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I Progetti
per l’agricoltura sostenibile
del Parco Nazionale della Majella
Il Parco
Il Parco ha una estensione di
79.095 ettari ed è stato istituito
dal DPR 5 giugno 1995.

Nel territorio del Parco oltre
all’imponente massiccio
calcareo della Majella, sono
presenti altre montagne quali
il Monte Morrone, il Monte
Porrara e i Monti Pizzi. Le cime
più alte raggiugono i 2793 m
con il Monte Amaro (la
seconda cima più elevata
dell’Appennino), seguito dal
Monte Acquaviva con 2737 m.
Il Parco
La geografia accidentata
dell'area, i vasti pianori a
quote molto elevate, la
vastità e l'asprezza dei
panorami, le oltre trenta cime
al di sopra dei duemila metri
(il 38% del territorio si
estende al di sopra dei 1500
metri s.l.m), la presenza di
ampi e profondi valloni unita
ad una grande varietà di
ambienti caratterizzano l’area
protetta
Il Parco
Un territorio selvaggio
dunque ma da sempre
frequentato dall’uomo.
Un’agricoltura ed una
pastorizia rimaste quasi
inalterate per millenni
“dominate dai personaggi
più prepotenti della vita
abruzzese … le montangne”
che quando sono state
condotte in equilibrio con gli
ecositemi naturali hanno
permesso la conservazione
di specie animali e vegetali
altrove scomparse.
Il terrritorio e l’agricoltura nel
 Parco Nazionale della Majella
     Elementi essenziali del sistema agricolo


           - attività tradizionali da sempre in
             equilibrio con gli ecosistemi naturali;
           - Presenza di un mosaico ambientale –
             diversità di
             formazioni, discontinuità, risorse
             trofiche, ambienti di transizione
           - Un sistema in equilibrio che ha
             permesso la conservazione di molte
             specie di animali rare altrove
             scomparse es. l’orso insieme a
             numerose specie di uccelli presenti in
             Direttiva Habitat (tottavilla, averla
             piccola, calandro ecc.),
Il Parco nell’ambito delle sue finalità istitutive ha
      sviluppato azioni calibrate sulla realtà del
      territorio e mirate a rendere gli agricoltori e gli
      allevatori consapevoli del ruolo, loro assegnato
      dalla collettività, di “custodi del territorio”

      I Progetti
• Il Progetto Qualità
  (settore zootecnico)


• Il Progetto “Coltiviamo la Diversità”
  (coltivazioni erbacee e arboree)
Attraverso questi progetti, che hanno l’obiettivo di
        recuperare e salvaguardare il patrimonio genetico delle
        varietà autoctone e la cultura locale del territorio, il
        Parco si propone come:

    strumento per la valorizzazione delle produzioni tradizionali
               nella loro espressione più autentica

  punto di incontro di interessi diversi ma non contrastanti, tra la
necessità di assicurare la conservazione dell’ambiente naturale e
 l’esigenza di garantire progetti credibili di sviluppo sostenibile e
               condivisi con le popolazioni residenti
Il Parco Nazionale della Majella
                       a favore dello sviluppo
                     della zootecnia sostenibile
    “Progetto Qualità” per la zootecnia estensiva del Parco
Obiettivi:
• la riqualificazione delle attività zootecniche non intensive
• migliorare la loro convivenza nei confronti degli obiettivi di tutela perseguiti con
  l’attività di gestione dell’area protetta
• Monitorare lo stato sanitario degli allevamenti all’interno del Parco

Al “Progetto Qualità” hanno aderito circa 70 allevatori di ovini, caprini e bovini, che
hanno sede legale ed operano, da almeno cinque anni, nei Comuni ricadenti nel
territorio del Parco Nazionale della Majella o nella sua area contigua;

Le azioni previste sono:
• l’erogazione di contributi per le spese sostenute per trattamenti sanitari, interventi di
 miglioramento aziendale ecc.
•Un servizio di consulenza ed assistenza per la risoluzione di particolari problemi
 gestionali o sanitari.
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’
    Progetto per il recupero, la conservazione e la valorizzazione delle
                    risorse genetiche agricole autoctone
                      nel Parco Nazionale della Majella




