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I BIOMI SECONDA PARTE 1
Il BOSCO Il BOSCO Il bosco è un ecosistema vario e complesso. Esso si differenzia a seconda del tipo di suolo, temperatura, composizione del terreno, pendenza ed esposizione al sole. 2
L’ aspetto fondamentale di un bosco è determinato da alcune specie di piante, dette dominanti, che, organizzate in una struttura stratificata, usufruiscono del clima e della luce a loro più consoni.All’interno del bosco, vivono molti animali che, a partire dagli erbivori, entrano a far parte di catene e reti alimentari, determinandone l’equilibrio naturale. 3
D E C O M P O S I T O R I CARNIVORI ERBIVORI VEGETALI SOSTANZE  MINERALI Legenda Trasformano la sostanza organica in Si nutrono di Decompongono i resti dei 4
Partendo dal basso, si ha la lettiera, uno strato di terreno ricoperto da foglie cadute, piante morte e resti di animali. Qui vivono batteri, funghi e altri organismi, che hanno la funzione di decomporre le sostanze organiche per poi restituirle al terreno  sotto forma di sali minerali. 5
Sul terreno crescono diverse piante erbacee, cespugli, muschi ecc. che costituiscono il sottobosco. Alcune di queste piante producono semi che sono cibo per: molti invertebrati; erbivori, che costituiscono risorse per rospi, lucertole, salamandre; carnivori, a loro volta preda di supercarnivori.Il sottobosco offre mille ripari per ghiri, topolini,vipere, lucertole e molti insetti.Al di sopra di questo strato, vi è lo strato arbustivo costituito da alberi bassi come il melo, il  nocciolo, il pruno, e arbusti che producono frutti  per volpi, cervi, e lepri vittime di lupi e gatti selvatici. 6
L’ ultimo strato è costituito dalla zona degli alberi ad alto fusto, che catturano una gran quantità di luce solare e producono un ricco fogliame, sfruttato dai vari organismi viventi nel suolo. Esso fornisce cibo e riparo anche a molti uccelli, come il gufo, e a mammiferi, come i pipistrelli  ecc. 7
Il bosco, oltre ad essere per molte persone un luogo di riposo e silenzio, dove poter gustare i sapori della natura, svolge una funzione importante all’interno del sistema climatico in quanto le sue piante producono così tanto ossigeno nell’atmosfera da essere definito… 8
...UN POLMONEDIOSSIGENO 9
Il FIUME Gli ambienti di acqua dolce sono due: le acque correnti e le acque ferme. Le acque correnti comprendono tutti i corsi d’acqua, in cui vi è la mescolanza delle acque dolci con quelle salate. Nei corsi d’acqua, la disponibilità di luce e temperatura si mantiene costante ad ogni livello di profondità. Cambiano, invece, le specie di animali che vi abitano. 10
Il fiume è un corso d’ acqua che nasce dallo sciogliersi dei ghiacciai (il punto esatto dove nasce il fiume si chiama sorgente). Esso scorre incanalato in un solco, detto letto del fiume. Un corso d’acqua incontra altri corsi d’acqua, detti affluenti. Il fiume raggiunge il mare; il punto in cui il fiume si getta in mare è detto foce. Se le correnti del mare sono forti, trascinano via il materiale che il fiume porta con sé, e scavano la foce, che è detta allora a estuario. Se, invece, le correnti del mare sono più deboli di quelle del fiume, il materiale si deposita vicino alla foce accumulandosi, e le acque del fiume si dividono in numerosi bracci, modificando la costa e determinando una foce a delta.  11
Nell’ immagine sopra possiamo vedere:  affluente e tributario, tipi di foce, immissario, emissario, portata regime, bacino idrografico. Nell’ immagine, è segnato lo spartiacque che separa due zone in cui le acque scorrono e raggiungono fiumi diversi. Lo spartiacque corre di solito lungo le cime delle montagne o delle colline ed il suo nome significa proprio “che divide le acque”. Nell’immagine sono anche distinti gli affluenti di destra (che arrivano da destra, se ci si pone nel senso della corrente, con le spalle alla sorgente e la fronte alla foce ) e di sinistra (che arrivano da sinistra.) 12
