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AZIONE SOSTANZE ESTINGUENTI
L’incendio e la prevenzione incendi
Per interrompere la combustione occorre eliminare uno dei 3 fattori del
TRIANGOLO DEL FUOCO
COMBUSTIBILE COMBURENTE TEMPERATURA
Azione di separazione:
allontanamento del combustibile
dal comburente non ancora
combusto da quello già combusto
con ripari, barriere non
infiammabili, forti getti di
H2O, rimozione con mezzi
meccanici, smassamento
Azione di inibizione
chimica: intervento sulla reazione
di combustione
con sostanze che inibiscono il
processo di combustione (HALON)
Azione di soffocamento:
sottrazione comburente alla
combustione applicando mezzi
incombustibili o sostituzione
atmosfera presente
con gas inerti (CO2 o N2)
Azione di
raffreddamento:
riduzione temperatura del
focolaio al di sotto del valore
di accensione con
sostanze che riscaldandosi
tolgono grandi quantità di
energia alla reazione di
combustione
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
La più comune sostanza estinguente per facile reperibilità e costo trascurabile
L’azione dell’acqua è riconducibile ai seguenti effetti:
Abbassamento temperatura
Soffocamento
Diluizione
Imbevimento
Molto efficace per fuochi classe “A”
Per fuochi classe “B” usata solo se ha peso specifico inferiore a quello del
liquido incendiato
Non può essere usata per fuochi classe “C, D, e E”
Non trova impiego in luoghi a temperatura inferiore a 0oC
SOSTANZE ESTINGUENTI
L’incendio e la prevenzione incendi
ACQUA - H2O
RICORDA: l’H2O è un buon conduttore elettrico quindi non può essere
usata per apparecchiature sotto tensione elettrica
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
L’incendio e la prevenzione incendi
SCHIUMA
La schiuma è una soluzione in H2O di un liquido schiumogeno
L’azione della schiuma è riconducibile ai seguenti effetti:
Separazione del combustibile dal comburente
raffreddamento
Sono suddivise in base alla loro espansione
Bassa
Media
alta
In relazione al tipo di combustibile si impiegano diverse schiume:
LIQUIDI
SCHIUMOGENI
Fluoro proteinici
Sintetici
Fluoro sintetici (AFFF)
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
L’incendio e la prevenzione incendi
Costituite da particelle solide di H3CO2, K, fosfati e sali
organici
L’azione della polvere è riconducibile ai seguenti effetti:
Separazione combustibile dal comburente
Raffreddamento combustibile incendiato
Inibizione processo di combustione
SOSTANZE ESTINGUENTI
POLVERI
AZIONE DELLA POLVERE =
decomposizione chimica delle sostanze
contenute, effettuata dal calore/aumento
della temperatura
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L’incendio e la prevenzione incendi
Utilizzati in incendi di ambienti chiusi
SOSTANZE ESTINGUENTI
GAS INERTI
N2 CO2
Effetti della CO2 sulla combustione:
SOFFOCAMENTO per eliminazione del contatto dell’O2 con il
comburente
RAFFREDDAMENTO per sottrazione di calore per assorbimento
energia durante il passaggio da liquido a gas
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
L’incendio e la prevenzione incendi
L’azione estinguente avviene per blocco della reazione
chimica di combustione = CATALISI NEGATIVA
Efficaci su incendi in ambienti chiusi e poco ventilati
Non danneggiano i materiali con i quali vengono a contatto
SOSTANZE ESTINGUENTI
IDROCARBURI ALOGENATI (HALON)
P.S.
HALON: ad oggi uso vietato dalla legge in
quanto responsabile di inquinamento e disturbo
atmosferico (buco ozono). In alternativa si
utilizzano inertizzanti e anticatalitici sostitutivi.