Progetto cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
                        Direzione per la Protezione della Natura
Premesse e motivazioni
                           -Anche il territorio del Parco della Majella è stato
                            interessato da fenomeni di “erosione”della
                            biodiversità agricola;
                           -Nel Parco della Majella elementi geografici e
                            culturali hanno permesso la conservazione di
                            numerose varietà locali;
                           -La conservazione è stata anche favorita dalla
                            capillare presenza di nuclei insediativi rurali es.
                            casali, contrade e frazioni, piccoli centri abitati
                            montani
                           -Nel contesto del PNM il prezioso patrimonio di
                            varietà locali è indiscutibilmente frutto della
                            coevoluzione tra attività umana e ambiente
                            naturale;
                           -La biodiversità agricola, spesso in maniera
                            inconsapevole, rappresenta ancora un
                            elemento di identità territoriale;
                           -Le varietà agricole locali sono ormai
                            riconosciute come una risorsa per dare forza
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’    alle politiche di sviluppo. Molti progetti promossi
                            da enti locali sono incentrati proprio sulla loro
                            valorizzazione.
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’

         Finalità di progetto:
a) Influenzare scelte di carattere agronomico e rendere le
   attività agricole più compatibili con la presenza della fauna
   selvatica nel territorio;
b) incentivare la coltivazione delle varietà autoctone secondo
   criteri e tecniche ammesse in agricoltura biologica;
c) salvaguardare le varietà agricole locali attraverso la
   creazione di una rete di agricoltori custodi;
d) sostenere la trasformazione e promuovere la
   commercializzazione dei prodotti inserendoli anche nel
   circuito “Majella Card”, garantito dal marchio del Parco;
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’

         Finalità di progetto:



g) sviluppare un circuito di ristoranti di qualità e di aziende
   agrituristiche che si impegnano ad utilizzare i prodotti
   ottenuti della rete
h) divulgare la cultura della biodiversità agricola e la
   specificità del patrimonio culturale ed enogastronomico
   del territorio;
i) promuovere il consumo delle varietà agricole autoctone
   presso le scuole dell’obbligo dei comuni del Parco;
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’

            Azioni sviluppate:

recupero e valorizzazione del patrimonio
genetico delle varietà autoctone

realizzazione del Repertorio delle
varietà agricole autoctone del
Parco della Majella

Sono state recuperate e descritte

oltre 50 varietà agricole locali
     Distinte nel Repertorio in:
- Arboree
- Ortive
- Cerealicole
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’

      Azioni sviluppate:
• Incontri per promuovere l’iniziativa nei diversi Comuni del Parco
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’



              Azioni sviluppate:
• costituzione rete agricoltori custodi e gestione registro aziende aderenti al progetto
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’

             Azioni sviluppate:
           •Attivazione azioni per conservazione ex situ




       •Selezione e conservazione presso la
            Strategie per la conservazione del patrimonio
        banca del germoplasma. MSB non in grado di assicurare il
            genetico importanti ma
•Realizzazione è socio fondatore della Rete
                   di aree dedicate
         Il tramandarsi della cultura e delle tradizioni popolari
            Parco
 (Campi vetrina),per lacoltivazione ex-situ
        R.I.B.E.S., alla ad esso
            associate conservazione
 e alla riproduzione pressoei protetta
        della flora spontanea due
 Giardini Botanici rara,Parco
        (endemica, del in pericolo di estinzione)
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’

             Azioni sviluppate:

•erogazione contributi per incentivare la coltivazione e la produzione agricola
delle varietà inserite nel repertorio
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’

              Azioni sviluppate:

•erogazione contributi per realizzazione di nuovi impianti fruttiferi con varietà locali
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’


       Azioni sviluppate:
•erogazione contributi a sostegno della trasformazione, della commercializzazione
 e valorizzazione delle produzioni
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’


