 11 A chi affidare le sorti di Torino, in preda ad un’epidemia mortale di colera, in un’estate del 1835 nella quale le scarse risorse della medicina - e l’assiduo impegno delle istituzioni nell’adottare misure igieniche e sanitarie – appa- rivano insufficienti a frenare il morbo? Per i torinesi, la scelta fu naturale: la Madonna Consolata - quella che il poeta Nino Costa definiva “parei ‘d na mama...ch’an consola” - alla quale è dedicato un santuario che da secoli rappresenta il cuore pulsante della spiritualità del capoluogo subalpino e che dopo l’assedio del 1706 fu proclamata quale patrona della città dal Corpo decurionale (l’amministrazione comunale di allora). E oltre un secolo più tardi, al momento del dilagare del colera, da Palazzo Civico venne formulato un voto solenne, preve- dendo tra l’altro “l’erezione, sopra la piazza della Consolata, d’una colonna di granito portante una statua in marmo della santissima Vergine”, come si legge negli atti ufficiali dell’epoca. Merito della fede o delle rigorose misure igienico-sanitarie assunte dal Comune, retto dai due sindaci Carlo Saverio Pallio di Rinco e Luca Martin di San Martino, resta il fatto che nella nostra città i contagiati furono soltanto 350 (e 220 i decessi) mentre nella più piccola Genova, nello stesso periodo, il colera sterminò più di 3.200 persone sulle circa 6mila colpite. Un dipinto ancora oggi esposto in Sala rossa illustra, come spiega il suo titolo, “La Civica Amministrazione di Torino (che) presenta a Monsignor Arcive- scovo l’ordinamento del voto fatto in oc- casione del cholera morbus”. Ma è so- prattutto la colonna di granito inaugurata nel 1837 in via della Consolata, sovrastata dalla statua della Madonna a perpetuare il ricordo dell’epidemia e del voto. Si trattò del primo monumento realizzato in uno spazio pubblico a Torino, inaugurando una serie che da allora ha costituito una delle principali caratteristiche della città e del suo arredo urbano. Per ricordare quel momento difficile della storia di Torino, la Presidenza del Consiglio comunale ha voluto la pubblicazione del libro “1835. Emergenza cholera- morbus. Il voto della Città alla Consolata”, di Rosanna Roccia e Rosanna Maggio Serra, con una prefazione del presidente del Consiglio comunale Mauro Marino e un saggio introduttivo di monsignor Franco Peradotto. Il colera del 1835 e il voto della Citta’ alla Consolata Silvio Geuna e Frida Malan, scomparsi rispettivamente nel 1998 e nel 2002, hanno lasciato un segno profondo nella storia politica e amministrativa di questa città. L’Associazione degli ex consiglieri comunali, presieduta da Dante Notaristefano, ha voluto iniziare con il loro ricordo un ciclo di incontri su alcune eminenti figure della Sala rossa. A svolgere le relazioni sono stati Mario Berardi, presidente piemontese dell’Ordine dei giornalisti, e la scrittrice Piera Egidi Bouchard. Parlando di Silvio Geuna, Berardi ha voluto sottolineare: “Geuna è entrato in politica come uomo della Resistenza, ai cui valori è sempre rimasto fedele, nel filone del cattolicesimo liberale. Per diversi anni – ha aggiunto – è stato un apprezzato amministratore della città, mai coinvolto in uno scandalo”. Silvio Geuna, nato nel 1909, fece parte del Consiglio comunale dal ’56 al ’75, eletto nelle liste della Democrazia cristiana e più volte assessore. Deputato alla Costituente, era decorato al valor militare. Giovane ufficiale, aveva fatto parte del Comitato militare di liberazione di Torino ed era stato uno dei pochi a sfuggire alla fucilazione del 5 aprile del ’44 al Martinetto. Il dato del rigore nella gestione della cosa pubblica è stato evidenziato anche da Piera Egidi Bouchard nella sua rievocazione di Frida Malan, la quale, ha spiegato, “amava ricordare come avesse appreso dal padre, pastore valdese, che fondamentale è l’esempio e non la predicazione”. E la relatrice ha ricordato ancora “la profonda autonomia di giudizio che la contraddistingueva, e il suo impegno per i diritti delle donne”. Valdese, partigiana di “Giustizia e Libertà” e socialista Frida Malan era nata nel 1917. Imprigionata dai fascisti nella famigerata caserma di via Asti, ricoprì la carica di consigliere comunale dal ’60 al ’75 e fu anch’essa più volte assessore. In ricordo di Silvio Geuna e Frida Malan Nella foto: Commemorazione dei caduti della Resistenza al Sacrario del Martinetto PIAZZA BALDISSERA è il progetto per il futuro assetto superficiale di piazza Baldissera dopo l'interramento della stazione Dora e lo smantellamento dell'attuale sopraelevata di corso Mortara. La città che cambia L’ex stabilimento Venchi Unica di via De Sanctis ospiterà nuovi servizi per i cittadiniNella foto: Il campanile romanico del Santuario della Consolata