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
PRINCIPALI CAUSE
D’INCENDIO
L’incendio e la prevenzione incendi
Presso l’ambiente lavorativo è possibile trovare molteplici situazioni di
pericolo incendio
quindi:
È bene suddividere ciascun complesso in base alla posizione logistica, contenuti
dei locali e tipo di lavorazioni che si svolgono
Si attua zona per zona la “VALUTAZIONE DEL RISCHIO D’INCENDIO”
di conseguenza:
Si crea un “DOCUMENTO DI SICUREZZA INCENDI” utilizzato per il servizio
antincendi e per la stesura del “PIANO DI EMERGENZA”
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
PRINCIPALI CAUSE
D’INCENDIO
L’incendio e la prevenzione incendi
Identificano i pericoli
Identificano persone esposte
Verificano le rispondenza alle norme
di sicurezza
INDIVIDUAZIONE ZONE DI PERICOLO INCENDIO
Riducono i rischi d’incendio
Attuano interventi migliorativi di prossima
attuazione
Attuano interventi migliorativi differiti
Per ciascuna zona individuata si:
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
PRINCIPALI CAUSE
D’INCENDIO
L’incendio e la prevenzione incendi
Deposito non corretto di sostanze combustibili o liquidi infiammabili
Deposito rifiuti, carta o altro che possa essere incendiato per errore o
volontariamente
Uso non idoneo di fiamme libere
Scarsa manutenzione dei macchinari
Inidonea pulizia delle varie zone
Impianti elettrici sovraccaricati
Interventi su impianti elettrici senza preventivo controllo dell’impianto
Apparecchiature elettriche lasciate in tensione quando non sono utilizzate
Utilizzo di apparecchi elettrici portatili per il riscaldamento
Ostruzione delle aperture di ventilazione di apparecchiature elettriche
Fumare in zone dove è vietato
Negligenza di addetti alla manutenzione
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
L’incendio e la prevenzione incendi
Il personale è tenuto a conoscere la prevenzione incendi
Gli incaricati devono effettuare REGOLARI VERIFICHE per
accertare il mantenimento delle misure di sicurezza antincendio
I lavoratori devono essere istruiti a lasciare in condizioni di
sicurezza il luogo di lavoro
I lavoratori devono segnalare agli addetti alla prevenzione
incendi ogni situazione di potenziale pericolo di cui vengono a
conoscenza
ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI
DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI
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La protezione incendi
ANALISI DEL RISCHIOPROBABILITÁ
Elevata
Rischio inaccettabile
Medio alta
Medio bassa
Bassa
Trascurabile Modesta Notevole Ingente
MAGNITUDO
PROTEZIONE 
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EFFETTI DELL’INCENDIO
SULL’UOMO
L’incendio e la prevenzione incendi
Principali effetti dell’incendio sull’uomo:
 ANOSSIA
 AZIONE TOX FUMI
 VISIBILITA’
 AZIONE TERMICA
Determinati dai
prodotti della
combustione
 GAS DI COMBUSTIONE
 FIAMMA
 CALORE
 FUMO
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MONOSSIDO DI CARBONIO
FOSGENE
ANIDRIDE CARBONICA
ACIDO CIANIDRICO
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EFFETTI DELL’INCENDIO
SULL’UOMO
L’incendio e la prevenzione incendi
 Si sviluppa in incendi covanti in ambienti chiusi e in carenza di O2
 Incolore, inodore, non irritante, molto tossico
 Viene assorbito per via respiratoria, passa nel sangue, si lega con
l’emoglobina formando CARBOSSI-EMOGLOBINA= arriva meno O2 ai
tessuti
 Sintomi:
 Respirazione difficoltosa, colorazione rosso vivo delle
mucose, cefalea, nausea, vomito, tachicardia, astenia, tremori
muscolari, perdita coscienza, morte
MONOSSIDO DI CARBONIO
N.B.
