1. Notiziario sportivo dell’Associazione Siena Rugby Club 2000 - Anno IV
n. 3/2014
Giovanili ovali sugli scudi. All’Olimpico per Italia - Scozia
Banca Cras a Rovigo per allenarsi con Rovigo Rugby Delta
Roma, Stadio olimpico
Due vittorie al Sabbione per le under 14
Successo a metà, per i 150 appassionati senesi convenuti allo Stadio Olimpico di Roma a bordo dei tre
pullman organizzati dal Siena RC 2000 e per gli altri
cento – ma probabilmente si tratta di un numero
calcolato per difetto – giunti al Foro Italico autonomamente. Successo a metà, dicevamo, in quanto lo
splendido ambiente romano e la bella organizzazione della Federazione non hanno potuto cancellare
la delusione per l’imprevisto e beffardo esito del
match. Nonostante questa edizione del Sei Nazioni
si stia, almeno finora, rivelando inferiore alle attese
una quindicina di appassionati è in partenza alla
volta di Dublino, mentre all’ultimo impegno casalingo, quello con Inghilterra, in programma sabato 15
marzo, è attesa una presenza forse anche superiore.
Domenica 23 febbraio sono scese in campo a Siena
le due squadre della Under 14 per un doppio confronto con le forti compagini biancorosse del
Rugby Firenze 1931, ottimo test per valutare le
nozioni acquisite nel corso degli allenamenti. Lo
staff tecnico ha diviso, come al solito, i giovani atleti in base all’anno di nascita, facendo scendere in
campo nella squadra 1 i ragazzi del 2000 e nella
squadra 2 quelli del 2001.
Dal campo sono uscite due bellissime vittorie per i
colori cussini, due vittorie fortemente volute da
tutti i ragazzi che hanno combattuto con grinta e
con tecnica su tutti i palloni, senza mai perdere di
vista il gioco e il “peso” degli avversari, come purtroppo era successo in altre occasioni. La squadra
1 si è imposta per 14-5, con due mete di Giuseppe
2. Sireus e Federico Viani, dando dimostrazione di un
importante maturazione, grazie anche ai molti
ragazzi convocati nella selezione regionale che
hanno portato tecnica e miglioramento per tutto il
gruppo. La squadra 2 invece ha vinto invece 21-10,
in un partita combattutissima e di grande difesa.
Belle mete di Josè Bartalini, Niccolò Bucci e
Tommaso Bartolomucci. Era un test importante per
la mediana di tutte e due le squadre che, prive degli
infortunati Pietro Cutolo e Archie Kilby, hanno
schierato prima Filippo Bartolomucci con Tommaso
Resti, poi Mattia Sampieri con Tommaso
Bartolomucci. Le scelte dei tecnici sono state ripagate. I designati hanno fatto belle prestazioni facendo vedere, insieme a tutti gli altri compagni, l’ottima
qualità nella nostra under 14. Già archiviata la giornata, guardiamo alle prossime, infatti sabato 1°
marzo, sempre tra le mura domestiche doppia sfida
con Arezzo e Gispi Prato.
SIENA RUGBY!
Concentramento under 10 a Gispi Prato
Ottima domenica di rugby per i tigrotti senesi che
hanno giocato a campo Denti di Prato, ospiti del
Gispi Rugby insieme a Sesto Rugby e Arezzo RFC.
Nella prima partita i 14 piccoli atleti sono scesi in
campo con gli amici di Sesto, che si sono rivelati
veramente degli ossi duri. I Sestesi giocando con
grinta, hanno messo a segno due mete nel primo
tempo e fatto soffrire i senesi. Nella ripresa, riscaldati gli animi, i muscoli e alzata la concentrazione, i
piccoli bianconeri hanno tirato fuori gli artigli e si
sono rifatti facendo anche loro due mete per l’unica partita della giornata finita al pareggio. Dopo
questo impegnativo match è stata la volta
dell’Arezzo RFC, e delle due squadre del Gispi. In
tutte le tre partite i senesi hanno dimostrato il
carattere e lo spirito del rugbista, e senza farsi condizionare hanno messo in mostra un ottimo gioco
di squadra, pressione e avanzamento in tutte le sue
fasi. I bianconeri non hanno mai fatto respirare i
2
3. piccoli pratesi, operando buoni placcaggi e recuperi del pallone, e facendo vedere anche ottimi passaggi e visione di gioco nello spazio. Ma ciò che più
conta – ed è frutto di tanti allenamenti svolti con
attenzione - è la capacità di fare squadra e di lottare all’unisono per la vittoria. Prossimo impegno
sabato 8 marzo a Firenze.
