Verrà presentata una nuova certificazione per la valutazione dell’impatto ambientale dei prodotti agroalimentari: alle aziende interessate saranno fornite indicazioni precise su come ottimizzare i processi produttivi e ai consumatori un nuovo criterio di scelta per l’acquisto dei prodotti. CCPB Srl in questo modo propone, grazie ai suoi partners scientifici, un innovativo modello di valutazione, incentrato su due standard tecnici, per il calcolo dell’impatto ambientale dei prodotti della filiera agroenergetica e agroalimentare.
Concetta Rau Economista NOMISMA SpA - Bologna
“Energie rinnovabili e cambiamento climatico: quali sfide per le imprese”
Giuseppe Garcea Ufficio Controllo e Certificazione di Prodotto CCPB srl - Bologna
“La Certificazione degli Impatti Ambientali a supporto del Comparto Agroalimentare”
Simona Bosco Land Lab Scuola Superiore di S. Anna - Pisa
“Gli indicatori per la valutazione degli impatti ambientali nei prodotti agroalimentari”
Nicola Di Virgilio CNR - Ibimet - Bologna
“Metodologia LCA per il supporto decisionale nel settore agricolo”
Francesca Falconi LCA Lab - Spin off ENEA - Bologna
“Approccio LCA nel settore zootecnico: aspetti rilevanti e modalità di raccolta dati”
5. Criticità dello sviluppo delle FER (1)
La crescita delle FER ha implicato costi rilevanti che servivano a compensare
DISECONOMIA DI SISTEMA
L’Autorità per l’Energia stima l’aumento dell’impatto in bolletta
dell’incentivazione alle rinnovabili tra le più profittevoli d’Europa 2012 in
9,4 miliardi di euro, di cui 8,7 coperti tramite la componente A3
Nel 2011 i costi ripartiti per strumento sono:
Provvedimento CIP n. 6/92 1,2 miliardi di euro (0,52 FER; 0,70 assimilate
CV (costo obbligo di ritiro GSE) dl 1.349 milioni di euro
28/11 azzera il sistema entro 2015
Tariffa onnicomprensiva 440,8 milioni di euro (stima)
Fotovoltaico 4 miliardi di euro (stima)
Stima 2012 del Fotovoltaico 6 miliardi di euro
5
6. Criticità dello sviluppo delle FER/2
Continui stop and go nel regime degli incentivi, assenza di un quadro
chiaro di medio lungo termine
Non si è data sufficiente attenzione alle ricadute di sistema – filiere
tecnologiche e manifatturiere, ricerca, ecc.
Inadeguatezza delle reti elettriche (in particolare in un’area compresa tra
la Puglia settentrionale e la Campania), che hanno costretto a limitare la
produzione da rinnovabili, remunerando gli imprenditori ai quali non è
stata ritirata l’energia, sempre a scapito dei costi delle bollette dei
consumatori; la stima sul 2009 in termini di mancata produzione è di
14.434 MWh, +77% rispetto al 2008.
Scarsa chiarezza delle procedure autorizzative dovute alla mancanza di
omogeneità nelle regole regionali che ha determinato contesti normativi
profondamente differenti gli uni dagli altri, che hanno generato contenziosi e
tempi di concessione delle autorizzazioni decisamente molto lunghi rispetto
agli altri Paesi Europei. Per sette anni mancanza delle linee guida numerose
Sentenze della Corte Costituzionale es. regioni Basilicata, Toscana, Puglia,
Calabria
6
7. Ultimi anni passaggi programmatici e
regolamentari importanti
Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili;
DLgs 28/2011
Linee guida nazionali per lo svolgimento del processo autorizzativo;
Conto Energia
Decreto 6 Luglio 2012
Piano di sviluppo infrastrutturale della rete elettrica ;
Decreto sul burden sharing
MA…
• Manca un Piano Energetico nazionale
• Monitoraggio nuove regole ed eventuali correttivi
• Devono essere definiti diversi decreti attuativi per le rinnovabili termiche (meccanismi semplici;
stabilità nel tempo; remunerazione adeguata)
• Azione decisa su risparmio e efficienza energetica
7
8. Nuovi incentivi
Decreto 6 Luglio 2012 provvedimento attuativo del DLgs 28/2011 nuovo regime
di sostegno alla produzione di FER diversi dal Fotovoltaico
- A parte alcuni casi, si applica agli impianti che entreranno in esercizio dal 1/1/2013
- Previste incentivazioni diverse non solo rispetto alla fonte rinnovabile, ma anche
alla tipologia di impianto e alla potenza in KW
- Tariffa suddivisa in base e premio
- Contingente massimo annuo di finanziamenti
-Costo indicativo cumulato per tutte le tipologie di FER ad eccezione del FV 5,8 Mld
di euro annui – disponibilità per il triennio 2 Mld
- Tre casistiche per accedere ai meccanismi di finanziamento: impianti che accedono
direttamente ai meccanismi di incentivazione; impianti soggetti all’iscrizione al
registro; impianti soggetti alla partecipazione a procedure competitive di aste al
ribasso.
8
9. Nuovi incentivi: le deroghe
Coefficienti moltiplicativi per i CV e le tariffe omnicomprensive
FONTE 31/12/2012 GEN. FEB. MAR. APR.
Coefficiente
Rifiuti biodegradabili, biomasse diverse da quelle di 1,3 1,26 1,22 1,19 1,15
cui al punto successivo
Biomasse e biogas prodotti da attività agricola, 1,8 1,75 1,69 1,64 1,59
allevamento e forestale da filiera corta
Entità della Tariffa (Eur cent/kWh)
Biogas e biomasse, esclusi i biocombustibili liquidi ad
eccezione degli oli vegetali puri tracciabili attraverso il
sistema integrato di gestione e di controllo previstot 28 27,16 26,34 25,55 24,78
dal Reg. (Ce) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio
2009
9
10. Impianti che accedono direttamente agli incentivi
Impianti che accedono direttamente agli incentivi
TIPOLOGIA DI IMPIANTO POTENZA
Impianti eolici e alimentati dalla fonte oceanica fino a 60 Kw
potenza nominale di
Impianti idroelettrici
concessione fino a 50 kW
Impianti idroelettrici se rientrano in una delle seguenti casistiche:
- i. realizzati su canali o condotte esistenti, senza incremento di portata
derivata; potenza nominale di
- ii. Che utilizzano acque di restituzioni o di scarico; concessione fino a 250 kW
- iii. Che utilizzano il deflusso minimo vitale al netto della quota destinata
alla scala di risalita, senza sottensione di alveo naturale
Impianti alimentati a biomassa (da prodotti biologici e sottoprodotti) fino a 200 kW
Impianti alimentati a biogas fino a 100 kW
Impianti previsti dai progetti di riconversione del settore bieticolo-
qualsiasi
saccarifero
10
11. Incentivi per impianti biogas
PREMI
TOT. TARIFFA
TARIFFA
POTENZA BASE + PREMI
TIPOLOGIA BASE N - IN ALTERNATIVA
(KW) MIN-MAX
(€/MWH) CHP N N
N (€/MWH)
(€/MWH) - 40% -60% CHP
-30% CHP
(€/MWH) (€/MWH)
1 < P ≤ 300 180 40 15 20 30 235-250
300 < P ≤ 600 160 40 15 20 30 215-230
a) prodotti di origine biologica; 600 < P ≤ 1.000 140 40 30 210
1.000 < P ≤ 5.000 104 40 30 174
P < 5.000 91 40 30 161
1 < P ≤ 300 236 10 15 20 30 261-276
b) sottoprodotti di origine 300 < P ≤ 600 206 10 15 20 30 231-246
biologica di cui alla tab. 1A, e
600 < P ≤ 1.000 178 10 30 218
rifiuti diversi da quelli di cui
alla lett. c) 1.000 < P ≤ 5.000 125 10 30 165
P < 5.000 101 10 30 141
1 < P ≤ 1.000 216 10 30 256
c) rifiuti per i quali la frazione
biodegradabile è determinata 1.000 < P ≤ 5.000 109 10 30 149
forfettariamente P < 5.000 85 10 30 225
11
12. Incentivi per impianti biomasse
PREMI
TOT. TARIFFA
TARIFFA CHP IN ALTERNATIVA BASE +
POTENZA GAS FILIERA 1 RIDUZ.