  • 7. 12 13 ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse exi- stimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu terga vertere coegissent; nostri autem, quod iniquoASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo congressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu ASed haec eius diei praefertur opinio. FORZA ITALIA ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse exi- stimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu terga vertere coegissent; nostri autem, quod iniquoASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo congressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu ASed haec eius diei praefertur opinio. ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse exi- stimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu terga vertere coegissent; nostri autem, quod iniquoASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo congressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu ASed haec eius diei praefertur opinio. LA MARGHERITA - ALLEANZA PER TORINO DEMOCRATICI DI SINISTRA ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse exi- stimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu terga vertere coegissent; nostri autem, quod iniquoASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo congressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu ASed haec eius diei praefertur opinio. ALLEANZA POPOLARE - UDEUR ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse exi- stimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu terga vertere coegissent; nostri autem, quod iniquoASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo congressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu ASed haec eius diei praefertur opinio. COMUNISTI ITALIANI ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse exi- stimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu terga vertere coegissent; nostri autem, quod iniquoASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo congressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu ASed haec eius diei praefertur opinio. ALLEANZA NAZIONALE
  • 8. 14 15 Invia una e-mail: CittAgorà Periodico del Consiglio comunale di Torino n. zero ...del...2004 Aut. trib. di Torino n..... del.......2004 Direttore responsabile: Remo Guerra Coordinamento redazionale: Claudio Raffaelli In redazione: Alma Brunetto, Tony De Nardo, Marcello Longhin, Gino Strippoli, Roberto Tartara Stampa:xyxyxyxyxyxy Grafica e composizione: Zero Communication - Torino Redazione: Piazza Palazzo di Città 1 bis, 10127 Torino tel. 011.442.3671 fax 011.442.2424 mail: ufficiostampa.consiglio@comune.torino.it Per contattare l’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale: Presidente.consigliocomunale@comune.torino.it Vicepresidente.consigliocomunale@comune.torino.it NUMERI UTILI: Centralino di Palazzo Civico: 011.442.1111 Presidenza del Consilio comunale: 011.442.2511 Polizia Municipale: 011.4606060 Difensore civico: 011.4423006 Centro Informagiovani: 800.998.500 ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse exi- stimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu terga vertere coegissent; nostri autem, quod iniquoASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo congressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu ASed haec eius diei praefertur opinio. LEGA NORD - PIEMONT - PADANIA ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse exi- stimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu terga vertere coegissent; nostri autem, quod iniquoASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo congressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu ASed haec eius diei praefertur opinio. ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse exi- stimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo con- gressu terga vertere coegissent; nostri autem, quod iniquoASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo congressu ASed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu ASed haec eius diei praefertur opinio. RIFONDAZIONE COMUNISTA VERDI LISTA CIVICA PER TORINO