I LAGHI Le acque ferme Le acque ferme comprendono i laghi, gli stagni, le paludi ecc., ma il loro aspetto biologico è influenzato soprattutto dalla profondità che è moderata, 30-50 m o poco più. Alcuni grandi laghi possono essere profondi anche fino a 600 m e presentare una stratificazione simile a quella del mare. Nei periodi glaciali, i ghiacciai scavarono valli lunghe e profonde, creando immense cavità, e fosse sbarrate al fondo dalle morene. Altre fosse vennero scavate dalla grande calotta glaciale che ricopriva l’Europa settentrionale. Al  termine delle glaciazioni, il clima divenne più caldo ed i ghiacciai, sciogliendosi, si ritirarono. 13
I fiumi riempirono d’acqua le fosse, dando origine ai laghi (masse d’acqua interamente  circondate dalla terra), che hanno perciò un’origine glaciale. Altri laghi, invece, sono di origine vulcanica; si tratta di crateri vulcanici non più attivi oppure di fosse racchiuse tra i monti. Alcuni laghi sono detti di sbarramento perché si sono formati per la presenza di uno sbarramento naturale. Altri si sono formati in cavità dovute ai movimenti della crosta (laghi di origine tettonica).Numerosi laghi in Europa sono artificiali ovvero creati dall’uomo. L’acqua del lago subisce un continuo cambiamento perché i fiumi si gettano in un lago (immissari); portano nuova acqua ed il fiume che ne esce (emissario) trascina via una parte dell’acqua esistente.  14
Il fattore, che determina la presenza della vita nel lago, è la circolazione dall’alto verso il basso e viceversa. Questa circolazione è dovuta all’acqua che, essendo densa soprattutto in autunno e primavera, scende in profondità e si mescola. Il lago si differenzia in tre zone: la parte superficiale, formata da alghe planctoniche, ninfee dalle ampie foglie galleggianti, e  lenticchie d’acqua. Lungo le rive o sui bassi fondali, crescono le canne, i giunchi, i gigli e le tife. 15
Nella parte mediana,  vivono erbivori, rappresentati da organismi planctonici di piccole dimensioni e, soprattutto lungo le rive, da larve  di insetti. Gli organismi più grandi sono i pesci e gli uccelli, che possono essere divorativi di plancton o erbe, oppure voraci predatori. Nell’ultima zona, vivono i decompositori, che si alimentano di detriti. Qui c’è una temperatura molto bassa. Il lago è costituito solo da una zona pelagica, cioè ad acqua alta, invece lo stagno è formato prevalentemente da una zona  litorale, cioè ad acqua bassa.  16
IL MARE Il mare è una vasta distesa di acqua salata, a ridosso dei continenti, e connessa con un oceano. L’ambiente marino è molto abitato perché è il primo ambiente dove è nata e sviluppata la vita e anche perché i pesci depongono molte uova. Il mare è suddiviso in tre parti, in base alla profondità: la prima è la zona fotica, ricca di vita e di luce; la forma di vegetazione più diffusa è l’alga. Il secondo strato è la zona crepuscolare, poco illuminata, che va dai 200 ai 1000 m di profondità; qui la vegetazione e la vita sono  limitate. Il terzo strato, o zona abissale, si trova oltre i 1000 m. Qui le piante non possono più sopravvivere e la temperatura dell’acqua è molto fredda. 17
Le regioni del mare sono anche distinte, a seconda di alcune caratteristiche quali la profondità, la natura dei fondali e la distanza dalle coste, in: zona intercotidale, zona litorale, zona oceanica e zona abissale. La zona intercotidale è quella direttamente influenzata dall’alternarsi dell’alta e della bassa marea. La zona litorale è compresa tra la zona intercotidale e quella oceanica, che sprofonda nel mare fino a 200 m. Nella zona oceanica e nella zona litorale, si trova il maggior numero di specie ittiche. 18
Innalzamenti del mare Nel mare si manifestano innalzamenti dell’acqua: le onde generate dal vento, dai terremoti e dai maremoti; le maree, dovute all’attrazione del sole e della luna; lecorrenti marine, superficiali o sottomarine, causate dalla diversa temperatura dell’acqua. 19
Le coste del mare Le coste del mare possono essere rocciose se con il passare del tempo non si sono frantumate con la forza dell’acqua, mentre si definiscono sabbiose quando, con il passare del tempo, la potenza dell’acqua sgretola la roccia fino a renderla sabbia. Inoltre, le coste possono essere definite anche basse o alte, lineari o frastagliate. 20
Elaborazione di:Michela KliziaLisaClasse 2°B – Scuola Media “Ungaretti” – Solarolo (RA) 21

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Biomi seconda parte