Da considerare effetti CO combinati a situazione di stress, panico,
condizione termiche avverse, tempi di esposizione in un incendio
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
EFFETTI DELL’INCENDIO
SULL’UOMO
L’incendio e la prevenzione incendi
Gas asfissiante per sostituzione O2 dell’aria
Quando scendono i volumi dell’ O2 al di sotto del 17%, produce
asfissia
Non produce effetti tossici
Stimolando il ritmo respiratorio (IPERVENTILAZIONE). L’aumento del
ritmo respiratorio fa aumentare il volume di CO2 inalati per
minuto, velocizzandone i sintomi
Sintomi:
Iperventilazione, paralisi sistema respiratorio, morte in pochi minuti
ANIDRIDE CARBONICA
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EFFETTI DELL’INCENDIO
SULL’UOMO
L’incendio e la prevenzione incendi
Acido che si sviluppa in incendi di lana, seta, resine
acriliche/uretaniche/poliamidiche in carenza di O2
Odora di mandorla amara
Viene assorbito per via respiratoria, cutanea e digerente
Agisce a livello sub-cellulare interrompendone la catena respiratoria
Genera grave sofferenza a tessuti ed organi ad alto fabbisogno di O2
(sist. nervoso centrale e cuore)
Sintomi:
Iperpnea (fame d’aria) aumento ritmo respiratorio, colorazione rossastra
della cute, cefalea, ipersalivazione, bradicardia, ipertensione
ACIDO CIANIDRICO
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EFFETTI DELL’INCENDIO
SULL’UOMO
L’incendio e la prevenzione incendi
Si sviluppa durante la combustione di materiali contenenti Cl
Particolarmente pericoloso in ambienti chiusi
A contatto con l’H2O o in presenza di umidità si scinde in CO2 + HCl
(HCl è altamente caustico)
Viene assorbito per via respiratoria
Sintomi:
Irritazione mucose,/occhi, lacrimazione, secchezza fauci, costrizione
toracica, vomito, mal di testa
FOSGENE
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
L’incendio e la prevenzione incendi
TABELLA CONTROLLI DI SICUREZZA PERIODICI
CONTROLLI SICUREZZA
1 Luoghi di lavoro destinati alle vie d’uscita Sgombri da pericoli e vincoli
2 Vie d’uscita Regolarità d’apertura
3 Porte resistenti al fuoco Regolarità d’apertura ed integrità
4 Apparecchi elettrici che non restano in servizio Messi fuori tensione
5 Fiamme libere
Spente o lasciate in condizioni
sicure
6 Rifiuti e scarti combustibili Rimossi
7 Materiali infiammabili Depositati in luoghi sicuri
8 Luoghi di lavoro in genere
Assicurato contro gli accessi
incontrollati
ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI
DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
L’incendio e la prevenzione incendi
Il personale deve adeguare i propri comportamenti ponendo
particolare attenzione a:
Deposito e utilizzo di materiali infiammabili e facilmente combustibili
Utilizzo di fonti di calore
Impianti ed apparecchi elettrici
Fumo
Rifiuti e scarti combustibili
Aree non frequentate
Rischi legati a incendi dolosi
ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI
DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI
Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
L’incendio e la prevenzione incendi
ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI
DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI
 Impianti di estinzione
 Impianti di rilevazione d’allarme incendio
 Impianti di distribuzione e utilizzo gas
 Impianti ed apparecchi elettrici
 Impianti a rischio specifico
(montacarichi, cucine, centrali termiche..)
 Vie d’uscita
 Illuminazione di sicurezza
VERIFICHE E MANUTENZIONE SUI PRESIDI ANTINCENDIO
Devono essere
oggetto di regolari
verifiche e
mantenute in
efficiente funzione
 Scopo dell’attività di controllo e manutenzione è rimuovere cause, deficienze, danni
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 Controlli periodici devono essere eseguiti da personale qualificato
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L’incendio e la prevenzione incendi
ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI
DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI
 L’informazione si basa sulla valutazione dei rischi, fornita al
lavoratore all’assunzione, e aggiornata in caso di mutamento/i
situazione luogo/i di lavoro
Molti incendi possono essere prevenuti richiamando
l’attenzione del personale su cause e pericoli
d’incendio più comuni
Tutto attraverso un’idonea
INFORMAZIONE e FORMAZIONE ANTINCENDIO
P.S.