         Azioni sviluppate:
•sostegno finanziario per intero delle spese di certificazione biologica delle
 coltivazioni e dei prodotti trasformati
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’


         Azioni sviluppate:
•Assistenza tecnica, corsi di potatura e di innesto
COMPLESSIVAMENTE

• 37 aziende agricole aderenti
• 5 aziende di trasformazione (1 forno, 1
  pastificio, 1 azienda di produzione e
  confezionamento, 3 aziende di produzione e
  confezionamento di olio extra vergine di oliva)
• 5 agriturismi
• 15 aziende sono già certificate o hanno avviato
  la procedura
• 6 ristoranti aderenti a “Cuciniamo la diversità”
• 7 aziende hanno già realizzato nuovi impianti
  fruttiferi per una superficie complessiva di ha
  4.20
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’

          Azioni sviluppate:
•Erogazione contributi per incentivare l’utilizzo di prodotti ottenuti da varietà locali
 nelle mense scolastiche - attivazione percorsi didattici specifici
Numero di studenti coinvolti 500
                                   Numero di pasti con varietà
                                   locali somministrati 16.000




• Promozione attraverso l’iniziativa “DEGUSTIAMO LA DIVERSITA’”
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’


        Azioni sviluppate:
• Promozione attraverso l’iniziativa “SE MI MANGI MI SALVI” e
  costituzione rete di ristoranti e agriturismi selezionati
COLTIVIAMO LA DIVERSITA’




                       IN SINTESI
         Valorizzare le risorse genetiche
     agricole autoctone significa dare forza
        Lo sviluppo del progetto ed in particolare la
           alle politiche di sviluppo del
         creazione della rete degli agricoltori custodi ha
         avuto una funzione di stimolo con ricadute
                          territorio…
         positive per il territorio.


        si potrà finalmente parlare di
             “tipicità autentica”
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




mela mangione
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”


                                mela paradiso
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




                                        mela piana
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




mela tinella
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”



                                pera trentatrè once
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




                               pesca testa rossa
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”


Pesca Pomo di Renzo
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




Fico “Roscioletto o
Pacentrano”
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




                         fagiolo “socere e nore”
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”



                                         Fagiolo a caffè
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




                                      Mezza fava
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




                                     Cece a fiaschetta
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




                                     Broccolo riccio
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”



                           Patata “rossa nostrana”
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




                           aglio rosso di Sulmona
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




                                                 Farro:Triticum dicoccum
                                                 Ecotipo “Italia centrale”
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




                         grano duro marzuolo
Alcune delle varietà tradizionali “recuperate”




                                  grano tenero
                                  varietà locale
                                  solina
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA



In una dimensione etica e culturale rappresentano un
patrimonio di tutta l’umanità pertanto dovrebbe
essere custodito e lasciato in “eredità” alle future
generazioni.



Costituiscono una fonte preziosa e non rinnovabile di geni
utili.
PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA



Ad esse sono associati la storia, gli usi e i costumi delle
popolazioni locali che le hanno finora gelosamente
conservate.



Costituiscono un elemento importante per gli equilibri
ecologici che si sono ormai definiti nelle aree di
coltivazione.
PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA


La loro coltivazione, da tempo ottimizzata per le
caratteristiche ambientali dove ancora viene praticata, ha
dato luogo al costituirsi di paesaggi agrari di assoluto
interesse scientifico ed estetico.

Hanno un’ottima capacità di adattamento all’ambiente ed
alle avversità biotiche ed abiotiche e per questo potrebbero
essere utilmente utilizzate per la nascita o la rinascita di
attività agricole a bassi input energetici da sviluppare
in territori marginali o in aree territoriali sottoposte a tutela
ambientale.
PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA


Possono risultare economicamente interessanti per
aziende     biologiche    che     effettuano   vendita
diretta, attività agrituristiche e didattiche.