  • 1. I BIOMI SECONDA PARTE 1
  • 2. Il BOSCO Il BOSCO Il bosco è un ecosistema vario e complesso. Esso si differenzia a seconda del tipo di suolo, temperatura, composizione del terreno, pendenza ed esposizione al sole. 2
  • 3. L’ aspetto fondamentale di un bosco è determinato da alcune specie di piante, dette dominanti, che, organizzate in una struttura stratificata, usufruiscono del clima e della luce a loro più consoni.All’interno del bosco, vivono molti animali che, a partire dagli erbivori, entrano a far parte di catene e reti alimentari, determinandone l’equilibrio naturale. 3
  • 4. D E C O M P O S I T O R I CARNIVORI ERBIVORI VEGETALI SOSTANZE MINERALI Legenda Trasformano la sostanza organica in Si nutrono di Decompongono i resti dei 4
  • 5. Partendo dal basso, si ha la lettiera, uno strato di terreno ricoperto da foglie cadute, piante morte e resti di animali. Qui vivono batteri, funghi e altri organismi, che hanno la funzione di decomporre le sostanze organiche per poi restituirle al terreno sotto forma di sali minerali. 5
  • 6. Sul terreno crescono diverse piante erbacee, cespugli, muschi ecc. che costituiscono il sottobosco. Alcune di queste piante producono semi che sono cibo per: molti invertebrati; erbivori, che costituiscono risorse per rospi, lucertole, salamandre; carnivori, a loro volta preda di supercarnivori.Il sottobosco offre mille ripari per ghiri, topolini,vipere, lucertole e molti insetti.Al di sopra di questo strato, vi è lo strato arbustivo costituito da alberi bassi come il melo, il nocciolo, il pruno, e arbusti che producono frutti per volpi, cervi, e lepri vittime di lupi e gatti selvatici. 6
  • 7. L’ ultimo strato è costituito dalla zona degli alberi ad alto fusto, che catturano una gran quantità di luce solare e producono un ricco fogliame, sfruttato dai vari organismi viventi nel suolo. Esso fornisce cibo e riparo anche a molti uccelli, come il gufo, e a mammiferi, come i pipistrelli ecc. 7
  • 8. Il bosco, oltre ad essere per molte persone un luogo di riposo e silenzio, dove poter gustare i sapori della natura, svolge una funzione importante all’interno del sistema climatico in quanto le sue piante producono così tanto ossigeno nell’atmosfera da essere definito… 8
  • 10. Il FIUME Gli ambienti di acqua dolce sono due: le acque correnti e le acque ferme. Le acque correnti comprendono tutti i corsi d’acqua, in cui vi è la mescolanza delle acque dolci con quelle salate. Nei corsi d’acqua, la disponibilità di luce e temperatura si mantiene costante ad ogni livello di profondità. Cambiano, invece, le specie di animali che vi abitano. 10
  • 11. Il fiume è un corso d’ acqua che nasce dallo sciogliersi dei ghiacciai (il punto esatto dove nasce il fiume si chiama sorgente). Esso scorre incanalato in un solco, detto letto del fiume. Un corso d’acqua incontra altri corsi d’acqua, detti affluenti. Il fiume raggiunge il mare; il punto in cui il fiume si getta in mare è detto foce. Se le correnti del mare sono forti, trascinano via il materiale che il fiume porta con sé, e scavano la foce, che è detta allora a estuario. Se, invece, le correnti del mare sono più deboli di quelle del fiume, il materiale si deposita vicino alla foce accumulandosi, e le acque del fiume si dividono in numerosi bracci, modificando la costa e determinando una foce a delta. 11
  • 12. Nell’ immagine sopra possiamo vedere: affluente e tributario, tipi di foce, immissario, emissario, portata regime, bacino idrografico. Nell’ immagine, è segnato lo spartiacque che separa due zone in cui le acque scorrono e raggiungono fiumi diversi. Lo spartiacque corre di solito lungo le cime delle montagne o delle colline ed il suo nome significa proprio “che divide le acque”. Nell’immagine sono anche distinti gli affluenti di destra (che arrivano da destra, se ci si pone nel senso della corrente, con le spalle alla sorgente e la fronte alla foce ) e di sinistra (che arrivano da sinistra.) 12
