In che modo cambia la comunicazione aziendale con gli strumenti conversazionali del 2.0? Ne parlo in questa lezione al master MUMM della facoltà di Economia e Commercio dell'Università "La Sapienza" di Roma, tenutasi il 17.7.2009. (seconda parte).
www.mumm.it
77. BizMod 2.0: servizi ai fruitori Web Web Web Web Client Accesso No No No No Si Aggregatore No Si Si No No Community No Si Si Si Si Ranking/ Review Si Si Si Si Si Directory Si Si Si Si Si Motore ricerca Italiano Inglese Inglese Inglese Italiano Lingua Audiocast Blip PodShow Odeo Itunes Servizi ai fruitori
78. BizMod 2.0: servizi ai podcaster Web Web Web Web Client Accesso No Si No No No Statistiche No Si Si No No Servizi Promo No Si Si No No Community No Si No No No Gestione Feed No Si No No No Upload/ Mobile No No No Si No Upload/ Registr. No Si Si No Si Banner/Ads No Si No No No Upload/ Hosting Si Si Si Si Si Directory Italiano Inglese Inglese Inglese Italiano Lingua Audiocast Blip PodShow Odeo Itunes Servizi ai Podcaster
98. A proposito della regola n.2 Outsourced (agenzie, studi, etc.) Trained In-House In-House In-House Produzione Presa Video: Camera Prosumer DV, Presa Audio: Microfono a Condensatore fascia alta Editing: Adobe Premiere Pro, Adobe Audition, DV Funzionale/Broadcast Clienti B2B Presa Video: Camera Consumer MiniDV, Presa Audio; Microfono a Condensatore fascia media Editing: Audacity, Windows Movie Maker, Premiere Elements Funzionale Addetti ai lavori (analisti, investitori, community) Presa Video: Camere Digibeta Presa Audio: Microfoni Professionali Editing: Avid, FinalCut Pro, Adobe Premiere Pro, ProTools, CuBase Broadcast Clienti B2C Presa video: Camera Consumer MiniDV Presa audio: Microfono a condensatore fascia media Editing: Audacity, Windows Movie Maker, Premiere Elements Funzionale Dipendenti Strumenti Qualità Attesa Audience
113. Alcuni diritti riservati Questa presentazione è soggetta alla licenza Creative Commons riportata a fianco, che indica i relativi diritti riservati e le condizioni d’uso da parte di terzi.
Hinweis der Redaktion
Nel web 1.0 si investiva in costose campagne integrate offline per promuovere un brand e spingere gli utenti a collegarsi al nostro sito, dove avrebbero trovato “il mondo”, e la “virtual experience” del nostro marchio. Oggi questo si chiamerebbe un “walled garden”.
Nel web 2.0 l’utente si “imbatte” (stumble upon, serendipity) nel contenuto riconducibile al marchio, sui social networks. Che sono blog (anche corporate, come vedremo), ma anche directory multimediali, webapps, ecc. ecc, con cui gli utenti comunicano a due vie, realizzando un embrione di economia collaborativa. Il marchio, nato per nuotare in un ambiente economico semplice, si trova immerso in relazioni sempre più complesse, dalle quali non può prescindere pena la percezione negativa dello stesso
Potevo consigliarvi dei manuali tecnici sul corporate blogging e sul corporate podcasting, ma credo che considerate le vostre competenze tecniche o di comunicatori la priorità vada a una bibliografia di scenario e quindi ai testi fondamentali.
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