TIPOLOGIA BASE PREMI MIN-
(KW) SERRA B EMISS.
(€/MWH) SENZA MAX
CON (€/MWH) (€/MWH) (€/MWH)
TELERISC. (€/MWH)
TELERISC.
(€/MWH)
1 < P ≤ 300 229 40 30 299
a) prodotti di origine 300 < P ≤ 1.000 180 40 30 250
biologica; 1.000 < P ≤ 5.000 133 40 10 20 30 233
P < 5.000 122 40 30 192
1 < P ≤ 300 257 10 40 30 297-327
b) sottoprodotti di origine
biologica di cui alla tab. 1A, e 300 < P ≤ 1.000 209 10 40 30 249-279
rifiuti diversi da quelli di cui 1.000 < P ≤ 5.000 161 10 40 10 20 30 231-261
alla lett. c)
P < 5.000 145 10 40 30 185-215
c) rifiuti per i quali la frazione 1 < P ≤ 5.000 174 10 184
biodegradabile è determinata
forfettariamente P < 5.000 125 10 135
12
13. Le opportunità per le imprese
- Maggiore attenzione rispetto agli impatti ambientali
- Meccanismi orientati a privilegiare impianti di piccola taglia (es.
semplificazione per accedere ai bonus premiali nel caso di abbattimento
dell’azoto per impianti di potenza inferiore ai 600 kW)
- Esonero dall’obbligo di iscrizione al registro per gli impianti a biogas di
taglia fino a 100 kW e per quelli alimentati a biomassa fino a 200 kW
- Obbligo di iscrizione al registro stabilisce priorità a favore degli impianti
gestiti dalle imprese agricole - 1° posto impianti agricoli di potenza inferiore
ai 600 kW; 2° posto impianti agricoli che impiegano sottoprodotti e rifiuti
biodegradabili
- Incentivi privilegiano chi utilizza la materia 1° di propria disponibilità
-Cumulo degli incentivi per impianti di potenza fino a 1 MW, di proprietà di
aziende agricole, agroalimentari , di allevamento alimentati da biogas,
biomasse e bioliquidi sostenibili 13
15. Gli indicatori per la valutazione
degli impatti ambientali nei
prodotti agroalimentari
Simona Bosco, Giorgio Ragaglini, Enrico Bonari
Land Lab
Istituto di Scienze della Vita
Scuola Superiore Sant’Anna
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari"
Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
16. Analisi del ciclo di vita (LCA)
• Life Cycle Assessment (LCA) è una
metodologia di analisi per la stima Con analisi del ciclo di vita si
e la valutazione degli impatti intende la valutazione di tutti gli
ambientali legati al ciclo di vita di impatti generati dalla
un sistema o di un prodotto. produzione delle materie prime e
dell’energia utilizzata allo
• Nasce come metodologia applicata smaltimento dei rifiuti prodotti.
a sistemi industriali ma negli ultimi
anni è sempre più utilizzata ai
sistemi agricoli.
• E’ uno strumento molto utile per
effettuare analisi multicriteriali su
diversi step delle filiere produttive,
può rappresentare uno strumento
molto utile per fornire indicazioni e
confrontare filiere diverse.
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari"
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17. Fasi dell’analisi del ciclo di vita
Definizione di: E’ necessario stabilire confini
◦ Confini del sistema del sistema uguali per poter
◦ Unità funzionale confrontare due sistemi con
◦ Categorie di impatto uguale funzione
Analisi di inventario (LCI)
Fase di raccolta dei dati
Analisi degli impatti (LCIA)
Interpretazione dei Risultati dell’analisi per
risultati categoria di impatto
ambientale
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18. Caratteristiche dell’analisi
• Importanza della qualità dei dati, misurati o raccolti tramite interviste, riferiti all’area
geografica e all’anno dell’analisi;
Origine dei
dati
• E’l’unità di prodotto a cui fanno riferimento i risultati:
Unità
• Nei sistemi agricoli possono essere analizzati usando come unità funzionale l’ettaro o il kg
funzionale di prodotto;
• Solo la fase agricola nel caso di confronto gestione colturale;
Confini del • Intera filiera dal campo alla distribuzione e smaltimento rifiuti;
sistema
• Importante se la filiera origina prodotti secondari es. per il frumento grano e paglia
Allocazione
(importante nelle bioenergie);
• Ci sono molte indicatori di impatto sull’ambiente e sull’uomo, tra le quali le emissioni di
gas serra, la water footprint, l’uso del suolo, la biodiversità, il potenziale di
Categorie di
impatto eutrofizzazione o di acidificazione…
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari"
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19. Origine dei
dati
Qualità dei dati
Dati primari Fertilizzanti
◦ Input materiali: Pesticidi
◦ Energia:
Diesel
Energia elettrica...
Dati secondari
◦ Dati per la produzione di materiali
Produzione energia
e di energia; elettrica
◦ Dati di database riconosciuti a Raffinazione petrolio per
produzione diesel
livello internazionale. Produzione fertilizzanti
Unità
funzionale Ha, kg o GJ?
• Effetto della resa
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20. Confini del
Confini del
sistema
sistema
Per ogni fase:
INPUT:
Materiali grezzi (dall’estrazione alla Azienda Azienda Azienda
lavorazione) agricola agricola agricola
Energia (produzione e in fase di uso)
OUTPUT: Trasformazione
prodotti, co-prodotti
rifiuti e emissioni dirette e indirette Confezionamento
Trasporti:
Distribuzione Distribuzione
Da una fase all’altra
Dei materiali in input Smaltimento
Dei rifiuti da smaltire rifiuti
Allocazione Prodotti, co-prodotti o rifiuti?
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21. Categorie di
impatto Categorie di impatto
Esistono molte categorie di Indicatori di impatto ambientale
impatto: considerati:
◦ Sull’ambiente • Emissioni GHG;
• Efficienza energetica e utilizzo energia
◦ Sull’uomo rinnovabile;
◦ Sulle risorse • Potenziale eutrofizzazione;
• Potenziale acidificazione;
Molti metodi per la loro
• Assottigliamento strato d’ozono;
valutazione
• Formazione ossidanti fotochimici;
◦ CML 2002 • Ecotossicità in acqua dolce e nel suolo;
◦ Ecoindicator99 • Affezioni respiratorie da sostanze
inorganiche;
◦ Recipe
• Quantità di acqua utilizzata;
◦ EDIP • Suolo utilizzato;
◦ IMPACT 2002+
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22. Gas serra, efficienza
Categorie
di impatto energetica e % energia
rinnovabile
Global Warming Potential L’analisi energetica è
(GWP) è misurato in kg misurata in MJ o GJ
CO2eq Sono registrati il consumo
Emissioni di gas serra di energia in input
secondo i coefficienti di Il contenuto energetico in
conversione IPCC 2006 output
Includono il suolo La percentuale di energia
rinnovabile sull’energia
complessiva utilizzata
Barilla Center for Food & Nutrition
23. Categorie
Assottigliamento dello strato di
di impatto
ozono
Ozone Layer Depletion Potential (ODP) è misurato in kg CFC-11 eq;
Emissioni che danneggiano lo strato di ozono stratosferico
(composti del cloro e del fluoro)
Formazione ossidanti
fotochimici Potential (POCP) è misurato C H
Phochemical Ozone Creation 2 4 eq;
Emissioni che vanno ad aumentare la formazione
dell’ozono troposferico
Es. Produzione di Composti Organici Volatili (VOC)
nella combustione e nella produzione di pesticidi e
fertilizzanti.
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24. Categorie
Potenziale di
di impatto
eutrofizzazione in kg PO
Eutrophication Potential (EP), misurato 4
-3 eq;
Emissioni di nutrienti nell’ambiente che
possono incrementare l’eutrofizzazione delle
acque.