Mirko Fedolfi
Concentramento under 8 a Prato
Eccellente domenica di rugby al Memorino Mesoli,
stadio dell’Amatori Rugby Prato. In una splendida
mattinata di sole e nonostante il campo pesante le
squadre U8 dell’Amatori Valdinieve Prato, del Vasari
Arezzo, del CUS Siena, del GISPI Prato e dei
Cavalieri Prato hanno dato prova
di come il rugby, anche nelle categorie minori, può
essere spettacolo godibile e ricco allo stesso tempo
di contenuti tecnici.
Buone le prove dei Tigrotti senesi che, presentatisi
in numero minimo per le importanti assenze di
alcuni giocatori, hanno dato prova di aver appreso
da subito la necessità di coprire il campo ed allargare il gioco sia nelle fasi di attacco che in quelle di
difesa. Considerato che il lavoro, su questi aspetti
del gioco, è iniziato negli allenamenti da poco più di
una settimana, ci sono più che ottime aspettative
per i prossimi concentramenti ed i tornei di primavera. E senza ombra di dubbio
i Tigrotti senesi saranno tra i protagonisti. Già dalla
prima partita affrontata con un po’ di freddo e forse
con un pizzico di sonno, i ragazzi hanno combattuto palla su palla contro i pari grado del GISPI vedendo sfuggire la vittoria per un soffio. La nostra compagine si è rifatta subito dopo contro il Vasari
Arezzo facendo vedere quei progressi di gioco che
hanno permesso di distribuire la palla nello spazio
aperto del campo avversario con tanti passaggi che
non hanno consentito all’Arezzo di chiudere gli
spazi. Vittoria mai in discussione.
Nel terzo incontro, forse il più combattuto, contro
i Cavalieri Prato, i piccoli senesi hanno giocato un
bel rugby cercando di limitare lo strapotere degli
3
avversari nella fase di spinta e nelle ripartenze veloci. Qui le assenze si sono dimostrate decisive. La
sconfitta però non ha scoraggiato i “temerari pargoli” che si sono prontamente ripresi contro la
squadra dell’Amatori Prato dominando tutto il
campo con un gioco ampio e preciso che ha portato alla segnatura di diverse mete alcune delle quali
veramente belle tra l’esultanza dei babbi e delle
mamme 100% rugby che non hanno fatto mai mancare il loro sostegno. Alla fine, il terzo tempo ha
permesso a tutti i ragazzi di stare insieme e condividere la loro passione per questo grande sport .
Per tutti appuntamento il 9 marzo a Firenze. Viva il
rugby.
Enrico Corsi
SIENA RUGBY!
4. Martedi prossimo allenamento congiunto Rovigo Rugby - Cus Siena
Giornata speciale per il rugby senese martedì 4
marzo. I tecnici bianconeri, i giocatori seniores di
Banca Cras Cus Siena Rugby ed alcuni giocatori
della under 18 si recheranno infatti a Rovigo per
sostenere un allenamento congiunto con la VEA
FEMI-CZ Rugby Rovigo Delta, attuale capoclassifica
del massimo campionato italiano e, con i suoi undici scudetti, una delle squadre più titolate d’Italia.
“È un'idea dell'allenatore cussino Francesco Ferluga
- ci racconta Antonio Cinotti, responsabile della
sezione Rugby del CUS Siena - per gratificare e
motivare i ragazzi che si stanno impegnando duramente in questo campionato regionale di cui hanno
riconquistato la testa giusto due settimane fa.
Sviluppare la giornata, poi, è stato abbastanza semplice vista la disponibilità e la cordialità di Andrea
De Rossi e di tutto lo staff rossoblù. È un piccolo
grande sogno per i nostri ragazzi potersi allenare
con una squadra tanto importante nel panorama
ovale nazionale. Non ci sono parole per ringraziare
Andrea De Rossi e tutta la Rugby Rovigo Delta ”.
Il gruppo senese si allenerà nel primo pomeriggio
SIENA RUGBY!
con la prima squadra rossoblù, guidata appunto da
Andrea De Rossi e Filippo "Pippo" Frati, entrambi
già conosciuti dai tecnici e dagli appassionati senesi. Andrea De Rossi, toscano, 34 presenze in
Nazionale e commentatore tecnico per Sky, ha partecipato a Siena al Diego Dominguez Camp svoltosi nel 2009 ed è intervenuto più volte nelle scuole
senesi; Filippo Frati, 4 presenze in azzurro, per una
di quelle storie che spesso solo l’ovale sa scrivere,
negli ultimi anni della sua attività agonistica effettuata “a mezzadria” con i suoi primi passi da allenatore, ha affrontato in campo nelle file del Noceto
RFC, il Banca Cras CUS Siena nel primo campionato disputato dalla squadra bianconera in serie C
elite interregionale.