 Hanno     rappresentato     per    secoli      la     base
dell’alimentazione delle popolazioni che le utilizzavano
in maniera sapiente ricavandone da esse alimenti che oggi
rappresentano un elemento distintivo e caratterizzante in
ambito turistico e di valorizzazione territoriale. Si tratta
inoltre di piatti che agli straordinari sapori e profumi
associano elementi di genuinità e di ricchezza in
elementi nutrizionali.

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I Progetti per l'agricoltura sostenibile del Parco Nazionale della Majella

  • 1. I Progetti per l’agricoltura sostenibile del Parco Nazionale della Majella
  • 2. Il Parco Il Parco ha una estensione di 79.095 ettari ed è stato istituito dal DPR 5 giugno 1995. Nel territorio del Parco oltre all’imponente massiccio calcareo della Majella, sono presenti altre montagne quali il Monte Morrone, il Monte Porrara e i Monti Pizzi. Le cime più alte raggiugono i 2793 m con il Monte Amaro (la seconda cima più elevata dell’Appennino), seguito dal Monte Acquaviva con 2737 m.
  • 3. Il Parco La geografia accidentata dell'area, i vasti pianori a quote molto elevate, la vastità e l'asprezza dei panorami, le oltre trenta cime al di sopra dei duemila metri (il 38% del territorio si estende al di sopra dei 1500 metri s.l.m), la presenza di ampi e profondi valloni unita ad una grande varietà di ambienti caratterizzano l’area protetta
  • 4. Il Parco Un territorio selvaggio dunque ma da sempre frequentato dall’uomo. Un’agricoltura ed una pastorizia rimaste quasi inalterate per millenni “dominate dai personaggi più prepotenti della vita abruzzese … le montangne” che quando sono state condotte in equilibrio con gli ecositemi naturali hanno permesso la conservazione di specie animali e vegetali altrove scomparse.
  • 5. Il terrritorio e l’agricoltura nel Parco Nazionale della Majella Elementi essenziali del sistema agricolo - attività tradizionali da sempre in equilibrio con gli ecosistemi naturali; - Presenza di un mosaico ambientale – diversità di formazioni, discontinuità, risorse trofiche, ambienti di transizione - Un sistema in equilibrio che ha permesso la conservazione di molte specie di animali rare altrove scomparse es. l’orso insieme a numerose specie di uccelli presenti in Direttiva Habitat (tottavilla, averla piccola, calandro ecc.),
  • 6. Il Parco nell’ambito delle sue finalità istitutive ha sviluppato azioni calibrate sulla realtà del territorio e mirate a rendere gli agricoltori e gli allevatori consapevoli del ruolo, loro assegnato dalla collettività, di “custodi del territorio” I Progetti • Il Progetto Qualità (settore zootecnico) • Il Progetto “Coltiviamo la Diversità” (coltivazioni erbacee e arboree)
  • 7. Attraverso questi progetti, che hanno l’obiettivo di recuperare e salvaguardare il patrimonio genetico delle varietà autoctone e la cultura locale del territorio, il Parco si propone come: strumento per la valorizzazione delle produzioni tradizionali nella loro espressione più autentica punto di incontro di interessi diversi ma non contrastanti, tra la necessità di assicurare la conservazione dell’ambiente naturale e l’esigenza di garantire progetti credibili di sviluppo sostenibile e condivisi con le popolazioni residenti
  • 8. Il Parco Nazionale della Majella a favore dello sviluppo della zootecnia sostenibile “Progetto Qualità” per la zootecnia estensiva del Parco Obiettivi: • la riqualificazione delle attività zootecniche non intensive • migliorare la loro convivenza nei confronti degli obiettivi di tutela perseguiti con l’attività di gestione dell’area protetta • Monitorare lo stato sanitario degli allevamenti all’interno del Parco Al “Progetto Qualità” hanno aderito circa 70 allevatori di ovini, caprini e bovini, che hanno sede legale ed operano, da almeno cinque anni, nei Comuni ricadenti nel territorio del Parco Nazionale della Majella o nella sua area contigua; Le azioni previste sono: • l’erogazione di contributi per le spese sostenute per trattamenti sanitari, interventi di miglioramento aziendale ecc. •Un servizio di consulenza ed assistenza per la risoluzione di particolari problemi gestionali o sanitari.
  • 9. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Progetto per il recupero, la conservazione e la valorizzazione delle risorse genetiche agricole autoctone nel Parco Nazionale della Majella Progetto cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione per la Protezione della Natura