Produzione e utilizzo di fertilizzanti
Potenziale di
acidificazione in kg SO eq;
Acidification Potential (AP), misurato 2
Emissioni che vanno ad aumentare il rischio di
acidificazione delle piogge (SOx e NOx)
Trasporti
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25. Categorie
di impatto
Quantità di acqua utilizzata
Consumo di acqua, misurato in litri.
Consumo di acqua,
include sia l’irrigazione
che tutta l’acqua
necessaria a produrre
input e energia.
L’agricoltura è
responsabile del 60-
70% dei consumi idrici
Barilla Center for Food & Nutrition in Italia.
Suolo utilizzato
Consumo di suolo, misurato in ha.
Consumo di suolo, include il suolo che è stato necessario
per produrre un determinato bene.
Indirect Land Use
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari"
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26. Ecotossicità nell’acqua e nel
Categorie
di impatto
suolo
Le emissioni in acqua e suolo sono misurate in kg 1,4-
diclorobenzene eq.
Le principali sostanze fanno riferimento ai metalli pesanti
e alle sostanze chimiche di sintesi.
Particolarmente importante in agricoltura (insetticidi,
erbicidi, fungicidi..)
Modello Pest LCI
Affezioni respiratorie da
sostanze inorganiche
Danni derivati alla salute umana per emissioni atmosfera di
sostanze dannose
Svariati modelli per il calcolo, il più riconosciuto
è USEtox.
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari"
Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
27. Conclusioni
Esistono molteplici indicatori da scegliere in
funzione della filiera studiata e degli obiettivi
dell’analisi
L’uso di un unico indicatore può nascondere gli
effetti ambientali complessivi
Si possono a loro volta raccogliere in un unico o
alcuni macroindicatori
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari"
Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
28. Grazie per l’attenzione
Simona Bosco
s.bosco@sssup.it
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari"
Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
29. Metodologia LCA
per il supporto decisionale nel
settore agricolo
Agricoltura ed impatto ambientale
LCA in agricoltura
Strumento di supporto decisionale a scala aziendale
Strumento di supporto decisionale a scala territoriale
Conclusioni
Nicola Di Virgilio
n.virgilio@ibimet.cnr.it
08 settembre 2012
SANA -Bologna
30. Agricoltura > intensificazione
Da attività di sussistenza basata sulla disponibilità delle risorse naturali
ad attività ad
- alto contenuto tecnologico
- commerciale
- industriale
- aumento della produttività per unità di superficie
- aumento delle produzioni in generale
• Miglioramento della tecnologia nella meccanizzazione
• Miglioramento genetico
• Aumento delle terre coltivate
• Ecc.
• Aumento dell’intensità degli input di coltivazione
(fertilizzanti, uso di prodotti chimici, lavorazione del
terreno, irrigazione, ecc.)
> forte richiesta di risorse naturali
31. Consumo di fertilizzanti (tonn). Dati FAO-stat
ELEVATA PRESSIONE
sull’AMBIENTE:
MODELLO di PRODUZIONE
SOSTENIBILE ?
Principali problemi ambientali
associati all’agricoltura:
32. La sostenibilità in agricoltura inizia a prendere importanza solo
recentemente.
La valutazione del livello di sostenibilità è un concetto ancora elusivo
e di difficile definizione.
Compatibilità ambientale
I prodotti che ne derivano devono sempre più essere “neutrali” in
termini di impatto ambientale e non contribuire al cambiamento
climatico ed al peggioramento delle condizioni della Terra.
Misura della compatibilità ambientale
LCA – Analisi del ciclo di vita
di un prodotto o servizio
33. LCA – Analisi del ciclo di vita
Uno strumento che analizza le implicazioni ambientali di un
prodotto, servizio, lungo tutte le fasi del ciclo di vita
(approccio olistico nell’ambito dei confini di sitema definiti).
Fotografia dei processi e dei prodotti che ne derivano.
Tra gli aspetti decisionali (aspetti tecnici, ambientali,
economici e sociali),
LCA fornisce risultati ambientali
STRUMENTO DECISIONALE
utile sia nel settore pubblico che privato:
• Ecodesign: è la progettazione di prodotti ecocompatibili. La
LCA è attuata generalmente all’interno di un’azienda, ed è
particolarmente curata la comunicazione dei risultati.
• Ecolabel: è l’assegnazione di un marchio ecologico ai prodotti
ecocompatibili, il che permette alle aziende di usare la LCA per
aumentare il vantaggio competitivo e consente ai consumatori di
scegliere prodotti verdi (EU ecolabel, EPD).
• Green procurement: una politica di “acquisto verde” (green
purchasing) che può essere attuata sia nel settore pubblico che
privato. La LCA può contribuire all’identificazione di prodotti
ecocompatibili.
Dirette applicazioni: sviluppo di prodotto e miglioramento, pianificazione strategica, politica, marketing
Comunità europea considera LCA in diverse direttive, ruolo importante nella politica ambientale
34. STRUMENTO di SUPPORTO DECISIONALE
nel SETTORE AGRICOLO
Ecodesign: la progettazione di prodotti ecocompatibili.
A scala aziendale
- Identificazione dell’operazione colturale più impattante
- miglioramento della tecnica colturale
- Scelta della tecnica agronomica meno impattante
- Scelta della coltura meno impattante
- Scelta del principio attivo meno impattante
A scala territoriale
- Identificazione delle rotazioni e sistemi colturali a minore impatto
- Pianificazione sostenibile dell’uso del suolo rurale
Associazioni di
Azienda
produttori, consorzi, Consumatore Politico
agricola
trasformatori
35. LCA e Agricoltura – Articoli scientifici
Life cycle assessment of sunflower and rapeseed as energy crops under Chilean conditions
Assessment of environmental effects, animal welfare and milk quality among organic dairy farms
Accounting for water use in Australian red meat production
Comparative life cycle assessment of rapeseed oil and palm oil
Life Cycle Assessment of biogas production by monofermentation of energy crops and injection into the
natural gas grid
Life cycle inventory modelling of land use induced by crop consumption
Assessing the ecological soundness of organic and conventional agriculture by means of life cycle
assessment (LCA) A case study of leek production
Life Cycle Assessment of biomass production in a Mediterranean greenhouse using different water
sources: Groundwater, treated wastewater and desalinated seawater
Supply chain integrated LCA approach environmental impacts of food production to assess in Finland
Comparison of environmental impact and external cost assessment methods
A decision support tool for modifications in crop cultivation method based on life cycle assessment: a
case study on greenhouse gas emission reduction in Taiwanese sugarcane cultivation
……
36. Specie agricola > filiera di coltivazione > Specifiche pratiche
agronomiche > Specifico impatto
Uso di minerali
Valutazione degli impatti Uso della risorsa acqua
Uso di carburanti fossili
Uso di composti chimici
Atmosfera Suolo ……
Acqua Uomo
CO2 e gas serra, Inventario di tutti gli input e output
OUTPUTS
sostanze chimiche, per ogni operazione colturale
Smaltimento
eutrofizzanti, etc.
Impatti:
Filiera di produzione
• Impianto Emissioni di minerali
• Lavorazioni Prodotti per il Qualità delle acque (Eutrofizzazione ...)
Scarti • Concimazioni consumatore
• Irrigazioni
Emissione di CO2
Riuso / riciclo
• Raccolta Emissione di sostanze chimiche
Peggioramento del suolo
Materiali di consumo,
(erosione del suolo…)
Piante
Biodiversità
INPUTS
Acqua
Elementi minerali Tossicità umana ...
Carburante
etc.
37. Ecodesign Ortica per la produzione di fibra,
fino al cancello aziendale
Ecoinvent Unit / LCA Food - Recipe
38. Produzione di 1 kg di Cotone
The inventory includes the processes of soil
cultivation, sowing, weed control, fertilisation, pest
and pathogen control, irrigation, harvest and
ginning. Machine infrastructure and a shed for
machine sheltering is included. Inputs of fertilisers,
pesticides and seed as well as their transports to
the farm are considered. The direct emissions on
the field are also included. The system boundary is
at the farm gate. Raw cotton is separated into
cotton fibres and cottonseed.
