2. Il Parco
Il Parco ha una estensione di
79.095 ettari ed è stato istituito
dal DPR 5 giugno 1995.
Nel territorio del Parco oltre
all’imponente massiccio
calcareo della Majella, sono
presenti altre montagne quali
il Monte Morrone, il Monte
Porrara e i Monti Pizzi. Le cime
più alte raggiugono i 2793 m
con il Monte Amaro (la
seconda cima più elevata
dell’Appennino), seguito dal
Monte Acquaviva con 2737 m.
3. Il Parco
La geografia accidentata
dell'area, i vasti pianori a
quote molto elevate, la
vastità e l'asprezza dei
panorami, le oltre trenta cime
al di sopra dei duemila metri
(il 38% del territorio si
estende al di sopra dei 1500
metri s.l.m), la presenza di
ampi e profondi valloni unita
ad una grande varietà di
ambienti caratterizzano l’area
protetta
4. Il Parco
Un territorio selvaggio
dunque ma da sempre
frequentato dall’uomo.
Un’agricoltura ed una
pastorizia rimaste quasi
inalterate per millenni
“dominate dai personaggi
più prepotenti della vita
abruzzese … le montangne”
che quando sono state
condotte in equilibrio con gli
ecositemi naturali hanno
permesso la conservazione
di specie animali e vegetali
altrove scomparse.
5. Il terrritorio e l’agricoltura nel
Parco Nazionale della Majella
Elementi essenziali del sistema agricolo
- attività tradizionali da sempre in
equilibrio con gli ecosistemi naturali;
- Presenza di un mosaico ambientale –
diversità di
formazioni, discontinuità, risorse
trofiche, ambienti di transizione
- Un sistema in equilibrio che ha
permesso la conservazione di molte
specie di animali rare altrove
scomparse es. l’orso insieme a
numerose specie di uccelli presenti in
Direttiva Habitat (tottavilla, averla
piccola, calandro ecc.),
6. Il Parco nell’ambito delle sue finalità istitutive ha
sviluppato azioni calibrate sulla realtà del
territorio e mirate a rendere gli agricoltori e gli
allevatori consapevoli del ruolo, loro assegnato
dalla collettività, di “custodi del territorio”
I Progetti
• Il Progetto Qualità
(settore zootecnico)
• Il Progetto “Coltiviamo la Diversità”
(coltivazioni erbacee e arboree)
7. Attraverso questi progetti, che hanno l’obiettivo di
recuperare e salvaguardare il patrimonio genetico delle
varietà autoctone e la cultura locale del territorio, il
Parco si propone come:
strumento per la valorizzazione delle produzioni tradizionali
nella loro espressione più autentica
punto di incontro di interessi diversi ma non contrastanti, tra la
necessità di assicurare la conservazione dell’ambiente naturale e
l’esigenza di garantire progetti credibili di sviluppo sostenibile e
condivisi con le popolazioni residenti
8. Il Parco Nazionale della Majella
a favore dello sviluppo
della zootecnia sostenibile
“Progetto Qualità” per la zootecnia estensiva del Parco
Obiettivi:
• la riqualificazione delle attività zootecniche non intensive
• migliorare la loro convivenza nei confronti degli obiettivi di tutela perseguiti con
l’attività di gestione dell’area protetta
• Monitorare lo stato sanitario degli allevamenti all’interno del Parco
Al “Progetto Qualità” hanno aderito circa 70 allevatori di ovini, caprini e bovini, che
hanno sede legale ed operano, da almeno cinque anni, nei Comuni ricadenti nel
territorio del Parco Nazionale della Majella o nella sua area contigua;
Le azioni previste sono:
• l’erogazione di contributi per le spese sostenute per trattamenti sanitari, interventi di
miglioramento aziendale ecc.
•Un servizio di consulenza ed assistenza per la risoluzione di particolari problemi
gestionali o sanitari.
9. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Progetto per il recupero, la conservazione e la valorizzazione delle
risorse genetiche agricole autoctone
nel Parco Nazionale della Majella
Progetto cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Direzione per la Protezione della Natura
10. Premesse e motivazioni
-Anche il territorio del Parco della Majella è stato
interessato da fenomeni di “erosione”della
biodiversità agricola;
-Nel Parco della Majella elementi geografici e
culturali hanno permesso la conservazione di
numerose varietà locali;
-La conservazione è stata anche favorita dalla
capillare presenza di nuclei insediativi rurali es.
casali, contrade e frazioni, piccoli centri abitati
montani
-Nel contesto del PNM il prezioso patrimonio di
varietà locali è indiscutibilmente frutto della
coevoluzione tra attività umana e ambiente
naturale;
-La biodiversità agricola, spesso in maniera
inconsapevole, rappresenta ancora un
elemento di identità territoriale;
-Le varietà agricole locali sono ormai
riconosciute come una risorsa per dare forza
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ alle politiche di sviluppo. Molti progetti promossi
da enti locali sono incentrati proprio sulla loro
valorizzazione.
11. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Finalità di progetto:
a) Influenzare scelte di carattere agronomico e rendere le
attività agricole più compatibili con la presenza della fauna
selvatica nel territorio;
b) incentivare la coltivazione delle varietà autoctone secondo
criteri e tecniche ammesse in agricoltura biologica;
c) salvaguardare le varietà agricole locali attraverso la
creazione di una rete di agricoltori custodi;
d) sostenere la trasformazione e promuovere la
commercializzazione dei prodotti inserendoli anche nel
circuito “Majella Card”, garantito dal marchio del Parco;
12. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Finalità di progetto:
g) sviluppare un circuito di ristoranti di qualità e di aziende
agrituristiche che si impegnano ad utilizzare i prodotti
ottenuti della rete
h) divulgare la cultura della biodiversità agricola e la
specificità del patrimonio culturale ed enogastronomico
del territorio;
i) promuovere il consumo delle varietà agricole autoctone
presso le scuole dell’obbligo dei comuni del Parco;
13. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Azioni sviluppate:
recupero e valorizzazione del patrimonio
genetico delle varietà autoctone
realizzazione del Repertorio delle
varietà agricole autoctone del
Parco della Majella
Sono state recuperate e descritte
oltre 50 varietà agricole locali
Distinte nel Repertorio in:
- Arboree
- Ortive
- Cerealicole
14. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Azioni sviluppate:
• Incontri per promuovere l’iniziativa nei diversi Comuni del Parco
15. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Azioni sviluppate:
• costituzione rete agricoltori custodi e gestione registro aziende aderenti al progetto
16. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Azioni sviluppate:
•Attivazione azioni per conservazione ex situ
•Selezione e conservazione presso la
Strategie per la conservazione del patrimonio
banca del germoplasma. MSB non in grado di assicurare il
genetico importanti ma
•Realizzazione è socio fondatore della Rete
di aree dedicate
Il tramandarsi della cultura e delle tradizioni popolari
Parco
(Campi vetrina),per lacoltivazione ex-situ
R.I.B.E.S., alla ad esso
associate conservazione
e alla riproduzione pressoei protetta
della flora spontanea due
Giardini Botanici rara,Parco
(endemica, del in pericolo di estinzione)
17. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Azioni sviluppate:
•erogazione contributi per incentivare la coltivazione e la produzione agricola
delle varietà inserite nel repertorio
18. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Azioni sviluppate:
•erogazione contributi per realizzazione di nuovi impianti fruttiferi con varietà locali
19. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Azioni sviluppate:
•erogazione contributi a sostegno della trasformazione, della commercializzazione
e valorizzazione delle produzioni
20. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Azioni sviluppate:
•sostegno finanziario per intero delle spese di certificazione biologica delle
coltivazioni e dei prodotti trasformati
22. COMPLESSIVAMENTE
• 37 aziende agricole aderenti
• 5 aziende di trasformazione (1 forno, 1
pastificio, 1 azienda di produzione e
confezionamento, 3 aziende di produzione e
confezionamento di olio extra vergine di oliva)
• 5 agriturismi
• 15 aziende sono già certificate o hanno avviato
la procedura
• 6 ristoranti aderenti a “Cuciniamo la diversità”
• 7 aziende hanno già realizzato nuovi impianti
fruttiferi per una superficie complessiva di ha
4.20
23. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Azioni sviluppate:
•Erogazione contributi per incentivare l’utilizzo di prodotti ottenuti da varietà locali
nelle mense scolastiche - attivazione percorsi didattici specifici
24. Numero di studenti coinvolti 500
Numero di pasti con varietà
locali somministrati 16.000
• Promozione attraverso l’iniziativa “DEGUSTIAMO LA DIVERSITA’”
25.
26. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
Azioni sviluppate:
• Promozione attraverso l’iniziativa “SE MI MANGI MI SALVI” e
costituzione rete di ristoranti e agriturismi selezionati
27. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
IN SINTESI
Valorizzare le risorse genetiche
agricole autoctone significa dare forza
Lo sviluppo del progetto ed in particolare la
alle politiche di sviluppo del
creazione della rete degli agricoltori custodi ha
avuto una funzione di stimolo con ricadute
territorio…
positive per il territorio.
si potrà finalmente parlare di
“tipicità autentica”
47. PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA
In una dimensione etica e culturale rappresentano un
patrimonio di tutta l’umanità pertanto dovrebbe
essere custodito e lasciato in “eredità” alle future
generazioni.
Costituiscono una fonte preziosa e non rinnovabile di geni
utili.
48. PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA
Ad esse sono associati la storia, gli usi e i costumi delle
popolazioni locali che le hanno finora gelosamente
conservate.
Costituiscono un elemento importante per gli equilibri
ecologici che si sono ormai definiti nelle aree di
coltivazione.
49. PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA
La loro coltivazione, da tempo ottimizzata per le
caratteristiche ambientali dove ancora viene praticata, ha
dato luogo al costituirsi di paesaggi agrari di assoluto
interesse scientifico ed estetico.
Hanno un’ottima capacità di adattamento all’ambiente ed
alle avversità biotiche ed abiotiche e per questo potrebbero
essere utilmente utilizzate per la nascita o la rinascita di
attività agricole a bassi input energetici da sviluppare
in territori marginali o in aree territoriali sottoposte a tutela
ambientale.
50. PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA
Possono risultare economicamente interessanti per
aziende biologiche che effettuano vendita
diretta, attività agrituristiche e didattiche.
Hanno rappresentato per secoli la base
dell’alimentazione delle popolazioni che le utilizzavano
in maniera sapiente ricavandone da esse alimenti che oggi
rappresentano un elemento distintivo e caratterizzante in
ambito turistico e di valorizzazione territoriale. Si tratta
inoltre di piatti che agli straordinari sapori e profumi
associano elementi di genuinità e di ricchezza in
elementi nutrizionali.