  • 10. Premesse e motivazioni -Anche il territorio del Parco della Majella è stato interessato da fenomeni di “erosione”della biodiversità agricola; -Nel Parco della Majella elementi geografici e culturali hanno permesso la conservazione di numerose varietà locali; -La conservazione è stata anche favorita dalla capillare presenza di nuclei insediativi rurali es. casali, contrade e frazioni, piccoli centri abitati montani -Nel contesto del PNM il prezioso patrimonio di varietà locali è indiscutibilmente frutto della coevoluzione tra attività umana e ambiente naturale; -La biodiversità agricola, spesso in maniera inconsapevole, rappresenta ancora un elemento di identità territoriale; -Le varietà agricole locali sono ormai riconosciute come una risorsa per dare forza COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ alle politiche di sviluppo. Molti progetti promossi da enti locali sono incentrati proprio sulla loro valorizzazione.
  • 11. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Finalità di progetto: a) Influenzare scelte di carattere agronomico e rendere le attività agricole più compatibili con la presenza della fauna selvatica nel territorio; b) incentivare la coltivazione delle varietà autoctone secondo criteri e tecniche ammesse in agricoltura biologica; c) salvaguardare le varietà agricole locali attraverso la creazione di una rete di agricoltori custodi; d) sostenere la trasformazione e promuovere la commercializzazione dei prodotti inserendoli anche nel circuito “Majella Card”, garantito dal marchio del Parco;
  • 12. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Finalità di progetto: g) sviluppare un circuito di ristoranti di qualità e di aziende agrituristiche che si impegnano ad utilizzare i prodotti ottenuti della rete h) divulgare la cultura della biodiversità agricola e la specificità del patrimonio culturale ed enogastronomico del territorio; i) promuovere il consumo delle varietà agricole autoctone presso le scuole dell’obbligo dei comuni del Parco;
  • 13. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: recupero e valorizzazione del patrimonio genetico delle varietà autoctone realizzazione del Repertorio delle varietà agricole autoctone del Parco della Majella Sono state recuperate e descritte oltre 50 varietà agricole locali Distinte nel Repertorio in: - Arboree - Ortive - Cerealicole
  • 14. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: • Incontri per promuovere l’iniziativa nei diversi Comuni del Parco
  • 15. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: • costituzione rete agricoltori custodi e gestione registro aziende aderenti al progetto
  • 16. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: •Attivazione azioni per conservazione ex situ •Selezione e conservazione presso la Strategie per la conservazione del patrimonio banca del germoplasma. MSB non in grado di assicurare il genetico importanti ma •Realizzazione è socio fondatore della Rete di aree dedicate Il tramandarsi della cultura e delle tradizioni popolari Parco (Campi vetrina),per lacoltivazione ex-situ R.I.B.E.S., alla ad esso associate conservazione e alla riproduzione pressoei protetta della flora spontanea due Giardini Botanici rara,Parco (endemica, del in pericolo di estinzione)
  • 17. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: •erogazione contributi per incentivare la coltivazione e la produzione agricola delle varietà inserite nel repertorio
  • 18. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: •erogazione contributi per realizzazione di nuovi impianti fruttiferi con varietà locali
  • 19. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: •erogazione contributi a sostegno della trasformazione, della commercializzazione e valorizzazione delle produzioni
  • 20. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: •sostegno finanziario per intero delle spese di certificazione biologica delle coltivazioni e dei prodotti trasformati
  • 21. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: •Assistenza tecnica, corsi di potatura e di innesto
  • 22. COMPLESSIVAMENTE • 37 aziende agricole aderenti • 5 aziende di trasformazione (1 forno, 1 pastificio, 1 azienda di produzione e confezionamento, 3 aziende di produzione e confezionamento di olio extra vergine di oliva) • 5 agriturismi • 15 aziende sono già certificate o hanno avviato la procedura • 6 ristoranti aderenti a “Cuciniamo la diversità” • 7 aziende hanno già realizzato nuovi impianti fruttiferi per una superficie complessiva di ha 4.20