Remark: Inventory refers to the production of 1 kg
cotton fibre respectively cottonseed, both with a
moisture content of 6%. Fresh matter yield at 6%
moisture: 775 kg/ha cotton fibre and 1144 kg/ha
cottonseed. The multioutput-process 'cotton, at
farm' delivers the co-products 'cotton fibre, at farm'
and 'cottonseed, at farm'. Economic allocation with
allocation factor of 87.2% to fibre (exceptions see
report).; Geography: Refers to an average
production in the USA
Technology: Conventional production typical for
the country. Water for irrigation is pumped from 48
meter depth by electric pumps.
Time period: The yield data have been collected
for the years 2001-2006.
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
40. Ecodesign
Cultivation of corn in the USA
including use of diesel, machines,
fertilizers, and pesticides.
Remark: The inventory for the
cultivation of corn in the USA is
modelled with data from literature.
Transports are modelled with
standard distances.
The functional unit is 1 kg corn
grains (fresh mass with a water
content of 14 %). Carbon content:
0.375 kg/kg fresh mass.
Biomass energy content: 15.9
MJ/kg fresh mass. Yield: 9315
kg/ha.
The emissions of N2O and NH3 to
air are calculated with emission
factors from NREL 2006. The
emission of nitrate to water is
calculated with a nitrogen loss
factor of 32%.;
Geography: The inventory is
modelled for the USA
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
41. Cultivation of sugar beets IP, at
farm
The inventory includes the processes
of soil cultivation, sowing, weed
control, fertilisation, pest and
pathogen control and harvest.
Machine infrastructure and a shed for
machine sheltering is included. Inputs
of fertilisers, pesticides and seed as
well as their transports to the farm
(1km) are considered. The direct
emissions on the field are also
included.
Remark: Inventory refers to the
production of 1 kg sugar beets IP, at
farm with a moisture content of 77%.
Fresh matter yield/ha at 77% moisture
is 72310kg.; Geography: Refers to an
average production in the Swiss
lowlands.
Technology: Integrated production
Time period: The yield data have been
collected for the years 1996-2003.
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
42. Processo di irrigazione
The inventory takes into account electricity and diesel
fuel consumption, the amount of agricultural machinery,
of the shed and the further infrastructure like pump or
water hose, etc., which has to be attributed to the
irrigation.
Also taken into consideration is the amount of
emissions to the air from combustion and the emission
to the soil from tyre abrasion during the work process.
The following activities where considered part of the
work process: preliminary work at the farm, like
attaching the adequate machine to the tractor; transfer
to field (with an assumed distance of 1 km); field work
(for a parcel of land of 1 ha surface); transfer to farm
and concluding work, like uncoupling the machine.
The overlapping during the field work is considered. The
amount of water irrigated is taken into account. Remark:
Overhead watering of one ha during one year (4 times
300 m3 water). Mobile sprinkler system, with fix
installed pump (30 m3/h, 7-8 bar, 22 kW), water pipe
and hydrant, turbine propulsion, 300 m water hose,
exterior diameter 75 mm. Water amount of 1200 m3 per
ha and year included.;
Geography: The inventories are based on expert
estimation made by the FAT, in Switzerland and
literature values from Germany and Austria.
Time period: Measurements were made in the last few
years (1999-2001).
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
44. Confronto tra colture per la produzione di energia
• Colture annuali
Colza Girasole Sorgo da fibra
• Uso alternativo del suolo per aumentare la
sostenibilità
• Benefici ambientali (scelat tra molte specie,
oleainose lignocellulosiche bassi input colturali, ecc.)
Environmental benefits Socio-Economic benefits
• Colture poliennali Canna comune
Miscanto
Bassi fabbisogni di acqua, nuovi materiali (e.s. biofuels
Panico Cardo ferilizzanti, principi chimici, ecc. e bio-products);
riduzione dell'erosione del nuove possibilità di reddito
suolo, nel caso delle poliennali per le aziende e di lavoro
basse emissioni di Gas Serra aumento della biodiversità
diminuzione della quota
Fitorimedio
energetica importata
Colture ligno-cellulosiche
uso di territori marginali
Mais Grano
habitat per specie selvatiche
• Alimentari
45. Impatto di colture dedicate
in ordine di impatto, dal maggiore al minore
Tossicità
acque Eutrofizza- Tossicità
dolci zione
EU umana
FWT HUMT Total
1,4-DC eq. PO4 3- eq. (kg 1,4-DC eq. impact
(kg ha-1 ) ha-1 ) (kg ha-1 ) index
maize maize maize maize
f sorghum rapeseed f sorghum f sorghum
rapeseed sunflower wheat repeseed
wheat f sorghum repeseed wheat
sunflower wheat sunflower sunflower
miscanthus cynara cynara cynara
cynara miscanthus miscanthus miscanthus
giant reed giant reed giant reed giant reed
switchgrass switchgrass switchgrass switchgrass
* Monti, A., S. Fazio, et al. (2009). "Cradle-to-farm gate life cycle assessment in
perennial energy crops." European Journal of Agronomy 31(2): 77-84.
46. Supporto alle decisioni a scala territoriale
Life Cycle Assessment (LCA) G.I.S.
ISO 14040-43 Geographical Information System
Governments and customers expect that companies pay attention to (Sistemi Informativi Territoriali)
the environmental properties of all products.
Life cycle thinking is the basis for environmental policy development
• Ecobalance of a product Any system or computer based methodology for
• Contains the amounts of all inputs and outputs of capturing, storing, editing, analyzing, managing, querying,
processes that occur during the life cycle of a product.
displaying
1) Goal and scope definition.
2) Life cycle inventory. geo-referred data (data of the earth surface)
3) Life cycle impact assessment. and
4) Normalization. associated attributes
5) Evaluation. in order to answer to specific questions
6) Improvement analysis.
Vector and raster data
• Assembles impacts on Categories (resource depletion,
greenhouse effect, Ozone layer reduction, …) Remote sensing data
Strumento integrato LCA-GIS
47. Strumento integrato LCA-GIS
Coltura
di supporto alle decisioni
Mappe di vulnerabilità
LCA - Life Cycle Assessment
(the interaction between a crop and the
environment)
Indicatori di Impatto Vulnerabilità del territorio nei
confronti di una specifica
tipologia di impatto
GIS
Colture meno impattanti
nelle aree più vulnerabili
e vice versa
Migliore
Integrazione tra indicatori allocazione delle
Valutazione Definizione delle
di impatto e vulnerabilità colture in
dell’impatto della mappe di
(calcolo del rischio di termini di
coltura (LCA) vulnerabilità
allocazione) sostenibilità
ambientale
“The environmental benefits resulting from this approach can be maximized if several impact indicators
appraisable with LCA are considered. “
48. Rischio di allocazione
per coltura
mais sorgo da colza
fibra
grano girasole cardo
miscanto Canna panico
comune
49. Distribuzione ottimale delle colture
per la minimizzazione del rischio di eutrofizzazione
Vulnerabilità bassa: tutte le colture considerate
moderata: canna comune, miscanto, panico e cardo
alta: canna comune, miscanto e panico
50. Sostenibilità dell’uso del suolo
Mappe di Mappe dell’uso
vulnerabilità del suolo
La possibilità di capire se ed il quale porzione, delle colutre molto impattanti sono correntemente
coltivate in aree ad alta vulnerabilità,
e conseguentemente, se possibile, riorganizzare l’uso del suolo attraverso la pianificazione territoriale
per la minimizzazione degli impatti ambientali.
Come regola generale:
le colture ad impatto maggiore nelle aree meno vulnerabili
“there could be lot of political and economic constraints which hinders this principle, and of course
this principle is more ease to implement in a developing area respect to regions with a well
established agriculture.”
“However, in a context in which sustainability is recognized and driven by fiscal policy, this principle
may also assume an economic value, as well as social and environmental.”
“This hypothesis is not so far given the increasing socio-political perceptions towards environmental
issues.”