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Slide secondo modulo

  • 1. AZIONE SOSTANZE ESTINGUENTI L’incendio e la prevenzione incendi Per interrompere la combustione occorre eliminare uno dei 3 fattori del TRIANGOLO DEL FUOCO COMBUSTIBILE COMBURENTE TEMPERATURA Azione di separazione: allontanamento del combustibile dal comburente non ancora combusto da quello già combusto con ripari, barriere non infiammabili, forti getti di H2O, rimozione con mezzi meccanici, smassamento Azione di inibizione chimica: intervento sulla reazione di combustione con sostanze che inibiscono il processo di combustione (HALON) Azione di soffocamento: sottrazione comburente alla combustione applicando mezzi incombustibili o sostituzione atmosfera presente con gas inerti (CO2 o N2) Azione di raffreddamento: riduzione temperatura del focolaio al di sotto del valore di accensione con sostanze che riscaldandosi tolgono grandi quantità di energia alla reazione di combustione Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 2. La più comune sostanza estinguente per facile reperibilità e costo trascurabile L’azione dell’acqua è riconducibile ai seguenti effetti: Abbassamento temperatura Soffocamento Diluizione Imbevimento Molto efficace per fuochi classe “A” Per fuochi classe “B” usata solo se ha peso specifico inferiore a quello del liquido incendiato Non può essere usata per fuochi classe “C, D, e E” Non trova impiego in luoghi a temperatura inferiore a 0oC SOSTANZE ESTINGUENTI L’incendio e la prevenzione incendi ACQUA - H2O RICORDA: l’H2O è un buon conduttore elettrico quindi non può essere usata per apparecchiature sotto tensione elettrica Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 3. L’incendio e la prevenzione incendi SCHIUMA La schiuma è una soluzione in H2O di un liquido schiumogeno L’azione della schiuma è riconducibile ai seguenti effetti: Separazione del combustibile dal comburente raffreddamento Sono suddivise in base alla loro espansione Bassa Media alta In relazione al tipo di combustibile si impiegano diverse schiume: LIQUIDI SCHIUMOGENI Fluoro proteinici Sintetici Fluoro sintetici (AFFF) Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 4. L’incendio e la prevenzione incendi Costituite da particelle solide di H3CO2, K, fosfati e sali organici L’azione della polvere è riconducibile ai seguenti effetti: Separazione combustibile dal comburente Raffreddamento combustibile incendiato Inibizione processo di combustione SOSTANZE ESTINGUENTI POLVERI AZIONE DELLA POLVERE = decomposizione chimica delle sostanze contenute, effettuata dal calore/aumento della temperatura Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 5. L’incendio e la prevenzione incendi Utilizzati in incendi di ambienti chiusi SOSTANZE ESTINGUENTI GAS INERTI N2 CO2 Effetti della CO2 sulla combustione: SOFFOCAMENTO per eliminazione del contatto dell’O2 con il comburente RAFFREDDAMENTO per sottrazione di calore per assorbimento energia durante il passaggio da liquido a gas Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 6. L’incendio e la prevenzione incendi L’azione estinguente avviene per blocco della reazione chimica di combustione = CATALISI NEGATIVA Efficaci su incendi in ambienti chiusi e poco ventilati Non danneggiano i materiali con i quali vengono a contatto SOSTANZE ESTINGUENTI IDROCARBURI ALOGENATI (HALON) P.S. HALON: ad oggi uso vietato dalla legge in quanto responsabile di inquinamento e disturbo atmosferico (buco ozono). In alternativa si utilizzano inertizzanti e anticatalitici sostitutivi. Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 7. PRINCIPALI CAUSE D’INCENDIO L’incendio e la prevenzione incendi Presso l’ambiente lavorativo è possibile trovare molteplici situazioni di pericolo incendio quindi: È bene suddividere ciascun complesso in base alla posizione logistica, contenuti dei locali e tipo di lavorazioni che si svolgono Si attua zona per zona la “VALUTAZIONE DEL RISCHIO D’INCENDIO” di conseguenza: Si crea un “DOCUMENTO DI SICUREZZA INCENDI” utilizzato per il servizio antincendi e per la stesura del “PIANO DI EMERGENZA” Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 8. PRINCIPALI CAUSE D’INCENDIO L’incendio e la prevenzione incendi Identificano i pericoli Identificano persone esposte Verificano le rispondenza alle norme di sicurezza INDIVIDUAZIONE ZONE DI PERICOLO INCENDIO Riducono i rischi d’incendio Attuano interventi migliorativi di prossima attuazione Attuano interventi migliorativi differiti Per ciascuna zona individuata si: Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 9. PRINCIPALI CAUSE D’INCENDIO L’incendio e la prevenzione incendi Deposito non corretto di sostanze combustibili o liquidi infiammabili Deposito rifiuti, carta o altro che possa essere incendiato per errore o volontariamente Uso non idoneo di fiamme libere Scarsa manutenzione dei macchinari Inidonea pulizia delle varie zone Impianti elettrici sovraccaricati Interventi su impianti elettrici senza preventivo controllo dell’impianto Apparecchiature elettriche lasciate in tensione quando non sono utilizzate Utilizzo di apparecchi elettrici portatili per il riscaldamento Ostruzione delle aperture di ventilazione di apparecchiature elettriche Fumare in zone dove è vietato Negligenza di addetti alla manutenzione Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 10. L’incendio e la prevenzione incendi Il personale è tenuto a conoscere la prevenzione incendi Gli incaricati devono effettuare REGOLARI VERIFICHE per accertare il mantenimento delle misure di sicurezza antincendio I lavoratori devono essere istruiti a lasciare in condizioni di sicurezza il luogo di lavoro I lavoratori devono segnalare agli addetti alla prevenzione incendi ogni situazione di potenziale pericolo di cui vengono a conoscenza ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 11. La protezione incendi ANALISI DEL RISCHIOPROBABILITÁ Elevata Rischio inaccettabile Medio alta Medio bassa Bassa Trascurabile Modesta Notevole Ingente MAGNITUDO PROTEZIONE  PREVENZIONE Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 12. EFFETTI DELL’INCENDIO SULL’UOMO L’incendio e la prevenzione incendi Principali effetti dell’incendio sull’uomo:  ANOSSIA  AZIONE TOX FUMI  VISIBILITA’  AZIONE TERMICA Determinati dai prodotti della combustione  GAS DI COMBUSTIONE  FIAMMA  CALORE  FUMO Gas di combustione più frequenti e pericolosi MONOSSIDO DI CARBONIO FOSGENE ANIDRIDE CARBONICA ACIDO CIANIDRICO Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 13. EFFETTI DELL’INCENDIO SULL’UOMO L’incendio e la prevenzione incendi  Si sviluppa in incendi covanti in ambienti chiusi e in carenza di O2  Incolore, inodore, non irritante, molto tossico  Viene assorbito per via respiratoria, passa nel sangue, si lega con l’emoglobina formando CARBOSSI-EMOGLOBINA= arriva meno O2 ai tessuti  Sintomi:  Respirazione difficoltosa, colorazione rosso vivo delle mucose, cefalea, nausea, vomito, tachicardia, astenia, tremori muscolari, perdita coscienza, morte MONOSSIDO DI CARBONIO N.B. Da considerare effetti CO combinati a situazione di stress, panico, condizione termiche avverse, tempi di esposizione in un incendio Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 14. EFFETTI DELL’INCENDIO SULL’UOMO L’incendio e la prevenzione incendi Gas asfissiante per sostituzione O2 dell’aria Quando scendono i volumi dell’ O2 al di sotto del 17%, produce asfissia Non produce effetti tossici Stimolando il ritmo respiratorio (IPERVENTILAZIONE). L’aumento