Dopo l’allenamento la comitiva senese rimarrà a
cena a Rovigo nella Club House “Casetta Rossoblù”
della società veneta e poi ripartirà alla volta di
Siena.
4
5. Il fascino dell’ovale
Questo articolo è stato scritto per il blog Foggiasport da
Dario Ronzulli, collaboratore di Radiosportiva di Firenze
e di Radiosiena. Ronzulli, giornalista polivalente, particolarmente specializzato nel basket, non disdegna attente “scorribande” nelle altre discipline sportive.
Sabato l’Italrugby giocherà la terza partita del Sei
Nazioni 2014, la prima in casa dopo le due sconfitte in Francia e Galles. E come nelle edizioni precedenti, l’atmosfera allo stadio Olimpico di Roma sarà
di grande festa: tutto esaurito non lontano e con
tanti spazi all’esterno con cui i tifosi possono ingannare l’attesa del calcio d’inizio.
Puntualmente ogni anno si ripropone la stessa questione, soprattutto tra chi non segue il rugby: come
fa una squadra che non ha chance di aggiudicarsi il
torneo e, quando va bene, vince una partita su cinque a richiamare sempre così tanto pubblico e così
tanta attenzione mediatica? Perché per la
Nazionale, al di là della semplice moda, non è così
difficile richiamare 20mila, 30mila o 50mila persone
a seconda della capienza dello stadio nonostante
non sia espressione di uno sport radicato nel
nostro costume? Proverò a dare qualche risposta.
Non sono un grande esperto di questo sport ma lo
seguo da tanti anni perché lo trovo estremamente
affascinante in tanti aspetti: ad esempio il sostegno
– cioè il supporto al giocatore che ha la palla in
mano – prima ancora che un’azione è un’idea che
racchiude meravigliosamente il senso di gioco di
squadra. Credo che come me molti altri guardino al
rugby con questi occhi. Ed è una prima spiegazione
del perché l’Italia faccia di frequente il pienone.
Un’altra è racchiusa nella maglia azzurra, con la
quale ognuno di noi amoreggia. Non c’è nulla, non
solo nello sport, che attragga ed emozioni un italiano come un suo connazionale tinto d’azzurro che
gareggia contro lo straniero. Sarà retaggio del
nazionalismo o del campanilismo, sarà quello che vi
pare ma è così. Chi non è appassionato ferreo non
va a vedere la Benetton piuttosto che le Zebre, ma
alla Nazionale si interessa perché c’è quel colore
che ci dà brividi sempre. E va dato atto alla
Federazione di aver costruito sul fascino e sul valore della maglia un’operazione di marketing – che
5
richiama anche sponsor importanti e influenti nel
mercato pubblicitario – molto efficiente: un’operazione dalla quale molti dovrebbero imparare.
Altro aspetto da non sottovalutare: l’Italia gioca in
casa 5 o 6 partite all’anno, ovvero 2 o 3 del Sei
Nazioni e 3 a novembre. E sempre contro grandi
nazionali. Appuntamenti così diradati e così di livello nell’anno solare permettono più facilmente di
creare l’Evento attorno alla partita. Se gli U2 o i
Muse si esibissero tre volte a settimana, dopo un
po’ le idee brillanti sullo spettacolo finirebbero e
l’affluenza ne risentirebbe. Anche per una questione economica: spendere soldi per viaggio e biglietto un numero così ridotto di volte non è una spesa
insostenibile.
Aggiungete anche che, al di là della battaglia interna
nella palla ovale italiana sui numeri dei tesserati, chi
gioca a rugby o chi lo segue per passione è molto
legato al proprio sport e a quello che rappresenta.
Senza voler essere blasfemi, il rugby è una religione
e i suoi devoti sono fedeli in tutto e per tutto. E se
c’è da muoversi per vedere l’Italia sfidare i maestri
inglesi piuttosto che gli All Blacks non c’è problema:
macchina, treno o pullman e via andare.
Infine torniamo alla domanda iniziale: una squadra
che non vince attira come nessun’altra “perdente”.
Eppure noi italiani non siamo così: il secondo spesso è il primo degli ultimi e se non alzi una coppa o
prendi una medaglia sei un fesso che avrebbe fatto
meglio a stare a casa. Trovo questo ragionamento
del tutto insensato, semplicistico e irrazionale perché, oltre ad inquinare l’indispensabile e legittima
critica sportiva, tralascia l’aspetto più importante
dello sport: l’essere un momento di festa e di divertimento, per chi lo fa e per chi lo guarda. Ed è con
questo spirito che chi è spettatore dell’Italrugby si
approccia alla partita. Poi se si perde siamo tutti
arrabbiati, i giocatori in primis che lavoreranno più
duramente per andare se serve oltre i propri limiti: ma non si perde quasi mai nella palla ovale il concetto di Festa.