51. Land Use map (2008)
COLT project (crop classification through remote sensing)
Regional Environmental Agency (ARPA)
Department of Agriculture of Emilia-Romagna region
Statistical
data (ISTAT)
Availability of detailed maps of crop locations is limited:
- low resolution
- aggregation based on crop categories
- aggregation base on administrative borders
52. Colture erbacee estive e Colture erbacee autunno-vernine) nella pianura bolognase
(data source: elaborazione dati progetto COLT - 2010).
a) b)
In giallo,
(a) colture erbacee estive e (b) autunno-vernine, localizzate nelle aree classificate ad alta vulnerabilità
53. Porzioni % di territorio comunale di aree a vulnerabilità alta, moderata e bassa
e presenza di grano e mais (% sul totale sei seminabili).
Elaborazione dati: progetto COLT e 5° Censimento ISTAT dell’agricoltura 2005.
Colture erbacee Colture erbacee
autunno – vernine estiva
% Eagc - sowable winter crops in % EEee - sowable summer crops in
(tra cui grano)
vulnerable lands and % of wheat
(tra cui mais)
vulnerable lands and % of maize
comune
Municipality
grano
wheat mais
maize 49340.62 ha of summer sowable areas in the
bassa moderata high
low moderate alta bassa moderate high
low moderata alta
%
% %
% plains of Bologna
ANZOLA DELL'EMILIA 0.00 80.07 19.93 88.86 0.00 83.66 16.34 18.11
(of which 20.84 % cultivated with maize, 9386.83 ha)
ARGELATO 0.35 71.31 28.33 70.01 0.66 72.94 26.40 17.44
are grown in areas where maize showed an high
BARICELLA 93.80 6.20 0.00 76.23 94.28 5.72 0.00 23.96
allocation risk.
BAZZANO 0.00 0.00 100.00 43.16 0.00 0.00 100.00 39.56
BENTIVOGLIO 74.29 25.70 0.01 72.23 76.83 23.10 0.08 26.13
BOLOGNA 0.00 44.94 55.06 68.48 0.00 41.72 58.28 15.31 This land portion can be substituted with some
BORGO TOSSIGNANO 41.36 46.05 12.59 22.76 26.48 73.52 0.00 5.89 grasses to increase sustainability
BUDRIO 0.59 92.70 6.71 74.07 0.63 95.09 4.27 14.80
CALDERARA DI RENO 0.00 48.98 51.02 78.83 0.00 44.23 55.77 20.83
CASALECCHIO DI RENO 0.00 0.00 100.00 48.82 0.00 0.00 100.00 0.37
CASALFIUMANESE 0.00 0.82 99.18 51.13 - - - -
CASTEL GUELFO DI BOLOGNA 0.61 89.89 9.50 82.44 0.51 89.63 9.86 6.36
CASTEL MAGGIORE 0.76 28.63 70.61 77.58 0.05 30.05 69.90 20.32 E.g. among municipalities, Bazzano, Casalecchio, Dozza, Imola and
CASTEL SAN PIETRO TERME 14.27 74.26 11.47 58.47 24.40 68.31 7.29 9.84 San Lazzaro presented almost all winter sowable areas in highly
CASTELLO D'ARGILE 0.00 99.87 0.13 77.98 0.00 99.14 0.86 39.38 vulnerable zones
CASTELLO DI SERRAVALLE 0.00 73.67 26.33 74.56 0.00 11.64 88.36 1.53
% of wheat ranged from 43.16 % in Bazzano to 71.57 % in Imola
CASTENASO 0.00 57.77 42.23 76.91 0.00 61.86 38.14 10.30
CRESPELLANO 0.00 45.49 54.51 77.65 0.00 43.38 56.62 29.89 e.g. wheat presence in Imola could be reduced in order to minimize
CREVALCORE 71.39 28.54 0.07 83.77 76.21 23.79 0.00 43.63 the impact
DOZZA 0.00 0.74 99.26 57.33 0.00 0.00 100.00 17.95
15.85 % (49340.62 ha) of summer sowable areas in the plains of
GALLIERA 0.00 99.64 0.36 82.25 0.00 99.97 0.03 35.23
Bologna (of which 20.84 % cultivated with maize, 9386.83 ha) in areas
GRANAROLO DELL'EMILIA 0.48 70.59 28.94 69.62 1.93 66.78 31.29 14.70 where maize showed an high allocation risk.
IMOLA 0.00 8.54 91.46 71.57 0.00 9.41 90.59 10.87 These areas are mainly concentrated in the towns of Bazzano,
MALALBERGO 8.42 90.90 0.68 74.45 9.05 90.20 0.75 23.56 Casalecchio, Dozza, Imola and San Lazzaro.
MEDICINA 66.83 30.92 2.25 81.67 68.86 29.30 1.84 5.59
MINERBIO 2.51 93.32 4.17 77.21 2.03 94.97 3.00 16.60 In municipalities where high vulnerable areas are prevalent, maize
presence should be reduced.
MOLINELLA 64.23 35.54 0.23 69.28 68.08 31.81 0.11 20.44
This is the case for example of Bazzano, where even if the whole
MONTE SAN PIETRO 0.00 15.91 84.09 54.24 - - - -
territory is classified as highly vulnerable, 39,56 % of summer crop
MONTEVEGLIO 0.00 32.70 67.30 65.88 0.00 21.34 78.66 12.87 extensions are on maize.
MORDANO 0.00 91.22 8.78 74.32 0.00 89.63 10.37 12.42
OZZANO DELL'EMILIA 0.00 34.23 65.77 71.57 0.03 25.50 74.48 7.65
54. Conclusioni
LCA in agricoltura:
Ecodesing dei prodotti agricoli (miglioramento delle pratiche agricole verso pratiche
ambientalmente meno impattanti)
Identificazione colture alternative/usi alternativi del suolo per massimizzare il beneficio
ambientale
Sistema agricolo >>> Agro-eco sistema
Integrato con l’analisi del territorio e con modelli economici, la valutazione degli impatti
tramite l’approccio LCA diventa un importante strumento di supporto alle decisioni nel
ripensare le pratiche agricole e la pianificazione territoriale,
con attenzione anche verso l’ambiente,
e riportare l’agricoltura a rappresentare in pieno un’attività il più possibile integrata con il
territorio,
volta allo al soddisfacimento sia delle esigenze produttive che della sostenibilità ambientale.
I sistemi di supporto decisionale moderni devono considerare la maggior parte
degli aspetti possibili (economici, sociali ed ambientali), includendo variabili
economiche, sociali, di produttività, ma anche ambientali.
stimolo legislativo
che premiasse l’adozione
delle scelte meno impattanti
55. Metodologia LCA
per il supporto decisionale nel
settore agricolo
Agricoltura ed impatto ambientale
Grazie per l’attenzione
LCA in agricoltura
Strumento di supporto decisionale a scala aziendale
Strumento di supporto decisionale a scala territoriale
Conclusioni
Nicola Di Virgilio
n.virgilio@ibimet.cnr.it
08 settembre 2012
SANA -Bologna
56.
57. Cultivation of potatoes, organic, at
farm
The inventory includes the processes of
soil cultivation, sowing, weed control,
fertilisation, pest and pathogen control
and harvest.
Machine infrastructure and a shed for
machine sheltering is included. Inputs of
fertilisers, pesticides and seed as well
as their transports to the farm (1km) are
considered.
The direct emissions on the field are
also included.
Remark: Inventory refers to the
production of 1 kg potatoes organic, at
farm with a moisture content of 78%.
Fresh matter yield/ha at 78% moisture
is 22908kg.;
Geography: Refers to an average
production in the Swiss lowlands.
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
58. Cultivation of soybeans in the USA
including use of diesel, machines, fertilizers, and
pesticides.
Remark: The inventory for the cultivation of
soybeans in the USA is modelled with data from
literature. Some data are extrapolated from Europe
(production of fertilizers and pesticides) or
Switzerland, (machine use). Some transports are
modelled with standard distances.
The functional unit is 1 kg soybeans (fresh mass
with a water content of 11 %).