  • 23. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: •Erogazione contributi per incentivare l’utilizzo di prodotti ottenuti da varietà locali nelle mense scolastiche - attivazione percorsi didattici specifici
  • 24. Numero di studenti coinvolti 500 Numero di pasti con varietà locali somministrati 16.000 • Promozione attraverso l’iniziativa “DEGUSTIAMO LA DIVERSITA’”
  • 25.
  • 26. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ Azioni sviluppate: • Promozione attraverso l’iniziativa “SE MI MANGI MI SALVI” e costituzione rete di ristoranti e agriturismi selezionati
  • 27. COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ IN SINTESI Valorizzare le risorse genetiche agricole autoctone significa dare forza Lo sviluppo del progetto ed in particolare la alle politiche di sviluppo del creazione della rete degli agricoltori custodi ha avuto una funzione di stimolo con ricadute territorio… positive per il territorio. si potrà finalmente parlare di “tipicità autentica”
  • 28. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” mela mangione
  • 29. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” mela paradiso
  • 30. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” mela piana
  • 31. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” mela tinella
  • 32. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” pera trentatrè once
  • 33. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” pesca testa rossa
  • 34. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” Pesca Pomo di Renzo
  • 35. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” Fico “Roscioletto o Pacentrano”
  • 36. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” fagiolo “socere e nore”
  • 37. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” Fagiolo a caffè
  • 38. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” Mezza fava
  • 39. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” Cece a fiaschetta
  • 40. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” Broccolo riccio
  • 41. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” Patata “rossa nostrana”
  • 42. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” aglio rosso di Sulmona
  • 43. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” Farro:Triticum dicoccum Ecotipo “Italia centrale”
  • 44. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” grano duro marzuolo
  • 45. Alcune delle varietà tradizionali “recuperate” grano tenero varietà locale solina
  • 47. PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA In una dimensione etica e culturale rappresentano un patrimonio di tutta l’umanità pertanto dovrebbe essere custodito e lasciato in “eredità” alle future generazioni. Costituiscono una fonte preziosa e non rinnovabile di geni utili.
  • 48. PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA Ad esse sono associati la storia, gli usi e i costumi delle popolazioni locali che le hanno finora gelosamente conservate. Costituiscono un elemento importante per gli equilibri ecologici che si sono ormai definiti nelle aree di coltivazione.
  • 49. PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA La loro coltivazione, da tempo ottimizzata per le caratteristiche ambientali dove ancora viene praticata, ha dato luogo al costituirsi di paesaggi agrari di assoluto interesse scientifico ed estetico. Hanno un’ottima capacità di adattamento all’ambiente ed alle avversità biotiche ed abiotiche e per questo potrebbero essere utilmente utilizzate per la nascita o la rinascita di attività agricole a bassi input energetici da sviluppare in territori marginali o in aree territoriali sottoposte a tutela ambientale.
  • 50. PERCHE’ PROMUOVERE INIZIATIVE PER LA SALVAGUARDIA Possono risultare economicamente interessanti per aziende biologiche che effettuano vendita diretta, attività agrituristiche e didattiche. Hanno rappresentato per secoli la base dell’alimentazione delle popolazioni che le utilizzavano in maniera sapiente ricavandone da esse alimenti che oggi rappresentano un elemento distintivo e caratterizzante in ambito turistico e di valorizzazione territoriale. Si tratta inoltre di piatti che agli straordinari sapori e profumi associano elementi di genuinità e di ricchezza in elementi nutrizionali.