  • 13. I LAGHI Le acque ferme Le acque ferme comprendono i laghi, gli stagni, le paludi ecc., ma il loro aspetto biologico è influenzato soprattutto dalla profondità che è moderata, 30-50 m o poco più. Alcuni grandi laghi possono essere profondi anche fino a 600 m e presentare una stratificazione simile a quella del mare. Nei periodi glaciali, i ghiacciai scavarono valli lunghe e profonde, creando immense cavità, e fosse sbarrate al fondo dalle morene. Altre fosse vennero scavate dalla grande calotta glaciale che ricopriva l’Europa settentrionale. Al termine delle glaciazioni, il clima divenne più caldo ed i ghiacciai, sciogliendosi, si ritirarono. 13
  • 14. I fiumi riempirono d’acqua le fosse, dando origine ai laghi (masse d’acqua interamente circondate dalla terra), che hanno perciò un’origine glaciale. Altri laghi, invece, sono di origine vulcanica; si tratta di crateri vulcanici non più attivi oppure di fosse racchiuse tra i monti. Alcuni laghi sono detti di sbarramento perché si sono formati per la presenza di uno sbarramento naturale. Altri si sono formati in cavità dovute ai movimenti della crosta (laghi di origine tettonica).Numerosi laghi in Europa sono artificiali ovvero creati dall’uomo. L’acqua del lago subisce un continuo cambiamento perché i fiumi si gettano in un lago (immissari); portano nuova acqua ed il fiume che ne esce (emissario) trascina via una parte dell’acqua esistente. 14
  • 15. Il fattore, che determina la presenza della vita nel lago, è la circolazione dall’alto verso il basso e viceversa. Questa circolazione è dovuta all’acqua che, essendo densa soprattutto in autunno e primavera, scende in profondità e si mescola. Il lago si differenzia in tre zone: la parte superficiale, formata da alghe planctoniche, ninfee dalle ampie foglie galleggianti, e lenticchie d’acqua. Lungo le rive o sui bassi fondali, crescono le canne, i giunchi, i gigli e le tife. 15
  • 16. Nella parte mediana, vivono erbivori, rappresentati da organismi planctonici di piccole dimensioni e, soprattutto lungo le rive, da larve di insetti. Gli organismi più grandi sono i pesci e gli uccelli, che possono essere divorativi di plancton o erbe, oppure voraci predatori. Nell’ultima zona, vivono i decompositori, che si alimentano di detriti. Qui c’è una temperatura molto bassa. Il lago è costituito solo da una zona pelagica, cioè ad acqua alta, invece lo stagno è formato prevalentemente da una zona litorale, cioè ad acqua bassa. 16
  • 17. IL MARE Il mare è una vasta distesa di acqua salata, a ridosso dei continenti, e connessa con un oceano. L’ambiente marino è molto abitato perché è il primo ambiente dove è nata e sviluppata la vita e anche perché i pesci depongono molte uova. Il mare è suddiviso in tre parti, in base alla profondità: la prima è la zona fotica, ricca di vita e di luce; la forma di vegetazione più diffusa è l’alga. Il secondo strato è la zona crepuscolare, poco illuminata, che va dai 200 ai 1000 m di profondità; qui la vegetazione e la vita sono limitate. Il terzo strato, o zona abissale, si trova oltre i 1000 m. Qui le piante non possono più sopravvivere e la temperatura dell’acqua è molto fredda. 17
  • 18. Le regioni del mare sono anche distinte, a seconda di alcune caratteristiche quali la profondità, la natura dei fondali e la distanza dalle coste, in: zona intercotidale, zona litorale, zona oceanica e zona abissale. La zona intercotidale è quella direttamente influenzata dall’alternarsi dell’alta e della bassa marea. La zona litorale è compresa tra la zona intercotidale e quella oceanica, che sprofonda nel mare fino a 200 m. Nella zona oceanica e nella zona litorale, si trova il maggior numero di specie ittiche. 18
  • 19. Innalzamenti del mare Nel mare si manifestano innalzamenti dell’acqua: le onde generate dal vento, dai terremoti e dai maremoti; le maree, dovute all’attrazione del sole e della luna; lecorrenti marine, superficiali o sottomarine, causate dalla diversa temperatura dell’acqua. 19
  • 20. Le coste del mare Le coste del mare possono essere rocciose se con il passare del tempo non si sono frantumate con la forza dell’acqua, mentre si definiscono sabbiose quando, con il passare del tempo, la potenza dell’acqua sgretola la roccia fino a renderla sabbia. Inoltre, le coste possono essere definite anche basse o alte, lineari o frastagliate. 20
  • 21. Elaborazione di:Michela KliziaLisaClasse 2°B – Scuola Media “Ungaretti” – Solarolo (RA) 21