Carbon content: 0.388 kg/kg fresh mass. Biomass
energy content: 20.45 MJ/kg fresh mass. Yield: 2641
kg/ha. The emissions of N2O and NH3 to air are
calculated standard factors for mineral fertilizers
from Nemecek et al. 2004 and standard factors for
the emission from the crop residue from Ostermayer
2002. The emission of nitrate to water is calculated
with a nitrogen loss factor of 30%.; Geography: The
inventory is modelled for the USA. Some data are
extrapolated from Europe or Switzerland.
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
59. Produzione di 1 Kg di uova
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
60. Sustainability of current land use
EEee (ha) maize
EEee (ha)
from (ha) from maize
Municipality low moderate high from COLT
ISTAT ISTAT %
project
2000 2000
10867.27 ha of arable winter crops (including
ANZOLA DELL'EMILIA - 886.03 173.11 1059.14 657.49 119.09 18.11
ARGELATO 7.64 849.90 307.60 1165.14 934.54 163.03 17.44 wheat) are grown in areas classified as highly
BARICELLA 1134.69 68.88 - 1203.58 1295.77 310.51 23.96 vulnerable
BAZZANO - - 163.46 163.46 113.94 45.07 39.56 The municipality of Imola for example reported the
BENTIVOGLIO 831.09 249.88 0.82 1081.79 1024.33 267.7 26.13 highest number of hectares of sowable land in high-risk
BOLOGNA 358.46 500.73 859.19 1368.02 209.39 15.31 areas (8054.45 ha).
BORGO TOSSIGNANO - 3.88 - 5.28 102.33 6.03 5.89 Wheat is present in the 32.88 % of Imola’s sowable
BUDRIO 23.66 3545.10 159.31 3728.08 3719.08 550.57 14.80 lands,
CALDERARA DI RENO - 400.01 504.43 904.44 1017.09 211.88 20.83 impact can be compared to maize when considering
CASALECCHIO DI RENO - - 4.21 4.21 54.72 0.2 0.37 multiple impact indicators,
CASTEL GUELFO DI BOLOGNA 4.43 771.96 84.90 861.28 915.57 58.26 6.36
CASTEL MAGGIORE 0.39 223.14 519.07 742.60 688.54 139.93 20.32 it could be effectively thought to partially
CASTEL SAN PIETRO TERME 343.84 962.37 102.72 1408.93 1816.52 178.7 9.84 substitute wheat with lower impacting crop in
CASTELLO D'ARGILE - 721.10 6.23 727.33 998.11 393.1 39.38 order to minimize environmental impacts
CASTELLO DI SERRAVALLE - 0.24 1.81 2.04 116.03 1.77 1.53
CASTENASO - 470.59 290.15 760.74 814.11 83.86 10.30
CRESPELLANO - 262.25 342.27 604.52 860.36 257.2 29.89
CREVALCORE 3311.20 1033.77 0.07 4345.05 3299.38 1439.4 43.63 49340.62 ha of summer sowable areas in the
DOZZA - - 176.90 176.90 222.88 40 17.95 plains of Bologna
GALLIERA - 1528.84 0.41 1529.25 670.84 236.37 35.23 (of which 20.84 % cultivated with maize, 9386.83 ha)
GRANAROLO DELL'EMILIA 20.54 711.21 333.23 1064.98 957.96 140.79 14.70 are grown in areas where maize showed an high
IMOLA - 275.97 2655.82 2931.79 2632.18 286.08 10.87 allocation risk.
MALALBERGO 136.76 1362.44 11.29 1510.49 1068.81 251.78 23.56
MEDICINA 3430.91 1459.96 91.89 4982.75 3872.21 216.61 5.59 This land portion can be substituted with some
MINERBIO 31.69 1480.84 46.74 1559.27 1066.49 177.08 16.60 grasses to increase sustainability
MOLINELLA 3471.30 1622.07 5.52 5098.88 3505.79 716.64 20.44
MONTEVEGLIO - 4.47 16.48 20.95 90.16 11.6 12.87
MORDANO - 256.40 29.66 286.06 259.24 32.19 12.42
OZZANO DELL'EMILIA 0.17 160.19 467.93 628.29 1152.76 88.24 7.65
PIEVE DI CENTO - 350.69 217.46 568.15 575.79 337.41 58.60
Hectares of winter sowable lands (EAgc) each municipality and their values in lands with low, moderate and high allocation risk to maize.
SALA BOLOGNESE - 1490.73 129.81 1620.53 960.33 181.73 18.92
Comparison of PIANO values from COLT 533.49 with values calculated from the 5° 32.75 Census on Agriculture.
SAN GIORGIO DI
EAgc 77.25
project 15.97 626.71 689.52 225.79
ISTAT
SAN GIOVANNI IN PERSICETO - 3145.48 6.04 3151.52 3285.34 1077.87 32.81
Baseline LCA-GIS Main 5.17 Main
SAN LAZZARO DI SAVENA - 13.50 295.56 309.06 444.96 22.99 Applications
principles
SAN PIETRO IN CASALE 123.77approach design 2562.32 2529.36 aspects 28.13
2436.77 1.78 711.49 conclusions
61. CERTIFICARE GAS SERRA, CONSUMI PARTECIPANO
IDRICI ED IMPATTI AMBIENTALI NELLE Concetta Rau
FILIERE AGROALIMENTARI Economista NOMISMA SpA - Bologna
“Energie rinnovabili e cambiamento climatico: quali
La domanda di maggiore naturalità nei processi produttivi
agroalimentari non è una novità. SANA rappresenta il salone
sfide per le imprese”
per eccellenza di questa domanda e nel tempo ha cercato di Giuseppe Garcea
dare uno spazio espositivo al meglio del nostro sistema Ufficio Controllo e Certificazione di Prodotto CCPB srl -
agroalimentare in materia di compatibilità ambientale. Bologna
Il biologico è cresciuto alla luce di questa esigenza che si è “La Certificazione degli Impatti Ambientali a supporto
tradotta in una domanda di mercato in crescita, talvolta del Comparto Agroalimentare”
anche vorticosa, sul piano internazionale negli ultimi
vent’anni. Una tendenza confermata anche in quest’ultimo
Simona Bosco
periodo non certo incoraggiante sotto il profilo del mercato e Land Lab Scuola Superiore di S. Anna - Pisa
dell’economia dei Paesi ad economia sviluppata. “Gli indicatori per la valutazione degli impatti ambientali
Oggi vi è la necessità di rispondere alla domanda di nei prodotti agroalimentari”
sostenibilità che travalica la sola “compatibilità” ambientale Nicola Di Virgilio
ed introduce la necessità di rendere ancor più ambientali i CNR - Ibimet - Bologna
processi produttivi, e fra questi anche il biologico. I prodotti
che ne derivano devono sempre più essere “neutrali” in
“Metodologia LCA per il supporto decisionale nel
termini di impatto ambientale e non contribuire al settore agricolo”
cambiamento climatico ed al peggioramento delle condizioni Francesca Falconi
della Terra. LCA Lab - Spin off ENEA - Bologna
Per questo come CCPB abbiamo messo a punto un sistema “Approccio LCA nel settore zootecnico: aspetti rilevanti
di valutazione e di certificazione di dieci categorie di impatto e modalità di raccolta dati”
fra cui i gas serra, i consumi idrici, l’uso del suolo, il
potenziale acidificante ed eutrofizzante dell’acqua e la
produzione in ossidanti fotochimici. Uno strumento che DIBATTITO
consente prima di tutto di fotografare il processo e i prodotti Seguirà aperitivo biologico
che ne derivano, di applicare poi pratiche meno impattanti e
di giungere infine agli appuntamenti internazionali (dal MODERA
protocollo di Kyoto in avanti), in linea con le esigenze di una Michela Lugli
collettività sempre più attenta alla tematica della
sostenibilità.
Giornalista AGRONOTIZIE - IMAGELINE
62.
63. mid point,
In agricltura spesso si rimane in
perché si vedono i diversi impatti
Tre set di categorie d’impatto:
baseline (A), specifiche (B) e di
definizione (C). Le categorie
d’impatto del gruppo A sono:
Abiotic depletion
Land use
Climate change
Ozone depletion
Human toxicity
Ecotoxicity (3x)
Smog formation
Acidification
Eutrophication
66. Una conclusione che conferma la
maggiore sostenibilità ambientale
del biologico rispetto al
convenzionale, rappresentata ad
esempio da un maggior
stoccaggio di carbonio nel
terreno, da un minor utilizzo di
acqua e in generale da un minor
impatto sul suolo, sulla flora e
fauna che caratterizzano un
ecosistema agricolo complesso.
