1. BUTOH WORKSHOP-TEATRO-DANZA
Noi siamo parte della Terra. Veniamo da essa, cresciamo e moriamo in essa. Siamo
parte di un tutto in perpetua trasformazione.
La pratica della danza butoh è uno strumento per riconnetterci con questo flusso, con
questa energia vitale che permea tutte le cose.
E’ una pratica per riconoscere la nuda fragilità, la vulnerabilità della vita stessa, di un
fiore, di un albero, di una farfalla, di un animale, di un essere umano e riabbracciarla.
La danza butoh non è una tecnica che segue determinati canoni estetici, è piuttosto un
modo per esplorare, per avvicinarci al cuore pulsante, è uno stato del corpo e della
mente che ci permette di lasciarci danzare.
Il laboratorio è aperto a tutti/e
2. A partire da una pratica fisica basata su esercizi di rilassamento e yoga si entrerà in un percorso di
improvvisazione/creazione volto alla ricerca del movimento spontaneo, del contatto con le emozioni
trattenute nel corpo, dell’esplorazione della danza con la creazione sia di momenti di solo che corali. Si
lascerà emergere quel flusso di movimento spontaneo libero da intenzioni e abitudini che ci condizionano
nella vita quotidiana.
- Body resonance. Preparazione fisica per aprire i canali dell’improvvisazione e dell’ascolto profondo
dentro/fuori: il respiro/voce, la gravità, l’equilibrio, il movimento, il corpo e l’ambiente circostante
(estensione/proiezione/reazione)
- Esercizi di improvvisazione con elementi immaginari, con la poesia, connessioni tra l’immaginario
poetico e l’ambiente circostante.
- Danzare le emozioni, i processi di trasformazione(embrione-bambino-adulto, seme-fiore…, nascita –
fioritura-avvizzimento, ecc), le qualità degli elementi acqua, terra, fuoco, aria, altri esseri viventi(insetti,
animali, ecc) e non (sassi, montagne..), le metamorfosi, i suoni del corpo-voce, il contatto/la relazione,
le stagioni del corpo/ le stagioni naturali….
Sono solo alcuni esempi
Con l’aiuto di alcuni strumenti come sassi, campanelle, sonagli, voce ecc… musica registrata si creeranno dei
paesaggi sonori per sostenere le improvvisazioni.
3. CHIARA DE BONA
Inizia lavorando con il teatro, la danza e il canto a partire dal 1995 con progetti di spettacolo e periodi di ricerca in Italia,
Spagna, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Africa, principalmente collaborando con La Baracca, Teatro Testoni - Bologna e Il Teatro
po-etico Viaggiante Ey de Net (poi diventato ZERO-TEATRO).
Si laurea in Filosofia all’Università di Bologna e si specializza in studi di genere all’Università Ca’ Foscari di Venezia dove
partecipa ad un progetto di studio/insegnamento per le pari opportunità.
Dà vita a diversi progetti di integrazione del teatro-danza nella natura o in luoghi artificiali, anche con persone portatrici di
handicap (Impronte, un sogno in valigia, giardini incantati).
Mette in scena due monologhi Vecchie bambole(teatro-danza)e A/MEDEA(monologo-concerto)
Segue negli anni diversi maestri in particolar modo nel campo della danza come Giovanni Di Cicco, Kirstie Simson, Julie
Stanzak, Koffi Koko, Eva Karzag, fino ad incontrare nel 2007 il maestro Atsushi Takenouchi e la musicista Hiroko
Komiya(www.jinen-butoh.com) con i quali inizia un percorso di ricerca nel campo della danza butoh che la porta nel 2009 ad
un anno di studio e creazione alla Subbody Butoh school Himalaya in India dove oltre ad apprendere il subbody resonance
method del maestro Rhizome Lee(www.subbody.net), approfondisce la pratica dello yoga e della meditazione.
Da quest’anno di creazione nasce il solo Ancestral.
Nel 2011 rientrata in Italia diventa mamma e si dedica alla costruzione(in corso) di una casa/studio per ospitare laboratori e
condividere periodi di ricerca sulla danza butoh, lo yoga, la meditazione e la natura nell’oltrepò pavese.
Foto Elena Bennati