del ritmo respiratorio fa aumentare il volume di CO2 inalati per minuto, velocizzandone i sintomi Sintomi: Iperventilazione, paralisi sistema respiratorio, morte in pochi minuti ANIDRIDE CARBONICA Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 15. EFFETTI DELL’INCENDIO SULL’UOMO L’incendio e la prevenzione incendi Acido che si sviluppa in incendi di lana, seta, resine acriliche/uretaniche/poliamidiche in carenza di O2 Odora di mandorla amara Viene assorbito per via respiratoria, cutanea e digerente Agisce a livello sub-cellulare interrompendone la catena respiratoria Genera grave sofferenza a tessuti ed organi ad alto fabbisogno di O2 (sist. nervoso centrale e cuore) Sintomi: Iperpnea (fame d’aria) aumento ritmo respiratorio, colorazione rossastra della cute, cefalea, ipersalivazione, bradicardia, ipertensione ACIDO CIANIDRICO Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 16. EFFETTI DELL’INCENDIO SULL’UOMO L’incendio e la prevenzione incendi Si sviluppa durante la combustione di materiali contenenti Cl Particolarmente pericoloso in ambienti chiusi A contatto con l’H2O o in presenza di umidità si scinde in CO2 + HCl (HCl è altamente caustico) Viene assorbito per via respiratoria Sintomi: Irritazione mucose,/occhi, lacrimazione, secchezza fauci, costrizione toracica, vomito, mal di testa FOSGENE Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 17. L’incendio e la prevenzione incendi TABELLA CONTROLLI DI SICUREZZA PERIODICI CONTROLLI SICUREZZA 1 Luoghi di lavoro destinati alle vie d’uscita Sgombri da pericoli e vincoli 2 Vie d’uscita Regolarità d’apertura 3 Porte resistenti al fuoco Regolarità d’apertura ed integrità 4 Apparecchi elettrici che non restano in servizio Messi fuori tensione 5 Fiamme libere Spente o lasciate in condizioni sicure 6 Rifiuti e scarti combustibili Rimossi 7 Materiali infiammabili Depositati in luoghi sicuri 8 Luoghi di lavoro in genere Assicurato contro gli accessi incontrollati ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 18. L’incendio e la prevenzione incendi Il personale deve adeguare i propri comportamenti ponendo particolare attenzione a: Deposito e utilizzo di materiali infiammabili e facilmente combustibili Utilizzo di fonti di calore Impianti ed apparecchi elettrici Fumo Rifiuti e scarti combustibili Aree non frequentate Rischi legati a incendi dolosi ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 19. L’incendio e la prevenzione incendi ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI  Impianti di estinzione  Impianti di rilevazione d’allarme incendio  Impianti di distribuzione e utilizzo gas  Impianti ed apparecchi elettrici  Impianti a rischio specifico (montacarichi, cucine, centrali termiche..)  Vie d’uscita  Illuminazione di sicurezza VERIFICHE E MANUTENZIONE SUI PRESIDI ANTINCENDIO Devono essere oggetto di regolari verifiche e mantenute in efficiente funzione  Scopo dell’attività di controllo e manutenzione è rimuovere cause, deficienze, danni o impedimenti per il corretto funzionamento ed uso dei presidi antincendio  Controlli periodici devono essere eseguiti da personale qualificato Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica
  • 20. L’incendio e la prevenzione incendi ACCORGIMENTI COMPORTAMENTALI DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI  L’informazione si basa sulla valutazione dei rischi, fornita al lavoratore all’assunzione, e aggiornata in caso di mutamento/i situazione luogo/i di lavoro Molti incendi possono essere prevenuti richiamando l’attenzione del personale su cause e pericoli d’incendio più comuni Tutto attraverso un’idonea INFORMAZIONE e FORMAZIONE ANTINCENDIO P.S. Servizio Tecnico-supporti didattici-Ing.Avesani Luca-Responsabile Area Tecnologica