67. Data source
Geographical Data Catalogue of the Province of Bologna
http://cst.provincia.bologna.it:81/catalogo/
Plan of protection of waters
http://serviziambiente.regione.emilia-
romagna.it/PTA/servlet/AdapterHTTP?ACTION_NAME=SCARICA_CARTOGR
AFIA_ACTION
Land use map 2008
The legend includes more than 80 land classifications, which the minimum
represented area, basing on the chosen scale 1.25 000, is of 1.5 ha
http://www.regione.emilia-romagna.it/temi/territorio/cartografia-regionale/vedi-
anche/uso-del-suolo
ISTAT Census on Agriculture (2000 and 2010)
http://www.census.istat.it/index_agricoltura.htm
Data homogenization in terms of reference system and resolution
Baseline LCA-GIS Main Main
Applications
principles approach design aspects conclusions
69. IMPATTO AMBIENTALE DELLE ATTIVITÁ ZOOTECNICHE
EFFETTO POTENZIALMENTE INQUINANTE PER ARIA, ACQUA
E TERRENO DOVUTO ALLE EMISSIONI NELL’AMBIENTE DI
VARIE SOSTANZE (in particolare contenute nelle deieizioni)
L’impatto ambientale, negli ultimi decenni, è
diventato un fattore di primaria importanza per gli
allevamenti!
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
70. LE EMISSIONI DI GHG DEL SETTORE AGRICOLO e ZOOTECNICO
Quali sono le emissioni?
CH4
CO2 NH3 N2O
N2O
NH3 CH4
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
71. LEGAME ALLEVAMENTO-SUPERFICIE AGRICOLA
FORAGGI E ALIMENTI
PRODOTTI NELL’AZIENDA
AGRICOLA
ALIMENTAZIONE
ANIMALI
DEIEZIONI
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
72. RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GHG
EMISSIONI DA GESTIONE DELLE DEIEZIONI (CH4 e N2O)
→ rimozione rapida, copertura stoccaggi liquame/letame
EMISSIONI ENTERICHE (CH4)
→ miglioramento dieta
EMISSIONI DA SUOLI AGRICOLI (N2O)
→ bilanciamento fertilizzazione
EMISSIONI DA USO ENERGIA (CO2)
→ fonti rinnovabili, risparmio energetico
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
73. MONITORAGGIO DEGLI ASPETTI AMBIENTALI
NECESSITÁ DI UN APPROCCIO INTEGRATO
VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI
per singolo inquinante
possibili trasferimenti
dell’inquinamento
per segmento di filiera
importanti punti critici
per corpo recettore
APPROCCIO OLISTICO
ANALISI DEL CICLO DI VITA (LCA) IMPRONTA DEL CARBONIO
UNI EN ISO 14040:2006
UNI EN ISO 14044:2006
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
74. MONITORAGGIO DEGLI ASPETTI AMBIENTALI
APPROCCIO LCA Prodotti di origine animale:
l’esempio del latte
UNITÁ FUNZIONALE 1 litro di latte
CONFINI DEL SISTEMA
QUALITÁ DEI DATI
Questionari per raccolta
dati sul campo (dati
primari)
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75. QUESTIONARI PER LA RACCOLTA DATI SUL CAMPO
LA NORMA MESSA A PUNTO DAL CCPB PREVEDE LA COMPILAZIONE DI APPOSITI
QUESTIONARI PER LA DESCRIZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI E PER LA
RACCOLTA DEI DATI NECESSARI ALL’ELABORAZIONE LCA E CONSEGUENTE
QUANTIFICAZIONE DELLA CO2eq.
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76. QUESTIONARI PER LA RACCOLTA DATI SUL CAMPO
PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
per ciascuna fase viene
fase di PRODUZIONE predisposto un
(ALLEVAMENTO) QUESTIONARIO SPECIFICO
fase di TRASFORMAZIONE
fase di CONFEZIONAMENTO
E DISTRIBUZIONE
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77. QUESTIONARI PER LA RACCOLTA DATI SUL CAMPO
INFORMAZIONI COMUNI ALLE TRE FASI
→ Informazioni generali sul produttore
Ragione Sociale
Indirizzo della Sede Legale
Indirizzo della Sede Operativa
Persona/e di riferimento
Telefono e fax
E-mail
→ Riferimenti della raccolta dati
ANNO DI RIFERIMENTO
UNITÁ FUNZIONALE DI RIFERIMENTO 1 kg unità di
1 litro massa o di
1 ton volume
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78. QUESTIONARI PER LA RACCOLTA DATI SUL CAMPO
INFORMAZIONI SUL PRODOTTO
CONSUMI DI RISORSE UNITÁ DI
PRODOTTO,
RIFERIMENTO PER LA
MATERIALI IN ENTRATA QUANTIFICAZIONE DEI
FLUSSI
- UNITÁ
MATERIALI IN USCITA
FUNZIONALE -
TRASPORTI CONNESSI
ANNO DI RIFERIMENTO
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79. FASE DI ALLEVAMENTO
1. INFORMAZIONI SULLA PRODUZIONE COMPLESSIVA DELL’AZIENDA
TIPOLOGIA DEL CAPO ALLEVATO
(SPECIE/RAZZA)
CONSISTENZA DEI CAPI ALLEVATI Classe Numero Età
SISTEMA DI ALLEVAMENTO
TIPOLOGIA DI ALLEVAMENTO
PRODOTTO INVIATO ALLA FASE Tipologia di prodotto Quantità
SUCCESSIVA O ALLA VENDITA
UNITÁ FUNZIONALE DI RIFERIMENTO PER LA
QUANTIFICAZIONE DEI FLUSSI
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80. FASE DI ALLEVAMENTO
2. CONSUMI TOTALI DELL’AZIENDA
CONSUMI DI GASOLIO (litri)
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA (kWh)
CONSUMI DI GAS METANO (m3)
CONSUMO GPL (litri)
CONSUMO OLIO COMBUSTIBILE (litri)
POTENZA DELLA CALDAIA/E
CONSUMI IDRICI Pozzo privato Acquedotto
CONSUMO ENERGIA AUTOPRODOTTA (nel caso in Fonte kWh
cui l’azienda produce energia da fonti rinnovabili,
specificare se autoconsumata o venduta)
QUANTITÁ DI ENERGIA ELETTRICA VENDUTA IN
RETE (KWh)
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81. FASE DI ALLEVAMENTO
3. CONSUMI ENERGETICI PER L’ALLEVAMENTO DEGLI ANIMALI
TIPO DI MACCHINARIO POTENZA TEMPO TOTALE TIPOLOGIA QUANTITÁ
OPERAZIONI UTILIZZATO MACCHINA DI LAVORO DI ENERGIA
(kW o CV) MACCHINA UTILIZZATA
Raffrescamento Ventilatore 0,75 kW 8 ore Energia =0,75kW*8h=
elettrica 6 kWh
CONSUMO
GIORNALIERO
Specificare UNITÁ DI
MISURA : kWh, litri, m3,
CONSUMO ecc. e RIFERIMENTO
AGGREGATO ANNUALE TEMPORALE (anno,
giorno, mese, ecc.)
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82. FASE DI ALLEVAMENTO
4. MATERIALI IN ENTRATA PER LE OPERAZIONI COLTURALI E DI
ALLEVAMENTO
TIPOLOGIA QUANTITÁ DISTANZA DAL TIPOLOGIA DI
FORNITORE E IMBALLAGGIO CON
MODALITÁ DI CARICO IL QUALE VIENE
TRASPORTATO
(MATERIALE,
CAPACITÁ E PESO)
LATTE RICOSTITUITO
MANGIMI/
CONCENTRATI
FIENO (pascolo)
SALI MINERALI E
INTEGRATORI
FERTILIZZANTI
(organici e non)
ANTIPARASSITARI
PRODOTTI PER LA DETERGENTE PER 690 litri all’anno CAMION da 3,5 ton TANICHE DA 5 litri
PULIZIA SALA
PULIZIA DISTANZA: 70 km
MUNGITURA
ALTRO (lettiera,
farmaci, ecc.)
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83. FASE DI ALLEVAMENTO
5. MATERIALI IN USCITA (COPRODOTTI E RIFIUTI) DALLA FASE DI
ALLEVAMENTO
QUANTITÁ DESTINAZIONE
FINALE: RIUSO O
TIPOLOGIA DI
SMALTIMENTO
IMBALLAGGI DEI
MATERIALI IN
ENTRATA
LETAME/LIQUAME
FANGHI DI
DEPURAZIONE
ALTRO (ex teloni di
plastica)
DESTINAZIONE
AGRONOMICA
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84. FASE DI ALLEVAMENTO
DOCUMENTI DI CONTROLLO a supporto della raccolta dati
Visure catastali
Registro e fatture acquisto mezzi tecnici
Dichiarazione AGEA per acquisto gasolio agevolato
Fatture dei consumi energetici e idrici
Fatture per la produzione energia
Dati costruttivi dei ricoveri zootecnici
Fatture di acquisto
Bolle di acquisto
Registro dei rifiuti speciali
Fatture per smaltimento rifiuti speciali o rifiuti solidi urbani
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85. FASE DI TRASFORMAZIONE
1. INFORMAZIONI SULLA MACELLAZIONE:
CATEGORIA ANIMALI
NUMERO ANIMALI MACELLATI
UNITÁ FUNZIONALE DI RIFERIMENTO PER LA
QUANTIFICAZIONE DEI FLUSSI
2. CONSUMI DI RISORSE:
GASOLIO
ENERGIA ELETTRICA
GAS METANO
ACQUA
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86. FASE DI TRASFORMAZIONE
3. MATERIALI/CAPI IN ENTRATA
TIPOLOGIA QUANTITÁ DISTANZA DAL TIPOLOGIA DI
FORNITORE E IMBALLAGGIO CON
MODALITÁ DI CARICO IL QUALE VIENE
TRASPORTATO
(MATERIALE,
CAPACITÁ E PESO)
CAPI IN ENTRATA
PRODOTTI PER LA
PULIZIA
PRODOTTI
ANTIPARASSITARI
PER GLI AMBIENTI
DI LAVORO
PRODOTTI DI
SUPPORTO
ESCHE E
PRODOTTI PER LA
GESTIONE HACCP
CONTENITORI
ALTRO (lettiera,
farmaci, ecc.)
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87. FASE DI TRASFORMAZIONE
4. MATERIALI IN USCITA (COPRODOTTI E RIFIUTI)
QUANTITÁ DESTINAZIONE
FINALE: RIUSO O
TIPOLOGIA DI
SMALTIMENTO
RIFIUTI DI
MACELLAZIONE
IMBALLAGGI
ACQUE REFLUE
ALTRO
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88. FASE DI TRASFORMAZIONE
5. TRASPORTO DEL PRODOTTO MACELLATO/TRASFORMATO
FORMATO NEL DISTANZA TIPO DI N° BANCALI % MEDIA DI
QUALE VIENE MEDIA CAMION TRASPORTATI PRODOTTO
TRASPORTATO (KM) UTILIZZATI E SUL CARICO
TRASPORTO
IL CAPACITÀ DI TOTALE
PRODOTTO
PRODOTTO CARICO
FASE
(T/CAMION)
SUCCESSIVA
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89. FASE DI CONFEZIONAMENTO E DISTRIBUZIONE
FORMATO DI VENDITA: PESO DEL
VUOTO E CAPACITÁ
CONFEZIONAMENTO → PACKAGING PRIMARIO
DEL PRODOTTO SECONDARIO E TERZIARIO
FORMATO CON CUI ARRIVA ALLA PIATTAFORMA
DI DISTRIBUZIONE: PESO DEL VUOTO E CAPACITÁ
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90. FASE DI CONFEZIONAMENTO E DISTRIBUZIONE
→ PACKAGING
1. CONSUMI DI RISORSE: LINEE DI CONFEZIONAMENTO, TRATTAMENTI
TERMICI, TRATTAMENTI SANITARI TRASPORTI INTERNI (MULETTI), ECC.
2. MATERIALI IN ENTRATA: CONTENITORI, PRODOTTI PER LA PULIZIA,
PRODOTTI PER HACCP, ADDITIVI, CONSERVANTI, ECC.
3. MATERIALI IN USCITA: ACQUE REFLUE, SFRIDI, IMBALLAGGI MATERIALI IN
ENTRATA, ECC.
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91. FASE DI CONFEZIONAMENTO E DISTRIBUZIONE
4. TRASPORTO DEL PRODOTTO (SIA ALLA PIATTAFORMA CHE AL PUNTO
VENDITA:
FORMATO NEL DISTANZA MEDIA TIPO DI MEZZO NUMERO BANCALI % MEDIA DI
QUALE VIENE (KM) UTILIZZATO E TRASPORTATI PRODOTTO SUL
TRASPORTATO CAPACITÀ DI CARICO TOTALE
IL PRODOTTO CARICO
TRASPORTO ALLA
PIATTAFORMA
TRASPORTO AL
PUNTO VENDITA
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92. CONCLUSIONI
ACCURATEZZA NELLA RACCOLTA DATI → fondamentale per le
analisi successive.
IMPORTANTI:
- le unità di prodotto a cui i dati fanno riferimento;
- il riferimento temporale del dato;
- la correlazione fra prodotti in entrata e in uscita nelle varie fasi e
le conseguenti allocazioni.
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94. La Certificazione degli Impatti
Ambientali a supporto del Comparto
Agroalimentare
Giuseppe Garcea
Responsabile Ambiente
Ufficio Controllo e Certificazione di Prodotto
CCPB srl Bologna
E mail: ggarcea@ccpb.it
Fiera SANA 2012
95. Scenario Generale
Le problematiche legate alla tutela dell’ambiente, delle risorse naturali e
alla lotta ai cambiamenti climatici hanno spostato l’attenzione
dell’opinione pubblica sugli impatti che le diverse attività economiche
possono determinare
Al fine di comprendere quanto i prodotti che giornalmente acquistiamo
siano compatibili con il concetto di sostenibilità, si è sviluppato
l’interesse verso strumenti e metodologie in grado di valutare gli impatti
ambientali ad essi collegati
La metodologia che sta alla base di questo tipo di valutazione è
l’Analisi del Ciclo di Vita o Life Cycle Assessment (LCA)
E’ un metodo di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed
ambientali e degli impatti potenziali associati ad un prodotto «dalla culla
alla tomba»
96. LCA in un’ottica di filiera
L’applicazione dell’ LCA (Life Cycle Assessment) nella valutazione degli
impatti ambientali generati dall’intero ciclo di vita del prodotto, risulta
particolarmente complessa laddove i processi di produzione risultino
eterogenei e condizionati da fattori a volte difficilmente standardizzabili
Se a livello della produzione industriale l’applicazione di uno studio LCA
risulta essere standardizzata ciò non si può dire per le fasi di produzione
primaria dove è presente una elevata variabilità climatica e agronomica
anche in contesti produttivi molto simili
97. Il nostro Percorso
Al fine di offrire una risposta più esaustiva, in linea con le attuali e future
aspettative sia della produzione primaria che della trasformazione, il
CCPB ha promosso più di tre anni fa un specifico Gruppo di Lavoro il
quale ha visto il coinvolgimento di istituzioni scientifiche, centri
sperimentali e realtà imprenditoriali
Lo Schema di Certificazione che in questa occasione presentiamo, è
appunto frutto di un progetto nato dalla condivisione di temi ed approcci
presenti all’interno di un Gruppo di Lavoro,
98. Schema di Certificazione
DTP06
Valutazione degli Impatti Ambientali e delle Energie
Rinnovabili nel Ciclo di Vita dei Prodotti
Agroalimentari